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CITTA’ DI LAMEZIA TERME

PROVINCIA DI CATANZARO

PIANO STRUTTURALE COMUNALE

PSC

QUADRO CONOSCITIVO

Elaborato: Siti Archeologici – Schede

Luglio 2009
Città di Lamezia Terme 

CITTA’ DI LAMEZIA TERME


PROVINCIA DI CATANZARO

PIANO STRUTTURALE COMUNALE


(Legge Regionale 19/2002)

PSC
Il Sindaco Capogruppo e Coordinatore
Dott. Giovanni Speranza Prof. Ing. Giovanni Crocioni

L’Assessore all’Urbanistica Coordinamento Quadro Conoscitivo


Arch. Andrea Iovene Arch. Domenico Santoro

Il Responsabile del Procedimento Il Segretario Comunale.


Arch. Manuel Pulella Dott. Nicola Falcone
Quadro Ambientale (Sott. B2-B3).
Capogruppo Dott. Geol. Beniamino Tenuta

Dott. Geol. Giuseppe Cufari Ing. Albina Farace

Dott. Stefania Mancuso -Archeologa Dott. Agr. Carmela Pecora

Consulente Arch. Virgilio Viscido


Lamezia Terme Quadro Conoscitivo 
Relazione Beni culturali 

Quadro Conoscitivo
Censimento ed Analisi dei beni culturali
Relazione

1.1 Premessa metodologica

La schedatura condotta sul patrimonio culturale del territorio di Lamezia Terme ha come
finalità la realizzazione di uno strumento di interpretazione dei processi che hanno portato alla
formazione del paesaggio culturale e la ricostruzione storico-topografica del quadro territoriale nel
suo complesso per una lettura diacronica delle modalità insediative caratterizzanti il paesaggio
stesso.
Non pretendendo di essere esauriente in tutti gli aspetti, costituisce certamente uno strumento di
previsionalità della risorsa culturale, che può rappresentare una guida per una politica culturale del
territorio nell’ambito delle programmazione e della gestione dei nuovi interventi sul territorio,
soprattutto per quel che riguarda i dati archeologici in essa contenuti, ma anche per le diverse altre
tipologie di beni culturali in esso esaminate.
Prioritariamente è stato necessario definire una metodologia di lavoro finalizzata alla raccolta dei
dati ed alle modalità del recupero degli stessi, in parte differenziata in base alle specifica
caratterizzazione delle tipologie di beni culturali esaminate.
Si è scelto di fare riferimento alle cartografie elaborate dall’ IGM, con particolare riferimento al
rilievo del 1956, e restituzione nel 1958, a scala 1:10.000, e alla carta tecnica comunale del 2001
utilizzate sia per l’analisi territoriale condotta sia per
la rappresentazione grafica e la localizzazione dei
beni schedati.
La ricerca dei dati per la individuazione e l’analisi dei
singoli beni è avvenuta attraverso i repertori
bibliografici e i dati di archivio dai quali sono stati
recuperati elementi caratterizzanti le diverse tipologie
di beni culturali da trattare nella schedatura.
Infine sono stati elaborati due diversi modelli
schedografici, uno per i siti archeologici e l’altro per i
beni monumentali e testimoniali, finalizzati alla
sistematizzazione organica dei dati raccolti.
Quadro di unione IGM 1:10.000

1
Lamezia Terme Quadro Conoscitivo 
Relazione Beni culturali 

Per quanto riguarda i siti archeologici la scheda elaborata ha tenuto conto delle esperienze più
recenti1 di carte archeologiche, pur non essendo questo un lavoro proprio della carta archeologica,
mancando la parte necessaria e propedeutica alla sua realizzazione che è costituita dalla analisi
diretta dei suoli attraverso la ricognizione. La scheda è stata costruita definendo sette macrovoci,
all’interno delle quali diverse sottovoci dettagliano e specificano meglio i dati2.
La specificità della scheda elaborata è quella di essere implementabile nel tempo e di essere
funzionale anche ad un sistema GIS che, con le dovute integrazioni, consenta una fruizione
complessiva dei dati raccolti. Le macrovoci individuate sono:
• Identificazione e nome del sito
• Localizzazione
• Tipo e cronologia
• Stato di conservazione
• Condizione giuridica
• Toponimo
• Descrizione del sito
Allo stesso modo la scheda utilizzata per i beni monumentali e testimoniali, condividendo le stesse
premesse di quella archeologica, fa riferimento a sette macrovoci così definite:
• Localizzazione
• Note Generali
• Caratteristiche
• Note
• Bibliografia e fonti documentarie
• Notizie storico-critiche
• Localizzazione Cartografica
Ad ogni scheda realizzata è stato assegnato un numero progressivo riportato per le diverse tipologie
analizzate sulla carta. I numeri delle schede del patrimonio edilizio di pregio sono preceduti dalla
lettera M, mentre quelli testimoniali dalla lettera T. Le schede sono corredate di un apparato grafico
o fotografico. Le schede archeologiche riportano lo stralcio della cartografia su cui è stato
localizzato il sito, mentre le schede del patrimonio monumentale e testimoniale, oltre alla

1
Cfr. R. Francovich, A. Pellicanò e M. Pasquinucci (a cura di), La carta Archeologica fra ricerca e pianificazione
territoriale, Firenze 2001.
2
La definizione della scheda è stata fatta in riferimento alle linee guida rintracciabili in M. Pasquinucci, O. Signore, La
ricerca archeologica-topografica e l’elaborazione dei dati: linee guida per la redazione della Carta Archeologica della
Toscana in R. Francovich, A. Pellicanò e M. Pasquinucci (a cura di), La carta Archeologica fra ricerca e pianificazione
territoriale, Firenze 2001, pp. 182-198, a cui si rimanda per approfondimenti e specificazioni.

2
Lamezia Terme Quadro Conoscitivo 
Relazione Beni culturali 

localizzazione sulla cartografia, contengono un riferimento in lettera indicativo della cartella che
contiene le fotografie prodotte e consegnate in formato elettronico.

1.2 Ambiente e paesaggio

Il territorio in cui ricade il comune di Lamezia Terme rientra nella regione istmica della
Calabria compresa tra il golfo di Squillace sullo Ionio e quello di Sant’Eufemia sul Tirreno. Questa
breve ed ampia porzione di territorio, generata dai bacini dei fiumi dell’Amato e del Corace,
originati entrambi dal Reventino, denota la particolare propensione dell’area all’insediamento
favorito dall’attraversamento rapido dall’uno all’altro mare.
L’ampia vallata descritta è delimitata orograficamente a nord dal gruppo montuoso della Sila
Piccola tra cui spicca, con i suoi 1416 m. di altezza, il Monte Reventino a cui si aggiungono a sud-
est il Monte Tiriolo (m.838) e a nord-ovest il monte Mancuso (m. 1327) e a sud dal gruppo
montuoso delle Serre, che si dispongono a pettine sull’istmo e da cui si origina il fiume Angitola
che definisce e limita l’ampia pianura lametina.

1.3 Cenni sulle dinamiche storiche e di occupazione del territorio

Nella porzione di territorio sopra descritto, la cui brevità di attraversamento è ricordata


anche da Aristolele nella Politica3 che ricorda come questo tratto istmico fosse percorribile in sola
mezza giornata di cammino, le dinamiche insediative antiche sono state caratterizzate da una
presenza continua e stabile a partire dalle più antiche attestazioni di frequentazione umana riferibile
all’insediamento del Paleolitico Superiore di Casella di Maida, favorito dalle morbide pendici e
dalle dolci balze pianeggianti prospicienti il fiume Amato.
Se tali dinamiche hanno origine dalla necessità di sfruttamento dei luoghi e dalla strategia di
occupazione dei territori esse determinano uno spostamento degli insediamenti nel corso del tempo
in relazione alle mutevoli esigenze di controllo e di gestione del territorio.
Con questa premessa e con la convinzione che la storia antica deve essere letta in una porzione di
territorio il più ampio possibile ed in maniera sistemica ed integrata, non corrispondendo i confini
amministrativi attuali con quelli che potevano essere i limiti di occupazione di un’area nei diversi
momenti storici, il quadro storico che emerge dall’analisi dei dati raccolti e direttamente riferibile al
territorio del Comune di Lamezia Terme porta a determinare le prime attestazioni di frequentazione
del territorio lamentino al periodo protostorico.

3
Aristotele, Politica, VII 10, 1329b

3
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Relazione Beni culturali 

Un primo tentativo di sistematizzazione dei dati archeologici presenti sul territorio lamentino con
una prospettiva aperta ai territori contermini e viciniori nell’ottica di una lettura diacronica e
sincronica dei dati materiali presenti o recuperati sul territorio risale al 19994 quando è stata
realizzata una cartografia ragionata sul territorio compreso tra i bacini fluviali dell’Amato e del
Savuto5. Già in quella sede era perfettamente individuabile una grossa concentrazione di siti
nell’area del lametino territorio che caratterizzava fortemente la qualità archeologica del territorio
non limitata al solo periodo greco ma dilatato in un arco temporale che dalla Protostoria arrivava
fino al tardo antico.
In particolare una serie di dati localizzabili attorno al monte S. Elia6 caratterizzato da grotte di
natura carsica all’interno delle quali sono stati recuperati frammenti ceramici riferibili a questo
periodo, proverebbero la presenza di gruppi indigeni stanziati nella parte settentrionale della piana
lametina con insediamenti in grotta vicini ai corsi d’acqua. D’altro canto un popolamento indigeno
dell’area lametina è attestata dalle fonti letterarie ed in particolare da Ecateo di Mileto che ricorda
che la dove c’è il fiume làmetos, ci sono i lametìnoi. A questo ancora per consolidare l’idea di una
presenza indigena nell’area può aggiungersi il ritrovamento del tesoretto monetale di Polveracchio7
degli inizi del VI sec. a.C. costituito da diversi incusi sibatiti, pegasi corinzi e un lingottino
d’argento. Questo ritrovamento se da un lato rappresenta la più antica attestazione di una presenza
greca, e in particolare sibarita, in territorio lamentino, dall’altro invece è la prova di scambi
commerciali che avvenivano tra genti greche e popolazioni indigene. Il ritrovamento rimanda ad un
momento in cui quest’area era sotto l’influenza di Sibari, prima ancora che questa venisse sconfitta
nel 510 a.C. da Crotone.
Ad un momento immediatamente successivo si fa risalire invece la fondazione della colonia di
Terina, che rappresenta nel territorio il fatto archeologico più significativo e tangibile.
Nell’area localizzabile intorno al villaggio di Sant’Eufemia Vetere, il cui nucleo originario risale al
periodo successivo al terremoto del 1638, ai ritrovamenti casuali avvenuti dalla metà dell’Ottocento
circa fino ad un cinquantennio fa e ai materiali recuperati durante le ricognizioni compiute dai
volontari dell’associazione archeologica lametina, dal 1997 in località Iardini di Renda8 hanno
preso il via indagini di scavo sistematiche che man mano stanno portando alla luce i resti di una

4
Cfr. A. Taliano Grasso, S. Mancuso Schede di Sito in G. De Sensi Sestito (a cura di), Tra l’Amato e il Savuto. Studi sul
Lamentino antico e tardo-antico, Soveria Mannelli 1999, tomo II, pp. 261-292.
5
L’Università della Calabria, nell’ambito di un progetto finanziato con i fondi regionali, ha condotto una ricerca
sistematica sul territorio compreso tra i fiumi Amato e Savuto, diretta da Giovanna De Sensi Sestito che ha avuto esito a
stampa nel 1999. Cfr. G. De Sensi Sestito, Tra l’Amato e il Savuto, Terina e il Lamentino nel contesto dell’Italìa antica,
Soveria Mannelli 1999, tomo I e G. De Sensi Sestito (a cura di), Tra l’Amato e il Savuto, Studi sul Lamentino antico e
tardo-antico, Soveria Mannelli 1999, tomo II
6
Cfr. scheda di sito n. 14
7
Cfr. scheda di sito n. 13
8
Cfr. scheda di sito archeologico n. 2

