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ATLANTE TEMATICO DI TOPOGRAFIA ANTICA

ATTA 29 - 2019
a cura di
Lorenzo Quilici e Stefania Quilici Gigli

Volume pubblicato con il contributo di:


Regione Lazio – Ente Regionale Parco dei Monti Aurunci
ATTA 29 - 2019

ATLANTE TEMATICO
DI
TOPOGRAFIA ANTICA
URBANISTICA E MONUMENTI,
STRADE, INSEDIAMENTI E TERRITORIO

Rivista di Studi di Topografia Antica

«L’ERMA» di BRETSCHNEIDER
Direttori
Lorenzo Quilici
Stefania Quilici Gigli

Comitato Scientifico
Giovanna Cera
Giuseppe Ceraudo
Enrico Giorgi
Paolo Liverani
Dieter Mertens
Maria Pia Muzzioli
Jeremia Pelgrom
Josep M. Palet Martínez
Isabel Rodà de Llanza
Christopher Smith
Marcello Spanu

Redazione
Paola Carfora
Giovanna CeraStefania Quilici Gigli

Atlante tematico di topografia antica : ATTA : rivista di studi di topografia antica.


- 28 (2018)- . - Roma : «L’ERMA» di BRETSCHNEIDER, 2018- . - volumi : ill. ; 26 cm

Irregolare
Il formato varia

ISBN 978-88-913-1830-5 (cartaceo)


ISBN 978-88-913-1833-6 (digitale)

CDD 930.1
1. Topografia

Tutti gli articoli pubblicati sono stati sottoposti a revisione, secondo le procedure del Regolamento per la
classificazione delle riviste classe A nelle aree non bibliometriche (Delibera consiglio Direttivo ANVUR n. 42
del 20.02.2019).

© Copyright 2019 by «L’ERMA» di BRETSCHNEIDER - Via Marianna Dionigi, 57 - 00193 Roma. Tutti i diritti riservati.
È vietata la riproduzione di testi e illustrazioni senza il permesso scritto dei direttori della rivista e dell’editore.
INDICE

Urbanistica e monumenti
G. CERA, Osservazioni topografiche sulle mura di Taranto .................................................... p. 7
C.M. AMICI, Privernum: l’opera idraulica ................................................................................ » 33
M.L. MARCHI, Colonie latine e Fora: dinamiche urbane e monumentali in area apula......... » 51
P.A. GIANFROTTA, Portus Baiarum e Bauli, a Baiae ............................................................... » 65
R. MALIZIA, Nuove acquisizioni sul tetrastilo di Tiberio e Livia disegnato da Baldassarre
Peruzzi a Terracina ............................................................................................................. » 75
G. CERAUDO, Il balneum di Marcus Veccius ad Aquinum. Considerazioni sull’edificio
termale e sulle sue potenzialità ricettive ............................................................................. » 89
I. FERRARI, La latrina occidentale delle Terme Centrali di Aquinum...................................... » 113

Strade, insediamenti e territorio


R. BRANCATO, L.M. CALIÒ, Paesaggio fortificato e insediamento rurale nella Sicilia arcaica
(metà VII-metà V secolo a.C.): nuovi dati dai margini della Piana di Catania ................. » 133
M. SPANU, Il vicus di Piano di San Marco (L’Aquila). Note sull’assetto territoriale in area
vestina................................................................................................................................. » 155
B. SARDELLA, D. D’ALESSANDRO, Fattorie sannitiche su terrazzamento in opera poligonale
in territorio molisano ......................................................................................................... » 169
G. CIAMPOLTRINI, C. SPATARO, Una via etrusca nella piana dell’Auser/Serchio. Lo scavo
2011-2014 del Botronchio di Orentano (Castelfranco di Sotto, PI) .................................. » 183
D. LABATE, Archeologia di una strada consolare: la via Emilia dalla fondazione all’età
contemporanea ................................................................................................................... » 195
L. QUILICI, La via Prenestina attorno a Santa Maria di Cavamonte....................................... » 213
S. QUILICI GIGLI, Sulla via Latina in Campania: appunti sul percorso e sui contesti ........... » 263
I. RAIMONDO, Proposta per l’identificazione del Pretorium Lauerianum (Tabula Peutin-
geriana VI, 3)...................................................................................................................... » 297

SOMMARI - ABSTRACTS ............................................................................................................ » 305

ABBREVIAZIONI ........................................................................................................................ » 315


• Località prese in esame nel volume.
LA LATRINA OCCIDENTALE DELLE TERME CENTRALI DI AQUINUM

All’interno del complesso delle terme centra- gradoni, fiancheggiata ai lati da due vani iden-
li di Aquinum (fig. 1)i(1), di particolare interes- tici di forma rettangolare allungata (fig. 2). Di
se è stato lo scavo della latrina occidentale questi ultimi quello orientale costituisce un
(quella orientale, sia pur individuata, deve esse- ambiente di servizio, mentre quello occidenta-
re ancora indagata) collocata nell’angolo nord le è la latrina.
ovest del frigidarium maschile, non solo per i Quest’ultima rientra in una categoria mol-
preziosi rinvenimenti inerenti i frammenti mar- to diffusa nel panorama costruttivo romano
morei delle sellae pertusae ma anche per il sug- d’età imperiale, che vede i servizi igienici inse-
gestivo mosaico pavimentale figurato. riti negli edifici pubblici monumentali. Il suo
Nell’estate del 2012, un allargamento ad utilizzo era sicuramente destinato esclusiva-
ovest dell’area di scavo inerente il settore set- mente agli utenti delle terme, in quanto, pur
tentrionale delle terme centrali portò alla luce essendo sul fronte strada, non vi è alcun ac-
un ambiente con gli elementi distintivi di una cesso diretto o indiretto dall’esterno. Per po-
latrina. Il vano (3×7,70 m) si colloca all’inter- tervi entrare occorreva varcare l’ingresso prin-
no del settore maschile in prossimità dell’in- cipale settentrionale posto sulla c.d. via delle
gresso occidentale del complesso, lungo la c.d. Terme, percorrere un lungo corridoio, giunge-
via delle Terme ed è parte integrante di un re al grande vestibolo, voltare a sinistra e per-
blocco della struttura ripartito nella porzione correrne tutto il lato settentrionale, voltare
meridionale dal grande frigidarium maschile e nuovamente a sinistra in un piccolo ambiente
nella porzione settentrionale da tre ambienti: di disimpegno e infine accedere alla latrina
al centro ed in asse vi è la vasca per le abluzio- oltrepassando la soglia d’ingresso posta sulla
ni in acqua fredda, cui si accedeva tramite tre destrai(2).

Oltre a quelle della Rivista, sono state utilizzate le se- metria del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del
guenti abbreviazioni: Salento (LabTAF) sotto la direzione scientifica del prof.
CERAUDO, VINCENTI 2015: G. CERAUDO, V. VINCENTI, «Le Giuseppe Ceraudo: cfr. G. CERAUDO, «Aquinum. Campa-
gne di scavo 2009-2011», in Studi Cassinati XI, 3, 2011,
terme centrali di Aquinum (FR): considerazioni preli-
pp. 163-168; G. CERAUDO, A. ALBIERO, C. FERNANDEZ ET
minari sulle fasi e sulle pavimentazioni», in AISCOM
XX, Tivoli 2015, pp. 257-266. ALII, «Area archeologica di Aquinum. Terme centrali», ibidem
HOBSON 2009: B. HOBSON, Latrinae et Foricae. Toilette in XIII, 3, 2013, pp. 133-139; G. CERAUDO, G. MURRO, V. PE-
TRUCCI ET ALII, «Area archeologica di Aquinum. Nuove
the Roman world, Bristol 2009.
scoperte presso le Terme Centrali», ibidem XIV, 4, 2014,
Roman Toilets 2011: Roman Toilets. Their Archaeology and
pp. 243-248; A. ALBIERO, C. FERNANDEZ, V. PETRUCCI ET
Cultural History (a cura di G.C.M. JANSEN, A.O. KO-
ALII, «Le terme centrali di Aquinum (Castrocielo, FR).
LOSKI-OSTROW, E.M. MOORMANN), Leuven 2011.
Campagne di scavo 2009-2013», in Folder. The Journal of
MEYBOOM 1995: P.G.P. MEYBOOM, The Nile Mosaic of
Fasti Online 316, 2014, pp. 1-20; G. CERAUDO, G. MURRO,
Palestrina, Leiden-New York-Köln 1995.
Aquinum. Guida ai monumenti e all’area archeologica, Fog-
MEYBOOM, VERSLUYS 2006: P.G.P MEYBOON, M.J. VER-
gia 2016; IIDEM, «Aquinum: una città romana tra ricerca e
SLUYS, «Il significato dei nani nelle scene nilotiche», in
prospettive di valorizzazione», in Anales de Arqueología Cor-
Nile into Tiber. Egypt in the Roman World. Proceedings of
dobesa 27, 2016, pp. 59-76; G. CERAUDO, G. MURRO, V. PE-
the IIIrd International Conference of Iside studies, Faculty
TRUCCI, ET ALII, «Le terme centrali di Aquinum: nuovi dati
of Archaeology (Leiden 2005), Leiden 2006, pp. 170-208.
dalla campagna 2016», in Studi Cassinati XVII, 1, 2017,
VERSLUYS 2002: M.J. VERSLUYS, Aegyptiaca Romana. Nilo-
pp. 3-8; G. CERAUDO, Aquinum X: 10 anni di scavi nell’area
tic scenes and the Roman views of Egypt, Leiden 2002.
archeologica di Castrocielo, Soleto 2018.
(1) Le terme romane, collocate in una porzione del- (2) Simili soluzioni sono attestate anche all’interno di
l’antica città di Aquinum ricadente nel territorio comunale altre tipologie di edifici pubblici, come nella latrina dei
di Castrocielo (FR), sono oggetto di indagine archeologica Praedia di Iulia Felix a Pompei, cfr. C. PARSLOW, «Prelimi-
a partire dal 2009 nell’ambito dal “Progetto Ager Aquinas” nary report of the 1997 fieldwork project in the Praedia
da parte del Laboratorio di Topografia Antica e Fotogram- Iuliae Felicis (regio Il, 4), Pompeii», in RSP 9, pp. 199-207.
114 I. FERRARI

Fig. 1. Aquinum, planimetria generale delle terme centrali (legenda abbreviazioni: af = apodyterium femminile, am = apodyterium
maschile, ves = vestibolo, cf = caldarium femminile, cm = caldarium maschile, cr = crypta/porticato, ele = eleoterium,
ff = frigidarium femminile, fm = frigidarium maschile, lac = laconicum, lae = latrina est, lao = latrina ovest, pa = palestra,
tf = tepidarium femminile, tm = tepidarium maschile, sf = sudatio femminile (?), sm = sudatio maschile (?), u/d = unctorium/
destrictarium).

