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Aqua

L’approvvigionamento
idrico e l’impatto
nelle città romane
del Lazio meridionale

a cura di Massimiliano Valenti


ISBN: 978-88-9004-867-8

Taccuini del 1
9 788890 048678
1
SISTEMA MUSEALE

Taccuini del TERRITORIALE


CASTELLI ROMANI
E PRENESTINI
Taccuini del Museumgradtour
Collana di studi dedicata ai musei, ai monumenti, al territorio, ai temi e alle iniziative
del Museumgrandtour - Sistema Museale Territoriale dei Castelli Romani e Prenestini

Comitato scientifico

Paola Arena Ferrovia – Museo della Stazione di Colonna


Luca Attenni Direttore del Museo diffuso di Lanuvio
Valeria Beolchini EEHAR-CSIS Parco Archeologico Culturale di Tuscolo
Serena Borghesani Direttrice del Museo del giocattolo di Zagarolo
Giovanna Cappelli Direttrice delle Scuderie Aldobrandini – Museo Tuscolano di Frascati
Maurizio Chirri Direttore del Museo geopaleontologico “Ardito Desio” di Rocca di Cave
Maria Teresa Ciprari Direttrice del Museo Diocesano Prenestino di Arte Sacra di Palestrina
Giuliana D’Addezio Direttrice del Museo di Geofisica di Rocca di Papa
Monica Di Gregorio Direttrice di Palazzo Doria – Pamphilj di Valmontone
Roberta Iacono Direttrice del Museo diffuso di Castel San Pietro Romano
Roberto Libera Direttore del Museo Diocesano di Albano Laziale
Angelo Luttazzi Direttore Museo Archeologico Comunale del territorio toleriense di Colleferro
Massimiliano Valenti Direttore dei Musei Civici di Albano Laziale
Direttore del Museo Civico Archeologico “Roger Lambrechts” di Artena
Aqua
L’approvvigionamento idrico
e l’impatto nelle città romane
del Lazio meridionale

a cura di Massimiliano Valenti

Atti del Convegno di Studi


Gallicano nel Lazio (Rm) - Castello di Passerano
22 Novembre 2013
AQUA.
L’approvvigionamento idrico e l’impatto nelle città romane del Lazio meridionale
Convegno di Studi
Sabato 22 novembre 2013
Gallicano nel Lazio - Castello di Passerano

Ideazione, coordinamento scientifico: Massimiliano Valenti


Organizzazione:
Giovanna Cappelli Museo Tuscolano Scuderie Aldobrandini di Frascati
Patrizia Di Fazio Comunità Montana dei Castelli Romani e Prenestini
Francesca Galli Comunità Montana dei Castelli Romani e Prenestini
Giovanna Galli Comune di Gallicano nel Lazio

Iniziativa realizzata nell’ambito di “Acca2o. Luoghi - miti – forme e significati dell’Ac-


qua dall’antichità ad oggi”, promossa da Museumgrandtour – Sistema Museale Ter-
ritoriale dei Castelli Romani e Prenestini in collaborazione con Soprintendenza per
i Beni archeologici del Lazio, Parco dei Castelli Romani, in occasione di “Unwater,
Giornata Mondiale dell’acqua. 2013. Anno Internazionale per la cooperazione idrica”

Comune di Gallicano

Atti a cura di: Massimiliano Valenti


Cura redazionale: Massimiliano Valenti
Progetto grafico e impaginazione: Franco Mascioli

© 2019 XI Comunità Montana del Lazio

ISBN 978-88-9004-867-8
Le Terme Centrali di Aquinum1

Giuseppe Ceraudo - Giovanni Murro

Introduzione cale. La seconda fase, figlia in egual modo


della prima e dei tempi in cui viviamo, ha

L ’ insieme degli studi su Aquinum perfezionato e aggiornato gli studi passa-


può essere periodizzato in due ti attraverso un approccio metodologico
importanti fasi, ognuna legata alle più evoluto, con l’utilizzo della fotografia
esigenze e alle conoscenze scientifiche del aerea come strumento di ricerca4 (si pensi
proprio tempo. La prima è quella di Au- agli studi di C.F. Giuliani e F. Coarelli).
tori, “locali” per ragioni geografiche ma Le ricerche topografiche di studiosi legati
di altissimo livello sul piano del metodo, al territorio5 hanno poi continuato a rico-
su tutti il Cayro, il Grossi e il Bonanni, struire il mosaico complesso dei paesaggi
studiosi che hanno saputo per primi rac- archeologici. Un mosaico di cui oggi, gra-
cogliere le informazioni allora disponibi- zie anche all’attività di tutela e ricerca del-
li, elaborando ipotesi spesso di notevole la Soprintendenza per i Beni Archeologici
acume, organizzando il tutto in opere del Lazio6, conosciamo meglio le forme.
monografiche tuttora, a distanza di più di Il progetto Ager Aquinas pur afferen-
un secolo, di grande utilità2. Il loro lavo- do metodologicamente a questa fase7, ne
ro fornì la base per quello più noto di M. rappresenta probabilmente una ulteriore
Cagiano de Azevedo3, con un volume che evoluzione. Partito nel 1999 con campa-
rappresenta lo spartiacque tra l’epoca di gne di ricognizione sistematica, grazie
produzioni scientifiche importanti ma di anche al supporto dell’allora amministra-
piccolo cabotaggio sul piano della distri- zione comunale di Aquino, dopo dieci
buzione, e un’opera di sintesi “completa” anni di indagini topografiche, aerofoto-
redatta da un archeologo di fama. Un pri- grafiche, geognostiche, attraverso le quali
ma fase questa che tracciò una dettaglia- è stata redatta una prima fotogrammetria
ta analisi sulla città, sui monumenti e sul finalizzata con la ridefinizione del peri-
suo territorio, attraverso l’osservazione metro urbano della colonia8, Ager Aqui-
autoptica, la raccolta delle fonti e delle nas è finalmente approdato allo scavo
epigrafi, i primi sudi sull’onomastica lo- archeologico, grazie all’interessamento

