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DEL

BICENTENARIO

COMITATO NAZIONALE

DELLINVENZIONE DELLA

PER LE

PILA

CELEBRAZIONI
DA PARTE DI

ALESSANDRO VOLTA

NEL

BICENTENARIO DELLINVENZIONE DELLA PILA 1799 1999

ALESSANDRO VOLTA

WITH

ENGLISH

ATTI
TRANSLATION OF THE GIVEN IN ON THE

GALVANI-VOLTA

AND OF AN

ROME, PAVIA

OPENING ESSAY
AND

COMO

ADDRESSES AND LECTURES

CONTROVERSY

COMO,

GIUGNO

2002

Copertina: Elaborazione grafica dellAlbo dOnore conservato presso lAula Volta dellIstituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere, Milano (foto: Daniela Ray).

Progetto editoriale e curatela del volume:

FEDERICO CANOBBIO-CODELLI

Consigliere culturale Centro di Cultura Scientifica A. Volta

Redazione: CENTRO DI CULTURA SCIENTIFICA ALESSANDRO VOLTA, COMO FRANCO GIUDICE, Dipartimento di Fisica Alessandro Volta, Universit degli Studi di Pavia GABRIELLA FONTANIVE ed ELISABETTA MARELLI (revisione testi) PIERO SOGNO (grafici pp. 46-56 e 330-339) Traduzioni: EMANUELA GINI (pp. 330-339) DORA LONGONI (pp. 307-329 e pp. 340-364)
Si ringrazia lISTITUTO LOMBARDO ACCADEMIA DI SCIENZE E LETTERE per aver cortesemente concesso la riproduzione dei manoscritti voltiani originali pubblicati nel Volume.

ACCADEMIA NAZIONALE DEI LINCEI CENTRO DI CULTURA SCIENTIFICA A. VOLTA, COMO COMITATO PROMOTORE COMASCO PER LE CELEBRAZIONI VOLTIANE ENEL SPA ISTITUTO G. CARDUCCI, COMO ISTITUTO LOMBARDO ACCADEMIA DI SCIENZE E LETTERE, MILANO LICEO VOLTA, COMO MUSE DES ARTS ET MTIERS, PARIGI MUSEI CIVICI DI COMO, TEMPIO VOLTIANO POLITECNICO DI MILANO SOCIET ITALIANA DI FISICA UNIVERSIT DEGLI STUDI DI PAVIA

Fotografie originali cortesemente messe a disposizione da:

Si ringrazia per limportante contributo informativo alla realizzazione del Volume: FABIO BEVILACQUA, GIANNI BONERA, Universit degli Studi di Pavia CENTRO DI CULTURA SCIENTIFICA A. VOLTA EMILIA MANCINELLI, Ufficio Studi, Camera di Commercio di Como ADELE ROBBIATI BIANCHI, Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere ANTONIO TAGLIAFERRI, Comitato Promotore Comasco per le Celebrazioni Voltiane

FAMIGLIA VOLTA UMBERTO F. MOLTENI ENZO PIFFERI PPV SISTEMI DIMMAGINE DANIELA RAY

2002 Volume fuori commercio pubblicato a spese del Comitato Nazionale per le Celebrazioni Voltiane.

A MARZIO TREMAGLIA

I Comitati locali comasco e pavese e il Comitato Nazionale per le Celebrazioni Voltiane hanno successivamente ampliato e arricchito questo schema, per cos dire, corale di manifestazioni, privilegiando le linee di unazione diffusa, capillare, di mediolungo periodo a una concentrazione pi massiccia di risorse su pochi singoli eventi.

Primo a essere definito e finanziato, il Programma regionale di manifestazioni per il Bicentenario della Pila 1799-1999 stato contrassegnato anche grazie al suo costante contributo di idee da ricchezza di stimoli culturali, attenzione per il mondo della scuola, delluniversit e in generale dei giovani, cura nellarmonizzare la matrice accademica e scientifica con le esigenze di una partecipazione diffusa presso i diversi strati della societ.

Le sofferenze della malattia e delle terapie non gli hanno mai impedito di accompagnare con assiduit le pi delicate fasi di concertazione del variegato Programma voltiano e di onorare i numerosi impegni ufficiali che il suo ruolo comportava.

avvio delle celebrazioni per il secondo centenario dellinvenzione della Pila elettrica da parte di Alessandro Volta ha avuto in Marzio Tremaglia, Assessore alla Cultura e Trasparenza della Regione Lombardia, un protagonista convinto, fattivo, autorevole, equilibrato e di profonda correttezza, la cui memoria ancora viva in tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e lavorare con lui.

Questo volume che si propone di raccogliere il quadro completo delle iniziative prodotte nel corso di queste Celebrazioni perci con ragione dedicato alla memoria di Marzio Tremaglia, intelligente e lungimirante amministratore, amico, compagno di strada, senza il quale gran parte di questo articolato Programma non avrebbe visto la luce.

PRESENTAZIONE

E cos stato per il primo centenario, il 1899, celebrato a Como, citt natale di Volta, nello stile grandioso della belle poque, alla vigilia di altre importanti rivoluzioni industriali e tecnologiche, con unimponente Esposizione dellindustria e delle arti, nella quale peraltro la preziosa raccolta di strumenti originali del padre dellelettricit cadde vittima, con tutto il resto, di un furioso incendio sviluppatosi ... da un corto circuito. LEsposizione venne rapidissimamente ricostruita e ricomposta, ma non cos le preziose raccolte scientifiche (prestate per loccasione dallIstituto Lombardo e dallUniversit di Pavia), il cui recupero, restauro e ricostruzione dovevano attendere un successivo centenario voltiano, quello della morte, nel 1927, affinch i cimeli cos reintegrati ricevessero per la munificenza dellindustriale comasco Francesco Somaini degna collocazione nel Tempio Voltiano.

Cos stato per la Pila: un ingegnoso dispositivo composto di povere cose che pure come ha ben ricordato Alberto Gigli Berzolari messe in pila traballante e tenute assieme in qualche modo, hanno contribuito in misura determinante allaffermazione [...] di quelle scienze che toccano cos da vicino tutti noi, la durata della nostra vita cos come il nostro modo di vivere; quelle scienze che [...] hanno avuto cos larga parte nel sorgere e nel consolidarsi di quella che oggi chiamiamo civilt dei consumi.

invenzione della Pila elettrica da parte di Alessandro Volta ha il privilegio di occupare nel corrente computo degli anni una data suggestiva, che richiama immagini di transizione critica, di cambiamento: 1799. Un grande secolo decisivo per la storia del mondo si conclude, uno nuovo si apre, annunciatore di nuove sensibilit e di nuove rivoluzioni.

Giunti al 1999, il clamore mediatico del Terzo Millennio si sovrappose alla pi composta ricorrenza voltiana la cui tenuta nel tempo peraltro nulla aveva da temerne, se solo si pensa alle ripercussioni dirette pi imponenti e diffuse dellinvenzione di Volta: lelettronica, linformatica, Internet. Quanto basta per dare contenuto a unaltra radicale rivoluzione nella tecnologia, nellorganizzazione del mondo produttivo, negli stili di vita. Nel dare inizio alle celebrazioni di questo secondo centenario della Pila, tuttavia non si preteso di ripetere i fasti dellEsposizione del 1899 (n di quella, successiva, del 1927), ma ci si voluti impegnare grazie al sostegno finanziario dei
6

Comitati Nazionale, Regionale Lombardo, Pavese e Comasco e alla generosit di alcuni privati a produrre un complesso articolato di iniziative distribuite, durature, di elevato valore scientifico, capaci di contribuire alla promozione della cultura e della sensibilit scientifica soprattutto tra i giovani. E questo tanto pi importante oggi che un certo sentimento antiscientifico tende sempre pi ad attribuire alla scienza colpe che essa, in quanto risorsa, non ha, ma che riguardano semmai luso che ne viene fatto.

Non opere in muratura, perci, ma opere a stampa, programmi multimediali, siti Internet, convegni, conferenze ed eventi espositivi, mostre itineranti, trasmissioni televisive. Lo stesso arco di tempo delle manifestazioni ha superato quello solitamente destinato ai centenari, interessando non solo il 1999 e il 2000 (anni a cavaliere dei quali si pongono i bicentenari dellinvenzione della Pila e del suo annuncio alla comunit scientifica) ma anche il 1998 (Convegno della Societ Italiana di Fisica a Como, prima vera tappa del lungo percorso), il 2001 e con la pubblicazione delle ultime opere in programma, questa inclusa lo stesso 2002. Il presente volume, rendendo conto di tutto ci con abbondanza di documentazione visiva, testimonia la variet degli stimoli culturali, delle modalit di comunicazione, degli argomenti trattati: se Alessandro Volta in primo piano ovvero sullo sfondo vi comunque presente, ci si per spesso preoccupati di chiamare in causa e interrogare lattualit e il futuro della scienza, della tecnologia, della nostra stessa civilt. Il libro si articola in cinque sezioni dedicate rispettivamente a: II) una monografia originale su Volta, uomo e scienziato;

I) le cerimonie inaugurali di Roma, Pavia e Como, con la riproduzione integrale delle principali relazioni che le hanno illustrate; III) il resoconto delle iniziative realizzate in occasione di questo Bicentenario;

IV) una sintesi delle onoranze tributate a Volta dallanno della sua morte alla vigilia del Bicentenario dellinvenzione della Pila;

La solenne apertura delle Celebrazioni, avvenuta presso lAccademia Nazionale dei Lincei a Roma il 19 marzo 1999, stata onorata dalla presenza del Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. La partecipazione a fianco del Comitato Nazionale del Comitato della Regione Lombardia e dei Comitati Promotori di
PRESENTAZIONE

La dimensione internazionale e il significato universale della scoperta voltiana hanno mobilitato un Comitato Nazionale, istituito dal Ministero per i Beni e le Attivit Culturali con Decreto 4 dicembre 1997 e successiva integrazione 1 ottobre 1998, Comitato del quale sono stati chiamati a far parte numerosi rappresentanti delle istituzioni governative, delle Universit, dei Centri di ricerca, delle Pubbliche amministrazioni, del mondo economico produttivo.

V) la traduzione in lingua inglese di alcune relazioni tenute nel corso di queste celebrazioni e di un saggio sulla disputa GalvaniVolta.

Pavia e di Como ha sottolineato, con la realizzazione di altre numerose e importanti iniziative, il ruolo delle realt territoriali in cui si maggiormente espresso il genio di Alessandro Volta e che delle sue memorie sono state e sono assidue custodi.

Rivolgiamo infine un caloroso ringraziamento alle discendenti del sommo Fisico, le contesse Ippolita e Piera Volta, che con grande costanza e disponibilit hanno seguito passo passo queste Celebrazioni, lasciando della loro discrezione, ma anche della loro sincera devozione per la memoria del grande Antenato, un ricordo grato e ammirato in tutti noi.

Un ulteriore arricchimento del Programma celebrativo si reso inoltre possibile grazie al consistente contributo dei privati, in particolar modo della Fondazione Cariplo che ha affiancato la Regione Lombardia e di Telecom Italia.

LUIGI DADDA Presidente Comitato Nazionale per le Celebrazioni Voltiane

MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVIT CULTURALI MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI / DIREZIONE GENERALE RELAZIONI CULTURALI MINISTERO DELL'UNIVERSIT E DELLA RICERCA SCIENTIFICA ACCADEMIA NAZIONALE DEI LINCEI ACCADEMIA NAZIONALE DELLE SCIENZE DETTA DEI XL ISTITUTO LOMBARDO ACCADEMIA DI SCIENZE E LETTERE REGIONE LOMBARDIA - ASSESSORATO ALLA CULTURA

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI COMO AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI PAVIA CAMERA DI COMMERCIO DI COMO CAMERA DI COMMERCIO DI PAVIA COMUNE DI COMO COMUNE DI PAVIA UNIVERSIT DEGLI STUDI DI PAVIA CENTRO DI CULTURA SCIENTIFICA ALESSANDRO VOLTA

Regione Lombardia
Assessorato alla Cultura

COMITATO REGIONALE PER LE CELEBRAZIONI VOLTIANE

SUGGERISCE LA VALENZA DI UNIVERSALIT DELL'INVENZIONE. RICONDUCE ALLA DIMENSIONE UMANA E STORICA IN CUI LINVENZIONE SI ORIGINATA.

CHE RICHIAMANO UNA MODERNA

IL SIMBOLO, COSTITUITO DA CERCHI CONCENTRICI PILA VISTA DALL'ALTO, LA FIRMA AUTOGRAFA DI ALESSANDRO VOLTA

LOGO UFFICIALE DELLE CELEBRAZIONI REALIZZATO DA TELECOM ITALIA PER LA REGIONE LOMBARDIA.

COMITATO PROMOTORE DI COMO PER LE CELEBRAZIONI VOLTIANE

COMITATO REGIONE LOMBARDIA PER LE CELEBRAZIONI VOLTIANE

COMITATO NAZIONALE PER LE CELEBRAZIONI VOLTIANE

COMITATO PROMOTORE DI PAVIA PER LE CELEBRAZIONI VOLTIANE

COMITATO NAZIONALE Andrea Albergati, Sindaco di Pavia Luigi Amerio, Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere, Milano Piero Angela, Giornalista scientifico Antonio Augenti, Direttore Generale Scambi Culturali Ministero Pubblica Istruzione Franco Bassani, Presidente Societ Italiana di Fisica Luigi Berlinguer, Ministro Pubblica Istruzione Pier Luigi Bersani, Ministro Industria Roberto Bertazzoni, Presidente Associazione Nazionale Industria Elettronica ed Elettrotecnica Fabio Bevilacqua, Universit di Pavia, Dipartimento di Fisica A. Volta Lucio Bianco, Presidente CNR Gianni Bonera, Universit di Pavia, Dipartimento di Fisica A. Volta, Presidente Comitato Organizzatore Pavese Alberto Botta, Sindaco di Como, Presidente Nicola Comitato Organizzatore Comasco, Presidente Fondazione Somaini Cabibbo, Presidente ENEA, Presidente Pontificia Accademia delle Scienze Carlo Calandra Buonaura, Presidente INFM Alberto Calligaro, Universit di Pavia, Facolt di Medicina Carlo Camerana, Presidente Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica di Milano Salvatore Cardinale, Ministro Poste e Telecomunicazioni Giulio Casati, Centro di Cultura Scientifica A. Volta (Segretario Tesoriere) Giacomo Castiglioni, Presidente Unione Industriali di Como Fausto Cereti, Presidente Alitalia Enrico Cerrai, Presidente AEM Milano Marco Citterio, Presidente Camera Commercio di Como Umberto Colombo Maria Corti, Universit di Pavia, Facolt Storia Lingua Italiana Giorgio Crisci, Presidente Ferrovie dello Stato Luigi Dadda, Politecnico di Milano, Presidente Consiglio Scientifico Centro di Cultura Scientifica A. Volta (Presidente) Umberto de Julio, Presidente Associazione Elettrotecnica ed Elettronica Italiana Adriano De Maio, Rettore Politecnico di Milano Maurizio Decina, Politecnico di Milano, Dipartimento Elettronica e Informazione Mario Della Corte, Prefetto di Como Pierluigi Della Vigna, Preside Facolt Ingegneria del Politecnico di Milano sede di Como Lamberto Dini, Ministro Affari Esteri Renato Dulbecco, CNR Gianfranco Facco Bonetti, Direttore Generale Relazioni Culturali del Ministero Affari Esteri Roberto Formigoni, Presidente Regione Lombardia Giorgio Fossa, Presidente Confindustria Gaspare Galati, Presidente IEEE Central and South Italy Section Alberto Gigli Berzolari, Universit di Pavia Giulio Giorello, Universit degli Studi di Milano Franco Iseppi, Direttore Generale RAI Salvatore Italia, Direttore Generale Ufficio Centrale Beni Archivistici Vladimir Kouzminov, Direttore UNESCO Venezia Rita Levi Montalcini, Presidente Istituto Enciclopedia Italiana Berardino Libonati, Presidente Telecom Italia Enrico Magenes, Universit di Pavia, Dipartimento di Matematica Luciano Maiani, Presidente INFN Giovanni Manera, Presidente Unione Industriali di Pavia Renato Manigrasso, Politecnico di Milano, Dipartimento Elettrotecnica Paolo Mantegazza, Rettore Universit degli Studi di Milano Alberto Martinelli, Universit degli Studi di Milano Salvatore Mastruzzi, Direttore Generale Ufficio Centrale Beni Ambientali e Paesaggistici Giovanna Melandri, Ministro Beni e Attivit Culturali Guglielmo Moscato, Presidente ENI Roberto Negrini, Politecnico di Milano sede di Como Amedeo Ottaviani, Presidente ENIT Antonio Padoa Schioppa, Presidente Istituto Lombardo Scienze e Lettere Paolo Padoin, Prefetto di Pavia Marcello Pera, Universit di Pisa Elserino Piol, Presidente AICA Renato Angelo Ricci, Presidente Onorario Societ Italiana di Fisica Luigi Rossi Bernardi, LITA Fabio Alberto Roversi Monaco, Rettore Universit degli Studi di Bologna Carlo Rubbia, CERN Giovanni Ruggeri, Presidente Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato Giorgio Rumi, Universit degli Studi di Milano, Facolt di Lettere e Filosofia Mauro Santomauro, Politecnico di Milano, Dipartimento Elettronica e Informazione Gian Tommaso Scarascia Mugnozza, Presidente Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL Roberto Schmid, Rettore Universit degli Studi di Pavia (Vicepresidente) Bruno Scrosati, Presidente Societ Chimica Italiana Armando Selva, Presidente Provincia di Como Mario Serio, Direttore Generale Ufficio Centrale Beni Archeologici, Architettonici, Artistici e Storici Francesco Sicilia, Direttore Generale Ufficio Centrale Beni Librari, Istituzioni Culturali ed Editoria Andrea Silvestri, Politecnico di Milano, Dipartimento di Elettronica Marco Somalvico, Politecnico di Milano, Dipartimento di Elettronica Bruno Soresina, Presidente ATM Milano Antonio Spallino, Presidente Centro di Cultura Scientifica A. Volta Michele 9

COMPOSIZIONE DEI COMITATI VOLTIANI PER IL BICENTENARIO DELLINVENZIONE DELLA PILA 1799-1999

COMITATO REGIONE LOMBARDIA Giuseppe Airoldi, Universit Commerciale L. Bocconi Fiorenzo Benzoni, Telecom Italia Gianni Bonera, Universit di Pavia, Dipartimento di Fisica A. Volta, Presidente Comitato Organizzatore Pavese Alberto Botta, Sindaco di Como, Presidente Comitato Organizzatore Comasco, Presidente Fondazione Somaini Carlo Camerana, Presidente Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica di Milano Alessandro Carugati, Unione Industriali di Como Giulio Casati, Societ Italiana di Fisica Daniele Fabrizi, Societ Elettrotecnica ed Elettronica Italiana Enrico Lironi, Fondazione Cariplo Piero Maccarini, Unione Industriali di Pavia Alberto Martinelli, Preside Facolt Scienze Politiche, Universit degli Studi di Milano Giovanni Monetti, Fondazione Banca del Monte di Lombardia Walter Nicodemi, Presidente FAST Federazione Associazioni Scientifiche e Tecniche Antonio Padoa Schioppa, Presidente Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere di Milano Giorgio Pederzoli, Libero Istituto Universit Carlo Cattaneo di Castellanza Renato Angelo Ricci, Presidente Onorario Societ Italiana di Fisica Roberto Schmid, Rettore Universit degli Studi di Pavia Andrea Silvestri, Politecnico di Milano Elio Sindoni, Presidente International School of Plasma Physics Piero Caldirola Antonio Spallino, Presidente Centro di Cultura Scientifica A. Volta Andrea Taroni, Preside Facolt di Ingegneria, Universit degli Studi di Brescia Marzio Tremaglia, Assessore alla Cultura, Regione Lombardia (Presidente). COMITATO PROMOTORE DI PAVIA Andrea Albergati, Sindaco di Pavia Silvio Beretta, Presidente Amministrazione Provinciale di Pavia Gianni Bonera, Universit degli Studi di Pavia (Presidente) Piero Mossi, Presidente Camera di Commercio di Pavia Roberto Schmid, Rettore Universit degli Studi di Pavia.

GIUNTA ESECUTIVA DEL COMITATO NAZIONALE Roberto Bertazzoni, Presidente Associazione Nazionale Industria Elettronica ed Elettrotecnica Gianni Bonera, Universit di Pavia, Dipartimento di Fisica A. Volta, Presidente Comitato Organizzatore Pavese Alberto Botta, Sindaco di Como, Presidente Comitato Organizzatore Comasco, Presidente Fondazione Somaini Luigi Dadda, Politecnico di Milano, Presidente Consiglio Scientifico, Centro di Cultura Scientifica A. Volta (Presidente) Giulio Casati, Centro di Cultura Scientifica A. Volta Como (Segretario Tesoriere) Gianfranco Facco Bonetti, Direttore Generale Relazioni Culturali del Ministero Affari Esteri Vladimir Kouzminov, Direttore UNESCO Venezia Franco Morselli, Dipartimento per lo sviluppo e il potenziamento dell'attivit di ricerca, Ministero Universit Ricerca Scientifica e Tecnologica Renato Angelo Ricci, Presidente Onorario Societ Italiana di Fisica Roberto Schmid, Rettore Universit degli Studi di Pavia (Vicepresidente) Francesco Sicilia, Direttore Generale Ufficio Centrale Beni Librari, Istituzioni Culturali ed Editoria Enrico Testa, Presidente ENEL Marzio Tremaglia, Assessore alla Cultura, Regione Lombardia (Vicepresidente).

Tedeschi, Presidente IRI Enrico Testa, Presidente ENEL Marzio Tremaglia, Assessore alla Cultura, Regione Lombardia (Vicepresidente) Tiziano Treu, Ministro Trasporti e Navigazione Renato Ugo, Universit degli Studi di Milano, Dipartimento di Chimica Vico Valassi, Presidente Unioncamere Lombardia Edoardo Vesentini, Presidente Accademia Nazionale dei Lincei Maria Zanibelli Anfossi, Direttore Biblioteca Universitaria di Pavia Luigi Zanzi, Universit di Pavia, Istituto Storia Moderna e Contemporanea Ortensio Zecchino, Ministro Universit e Ricerca Scientifica e Tecnologica Giuseppe Zerbi, Politecnico di Milano, Giuseppe Zingales, Dipartimento Chimica Industriale e Ingegneria Chimica Presidente IEEE North Italy Section

COMITATO PROMOTORE DI COMO Alberto Botta, Sindaco di Como, Presidente Comitato Organizzatore Comasco (Presidente) Marco Citterio, Presidente Camera Commercio di Como Armando Selva, Presidente Provincia di Como Antonio Spallino, Presidente Centro di Cultura Scientifica A. Volta (Coordinatore) Antonio Tagliaferri (Segretario).

10

INDICE

Dedica a Marzio Tremaglia Presentazione Composizione dei Comitati Voltiani

PARTE I

5 7 9
PER IL

CERIMONIE DI APERTURA DELLA PILA DI VOLTA

DELLE

CELEBRAZIONI

BICENTENARIO

19 MARZO 1999: SOLENNE APERTURA DELLE CELEBRAZIONI PER IL BICENTENARIO DELLA PILA DI VOLTA, ACCADEMIA DEI LINCEI, ROMA, ALLA PRESENZA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA OSCAR LUIGI SCALFARO

Programma delle Giornate inaugurali

13 14 15

Interventi di Luigi Dadda, Presidente del Comitato Nazionale per le Celebrazioni Voltiane, (p. 15) e di Edoardo Vesentini, Presidente dellAccademia Nazionale dei Lincei (p. 17) Alberto Gigli Berzolari, Alessandro Volta 1799 (p. 19) Siro Lombardini, Alessandro Volta: da una disputa accademica a una grande trasformazione delleconomia e della societ (p. 30) 20
MARZO

PARTE II

Carlo Rubbia, Premio Nobel per la Fisica, Dalla Pila di Volta alla pila a combustibile, Videoconferenza Universit di Pavia Teatro Sociale, Como (p. 46) Giuliano Pancaldi, Alessandro Volta filosofo naturale e scienziato, Teatro Sociale, Como (p. 59) G. Franco Bassani, Presidente Societ Italiana di Fisica, Attualit del Congresso Internazionale dei Fisici del 1927 a Como, Istituto Carducci, Como (p. 67)
E LO SCIENZIATO

1999: GIORNATA

DI APERTURA A

PAVIA

E A

COMO

46

GIANNI BONERA, ALESSANDRO VOLTA: LUOMO

PARTE III
LE

Luomo (p. 74) Lattivit di ricerca prima della Pila (p. 101) Dal dibattito con Galvani allinvenzione della Pila (p. 129) Lattivit scientifica dopo la Pila (p. 148)
MANIFESTAZIONI DEL

73

Fonti storiche (pp. 172-190) Approfondimenti (pp. 191-203) Antonio Spallino, Alessandro Volta: scienziato e cittadino, Torno (Como), 28 maggio 1999 (pp. 204-215) Volta e il suo tempo (Convegni e Pubblicazioni) (pp. 216-225) Scienza, tecnica, societ (Convegni e Pubblicazioni) (pp. 226-239) Filmati, Videodiffusione (pp. 240-241) DIVULGAZIONE

RICERCHE

Fabio Bevilacqua, Ritorno a Volta, Testo della relazione tenuta a Pavia il 20 marzo 2000 (pp. 158-170) Programmi e Comitati Voltiani (pp. 158-159) BOX: ELENCO TEMATICO E CRONOLOGICO DELLE INIZIATIVE (PP. 160-171)
E

BICENTENARIO

DELLA

PILA

DI

VOLTA

157

STUDI

172

216

11

Internet (pp. 242-243) Applicazioni multimediali (pp. 244-247) P George Coyne S.J., Scienza e Fede, Cattedrale di Como, 26 maggio . 1999 (pp. 248-259) MUSEI ALTRE Nuove strutture museali (pp. 260- 264) Mostre temporanee e itineranti (pp. 265-280)
INIZIATIVE E

MOSTRE

260 281

PARTE IV

Tecnologie (pp. 281-282) Ristrutturazioni, Restauri (pp. 283-284) Eventi, Spettacoli, Conferenze, Pubblicazioni (pp. 285-288) Intitolazioni, Targhe, Oggettistica, Varie (pp. 289-292)
INTITOLAZIONI DAL

1831 Tempietto di Camnago, Como Aula Volta. Universit di Pavia (p. 294); 1838 Monumento a Volta, Como (p. 294); 1846 Aula Volta, Istituto Lombardo (p. 295); 1878 Centenario accademico di Volta, Pavia (p. 295); 1880 Istituto poi Dipartimento di Fisica A. Volta, Pavia (p. 295); 1899 Centenario dellinvenzione della Pila (pp. 295-297); 1918 Primo volume dellEdizione Nazionale delle Opere di Volta (p. 298); 1927 Centenario della morte di Volta Tempio Voltiano, 1928 (pp. 298-301); 1945 Bicentenario della nascita di Volta (p. 301); 1949 Centocinquantesimo anniversario dellinvenzione della Pila (p. 301); 1952 Fondazione Francesco Somaini, Tempio Voltiano, Como (p. 302); 1977 Centocinquantesimo anniversario della morte di Volta (p. 303); 1982 Centro di Cultura Scientifica A. Volta (p. 302); 1991 Bicentenario degli Esperimenti voltiani (p. 303); 1995 Duecentocinquantesimo anniversario della nascita di Volta (pp. 303-304)

IL CULTO DI VOLTA: ONORANZE, CELEBRAZIONI, 1831 ALLA VIGILIA DEL BICENTENARIO DELLA PILA

293

MARCH 19TH 1999, ROME, OPENING ADDRESSES: Luigi Dadda (p. 307); Edoardo Vesentini (pp. 308-309); MARCH 19TH 1999, ROME, LECTURES: Alberto Gigli Berzolari, Alessandro Volta 1999 (pp.310-319); Siro Lombardini, Alessandro Volta: from an academic dispute to a great transformation of economy and society (pp. 320-329); MARCH 20TH 1999, PAVIA-COMO, LECTURE: Carlo Rubbia, From the Voltaic Pile to the fuel cell (pp. 330-339); COMO, LECTURES: Giuliano Pancaldi, Alessandro Volta as a natural philosopher and a scientist (pp. 340-347); G. Franco Bassani, The relevance of the International Conference of Physicists in 1927 in Como (pp. 348-352); ESSAY: Gianni Bonera, From the controversy with Galvani to the invention of the Battery (pp. 353-364); A Note on the English translation of Alessandro Voltas writings concerning the invention of the Pile (p. 365)

PARTE V (ENGLISH TRANSLATIONS) OPENING ADDRESSES AND LECTURES IN ROME, PAVIA AND COMO, WITH 305 AN ESSAY ON THE GALVANI-VOLTA CONTROVERSY

12

PARTE I

CERIMONIE DI APERTURA DELLE CELEBRAZIONI PER IL BICENTENARIO DELLA PILA DI VOLTA


P.14

PROGRAMMA

DELLE

GIORNATE
15

INAUGURALI

ALLA PRESENZA DEL

SOLENNE APERTURA DELLE CELEBRAZIONI BICENTENARIO DELLA PILA DI VOLTA ACCADEMIA NAZIONALE DEI LINCEI, ROMA
PER IL

19

MARZO

P.

