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Anno XLI N.

122 Settembre 2006

nel segno di
ANDREA
MANTEGNA
arte e cultura a Mantova
in età rinascimentale

CIVILTÀ
MANTOVANA
Rivista semestrale

Il Bulino edizioni dʼarte


CIVILTÀ MANTOVANA rivista semestrale
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in copertina: Andrea Mantegna, particolare della scena dellʼIncontro nella Camera
degli Sposi. Mantova, Palazzo Ducale.

Referenze iconografiche
Archivio Il Bulino (pp. 12-39; 43b, 44, 46b, 47, 50-51, 53b, 56; 62-66; 88-115: 88, 92-93, 96, 99, 104-115
foto Roberto Bini; 162, 169b; 175-176, 181; 214, 216-217); archivio G. Ferlisi (40-61); archivio N. Zuccoli
(68-87); archivio L. Ventura (116-125); archivio C. Cerati (126-141, foto Roberto Bini); archivio U. Bazzotti
(144-159: 154-155 elaborazioni di Guido Bazzotti); archivio R. Iotti (162-172); archivio C. Fraccari (174, 177);
archivio R. Magnani (182-195); archivio C.M. Brown (196-207); archivio G. Malacarne (215, 218-223).

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1. Andrea Mantegna, Baccanale con tino.
2. Andrea Mantegna, Baccanale con Sileno.
LEANDRO VENTURA

TRA VIRTUS E VOLUPTAS


I Baccanali di Andrea Mantegna

Andrea Mantegna,
particolare del Baccanale con Sileno.

N ell’opera che ci è pervenuta di Andrea Mantegna P.O. KRISTELLER, Andrea


1

la comparsa del mito avviene con relativo ritardo Mantegna, Berlin - Leipzig
1902, p. 406. Sulla bibliografia
rispetto allo sviluppo di un corpus di immagini, per il resto, relativa alle stampe, soprattut-
ampiamente basato su una cosciente e colta ripresa del to sull’autografia delle inci-
mondo antico. A parte le presenze figurativamente mar- sioni mantegnesche, un’utile
ginali – ma simbolicamente rilevanti – dei miti di Arione, sintesi si può trovare in A.
Eracle e Orfeo nei pennacchi della Camera degli Sposi (fig. CANOVA, Mantegna ha dav-
vero inciso? Nuovi documenti,
4), le prime immagini realizzate da Mantegna ispirate al
mito antico le troviamo nell’incisione, assai prima degli 3. Andrea Mantegna, Cristo
exploits mitologico-allegorici dei dipinti per lo Studiolo di risorto tra i santi Andrea e
Isabella d’Este (fig. 5). Longino.
Tra le stampe di Mantegna, fin dalla pionieristica mo-
nografia dedicata all’artista da Paul Kristeller al principio
del XX secolo, gli studiosi hanno trovato una quasi una-
nime concordia nell’attribuire alla mano del maestro la
realizzazione di sette lastre: la Sepoltura di Cristo (fig. 9), il
Cristo risorto tra i santi Andrea e Longino (fig. 3), la Madonna
con Bambino (fig. 10), i due Baccanali (figg. 1-2) e le due parti
della Zuffa di dei marini (fig. 6)1.
I due Baccanali furono realizzati in due momenti suc-
cessivi ma vicini nel tempo, a partire dal Baccanale con tino,
e probabilmente nella seconda metà dell’ottavo decennio
118 L. Ventura