AQUA L’approvvigionamento idrico e l’impatto nelle città romane del Lazio meridionale, Atti del Convegno (Gallicano nel Lazio - Rm, 22 Novembre 2013) 77
a cura di Massimiliano Valenti (Taccuini del Museumgrandtour 1), Rocca Priora 2018 - pp. 77-96
Fig. 1 - Aquinum, Terme Centrali. Veduta aerea prospettica dell’area di scavo (foto G. Murro).

del comune di Castrocielo, che ha messo mente chiamati “Via delle Terme” e “Via
a disposizione del progetto di ricerca una del Teatro”. Le strutture sono disposte
vasta area di proprietà, sita in un settore secondo un doppio orientamento (E-O e
nevralgico della città antica9. NO-SE) coerente con la viabilità urbana
GC di Aquinum, che dava origine ad isola-
ti regolari a forma di parallelogramma10
(fig. 2). La presenza di orientamenti du-
Lo scavo e l’edificio termale plici, che ritroviamo anche in complessi
pompeiani ed ostiensi (fig. 3), se da un
Avviati nel 2009, gli scavi condotti dall’U- lato evidenzia una organizzazione rigi-
niversità del Salento stanno riportando da dei vani subordinata ad un impianto
alla luce le strutture di un edificio terma- stradale preesistente, dall’altro permette
le di estremo interesse per dimensioni, di comprendere meglio l’organizzazio-
ricchezza decorativa e articolazione degli ne spaziale delle opere di ampliamento,
ambienti. L’avanzamento degli studi sul evidenti nel settore E dell’area di scavo,
sito ha portato finora a definire in manie- opere che hanno inoltre portato ad una
ra puntuale planimetria e funzione de- rifunzionalizzazione ed a modifiche pla-
gli spazi (fig. 1). Le Terme Centrali, così nimetriche di alcuni ambienti.
le definiremo, sono del tipo cosiddetto Risultano ad oggi scavati oltre 80 vani,
“pompeiano”, ossia interamente inserite distribuiti su una superficie di quasi 1
all’interno di un isolato, delimitato a N e ettaro, che tuttavia costituiscono soltan-
a S da due grandi decumani basolati pa- to una parte dell’intero monumento, che
ralleli a N alla via Latina, convenzional- ha il suo limite certo unicamente sul lato

78 Le Terme Centrali di Aquinum Giuseppe Ceraudo - Giovanni Murro


Fig. 2 - Lo schema urbanistico di Aquinum, evidenziato in grigio scuro l’isolato interessato dall’edificio termale.

settentrionale, con una fronte stradale di gurazioni vegetali e geometriche nei toni
oltre 80 metri (fig. 4). Al momento sono del rosso, del giallo, del blu e del verde.
ancora da definire i limiti lungo i lati Il vano presenta una serie di cinque pi-
orientale e occidentale. Molto probabil- lastri in laterizio ancora parzialmente
mente il decumano rinvenuto in prossi- intonacati (probabili resti di un portico
mità del Casale Pascale costituisce il limi- che sembrerebbe essere l’ingresso princi-
te meridionale dell’intero complesso (v. pale sul quel lato), e farebbe riferimento
fig. 3). L’ampliamento dell’area di scavo ad una nuova fase di regolarizzazione
verso O ha portato al riconoscimento di edilizia del lato occidentale dell’edificio
un ambiente (A26) la cui stratigrafia ha pubblico (fig. 5). Gli accessi alle terme
restituito una notevole quantità di into- finora individuati con certezza sono tre:
naci policromi, dove si riconoscono raffi- uno meridionale, al quale si accedeva da

AQUA L’approvvigionamento idrico e l’impatto nelle città romane del Lazio meridionale Taccuini del Museumgrandtour 1 79
Fig. 3 - Terme Centrali di Aquinum e schemi planimetrici di confronto di altri edifici termali di Pompei ed Ercolano.

una strada in basoli scuri di certo colle- La presenza di due grandi frigidaria (A 13
gata alla via Latina, e due nel settore N, e A 28) in corrispondenza dei due ingres-
lungo la monumentale Via delle Terme. si sul lato settentrionale, uno nel blocco

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Fig. 4 - Terme di Aquinum. Planimetria degli ambienti scavati (ril. V. Petrucci-C. Fernandez).

Fig. 5 - Terme di Aquinum. L’ambiente A26 visto da nord (foto V. Vitale).

orientale ed uno in quello occidentale, pare decisamente determinato da preesi-


rende assai probabile l’ipotesi di un uti- stenze stradali e da riformulazioni edili-
lizzo simultaneo del complesso da parte zie sul fronte orientale. Stando a quanto
di uomini e donne. si può attualmente vedere, il complesso
L’assetto planimetrico delle terme ap- sembra essere costituito da un imponen-

AQUA L’approvvigionamento idrico e l’impatto nelle città romane del Lazio meridionale Taccuini del Museumgrandtour 1 81
Fig. 6 - Fasi principali delle Terme di Aquinum (elab. V. Petrucci).

