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Capitoli importanti cristianesimo

1.4
Creazione della bibbia
Dopo la distruzione di Gerusalemme nel 70 dC fu fissato il canone delle scritture giudaiche,
nonostante venne redatta già nel post esilio la “bibbia”, fu essenziale per la riforma Esdrina la
fissazione di una serie di norme di purità, si giunse poi alla redazione del deuteronomio simile
all’attuale, Esdra durante i lavori per ricostruire il tempio ritrovò un rotolo contenente la legge su
cui venne poi redatto un nuovo patto solenne con Jahwè, nacque così il giudaismo posteriore che
doveva corrispondere alla spiritualità giudaica creatasi durante l’esilio (la circoncisione durante
l’esilio a babilonia era “d’obbligo” per distinguersi dai babilonesi ma non in Palestina poiché si
circoncidevano anche i non jahwisti).
Si formò un consenso generalizzato sul Pentateuco, i libri di mosè (genesi esodo levitico numeri e
deuteronomio), altri libri godevano di gran fama e circolavano liberamente, nacquero altre correnti
con libri a doc per l’ideologia ben definita che avevano.
2.3 da osservanti a farisei

Durante la prima insurrezione maccabaica un gruppo di insorti piuttosto che imbracciare le armi
per difendersi si fece massacrare il sabato.
Mattatia e figli decisero di osservare il sabato ad esclusione di caso di attacco dei nemici.
Gli Hasidim (osservanti) si staccarono dai maccabei per abbracciare l’insurrezione armata, dopo la
stabilizzazione della dinastia asmonaica si staccarono dai Giudei (loro accettavano i nuovi padroni
come sommi sacerdoti).
Nacque così un partito politico-religioso di separati (perushim): i Farisei, la loro duplice divisione:
da una parte riproponeva la divisione di una minoranza elitaria tra gli osservanti, divisione basata
sull’abilità nel rispettare le norme dettate dalla Legge tra il “popolo della terra (giudei)”. L’altro
verso era la creazione di una divisione tra osservanti e classe sacerdotale al potere, con gli asmonei
questa divisione arrivò alla guerra civile sotto Alessandro Ianneo che fece crocifiggere i Farisei e
uccise i loro figli e mogli, alla morte di Alessandro cominciò a regnare la moglie ormai vedova che
per non continuare a regnare come il marito decise di mantenere la classe sacerdotale (ora detta
Sadducei) e di conferire ai Farisei il potere di regolamentare l’osservanza in Gerusalemme, dando
loro la possibilità di entrare nel Sinedrio (senato giudaico) gettando le basi per un alleanza futura.
Le cose cambiarono presto durante l’epoca romana, mentre prima si poteva diventare sacerdoti
per diritto di nascita, il potere acquisito dai Farisei all’interno del Tempio, dava ai comuni
osservanti possibilità di avere un posto tra le elites del tempio tramite l’educazione e acquisendo il
titolo di Fariseo (gestivano il comportamento non solo dei credenti ma anche quello dei sommi
sacerdoti).
I Farisei arrivarono a controllare la vita delle principali comunità giudaiche, dovettero scontrasrsi
con il Proselitismo, come dare possibilità di conversione ad un pagano.
All’interno del Fariseismo nacquero 2 scuole di pensiero dette CASE: la casa di HILLEL era pro
all’ingresso dei pagani e cercavano di facilitarne l’accesso alla religione mentre la casa di SHAMMAI
era in opposizione.
2.7 compromesso politico e i sadducei

L’affermazione della casta dominante ellenica (macedone) fu applicata sui sudditi senza diritti in
Palestina che creò una spaccatura interna tra pro-ellenisti e antiellenici. La cultura ellenica non
attecchì nemmeno nella giudea romana, i sacerdoti tentarono un compromesso politico con i nuovi
padroni che non avevano gran potere ormai avendone perso con Erode e con i farisei nel Sinedrio.
I Sadducei sono gli appartenenti a famiglie sacerdotali o amici laici che si definiscono come
discendenti di Sadocide e costituiscono la minoranza ricca dell’ultima fase del secondo tempio, loro
scesero a patti con i Romani.
I sadducei erano in contrapposizione con molti gruppi come farisei e cristiani, loro credevano che
dio non intervenisse nei fatti dell’uomo, erano contrari alla predestinazione, non credevano negli
angeli ne nel paradiso/inferno, erano pro al “Patto”.
Alla fine i Farisei compierono un enorme ascesa sociale che portò i Sadducei a doversi adeguare
per mantenere il potere sul tempio sulle norme puritarie.
Il compromesso fu presto fatto: i sadducei detenevano la ricchezza del tempio e delle offerte
seguendo le norme farisiache, loro seguivano nella vita privata le proprie abitudini e norme ma nel
tempio erano obbligati a seguire le norme puritarie, la popolazione li vedeva come atei interessati
solo al denaro.
2.9 rivoluzione dell’osservanza Giovanni Battista