1999

PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA OSCAR LUIGI SCALFARO

GIORNATA

DI APERTURA A

20

MARZO

P.

46

1999

PAVIA

E A

COMO

13

PROGRAMMA

ALLA PRESENZA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ON. OSCAR LUIGI SCALFARO SOTTO GLI AUSPICI DELLACCADEMIA NAZIONALE DEI LINCEI E DEL COMITATO NAZIONALE PER LE CELEBRAZIONI VOLTIANE

ACCADEMIA NAZIONALE

VENERD 19

DELLE

GIORNATE
DEI

MARZO

1999,

INAUGURALI

LINCEI, ROMA

ORE

11

INDIRIZZI DI SALUTO: EDOARDO VESENTINI, PRESIDENTE ACCADEMIA NAZIONALE DEI LINCEI LUIGI DADDA, PRESIDENTE COMITATO NAZIONALE PER LE CELEBRAZIONI VOLTIANE RELAZIONI: ALBERTO GIGLI BERZOLARI, ALESSANDRO VOLTA 1999 SIRO LOMBARDINI, ALESSANDRO VOLTA. DA UNA DISPUTA ACCADEMICA A UNA GRANDE TRASFORMAZIONE DELLECONOMIA E DELLA SOCIET
STAMPA:

CONFERENZA

PRESENTAZIONE

DEL

PROGRAMMA

DELLE

MANIFESTAZIONI

CON I

CON COLLEGAMENTI IN VIDEOCONFERENZA TRA LE DUE SEDI, PRESIDENTI DELLA ROYAL SOCIETY (LONDRA) E DELLINSTITUT DE FRANCE (PARIGI), CON IL PRESIDENTE E LASSESSORE ALLA CULTURA DELLA REGIONE LOMBARDIA E IL PRESIDENTE DELLISTITUTO LOMBARDO ACCADEMIA DI SCIENZE E LETTERE

GIORNATA CELEBRATIVA A PAVIA E A COMO

SABATO 20

MARZO

1999

SOTTO GLI AUSPICI DEL

AULA VOLTA, UNIVERSIT


SALUTO
DEL

RETTORE ROBERTO SCHMID E DELLE AUTORIT PRESENTAZIONE DEL GABINETTO FISICO DI VOLTA, RELAZIONE DI FABIO BEVILACQUA, RELAZIONE DI CARLO RUBBIA IN VIDEOCONFERENZA CON COMO
ORE 15 VOLTA OGGI: STRUMENTI, MANOSCRITTI E SCRITTI RELAZIONI DI GIANNI BONERA, GIULIANO BELLODI, LIDIA FALOMO, FRANCO GIUDICE, FABIO BEVILACQUA, RENATO SORRENTINI

COMITATO NAZIONALE

DEGLI

E DEL

STUDI

COMITATO PROMOTORE LOCALE

DI

PAVIA,

ORE

9.45

DI

PAVIA

MUSEO PER LA STORIA DELLUNIVERSIT, ORE 17 ROBERTO SCHMID E ALBERTO CALLIGARO, INAUGURAZIONE DEL GABINETTO FISICO DI VOLTA
COMITATO NAZIONALE E DEL COMITATO PROMOTORE LOCALE DI COMO

SALUTI DELLE AUTORIT INTERVENTI DI LUIGI DADDA, ANTONIO SPALLINO, MARCO CITTERIO PROIEZIONE DE LA SCINTILLA DI VOLTA DEL POLITECNICO DI MILANO/ANTENNA 3 VIDEOCONFERENZA DA PAVIA: RELAZIONE DI CARLO RUBBIA RELAZIONE DI GIULIANO PANCALDI CONSEGNA DI ATTESTATI AD ASSOCIAZIONI PER ATTIVIT VOLTIANE

SOTTO GLI AUSPICI DEL

TEATRO SOCIALE, COMO,

ORE

9.15

OMAGGIO ALLA TOMBA DI VOLTA E VISITA AL TEMPIO VOLTIANO, ORE 15.30 SALA CASARTELLI (SALA
RELAZIONI
DI

LUDWIG VAN BEETHOVEN, SINFONIE N. 2 E N. 6 (PASTORALE) DIRETTORE PETER MAAG CON LORCHESTRA STABILE DI COMO COLLEGAMENTI IN VIDEOCONFERENZA REALIZZATI CON IL CONTRIBUTO DI TELECOM ITALIA 14

TEATRO SOCIALE, COMO,

FRANCO BASSANI

DEI

NOBEL), ISTITUTO CARDUCCI,


E

ALBERTO LONGATTI
ORE

ORE

17.30

21

PER IL

SOLENNE APERTURA DELLE CELEBRAZIONI BICENTENARIO DELLINVENZIONE DELLA PILA ACCADEMIA NAZIONALE
PRESIDENTE
DELLA

19 MARZO 1999
DEI

ALLA PRESENZA DEL

REPUBBLICA ON. OSCAR LUIGI SCALFARO

LINCEI, ROMA

DI

VOLTA

ignor Presidente della Repubblica, illustri autorit, signore e signori, a nome di tutti i membri del Comitato Nazionale per le Celebrazioni Voltiane che ho lonore di presiedere, desidero porgervi i pi sentiti ringraziamenti per aver voluto onorare con la vostra presenza questa cerimonia che d inizio alle celebrazioni per il bicentenario dellinvenzione della Pila da parte di Alessandro Volta.

Si tratta di uninvenzione che stata nei due secoli trascorsi la radice della conoscenza di un nuovo e in gran parte sconosciuto aspetto della natura e insieme la sorgente di innumerevoli applicazioni che hanno profondamente cambiato la vita dellintera umanit.

I due illustri relatori di questo incontro, il Prof. Alberto Gigli Berzolari della stessa Universit di Pavia, ove Alessandro Volta stato ricercatore e docente, e lAccademia dei Lincei, Prof. Lombardini, rievocheranno la sua figura, la sua opera di scienziato e limpatto dellinvenzione della Pila sulla vita economica e sociale.

Palazzo Corsini, sede dellAccademia Nazionale dei Lincei, in Via della Lungara a Roma (da unantica stampa).

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Luigi Dadda, Presidente del Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Bicentenario dellInvenzione della Pila da parte di Alessandro Volta (Comitato Nazionale per le Celebrazioni Voltiane).

Auspico che le celebrazioni voltiane che oggi qui inauguriamo valgano a ricordare allItalia e al mondo intero lopera di Alessandro Volta, ma anche a suggerire stimoli perch lattivit di ricerca sia considerata tra le massime priorit della vita del nostro Paese. LUIGI DADDA

Lobiettivo delle Celebrazioni Voltiane la rievocazione su quanto Volta ha fatto e su quanto ha suscitato con la sua scoperta, ma accanto alla rievocazione non possiamo non porre la nostra meditazione sul futuro della ricerca, non solo come espressione della perenne aspirazione delluomo alla conoscenza, ma anche per limpatto che da essa si genera sul modo di vivere, sulle relazioni umane, sulla cultura in generale.

Non possiamo a tale proposito non ricordare lo stimolo della disputa con Galvani; forse se la disputa sul galvanismo non fosse avvenuta oggi non saremmo qui a celebrare Volta.

La sede dellAccademia dei Lincei, dove ci troviamo, mi stimola a osservare come Alessandro Volta possa insegnare moltissimo anche ai ricercatori e docenti di oggi per essere arrivato allinvenzione della pila certamente per la capacit di intuizione che propria dei geni, ma una capacit di invenzione che stata anche fecondata da un paziente e lungo lavoro di sperimentazione oltre che da un costante dialogo con i colleghi anche di altri Paesi.

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CERIMONIE

DI APERTURA

Una curiosit intellettuale insaziabile, quella di Volta che, accompagnata da una forte indipendenza quasi una solitudine di pensiero lo pone tuttavia in una posizione appartata nella storia della scienza, con una visione per la quale leventuale applicazione pratica di una scoperta non unoperazione successiva e separata, ma sembra integrata intimamente al processo creativo. Come osservava Vito Volterra, mentre per lo sviluppo delle macchine a vapore, almeno nel periodo eroico di creazione delle macchine a fuoco, fonte dei pi ingegnosi e famosi trovati fu lofficina stessa, e solo in seguito la scienza, scrutando il funzionamento delle macchine industriali, costru quel mirabile monumento che accoglie tutti i fenomeni della natura e li domina con i concetti della termodinamica, fu il contrario per lelettricit. La Pila continua Volterra gi pronta per le sue svariate applicazioni procede direttamente dal laboratorio di fisica dellUniversit di Pavia. Ma ci vale non soltanto per la pila, ma per lelettroforo e per i risultati ottenuti da Volta nella chimica e nella chimica-fisica dei gas.
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MARZO

Unavventura intellettuale, quella della ricerca scientifica, alla quale partecipa nelle parole di Volta chiunque nello studiare le meravigliose opere della Natura mira a nessun altro fine che quello di venir in cognizione della verit, o nelle parole di Galileo chi mira pi alto con il volgersi al gran libro della natura, che l proprio oggetto della filosofia.

Il primo convegno, presieduto nel 1931 da Guglielmo Marconi e da Orso Mario Corbino, e coordinato da Enrico Fermi, con la partecipazione di scienziati illustri, come Marie Curie, Niels Bohr, Werner Heisenberg, Wolfgang Pauli, Bruno Rossi, Arnold Sommerfeld, fu dedicato alla fisica nucleare: un tema di avanguardia, in quegli anni, che, considerato nella prospettiva storica, pu dirsi tipicamente voltiano: una problematica puramente speculativa e a quellepoca lontana dalla realt quotidiana, che nel giro di poco pi di un decennio avrebbe alterato profondamente la nostra vita e la stessa struttura della societ.

La ringrazio, Signor Presidente, per aver voluto onorare con la Sua presenza la Cerimonia solenne di apertura delle Celebrazioni Voltiane. Organizzare questa giornata inaugurale, insieme al Comitato Nazionale per le Celebrazioni Voltiane, stato, per i Lincei, un atto coerente con la presenza, nellAccademia, della Fondazione Alessandro Volta. Istituita con un Regio Decreto, nel 1930, per iniziativa della Societ Generale Italiana Edison di Elettricit, la Fondazione ha svolto, fino ai primi anni settanta, unintensa attivit, anticipando, in una serie di convegni scientifici internazionali di alto livello, questioni che hanno assunto una rilevanza crescente con il passare degli anni: dallEuropa alla storia dei rapporti Oriente-Occidente, dai problemi dellimmunologia a quelli della nutrizione, allastrofisica, alla matematica.

ignor Presidente della Repubblica, Signor Presidente della Corte Costituzionale, Onorevole Ministro dellUniversit e della Ricerca Scientifica e Tecnologica, Onorevoli Rappresentanti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, illustri ospiti, cari colleghi, signore e signori.

Edoardo Vesentini, Presidente dellAccademia Nazionale dei Lincei.

1999

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Il Presidente della Repubblica On. Oscar Luigi Scalfaro riceve in omaggio dai Presidenti del Comitato Nazionale per le Celebrazioni Voltiane e dellAccademia Nazionale dei Lincei il volume su Volta di Giovanni Polvani, ristampato in occasione del Bicentenario.

Anche nella sua vicenda umana, quella di Volta resta una figura singolare. Come racconta Giovanni Polvani nella biografia pubblicata dalla Domus Galilaeana nel 1942 e ristampata, in occasione delle celebrazioni che iniziano oggi, a cura dellAccademia Nazionale dei Lincei, dellAccademia Nazionale delle Scienze detta dei XL e del Comitato Nazionale per le Celebrazioni Voltiane e della quale, Signor Presidente, mi permetto di farLe omaggio Vuole la tradizione che Volta da piccolino abbia avuto uno sviluppo mentale cos tardivo e lento, da far temere che rimanesse muto. N le apprensioni svanirono del tutto quando a quattro anni pronunci la sua prima parola un no secco secco perch solo tre anni dopo giunse finalmente a possedere scioltezza di parola. Pochi anni pi tardi, adolescente, allontanato dalla scuola dei Gesuiti per volont dello zio canonico, egli si trov al centro di quei dissidi religiosi che attraversavano famiglie profondamente cattoliche, come quelle dei Volta, la cui densit clericale annota Franco Venturi sembra esser stata eccezionale, anche per unepoca in cui grande era il numero dei frati, preti e monache. Ma quel primo no pronunciato a quattro anni pu considerarsi il preannuncio di quella indipendenza intellettuale alla quale Alessandro Volta, pur cogliendo grandi successi e prestigiosi riconoscimenti, volle restare fedele, riuscendo a percorrere con grande dignit, in anni perigliosi, la sua lunga vicenda terrena. Unimpresa difficile, non solo a quei tempi. EDOARDO VESENTINI

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CERIMONIE

DI APERTURA

quella virt che cieca passa per interposti umidi tratti dal vile stagno al ricco argento e torna da questo a quello con perenne giro (Lorenzo Mascheroni, 1793)

ALESSANDRO VOLTA 1799

ALBERTO GIGLI BERZOLARI

Forse la strada pi breve, semplice ed elegante, per raccontare della Pila e del suo funzionamento non quella indicata dagli scienziati ma, come a volte succede, quella intuita dai poeti. E quella riassunta nei quattro versi che costituiscono il sottotitolo della presente relazione.

possibile parlare di Alessandro Volta e dei suoi importanti contributi allarricchimento del sapere scientifico, percorrendo strade diverse ma tutte convergenti verso quel nuovo modo di pensare ai fenomeni elettrici maturato con linvenzione della Pila nel 1799. E non facile dire cose nuove perch di lui e della sua opera gi stato detto tutto o quasi. Pochi scienziati, infatti, hanno lasciato cos ricca documentazione, tra pubblicazioni e manoscritti, e pochi hanno avuto altrettanti cultori come lui. La raccolta pressoch completa e ricchissima dei suoi manoscritti conservata presso lIstituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere.
Alberto Gigli Berzolari. In basso, cimeli di Alessandro Volta presso lIstituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere.

ALESSANDRO VOLTA 1799

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Lorenzo Mascheroni (Bergamo, 1750 Parigi, 1800).

Dar qualche sommaria notizia su Volta e lambiente in cui ha operato e poi cercher di richiamare in termini semplici quello che esprimono quei quattro versi dellInvito; quali argomenti avrebbero portato Volta a pensare che due metalli diversi come il vile stagno e il ricco argento, a contatto con interposti umidi tratti, potessero dar luogo a quella virt che cieca pu essere mossa da questo a quello con perenne giro. Con felice intuizione e poetica sintesi, quella catena chiusa di tre conduttori diversi a contatto tra loro che costituisce il cosiddetto singolo elemento voltaico della Pila settecentesca.

Con lInvito del 1793, egli ricorda allavvenente e colta poetessa Paolina Secco-Suardo Grismondi, di nome arcadico Lesbia Cidonia, la promessa di allietare, con una sua visita, la Citt del Ticino e il suo Ateneo. Sono 529 versi sciolti eleganti e accorati, con i quali il poeta immagina di essere guida alla preziosa visitatrice lungo un percorso che prevede incontri con i maestri, la visita ai musei, alle aule, ai gabinetti scientifici, alle biblioteche, ai giardini botanici da cui lAteneo Ticinese attingeva larga fama con la sua collocazione tra i maggiori dEuropa. Avrebbe incontrato Volta e assistito alle prime fasi della sperimentazione che lo avrebbe portato, anni dopo, allinvenzione della Pila.

Il poeta labate Lorenzo Mascheroni, ricordato da Vincenzo Monti quale insigne matematico, leggiadro poeta ed ottimo cittadino. Collega ed amico di Volta nellAteneo Ticinese, egli ha lasciato, tra le sue opere pi significative, lInvito a Lesbia Cidonia quale poeta e la Geometria del Compasso quale matematico.

Erano gli anni che ormai vedevano al tramonto lera pionieristica dei cosiddetti fisici elettrizzanti. Quando il fuoco elettrico (o virt elettrica) era considerato da fisici e naturalisti, nonch da teatranti, imbonitori e ciarlatani, come fluido al quale attribuire i fenomeni naturali pi vari, nonch capace di grandi e meravigliosi giochi; cos conquistando e deliziando nei salotti eleganti e nelle arene popolari, cavalieri, dame, cicisbei e poveracci, specie quando si era scoperto che le dame generalmente si elettrizzano pi facilmente e in miglior maniera degli uomini e le giovani meglio delle vecchie ; quel fuoco era poi considerato da medici, seri e meno seri, come fluido vitale e possibile fonte di nuove e straordinarie metodiche terapeutiche quasi fosse una sorta di panacea universale.

Mostrava fin dallinfanzia grande interesse per le scienze naturali e, in particolare, per i fenomeni elettrici.

olta era nato a Como il 18 febbraio 1745. Si formava in un ambiente familiare e scolastico angusto e conservatore; dopo gli studi elementari in famiglia veniva avviato alla scuola dei Gesuiti e infine al Seminario. Trovava tutte le premesse per lavvio al sacerdozio; ma non ne avrebbe sentita la vocazione.

Questi pittoreschi e divertenti amatori e i loro meravigliosi giochi avrebbero poi trovato maggior spazio nelle Accademie, nelle grandi Scuole e nelle Universit; riguadagnando cos quella
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DI APERTURA

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Ragazzo, Volta aveva letto opere scientifiche importanti e di diffusione europea; ad appena diciotto anni dimostrava di avere gi una solida preparazione e grande spirito di osservazione, nonch singolari capacit sperimentali; la sua giovanile attivit poetica era apprezzabile. Operava in sede privata, a lungo al di fuori di strutture pubbliche e, in particolare, universitarie. Nella sua formazione scientifica, stato un autodidatta, senza altra direzione, se non quella dellindagator suo talento.

dignit scientifica che avevano gi avuto nel passato e poi parzialmente perduta, nonch assorbendo quello spirito e metodo nuovi della filosofia naturale galileiana che avrebbe influenzato profondamente, pur nelle diversit di concezioni, il pensiero scientifico di fine secolo XVIII.

Operava, essenzialmente, negli ultimi trentanni, inquieti ed esaltanti, del secolo che aveva visto profonde trasformazioni politiche, culturali e sociali; la rinascita della Lombardia indotta dalle riforme austriache e francesi, i trionfi di Napoleone Bonaparte, il sorgere della nuova Europa e della nuova America, laffermarsi della ricerca naturalistica nelle Accademie e nelle Universit, nonch di quella tecnologica nelle officine. Aveva trovato Principi generosi e potenti sotto tutte le bandiere vivendo nella straordinaria e stimolante atmosfera dellIlluminismo settecentesco che riconosceva nella scienza, con spirito galileiano, non solo un veicolo per lacquisizione di conoscenze di frontiera da parte di pochi dotti e per pochi dotti, ma un veicolo efficacissimo per la liberazione spirituale delluomo.

Nella maturit ha avuto la fortuna di essere coinvolto nel grande disegno riformatore dellImperatrice Maria Teresa dAsburgoLorena e del figlio Giuseppe II. Dopo pochi anni di impegno didattico nel Ginnasio di Como, nel 78 veniva chiamato per chiara fama sulla cattedra di Fisica Sperimentale dellAteneo Ticinese. La notoriet che aveva raggiunto lo collocava in quel gruppo di eminenti personalit che il governo di Vienna aveva voluto in quella sede, per farne una delle maggiori dellImpero.

Ancor giovane trovava nei circoli scientifici europei gli interlocutori pi stimolanti per il confronto di idee e di metodi; quegli interlocutori che non trovava, a parte qualche eccezione, in Italia dove il quadro educativo e scientifico era molto povero perch refrattario alla penetrazione di idee e metodi nuovi e inerte ai fermenti filosofici settecenteschi.

Lesperienza di Stephen Gray e laccensione dellalcool (da Eusebio Sguario, Dellelettricismo, Venezia, 1746).

stato per cinquantuno anni suddito dellImpero austriaco, nellordine e nella sicurezza, poi, per diciotto anni, cittadino della Repubblica Cisalpina e del Regno di Napoleone, tra smarrimenti, esaltazioni e grandi onori e, infine, per tredici anni, ancora suddito austriaco, nel grigiore della Restaurazione; in tutti i casi, suddito o cittadino prudente, devoto, fedele e ossequiente.

La campagna sperimentale che duecento anni fa ha portato alla invenzione della Pila, trova sostanzialmente in tre date la sua origine, i suoi sviluppi pi significativi e il suo completamento; rispettivamente, nel 92, 96 e 99. Quella campagna che esprime,
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Scena di battaglia napoleonica, da Memoriale di SantElena, del conte di Las Cases, Vol. I, Torino 1842 (p. 336).

Nel 92 quello che restava dellantico Ducato Visconteo-sforzesco era periferica provincia austriaca e le notizie che provenivano dalla vicina Francia erano per tutti fonte di grande inquietudine. La Rivoluzione esaltava la sovranit della ragione e tale idea penetrava gi, sia pure molto lentamente, nel Ducato. Ma agli uomini di scienza e di scuola, in particolare, era difficilmente comprensibile che in nome di quella sovranit si dicesse che il sapere era considerato una forma detestabile di aristocrazia e il genio un crimine contro luguaglianza e, ancora, che i prodigi dellepoca rivoluzionaria si erano manifestati senza gli scienziati e malgrado gli scienziati e dal genio senza istruzione. E mandando poi alla ghigliottina Antoine Lavoisier nel 94, il maggiore tra i fondatori della chimica moderna, si dicesse la repubblica non ha bisogno di scienziati.

Ma le stesse date richiamano momenti difficili e di smarrimento per gran parte dei sudditi o dei cittadini europei; avrebbero lasciato un segno cos profondo e duraturo che non pu non essere richiamato, sia pure molto brevemente.

complessivamente, il maggior contributo italiano, e tutto italiano, alla scienza europea in un momento straordinario per le fortune del pensiero scientifico e tecnologico.

Nel 96 larmata di Napoleone portava in Italia idee nuove; ma, per fortuna, ormai moderate e non pi fonte degli eccessi e delle crudelt del terrore. Tali idee erano accompagnate da simboli strani, nonch da violenze e da intemperanze volgari e blasfeme creando smarrimenti e confusioni; ma aprivano anche orizzonti verso nuove aspirazioni proponendo diversi modelli di vita, nuovi ideali di libert e uguaglianza che nel Ducato, dopo circa trecento anni di dominazione straniera, prima spagnola e poi austriaca, non erano ancora familiari e spesso pressoch sconosciuti.

Nellaprile del 99, larmata austro-russa occupava la Lombardia, approfittando delle distrazioni di Napoleone in Egitto. Al loro ritorno, gli austriaci avrebbero manifestato duramente i loro risentimenti verso i lombardi perch troppo presto avevano dimenticato, assorbendo quelle nuove idee, i benefici culturali, economici e sociali che il buon governo di Vienna aveva promosso in poco meno di mezzo secolo. LAteneo Ticinese veniva soppresso e i professori dimessi; professori e studenti che avevano fatto buona accoglienza ai francesi e alle nuove idee finivano in prigione, altri venivano proscritti o fuggivano altrove.

LAula Magna dellUniversit di Pavia.

Volta veniva travolto da quegli avvenimenti; licenziato e impaurito si rifugiava nella quiete della sua Como dove, malgrado la confusione, la mancanza di denaro e lo smarrimento generale, portava a compimento le ricerche sulle propriet elettriche delle catene di conduttori, inventando la Pila. Avrebbe ripreso il suo insegnamento, dopo quei tredici mesi sfortunati, con il ritorno di Napoleone in Lombardia. Volta, dunque, dava inizio e poi portava a termine la sua maggiore opera scientifica ma anche altre di non poco conto vivenCERIMONIE
DI APERTURA

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Rinunciando a scendere in dettagli scientifico-tecnici di una fisica che, tra laltro e per alcuni aspetti, ancor oggi non appare del tutto semplice, cercher ora di illustrare lopera voltiana sulle catene di conduttori, aderendo al linguaggio e alle metodologie quali emergono dalla discussione di fine 700; quindi, senza estrapolazioni o interpretazioni rese possibili dalle conoscenze del poi.

do nellatmosfera turbolenta e infuocata degli ultimi dieci anni del XVIII secolo tra inquietudini e paure. Per fortuna la sua indole prudente, nonch il suo aristocratico distacco verso le insinuazioni di essere austriacante o giacobino a seconda della bandiera vincente, gli avrebbero consentito di superare quel momento difficile senza seri danni.

La battaglia del Ponte dArcole, da Memoriale di SantElena, del conte di Las Cases, Vol. I, Torino 1842 (p. 595).

e ricerche di Luigi Galvani, anatomista a Bologna, erano di carattere fisiologico e riguardavano, in particolare, il funzionamento dei muscoli e quindi la loro stimolazione per via nervosa. Erano state avanzate diverse ipotesi ma, con laffermarsi degli studi sui fenomeni elettrici, quella del fluido nerveoelettrico quale responsabile delle stimolazioni prendeva via via quota, anche per effetto della crescente familiarit con quei fenomeni e della tendenza di allora ad attribuire a essi gli effetti pi disparati.

La sperimentazione di Galvani iniziava, dunque, in un quadro dottrinale sostanzialmente ancora confuso e lipotesi dell esistenza di una elettricit animale era ancora molto discussa. Tra laltro, nessun fatto sperimentale suggeriva chiaramente quale meccanismo potesse dare origine al fluido nerveo-elettrico, n suggeriva la sua localizzazione nel corpo degli animali. I maggiori contributi sarebbero stati, in larga misura, italiani.

Con discutibili approcci su piano metodologico, con confusione tra elettricit osservata sugli animali ed elettricit osservata negli animali, e altrettanta confusione sui risultati ottenuti operando su animali vivi e animali morti, si faceva strada, grazie anche agli studi sul comportamento della torpedine e di altri animali simili, lipotesi dellesistenza di una elettricit propria del corpo umano e di quello degli animali, ossia di una elettricit animale di origine biologica e diversa da quella allora nota.

Volta, a quel tempo, si occupava solo marginalmente di quei problemi.

Nel 91 Galvani rendeva pubbliche le sue ricerche con lopuscolo De viribus electricitatis in motu muscolari commentarius.

LAula Volta dellUniversit di Pavia.

Aveva avuto la ventura di osservare un fatto inatteso e in certa misura casuale: le zampe posteriori di rane morte e scorticate si contraevano collegandone i nervi lombari con i muscoli crurali mediante un arco conduttore metallico; interpretava quanto osservato immaginando nervi e muscoli quali sedi sbilanciate di un fluido elettrico di origine biologica e diverso da quello allora noto appunto lelettricit animale che per ribilanciarsi si scaricava lungo larco conduttore dando luogo alla stimolazione del muscolo. Allarco conduttore attribuiva una funzione passiva e
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Lesperienza di Galvani sulla rana (L. Figuier, Les grandes inventions anciennes et modernes, Parigi, 1861).

Quanto osservato era nuovo e sorprendente suscitando ovunque curiosit e incredulit. Volta superava presto le sue riserve e a partire dal marzo 92 si dedicava pienamente allo studio di quei fenomeni.

Quella di Galvani era uninterpretazione puramente elettrobiologica.

sottovalutava il fatto che le contrazioni erano pi vivaci quando larco era costituito da due metalli diversi a contatto tra loro, luno appresso allaltro.

Volta, al contrario di Galvani, sopravvalutava limportanza dellarco costituito da due metalli diversi e attribuiva squilibri elettrici diversi e permanenti ai loro contatti con i nervi preposti alle contrazioni muscolari: luno con i nervi lombari e laltro con le terminazioni nervose dei muscoli crurali; ai diversi squilibri elettrici ai due contatti era dovuta la corrente elettrica che, fluendo nel sistema nervoso ed eccitandolo stimolava le contrazioni muscolari. Negava, quindi, la necessit di pensare allesistenza di una elettricit animale di origine biologica e per di pi diversa da quella allora nota, assegnava al sistema nervoso della rana la funzione di arco scaricatore e alla rana stessa la funzione di sensibilissimo rivelatore di una elettricit attivata altrove attraverso processi fisici. Con la sbrigativa affermazione in somma la diversit de metalli che fa egli prendeva una posizione che in seguito non avrebbe pi abbandonata perch tale diversit sarebbe per lui diventata man mano da favorevole a necessaria. Quella di Volta era uninterpretazione puramente elettrofisica.

Inizialmente, egli aderiva alle concezioni di Galvani, a parte qualche variante, dandone notizia nella sua Memoria prima sulla elettricit animale del maggio 92. Ma a distanza di pochi giorni, basandosi su una grande varier di osservazioni, si dissociava da tali concezioni con la Memoria seconda sullelettricit animale.

I metalli, egli affermava, si comportano non pi come semplici deferenti, ma come veri motori di elettricit. Era su posizioni nuove e coraggiose perch difficilmente accettabili dalla scienza ufficiale del tempo che negava ai metalli e alle loro combinazioni propriet elettricamente attive.

Volta rafforzava le sue convinzioni operando anche con le terminazioni nervose di muscoli diversi da quelli motori; in particolare, fermava la sua attenzione sulla stimolazione, nelluomo, di organi di senso e riusciva a provocare il sapore acido o alcalino sulla lingua e bagliori allocchio operando sempre e solo con archi bimetallici.

Precisava, riassumendo, il suo pensiero con la Memoria terza sulla elettricit animale, ma riferendosi agli aspetti pi fisiologici che fisici delle sue osservazioni.