Fig. 7 - Panoramiche di alcuni dei vani riscaldati delle Terme di Aquinum.

te blocco centrale, dove si sviluppano gli bienti freddi le latrinae e gli ambienti di
ambienti caldi e dove sono posizionati i servizio a margine.
praefurnia, e da due ali laterali per gli am- GC

82 Le Terme Centrali di Aquinum Giuseppe Ceraudo - Giovanni Murro


Gli ambienti caldi cente parte dell’ ambiente riscaldato A3
contiguo ad O (fig. 6). Il paramento mu-
Gli ambienti riscaldati risultano localiz- rario orientale dell’ambiente A1 mostra
zati nel settore meridionale e centrale con chiarezza la sequenza edilizia, che
dell’area di scavo11, ed occupano una su- vede la parziale rasatura del muro di pri-
perficie di oltre 400 mq. La campagna di ma fase e la ricortinatura in opera retico-
scavo 2014 ha messo in evidenza almeno lata con spessa catena in laterizio.
due ulteriori vani, pertinenti ad un cali- Pertinente alla seconda fase è anche
darium e al laconicum, dalla caratteristica il calidarium A4, le cui strutture murarie
forma circolare. Anche questi, come del in opera mista si appoggiano al muro N.
resto tutti gli altri ambienti riscaldati fi- L’ambiente, di cui restano le suspensurae
nora rinvenuti, presentano tracce cospi- e un lembo in situ della pavimentazione
cue delle suspensurae e scarsi resti del soprastante, era riscaldato direttamente
pavimento e dei tubuli fittili, presenti in da un praefurnium sul lato O e collegato al
gran quantità negli strati di crollo. Parte tepidarium sopracitato tramite un’apertu-
di essi nasce da rifunzionalizzazioni e ra sul lato N, funzionale al passaggio dei
allargamenti in una seconda fase di am- fumi da un ambiente all’altro. Ancora in
bienti preesistenti, come nel caso degli parte da indagare è un sistema di vani tra
ambienti A1 (tepidarium) e A2 (un disim- loro collegati, caratterizzato da un corpo
pegno di passaggio tra settore freddo e centrale (A 7), delimitato da due vasche
caldo). Essi costituivano inizialmente un (A 6 e A 8). In particolare la vasca meri-
unico vano, e solo in seguito separati. Per dionale (A 6), di forma semicircolare, che
la costruzione del tepidarium A1 è stata sulla curva absidale conserva in situ gran
inoltre tagliata un’abside precedente, fa- parte dei tubuli fittili a sezione rettango-

Fig. 8 - Il frigidarium delle Terme di Aquinum (foto G. Ceraudo).

AQUA L’approvvigionamento idrico e l’impatto nelle città romane del Lazio meridionale Taccuini del Museumgrandtour 1 83
Fig. 9 - Il mosaico del frigidarium dall’alto delle Terme di Aquinum (foto G. Murro).

84 Le Terme Centrali di Aquinum Giuseppe Ceraudo - Giovanni Murro


lare, nonché un lacerto del pavimento so-
speso (fig. 7a-d).
GM

Gli ambienti freddi e di servizio

I vani destinati ai bagni in acqua fredda


finora individuati si collocano in due di-
versi settori dell’area scavata, ad E e ad O
rispetto al blocco degli ambienti caldi12.
Nella porzione orientale si pone il frigi-
darium e ad alcuni ambienti contigui (di
servizio?).
Lo scavo del sopracitato ambiente è
stato concluso nell’ambito della cam-
pagna 2012, mettendo in luce un ampio
vano (12 x 10 m) con orientamento NO-
SE (fig. 8), e due vasche sub-quadrango-
lari (A14 e A15) a N e S di esso. Ad E del
grande ambiente è parzialmente visibile
un ulteriore vano, collegato al frigidarium
tramite due ampi accessi divisi da un
pilastro centrale a sezione quadrango-
lare, in opera laterizia con rivestimento Fig. 10 - Frigidarium, particolare delle spoliazioni delle
fistulae delle Terme di Aquinum (foto A. Ugolini).
in lastre marmoree. La presenza di una
duplice grande entrata, collegata ad un
ulteriore ambiente più ad E, fa identifica- ad esagoni neri su fondo bianco, il tutto
re tale vano come vestibolo/ingresso mo- delimitato da una doppia fascia nera. Al
numentale al complesso termale. Ad esso centro vi era in antico un bacino lustra-
si accedeva anche dalla strada a N del le o una fontana, alimentato da condotte
complesso, mediante un corridoio (A16). idriche che correvano sotto il pavimento,
Gli accessi al frigidarium proponevano ri- spoliate in antico delle fistulae in piombo
quadri musivi raffiguranti delfini. La pa- (fig. 10). La parte occidentale dell’am-
vimentazione dell’ambiente è in tessere biente vede la presenza di un’iscrizione
bianche in calcare. Il tappeto mosaicato, musiva all’interno di una grande tabula
di composizione lineare ad uniforme, è ansata, purtroppo conservata solo per un
punteggiato a intervalli regolari da cro- terzo. Essa riporta due nomi: Caius Plotius
cette nere in leucitite, che si dispongono Albanus e Caius Mevius Festus. Entrambi i
simmetriche intorno ad un tassello cen- personaggi (ma ne dovevano essere no-
trale in calcare. (fig. 9) L’intera composi- minati almeno altri due nella parte man-
zione è inquadrata da una doppia fascia cante), sono certamente legati all’ambien-
perimetrale in tessere nere di leucitite. La te / edificio connesso al mosaico. Forse si
texture omogenea è interrotta al centro tratta magistrati promotori o restauratori
da uno pseudo-emblema quadrangolare, di una o più parti dell’edificio. Per le sue
caratterizzato da un motivo geometrico caratteristiche tipologiche e per i dettagli