4
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Relazione Beni culturali 

parte dell’abitato organizzato su assi paralleli e che consentono dunque di dare conferma a quelle
ipotesi di insediamento della città greca di Terina9 che già Lenormant nel 1884 aveva formulato10.
Intorno all’area indagata con attività di scavo, i dati analizzati nelle schede allegate consentono di
riflettere sull’organizzazione più articolata del territorio circostante a cui potrebbero appartenere le
necropoli localizzate al di là del fiume Bagni, nella località Bosco Amatello11, e al di là del torrente
Spilinga, in località Cerzeto12 che appartiene amministrativamente al comune di Gizzeria.
Rispondendo ai caratteri canonici della città greca il territorio circostante l’area dello scavo13 deve
necessariamente considerarsi occupato da altre porzioni della maglia urbanistica con una
ragionevole ipotesi di acropoli nell’area del villaggio di Sant’Eufemia Vetere14.
Le indicazioni che vengono dalle altre schede che rimandano ad aree distanti da quella della
individuazione dell’abitato potrebbero con probabilità rientrare nell’occupazione della chora ed
essere riferibili ad insediamenti rurali con annesse necropoli15 a cui potrebbe rimandare la sepoltura
di Moscarello e altri ritrovamenti attestati nel territorio limitrofo di Maida e non rientranti nella
presente schedatura16.
Ad una occupazione sistematica del territorio con impianti produttivi e di sfruttamento del territorio
potrebbero rimandare i dati riferibili alle località San Sidero17, Zuppello18, Palazzi19 e Paracocchio20
(queste ultime ricadenti nel comune di Gizzeria) la cui reale consistenza è ancora da accertare e
verificare, ma che potrebbero attestare un modello insediativo caratterizzante l’età ellenistica prima,
e romana poi; fattorie che si trasformano in ville rustiche quanto l’insediamento urbano di Terina
cessa di esistere alla fine del III sec. a.C.
In età romana le attestazioni intorno all’abitato di Sant’Eufemia Vetere di diradano ed emerge con
maggiore evidenza una frequentazione stabile in villa residenziale diffusa sul territorio in località
Palazzo21 e a Sambiase22.

9
R. Spadea, Prime tracce dell’abitato di Terina in contrada Iardini di Renda (S.Eufemia Vetere), in G. De Sensi Sestito
( a cura di), La Calabria tirrenica nell’antichità, Nuovi documenti e problematiche storiche, Soveria Mannelli 2008,
pp.407-420 ed ivi bibliografia precedente.
10
Per una disamina della storia della ricerca nell’area lametina cfr. G. De Sensi Sestito, S. Mancuso, Il lamentino antico
e Terina –Magna Grecia dall’età protostorica all’età romana, in F. Mazza (a cura di), Lamezia Terme, Soveria
Mannelli 2001, pp. 31-38.
11
Cfr. scheda di sito archeologico n. 8
12
Cfr. scheda di sito archeologico n. 7
13
Cfr. schede di sito archeologico nn. 1, 3, 4, 5
14
Cfr. scheda di sito archeologico n. 6
15
Cfr. scheda di sito archeologico n. 18
16
Cfr. A. Taliano Grasso, S. Mancuso, Schede di Sito in G. De Sensi Sestito (a cura di), Tra l’Amato e il Savuto, 1999,
p. 277, n. 53
17
Cfr. scheda di sito archeologico n. 9
18
Cfr. scheda di sito archeologico n. 10
19
Cfr. scheda di sito archeologico n. 11
20
Cfr. scheda di sito archeologico n. 12
21
Cfr. scheda di sito archeologico n. 17
22
Cfr. scheda di sito archeologico n. 15

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Relazione Beni culturali 

Nei successivi periodi bizantino e medievale il territorio si connota con la monumentale costruzione
dell’abbazia di Santa Maria di Sant’Eufemia23 e del castello di Nicastro24 che costituiscono i nuovi
centri del potere politico e religioso a cui si affianca in modo sparso e discontinuo una serie di
costruzioni a carattere religioso che denotano la diffusione di caratteri edilizi e tipologici propri del
momento a cui si riferiscono. Una puntuale disamina di tutte le emergenze finora individuate
costituirebbe un punto di partenza per la valorizzazione di queste strutture25.
Un ultimo accenno per una ricostruzione storica del territorio, e come analisi che può essere fatta a
partire dai beni ancora in esso conservati, deve essere dedicato alla presenza di strutture difensive il
cui esito migliore è nel bastione di Malta, in procinto di essere acquisito alle proprietà comunali, ed
il rudere di una torre localizzata nella piana lamettina, torre Amato, il cui stato di conservazione è
assai precario, ma che è traccia ancora di quel sistema di difesa ampiamente attestato su tutto il
litorale calabrese.

1.4 Considerazioni conclusive

La schedatura condotta sul patrimonio culturale della città è limitata agli aspetti più
significativi e alle emergenze degne di nota che possono considerarsi esemplificativi di un percorso
rappresentativo delle diverse tipologie di beni culturali presenti sul territorio comunale.
Al di là del rapido esame delle dinamiche insediative realizzatesi sul territorio, che non deve essere
considerata relazione storica, che presupporrebbe altri approfondimenti, ma piuttosto un filo
conduttore per leggere l’evoluzione dell’insediamento umano nel lamentino, il lavoro di schedatura
condotto si presta a considerazioni conclusive finali propedeutiche alla realizzazione del piano
strutturale. La schedatura dei siti archeologici porta ad una valutazione complessiva della
consistenza dei dati esaminati immediatamente percepibile dalla diversa caratterizzazione utilizzata
che indica il grado di criticità dei dati analizzati.
Le situazioni archeologiche tangibili, derivate da dati di scavo e da ricerche sistematiche sul campo
da cui sono emersi non soltanto materiali ma anche strutture murarie o edifici, rappresentano il
primo livello di identificazione a cui corrisponde sul terreno anche un vincolo archeologico
direttamente emesso dal Ministero per i Beni e le Attività culturali.
Un secondo livello di criticità archeologica (concentrazione di materiali) è individuato nelle aree
contermini a quelle vincolate o in quelle aree che nel corso del tempo hanno restituito materiali
significativi ed importanti, oggi oggetto di musealizzazione, ma la cui reale consistenza

23
Cfr. scheda di sito archeologico n. 4 e scheda del patrimonio edilizio di pregio monumentale n.35
24
Cfr. scheda del patrimonio edilizio di pregio monumentale n.26
25
Cfr. Schede del patrimonio edilizio di pregio monumentale nn. 27-31.

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Relazione Beni culturali 

archeologica sarebbe da evidenziare attraverso indagini sistematiche. Poiché per l’imposizione del
vincolo la mera prevedibilità del ritrovamento dei resti antichi non è sufficiente, per queste aree le
norme del piano potrebbero prevedere un atteggiamento ricavabile dalla pratica del vincolo
indiretto. Questo in fatti viene posto su beni ed aree circostanti quelli sottoposti a vincolo diretto,
per garantirne una migliore visibilità e fruizione collettiva, o migliori condizioni ambientali e di
decoro. Legittimamente in sede di vincolo indiretto a tutela del complesso archeologico si impone il
divieto assoluto di edificazione.
Infine un terzo livello di criticità (dispersione di materiali) è indicato per quelle aree il cui interesse
archeologico è ricavabile da dati bibliografici, alcune volte anche non troppo recenti, che rimandano
a ritrovamenti localizzabili soltanto attraverso il toponimo, ma per i quali non è mai stata accertata
la reale consistenza archeologica.
Essendo questi ultimi dati importanti, ma non sufficienti per indicare la concreta presenza
archeologica, si potrebbe affidare alla verifica preventiva dell’interesse archeologico normata dagli
art. 95 e 96 del dlgs 163/2006 una metodologia da seguire nel caso di interventi da realizzare sul
terreno. In questi ultimi dovrebbero rientrare non solo quelli di tipo pubblico a cui la legge fa
riferimento, ma anche quelli privati in relazione sia a nuove edificazioni, sia alle trasformazioni di
colture che dovessero essere soggette ad autorizzazione.
La schedatura dei beni di pregio monumentale è stata condotta attraverso la individuazione e il
censimento di alcuni degli edifici storici presenti nei centri storici di Sambiase e Nicastro da
considerarsi beni culturali ai sensi dell’art. 10 del D.Legs. 42/2004. La loro individuazione dipende
dalla natura del soggetto proprietario. Quando il soggetto proprietario sia una regione, una provincia
o un comune, altro ente pubblico o persona giuridica privata senza fine di lucro, la norma prevede
che il soggetto proprietario invii al ministero l’elenco descrittivo degli immobili di proprietà da
considerarsi beni culturali. Quando il soggetto proprietario abbia altra natura , cioè persona fisica o
persona giuridica privata avente fine di lucro la norma prescrive che la dichiarazione di interesse
artistico e/o storico di un edificio venga emesso direttamente dall’amministrazione dei beni culturali
al termine di un processo amministrativo.
Sulla base di questa differenziazione gli edifici censiti hanno una proprietà sia pubblica che privata.
Quando non espressamente indicato, come nel caso di Palazzo Nicotera di Sambiase (M6), gli
edifici privati non hanno una dichiarazione di interesse, mentre quelli di proprietà pubblica sono
soggetti alla legge per come indicato in precedenza, anche se non esiste un elenco ufficiale delle
proprietà comunali. In base alla legge attuale tutti gli edifici religiosi schedati rientrano
nell’esercizio della tutela avendo implicitamente riconosciuto l’interesse di bene culturale.

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Relazione Beni culturali 

Gli edifici compresi nella schedatura sono stati censiti in ragione dei parametri definiti in ciascuna
scheda con relativa localizzazione cartografica, sempre confrontata con il rilievo IGM del 1956, e
con apparato fotografico. In aggiunta sono state fornite alcune schede fotografiche di qualche altro
edificio significativo di proprietà comunale o privata ricadente nel perimetro del Centro Storico per
come definito nel PRG vigente. Tali edifici risultano diffusi nel nucleo storico e la loro analisi
puntuale afferisce più propriamente ad un eventuale Piano di Recupero del quale le Norme del PSC
individueranno i relativi criteri di formazione.
Per quanto attiene la definizione del perimetro del Centro Storico dell’abitato di Nicastro, si ritiene
opportuno segnalare la necessità di valutare l’inserimento in esso dell’area immediatamente
adiacente al fronte nord di Piazza d’Armi, che manifesta una sua specificità per la tessitura degli
isolati e la rispondenza di alcuni edifici ai canoni costruttivi ed architettonici dei primi del ‘900.
Per i beni testimoniali, infine, il confronto tra la carta IGM con rilievo del 1956, e restituzione nel
1958, e la carta tecnica comunale del 2001 ha rilevato una situazione di grande interesse e
specificità. Da questa analisi è scaturita una serie di elementi di conoscenza connessi alle
trasformazioni delle aree rurali che, nei decenni immediatamente precedenti, erano state oggetto di
trasformazione, a volte significative, a seguito dell’attuazione della riforma agraria e dei primi
interventi di bonifica. Le schede allegate contengono un confronto tra la situazione registrata nel
1956 e la situazione attuale. In relazione al patrimonio testimoniale si specifica che la sua presenza
risulta diffusa su tutto il territorio comunale insieme ad altri elementi di architettura rurale
significativa, dei quali sono stati schedati gli esempi più rilevanti. Si ritiene opportuno che, in sede
di formazione delle Norme Urbanistiche-Edilizie, sia posta particolare attenzione alle metodologie
di recupero di tale patrimonio diffuso, facendo obbligo, ad esempio, di fornire propedeuticamente
idonea documentazione storica e dello stato di fatto, nonché definendo le tipologie di intervento in
ragione della valenza del singolo edificio.

