Sei sulla pagina 1di 10

L’incongruenza dei vangeli

I vangeli cristiani sono costituiti per portare avanti un discorso su Gesù, dunque si può
dire siano materia di Fede e non attendibili a livello storico. I vangeli apocrifi e canonici
furono selezionati dopo la fissazione del Canone (IV secolo d.C)
Il vangelo di Giovanni (100 d.C) racconta episodi differenti rispetto ai Vangeli Sinottici
(che sono quelli di Matteo, Luca e Marco), infatti Giovanni non presenta una genealogia
per risalire alla genealogia di Gesù e confermarne l’appartenenza alla stirpe Davidica
rispetto ai Sinottici che presentano una genealogia (quella di Matteo e Luca divergono).
Giovanni parla del rapporto filiale tra Gesù e Dio che sarà oggetto di discussione per i
primi cristiani.

L’età del primo tempio ha avvio nel X-XI a.C quando si era formato il Regno di Israele, da
Samuele a Saul, David e Salomone a cui è associata la costruzione del primo tempio
(928 a.C ) il quale resterà in piedi sino all’VIII secolo    quando s’impossessarono del
Regno di Israele gli Assiri che diedero avvio al meccanismo della diaspora; decapitando
le elites e deportando tutti gli intellettuali.
Nella tradizione regia israelita affonda un elemento importante dell'ebraismo: il re è il
vero garante del rapporto tra Dio e il popolo eletto. Il re veniva consacrato Masìa,
ovvero "unto del signore" durante un rituale celebrato dalla casta sacerdotale dei leviti.
Dopo gli Assiri i Babiolonesi (che diedero avvio alla cattività babilonese) nel VI secolo
deportavano gli Ebrei dalla Giudea a Babilonia e il Re Nabucodonoso distrusse il tempio
nel 586 a.C.
Alla fine del VI secolo i Persiani conquistarono la mezza luna Fertile e Ciro il Grande
liberò gli ebrei e li fece tornare a Caanan nel 538 a.C (era uso della civiltà persiana, al
contempo conquistavano il consenso delle popolazioni conquistate).
L’età del II° tempio ha inizio nel 520 a.C    quando venne ricostruito il secondo Tempio
sotto il Regno Esdrino (Esdra fissa in questo periodo, i testi che costituiscono la Torah).
In questa età i garanti del rapporto Dio- popolo eletto sono i sacerdoti;
 si accentua il monoteismo;
 diventa centrale l’esercizio del sacerdozio;
 si sviluppa un’ossessione per il ritualismo;
 si sviluppa una sorta di esclusivismo giudaico che esclude il contatto con i non
ebrei nonché i gentili (si sviluppa il precetto della non-contaminazione, secondo il quale
il contatto con altri, contaminerebbe la purezza dell’ebreo);
 Non c’è l’idea di aldilàà il rapporto tra Dio e l’uomo si colloca in ciò che è
terreno (ad esempio la punizione divina si rifletterebbe sulla vita terrena dell’uomo).
Durante l’età del II° tempio si sviluppa, l’istituzione della sinagoga, che aveva, nel
periodo della diaspora (del periodo babilonese) un ruolo fondamentale per gli ebrei:
quello di preservare la memoria di se stessi attraverso queste assemblee (che si
tenevano in vari luoghi, a seconda della collocazione geografica del gruppo di ebrei)    in
cui si leggevano anche il corpus di libri sacri che si stavano affermando.
Accanto agli Ebrei della Giudea (con relativo giudaismo del tempio) vi erano gruppi di
ebrei che stanziatisi in varie zone del Mediterraneo subirono una trasformazione
linguisticaàl’ebraico (che rimarrà lingua liturgica) è sostituito dall’aramaico (Ricorda
che Gesù parlava in aramaico).
Dopo la morte di Alessandro Magno( 323 a.C), nel III secolo si svilupparono, al posto del
Regno Macedone, diversi Regni, detti ellenistici (fondevano civiltà greca e civiltà
orientali); Il regno dei Seleucidi (in Siria), Regno dei Tolomei (Egitto), Regno di
Macedonia (Antigonidi) e Regno di Pergamo (dinastia degli Attalidi).

