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ROMANTICISMO

Tema del sublime ripreso in maniera significativa nel romanticismo, mette in gioco tutta una serie di concetti
e prospettive che nell’estetica antica erano escluse, a partire dall’idea di infinito e dismisura
Il Romanticismo in area tedesca viene identificato come il frutto maturo di 2 tendenze cult identificate con i
termini
1. Sturm und drang (impeto e tempesta)  movimento culturale-artistico-filosofico
2. Goethezeit (età di Goethe)  ci si riferisce a un clima culturale, non è un movimento vero e
proprio, ma riconoscimento da parte degli studiosi a questo periodo che riconosce la centralità della
figura di Goethe come animatore di un nuovo clima culturale: Goethe fu uno dei protagonisti dello
Sturm und drang e ha vissuto il passaggio dal movimento radicale alle fasi più mature.
Il romanticismo tedesco nasce intorno al 1798 quando un gruppo di studiosi si riunisce a Jena attorno ai
fratelli Schlegel che con la rivista ‘Ateneum’ vengono considerati i padri del romanticismo tedesco. L’origine
del R viene messa in relazione con altre forme di R, interpretazione di Moretti: distingue il R di Jena e di
Heidelberg  nel gruppo di Jena faceva parte il poeta Holderiln, ovvero un autore della tradizione poetica
tedesca, importante per intuizioni di carattere filosofico (es. distinzione tra il concetto di organico e aorgico, 2
polarità fondamentali dell’esistenza: organico come principio vitale e accrescitivo, aorgino principio distruttivo
e caotico, impulso di morte, il rapporto determina tutte le configurazioni possibili della realtà). Il R trova tra i
sue esponenti Novalis, Croizer e Gorres, considerati parte del R tedesco anche i fratelli Grimm (lavorano sul
folklore tedesco raccogliendo una serie di racconti e favole che sono state poi rinarrate per i lettori moderni,
questa ricerca è un fil rouge del pensiero romantico)
Nel R si distingue 3 fasi temporali
1. Primo romanticismo  1796-1802
2. Romanticismo medio  1802-1815 (anni d’oro del R tedesco)
3. Tardo romanticismo  1815-1830 (fase di minore importanza, di decrescita del ruolo del R nella
cultura tedesca ed europea)
Il R tedesco si radica in una rilettura critica dei temi fondamentali intuiti da Kant nella critica del giudizio con
una rinnovata fiducia nella potenzialità del sentimento e dell’immaginazione che già Kant aveva valorizzato.
L’istanza razionalista che aveva cercato di superare viene nel R radicalmente estromessa dalla posizione
filosofica e si ricerca una nuova forma e facoltà di comprensione della realtà che vede la sostituzione
dell’organo della ragione con quello dell’immaginazione, per questo l’arte assume una funzione
fondamentale. L’espressione di Baugandern diventa gnoseologia superior (quindi ribaltato dal R), forma di
conoscenza non inferiore, ma superiore nella sua estensione alla ragione puramente logico dialettica
R animato da una forte tensione all’unità e possibilità di comprendere la realtà non solo con frammenti, il
procedimento epistemico prediletto non sarà più il processo analitico (dissezione dei fenomeno), ma sintetico
con la possibilità di riunire i frammenti le parti in una totalità organica e vitale. Anche il rapporto tra la cultura
antica e moderna è un tempa importante  antico e moderno, i romantici ritengono da un lato in maniera
rivoluzionaria di dover creare un nuovo paradigma moderno che non si rifaccia alla tradizione neoclassica
(riproposizione dei modelli antichi), al contempo vi è il fascino per l’antichità (antichità artistica, simbolica e
religiosa) reintegrata nelle nuove creazioni d’arte in forme nuove e rivoluzioni da un punto di vista
espressivo.
Tema dell’Assoluto, titanismo e sublime
Assoluto  Deriva dal latino ab solutus, sciolto da legami, viene inteso in filosofia come il principio originario
dai tratti metafisico che è sciolto da qualsiasi legame con la dimensione fenomenica particolare. I romantici
hanno una sete di assoluto, sono convinti che la filosofia e l’arte possano avvicinare l’uomo all’assoluto e
permettergli di conquistarlo in termini conoscitivi. La posizione romantica si spinge oltre le idee che ci
avvertono dei limiti dell’uomo (Impossibilità di arrivare alla verità in sé)  i romantici tendono all’assoluto
concepito non come esterno alla realtà, trascendenza platonica, ma come un infinito che è immanente al
mondo della natura, dimensione originaria che è separata dalle singolarità ma è presente nel mondo
immanente, viene vista come una dimensione organica, viva, natura naturans (attiva, capace di produrre
forme, abitata da una forza vitale che esprime in termini materiali l’assoluto che i rom vogliono raggiungere).