Dalla disposizione planimetrica si evince metrali in opera reticolata e al raggiungimento


che la vista di chi usufruiva della latrina fos- del piano pavimentale in mosaico, attestarono
se preclusa a coloro che sostavano nel gran- la presenza di una piccola e bassa vasca ret-
de vestibolo, garantendo una certa privacy. tangolare addossata al muro ovest e di una ca-
Ciò rendeva superflua l’installazione di una naletta in blocchi calcarei a forma di “L” che
porta, come testimonia la mancanza di in- corre lungo i lati nord e est. Fra quest’ultima e
cassi nel blocco in travertino locale, indivi- i muri perimetrali del vano era il riempimento
duato presso l’angolo sud ovest, che funge da del canale fognario (fig. 3).
soglia, anche se non è da escludere la pre- L’asportazione del riempimento dei due
senza di una tenda: il vantaggio che ne con- bracci fognari che correvano sui lati est e nord
seguiva era una migliore aereazione dell’am- della latrina ha restituito diversi frammenti del-
biente (fig. 1). la sellae pertusae, alcuni anche di grandi dimen-
Le indagini archeologiche, successivamente sioni, pertinenti sia gli elementi verticali che
alla messa in luce delle strutture murarie peri- quelli orizzontali, misti a frammenti laterizi di
LA LATRINA OCCIDENTALE DELLE TERME CENTRALI DI AQUINUM 115

Fig. 2. Aquinum, restituzione


3D del frigidarium ma-
schile e della latrina
occidentale delle terme
centrali.

Fig. 3. Aquinum, latrina occidentale delle terme centrali in fase di scavo (luglio 2012).
116 I. FERRARI

L’analisi autoptica dei 41 frammenti mar-


morei delle sellae pertusae evidenzia una qua-
lità di marmo dalla grana fine e dal colore mol-
to chiaro, dal bianco all’avorio, con leggere ve-
nature di tono grigio chiaro, probabilmente di
Carrara. Per agevolare l’individuazione delle
linee di frattura speculari utili alla ricomposi-
zione dei vari bancali, è stato realizzato il rilie-
vo fotogrammetrico dei singoli frammentii(4),
questo ha consentito di ricondurne 13 a quat-
tro distinti bancali verticali e 18 ad altrettanti
bancali orizzontali. I restanti, in alcuni casi solo
schegge, si possono attribuire tutti a fram-
menti di bancali orizzontali per via del mag-
giore spessore, con un’unica eccezione che ap-
pare costituire un terzo ulteriore elemento del-
le sedute. A causa delle attività di spoliazione
cui il sito è stato oggetto nel tempo, congiun-
tamente ai moderni lavori agricoli, le porzioni
rinvenute non consentono di ricomporre nella
loro totalità le sedute della latrina, tuttavia dal
loro studio emergono alcuni dati.
Caratteristiche comuni negli elementi vertica-
li delle sellae pertusae (in media alti 36 cm e spes-
si 4 cm) sono la superficie anteriore – originaria-
mente a vista agli utenti della latrina – levigata, al
contrario di quella retrostante che dava nel canale
fognario, solo sbozzata. Si nota inoltre come il
piano di posa superiore che sosteneva i bancali
orizzontali, fosse molto più rifinito e regolare di
quello inferiore. Quest’ultimo infatti era a diretto
contatto con i blocchi in calcare della canaletta
prospiciente le sedute, sui quali appare evidente
Fig. 4. Aquinum, latrina occidentale delle terme centrali: una fascia ruvida e non rifinita che costituiva il
foto del canale fognario orientale. piano di appoggio dei bancali, sicuramente allet-
tati e posti a livello con uno strato di malta. Evi-
denti sono anche i fori per grappe metalliche a
mattoni e tegolei(3). Svuotato il canale fogna- forma di “L” sul margine superiore, generalmente
rio, si è attestato come il fondo fosse stato tira- collocati nello spazio intermedio fra i fori delle
to in piano con una serie di tegole fratte, le cui sedute. Questi ultimi hanno una forma a “buco di
tracce sono state riscontrate anche lateralmen- serratura”, ossia un foro circolare dal diametro di
te, tali da configurare un rivestimento a “U” 15 cm nella facciata anteriore e di 16 cm in quella
della porzione più bassa (fig. 4). In prossimità posteriore – tale da conferire al bordo inferiore
una leggera inclinazione verso l’interno che impe-
dell’angolo nord ovest del ramo settentrionale diva ai liquidi di stagnarvi sopra – connesso supe-
del canale è presente un raccordo con il ramo riormente a un’apertura leggermente trapezoidale
principale della fogna, collocato esternamente e alta 5 cm e larga 9 cm alla base e 9,5 cm superior-
al di sotto della strada urbana che fiancheggia mente. Osservando le lastre al di sotto delle singo-
il limite settentrionale del complesso termale. le aperture, nella porzione posteriore che dava nel

(3) Le analisi archeobotaniche del terreno asportato Image-Based 3D models», in Proceedings of the 1st Interna-
sono attualmente in corso (resp. V. Caracuta). tional Conference on Metrology for Archaeology, Benevento
(4) Il rilievo dei singoli frammenti è stato realizzato 2015, pp. 478-482; F. GABELLONE, I. FERRARI, F. GIURI,
con sistemi Image-Based basati su algoritmi di Structure M. CHIFFI, «Image-Based techniques for the virtualization
from Motion, cfr. I. FERRARI, F. GIURI, «Rilievo e restituzio- of Egyptian contexts», in Proceedings of 3rd IMEKO Inter-
ne grafica delle aree delle pozzelle di Pirro e di Apigliano», national Conference on Metrology for Archaeology and Cultu-
in Conservare l’acqua. Le Pozzelle di Zollino tra memoria ral Heritage, Lecce 2017, pp. 595-600; I. FERRARI, A. QUAR-
storica e indagini scientifiche (a cura di A. CHIGA, P. DU- TA, «The Roman pier of San Cataldo: from archaeological
RANTE, S. GIAMMARUCO), Galatina 2015, pp. 63-70; F. GA- data to 3D reconstruction», in Virtual Archaeology Review
BELLONE, I. FERRARI, F. GIURI, «Digital restoration using 10 (20), 2019, pp. 28-39.
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LA LATRINA OCCIDENTALE DELLE TERME CENTRALI DI AQUINUM 117

Fig. 5. Aquinum, latrina occidentale delle terme centrali: rilievo fotogrammetrico dei bancali verticali delle sellae pertusae
(BV1, BV2, BV3 e BV4).

canale fognario si notano evidenti tracce di calca- tre a partire da sinistra sono complete, della quar-
re, probabilmente dovute ai lavaggi degli utenti ta è leggibile solo il margine sinistro. L’asse della
(fig. 5). prima apertura si distanzia dal margine sinistro
Il primo bancale verticale (BV1) è composto da della lastra di 47 cm, segue a 58,5 cm l’asse della
sette frammenti (Aq13 09, 11, 21, 22, 23, 24, e 25) seconda, a 59 cm quello della terza e a 55,5 cm
che restituiscono una lastra marmorea quasi inte- quello della quarta. Dei quattro fori per grappe i
gra, alta 36 cm e lunga 200 cm, priva della porzione primi tre sono decentrati verso destra, il quarto
terminale destra. Presenta una sezione rettangolare invece si colloca esattamente al centro fra il terzo
larga 4,3 cm nell’estremità sinistra e 5,1 cm in quel- ed il quarto foro. A tal proposito si può intuire
la opposta. Considerando l’asse di ciascuna delle come le maestranze, in virtù dell’esile spessore
quattro aperture presenti e con il primo di essi posi- della lastra nell’estremità sinistra, abbiano deciso
zionato a 25,5 cm dal margine sinistro, si rileva come di collocare la prima grappa a ridosso della prima
l’interasse fra la prima e la seconda sia di 58,5 cm, apertura; ne consegue che per garantire una cer-
quello fra la seconda e la terza di 59,5 cm e quello ta equidistanza con le altre, queste siano state
fra la terza e quarta di 53,5 cm. Il piano di posa su- collocate in modo tale da offrire alla lastra supe-
periore mostra quattro fori per grappe a sezione riore un supporto maggiormente distribuito.
rettangolare, tutti collocati nella porzione mediana Sempre in prossimità del margine sinistro sono
fra una seduta e l’altra, ad eccezione del primo si- presenti due elementi: un foro circolare simile a
tuato in prossimità dell’estremità sinistra, precedu- quello rinvenuto in BV1 e una bugna circolare a
to da un piccolo foro circolare profondo 2 cm e del sezione troncoconica (alta 2 cm e con un diame-
diametro di 1 cm. tro di 4 cm alla base) nella faccia vista della lastra,
Il secondo bancale verticale (BV2) è invece ricom- a circa 9 cm dal margine superiore e 15 cm da
posto per tutta la sua estensione da soli tre grandi quello laterale.
frammenti (Aq13 13, 15 e 18) e restituisce nel suo Un terzo incompleto elemento verticale (BV3)
insieme una lastra lunga 215 cm, alta 35 cm e con è individuato da solo due grandi frammenti (Aq13
una sezione variabile (rettangolare/trapezoidale) 16 e 14) per una lunghezza massima di 125 cm
che nell’estremità sinistra superiore (la porzione e un’altezza di 37 cm; ha una sezione leggermente
angolare in basso è mancante) misura 3 cm, nella trapezoidale che nell’estremità sinistra, registra
porzione centrale 5,5 cm sul margine superiore e uno spessore di 4,8 cm nel margine superiore e di
6,5 cm in quello inferiore, e nell’estremità destra 5,4 cm in quello inferiore e nell’estremità opposta
rispettivamente 5,1 cm e di 3,5 cm. Anche in que- rispettivamente 5 e 5,3 cm. Affiancando il margine
sto caso sono presenti quattro aperture, le prime sinistro della presente lastra a quello destro della
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118 I. FERRARI