Le due interpretazioni erano diametralmente opposte e prendeva avvio quella controversia scientifica esclusiva e dura che tutta Europa avrebbe seguito con grande curiosit e partecipazione e
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DI APERTURA

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Linterpretazione voltiana avrebbe portato in pochi anni alla invenzione della Pila e relative conseguenze; quella galvaniana, a lungo e sfortunatamente dimenticata dopo linvenzione della Pila, avrebbe portato allaffermazione dellelettrofisiologia ma a molti decenni di distanza. La discussione chiudeva una prima fase con il 92 per riprendere, vivacissima, poco dopo, ma su strade diverse e contrapposte.

Quelle povere rane, insieme ad altri animali, sarebbero state sottoposte alle pi incredibili vessazioni. Ma allora erano impensabili le straordinarie conseguenze alle quali avrebbe portato lesame del comportamento di animaletti tanto innocui e innocenti e, per di pi, apparentemente senza vita.

che sarebbe poi rimasta celebre nella storia della scienza.

A. Volta, Questionario di esperienze sulla rana preparata in modo diverso (Cart. Volt. J27 recto, Istituto Lombardo).

Scendere nei contenuti della controversia tra i due schieramenti che si erano formati, non semplice anche mantenendosi su linee generali. Tra laltro, la discussione sarebbe stata molto sottile e dettagliata e non vorrei correre il rischio di non apparire chiaro ed essenziale. Galvani e i suoi seguaci avrebbero sempre sostenuto le loro concezioni iniziali ponendo al centro della discussione lesistenza dellelettricit di origine biologica quale responsabile delle contrazioni. Sperimentando sempre con le rane ma senza metalli e con archi costituiti da conduttori umidi quali parti del corpo (per es. le dita) bagnate di sudore, saliva e sangue, ottenevano le contrazioni. Laffermazione voltiana la diversit de metalli che fa veniva cos clamorosamente smentita e si poteva affermare che i metalli.non possiedono alcuna segreta magica virt. In breve.

Negli anni 95 e 96 si apriva una nuova e decisiva fase della sperimentazione.

Volta reagiva con grande determinazione sottoponendo a una severa verifica sperimentale tutte le ipotesi affiorate nel frattempo e riusciva a generalizzare la sua teoria del contatto ai conduttori umidi utilizzati da Galvani e seguaci; quindi, riusciva a far rientrare i loro risultati, ottenuti in assenza di metalli, nellambito delle sue concezioni.

Se Galvani e i suoi seguaci avevano eliminato i metalli operando sempre sulle strutture biologiche, Volta, al contrario, avrebbe sempre operato con catene metalliche ma eliminando le strutture biologiche e sostituendole con semplici soluzioni di sale in acqua; e avrebbe avuto successo perch senza leliminazione delle rane o di qualsiasi altra struttura biologica, ossia le possibili fonti della elettricit animale, Galvani e i suoi seguaci avrebbero sempre avuto buon gioco. Liberandosi di quelle possibili fonti, egli spostava il problema dal campo elettrocinetico al campo elettrostatico dove da tempo aveva realizzato quegli strumenti e, in particolare, quellelettroscopio-condensatore che nel passato lo avevano reso uno dei mag25

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Quella strumentazione gli avrebbe consentito, fatto rilevante, di scoprire che anche al contatto di due metalli diversi si realizzava sempre uno squilibrio elettrico. Era unulteriore generalizzazione della sua teoria del contatto a coppie di conduttori, qualsiasi fosse la loro natura. Le argomentazioni che fin dallinizio lavevano portato ad affermare che la diversit de metalli che fa venivano confermate, sia pure in forme diverse e meglio precisate.

giori artefici dellelettrostatica quantitativa e come tale riconosciuto in tutta Europa.

Gli esperimenti fondamentali presentati da Volta allInstitut de France (da Bulletin des Sciences, Tomo III, 1801).

Il primo riguarda lo squilibrio elettrico al contatto tra due conduttori metallici diversi, ossia lultimo scoperto; nella sua corretta interpretazione, esso riconducibile al cosiddetto effetto Volta ossia, in termini di oggi, al fatto che si stabilisce una differenza di potenziale elettrico tra i punti esterni di due metalli diversi a contatto tra loro.
* La teoria di Arnold Sommerfeld annunciata nel 1927 (a pi di cento anni di distanza!) si basava sulle statistiche di Enrico Fermi applicate al gas di elettroni in un metallo e spiega esaurientemente leffetto Volta, dandone il corretto ordine di grandezza.

Volta chiudeva sbrigativamente la discussione forte dei seguenti risultati fondamentali:

Negli anni successivi, fino al 99, la controversia avrebbe raggiunto toni di estrema asprezza. Veniva fatto qualche tentativo di avvicinamento delle opposte concezioni, da una parte e dallaltra, ma senza successo.

Le sue idee erano contenute in tre celebri memorie epistolari del 96 e 97 dirette a Friedrich Gren a Halle, con le quali annunciava al mondo scientifico nuovi contributi fondamentali allelettrologia pura.

La notizia dellinvenzione era in una lettera inviata il 20 marzo 1800 a Joseph Banks, Presidente della Royal Society e poi letta in
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Impilando poi luno sopra laltro e con la stessa sequenza pi singoli elementi voltaici aperti e, quindi, sommando attraverso il conduttore umido gli squilibri tra coppie di metalli che, impilando, vengono a trovarsi a contatto, si realizza quello che Volta aveva chiamato apparecchio a colonna; ossia la Pila.

Il terzo, che quando si inserisce un conduttore umido (per es. cartone imbevuto di acqua salata) tra due metalli diversi o, reciprocamente, se ne inserisce uno metallico tra due umidi diversi ossia si realizza un sistema di tre conduttori diversi a contatto cos da formare un singolo elemento voltaico aperto e poi si portano a contatto tra loro i due metalli (per es. mediante un filo della natura di uno dei due), si stabilisce, nellarco chiuso cos costituito, una corrente elettrica permanente. Si ritrova lintuizione mascheroniana con gli umidi tratti, il vile stagno e il ricco argento e il perenne giro della virt cieca.

Entrambi i risultati avrebbero trovato soddisfacente interpretazione con laffermarsi delle moderne teorie elettroniche dei metalli e quindi in tempi relativamente recenti. *

Il secondo, riguarda limpossibilit di produrre una corrente elettrica permanente nelle catene chiuse costituite da soli metalli diversi e in numero a priori qualsiasi.

DI APERTURA

Nellottobre del 1801 Volta veniva presentato alla Classe des Sciences dellInstitut de France dove illustrava le sue ricerche, alla presenza del Primo Console Napoleone Bonaparte; riceveva lusinghieri e incondizionati consensi e veniva premiato con una medaglia doro. Scriveva alla moglie Maria Teresa e poi al fratello Luigi dicendo delle accoglienze a lui riservate e del grande spazio dedicato alla sua persona e ai suoi studi dalla stampa di tutta Europa; chiudeva cos la lettera alla moglie: Aveva lumilt dello scienziato autentico.

unadunanza rimasta celebre. La notizia volava rapidamente su tutta Europa suscitando ovunque enorme interesse.

In mezzo a tante cose, che devono certo farmi piacere, e che son fin troppo lusinghiere, io non minvanisco a segno di credermi di pi di quel che sono; e alla vita agitata da una vana gloria preferisco la tranquillit e dolcezza della vita domestica..

I primi organi elettrici artificiali di Volta, detti poi pile (da Phil. Trans., 1800, Parte II).

A questo punto potrei fermarmi; siamo a cavallo dei due secoli e la Pila inventata. Ma pu essere interessante un breve ritorno ai versi mascheroniani e poi necessaria qualche osservazione conclusiva.

I consensi e i dissensi, i sostegni e le critiche, immediati o successivi, hanno coinvolto con grande vivacit lopera di Volta impegnando fisici, chimici e biologi tra i maggiori in tutto il mondo, fino ai nostri giorni.

Ma lintuizione mascheroniana appare allora, a maggior ragione, particolarmente felice perch senza errori e omissioni; del 93 e ci porta assai vicino alle concezioni voltiane maturate appena prima del 99: ogni parola di quei versi ha un preciso significato, nessuna superflua e la loro sequenza chiara per quello che si vuole esprimere; come gi ricordato, insieme descrivono, con felice intuizione struttura e funzionamento fisico del cosiddetto singolo elemento voltaico della Pila.

alvani e Volta si erano imbattuti in una realt solo apparentemente semplice; in verit, essa era assai complessa perch fenomeni fisici, chimici e biologici si intrecciavano in modo confuso e difficilmente separabili tra loro, almeno con i mezzi e le conoscenze di fine 700. Talch sono comprensibili ragioni e torti, verit ed errori; ma, a guardar bene, sulla base delle conseguenze del loro lavoro e delle conoscenze di oggi, avevano ragione e torto entrambi.

Linterpretazione elettrofisica voltiana del funzionamento della Pila, avallata autorevolmente dalla scuola francese, sarebbe stata criticata duramente per aver sottovalutato o addirittura trascurato limportanza dei processi chimici che si manifestavano alla superficie di contatto tra metallo ed elettrolita. Trascurando quei processi, Volta pensava che lo strato umido contribuisse solo, sia pure debolmente, alla produzione della tensione per effetto del contatto con i due metalli vicini. Ma, in effetti, egli finiva per tro27

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Lesperienza di Nicholson per determinare la composizione dellacqua (L. Figuier, Les grandes inventions anciennes et modernes, Parigi, 1861).

Ma trenta anni dopo la morte di Galvani, Leopoldo Nobili riprendeva le sue esperienze e utilizzando strumenti sensibili per la misura delle correnti elettriche, quali i galvanometri che proprio lelettrodinamica conseguenza dellinvenzione della Pila aveva consentito di realizzare, dimostrava lesistenza di una corrente elettrica propria della rana ma della stessa natura di quella allora nota. La comunit scientifica sarebbe rimasta stupefatta davanti a questo fatto nuovo ma che tale non era per i pochi superstiti galvaniani. Anche gli esperimenti di Nobili non erano decisivi; sta di fatto,
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Le concezioni di Galvani, invece, venivano presto dimenticate dopo la sua morte avvenuta nel 98 tragicamente ridotto in miseria per non aver accettato lautorit francese. Lipotesi della esistenza di una elettricit animale diversa da quella allora nota, malgrado avesse trovato autorevoli sostenitori, usciva dal dominio delle teorie scientifiche e veniva menzionata, al pi, come gratuita e destituita di fondamento; praticamente spariva dalla letteratura scientifica. I suoi seguaci si riducevano rapidamente a ben pochi e gran parte dei fisiologi abbandonava, a torto, lidea di poter stabilire collegamenti tra elettricit, fluido nervoso e stimolazione muscolare.

Nascevano lelettrodinamica e lelettrochimica; nasceva un nuovo modo di pensare ai fenomeni elettrici inducendo importanti e nuove conoscenze con grande rapidit nel loro susseguirsi e progredire. Tutto sotto i nostri occhi e sarebbe troppo lungo menzionare solo le cose pi importanti.

Era, quello dellinvenzione voltiana, un momento rilevante perch il suo contenuto era veramente nuovo e sorprendente sotto tutti i profili e, in quanto tale, avrebbe avuto un impatto di fondamentale importanza su entrambi i versanti, scientifico e tecnologico.

Caduta temporalmente a met del secolo della prima rivoluzione scientifica e tecnologica dellera moderna, linvenzione voltiana ne diveniva subito protagonista e attraverso perfezionamenti e sviluppi successivi, tale si sarebbe a lungo mantenuta. Presto sarebbe diventata corredo strumentale di importanza primaria in tutti i laboratori di ricerca.

curiosa la sorte delle diverse concezioni che contrapposte tra loro avrebbero portato allinvenzione della Pila.

Linterpretazione elettrochimica avrebbe tolto, rapidamente, ogni dubbio e poi, ancora, con il definitivo avallo della termodinamica, sotto il profilo energetico generale.

..Cette circulation sans fin du fluide lectrique (ce mouvement perpetuel), peut paroitre paradoxe, peut ntre pas explicable: mais elle nen est pas moins vraie et relle, et on la touche, pour ainsi dire, des mains.

varsi tra le mani un apparecchio elettromotore con cui si realizzava un moto perpetuo: in verit, Volta aveva avvertito chiaramente quanto paradossale potesse essere tutto questo gi nella lettera con cui annunciava la sua invenzione.

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DI APERTURA

che egli riportava il problema a piena dignit scientifica. Le sue ricerche, riprese e divulgate da fisici e fisiologi, davano lavvio alla moderna elettrofisiologia post-galvaniana che a distanza di molti decenni avrebbe portato, tra laltro, alla realizzazione di strumenti di grande importanza per le applicazioni diagnostiche. Volta chiudeva trionfalmente il secolo XVIII, felicemente in re electrica princeps per i suoi contributi decisivi al divenire autonomo della scienza elettrica ma segnando anche tappe importanti nella storia pi generale delle scienze, talch universalmente considerato tra i maggiori interpreti della scienza settecentesca.

Eppure queste povere cose, messe in pila traballante e tenute assieme in qualche modo, hanno contribuito in misura determinante allaffermazione, diretta o indiretta, immediata o remota, di quelle scienze che toccano cos da vicino tutti noi, la durata della nostra vita cos come il nostro modo di vivere; quelle scienze che, nel male e nel bene, piaccia o non piaccia, hanno avuto cos larga parte nel sorgere e nel consolidarsi di quella che oggi chiamiamo civilt dei consumi.

Chi andr a Como trover certamente interessante dare solo uno sguardo alle Pile originali conservate presso il Tempio Voltiano. Quando Albert Einstein le ha viste ha esclamato: la Pila la base fondamentale di tutte le invenzioni moderne. Sono interessanti ma anche stupefacenti, per la disarmante povert delle cose che le costituiscono: dischi di metalli diversi, dischi di cartone inumiditi con acqua salata, pezzetti di legno e di spago.

Minuta della lettera di Volta a Joseph Banks. Schizzo di Pila a Colonna, 20 marzo 1800, Cart. Volt. J68, Istituto Lombardo). ALESSANDRO VOLTA 1799 29

DA UNA DISPUTA ACCADEMICA A UNA GRANDE TRASFORMAZIONE

I fenomeni elettrici che si manifestano in natura, segnatamente i fulmini, non possono essere studiati come avviene per quelli che saranno oggetti della fisica classica (meccanica). Altri (la scossa che riceve chi bacia una signora posta sopra una pedana isolante e carica di elettricit, lo spettacolo dei capelli irti) possono essere solo un gioco divertente. Il contesto logico semantico della fisica classica non era in grado di offrire concetti e di produrre ipotesi

Fenomeni elettrici erano gi noti nella Grecia antica. Nel VI secolo avanti Cristo Talete di Mileto scoperse che lambra (in greco lektron) strofinata con un panno di lana attrae oggetti leggeri come piccoli pezzi di paglia. Nel XVI secolo Gilbert aveva scoperto che la propriet attrattiva dellambra era molto diffusa in natura. Si scopr che vi erano due tipi di cariche elettriche che potevano spiegare la tendenza di corpi elettrizzati ad attrarsi o a respingersi. Poterono cos svilupparsi esperimenti di elettrostatica.

DELLECONOMIA E DELLA SOCIET

ALESSANDRO VOLTA:

SIRO LOMBARDINI

E RICERCHE SULLELETTRICIT.

In alto, Siro Lombardini. A lato, fulmine su Notre Dame a Parigi (L. Figuier, Les grandes inventions anciennes et modernes, Parigi, 1861). 30 CERIMONIE
DI APERTURA

Il nuovo campo di indagine si prospetta come innovazione rispetto al contesto teorico della fisica classica, come fanno notare Einstein e Infeld attraverso il confronto tra la legge sulla gravitazione di Newton e la legge di Coulomb. Le differenze sono le seguenti: lattrazione della gravitazione presente ovunque, mentre le forze elettriche esistono soltanto se i corpi posseggono delle cariche elettriche. Nella gravitazione non esiste che lattrazione, mentre le forze elettriche possono attirarsi o respingersi. 1

Con la rivoluzione scientifica del Seicento la situazione cambia. Alcuni scienziati cercano di costruire macchine elettriche, cio strumenti e dispositivi atti a produrre fenomeni in grado di svelare il mistero e di descrivere le propriet delle cariche e delle correnti elettriche. Ricordiamo la macchina elettrostatica di Otto von Guericke (1660), la bottiglia di Leyda di Pietre van Musschenbroek (1745) e il parafulmine di Benjamin Franklin (1752), che costituiscono contributi decisivi alla conoscenza dellelettrostatica.

E infatti fino al XVII secolo i fenomeni elettrici e magnetici sono oggetto solo di discussioni filosofiche.

in grado di fornire una spiegazione di questi fenomeni che apparivano interessanti per lalone di mistero che li circondava.

Labate Nollet fa provare la scossa elettrica a una compagnia di guardie francesi (L. Figuier, Les grandes inventions anciennes et modernes, Parigi, 1861).

Val la pena di ricordare come si arrivati a questo importante risultato, sia per mostrare come molte scoperte fondamentali hanno un carattere casuale o quasi e per sottolineare limportanza che i dibattiti hanno anche se la tesi intorno alla quale si sviluppano sbagliata.

Il nuovo campo di studi poteva aprire la via a importanti applicazioni solo con la scoperta della corrente. Il contributo di Volta stato determinante. Egli aveva gi attratto lattenzione degli studiosi con la memoria De vi attractiva ignis electrici inviata al Beccaria nella quale dava la definizione di equilibrio elettrico che risulta, appunto, dalla saturazione delle forze attrattive. Con lelettroforo perpetuo (inviato a Priestley) realizza una macchina elettrostatica avanzata che, una volta elettrizzata, non perde la carica e continua a produrre scariche elettriche. La svolta che cambia le prospettive dimpiego dellelettricit si ha per con linvenzione della Pila.

A. Einstein e L. Infeld, Levoluzione della fisica, Universale Scientifica Boringhieri, Torino, 1965, p.186.

La morte del fisico Richmann durante un esperimento di elettrometria, il 6 agosto 1753 (L. Figuier, Les grandes inventions anciennes et modernes, Parigi, 1861).

Volta plaude dapprima alla scoperta, che cerca di confermare ripetendo gli esperimenti. Le ripetute analisi e le rigorose misurazioni lo convincono che il disequilibrio elettrico dovuto al contatto dei due metalli, la rana agendo come elettroscopio rivelatoALESSANDRO VOLTA:
DA UNA DISPUTA ACCADEMICA...

A DISPUTA GALVANI-VOLTA. Luigi Galvani, professore bolognese di anatomia, nelleffettuare esperimenti di condizione elettrica su rane scorticate, nota che si possono ottenere contrazioni muscolari applicando un arco bimetallico che colleghi i nervi lombari e i muscoli della coscia. La conclusione che ritiene di trarre da questo esperimento che vi unelettricit animale che si accumulata nella rana e che si scaricata attraverso larco.

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Copley Medal assegnata ad Alessandro Volta dalla Royal Society di Londra (Tempio Voltiano, Como).

Galvani non si arrende: si accende una disputa tra galvaniani e voltiani che continuer dopo la morte di Galvani. Il dibattito spinge Volta a realizzare altri esperimenti per sostenere la sua tesi. Nel 1792 d notizia allabate Tomaselli di una sua importante scoperta: dal contatto di conduttori diversi sprigiona elettricit. Scopre le caratteristiche dellelettricit continua mediante esperimenti con coppie elettromotrici a dischi e a bicchieri. Galvani insiste, malgrado Volta sia riuscito a ottenere le contrazioni della rana senza larco metallico, e cerca di confermare le sue tesi togliendo i due metalli: Volta spiega il risultato che sembra favorire Galvani: nervi e muscoli sono corpi differenti e anche per essi vale il principio del contatto. Decide di togliere di mezzo la rana. Volta, che nel 1796 aveva enunciato al Professor Gren il principio generale dellelettricit per contatto, ripete lesperimento con diversi tipi di metalli e di sostanze liquide. Arriva cos alla scoperta della Pila. Sovrapponendo dischetti di zinco (polo negativo) e di rame (polo positivo) e dischetti imbevuti di una soluzione acidulata ottiene un organo elettrico artificiale, la Pila appunto: pu cos smentire Galvani, ma anche, risultato ben pi importante, provare che le piastre sono dei conduttori debolmente carichi, che agiscono incessantemente, in modo che la loro carica si ristabilisce da s dopo ogni scarica; che, in una parola, forniscono una carica illimitata, ovvero provocano unazione e propulsione perpetua del fluido elettrico. la scoperta della corrente elettrica (continua).

re: inesatto affermare che nella rana si sia condensata dellelettricit.

Volta espone la Pila a Napoleone (Olio di Giuseppe Bertini, 1891, Tempio Voltiano, Como). 32 CERIMONIE
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Il passo decisivo per le applicazioni di elettricit si ebbero con gli studi di Ampre e di Faraday sui campi magnetici e di Ohm sui circuiti elettrici. La possibilit di convertire il moto meccanico in energia elettrica fu definitivamente stabilita da Faraday nel 1831. Sar un italiano, Antonio Pacinotti, a costruire, nel 1874, con il suo anello, la prima macchina in grado di trasformare lenergia meccanica in energia elettrica continua. Maxwell formuler una teoria atta a spiegare i nuovi fenomeni con schemi concettuali nuovi rispetto a quelli della fisica classica, segnatamente il concetto di campo: si pu parlare anche di campo gravitazionale, ma si tratta di campi diversi da quelli elettrostatici e magnetostatici. 2 Gli studi sullelettricit manifestano unefficace interazione tra ricerca empirica e ricerca teorica. Una ricerca empirica non meccanizzata come sono oggi molte ricerche che applicano in modo non sempre sufficientemente critico i metodi della statistica, ma tesa, pi che a produrre inferenze da dati empirici, a suggerire

Altre scoperte documentano la genialit del fisico comasco. Nel 1776 aveva notato delle bollicine che si sprigionavano dai fondi melmosi di paludi del Lago Maggiore. Nota che se mescolate con aria comune si possono incendiare. In contrasto con i convincimenti allora diffusi, dimostra lorigine organica di questi vapori che chiama aria infiammabile nativa delle paludi: oggi sappiamo che si tratta di metano: una fonte importante di energia.

Volta ha intuito, molti anni prima che il problema si ponesse in termini scientifici, la possibilit di trasmettere lelettricit a distanza.

Cos Einstein-Infeld indicano la differenza: in meccanica conoscendo posizione e velocit di una particella, in un dato istante, e conoscendo inoltre le forze agenti su di essa, possibile prevedere lintero percorso della particella stessa. Nella teoria di Maxwell invece basta conoscere il campo in un dato istante per poter dedurre dalle equazioni omonime in qual modo lintero campo varier nello spazio e nel tempo. (op. cit. p.156)

ALESSANDRO VOLTA:

DA UNA DISPUTA ACCADEMICA...

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aggiustamenti o, addirittura, nuove ipotesi per altre ricerche empiriche. Una ricerca teorica che, pur accettando i limiti (cui corrispondono motivi di forza) richiesti dalla necessaria astrazione, non dimentica i problemi reali da cui partita.
PRIME RICERCHE SCIENTIFICHE E TECNOLOGICHE SULLELETTRICIT. Abbiamo ricordato il grappolo di scoperte in cui quella di Volta assume un ruolo determinante per mostrare come la scienza abbia aperto nuove possibilit allo sviluppo tecnologico e alla crescita economica non sollecitata da consapevoli esigenze militari o da prospettive di sviluppo della domanda, ma per curiosit scientifiche.

Ufficio di telegrafo elettrico; apparecchi di Morse (L. Figuier, Les grandes inventions anciennes et modernes, Parigi, 1861).

L CONTESTO SOCIO-ECONOMICO IN CUI SI SONO SVILUPPATE LE

Lilley osserva che La ragione per la quale nel Settecento ci si occup della ricerca nel campo dellelettricit risiedeva nel fatto che si trattava di unattivit pulita che, nellet dellIlluminismo, poteva essere esplicata senza sporcarsi le mani e gli abiti anche da gentiluomini. 3

La scoperta della possibilit di convertire lenergia meccanica in corrente elettrica avrebbe potuto portare a importanti applicazioni nel giro di un paio di decenni; si , invece, dovuto aspettare mezzo secolo, prima che le applicazioni industriali prendessero corpo. Lo fa notare Lilley, che ricorda la tesi di Bernal secondo il quale il ritardo stato provocato da una struttura economica che non aveva alcun interesse a incoraggiare innovazioni che non fossero immediatamente remunerative.4 In effetti, Volta ha potuto svolgere le sue ricerche per gli incoraggiamenti che gli sono venuti prima dal Governo austriaco e poi da Napoleone. Bernal osserva che i costruttori di apparecchi elettrici non avrebbero potuto venderli perch non si disponeva di energia a basso costo. Daltro lato non vi era nessun incentivo a costruire generatori perch non vi era domanda denergia. Il primo uso pratico dellelettricit stato il telegrafo.

S. Lilley, Rivoluzione industriale e progresso tecnico (1700-1914) in Storia economica dellEuropa, diretta da C.M. Cipolla, vol. 3: La rivoluzione industriale, Utet, Torino, 1980, p.210. 4 S. Lilley, op. cit. p.211. 5 W .H.B. Court, A concise History of Britain from 1750 to Recent Times, Cambridge University Press, 1958, pp.216-7. 6 D.S. Landes, The Unbound Prometheus, Cambridge University Press, 1969, p.284.
3

Luso dellenergia per illuminazione pot essere preso in considerazione quando si resero possibili innovazioni nei generatori che riducevano i costi. Con il manifestarsi di una domanda che si faceva via via pi consistente, lindustria elettrica andava assumendo una certa corposit. Linvenzione della lampada a filamenti incandescenti che avvenne contemporaneamente, in Inghilterra, a opera di Swan e, negli Stati Uniti, a opera di Edison, il quale port anche innovazioni nei generatori, rese possibile una abbastanza rapida estensione delluso dellilluminazione elettrica. Come per fa notare Court, lelettricit e il petrolio cominciavano a entrare in uso negli anni 1880 e 1890, sebbene essi fossero ancora lontani dallessere pronti a sfidare il carbone e lenergia del vapore.5 Le innovazioni nei cavi e negli isolanti e anche nelle registrazioni del flusso e del consumo contribuirono a diffondere luso dellenergia elettrica.6 Ben presto ci si rese conto che era conveniente localizzare gli impianti di generazione vicino alla sorgente
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DI APERTURA

Diverse fonti primarie di energia vennero trasformate in energia elettrica, segnatamente il carbone e petrolio. Gli impianti idroelettrici consentirono di ottenere unenergia rinnovabile e resero possibile disporre di grandi quantit a condizioni convenienti. Limpresa idroelettrica nota Schumpeter ha incominciato su larga scala nel 1895, quando limpianto delle Cascate del Niagara entr in attivit.7

Ben presto luso dellenergia si estese ai trasporti e a numerose attivit produttive. Proprio nel 1879, quando le prime lampade a filo incandescente vennero messe sul mercato, nellesposizione industriale di Berlino la Siemens mostrava la sua prima motrice elettrica.
Telegrafo elettrico di Morse. Apparecchio per la ricezione dei segnali (L. Figuier, Les grandes inventions anciennes et modernes, Parigi, 1861).

di energia e trasmettere la corrente ai centri di consumo.

Le due tipologie di innovazione tecnologica che hanno caratterizzato le prime due fasi del processo di industrializzazione sono la divisione del lavoro e la meccanizzazione. Entrambe, sia pure a ritmi e con metodi diversi, hanno spinto verso dimensioni sempre pi grandi delle imprese. Questa tendenza stata diversamente interpretata. Per Marx essa destinata a mettere in crisi il sistema concorrenziale necessario a garantire quellefficienza indispensabile per la sopravvivenza del sistema capitalistico. Per Marshall e Pareto la tendenza incontra dei limiti: per il primo per lefficienza dellimprenditorialit (quella dei figli essendo inferiore a quella dei padri fondatori dellimpresa), per il secondo per le diseconomie di scala che comportano i sistemi organizzativi e che finiscono per prevalere sulle economie associate alle diverse tecniche produttive. In effetti, la meccanizzazione ha reso possibile e conveniente omogeneizzare molti prodotti intermedi; si resa pertanto possibile una divisione del lavoro tra imprese. Lacquisto di prodotti intermedi standardizzati da imprese specializzate consentiva la produzione dei beni finali in impianti pi piccoli di quelli necessari quando i prodotti intermedi erano prodotti allinterno (questa tendenza stata studiata da Young).

LI EFFETTI DELLELETTRICIT SUL SISTEMA ECONOMICO.

I cambiamenti tecnologici resi possibili dallelettricit hanno accentuato questa tendenza. Imprese relativamente piccole possono ora operare in modo efficiente grazie alle dimensioni pi ridotte e in genere anche pi convenienti degli impianti. In effetti, come ho sottolineato in alcuni miei saggi, la grande dimensione si giustifica ora, in genere, per ragioni che attengono alla finanza e alla promozione delle vendite e per certe complementariet che si possono stabilire, soprattutto con riguardo alla ricerca, tra diverse produzioni (ci si verifica in particolare per lindustria chimica).

Lo sviluppo della chimica, che si svolge quasi parallelamente a quello dellelettricit e delle sue applicazioni, favorisce anche un certo ridimensionamento delle imprese per quanto riguarda le economie di scala produttive in senso stretto.
ALESSANDRO VOLTA:
DA UNA DISPUTA ACCADEMICA...

J.A. Schumpeter, Business Cycle. A Theoretical, Historical and Statistical Analysis of the Capitalist Process, riassunto con una introduzione di Rendigs Fels, McGraw Hill Book Co, New York, 1964, p.259.
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Macchina a corrente continua di von Siemens e Halske (Meyers Konversations-Lexikon, LipsiaVienna, 1897).