Questa tensione provoca spesso una tensione struggente verso l’origine, la sensibilità nei confronti
dell’assoluto si identifica con il titanismo  essendo lo sforzo verso l’assoluto paragonato allo sforzo dei
titani che perseverano nel tentativo di liberarsi dalla prigione imposta loro da Zeus sapendo che il loro sforzo
è vano perché è costretto da un potere che è necessitante e indistruttibile, si sforzano ugualmente di
conseguire la libertà che diviene spesso anche in termini metaforici un simbolo di tentativo dell’uomo di
liberarsi dalle catene del destino e avere una libertà che coincide con l’assoluto
Sublime  ripreso da Kant, rielaborato secondo una accezione che sottolinea la dimensione dell’infinito
presente nella dimensione del sublime senso di terrore e impotenza che si genera nell’uomo. Crea un
piacere indistinto dove in maniera paradossale ciò che genera terrore è capace di diventare bello e
assumere dignità estetica. Tema che assilla i romantici con la dimensione dell’assoluto, l’esigenza dei
romantici di spingersi verso l’infinito determina un superamento dei principi della grande teoria perché si
suppone che la finalità dell’arte non si abbia più quella di riportare l’uomo all’ordine ma di andare oltre allo
stesso ordine verso la dimensione dell’assoluto che è privo di forma, indistinto, radicato.
Sehnsucht e streben:
 Streben è la tensione verso l’infinito, significa sforzo
 Sehnsucht è una parola composta tradotta come ‘desiderio del desiderio’ o ‘male del desiderio’,
esprime la tensione desiderante dei rom che non dà mai posa.
Coppia concettuale che esprimono due atteggiamenti fondamentali che si trovano alla loro radice e
rimandano alla tensione di superamento dei limiti imposti all’uomo da un punto di vista conoscitivo e
culturale, non si accontentano di rimanere nei limiti che lo stato medio dell’uomo sopporta, ma ritengono
possibile raggiungere la dimensione extra fenomenica che Kant indica con il termine noumeno.
Distinzione fenomeno e noumeno  il primo indica ciò che appare e si manifesta, il secondo è il
principio extra fenomenico che è inconoscibile per la separatezza dalla dimensione naturale
contingente ma che l’uomo deve presupporre perché logicamente si dia la conoscenza dei fenomeni.
Kant elabora nella 1° critica una riflessione sulle implicazioni teoriche e logiche di questa posizione
I romantici riprendono il dualismo, ma il noumeno è conoscibile perché l’uomo può con l’arte andare oltre la
conoscenza del semplice mondo naturale. Per i romantici è possibile una connessione con questa
dimensione: questo ‘qualcosa d’altro’ è conoscibile, non con gli strumenti dell’intelletto, ma con altri. I
romantici interpretano la facoltà dell’immaginazione come quella di vita a questo tipo di conoscenza, la
metafisica dell’arte permette di risolvere con l’intuizione umana che si palesa con una seta di assoluto che
spinge l’uomo a superare i suoi stessi limiti: i titani erano accusati di hybris (arroganza), per questo il loro
rifiuto di seguire le regole imposte. I rom ribaltano la lettura trad del mito e attribuiscono allo sforzo di opporsi
ai limiti oggettivi, una dignità positiva.

Tema del Soggettivismo e del genio


Metafisica della soggettività, la centralità attribuita al singolo con le proprie facoltà conoscitive di rompere i
limiti oggettivi e di giungere a una conoscenza superiore si legano a una rinnovata centralità del soggetto
che è un approfondimento e radicalizzazione della posizione kantiana.
Tutto ciò che circonda la natura non ha più una sola chiave di lettura, ma ogni uomo riflette i propri
turbamenti nella natura che diventa la manifestazione oggettiva di questa tensione individuale che rientra in
un processo storico culturale moderno con uno spostamento dell’attenzione filosofica dall’oggetto al
soggetto.