4. Andrea Mantegna, Arione


portato in salvo dal delfino. del Quattrocento, come sarebbe dimostrato dall’evoluzione
Mantova, Castello di san Gior- della tecnica incisoria2. Inoltre, le due immagini furono
gio, Camera degli Sposi. incise sui due lati della medesima lastra di rame, come
confermano non solo i dati tecnici, ma anche la notizia
documentaria fornita dall’inventario post mortem dei beni
«Grafica d’arte», XII (2001), presenti in casa di Ludovico Mantegna (1510), tra i quali
47, pp. 3-11, in part. pp. 4-5.
Si veda anche il più ampio troviamo
e contestualizzato contribu- uno stampo ut supra [di rame] cum le istorie de Bacho da ogni
to dello stesso A. CANOVA,
canto3.
Gian Marco Cavalli incisore per
Andrea Mantegna e altre notizie
sull’oreficeria e la tipografia a I due Baccanali, inoltre, vanno considerati come parte
Mantova nel XV secolo, «Italia di una sola immagine, piuttosto che come pendant, come
medioevale e umanistica», pensavano, per esempio, Michael Jacobsen e Ronald Light-
XLII (2001), pp. 149-179. bown4. E questa ipotesi di lettura unitaria viene confermata
Canova conferma su solide soprattutto dai dati iconografici e in particolare dal vino che
basi documentarie le posizio-
ni già espresse da Suzanne trabocca dal tino presente nel primo Baccanale e scorre in
Boorsch che negava il coin- basso verso il Baccanale con Sileno, collegando chiaramente
volgimento diretto del pittore le due scene tra loro.
nell’incisione delle lastre. S. Nel Baccanale con tino (fig. 1) la scena si apre sulla sinistra
BOORSCH, Mantegna e i suoi
incisori, in Andrea Mantegna, con un puttino che si volge all’esterno, disinteressandosi di
catalogo della mostra (Londra quanto avviene accanto a lui. Subito a destra, un uomo ma-
- New York 1992), a cura di J. turo e robusto con una pelle leonina panneggiata intorno al
Martineau, Milano 1992, pp. busto, regge sulle spalle un personaggio barbuto con i capelli
55-65 (si fa qui riferimento arruffati, che incorona di pampini e grappoli un giovane
all’edizione italiana che, pur
zeppa di errori di traduzione, è che a sua volta regge con la destra una cornucopia colma
la più facilmente reperibile). anch’essa di grappoli d’uva e di pampini5. In questo primo
Tra virtus e voluptas. I «Baccanali» di Mantegna 119