Fig. 6. Aquinum, latrina occidentale delle terme centrali: rilievo fotogrammetrico dei bancali orizzontali (BO1, BO2, BO3
e BO4), della porzione di sponda posteriore (BS1) e di altri frammenti delle sellae pertusae.

precedente, se ne attesta la loro contiguità, in quan- Di contro il bordo anteriore e il piano superiore
to ricompongono perfettamente l’apertura presente sono perfettamente levigati, ad eccezione della
fra essi: segue una seconda apertura con distanza porzione terminale posteriore di quest’ultimo,
interassiale di 59 cm, più una terza incompleta dove è presente un listello non levigato. Le aper-
sempre alla medesima distanza. Sul piano di posa ture delle sedute sono a spigolo vivo e leggermen-
superiore vi sono le tracce di due fori per grappe, te più grandi rispetto a quelle verticali: il foro cir-
ma ciò che contraddistingue la lastra è la presenza colare ha un diametro di 18 cm su ambo le super-
nella facciata posteriore di un piccolo listello leg- fici superiore e inferiore, anteriormente innestato
germente sporgente a ridosso del margine superio- ad un’apertura rettangolare di 8/9 cm × 9,5 cm
re, alto mediamente 3 cm con il bordo inferiore ir- (fig. 6).
regolare. L’unico bancale orizzontale che è stato possibi-
Un frammento (Aq13 12) è ciò che resta della te- le ricomporre quasi completamente è il BO1. Di esso
stata destra di un quarto elemento verticale (BV4): sono stati individuati 9 frammenti (Aq13 03, 07, 08,
si conserva il lembo inferiore di un’apertura, il cui 19, 20, 29, 35, 36 e 38) che restituiscono una lastra
asse si distanzia 13,5 cm dal margine destro. larga 60 cm, lunga 220 cm e con uno spessore che
Gli elementi orizzontali delle sellae pertusae varia fra 5 e 6 cm. È provvista di 4 aperture a “buco
sono realizzati con lastre marmoree in media lar- di serratura”: l’asse della prima è posizionata a 18 cm
ghe 60 cm, lunghe 220 cm (nell’unico esempio ri- dal margine sinistro, segue a 58,5 cm l’asse della se-
costruito) e spesse 5,5 cm. Erano originariamen- conda e a 59 cm quello della terza. Nella porzione
te collocati al di sopra del canale fognario, soste- anteriore del piano inferiore sono visibili le tracce
nuti anteriormente dai bancali verticali e poste- di tre grappe che dovevano ancorare la lastra all’ele-
riormente da una piccola mensola nel muro peri- mento verticale della seduta.
metrale del vano; in entrambi i casi delle grappe Seguono tre ulteriori bancali orizzontali incom-
garantivano un maggior sostegno e ancoraggio. I pleti, di essi il BO2 è composto da soli due fram-
segni delle giunture metalliche sono ben visibili menti (Aq13 01 e 05) che restituiscono l’estremità
nel piano inferiore, la cui superficie appare mol- sinistra di una lastra larga 60 cm per una lunghezza
to irregolare ad eccezione della porzione ante - massima di 37 cm, nella quale si conserva la metà
riore a contatto con il margine superiore degli sinistra della prima apertura, il cui asse si colloca a
elementi verticali delle sellae: qui il piano di posa 33 cm di distanza dalla fiancata sinistra dell’ele-
è tirato a filo, ma al contempo lasciato ruvido mento. Nel piano inferiore vi sono le tracce di due
probabilmente al fine di contravvenire sposta- grappe, una posta anteriormente per il fissaggio al-
menti e disallineamenti con un maggiore attrito. l’elemento verticale della seduta e l’altra in asse nel-
LA LATRINA OCCIDENTALE DELLE TERME CENTRALI DI AQUINUM 119

la parte posteriore che dava sul muro perimetrale


del vano.
Il BO3 consta di un unico grande frammento
(Aq13 17) che si contraddistingue per essere la por-
zione intermedia della lastra presente fra due aper-
ture con una distanza interassiale di 60 cm, di cui
sono visibili la metà destra dell’una e quella sinistra
dell’altra. Nella superficie inferiore è presente la
traccia di una grappa nella parte posteriore. Lo
spessore della lastra anteriormente è di 5,5 cm, ma
il piano inferiore molto irregolare fa rilevare uno
spessore di 7 cm nella parte centrale e di 6 cm nel
margine posteriore: questa sua caratteristica la dif-
ferenzia dalle altre lastre orizzontali.
Il BO4 si compone di quattro frammenti (Aq13
02, 34, 37 e 40) che restituiscono la porzione termi-
nale destra di una lastra per una larghezza massi-
ma di 50 cm, una lunghezza massima di 85 cm e
uno spessore compreso fra 5 e 6 cm, in cui si con-
serva il margine posteriore di un’apertura. Sulla su-
perficie inferiore a ridosso del bordo posteriore è
presente un incasso per grappa.
Fra tutti i frammenti catalogati, tuttavia, ve n’è
uno che per forma e dimensioni si contraddistin-
gue sia dagli elementi verticali che da quelli oriz-
zontali delle sedute (Aq13 33). Si presenta come la
porzione centrale di una lastra marmorea alta 26
cm, spessa 5,5 alla base e 5 cm nella parte sommi- Fig. 7. Aquinum, latrina occidentale delle terme centrali:
tale, per una lunghezza massima di 59 cm (fig. 6, il sistema di fissaggio con grappe a “L” delle sellae
BS1). L’interpretazione data è che possa costituire pertusae attraverso la ricomposizione delle sezioni
l’unico frammento di una sponda che originaria- S-S’, Q-Q’ e I-I’.
mente doveva correre lungo il margine posteriore
dei bancali orizzontali, alloggiato in corrisponden-
za del listello non levigato presente proprio a ri- Altre simili grappe erano collocate in modo spe-
dosso del margine posteriore della superficie supe- culare posteriormente e in prossimità dei margini
riore. Non esistono chiari confronti sulla presenza laterali della lastra orizzontale, per irrobustire la
di un tale elemento in altri simili contesti, ad ecce- congiunzione con il muro retrostante (fig. 7).
zione di una bassa spondina collocata nella mede- Le sellae pertusae erano collocate sui lati nord e
sima posizione nella latrina delle Terme a mare di est della latrina, lungo il margine esterno dei bloc-
Sabrathai(5). chi della canaletta: considerando gli elementi mag-
Un elemento importante nello studio delle sel- giormente conservati possiamo ragionevolmente sup-
lae pertusae è il sistema di assemblaggio e ancorag- porre che originariamente fossero composte da al-
gio delle lastre: si è così potuto appurare dai fori e meno otto elementi, quattro verticali e altrettanti
segni presenti sulle lastre, come siano state adope- orizzontali, così ripartiti: due nel lato corto e sei in
rate delle grappe in due distinte aree. Le prime quello lungo.
erano collocate anteriormente nell’interspazio di A tal proposito è plausibile pensare di collo-
ogni seduta, avevano una forma a “L” con sezione care l’elemento verticale BV2 in corrispondenza
rettangolare (1 cm×3 cm) ed erano infisse in ver- dell’angolo nord est, seguito da BV3 che ne risul-
ticale con il braccio corto – per una profondità fra ta essere la naturale continuazione in quanto
4 e 6 cm – nel piano di posa superiore degli ele- completa il foro presente a cavallo fra essi. Ana-
menti verticali. La restante parte fungeva da sem- lizzando poi la successione delle aperture conte-
plice sostegno al bancale superiore, sulla cui super- stualmente a quella delle grappe sopra i due ele-
ficie inferiore veniva semplicemente grattata l’area menti in oggetto, vi si può senza alcun dubbio
di appoggio, attestata per una lunghezza variabile collocare al di sopra l’elemento orizzontale BO1
fra 15 e 23 cm. Questo non esclude l’uso di malta – poi seguito da BO2 –, facendo coincidere la pri-
per cementare ulteriormente la connessione fra le ma apertura da sinistra con la prima del BV1: la
lastre, come tra l’altro si suppone avvenisse per la cadenza aperture/grappe coincide perfettamente.
congiunzione fra gli elementi verticali e i blocchi L’elemento verticale BV1 presenta nell’estremità
della canaletta. sinistra un foro circolare simile a quello presente

(5) HOBSON 2009, p. 27, fig. 37.