Nel R il soggetto viene inteso come sempre e più centrale, si inizia a percepire il mondo della natura non più
come un mondo oggettivo e fattuale, ma come proiezione dei moti dell’individuo. Il soggetto assume una
funzione creativa sempre più potente: con la sublimazione estetica di questi moti interiori, l’artista crea
l’opera d’arte, produzione di un io eccellente extra ordinario, questo soggetto viene chiamato ‘genio’.

Anche il concetto di genio viene ripreso dalla critica del giudizio  snodo fondamentale che permette il
passaggio alle opere romantiche, Kant definiva l’arte bella come l’arte del genio che può essere inteso come
la disposizione d’anima innata con la quale la natura dà la regola all’arte, è la disposizione d’animo che non
si acquisisce attraverso cui la natura impone all’individuo creato quelle regole che vengono trasferite
nell’arte. È una figura di mediazione tra il mondo della natura e dell’arte, figura che non può imparare il
proprio mestiere, può raffinarlo, ma è spinto dalla logica interiore che collega il genio creato alla possibilità di
creare l’arte seguendo le regole della natura.
Concetto radicalizzato in senso soggettivo dai romantici: il genio non prende le regole dalla natura, ma
impone le regole della propria creatività al mondo della natura con l’immaginazione (talento di inventare) che
permette all’uomo di introdurre il nuovo nell’arte.
Con boehmler si parla di ‘problema delle razionalità’  R come un periodo caratterizzato dall’atmosfera del
genio, genie-Stimmung
Tema dell’ironia e del simbolo
Il modello filosofico culturale esistenzialmente implicante, profondo e tragico nel rilevare la contraddizione tra
l’esigenza dell’uomo ed esperienza concreta viene completato dall’elemento dell’ironia  sviluppa da un
punto di vista letterario sia teorico un interesse per l’ironia intesa come un rimedio e risposta alla
consapevolezza tragica della finzione delle cose che circondano l’uomo, dissidio tra soggetto-oggetto.
Porta i romantici a individuare l’ironia come strumento con cui fronteggiare la presa di coscienza della
limitatezza dell’uomo. Intesa come una facoltà fondamentale dell’uomo, dote che permette all’individuo di
prendere distacco da sé e di convertirle con uno sguardo ironico su un piano di accettabilità esistenziale,
l’ironia segna la presenza di un atteggiamento moderno in cui l’attribuzione di un valore fondamentale all’arte
viene contemperato con la capacità di vivere con superficialità e leggerezza il tipo di tragedia.

Interesse per la religiosità, folklore, dimensione mitico simbolico che tutta la tradizione razionalista aveva
decostruito ed espunto dall’argomento filosofico  i romantici invitano a ripensare all’eredità di miti,
leggende, poesie e simboli che la cultura illuminista aveva messo in discussione nel suo carattere irrazionale
e pregiudiziale e che per i romantici viene inteso come un bagaglio non da prendere per vero in sé, ma che
funga da spunto e fonte per integrare la ricerca filosofica con forme di sapere extra filosofico: Arricchire la
produzione letteraria di spunti forti incentrati sul concetto si simbolo.
Tutta l’arte romantica è simbolica  il simbolo è connesso alla possibilità di riappropriarsi in maniera nuova
del mondo della natura: tragica scissione vissuta dai romantici, il simbolo ha una funzione unitiva di
congiunzione, è qualcosa che unisce, sana le lacerazioni, deriva dal greco ‘sumballo’, ovvero scagliare
insieme.
Gli antichi greci intendeva la tessera ospitale che gli amici e conoscenti rompevano e scambiavano quando
si ospitavano lasciando la metà della tessera all’amico per imperitura memoria del legame che si
ricomponeva in un altro momento. Questa idea permane nel concetto filosofico del simbolo stesso, ripresa in
maniera ampia e approfondita nel romanticismo dove il simbolo è inteso come unità di particolare e
universale  nel simbolo il particolare (struttura formale del simbolo in sé) ci dice simultaneamente
dell’universale. Per Schelling una statua greca è simbolo: è una statua (qualcosa di particolare), ma è anche
la divinità, non è corretto dire che la statua rappresenta la divinità, ma l’artista nel momento creativo
compone simbolicamente la materia grezza a cui dà forma con il divino che si cala e innerva nell’opera.
Simbolo come figura artistica e letteraria che riunisce per la tensione all’assoluto particolare e universale.