Le tecnologie di conversione delle fonti primarie denergia e di distribuzione hanno finito per rendere convenienti concentrazioni nella produzione e nella vendita dellenergia elettrica. Era anche pi facile per queste imprese ottenere un monopolio in unarea pi o meno vasta. Mi sia consentito a questo punto aprire una parentesi per esprimere un parere che ebbi modo di esprimere quando si discusse della nazionalizzazione delle societ elettriche in Italia. Allora ero favorevole alla nazionalizzazione della rete di distribuzione, non alla nazionalizzazione della produzione: ritenevo infatti che fosse opportuno favorire la produzione di energia per autoconsumo. Il costo allenergia alla fonte facilmente determinabile: i profitti di monopolio possono essere ottenuti pi facilmente con riferimento al processo di distribuzione. Lesigenza sociale di assicurare disponibilit di energia anche ai piccoli centri poteva essere soddisfatta con la nazionalizzazione della distribuzione. I provvedimenti rilevanti per quanto riguarda la produzione di energia sono per ora altri, come avr modo di dire pi avanti.

Cos Schumpeter elenca le caratteristiche principali dei primi sedici anni del terzo dei grandi cicli che sono indicati con il termine delleconomista russo Kondratieff che li studi per primo sia pure con uno schema concettuale un po diverso da quello di Schumpeter che usa la triplice concezione del ciclo economico (breve, medio, lungo) perch consente di meglio individuare, descrivere e interpretare i fatti: Subito dopo linizio del nuovo secolo, la trasmissione a lunga distanza, la corrente trifase, il diffondersi della turbina a vapore, il miglioramento dei motori idroelettrici, la costruzione di impianti idroelettrici e termoelettrici di capacit sempre crescenti, e la vittoria delle stazioni a grande potenza sugli impianti di consumatori industriali divennero le caratteristiche di guida del periodo.8
STRIALIZZAZIONE. Gli effetti dellelettricit sulleconomia e sulla societ sono assai maggiori di quanto appare da questi primi incisivi effetti sulle strutture produttive. Il terzo ciclo di Kondratieff invero, per Schumpeter, caratterizzato dallelettricit, dalla chimica e dai motori. Le innovazioni che caratterizzano queste evoluzioni hanno avuto effetti pervasivi non solo sul sistema economico, ma anche su quello sociale.

Luso dellenergia elettrica nelle varie posizioni ha avuto effetti non solo sulla dimensione delle imprese e quindi sulla struttura delleconomia; ha avuto effetto anche sulla localizzazione: esempio cospicuo la localizzazione dellindustria tessile.

E CARATTERISTICHE DEL NUOVO CICLO DEL PROCESSO DINDU-

I.A. Schumpeter, op. cit., p.258.

Basta pensare agli effetti che i progressi della chimica, della biologia e dellelettricit hanno avuto sullagricoltura e sullindustria per avere un primo quadro delle trasformazioni nel sistema economico. La ridotta dipendenza dalla disponibilit di materie prime in loco ha accentuato il ruolo di altre caratteristiche del sistema socio-economico: le capacit imprenditoriali, lefficienza del sistema finanziario, la qualificazione scolastica e professionale e lampiezza del mercato interno. Anche per questo ha potuto
CERIMONIE
DI APERTURA

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Lo sviluppo troppo rapido ha messo in evidenza squilibri e pericoli, per cui, dopo la seconda guerra mondiale, ci si posti il problema se non sia opportuno porre dei limiti alla crescita. Oggi, con riferimento ai processi dinquinamento, si parla delle condizioni per uno sviluppo sostenibile.

La disponibilit di nuovi beni di consumo di cui le attivit di promozione delle vendite (segnatamente pubblicit) hanno acuito nei consumatori il desiderio, ha influito sulla propensione al consumo che nel lungo periodo sembra avere una tendenza a spostarsi verso lalto, per cui nel tempo la propensione media al consumo non diminuisce, contrariamente a quanto si suppone nellanalisi keynesiana. Si tratta di mutamenti che hanno importanti implicazioni socio-culturali. La prima una certa omogeneizzazione nelle aspirazioni che, insieme ad altri fattori, ha contribuito a modificare larticolazione della societ in classi: si pu parlare credo di una crescente entropia del sistema sociale in associazione a forme sempre pi evidenti dentropia negativa nei sistemi produttivi e finanziari. La seconda, in verit associata alla prima, una crescente aspirazione a una rapida crescita che consenta di aumentare i consumi piuttosto che il tempo libero. In effetti, non ha senso parlare come usavano fare un tempo gli economisti di fabbisogno con riferimento ai vari consumi. Quando comparsa la radio si ritenuto che il fabbisogno fosse una radio per famiglia. Lindustria della radio stata la sola a non risentire della grande depressione in quanto la comparsa di diversi modelli ha indotto una crescita della domanda anche in presenza di redditi decrescenti.

Lo sviluppo dellindustria meccanica in questa fase ha portato alla scoperta di un nuovo bene di consumo durevole che inizialmente apparso come un possibile giocattolo per i ricchi e che, poi, anche per le iniziative di Ford, diventato un consumo di massa: lautomobile. Quanto sia cambiato il modo di vivere con la comparsa di questo bene chiaro a tutti. Altri beni di consumo durevoli si sono aggiunti allautomobile: dalla radio agli elettrodomestici, dalla televisione al computer; la loro comparsa stata possibile proprio dallelettricit.

I cambiamenti pi rilevanti si sono per verificati non tanto nei metodi di produzione, quanto, e soprattutto, nella struttura dei consumi con importanti effetti sulle strutture sociali e sullorganizzazione del territorio.

rafforzarsi il potere economico degli Stati Uniti.

Tramvia elettrica, sistema Sprague (Meyers KonversationsLexikon, Lipsia-Vienna, 1897).

Le fonti primarie di energia sono alcune esauribili (carbone, petrolio e metano) e altre rinnovabili (energia idrica, energia solare, energia eolica, biomasse, energia delle onde e quella dei gradienti termici oceanici). Oggi per i vantaggi che si possono intravedere dalle considerazioni fatte, pi di un terzo delle fonti primarie di energia sono convertite in elettricit. Il consumo di energia fortemente aumentato per i trasporti,
DA UNA DISPUTA ACCADEMICA...

L RILIEVO CHE ASSUME LELETTRICIT COME FONTE SECONDARIA DI ENERGIA: IL PROBLEMA ECOLOGICO.

ALESSANDRO VOLTA:

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Interessi economici spiegano anche lancora insufficiente valorizzazione delle fonti primarie di energia rinnovabili, segnatamente lenergia solare, lenergia eolica e le biomasse. Non dobbiamo

A sua volta, la disponibilit di energia fortemente aumentata sia in seguito alla scoperta di nuovi pozzi petroliferi e di nuovi giacimenti di metano, sia per la possibilit di utilizzare lenergia nucleare. Lenergia che tiene insieme gli elementi del nucleo atomico milioni di volte maggiore di quella che tiene insieme gli atomi nelle molecole. Lenergia che si libera dopo una reazione nucleare , quindi, enormemente maggiore di quella che si pu ottenere con una reazione chimica. Come noto, vi sono due modi per liberare lenergia nucleare: la rottura di nuclei datomi pesanti (fissione) o la fusione dei nuclei datomi leggeri. La prima strada stata la pi esplorata e ha portato alla costruzione delle centrali nucleari: ci anche grazie alle esigenze militari in relazione alle quali sono state promosse le prime applicazioni degli studi sul nucleo; gli orientamenti che finirono per consolidarsi hanno rafforzato questa direzione della ricerca.

il riscaldamento domestico e in connessione alle nuove tecnologie produttive e a tutta una gamma di consumi.

Un faro elettrico nella notte (da D. Bellet, As ultimas maravilhas da sciencia, Rio de JaneiroParigi, 1899, cromolitografia di G. Lasellaz). 38 CERIMONIE
DI APERTURA

La crescita del benessere nelle forme che lavvento del consumismo ha finito per privilegiare e diffondere9 stata possibile grazie alla crescente disponibilit di energia, elettricit in particolare. Ogni medaglia ha il suo rovescio. Il crescente consumo di energia, insieme ad altri fenomeni che sono ad esso associati, come il disboschimento, ha provocato tutta una serie di effetti che hanno riflessi negativi sulla salute e che possono anche mettere in pericolo la vita del pianeta e quindi la stessa sopravvivenza della specie umana.

dimenticare che gli interessi economici finiscono per influire, indirettamente, sugli orientamenti della ricerca; per questo occorre maggiormente incoraggiare le libere attivit di ricerca. Vi motivo per sperare che nel futuro una maggiore attenzione a campi oggi insufficientemente esplorati possa portare a disponibilit di forme di energia meno inquinanti.

A ben vedere si dovrebbe parlare non di ben-essere ma di ben-avere. Si sta diffondendo il convincimento che allorigine di molte nevrosi non siano tanto i fattori scoperti da Freud, quanto altri, in particolare le frustrazioni, che sono associati alle continue insoddisfazioni per il continuo spostarsi verso lalto del livello di aspirazioni.
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Se consideriamo in particolare lelettricit, fenomeni di inquinamento o di deterioramento dellambiente si ritrovano sia nella produzione delle materie prime necessarie al funzionamento delle centrali termoelettriche sia nella diffusione di molti consumi che la disponibilit di elettricit rende possibile. La conversione in

La Linea ferroviaria elettrificata della Jungfrau (da D. Bellet, As ultimas maravilhas da sciencia, Rio de Janeiro-Parigi, 1899, cromolitografia di G. Lasellaz). ALESSANDRO VOLTA:
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Una ricerca, che ho svolto in collaborazione con Enrico Canuto del Politecnico di Torino, i cui risultati, spero, potranno essere

Queste considerazioni lasciano intravedere una riflessione che merita attenzione. Certi orientamenti del progresso tecnico possono consentire anche in corrispondenza dellattuale tasso di crescita della popolazione e degli attuali standard di consumi di ridurre linquinamento. Basti pensare alla progettazione dei nuovi impianti chimici meno inquinanti e alla possibilit, mediante impianti congrui, di ridurre notevolmente linquinamento provocato dalle centrali termoelettriche.

Va poi ricordato che pi razionali soluzioni del problema dello smaltimento dei rifiuti possono portare a una riduzione di alcuni processi dinquinamento e, nel contempo, a una certa disponibilit di energia.

elettricit di fonti rinnovabili (per ora un forte rilievo ha assunto soltanto la produzione idroelettrica) potrebbe ridurre fortemente linquinamento. Per lenergia nucleare vi sono pericoli specifici; anche per questo occorre intensificare le possibilit di valorizzazione delle fonti rinnovabili.

Graham Bell inaugura la grande linea telefonica di Chicago (da D. Bellet, As ultimas maravilhas da sciencia, Rio de JaneiroParigi, 1899, cromolitografia di G. Lasellaz). 40 CERIMONIE
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presto pubblicati, mostra che i fattori che concorrono maggiormente a produrre i processi di inquinamento sono: la crescita della popolazione, gli standard di consumo e levoluzione delle tecnologie. Il primo ha effetti negativi; il secondo oggi il fattore maggiormente responsabile (potrebbe per, nel futuro, in seguito allevoluzione che si pu intravedere per le ragioni di cui diremo fra poco, giocare un ruolo positivo); il terzo, se si verificano alcune evoluzioni, che dovranno essere adeguatamente incoraggiate, pu rilevarsi decisivo nel determinare un processo di sviluppo sostenibile. IL RUOLO DELLELETTRICIT. ormai chiaramente in atto una profonda rivoluzione tecnologica che si manifesta particolarmente con le innovazioni nellelettronica e nellinformatica. I computer comportano un certo consumo di elettricit. I mutamenti che potranno verificarsi in seguito alle varie applicazioni delle nuove tecnologie e ai riflessi sul sistema socio-culturale e territoriale possono rendere possibili riduzioni nei consumi energetici, tali da pi che compen-

ERSO UN NUOVO SVILUPPO.

Unaudizione del Fonografo Lioret (da D. Bellet, As ultimas maravilhas da sciencia, Rio de Janeiro-Parigi, 1899, cromolitografia di G. Lasellaz). ALESSANDRO VOLTA:
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2) Si render quindi necessaria una rivoluzione culturale, sia perch a scuola si dovr imparare a imparare sia perch la scuola dovr essere rinnovata anche per consentire di conseguire un grado e una qualit della cultura quale si richiede per consumare i nuovi prodotti, mantenendo la propria capacit di ragionamento e di scelte autonome: leffetto di questa rivoluzione sui mass media non potr che essere rilevante.

1) Le innovazioni tecnologiche sono destinate a modificare profondamente gli standard di consumo. Il fenomeno Internet solo lavvisaglia. Sono da auspicare evoluzioni che non sommergano lindividuo (leccesso di informazioni ingovernabili potrebbe nuocere allo stesso sviluppo del pensiero). Certo che i consumi sono destinati a ridurre gli spostamenti. Essi, inoltre, richiedono pi tempo libero; la riduzione degli orari di lavoro possibile per le ragioni di cui diremo al punto 4. Il progresso tecnico finir per rendere possibile a tutti beneficiare di questi consumi. Pi che la disponibilit di reddito, sar quella del tempo libero a limitare la possibilit di accesso a questi consumi.

Per non prendere altro tempo, oltre a quello che mi concesso, proceder a indicare le prospettive per noi pi interessanti con affermazioni apodittiche.

Io sono convinto che siamo prossimi allinizio di un nuovo ciclo lungo; forse ora iniziata una fase di crescita ridotta (per lEuropa in particolare, non per altre aree) che precede linizio. Per quanto possa sembrare paradossale, in certi paesi in via di sviluppo una intensa e diffusa applicazione dellinformatica riducendo le ore di lavoro necessarie pu facilitare la crescita, dato il contesto socio-culturale.

Abbiamo gi avuto occasione di ricordare i cicli lunghi; uno schema che Schumpeter utilizza per descrivere i mutamenti nel sistema economico, e rendere possibili quelle spiegazioni che certe concezioni del sistema economico, considerato costante nelle sue caratteristiche essenziali, non consentono: come abbiamo avuto modo di notare tali mutamenti non sono stati senza effetto sul sistema socio-culturale.

Basta una riflessione per avere unidea del significato dei mutamenti in atto. Si supponga che venga meno la disponibilit di energia elettrica: la vita diventerebbe impossibile. A differenza di altre invenzioni, la scoperta dellenergia elettrica ha reso possibile una sequela di innovazioni e di mutamenti nella struttura economica e sociale, in seguito ai quali si prospettano cambiamenti radicali che non hanno solo valenze negative (abbiamo gi accennato al problema ecologico), ma anche valenze positive.

sare gli aumenti dei consumi specifici dellinformatica.

3) Lo stesso concetto di crescita dovr essere rivisto non solo per il crescente rilievo dei servizi, la cui valutazione (particolarmente per quelli pubblici e, in ogni caso, per le economie esterne che si possono generare) solleva problemi specifici, ma anche per il rilievo economico di certi mutamenti (come quelli destinati a conservare lambiente e, con lambiente anche certi consumi
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possibile oggi prevedere come si svilupper il nuovo ciclo. Tutti i settori sono interessati. La possibilit di evoluzioni patologiche non pu essere purtroppo esclusa. Si pensi al sistema democratico. Lo sviluppo dellinformatica pu rendere possibile la democrazia diretta o anche una dittatura stabile senza bisogno del Grande Fratello. La prima alternativa richiede laccettazione di valori comuni, lo sviluppo di forme autentiche di comunicazione, condizioni queste alla cui realizzazione pu contribuire quella rivoluzione culturale cui ho appena accennato.

6) Con riferimento al vecchio sistema e ai mutamenti quali si stanno ora realizzando appare possibile, e per molti auspicabile, la riduzione del ruolo dello stato. Se si considerano le evoluzioni cui si appena accennato, il ruolo dello stato appare essenziale e dovr rafforzarsi. Si tratta per di un ruolo diverso da quello che si verificato nel recente passato, su sollecitazione di vari interessi e poteri: le nuove infrastrutture che sono necessarie perch le potenzialit di sviluppo tecnologico e di espansione dei nuovi consumi (anche quelli legati allambiente) si realizzino non possono essere sostanzialmente il risultato di scelte private. Lalternativa potrebbe essere la concentrazione di un immenso potere che non trova equivalenti nella storia umana nelle imprese che controllano la tecnologia dellinformazione e del calcolo per la soluzione dei vari problemi.

5) Le possibilit di decentramento sia delle produzioni sia dei consumi ridurranno il ruolo dei fattori obiettivi che rendono necessario lagglomerazione urbana. Non detto per che la concentrazione urbana abbia ad arrestarsi. In verit, in relazione a questa possibilit, come in relazione ad altre cui si accenner, si possono verificare evoluzioni patologiche, come purtroppo sono quelle che si prospettano, o evoluzioni atte a migliorare lambiente, sia quello naturale sia quello socio-culturale, come sono quelle che la rivoluzione elettronico-informatica rende possibili e che sono auspicabili.

4) I vantaggi della crescita per lindividuo potranno e dovranno tradursi in aumento di tempo libero piuttosto che in aumento del reddito. Ci nellinteresse sia dei lavoratori che, altrimenti, resterebbero, in gran numero, disoccupati, sia dei produttori dei nuovi prodotti dellinformatica che dallaumento del tempo libero possono attendersi un aumento della loro domanda.

della natura, necessari per compensare quelli legati al computer). Gi si parla di considerare nella determinazione del Prodotto Interno Lordo gli effetti sullambiente.

Va peraltro osservato che il criterio del profitto rilevante non quello dellanalisi neoclassica ma, piuttosto, quello dellanalisi schumpeteriana e della concezione dello sviluppo di sapore darwiniano.
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Si profila un cambiamento pi radicale che potrebbe avvenire con la crescente rilevanza dei servizi che direttamente o indirettamente dipendono da decisioni pubbliche. Ricordo alcune mie discussioni negli anni Settanta con una grande economista, Joan Robinson, che aveva speciali simpatie per il regime cinese. Prevedevo allora che il criterio del profitto avrebbe finito per essere adottato in Cina, convinto, come ero e come sono, che vi sia un nesso tra prevalenza dei consumi privati e criterio del profitto (che solo in certi contesti economici e socio-culturali stimolo allefficienza10). La Robinson era
ALESSANDRO VOLTA:
DA UNA DISPUTA ACCADEMICA...

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Avevo deciso di fermare le mie considerazioni a questo punto per non correre il rischio di allontanarmi troppo dalle argomentazioni scientifiche quando mi giunta (14 marzo) la notizia dellintervento di Hawking a un seminario tenutosi a Cambridge sul futuro della scienza. Hawking prevede che nel nuovo millennio, in seguito alle applicazioni dellingegneria genetica che il criterio del profitto non potr limitare al campo delle piante e degli animali nascer una nuova umanit: gi nei prossimi cento anni si potr avere il bambino senza il pistolino. Una prospettiva che non piace a Hawking, ma che egli crede inevitabile, a meno che non si stabilisca un sistema globale totalitario. Certo la prospettiva non pu essere ignorata anche se oggi, sulla base delle conoscenze scientifiche acquisite, pu sembrare stravagante: cos appare a Dulbecco. Come cento anni fa sarebbero apparse stravaganti molte delle innovazioni che si sono verificate negli ultimi venti

fortemente critica verso questa mia posizione, convinta che la differenza tra la concezione etico-religiosa della Cina e la nostra avrebbe consentito in quel paese uno sviluppo non ancorato al profitto. Purtroppo, prima di morire, Joan Robinson ha fatto tempo a vedere la rivalutazione in Cina del profitto.

Edison presenta il suo grande Cinetoscopio per proiezioni (da D. Bellet, As ultimas maravilhas da sciencia, Rio de JaneiroParigi, 1899, cromolitografia di G. Lasellaz). 44 CERIMONIE
DI APERTURA

Torniamo al nostro tema. Le trasformazioni che hanno avuto inizio con la scoperta dellelettricit hanno valenze per certi aspetti non comparabili con quelle di altri rivolgimenti tecnologici. Lo scienziato, quando ne considera gli effetti, non pu chiudersi nel suo laboratorio. Di Volta dobbiamo quindi ricordare non solo lingegno, non solo lonesta e feconda operativit, ma anche il suo impegno morale.

anni. Pu essere che la nuova umanit possa non essere biologicamente molto diversa da quella attuale per le ragioni cui allude Dulbecco. Si potrebbero per produrre e stabilizzare differenze nelle capacit fisiche e intellettive. Le classi non sarebbero allora un prodotto del sistema socio-economico-politico, ma sarebbero una caratteristica dellumanit sufficiente per poter parlare di nuova umanit. Per quanto ci riguarda, potremo considerare il terzo ciclo lungo come lultimo di una fase in cui il novello Prometeo ha ritenuto di poter governare senza limiti il cosmo. Forse la sostituzione del criterio del profitto con altri che siano pi razionali date queste prospettive potr mantenere un orizzonte storico per altri cicli lunghi.

ALESSANDRO VOLTA:

DA UNA DISPUTA ACCADEMICA...

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GIORNATA

20 MARZO 1999
DI APERTURA A

V
Il Premio Nobel per la fisica Carlo Rubbia. Gli sfondi dei grafici che illustrano la sua relazione sono tratti dalle tavole Aurore boreali e Forme di nuvole del Meyers Konversations-Lexikon, LipsiaVienna, 1897.

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CARLO RUBBIA PREMIO NOBEL PER LA FISICA


DI
DI

PAVIA

E A

COMO

(DALLUNIVERSIT

VOLTA
PAVIA

ALLA PILA A COMBUSTIBILE COMO)

IN VIDEOCONFERENZA CON

orrei parlare di energia. Perch ho fatto questa scelta? Perch, come giustamente stato ricordato da molti questa mattina, Volta ha davvero cambiato il modo di vedere le cose nel campo dellutilizzazione dellelettricit e questo fatto oggi si riflette in una realt che, a 200 anni di distanza, molto pi complessa, moderna e complicata, dal momento che oggi lelettricit divenuta la forma pi nobile tra le varie forme di energia possibili.

Se Volta stato colui che per primo introdusse lelettricit quale forma utilizzabile di energia, non dobbiamo dimenticare che gli sviluppi successivi dellutilizzazione di energia elettrica hanno visto due altri importantissimi contributi italiani, che vengono essenzialmente da Pacinotti, con la dinamo, e da Galileo Ferraris con il campo magnetico rotante e il trasformatore. Quindi non c dubbio che, nel campo dellingegneria e dellelettricit, vi stato un enorme contributo intellettuale da parte del nostro Paese.

Ora, a 200 anni di distanza, l'elettricit si sta imponendo come un modo preferenziale di trasporto di energia a livello mondiale.

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CERIMONIE

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Ci importante perch come far vedere essa costituisce insieme all'idrogeno, lunico mezzo che permette il trasporto di energia su lunghe distanze senza produrre inquinamento. Non c' dubbio che domani lelettricit dominer incontrastata rispetto a tutte le altre forme di energia utilizzabili: quindi, nel mondo di domani, l'elettricit sta per diventare sinonimo di energia. illustrazione di ci vorrei mostrare due semplici grafici ricavati da risultati pubblicati dalla letteratura scientifica. La Fig.1 mostra ad esempio l'evoluzione del consumo energetico normalizzato al PIL degli Stati Uniti, nonch la frazione di elettricit utilizzata in funzione del totale. Si vede da questa curva che, mentre negli ultimi 100 anni c' stato un notevole miglioramento dell'efficienza energetica, oggi possibile produrre la stessa quantit di ricchezza con la met circa dell'energia prodotta inizialmente, e ci anche grazie e soprattutto al fatto che il consumo elettrico, che all'inizio del secolo era del 10%, gi arrivato al 40% dell'energia totale: cio il 40% dellenergia totale utilizzata negli Stati Uniti lo sotto forma di energia elettrica. Nel grafico successivo (Fig.2) illustrata in modo schematico larticolazione in tre fasi dellutilizzazione industriale dellelettricit.

Questa fase si completata intorno al 1940, con l'inizio della seconda guerra mondiale, e rappresenta all'incirca 1100 kWh pro capite, cio 40 GW di potenza installata per un Paese come gli

La prima fase caratterizzata da una prima curva che si satura, nella quale l'elettricit utilizzata per produrre illuminazione e per far girare i motori pi semplici.

Fig. 1: Consumo energetico normalizzato al PIL e frazione dellenergia sotto forma di elettricit in funzione del tempo, per gli USA (Electricity in the American economy, Sam H. Schur et al., 1990). Fig. 2: Le tre fasi dellutilizzazione dellelettricit. Si noti laumento da 1100 kWh pro capite a 25.000 kWh in meno di 100 anni.

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La seconda fase, che cominciata intorno agli anni Quaranta e si pi o meno completata oggi, ci porta alla utilizzazione dell'elettricit per la refrigerazione, il condizionamento, il riscaldamento, i televisori, i computer e lelettrificazione industriale. Con questa seconda fase siamo gi arrivati, da un consumo dell'ordine del 20% dell'energia totale, a qualcosa che gi il 40% dell'energia totale, pi o meno il risultato di oggi.

Stati Uniti e qualcosa come 180 miliardi di kWh spesi ogni anno.

Vi infine una terza rivoluzione industriale dellelettrificazione, che include i veicoli elettrici, le tecnologie elettriche in generale, il condizionamento dell'aria, i sistemi di automazione dufficio e tutta la tecnologia associata con lelettronica, che dovrebbe nei prossimi 50 anni portare il consumo elettrico al valore straordinariamente elevato di 25.000 kWh pro capite e a un consumo elettrico che potr essere dei due terzi del valore energetico totale.

ggi ci troviamo di fronte a uno straordinario futuro per la Pila. La Pila di Volta come si ricordato in apertura quella dei computer, dei mangiadischi e cos via; la pila di domani invece non sar pi quella utilizzata essenzialmente per far funzionare questo tipo di dispositivi, ma sar certamente la sorgente primordiale di energia per il trasporto: e questo, a mio parere, viene dal fatto che la pila a combustibile il futuro dell'automobile. E perch? Perch l'auto elettrica di oggi - senza pile, con batterie - non competitiva, in quanto gli accumulatori sono pesanti, costosi, hanno scarso rendimento (si scaricano subito) e sono anche pericolosi in caso di incidenti.

Il vero strumento di domani certamente la pila a combustibile, che rappresenta la versione moderna della Pila di Volta, identica ad essa nella sua struttura di base, ma che anzich utilizzare rame e zinco opera con lidrogeno e lossigeno dellaria e produce vapore acqueo. Densit di energia e peso sono uguali a quelli per il motore a scoppio: quindi si pu, per chilogrammo di massa di pila, riuscire a produrre la stessa energia che contenuta in un motore a scoppio ordinario; inoltre l'efficienza energetica alta, pi del 40%. Non ha parti mobili, non produce inquinamento e non produce rumore. Sono perci convinto che nel futuro ci sar una pila, fatta delle dimensioni del motore di un'automobile, che potr risiedere dentro al cofano, e al cui interno si produrr la reazione chimica di trasformazione tra lidrogeno prodotto esternamente e lossigeno dell'aria con emissione di vapore acqueo. Che cosa vi pu essere di meglio?

Questa, a mio parere, una rivoluzione importante. I problemi aperti non sono molto grandi; il costo, essenzialmente, elevato ma dovrebbe essere controllabile con la produzione di massa. Ci si aspetta di ottenere un costo dellordine di 50 dollari per kW di potenza. Un altro problema fondamentale che la pila a combustibile
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Esistono anche altri nuovi sistemi veramente interessanti in fase di sviluppo, come lassorbimento di grandi quantit di idrogeno in matrici di grafite. C' pertanto un futuro tecnologico a mio parere importante, che rappresenter la soluzione per i prossimi decenni. Vedremo la Pila di Volta, rinnovata a 250 anni di distanza, come la sorgente pi importante e fondamentale di energia, anche per applicazioni normali come l'automobile. Questo il mio pensiero e anche il mio augurio.

richiede dell'idrogeno, che difficile da trasportare e difficile da distribuire; oggi, se vogliamo mantenere il combustibile liquido, esiste un'alternativa: utilizzare del metanolo e trasformare poi con una reazione locale, all'interno del veicolo, il metanolo in idrogeno da utilizzare nel sistema.

Evidentemente l'elettricit non null'altro che un vettore di energia pi importante degli altri, come abbiamo visto. Questo fatto conduce a soffermarsi brevemente sul problema dell'energia in quanto tale.

Lelettricit un mero veicolo della produzione energetica; il problema a monte quello della fonte primaria di energia, che si

Il problema vero evidentemente quello delle fonti primarie di energia.

orrei fare alcuni brevi commenti sulla situazione del settore energetico, per illustrare come si sia passati da un mondo di estrema semplicit, allattuale mondo estremamente complesso: veramente impressionante vedere come in 200 anni i problemi possano cambiare per arrivare al punto in cui ci troviamo oggi, con la globalizzazione e tutto il testo.

Fig. 3: Il consumo dei fossili fino al suo esaurimento rappresenta una minima fase dellavventura umana, ma un grande dispendio per le risorse planetarie. In quale modo gestiremo la transizione e quale energia prepariamo per il futuro?

