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Senigallia
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« La città di Sinigaglia da questa radice de' monti si discosta poco più che il tirare d'uno arco, e da la marina è distante meno d'uno miglio. A canto a questa corre un picciolo
fiume, che le bagna quella parte delle mura che in verso Fano riguardano. La strada per tanto che propinqua a Sinigaglia arriva, viene per buono spazio di cammino lungo e
monti, e giunta a el fiume che passa lungo Sinigaglia, si volta in su la man sinistra lungo la riva di quello; tanto che, andato per spazio d'una arcata, arriva a un ponte el quale
passa quel fiume e quasi attesta con la porta ch'entra in Sinigaglia, non per retta linea ma transversalmente. Avanti a la porta è un borgo di case con una piazza, davanti alla
quale l'argine del fiume da l'uno de' lati fa spalle. »
(Niccolò Machiavelli, Descrizione del modo tenuto dal Duca Valentino nello ammazzare Vitellozzo Vitelli, Oliverotto da Fermo, il Signor Pagolo e il duca di Gravina Orsini)
Indice
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12 Galleria fotografica
13 Note
14 Bibliografia
15 Voci correlate
16 Altri progetti
17 Collegamenti esterni Senigallia
Geografia fisica
Sorge sulla costa medio-adriatica alla foce del fiume
Misa a circa 28 km da Ancona, direzione nord, e a
circa 34 km da Pesaro, direzione sud.
Clima
Storia
Posizione del comune di Senigallia nella provincia di Ancona
Periodo preromano
Città romana
Nel 284 a.C. prese vita la colonia di Sena Gallica, la Sito istituzionale (http://www.comune.senigallia.an.it)
[13]
prima sull'Adriatico , al posto di quella che era la
"capitale"
dei galli in Italia, per distinguerla dall'altra colonia Sena (ora Siena) situata in
L'origine e la grafia del nome
Etruria, nell'attuale Toscana.
Nel 207 a.C. la città fu base di partenza delle truppe romane che infersero Il nome Senigallia ricalca l'antico Sena Gallica, cioè
un duro colpo ai cartaginesi sulle rive del fiume Metauro sconfiggendo in "vecchia Gallia", in riferimento ai galli senoni che nel IV
battaglia Asdrubale Barca, fratello di Annibale, a cui stava accorrendo in secolo a.C. fondarono il primo nucleo cittadino[5].
aiuto.
Fino agli inizi del XX secolo la grafia più diffusa anche in
Non si segnalano ulteriori fatti particolari durante l'epoca repubblicana ed lingua italiana era Sinigaglia, come attestato da Dante
imperiale per la città. (Paradiso XVI, v. 75)[6], da Carducci (Il canto
Cartina dei territori celtici in Italia dell'amore)[7], la Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia[8]
Periodo bizantino e Medioevo e tanta altra produzione minore[9]. Peraltro nella stessa
epoca vi erano varianti come Sinigallia attestato non
Dopo essere stata saccheggiata dai visigoti di Alarico I nel 400[14], Senigallia all'epoca dell'invasione longobarda in solo in epoca medoevale, ma anche nel 1860[10], ed
Italia, rimase sotto dominio bizantino al diretto controllo dell'Esarcato di Ravenna, costituendo assieme con Ancona, anche Senigallia[11], che poi ha prevalso.
Fanum Fortunae (Fano), Pisaurum (Pesaro) e Ariminum (Rimini) la cosiddetta Pentapoli bizantina, seguendone
tutte le vicende storiche fino alla donazione della Pentapoli al dominio del Papa di Roma.
Istituiti già da tempo la diocesi e il vescovado, la città conobbe un interessante sviluppo, anche economico (è di questo periodo, circa il XIII secolo, anche l'istituzione della Fiera
della Maddalena), durante il Medioevo, scontrandosi però con gli interessi delle città vicine, in particolare Fano, Jesi ed Ancona: a causa delle lotte tra fazioni guelfe e ghibelline in
Italia, Senigallia venne distrutta dalle truppe di Manfredi di Sicilia, che ne fece abbattere le mura.
A peggiorare la situazione contribuì la presenza a sud della città di una vecchia salina che, abbandonata a se stessa, divenne una malsana e insalubre palude salmastra: a seguito di
tutto ciò la città si ridusse a poco più di un borgo arroccato attorno ad un vecchio fortilizio edificato sui resti di un'antica torre romana.
