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POSTMEDIEVALE
SOCIETÀ AMBIENTE PRODUZIONE
10
2006
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All'Insegna delGiglio
U NI VERSITÀ DEGLI S T UDI DI G EN OVA M USEO CIVICO A LPINO
DISMEC "ARNALDO T AZZETTI"
L ABORAT O RIO DI ARCH EOLOGIA U SSEGLIO (TORINO)
. E STO RIA Al\1BIENTALE
(SEZ. GE O GRAFICO STO RICA)
a cura di
Tiziano Mannoni, Diego Moreno, Maurizio Ro ssi
Convegno - Tavola rotonda
enti patrocinatori
REGIONE PIEMONTE
PROVINCIA DI TORINO
COMUNE DI USSEGLIO
MUSEO CIVICO ALPINO ''ARNALDO TAZZETTI" DI USSEGLIO
MUSEO DEL PAESAGGIO DI VERBANIA
ANTROPOLOGIA ALPINA TORINO
cura scientifica
Tiziano Mannoni (ISCUM),
Diego Moreno (Università di Genova),
Maurizio Rossi (Museo Civico Alpino)
organizzazione
Maurizio Rossi, Anna Gattiglia
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Un'arma simile alla beidana valdese in Monferrato
Carlo Aletto'
Abstract: The evolution of farm tools into edged weapons was quite common in medieval and post-medieval periods; these arms
was also used in time of peace as farm tools in disguise, in arder to overcome the restrictions on military equipment. On the exter-
nal walls of two Romanesque churches in Monferrato are incised three graffiti representing objects which seem to correspond to a
cutting tool and its consequent extension into a hand weapon for military use similar to the beidana of the Waldensian Valleys. Both
objects, which are no longer in use, appear in scenes of the martyrdom of St Peter of Verona painted in the 17'h and 18'h centuries.
The graffiti are supposedly dated in the first decades of the 17'h century.
Keywords: Edged weapon, hand weapon, cutting tool, beidana, graffiti, modern age, Monferrato, Pietra da Cantoni.
Arma bianca, arma manesca, attrezzo da taglio, beidana, graffito, età moderna, Monferrato, Pietra da Cantoni.
Con una apprezzata relazione letta nel 1985 al confronto con un terzo graffito, presente sulla
10 Convegno internazionale di arte rupestre di parete esterna dell'abside del santuario della
Torri del Benaco, Laura Vaschetti presentò un Madonna dei Monti di Ottiglio ci ha consentito
ampio repertorio di graffiti rilevati sulle pareti di formulare un'interpretazione, già presentata
di chiese romaniche dell'Astigiano, classificati in forma preliminare'.
in gruppi in base alla funzione loro attribuita La chiesa di San Giorgio e Madonna delle Grazie
(funzione epigrafico-funeraria, devozionale, (Fig. 1) si trova su un piccolo rilievo (296 m) al
simbolico-figurativa, di memoria collettiva o margine orientale dell'abitato di Casorzo (Asti),
individualel-, Tra le 17 chiese romaniche indivi- in un'area in cui affiora la Formazione delle Sab-
duate, buona parte ebbe la chiesa di San Giorgio bie di valle Andona (Pliocene superiore, Astia-
e Madonna delle Grazie di Casorzo, la cui ric- no)". La chiesa di San Giorgio è attestata per la
chezza di graffiti era già nota e segnalata fin dal prima volta nel 1298 nel registro delle decime
secolo XIX3. Si tratta soprattutto di iscrizioni della diocesi di Vercelli come dipendenza della
che evocano eventi atmosferici straordinari e pieve di Rosignano", Venne consacrata nel 141 O
carestie, per un arco temporale che va dal XV o 14119; fu parrocchiale fino al 1434; nel secolo
al XX secolo, con evidente funzione di memoria XVI era abbandonata, ma manteneva funzione
collettiva di una comunità a economia contadina. cimiteriale l0. Il titolo di Madonna delle Grazie
Non mancano però anche elementi figurativi, di fu aggiunto nel 1733 quando venne demolita in
genere decorativo, simbolico, antropomorfo, e regione Prato Nuovo una chiesa campestre con
raffigurazioni di attrezzi di lavoro o di armi. A tale dedica e l'immagine votiva della Madonna
quest'ultimo gruppo appartiene un curioso og- fu solennemente trasferita nella chiesa di San
getto allungato, con un'estremità ricurva, inciso Giorgio. In seguito vennero tamponate tutte le
due volte sulle pareti della chiesa di San Giorgio monofore per un intervento decorativo all'inter-
e Madonna delle Grazie, che Laura Vaschetti no. Dopo il 1811 furono aggiunte una rotonda
descriveva come «un lungo arnese appuntito di circa 10 metri di diametro, con cupola emi-
dotato di manico-". Per quanto il graffito sia ben sferica e portico semicircolare di otto colonne
evidente almeno sulla parete esterna dell'abside, e una costruzione rettangolare simmetrica alla
non viene citato dagli altri autori che hanno a chiesa romanica destinata ad abitazione del
vario titolo descritto la chiesa di Casorzo". Il custode; inoltre venne aperto un arco trionfale
tra la prima chiesa e l'ambiente circolare e fu
tamponato il portale romanico; per motivi
1 Ecomuseo della Pietra da Cantoni, 1-15034 Cella
Monte (c_aletto@hotmail.com).