8
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Relazione Beni culturali 

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Relazione Beni culturali 

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TABELLA  AREE ARCHEOLOGICHE SCHEDATE

N. LOCALITA' EVIDENZA ARCHEOLOGICA
1 IARDINI DI RENDA Dispersione di materiale greco
2 IARDINI DI RENDA              Porzione di abitato IV Sec. a.C.
(Prop. Cristiano)
3 Tabella testamentaria / complesso di oreficerie / IV 
TERRAVECCHIA
sec. a.C.
4 TERRAVECCHIA                Resti di abbazia benedettina XI sec.. Area espropriata 
(Propo. Murone et alii) ex. Legge 1089
5 ELEMOSINA Dispersione di materiali
6 S. EUFEMIA VETERE elementi architettonici
7 GELSITO Necropoli IV sec. a.C.
8 Tesoretto monetale IV sec. a.C./Necropoli IV sec. a.C.
BOSCO AMATELLO
9 Dispersione di materiali riferibili ad una fattoria 
SAN SIDERO
ellenistica/villa età romana
10 Dispersione di materiali riferibili ad una fattoria 
ZUPPELLO
ellenistica/villa età romana
11 Dispersione di materiali riferibili ad una fattoria 
PALAZZI
ellenistica/villa età romana
12 Dispersione di materiali riferibili ad una fattoria 
PARACOCCHIO
ellenistica/villa età romana
13 POLVERACCIO Tesoretto Monumentale
14 MONTE S. ELIA Grotte carsiche di età protostorica
15 CHIESA DEL CARMINE Villa romana
16 CARRA' Laterizi con bollo età romana
17 Materiali del Paleolitico/dispersione di materiali 
PALAZZO
riferibili ad una fattoria ellenistica/villa età romana
18 MOSCARELLO Sepoltura (V sec.a.C.)
Scheda del patrimonio archeologico N. 1
1 Identificazione e nome del sito/edificio
1.1 Nome del sito/edificio Iardini di Renda 
1.2 dati di redazione 
1.2.1 Data di redazione: Maggio 2009 
1.2.2 Data e motivazione della redazione:  Maggio 2009 ‐ Redazione del “Quadro Conoscitivo e 
dello Schema delle scelte pianificatorie necessari per l'elaborazione del Documento 
Preliminare del Piano Strutturale Comunale e del Regolamento Edilizio Urbanistico del 
Comune di Lamezia Terme” 
1.2.3 Compilatore della scheda    Stefania Mancuso 
1.2.4 Verificabilità attuale: verificato 
1.3 codici di identificazione 
1.3.1 Codice provincia  
1.3.2 codice ICCD 
1.4 fonte dell’informazione 
1.4.1 fonte dell’informazione 
1.5 Rinvio ad altre schede 
1.5.1 numero di identificazione :  
1.5.2 tipo di relazione 
1.6 rinvio a collezioni e/o reperti archeologici  
1.6.1 Numero di identificazione: Cfr. numeri di inventario 
1.6.2 Fonte dell’informazione Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria‐ Ufficio del 
catalogo 
1.6.3 Collocazione dei reperti ‐ Museo archeologico lametino 
1.7 rinvio alla documentazione 
1.7.1 tipo di documentazione: documentazione bibliografica/ documentazione Archivistica 
1.7.2 numero di identificazione  
1.7.3 Specifica del rinvio: p. 272, n.35 / pratica 44 
1.7.4 Fonte dell’informazione: Mancuso – Taliano Grasso 1999, pp. 261‐292 / Soprintendenza 
per i beni archeologici Ufficio archivio 
1.8 rinvio ad interventi archeologici e/o edilizio 
1.8.1 numero di identificazione:  
1.8.2 tipo di intervento:  
1.8.3 data di inizio dell’intervento:  
1.8.4 data di fine dell’intervento  
1.8.5 fonte dell’informazione:   
1.8.6 leggibilità del terreno o del fondale: mediocre 
1.8.7 motivazione del grado di leggibilità del terreno o del fondale: ripetuti lavori agricoli 
2. Localizzazione 
2.1 localizzazione non georeferenziata 
2.1.1 Descrizione della localizzazione: area pianeggiante che si trova ai piedi della contrada 
Celsito/Cerzeto e del terrazzo su cui si trova il villaggio di Sant’Eufemia Vetere  
2.2 Localizzazione amministrativa 
2.2.1 Nazione    Italia 
2.2.2 regione     Calabria 
2.2.3 provincia  Catanzaro 
2.2.4 Comune   Lamezia Terme 
2.2.5 località Sant'Eufemia Vetere 
2.3 Riferimenti cartografici 
2.3.1 riferimenti IGM (E 2411 N.O. Sez. C) 
2.3.2 carta tecnica comunale 
3 Tipo e cronologia 
3.1 tipo di sito: abitato  
3.1.1 fase culturale: Età greca 
3.2 metodo di datazione 
3.3 Cronologia assoluta o archeometrica 
3.3.1 cronologia assoluta: IV‐III sec. a.C. 
3.3.2 Metodo di determinazione cronologica: reperti ceramici e monete 
4. Stato di conservazione 
4.1 stato di conservazione: conservato parzialmente 
4.2 Asportazione dei reperti: reperti archeologici asportati durante le ricognizioni 
4.3 prospettive per la gestione: ampliamento del parco archeologico 
5. Condizione giuridica 
5.1 tipo di protezione:  
5.2 data della protezione  
5.3 fonte dell’informazione:  
6. Toponimo  
6.1 toponimo antico  
6.2 fonti 
7. Descrizione del sito: area pianeggiante localizzata ai piedi della contrada Celsito/Cerzeto 
e  del  terrazzo  su  cui  è  ubicato  il  villaggio  di  Sant’Eufemia  Vetere.  Ha  restituito  nel  corso 
dell’ultimo cinquantennio diversi materiali ceramici a vernice nera e acromi. Rinvenuto anche 
un tesoretto monetale.  
 
Scheda del patrimonio archeologico N. 2
1 Identificazione e nome del sito/edificio
1.1 Nome del sito/edificio Iardini di Renda‐ prop. Cristiano 
1.2 dati di redazione 
1.2.1 Data di redazione: Maggio 2009 
1.2.2 Data e motivazione della redazione:  Maggio 2009 ‐ Redazione del “Quadro Conoscitivo e 
dello Schema delle scelte pianificatorie necessari per l'elaborazione del Documento 
Preliminare del Piano Strutturale Comunale e del Regolamento Edilizio Urbanistico del 
Comune di Lamezia Terme” 
1.2.3 Compilatore della scheda    Stefania Mancuso 
1.2.4 Verificabilità attuale: verificato 
1.3 codici di identificazione 
1.3.1 Codice provincia  
1.3.2 codice ICCD 
1.4 fonte dell’informazione 
1.4.1 fonte dell’informazione 
1.5 Rinvio ad altre schede 
1.5.1 numero di identificazione : n.1 
1.5.2 tipo di relazione: Padre‐figlio 
1.6 rinvio a collezioni e/o reperti archeologici  
1.6.1 Numero di identificazione: cfr. numeri di inventario 
1.6.2 Fonte dell’informazione Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria‐ Ufficio del 
catalogo 
1.6.3 Collocazione dei reperti ‐ Museo archeologico lametino 
1.7 rinvio alla documentazione 
1.7.1 tipo di documentazione: documentazione bibliografica  
1.7.2 numero di identificazione  
1.7.3 Specifica del rinvio: p. 272, n.35 / pp. 407‐420 
1.7.4 Fonte dell’informazione: Mancuso – Taliano Grasso 1999, pp. 261‐292 / Spadea 2008, pp. 
407‐420. 
1.8 rinvio ad interventi archeologici e/o edilizi 
1.8.1 numero di identificazione: Campagne di scavo 1997, 1998, 1999, 2002, 2006, 2008 
1.8.2 tipo di intervento: scavo archeologico 
1.8.3 data di inizio dell’intervento: giugno 1997, luglio1998, giugno 1999, luglio 2002, 
settembre 2006, novembre 2008 
1.8.4 data di fine dell’intervento luglio 1997, agosto1998, agosto 1999, agosto 2002, novembre 
2006, dicembre 2008 
1.8.5 fonte dell’informazione:  Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria 
1.8.6 leggibilità del terreno o del fondale: mediocre 
1.8.7 motivazione del grado di leggibilità del terreno o del fondale: ripetuti lavori agricoli 
2. Localizzazione 
2.1 localizzazione non georeferenziata 
2.1.1 Descrizione della localizzazione: area pianeggiante che si trova sul lato sinistro della 
strada interpoderale che attraversa la località Iardini di Renda  
2.2 Localizzazione amministrativa 
2.2.1 Nazione    Italia 
2.2.2 regione     Calabria 
2.2.3 provincia  Catanzaro 
2.2.4 Comune   Lamezia Terme 
2.2.5 località Sant'Eufemia Vetere 
2.3 Riferimenti cartografici 
2.3.1 riferimenti IGM (E 2411 N.O. Sez. C) 
2.3.2 carta tecnica comunale 
3 Tipo e cronologia 
3.1 tipo di sito: abitato  
3.1.1 fase culturale: Età greca/brettia 
3.2 metodo di datazione 
3.3 Cronologia assoluta o archeometrica 
3.3.1 cronologia assoluta: IV‐III sec. a.C. 
3.3.2 Metodo di determinazione cronologica: reperti ceramici e strutture 
4. Stato di conservazione 
4.1 stato di conservazione: conservato parzialmente 
4.2 Asportazione dei reperti: reperti archeologici asportati durante lo scavo 
4.3 prospettive per la gestione: nucleo originario del parco archeologico 
5. Condizione giuridica 
5.1 tipo di protezione: decreto di vincolo del Ministero per i beni e le attività culturali ex legge 
1089 del 1939. 
5.2 data della protezione 27.12.2000 
5.3 fonte dell’informazione: Uffici Comunali 
6. Toponimo  
6.1 toponimo antico  
6.2 fonti 
7. Descrizione del sito: trattasi di un’ area pianeggiante a forma trapezoidale in cui è stata 
individuata una porzione di abitato organizzato ortogonalmente per isolati rettangolari 
all’interno dei quali si realizzano i nuclei abitativi. Individuate due strade e diversi ambienti 
riferibili ad unità abitative di cui ancora non si conosce l’esatta delimitazione.  
 
Scheda del patrimonio archeologico N. 3
1 Identificazione e nome del sito/edificio
1.1 Nome del sito/edificio Terravecchia  
1.2 dati di redazione 
1.2.1 Data di redazione: Maggio 2009 
1.2.2 Data e motivazione della redazione:  Maggio 2009 ‐ Redazione del “Quadro Conoscitivo e 
dello Schema delle scelte pianificatorie necessari per l'elaborazione del Documento 
Preliminare del Piano Strutturale Comunale e del Regolamento Edilizio Urbanistico del 
Comune di Lamezia Terme” 
1.2.3 Compilatore della scheda    Stefania Mancuso 
1.2.4 Verificabilità attuale: da verificare 
1.3 codici di identificazione 
1.3.1 Codice provincia  
1.3.2 codice ICCD 
1.4 fonte dell’informazione 
1.4.1 fonte dell’informazione 
1.5 Rinvio ad altre schede 
1.5.1 numero di identificazione:  
1.5.2 tipo di relazione 
1.6 rinvio a collezioni e/o reperti archeologici  
1.6.1 Numero di identificazione: cfr. numeri di inventario 
1.6.2 Fonte dell’informazione Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria‐ Ufficio del 
catalogo 
1.6.3 Collocazione dei reperti ‐ Museo archeologico Nazionale di Reggio Calabria/ British 
Museum 
1.7 rinvio alla documentazione 
1.7.1 tipo di documentazione: documentazione bibliografica / documentazione archivistica 
1.7.2 numero di identificazione 
1.7.3 Specifica del rinvio: p. 276, n.51 / Fondo Prefettura Serie I cat. XIV “Pubblica Istruzione” 
1.7.4 Fonte dell’informazione: Mancuso – Taliano Grasso 1999, pp. 261‐292 / Archivio di Stato 
di Catanzaro  
1.8 rinvio ad interventi archeologici e/o edilizi 
1.8.1 numero di identificazione:  
1.8.2 tipo di intervento: 
1.8.3 data di inizio dell’intervento 
1.8.4 data di fine dell’intervento 
1.8.5 fonte dell’informazione 
1.8.6 leggibilità del terreno o del fondale: mediocre  
1.8.7 motivazione del grado di leggibilità del terreno o del fondale: frequenti lavori agricoli, 
piene alluvionali 
2. Localizzazione 
2.1 localizzazione non georeferenziata 
2.1.1  Descrizione  della  localizzazione:  l'area  si  estende  sul  versante  destro  del  fiume  Bagni, 
nella zona sottostante ai pianori di contrada Elemosina e del villaggio di Sant'Eufemia 
Vetere;  è attraversata dalla vecchia S.S. 18. 
2.2 Localizzazione amministrativa 
2.2.1 Nazione    Italia 
2.2.2 regione     Calabria 
2.2.3 provincia  Catanzaro 
2.2.4 Comune   Lamezia Terme 
2.2.5 località Sant'Eufemia Vetere 
2.3 Riferimenti cartografici 
2.3.1 riferimenti IGM (E 2411 N.O. Sez. C) 
2.3.2 carta tecnica comunale 
3 Tipo e cronologia 
3.1 tipo di sito: materiali 
3.1.1 fase culturale: Età greca 
3.2 metodo di datazione 
3.3 Cronologia assoluta o archeometrica 
3.3.1 cronologia assoluta: IV‐III sec. a.C. 
3.3.2 Metodo di determinazione cronologica: materiali archeologici 
4. Stato di conservazione 
4.1 stato di conservazione: conservato parzialmente 
4.2 Asportazione dei reperti: asportati  
4.3 prospettive per la gestione: ampliamento del parco archeologico 
5. Condizione giuridica 
5.1 tipo di protezione  
5.2 data della protezione  
5.3 fonte dell’informazione:   
6. Toponimo  
6.1 toponimo antico  
6.2 fonti 
7. Descrizione del sito: l'area si estende sul versante destro del fiume Bagni, nella zona 
sottostante  ai  pianori  di  contrada  Elemosina  e  del  villaggio  di  Sant'Eufemia  Vetere;  è 
attraversata dalla vecchia S.S. 18. 
Nel 1865 è stato rinvenuto un complesso di gioielli databile tra la fine del IV e gli inizi del III 
sec. a.C. e conservato attualmente al British Museum di Londra e agli inizi del ‘900 una tabella 
testamentaria  in  bronzo  della  prima  metà  del  IV  sec.  a.C.  oggi  custodita  nel  museo 
Archeologico nazionale di Reggio Calabria
 