1 t Carbone 1 t CH2 1000 m CH4


3

3,5 t CO2 3,0 t CO2 2,0 t CO2

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La domanda da porsi che cosa succeder dopo. Vi inoltre un altro argomento molto importante da considerare: oggi, a parte la disponibilit delle fonti primarie, esiste anche la preoccupazione ambientale. Infatti i limiti che i requisiti di tipo ambientale impongono all'uso di certe forme di energia e in particolare dei combustibili fossili saranno ben pi stringenti di quanto non lo sar la loro disponibilit in natura. In questo senso, il grafico della Fig.3, che considero abbastanza interessante, riassume bene, dal mio punto di vista, la situazione.

I fossili oggi carbone, petrolio e gas sono la sorgente primordiale di energia: queste fonti sono assai limitate e dovrebbero continuare ad eccezione del carbone per altri 40/60 anni.

pu chiamare il motore della civilt industriale.

Fig. 4: Proiezioni della crescita demografica.

Il grafico illustra il consumo energetico del pianeta in miliardi di tonnellate/anno di combustibili fossili in funzione del tempo. Ho cercato di rappresentare in questo diagramma linsieme della nostra civilt: sono perci partito da Omero, dallEgitto, dalla Grecia, da Roma, dallinizio dellera cristiana e dalla scoperta dell'America. Quando si arriva alla rivoluzione industriale si produce uno strettissimo, impressionante picco, che presto si estingue per mancanza di risorse, almeno di quelle stimate; esso dura circa un centinaio di anni, periodo durante il quale si consuma tutta l'energia fossile del nostro Pianeta accumulata in centinaia di milioni di anni. Quindi, dato che ogni anno noi bruciamo lequivalente di un milione di anni di risorse naturali accumulate che sono assolutamente uniche nel nostro pianeta, cosa succeder poi? Come potranno le future generazioni produrre la loro ener-

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CERIMONIE

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gia, in quale modo riusciranno a mantenere il benessere economico e sociale?

Si tratta, per me, di questioni molto importanti da lasciare come messaggio, soprattutto oggi, che ci proponiamo di riflettere sulla scienza, sull'applicazione industriale e sul loro impatto sulla nostra societ, su quanto la scienza e la tecnologia devono e possono permetterci di fare. Non si pu evitare daltronde di porsi il problema della crescita demografica nel nostro pianeta. Di fatto negli anni passati, negli anni dei Club di Roma, creato da Aurelio Peccei, questi aspetti erano considerati come un fenomeno dirompente, esplosivo: infatti, si diceva, abbiamo di fronte una curva esponenziale, e questa curva esponenziale per definizione imbattibile; ci sar perci la crisi, la fine dell'utilizzo ecc.. Oggi la situazione molto diversa, la previsione che per il dato di crescita demografica che l'elemento fondamentale del consumo energetico sembra di poter ipotizzare una saturazione intorno a un valore dellordine di 8-10 miliardi di persone, e persino una successiva diminuzione (Fig.4). Quindi non c' pi davanti a noi il rischio, la paura, la preoc-

l problema vero quale energia debba seguire a questa specie di rapido flash di combustione dei composti fossili. Vorrei qui sottolineare che il consumo dei fossili fino al suo esaurimento rappresenta una piccolissima fase dell'avventura umana, ma un grande dispendio per le risorse planetarie. In quale modo gestiremo la transizione e in quale modo prepareremo il futuro?

Fig. 5: Fabbisogno energetico pro capite nel 1990, per regione geografica.

CIS

UE

Africa subsahariana

Medio Oriente e nord Africa

Europa occidentale

Paesi del Pacifico

Asia meridionale

Nord America

America Latina

Mondo

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Mondo, intorno allanno 2100

Una stabilit di questo genere, unita alla fine del pericolo delle guerre, definir la stabilizzazione dello sviluppo e quindi un nuovo ciclo di investimenti. In questo quadro ci si pu porre la domanda di come l'energia potr agire; l'energia necessaria per il progresso umano, per la qualit della vita, e perci possibile che una crisi energetica provochi una crisi destabilizzante di dimensioni maggiori proprio allinterno di questo sistema che ora cominciamo a vedere pi stabile di quanto ritenevamo allinizio. n questo quadro non dobbiamo dimenticare che in campo energetico le costanti temporali sono molto lunghe; per esempio la vita di un reattore nucleare di 40-50 anni, e quindi se oggi pensiamo a una soluzione dobbiamo immaginare qualcosa che nascer nel 2020 e andr avanti per 60 anni. Stiamo perci parlando di scelte energetiche che condizioneranno il futuro del nostro Paese, dell'Europa, del pianeta fino alla fine del secolo. Quindi, considerata la vita di questi impianti, di fatto noi stiamo definendo il corso dellintero prossimo secolo.

cupazione della transizione esplosiva. Siamo convinti che effettivamente il problema demografico si stabilizzer.

Fig. 6: Previsioni del consumo energetico globale.

La prima domanda da porsi : quanta energia consumiamo? Lenergia il prodotto dell'energia consumata da ciascuno per il numero delle persone. Oggi ci troviamo di fronte a una grandissima disparit del consumo energetico nel mondo. Come mostra la Fig.5, che illustra il consumo di energia in termini di tonnellate di petrolio equivalenti/anno pro capite per diversi Paesi nel 1990, l'americano in generale consuma in un anno 8 tonnellate di petrolio equivalente, che rappresentano all'incirca 100 volte il proprio

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CERIMONIE

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peso: ci significa che ogni 3 giorni un americano consuma il proprio peso sotto forma di petrolio. Noi europei occidentali siamo un po pi bravi, fermandoci al livello di circa 3 tonnellate di petrolio/anno.

Se invece consideriamo la situazione nel Sudest asiatico o nel Pacifico, vediamo che questo numero estremamente piccolo: intor-

Fig. 8: LAgenzia Internazionale per lEnergia (IEA) prevede un calo della produzione mondiale di grezzo tradizionale a partire dal 2015. Il grafico mostra inoltre la domanda globale di petrolio, la produzione di grezzo da parte di Paesi OPEC del Medio Oriente e quella degli altri Paesi.

Fig. 7: Modelli di evoluzione dellintensit energetica.

Domanda globale di petrolio

Produzione mondiale grezzo

Grezzo (produzione OPEC, Medio Oriente)

Grezzo (produzione altri Paesi)

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Si vede qui che fra 100 anni, tenuto conto della crescita demografica e attestandoci su un consumo pro capite di 2-4 tonnellate di petrolio equivalente (che una media ragionevole di quanto oggi avviene nei diversi paesi) si arriva a previsioni di consumo globale di circa 30-50 gigatonnellate di petrolio equivalente, pari a un consumo 3 o 4 volte superiore allattuale.

Questa situazione non pu tuttavia durare per sempre. Ci si porter quindi verso una situazione media con un consumo di circa 2-4 tonnellate equivalenti di petrolio a testa. Se perci si moltiplica questo valore per il numero di persone che costituisce la popolazione, ne esce la previsione della Fig.6.

no a 0,39. un po' come dire che ciascuno mangia in media mezzo pollo, mentre c' chi ne mangia due e chi non ne mangia nessuno.

Vediamo brevemente quali saranno le forme di questa transizione da gestire in maniera ragionevole. I consumi saranno pi o meno dell'ordine di 2-4 tonnellate di petrolio equivalente per anno. I costi saranno quelli che determineranno il processo, e va tenuto presente che quali che siano le altre considerazioni la migliore energia sempre quella pi a buon mercato. I fattori esterni saranno molto importanti, in particolare lo sar quello ambientale. Per esempio, un nuovo elemento del bilancio energetico inesistente 20 anni fa rappresentato dalla carbon-tax (tassa sul carbone), e pertanto il problema di quanto i combustibi-

uello attuale un fenomeno di transizione, nel senso di un passaggio dal nostro attuale livello a uno nuovo, a partire dal quale le cose resteranno pi o meno stabili. Si tratta quindi di gestire questa transizione.

Fig. 9: Resa del fotovoltaico per area geografica. 54

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li fossili potranno continuare a essere utilizzati dipender anche da fattori del genere. Di fatto si constata che diversi modelli sono del tutto arbitrari; ci dimostra la confusione che ne deriva: non chiaro ad esempio quanto carbonio si utilizzer tra 100 anni. Alcuni modelli danno un valore pari a quello attuale, altri affermano che vi sar un rapporto di un quinto dell'energia utilizzabile. Vediamo ora il problema dellintensit energetica (Fig.7)

Il vero problema deriva essenzialmente come vedremo da due fattori. Molto dipende da come si gestir la transizione, finch cio non si completer la fase dell'utilizzazione dei fossili; i fossili non spariranno alla fine della transizione, ma vi saranno notevoli differenze tra i Paesi in via di sviluppo e i Paesi avanzati, dal momento che i Paesi industrializzati utilizzeranno nuove tecnologie e riusciranno a produrre energie innovative, mentre i Paesi in via di sviluppo saranno obbligati a disporre di mezzi pi semplici e quindi a bruciare carbone. Non vi una situazione di emergenza, ma vi sono solo due fatti importanti:

2) l'esaurimento del gas. Vi sono ad esempio previsioni in base alle quali i combustibili fossili cominciano gi ora, in un certo senso, a diminuire; questa ad esempio la valutazione

1) lesaurimento dell'uranio 235, che l'elemento chiave per i reattori classici, nucleari ordinari (nei reattori ordinari si utilizza solo uranio 235, che lo 0,7% del materiale contenuto nel reattore iniziale); questa forma energetica certamente finir all'incirca alla met del secolo prossimo;

Fig. 10: Energia solare e superficie necessaria per gli impianti (per Paese). DALLA PILA
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Da un lato, quindi, non c' motivo di panico: non vi saranno transizioni drammatiche e il mondo di domani sar un mondo perfettamente accettabile. Ci nonostante, sia l'uranio naturale dei reattori sia soprattutto le fonti combustibili di fossili arriveranno alla fine, per esaurimento o per effetto di leggi come la tassa sul CO2. La domanda che si pone : quali energie per il futuro? nalternativa data dalle energie rinnovabili. Pur avendo un ruolo importante di supporto, difficilmente pensabile che le energie rinnovabili possano divenire il principale motore dell'energia mondiale. Questo si dimostra sulla base di

La domanda rappresentata dalla curva a tratteggio continuo, la curva a coppie di punti descrive la capacit di produzione. Gi intorno al 2010-2020 si prevede uno scollamento tra la crescente domanda di combustibili di questo genere, soprattutto da parte dei Paesi in via di sviluppo, e la possibilit di rendere disponibili queste risorse.

dell'International Energy Agency, illustrata dalla Fig.8.

Fig. 11: LItalia e le energie rinnovabili. Popolazione: 55 milioni; consumo energetico: 30 TOE pro capite; energia totale: 6,9.1018 joule; potenza equivalente media: 219 terawatt. Energia solare: flusso annuo 1709 kWh/m2; potenza media 19,4 W/m2; superficie delle celle 11.200 km2; installazione (celle x 4) 44.800 km2; met del fabbisogno nazionale 22.400 km2. Ne derivano costi e impatto ambientale esorbitanti. 56 CERIMONIE
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considerazioni di carattere quantitativo. Supponiamo di voler soddisfare i consumi odierni di combustibile fossile, che sono di 300EJ. Se vogliamo farlo con il fotovoltaico (Fig.9 e Fig.10), e prendiamo la localizzazione pi favorevole cio la massima esposizione con unefficienza del 10%, ovvero con un quarto della superficie coperta dai captatori ci vorrebbero 700.000 chilometri quadrati. Se lo volessimo fare con leolico e andassimo a cercare siti di classe 4 (nella classificazione da 1 a 5, questa una classe che gi in Italia non esiste) e utilizzassimo pali di 50 metri di altezza e pale di 33 metri di diametro con una spaziatura di 50 metri lineari e di 500 metri in altre direzioni, a conti fatti ci vorrebbero 7 milioni di chilometri quadrati. Se vogliamo confrontare tutto ci con un riferimento concreto, dobbiamo ricordarci che il totale coltivato nel mondo di 10 milioni di chilometri quadrati e che la superficie nel nostro Paese di 300.000 chilometri quadrati.

Ci dobbiamo a questo punto domandare quali sono le rimanenti alternative. Come ho detto, il nucleare classico non rappresenta un'alternativa, perch la quantit di uranio 235 che rimane oggi del tutto insufficiente a sviluppare abbastanza energia per poter essere un valido sostituto.

i sia consentita unaltra importante considerazione in merito alla questione delle nuove energie rinnovabili (Fig.11). Nel nostro Paese la popolazione di circa 55 milioni di persone, che consumano 3 tonnellate di petrolio equivalente a testa. Se si considera lirraggiamento solare sul nostro pianeta e calcoliamo il potere di conversione, si ricava che, per soddisfare met del fabbisogno nazionale energetico, c bisogno di 22.000 chilometri quadrati di superficie. Ci significa che dovremmo collocare su tutta la Sicilia o su tutta la Sardegna celle solari. Laltro problema , evidentemente, quello dell'impatto ambientale e dei costi, perch coprire una simile superficie di questo materiale non semplice.

Daltra parte ci troviamo di fronte al grafico di Fig.3, con quellenorme flash di consumo energetico che dissipa in tempi brevi milioni di anni di accumulo, con una chiara e prevista fine del processo fra 50-60 anni, salvo variazioni attribuibili ad esempio alle politiche di contenimento del CO2. redo che, a questo punto, il cerchio si chiuda. Dobbiamo tornare indietro l dove partito Volta: dobbiamo cio ricominciare daccapo e riflettere. La parola chiave : ricerca.

L'unica risposta per me possibile infatti che questa nuova forma di energia non pu non venire che da un rinnovato ruolo della scienza e della ricerca fondamentale, nel tentativo di rispondere al bisogno primario della nostra societ umana, che disporre di sufficienti energie a sostegno della vita e della civilt.
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Vorrei perci concludere in questo modo: oggi forse la migliore delle energie rinnovabili ancora nelle nostre mani, di cui possiamo sperare che diventi la sorgente del futuro, essenzialmente l'innovazione. Preparare il futuro energetico del pianeta un obbligo per la scienza e per la tecnologia, oltre che per una societ civile come la nostra.

Giornata inaugurale a Como (20 marzo 1999). In basso: Le contesse Ippolita e Piera Volta salutano il presidente del Comitato Promotore di Como e sindaco di Como, Alberto Botta. A destra: Il tavolo dei relatori al Teatro Sociale. Da sinistra: Piero Maranesi, Marco Citterio, Alberto Botta, Giuliano Sala, Luigi Dadda, Antonio Spallino, Sergio Pozzi, Giuliano Pancaldi, Andrea Silvestri, Giulio Casati. Sul grande schermo, il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni rivolge il suo saluto dapertura alle sessioni di Como e di Pavia.

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CERIMONIE

DI APERTURA

GIORNATA

20 MARZO 1999
GIULIANO PANCALDI
DI APERTURA A

COMO

n un futuro prossimo, molto probabilmente, la nostra epoca sar chiamata et dellelettricit. Siamo abbastanza consapevoli di ci: le tecnologie che ci circondano ce lo ricordano ogni giorno. Ma non ci interroghiamo spesso su come siamo entrati in questepoca della storia umana.

ALESSANDRO VOLTA FILOSOFO NATURALE E SCIENZIATO


TEATRO SOCIALE, COMO

Illuminista convinto eppure contrario a ogni declamazione astratta sulla scienza; ottimo fisico teorico eppure celebre soprattutto per le sue invenzioni di elettricista applicato; molto probabilmente il pi grande degli scienziati italiani dopo Galileo, eppure incapace di citare Galileo pi di una volta nei dodici volumi delle sue opere, Volta ci costringe a modificare gli schemi consueti delle nostre riflessioni sui rapporti tra scienza e filosofia. E si tratta di correzioni importanti, che non investono soltanto il caso di Volta.

Figlio della settecentesca et dei lumi e uno dei fondatori della scienza dellelettricit, Volta ha molte caratteristiche che rendono istruttivo un viaggio in sua compagnia alle origini dellet scientifica in cui viviamo.

Nella mia relazione considerer i rapporti tra filosofia e scienza quali emergono da uno studio della personalit intellettuale e dellopera di Alessandro Volta.

Osservare che let dellelettricit cominciata oltre due secoli fa, in unepoca che amava definirsi filosofica e illuminata, ma che non sospettava neppure che potessero darsi meraviglie per noi familiari come lilluminazione elettrica, pi di una curiosit storica. Adottare una prospettiva di lunga durata sullet dellelettricit pu aiutarci a comprendere meglio lintreccio tra cultura, scienza e tecnica, al di l delle vicende parziali, frammentarie che sembrano tipiche delle trasformazioni intellettuali e tecnologiche di oggi.

Giuliano Pancaldi.

mia convinzione anzi che, studiando la vicenda intellettuale di Volta, possiamo comprendere meglio in che termini si pone nellet dellelettricit ancora oggi il problema dei rapporti tra scienza e filosofia. Volta in effetti una figura emblematica di una trasformazione fondamentale prodottasi tra Sette e Ottocento. Si tratta del passaggio dal filosofo naturale dellet classica della rivoluzione scientifica, che aspira a una visione unitaria del mondo, allo scienziato che ci familiare oggi, con la sua propensione per lo specialismo, la sua reticenza sulle questioni filoso59

Utilizzando alcuni indizi che ho trovato tra le carte di Volta che risalgono al 1799, vi proporr uninterpretazione nuova del processo che ha portato Volta alla Pila. E vi mostrer che la Pila un caso emblematico di come la scienza e la filosofia di Volta cooperarono insieme alla realizzazione di uno strumento dalle conseguenze straordinarie e impreviste. Vi mostrer che la Pila il prodotto della compresenza, in Volta, del filosofo e dello scienziato. Dunque, anzitutto, alcune informazioni su Volta filosofo naturale.
A FORMAZIONE DEL FILOSOFO NATURALE.

Per comodit, ho organizzato il nostro viaggio in compagnia di Volta alle origini dellet scientifica e tecnologica in cui viviamo in due tappe. Nella prima ripercorrer brevemente la formazione di Volta come filosofo naturale dellet dellIlluminismo: una premessa indispensabile per largomentazione che intendo svolgere. La seconda tappa ci porta invece nel vivo della vicenda che al centro della mia relazione. Questa seconda parte potrebbe intitolarsi Volta: il filosofo e le macchine.

In Volta questa trasformazione dal filosofo naturale allo scienziato ancora parziale, in divenire. una trasformazione scandita dal successo straordinario delle nuove macchine che accompagnano le sue conquiste intellettuali. Per questo la figura di Volta importante per comprendere le aspirazioni e le tensioni che caratterizzano i rapporti tra scienza, filosofia e tecnica a due secoli dal nostro ingresso nellet dellelettricit.

Poich Volta ha vissuto in prima persona questo passaggio dal filosofo naturale allo scienziato, la sua figura pu aiutarci a capire una tensione che segna profondamente, anche oggi, i rapporti tra scienza e filosofia: la tensione tra il desiderio del filosofo di raggiungere una visione unitaria del mondo, e il desiderio dello scienziato di perseguire saperi particolari, verit locali, foriere di quelle applicazioni che dai tempi dellIlluminismo hanno plasmato la nostra civilt.

fiche, la sua attenzione per le applicazioni utili.

Alessandro Volta ricevette uneducazione irregolare ma ricca di suggestioni, che lo resero sensibile alla cultura dellIlluminismo diffusa a met Settecento in tutta Europa. Allora i classici latini erano ancora lasse portante di ogni formazione. Volta li studi privatamente, prima con laiuto dei molti membri della famiglia appartenenti a questo o a quellordine religioso, poi per poco pi di un anno nel collegio dei Gesuiti di Como. Qui come era consuetudine studi anche molta filosofia, che allora comprendeva dosi abbondanti di matematica, geometria e soprattutto scienze naturali.

Superata intorno ai diciassette anni una fase religiosa che ad alcuni parve tale da indurlo ad entrare nellordine di SantIgnazio, Volta cominci a coltivare interessi daltro genere. Tra i classici sinnamor del laico Lucrezio che era presente nella biblioteca dei Gesuiti di Como e tra i moderni cominci a studiare
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soprattutto gli esponenti dellIlluminismo filosofico e scientifico europeo, anchessi ben rappresentati nelle biblioteche della citt. Una buona conoscenza del francese che era allora la lingua franca dellaristocrazia, come pure dei mercanti e degli intellettuali e presto anche una discreta conoscenza dellinglese e del tedesco, misero Volta in contatto diretto con gli autori che stavano diffondendo la realt e insieme il mito di unepoca nuova, che si voleva pi illuminata di tutte le epoche precedenti.

Nel frattempo aveva esteso le sue letture alle opere dei seguaci settecenteschi di Newton, soprattutto Benjamin Franklin, protagonista della rivoluzione americana e autore di manuali di successo su temi come Larte di farsi ricco. Aveva, come Franklin, scelto lelettricit quale campo principale di studio e aveva letto i lavori ormai classici sullargomento. Forte di queste letture e della sua ambizione, aveva pubblicato un primo trattato di fisica teorica sulla forza attrattiva del fuoco elettrico, in cui si trovavano tracce delle idee di un altro seguace di Newton, il gesuita Roger Boscovich, attivo nei circoli lombardi, e aveva stabilito contatti epistolari diretti con alcuni grandi esperti di elettricit della generazione precedente alla sua. Infine aveva messo a punto e divulgato la sua prima fortunata macchina: lelettroforo perpetuo o portatore inesauribile di elettricit.

Cos, aderendo alla cultura illuministica e inserendosi con intraprendenza nei circoli lombardi che lavevano adottata, senza avere alle spalle un corso regolare di studi Volta si trov a sovrintendere come funzionario e professore di fisica alla trasformazione in scuola pubblica dellantico collegio dei Gesuiti di Como in cui aveva compiuto i primi passi di filosofo naturale.

Let nuova di cui il giovane Volta si sentiva partecipe era unepoca in cui, secondo i suoi propugnatori, per bandire le antiche superstizioni listruzione doveva essere diffusa, in cui la pubblica amministrazione doveva dare prova di efficienza a favore dellagricoltura e dei commerci, e insieme prevenire le tensioni sociali pi acute. Erano questi gli obiettivi proclamati da molti amministratori al servizio dellimpero austriaco cui apparteneva allora la Lombardia. Tra costoro spiccavano personaggi come il ministro Carlo di Firmian, munifico protettore delle arti (nella sua casa milanese suon il giovane Mozart) e delle scienze utili a vantaggio dei commerci e della pubblica amministrazione. Firmian seppe apprezzare anche il giovane Volta, e favor il primo, decisivo tratto della sua carriera pubblica.

Nel frattempo Volta aveva anche coltivato e continuer a farlo per una parte della vita leducazione dei sensi, verso cui lo spingevano una grande vitalit e alcune consuetudini comuni alla nobilt lombarda cui apparteneva. Musica, teatro, feste erano per il giovane Volta occasioni frequenti quanto lesercizio della sua straordinaria arte di dimostratore delle esperienze di elettricit, con cui sapeva intrattenere lo stesso pubblico delle sue frequentazioni mondane. Nellet dellIlluminismo lelettricit era insieme una scienza nuova e un fenomeno alla moda nei circoli intellettuali e nei salotti.
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Labilit di dimostratore delle meraviglie dellelettricit, le macchine fortunate, la sicurezza che gli derivava dal retroterra aristocratico e insieme dal presentarsi come funzionario al servizio dellamministrazione austriaca e, dal 1778, professore nella pi prestigiosa universit dellImpero, Pavia, assicurarono a Volta attenzione e successo nelle accademie e nei circoli scientifici di Parigi, Londra, Vienna e Ginevra in occasione dei suoi molti viaggi, non meno che a Como, Milano e Pavia.

A poco pi di trentanni il giovane filosofo educato dai preti e dai gesuiti, ma presto lucreziano e illuminista per scelta personale e collettiva, era diventato lesperto di un nuovo, intrigante settore dellantica filosofia naturale, la scienza dellelettricit, e si era trasformato in un rispettato professore e funzionario, informale ma efficace ambasciatore viaggiante della Lombardia austriaca nellEuropa dei lumi. Con queste rapide notizie sulla formazione di Volta, disponiamo di alcune informazioni utili per entrare nel vivo del tema che ci interessa pi da vicino: i rapporti tra scienza e filosofia, tra Volta filosofo e le sue macchine.

I tratti salienti della personalit scientifica di Volta possono essere descritti considerando alcune immagini che circolavano di lui tra i contemporanei. Queste immagini, come vedremo, oscillavano tra due poli piuttosto lontani luno dallaltro. La complessit che ne deriva istruttiva per comprendere i rapporti tra scienza e filosofia nella personalit di Volta.

L FILOSOFO E LE MACCHINE.

Per questi estimatori, di Volta contavano le teorie e i concetti non meno che le invenzioni di successo e gli esperimenti brillanti. Per questi stessi estimatori gli scritti di Volta, copiosi ma disorganici, avrebbero potuto essere riordinati facilmente a formare un compiuto sistema della scienza elettrica, concepita come un nuovo, importante capitolo della universale filosofia della natura delineata da Newton.

Per costoro Volta aveva la statura intellettuale, le competenze e la visione dinsieme che ci si aspettava da un autentico filosofo naturale dellet della rivoluzione scientifica; qualit che egli aveva applicato allelettricit con risultati paragonabili a quelli ottenuti da Newton nel campo della meccanica e dellastronomia.

Per alcuni contemporanei Volta era, gi negli anni ottanta del Settecento, il Newton dellelettricit, colui che aveva saputo spiegare in modo razionale il vario e ingannevole mondo dei fenomeni elettrici, sui quali personaggi come Newton avevano gettato appena uno sguardo.

Secondo altri contemporanei, invece, Volta era soprattutto un virtuoso della fisica, un abile inventore e dimostratore di esperienze elettriche, qualcosa a met tra il filosofo naturale e gli artigiani e i dilettanti che circolavano negli ambienti intellettuali dellet dellIlluminismo. Per questi critici, che spesso letteralmente non vedevano loriginalit e limportanza delle nozioni introdotte
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da Volta nella scienza dellelettricit, le sue macchine, anzich una conseguenza della sua originalit intellettuale, erano un prodotto del virtuosismo, della vocazione operativa, sperimentale e applicata, cui si stentava a riconoscere dignit filosofica. Come succede spesso, le immagini contrastanti che i contemporanei si erano costruite di Volta coglievano ognuna qualcosa della sua personalit e insieme trascuravano altri aspetti importanti. Soprattutto e questo spiega lapparente contraddittoriet di quelle immagini si continuavano a misurare i meriti di Volta con dei parametri che non corrispondevano pi alla realt in trasformazione dellantica impresa nota come filosofia naturale. Se si tiene conto di queste trasformazioni in corso, Volta non era propriamente n il Newton dellelettricit, n tantomeno un semplice inventore. Era invece una complessa, dinamica combinazione di queste due cose insieme. Chi aveva ragione?

Ma come convivevano in Volta queste due anime, quella antica del filosofo naturale e quella emergente dello scienziato? Soprattutto, che parte hanno avuto queste due anime nella pi grande scoperta di Volta, la Pila? Fu il Volta filosofo o il Volta scienziato a inventare la Pila?
A

Per queste caratteristiche, che si trovavano insieme nella sua figura, Volta assomiglia di pi agli scienziati dellOttocento e a quelli del nostro tempo che ai protagonisti della prima rivoluzione scientifica. Per questo la sua opera e le sue invenzioni lo collocano, ancor pi di Galileo e Newton, direttamente alle origini dellepoca scientifica e tecnologica alla quale apparteniamo. Per questo non dobbiamo stupirci troppo delle sue rare citazioni di Galileo.

Era stato educato per nutrire le ambizioni del filosofo naturale e della tradizione newtoniana, ed era un inventore geniale e come tale apprezzava labilit dei costruttori di strumenti e degli artigiani che amava frequentare. Le qualit di Volta come sperimentatore e inventore di nuove macchine non erano meno importanti del suo desiderio di lanciare uno sguardo dinsieme sul mondo naturale, come volevano gli antichi filosofi, e di fondare una scienza unitaria della natura, come suggeriva il modello di Newton.

PILA. La mia risposta a questa domanda : luno e laltro insieme. Volta non avrebbe costruito la Pila se le due anime del filosofo naturale e dello scienziato non avessero interagito da vicino, in modo spregiudicato e straordinariamente creativo. Mi propongo di dimostrarvelo con alcune testimonianze inedite sul processo che port Volta alla costruzione della Pila.

noto che alcune premesse della Pila possono essere rintracciate nella controversia che aveva opposto Volta a Galvani sul tema dellelettricit animale. Quella controversia era una tipica controversia di filosofia naturale. Durante la controversia Volta
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noto anche che la teoria del contatto tipica di Volta filosofo naturale era gi ben sviluppata nella sua mente intorno al 1793. Ed a tutti noto che la Pila fu costruita da Volta soltanto sei anni pi tardi, sul finire del 1799.

Per dimostrare questo principio filosofico prima ancora che scientifico Volta aveva sviluppato una sua precisa teoria, la teoria del contatto. Una teoria che presentava il contatto tra sostanze diverse come la causa universale del movimento del fluido elettrico; una teoria che Volta basava su una serie ricchissima di esperienze sulle deboli elettricit messe in movimento, come egli diceva, dal contatto tra sostanze diverse.

aveva sostenuto il principio che, se esisteva un fluido elettrico (come si diceva allora) in natura, questo doveva essere il medesimo e doveva essere soggetto alle stesse identiche leggi nel mondo fisico come nel mondo vivente.