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120 I. FERRARI

Fig. 8. Aquinum, latrina occidentale delle terme centrali: ricomposizione delle sellae pertusae sui lati nord e ovest.

in BV2, questo tende a farlo considerare l’inizio buon sistema di smaltimento delle acque re-
delle sedute dislocate sul lato corto del vano. Fa- flue. Per questo motivo era fondamentale pia-
cendo quindi un rapido calcolo, si può immagina- nificare la costruzione di un tale ambiente in
re con una certa veridicità come la latrina avesse aree in cui vi fosse una gran disponibilità di
15 postazioni, 4 nel lato nord e 11 in quello est
(fig. 8).
acqua: non a caso l’abbinamento maggiormen-
A fronte di questo studio è stato quindi pianifi- te funzionale è quello che vede le latrine inse-
cato un progetto di restauro e ricollocamento delle rite all’interno dei grandi complessi termali
lastre nella loro originaria posizione, al fine di ri- pubblicii(6). Ragionando in quest’ottica la la-
contestualizzare in situ i vari frammenti e restitui- trina in oggetto si appropria e diviene parte in-
re alla latrina uno dei suoi elementi più caratteri- tegrante delle strutture idrico-tecniche delle
stici, le sellae pertusae. L’intervento è stato realiz- terme centrali di Aquinum, con il triplice van-
zato senza intaccare in alcun modo i singoli fram- taggio di assicurarsi un rifornimento idrico
menti, uniti fra loro con resine sintetiche e soste- costante, un valido sistema di drenaggio e uno
gni in vetroresina applicati alle superfici non a vi-
sta. Le parti mancanti delle lastre sono state inte-
minimo spreco di acqua.
grate con elementi in marmo di Carrara, mentre L’impianto idrico si basa su uno schema
sono state prodotte ex novo intere lastre provviste già ampiamente collaudato, presente in moltis-
di aperture per sopperire al completo ripristino simi altri esempi del genere sia in Italia che in
delle sedute (fig. 9). altre provincie imperiali, ma con un elemento
Non vi è dubbio che per un efficiente fun- che lo rende unico nel suo genere. Nella por-
zionamento di una latrina multi-seduta romana, zione centrale del muro occidentale è una pic-
l’elemento chiave era da un lato un adeguato cola vasca rettangolare (larga 80 cm, lunga 160
approvvigionamento d’acqua e dall’altro un e alta 19 cm), realizzata assemblando diretta-

(6) J. VAN VAERENBERGH, «The Latrines in and near the ven 2006, pp. 453-459; VAN VAERENBERGH, «Location of toi-
Roman Baths of Italy. A Nice Compromise with a bad smell», lets within baths», in Roman Toilets 2011, pp. 115-119.
in Cura Aquarum in Ephesos (a cura di G. WIPLINGER), Leu-
LA LATRINA OCCIDENTALE DELLE TERME CENTRALI DI AQUINUM 121

Fig. 9. Aquinum, latrina occidentale delle terme centrali: restauro e riposizionamento delle selleae pertusae all’interno della
latrina (settembre 2017).

mente sul tappeto musivo pavimentale quattro


lastre marmoree spesse 4 cm: di esse solo quel-
la disposta longitudinalmente contro il muro è
alta 40 cm. Una grossa concrezione di calcare
lascia intuire la presenza di una fistula che do-
veva alimentare con acqua il basso bacino: a
suffragare tale ipotesi sono tracce di asporta-
zione di fistula presenti nel vano adiacente a
ridosso del muro in corrispondenza della pic-
cola vasca. Contraddistingue la latrina il ruolo
svolto dal tappeto musivo, conformato in
modo da garantire un certo livello di riempi- Fig. 10. Aquinum, latrina occidentale delle terme centrali:
mento della vasca (fra i 10 e i 15 cm), superato il bacino a livello del pavimento.
il quale l’acqua per forza di gravità fuoriusciva
in corrispondenza dall’angolo nord ovest, nel
punto in cui il pavimento si rialza e la sponda le sedute, cui si innesta con un raccordo curvi-
in marmo settentrionale si interrompe lascian- lineoi(7) (fig. 11).
do aperto un varco (fig. 10). Da qui il massetto Nell’insieme nove blocchi calcarei di lun-
pavimentale assume la forma di una canaletta, ghezza variabile compongono una canaletta di
la cui pendenza garantiva il deflusso dell’acqua sezione semicircolare (larga 12 cm e profonda
in direzione nord dalla vasca sino all’imbocco 6 cm) che serviva per convogliare l’acqua a ridos-
della canaletta in blocchi calcarei prospiciente so delle varie postazioni della latrina, realizzata

(7) Una simile soluzione si ritrova all’interno di una mosaico è sagomato a formare l’intera canaletta posta a
latrina multi-seduta ma in un contesto privato pertinente ridosso delle sedute; cfr. HOBSON 2009, p. 26; A. WILSON,
una ricca villa romana di Sabratha, in cui il pavimento in «Toilets», in Roman Toilets 2011, p. 101.
122 I. FERRARI

Fig. 11. Aquinum, latrina oc-


cidentale delle terme
centrali: collegamento
idrico fra il bacino e
la canaletta in blocchi
prospiciente le sedu-
te. A) Scorcio da sud;
B) Particolare del rac-
cordo curvilineo con la
canaletta in blocchi.

Fig. 12. Aquinum, latrina occidentale delle terme centrali: schema ricostruttivo del sistema idrico.

con una pendenza che permettesse dapprima il cui il canale raggiunge la profondità massima
deflusso dall’angolo nord ovest a quello nord di 70 cm e si raccorda con il ramo principale
est, ed infine a quello sud est dell’ambiente. della fogna posta sotto la strada urbana che
Da qui l’acqua sgorgava all’interno del ramo lambiva il fronte nord delle terme (fig. 12). Un
fognario orientale al di sotto delle sedute, con avancorpo murario in opera laterizia, è ubica-
uno sbalzo di quota di circa 60 cm. Come do- to in corrispondenza dell’angolo nord ovest al-
cumentato dalle indagini, il canale fognario l’interno del ramo fognario settentrionale, poco
largo circa 50 cm, era rivestito nella porzione prima del raccordo con la fogna esterna forse
inferiore, sia sul fondo che lateralmente, da te- per impedire un accumulo di residui nel re-
gole fratte ed aveva una inclinazione tale da stante tratto cieco (figg. 3, 12).
far ritornare l’acqua all’angolo nord est, e da Il rivolo d’acqua sul piano pavimentale del-
qui in quello nord ovest della latrina, punto in la latrina, oltre ad essere utilizzato per il la-
LA LATRINA OCCIDENTALE DELLE TERME CENTRALI DI AQUINUM 123

vaggio personale, aveva la funzione di mante- accumulare verso il ramo settentrionale i rifiuti
nere pulito il canale fognario. La mole d’ac- solidi organici, prima dell’apertura della valvola
qua, tuttavia, se da un lato poteva bastare ad di sfogo della vasca del frigidarium.
impedire ristagni di liquidi, difficilmente sa- Quanto all’apparato decorativo l’elemento
rebbe stata sufficiente a trascinare rifiuti soli- che contraddistingue la latrina è la bellissima
di. Per sopperire a questo deficit vi era un af- scena nilotica raffigurata nel mosaico pavimen-
flusso d’acqua supplementare proveniente dal- tale. Realizzata in tessere bianche di palombi-
la vasca del frigidarium, realizzata nel vano at- no e nere di leucitite di circa 1 cm di lato, co-
tiguo alla latrina sul lato esti(8). La pendenza pre una superficie di 6,60×2,10 m racchiusa
del piano pavimentale della vasca, infatti, rag- sui lati ovest e est dai muri perimetrali e sui
giunge il punto più basso nell’angolo nord ove- restanti dai blocchi della canaletta antistante
st, dove un condotto all’interno del muro divi- le sedute. Il tappeto musivo appare fortemente
sorio convogliava l’acqua nel ramo fognario danneggiato nella porzione meridionale, spe-
settentrionale della latrina. Tale fonte d’acqua cie in corrispondenza dell’ingresso della latri-
non aveva un carattere di continuità come na, dove una consistente lacuna ha compro-
quella interna alla latrina e dipendeva stretta- messo la lettura di circa 1/3 della rappresenta-
mente dalle esigenze della stessa vasca. In zione. La restante porzione del mosaico pre-
quest’ottica si può facilmente immaginare un senta un buono stato di conservazione, ad
flusso decisamente più consistente ed energico eccezione di qualche cedimento del massetto
nel momento in cui si aveva la necessità di pavimentale che ha causato alcune crepe e di-
svuotare parzialmente la vasca per evitare la slivelli: al suo interno si osservano una scena
tracimazione nel frigidarium (operazione che nilotica in ambiente fluviale, su fondo bianco,
poteva avvenire una tantum nelle ore di aper- inquadrato da una cornice nera.
tura delle terme) o totalmente per una pulizia Il fulcro della rappresentazione è un’im-
della stessa (probabilmente eseguita una volta barcazione con la prora a forma di testa d’asi-
al giorno in concomitanza con la chiusura del- no, animata da quattro personaggi: due nani
lo stabilimento). al centro impegnati in un amplesso, sulla si-
Una soluzione che certo ottimizzava al me- nistra una figura antropomorfa intenta a re-
glio il ricambio dell’acqua della vasca, sfruttan- mare e sulla destra un’altra provvista d’elmo
done l’eccedenza per la pulizia della latrina, ma e scudo tesa ad allontanare con un’asta un
che aveva tuttavia il difetto di non interessare il coccodrillo. Oltre a quest’ultimo, tutt’intorno
ramo orientale della fogna stessa. A tal proposi- alla barca, l’ambiente fluviale appare popolato
to non si può escludere a priori la presenza da diversi altri animali acquatici come una te-
nell’angolo sud est del vano di una tubatura di- stuggine, delle anatre e pesci anguilliformi, cui
scendente, in assenza della quale sarebbe stato si aggiunge un’ulteriore figura umana che
necessario pianificare operazioni di pulizia ma- sembra nuotare. L’esame stilistico ed icono-
nuale da parte degli inservienti preposti alla grafico ha portato a datare il pavimento della
manutenzione termale, che anche in virtù della latrina attorno alla metà del II sec. d.C.i(9)
non eccessiva lunghezza e profondità del ramo (fig. 13).
fognario orientale, avrebbero potuto adoperare Da un punto di vista generale quello delle
una pala/raschietto attraverso i fori orizzontali scene nilotiche è un tema che si ritrova ovun-
delle sellae pertusae, per scrostare, spingere e que nell’impero romanoi(10); tuttavia è l’Italia

