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Anno V - Numero LVI

NUOVE TECNOLOGIE

La Carta di Potenzialit Archeologica del Comune di Parma


Il Sistema Informativo Territoriale Archeologico del Comune di Parma il risultato di un progetto a cui hanno collaborato Assessorato ai Lavori Pubblici, Museo Archeologico e Centro di GeoTecnologie. I dati relativi ai rinvenimenti archeologici sono stati inseriti in un S.I.T., cio unapplicazione informatica che gestisce assieme dati di tipo spaziale, quindi relativi al posizionamento dei ritrovamenti, e dati tematici, quali le caratteristiche di ognuno di essi. In seguito, elaborando i dati sono state prodotte cartografie esplicanti le qualit archeologiche del territorio, che costituiranno un supporto per le valutazioni dimpatto archeologico di progetti edilizi, tra queste la Carta di Potenzialit Archeologica. Lorientamento della Soprintendenza Archeologica dellEmilia Romagna di sostituire le tradizionali Carte di Rischio con quelle di Potenzialit Archeologica. Si deve superare il concetto di gradualit di rischio archeologico (alto/basso), poich una valutazione legata alla realizzazione di opere di scavo e non alla conservazione dei depositi, mentre necessario approdare alla creazione di zone di potenzialit differente. Tali zone devono essere omogenee dal punto di vista dei depositi archeologici, con particolare attenzione per lo stato di conservazione e delle profondit di giacitura (ringrazio

il Soprintendente dr. L. Malnati per lanticipazione delle linee guida per la redazione delle Carte di Potenzialit). Per Parma stata realizzata una duplice e parallela divisione del territorio comunale in aree a differente potenzialit. La prima valuta lo stato dei depositi archeologici sulla base di scavi e survey, considerandone lestensione e il grado di conservazione (fig. 1): 0 - aree di assenza archeologica accertata; 1 - aree di rinvenimento archeologico asportato; 2 - aree prive di indicatori archeologici di potenzialit; 3 aree circostanti un rinvenimento archeologico accertato; 4 - aree con presenza di materiali archeologici affioranti; 5 - aree che insistono su un elemento centuriale certo o ipotetico; 6 - aree di presenza archeologica accertata. La seconda suddivisone, sovrapposta alla prima, il risultato di

una sintesi critica elaborata sulla base della cronologia dei depositi geologici del territorio, delle caratteristiche geomorfologiche e di quelle degli elementi archeologici (fig. 2). Si sono cos ottenute le aree da A a N. Come esempio si riporta la descrizione dellArea E: questarea caratterizzata dalla presenza dei depositi del dosso fluviale del T. Parma, comunemente datati a partire dallet post-romana (dal IV-VII sec. d.C.). In questarea, se escludiamo il centro storico di Parma, sono noti solamente 3 rinvenimenti da scavo e nessuna segnalazione, e il reticolo della centuriazione romana totalmente assente. Per quanto riguarda le segnalazioni da sottolineare che per almeno due terzi il settore caratterizzato da una copertura del suolo invasiva, che non permette ricognizioni di superficie. Tuttavia, potrebbe essere utile

integrare i pochi dati noti con ricerche di superficie, in particolare nella porzione settentrionale del settore, dove la visibilit archeologica superficiale dovuta alla copertura del suolo appare migliore. I rinvenimenti noti sono collocabili cronologicamente in et Romana e in et Farnesiana, e il tetto della stratigrafia archeologica potrebbe trovarsi gi a 0,5 m di profondit. In conclusione, molto probabile che lazione di erosione e deposito del T. Parma

abbia obliterato o cancellato gran parte degli elementi archeologici di queste zone. Questa Carta costituisce in Regione il primo esempio di Carta di Potenzialit di livello territoriale e vorrebbe essere una proposta metodologica ed un esempio per quei Comuni che volessero dotarsi di un tale strumento, sempre pi indispensabile per unadeguata pianificazione degli interventi sul territorio. Giulio Bigliardi, Centro di GeoTecnologie

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