Scheda del patrimonio archeologico N. 4
1 Identificazione e nome del sito/edificio
1.1 Nome del sito/edificio Terravecchia – Prop. Murone et Alii 
1.2 dati di redazione 
1.2.1 Data di redazione: Maggio 2009 
1.2.2 Data e motivazione della redazione:  Maggio 2009 ‐ Redazione del “Quadro Conoscitivo e 
dello Schema delle scelte pianificatorie necessari per l'elaborazione del Documento 
Preliminare del Piano Strutturale Comunale e del Regolamento Edilizio Urbanistico del 
Comune di Lamezia Terme” 
1.2.3 Compilatore della scheda    Stefania Mancuso 
1.2.4 Verificabilità attuale: verificato 
1.3 codici di identificazione 
1.3.1 Codice provincia  
1.3.2 codice ICCD 
1.4 fonte dell’informazione 
1.4.1 fonte dell’informazione 
1.5 Rinvio ad altre schede 
1.5.1 numero di identificazione: Schede di siti archeologici n.3; schede delle emergenze 
monumentali n. M35 
1.5.2 tipo di relazione Padre‐figlio 
1.6 rinvio a collezioni e/o reperti archeologici  
1.6.1 Numero di identificazione: cfr. numeri di inventario 
1.6.2 Fonte dell’informazione Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria‐ Ufficio del 
catalogo 
1.6.3 Collocazione dei reperti – Museo archeologico lamentino  
1.7 rinvio alla documentazione 
1.7.1 tipo di documentazione: documentazione bibliografica  
1.7.2 numero di identificazione 
1.7.3 Specifica del rinvio: p. 276, n.51 / 
1.7.4 Fonte dell’informazione: Mancuso – Taliano Grasso 1999, pp. 261‐292  
1.8 rinvio ad interventi archeologici e/o edilizi 
1.8.1 numero di identificazione: campagne di scavo 1993, 1994, 2006 
1.8.2 tipo di intervento: scavo archeologico 
1.8.3 data di inizio dell’intervento 
1.8.4 data di fine dell’intervento 
1.8.5 fonte dell’informazione: Soprintendenza per i beni Archeologici della Calabria 
1.8.6 leggibilità del terreno o del fondale: buono 
1.8.7 motivazione del grado di leggibilità del terreno o del fondale: stratigrafie archeologiche 
coperte da strati alluvionali 
2. Localizzazione 
2.1 localizzazione non georeferenziata 
2.1.1  Descrizione  della  localizzazione:  l'area  si  estende  sul  versante  destro  del  fiume  Bagni, 
nella zona sottostante ai pianori di contrada Elemosina e del villaggio di Sant'Eufemia 
Vetere;  è attraversata dalla vecchia S.S. 18. 
2.2 Localizzazione amministrativa 
2.2.1 Nazione    Italia 
2.2.2 regione     Calabria 
2.2.3 provincia  Catanzaro 
2.2.4 Comune   Lamezia Terme 
2.2.5 località Sant'Eufemia Vetere 
2.3 Riferimenti cartografici 
2.3.1 riferimenti IGM (E 2411 N.O. Sez. C) 
2.3.2 carta tecnica comunale 
3 Tipo e cronologia 
3.1 tipo di sito: materiali e strutture 
3.1.1 fase culturale: età normanna 
3.2 metodo di datazione 
3.3 Cronologia assoluta o archeometrica 
3.3.1 cronologia assoluta: XI secolo 
3.3.2 Metodo di determinazione cronologica: strutture e materiali 
4. Stato di conservazione 
4.1 stato di conservazione: conservato parzialmente 
4.2 Asportazione dei reperti: asportati  
4.3 prospettive per la gestione: ampliamento del parco archeologico 
5. Condizione giuridica 
5.1 tipo di protezione: notifiche ai sensi della L.364 del 1909; Esproprio comunale 2007 
5.2 data della protezione prima notifica del 16.08.1914; seconda notifica del 1.08.1933 
5.3 fonte dell’informazione:  uffici comunali 
6. Toponimo  
6.1 toponimo antico  
6.2 fonti 
7.  Descrizione  del  sito:  l'area  si  estende  sul  versante  destro  del  fiume  Bagni,  nella  zona 
sottostante  ai  pianori  di  contrada  Elemosina  e  del  villaggio  di  Sant'Eufemia  Vetere;  è 
attraversata  dalla  vecchia  S.S.  18.  Attualmente  l’emergenza  culturale  visibile  è  l’abbazia 
normanna  di  Sant’Eufemia,  ma  la  sua  costruzione,  come  si  ricava  nel  diploma  di  fondazione 
della struttura, fu costruita nel luogo di una vetus civitas, pertanto si suppone che parte della 
citta di Terina si trovi al di sotto di essa.  
 
Scheda del patrimonio archeologico N. 5
1 Identificazione e nome del sito/edificio
1.1 Nome del sito/edificio:  Elemosina 
1.2 dati di redazione 
1.2.1 Data di redazione: Maggio 2009 
1.2.2 Data e motivazione della redazione:  Maggio 2009 ‐ Redazione del “Quadro Conoscitivo e 
dello  Schema  delle  scelte  pianificatorie  necessari  per  l'elaborazione  del  Documento 
Preliminare  del  Piano  Strutturale  Comunale  e  del  Regolamento  Edilizio  Urbanistico  del 
Comune di Lamezia Terme” 
1.2.3 Compilatore della scheda:    Stefania Mancuso 
1.2.4 Verificabilità attuale: da verificare 
1.3 codici di identificazione 
1.3.1 Codice provincia  
1.3.2 codice ICCD 
1.4 fonte dell’informazione 
1.4.1 fonte dell’informazione 
1.5 Rinvio ad altre schede 
1.5.1 numero di identificazione :  
1.5.2 tipo di relazione 
1.6 rinvio a collezioni e/o reperti archeologici  
1.6.1 Numero di identificazione:  
1.6.2 Fonte dell’informazione  
1.6.3 Collocazione dei reperti ‐  
1.7 rinvio alla documentazione 
1.7.1 tipo di documentazione: documentazione bibliografica/ documentazione Archivistica 
1.7.2 numero di identificazione  
1.7.3 Specifica del rinvio: p. 272, n.34 / Fondo Prefettura Serie I cat. XIV “Pubblica Istruzione” 
1.7.4 Fonte dell’informazione: Mancuso – Taliano Grasso 1999, pp. 261‐292 / Archivio di Stato 
di Catanzaro 
1.8 rinvio ad interventi archeologici e/o edilizi 
1.8.1 numero di identificazione:  
1.8.2 tipo di intervento:  
1.8.3 data di inizio dell’intervento:  
1.8.4 data di fine dell’intervento  
1.8.5 fonte dell’informazione:   
1.8.6 leggibilità del terreno o del fondale: mediocre 
1.8.7 motivazione del grado di leggibilità del terreno o del fondale: ripetuti lavori agricoli 
2. Localizzazione 
2.1 localizzazione non georeferenziata 
2.1.1 Trattasi di un terrazzo contiguo a quello su cui sorge il villaggio di Sant'Eufemia Vetere e 
delimitato da un lato dalla S.S. Tirrena Inferiore e dall'altro lambito dal letto del torrente Bagni. 
Ritrovati frammenti ceramici e laterizi. 
2.2 Localizzazione amministrativa 
2.2.1 Nazione    Italia 
2.2.2 regione     Calabria 
2.2.3 provincia  Catanzaro 
2.2.4 Comune   Lamezia Terme 
2.2.5 località Sant'Eufemia Vetere 
2.3 Riferimenti cartografici 
2.3.1 riferimenti IGM (E 2411 N.O. Sez. C) 
2.3.2 carta tecnica comunale 
3 Tipo e cronologia 
3.1 tipo di sito: abitato  
3.1.1 fase culturale: Età greca 
3.2 metodo di datazione 
3.3 Cronologia assoluta o archeometrica 
3.3.1 cronologia assoluta: IV‐III sec. a.C. 
3.3.2 Metodo di determinazione cronologica: reperti ceramici  
4. Stato di conservazione 
4.1 stato di conservazione: conservato parzialmente 
4.2 Asportazione dei reperti:  
4.3 prospettive per la gestione:  
5. Condizione giuridica 
5.1 tipo di protezione:  
5.2 data della protezione  
5.3 fonte dell’informazione:  
6. Toponimo  
6.1 toponimo antico  
6.2 fonti 
7. Descrizione del sito: Trattasi di un terrazzo contiguo a quello su cui sorge il villaggio di 
Sant'Eufemia Vetere e delimitato da un lato dalla S.S. Tirrena Inferiore e dall'altro lambito dal 
letto del torrente Bagni. Ritrovati frammenti ceramici e laterizi.
 
