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Il cristianesimo

Il cristianesimo si diffuse in un contesto sociale di crisi. Quando le tormentate vicende politiche e


militari dell’impero romano generarono nella società un sentimento di insicurezza che spinse le
persone a ricercare conforto in nuove religioni che offrivano speranza di liberazione dal dolore e di
salvezza.Quindi,ci fu interesse verso I culti orientali(cibele ecc.ecc). Il cristianesimo si diffonde
preso il mondo ebraico , e in seguito si diffonde presso le città tra I ceti sociali più diversi .Il potere
non fu tollerante con questa religione come le altre, I cui esponenti furono perseguitati , soprattutto
con Diocleziano.I cristiani erano visti come sovversivi,per I legami con il mondo giudaico in
perenne ribellione contro lo stato romano.Ma anche per il monoteismo che li spingeva a non
riconoscere la figura dell’imperatore.Ma tutto questo non indeboli la forza del cristianesimo che
ottene nel 313 con l’editto di Costantino la libertà di culto e con l’editto di Tessalonica del 380
diventa religione di stato.I ceti più umili , dediderosi di riscatto sociale guardavano in modo
positivo questa religione.Il favore che però incontrò tra le classi aristocratiche cittadine determinò la
sua affermazione. Il cristianesimo , grazie alla semplicità del messaggio evangelico e a un rigoroso
monoteismo, andava incontro al bisogno di moralità importante per l’educazione aristocratica dei
ceti dominanti cittadini e dell’impero e dunque in questo ambito ha attecchito .La definizione
dell’assetto dottrinale indefinito inizialmente,progressivamente viene definito scatenando uno
scontro tra due anime, una rigorista che si ispira a dottrine gnostiche ,iranico ellenistiche e si basano
sul contrasto fra bene e male, fra spirito e materia. Un’altra invece moderata, che è espressione dei
ceti dirigenti urbani ,fautrice di un’organizzazione istituzionale del cristianesimo.Prevalse ,dunque
la seconda anima,già dal primo secolo e I fedeli vennero raccolti attorno alla predica di apostoli o
profeti ,sotto una guida gerarchica sacerdotale diretta da sorveglianti, che furono chiamati per ruoli
direttivi in base alla loro preparazione ed era formata da anziani coadiuviati da assistenti.
EPISCOPATO E POTERE POLITICO
Se in un primo momento l’impero fu ostile con l’evoluzione del cristianesimo e delle sue istituzioni,
con il tempo gli imperatori compresero che per riorganizzare e rafforzare il corpo dello stato
potevano trovare un valido sostegno nel cristianesimo.Il cristianesimo era appoggiato dai quadri
amministrativi dell’impero ed era radicato nelle sedi delle curie municipali.Gli oppressi trovavano
riscatto e speranza in essa e questo favoriva pace sociale. Nel 313 con Costantino si ha la svolta con
l’editto di Milano che concede libertà di culto ai cristiani e delibera la restituzione dei beni
confiscati.Dota le chiese di ingenti patriomoni per le attività assistenziali e all’abbellimento degli
edifici di culto.Attribuisce ai vescovi funzioni giudiziarie . Nel 4 secolo le sedi vescovili si
moltiplicano e si localizzano nelle città,soprattutto. La diocesi,è la circoscrizione dove I vescovi
esercitano il loro ministero.IL cristianesimo si diffuse rapidamente su ampia scala e in seguito su
scala più ampia .Ci fu resistenza da parte delle popolazioni rurali,verso il messaggio evangelico. Il
termine pagano appunto indica I culti precristiani e deriva dal latino pagus villaggio o circoscrizione
rurale.La moltiplicazione delle sedi vescovili portò alla necessità di creare coordinamento e furono
istituite provincie per più episcopati. I metropoliti o patriarcati , erano I vescovi a cui veniva
sottoposta la gestione delle chiese metropolitiche. In opccidente le prime chiese metropolitiche
furono , Aquileia, Milano, Ravenna e Roma. In Oriente ,invece Antiochia, Gerusalemme,
Costantinopoli , Alessandria. Roma, capitale dell’impero gli fu riconosciuto un primato ideale
LE GRANDI DISPUTE TEOLOGICHE