Senigallia (al tempo nota come Sinigaglia o Sinigallia) sopravvisse all'abbandono fin quando papa Gregorio XI decise durante il suo papato (1370 - 1378) di riportare la sede da
Avignone (dove nel frattempo era stata trasferita) a Roma, delegando al cardinale Egidio Albornoz l'incarico di restaurare l'autorità pontificia nel territorio dello Stato Pontificio:
quest'ultimo infatti visitò "il borgo" e decise una serie di lavori da realizzare, principalmente l'inizio della bonifica della palude salmastra sorta al posto delle antiche saline ed il
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rinforzo del fortilizio che era ancora un'utile torre d'avvistamento sul mare.
I Malatesta
Nella prima metà del XV secolo la città, che stava lentamente continuando a riprendersi, finì nell'interesse e dominio della famiglia riminese dei Malatesta, grazie alla sua particolare
posizione strategica esattamente equidistante tra Ancona e Fano.
In particolare fu Sigismondo Pandolfo Malatesta che si interessò a Senigallia[13], tantoché di fatto viene considerato il vero rifondatore della città: infatti decise la ricostruzione della
cinta muraria e dei bastioni difensivi, seguendo in parte il vecchio tracciato delle mura abbattute e realizzando di fatto una città fortificata dalla forma rettangolare, seguendo un
progetto che aveva come base il cardo ed il decumano della città romana e duecentesca, inglobando nelle nuove difese il fortilizio fatto realizzare dall'Albornoz, che da questo
momento divenne il nucleo su cui successivamente verrà edificata la Rocca Roveresca.
Oltre a rinnovare la città era necessario ripopolarla e darle di che svilupparsi: per questo Sigismondo diede nuovo impulso alla vecchia Fiera
della Maddalena e stabilì delle agevolazioni fiscali per chi desiderasse trasferirsi nella "nuova città", attirando così molta gente dalle varie parti
d'Italia, tra questi il nucleo della successiva comunità ebraica che aiutò a dare nuova linfa ai commerci della città.
La ricostruzione era però così costosa da costringere il Malatesta a contrarre debiti con il papa Pio II, che per questo gli tolse il possesso
della città per passarla ad Antonio Piccolomini. La nomina a Papa di Sisto IV farà trasferire il controllo di Senigallia a Giovanni della Rovere,
nipote del pontefice, che assunse il titolo di Duca[13]: di questo passaggio rimane ancora segno nelle scritte IO DVX IO PRE [Giovanni, duca
(di Sora ed Arce) e prefetto (di Roma)] incise nelle pietre all'interno della Rocca detta appunto "roveresca".
Negli anni successivi Giovanni della Rovere sposerà Giovanna da Montefeltro, figlia di Federico, capo di un'antica e prestigiosa famiglia che
dominava sulla città di Urbino e tutto il nord delle Marche. Nei 27 anni di regno di Giovanni, che morirà nel 1501, Senigallia viene
ammodernata creando un Catasto, allargando le mura e dando vita alla Rocca per difendersi dal lato del mare, perfezionando i lavori di
bonifica della palude, aumentando gli spazi verdi e pavimentando le strade.
Della Rocca si occupano gli architetti Gentile Veterani (che progettò il rivellino), Luciano Laurana (autore di varie modifiche agli interni) e
Baccio Pontelli (ideatore dei quattro torrioni posti agli angoli della struttura). Quest'ultimo si impegnò anche nel progettare un nuovo Egidio Albornoz, il cardinale che
convento e la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, iniziata nel 1491[13]. ordinò la bonifica della palude di
Senigallia e il rinforzo del fortilizio
Il governo di Cesare Borgia e il ritorno dei Della Rovere
A cavallo tra XV e XVI secolo Senigallia cadde brevemente sotto il dominio di Cesare Borgia, passato alla storia come il duca
Valentino, descritto come esempio di homo novus ne Il Principe di Machiavelli: egli in pochi anni, assecondato da suo padre papa
Alessandro VI, riuscì a creare un dominio personale che andava dall'attuale Romagna fino a parte del nord delle Marche, diventando di
fatto una potenza locale.
Divenne celebre in questo contesto, e passò alle cronache storiche, un incontro offerto dal duca Valentino ai suoi avversari della zona per
arrivare ad un accomodamento, che invece si concluse con la nota strage di Senigallia, in cui fece arrestare e quindi uccidere i suoi ospiti.