Scheda del patrimonio archeologico N. 6
1 Identificazione e nome del sito/edificio
1.1 Nome del sito/edificio Sant’Eufemia Vetere 
1.2 dati di redazione 
1.2.1 Data di redazione: Maggio 2009 
1.2.2 Data e motivazione della redazione:  Maggio 2009 ‐ Redazione del “Quadro Conoscitivo e 
dello Schema delle scelte pianificatorie necessari per l'elaborazione del Documento 
Preliminare del Piano Strutturale Comunale e del Regolamento Edilizio Urbanistico del 
Comune di Lamezia Terme” 
1.2.3 Compilatore della scheda    Stefania Mancuso 
1.2.4 Verificabilità attuale: verificato 
1.3 codici di identificazione 
1.3.1 Codice provincia  
1.3.2 codice ICCD 
1.4 fonte dell’informazione 
1.4.1 fonte dell’informazione 
1.5 Rinvio ad altre schede 
1.5.1 numero di identificazione :  
1.5.2 tipo di relazione 
1.6 rinvio a collezioni e/o reperti archeologici  
1.6.1 Numero di identificazione: v. numero di inventario 
1.6.2 Fonte dell’informazione Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria 
1.6.3 Collocazione dei reperti – museo archeologico lamentino/ chiesa di Sant’Eufemia Vetere 
1.7 rinvio alla documentazione 
1.7.1 tipo di documentazione: documentazione bibliografica 
1.7.2 numero di identificazione  
1.7.3 Specifica del rinvio: p. 276, n.49  
1.7.4 Fonte dell’informazione: Mancuso – Taliano Grasso 1999, pp. 261‐292  
1.8 rinvio ad interventi archeologici e/o edilizi 
1.8.1 numero di identificazione:  
1.8.2 tipo di intervento:  
1.8.3 data di inizio dell’intervento:  
1.8.4 data di fine dell’intervento  
1.8.5 fonte dell’informazione:   
1.8.6 leggibilità del terreno o del fondale: buono 
1.8.7 motivazione del grado di leggibilità del terreno o del fondale:  
2. Localizzazione 
2.1 localizzazione non georeferenziata 
2.1.1 trattasi di un terrazzo elevato sul livello del mare e costeggiato dalla S.S. 18.  
2.2 Localizzazione amministrativa 
2.2.1 Nazione    Italia 
2.2.2 regione     Calabria 
2.2.3 provincia  Catanzaro 
2.2.4 Comune   Lamezia Terme 
2.2.5 località Sant'Eufemia Vetere 
2.3 Riferimenti cartografici 
2.3.1 riferimenti IGM (E 2411 N.O. Sez. C) 
2.3.2 carta tecnica comunale 
3 Tipo e cronologia 
3.1 tipo di sito:  
3.1.1 fase culturale: età romana/età bizantina 
3.2 metodo di datazione 
3.3 Cronologia assoluta o archeometrica 
3.3.1 cronologia assoluta:  
3.3.2 Metodo di determinazione cronologica: materiali archeologici 
4. Stato di conservazione 
4.1 stato di conservazione: conservato parzialmente 
4.2 Asportazione dei reperti:  
4.3 prospettive per la gestione: ampliamento del parco archeologico 
5. Condizione giuridica 
5.1 tipo di protezione:  
5.2 data della protezione  
5.3 fonte dell’informazione:  
6. Toponimo  
6.1 toponimo antico  
6.2 fonti 
7.  Descrizione  del  sito:  trattasi  di  un  terrazzo  elevato  sul  livello  del  mare  e  costeggiato 
dalla S.S. 18. è stata recuperata in quest’area una statua di marmo del II secolo. Un sarcofago 
con  maschera  di  medusa  del  III  sec.  è  conservato  nella  chiesa  parrocchiale  di  Sant'Eufemia 
Vetere davanti alla quale sono poste quattro colonne in marmo di età bizantina.  
 
Scheda del patrimonio archeologico N. 7
1 Identificazione e nome del sito/edificio
1.1 Nome del sito/edificio:  Gelseto/Cerzeto 
1.2 dati di redazione 
1.2.1 Data di redazione: Maggio 2009 
1.2.2 Data e motivazione della redazione:  Maggio 2009 ‐ Redazione del “Quadro Conoscitivo e 
dello  Schema  delle  scelte  pianificatorie  necessari  per  l'elaborazione  del  Documento 
Preliminare  del  Piano  Strutturale  Comunale  e  del  Regolamento  Edilizio  Urbanistico  del 
Comune di Lamezia Terme” 
1.2.3 Compilatore della scheda    Stefania Mancuso 
1.2.4 Verificabilità attuale: da verificare 
1.3 codici di identificazione 
1.3.1 Codice provincia  
1.3.2 codice ICCD 
1.4 fonte dell’informazione 
1.4.1 fonte dell’informazione 
1.5 Rinvio ad altre schede 
1.5.1 numero di identificazione :  
1.5.2 tipo di relazione 
1.6 rinvio a collezioni e/o reperti archeologici  
1.6.1 Numero di identificazione: v. numero di inventario 
1.6.2 Fonte dell’informazione: Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria 
1.6.3 Collocazione dei reperti – Museo archeologico lamentino/Museo Nazionale di Reggio 
Calabria 
1.7 rinvio alla documentazione 
1.7.1 tipo di documentazione: documentazione bibliografica 
1.7.2 numero di identificazione  
1.7.3 Specifica del rinvio: p. 269 n. 27 
1.7.4 Fonte dell’informazione: Mancuso – Taliano Grasso 1999, pp. 261‐292  
1.8 rinvio ad interventi archeologici e/o edilizio 
1.8.1 numero di identificazione:  
1.8.2 tipo di intervento:  
1.8.3 data di inizio dell’intervento:  
1.8.4 data di fine dell’intervento  
1.8.5 fonte dell’informazione:   
1.8.6 leggibilità del terreno o del fondale: mediocre 
1.8.7 motivazione del grado di leggibilità del terreno o del fondale: ripetuti lavori agricoli 
 
2. Localizzazione 
2.1 localizzazione non georeferenziata 
2.1. trattasi di un terrazzamento che si eleva sulle contrade Iardini di Renda e Specchi, ed 
adiacente a quello su cui sorge il villaggio S.Eufemia Vetere.  
2.2 Localizzazione amministrativa 
2.2.1 Nazione    Italia 
2.2.2 regione     Calabria 
2.2.3 provincia  Catanzaro 
2.2.4 Comune   Gizzeria 
2.2.5 località Gelseto/Cerzeto 
2.3 Riferimenti cartografici 
2.3.1 riferimenti IGM (E 2411 N.O. Sez. C) 
2.3.2 carta tecnica comunale 
3 Tipo e cronologia 
3.1 tipo di sito: necropoli  
3.1.1 fase culturale: Età greca 
3.2 metodo di datazione 
3.3 Cronologia assoluta o archeometrica 
3.3.1 cronologia assoluta: IV‐III sec. a.C. 
3.3.2 Metodo di determinazione cronologica: reperti ceramici e numismatici 
4. Stato di conservazione 
4.1 stato di conservazione: conservato parzialmente 
4.2 Asportazione dei reperti:  
4.3 prospettive per la gestione:  
5. Condizione giuridica 
5.1 tipo di protezione:  
5.2 data della protezione  
5.3 fonte dell’informazione:  
6. Toponimo  
6.1 toponimo antico  
6.2 fonti 
7. Descrizione del sito: trattasi di un terrazzamento che si eleva sulle contrade Iardini di Renda e 
Specchi,  ed  adiacente  a  quello  su  cui  sorge  il  villaggio  S.Eufemia  Vetere.  Rinvenuti  un  ripostiglio 
monetale degli inizi del IV sec. a.C. contenuto in un vasetto di argilla grezzo e composto da 2 monete in 
argento, appartenenti a  Metaponto, l’altra a Messana, e 58 in  bronzo (3  di  Velia, 23 di Crotone, 5 di 
Reggio,  23  di  Messana,  2  di  Siracusa,  5  irriconoscibili).  Inoltre,  tombe  con  corredi  funerari  poveri, 
costituiti  da  piccoli  oggetti  a  vernice  nera  e  statuette  fittili.  Hydria  a  figure  rosse  recuperata  in  una 
tomba a tegoloni, decorata sulla spalla e sul ventre con scene di gineceo e databile al primo quarto del 
IV sec. a.C.  
Scheda del patrimonio archeologico N. 8
1 Identificazione e nome del sito/edificio
1.1 Nome del sito/edificio Bosco Amatello 
1.2 dati di redazione 
1.2.1 Data di redazione: Maggio 2009 
1.2.2 Data e motivazione della redazione:  Maggio 2009 ‐ Redazione del “Quadro Conoscitivo e 
dello Schema delle scelte pianificatorie necessari per l'elaborazione del Documento 
Preliminare del Piano Strutturale Comunale e del Regolamento Edilizio Urbanistico del 
Comune di Lamezia Terme” 
1.2.3 Compilatore della scheda    Stefania Mancuso 
1.2.4 Verificabilità attuale: da verificare 
1.3 codici di identificazione 
1.3.1 Codice provincia  
1.3.2 codice ICCD 
1.4 fonte dell’informazione 
1.4.1 fonte dell’informazione 
1.5 Rinvio ad altre schede 
1.5.1 numero di identificazione :  
1.5.2 tipo di relazione 
1.6 rinvio a collezioni e/o reperti archeologici  
1.6.1 Numero di identificazione: cfr. numeri di inventario 
1.6.2 Fonte dell’informazione: Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria 
1.6.3 Collocazione dei reperti – Museo nazionale di Reggio Calabria 
1.7 rinvio alla documentazione 
1.7.1 tipo di documentazione: documentazione bibliografica 
1.7.2 numero di identificazione  
1.7.3 Specifica del rinvio: p.271 n. 31 
1.7.4 Fonte dell’informazione: Mancuso – Taliano Grasso 1999, pp. 261‐292 
1.8 rinvio ad interventi archeologici e/o edilizi 
1.8.1 numero di identificazione:  
1.8.2 tipo di intervento:  
1.8.3 data di inizio dell’intervento:  
1.8.4 data di fine dell’intervento  
1.8.5 fonte dell’informazione:   
1.8.6 leggibilità del terreno o del fondale: mediocre 
1.8.7 motivazione del grado di leggibilità del terreno o del fondale: ripetuti lavori agricoli 
2. Localizzazione 
2.1 localizzazione non georeferenziata 
Trattasi di un area pianeggiante posta alla destra idrografica del torrente Bagni compresa tra la 
S.S. 18 e la linea ferrata che collega Sant' Eufemia Lamezia con Sambiase 
2.2 Localizzazione amministrativa 
2.2.1 Nazione    Italia 
2.2.2 regione     Calabria 
2.2.3 provincia  Catanzaro 
2.2.4 Comune   Lamezia Terme 
2.2.5 località Sant'Eufemia Vetere 
2.3 Riferimenti cartografici 
2.3.1 riferimenti IGM (E 2411 N.O. Sez. C) 
2.3.2 carta tecnica comunale 
3 Tipo e cronologia 
3.1 tipo di sito: necropoli  
3.1.1 fase culturale: Età greca 
3.2 metodo di datazione 
3.3 Cronologia assoluta o archeometrica 
3.3.1 cronologia assoluta: IV‐III sec. a.C. 
3.3.2 Metodo di determinazione cronologica: reperti ceramici e numismatici 
4. Stato di conservazione 
4.1 stato di conservazione: conservato parzialmente 
4.2 Asportazione dei reperti:  
4.3 prospettive per la gestione:  
5. Condizione giuridica 
5.1 tipo di protezione:  
5.2 data della protezione  
5.3 fonte dell’informazione:  
6. Toponimo  
6.1 toponimo antico 
6.2 fonti 
Descrizione  del  sito:  Trattasi  di  un  area  pianeggiante  posta  alla  destra  idrografica  del 
torrente Bagni compresa tra la S.S. 18 e la linea ferrata che collega Sant' Eufemia Lamezia con 
Sambiase. 
Alla metà del ‘900 è stato rinvenuto un tesoretto monetale, datato al 400 a.C., comprendente 
4 nominali di Sibari, 20 di Tarante, 13 di Metaponto, 7 di Posidonia, 38 di Thurii, 16 di Velia, 7 
di  Caulonia,  1  di  Crotone  e  27  di  Terina.  Alla  fine  dell’Ottocento,  durante  la  costruzione  del 
tronco  ferroviario  Marcellinara‐Sant’Eufemia  è  stata  individuata  una  necropoli  di  IV‐III  sec. 
a.C.,  composta  da  diverse  tombe  che  hanno  restituito  materiali  ceramici  a  vernice  nera, 
statuette, qualche moneta di bronzo ed anche un aureo agatocleo.
 