Il cristianesimo fin dalle origini discuteva sui contenuti dottrinali coinvolgendo I vari episcopati.Si
discuteva, principalmente sull’incarnazione di Cristo e sulla coesistenza nella sua persona di una
duplice natura,divina e umana. Le diverse posizioni sulla fede furono determinate dal contatto del
messaggio cristiano con le differenti culture presenti nel territorio imperiale. Le divergenze di
vedute fra I vari patriarcati furono dovute all’assenza di un organo gerarchicamente superiore in
grado di decidere sulle questioni teologiche . I patriarcati per affermare il loro primato ricorsero a
scomuniche e accuse reciproche.Le polemiche coinvolsero anche I fedeli.Cosi Costantino convoca
nel 325 a Nicea (Bitinia )il concilio , l’assemblea generale dei vescovi (concilio ecumenico),perchè
era preoccupato per la concordia della chiesa e le conseguenze sociali delle lacerazioni interne alle
comunità cristiane. Perciò cercò di porre fine alla controversia sul dogma trinitario ,cioè le tre
persone in cui si sostanziava la divinità: Padre , figlio, Spirito Santo . Il concilio condanna la
dottrina di Ario ,che attribuiva al padre una natura superiore a quella del figlio , e riconobbe alle due
persone un ‘identica natura divina . Le deliberazioni di Nicea non posero fine alle dispute, poichè I
sostenitori di Ario non accettarono la condanna di Nicea e continuarono a diffondere le loro teorie .
Costantino,stesso cambio’ posizione e appoggio’ I vescovi ariani .Anche il figlio Costanzo
secondo(337-361). Segui questa linea . Con il concilio di Costantinopoli del 381 prevalse
definitivamente il credo di Nicea, con l’intervento di Teodosio primo(379-395) . Ma le dottrine
ariane ,per iniziativa del vescovo goto Ulfila e il sostegno della corte di Costantinopoli, si diffusero
presso I popoli germanici e l’arianesimo divenne un elemento distintivo etnico . Fu fonte di
contrasti quando si insediarono nei territori latini e vennero a contatto con le religioni di quei
popolo.Nel 391 gli altri culti furono dichiarati fuori legge,dopo che nel 380 a Tessalonica il
cristianesimo fu deliberato come religione di stato. Ma le polemiche teologiche non si placano.I
contrasti tra I patriarcati si aggravarono per gli interventi degli imperatori difensori
dell’ortodosia.Ad aggravare ,ulteriolmente la situazione ci furono I conflitti politico sociali nelle
diverse province dell’impero. Fra il 4 e 5 secolo ,tra I vescovi africani si diffonde il Donatismo,per
iniziativa del vescovo Donato (vescovo di Cartagine).I loro sostenitori avevano una visione rigorista
che negava validità ai sacramenti amministrati da persone indegne e mettevano in discussione la
struttura ecclessiastica che garantiva stabilità politica e sociale, attirando cosi le ostilità degli
imperatori,che non riuscirono a impendire la diffusione del donatismo nelle campagne . Centrale
restava però, la riflessione sulla persona di Cristo e la relazione fra la sua umanità e la sua divinità.
Cosi prende posizione Nestorio, patriarca di Costaninopoli che sosteneva che in Cristo esistevano
due persone distinte, quella umana e quella divina ; il vescovo di Roma e il patriarca di Alessandria
lo averssarono ,e la sua dottrina venne condannata con il concilio di Efeso del431,che dichiara che
le due nature ,umana e divina di Cristo ,coesistevano in una sola persona. Ma ad Alessandria, si
elabora il monofismo che sosteneva che in Cristo esisteva la sola natura divina. Una dottrina molto
diffusa in Egitto e Siria ,appoggiata da Teodosio secondo (408-450) che la fece approvare nel
concilio di Efeso del 449.Ma nel 451 a Calcedonia ci fu la condanna di questa dottrina.Un
confronto aperto un secolo dopo con Giustiniano. Il concilio di Calcedonia da un primato fra le
chiese Orientali a Costantinopolo e a Roma un primato nelle questioni di fede e di giurisdizione
ecclessiastica.La controversia sul monofismo aveva evidenziato la necessità di un coordinamento
delle chiese in materia teologica . In occidente venne riconosciuta la superiorità del papa di Roma.
