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Grecia
PERIODO ARCAICO
Nel periodo ARCAICO nascono le citta’ stato
ognuna indipendente dall’altra. In queste citta’
si usava intonare dei canti corali per celebrare
gli avvenimenti.
Questi canti sono:
TESIA
Nel periodo CLASSICO e importante la figura di
TESIA cioe’ un istruttore di cori che usava uno
schema formato da strofa, antistrofa ed epiodo.
I SATRIRI
ARIONE introduce i satiri che sono personaggi
travestiti, anticipando il GENERE TRAGICO,
mentre il coro danza e balla intorno all’altare
L’IPOCRITAS - TESPI
Successivamente TESPI sostituisce il sacerdote
con un corifeo chiamato IPOCRITAS che
rappresentando il dio Dionisio parla in prima
persona, nasce cosi la TRAGEDIA GRECA formata
da monologhi e pezzi corali.
DIONISIE URBANE
Molto importanti furono le DIONISIE URBANE
cioe’ gare poetiche nelle quali potevano
partecipare tre concorrenti che presentavano tre
drammi e un dramma satiresco e il popolo
sceglieva il vincitore.
Per non narrare sempre le vicende del dio
dionisio si sceglie di parlare di altri eroi si scioglie
cosi il legame tra dio dionisio e la tragedia greca.
SOPOCLE EURIPIDE
Due tra i piu’ importanti tradieografi furono
SOPLOCLE ED EURIPIDE.
TEORIA GRECA
IL TETRACORDO
La teoria greca si basa sul TETRACORDO formato
da quattro suoni discendenti compresi
nell’ambito di una QUARTA GIUSTA.
Il tetracordo poteva essere CROMATICO,
DIATONICO o ENARMOCO a seconda degli
intervalli di cui si componeva.
IPERMODI E IPOMODI
Esistevano anche gli ipermodi e gli ipomodi
Si otteneva un ipomodo spostando il tetracordo
acuto sotto.
Si otteneva un ipermodo spostando il tetracordo
grave sopra.
SISTEMA PERFETTO TELEION
Se ad un armonia dorica si aggiungeva un
tetracordo all’acuto e uno al grave piu’ una nota
bassa detta proslambanomenos si otteneva il
sistema perfetto o sistema TELEION
1) LA CANTILLATIO
2) LA SALMODIA
3) L’UFFICIO
4) LA MESSA
5) GLI INNI
6) I TROPI
7) LE SEQUENZE
LA CANTILLATIO
La CANTILLAZIONE e’ un modo per amplificare la
parola durante la lettura del vangelo o
dell’epistole.
LA SALMODIA
Riguarda il canto dei salmi
Essa puo’ essere:
DIRETTANEA
Cioe’ senza interruzioni o ripetizioni
A RESPONZORIO
Abbiamo prima il solista e poi l’assemblea o coro.
NEUMATICA
Tutti ripetono l’alleluia dopo il versetto del
solista.
ANTIFONICA O ANTIFONATA
Canto alternato tra due mezzi cori.
UFFICIO O LITURGIA DELLE ORE
Formato dalle LODI preghiere del mattino e dai
VESPRI preghiere della sera.
INNI
Gli inni seguono due direzioni:
Quelli in PROSA si affermano in oriente con
S.EFREM di Siria.
Quelli in VERZI si affermano in occidente on
S.IILARIO di Potiers.
Ma quelli piu’ importanti erano quelli di
S.Ambrogio vescovo di Milano
I TROPI E LE SEQUENZE
I tropi e le sequenze sono delle forme di aggiunta
o interpolazione al canto gregoriano.
Il tropo aggiunge dei testi in strofa o in versi sui
vocalizzi.
Ed e’ quindi un testo da sottoporre direttamente
ai melismi dei canti della messa.
La sequenza era invece una melodia che poteva
essere sostituita allo jubilus alleluiatico.
JUBILUS ALLELUIATICO
Lo Jubilus alleluiatico e’ una cantillazione sulla
parola alleluia.
NOTAZIONE
MODALITA’ GREGORIANE
La teoria gregoriana si basa sull’OCTOECUS o
Otto modi tali modi possono essere AUTENTICI o
PLAGALI.
Sono PROTUS DEUTERUS TURCUS E TETRARDUS.
Ogni modo puo’ essere autentico o plagale
questo dipende dalla distanza tra la repercussio
o tenor o corda di recita e la finalis.
Se la distanza e’ di quinta il modo e’ autentico se
e’ di terza o di quarta e’ plagale.
FONTI
Per quanto riguarda le fonti ricordiamo il trattato
Dearmonica istituzione di Cebaldo, e il MUSICA
ENCHIRIADIS nel quale troviamo la descrizione di
quattro modi per eseguire l’organum:
FORME
I COMPOSITORI
Il centro piu’ importante fu la cattedrale di notre
dame il primo autore fu’ LEONINO dal quale ci
resta il magnus liver organa nel quale sono
contenuti brani per l’ anno liturgico.
Egli aggiunge una seconda melodia ai canti della
messa e dell’ufficio.
I suoni organa hanno sia lo stile dell’organum che
quello del discantus.
Creando delle sezioni chiamate clausole .
Il suo successore PEROTINO aumenta sino a
quattro le voci poi sostituisce le clausole con
delle sue composizioni.
La melodia gregoriana prende il nome di TENOR.
1) DUPLEX LONGA
2) LONGA
3) BREVIS
4) SEMIBREVIS
1) Alfabetica
2) Neumatica
3) Quadrata
4) Modale
5) Mensurale
ALFABETICA
La notazione alfabetica utilizza le lettere
dell’alfabeto, ed era utilizzata gia’ nella civilta’
greca.
Anche nel medio evo si utilizzo’ la notazione
alfabetica con le lettere dalla A alla G per
indicare le note dal DO al SI.
Era una notazione strumentale usata per la lira,
l’organo, e il monocordo. Nel decimo secolo
Oddone da Cluni applico’ la notazione alfabetica
al sistema perfetto dei greci e successivamente
tale notazione fu usata anche da Guido D’Arezzo.
NOTAZIONE NEUMATICA = vedi canto gregoriano
NOTAZIONE NERA
La notazione nera si distinse in modale e
mensurale.
NOTAZIONE MODALE
La notazione quadrata fu utilizzata per indicare la
longa e la brevis ed i vari modi di alternare
queste figure furono chiamati modi ritmici.
Essi sono sei:
1) Trocaico -U
2) Giambico U-
3) Dattilo -UU
4) Anapesto UU-
5) Spondaico –
6) Tribaichio UUU
U = Vrevis
- = longa
NOTAZIONE MENSURALE
La notazione mensurale mensurale di Francone
da Colonia aggiunge due nuovi valori: la duplex
longa o maximum longa e la semibrevis per tanto
le figure sono le seguenti:
LONGA
BREVIS
SEMIBREVIS
1) MAXIMA
2) LONGA
3) BREVIS
4) MINIMA
5) SEMIMINIMA
GUIDO D’AREZZO
Chi era Guido d’Arezzo?
Guido d’Arezzo era uno dei maggiori esponenti in
campo didattico