L'esperienza del Valentino si concluse nel 1503, quando una semplice malattia gli impedì di partecipare agli intrighi per l'elezione del La Rocca Roveresca, ultimata nel 1480
nuovo papa, successore del suo defunto padre. Al soglio di Pietro salì infatti Giulio II della Rovere, il quale gli tolse i domini fin qui da Baccio Pontelli con l'influenza di
ottenuti restituendoli ai propri parenti. Luciano Laurana
Infatti, dal matrimonio di Giovanni e Giovanna della Rovere era nato nel frattempo (1490) Francesco Maria I Della Rovere, che verrà
adottato dall'ultimo duca del Montefeltro, Guidobaldo, e unirà i domini delle due famiglie diventando Duca di Urbino nel 1508,
assumendo quindi anche il controllo di Senigallia.
Da questo momento i Della Rovere governarono il ducato di Urbino e Senigallia, fino alla morte dell'ultimo discendente maschio della
dinastia, avvenuta nel 1626, poi il ducato fu reintegrato nei domini diretti del papato. Fu costruito il palazzo ducale, il palazzo comunale, la
Chiesa della Croce e si incluse nella cinta muraria pentagonale parte della riva sinistra del fiume Misa, cioè il quartiere del porto.
Inoltre la Fiera della Maddalena, poi divenuta Fiera franca (in quanto non si pagavano dazi doganali), si impose come una delle fiere più
importanti del paese, con scambi di merci provenienti da ogni angolo del Mediterraneo[14].
A questo primo ampliamento, ritenuto non sufficiente, sempre nel '700 ne seguì uno successivo che comportò l'edificazione dell'ultima
parte del centro storico attuale che va da via Pisacane fino al fiume allargandosi a sinistra fino all'attuale caserma della Polizia di Stato, e
dai portici costeggianti il fiume (che vennero proseguiti fino al ponte vicino alla Cattedrale di San Pietro apostolo, iniziata nel 1762) fino
all'attuale viale Leopardi: il progetto, nelle intenzioni, prevedeva pure la realizzazione di un ulteriore porticato lungo tutta la sponda
orientale del Misa e l'allungamento delle mura, ma dato l'eccessivo costo di tutti questi interventi si decise per un loro ridimensionamento.
La parte in ampliamento comportò la realizzazione del teatro cittadino al di sopra di uno dei bastioni, poi divenuto famoso come teatro
"La Fenice", omonimo del più famoso teatro veneziano. C'è da segnalare che in un primo tempo si prese in considerazione l'ipotesi di
I portici fatti costruire dal cardinale
estendere invece la città "allungandola" verso Ancona: l'idea, poi scartata, avrà comunque una messa in opera dopo il terremoto del
Ercolani in una foto dell'agosto 2009
1930.
Gli anni tra '700 e '800 videro il dominio napoleonico in Italia e la successiva restaurazione del potere papale, ma videro pure la nascita del rampollo della nobile famiglia locale
Mastai Ferretti, il giovane Giovanni Maria: questi passò alla storia come papa Pio IX, l'ultimo papa-re, salito al soglio pontificio nel 1846 e destinato a concludere il pontificato più
lungo della storia dopo quello che tradizionalmente viene riconosciuto a Pietro apostolo, quasi 32 anni.
Proprio negli anni tra Settecento e Ottocento ha inizio la crisi della "Fiera franca", causata da molteplici fattori: lo spostamento sempre maggiore dei principali commerci
nell'Atlantico, con conseguente notevole calo dell'interscambio (fu anche operante il blocco continentale economico istituito da Napoleone per "sconfiggere" economicamente
l'Impero britannico), il passaggio di epidemie ed il continuo progressivo interramento dell'alveo fluviale.
Per rendersi conto di quanto quest'ultimo incidesse, basti pensare che al tempo il molo era vicino all'attuale Foro Annonario, che venne realizzato proprio in quegli anni, cioè circa
250 metri dalla punta del molo attuale.
L'importanza della fiera per Senigallia, e per i senigalliesi, è dimostrata dalla stagione teatrale di quel tempo, che veniva fatta coincidere con il periodo fieristico per promuoverlo e
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"incoraggiarlo". Difatti la stagione del teatro "La Fenice" era molto nota e molti illustri artisti hanno presentato altrettanto note opere.
Si può quasi affermare che anche il turismo è nato a sostegno della fiera, finché non ha incominciato a vivere di vita propria.