gruppo, grazie ai rispettivi attributi, si possono riconoscere


Eracle, con la pelle di leone, e Dioniso con la cornucopia
e la corona di pampini. Si deve sottolineare in particolare
l’identificazione di Eracle, fin qui sfuggita agli studiosi,
benché la pelle sia indiscutibilmente quella di un leone del
quale si riconoscono il pelame della criniera e una zampa6.
Al centro della scena, un gruppo di personaggi appartenenti
più chiaramente al thiasos dionisiaco attorniano un tino, dal
5. Andrea Mantegna, Il Parnaso,
quale sgorga copioso del vino che cade in terra a formare Parigi, Museo del Louvre.
un’ampia pozza. Un satiro osserva verso l’alto con una broc-
ca metallica in mano, mentre un giovane sta cedendo al son-
no dell’ebbrezza sorretto alle spalle da un altro personaggio,
forse un satiro; un bambino arrampicato sul tino si sporge
verso l’interno del contenitore con un braccio, mentre un
seguace di Dioniso con una pelle (questa sì) di capra sulle
2
Sulla datazione delle due
stampe mantegnesche si veda
spalle e dei campanelli al polso sta suonando un corno, e un la scheda di D. LANDAU in An-
satiro, con campanelli al gomito e alle caviglie, sta bevendo drea Mantegna, cit., pp. 279-
da una ciotola. In basso, davanti al tino, due bambini dor- 280, n. 75. Utile è anche il
mono con una piccola ciotola nei pressi. Sul fondo, dietro riferimento a K. OBERHUBER,
il tino, una vite carica di grappoli si arrampica sui rami di Mantegna e il ruolo delle stam-
pe: un prototipo di innovazione
un melo che, come la vite, fu creato da Dioniso. artistica in Italia e al Nord, in Il
Il Baccanale con Sileno (fig. 2) si apre a sinistra con una Rinascimento a Venezia e la pit-
figura che ricorda alcune delle personificazioni di vizi che tura del Nord ai tempi di Bellini,
popolano le opere tarde di Mantegna. Si tratta di una donna Dürer, Tiziano, catalogo della
mostra (Venezia 1999), a cura
grassa che, con sguardo assente, si volge all’esterno, mentre di B. Aikema, B.L. Brown, G.
un uomo, con i piedi nella pozza di vino, la sta caricando Nepi Scirè, Milano 1999, pp.
sulle spalle. Più al centro, un altro uomo sta portando sulle 145-149. Si può anche vedere
spalle un anziano, mentre al centro il grasso Sileno, antico la scheda essenziale redatta da
compagno di Dioniso, viene portato su una pelle di capra da V. SEGRE, in Andrea Mantegna
e l’incisione italiana del Rinasci-
tre satiri, uno dei quali gli sta ponendo sul capo una corona mento nelle collezioni del Museo
di pampini e grappoli, simile a quella di Dioniso7. All’estre- Civico di Pavia, catalogo della
mità destra dei musici stanno suonando un diaulos e una mostra (Pavia 2003-2004), a
siringa, strumenti a fiato propri del corteggio dionisiaco. cura di S. Lomartire, Milano
2003, pp. 93-94, n. 14, con
Sul fondo la scena è chiusa da una vite con i suoi frutti. ulteriore bibliografia.
3
R. SIGNORINI, New Findings
L’origine delle due immagini non è nota. Non si sa, about Andrea Mantegna: His
cioè, se le due incisioni siano la traduzione a stampa di Son Ludovico’s Post Mortem
un’opera realizzata in un altro medium come l’affresco, Inventory (1510), «Journal of
oppure se siano invenzioni originali, destinate fin dalla loro the Warburg and Courtauld
Institutes», LIX (1996), pp.
ideazione a essere incise. Su questo aspetto tra gli studiosi 103-118.
non vi è accordo. Eugenio Battisti, in un suo fondamentale 4
M.A. JACOBSEN, The Eng-
saggio sulla cultura mantegnesca, ha proposto di collegare ravings of Mantegna, Ph. D.
i Baccanali con la decorazione del palazzo di Revere, a sud Diss. (Columbia University
di Mantova, descritta poeticamente da Battista Fiera nel 1976), Ann Arbor 1979, p.
99; R. LIGHTBOWN, Andrea
carme Ad Marium fratrem8. Più di recente Andrea Canova, Mantegna, ed.. italiana, Mi-
in base alla scoperta di un contratto stipulato il 5 aprile lano 1986, pp. 271, 498-499,
1475 tra Mantegna e il giovane incisore viadanese Gian n. 209.
120 L. Ventura

6. Andrea Mantegna, Zuffa di


dei marini.
Marco Cavalli, ha sottolineato come Mantegna destinasse
all’incisione dei disegni9; e questi disegni potrebbero essere
stati realizzati appositamente per la stampa, dal momento
5
Questa figura è tratta da un che nel contratto il pittore pone molta attenzione alla sorte
sarcofago antico, per il quale dei fogli che non dovevano essere copiati o mostrati ad
si veda P. PRAY BOBER, R. alcuno e che dovevano essere immediatamente restituiti
RUBINSTEIN, Renaissance Ar-
tists & Antique Sculpture. A
al pittore dopo la trascrizione sulla lastra di rame (e simili
Handbook of Sources, London cautele vengono imposte dal pittore anche per le lastre).
- Oxford 1986, pp. 149-150, Quindi potrebbe risultare possibile che i due Baccanali siano
n. 119 (e anche pp. 116-119, stati elaborati graficamente da Mantegna appositamente per
n. 83 per alcuni motivi pre- essere tradotti a stampa.
senti nel Baccanale con Sileno).
Vedi anche SEGRE, op. cit., pp. Da questi brevi cenni risulta chiaro come molti dei
93-94, n. 14. dubbi sulle stampe mantegnesche – e in particolare sui due
6
Non si tratta, infatti, della Baccanali – allo stato attuale della ricerca non possano essere
pelle di una capra, come in sciolti; tuttavia, ciò che qui interessa definire è il contesto
LIGHTBOWN, Andrea Mante- culturale di riferimento entro il quale sono state create que-
gna, cit., p. 271.
ste immagini tematicamente di ambito dionisiaco. Se tenia-
7
Questi tre personaggi po-
trebbero essere Astreo, Ma- mo presenti le osservazioni di Battisti, possiamo ricordare
rone e Leneo, i tre figli di che è Leon Battista Alberti a considerare adatti alla decora-
Sileno nominati da NONNO zione delle ville temi campestri («alia quae aratoriam vitam
Tra virtus e voluptas. I «Baccanali» di Mantegna 121