Il mondo dei sensi ha un ruolo fondamentale: la possibilità di cogliere l’assoluto passa per l’opera d’arte che
si esprime con il riconoscimento sensibile, nella tradizione romantica viene attribuito un ruolo superiore
all’arte come luogo simbolico superiore rispetto alla conoscenza razionale, logica e intellettuale, considerata
valida, ma non capace di cogliere l’assoluto in sé, solo le manifestazioni particolari dello stesso.
Tema del nichilismo
Nietzsche viene considerato il primo teorico esaustivo, ma ha discussioni già con i romantici. Si intende la
negazione totale di tutti i valori, deriva dal latino Nihil (nulla), prospettiva filosofica per la quale nulla ha
valore. Viene messo in discussione il valore di tutti i valori, non solo mette in discussione il valore di un
singolo valore (es. postura teorica per cui il bene non esiste, alcuni valori della società come il matrimonio
sono infondati), ma in senso radicale mette in discussione il valore di tutti i valori: possibilità umana di
attribuire in maniera fondativa e razionale un valore a ciò che è considerato valore,
Nietzsche nella volontà di potenza ci dà una delle definizioni più famose di nichilismo: significa che i valori
supremi si svalutano, manca lo scopo e la risposta al perché, decostruisce l’idea di morale affermando che è
una fuga dalla realtà in un mondo teorico e astratto  manca lo scopo e la risposta al perché ovvero la
finalità (aspetto teleologico) sia una possibile risposta al problema dell’origine. Questo atteggiamento che si
associa a un pessimismo di fondo è un’idea tragica di filosofia, trova le sue radici nelle riflessione romantica.
Il filosofo Jacobi (morto nel 1819) utilizza per primo il termine con la sua polemica con Fichte (idealismo
tedesco) anticipando l’dea filosofica di Nietzsche: interpretava il soggetto proprio di Fichte, per cui tutta la
realtà viene fatta scaturire dall’io, come una negazione della realtà, critica l’idealismo (posizione in parte
dipendente dal R) come una forma di nichilismo  nella misura in cui Fichte con la sua accettazione
idealista del ruolo creatore dell’io faceva dipendere tutto ciò che esiste dall’io (è l’io creato che fonda la
realtà), jacobi criticando la posizione ne notava i soggettivismo radicale: si fa dipendere l’intera realtà dall’io,
la realtà in sé non ha valore perché è solo la rappresentazione di un io. L’idealismo sarebbe destinato a
sfociare nel nichilismo che combacia con l’ateismo da un punto di vista religioso.
Questa critica di Jacobi trova espressione a molti personaggi dell’epoca romantica, figura di nichilista
protagonisti delle opere fondamentali dell’epoca, es. ne ‘Il titano’ il personaggio protagonista Roquairol ha
tutti i tratti coincidenti con una figura titanica, cinica e luciferina che rifiuta i valori dell’epoca per la sete
individualista, ne ‘Il discorso del cristo morto’ si trovano spunti che vanno in questa direzione
Lacerante scissione dell’Io per cui il mondo non appare più come un cosmo ordinato dotato di leggi
armoniche, ma dimensione caotica in cui ciascun io crea la propria stessa realtà e deve fare i conti con una
dimensione di mancanza di senso, sfondo fondamentale della fil nichiana
Tema della mitologia
Dimensione della mitologia  strettamente connessa al simbolo, ricerca di spunti simbolici e folklorici da cui
elaborare un senso di conoscenza. Trova nel R una trattazione nel concetto di ‘nuova mitologia’: è la ricerca
da parte di molti autori romantici della possibilità di una nuova fondazione di una mitologia per la modernità.
Mitologia nuova che non prevede semplicemente l’imitazione e riproduzione dei miti antichi, ma la possibilità
di ripristinare una percezione mitico simbolico della realtà con nuove forme che contemperino ?? con
l’esigenza di assoluto che la modernità stessa aveva negato.
Ciò si trova in molte opere: es. testo di paternità dubbia, si afferma la necessità di una nuova mitologia come
una mito della ragione capace di parlare ai contemporanei unendo la ragione inestirpabile nel mondo
moderno, non si dice come deve essere la nuova mitologia, ma riflette sulla necessità teorica della stessa
per una interpretazione piena e olistica della realtà. Necessita di una integrazione mitica simbolica di questa
stessa conoscitiva, l’uomo politico moderna per la sua formazione non può percepire la realtà nella forma
mitico simbolica come gli antichi ma necessita una mediazione della ragione.