Con l'Unità d'Italia Senigallia (insieme a Monterado, Castel Colonna e Ripe) non venne fatta rientrare nella neoformata Provincia di Pesaro e Urbino (come la quasi totalità della
Delegazione apostolica di Urbino e Pesaro di cui faceva parte) bensì nella Provincia di Ancona. Ma per Senigallia l'unità nazionale comportò anche la perdita definitiva della Fiera
Franca (ufficialmente nel 1869, ma come detto già in declino da molti anni), soppiantata dal turismo come attività economica prevalente: Senigallia fu tra le prime città a
promuoversi a livello nazionale ed internazionale come luogo di svago e di riposo, approfittando della spiaggia che di lì a pochi anni verrà soprannominata spiaggia di velluto, e
che tuttora ne è il simbolo turistico. Particolare è il panorama dalla riva: diversamente da altre località adriatiche, con un litorale rettilineo, da Senigallia il panorama è costituito dal
Golfo di Ancona.
Nel 1853 venne realizzato il primo stabilimento balneare che, di fatto, dette l'avvio alla storia turistica della città di Senigallia, a cui si associava la sta
Novecento
A cavallo tra il XIX e XX secolo Senigallia aveva dunque già un'importante valenza turistica
che incrementò negli anni successivi: simbolo di questo fenomeno (oltre all'attività del teatro "La
Fenice", dotato di un palco di dimensioni simili a quello della Scala) furono lo Stabilimento
Bagni (ora edificio vuoto) e la Rotonda a Mare, un tempo palafitta posta davanti allo
Stabilimento Bagni a proprio uso e riedificata in cemento armato nel 1933 dopo il terremoto
del 1930 nella posizione attuale.
A conferma dell'importante ruolo che la città aveva assunto in campo turistico, nel 1928
Senigallia - insieme a Cortina d'Ampezzo - venne riconosciuta sede della prima Azienda
autonoma di soggiorno e cura d'Italia.
La Rotonda a Mare, ultimata nel 1933,
Nel frattempo la città continuava a svilupparsi urbanisticamente con i primi quartieri popolari qui fotografata nel 2005 durante una
fuori le mura[15] e, segno dei tempi di pace, si decise per l'interramento del vecchio fossato rara nevicata
La casa natale di Papa Pio IX esterno tutto attorno alla città e anche del canale Penna, situato là dove oggi passa viale IV
novembre e che fino ad allora era servito a regolare il flusso delle fiumane che costantemente
allagavano la città: ora queste si erano notevolmente ridotte con l'allargamento e l'arginamento
del fiume come lo vediamo oggi, avvenuto agli inizi del '900.
Fu in questa situazione che Senigallia venne colpita da un fortissimo terremoto il 30 ottobre 1930, i cui danni furono ingenti in tutta la
provincia, ma in particolare nella città: il teatro subì gravi danni, il vecchio seminario vescovile dovette essere demolito e trasferito fuori
città, la caserma del Regio Esercito (ora della Polizia di Stato) venne seriamente danneggiata, un convento di monache di clausura (dove
storicamente avvenne la famosa strage del duca Valentino) fu completamente demolito e fece posto all'attuale scuola elementare G.
Pascoli, Porta Saffi (situata all'inizio del Corso II giugno) fu demolita. In generale tutta la città soffrì danni tali da rendere necessaria la
riduzione di altezza di quasi tutti gli edifici dell'attuale centro storico e un drastico cambiamento della sua morfologia. Un Panzer V tedesco appostato nei
dintorni di Senigallia durante la seconda
L'evento sismico ebbe come ulteriore conseguenza l'apertura della città all'esterno, con l'urbanizzazione dell'area a sud delle mura storiche guerra mondiale, nel 1944
fino alla nuova chiesa di Santa Maria della Neve, la costruzione dei quartieri popolari lungo la Strada statale 16 Adriatica e dell'attuale
I.A.C.P. e in generale la costruzione di edifici nella zona fronteggiante il mare, nello stile Art Nouveau che andava di voga in quegli anni.
L'apertura della città all'esterno rese ancora più chiara la voga turistica che stava prendendo la città, e purtuttavia manteneva una zona portuale dedita alla pesca assieme al
cementificio.
Il passaggio del fronte della prima e seconda guerra mondiale ha lasciato nella città fortunatamente pochi segni: i fori di proiettili che si trovano al Foro Annonario, la demolizione e
ricostruzione dei principali ponti cittadini, soprattutto del ponte ferroviario, della Strada statale 16 e del Corso.
Successivamente la città attraversò un forte periodo di crescita e segnale della ripresa fu di nuovo e soprattutto il turismo: fu per facilitare ed incentivare la funzione turistica che ci si
dotò del Piano Regolatore, che stabilì la vincinanza dell'autostrada alla città (per permettere la vista sul mare agli attraversatori, si disse) e ancora per tutti gli anni cinquanta e
sessanta Senigallia rivaleggiava con Rimini come principale centro balneare nazionale, cui si associava la stagione motoristica e di spettacoli.