Nel mondo sinagogale si sviluppa l’orientamento L’avvento dei regni ellenistici fece si
che l’aramaico venisse soppiantato dal greco.
Il regno dei Seleucidi si afferma nel 312 e terminerà nel 164 a.C con la rivolta maccabea
( capo è Giuda) e l’affermarsi del Regno Asmoneo, la cui stirpe riuscì a fondare un regno
sia di sacerdoti che di governanti. Nell’ultimo periodo del I secolo arrivano i Romani e
nel 37 a.C Erode assedia Gerusalemme. Erode Mantiene marginalmente gli staterelli in
Oriente, i quali hanno parziale indipendenza.
Nel 170 a.C si colloca “La Bibbia dei 70”, nonché 70 traduzioni dell’Antico Testamento in
lingua Greca, appartenenti a differenti autori che la leggenda avrebbe voluto fossero
uguali tra loro (gli autori sarebbero stati “ispirati da Dio”); questo documento crea una
rottura dell’individualismo giudaico che portò ad un’accettazione del dialogo con i non
ebrei e ad un’apertura verso altre prospettive; in quest’atmosfera si colloca Filone di
Alessandria (vissuto tra 20 a.C e 50 d.C) che cerca una conciliazione tra Rivelazione
divina e filosofia platonica.
Nell’età del II° tempio si sviluppa e si afferma l’istituzione politico-religiosa del sinedrio
che durante il regno asmoneo ebbe rilevanza sia religiosa che politica e dopo Erode
avrà validità esclusivamente religiosa.
Nel mondo sinagogale si sviluppa l’orientamento illelita che valorizza il dialogo anche
con i gentili ed inoltre si sviluppano    delle sette che conosciamo grazie allo storico del I
secolo d.C Giuseppe Flavio:

FARISEI SADDUCEI ESSENI


Appartenenti al ceto Erano un gruppo di sacerdoti Ce ne parla Giuseppe Flavio ed
intellettuale, erano lettori e ereditari che avevano il anche Plinio il Vecchio.
interpreti della Torah. controllo del Tempio, il loro Era una corrente i cui membri si
Entrano in possesso di altri capo era il sommo sacerdote. sentivano predestinati e
scritti e li aggiungono alla Il nome «sadducei« deriva da dunque per non essere
Tenak. Inoltre insistono molto “sadoq”, sommo sacerdote di contaminati dalla
sul libero arbitrio il quale avrà Davide. mondanità(salvarsi da un
un peso rilevante per ciò che I sadducei accettavano l’autorità mondo irrimediabilmente
riguarda la vita oltre la morte della legge della Torah e macchiato dal male) se ne
altra tematica e innovazione di rifiutavano l’interpretazione allontanavano e si esiliavano in
questo movimento. orale della legge. La loro grotte o nel deserto.
Si consideravano le guide del religione era basata sul culto del Nel 1947 vennero rinvenuti in
popolo, affermando che l’unico Tempio entro cui si effettuavano alcune grotte i rotoli di Qumran
compito dei sacerdoti era quello sacrifici e rituali. Collaboravano del Mar Morto, una setta che
di compiere i riti. con le autorità politiche. affermava una fine imminente
Da questi si svilupperà quello Anch’essi rifiutano l’idea della e disprezzava i farisei e sadducei
che sarà il giudaismo rabbinico predestinazione. ritenendoli corrotti.
in età di Cristo.