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Fig. 11 - L’iscrizione su tabula ansata del pavimento del Frigidarium la ricostruzione delle sue dimensioni origina-
rie (elab. G. Murro).

paleografici dell’iscrizione13, l’intero mo- te da lastre marmoree (in pavonazzetto,


saico è inquadrabile nella prima metà del giallo antico, greco scritto), molte delle
I sec. d.C. (età augustea / giulio-claudia) quali ancora in situ, e da affreschi figura-
(fig. 11). ti policromi (presumibilmente in III o IV
Ai lati del frigidarium, a N e S, si apri- stile), rinvenuti in crollo durante lo scavo
vano due vasche quadrangolari, cui si degli strati di riempimento della vasca.
accedeva mediante gradini. L’accesso Un ulteriore gruppo di ambienti è posto
alla vasca meridionale era inquadrato da nella parte occidentale del complesso edi-
quattro pilastri, dei quali si conservano i lizio. Sono stati scoperti due vani mosai-
plinti sulla banchina di accesso alla vasca cati, cui si affianca la latrina A20 (fig. 13).
(fig. 12). Le pareti del vano erano rivesti- Ad E di essa è stato indagato un grande

Fig. 12 - Terme di Aquinum: la vasca S del Frigidarium e il suo rivestimento marmoreo (foto A. Albiero).

86 Le Terme Centrali di Aquinum Giuseppe Ceraudo - Giovanni Murro


Fig. 13 - Terme di Aquinum: latrina con pavimento a mosaico (foto G. Murro).

Fig. 14 - Terme di Aquinum: particolare del mosaico nilotico della latrina (foto G. Murro).

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Fig. 15 - Terme di Aquinum. Ricostruzione 3D della latrina, vista zenitale (ricostr. I. Ferrari).

ambiente quadrangolare (A28), aperto a palombino. Una bordura in tessere scure


S sul lato delle banchine, rivestito da cru- inquadra la rappresentazione (fig. 15): in
stae marmoree e con una pavimentazione un ambiente fluviale sono disseminati
in mosaico a tessere bianche, quasi reso un’anatra, un coccodrillo, una testuggine
invisibile dalle incrostazioni di calcare. e altri animali non meglio identificabili.
Il lato N della grande vasca (A19), da in- Al centro campeggia una piroga che ha
terpretare come una natatio in rapporto la prua a forma di testa di asino, con una
ad un secondo frigidarium, è presente un bulla o una campanella al collo. Le orec-
piccolo podio sviluppato su due gradini, chie sono ridotte a semplici linee nere e
connesso ad una soprastante nicchia ri- sopra la testa dell’animale è collocato un
cavata nel muro N. Molto interessanti i elemento decorativo. Sull’imbarcazione
dati desunti dagli strati di crollo all’inter- si trovano dei pigmei: una coppia è im-
no del vano, che hanno restituito nume- pegnata in una scena amorosa; la donna,
rosissime tessere in pasta vitrea, alcune tenendo un ventaglio in mano, si volge a
delle quali rinvenute ancora su nuclei di guardare il compagno che ha una mezza
stucco ed intonaco. Si tratta di un parti- anfora come copricapo. A poppa si trova
colare rilevante, perché permette di ipo- un altro pigmeo armato di scudo, spada e
tizzare la presenza di una controsoffitta- bastone, intento ad allontanare un cocco-
tura policroma per la copertura del vano, drillo che si avvicina minacciosamente. A
che con i riflessi dell’acqua della piscina prua, ai remi, vi è una figura con il capo
doveva generare un suggestivo gioco di coperto da una maschera che evoca il dio
colori14. Per quanto riguarda la latrina, di Anubi, dalla testa di sciacallo.
forma rettangolare, essa presenta un mo- La raffigurazione, di buona tecnica
saico bicromo raffigurante una scena in esecutiva, trova confronti soprattutto con
ambiente nilotico con symplegma erotico casi ostiensi e potrebbe essere datato in-
al centro (fig. 14). La raffigurazione è in torno alla metà del II sec. d.C.
tessere nere di leucitite su fondo bianco di Lo stato di conservazione della latrina

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Fig. 16 - Terme di Aquinum. Spaccato ricostruttivo della latrina e del sistema di smaltimento delle acque (ricostr.
I. Ferrari).

permette di comprenderne con estrema ste piuttosto comuni ma realizzate con ot-
facilità il funzionamento. Gli elementi re- tima tecnica. I piani pavimentali risultano
lativi alle sedute, in stato di crollo, sono in moltissimi casi rivestiti di lastre mar-
stati rinvenuti quasi in toto all’interno del moree (come nel caso del calidarium A4,
condotto perimetrale della latrina, che rivestito in pavonazzetto). La tipologia
correva lungo i lati E e N della stessa. eterogenea dei marmi (per lo più pavo-
Sulla parete O un getto d’acqua riempiva nazzetto, carrara, greco scritto, ma anche
una bassa vasca rettangolare, costituita brecce africane, giallo antico, portasanta
da listelli in marmo bianco. Da qui l’ac- e, in minor quantità, serpentino), la stessa
qua entrava nella canaletta ai piedi del- presenza di controsoffittature in tessere
le sedute per poi confluire nel canale di policrome per la natatio del settore occi-
scarico, che a sua volta gettava i liquami dentale, l’attestazione di stucchi figurati
nel braccio principale della rete fognaria (come quello raffigurante una menade
passante sotto il decumano a N dell’edi- danzante nel calidarium A4) e i resti di in-
ficio (fig. 16). tonaci dipinti ampiamente diffusi sull’a-
GM rea di scavo sono la testimonianza resi-
duale del notevole impegno profuso nella
realizzazione degli apparati decorativi,
Gli apparati decorativi nell’ambito di un complesso edilizio di
assoluto pregio. Di raffinata fattura anche
Da quanto si può desumere dai dati stra- le attestazioni di produzione statuaria:
tigrafici e dagli elementi in situ, l’edificio tra i vari reperti spicca una testa in mar-
doveva essere riccamente decorato, so- mo bianco di Ercole barbato con leontè, in
prattutto nelle parti in elevato. Numerosi cui l’espressività del volto maturo dell’e-
erano i pavimenti mosaicati, con una par- roe viene enfatizzata dai forti effetti chia-
ticolare predilezione per le scene marine roscurali (fig. 17); ad essa si aggiunge una
e i motivi geometrici, raffigurazioni que- testa in marmo raffigurante di un putto e