(8) ALBIERO, FERNANDEZ, PETRUCCI ET ALII 2014, art. Fauno a Pompei (MEYBOOM 1995, pp. 17-18, 81, 92; VER-
cit. alla nota 1, pp. 5-6, 9. SLUYS 2002, pp. 121-122, CFN 047). Essi si datano rispetti-
(9) CERAUDO, VINCENTI 2015, pp. 260-262. vamente alla fine del II sec. e all’inizio del I sec. a.C.: il pri-
(10) I primi esempi conosciuti in Italia provenienti mo presenta un grande paesaggio dettagliato e realistico,
da contesti noti, sono il Mosaico del Nilo di Palestrina con un forte carattere etnografico e storico-naturale, il se-
(E. SCHMIDT, Studien zum barberinischen Mosaik in Palestri- condo si focalizza su una scena palustre, ritraendo sempre
na, Heitz 1929; G. GULLINI, I mosaici di Palestrina, Roma con dovizia di particolari e realismo la fauna e la flora ni-
1956; K.M. PHILLIPS, The Barberini Mosaic: sunt hominum lotica. Dettagli che nella decade successiva vengono meno
animaliumque complures imagines, Princeton 1962; H. WHI- a favore del solo paesaggio fluviale, sino a quando a partire
TEHOUSE, The Dal Pozzo copies of the Palestrina mosaic, dalla fine del I sec. a.C. rimane solo una selezione degli
Oxford 1976; A. STEINMAYER-SCHAREIKA, Das Nilmosaik usuali motivi nilotici (MEYBOOM 1995, p. 258; VERSLUYS
von Palestrina und eine ptolemäische Expedition nach 2002, pp. 274-277), che perdono il carattere squisitamente
Äthiopien, Bonn 1978; MEYBOOM 1995; VERSLUYS 2002, naturalistico acquisendone uno sempre più stereotipato,
pp. 52-54, CFN 006) e il mosaico nilotico della casa del con i nani che divengono protagonisti di scene parodisti-
124 I. FERRARI

Fig. 13. Aquinum, latrina occidentale delle terme centrali: il mosaico pavimentale con scena nilotica.

l’area in cui se ne attesta la maggiore concen- tutto l’impero quasi la metà del totale si ritro-
trazionei(11). va in edifici privati, con la restante parte che
L’esempio che più di ogni altro si accosta a invece si ridistribuisce quasi equamente in
quello di Aquinum, è il mosaico pavimentale in complessi religiosi, funerari e pubblici: in que-
tessere bianche e nere datato al 132-139 d.C., sti ultimi la ricorrenza maggiore è proprio
che decora la latrina orientale delle terme di all’interno delle strutture termali, dove i pae-
Nettuno a Ostiai(12). Anche in questo caso al saggi nilotici appaiono particolarmente adatti
centro della seppur lacunosa rappresentazio- nel loro forte richiamo all’elemento acquatico,
ne, è presente un’imbarcazione con la prua a ampiamente presente anche all’interno delle
forma di testa di leone e con a bordo delle latrine pubblichei(13).
anfore, nella quale si percepisce la raffigura- Se poi si analizza in maniera più specifica
zione di un symplegma fra due figure. Sulla il tipo di rappresentazione aquinate, ci si ac-
parte destra del mosaico vi è un nano raffigu- corge che essa si allinea ad un topos figurativo
rato in modo caricaturale con una pancia molto in voga all’epoca, che riproponeva scene
grassa e un grosso fallo, che con due bastonci- nilotiche popolate da nani in grado a prima vi-
ni nella mano sinistra è in atto di fuggire da sta di suscitare una certa ilarità. Quello che ri-
un coccodrillo posto alle sue spalle: a richia- salta immediatamente è senza dubbio il sym-
mare maggiormente l’ambiente nilotico è la plegma al centro della piroga, in cui la figura
presenza di alti fiori di loto. maschile sdraiata in posizione supina, vede se-
Se si tiene conto dei vari contesti nei quali duta sul proprio bacino e di spalle quella fem-
sono presenti le scene nilotiche, si nota che in minile, con il capo ruotato all’indietro verso di

che dove sono intenti a lottare contro animali come cocco- comprendere come quella aquinate si inserisca, rafforzan-
drilli, ippopotami, gru e ibis, oppure coinvolti in amplessi dolo, all’interno di un quadro artistico che vede questa ti-
amorosi particolarmente popolari fra il II e la prima metà pologia di rappresentazione ben consolidata (VERSLUYS
del III sec. d.C. (MEYBOON, VERSLUYS 2006, pp. 177-178). 2002, pp. 239).
(11) Nel Corpus Figurarum Niloticarum (CFN) ne ven- (12) G. BECATTI, Scavi di Ostia IV: Mosaici e Pavimenti
gono infatti catalogate 131, di queste ben 84 nella peniso- Marmorei, Roma 1961, pp. 59-60, nota 74, tav. CXVIII; C. PA-
la, ripartite principalmente fra Campania (51) e Lazio VOLINI, Ostia (Guide Archeologiche Laterza 8), Bari 1983,
(27), tuttavia occorre sottolineare un fattore di distor- p. 55; A. CAPPEL, Untersuchungen zu Pygmäendarstellun-
sione statistica dettato dall’eccezionale conservazione di gen in der römischen Dekorationskunst, Würzburg 1994,
quelle pompeiane. Se invece si tiene conto della distribu- sv. M9; VERSLUYS 2002, CFN 001, pp. 43-45; CERAUDO,
zione cronologica nel II sec. d.C., delle 15 scene nilotiche VINCENTI 2015, p. 262.
attestate, ben 11 si ritrovano nel Lazio: ecco che si può (13) VERSLUYS 2002, pp. 251-254.
LA LATRINA OCCIDENTALE DELLE TERME CENTRALI DI AQUINUM 125

Fig. 14. Aquinum, latrina oc-


cidentale delle terme
centrali, particolari del
mosaico nilotico: sym-
plegma con posizione
Venus pendula aversa
al centro dell’imbarca-
zione (foto A1; rilievo
A2); creatura antropo-
morfa a prua dell’im-
barcazione (foto B1,
rilievo B2); figura con
elmo e scudo a poppa
dell’imbarcazione (fo-
to C1, rilievo C2).

lui (fig. 14, A1-A2). La volontà di rappresentare corpo galleggiante nelle paludi del Nilo, scoprì
due nani intenti in un amplesso amoroso è ri- che il fallo aveva ancora un potere vitale e fu
marcata nel copricapo della figura maschile, così che posizionandosi sull’organo ancora
costituito dalla metà superiore di un’anfora: eretto concepì il nuovo faraone, il dio falco
non è infatti raro vedere tale oggetto come Horus: in seguito Iside mummificò il corpo di
una protezione in funzione di elmo o di scudo Osiride, che risorse come re dei mortii(16). La
in nani intenti a lottare con gli animali tipici particolarità del symplegma aquinate sta pro-
della fauna niloticai(14). Il capo femminile prio nella posizione raffigurata, chiamata Ve-
vede invece i capelli raccolti in una crocchia nus pendula aversa, abbastanza inusuale nelle
dietro la nuca, con la mano destra sopra la te- scene nilotiche, i cui confronti si possono tro-
sta nell’atto di sorregge un oggetto stilizza- vare esclusivamente in affreschi parietali più
toi(15). L’amplesso, sia pur nei suoi connotati antichii(17). Attualmente, infatti, risulta essere
grotteschi, richiama l’evento più importante l’unico mosaico nilotico con questo tipo di am-
del ciclo naturale in Egitto, ossia l’inondazio- plesso, che tuttavia si conforma più fedelmente
ne del Nilo, spiegato dalla mitologia con la tra- al racconto mitologico, con la figura maschile
gica morte del faraone Osiride, assassinato e in posizione passiva e quella femminile in po-
poi gettato nel fiume dall’invidioso fratello sizione attivai(18): la pendula aversa risulta
Seth. La moglie Iside con le sembianze di un essere una variante della più comune pendula
falco volò alla sua ricerca e ritrovandone il conversa – meglio definita come mulier equi-

(14) Sui nani che indossano un’anfora come elmo cfr. (16) J.G. GRIFFITHS, Plutarch’s De Iside et Osiride, edi-
VERSLUYS 2002, CFN 104, pp. 204-205; CFN 086, pp. 178-181; ted with an introduction, translation and commentary, Cam-
sull’anfora come scudo cfr. VERSLUYS 2002, CFN 003-004, bridge 1970; MEYBOOM 1995, p. 302; MEYBOON, VERSLUYS
pp. 48-51, CFN 019, pp. 76-77; rientrano con entrambi i 2006, p. 189.
confronti il mosaico nilotico bicromo della casa di Nettuno (17) VERSLUYS 2002, CFN 021, pp. 79-80 (Columba-
a Italica in Spagna, VERSLUYS 2002, CFN 104, pp. 204-205, rium di Villa Doria Pamphili-Roma); CFN 035, pp. 101-102
e quello policromo del II sec. d.C. non contemplato nel (Casa dell’Efebo-Pompei), CFN 044, p. 117 (? - Pompei),
CFN e conservato nella villa di Silin in Tunisia, cfr. O. AL CFN 059, pp. 138-139 (Casa del Medico-Pompei); MEY-
MAHJUB, I Mosaici della Villa Romana di Silin, Roma 1984. BOON, VERSLUYS 2006, p. 183.
(15) L’oggetto è stato interpretato come un ventaglio, (18) Durante l’inondazione del Nilo a scopo rituale
cfr. CERAUDO, VINCENTI 2015, p. 260, ma potrebbe richia- l’unione divina era imitata non solo dalla coppia faraonica
mare anche un corno o una cornucopia. e da ballerini professionisti, ma si presume anche dalla
126 I. FERRARI