Giovanni Battista: nato sotto il governo di Erode da famiglia sacerdotale morì ad Antipa giustiziato
circa nel 35 dc. Iniziò la sua predicazione tra il 27 e il 29 fuori dalle città presso il giordano in Perea,
territorio non controllato dai romani ma dagli Antipa, di fatto lui venne giustiziato a Macheronte,
sud Antipa.
Giovanni fu certamente un Giudeo osservante che aveva radicalizzato il divieto di cibarsi di sangue
evitando di mangiare animali in cui scorresse sangue, si cibava di cavallette, secondo il Levitico era
un cibo puro, si asteneva dalle sostanze inebrianti e dal vino poiché caratterizzava i sacerdoti
officianti, secondo Luca non si cibava ne di pane ne di vino per non contaminarsi con cibo
maneggiato e quindi contaminato, si cibava di miele selvatico quindi non contaminato da mani
umane però vi era un problema, le api e le loro larve erano impure quindi serviva la massima cura
nel non contaminare il miele con questi insetti, nel secondo secolo a Qumran alcuni rabbini
dichiararono impuro il miele selvatico per questo motivo.
Marco descrive Giovanni vestito di pelle di cammello e cintura di cuoio, presentandolo come il
profeta Elia, nonostante ciò non riteneva impuro indossarli nonostante il cammello sia il primo
degli animali impuri del levitico.
Se fino a qua Giovanni assume comportamenti simili a quelli adottati dagli esseni (in particolare
per il cibo) d’altro canto loro erano abituati a cambiarsi d’abito e a lavarsi completamente in segno
rituale prima dei pasti, oltre a questo non indossavano pelli o peli di animali, secondo loro quei
vestiti veicolavano la purità/impurità della carogna dell’animale stesso, Giovanni dagli scritti su di
lui non aveva momenti rituali particolari.
Giovanni usa le acque del Giordano per la remissione dei peccati, un secolo dopo quelle acque
vengono giudicate come inadatte a tale scopo da alcuni rabbini per l’aspersione (acqua che
purificava dalle contaminazioni maggiori), giovanni era assolutamente incurante e disinteressato a
queste cose, addirittura serviva scavare un vasca per le immersioni battesimali, lui invece usa un
prodotto di Dio, il giordano, non un costrutto umano quindi contaminato come una vasca.
Da qui possiamo dire che Giovanni è un giudeo osservante radicalista secondo la propria
interpretazione della Legge, di fatto si oppone alla politica matrimoniale di Antipa, lui protesta:
”non è lecito avere la moglie del fratello tuo”, Giovanni è importante soprattutto per il battesimo.
Giovanni quindi è un osservante con 2 idee periocolose
1) Supera l’osservanza, ritiene puro solo quello che deriva da Dio, il miele selvatico il Giordano
ecc, questo porta ad un superamento dell’osservanza: tutto proviene da dio quindi nulla è
impuro (via che seguiranno i primi cristiani).
2) Remissione dei peccati senza sacrifici espiatori, rendeva inutili i sacerdoti i templi e il
pagamento delle offerte.
La dimensione apocalittica di Giovanni (stando a LC e MT) annuncia la fine del mondo e il giudizio a
breve termine, lui aveva annunciato la venuta di un personaggio dalle caratteristiche divine (cristo).
Nei suoi scritti Gesù era il continuatore divino della sua opera, tuttavia le riflessioni di Giovanni
spesso sono viste e/o lette in modo trinitario e cristologico al punto da far dubitare della possibile
corrispondenza precristiana in cui vennero scritte, questo rafforzato dal fatto che alcuni discepoli di
Giovanni risultavano antagonisti ai discepoli di Gesù, portando a dedurre che in Giovanni non
esisteva un riconoscimento di Gesù come suo successore mentre al contrario Gesù vedeva
Giovanni come un precursore, probabilmente gli scritti che riportano all’annunziazione di Gesù
come successore di Giovanni sono solo state interpretate come tali ma non erano effettivamente
così.
2.10 la vita di Gesù