Nel II° secolo a.C si sviluppa l'apocalittica giudaica alla quale si lega l'idea del
messianismo,secondo il quale sarebbe arrivato un Messia che sarebbe stato garante
della salvezza del popolo eletto.
Entra nel canone giudaico l'idea che il Messia dovesse essere di stirpe davidica che
segnava la rivendicazione POLITICA del popolo ebraico.
Nel clima di questa visione apocalittica fioriscono testi di Enok. Il filone Enotico esalta
diversi aspetti religiosi :
-    l'immortalità dell'anima;
-    sviluppa l'idea che il mondo è dominato dal peccato e dal male dal quale non ci si
può salvare (esemplare è il quadro "La caduta degli angeli ribelli" di Peter Bruegel -
1562);
-    sviluppa l'idea della predestinazione secondo la quale ciò che si fa è irrilevante
poichè Dio ha già deciso chi si salverà (una concezione che si contrappone al pensiero
dei Farisei);

Accanto a questo filone sorge la corrente danielina (Da Daniele inserito nella parte del
Ketubim) che sottolinea certe idee:
- La salvezza dal male facendo il bene;
- Considerava valide e necessario il rispetto delle leggi della Torah.

Ancora abbiamo gli zeloti, i quali erano un sottogruppo dei Farisei la cui visione
prevedeva la lettura in chiave politica della messianicità.
Erano dei radicali, che sostenevano con violenza l'indipendenza politica del Regno di
Giudea;ma erano letteralmente violenti arrivando a spargere terrore verso chi si
opponeva.

Tra queste correnti si colloca in posizione rilevante la figura di Giovanni Il Battista. Per
Giovanni la salvezza è possibile solo attraverso l'atto del Battesimo ma la conversione
deriva da una profonda e sentita spinta interiore ("Metanoia").
Gesù si colloca in quest'ambiente.

LA FIGURA DI GESU'

I vangeli riportano dei dati su Gesù che non sono attendibili a livello storico.
Ma storicamente cosa si può dire di questa figura?
Gesù vive tra I secolo a. C e muore nel I secolo d.C.
Gesù è certaemente giudeo, le fonti su questo sono inequivocaboli: pratica tutti i culti
ed è circoinciso.
Tacito (II secolo d.C, nei suoi Annales) fa riferimento all'incedio di Roma del 67 d.C, in
cui si diffuse l'idea che fosse stato l'imperatore Nerone che per discolparsi avrebbe
accusato la "setta" dei cristiani che erano raggruppati e isolati nel mondo romano.
Plinio Il Giovane (111 d.C- Lettera a Traiano) fa riferimento ad un avvenimento in cui, lo
stesso Plinio, imperatore della Britinnia (odierna Turchia), si sarebbe imbattuto in un
gruppo di cristiani e si sarebbe trovati in difficoltà non sapendo come comportarsi nei
loro riguardi, perciò manda una lettera a Traiano per chiedere consiglio, il quale
sosteneva che se non avessero dato fastidio (a livello politico) non avrebbero avuto
problemi con l'autorità Romana.
Svetonio (49 d.C -Vita di Claudio ) ci parla di un certo personaggio "crestos" un
agitatore giudaico che si trovava a Roma    e che si scagliava contro l'autoritas romana.
Luciano di Samosata , le cui fonti ci indicano un capo religioso in Giudea, bellicoso, che 
viene condannato a morte e impalato (incongreunte rispetto alla normale condanna
per crocifissione adottata dai romani).

Gesù si colloca in una società animata da secoli da discussioni di carattere politico


sociale e religioso.
Giuseppe Flavio ci dice che l'impero romano del 6 secolo d.C aveva assorbito la
Giudea( il nome Palestina verrà introdotto dai romani nel 135d.C) e questo portò,
appunto, i suddetti zeloti ad una rivolta.
Lo stesso Giuseppe Flavio era capo di un gruppo di rivoltosi ma si arrese di fronte al
potere romano. In cuor suo scrive e presenta ai romani una Storia degli Ebrei (90 d.C),
certamente più antica rispetto a quella dei Romani.
In questo testo Flavio ci dice che Gesù era un profeta, ed aveva un fratello di nome
Giacomo e non aveva natura umana.
Questo testo, come tanti altri, fu rimaneggiato dai monaci scribi (si sottolinei che erano
cristiani) dei monasteri d'età medievale, che inserivano interpolazioni ai testi.