La città nel frattempo si espanse a sud con il quartiere chiamato "le Saline" (in ricordo delle antiche saline che vi sorgevano) e il quartiere del "Ciarnin", i due quartieri di "Borgo
Molino" e "Borgo Ribeca" verso l'interno e la frazione "Cesanella" (con la sua zona artigianale-industriale) ed il quartiere Cesano a nord.
Il nuovo millennio
Gli ultimi anni hanno visto eventi importanti per la storia della città, vale a dire l'ingrandimento del porto turistico verso il mare con la sua contestuale separazione definitiva dall'alveo
fluviale, che per secoli è stato "il porto" cittadino, e la demolizione dell'immenso complesso di edifici dell'ex cementificio "Italcementi", sempre nella zona porto.
I nuovi progetti per quest'ultima area prevedono il collegamento dei lungomari nord e sud della città e la realizzazione di un nuovo parco e di nuovi edifici, compreso un hotel di
lusso.
Architetture militari
Rocca di Senigallia
Siti archeologici
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera era di 3 113 persone. Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera era di 3 396
persone.
Cultura
Dialetto
Il dialetto di Senigallia (e dei comuni limitrofi come Monterado, Castelcolonna o Ripe) differisce dai dialetti del resto della Provincia di Ancona, possiede infatti molteplici
caratteristiche che lo accomunano più ai dialetti parlati nella vicina Provincia di Pesaro e Urbino. Il dialetto senigalliese appartiene infatti al gruppo di dialetti gallo-italici del Nord
Italia.
Istruzione
Biblioteche
Nella città sono presenti quattro biblioteche: la biblioteca comunale Antonelliana (la più grande e importante), la biblioteca del Seminario vescovile, la biblioteca Mastai Ferretti[16]
e la biblioteca "Luca Orciari", quest'ultima unica a non essere nel centro storico ma in periferia, infatti ha sede nella frazione "Marzocca"[17].
Scuole
Nella città si trovano 3 asili nido, 11 scuole dell'infanzia, 3 scuole secondarie di primo grado e 8 di secondo grado (un liceo scientifico, un classico, un socio-psico-pedagogico, un
linguistico, un istituto tecnico per geometri, uno commerciale, uno per il turismo e un Istituto Professionale di Stato per l'Industria e l'Artigianato).
Musei
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Palazzo Mastai - Museo Pio IX. La famiglia Mastai vi abitò fino ai primi anni del XX secolo, e qui nacque Pio IX, tanto che oggi il palazzo custodisce alcuni dei suoi cimeli.
Pinacoteca diocesana di arte sacra. Aperta dal 16 maggio 1992, la pinacoteca ospita numerosi esempi di arte sacra datati dal 1500 al 1800. Il quadro più importante è La
Madonna del Rosario e San Domenico di Federico Barocci, ma si possono ammirare anche opere di Andrea Lilli, Ercole
Ramazzani, Giovanni Anastasi e Lucia Canalini Torelli.
Media
"SenigalliaNotizie.it" e "Viveresenigallia.it" sono i due principali giornali on-line in tempo reale e gratuiti che informano su tutto ciò che
accade a Senigallia e nei paesi della valle del Misa. Lo fanno pubblicando quotidianamente notizie ed inviando una newsletter riepilogativa
ai suoi iscritti. Gli indirizzi sono www.senigallianotizie.it[18] e www.viveresenigallia.it[19]
Radio
Radio Velluto Senigallia trasmette sulla frequenza 99.600 MHz e si può ascoltare nella provincia nord di Ancona e parte della provincia
di Pesaro e Urbino (fino a Fano). Radio Velluto trasmette ogni 30 minuti informazione su tutto il territorio regionale. C'è poi la radio
diocesana, Radio Duomo Senigallia in Blu (95.200 MHz) che copre l'intero territorio della provincia di Ancona, con copertura di parte di
quella pesarese. La radio trasmette in diretta gli eventi più importanti del territorio, il consiglio comunale e le trasferte della Goldengas
basket. Oltre a trasmissioni autoprodotte, dedicate soprattutto alla vita sociale e culturale del territorio, trasmette programmi del circuito
nazionale In Blu. Il museo di storia della mezzadria
"Sergio Anselmi", nel chiostro delle
Stampa Grazie
Il Comune distribuisce tramite posta, con cadenza bimestrale, un periodico riguardante le novità, gli eventi e gli interventi più importanti effettuati dall'amministrazione pubblica nel
territorio senigalliese[20].