Un primato che nell 445 aveva ricevuto una sanzione ufficiale da Valentiniano terzo(425-445),ma
che non era interpetraro in maniera univoca . Tuttavia ,si ponevano le premesse per un ulteriore
affermazione, anche politica ,dei papi romani.
IL MONACHESIMO
Nell’ambito del cristianesimo prese vita il movimento monastico.Un movimento che nasce in Asia
e nel mondo greco.Quello cristiano nacque tra il 3 e 4 secolo in Egitto,per iniziativa di singoli
individui dalla provenienza sociale diversa ,che scelsero di condurre una vita di ascesi e penitenza
nella forma eremitica, cioè nell’isolamento individuale . Presto,per iniziatova di Pacomio, si
oganizzarono gruppi di asceti, I cenobiti (vita comune) che sotto la guida di un abate si
organizzarono in comunità. Tra le loro norme,era prevista la regola monastica del
lavoro,preghiera , assistenza a pellegrini infermi e pratiche ascetiche. Dall’Egitto, comunità
monastiche,femminili e maschili si diffusero in Palestina, Siria, Asia Minore e Cappadocia trovando
il sostegno di Basilio (dal 378) vescovo di Cesarea , che elaborò una dettagliata precettistica,
conferendo elementi di stabilità al monachesimo orientale.In occidente il monachesimo si diffonde
nel 4 secolo, quando molti sentirono l’esigenza di vivere l’ideale evangelico di perfezione e
penitenza trovando risposta nelle nuove forme di martirio (penitenza). Nella Gallia occidentale si
formano I primi monasteri a opera di Martino,vescovo di Tours ,che divenne monaco dopo aver
abbandonato la vita militare , e poi in Provenza dove assunse importanza il monastero di Lerins.In
seguito si diffonde nella Britannia romanizzata ,soprattutto grazie a San Patrizio e I suoi missionari.
(432) e poi raggiunge l’Irlanda dove a causa dell’assenza di un dominio romano e di centri urbani
idonei ad ospitare le sedi dei vescovi ,furono I monasteri a formare l’ossatura della chiesa. Un forte
rigore spirituale caratterizza il monachesimo irlandese .Annoverava monaci missionari che
dall’isola si trasferirono sul conteninente per creare nuovi centri di vita monastica ed evangelizzare
le popolazioni che praticavano culti pagani. Colombano fu una figura di spicco , che nel 7 secolo
completa l’evangelizzazione della Britannia ,che il monaco Agostino inviato da papa Gregorio
Magno aveva cominciato nel 597. Il nobile Wynfrith ,il monaco Bonifacio indirizziò la sua missione
verso I popoli germanici. L’opera pacificatrice di Bonifacio (nel 754 martizzato dai Frissoni) fu
sostenuta dai pipinidi e organizzò le regione conquistate in distretti vescovili ; la sua missione poco
dopo fu seguita da una sanguinosa guerra (772-804) condotta da Carlo Magno e con il regno franco
che annette le terre dei frisoni e dei sassoni. Alla fine del 4 secolo a Roma si formaronno I primi
gruppi di asceti in Italia ,in ambiente femminile ,sotto la guida di Girolamo , e nel secolo successivo
le varie forme di vita monastica ispirate a vari modelli si diffondono in tutta la penisola
.L’esperienza di Benedetto da Norcia si diffonde tra I primi decenni del6 secolo . Benedetto fonda il
monastero di Monteccasino ed elabora nel 540 una regola per I suoi fedeli che dava
un’interpetrazione moderata dei principi del monachesimo orientale . I monaco dovevano obbedire
al proprio abate ,il modello di vita da seguire prevedeva l’esercizio della pratica ascetica tramite la
preghiera e il lavoro manuale. Nel 7 secolo la regola benedettina si imponne presso le comunità
monastiche della penisola ,affermandosi in gran parte dell’Europa nel secolo successivo. Con il
concilio di Aquisgrana (816-817) divenne unica regola per I monasteri dell’impero d’Occidente.
ARGOMENTI: - Il contesto spirituale nel quale si diffonde il cristianesio- L’editto di Milano del
313 e la libertà di culto dei cristiani- I vescovi, le diocesi,le chiese patriarcali.- Le dispute
teologiche. Il concilio di Nicea (325) e la questione trinitaria . Condanna dell’arianesimo.-
L’arianesimo si diffonde presso I popoli germanici- L’editto di Tessalonica del 380:il cristianesimo
unica religione dell’impero – Nestorismo e monofismo . Il concilio di Calcedonia del (451)
condanna il monofismo. - Monachesimo orientale e Occidentale. - Si diffonde la regola
benedettina.
