Sei sulla pagina 1di 4

LE PERSECUZIONI

Concetto di religione per i romani: istituzione pubblica alla quale tutti Posizione di tolleranza degli ebrei a Roma: il giudaismo tollerato in quanto
potevano aderire con libertà non aveva aspirazioni universali ma era solo legato ad un popolo.

MOTIVI DI ODIO VERSO I CRISTIANI ACCUSE MOSSE LORO COME SI COMPORTAVANO I CRISTIANI?

1. Elemento politico: rifiuto di riconoscere la Infanticidio non riconoscevano la divinità dell’imperatore


competenza dello Stato nelle questioni Incesto Erano una minaccia negli affari economici (tre
religiose. Adorazione di un asino esempi:
2. Elemento più vago ma non meno importante: Ateismo 1. tumulto di Efeso contro i venditori di
l’antipatia popolare che i cristiani si attiravano Causa delle calamità statuette idolatriche,
con la loro condotta leale ed esemplare che li Odio verso il genere umano 2. Giustino che temeva di essere denunciato
teneva lontani da luoghi di divertimento, il da un certo Crescente era suo concorrente
mistero che circondava le loro cerimonie e la 3. Plinio nella lettera a Traiano allude alla
diffusione della loro religione scarsa vendita degli animali da sacrificare
per colpa dei cristiani

1. Egli non cerca il pericolo, anzi lo evita fuggendo o nascondendosi e ciò non era visto male
2. Affronta la morte in modo solitario
3. e in pieno abbandono, senza che la sua sorte si distingua da quella dei delinquenti.
4. Invocavano la perseveranza sapendo quanto fosse difficile andare fino in fondo anche dopo le prime prove
confidando dunque nella grazia divina.
5. Piangevano davanti all’incomprensione dei famigliari ancora pagani
6. La fortezza cristiana del martire sta dunque non dal desiderio della sofferenza e della morte ma dalla serenità
I MARTIRI CRISTIANI
con cui egli va incontro alla fine inevitabile.
LA STORICITA’ DI UN MARTIRE E’ DETERMINATA DA TRE CRITERI:
1. Testimonianze dirette
2. Iscrizioni con la qualifica Martyr
3. Tracce sicure di un atico culto per un martire
QUANTI SONO STATI I MARTIRI ?
Su questa base si può accertare la presenza di un migliaio di martiri di cui si conosce il nome. Ma non è il numero reali.
GLI STORICI PREFERISCONO ATTENERSI ALLE CIFRE PIU’ BASSE CHE LIMITANO I MARTIRI DEI TRE SECOLI A 100.000 IN
TUTTO. Alessandro Barbero: le persecuzioni contro i cristiani, il tempo e la storia
LA PRIMA FASE DELLE PERSECUZIONI I principali IMPERATORI della prima fase:
(da Nerone a Commodo figlio di Marco Aurelio
Fino a Nerone l’impero Romano lasciò il cristianesimo crescere indisturbato.
Nel primo periodo, resistono le direttive dell’imperatore Traiano al NERONE 64 d.C.
proconsole Plinio nel suo rescritto del 112, in risposta ad una sua lettera in Incendio di Roma 19 luglio del 64
cui chiedeva se doveva tener conto dell’età, perdono ai pentiti, se dovesse Tacito “Annales” racconta che per stornare le voci che accusavano Nerone
dare punizioni anche senza misfatti. di essere il responsabile dell’incendio, fece arrestare i membri più noti della
LETTERA DEL GOVERNATORE PLINIO E RISPOSTA DELL’IMPERATORE TRAIANO comunità cristiana e dopo di loro furono arrestati una moltitudine di
cristiani come colpevoli di odio verso il genere umano.
Plinio chiede consiglio all’Imperatore Traiano sul comportamento da tenere nelle Parlano di persecuzione anche Clemente Romano, Svetonio, Tertulliano, ma
inchieste sui Cristiani, relativamente alla loro età o alla mancanza di atti solo Tacito parla del capo di accusa.
delittuosi. Vittime di questa persecuzione: Pietro e Paolo.
Traiano risponde che, non essendoci una norma fissa, se denunciati e confessi essi DOMIZIANO: la persecuzione infierì a Roma e nelle province orientali.
vanno condannati, diversamente chi si pente andrà perdonato e sancisce anche
che le denunce anonime non vadano prese in considerazione. TRAIANO fece uccidere Simeone vescovo di Gerusalemme e il Ignazio
vescovo di Antiochia. Quest’ultimo venne condotto a Roma per essere dato
Traiano nella sua imperatoria brevitas aveva risposto in pasto alle fiere (probabilmente nel Colosseo) in occasione dei giochi
o Di non fare d'ufficio alcuna ricerca di cristiani a fini persecutori; organizzati da Traiano per festeggiare la conquista della Dacia.
o Se essi fossero stati denunciati e confessi sarebbero stati da punire; ADRIANO morì martire Policarpo vescovo di Smirne
o Vietava di dare seguito alle denunce anonime, da non doversi
accettare in alcun modo Una nuova recrudescenza delle persecuzioni si ebbe con MARCO AURELIO:
morì a Roma il filosofo e apologeta S.Giustino e compagni.
Tertulliano nell’Apologeticum critica il rescritto 112 e sviluppa la sua tesi
sull’antinomia della politica persecutoria del governo romano nei confronti Giorni più tranquilli si ebbero con il figlio di Marco Aurelio, COMMODO.
dei cristiani sconfessandola ed evidenziando ciò che fece Traiano in
proposito.
IN REALTA’ Nerone, ma anche Traiano, Marco Aurelio e più tardi Decio e
Diocleziano perseguitarono i cristiani.