Scheda del patrimonio archeologico N. 9
1 Identificazione e nome del sito/edificio
1.1 Nome del sito/edificio San Sidero 
1.2 dati di redazione 
1.2.1 Data di redazione: Maggio 2009 
1.2.2 Data e motivazione della redazione:  Maggio 2009 ‐ Redazione del “Quadro Conoscitivo e 
dello Schema delle scelte pianificatorie necessari per l'elaborazione del Documento 
Preliminare del Piano Strutturale Comunale e del Regolamento Edilizio Urbanistico del 
Comune di Lamezia Terme” 
1.2.3 Compilatore della scheda    Stefania Mancuso 
1.2.4 Verificabilità attuale: da verificare  
1.3 codici di identificazione 
1.3.1 Codice provincia  
1.3.2 codice ICCD 
1.4 fonte dell’informazione 
1.4.1 fonte dell’informazione 
1.5 Rinvio ad altre schede 
1.5.1 numero di identificazione :  
1.5.2 tipo di relazione 
1.6 rinvio a collezioni e/o reperti archeologici  
1.6.1 Numero di identificazione:  
1.6.2 Fonte dell’informazione  
1.6.3 Collocazione dei reperti ‐  
1.7 rinvio alla documentazione 
1.7.1 tipo di documentazione: documentazione bibliografica 
1.7.2 numero di identificazione  
1.7.3 Specifica del rinvio: p.275 n. 47 
1.7.4 Fonte dell’informazione: Mancuso – Taliano Grasso 1999, pp. 261‐292  
1.8 rinvio ad interventi archeologici e/o edilizi 
1.8.1 numero di identificazione:  
1.8.2 tipo di intervento:  
1.8.3 data di inizio dell’intervento:  
1.8.4 data di fine dell’intervento  
1.8.5 fonte dell’informazione:   
1.8.6 leggibilità del terreno o del fondale: mediocre 
1.8.7 motivazione del grado di leggibilità del terreno o del fondale: ripetuti lavori agricoli 
2. Localizzazione 
2.1 localizzazione non georeferenziata 
2.1. Area a mezza costa alle spalle di S. Eufemia Vetere e a sud del monte S. Elia e della vecchia 
S.S. 18. Alla destra idrografica del torrente Bagni e alla sinistra del torrente Spilinga. 
2.2 Localizzazione amministrativa 
2.2.1 Nazione    Italia 
2.2.2 regione     Calabria 
2.2.3 provincia  Catanzaro 
2.2.4 Comune   Lamezia Terme 
2.2.5 località Sant'Eufemia Vetere 
2.3 Riferimenti cartografici 
2.3.1 riferimenti IGM (E 2411 N.O. Sez. C) 
2.3.2 carta tecnica comunale 
3 Tipo e cronologia 
3.1 tipo di sito: abitato  
3.1.1 fase culturale: Età greca/età romana 
3.2 metodo di datazione 
3.3 Cronologia assoluta o archeometrica 
3.3.1 cronologia assoluta:  
3.3.2 Metodo di determinazione cronologica: reperti ceramici  
4. Stato di conservazione 
4.1 stato di conservazione: conservato parzialmente 
4.2 Asportazione dei reperti:  
4.3 prospettive per la gestione:  
5. Condizione giuridica 
5.1 tipo di protezione:  
5.2 data della protezione  
5.3 fonte dell’informazione:  
6. Toponimo  
6.1 toponimo antico  
6.2 fonti 
7. Descrizione del sito:  Area a mezza costa alle spalle di S. Eufemia Vetere e a sud e del 
monte S. Elia e della vecchia S.S. 18. Alla destra idrografica del torrente Bagni e alla sinistra del 
torrente Spilinga. Sono stati rinvenuti frammenti ceramici e resti di una probabile fattoria 
ellenistica. Costruzioni in opera laterizia, tra cui una a pianta circolare, forse pertinenti ad una 
villa romana. 
 
 
Scheda del patrimonio archeologico N. 10
1 Identificazione e nome del sito/edificio
1.1 Nome del sito/edificio Zuppello 
1.2 dati di redazione 
1.2.1 Data di redazione: Maggio 2009 
1.2.2 Data e motivazione della redazione:  Maggio 2009 ‐ Redazione del “Quadro Conoscitivo e 
dello Schema delle scelte pianificatorie necessari per l'elaborazione del Documento 
Preliminare del Piano Strutturale Comunale e del Regolamento Edilizio Urbanistico del 
Comune di Lamezia Terme” 
1.2.3 Compilatore della scheda    Stefania Mancuso 
1.2.4 Verificabilità attuale: da verificare  
1.3 codici di identificazione 
1.3.1 Codice provincia  
1.3.2 codice ICCD 
1.4 fonte dell’informazione 
1.4.1 fonte dell’informazione 
1.5 Rinvio ad altre schede 
1.5.1 numero di identificazione :  
1.5.2 tipo di relazione 
1.6 rinvio a collezioni e/o reperti archeologici  
1.6.1 Numero di identificazione:  
1.6.2 Fonte dell’informazione  
1.6.3 Collocazione dei reperti ‐  
1.7 rinvio alla documentazione 
1.7.1 tipo di documentazione: documentazione bibliografica 
1.7.2 numero di identificazione  
1.7.3 Specifica del rinvio: p.277 n.52 
1.7.4 Fonte dell’informazione: Mancuso – Taliano Grasso 1999, pp. 261‐292  
1.8 rinvio ad interventi archeologici e/o edilizi 
1.8.1 numero di identificazione:  
1.8.2 tipo di intervento:  
1.8.3 data di inizio dell’intervento:  
1.8.4 data di fine dell’intervento  
1.8.5 fonte dell’informazione:   
1.8.6 leggibilità del terreno o del fondale: mediocre 
1.8.7 motivazione del grado di leggibilità del terreno o del fondale: ripetuti lavori agricoli 
2. Localizzazione 
2.1 localizzazione non georeferenziata 
2.1. Località sul lato destro della linea ferrata che da Sant'Eufemia conduce a Sambiase, tra la 
destra idrografica del torrente Cantagalli e la sinistra del torrente Bagni.  
2.2 Localizzazione amministrativa 
2.2.1 Nazione    Italia 
2.2.2 regione     Calabria 
2.2.3 provincia  Catanzaro 
2.2.4 Comune   Lamezia Terme 
2.2.5 località /Sambiase 
2.3 Riferimenti cartografici 
2.3.1 riferimenti IGM (E 2411 N.O. Sez. C) 
2.3.2 carta tecnica comunale 
3 Tipo e cronologia 
3.1 tipo di sito: fattoria ellenistica/romana 
3.1.1 fase culturale: Età greca/età romana 
3.2 metodo di datazione 
3.3 Cronologia assoluta o archeometrica 
3.3.1 cronologia assoluta:  
3.3.2 Metodo di determinazione cronologica: reperti ceramici  
4. Stato di conservazione 
4.1 stato di conservazione: conservato parzialmente 
4.2 Asportazione dei reperti:  
4.3 prospettive per la gestione:  
5. Condizione giuridica 
5.1 tipo di protezione:  
5.2 data della protezione  
5.3 fonte dell’informazione:  
6. Toponimo  
6.1 toponimo antico  
6.2 fonti 
7.  Descrizione  del  sito:    Località  sul  lato  destro  della  linea  ferrata  che  da  Sant'Eufemia 
conduce a Sambiase, tra la destra idrografica del torrente Cantagalli e la sinistra del torrente 
Bagni. Sarebbero state individuate tracce di fattoria ellenistica su cui si sarebbe innestata una 
villa rustica di età romana. Tracce di tombe di età ellenistica 
 
 

 
Scheda del patrimonio archeologico N. 11
1 Identificazione e nome del sito/edificio
1.1 Nome del sito/edificio Palazzi 
1.2 dati di redazione 
1.2.1 Data di redazione: Maggio 2009 
1.2.2 Data e motivazione della redazione:  Maggio 2009 ‐ Redazione del “Quadro Conoscitivo 
e dello Schema delle scelte pianificatorie necessari per l'elaborazione del Documento 
Preliminare del Piano Strutturale Comunale e del Regolamento Edilizio Urbanistico del 
Comune di Lamezia Terme” 
1.2.3 Compilatore della scheda    Stefania Mancuso 
1.2.4 Verificabilità attuale: da verificare  
1.3 codici di identificazione 
1.3.1 Codice provincia  
1.3.2 codice ICCD 
1.4 fonte dell’informazione 
1.4.1 fonte dell’informazione 
1.5 Rinvio ad altre schede 
1.5.1 numero di identificazione :  
1.5.2 tipo di relazione 
1.6 rinvio a collezioni e/o reperti archeologici  
1.6.1 Numero di identificazione:  
1.6.2 Fonte dell’informazione  
1.6.3 Collocazione dei reperti ‐  
1.7 rinvio alla documentazione 
1.7.1 tipo di documentazione: documentazione bibliografica 
1.7.2 numero di identificazione  
1.7.3 Specifica del rinvio: p.273 n.37 
1.7.4 Fonte dell’informazione: Mancuso – Taliano Grasso 1999, pp. 261‐292  
1.8 rinvio ad interventi archeologici e/o edilizi 
1.8.1 numero di identificazione:  
1.8.2 tipo di intervento:  
1.8.3 data di inizio dell’intervento:  
1.8.4 data di fine dell’intervento  
1.8.5 fonte dell’informazione:   
1.8.6 leggibilità del terreno o del fondale: mediocre 
1.8.7 motivazione del grado di leggibilità del terreno o del fondale: ripetuti lavori agricoli 
2. Localizzazione 
2.1 localizzazione non georeferenziata 
2.1.1 Trattasi di una località contigua a S. Sidero, a nord ovest di Sant'Eufemia Vetere.  
2.2 Localizzazione amministrativa 
2.2.1 Nazione    Italia 
2.2.2 regione     Calabria 
2.2.3 provincia  Catanzaro 
2.2.4 Comune   Gizzeria 
2.2.5 località Sant'Eufemia Vetere 
2.3 Riferimenti cartografici 
2.3.1 riferimenti IGM (E 2411 N.O. Sez. C) 
2.3.2 carta tecnica comunale 
3 Tipo e cronologia 
3.1 tipo di sito:  
3.1.1 fase culturale: Età romana ed altomedievali 
3.2 metodo di datazione 
3.3 Cronologia assoluta o archeometrica 
3.3.1 cronologia assoluta:  
3.3.2 Metodo di determinazione cronologica: strutture 
4. Stato di conservazione 
4.1 stato di conservazione: non conservato 
4.2 Asportazione dei reperti:  
4.3 prospettive per la gestione:  
5. Condizione giuridica 
5.1 tipo di protezione:  
5.2 data della protezione  
5.3 fonte dell’informazione:  
6. Toponimo  
6.1 toponimo antico  
6.2 fonti 
7.  Descrizione  del  sito:    Trattasi  di  una  località  contigua  a  S.  Sidero,  a  nord  ovest  di 
Sant'Eufemia  Vetere  in  territorio  comunale  di  Gizzeria.    Sono  stati  rinvenuti  frammenti 
ceramici e resti murari ricordati da Paolo Orsi, il quale aveva ricevuto diverse segnalazioni di 
"copiosi ruderi" di età romana ed alto medievali, di cui attualmente non rimane traccia. 
 