Per chi ritiene che la teoria del contatto e dunque la filosofia naturale di Volta possa spiegare da sola la Pila, questi sei anni di ritardo sono difficili da spiegare. Tanto pi che la teoria del contatto non sub modificazioni rilevanti in quei sei anni. solo nel 1799 che, accanto a Volta filosofo naturale, entr di nuovo in scena il Volta scienziato e le due anime di Volta interagirono in un episodio poco noto, che ho messo in luce qualche tempo fa studiando i diari di laboratorio di Volta. lepisodio decisivo per la costruzione della Pila. Lo riassumer brevemente.

La teoria del contatto, da sola, non bastava per costruire la Pila.

Quando la rivista di Nicholson arriv sul tavolo di Volta, Volta vi trov un articolo del direttore in cui si parlava di due cose che stavano molto a cuore a Volta. La prima era lelettroforo, la sua prima invenzione, vecchia ormai di una ventina danni, ma alla quale era naturalmente affezionato. La seconda era invece una questione di attualit: lelettricit animale. In quellarticolo Nicholson faceva una proposta curiosa e intrigante soprattutto per Volta. Nicholson suggeriva di imitare il pi noto dei pesci elettrici, la torpedine, costruendo una macchina elettrica che combi64 CERIMONIE

Volta aveva diverse buone ragioni per abbonarsi alla pubblicazione di Nicholson: nella Londra di Nicholson aveva riscosso alcuni dei suoi maggiori successi personali e recentemente da Londra gli era pervenuto un importante riconoscimento della Royal Society. Soprattutto, Nicholson era come Volta uno dei protagonisti della caccia alle elettricit deboli: una delle specialit in cui Volta aveva dato le dimostrazioni migliori del suo virtuosismo di sperimentatore.

A un certo punto nel corso del 1799, mentre la teoria del contatto ristagnava, arriv a Volta da Londra una rivista inglese alla quale era abbonato. Si trattava di una pubblicazione diretta da William Nicholson. Nicholson apparteneva alla schiera di scienziati, inventori, costruttori di strumenti e professori indipendenti di scienze naturali che vivevano in una Londra piena di fermenti e capitale di una nazione che stava sperimentando la prima rivoluzione industriale.

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nava insieme tanti elettrofori di Volta.

Volta sapeva bene che le scosse prodotte da alcuni pesci erano di natura elettrica. Su questo convenivano la maggioranza degli esperti del tempo. Volta daltra parte, a differenza di Nicholson, aveva alle spalle sette anni di ricerche sul galvanismo e sulla sua teoria del contatto: egli non poteva ammettere che dentro un animale si trovasse una materia isolante come il dielettrico dellelettroforo. La teoria del contatto aveva abituato Volta a concepire gli animali come formati da tanti conduttori di natura diversa: dentro la torpedine non potevano esserci isolanti e dunque neppure degli elettrofori.

Il messaggio principale era lidea di costruire una nuova macchina capace di moltiplicare le elettricit deboli. Ma vediamo la cosa un poco in dettaglio e ci accorgeremo che il suggerimento di Nicholson di realizzare la nuova macchina combinando tanti elettrofori non poteva funzionare. Anche Volta se ne accorse, naturalmente.

Quale messaggio conteneva per Volta questo articolo di Nicholson?

Ma limmagine degli organi elettrici della torpedine utilizzata da Nicholson che li concepiva come dei cilindri formati da tanti strati di materiali diversi posti luno sullaltro poteva essere reinterpretata da Volta alla luce della teoria del contatto. Volta sapeva che coppie di conduttori diversi mettevano in movimento, come egli diceva, il fluido elettrico. Dal suo punto di vista gli strati alterni di materiali diversi nei cilindri della torpedine potevano essere tante coppie di conduttori diversi collegate tra loro, per moltiplicarne gli effetti e produrre le forti scosse di cui capace lanimale. Guidato dal proposito di realizzare questa nuova, originale imitazione della torpedine, basata sulla sua teoria del contatto anzich sulle congetture di Nicholson, Volta realizz la Pila in pochi mesi verso la fine del 1799.

Lasciatemi sottolineare lintreccio tra filosofia naturale, scienza dellelettricit e macchine che si manifesta in questo episodio. I diari di laboratorio di Volta anteriori alla lettura dellarticolo di Nicholson con la proposta di costruire una torpedine artificiale non recano traccia dellidea di costruire una macchina capace di moltiplicare le deboli elettricit generate dal contatto di sostanze diverse. Lidea di costruire una macchina del genere arriva a Volta da Nicholson. Nicholson daltra parte concepisce il suo obiettivo come una sorta di esercizio tecnologico ideale: egli non prov a costruire la sua torpedine artificiale, n aveva una nuova teoria da mettere alla prova per realizzarla. Per Nicholson la torpedine artificiale era un esercizio in cui provare labilit degli elettricisti ed eventualmente quella dei costruttori di strumenti. La suggestione che Volta ricevette da Nicholson era puramente tecnologica, prima che scientifica, ed era priva di vaste implicazioni per la filosofia naturale.

Volta invece, per trasformare in realt la torpedine artificiale


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La complessit di quei rapporti e la difficolt di prevedere gli sviluppi futuri della nostra civilt, tuttavia, non dovrebbero impedirci di vedere un importante filo conduttore che attraversa la nostra civilt: il filo conduttore che collega, dallIlluminismo a oggi, le ricerche dei filosofi naturali come Volta e le macchine come la Pila.

Io credo che lo scarto che percepiamo tra il programma filosofico voltiano di imitare la torpedine da un lato, e gli sviluppi della ricerca e dellindustria elettrica resi possibili dalla corrente della Pila dallaltro, sia uno scarto altamente istruttivo per comprendere let dellelettricit in cui viviamo. Quello scarto ci d unidea delle vie complesse attraverso le quali, nellet dellelettricit, il lavoro dei filosofi naturali collegato al lavoro degli scienziati e alla tecnica. Lo scarto che percepiamo tra il programma voltiano che port alla Pila e le conseguenze della Pila ci fa toccare con mano le difficolt che si oppongono, ancora oggi, ai tentativi di prevedere in quale direzione si svilupperanno i rapporti tra scienza, tecnica e cultura; rapporti che pure sono fondamentali per la nostra civilt.

Queste vicende portarono a conseguenze largamente impreviste il potere sui fenomeni naturali conquistato da Volta il giorno in cui riusc a combinare le sue coppie metalliche in modo da produrre un flusso costante di elettricit, combinando insieme altres le sue due anime di filosofo naturale e di scienziato. La Pila, come molte altre macchine nella storia della scienza e della tecnica, ebbe presto una vita indipendente dalle idee e dalla filosofia naturale del suo ideatore.

La nuova forma di elettricit generata dalla Pila, come noto, conquist immediatamente lattenzione degli esperti e del pubblico colto. Della curiosa origine della Pila come imitazione della torpedine ci si dimentic presto. Mentre la corrente generata dalla Pila, le azioni chimiche e gli effetti magnetici che laccompagnavano crearono rapidamente le condizioni per una nuova stagione della scienza dellelettricit e per nuove generazioni di macchine elettriche.

Dunque in Volta e soltanto in Volta, filosofo naturale e scienziato, questi diversi ingredienti scientifici, filosofici e tecnologici poterono interagire e portarono alla realizzazione della Pila. Linterazione tra filosofia naturale, scienza e tecnologia il tratto fondamentale della personalit di Volta ed la chiave per comprendere linvenzione della Pila.

immaginata da Nicholson, la tradusse nel linguaggio e nei concetti della sua teoria del contatto, cio della sua filosofia naturale. E fu stimolato a farlo da un altro obiettivo importante per la filosofia naturale: dimostrare ai galvaniani che lelettricit di una macchina poteva imitare lelettricit di un essere vivente come la torpedine.

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CERIMONIE

DI APERTURA

Presidente del Congresso del 1927, fu eletto per acclamazione allinizio dei lavori, il famoso Prof. Quirino Maiorana, che era anche Presidente della Societ Italiana di Fisica. Alla vicepresidenza furono eletti i professori H.A. Lorentz, E. Rutherford, M. Planck, R.A. Millikan, A. Cotton e G.C. Vallauri, segretario generale fu nominato il prof. A. Pontremoli. Tutti nomi illustri, su ognuno dei quali e sulle cui vicende scientifiche successive al Congresso molto si potrebbe dire. I nomi dei 61 partecipanti di 14 nazioni diverse, dei quali 12 erano gi allora vincitori del Premio Nobel e molti altri lo sarebbero stati negli anni successivi, sono scolpiti in una lapide nellIstituto Giosu Carducci, dove si tennero le sedute del convegno.

n occasione del centenario della morte di Alessandro Volta si tenne a Como, Pavia e Roma un celebre Congresso Internazionale dal giorno 11 al 20 settembre del 1927. Anche se relativo alle sole Scienze Fisiche, lo schema del Convegno ricalca e ricorda il famoso primo Congresso degli Scienziati italiani tenutosi a Pisa nel 1839. Notevole e da sottolineare il fatto che nel Simposio di Como ognuno parlava e scriveva nella propria lingua, senza che ci causasse la minima difficolt di comprensione da parte dei partecipanti. Gli studiosi di allora conoscevano le principali lingue della cultura europea. Oggi una simile polifonica esperienza non sarebbe pi possibile

ATTUALIT

DEL

G. FRANCO BASSANI SCUOLA NORMALE SUPERIORE, PISA ISTITUTO


CARDUCCI,

GIORNATA

20 MARZO 1999
DI APERTURA A

COMO

CONGRESSO INTERNAZIONALE DEL 1927 A COMO


COMO

DEI

FISICI

G. Franco Bassani. Le immagini che illustrano la sua relazione sono tratte dalla rivista Voltiana, pubblicata a Como dal Comitato per le Onoranze a Volta nel centenario della morte. Foto di gruppo dei partecipanti al Congresso Internazionale dei Fisici, Settembre 1927, di fronte alla sede dellincontro, lIstituto Giosu Carducci a Como.

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Dallalto: Hendrik Antoon Lorentz; Niels Henrik Bohr; Max Planck; Robert Andrew Millikan.

La ragione profonda per cui il Congresso dei Fisici a Como si staglia su tutti gli altri, e leggerne gli Atti (Ed. Zanichelli, Bologna 1928) ancora oggi unesperienza formativa per tutti i Fisici, legata al fatto che proprio nel 1927 la comunit scientifica dibatteva tesi fondamentali che condurranno a una rivoluzione del pensiero scientifico contemporaneo circa la costituzione intima della materia e le leggi che la governano. Tra il 1924, quando il principe Louis V P R. de Broglie introdusse il concetto che anche le par. . ticelle materiali in moto, come i campi elettromagnetici della luce, potessero avere carattere ondulatorio con una lunghezza donda legata alla costante universale di Planck e alla velocit della particella v dalla relazione: e il 1929 quando ad opera di Max Born e Niels Bohr la teoria probabilistica sulla conoscenza microscopica della materia si accredit in modo conclusivo, avviene infatti una profondissima rivoluzione nel pensiero scientifico. La portata di tale mutamento dei paradigmi scientifici paragonabile a quella compiuta da Galileo e Newton, che sanc la nascita della scienza moderna. Molto suggestivamente I. Prigogine la defin: La fine delle certezze (Bollati Boringhieri, Torino, 1998).

Molti furono i Congressi internazionali di Fisica prima e dopo di allora, ma nessuno pu rivaleggiare per importanza e attualit scientifica con quel lontano Convegno, sia per la qualit di partecipanti che per gli argomenti trattati. In particolare lultimo tema riguardante le teorie sulla struttura della materia e sulle radiazioni si sarebbe poi imposto come punto di partenza per i successivi sviluppi.

Gi la scelta degli argomenti specifici in cui la Fisica venne suddivisa nelle varie sessioni indicativa degli interessi di allora: esperienze sulla struttura della materia, elettricit e sue applicazioni, elettrologia, ottica-fisica e infine una sessione dal titolo Teorie sulla struttura della materia e sulle radiazioni. La sintesi dei lavori si tenne a Pavia il 17 settembre e la Commemorazione ufficiale di Alessandro Volta si tenne a Roma in Campidoglio il 19 dello stesso mese.

= h / mv

( con h = 6,626 .1027 erg/s),

Il concetto che alla base di tale rivoluzione si potrebbe sintetizzare nel modo seguente. Pur essendo dimostrato che la materia costituita da particelle elementari dotate di carica elettrica e massa (elettroni e nuclei composti da protoni e neutroni, le cui combinazioni formano gli atomi e le molecole), e pur essendo note esattamente le leggi con cui le particelle si attirano o si respingono, le posizioni delle particelle e il loro moto non possono essere conosciuti simultaneamente con precisione assoluta. Vale il principio di indeterminazione di W Heisenberg, che risul. ta compatibile con lassociazione di unonda al moto di ogni particella, ma preclude la conoscenza esatta della sua posizione e allo stesso tempo della sua velocit.

Bisogna rinunciare allora alla definizione di fenomeni basata sulla posizione nello spazio e nel tempo delle particelle, e occorre riconoscere invece le energie quali grandezze determinabili esattaCERIMONIE
DI APERTURA

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Il Congresso internazionale del 1927 al centro di questo processo di trasformazione del pensiero scientifico, che ancora oggetto di riflessioni anche da parte dei filosofi della scienza, perch le sue conseguenze sono profonde e scuotono principi radicati da secoli.

mente per ogni sistema fisico isolato, i cui valori possibili sono gli stati quantici. Delle posizioni delle particelle e del loro moto conoscibile soltanto la probabilit, che corrisponde allonda di de Broglie, gi menzionata. Al fine di determinare la funzione donda e gli stati quantici, E. Schrdinger gi nel 1925 aveva scoperto lequazione che ne consente il calcolo a partire dalle forze che agiscono tra le particelle. Per questo la nuova meccanica viene detta ondulatoria o quantistica. Il modello dellatomo come costituito da elettroni che ruotano attorno al nucleo deve allora essere visto in modo totalmente diverso da quello abituale. Tutto viene espresso in termini di probabilit che un elettrone si trovi a una certa distanza dal nucleo; essa massima in corrispondenza del raggio dellorbita, ma non vi certezza che lelettrone, a un dato istante, sia proprio in quellorbita. La similitudine fra costituzione dellatomo e modello planetario non realistica. La probabilit di trovare lelettrone a una certa distanza dal nucleo non mai nulla in alcun punto dello spazio, pur avvicinandosi infinitamente a zero allallontanarsi dal nucleo. Lenergia dello stato invece determinata.

Allinizio dellOttocento P S. Laplace, grandissimo astronomo, . sosteneva che, conosciuto esattamente il mondo in un dato istante, conoscibile con esattezza il suo assetto in ogni tempo futuro o passato, perch ogni singolo evento determinato dalle condizioni iniziali esistenti allorigine del mondo. Le leggi della natura governerebbero quindi ogni singolo evento secondo il principio della causalit assoluta. Anche la teoria della Relativit, sviluppata da Einstein allinizio del Novecento, non sfugge a questa definizione meccanicistica. Tale concezione tanto radicata nella scienza e nel pensiero umano da aver indotto molti filosofi a una riduzione materialistica di tutte le realt, per cui anche i pensieri e le umane vicende sarebbero riconducibili al moto, perfettamente conoscibile, di atomi e molecole o nel campo sociale di gruppi e individui dal comportamento perfettamente prevedibile. Per secoli si ritenuto che il mondo materiale esistesse come cosa in s, perfetto e immutabile nelle sue leggi, che, quando conosciute, non ammettono incertezze. Il principio di causalit era considerato il fondamento di tutte le relazioni tra i fenomeni fisici e la condizione imprescindibile della scienza stessa.

Dallalto: Megnad Saha; Deben M. Bose; Enrico Fermi; Max Born.

Il Congresso internazionale di Como il primo consesso scientifico in cui questi principi, ritenuti fino allora il fondamento della scienza della natura e che avevano comunque fornito risultati eccellenti, vengono messi in discussione quando si affronta il problema di spiegare il mondo dellinfinitamente piccolo (elettroni, atomi e nuclei). Naturalmente non sono contestabili, sulla base di tale mutamento concettuale, i risultati ottenuti nellastronomia o nella meccanica classica o nellelettromagnetismo, che proprio in quegli anni trionfava con le trasmissioni radio e preparava, con le
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ATTUALIT

CONGRESSO INTERNAZIONALE

DEI

FISICI...

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Dallalto: Il duca Maurice de Broglie; Tullio Levi-Civita; Marcel Brillouin; Pieter Zeeman.

Nel 1927 questa concezione probabilistica della scienza non era ancora patrimonio comune degli scienziati; basta leggere alcune relazioni presentate al Congresso per rendersene conto. E viene fatto di pensare al titolo dellultimo film di Stanley Kubrick: Eyes wide shut (occhi chiusi spalancati), per rendersi conto di quanto sia difficile vedere ci che troppo nuovo rispetto a ci a cui si abituati. Ad esempio, nel lavoro presentato in quella sessione da G. Gianfranceschi si intravedono critiche radicali alle nuove concezioni della meccanica quantistica. Si legge infatti: il credere di aver costruito una teoria fisica perch si sono trovate formule che si adattano ai fenomeni unillusione che fa perdere di vista i problemi reali.[..] Una teoria fisica non deve portare a costruzione di modelli fantastici ai quali non sappiamo che cosa
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DI APERTURA

Tutte queste ricerche, descritte in centinaia di pagine degli Atti, basterebbero da sole a rendere il Congresso di Como memorabile, ma proprio lultimo capitolo sulle nuove teorie della materia e sulle radiazioni che qualifica in modo inequivocabilmente rivoluzionario il convegno. Le relazioni di Max Born e di Niels Bohr sono monumenti di chiarezza e illustrano i nuovi concetti della conoscenza probabilistica, sulla base del principio di indeterminazione di Heisenberg, prima descritto, e del fatto che esso compatibile con lattribuire significato di probabilit alla funzione donda associata alla particella. Si capisce chiaramente da queste relazioni che fu proprio il principio di indeterminazione a far nascere il concetto di conoscenza probabilistica dei fenomeni, tanto lontano dal modo consueto di concepire la scienza della natura.

Il Congresso di Como presenta risultati di rilievo in tutti i campi. Basti notare che nella sessione sulle esperienze di struttura della materia c la relazione di E. Rutherford (linventore del modello atomico) sulla radioattivit (ricordiamo che Fermi nel 1934 comunicher in anteprima proprio a Rutherford i suoi risultati sulla radioattivit artificiale), la relazione di Bragg sulla diffrazione dei raggi X da parte dei cristalli, la relazione di O. Stern circa la produzione di fasci molecolari e la determinazione dei momenti magnetici degli atomi, lavoro per il quale ottenne il premio Nobel nel 1943. Destarono particolare interesse gli studi relativi alle reti di conduttori di A. E. Kennelly e gli studi sullelettricit atmosferica di M. Brillouin, e ancora i nuovi risultati sulla teoria dei metalli esposti da J. Frenkel e la spiegazione di O. M. Corbino delleffetto Volta. La sessione di ottica-fisica presenta poi nuovi risultati di R. A. Millikan, scopritore della carica dellelettrone, sui raggi cosmici, gli studi degli spettri ottici degli elementi di M. N. Saha, i risultati di Zeeman sugli effetti di un campo magnetico sullemissione di luce da parte degli atomi, noti oggi a tutti gli studenti di fisica proprio come effetto Zeeman.

ricerche sulle microonde, il RADAR e la televisione. Quello che si va affermando per la prima volta invece un diverso modo di concepire la scienza quando si vuole studiare il mondo microscopico. Con una felice definizione il mio Maestro Piero Caldirola descrisse questa evoluzione di pensiero come il passaggio dalla macrofisica alla microfisica.

Nel discorso conclusivo al Congresso di Como il grande Lorentz, oramai anziano e lontano dai nuovi sviluppi della meccanica quantistica, pronuncia alcune parole quasi profetiche: Et pour revenir la thorie des quanta, il est vident quil y a encore beaucoup dnigmes. Narrive-t-on pas jusqu formuler lhypothse de paquets non pas dondes mais de probabilits? Il est vrai que le dterminisme absolu nexiste pas. La Physique nest jamais termine.. ..Quant a moi, je me vois comme un des petits enfants jouant sur le sable, qui a eu le bonheur de trouver quelques cailloux trs beaux, il est fier, il croit avoir tout trouv, mais la grande mer est l, pleine de richesse et de secrets. E questa ricchezza e questi secreti sono gi adombrati nei commenti lungimiranti di Heisenberg, di Pauli, e Fermi, sino alla lucida ed esplosiva relazione di Bohr sui postulati della meccanica ondulatoria (o quantistica).
ATTUALIT
DEL

Si pu oggi affermare che tutti i paradossi inventati nel corso dei decenni successivi e le esperienze proposte per confutare linterpretazione probabilistica hanno condotto a una sua verifica sempre pi stringente. Ricordiamo ad esempio linterferenza prodotta dalle particelle che attraversano singolarmente uno schermo con due fenditure a causa delluguale possibilit di attraversare luna o laltra. Oppure la verifica delle disuguaglianze di Bell, previste dalla meccanica ondulatoria, nella polarizzazione dei fotoni di un decadimento atomico. Non si conosce esperimento in cui la teoria probabilistica sia fallace. La natura si comporta, a livello microscopico, in modo non predeterminabile. Bohr stesso, in una conferenza del 1929 allAccademia Americana delle Scienze, accenna paradossalmente al libero arbitrio degli elettroni per far capire che era conscio della natura apparentemente irrealistica dei principi della nuova meccanica.

La grande novit non nel fatto che un insieme di atomi emetta luce con diverse frequenze; ci pu accadere per effetto statistico quando molti atomi sono presenti, ma che ci accada nel singolo atomo il postulato base della teoria quantistica che basta da solo ad affossare il determinismo. Proprio questo fenomeno stato recentemente verificato quando si riusciti a isolare il singolo atomo. Il determinismo nel singolo evento ha perduto definitivamente il significato di legge di natura.

poter far corrispondere di reale nellordine delle cose. Critiche e paradossi molto pi sottili troveranno poi i loro alfieri in Einstein stesso che coni la celebre frase non credo che Dio giochi a dadi con luniverso e in Schrdinger, linventore della famosa equazione della meccanica quantistica, che tuttavia introdusse il paradosso del gatto che allinterno di una scatola pu essere vivo o morto con uguale probabilit, e lo si pu decidere soltanto dopo una misura microscopica. La nuova meccanica implica in realt che la misura stessa disturbi lo stato del sistema e risolva in un senso o nellaltro opzioni ugualmente possibili. Cos un atomo in uno stato eccitato pu decadere in uno degli stati a energia inferiore ed emettere radiazioni di frequenza diversa, ma non si pu sapere con certezza in quale stato esso decada. Se ne conosce solo la probabilit.

Dallalto: Arthur Stanley Eddington; Arnold Sommerfeld; Pietro Debye; Irving Langmuir.

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Dallalto: Petr Petrovic Lazarev; Carlo Somigliana; Guglielmo Marconi (principale promotore e organizzatore del Congresso, relatore al Campidoglio per la Commemorazione Nazionale di Volta).

Toccher a E. Wigner e a F. Seitz nel 1934 realizzare questo programma nei metalli ed avviare lo studio della struttura elettronica di tutti i solidi. Tale studio dettagliato ha impegnato i fisici per tutta la seconda met del Novecento. La conoscenza cos ottenuta delle propriet dei solidi, e in particolare dei semiconduttori, quale ad esempio il silicio, ha condotto a risultati straordinari nel campo della microelettronica e delloptoelettronica, giungendo a un tale grado di perfezione da rendere possibile la tecnologia moderna di informazione e comunicazione, che sta cambiando la nostra societ. Come ci sia avvenuto narrato in un bel libro di F. Seitz e G. Einspruch La Storia del Silicio (Bollati Boringhieri, Torino,1998). A ulteriore validit del detto latino parva sunt principia rerum si pu sottolineare che la rivoluzione tecnologica che stiamo vivendo ha i propri fondamenti nelle idee e nei risultati presentati e dibattuti in quel lontano Congresso Internazionale di Como del 1927.

Su questo principio base Fermi costruisce proprio nel 1927 la sua famosa legge di distribuzione statistica delle particelle in funzione della temperatura. Egli la descrive come commento al discorso di Bohr e ne predice le conseguenze cos: Si pu cercare di costruire una teoria dei metalli capace di rendere conto delle forze che tengono insieme la compagine del metallo. Basta considerare gli ioni positivi ai vertici del reticolo cristallino e calcolare la distribuzione degli elettroni di valenza negli stati di energia possibili con la meccanica quantistica, applicando poi la nuova statistica al posto di quella classica. I calcolo numerici sono per assai lunghi e non ancora completi.

Pauli evidenzia che nel caso di pi particelle identiche non c modo di distinguerle una dallaltra sulla base dei nuovi principi, perci occorre un postulato aggiuntivo sul carattere, antisimmetrico o simmetrico, della funzione che risulta dallo scambio di due particelle (tale carattere definisce il tipo di particella, ad esempio per gli elettroni antisimmetrico). Questo viene da lui visto come un difetto della teoria perch unipotesi non contenuta in essa. Tuttavia da qui nasce il principio di esclusione, per cui uno stato quantico di energia definita pu essere occupato da un solo elettrone, e gli elettroni si distribuiscono quindi sugli stati disponibili in modo diverso rispetto a quanto previsto dalla teoria classica.

Heisenberg chiarisce la connessione tra linterpretazione probabilistica e il suo principio di indeterminazione.

Il filosofo americano Gary Weaver, negli anni Sessanta, racchiudeva nel titolo di un fortunato libro un motto che dovrebbe essere scolpito nella mente di tutti come antidoto a ogni forma di materialismo e di determinismo: Ideas have Consequences.

72

CERIMONIE

DI APERTURA

PARTE II

ALESSANDRO

GIANNI BONERA VOLTA: LUOMO E LO

SCIENZIATO

LUOMO LATTIVIT DAL


DI RICERCA PRIMA DELLA
P.

P.

74

101

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P 129 . GALVANI ALLINVENZIONE


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148

PILA

73

* Questo primo capitolo si rif ampiamente a quanto appare nel volume G. Bonera e P. Vanzan, Alessandro Volta: luomo, lo scienziato, il credente, Pavia, CdG, 1999. ** Esergo alla cantica Alessandro Volta di Silvio Pellico. Cantiche e Poesie di S. Pellico, Firenze, Le Monnier, 1860, p.393

Erat vir ille simplex et rectus et timens Deum (Job. 1,1)**

LUOMO*

I fratelli di Alessandro, in successione cronologica, furono: Giovanni, poi Canonico della Cattedrale; Cecilia, morta in tenera et; Marianna, poi monaca benedettina; Giuseppe, poi eloquente oratore Domenicano, anche alla corte di Vienna; Luigi, poi Arcidiacono della Cattedrale, per due volte in procinto dessere fatto Vescovo; Nicolao, morto in tenera et; Maria, morta in tenera et; Chiara, la bellissima, poi moglie del Conte Lodovico Reina. 2 Michelangelo, parlando col Vasari della sua balia, moglie di uno scalpellino, amava dire: Giorgio, sio ho nulla di buono nellingegno, egli venuto dal nascere nella salubrit dellaria del vostro paese dArezzo, cos come anchio tirai dal latte della mia balia gli scarpegli e il mazzuolo con che io fo le figure. 3 Merita sapere anche per le ricadute che il fatto avr pi tardi sul figlio Alessandro che don Filippo Volta era stato nella Compagnia di Ges per 11 anni (ottobre 1710 - ottobre 1721). NellArchivio romano dei gesuiti le valutazioni non sono esaltanti. Nel 1714 leggiamo: Ingenium modicum Iudicium mediocre Prudentia mediocris Experientia rerum iuxta aetatem Complexio [naturalis] aerea Aptitudo: est in experimento et speratur parum. Nel 1717 si conferma Ingenium sufficiens Iudicium mediocre Prudentia mediocris Experientia rerum modica Complexio temperata Aptitudo: ad docendum grammaticam [il livello pi basso degli studi inferiori di lettere]. Nel 1720, prossimo ormai alle dimissioni, i giudizi appaiono pi benevoli (ma il rettore, che li ha formulati, dimostra la stessa benevolenza verso tutti i membri della comunit): Ingenii boni et laudabilis prudentiae specimen praebet. Indoles illi suavis. Complexio delicatior. Aptus ad plura futurus, si ingenium excolat, praecipue ad dicendum e suggestu; etiam ad negotia gerenda. Non risponde quindi a verit quanto pi volte scritto da molti biografi, che il giovane Filippo abbia chiesto la dispensa dallordine per potersi sposare e continuare il nome dei Volta. Sembra infatti che le sue dimissioni siano state fortemente sollecitate dalla Compagnia. Del resto la sua successiva vita spensierata e dissipata conferma questa ipotesi.. 4 Zanino Volta, A. Volta, Milano, Civelli, 1875.
1

Comera usanza presso la nobilt del tempo, Alessandro fu messo a balia per quasi tre anni in quel di Brunate, ridente paesino tra colle e lago, presso una donna il cui marito era un abile costruttore di barometri e termometri. Pi tardi, un eccentrico abitante del luogo orn quella casa con la seguente lapide (ora scomparsa): VISSE A BALIA IN FANCIULLEZZA ALESSANDRO VOLTA PRESSO ELISABETTA PEDRAGLIO, IL CUI MARITO LODOVICO MONTI, FABBRICATORE DI TERMOMETRI, GLI INFUSE I PRIMI AMORI PER LA SCIENZA 2 CHE GLI DIEDE LA PILA.