L’anno di nascita di gesù non è specificato nei testi antichi, sappiamo che nacque 6 mesi dopo
Giovanni Battista quindi prima del 4 aC però allo stesso tempo si dice sia nato per il censimento di
Augusto che sembra far riferimento a quello del 6dc, poiché Giuseppe (cittadino modello) si reca a
betlemme (luogo di residenza della sua famiglia), cosa mai richiesta per i casini che poteva creare
per la logistica romana.
Econdo MT Gesù nasce nei giorni di re erode senza accennare a giovanni, luogo di nascita
Betlemme poiché Giuseppe, discendente di Davide doveva vivere li.
Dato questo Gesù poteva essere detto di Nazaret (galilea) o di Betlemme patria di Davide, Erode
rganizza la strage dei betlemiti, quindi ancora in forze.
MC tace il luogo di nascita mentre GV punta più si Nazaret piuttosto che Betlemme, Gesù venne
nominato Nazareno o Nazoreo infatti.
Gesù e discepoli parlavano il dialetto aramaico di Galilea.
LC pone in rapporto Gesù e il tempio una prima volta alla presentazione con i genitori (Legge) poi a
12 anni ci si reca in autonomia e rimane 3 giorni a parlare con i “dottori”.
MT dice che i sacerdoti e i sommi collaboravano con Erode per individuare il luogo di nascita del
messia per eliminarlo mostrando il rifiuto Giudaico è totale fin dalla sua nascita.
Secondo LC, Gesù, inizia a predicare tra i 27 e i 29 anni e aveva circa 30 anni, MT e MC non danno
indicazioni sull’età ne sulla data, secondo i Sinottici la predicazione non durò oltre l’anno, per GV
durò almeno 2-3 anni, per la morte tutti i vangeli sono d’accodo che fosse un venerdì,
probabilmente il giorno prima o il giorno di pasqua (14-15 di Nisan), GV dice 14 e si tende a
preferire la sua versione dati i molteplici particolari sulla crocefissione, esecuzione eseguita sotto
Pilato (26-36dc) quindi intorno al 30-33 impossibile dire il giorno esatto dati i cambi di calendario e
l’imprecisione con cui si facevano i giorni basandosi sulle lune.
Secondo MT attraverso 77 generazioni umane si passa da Abramo a Gesù, discendenza piena di
donne straniere che strizza l’occhio al paganesimo non elleno.
Secondo LC, gesù, deriva da parte di padre da Davide e da parte di madre aronnitide,
presentandolo come UNTO non solo in via regale ma anche sacerdotale.
Per le opere di Gesù mostrate nei vangeli possiamo dire che tendeva a muovere i discorsi su un
piano etico-generale, non ha mai infranto l’osservanza ma pose le basi per il superamento dei
concetti di impurità e contaminazione senza negarla, non nega che la lebbra la morte e lo spirito
immondo siano fonti di impurità semplicemente dimostra la distruttibilità della loro stessa
contaminazione.
Getta le basi per superare l’impurità dei cibi, nel momento in cui Gesù chiede se è lecito fare del
bene o del male il sabato la risposta dei farisei e degli erodiani è l’eliminazione di gesù (MC),
questo e altri comportamenti erano la base per una forma di apertura ai pagani nel senso che la
salvezza era per tutti non solo per israele. I miracoli mostrati dagli evangelisti mostrano aperture
verso le 12 tribù di israele (i 12 cesti di pane rimasti dalla prima moltiplicazione) e ai 7 diaconi della
cultura greca (seconda moltiplicazione), questo potrebbe portarci al pensiero di Gesù o
all’interpretazione degli evangelisti di fronte ai miracoli.
La proposta di gesù è il superamento degli aspetti Esdrini del giudaismo, contestati già da altri
movimenti giudaici.
La grande utopia portata da gesù è il perdono da Dio verso gli uomini e tra uomini, unico modo per
avere la salvezza, ripresa più volte in MC.
Il LC Dio è il presupposto della capacità di perdonare gli altri.
In MT iniziata umana atta a garantire il perdono divino (legge del contrappasso io perdono per
essere perdonato da Dio).
Gesù imposta il parallelo tra azione umana e divina riprendendo un passo focale della tradizione
Esdrina, come contenuto ha sostituito l’osservanza con il perdono gratuito.
Gesù fu un predicatore apocalittico annunciando la prossimità del regno di Dio in forma di
parabole, un regno probabilmente solo spirituale, non una soluzione politica, altrimenti il suo
pensiero sarebbe morto con lui.
2.11 opposizione armata