tans, in cui la donna siede di fronte all’uomo. di essere scaccia demoni: le latrine, infatti,
Al contrario nei mosaici nilotici con sympleg- non erano per i romani dei luoghi privi di ri-
ma è sempre l’uomo ad avere un ruolo attivo; schi, in quanto si credeva che fossero frequen-
la posizione più diffusa è quella da tergus, con tate da spiriti maligni in grado come alcuni
lui dietro e lei china in avanti; solo in un caso animali di arrampicarsi dalla fogna sulla quale
assieme ad un symplegma da tergo, sono pre- erano sedutii(22).
senti due ulteriori amplessi sempre su imbar- Più propriamente in questa funzione apo-
cazioni con le due figure l’una di fronte all’al- tropaica si può inquadrare la rappresentazio-
tra, tuttavia anche in questo caso la posizione ne a poppa di una figura in piedi con un elmo
maggiormente verticale dell’uomo sembra at- e uno scudo nel braccio sinistro, intenta a scac-
tribuirgli un ruolo attivoi(19). ciare un coccodrillo con una lunga asta (fig. 14,
Le peculiarità del presente mosaico non si C1-C2). Azione che si trova riproposta ad opera
ritrovano solo nelle due figure centrali, ma an- di nani in molte altre rappresentazioni niloti-
che in quella posta alla loro sinistra, una crea- che, cui il personaggio aquinate si riconduce
tura antropomorfa intenta a remare sulla pro- per via di due elementi: l’oggetto simile ad un
ra della barca, che si contraddistingue per ave- bastone all’altezza della vita e appeso a una
re una testa tondeggiante, due lunghe orecchie tracollai(23) e la lunga asta provvista di una
e una gobba (fig. 14, B1-B2). Un’ipotesi avan- protuberanza circolare all’estremitài(24).
zata è che si possa trattare di una figura con Il rettile sembra voler raggiungere la barca
addosso una maschera evocante il dio dalla te- ed è rappresentato inarcato e con le fauci ser-
sta di sciacallo: una rappresentazione parodi- rate (fig. 15, D1-D2). Il coccodrillo a partire dal
stica di Anubii(20). Osservando attentamente periodo repubblicano divenne per i Romani la
la figura in questione, tuttavia, si può notare personificazione della terra del Nilo, mentre
come nell’insieme essa sembri richiamare mag- l’atteggiamento degli egiziani nei confronti di
giormente una leprei(21), specie per la parti- questo animale estremamente pericoloso per
colare conformazione delle orecchie, non ritte l’uomo era equivoco, in quanto da un lato era
come in un canide, bensì molto più lunghe e inseguito e cacciato, dall’altro considerato sa-
rivolte all’indietro. Tuttavia la testa tondeg- cro e adorato. Quello della lotta fra nani e
giante presenta un muso pronunciato e semia- creature nilotiche è un tema ricorrente in que-
perto più simile ad un becco. A tal proposito, sto genere di rappresentazioni, e benché spes-
pur non escludendo l’ipotesi di una rappresen- so ritratti con connotazioni comiche, sono for-
tazione poco felice dell’artista, la si potrebbe temente ancorati alla tradizione egiziana che
considerare nell’insieme anche come una sorta considerava creature come coccodrilli e ippopo-

gente comune; S. CAUVILLE, «Les mystères d’Osiris à Den- ceptions of God in Ancient Egypt: The One and the Many,
dera. Interprétation des chapelles osiriennes», in BSFE Ithaca 1996, p. 87; R.H. WILKINSON, The Complete Gods
112, 1988, pp. 23-36; MEYBOOM 1995, pp. 309-312; VER- and Goddesses of Ancient Egypt, London 2003, p. 199.
SLUYS 2002, pp. 282-283; M EYBOON , V ERSLUYS 2006, Per ulteriori nessi fra la lepre e Osiride cfr. J. CHEVALIER,
pp. 191-192. A. HEERBRANT, Dizionario dei Simboli, II, trad. it. Milano
(19) Mosaici con symplegma da tergo: MEYBOON, VER- 1986, p. 18; E. ALBRILE, «Il firmamento magico e l’eresia
SLUYS 2006, CFN 003, pp. 48-49 (Ostia), CFN 004, pp. 49-50 del serpente. Aspetti della mitologia gnostica nel mondo
(Ostia), CFN 010, pp. 59-61 (con due ulteriori diversi sym- aramaico», in Studi sull’Oriente Cristiano 7, 2003, p. 28.
plegma) (Roma), CFN 020, pp. 78-79 (Roma). (22) G.C.M. JANSEN, «Interpreting images and epi-
(20) CERAUDO, VINCENTI 2015, p. 260, che pone come graphic testimony», in Roman Toilets 2011, pp. 165-181,
confronto una rappresentazione di Anubi in un mosaico secondo la studiosa in quest’ottica erano funzionali anche
policromo del II o al IV sec. d.C. custodito presso il Museo i comportamenti sconvenevoli dei nani, poiché suscitando
della Città di Rimini; cfr. G.L. GRASSIGLI, La scena dome- risate e ilarità contribuivano a tenere lontano il maligno.
stica e il suo immaginari. I temi figurati nei mosaici della Si ringrazia a tal proposito G.C.M. JANSEN per la cortese
Cisalpina, Napoli 1998, pp. 343-344; I. BALDINI, «Cultura segnalazione.
figurativa: dall’età dei Severi alla dinastia costantinia- (23) Un oggetto simile al bastone posseduto dalla figu-
na», in Aemilia. La cultura romana in Emilia Romagna dal ra aquinate si ritrova in alcuni nani raffigurati nel mosai-
III secolo a.C. all’età costantiniana (a cura di M. MARINI co nilotico della villa di Silin in Tunisia, cfr. AL MAHJUB
CALVANI), Venezia 2000, pp. 279-287. 1984, art. cit. alla nota 14.
(21) Gli Egizi consideravano la lepre un esempio di (24) Una simile asta è brandita da un nano raffigu-
rapidità, prontezza e acume sensoriale, ma anche un esse- rato nel mosaico nilotico di Collemancio di Cannara (Pg);
re in grado di raffigurare terribili creature sovrannaturali M.E. BARBIERI, «La forma urbana di Hurvinum Hortense»,
del mondo dei morti. Nella mitologia egizia la lepre era as- in Città romane. 3. Città dell’Umbria, ATTA, suppl. XI (a cura
sociata alla dea Unut, spesso raffigurata con le sue sembian- di L. QUILICI, S. QUILICI GIGLI), Roma 2002, pp. 33-42;
ze e connessa al culto di Osiride, cfr. E. HORNUNG, Con- VERSLUYS 2002, CFN 081, pp. 173-174.
LA LATRINA OCCIDENTALE DELLE TERME CENTRALI DI AQUINUM 127

Fig. 15. Aquinum, latrina oc-


cidentale delle terme
centrali, particolari del
mosaico nilotico: figu-
ra di coccodrillo (foto
D1, rilievo D2); prua a
forma di testa d’asino
con insegna a forma
di anguilla (foto E1,
rilievo E2; figura di
nuotatore (foto F1, ri-
lievo F2).

tami pericolose per l’uomo e le culture e pro- delle terme di Hurvinum Hortense a Colleman-
prio per questo associate al potere malvagio di cio di Cannara (Pg)i(28). Nelle rappresenta-
Seth: il loro rituale massacro durante l’inonda- zioni nilotiche spesso le imbarcazioni ave-
zione del Nilo richiamava quindi l’uccisione di vano la prua o la poppa, oppure entrambe,
Seth da parte di Horus. Questo valeva anche conformate a teste di animali come l’asino,
per la caccia a uccelli come gru e ibis, una sor- appunto, ma anche di leone e ibisi(29). L’asi-
ta di passatempo che aveva anche la valenza no nello specifico in Egitto era considerato
simbolica di cacciare il malei(25). l’animale da trasporto per eccellenza soprat-
Tutte e quattro le figure descritte si trova- tutto per il grano, e compare spesso raffigu-
no a bordo di un’imbarcazione di papiro con rato nelle scene nilotiche con addosso delle
la prua a forma di testa d’asino con appeso al anforei(30), un’attività molto importante che
collo un ciondolo, forse una bulla o una cam- avveniva con maggior vigore soprattutto agli
panella (fig. 15, E1-E2). Un immediato con- inizi dell’inondazionei(31). Il grano era per i
fronto lo si ha con tre mosaici nilotici, due in romani un bene simbolo di ricchezza e benes-
bianco e nero, quello nel cortile esterno della sere, fondamentale per il sostentamento di
tomba 16 presso l’Isola Sacra a Ostiai(26) e l’al- Roma e del suo impero e forse è proprio in
tro scoperto a Roma nel 1879 durante la co- questa ottica che si può spiegare il perché di
struzione degli argini del Tevere (attualmente un’imbarcazione così raffigurata, tesa a richia-
custodito al Museo di Palazzo Massimo)i(27), mare un trasporto simbolico di opulenza e pro-
e un terzo policromo presente nel frigidarium speritài(32).