AQUA L’approvvigionamento idrico e l’impatto nelle città romane del Lazio meridionale Taccuini del Museumgrandtour 1 89
Fig. 17 - Testa in marmo raffigurante Ercole barbato con leontè (foto. G. Murro).

relativa ad un gruppo scultoreo più gran-


de (fig. 18), un frammento di cratere mar-
moreo con la raffigurazione di un satiro
a rilievo (fig. 19) e infine una statua fem-
minile in marmo bianco, conservata quasi
integralmente e mancante solo degli arti
superiori e della testa (fig. 20).
GM

L’uso dell’acqua

Come tutti gli edifici termali, anche quel-


lo aquinate aveva un complesso sistema
di gestione delle acque, sistema natural-
mente collegato a quello del resto della
città (fig. 21).
Allo stato attuale delle indagini non si
hanno dati sufficienti per affrontare un
Fig. 18 - Testa di putto in marmo (foto G. Murro). discorso definitivo. È stato ad ogni modo

90 Le Terme Centrali di Aquinum Giuseppe Ceraudo - Giovanni Murro


Fig. 19 - Frammento di cratere marmoreo con satiro a rilievo (foto G. Murro).

Fig. 20 - Statua femminile panneggiata in marmo (foto G. Murro).

AQUA L’approvvigionamento idrico e l’impatto nelle città romane del Lazio meridionale Taccuini del Museumgrandtour 1 91
Fig. 21 - Terme centrali, ricostruzione parziale della rete idrica ipogea (elab. V. Petrucci).

Fig. 22 - Ispezione video dei cunicoli con rov sperimentale (foto G. Murro, Ars srls).

possibile approntare una prima ricostru- tamente in tagli nel terreno (come nel caso
zione, grazie allo scavo, all’esplorazione della lunga condotta parallela alla “via
diretta e all’ausilio di strumenti di video delle Terme”), alloggiate in canalette fittili
ispezione come un rov sperimentale a (è il caso delle condotte rinvenute lungo
controllo remoto (fig. 22). I dati emersi il decumano nel casale Pascale) o anco-
vedono la presenza di un reticolo sotter- ra poste, con l’inserimento di spallette
raneo articolato. Le condotte finora evi- fittili, all’interno degli strati preparatori
denziate sono sostanzialmente di due pavimentali, come osservabile per la con-
tipologie: da un lato troviamo una rete dotta spoliata del bacino lustrale/vasca
sub-pavimentale dove l’acqua correva del frigidarium, dove poi l’acqua veniva
all’interno di fistulae in piombo (fig. 23), scaricata nella rete fognaria principale (v.
che a seconda dei casi risiedevano diret- fig. 10 e fig. 24). Tale reticolo, funzionale

92 Le Terme Centrali di Aquinum Giuseppe Ceraudo - Giovanni Murro


nivano invece convogliate direttamente
nella cloaca, costituita da una rete di ca-
vità artificiali solidale agli orientamenti
delle strutture murarie e della rete viaria.
Lo sviluppo planimetrico del complesso
ipogeo è ancora in gran parte da chiarire
e la sua conoscenza va di pari passo con
le operazioni di scavo. Dal punto di vista
costruttivo le fogne vedono due bracci
principali orientati secondo la struttura
urbanistica della città: ha orientamento
E-O il lungo cunicolo, ancora inesplora-
to, che corre al di sotto del decumano a
N delle terme, mentre orientato NO-SE
è il braccio passante ad O del frigidarium
orientale Un’apertura nel pavimento, a
NO dello stesso frigidarium ha permesso
una prima analisi costruttiva. I questo
punto, dove si incontrano tre bracci della
rete fognaria, si trova un largo pozzo d’i-
spezione quadrangolare (un altro è pre-
Fig. 23 - Fistula in piombo lungo la crepidine meridio- sente poco più a S), in origine coperto da
nale della “via delle Terme” (foto V. Petrucci).
un lastrone in travertino, ancora visibile
seppur non più nella sua posizione origi-
all’adduzione e alla distribuzione delle naria (fig. 25). I condotti presentano tutti
acque pulite, segue spesso orientamenti la stessa larghezza (0,80 m), allargandosi
indipendenti rispetto alle strutture mura- in prossimità dei pozzi ispezione. È stato
rie. Le acque di scarico del complesso ve- osservato come nel grande collettore SN-

Fig. 24 - Terme di Aquinum. Ipotesi ricostruttiva del bacino al centro del frigidarium (ricostr. I. Ferrari).

AQUA L’approvvigionamento idrico e l’impatto nelle città romane del Lazio meridionale Taccuini del Museumgrandtour 1 93
Fig. 25 - Terme di Aquinum. Pozzo d’ispezione a NO del frigidarium (foto V. Vitale).

