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DOMINAZINE ROMANA

Da un punto di vista militare, la Grecia si era indebolita a tal punto che i Romani
poterono farla divenire protettorato e quindi annetterla. Sebbene il periodo della
dominazione romana in Grecia è convenzionalmente datato a partire dal saccheggio
di Corinto da parte di Lucio Mummio Acaico del 146 a.C., la Macedonia era già stata
sottoposta alla dominazione romana con la sconfitta del suo re Perseo ad opera di
Lucio Emilio Paolo a Pidna n 168 a.C.
I Romani divisero la regione in quattro piccole repubbliche e nel 146 a.C. la
Macedonia divenne ufficialmente una provincia, con capitale Tessalonica. Le restanti
città-Stato greche gradualmente cominciarono a pagare tributi a Roma e persero la
loro autonomia de jure. I Romani lasciarono l'amministrazione locale ai Greci, senza
cercare di abolire i loro modelli politici. L'agorà di Atene continuò a essere il centro
della vita civile e politica.
Tuttavia, sarebbe poi stata la cultura greca a conquistare la vita dei Romani. La
Grecia fu infatti una delle province chiave dell'Impero romano; la cultura romana si
ellenizzò e la lingua greca continuò a servire da lingua franca in Oriente. Roma, dal
canto suo, portò in Grecia il proprio diritto, le proprie istituzioni politiche e la propria
tecnologia civile (ponti, strade, anfiteatri, ecc.) e militare. Molti intellettuali greci
(Polibio, Dionigi di Alicarnasso, Elio Aristide, Plutarco) si recarono a Roma e ne
celebrarono le glorie. Dal canto loro, numerosi patrizi romani (primo fra tutti
Cicerone) amavano soggiornare in Grecia, attratti dal suo prestigioso passato e da
una vita culturale che si mantenne viva durante tutta l'età imperiale. La pax romana
permise alla Grecia di continuare a prosperare economicamente e socialmente fino
alla vigilia delle invasioni barbariche. A partire dalla seconda metà del I secolo, la
Grecia e l'Oriente ellenizzato (Asia Minore in particolare) iniziarono a cristianizzarsi:
anzi, nel giro di due secoli, divennero le regioni più intensamente cristianizzate
dell'Impero, infatti san Paolo predicò a Corinto e ad Atene e il primo importante
filosofo cristiano, Origene, pur essendo nato in Egitto, era di lingua e cultura greche.
La Constitutio Antoniniana promulgata da Caracalla nel 212 d.C. estese la
cittadinanza romana al di fuori dell'Italia a tutti gli uomini adulti liberi dell'Impero
romano, elevando di fatto lo status delle popolazioni delle province al pari di quello
dei cittadini romani. L'importanza di questo decreto è storica, non politica. Esso
pose le basi per l'integrazione dei territori dell'Impero come un tempo era stato
fatto dal Lazio all'Italia. Nella pratica, però, l'integrazione non ebbe luogo in modo
uniforme. Le società già integrate con Roma, come quella greca, furono favorite
maggiormente da questo decreto rispetto a quelle più lontane, troppo povere o
diverse, come la Britannia, la Palestina o l'Egitto.

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