Teatro
In città è situato, nel centro storico, il teatro La Fenice, sorto nel 1830 e che acquistò l'attuale denominazione quando venne ricostruito dopo che nel 1938 un incendio lo distrusse
completamente.
Cucina
Come accade in altre località marinare marchigiane, anche la grigliata e la frittura di pesce sono tipiche di Senigallia. Più associato alla città è il "brodetto alla senigalliese", la cui
ricetta implica la cottura a fuoco lento di 13 diversi tipi di pesce con del soffritto di cipolla, pomodoro e aceto[21].
Altri piatti tradizionali sono la porchetta cotta nel forno a legna e insaporita con del finocchio selvatico e la pizza al formaggio pecorino. Diffuso è anche l'olio Raggia e il salame di
frattula (prodotto nelle frazioni di Scapezzano e Roncitelli)[21].
I vini prodotti nelle colline prospicienti la città sono il Verdicchio DOC e DOCG, il Bianchello del Metauro e la Lacrima di Morro d'Alba.
Giovanni della Rovere (1457 - 1501) è stato un condottiero rinascimentale, capitano generale della Chiesa e signore di Senigallia.
Francesco Maria I della Rovere (1490 - 1538) fu anch'esso un condottiero rinascimentale, Duca di Urbino e signore di Senigallia.
Guidobaldo II della Rovere (1514 - 1574) è stato anche lui Duca di Urbino e signore di Senigallia.
Giovanni Anastasi (1653 – 1704), pittore nato a Senigallia.
Giulio Fagnano dei Toschi (1682 – 1766), matematico nativo della città, dove trovò anche la morte.
Giovanni Fagnano dei Toschi (1715 - 1797), matematico figlio di Giulio Fagnano, anch'egli nacque e morì a Senigallia.
Pietro Morandi (1745 - 1815) è stato un compositore, maestro di cappella del Duomo e organista presso la Chiesa della Croce. Padre del più famoso Giovanni Morandi
successore nelle varie cariche del padre e celebre organista, pari a Padre Davide da Bergamo e Vincenzo Petrali.
Alexandrine de Bleschamp (1778 - 1855) fu la seconda moglie di Luciano Bonaparte. Morì a Senigallia.
Giovanni Battista Bugatti, detto Mastro Titta (1779 – 1869) e noto anche come il Boja di Roma; nacque e morì a Senigallia.
Angelica Catalani (1780 - 1849), cantante lirica nata a Senigallia.
Giovanni Marchetti (1790 - 1852), poeta, politico e dantista italiano.
Papa Pio IX, al secolo Giovanni Maria Mastai Ferretti (1792 - 1878), papa della Chiesa cattolica e dal 2000 anche beato.
Gaetano Bedini (1806 - 1864) è stato un cardinale della Chiesa cattolica, importante diplomatico per la Santa Sede e nativo di Senigallia.
Domenico Consolini (1806 - 1884), cardinale della Chiesa Cattolica nato a Senigallia.
Girolamo Simoncelli (1817 – 1852) fu un patriota senigalliese molto attivo nella Repubblica Romana.
Giulio Marvardi (1832 - 1916), pittore, decoratore.
Luigi Corradi (1848 - 1921) è stato un ingegnere e professore senigalliese al Regio Istituto Tecnico di Terni.
Alfredo Panzini (1863 – 1939), scrittore e critico letterario nativo di Senigallia.
Rodolfo Mondolfo (1877 – 1976) è stato un filosofo senigalliese.
Fernando Liuzzi (1884 – 1940), compositore e musicologo nato a Senigallia.
Mario Puccini (1887 – 1957), scrittore nato a Senigallia.
Giuseppe Cavalli (1904 - 1961) fu un fotografo italiano. Fondò a Senigallia, nel 1954, l'Associazione Fotografica Misa.
Ferruccio Ferroni (1920 - 2007), fotografo morto nella città e attivo nell'Associazione Fotografica Misa.
Carlo Cesarini da Senigallia (1923 - 1996), scenografo senigalliese.
Sergio Anselmi (1924 – 2003) è stato uno storico, scrittore e intellettuale italiano. Morì a Senigallia dove tra l'altro fondò il museo di storia della mezzadria.
Mario Giacomelli (1925 - 2000), artista e fotografo senigalliese.
Renato Sellani (1927), pianista jazz nato a Senigallia.