Ogni giorno un Cristiano poteva vedersi denunciato o condannato. Vivevano in un


pericolo costante.
LA SECONDA FASE DELLE PERSECUZIONI IMPERATORI
(da Severo a Diocleziano)
SETTIMIO SEVERO la persecuzione rimane ancora limitata nello spazio , non
assume carattere generale. Egli “proibì sotto grave pena la conversione al
La situazione di modifica sostanzialemente a partire da Settimio Severo
giudaismo e al cristianesimo”. La persecuzione quindi colpisce
nella seconda fase della persecuzione perché l’iniziativa non parte più dal
prevalentemente i neofiti specialmente ad Alessandria: padre del grande
basso (tematica delle denuncie anonime) ma dall’alto, dagli imperatori che
Origene, a Cartagine: Perpetua e Felicita e compagni.
con ripetute leggi colpiscono non più singoli cristiani, ma intere categorie o
tutta la Chiesa. Quindi l’azione persecutoria è diretta. Segue il periodo degli imperatori siri: CARACALLA, ELIOGABALO, ALESSANDRO
OBBIETTIVO CHIARO: liberare definitivamente l’impero dal pericolo SEVERO: la presenza di varie donne a corte comporta un aumento del sincretismo
cristiano. religioso. Tuttavia muore in questo periodo Callisto papa.
Più chiara però in questo periodo l’alternanza di periodi di pace e periodi di MASSIMINO TRACE: succede dopo l’assassinio di Alessandro Severo che
persecuzione. “comandò di uccidere solo i vescovi delle varie chiese” come di riferisce
EUSEBIO DI CESAREA (primo grande storico della chiesa)
DECIO militare poco colto ma energico. Attua politica di restaurazione
contro tutto ciò che minacciava Roma:
 Contro i barbari che premevano sui confini
 Contro i cristiani
 Contro le tendenze orientalizzanti che causavano diffusa immoralità
DECIO DECIDE DI OBBLIGARE TUTTI I SUDDITI AD UN ATTO DI CULTO PAGANO, IN
UN GIORNO E LUOGO FISSATO. Pensava di mettere i cristiani di fronte ad
un’alternativa inesorabile: o rinunziare alla propria fede o morire. In ogni caso si
sarebbe distrutto il cristianesimo.
 Se offrivi il sacrificio ti veniva rilasciato il certificato di “libellus”
 Tra i martiri di questo periodo: papa Fabiano e molti altri. Origene subì
terribili torture e poi fu rilasciato.
 Cipriano vescovo di Cartagine si salvò con la fuga. Fu tanto criticato. Subì il
martirio in un secondo momento.
 I libellatici furono coloro che si comprarono il certificato di libello con
l’astuzia senza sacrificare.
 La persecuzione di Decio fu sanguinosa ma breve. Morì combattendo i Goti
e la persecuzione cessò.
CONSEGUENZE DELLA PERSECUZIONE DI DECIO LASPI Come comportarsi?
 Arroganza dei confessores
DECIO credeca di mettere la chiesa davanti una scelta ma non aveva considerato i  Scisma: a Cartagine i lassisti volevano riammissione immediata e a Roma i
LAPSI: i caduti, coloro che avevano apostatato (=abbandonare la fede rigoristi
pubblicamente) e che desideravano l’assoluzione.  Papa Cornelio a Roma e vescovo Cipriano a Cartagine cercano di mediare i
due estremi.
 Concilio di Cartagine nel 251 sancisce i sacrificati e i thurificati (coloro che
avevano sacrificato) bastava fare penitenza per un tempo indeterminato e
sarebbero stati assolti alla morte e i libellatici (coloro che avevano comprato
il libello senza sacrificare) assolti con una congrua penitenza. Gli Ecclesiastici
caduti, ridotti allo stato laicale (e con lo stesso trattamento)
 Nel 251 temendo una nuova persecuzione viene concesso il perdono a tutti
i lapsi. (cit.Cipriano di Cartagine “De laspi”)
NUOVA PERSECUZIONE sotto l’imperatore GALLO in cui morì il papa Cornelio,
il carme di papa Damaso illustra il martirio del piccolo Tarcisio.
VALERIANO: nuovo editto ordinò agli ecclesiali di sacrificare, pena l’esilio.
Muore papa Sisto a Roma assieme a San Lorenzo diacono arso vivo, il vescovo
Cipriano a Cartagine.
Valeriano cadde prigioniero sotto i Persiani e il figlio GALLIENO restituì i cimiteri
confiscati a cui seguirono 4 anni di pace.
DIOCLEZIANO , la più grande persecuzione della storia , benchè non fu sempre
continua ed intensa:
 in Gallia dove Costanzo Cloro, padre di Costantino e uno dei due cesari
designati da Diocleziano, fu molto moderato.
 forte a Roma, in Asia minore e i Egitto, a Roma il piu gran numero di Martir.
 EUSEBIO DI CESAREA descrive scene raccapriccianti: oltre 100 esecuzioni
capitali al giorno, carnefici esausti che si davano il cambio, le scuri smussate.

Diocleziano abdica nel 305 → GALERIO

Potrebbero piacerti anche