SE confluiscano almeno quattro condot- giulio-claudia. In un momento succes-


te secondarie, due delle quali pertinenti sivo, identificabile intorno alla metà del
alle vasche degli ambienti freddi ad E. Le II sec. d.C., alcune parti del monumento
spallette in muratura sono in opera quasi subirono delle modifiche, in alcuni casi
reticolata, con abbondante malta idrauli- forse connesse a esigenze di carattere
ca. Le coperture finora riscontrate sono strutturale, come si può dedurre dal rad-
sempre in travertino e di due tipologie: doppio dello spessore delle murature in
piana, con singoli elementi più lunghi alcuni punti.
rispetto alla larghezza del condotto so- Nel corso del IV sec. d.C., l’edificio ini-
vrapposti alle murature, o a cappuccina. zia ad essere interessato in molte parti da
Non ancora individuate le cisterne che un’attività di spoliazione che si intensifi-
dovevano consentire l’adeguato riforni- ca soprattutto nel secolo successivo, indi-
mento di acqua per il corretto funziona- rizzata principalmente all’asportazione
mento dell’edificio termale. dei marmi e delle condutture in piombo.
GM La mancanza di manufatti diagnostici
ascrivibili al V sec. d.C., fanno pensare
che il complesso fosse già in fase di tota-
Le principali fasi di vita del sito le disfacimento. L’unico settore che pre-
senta in questo periodo una continuità
Il complesso termale si colloca cronologi- notevole nella frequentazione è il decu-
camente tra la fine del I sec. a.C. e gli inizi mano a N del complesso termale15, che
del I sec. d.C., con una fase importante ha restituito abbondante materiale numi-
databile attraverso alcuni mosaici in età smatico inquadrabile proprio in questa

94 Le Terme Centrali di Aquinum Giuseppe Ceraudo - Giovanni Murro


fase. Nel corso del VI e VII secolo parti tilizzo dell’edificio si interrompa proprio
del complesso vengono utilizzate come in questo momento. In limitatissime parti
aree cimiteriali, verosimilmente a carat- sono state riconosciute attività riconduci-
tere familiare, in un tessuto urbano or- bili a funzioni di tipo abitativo, indizia-
mai ruralizzato. Le tombe, a fossa o più te da focolari e fosse, databili al XIII-XIV
comunemente a cassone litico vengono sec. come evidenziato dai reperti cerami-
ricavate direttamente negli strati di crol- ci recuperati.
lo e addossate ai muri. L’orizzonte cro- GM
nologico delle stesse, ricavabile dai po-
chissimi dati materiali e dalle peculiarità
costruttive delle sepolture, è inquadrabi- Giuseppe Ceraudo
le tra metà VI / VII sec. d.C., dunque in Università del Salento
un momento in cui che le fonti collocano giuseppe.ceraudo@unisalento.it
l’arrivo dei Longobardi nella zona16. Giovanni Murro
Allo stato attuale delle ricerche sembra Archeologo
che in alcune delle porzioni indagate, l’u- giomurro@hotmail.com

Note
1 Un sincero ringraziamento va all’équipe di studen- in Ceraudo – Murro 2014.
ti, specializzandi, specializzati e dottori di ricerca, che 10 Ceraudo 1999, pp. 161-168; da ultimo si veda Ce-
ha coadiuvato le operazioni. Archeologi responsabili raudo 2012, pp. 94-103.
sul cantiere: dott.ssa Valentina Petrucci, dott. Valen-
tino Vitale, dott.ssa Agnese Ugolini; dottorandi: dott. 11 In fase di studio da parte di Valentina Petrucci e
ssa Paola Guacci e dott. Alfio Merico; specializzati: Chiara Fernandez. Per una disamina più approfondi-
dottoressa Lavinia Caruso e dott. Calogero Maria Bon- ta su tutti i vani riscaldati presenti nel complesso vd.
giorno; dott.ssa Antonietta Martignano, dott.ssa Genni il loro contributo in www.fastionline.org/docs/FOL-
Pulito, dott.ssa Ippolita Raimondo, dott.ssa Salvatrice DER-it-2014-316.pdf
Pantano, dott.ssa Giorgia Tulumello, dott.ssa Paola Gi- 12 Gli ambienti sono oggetto di studio da parte di
glio, dott.ssa Adriana Sciacovelli. Agnese Ugolini e (fino al 2013) di Alessandra Albiero.
2 Per i primi studi su Aquinum si rimanda all’apparato Una più dettagliata analisi è presente in www.fastionli-
bibliografico edito in Ager Aquinas 2004 e in Nicosia ne.org/docs/FOLDER-it-2014-316.pdf.
2006. 13 Per uno studio completo si veda Ceraudo – Molle
3 Cagiano de Azevedo 1949. – Nonnis 2013, pp. 101-109.
4 Giuliani 1964, pp. 41-4; Coarelli 1964, pp. 51-54 14 Tale soluzione, non molto comune e poco attesta-
ta anche per la deperibilità delle componenti, sembra
5 Tra gli altri va menzionato il contributo fondamenta-
trovare confronti con le terme di Volterra. Vd. Munzi
le di A. Giannetti, soprattutto sul piano epigrafico, e gli
– Terrenato 2000, pp. 100-105.
studi storici e topografici condotti da A. Nicosia.
15 Importanti elementi sono inoltre emersi dallo scavo
6 Un’ampia bibliografia sull’attività della Soprinten-
all’interno del Casale Pascale, condotto da G. Murro
denza è in Bellini 2012, pp.553-559 e Bellini – Trigo-
na – Murro – Leone 2014, pp. 185-193. con il coordinamento scientifico della Soprintendenza
per i Beni Archeologici del Lazio (dott.ssa G.R. Belli-
7 Una sintesi delle ricerche condotte in quegli anni è in ni). Le indagini hanno evidenziato l’esistenza di un
Ager Aquinas 2004. impianto di lavorazione del metallo la cui cronologia
8 Ceraudo 2008, pp. 145-156. sembra da riferire al VI sec. d.C.
9 Su Aquinum e i suoi monumenti una recente disamina 16 Murro 2017, pp. 309-318