exprimat»); e quindi un tema dionisiaco, con la sua cele-


brazione della fertilità della natura, è in effetti adatto a una DI PANOPOLI, Le Dionisiache,
residenza suburbana, ancorché principesca10. Potremmo, II (canti 13-24), a cura di D.
quindi, accettare l’ipotesi formulata da Battisti secondo la Del Corno, Milano 1999, p.
quale i due Baccanali potrebbero conservare memoria della 28 (canto XIV, vv. 96-101).
decorazione di Revere, e questo anche perché, accostando 8
E. BATTISTI, Mantegna e la
le due immagini, le estremità non sembrano concludere la letteratura classica, in Arte, pen-
siero e cultura a Mantova nel
composizione, ma rinviano a qualcosa d’altro situato oltre primo Rinascimento in rapporto
il limite della stampa, come se si trattasse dell’estratto di con la Toscana e con il Veneto,
un complesso figurativo più ampio, come poteva essere un atti del convegno (Firenze
fregio. Del resto non si può neanche dismettere totalmente - Venezia - Mantova 1961),
l’ipotesi di incisioni realizzate sulla base di disegni apposi- Firenze 1965, pp. 23-56, in
particolare pp. 26-31.
tamente realizzati, per diffondere temi iconografici legati 9
CANOVA, Mantegna ha dav-
alla cultura di corte. Qualunque sia l’origine dei Baccanali vero inciso?, cit., pp. 3, 8-9.
mantegneschi, risulta tuttavia difficile considerarli semplici Lo studioso, considerando
celebrazioni della fertilità campestre e della gioiosa sfre- approfonditamente il con-
natezza dionisiaca, perché devono essere letti nell’ambito tenuto del documento, ha
posto seriamente in dubbio
della più ampia utilizzazione del mito quale strumento di il diretto intervento del mae-
esemplificazione morale, che andava diffondendosi nelle stro nella realizzazione delle
corti del secondo Quattrocento italiano. lastre incise.
122 L. Ventura

7. Tiziano, Le tre età, Edim-


burgo, National Gallery of
Scotland.
La comprensione del significato di queste immagini
risulta complicata dalla mancanza di riferimenti univoci
a testi o a racconti mitologici noti. Il vino che scorre da
un’immagine all’altra ci suggerisce una delle possibili fonti
10
Il passo albertiano è tratto letterarie cui si potrebbero essere ispirati Mantegna e il
dal De re aedificatoria, IX, 4. suo dotto consigliere iconografico. Si tratta delle Immagini
L.B. ALBERTI, L’architettura di Filostrato nel passo in cui viene descritto un dipinto
(De re ædificatoria), testo la-
tino e traduzione a cura di raffigurante gli effetti del passaggio di Dioniso dall’isola di
G. Orlandi, introduzione e Andros. Dopo la trionfale conquista dell’India, cui seguì la
note di P. Portoghesi, Milano civilizzazione della regione con la fondazione di città, l’isti-
1966, II, pp. 804-805. BAT- tuzione di leggi e l’insegnamento della coltivazione della
TISTI, Mantegna e la letteratura
classica, cit., p. 30.
vite agli abitanti, il dio tornò in Europa e, nel corso delle
sue peregrinazioni, toccò varie isole dell’Egeo gratificando
11
Ciò spiegherebbe la presen-
za di uomini all’interno del o punendo gli abitanti a seconda della loro partecipazione
thiasos dionisiaco dei Baccanali ai culti dionisiaci. Giunto sull’isola di Andros, il dio pre-
di Mantegna: sarebbero gli miò gli abitanti che gli erano devoti, trasformando in vino
Andrii ebbri per il vino do- l’acqua del fiume dell’isola. L’isola diventò così uno spazio
nato loro dal dio.
consacrato, perché vi si celebrava il rinnovarsi dell’ebbrezza
12
Sull’uso delle fonti in que- con feste continue che coinvolgevano tutti gli Andrii11.
ste opere del pittore si veda
L. VENTURA, Pittura e lettera- Non si può, però, parlare di una semplice illustrazione
tura alla corte di Mantova. Un del mito. Qui è infatti già attivo il riferimento eclettico
itinerario nell’appartamento di alle fonti testuali antiche, ampiamente testimoniato in altre
Isabella d’Este, Mantova 1998; opere di Mantegna, come la Camera degli Sposi o i dipinti
S. CAMPBELL, The Cabinet of
Eros. Renaissance Mythological per lo Studiolo di Isabella d’Este12. L’umanista o, comun-
Painting and the Studiolo of que, il consigliere iconografico del pittore ha fatto uso di
Isabella d’Este, New Haven più fonti per costruire questa allegoria che, non va dimen-
Tra virtus e voluptas. I «Baccanali» di Mantegna 123