Scheda del patrimonio archeologico N. 12
1 Identificazione e nome del sito/edificio
1.1 Nome del sito/edificio:  Paracocchio 
1.2 dati di redazione 
1.2.1 Data di redazione: Maggio 2009 
1.2.2 Data e motivazione della redazione:  Maggio 2009 ‐ Redazione del “Quadro Conoscitivo 
e  dello  Schema  delle  scelte  pianificatorie  necessari  per  l'elaborazione  del  Documento 
Preliminare  del  Piano  Strutturale  Comunale  e  del  Regolamento  Edilizio  Urbanistico  del 
Comune di Lamezia Terme” 
1.2.3 Compilatore della scheda    Stefania Mancuso 
1.2.4 Verificabilità attuale: da verificare  
1.3 codici di identificazione 
1.3.1 Codice provincia  
1.3.2 codice ICCD 
1.4 fonte dell’informazione 
1.4.1 fonte dell’informazione 
1.5 Rinvio ad altre schede 
1.5.1 numero di identificazione :  
1.5.2 tipo di relazione 
1.6 rinvio a collezioni e/o reperti archeologici  
1.6.1 Numero di identificazione:  
1.6.2 Fonte dell’informazione  
1.6.3 Collocazione dei reperti ‐  
1.7 rinvio alla documentazione 
1.7.1 tipo di documentazione: documentazione bibliografica 
1.7.2 numero di identificazione  
1.7.3 Specifica del rinvio: p. 273 n.39 
1.7.4 Fonte dell’informazione: Mancuso – Taliano Grasso 1999, pp. 261‐292  
1.8 rinvio ad interventi archeologici e/o edilizio 
1.8.1 numero di identificazione:  
1.8.2 tipo di intervento:  
1.8.3 data di inizio dell’intervento:  
1.8.4 data di fine dell’intervento  
1.8.5 fonte dell’informazione:   
1.8.6 leggibilità del terreno o del fondale: mediocre 
1.8.7 motivazione del grado di leggibilità del terreno o del fondale: ripetuti lavori agricoli 
2. Localizzazione 
2.1 localizzazione non georeferenziata 
2.1.1 Trattasi di un sito contiguo a località Palazzi a nord ovest di Sant' Eufemia Vetere.  
2.2 Localizzazione amministrativa 
2.2.1 Nazione    Italia 
2.2.2 regione     Calabria 
2.2.3 provincia  Catanzaro 
2.2.4 Comune   Gizzeria 
2.2.5 località /Sant'Eufemia Vetere 
2.3 Riferimenti cartografici 
2.3.1 riferimenti IGM (E 2411 N.O. Sez. C) 
2.3.2 carta tecnica comunale 
3 Tipo e cronologia 
3.1 tipo di sito:  
3.1.1 fase culturale: età romana e altomedievale  
3.2 metodo di datazione 
3.3 Cronologia assoluta o archeometrica 
3.3.1 cronologia assoluta:  
3.3.2 Metodo di determinazione cronologica: strutture e frammenti ceramici  
4. Stato di conservazione 
4.1 stato di conservazione: non conservato  
4.2 Asportazione dei reperti:  
4.3 prospettive per la gestione:  
5. Condizione giuridica 
5.1 tipo di protezione:  
5.2 data della protezione  
5.3 fonte dell’informazione:  
6. Toponimo  
6.1 toponimo antico  
6.2 fonti 
7. Descrizione del sito: Trattasi di un sito contiguo a località Palazzi a nord ovest di Sant' 
Eufemia Vetere in territorio del comune di Gizzeria. Sono stati rinvenuti ruderi e frammenti 
ceramici di età romana e altomedievale
 
 
Scheda del patrimonio archeologico N. 13
1 Identificazione e nome del sito/edificio
1.1 Nome del sito/edificio:  Polveracchio 
1.2 dati di redazione 
1.2.1 Data di redazione: Maggio 2009 
1.2.2 Data e motivazione della redazione:  Maggio 2009 ‐ Redazione del “Quadro Conoscitivo 
e  dello  Schema  delle  scelte  pianificatorie  necessari  per  l'elaborazione  del  Documento 
Preliminare  del  Piano  Strutturale  Comunale  e  del  Regolamento  Edilizio  Urbanistico  del 
Comune di Lamezia Terme” 
1.2.3 Compilatore della scheda    Stefania Mancuso 
1.2.4 Verificabilità attuale: da verificare  
1.3 codici di identificazione 
1.3.1 Codice provincia  
1.3.2 codice ICCD 
1.4 fonte dell’informazione 
1.4.1 fonte dell’informazione 
1.5 Rinvio ad altre schede 
1.5.1 numero di identificazione :  
1.5.2 tipo di relazione 
1.6 rinvio a collezioni e/o reperti archeologici  
1.6.1 Numero di identificazione: v. numeri di inventario 
1.6.2 Fonte dell’informazione: Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria 
1.6.3 Collocazione dei reperti: museo archeologico nazionale di Reggio Calabria 
1.7 rinvio alla documentazione 
1.7.1 tipo di documentazione: documentazione bibliografica 
1.7.2 numero di identificazione  
1.7.3 Specifica del rinvio: p. 273 n.40 
1.7.4 Fonte dell’informazione: Mancuso – Taliano Grasso 1999, pp. 261‐292  
1.8 rinvio ad interventi archeologici e/o edilizio 
1.8.1 numero di identificazione:  
1.8.2 tipo di intervento:  
1.8.3 data di inizio dell’intervento:  
1.8.4 data di fine dell’intervento  
1.8.5 fonte dell’informazione:   
1.8.6 leggibilità del terreno o del fondale: mediocre 
1.8.7 motivazione del grado di leggibilità del terreno o del fondale: ripetuti lavori agricoli 
2. Localizzazione 
2.1 localizzazione non georeferenziata 
2.1.1 Si tratta di una località impervia e scoscesa posta sul versante sud del monte Mitoio 
sotto la frazione di Acquafredda 
2.2 Localizzazione amministrativa 
2.2.1 Nazione    Italia 
2.2.2 regione     Calabria 
2.2.3 provincia  Catanzaro 
2.2.4 Comune   Lamezia Terme 
2.2.5 località /Acquafredda 
2.3 Riferimenti cartografici 
2.3.1 riferimenti IGM (E 2411 N.O. Sez. C) 
2.3.2 carta tecnica comunale 
3 Tipo e cronologia 
3.1 tipo di sito:  
3.1.1 fase culturale: Età greca 
3.2 metodo di datazione 
3.3 Cronologia assoluta o archeometrica 
3.3.1 cronologia assoluta:  
3.3.2 Metodo di determinazione cronologica: reperti numismatici 
4. Stato di conservazione 
4.1 stato di conservazione: conservato parzialmente 
4.2 Asportazione dei reperti:  
4.3 prospettive per la gestione:  
5. Condizione giuridica 
5.1 tipo di protezione:  
5.2 data della protezione  
5.3 fonte dell’informazione:  
6. Toponimo  
6.1 toponimo antico  
6.2 fonti 
7. Descrizione del sito:  
Si tratta di una località impervia e scoscesa posta sul versante sud del monte Mitoio sotto la 
frazione  di  Acquafredda.  È  stato  rinvenuto  un  tesoretto  monetale  del  530‐520  a.C. 
contenente 2 pegasi arcaici di Corinto, 56 incusi di Sibari, un panetto d'argento (gr. 57.70)
 
 

 
Scheda del patrimonio archeologico N. 14
1 Identificazione e nome del sito/edificio
1.1 Nome del sito/edificio Monte S. Elia 
1.2 dati di redazione 
1.2.1 Data di redazione: Maggio 2009 
1.2.2 Data e motivazione della redazione:  Maggio 2009 ‐ Redazione del “Quadro Conoscitivo e 
dello Schema delle scelte pianificatorie necessari per l'elaborazione del Documento 
Preliminare del Piano Strutturale Comunale e del Regolamento Edilizio Urbanistico del 
Comune di Lamezia Terme” 
1.2.3 Compilatore della scheda    Stefania Mancuso 
1.2.4 Verificabilità attuale: da verificare  
1.3 codici di identificazione 
1.3.1 Codice provincia  
1.3.2 codice ICCD 
1.4 fonte dell’informazione 
1.4.1 fonte dell’informazione 
1.5 Rinvio ad altre schede 
1.5.1 numero di identificazione :  
1.5.2 tipo di relazione 
1.6 rinvio a collezioni e/o reperti archeologici  
1.6.1 Numero di identificazione:  
1.6.2 Fonte dell’informazione  
1.6.3 Collocazione dei reperti ‐  
1.7 rinvio alla documentazione 
1.7.1 tipo di documentazione: documentazione bibliografica 
1.7.2 numero di identificazione  
1.7.3 Specifica del rinvio: p. 274 nn.41‐45 
1.7.4 Fonte dell’informazione: Mancuso – Taliano Grasso 1999, pp. 261‐292  
1.8 rinvio ad interventi archeologici e/o edilizio 
1.8.1 numero di identificazione:  
1.8.2 tipo di intervento:  
1.8.3 data di inizio dell’intervento:  
1.8.4 data di fine dell’intervento  
1.8.5 fonte dell’informazione:   
1.8.6 leggibilità del terreno o del fondale: mediocre 
1.8.7 motivazione del grado di leggibilità del terreno o del fondale. 
2. Localizzazione 
2.1 localizzazione non georeferenziata 
2.1.1 Area posta sulla pendice sud e su quella occidentale del monte S.Elia 
2.2 Localizzazione amministrativa 
2.2.1 Nazione    Italia 
2.2.2 regione     Calabria 
2.2.3 provincia  Catanzaro 
2.2.4 Comune   Lamezia Terme 
2.2.5 località /Sant'Elia 
2.3 Riferimenti cartografici 
2.3.1 riferimenti IGM (E 2411 N.O. Sez. C) 
2.3.2 carta tecnica comunale 
3 Tipo e cronologia 
3.1 tipo di sito: grotte  
3.1.1 fase culturale: Età protostorica 
3.2 metodo di datazione 
3.3 Cronologia assoluta o archeometrica 
3.3.1 cronologia assoluta:  
3.3.2 Metodo di determinazione cronologica: reperti ceramici  
4. Stato di conservazione 
4.1 stato di conservazione: conservato parzialmente 
4.2 Asportazione dei reperti:  
4.3 prospettive per la gestione:  
5. Condizione giuridica 
5.1 tipo di protezione:  
5.2 data della protezione  
5.3 fonte dell’informazione:  
6. Toponimo  
6.1 toponimo antico  
6.2 fonti 
7. Descrizione del sito: Si tratta di un’area in cui è attestata già dagli anni cinquanta la 
presenza di grotte carsiche, alcune delle quali utilizzate anche nel periodo protostorico  
 
 
 
 
Scheda del patrimonio archeologico N. 15
1 Identificazione e nome del sito/edificio
1.1 Nome del sito/edificio Chiesa del Carmine 
1.2 dati di redazione 
1.2.1 Data di redazione: Maggio 2009 
1.2.2 Data e motivazione della redazione:  Maggio 2009 ‐ Redazione del “Quadro Conoscitivo 
e dello Schema delle scelte pianificatorie necessari per l'elaborazione del Documento 
Preliminare del Piano Strutturale Comunale e del Regolamento Edilizio Urbanistico del 
Comune di Lamezia Terme” 
1.2.3 Compilatore della scheda    Stefania Mancuso 
1.2.4 Verificabilità attuale: non verificabile  
1.3 codici di identificazione 
1.3.1 Codice provincia  
1.3.2 codice ICCD 
1.4 fonte dell’informazione 
1.4.1 fonte dell’informazione 
1.5 Rinvio ad altre schede 
1.5.1 numero di identificazione :  
1.5.2 tipo di relazione 
1.6 rinvio a collezioni e/o reperti archeologici  
1.6.1 Numero di identificazione:  
1.6.2 Fonte dell’informazione  
1.6.3 Collocazione dei reperti ‐  
1.7 rinvio alla documentazione 
1.7.1 tipo di documentazione: documentazione bibliografica 
1.7.2 numero di identificazione  
1.7.3 Specifica del rinvio: p. 271 n.33 
1.7.4 Fonte dell’informazione: Mancuso – Taliano Grasso 1999, pp. 261‐292  
1.8 rinvio ad interventi archeologici e/o edilizio 
1.8.1 numero di identificazione:  
1.8.2 tipo di intervento:  
1.8.3 data di inizio dell’intervento:  
1.8.4 data di fine dell’intervento  
1.8.5 fonte dell’informazione:   
1.8.6 leggibilità del terreno o del fondale: insufficiente 
1.8.7 motivazione del grado di leggibilità del terreno o del fondale: costruzioni moderne 
2. Localizzazione 
2.1 localizzazione non georeferenziata 
2.1.1 parte alta dell'abitato di Sambiase, alla sinistra idrografica del torrente Cantagalli. 
2.2 Localizzazione amministrativa 
2.2.1 Nazione    Italia 
2.2.2 regione     Calabria 
2.2.3 provincia  Catanzaro 
2.2.4 Comune   Lamezia Terme 
2.2.5 località /Sambiase 
2.3 Riferimenti cartografici 
2.3.1 riferimenti IGM (E 2411 N.O. Sez. C) 
2.3.2 carta tecnica comunale 
3 Tipo e cronologia 
3.1 tipo di sito: villa 
3.1.1 fase culturale: Età romana 
3.2 metodo di datazione 
3.3 Cronologia assoluta o archeometrica 
3.3.1 cronologia assoluta:  
3.3.2 Metodo di determinazione cronologica: reperti ceramici e strutture 
4. Stato di conservazione 
4.1 stato di conservazione: non conservato  
4.2 Asportazione dei reperti:  
4.3 prospettive per la gestione:  
5. Condizione giuridica 
5.1 tipo di protezione:  
5.2 data della protezione  
5.3 fonte dell’informazione:  
6. Toponimo  
6.1 toponimo antico  
6.2 fonti 
7.  Descrizione  del  sito:    Trovasi  nella  parte  alta  dell'abitato  di  Sambiase,  alla  sinistra 
idrografica del torrente Cantagalli. Trattasi di una struttura di tipo residenziale di età romana 
che  presenta  almeno  due  fasi  di  vita:  alla  prima  appartengono  alcuni  muri  e  un  pavimento 
musivo  a  motivi  geometrici  neri  su  fondo  bianco  e  contornato  da  una  greca  semplice;  alla 
seconda, invece, un pilastro che si innesta marginalmente sul pavimento a mosaico 
 