AQUA L’approvvigionamento idrico e l’impatto nelle città romane del Lazio meridionale Taccuini del Museumgrandtour 1 95
Abbreviazioni Bibliografiche
Ager Aquinas 2004 di Cassinati XIII, pp. 133-139.
Ceraudo G. (cur.), Ager Aquinas. Aereotopografia archeo-
logica lungo la valle dell’antico Liris, Marina di Minturno. Ceraudo G. et alii 2015
Ceraudo G. – Murro G. – Petrucci V. – Ugolini A. –
Albiero A. – Fernandez C. – Petrucci V. - Ugolini Vitale V., Area archeologica di Aquinum, nuove scoperte
A. – Vitale V. 2014 presso le Terme Centrali, Studi Cassinati XV, pp. 15-25.
Le terme centrali di Aquinum (Castrocielo, FR). Campagne
di scavo 2009-2013, in Folder. The Journal of Fasti Online, Ceraudo G. et alii 2017
316, pp. 1-20. Ceraudo G. – Murro G. – Petrucci V. – Ugolini A. –
Giglio P. – Guacci P. – Pantano S., Le terme centrali di
Bellini G.R. 2012 Aquinum: nuovi dati dalla campagna 2016, in Studi Cassi-
L’ager di Aquinum: ricerca e tutela 2010, in Lazio e Sabina nati XVII, pp. 3-8.
8, Atti del Convegno (Roma, 2011) Roma, pp. 553-559.
Ceraudo G. – Molle C. – Nonnis D. 2013
Bellini G. – Trigona S.L. – Murro G. – Leone N. 2014 L’iscrizione musiva delle Terme Centrali di Aquinum, in
L’Ager di Aquinum 2012, ricerca e tutela, in Lazio e Sabina Orizzonti. Rassegna di archeologia, XIV, pp. 101-109.
10, Atti del Convegno (Roma, 2013) Roma, pp. 185-193.
Ceraudo G. – Murro G. 2014
Cagiano de Azevedo M. 1949 Aquinum. Guida ai monumenti e all’area archeologica,
Aquinum (Aquino), Roma. Foggia.

Ceraudo G. 1999 Coarelli F. 1964


Il contributo dell’aerofotogrammetria per la ricostruzione Note sulla topografia extra urbana di Aquinum, in Saggi
dell’impianto urbano di Aquinum, in Terra dei Volsci. An- di fotointerpretazione archeologica (Quaderni dell’Istituto
nali, 2, pp. 161-168. di Topografia Antica dell’Università di Roma I), Roma,
pp. 51-54.
Ceraudo G. 2008
Progetto“Ager Aquinas”. La carta archeologica di Aquinum Giuliani C.F. 1964
e territorio, in Dalle sorgenti alla foce. Il bacino del Liri-Ga- Aquino, in Saggi di fotointerpretazione archeologica (Qua-
rigliano nell’antichità: culture, contatti, scambi, Atti del derni dell’Istituto di Topografia Antica dell’Università
Convegno (Frosinone-Formia, 10-12 novembre 2005), di Roma I), Roma, pp. 41-49.
Roma, pp. 145-156.
Munzi M. – Terrenato N. 2000
Ceraudo G. 2012 Volterra. Il teatro e le terme. Gli edifici, lo scavo, la topogra-
Progetto ‘Ager Aquinas’. Indagini aerotopografiche fina- fia, Firenze, pp. 100-105.
lizzate allo studio della Città Romana di Aquinum (Lazio,
Italia), in Vermeulen F. – Burgers G.J. – Keay S. – C. Murro G. 2017
Corsi (eds.), Urban Landscape Survey in Italy and the Me- La rioccupazione antica e tardomedievale delle Terme Centrali
diterranean, Cassino, pp. 94-103. di Aquinum: l’area cimiteriale (scavi 2009-2015), in Marazzi
F. (cur.), Felix Terra. Capua e la Terra di Lavoro in età longo-
Ceraudo et Alii 2013 barda, Atti del Convegno, Cerro al Volturno, pp. 309-318.
Ceraudo G. – Albiero A. – Fernandez C. – Murro G.
– Petrucci V. – Romagnoli G. – Ugolini A. – Vitale Nicosia A. 2006
V., Area archeologica di Aquinum. Terme Centrali, in Stu- Museo della Città e del territorio. Aquino, Roma.

96 Le Terme Centrali di Aquinum Giuseppe Ceraudo - Giovanni Murro


Abbreviazioni archivistiche bibliografiche
e sitografiche generali
ACS
Archivio centrale di Stato di Roma

ADA
Archivio Documentazione Archeologica - Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di
Roma Palazzo Altemps

AE
L’Année Épigraphique

AIEGL
Association Internationale d’Épigraphie Grecque et Latine

ArchCl
Archeologia Classica

ASBAL
Archivio Soprintendenza per i beni archeologici del Lazio

ASTib
Archivio Storico della Società Tiberina di Storia Patria

ATTA
Atlante tematico di topografia antica

BAR
British Archaeological Reports

BullInst
Bullettino dell’Instituto di Corrispondenza Archeologica

BCom
Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma

CEFR
Collection de l’École française de Rome

CIL
Corpus Inscriptionum Latinarum, Berolini

CollAISCOM
Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico

DAI Rom
Deutsches Archäologisches Institut Rom

DocAlb
Documenta Albana

AQUA L’approvvigionamento idrico e l’impatto nelle città romane del Lazio meridionale Taccuini del Museumgrandtour 1 165
EAA
Enciclopedia dell’Arte Antica, Classica e Orientale, Roma.