8. Tiziano, Gli Andrii, Madrid,


Museo del Prado.
ticato, contempla anche la presenza di Eracle, un eroe che
non ha particolari legami con Dioniso, ma che qui viene
chiamato a incoronare il dio13. Eracle è utilizzato come - London 2006; L. VENTURA,
Leon Battista Alberti e il prin-
figura paradigmatica della virtus, della forza morale, che si cipe: sondaggi dalla parte delle
pone in antitesi non tanto con Dioniso che non è solo il immagini, in Gli Este e l’Al-
dio dell’ebbrezza ma è anche un dio civilizzatore; l’antitesi berti. Tempo e misura, atti del
si stabilisce, invece, con i possibili effetti negativi dell’in- convegno, in corso stampa.
fluenza di Dioniso sull’uomo, esemplificati dall’ebbrezza 13
Eracle, tuttavia, e in parti-
scomposta dei personaggi. L’interpretazione moraleggiante colare le sue fatiche, vengono
portate a confronto con le
di queste due incisioni è già stata proposta sotto forma, imprese di Dioniso, sottoli-
però, di un semplice catalogo di vizi da cui guardarsi14. Le neando la superiorità del dio
due immagini propongono invece una lettura più artico- del vino. NONNO DI PANO-
POLI, Le Dionisiache, III (canti
lata, basata su una duplicità di fondo delle tematiche e dei
25-36), a cura di D. Del Cor-
significati simbolici dei singoli personaggi. no, Milano 2005, pp. 2811-13
I bambini addormentati in primo piano al centro del (canto XXV, vv. 170-244).
Baccanale con tino (fig. 1) sono preda del sonno, una situa- 14
Nel Baccanale con tino sa-
zione ambigua dal punto di vista spirituale. Non è un caso rebbero presenti la Superbia,
124 L. Ventura