Arianesimo :L'arianesimo è il nome con cui è conosciuta una dottrina cristologica elaborata dal
presbitero, monaco e teologo cristiano Ario (256-336)[1], condannata al primo concilio di Nicea (325).
Sosteneva che la natura divina del Figlio fosse sostanzialmente inferiore a quella di Dio e che, pertanto,
vi fu un tempo in cui il Verbo di Dio non fosse esistito e che dunque esso fosse stato soltanto creato in
seguito. Importante movimento eretico, che si sviluppò in Oriente nel corso del sec. 4° e dalla metà dello stesso secolo coinvolse
l'Occidente, protraendosi qui, a causa delle invasioni dei barbari, fino a tutto il sec. 6° e oltre, con alterne vicende. Trae nome da Ario,
prete di Alessandria d'Egitto, che intorno al 320 diffuse una dottrina trinitaria, secondo la quale Cristo non sarebbe Figlio di Dio in
senso proprio - come voleva la tradizione - ma soltanto la più eccellente delle sue creature, definita Figlio solo in senso accomodato,
diversa dal Padre per natura e radicalmente a lui inferiore per autorità e dignità. Subito combattuta, questa dottrina fu condannata nel
concilio di Nicea del 325 e Ario fu inviato in esilio.  - NESTORIANESIMO 3. NESTORISMO - Nestorio affermava che Gesù
aveva le due nature distinte e separate, al punto di farne di Lui, due persone. l. ARIANISMO - Ario, nel IV secolo affermò che Cristo
non era Dio in senso assoluto ma subordinato al Padre e creato dal Padre, senza possedere preesistenza, (Il Concilio di Nicea
introdusse allora il termine “HOMOUSIOS” - consustanzionale, identico al Padre e nel testo si legge: “Vero Dio di vero Dio, non
fatto, essendo di una sostanza col Padre!”). Il monofisismo (dal greco monos, «unico», e physis, «natura») è il
termine usato nella teologia cattolica e nella storiografia occidentale per indicare la forma di cristologia,
elaborata nel V secolo dall'archimandrita greco Eutiche, secondo la quale la natura umana di Gesù era
assorbita da quella divina e dunque in lui era presente solo la natura divina.
Fu dichiarato falso e quindi eretico, affermando nello stesso tempo il diofisismo come unica tesi vera
della cristologia, ortodossa e fondata nella Bibbia. In modo coerente, è considerato falso il titolo
di christotokós (madre di Cristo) attribuito a Maria, che la Chiesa riconosce invece
come theotókos (madre di Dio). L'appellativo di christotokós le veniva rivolto dai nestoriani, che in un
certo senso rappresentano l'opposto dei monofisiti, in quanto nella loro dottrina le due nature, umana e
divina, di Gesù Cristo sono totalmente distinte, del tutto separate e non possono coesistere
contemporaneamente.

Donatismo Il donatismo fu un movimento religioso cristiano sorto in Africa nel 311 dalle idee del


vescovo di Numidia, Donato di Case Nere (n. 270 ca.), soprannominato "il Grande" per la sua notevole
eloquenza.
La sua dottrina prese le mosse da una critica intransigente nei confronti di quei vescovi, che non
avevano resistito alle persecuzioni di Diocleziano e avevano consegnato ai magistrati romani i libri
sacri. Secondo i donatisti i sacramenti amministrati da tali vescovi (detti traditores, in quanto avevano
compiuto una traditio, ovvero la consegna dei testi sacri ai pagani) non sarebbero stati validi. Questa
posizione presupponeva, dunque, che i sacramenti non avessero efficacia di per sé, ma che la loro
validità dipendesse dalla dignità di chi li amministrava.

DUOFISMO :Il diofisismo è una dottrina che sostiene la coesistenza in Cristo delle due nature, l'umana
e la divina, in base a quanto deciso nel IV concilio ecumenico di Calcedonia nel 451. Secondo la teoria
diofisista l'umano e il divino sono uniti senza separazione o confusione e, anzi, con armonia e assenza
di contraddittorietà nell'unicità della figura del figlio.

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