(25) VERSLUYS 2002, pp. 283-284. (29) Per imbarcazioni con prua o poppa a forma di
(26) G. CALZA, La necropoli del porto di Roma nell’Iso- testa di ibis, VERSLUYS 2002, CFN 004, pp. 49-51; per quel-
la Sacra, Roma 1940, pp. 172-173, 294-297; BECATTI 1961, le con testa di leone, VERSLUYS 2002, CFN 001, pp. 43-45,
art. cit. alla nota 12, p. 306; I. BALDASSARRE, I. BRAGANTI- CFN 020, pp. 78-79.
NI, C. MORSELLI, F. TAGLIETTI, Necropoli di Porto. Isola (30) Riguardo raffigurazioni di asini intenti nel tra-
Sacra, Roma 1996, pp. 176-177; VERSLUYS 2002, CFN 020, sporto: VERSLUYS 2002, CFN 027, pp. 87-90 (Bassorilievo,
pp. 49-51. Roma); CFN 045, pp. 117-120 (Affresco, Pompei); CFN 045,
(27) M. BERTINETTI, «I mosaici del MNR. Progetti di re- pp. 117-120 (Affresco, Pompei); CFN 079, pp. 171-172 (Mo-
stauro e predisposizione», in AISCOM II, 1995, pp. 249-261; saico, Tivoli); CFN 082, pp. 174-175 (Mosaico, Santa Severa-
VERSLUYS 2002, CFN 020, pp. 78-79; A. ROTONDI, «Mosai- Pyrgi).
co con paesaggio nilotico», in Museo Nazionale Romano, (31) M.J. VERSLUYS, «‘Auf ein paar Stücken von Mu-
Palazzo Massimo alle Terme. I mosaici (a cura di R. PARIS, saico im Hause Massimi’. Bemerkungen zu drei römischen
M.S. DI SARCINA) Roma 2012, pp. 108-111, sch. 13, pp. 108- Mosaikfragmenten in Madrid», in Madrider Mitteilungen 41,
111; CERAUDO, VINCENTI 2015, p. 260. Anche nell’affresco 2000, pp. 248-249.
nilotico presente nel peristilio della casa del Medico a Pom- (32) In altre situazioni il richiamo al trasporto fluvia-
pei, la cabina di prua dell’imbarcazione ha la forma di testa le del grano è rappresentato proprio dalla presenza delle
d’asino, VERSLUYS 2002, CFN 059, pp. 137-140. anfore a bordo, come nel caso del mosaico nilotico della
(28) BARBIERI 2002, art. cit. alla nota 24, pp. 33-42; latrina occidentale delle terme di Nettuno a Ostia (vedi
VERSLUYS 2002, CFN 081, pp. 173-174. nota 16).
128 I. FERRARI

Fig. 16. Aquinum, latrina oc-


cidentale delle terme
centrali, dettagli grafi-
ci del mosaico niloti-
co: raffigurazioni fau-
nistiche (G-L); resa
delle increspature del-
l’acqua (M-Q).

Quel che contraddistingue ulteriormente nificati: non vi sono attestazioni a riguardo, tut-
l’imbarcazione del mosaico aquinate è la pre- tavia non si può escludere a priori la presenza di
senza di un’insegna sorretta da due esili aste so- un commercio incentrato sull’allevamento e
pra la prua, che allude chiaramente alla figura vendita di questa varietà di pesce.
di un animale anguilliforme, forse un’anguilla Analizzando la porzione danneggiata del
per via delle piccole pinne che spiccano sotto mosaico a sinistra dell’imbarcazione si indivi-
della testa: anche questo elemento ha carattere dua una sagoma umana frammentaria, di cui si
di unicitài(33). Un’interpretazione avanzata è conservano le gambe, il braccio sinistro, parte
che possa alludere in qualche modo alle insegne del busto e della testa (fig. 15, F1-F2). La posa
a forma di drago usate dalle gerarchie militari richiama quella di un nuotatore con il capo ri-
geto-daciche raffigurate in alcune gemmei(34), volto in avanti, i cui confronti si possono trova-
tuttavia tale ipotesi è da ritenersi poco probabile re nei mosaici dei frigidaria delle Terme del
per il contesto geografico e sociale cui fa rife- Nuotatorei(35) e dei Cisiariii(36) ad Ostia. Re-
rimento. Limitandosi a ciò che veramente essa sta dubbia la posizione del mancante braccio
sembra rappresentare, ossia un’anguilla, alla cui destro, se disteso e fluttuante oppure più proba-
fisionomia sembra chiaramente avvicinarsi an- bilmente nell’atto di sorreggere un oggetto pre-
che un’ulteriore figura frammentaria presente a sente in prossimità della testa costituito da due
sinistra dell’imbarcazione (fig. 16, G), forse una elementi: uno verticale simile ad un sottile ba-
tale insegna – tra l’altro collocata sulla testa stone e un altro tondeggiante posto in cima.
d’asino quasi a richiamare un qualcosa di pre- Completano la scena un’anatra con le ali
zioso simile al grano da esso trasportato –, po- sollevate nell’atto o di spiccare il volo o di di-
trebbe in questo caso alludere alla sfera econo- scendere in acqua (fig. 16, H), la porzione poste-
mica della città aquinate. Aquinum, il cui nome riore di un ulteriore uccello acquatico, forse
non a caso richiama quello dell’acqua, da un un’altra anatra (fig. 16, I) e una testugginei(37)
punto di vista geografico si colloca in linea (fig. 16, L). La resa delle increspature dell’acqua
d’aria a circa 25 km dalla costa tirrenica, ai piedi è realizzata in vari modi: con linee sormontate
del gruppo montuoso dominato dal Monte Cai- da gruppi di tre tessere disposte a triangolo di-
ro, in un’ampia area pianeggiante anticamente stanziate dalla linea di base (fig. 16, M) o anche
lambita ad est da tre laghi oggi prosciugati e bo- ad essa congiunte (fig. 16, N), da onde contigue

(33) L’unico esempio in cui si può trovare un con- (35) G. BECATTI, «Scavo di un edificio termale in Ostia
fronto è nell’emblema centrale del mosaico nilotico di antica», in ArchCl 19, 1967, p. 175; M. MEDRI, V. DI COLA,
Collemancio di Cannara (Pg); B ARBIERI 2002, art. Ostia V. Le Terme del Nuotatore. Cronologia di un’insula
cit. alla nota 24, pp. 33-42; VERSLUYS 2002, CFN 081, ostiense, Roma 2013, pp. 122, 135.
pp. 173-174. (36) BECATTI 1961, art. cit. alla nota 12, p. 39; J.R. CLAR-
(34) CERAUDO, VINCENTI 2015, p. 260, che cita come KE, Roman black and white figural mosaics, New York
confronto P. VITELLOZZI, Gemme e Magia dalle collezioni del 1979, pp. 24-25.
Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria, Milano 2010, (37) VERSLUYS 2002, CFN 002, pp. 45-48 (Mosaico,
pp. 78-81. Ostia).
LA LATRINA OCCIDENTALE DELLE TERME CENTRALI DI AQUINUM 129

curvilinee fuse alla linea di base (fig. 16, O), da


rettangoli di sei tessere interposti fra due linee
(fig. 16, P) e due tessere perpendicolari alla linea
di base (fig. 16, Q)i(38). Nel mosaico si registra
l’assenza di raffigurazioni inerenti la flora.
Le strutture murarie della latrina, così come
quelle dell’intero complesso termale, si conser-
vano soltanto per una quota non superiore al
metro d’altezza, tuttavia lo spessore murario,
l’assenza di crolli di conglomerato e il cospi-
cuo rinvenimento di tegole lascia ragionevol-
mente supporre una copertura a spiovente
sorretta da travi. Indizi emersi durante le in-
dagini di scavo indirizzano l’ipotesi ricostrutti-
va su di un vano con soffitto piano, derivante
dalla realizzazione di un tramezzo con un’in-
cannucciata, poi ricoperto di intonaco: sono
infatti documentati diversi frammenti di intona-
co con evidenti tracce in negativo del supporto.
Osservando i resti murari a livello del pavi-
mento sulla parete occidentale, si nota la pre-
senza di un intonaco bianco privo di pigmenta-
zioni di colore, a differenza dei numerosi fram-
menti recuperati durante l’indagine di scavo,
che lasciano intuire un impianto decorativo del Fig. 17. Aquinum, latrina occidentale delle terme centrali:
vano composto da riquadri policromi ma non sezione verticale della proposta ricostruttiva della
tale da consentire una ricostruzione attendibile latrina.
degli affreschii(39). Un ulteriore elemento da te-
nere in considerazione è il ritrovamento di fram-
menti di cornici di varie forme e dimensioni, strutturazione interna dell’impianto termale
forse pertinenti anche gli ambienti circostanti della metà del II sec. d.C.i(40), restituisce mol-
per via del forte rimaneggiamento del terreno ti elementi comuni riscontrabili in altri esem-
causato dai lavori agricoli; nonostante questo si pi documentati, ma anche alcuni nuovi dati in
può supporre la presenza quanto meno di un grado di ampliare la conoscenza di questa ti-
coronamento superiore, almeno nel punto di pologia di servizi.
contatto fra i muri perimetrali ed il soffitto in La documentazione raccolta ha contribui-
tramezzo di incannucciata intonacato (fig. 17). to ad elaborare una proposta ricostruttiva 3D
della latrina, con una metodologia imperniata
Considerazioni finali sullo studio sistematico delle evidenze archeo-
logiche, al fine di presentare i risultati inter-
Nel complesso la latrina occidentale delle pretativi in un “modello di conoscenza” identi-
terme centrali di Aquinum, frutto di una ri- ficato come sintesi dei dati raccoltii(41).