che questi due bambini addormentati saranno ripresi quasi


letteralmente da Tiziano nelle Tre età della National Gallery
of Scotland (fig. 7)15. Questa ripresa iconografica da parte di
Tiziano non segna solo un ulteriore capitolo della fortuna
dell’opera di Mantegna, perché qui siamo di fronte anche
a un recupero della valenza simbolica di questo motivo.
9. Andrea Mantegna, Sepoltura
Il sonno dei bimbi tizianeschi denuncia come la coppia
di Cristo. sia sottoposta ai pericoli terreni del vizio e, in particolare,
della voluptas. Il sonno è una condizione pericolosa, perché
al riposo del corpo si accosta il riposo delle attività specu-
lative. Per questo motivo le ninfe vengono concupite dai
satiri durante il sonno, e Dioniso riesce a sedurre la vergine
cacciatrice Nicea solo dopo che costei si è addormentata
per aver bevuto inavvertitamente del vino16. Ma la voluptas
non è una condizione necessariamente negativa, perché
può sublimare nella virtus, così come la feconda voluptas
della Venere Terrestre può sublimare nell’amore spirituale
e virtuoso indotto dalla Venere Celeste17.
Si è fatto riferimento a una possibile ispirazione di
la Lussuria e la Gola, men- Mantegna alla fortunata condizione degli abitanti di Andros
tre nel Baccanale con Sileno beneficati da Dioniso. Se i Baccanali mantegneschi non
si dovrebbe vedere l’Acci-
dia. SEGRE, op. cit., p. 93. A possono essere ricollegati esclusivamente a quell’episodio
parte la singolare selezione e dell’epopea dionisiaca, diverso discorso dobbiamo fare per
distribuzione dei vizi nelle Tiziano e per Gli Andrii del Museo del Prado, dipinto per
due incisioni, un sistema di lo studiolo ferrarese di Alfonso d’Este (fig. 8). Il riferimento
rappresentazione così dida- è d’obbligo soprattutto per la struttura simbolica del dipinto
scalico è anomalo in Mante-
gna, dal momento che le sue di Tiziano che richiama alla mente i Baccanali di Mantegna.
immagini sono in genere più Anche in Tiziano, infatti, come in Mantegna, l’elogio
articolate dal punto di vista dell’ebbrezza si accompagna a un contrappunto moraleg-
tematico e simbolico. giante nel vecchio stremato steso in alto sulla collina con
15
A. GENTILI, Da Tiziano a un cespo d’erba verde in mano, simbolo di caducità, così
Tiziano. Mito e allegoria nel-
la cultura veneziana del Cin-
come simbolo di vanitas e di sregolata fecondità è la faraona
quecento, seconda ed., Roma sull’albero18.
1988, pp. 86-90. Come avverrà in Tiziano, le due incisioni di Mante-
16
NONNO DI PANOPOLI, Le gna esprimono attraverso la loro ambiguità simbolica la
Dionisiache, II, cit., pp. 64-65 possibilità offerta all’uomo di scegliere tra virtus e voluptas,
(canto XVI, vv. 250-284). ovvero di scegliere tra un Dioniso apportatore di civiltà e
17
Si veda al proposito an- prosperità e il Dioniso artefice dell’ebbrezza – che tuttavia
cora GENTILI, Da Tiziano a
Tiziano, cit., pp. 90-96 (con
altro non è se non una conseguenza dell’uso improprio
riferimento all’Amor sacro e dei frutti offerti dal dio civilizzatore. Mantegna qui sem-
Amor profano di Tiziano). Per bra ammonirci, come peraltro fa spesso nella sua opera
il contesto mantovano, L. quando utilizza il repertorio mitologico, a non lasciarci
VENTURA, Lorenzo Leonbruno. andare alla sfrenatezza e al vizio che può essere presente
Un pittore a corte nella Mantova
di primo Cinquecento, Roma nel corteggio dionisiaco, e a rimanere ben dentro la sicura
1995, pp. 95-118. via della civiltà e della virtù, qui rappresentate da Eracle ma
18
GENTILI, Da Tiziano a Ti- – anche – da Dioniso. Ed è questo il tema moraleggiante
ziano, cit., pp. 138-140. che, poco dopo la metà del Quattrocento, e nell’ambito
Tra virtus e voluptas. I «Baccanali» di Mantegna 125

10. Andrea Mantegna, Madon-


na con Bambino.
della cultura di corte, ben si adatta alle immagini. Il tema
dionisiaco viene costretto entro rigorose griglie simboli-
che ed esemplificative che costituiranno ancora a lungo
un modello per la produzione di immagini, confermando
anche sotto questo aspetto a Mantegna il ruolo di grande
innovatore dell’arte italiana.

ABSTRACT
An overview of Andrea Mantegna’s engraved work, and an analysis of
the two engravings of the Bacchanals.

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