Non avendo dati certi, possiamo presumere alcuni aspetti sulla figura di Gesù.
Era dunque collocabile nel clima giudaismo del tempo. In particolare Gesù era vicino al
fariseismo ( in modo parziale) e al mondo sinagogale.
Alla base della predicazione di Gesù vi era l'Altruismo, la chiave per la salvezza umana
messa in pericolo dall'immanenza del male nel mondo; secondo Gesù il male si
sconfigge stando nel mondo e facendo del bene.
Questo suo pensiero rompeva in qualche modo i tabù dei vari filoni    religiosi:
-il male è immanente ma si sconfigge e non certo fuggendo dalla mondanità (esseni)
ma restando e combattendolo con il bene;
- Gesù si contrappone al principio della NON CONTAMINAZIONE (a cui erano affini i
filoni precedenti), parla e bacia i lebbrosi;
- Gesù predilige dunque "gli ultimi".

Gesù crea una nuova visione che lo rende un innovatore rispetto al giudaismo
sinagogale.
Si scaglia contro la corruzione politica e religiosa del sinedrio (il giudaismo ufficiale
collaborava con le autorità politiche in giudea), a questo proposito è esemplare una
vicenda che coinvolge Gesù, i mercanti cambiavalute e il sinedrio: Nel tempio venivano
effettuati i sacrifici di animali ed era vietato usare monete con effigie, raffigurazioni
umane. Vi erano dei cambiavalute che raschiavano queste monete e mettevano da
parte la polvere che grattavano, questi pagavano delle tariffe al sinedrio per praticare
l'attività. Gesù si scaglia contro queste pratiche di corruzione. (vedi il quadro "La
cacciata dei mercanti dal tempio"-Il guercino 1650).

Sebbene Gesù si collochi sulla scia del Battista (il quale considera Gesù il Messia)
esistono delle differenze tra queste due figure:

GIOVANNI GESU’
1) Annuncia l’imminente fine dei 1) Credeva che la fine dei tempi fosse
tempi. già in transizione.
2) Attraverso il battesimo preparava i 2) L’accettazione dell’imminenza della
fedeli ad una rottura con il mondo. fine del mondo non comportava
una rottura con la mondanità bensì
la lotta contro il male stando nel
mondo.

Gesù dunque, dopo la morte del Battista (28/29 d.C) intraprende una propria strada,
basata sull’altruismo. Molti studiosi pensavano fosse stato influenzato dalla magia
egizia, e dall’arte medica, tanto da attribuire lui l’appellativo di “guaritore”. Si
diffondono voci su Gesù, la sua capacità di esprimersi per Aforismi e parabole; nasce in
questo contesto l’Omiletica nonché l’arte del parlare per aforismi e attraverso messaggi
metaforici.
Gesù verrà condannato a morte tra il 29 e il 32 d.C dal sinedrio, dunque finisce la sua
vita terrena ma la sua fama continuerà sempre. Gesù sfida politicamente le autorità e
sfida le varie forme di religione vigenti in atteggiamento rivoluzionario che spinse i
seguaci di Gesù a voler costruire una propria identità e dare senso all’esistenza di Gesù
e sorge il gruppo dei Nazareni o Gerosalemitani ( seguaci di Gesù di Gerusalemme)che
riconoscevano determinate idee:
- Venne ripristinato il Battesimo da Battisti, come un rituale “d’iniziazione” (Gesù
fu battezzato ma nel corso della sua predicazione si staccò dai Battisti);
- Era promosso un rituale eucaristico in memoria dell’ultima cena (che nel tempo
assunse differenti significati);
- Praticavano l’egualitarismo, nonché la comunione dei beni;
- I 12 apostoli (il gruppo dirigente) riconoscevano un leader che per la storia del
cristianesimo cattolico fu Pietro al quale (leggiamo in un passo di Matteo) fu
affidato l’incarico di guida dell’umanità da Gesù stesso e da sempre il papato
afferma la sua legittimità derivante dalla discendenza diretta da Pietro. L’altare
della basilica di S. Pietro a Roma sorge nel punto in cui Pietro venne crocifisso nel
67 d.C.
Oltre a Pietro, il primo dei leader fu Giacomo il fratello di Gesù (ma effettivamente nella
tradizione cattolica i fratelli di Gesù diventano i cugini, proprio per preservare
l’immagine mariana di vergine). Con Giacomo il gruppo dei nazareni effettuò una vera
riconciliazione tra giudaismo e parola di Gesù: Gesù era il Messia atteso, il messia degli
ebrei, il Gesù ebreo che compie il messaggio ebraico, di conseguenza era necessario il
rispetto delle prescrizioni comportamentali dettate dall’ebraismo.
Nonostante i molti sforzi dei nazareni agli ebrei andavano stretti, non accettavano che
Gesù fondasse una nuova legge, difatti dopo alcuni anni di tormentata convivenza nel
62 d.C. Giacomo venne ucciso.

