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I PADRI APOLOGISTI

CHI SONO

I padri apologisti (sec. II) sono impegnati soprattutto in uno sforzo apologetico, cioè di difesa
delle verità fondamentali della fede cristiana dalle critiche dei pagani e del giudaismo, utilizzando
anche concetti filosofici. Per esempio, Giustino (sec. II) rinviene una profonda analogia fra le
dottrine cristiane dell'esistenza di Dio, della creazione del mondo e dell'immortalità dell'anima e la
filosofia platonica. In tutt'altra prospettiva si pone invece Tertulliano (155-200), il più famoso
apologista latino: egli sostiene la superiorità della fede rispetto a ogni tipo di prova o
argomentazione razionale, che non la possono in alcun modo giustificare, e per definire questa
dimensione a-razionale della fede conia l'espressione latina "credo quia absurdum" (credo poiché è
assurdo)

QUANDO
Il periodo in cui vissero, durante le età di Adriano e degli Antonini (Antonino Pio, Marco Aurelio,
Lucio Vero e Commodo), fu quello di grande diffusione del cristianesimo, sempre più presente
anche nei ceti elevati, causando problemi politici, culturali e religiosi.

COME SI DIVIDONO

Apologeti di lingua greca Ireneo di Lione, Quadrato, Aristide,


Melitone, Apollinare, Aristone,
II secolo
Giustino, Taziano il Siro, Atenagora,
Milziade e Teofilo.
Clemente Alessandrino, Ermia e
Apologeti di lingua greca Origene. Alcuni di loro furono martiri
(come Aristide e Giustino) e/o santi
III secolo vescovi (Melitone, Apollinare e Teofilo),
altri non assunsero posizioni accettate
integralmente dalla Chiesa (Taziano), altri
ancora furono solo uomini di lettere
(Origene).
Per questo, a differenza dei Padri
apostolici, non tutti i Padri apologisti greci
furono proclamati santi.

Marco Minucio Felice e Tertulliano (II secolo), san


Apologeti di lingua latina
Cipriano e Arnobio (III secolo), cui seguì
Lattanzio.
COSA FECERO
Evidenziando i limiti del modello filosofico e culturale pagano e accentuando il messaggio
salvifico, i Padri apologisti cercarono di dare risposte chiare sulla diversità tra cristianesimo ed
ebraismo, che, sotto l’impero di Adriano, era ancora confusa e portò alla distruzione di
Gerusalemme. Inoltre, tesero a dimostrare la moralità delle pratiche di vita cristiana e la lealtà
nei confronti dello Stato per arginare le accuse di sovversione e si impegnarono nella creazione di
una cultura cristiana e nella definizione di un sistema dottrinale.

COME LO FECERO
Dovettero ricorrere alla filosofia per avere solidi argomenti di difesa e, così, controbattere alla pari
agli attacchi che muovevano i filosofi pagani. Ciò avvenne soprattutto in Oriente, dove più era
presente l’abitudine all’approfondimento speculativo e al dibattito, di derivazione platonica, mentre
nel settore occidentale dell’impero e nella provincia africana i difensori di Cristo tesero più
facilmente a rompere i legami con la cultura e la filosofia classica, rivendicando la rivoluzionaria
originalità della Rivelazione.
1. si difesero dai Pagani : essere cristiani non poteva essere considerato un delitto visto che gli
stessi pregavano per la pace dell’impero
2. attaccarono di fatto i Pagani: evidenziando le debolezze delle religioni greco-romane piene
di miti e superstizioni e la loro moralità sia pubblica che privata.
3. Dare prova della verità cristiana: cristo è Logos e Logos è ragione, quindi i cristiani hanno
non solo la rivelazione ma anche la ragione.
TIZIANO ha una chiusura totale verso i pagani, e come pure Tertulliano (De spectaculis, De
virginibus velandis, De cultu feminarum) sono improntate ad un estremo rigorismo morale
che condanna ogni mondanità e diletto terreno come un'insidia diabolica; altri li definiscono
“semi del Logos” quindi anche loro possono capire e convertirsi.
Alcuni pagani saranno considerati Cristiani per due vie :
A. aver vissuto secondo Logos : tutti coloro che vivono nel logos possono essere cristiani la
«dottrina dei semi del Lògos» di Giustino : «il Lògos primogenito di Dio – dice –, senza
commercio carnale, è nato come nostro maestro Gesù Cristo, è stato crocifisso, è morto, è
risorto ed è asceso al cielo» (Prima Apologia, 21,1), ma di questo Lògos divino partecipano
tutti gli uomini grazie ai semi che egli ha sparso in tutti;

B. per Plagio alcuni Pagani avevano letto i testi Ebraici ma non lo avevano detto ed
avevano travisato e mitizzato il tutto.
I MAGGIORI ESPONENTI
San Giustino è considerato il più importante tra i primi Padri apologisti greci, convertito dopo aver
studiato in varie scuole filosofiche si trasferisce a Roma e fonda la SCUOLA DI “FILOSOFIA
CRISTIANA, venne denunciato da Crescente (suo collega Pagano) come Cristiano subirà il
martirio l’esponente più convinto di una linea di incontro e dialogo con la filosofia, vista come
preparazione parziale al Vangelo che è la rivelazione piena del Logos divino. Infatti, Giustino
considerava il cristianesimo risultato ultimo di un processo alla formazione del quale concorrevano
la storia della cultura e la ragione.
Tertulliano data per certa la sua professione di avvocato nei tribunali, poiché mostra una profonda
conoscenza della procedura e del diritto romano. La sua attività di giurista a Roma dovrebbe
rientrare nel periodo del governo di Commodo, perché non v’è alcuna indicazione nei suoi scritti
che egli fosse a Roma al tempo di Marco Aurelio. La data della sua conversione al cristianesimo è
abbastanza incerta Il suo riconoscimento della profezia montanista in Frigia come opera di Dio, ha
avuto luogo nel 202-203, nel momento in cui era scoppiata una nuova persecuzione. Nei successivi
cinque anni, costante fu il suo sforzo per assicurare la vittoria del montanismo all’interno della
chiesa, ma a causa di ciò entrò in aperta polemica con la maggioranza della chiesa di Cartagine e
soprattutto con il suo clero, che godeva del sostegno del clero di Roma. “Eppure a nulla servono le
vostre ingiuste crudeltà: sono piuttosto un'attrattiva per la nostra setta. Noi diventiamo più numerosi
tutte le volte che siamo falciati da voi: il sangue è semente di cristiani.“ — Tertulliano Da Apologia
del Cristianesimo

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