Anna Teresa Rossini (1944), attrice teatrale e cinematografica senigalliese.
Silvana Amati (1947) è una senatrice nata e residente a Senigallia.
Franco Gasparri (1948 - 1999), attore nato a Senigallia.
Maurizio Montalbini (1953 - 2009), sociologo e speleologo, nato a Senigallia.
Fabri Fibra (1976) è un rapper senigalliese, fratello di Nesli.
Lato (1976), beatmaker senigalliese.
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Nesli (1980) è un rapper senigalliese, fratello di Fabri Fibra.
Carlo Peroni (1929 - 2011) fumettista
Eventi
Geografia antropica
Frazioni
Economia
Attualmente tra le principali risorse vi è il settore turistico legato all'attività balneare, Senigallia è infatti famosa per il fine litorale sabbioso, per cui viene definita anche "Spiaggia di
Velluto".
Infrastrutture e trasporti
La città si può raggiungere con qualsiasi mezzo di trasporto tranne che con l'aereo perché non è presente un aeroporto nella città (il più vicino è quello di Ancona-Falconara).
Strade
Nella città nella zona tra Borgo Mulino e Borgo Bicchia c'è un'uscita dell'autostrada A14 e dista circa due o tre km dal centro di Senigallia.
La Strada statale 16 Adriatica passa nella parte est della città affiancando per buona parte del percorso la ferrovia. Verso nord collega la città a Fano, verso sud ad Ancona;
inoltre la strada provinciale 360 si dirama verso ovest raggiungendo le città di Ripe e Ostra.
Pista ciclabile
Sul lungomare esistono già dei tratti di pista ciclabile facenti parte della costruenda Ciclovia Adriatica che una volta completata collegherà tutte le località della costa adriatica.
Ferrovia
La stazione di Senigallia si sviluppa su tre binari, un sottopassaggio pedonale ne permette l'accesso sia dal lato mare che dal lato città[24].
Porto
Il porto di Senigallia è costituito dalla foce del fiume Misa prolungata da due moli: la diga di ponente e la diga di levante. Sulla sponda
ovest del canale, lungo 595 m e largo 24 m, a circa 350 m dall'imboccatura, si trova l'entrata a tre darsene collegate tra loro da canalette:
la prima larga 15 m e lunga 67 m; la seconda larga 16 m e lunga 55 m, e la terza lunga 54 m e larga 12 m. Attualmente il porto è in stato
quasi definitivo di ampliamento del molo di ponente e di ristrutturazione.
Caratteristica anche la "Penelope", statua realizzata dallo scultore Gianni Guerra nel 2004. Per qualche tempo c'è stata la consuetudine
per i giovani innamorati di mettere un lucchetto sulla statua e gettare le chiavi in mare.
Mobilità urbana
"Penelope" e i suoi lucchetti nel 2008
Ovviamente a Senigallia è attivo un servizio di autobus che serve tutti i quartieri della città e le maggiori frazioni collegandole con la
ferrovia e il centro storico, oltre che con Ancona.
I taxi sono disponibili 24 ore su 24 e dal 2007 è attivo un servizio, gestito dal comune, di bike sharing[24].
Amministrazione
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Amministrazioni precedenti
Gemellaggi
Sport
La principale squadra di calcio della città è l' U.S. Vigor Senigallia A.S.D., che ha avuto il suo massimo splendore negli anni ottanta quando disputò diversi campionati di C2.
Attualmente milita nell'Eccellenza.
Da segnalare il titolo regionale ottenuto nella stagione 2009/10 dalla squadra Juniores.
Le altre due squadre di calcio della città sono: F.C. Miciulli Senigallia e Senigallia Calcio che militano nel girone C di Seconda Categoria.
Ampiamente diffuso anche il calcio a 5 con società affiliate sia alla FIGC che al CSI, le cui squadre più importanti sono rispettivamente l'Audax 1970 S.Angelo che milita nel
campionato di serie C1 e l'Atletico Ciarnin, quest'ultima vincitrice del campionato provinciale Juniores per due anni di seguito e classificatasi in quarta posizione ai campionati
Nazionali di Calcio a 5 categoria Juniores CSI del 2009.
Per quello che riguarda la pallacanestro la città è rappresentata dalla Goldengas Senigallia che milita nella Serie A Dilettanti.
Senigallia è molto conosciuta nel tennistavolo per il valore ed i risultati raggiunti dalla scuola del maestro Enzo Pettinelli. Il club (Tennistavolo Senigallia) è stato insignito
dell'onorificenza del CONI della Stella d'oro al merito sportivo nel 2009.