Vi era un altro gruppo di ebrei della diaspora che si era stanziato a Gerusalemme (già ai
tempi dell’impero persiano alcuni gruppi si erano sparsi per l’oriente e nel I-II d.C erano
ormai nel contesto del mondo romano) ovvero gli ellenisti i quali si caratterizzavano per
due aspetti fondamentali :
1) Per loro il messaggio di Gesù era universale, rivolto a tutti;
2) Affermavano la divinità di Gesù (gli ebrei ed anche poi i musulmani non
l’accettavano).
Gli ellenisti non praticavano la religione del tempio anzi erano ostili ai nazareni poiché
questi conciliavano il messaggio di Gesù con l’ebraismo e accettavano dunque la Bibbia
Ebraica.
Il leader degli Ellenisti, Stefano venne messo a morte nel 36 d.C. dalle autorità.
Dopo questo avvenimento gli ellenisti si allontanarono da Gerusalemme e si recarono
ad Antiochia (Fu una delle grandi metropoli del mondo antico) lontani dal pericolo delle
autorità romane, prendono qui il nome di Cristanoj continuando la loro predicazione
universalistica e affermando la divinità di Gesù.

Il primo sistematore del cristianesimo fu Paolo di Tarso , ebreo della diaspora la cui
famiglia si spostò da Giscala in Cilicia (appunto a Tarso).
Paolo era un ebreo illelita di lingua greca che aveva la cittadinanza Romana, dunque
aveva i privilegi garantiti dal diritto romano. Si reca così a Gerusalemme (solitamente
questo tipo di spostamento era dovuto a motivi di studio) e si avvicina alla corrente
zelota.
In un viaggio verso Damasco ha un incidente: cade da cavallo ed ha un’apparizione di
Gesù Risorto. Grazie a questo avvenimento Paolo rompendo con l’ebraismo si avvicina
ai nazareni che spingono Paolo a dirigersi ad Antiochia per convertire i Cristianos. Paolo
invece si avvicina a questo gruppo e diventerà l’ “apostolo delle genti “.
Paolo ha una forte influenza sui cristianos: accentua la divinità di Gesù ed il valore della
resurrezione ( per i primi seguaci questa non aveva una grande importanza, poiché la
cosa più importante era la predicazione di Gesù in vita, dunque senza una valenza
ontologica ):
Per Paolo la resurrezione da senso alla sofferenza e alla predicazione terrena di Gesù. Il
sacrificio di Gesù e la sua resurrezione hanno liberato l’umanità dal male, hanno salvato
il mondo.
Questo porta ad un superamento dell’ebraismo, poiché la resurrezione è la chiave per la
salvezza.

Potrebbero piacerti anche