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LA FROTTOLA

Di poco precedente al madrigale (1480-1500) la frottola è la forma musicale-poetica più diffusa tra
la fine del ‘400 e l’inizio del ‘500. E’ affiancata da altre forme come la barzelletta, lo strambotto,
l’ode, la canzone.

LE SUE CARATTERISTICHE SONO:

 dominio della voce superiore; per questo spesso venivano trasferite le voci cantate in parti
strumentali e veniva chiamata intavolatura

 presenza di 4 voci con la prevalenza della prima che precede con una melodia semplice e sillabica;
poic’è il BASSUS che si occupa della base armonica ed infine ci sono l’ALTUS e il TENOR che
riempiono l’armonia

 struttura simile alla ballata con la

 RIPRESA (di 4 versi) 2 mutazioni


 una o più STANZE (di 6 o 8 versi) divise in Es: El grillo è un buon
cantor di Desprez
1 volta

 in alcune frottole la ripresa è mantenuta anche nelle stanze


IL MADRIGALE DEL ‘500
 Il madrigale del 1500 è una composizione diversa da quello del ‘300, hanno in comune soltanto il
nome di origine latina con tre diverse possibili etimologie:

1-CANTUS MATERIALIS: canto profano

2-CANTUS MANDRIALIS: canto bucolico,agreste

3-CANTUS MATRICALIS: canto nella lingua madre

 Nel madrigale del ‘500 è molto importante il rapporto tra MUSICA e PAROLE, con una qualità
letteraria elevata

 è in forma DURCH COMPONIERT, cioè è composta da cima a fondo, NON ci sono ritornelli o parti
che si ripetono , la melodia è sempre nuova senza ripetizioni (è l’opposto dello strofico, cioè del
madrigale del ‘300 nel quale vi era alternanza tra strofe e ritornelli)

 c’è attenzione per la scelta della singole parole e per questo l’uso di MADRIGALISMI= espedienti
musicali per esprimere il significato della singola parola

Es: parola “cielo” : si usano scale ascendenti

parola “onda” : sequenza di note che salgono e scendono per grado congiunto

parola “morire” : successione di note discendenti anche di intensità

 3 FASI DI MADRIGALISMI: 1-FASE INIZIALE: fase dell’esordio


2- FASE CENTRALE: pieno sviluppo
3- FASE DEL TARDO MADRIGALE: fase finale

 All’inizio il madrigale non era composto per essere eseguito in pubblico ma solo per coloro che lo
eseguivano, e cioè coloro che appartenevano alla società colta
 Ogni cantore aveva la sua partitura, la propria parte , detta LIBRO-PARTE, e le voci erano di solito 4
o5

CLAUDIO MONTEVERDI

Claudio Monteverdi è il più importante esponente della musica del ‘500 e uno dei più grandi
compositori di madrigali di questo periodo, introducendo numerose novità nella polifonia del
madrigale.

Giovanni Maria Artusi, teorico musicale e compositore, nel 1600 pubblica l’opera “L’Artusi ovvero delle
imperfezioni della moderna musica”, nella quale critica le novità introdotte da Monteverdi, accusandolo
di eccessiva libertà nell’utilizzo delle alterazioni (# e b )
All’epoca non c’era le scale come le conosciamo noi ora, ma si utilizzavano i MODI GREGORIANI, cioè
scale senza alterazioni, l’unica alterazione presente era il SI BEMOLLE. Lo sviluppo della polifonia di
questo periodo ha favorito la nascita di una nuova armonia anche se, a livello pratico, ancora non
esistevano delle regole codificate come quelle moderne.

Monteverdi nei suoi madrigali era stato molto libero e aveva introdotto anche degli insiemi di suoni
dissonanti per il tempo, portando novità anche per quanto riguarda l’orecchio armonico e anche per
questo fu criticato da Artusi.

Monteverdi, nella premessa al Quinto libro di madrigali del 1605, si difende sostenendo l’avvento di
una SECONDA PRATTICA , che pone la poesia signora dell’armonia

Zarlino sosteneva invece che era la musica a comandare sulla poesia, ma ancora una volta Monteverdi
ribadisce che la poesia doveva guidare la musica

Monteverdi ci ha lasciato 8 libri di madrigali, scritti dal 1587 al 1638

Le principali novità introdotte sono:

1- nel quinto libro introduce il basso continuo, con accompagnamento al grave tenuto da strumenti,
cercando di creare un nuovo tipo di madrigale dove possano esserci anche degli interventi
esclusivamente solisti

2- nel sesto libro vi è un “dialogo” quindi le voci si rispondono

3- il settimo libro si intitola “concerto” con due possibili etimologie che indicano però entrambe
l’unione di elementi stilistici- musicali diversi

con-certare con-serere
(gareggiare nel senso di cooperare, preparare insieme) (intrecciare)

4- Nell’ottavo libro introduce lo stile concitato (si basa sulla suddivisione della semibreve in 16
semicrome ribattute velocemente affidate ai violini)

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