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Età ellenistica

L'evento cruciale dell'avvento della nuova epoca è la crisi della polis, che non fu
affatto improvvisa. L'esasperazione dei cittadini nei confronti delle interminabili
guerre tra le città portò alla convinzione che la pace e l'unità potessero essere
raggiunte solo attraverso l'intervento di un principe straniero. Così, Filippo II di
Macedonia, la cui casa reale si era ellenizzata dai tempi delle guerre persiane, riuscì
ad entrare nelle discordie tra i grci e ad imporre, nel 346 a.C., l'egemonia macedone.
In seguito alle conquiste del figlio Alessandro Magno, con l'unione della cultura
greca con quelle dell'Asia Minore, l'Eurasia, l'Asia Centrale, la Siria, la Mesopotamia,
la Persia, l'Egitto, l'India, nacque una civiltà - detta appunto ellenistica - che fu
modello insuperato a livello di filosofia, religione (vedi, per esempio, le principali
religioni monoteiste[quale religione monoteista è nata durante il periodo
ellenistico?]), scienza e arte. La nuova civiltà si diffuse dall'oceano Atlantico all'Indo.
La cultura di età ellenistica dette anche un notevole impulso al diritto, all'economia
e alla politica, che però troveranno la loro piena realizzazione nel mondo romano.
L'età ellenistica vera e propria si fa convenzionalmente iniziare con il 323 a.C., anno
della morte di Alessandro, e terminare con la conquista romana dell'Egitto (battaglia
di Azio del 31 a.C.). Nonostante il fatto che l'avvento della dominazione romana non
ruppe la continuità della società e della cultura ellenistica, che rimasero
fondamentalmente invariate fino all'arrivo del cristianesimo, esso segnò la fine
dell'indipendenza politica della Grecia.
Durante il periodo ellenistico, l'importanza della penisola greca all'interno del
mondo accomunato dalla lingua greca registrò un forte calo. I principali centri della
cultura ellenistica furono Alessandria e Antiochia, capitali del Regno tolemaico
d'Egitto e dell'Impero seleucide.
Atene e i suoi alleati si rivoltarono contro la Macedonia dopo aver saputo della
morte di Alessandro, ma furono sconfitti nel giro di un anno nella guerra lamiaca.
Intanto, scoppiò una lotta per il potere tra i generali di Alessandro, che risultò nel
disfacimento del suo impero e nell'istituzione di diversi nuovi regni (vedi: guerre dei
diadochi). Tolomeo ottenne il possesso dell'Egitto, Seleuco quello del Levante, della
Mesopotamia e dei territori orientali. Il controllo della Grecia, della Tracia e
dell'Anatolia fu disputato finché, nel 298 a.C., la dinastia antigonide soppiantò gli
Antipatridi.

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