Schlegel tratteggerà una difficoltà con il concetto di artificialità: mentre quella antica era spontanea (modo
istintivo di vedere la realtà), quella moderna deve essere artificiale, fondata con strumenti estetici per essere
una mitologia unitaria, è un’impresa collettiva perché non si tratta di creare un mito illusorio in cui vivere, ma
creare unendo ragione e creazione sensibile nuove forme valide per la nuova epoca in cui si riconosce una
dimensione di senso e una risposta ai dilemmi esistenziali.
Schlegel nel suo ‘Discorso sulla mitologia’ (1800) scrive puntualizzando il problema di questa mancanza  il
moderno dovrebbe recuperare la sensibilità mitico poietica per creare opere d’arte che aiutino la collettività a
riacquisire questo sguardo, senza mito non è possibile la grande arte. Se la mitologia antica era un prodotto
spontaneo, quella moderna deve essere creata, la più artificiale delle opere d’arte. S ci dà anche indicazioni
su come creare la nuova mitologia  bisogna partire dalla ragione romantica conquistata dalla concezione
moderna: sincretismo mitico da cui prendere spunto da diverse figure dei miti antichi e riassemblarli
nell’opera d’arte
La creazione della nuova mitologia non può essere l’opera di un singolo ma richiede un intervento epocale
della forza trascendente che intervenendo nella storia permette di generare una nuova mitologia condivisa
dalla comunità umana  nuova mitologia come punto di confluenza tra la filosofia e aspetto mitico poetico,
trascendenza immanente. La congiunzione tra l’esperienza soggettiva e tragica della conoscenza condotta
dall’artista filosofico e la scoperta della possibilità di una nuova oggettività passa per questa nuova mitologia
come forma di sapienza non solo filosofica.
Nel R ci sono tanti autori e prospettive diverse, convivono questi temi. Oltre le posizioni dei singoli autori è
possibile identificare diverse forme di interpretazione del movimento romantico  Moretti (estetologo
italiano) è autore di ‘Heidelberg romantica. Romanticismo tedesco e nichilismo europeo’ , mette in luce la
doppia anima del R identificando due tendenze complementari che possono essere sintetizzate in
riferimento ai due luoghi centrali: Jena e Hiedelberg. Secondo Moretti il R ebbe una doppia anima una
soggettivistica e una più sfumata con anche aspetti oggettivisti, una proto-idealista e una diretta soprattutto
agli studi di mitologia e simbolica e maggiormente interessata a forme oggettive della realtà.
1. R di Jena  ebbe come autori principali i fralli Schlegel, era orientato rifacendosi allo strum und
drang in senso soggettivista e proto-idealista, riduceva il mondo della natura alla creazione dell’io.
2. R di Hiedelberg  era attento alla ricostruzione della realtà sia quello della natura sia quello dell’arte
e del simbolo, con autori come Creuzer, Gorres, Bachofen e fratelli Grimm, attenti a una
interpretazione legata a questioni di filosofia della storia tesa a ricercare le forme originarie della
realtà che si davano con la dimensione mitico simbolica.
Due polarità che per Moretti sono due tendenze del pensiero con esiti contrastanti nella filosofia del 900:
1. dal R lenese deriva il soggettivismo e religiosità moderni,
2. dall’arto i tentativi di un ripensamento mitico simbolico del carattere simbolico della realtà
In Goethe troviamo entrambe le pulsioni  attraversa molte fasi, in quella giovanile fa parte dello sturm und
drang, nella maturità si parla di un ‘classicismo’ per un ritorno a posizioni più moderate. 2 pulsioni che sono a
volte più radicalmente espressa altre volte commiste, ci raccontano del desiderio di riconnettere in maniera
nuova e moderna fondata sull’arte la scissione tra uomo, individuo e mondo della natura e dall’altro lato per
la tensione la consapevolezza della difficoltà e tragicità della ricomposizione. L’uomo moderno visto dai
romantici è un uomo artificiale in cui la dimensione culturale la fa da padrone su quella naturale,
diversamente dall’uomo antico immaginato come un uomo che viveva in maniera spontanea dalla realtà,
l’uomo moderno per il carattere artificiale deve ricostruirsi il proprio mondo e l’arte costituisce un tentativo di
operare in maniera feconda il tipo di ricostruzione

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