Tutte le insurrezioni hanno bene o male uno scopo religioso a fondamento, i primi casi si datano al
periodo di Erode in cui le insurrezioni erano frequenti, in particolare quando venne abbattuta
l’aquila che lui aveva installato sul tempio, vista come un gesto offensivo e contaminante, il gesto
portò poi i partecipanti a tale gesto as essere bruciati vivi, di li in poi gli sconti, sempre violenti
passarono ai danni dei romani, il punto in comune di questi era il fatto che chi li muoveva dopo si
autoproclamava re, fino a quando nel 6 dC durante il censimento romano non nacque una nuova
setta formata da farisei e giuda di gamala (probabilmente figlio del vecchio re Ezechia) che avevano
come ideale il fatto che non fosse lecito ai Giudei obbedire ad altri che Dio, si opponevano al
censimento dei romani inneggiando alla rivolta, tuttavia continuerà a ragnare la tranquillità poiché
non nacquero movimenti in grado di muovere effettivamente lo scontento popolare in quegli anni.
Dopo il regno di Agrippa la situazione precipita con una serie di proteste e ribellioni occasionali,
spesso dovute alla noncuranza dei romani verso gli osservanti.
Sotto il governo di Tiberio Alessandro (46-48 dC) furono crocifissi due figli di Giuda il galileo,
mostra il consolidarsi di oppositori a Roma.
Oltre a questi ci fu, sotto Felice, un gruppo di seguaci che sotto il comando di un giudeo detto
Egiziano si radunarono sul monte degli ulivi con lo scopo di conquistare Gerusalemme che vennero
eliminati. Sotto il procuratore Festo 60-62 abbiamo il tentativo disperato di un altro profeta che
raduna nel deserto molti giudei in attesa di un segno dal cielo, poi intervennero i Romani, tutti
questi casi danno vita alla tipologia insurrezionale con a capo un leader carismatico di tipo
profetico, dando vita al quadro in cui matura l’insurrezione del 66 dC, in cui 5 gruppi di rivoltosi
vedevano al loro interno i Zeloti, gruppo di giovani di famiglie sacerdotali di ispirazione sadocita
con a capo Eleazaro figlio del sommo sacerdote Anania che era a capo delle guardie del tempo, si
coalizzò con le famiglie sacerdotali e alcuni elementi dell’aristocrazia sacerdotale ed alcuni
diseredati, prima base popolare con cui riuscirono a conservare solamente il controllo sul tempio
dato il numero abbastanza basso che avevano e una prate della città, l’altra rimase sotto gli altri
sacerdoti e ai moderati.
A capo dei sicari abbiamo Menahem che grazie al suo esercito riesce ad intrufolarsi nel tempio e a
sterminare gran parte dei moderati e il sommo sacerdote Anania,il capo dei sicari avanza pretese e
viene ucciso dagli zeloti di Elezaro, i suoi subordinati si rifugiano a Masada, la ribellione viene
condotta dallo stesso Elezaro.
Giovanni di Gisala, comandante Galileo molto fedele all’osservanza ma che sparge sangue degli
Zeloti in ogni ove, fautore dell’arrivo degli Idumei a gerusalemme, che aiutarono lo stesso giovanni
a combattere i moderati che volevano trattare la resa ai Romani, entrati in città uccidono il sommo
sacertote Anano e i capi del primo governo di Gerusalemme, poi si allearono poi con i moderati
superstiti dopo aver capito che gli zeloti e Giovanni non facevano il volere della città per poi ritirarsi
in Idumea assieme ai gerosomilitani. I rimasti fecero entrare in città Simone bar Giora che, dopo
aver assunto il controllo di alcune regioni meridionali puntava a Gerusalemme. Lui era
probabilmente figlio di un proselito quindi non era un Ebreo puro, arrivato a gerusalemme puntò
subito al tempio in cui sconfisse Giovanni e lasciò lui e i suoi uomini liberi dato l’imminente attacco
dei romani, simone difese la città ma una volta persa la battaglia si rifugiò nei cunicoli, non avendo
possibilità di fuga si presentò in vesti eleganti probabilmente voleva presentarsi come un martire,
poi venne giustiziato come capo dei rivoltosi.

3-4 Rabbi Aqibah e l’ultima rivolta

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