Scheda del patrimonio archeologico N. 16
1 Identificazione e nome del sito/edificio
1.1 Nome del sito/edificio Carrà 
1.2 dati di redazione 
1.2.1 Data di redazione: Maggio 2009 
1.2.2 Data e motivazione della redazione:  Maggio 2009 ‐ Redazione del “Quadro Conoscitivo 
e dello Schema delle scelte pianificatorie necessari per l'elaborazione del Documento 
Preliminare del Piano Strutturale Comunale e del Regolamento Edilizio Urbanistico del 
Comune di Lamezia Terme” 
1.2.3 Compilatore della scheda    Stefania Mancuso 
1.2.4 Verificabilità attuale: da verificare  
1.3 codici di identificazione 
1.3.1 Codice provincia  
1.3.2 codice ICCD 
1.4 fonte dell’informazione 
1.4.1 fonte dell’informazione 
1.5 Rinvio ad altre schede 
1.5.1 numero di identificazione :  
1.5.2 tipo di relazione 
1.6 rinvio a collezioni e/o reperti archeologici  
1.6.1 Numero di identificazione:  
1.6.2 Fonte dell’informazione  
1.6.3 Collocazione dei reperti ‐  
1.7 rinvio alla documentazione 
1.7.1 tipo di documentazione: documentazione bibliografica 
1.7.2 numero di identificazione  
1.7.3 Specifica del rinvio: p. 271 n.32 
1.7.4 Fonte dell’informazione: Mancuso – Taliano Grasso 1999, pp. 261‐292  
1.8 rinvio ad interventi archeologici e/o edilizi 
1.8.1 numero di identificazione:  
1.8.2 tipo di intervento:  
1.8.3 data di inizio dell’intervento:  
1.8.4 data di fine dell’intervento  
1.8.5 fonte dell’informazione:   
1.8.6 leggibilità del terreno o del fondale: mediocre 
1.8.7 motivazione del grado di leggibilità del terreno o del fondale: ripetuti lavori agricoli 
2. Localizzazione 
2.1 localizzazione non georeferenziata 
2.1.1 area pianeggiante posta a sud di Sant'Eufemia Lamezia, tra la S.S. dei due Mari n. 280 e 
la linea ferrata, a nord della località Palazzo 
2.2 Localizzazione amministrativa 
2.2.1 Nazione    Italia 
2.2.2 regione     Calabria 
2.2.3 provincia  Catanzaro 
2.2.4 Comune   Lamezia Terme 
2.2.5 località /Sant'Eufemia Vetere 
2.3 Riferimenti cartografici 
2.3.1 riferimenti IGM (E 2411 N.O. Sez. C) 
2.3.2 carta tecnica comunale 
3 Tipo e cronologia 
3.1 tipo di sito:  
3.1.1 fase culturale: Età romana 
3.2 metodo di datazione 
3.3 Cronologia assoluta o archeometrica 
3.3.1 cronologia assoluta:  
3.3.2 Metodo di determinazione cronologica: laterizi  
4. Stato di conservazione 
4.1 stato di conservazione: conservato parzialmente 
4.2 Asportazione dei reperti:  
4.3 prospettive per la gestione:  
5. Condizione giuridica 
5.1 tipo di protezione:  
5.2 data della protezione  
5.3 fonte dell’informazione:  
6. Toponimo  
6.1 toponimo antico  
6.2 fonti 
7.  Descrizione  del  sito:  Trattasi  di  un  area  pianeggiante  posta  a  sud  di  Sant'Eufemia 
Lamezia, tra la S.S. dei due Mari n. 280 e la linea ferrata, a nord della località Palazzo. 
E’ stata rinvenuta una  tegola con bollo: Q‐LAR‐COS‐IMP‐ITER del I sec. a. C. 
 
 
Scheda del patrimonio archeologico N. 17
1 Identificazione e nome del sito/edificio
1.1 Nome del sito/edificio Palazzo 
1.2 dati di redazione 
1.2.1 Data di redazione: Maggio 2009 
1.2.2 Data e motivazione della redazione:  Maggio 2009 ‐ Redazione del “Quadro Conoscitivo 
e dello Schema delle scelte pianificatorie necessari per l'elaborazione del Documento 
Preliminare del Piano Strutturale Comunale e del Regolamento Edilizio Urbanistico del 
Comune di Lamezia Terme” 
1.2.3 Compilatore della scheda    Stefania Mancuso 
1.2.4 Verificabilità attuale: da verificare  
1.3 codici di identificazione 
1.3.1 Codice provincia  
1.3.2 codice ICCD 
1.4 fonte dell’informazione 
1.4.1 fonte dell’informazione 
1.5 Rinvio ad altre schede 
1.5.1 numero di identificazione :  
1.5.2 tipo di relazione 
1.6 rinvio a collezioni e/o reperti archeologici  
1.6.1 Numero di identificazione: Cfr. numeri di inventario 
1.6.2 Fonte dell’informazione soprintendenza per i beni archeologici della Calabria 
1.6.3 Collocazione dei reperti – Museo archeologico lametino 
1.7 rinvio alla documentazione 
1.7.1 tipo di documentazione: documentazione bibliografica 
1.7.2 numero di identificazione  
1.7.3 Specifica del rinvio: p.273 n.38 
1.7.4 Fonte dell’informazione: Mancuso – Taliano Grasso 1999, pp. 261‐292  
1.8 rinvio ad interventi archeologici e/o edilizio 
1.8.1 numero di identificazione:  
1.8.2 tipo di intervento:  
1.8.3 data di inizio dell’intervento:  
1.8.4 data di fine dell’intervento  
1.8.5 fonte dell’informazione:   
1.8.6 leggibilità del terreno o del fondale: mediocre 
1.8.7 motivazione del grado di leggibilità del terreno o del fondale: ripetuti lavori agricoli 
2. Localizzazione 
2.1 localizzazione non georeferenziata 
2.1.1 Il sito è posto nella parte centro‐settentrionale della piana, alla destra idrografica del 
fiume Amato, nei pressi della sorgente Candiano, a monte della "strada della posta" e a sud 
della località Carrà. 
2.2 Localizzazione amministrativa 
2.2.1 Nazione    Italia 
2.2.2 regione     Calabria 
2.2.3 provincia  Catanzaro 
2.2.4 Comune   Lamezia Terme 
2.2.5 località /Sant'Eufemia  
2.3 Riferimenti cartografici 
2.3.1 riferimenti IGM (E 2411 N.O. Sez. C) 
2.3.2 carta tecnica comunale 
3 Tipo e cronologia 
3.1 tipo di sito: fattoria ellenistica/villa romana 
3.1.1 fase culturale: Età romana 
3.2 metodo di datazione 
3.3 Cronologia assoluta o archeometrica 
3.3.1 cronologia assoluta:  
3.3.2 Metodo di determinazione cronologica: reperti ceramici ed elementi architettonici 
4. Stato di conservazione 
4.1 stato di conservazione: conservato parzialmente 
4.2 Asportazione dei reperti:  
4.3 prospettive per la gestione:  
5. Condizione giuridica 
5.1 tipo di protezione:  
5.2 data della protezione  
5.3 fonte dell’informazione:  
6. Toponimo  
6.1 toponimo antico  
6.2 fonti 
7.  Descrizione  del  sito:  il  sito  è  posto  nella  parte  centro‐settentrionale  della  piana,  alla  destra 
idrografica del fiume Amato, nei pressi della sorgente Candiano, a monte della "strada della posta" e a 
sud della località Carrà. 
Trattasi di nuclei risalenti al Paleolitico Superiore. Tracce di fattoria ellenistica. Resti pertinenti ad una 
villa romana 
 
Scheda del patrimonio archeologico N. 18
1 Identificazione e nome del sito/edificio
1.1 Nome del sito/edificio Moscarello 
1.2 dati di redazione 
1.2.1 Data di redazione: Maggio 2009 
1.2.2 Data e motivazione della redazione:  Maggio 2009 ‐ Redazione del “Quadro Conoscitivo e 
dello Schema delle scelte pianificatorie necessari per l'elaborazione del Documento 
Preliminare del Piano Strutturale Comunale e del Regolamento Edilizio Urbanistico del 
Comune di Lamezia Terme” 
1.2.3 Compilatore della scheda    Stefania Mancuso 
1.2.4 Verificabilità attuale: da verificare  
1.3 codici di identificazione 
1.3.1 Codice provincia  
1.3.2 codice ICCD 
1.4 fonte dell’informazione 
1.4.1 fonte dell’informazione 
1.5 Rinvio ad altre schede 
1.5.1 numero di identificazione :  
1.5.2 tipo di relazione 
1.6 rinvio a collezioni e/o reperti archeologici  
1.6.1 Numero di identificazione: Cfr. numeri di inventario 
1.6.2 Fonte dell’informazione: Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria 
1.6.3 Collocazione dei reperti: museo archeologico lametino 
1.7 rinvio alla documentazione 
1.7.1 tipo di documentazione: documentazione bibliografica 
1.7.2 numero di identificazione  
1.7.3 Specifica del rinvio: p. 272 n.36 
1.7.4 Fonte dell’informazione: Mancuso – Taliano Grasso 1999, pp. 261‐292  
1.8 rinvio ad interventi archeologici e/o edilizi 
1.8.1 numero di identificazione:  
1.8.2 tipo di intervento:  
1.8.3 data di inizio dell’intervento:  
1.8.4 data di fine dell’intervento  
1.8.5 fonte dell’informazione:   
1.8.6 leggibilità del terreno o del fondale: mediocre 
1.8.7 motivazione del grado di leggibilità del terreno o del fondale: ripetuti lavori agricoli 
2. Localizzazione 
2.1 localizzazione non georeferenziata 
2.1.1 area pianeggiante limitrofa all’aereoporto di Lamezia Terme ed alla località Palazzo. 
2.2 Localizzazione amministrativa 
2.2.1 Nazione    Italia 
2.2.2 regione     Calabria 
2.2.3 provincia  Catanzaro 
2.2.4 Comune   Lamezia Terme 
2.2.5 località /Sant'Eufemia  
2.3 Riferimenti cartografici 
2.3.1 riferimenti IGM (E 2411 N.O. Sez. C) 
2.3.2 carta tecnica comunale 
3 Tipo e cronologia 
3.1 tipo di sito: necropoli 
3.1.1 fase culturale: Età greca 
3.2 metodo di datazione 
3.3 Cronologia assoluta o archeometrica 
3.3.1 cronologia assoluta:  
3.3.2 Metodo di determinazione cronologica: reperti ceramici  
4. Stato di conservazione 
4.1 stato di conservazione: conservato parzialmente 
4.2 Asportazione dei reperti:  
4.3 prospettive per la gestione:  
5. Condizione giuridica 
5.1 tipo di protezione:  
5.2 data della protezione  
5.3 fonte dell’informazione:  
6. Toponimo  
6.1 toponimo antico  
6.2 fonti 
7.  Descrizione  del  sito:    Trattasi  di  un’area  pianeggiante  limitrofa  all’aeroporto  di  Lamezia  Terme  ed 
alla località Palazzo. Sono  stati rinvenuti un  corredo  del secondo  quarto del V  sec. a.C. recuperato in 
una tomba alla cappuccina e composto da una lekythos frammentaria a figure nere di fabbrica attica ed 
uno  stamnos  globulare  a  vernice  nera  corredo  del  secondo  quarto  del  V  sec.  a.C.  recuperato  in  una 
tomba alla cappuccina e composto da una lekythos frammentaria a figure nere di fabbrica attica ed uno 
stamnos globulare a vernice nera. 
 

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