2 VASCHETTI 1986. 6 ALETTO2004: 56-57.
3 NICCOLINI 1877: 268-269. 7 BONSIGNOREet al. 1969.
4 VASCHETTI 1986: 192. 8 SELLA, FERRARIS 1945: 36.
5 NICCOLINI 1877: 268-269; DE STEFANO, VERGANO 1960: 9 KINGSLEY PORTER 1915: 260; VASCHETTI 1986: 203.
18-19; PITTARELLO 1984: 72; Musso 2001: 103-104. lO PITTARELLO 1984: 72; Musso 2001: 76.
163
Archeologia Postmedievale
10,2006, pp. 163-169
C ARLO A LETT O
Il B ARBERO1979: 7 I.
12 INZERRA B RACCO 1984 : 3 18.
13 KI NGSLEY P O RT ER 19 15: 260.
Fig. 2 - Casorzo (Asti), chiesa di San Giorgio e Madonna
14 P ITTARELLO 1984 : 70; C ERATO 1999 : 36 . delle Grazie, graffito presente nella campitura centrale
15 V ASCH ETT I 1986: 203-206. dell'abside (97 x 10 cm -).
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Un'arma simile alla beidana valdese in Monferrato
Fig. 3 - Casorzo (Asti): chiesa di San Giorgio e Madon na delle Grazie, graffito presente sulla parete meridionale
(lunghezza 79 cm).
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CARLO AL ETIO
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Un'arma simile alla beidana valdese in Monferrato
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C ARLO A LETI O
variabili da 2 a 5 cm circa, causate dall'impatto Il termine ante quem per l'arma di Casorzo
di palle d'arma da fuoco; impronte di queste dovrebbe quindi essere almeno il 1706 (e for-
dimensioni mancano in altre chie se del Mon- s' anche il 1642), mentre mancano dati concreti
ferrato e sono del tutto tipiche della chie sa di per stabilire un termine post quem. Non pare
Caso rzo, facendo ipotizzare per tutte un 'origine comunque che si debba scend ere troppo risp etto
nel corso di un preciso evento bellico, ch e po- al secolo XVII, se si considera ad esempio che
trebbe corrispondere con la tragica rappresaglia nell'iconografia di san Pietro da Verona un'arma
spagnola del 4/6/1642, quando furono tru cidate simile a quella di Casorzo compare solo poco
più di 100 persone rifugiate nel campanile della prima della metà del XVII secolo" ,
parrocchiale di Casorzo! '. Si tr atta soltant o di In conclusione l'oggetto graffito due volte sulle
un 'ipotesi, data anche la frequen za di sco ntri pareti estern e della chies a di San Giorgio e Ma-
militari in Monferrato per tutto il XVII seco- donna dell e Grazie di Casorzo è un 'arma mane-
lo, ma altri elementi sembrano rafforzar e tale sca, probabilmente derivat a per allungamento
congettura. Tra i graffiti datati della chie sa di del ferro da un attrezzo simile al mannaretto
Casorzo, alcuni sono in rapporto tale con le graffito a Ottiglio. L'epoca di produzione di
impronte dei proiettili da poter facilmente ri- questi graffiti dovrebbe essere ristretta al XVII
conoscerne la cronologia relati va: in particolare secolo, con una certa preferenza per i pr imi
un graffito datato 1634 è ant eriore all'impronta decenni di tale seco lo .
di un proiettile, mentre un altro graffito datato
1706 è sicuramente posteriore" .
33 Nel Martirio di S. Pietro da Verona del Guercin o
è effigiat a un'arma di dimensioni intermedie rispetto
ai gra ffiti d i Ca so rzo e Ottiglio , con lama ch e si allar ga
31 BREMIO 1911 : 2 14-2 15 . dall'impugn atura alla punta e incavo ar cuat o nella por-
32 ALETTO 2004: 66 , 73 . N el primo caso l'impronta zio ne di stale de l dorso ; il gancio dell 'impugn atura va a
di pro iettile sfiora il bo rd o infe rior e della scritta «1634 8 costituire un a vera e propria elsa . La p ala fu real izzat a
octob(ris) obuit hispan«: u>« uir», cance llando part e di una per la chiesa d i Santa Croce di Cas te l Bolognese nel 164 7
traccia lineare che serviva a mantenere costa nt e l'a mpiezza e att ua lmente è co nservata nell a Pinacoteca N azio na le
dei caratteri graffiti (colgo l' occasion e per correggere la di Bol ogna (STONE 1991 ). N on h o trovato t ra i rep erto ri
svista per cui nell a didascalia.alla fig. 1 di p. 6.6 di ALETTO ico n ografici di san Pietro da Ver ona rappresentazi oni
2004 ho trascritto l'anno «1643 » an ziché «1634 »). Nel più antiche di tale arma. Un'arma simile compare an co ra
secondo caso la pr eesistenza dell'impronta di un a palla dopo oltre un secolo nella pal a co l Martirio di S. Piet ro
d' arma da fuo co ha fatto int er rompere <I metà la parola da Verona, realizzat a nel 175 1 dal vero nese Piet ro Rotat i
«Decam pato» nel graf fito co n la scritta «1706 li 7 7bre Li per la chiesa di San Dom eni co di Casale M onferrato
Francesi / Hann o Deca-m pato / Da Torino ». (GABRIELLI 1935 : fig. 142).
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