Alessandro Volta nacque a Como, settimo di nove fratelli1, il 18 febbraio 1745, da don Filippo e donna Maddalena dei Conti Inzaghi , in Contrada Nuova, ora via Volta, n. 62. Una lapide ricorda levento con queste parole: FU QUESTA LAVITA CASA DI ALESSANDRO VOLTA - IL MUNICIPIO POSE.

LI ANNI DELLA GIOVINEZZA.

Alla prematura morte di Filippo3 (1752) che aveva sperperato un patrimonio, come scrisse Z. Volta4, trascurando le norme di una savia economia, incontr la taccia di prodigo, o come ebbe a dire lo stesso Alessandro, mi ha lasciato meno che povero. Mio padre possedeva soltanto una casetta nel borgo dellospedale, che venne stimata 14.000 lire; ma i suoi debiti, quando mor, ammontavano a 17.000 lire , la famiglia fu costretta a dividersi.

Si racconta che Alessandro fu tardo a parlare e fino a sette anni molto incerto nel discorrere, ma subito dopo rivel particolari capacit e interessi nello studio, cos da far esclamare al padre Filippo: Avevo in casa un diamante e non me nero avveduto.

74

ALESSANDRO VOLTA: LUOMO

E LO SCIENZIATO

Nel 1757 Alessandro inizi gli studi umanistici, retorici e filosofici presso il Collegio dei Gesuiti a Como e risulta che, nonostante la vivacit del carattere, fu sempre il primo della classe, sbrigando in unora quello che per gli altri richiedeva molto pi tempo e dedicando tutte le ore risparmiate allo studio dei fenomeni naturali: tanto che a soli 12 anni compose sullargomento un trattatello di notevole interesse. Spicca anche nel latino e italiano gli autori preferiti sono Virgilio e il Tasso e da solo, a 13 anni, impara il francese. In pieno Enciclopedismo colpisce la grinta del Volta nello studiare quei testi anticattolici, per confutarne gli errori. Trapela fin dallora la notevole sua vena apologetica, che ritroveremo in molti momenti della sua vita. Merita ricordare che Alessandro oltre allitaliano, latino e francese parlava bene il tedesco e linglese, conosceva lolandese, il russo, lo spagnolo e il greco antico, mentre, grazie a una costituzione fisica robusta, pratic da giovane il canottaggio, la pesca, la caccia e lalpinismo.

Alessandro, con la madre e le sorelle Marianna e Chiara, and presso lo zio Alessandro, canonico, mentre gli altri tre fratelli Luigi, Giuseppe e Giovanni si trasferirono presso un altro zio, lArcidiacono Antonio e, secondo luso del tempo, abbracceranno presto la vocazione degli zii.

Epistolario di A. Volta, Edizione Nazionale, voll. 5, Bologna 19491955, Zanichelli, Vol. I 6 Nel Grandi leggiamo che il Volta fu aiutato negli studi dai gesuiti, con libri e macchine e ricolmato di mille carezze onde, com naturale, inclin per quella religione, mentre pi caustica una lettera del fratello Giuseppe che ritiene infondata la vocazione di Alessandro e insinua che laver voi ricevuto ora della cioccolata coi biscottini, ora del caff ha finito per conquistare chi non troppo accorto [] e ben di rado soleva bagnare la bocca in simili liquori. E conclude meravigliandosi che da un poco di cioccolata si lasciasse cos facilmente persuadere il vostro perspicace intelletto e muovere la vostra cos stabile volont. [Ep. I, p. 7] 7 Giovanni Polvani, Alessandro Volta, Pisa, Domus Galileiana, 1942.
5

Non meraviglia quindi che un simile ragazzo di ottima famiglia, spiritualmente pio e intellettualmente dotato attirasse le cure speciali del gesuita Padre G. Bonesi, insegnante di retorica e poi di filosofia nel Collegio di Como ma, insieme, attento pescatore vocazionale. Di fatto, allepoca il Volta manifestava evidenti segni vocazionali, confermati anche dalle oltre 30 lettere scambiate col Bonesi [Ep. I5, lettere 3-29 e 31-38] e nelle memorie del fraterno amico C. Gattoni [Ep. I, p. 2], ma i biografi restano orientati pi verso unesaltazione momentanea, forse un po artificiosa, dellinnata, forte sua religiosit, o anche verso un riflesso dellambiente familiare ricordiamo che tre zii paterni e altrettanti fratelli maggiori (per tacere della sorella monaca) facevano parte del clero regolare e diocesano ; il tutto ovviamente amplificato dalla scuola gesuitica.6 Come ebbe a dire Giovanni Polvani nella sua bellissima monografia su Alessandro Volta7 quella religiosit, che in Volta ragaz-

Lautore del saggio pubblicato in queste pagine, Gianni Bonera, Presidente del Comitato Promotore Pavese, Universit di Pavia.

Atto di nascita di Alessandro Volta conservato nella parrocchia di S. Donnino a Como. LUOMO 75

8 Nei ricordi del Gattoni leggiamo anche che allo scroscio strepitoso di s spaventosi fulmini inorridij, mabbandon la parola, me nandai sbalordito a casa, e per quel poco tempo che rimase in Como Bonesi nol vidi [I superiori lo mandarono nel Collegio di Bergamo]. Mille ringraziamenti feci al Cielo che falsi siano stati ed il Profeta e le profezie, e che la morale religiosa condotta del Volta, e lindefessa sua applicazione, fecero conoscere il nome suo a tuttil mondo [Ep. I, p. 3]. 9 A conferma di quanto Volta fosse istintivamente rivolto oltre che allo studio, anche allosservazione di tutti i fenomeni naturali, riportiamo questo episodio singolare. Quando i contadini di Monteverde gli dissero che nellacqua della fonte vi erano pagliuzze doro, Volta raggiunse il luogo e a tal punto si sporse dalla riva per osservare, che cadde in acqua, rischiando lannegamento se non fossero accorsi in aiuto dei passanti. Le pagliuzze doro erano soltanto i riflessi della mica gialla. 10 Callisto Grandi, A. Volta, Milano, Bertarelli, 1899

Ma, nonostante la vigilanza dello zio canonico, il Padre Bonesi riusc, anche durante quelle vacanze estive, a far giungere varie lettere al Volta, proprio servendosi del Gattoni che, nella sua ingenuit e buona fede, si prest a questo segreto commercio epistolare come a unopera di bene, pensando che nellamico fosse sicura la vocazione religiosa. Nelle lettere del Bonesi, infatti, si moltiplicavano gli incitamenti a entrare nella Compagnia di Ges, insieme spingendo Alessandro a esaminare col Gattoni la questione del loro avvenire. Non sappiamo quali confidenze intercorsero tra Volta e Gattoni, ma sta il fatto che questultimo peraltro gi ben orientato al sacerdozio si persuase che non eravi pi la menoma idea di vocazione nel Volta per la Societ [la Compagnia di Ges]. Ma quando spiattell chiaro e tondo la verit al Bonesi, questi vista persa la causa molto stizzito dichiar che Volta era lanima pi tenebrosa che esistesse nellinferno, e pronostic di lui che avrebbe tenuta una condotta la pi iniqua, immerso nellozio e ne vizj con sommo disonore della famiglia, e della patria.8

In ogni caso, le attenzioni del padre Bonesi insospettirono la famiglia Volta, e specialmente lo zio e tutore, il canonico Alessandro, per cui alla fine dellanno scolastico 1761 il ragazzo fu allontanato dai Gesuiti e iscritto al Seminario Benzi. I motivi di tanta ostilit nei confronti della possibile vocazione gesuitica di Alessandro sembrano essere: la probabile antipatia dello zio canonico per quellOrdine del quale tra laltro si ventilava il possibile scioglimento (avvenuto nel 1773) e il negativo ricordo della mancata vocazione di Filippo (vedi nota 3).

zo non era riuscita a fiorire del tutto perch sopraffatta dal fascino del mondo fisico, si svilupp poi completamente nelluomo, cui gi la scienza aveva procurato fama, onori, gloria, ma non gli aveva potuto dare la calma dello spirito.

Probabile ritratto del giovane Alessandro Volta con il gesuita Gerolamo Bonesi (olio attribuito a Martin Knoller, 1725-1804).

Comunque sia, dopo quel periodo abbastanza critico, Alessandro tra il 1761 e il 65, anni in cui frequent le scuole del Seminario simpegn da solo a una intensa preparazione scientifica9, dedicandosi in particolare allo studio dei fenomeni elettrici. un periodo nel quale Alessandro scrive molto, componendo poesie in latino, italiano e francese di questi versi giovanili il Grandi10 scriver che farebbero onore a distinti professori mentre, a conferma degli interessi anche biblico-teologici, ricordiamo che nel 1762, a 17 anni, durante la villeggiatura a Gravedona, scrisse ben 11 quaderni, senza lausilio di nessun testo, nei quali sostenne (contro lamico Gattoni) che pure negli animali c un qualche principio di spiritualit.

Al contempo Volta sostenne in un latino di tutto rispetto che la poesia e la fisica (nel senso greco di physis), ossia il bello e il vero, sono perfettamente conciliabili tra loro. E, ispirandosi al Tasso che nella Gerusalemme Liberata (c. I, v. 3) scrive: L corre il mondo ove pi versi/ Di sue dolcezze il lusinghier Parnaso,/ E che l vero condito in molli versi/ I pi schivi allettando ha persuaso protesta indignato:
76 ALESSANDRO VOLTA: LUOMO
E LO SCIENZIATO

A GRANDE PASSIONE PER LA SCIENZA.

Coloro che troppo amanti del vero oltraggiano la possibilit della sacra poesia, temo che ritengano pronunciato per tutti ci che stato detto da Ausonio: Poeti ingannatori: essi che macchiano la verit con la poesia. Perci malvolentieri sopportano che vengano trattati in versi le questioni filosofiche, come se a tal punto indistintamente vengano macchiate dal contatto delle favole, che a fatica si possano distinguere le cose vere da quelle false. Al contrario la maggior parte, datasi interamente con eccessiva temerariet alla medesima Poesia, va predicando che la sua dignit ed eccellenza minimamente pu essere rapportata con le spiegazioni fisiche, com naturale in quanto essa [la poesia], disprezzando le realt umili e aride, gode di aggirarsi libera in un campo pi elevato e pi fecondo. Tra questi due estremi il Volta rivelando anche qui quellequilibrismo che meglio vedremo pi avanti continua: Seguendo la via di mezzo tra le due parti, la pi sicura, abbiamo deciso di stabilire la possibilit di accordo, cosicch eliminate generiche e ipotetiche composizioni lontano dalla Poesia, appaia chiaramente che non venga contaminata la seriet e la verit delle trattazioni fisiche, n venga lesa o diminuita la dignit e leleganza della facondia Poetica, se viene rivolta, come dicono, a studi [argomenti] pi sterili; anzi siamo del parere che la Fisica e la Poesia siano in sintonia cos debitamente e convenientemente che a vicenda e da reciproco aiuto traggano ornamento.

11

Cartella Voltiana B.I. Il testo, in latino, riportato in Polvani, op.cit, p. 9

Nel 1764 compose due poemetti: uno (andato perduto) di 800 versi latini, riguardanti le stagioni, e laltro ispirandosi al De rerum natura di Lucrezio di 492 esametri latini, riguardante loro esplosivo, la polvere pirica e i fuochi fatui. Anche se le difficolt letterarie non erano poche, come lui stesso riconosce N mi nascondo quanto difficile sia/ Esporre in versi latini ardue scoperte,/ specialmente dovendo usare molte nuove parole/ Per la povert della lingua e la novit delle cose , lentusiasmo per quei fenomeni naturali come per tutto quanto c nel libro dove il senno eterno/Scrisse i propri concetti era pi forte, addirittura travolgente. Dal momento che luoghi squallidi circondano i sepolcri e quasi alla medesima ora ogni giorno fuochi fatui sogliono essere visti, il volgo, spaventato, ritiene che cadaveri ritornati in vita, divinit orribili e schiere immonde di spiriti cattivi, o realt che con nome vano chiama Fantasmi, infestino la notte con il loro vagare, e incutano terrore, e portino minacce ai tristi mortali; credono ancor di pi a questo perch se, talvolta, qualche viandante, aborrendo la vista della sgradita luce, si affretti ad evitarla con fuga rapidissima e con veloce corsa, essa [la luce] avanzando con ugual passo, insegue da dietro il cammino ormai abbandonato, continua, e incalza alle spalle i fuggiaschi, e seguendo individua le medesime tracce. Oh cieca superstizione! Forse che non siamo in grado di comprendere il motivo per cui queste cose accadano spontaneamente senza il volere degli dei? Osserva: le piume solleLUOMO 77

Riportiamo qui, tradotta in prosa, la parte riguardante i fuochi fatui.

Autografo di Volta: introduzione al poemetto del 1764 sulla polvere pirica, loro tonante e i fuochi fatui (Cart. Volt. B. I., Istituto Lombardo).

12

Il testo latino riportato in Polvani, op.cit., p. 10

Fu osservato che, al tempo in cui Volta scriveva questi versi, erano di moda i poemetti didascalici. Ma quanti furono scritti da giovani di 18 anni, con la forza e lo slancio di Alessandro? N mancata la critica dessere imparaticci o rifritture scolastiche. Ma se ci pu valere per alcuni sonetti posteriori, scritti in occasione di vestizioni monacali o altre poesiole, che risentono della forzata preziosit dellArcadia, noi pensiamo col Polvani che i due poemetti didascalici appena ricordati e quello che scrisse 23 anni dopo, in occasione dellascensione del Saussure sul Monte Bianco abbiano origine, ispirazione e consistenza ben pi elevata: quelle di un animo esuberante, innamorato di quella bellezza arcana che nella fisica si congiunge alla verit, anzi che la verit medesima impersona.

vate rimangono sospese nellaria: se le insegui fuggono: se tu fuggi, ecco ti seguono: perch ci? Senza dubbio quando qualcuno avanza, laria percossa viene divisa, e lascia un piccolo spazio alle spalle di quello, e, quando lo occupa la nuova aria, le piume vengono trascinate nello stesso vortice, scorrendo allindietro e, smossa laria, entrano in solchi stabiliti. Esse precedono volando, sono incalzate dalla spinta di colui che cammina, e sono costrette a cedere dal progressivo movimento. Cos il leggero vapore del fuoco fatuo acceso gira di qua e di l librandosi nellaria, come se fosse una parte della stessa aria, talvolta insegue, e viceversa fugge.12

Alessandro Volta, durante la vecchiaia (olio di ignoto; Camnago, Famiglia Volta). 78 ALESSANDRO VOLTA: LUOMO
E LO SCIENZIATO

Nel 1771 scrisse un secondo lavoro, puresso in latino, dedicato questa volta allo Spallanzani, professore di Scienze Naturali presso lUniversit di Pavia, col quale da poco era in contatto epistolare, trattando di fisica e biologia. Nel 1774, pressato da esigenze finanziarie, fece domanda per un incarico dinsegnamento presso le Scuole di Como, allegando i suddetti due lavori, che affascinarono il conte C. Firmian, ministro plenipotenziario dellimpero asburgico per la Lombardia, il quale lo nomin Soprintendente e Reggente delle R. Scuole di Como13. Nonostante

Gi a partire dal 1763 intraprese una corrispondenza con il Nollet, che lo stimolava ad approfondire i propri studi teorici, e con il Beccaria che lo invitava invece a fare esperimenti. Scrivendo a questultimo, confessava senza reticenze davere il genio per lelettricit, ossia di sentire per lo studio dellelettricit una passione incontenibile. Tant che nel 1769 (a soli 24 anni) edit il suo primo lavoro in latino dedicato al Beccaria.

Non meraviglia allora che, finito il ginnasio nel Seminario Benzi, nonostante le pressioni dello zio canonico perch intraprendesse gli studi forensi, Volta abbandonasse ogni curriculum regolare e procedesse da autodidatta nello studio dei fenomeni elettrici, studiando i testi del Musschenbroek, del Nollet e del Beccaria, tre dei maggiori scienziati che si occupavano in quel periodo di elettricit.

13 Anche in questo ufficio Volta rivel la sua genialit proponendo uninteressante riforma scolastica, tratta dalla Ratio studiorum dei Collegi gesuitici, soppressi lanno precedente, con dettagliatissime proposte non solo intorno a un nuovo ordinamento didattico-educativo, ma anche circa le nuove metodiche dinsegnamento (Ep. I, App. II e III). Notevole anche il suo ruolo nella fusione dellex biblioteca gesuitica con quella pubblica. Volta sollecit linteressamento del conte Firmian (agosto 1776), invitandolo a non differire oltre la fusione e avanzando la richiesta di una congrua somma per lacquisto di libri scientifici moderni. Alla fine, il 16 novembre, Firmian gli diede l'autorizzazione per unire le due biblioteche.

Volta nel suo studio (olio di Nicol Barabino, 1832-1891, Genova, Palazzo Orsini Spalletti-DAlbertis). LUOMO 79

Alessandro Volta in unincisione di R. Focosi e L. Rados, 1828.

Per quanto riguarda la ricerca, sono da ricordare in questo periodo gli studi sul condensatore che lo portarono alla realizzazione dellelettroscopio condensatore, uno strumento di misura estremamente sensibile in grado di rivelare stati elettrici estremamente deboli.

Nel 1785, venne eletto dagli studenti, secondo la pratica in uso, Rettore dellUniversit. Le lezioni di Volta erano talmente affollate che venne appositamente costruito nellAteneo pavese un nuovo e pi ampio Teatro Fisico, oggi Aula Volta. (p. 23)

Appena arrivato a Pavia, Volta si dedic, oltre che allinsegnamento, a ristrutturare il Laboratorio di Fisica, arricchendolo di molti strumenti sia di ricerca che didattici, progettati direttamente o comprati durante i suoi viaggi in Europa. In questo periodo infatti, dal 1780 al 1784, egli comp numerosi viaggi di studio in Savoia, Svizzera, Germania, Olanda, Francia, Inghilterra e Austria. In particolare a Parigi, dove si fermer per quasi quattro mesi, ebbe modo di lavorare con Lavoisier e Laplace.

Presso lAteneo pavese erano gi stati chiamati, grazie alla lungimiranza dellImperatrice Maria Teresa, altri grandi scienziati, quali Lazzaro Spallanzani e Antonio Scopoli ed altri ancora verranno chiamati tra cui Antonio Scarpa e Luigi Brugnatelli.

Lanno successivo il conte Firmian, ormai convinto del valore scientifico dello scienziato comasco, lo nomin Professore di Fisica Sperimentale allUniversit di Pavia.

La fama raggiunta negli anni successivi grazie alle nuove ricerche e scoperte nel campo della chimica dei gas, le cosiddette arie , gli permise di ottenere, direttamente dallImperatore, un congruo contributo per intraprendere un viaggio di studio in Svizzera, che realizz nellautunno del 1777. In tale viaggio ebbe modo di incontrare molti illustri scienziati, tra cui H. B. de Saussure e J. Senebier, visitarne i laboratori e mostrare loro le sue macchine.

Nellottobre dello stesso anno, il conte Firmian gli attribu la cattedra di Fisica Sperimentale presso il R. Ginnasio di Como, esonerandolo dal concorso, al quale probabilmente non avrebbe potuto partecipare, in quanto privo di alcun titolo accademico.

il nuovo lavoro, Volta continu a impegnarsi nei suoi studi sullelettricit, arrivando nel 1775 a costruire un nuovo apparecchio in grado di fornire elettricit senza bisogno di un continuo strofinio, come nelle macchine elettrostatiche in uso. Questo nuovo strumento, lelettroforo, venne in poco tempo apprezzato e utilizzato in tutti i laboratori europei.

Fra il 1786 e il 1792 si dedic in particolare allo studio della meteorologia elettrica e delle propriet fisiche degli aeriformi, arrivando a determinare, dieci anni prima di Gay-Lussac, la legge di dilatazione uniforme dellaria.

Nella primavera del 92, venuto a conoscenza degli esperimenti di Galvani sulla possibile elettricit animale, inizi una serie di esperimenti che lo portarono, verso la fine del 1799, alla realizzazione della Pila (Cap. III).
80 ALESSANDRO VOLTA: LUOMO

E LO SCIENZIATO

Negli anni successivi limpegno scientifico and lentamente affievolendosi (Cap. IV), sia per let avanzata, sia per i numerosi impegni che il successo della Pila gli aveva, suo malgrado, procurato. Nel 1804, in particolare, chiese e ottenne di essere sostituito nellinsegnamento, ma lanno successivo, aderendo a un invito cordiale quanto fermo dello stesso Imperatore, riassunse linsegnamento, limitatamente a poche lezioni allanno.14

In questo periodo ebbe modo di interessarsi anche della fisica dei vapori saturi, anticipando di alcuni anni le leggi che oggi vanno sotto il nome di Dalton.

Il distacco finale dallinsegnamento avvenne nel 1813, ma il governo imperiale prima e quello austriaco poi, per non privare lAteneo dei preziosi servigi del grande fisico, lo nominer Direttore della Facolt di Filosofia, carica che Volta tenne, almeno ufficialmente15, fino alla morte.

Nel 1823 rischi un attacco apoplettico, rimanendo balbuziente. Ritiratosi definitivamente a Como, sua patria, dopo una breve malattia, si spegner il 3 marzo 1827, allet di 82 anni.

Per il Cant18 la mitezza danimo che respinge tanto lambizione quanto lo spirito di rivalit era la qualit principale del Volta. Basterebbe a confermarlo la seguente osservazione: Nella sua lunga carriera, trascorsa fra quella che chiamano irascibile genia di letterati [da intendersi come scienziati], in 148 autografi e 72 atti suoi diversi che noi raccogliemmo nellArchivio di Stato, e nella preziosa collezione allIstituto Lombardo, non incontrammo mai una parola offensiva, un sentimento di rancore, n tamLUOMO 81

RATTI FISICI E MORALI. Circa il ritratto fisico del Volta, ecco quanto scrive il Bianchi16: Era di persona alta, ben configurata, di portamento grave e pieno di quella maestosa negligenza, che propria di unattenzione, che consacrata a grandi meditazioni non vede altro a s dintorno. [] I lineamenti erano ben pronunciati, ma n aspri, n duri, n fieri: e se il suo sguardo non lampeggiava del foco di un genio altero, brillava della punta penetrante della pi viva riflessione. La sua faccia, anzi che essere austera per severo cipiglio, o superba per disdegnoso labbro, era umana per maestosa dolcezza, e veneranda per dolce maest17. Per quanto riguarda il bel tratto e le alte qualit danimo, citiamo ancora il Bianchi: I suoi modi erano pieni di dignitosa e non affettata modestia, ed erano di quella cortesia aggraziati, che pi gradita riesce nei grandi personaggi. [] Indole dolce, mansueta, era congiunta a sapienza e glorie da levare in orgoglio il pi sprezzante dei cinici; ed al genio vivace e creatore era accoppiato candido costume; e tante e s belle virt erano coronate dalla pi sincera e pi meravigliosa umilt. [] Buon padre, ottimo marito, fu lidolo della famiglia; liberale, cortese, fu carissimo agli amici; pietoso dellinfelice, fu benedetto dal poverello. [] Era di umore allegro, amicissimo dellinnocente scherzo; e nelle colte e sollazzevoli brigate colto ed allegro ad un tempo. [] La sua vita moderata dalla pi temperante parsimonia.

Si racconta infatti che alla richiesta di giubilazione (lequivalente oggi del pensionamento) avanzata dal Volta, lo stesso Napoleone rispondesse che un vero generale deve morire sul campo e lo pregasse di continuare a rimanere allUniversit anche per una sola lezione allanno, per non privare lAteneo del prestigio che gli derivava dal suo nome. 15 Nella lettera ufficiale della Congregazione Municipale di Como, con la quale si comunicava la morte dello scienziato, si legge infatti: professore emerito dellI.R. Universit di Pavia, ed ivi Direttore attuale della Facolt Filosofica (vedi nota 56).Tuttavia lultimo atto ufficiale redatto a Pavia in qualit di Direttore, del quale si ha conoscenza, risale al 13 ottobre 1822. [Ep. V , p. 451] Inoltre negli ultimi anni era coadiuvato nella carica da un prodirettore. 16 Tommaso Bianchi, Della vita di Alessandro Volta patrizio, Como, Ostinelli, 1829 17 Utile complemento offrono i dati che C. Lombroso desunse dalle spoglie voltiane quando, nel 1875, furono esumate per la definitiva sistemazione nel Tempio Voltiano. Enorme risult la capacit cranica (pi di 1.865 cm., ossia superiore di un quarto alla media dei crani italiani maschili). Anche la circonferenza cranica (570 mm.) risult superiore alle proporzioni normali, pure dei grandi italiani (escluso Donizetti). 18 Cesare Cant, Storia degli italiani, voll.6, Torino, UTET (IV ediz. riveduta), 1893-96 [sul Volta: Vol. 5, p. 743 e Vol. 6, p.107 e p. 338].
14

19 Opere di Alessandro Volta, voll. 7, Edizione Nazionale, Milano, Hoepli, 1918-29, Vol. II, pag. 365.

Dopo linvenzione della Pila, da lui e da altri scienziati ritenuta la prova schiacciante della sua vittoria nella disputa con Galvani, anzich dolersi troppo del fatto che il pi delle volte si utilizzavano, anche nella letteratura scientifica, termini del tipo fenomeni galvanici, corrente galvanica, pila galvanica, scriveva: del che non mi lagno, e sono anzi ben contento che si ritenga un nome, il quale richiama legregio autore, che intraprese per il primo esperienze di questo genere, ed apr questo nuovo campo si fertile di belle scoperte ed utili ritrovati. Proseguendo per con un poco di sarcasmo quantunque andasse errato nelle sue spiegazioni, abbandonandosi a belle ed ingegnose, ma immaginarie ipotesi fisiologiche [Op. II, p. 365].19

poco livide allusioni. E ricorda specialmente: Con quale pulitezza confut il Galvani, e accolse lAldini che volle dalla bocca sua stessa esser convinto della indipendenza della forza elettromotrice!.

E al giovane Silvio Pellico, autore della Francesca da Rimini, non ancora delle Mie Prigioni, diceva: La poesia arrabbiata non migliora nessuno; se vaccade di sentirvi irato e spinto a sfogar la bile, temete divenire maligno; vorrei anzi che allora cercaste raddolcirvi, scrivendo sopra qualche nobile esempio di carit e din-

Monumento a Volta (1878) di Antonio Tantardini (1829-1879) nellomonimo cortile dellUniversit degli Studi di Pavia, dopo il restauro (si veda a p. 295). 82 ALESSANDRO VOLTA: LUOMO
E LO SCIENZIATO

Tra i cento aneddoti ad hoc ne scegliamo un paio, riferiti dal figlio Luigi, che mettono insieme forza danimo e umorismo: Una volta, assalito per istrada da vari masnadieri ben armati, parl loro

Infine, merita ricordare il notevole autocontrollo, che gli permetteva di restare calmo anche nei frangenti pi rischiosi. Cos a Pavia, nel 1796, quando fu oggetto di violente gazzarre per il sospetto che avesse favorito il trasferimento dellUniversit a Milano, non solo affront impavido gli energumeni che lo ingiuriavano, ma anche, come riferisce il Polvani, bench avvertito che era veduto di mal occhio e che avrebbe fatto bene a ritirarsi di col [dal Collegio Borromeo] e da Pavia, egli and anche al Bottegone [poi Caff Demetrio]. La sera poi si rec anche a teatro, sfidando le bollenti ire degli avversari. Anche l vi fu chi lavvis di ritirarsi, ma egli nol fece.

dulgenza.20 Da parte sua lamico Gattoni osservava: Carattere singolarissimo del Volta fu sempre quello di non esaltarsi mai in nulla; di non guatar dalto in basso alcuno, com costume di certi saggi; dessere familiare, affabile con tutti, adattandosi alla capacit dognuno senza disprezzo; e dessere desiderato in ogni ceto come lanima vivificante della societ. So chi li fece damico, e trad il suo segreto, ma di lui verun pot dolersi. [Ep. I, p. 5]

Frase riportata dalla stesso Pellico. Si veda Ep. V p. 292, Nota Comm. ,
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Monumeno a Volta (1838) di Pompeo Marchesi (1789-1858) nellomonima piazza a Como, dopo il restauro (si veda a p. 294). LUOMO 83

21 Francesco Mocchetti, Elogio del Conte Alessandro Volta patrizio comasco, Como, Ostinelli, 1833. 22 Maurizio Monti, Storia di Como, Como, 1829 23 Riportiamo a titolo di esempio i seguenti aneddoti. Passando un giorno per una via di Milano, un amico, che gli era compagno di viaggio, disse: Sente professore che caldo che fa?. Sorridendo Volta rispose: Che vuole? Semm davanti a casa Scotta!. Erano infatti davanti a palazzo Scotti. Unaltra volta rispondendo ad un amico che, non resistendo pi alle facezie delloratore, esclam : Ah, caro Volta, non resisto, ribatt pronto: Ma che re Sisto! Dite papa Sisto. 24 Si veda avanti la nota 108.