Tra le altre attività sportive troviamo quella del trial 4 x 4 con diversi club: ricordiamo il Monkey Club, il WRS e il No Fear.
Due campioni in questa disciplina sono:
Silvi Fabio con un Land Rover Defender 90 nella categoria Superserie; vincitore di due titoli italiani (2004 e 2007) e di un titolo europeo (2003);
Cognini Simone con un Land Rover Defender 90 nella categoria Serie; vincitore di due titoli italiani (2005 e 2007).[25]
Tra i vari sport acquatici che si svolgono a Senigallia (vela, subacquea, windsurf, kitesurfing e sci nautico[26]) sta prendendo piede il surf. Da qualche anno oramai si svolgono
contest regionali e locali che radunano surfer, turisti e sempre più persone pronte a cimentarsi in questa disciplina che è cresciuta notevolmente nel territorio italiano, come dimostra
il crescente numero di associazioni e scuole di surf sorte nel territorio del comune.
Altre discipline praticate nella città sono la camminata nordica, la pallavolo, il tennis, il tiro con l'arco[27], il rugby, il pattinaggio in linea e le bocce[26].
Impianti sportivi
Lo stadio principale di Senigallia è stato inaugurato il 16 settembre 2006 intitolandolo a Goffredo Bianchelli, ex calciatore e dirigente della Vigor Senigallia, ma ve ne sono altri otto
sparsi per la zona centrale della città[26].
La "cittadella dello sport" senigalliese però è il quartiere delle "Saline". In questa zona infatti sorge una delle due piscine comunali (l'altra è nel quartiere "Molinello 2"), uno
skatepark, un pattinodromo (nati sotto la spinta del campione Mauro Guenci e del fratello Andrea), una pista di atletica leggera a 8 corsie con tribuna e un Palazzetto dello sport
usato principalmente per la pallacanestro[26].
Per il tennistavolo è stato realizzato un centro olimpico (vincitore nel 1987 del premio CONI per Impianti Sportivi) sede numerose volte dei giochi FAO, mentre per gli sport estivi
(beach tennis, beach volley, beach basket e sepak takraw) quasi tutti gli stabilimenti balneari hanno almeno un campo per far praticare una di queste quattro attività[26].
Renato Cesarini (1906 – 1969) è stato un calciatore, campione della Juventus. Nacque a Senigallia, nella frazione Castellaro.
Alfredo Diotalevi (1917 - 2006) è stato un calciatore nato a Senigallia.
Massimo Costantini (1958) è stato il miglior giocatore italiano di tutti i tempi nella disciplina del tennis tavolo[26]. È nato a Senigallia.
Gabriele Morganti (1958) è stato un ex calciatore e allenatore nato a Senigallia.
Andrea Bari (1980) è un pallavolista nato a Senigallia.
Emanuele Birarelli (1981) è un pallavolista nato a Senigallia.
Curiosità
Il 2 giugno 1993 la 10ª tappa del Giro d'Italia 1993, una cronometro individuale, si è conclusa a Senigallia con la vittoria dello spagnolo Miguel Induráin.
Il trentaduesimo Festival Giovanile Internazionale si è svolto a Senigallia dal 19 al 25 marzo 2008.
Nel 1973 Senigallia fu sede di una puntata di Giochi senza frontiere[28].
Dal 23 luglio 2010 Senigallia è la prima città italiana ad adottare il sistema Qrcity, il quale permette di ottenere informazioni riguardanti diversi punti di interesse sparsi per la
città grazie al proprio telefono cellulare[29].
it.wikipedia.org/wiki/Senigallia 8/10
24/10/12 Senigallia - Wikipedia
Galleria fotografica
Panorama di Senigallia Panorama di Senigallia al Sant'Angelo Il fiume Misa Portici Ercolani sul fiume Porta Lambertina (anche
da Scapezzano tramonto Misa chiamata Porta Fano dai
senigalliesi)
Note
Bibliografia
it.wikipedia.org/wiki/Senigallia 9/10
24/10/12 Senigallia - Wikipedia
AA.VV., Marche, Abruzzo e Molise, Milano, De Agostini, 2001. ISBN 88-7045-219-0
Voci correlate
Diocesi di Senigallia
Fiera di Senigallia
Della Rovere (famiglia)
Mastai (famiglia)
Associazione nazionale città del pane
Madonna di Senigallia
Area archeologica la Fenice
Altri progetti
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Collegamenti esterni
Sito istituzionale (http://www.comune.senigallia.an.it)
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