(38) Elementi che potrebbero contraddistinguere la datazione stilistica del mosaico nilotico, ma anche i rin-
una particolare bottega, cfr. CERAUDO, VINCENTI 2015, venimenti monetali recuperati durante lo scavo del canale
pp. 260-261. fognario della latrina e attualmente in corso di studio da
(39) P. CHINI, «Forica Romana in Via Garibaldi», in parte del dott. Giuseppe Sarcinelli, tutti databili a parti-
Archeologia Laziale 12, 1995, pp. 207-212. Nell’elaborazio- re dal II sec. d.C. in avanti: (US 2237) tre assi imperiali
ne dell’ipotesi ricostruttiva, tuttavia, si è deciso di prende- (II sec.), asse di Adriano? (117-138), sesterzio di Alessandro
re come esempio quello della latrina di via Garibaldi a Severo (222-235), sesterzio di Gordiano III (238-244), due
Roma (II-III sec. d.C.), in cui si stagliano su di uno sfondo antoniniani (III sec.), un AE di Diocleziano (284-305), un
bianco, una decorazione con pannelli a strisce rosse, gial- AE tardo-imperiale (IV sec. d.C.); (US 2287) 19 monete AE
le e verdi, disposta su due registri; tipologia decorativa romano imperiali (III-IV), 6 monete AE tardo imperiali
particolarmente diffusa e che restò in auge sino alla tarda (IV-V sec.) e tre dischi di piombo.
antichità (E.M. MOORMANN, «Decoration on Roman toi- (41) Per tecniche e metodologie utilizzate nell’elabo-
lets», in Roman Toilets 2011, pp. 55-57). razione della proposta ricostruttiva cfr.: I. FERRARI, «Ar-
(40) A tale periodo si riconduce, come già accennato, cheologia e grafica 3D, Il teatro e l’anfiteatro di Aqui-
130 I. FERRARI

Fig. 18. Aquinum, latrina oc-


cidentale delle terme
centrali: sezione oriz-
zontale della propo-
sta ricostruttiva della
latrina.

Si è così restituito un ambiente in cui sono la parete da veloci operazioni di pulizia come
state ricollocate le sellae pertusae nella loro po- semplici secchiate d’acqua. Anche la ricostru-
sizione lungo i lati nord ed est, tali da restitui- zione del sistema di distribuzione idrica del-
re l’originale capienza per un totale di 15 po- l’ambiente è risultata chiaramente leggibile, a
stazioni (4 sul lato corto e 11 su quello lungo), partire dalla fistula nella porzione mediana del
destinate agli utenti dell’impianto termale (fig. muro ovest che immetteva l’acqua nel basso
18). Caratteristica è la sponda marmorea alta bacino rettangolarei(42), passando per la ca-
26 cm posta a ridosso del retrostante muro pe- naletta in blocchi prospiciente le sedute ed in-
rimetrale: forse un espediente per proteggere fine nel canale fognario al di sotto delle sedute

num», in Spigolature Aquinati: Studi Storico-Archeologici rance and operation», in Sequence and Space in Pompeii (a
su Aquino e il suo Territorio. Atti della Giornata di Studio, cura di S.E. BON, R. JONES), Oxford 1997, pp. 125-126,
Aquino 2007, pp. 145-152; F. GABELLONE, I. FERRARI, 130; G.C.M. JANSEN, Water in de Romeinse stad. Pompeji
M.T. GIANNOTTA, A. DELL’AGLIO, «From museum to origi- – Herculaneum – Ostia, Leuven 2002, p. 60. Quello sul me-
nal site: A 3D environment for virtual visits to finds recon- todo e gli strumenti adoperati per la pulizia personale nel-
textualized in their original setting», in Proceeding of the le latrine è un dibattito ancora aperto: senza entrare nel
2013 Digital Heritage International Congress, Marseille merito si parte dal presupposto che se il foro orizzontale
2013, II, pp. 215-222; F. GABELLONE, D. TANASI, I. FERRA- delle sedute serviva per evacuare i rifiuti organici, quello
RI, «Virtual Archaeology and Historical Revisionism. The verticale era utilizzato per il lavaggio delle parti intime. Il
Neglected Heritage of Greek Siracusa», in Proceedings of the ritrovamento, specie in bagni privati, di frammenti cera-
18th International Conference on Cultural Heritage and New mici e conchiglie, potrebbe far supporre il loro uso come
Technologies, Vienna 2014, pp. 1-12; F. CARUSO, F. GA- una specie di salvietta asciutta in luoghi privi di acqua
BELLONE, I. FERRARI, F. GIURI, «Nuove proposte ricostrut- corrente, così come anche dei fogli di papiro citati da al-
tive per una rilettura critica della documentazione archeo- cune fonti. Al contrario nelle latrine pubbliche, dove era a
logica su Siracusa in età greca», in Virtual Archaeology Re- disposizione un rivolo d’acqua alla base delle sedute, po-
view 6 (12), 2015, pp. 19-28; F. GABELLONE, I. FERRARI, trebbero essere serviti allo scopo dei piccoli vasi o boccali
«La ricostruzione del soffitto ligneo del Villino Florio attra- trovati nei canali fognari di alcune foricae: nella latrina
verso tecnologie 3D», in Arkos. Scienza, restauro, valorizza- delle terme di Scolastica a Efeso le tracce di metallo col-
zione 17/18 (5a serie), 2017, pp. 72-82; I. FERRARI, A. QUAR- locate fra ogni coppia di sedute, sono ipotizzate essere
TA, «Portus Lupiae: new data for a reconstructive propo- ciò che resta di supporti verticali utilizzati per agganciare
sal», in Proceedings of 3rd IMEKO International Conference le brocchette quando non erano in uso. L’altro discusso
on Metrology for Archaeology and Cultural Heritage, Lecce metodo di pulizia è l’utilizzo dello xylospongium, un ba-
2017, pp. 583-588; I. FERRARI, «Le terme romane di Mal- stone provvisto di una spugna citato da alcune fonti come
vindi: dall’analisi architettonica all’elaborazione di una pro- Seneca, che racconta di un gladiatore germanico che pur
posta ricostruttiva», in Studi di Antichità 15, Galatina 2017, di non affrontare le belve nell’arena, si suicidò all’interno
pp. 5-22. di una latrina conficcandosi in gola un bastone con una
(42) La Jansen, a seguito dello studio dei bacini in mu- spugna (SEN. Epist., 70,20). Anche Marziale allude ad un
ratura posti a livello del pavimento nelle latrine di Pom- tale strumento, quando afferma che anche una lauta cena
pei, Ercolano e Ostia, ha ipotizzato che essendo troppo l’indomani non sarà niente, se non un affare per una spu-
bassi e quindi scomodi per il lavaggio delle mani, servisse- gna sfortunata posta su di un vile bastone (MARTIAL.,
ro invece per il risciacquo del bastoncino provvisto di spu- Epig., XII, 48). Sulle fonti e sul dibattito circa l’utilizzo
gna – lo xylospongium –, utilizzato per la pulizia intima degli dello xylospongium come strumento di pulizia personale
utenti, G.C.M. JANSEN, «Private toilets at Pompeii: appea- cfr.: A. SCOBIE, «Slums, Sanitation and Mortality in the
LA LATRINA OCCIDENTALE DELLE TERME CENTRALI DI AQUINUM 131

che, con un percorso a ritroso, sversava il tutto


nel ramo fognario principale esterno e paralle-
lo alla strada.
Per quanto concerne lo sviluppo in elevato
delle strutture murarie, l’attuale stato di con-
servazione impedisce di formulare ipotesi sul-
la loro effettiva altezza, così come sulla pre-
senza di una o più finestre, fondamentali per il
ricambio dell’aria e l’entrata della luce. L’uni-
co dato certo è l’ingresso alla latrina collocato $
nel lato occidentale, dove è presente una so- %
glia priva di elementi che lasciano ipotizzare
la presenza di una porta. I lati sud e est dove-
vano essere necessariamente chiusi, in quanto
comunicanti rispettivamente con il grande fri-
gidarium maschile e la vasca settentrionale di
quest’ultimo: probabile è quindi l’ipotesi di una
finestra nel muro settentrionale che dava sul
fronte stradai(43) (fig. 19, A).
In ultimo si è avanzata una proposta rico-
struttiva dell’apparato decorativo pavimentale,
interpretando e integrando parzialmente le la- Fig. 19. Aquinum, latrina occidentale delle terme centrali:
cune del mosaico presenti in aree non partico- proposta ricostruttiva 3D della latrina (A: vista
interna da sud; B: vista interna da nord).
larmente compromesse. Per le superfici parie-
tali si è optato per un restauro virtuale tipologi-
co, basato sul confronto con altre simili strut-
ture e costituito da semplici pannelli su fondo
bianco, realizzati con fasce di colore rosso,
giallo e verde, cui tenderebbero a ricondurre
gli elementi decorativi presenti sui frammenti
di intonaco recuperati (fig. 19, B).

IVAN FERRARI
IBAM CNR Lecce

Roman World», in Klio – Beiträge zur Alten Geschichte 68, Aquarum in Sicilia: Proceedings of the 10th International
1986, p. 411; A.T. HODGE, Roman aqueducts and water Congress on the History of Water Management and Hy-
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Die Pracht der Latrine: Zum Wandel öffentlicher edürfni- 2000, pp. 275-280; G.C.M. JANSEN, «Toilets and Health»,
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pp. 31-39; WILSON 2011, art. cit. alla nota 7, pp. 102-104; generale sul concetto di igiene in età romana cfr. HOBSON
HOBSON 2009, pp. 133-146; G.E. THÜRY, «Roman Sour- 2009, pp. 105-115.
ces», in Roman Toilets 2011, pp. 43-50; G. WIPLINGER, (43) Esempi in cui è attestata un’unica finestra sono
«Der Gebrauch des xylospongiums. Eine neue Theorie zu la latrina del foro di Pompei (A.O. KOLOSKI-OSTROW,
den hygienischen Verhältnissen in römischen Latrinen», «Design and Architecture», in Roman Toilets 2011, p. 54) e
in SPA. Sanitas Per Aquam. Tagungsband des Internatio- la latrina delle terme Taurine di Civitavecchia (VAN VAE-
nalen Frontinus-Symposiums zur Technik – und Kulturge- RENBERGH 2006, art. cit. alla nota 6, p. 117).
schichte der antiken Thermen (Aachen 2009), Leiden 2012,
pp. 295-304. Sui problemi connessi all’igiene delle latrine
Referenze grafiche e fotografiche:
cfr. G.C.M. JANSEN, «Studying Roman Hygiene: The Bat-
tle between the Optimists and the Pessimists», in Cura Tutta la documentazione grafica è opera dell’autore.

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