EDH
Epigraphische Datenbank Heidelberg (www.epigraphische-datenbank-heidelberg.de)

ILLRP
Inscriptiones Latinae Liberae Rei Publicae

ILS
Dessau H. (cur.), Inscriptiones Latinae selectae, Berolini 1892-1916

JAT
Journal of Ancient Topography – Rivista di Topografia antica

JRS
The Journal of Roman Studies

LTUR
Lexicon topographicum Urbis Romae

MEFRA
Mélanges de l’École Française à Rome. Antiquité

NSc
Notizie degli scavi di Antichità

PBSR
Papers of the British School at Rome

PIR
Prosopographia Imperii Romani, Berolini 1897-1898

PIR
Prospographia Imperii Romani saec. I. II. III, editio altera Berolini 1933-2015

RendPontAcc
Rendiconti della Pontificia Accademia di Archeologia

RevPhil
Revue de philologie, de littérature et d’histoire anciennes

QuadAEI
Quaderni dell’Istituto di Archeologia etrusco – italica

RIN
Rivista italiana di numismatica

RM
Mitteilungen des Deutschen archäologischen Instituts - Römische Abteilung

ZPE
Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik

166 Abbreviazioni archivistiche bibliografiche e sitografiche generali


Indice
Presentazioni 5
Damiano Pucci
Monica Di Gregorio

Introduzione 7
Massimiliano Valenti

Albano. Il sistema di distribuzione delle acque 11


tra la tarda età repubblicana e il III secolo d.C.
Silvia Aglietti

El aprovisionamiento hídrico de Tusculum 31


Javier Á. Domingo

L’acquedotto di Betilieno Varo ad Alatri 43


Adriana Valchera

Aquinum città dell’acqua 63


Giovanna Rita Bellini, Giovanni Murro, Simon Luca Trigona

Le Terme Centrali di Aquinum 77


Giuseppe Ceraudo - Giovanni Murro

Gli acquedotti aniensi dalle sorgenti all’area prenestina 97


Zaccaria Mari

Il cosiddetto Ponte Barucelli o Diruto a Gallicano nel Lazio 121


(Roma): restauro di un contrafforte murario
Sergio Sgalambro

L’approvvigionamento idrico, la costruzione dell’acquedotto 133


e la riqualificazione urbana di Casinum in età giulia-claudia
Massimiliano Valenti

La fonte suburbana di Tusculum: 155


nuova documentazione d’archivio
Massimiliano Valenti

Abbreviazioni archivistiche, bibliografiche e sitografiche generali 165


MUSEUMGRANDTOUR
Sistema Museale Territoriale “Castelli Romani e Prenestini”

Ente capofila: Comunità Montana Castelli Romani e Prenestini


Aderiscono al Museumgrandtour:
Comuni di Albano Laziale, Artena, Castel S. Pietro Romano, Colleferro, Colonna,
Frascati, Gallicano nel Lazio, Genazzano, Lanuvio, Monte Porzio Catone,
Olevano Romano, Palestrina, Rocca di Cave, Rocca di Papa, Rocca Priora,
Valmontone, Zagarolo
Diocesi di Albano, Palestrina
Fondazione per la Ferrovia - Museo della Stazione di Colonna

Comitato scientifico 2018


Paola Arena Ferrovia – Museo della Stazione di Colonna
Luca Attenni – Museo diffuso di Lanuvio
Valeria Beolchini – EEHAR-CSIC Parco Archeologico Culturale di Tuscolo
Serena Borghesani – Museo del giocattolo di Zagarolo
Giovanna Cappelli – Museo Tuscolano - Scuderie Aldobrandini di Frascati
Maurizio Chirri – Museo geopaleontologico “Ardito Desio” di Rocca di Cave
Maria Teresa Ciprari – Museo Diocesano Prenestino di Arte Sacra di Palestrina
Marina Cogotti – Polo Museale del Lazio
Giuliana D’Addezio – Museo Geofisico di Rocca di Papa
Monica Di Gregorio – Museo di Palazzo Doria Pamphilj di Valmontone
Giuseppe Farina - Comune di Palestrina
Luciano Galli – Acquedotti Romani e Castello di Passerano di Gallicano nel Lazio
Roberta Iacono – Museo diffuso di Castel San Pietro Romano
Roberto Libera – Museo Diocesano di Albano Laziale
Angelo Luttazzi – Museo Archeologico Comunale del territorio toleriense di Colleferro
Massimiliano Valenti – Musei Civici di Albano Laziale,
Museo Civico Archeologico “Roger Lambrechts” di Artena

Coordinamento Comitato Scientifico


Monica Di Gregorio – Museo di Palazzo Doria Pamphilj di Valmontone

Coordinamento tecnico amministrativo


Patrizia Di Fazio – Responsabile del progetto, Comunità Montana dei Castelli Romani e Prenestini
Francesca Galli – Segreteria tecnico organizzativa, Comunità Montana dei Castelli Romani e Prenestini

Finito nel mese di giugno 2019


Aqua
Silvia Aglietti

Giovanna Rita Bellini

Giuseppe Ceraudo

Javier Á. Domingo

Zaccaria Mari

Giovanni Murro

Sergio Sgalambro

Simon Luca Trigona

Adriana Valchera

Massimiliano Valenti

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