Anche Zanino Volta conferma che il suo grande avo partecipava volentieri alle conversazioni serali, nelle quali egli fu desideratissimo anche in et avanzata, perch sapeva nel tempo stesso dilettare ed istruire, lesto al motto arguto e al faceto bisticcio, come compiacente a discorrere di stud o raccontare un viaggio. Sul particolare delle tendenze enigmofile e fredduristiche, Maurizio Monti d maggiori dettagli: [Era] tenace di memoria, facondo, aggraziato nelle conversazioni, lepido valentissimo agli indovinelli, ai giuochi di parole, ai contrapposti, e in quellanalisi e sintesi delle lettere di un vocabolo, onde si producono i logogrifici. Smascellandosi gli altri dalle risa, ed egli immobile in tutta la sua filosofica gravit.22

A proposito dellumorismo e gusto per le facezie, i biografi voltiani, e in particolare il Mochetti, sono concordi nel descriverlo amante delle facezie nelle quali non era certo lultimo21. E come nella sua giovinezza aveva diligentemente studiati i Classici antichi e moderni, ed era egli stesso non ignobil cultore delle lettere e della poesia, cos traeva frequentemente dai tesori della sua memoria di che rallegrare le conversazioni, mostrando col fatto dessersi persuaso di quellantica sentenza, che a nessuno lecito di trascurare affatto le grazie, sotto pretesto di consacrarsi alla sapienza; ch senza le grazie niuna disciplina bella e perfetta.

con molta franchezza, senza punto sgomentarsi, talch un magistrato ebbe a dirgli, scherzando, chegli aveva arringati i malandrini. [] Laltra volta, sbalzato con violenza da un legno, appena rialzatosi da terra, stette alcun tempo tranquillamente pensando come mai potesse essersi impolverato dalla parte opposta a quella della caduta.

Z. Volta asserisce che gli allegri convitti fra persone a modo andarono sempre a sangue al suo avo. Tale predilezione confermata da cenni pi o meno brevi che si riscontrano nelle sue lettere. Nel 1781, in una lettera alla madre, la informa di tre sontuosi pranzi a cui aveva partecipato a Colonia, ospite del nunzio apostolico C. Bellisomi. Da Parigi, nel 1782, scrive al fratello Luigi: Tutte per queste mie occupazioni letterarie, non mi tolgono di godere delle belle passeggiate e dei buoni pranzi in diverse case nobili, massime di quelle ove sono degli amatori delle scienze naturali. E ancora da Parigi, nel 1801 : Siamo invitati a pranzo dal famoso chimico Berthollet; Il ministro Marescalchi ci aspet84 ALESSANDRO VOLTA: LUOMO
E LO SCIENZIATO

Insomma Alessandro era di umore allegro e lo si potrebbe dire un fine umorista. Amava scherzare anche trattando di argomenti scientifici. Lo mostr nella famosa dissertazione sullidentit del fluido elettrico23 con quello galvanico, da lui stessa stesa nei primissimi anni dellottocento e presentata dal Baronio al concorso bandito dalla Societ per le Scienze di Modena. In essa egli adoper larma dei frizzi piccanti contro lAldini ed i suo seguaci ci fu uno dei motivi per cui da parte di uno dei censori quella memoria fu giudicata immeritevole del premio, Scrivendo in proposito al canonico A. Bellani nel 1807 diceva: Riguardo ai frizzi piccanti, non li ho risparmiati, perch ho voluto divertirmi, e ridere; e adesso ho riso di nuovo.[Ep. V p. 86] ,

Come gi detto allinizio di questo paragrafo, qualit preminente nel Volta fu la modestia. giudizio concorde di tutti i suoi biografi. Questo celebre uomo scrive il Mochetti port fino alla tomba lumilt dello scolaro. Per [perci] non isdegnava i consigli de suoi amici in quelle stesse materie, nelle quali egli era sovrano maestro; e sedette perfino confuso tra giovani uditori, dovio gi suo scolaro tentava il difficile esperimento della congelazione del mercurio; e vedutolo riuscire a buon fine, ne mostr quella gioia sincera e cordiale con cui luomo dabbene riabbraccia lamico non veduto da gran tempo. Nessuno [] ebbe mai a dolersi di lui, come vantatore importuno delle sue scoperte, anzi nemmeno come desideroso di volgere i consueti discorsi a quelle materie, nelle quali avrebbe potuto esser primo, e far pompa del suo ingegno e delle sue cognizioni. N i tanti onori e riconoscimenti che lo investirono, specialmente nel 1801 a Parigi, risvegliarono nel Volta qualche moto dorgoglio.27

Il carattere spesso conviviale degli incontri che Volta ebbe durante i suoi viaggi allestero con i pi eminenti scienziati dellepoca ben documentato da quanto scrisse nel 1785 il fisico tedesco G. C. Lichtenberg: A proposito del Volta, mi viene in mente un indovinello, che io gli diedi da risolvere quando pranz da me, ch eravamo molto allegri e di cose simili ne capitarono parecchie. Io gli domandai se conosceva il modo pi facile di fare il vuoto in un bicchiere da vino, senza macchina pneumatica. Quando egli ebbe risposto No, io presi il bicchiere da vino, che era pieno daria come tutti i bicchieri vuoti e lo riempii di vino. Egli ammise a questo punto che era vuoto daria e allora io gli mostrai il migliore procedimento per far entrare laria senza violenza e lo bevvi fino allultima goccia. Lesperienza raramente non riesce, se ben preparata; essa lo rallegr non poco e fu ripetuta da tutti noi pi volte. [Ep. II, p. 287, in tedesco]

ta domani a pranzo; Siamo stati tre giorni sono ad un pranzo dal ministro dellinterno Chaptal; Noi continuiamo cos ad occuparci di oggetti scientifici [] ed a conversare coi vari letterati, che ci danno anche dei buoni pranzi. Secondo il Volpati25, gli inviti a pranzo che il Volta ebbe durante il suo soggiorno a Parigi del 1801 furono ben 37.26

25 Carlo Volpati, A. Volta nella gloria e nellintimit, Milano, Treves, 1927. 26 Questa sua passione per la buona cucina diede adito a vari pettegolezzi. In particolare lo Spallazzani, nella sua famosa polemica con lo Scopoli, di cui fu vittima lo stesso Volta (vedi nota 34), ebbe a scrivere di lui: Possibile che invece di spendere lintera giornata a far visite, a fiutare intorno qual sia la casa onde esca odore di pi lauta e abbondante imbandigione, non si metta a studiare seriamente un corso di Fisica?. Il risentimento del Volta fu tale che tre anni dopo, nel 1791, ebbe a dire: Una tal ferita mand s al cuore che non potei aver buon sangue con chi da traditore me la lanci. Daltronde il mite carattere voltiano ebbe la meglio anche questa volta, e gi nel 1792 in varie lettere egli esprimeva la sua stima per il collega. 27 Come scrive M. Friedlnder a C. E. Pfaff, il 15 dicembre 1801, ricordando le trionfali accoglienze parigine: Ella non crede con quanta modestia il Volta parla delle sue scoperte, e questo in un momento in cui godeva una distinzione cos rara, che certo sarebbe stata in grado di rendere ebbro ogni altro. [Ep. IV, p.130] E confessa un tal modo di considerare se stesso deve nobilitare ai nostri occhi un uomo tanto benemerito e che questo spirito, cos felicemente preparato per le indagini fisiche, pu ben osare di misurarsi con quello di Franklin. Modestia e umilt tanto pi ammirevoli se ricordiamo che alla fine della seduta presso lInstitut de France lo stesso Napoleone, nella biblioteca dellIstituto, raschi le ultime tre lettere della scritta Al grande Voltaire e rest Al grande Volta (Venosto Lucati, Iconografia ed Epigrafia voltiana, Como, 1982).

Emblematico quanto scrisse al fratello Luigi, il 17 novembre 1801, allorquando pi clamorosi erano gli echi della Pila, illustrata al mondo scientifico, presente lo stesso Napoleone: Lallargarsi di qualche linea o lo stringersi delle mie pagliette nellampolla, e i miei giocolini hanno interessata lattenzione non solamente di alcuni fisici, ossia dilettanti di simili inezie, ma dei ministri e del primo console, e han fatto parlare tutto Parigi, non che i fogli pubblici. Guardate, dir, dove vanno a perdersi tante teste! Io stesso, lasciando le burle, mi stupisco come le mie scoperte vecchie e nuove sul cos detto galvanismo, le quali dimostrano altro non essere, che pura e semplice elettricit mossa dal contatto di metalli fra loro diversi, abbiano prodotto tanto entusiasmo. Valutandone disappassionatamente le trovo ancor io di qualche
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LUOMO

Ma tutta quellumilt e modestia al punto di ironizzare sui trionfi parigini non lo rese insensibile a onori e riconoscimenti, specialmente quando corredati da vantaggi economici; n le nomine presso le varie Accademie furono esclusiva iniziativa altrui. Sicch, memori che a grandi virt fanno spesso corona umanissimi difetti, non ci meravigliamo se, anche quando indagava le pi ardue verit e frugava nei riposti segreti della natura, il Volta mai perdesse di vista le necessit pratiche della vita, esercitando una particolare cura degli interessi economici. Sorprende in particolare vederlo tanto oculato nel trattare degli emolumenti professionali, come quando (il 1 agosto 1795) scriveva allabate G. Bovara perch interponesse i suoi buoni uffici presso il conte J. J. Wilzeck, successore del conte Firmian, che mi fece concepir lusinga lanno scorso di conseguir, continuando il mio servizio allUniversit, qualche aumento dappuntamenti, e mi assicur del suo impegno a giovarmi in ogni occasione, vorrei avanzare nuove preghiere al medesimo or che sento sia per portarsi in breve a Vienna e augurargli col buon viaggio que maggiori ingrandimenti e onori, che pu mai desiderare, ma temo dimportunarlo con mie lettere [Ep.

importanza: portano dei nuovi lumi sulla teoria elettrica; aprono un nuovo campo di ricerche chimiche per alcuni singolari effetti, che cotesti miei apparati elettromotori producono, di decomporre cio lacqua, ossidare, ossia calcinare i metalli, ecc., ed offrono anche delle applicazioni alla medicina, che potranno forse diventare utili. Ma finalmente non la mia una scoperta capitale: non ho trovato un nuovo agente sconosciuto; era nota lesistenza del fluido elettrico, varii modi di eccitarlo, ossia sbilanciarlo, e i suoi potenti effetti []. Quanto al nuovo apparato, a cui sono stato condotto mano a mano dalle sovraccennate scoperte, ho ben creduto che avrebbe fatto dello strepito (e ve lo dissi, se ve ne ricordate, appena lebbi costrutto, son quasi due anni); ma non mi sarei mai immaginato che dovesse farne tanto. Da un anno e pi tutti i giornali di Germania, di Francia, dInghilterra ne sono pieni. Qui poi a Parigi vi , si pu dir, furore, perch, come per altre cose, vi saggiunge quel ch furore di moda. [Ep. IV p. 93] ,

Gilet indossato da Volta in occasione della presentazione della Pila a Napoleone e spada di senatore del Regno dItalia (Famiglia Volta). 86 ALESSANDRO VOLTA: LUOMO
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III, p. 265]. Poco tempo dopo, si rivolgeva per lo stesso scopo a M. Landriani, il quale si trovava a Vienna mentre appunto vi era anche il Wilzeck. Nella lettera, scrittagli il 16 novembre 1795, dopo una lunga esposizione delle sue esperienze riguardo allelettricit metallica, scriveva: Ora che sono maritato, e gi padre (di un erede, che non sar ricco) non posso pi mantenermi in Pavia con lo stipendio che ho, che non arriva a 300 zecchini [Ep. III, p. 276]. Il 25 novembre tornava a chiedere al Governo austriaco laumento di stipendio, insistendo sulla maggiore prestazione di servizio che le lezioni e il gabinetto di fisica gli imponevano.28

Singolare, al riguardo, la vicenda della pensione (un vitalizio di lire 4.000) che Napoleone, a riprova della sua benevolenza, gli assegn nel 1805, attingendola dalla mensa vescovile di Adria. Secondo il Cant, prima di accettare egli da quelluomo religiosissimo che era volle il nulla osta della Santa Sede. In realt, fu solo nel 1807 che il Volta domand a Roma una sanatoria, cio un breve che lo autorizzasse a riscuotere quellassegno: ma il passo fu ancora una volta ispirato dalla sua istintiva circospezione. E risult vincente, come si vide alla caduta di Napoleone, quando il Vescovo di Adria gli fece sapere di non volergli pi corrispondere quella pensione. Al Volta bast metter fuori il breve papale per conservare il non trascurabile cespite.29 Insomma, come riconosce Z. Volta, lavo suo delle ricchezze non fu punto smanioso, ma neanche affett di esserne sprezzatore, forse per effetto dei traumi che, adolescente, sub dallirresponsabile, prodigale amministrazione economica paterna. Il risultato di tanta oculatezza economica fu che il Volta, nellet del pensionamento, totalizzava unentrata annua di oltre 40.000 lire, cos suddivise: 24.000 per la carica di Senatore, 10.000 come professore universitario emerito, 4.000 per lassegno sul Vescovado di Adria, e altri proventi che gli venivano dalla Legion dOnore, dalla Corona di Ferro, dallAccademia del Cimento e via numerando, A onor del vero, per, tali rendite favorivano labbondante sua elemosina (peraltro mai interrotta, neanche in tempi di ristrettezze economiche). Nella stessa linea riteniamo vada pure annoverata lestrema

Di fatto, nel gennaio 1797, il Volta otteneva laumento di stipendio dal nuovo Governo, e certo furono decisive le dimissioni che minacci di presentare: lo stipendio pass da lire 4.500 a 5000 lire, compreso lalloggio. Ma gi nel 1798 torner alla carica, domandando nuovi aumenti al ministro dellinterno Guicciardini. 29 significativo che quando mons. F. M. Molin, vescovo di Adria, gli scrisse di inviargli il breve pontificio col quale gli era stata accordata la pensione, prudentemente il Volta gli mand non loriginale ma una semplice copia.
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Particolare dellAula Volta allUniversit degli Studi di Pavia con uno dei tre esemplari conosciuti del busto di Volta eseguito da G.B. Comolli, 17751831(si veda a p. 294). LUOMO 87

Per questo motivo interruppe lamicizia con Felice Fontana, famoso fisico e naturalista di Firenze. Nella lettera del Volta a Landriani (3 maggio 1778), riguardante leudiometro ad aria infiammabile e la produzione dellossigeno per mezzo di acidi diversi dal nitroso, dopo aver espresso il dubbio che Fontana fosse venuto a conoscenza di quellapparecchio per mezzo del barone Dietrich o dellabate Venini, scriveva risoluto: La mia lettera a Priestley fin dal principio di settembre [1777], la quale pubblicata, far vedere chi sia stato il primo. Anche circa le esperienze di C. H. Pflaff, sopra la potenza conduttrice delle piriti e dei minerali, il Volta affermava la sua precedenza. Nella lettera al dottor F. Mocchetti (a Vienna) il 5 giugno 1795, egli scriveva di aver in tutto prevenuto lo scienziato tedesco, sia nel riconoscimento della conduttivit o no di certi corpi, sia per ci che riguarda lordine o scala, in cui van posti cotesti eccitatori, rapporto al produrre maggiore o minore effetto. Tre volte egli ripeteva daver fatto quegli esperimenti due anni prima e compiaciuto affermava: La scoperta mia. 31 Aggiunge il Bianchi: La conversazione con questo grande uomo era utilissima per le peregrine dottrine a lui domestiche; non grave ned austera per la mirabile limpidezza, con cui le esponeva: amena in ogni modo di quelle veneri che sono ingenue e non affettate; lieta per la festivit di motti lepidissimi, e di vivissimi sali, che spontanei e frequentissimi a lui venivano sulle labbra. Era perci di umore allegro, amicissimo dellinnocente scherzo e nelle colte e sollazzevoli brigate colto e allegro a un tempo.
30

cura voltiana nellinformare gli scienziati di mezza Europa, quando giungeva a risultati importanti, onde garantirsi il merito della priorit.30 E tuttavia, per quanto sensibile alle questioni di priorit (e lo dimostr anche con le idee esposte nella lettera del 1 febbraio 1807 al canonico Bellani), mai il Volta apr procedimenti giuridici, accontentandosi di rivendicare i suoi diritti nelle lettere private o al massimo nei discorsi accademici. Lindole mite e listintiva prudenza lo rendevano incapace dintavolar questioni, che sapeva avrebbero eccitato gli animi, sollevando inevitabilmente risentimento e livore. Di nuovo spicca linnata prudenza del Volta: quella gi manifestatasi nellabile suo destreggiarsi tra austriaci e francesi (compresa la questione del giuramento: vedi paragrafo successivo).
A VITA PUBBLICA.

Come docente il Volta, scrupoloso e impegnato, mostr sempre il suo carattere semplice e pratico. Chi stato suo discepolo, attesta il Gattoni, fa testimonianza dello zelo, dellinteresse che prendeva ad istruire la giovent. Non fu mai di quelli che stesse collorecchio teso per udire batter lora e collocchio sul calendario a spiar lultimo del mese. E dopo lora teneva in circolo gli scolari fin a tanto che li fosse piaciuto dudirlo, e siccome non vi erano stromenti fisici al Ginnasio, li conduceva al Gabinetto [il laboratorio che lo stesso Gattoni gli aveva messo a disposizione] e se ne stava delle ore intere a dimostrare colle sperienze ci che nella scuola avevano udito della teoria. Sulle lezioni pavesi il Bianchi riferisce che erano frequentate dagli indigeni e dagli stranieri, e si udivano come altrettanto oracoli di scienza. Il metodo da esso tenuto nellinsegnamento era quello che aveva seguito nelle sue scoperte. [] Cominciava dalladditare i fenomeni che
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Sul primo aspetto, osserva il Cant: A sentirlo discorrere con la domestica o spassarsi fra contadini e con operai, appena lavresti creduto quel sommo chegli era, s gli sovrabbondavano quelle arguzie, che spesso scaturiscono da un animo o scipito o maligno, ma che dal suo labbro piovevano senza offendere persona, e quasi ricreamento duno spirito negli studi affaticato.31

Il primo riguarda quella semplicit di costumi riferita dal Monti: A Campora, volentierissimo si mescolava ai contadini sullaja, nelle tinaie, e sulle panche della rustica cucina. Contava loro le pi strane cose del mondo, mostrava qualche sperimento di fisica, o proponeva enigmi. Adagiatosi ai tempi della vendemmia alle loro mense un po pi liete del solito, mangiava con loro i maccheroni, la polenta, i risi. Ei servivasi delle mani, come gli eroi dOmero [] e a canna beveva dal fiasco. Il secondo riguarda quellinnato pudore che gli faceva evitare temi nei quali poteva emergere tutto il suo valore e, perci stesso, mettere a disagio linterlocutore. Un pudore che non solo ama il tratto e dire semplici magari trincerandosi dietro le facezie , ma anche detesta i paroloni o le astruserie.

Sui rapporti del Volta con gli amici, i colleghi e le autorit pubbliche molto hanno scritto i biografi: qui ci limitiamo a due testi pi significativi.

Molti altri spunti troviamo nelle relazioni tra Volta e i colleghi, prima al Ginnasio di Como quattro anni idilliaci e poi allUniversit Ticinense, negli oltre 40 anni di permanenza. Grazie al suo felice carattere, il Volta ebbe molti amici: tanto a Como (il Gattoni, il conte Giovio ecc.) quanto a Pavia dal Frank al Foscolo (che era tra gli uditori delle sue lezioni e gli don la prolusione Dellufficio della letteratura, con dedica autografa), dallo Scarpa al Tamburini ecc. e anche in mezza Europa (G. C. Lichtenberg a Gottinga, A. L. Lavoisier a Parigi, J. H. Magellan in Inghilterra, H. B. Saussure a Ginevra, ecc.).

Il medico A. Bozzi Granville, ormai ottantenne, cos ricorda nella sua autobiografia32 una lezione del Volta a cui ebbe la fortuna di assistere nel 1800, subito dopo linvenzione della Pila: Ma come descriver i sentimenti che io, insieme ai miei compagni del corso di filosofia sperimentale a Pavia, provammo il giorno in cui limmortale Volta, alla nostra presenza, chiam in vita questa energica potenza! Egli dapprima mise (spiegandone, mentre procedeva, lordine e la ragione) in contatto due pezzi metallici diversi, e su di essi una carta inumidita con acqua salata; poi, dopo aver ripetutamente collocato luno sullaltro questi accoppiamenti fra due metalli (fissati fra sottili sbarre di vetro) fino al numero di cento coppie, ci mostr istantaneamente, e ci fece provare, la scintilla elettrica! Noi eravamo affascinati. [] Tali scene furono troppo sensazionali per non aver lasciato nella memoria una tale sorta di impressione che mi consente, alla distanza di quasi settanta anni, di ricordarle come una cosa di ieri.

avevano dato motivo alle sue nuove osservazioni, e a suoi sapienti sospetti: e come da queste e da analoghi esperimenti discendesse alle conseguenze, di modo che non asseriva mai la scoperta per poscia provarla, ma a rovescio partendo dalle cause, che lavevano fatta prevedere, e passando pei mezzi, coi quali laveva raggiunta. [] In tutto poi conservava un ordine accuratissimo nellesposizione dei principj, da cui partiva, nella narrazione de procedimenti, nella descrizione degli sperimenti, e nella produzione delle prove; aborriva da ogni sviluppo di idee intralciate fra se stesse, e da ogni disgressione, che divertisse dal fine che si era proposto: usava di uno stile semplice, ma gioviale e animato; cos che eccitava lattenzione, non la stancava; istruiva lintelletto, non lo tormentava; dilettava la mente, non lannoiava.

32 Autobiografhy of A. B. Granville, London, H. S. King & Co, 1874 33 Grande amico del Volta fin dal 1774 con vasto carteggio , nel 1778, quando la sua cattedra di Fisica Sperimentale pass al Comasco, gli si volt contro. Le ostilit diventarono acute nel 1793 quando il Barletti lo accus di non svolgere lintero programma di Fisica e, in particolare, di trascurare le esperienze di ottica. Nella sua difesa al Conte Wilzeck, Volta dichiarava che lo sviluppo della Fisica non concedeva tempo sufficiente per le esperienze di ottica che, peraltro, erano un bello spettacolo, ma concludevano poco! e ricordava il proprio impegno (500 o 600 esperienze per anno) a fronte di quello del Barletti (al massimo una ventina). Affermava inoltre che non era nelle sue abitudini fare il censore, poich amava la pace e, premuroso di adempiere i suoi doveri, riposava sul sentimento della sua coscienza, ed esprimeva infine il rammarico per la gran perdita di tempo che questo episodio gli aveva causato.

Ma ebbe pure, come avviene soprattutto tra intellettuali e relative fazioni accademiche, vari incidenti come, per es., col Gattoni prolungata e non chiara interruzione di unamicizia trentennale, forse legata alle divergenze sul giuramento e lantigiansenismo, come vedremo, ma pure a qualche segreta gelosia del canonico per i successi voltiani , con il Barletti33 e con lo Spallanzani. La vicenda risale al 1785-86, quando Volta era Rettore dellUniversit. Mentre lo Spallanzani era lontano, a Costantinopoli, tre professori G. Fontana, Scarpa e Scopoli e il custode del museo, canonico Serafino Volta, lo accusarono di aver sottratto campioni di minerali al Museo dellUniversit per arricchire la sua raccolta privata. Tornato lo Spallanzani, fu istituito un processo; laccusato
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Lo Spallanzani manipol una trachea di pollo, cos da farla apparire un verme. Lo Scopoli la classific come verme, inviando una relazione al Presidente della Royal Society di Londra, gi avvertito dallo Spallanzani. La burla valic i confini dEuropa, mentre lo Spallanzani ne fece ulteriore pubblicit editando, nel 1788, con uno pseudonimo, due lettere dirette allo Scopoli, nelle quali, oltre a demolire il suo valore come fisiologo, aggrediva pure il Volta, reo di essere amico dello Scopoli e degli altri congiurati. 35 Si veda anche quanto riportato nella nota 26 36 Ettore Rota, LAustria in Lombardia, Milano, 1911 37 Osserva il Corradi: Lo Scarpa perplesso nellassumere uffici sotto il nuovo Governo, a cui per indole pi che per devozione al caduto Sovrano, era avverso, attendeva in s grande instabilit di cose, lesito della guerra per decidersi: intanto si regolava in guisa da poter profittare degli eventi, da qualunque parte la fortuna si volgesse. Lo Scarpa, che pur sapeva di valer molto, non aveva fede nel proprio valore e perch non aveva robusto lanimo come la mente, ricorreva per tenersi ritto, alle arti de mediocri e de meschini. [Armando Corradi, Memorie e Documenti per la storia dellUniversit di Pavia, Pavia, 1870]. Come poteva il Volta trovare saggio quello che ad altri, giudicando spassionatamente appariva in luce cos sfavorevole? La risposta non pu che essere che questa: il contegno del Volta coincideva con quello dello Scarpa. Vale a dire che egli, pur avversando di tutto cuore il dominio dei Francesi e lindirizzo da loro dato alla cosa pubblica, sapeva dissimulare abilmente e anzi fingere atteggiamenti collaborazionisti. Di nuovo un test della furbizia insita nellanima semplice del Volta?
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Un discorso a parte merita la controversia, tuttora non esaurientemente risolta, sulle ambiguit politiche del Volta in genere e, in particolare, sullaver egli giurato (o meno) fedelt alla Repubblica Cisalpina. In realt, la successiva ammirazione per Napoleone che oltre a conferirgli la medaglia doro nel 1801, lo nominer Senatore nel neocostituito Regno dItalia (1809) e lo insignir del titolo di Conte (1810) non deve far obliare il risentimento dei giacobini che lo accusavano dessere austriacante, mentre il ritorno austriaco gli port la taccia di semigiacobino. Dicerie calunniose entrambe, secondo il Rota36, anche ricordando quali danni gli port linvasione francese: un assalto alla casa pavese, requisizioni, imposizione di contributi, la sospensione di un pagamento del Banco di S. Teresa e di quello dei Monti di Roma, colpiti da fallimento e presso i quali aveva i propri capitali, alloggiamenti militari nella casa di Como, il pericolo che i due fratelli, Luigi e Giovanni, perdessero le prebende sacerdotali. E se ci non bastasse, a ben guardare, sia leducazione familiare sia lambiente borghese comasco lo inclinavano naturalmente verso lAustria, di cui fu suddito ossequioso per 50 anni. Ma non per questo sotto i francesi come prudenza suggeriva fu meno devoto (pur definendo saggi quelli che non parteggiavano per loro, come scriveva al Frank nel 1798). Significativamente egli definiva la politica un mare tempestoso e, col senso pratico di un anima contadina, riteneva che deviare quando la strada devia necessit di cammini. In fondo egli voleva procedere nelle sue ricerche e perci fu docile con tutti i governi: ottenendo da tutti gli aiuti necessari per continuare gli studi, ma incappando nella taccia di opportunista (destreggiandosi tra Impero Austriaco, Repubblica Cisalpina, Napoleone e ritorno dellAustria). Molto pi coerente anche pagando caro il rifiuto di giurare fedelt alla Repubblica Cisalpina latteggiamento del Galvani a Bologna, o dellOriani a Milano. Ambiguo, invece, quello dello Scarpa, peraltro lodato come saggio dal Volta.37

present al Conte Wilzeck le sue difese e ottenne lassoluzione. Gli accusati vennero ammoniti, il custode allontanato. Quel che segue ha del grottesco34, ma ben rivela quanto altezzoso e vendicativo fosse lo Spallanzani, mentre il Volta tentava di appianare la controversia e togliere lamico Scopoli dalla marea del ridicolo. Lo Spallanzani accus il Volta dessere non solo un Rettore ombra in quanto non intervenne a suo tempo per bloccare i colpevoli , ma anche inutile agli scolari. Non avendo egli toccato i principi della Geometria, dellAlgebra e della Meccanica e delle altre Facolt affini, condannato a dover sempre parlare di arie, di calore, di elettricit senza mai dare un compiuto corso di Fisica.35

Ma veniamo al giuramento del Volta. La Costituzione della Repubblica Cisalpina fu promulgata a Milano il 9 luglio 1797, compilata secondo il Gattoni dai cinque atei, membri del Direttorio Cisalpino, nominati dal Bonaparte. Mezzo di notevole pressione e discriminazione, fu imposto dapprima ai membri dei Corpi legislativi e poi, nel 1798, fu reso obbligatorio a tutti i funzionari statali (quindi anche ai docenti universitari). La formula
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era : Io N.N. giuro inviolabile osservanza alla Costituzione, odio eterno al Governo dei Re, degli Aristocratici e Oligarchici e prometto di non soffrire giammai alcun giogo straniero e di combattere con tutte le mie forze al sostegno della Libert e della Eguaglianza ed alla conservazione e prosperit della Repubblica. Tale giuramento sollev gran clamore e molte dispute, perch la decisione, nellun senso o nellaltro, dipendeva solo fino a un certo punto dal sentimento religioso e dalle convinzioni politiche. Tant che moltissimi ecclesiastici, pure antigiansenisti, giurarono e ne sostennero la legittimit. LArcivescovo di Milano, sul parere duna congregazione di teologi, lasci giurare, spiegando la frase: odio eterno al Governo dei Re, nel senso del testo evangelico: Chi non odia il padre suo, non degno di me, in quanto, dovendo ogni buon cittadino rispettare e coadiuvare il Governo dominante, ne veniva per conseguenza un certo odio per quello precedente.38

Tuttavia Volta, in una lettera scritta verso la fine del 1799, probabilmente a un funzionario del nuovo Governo austriaco, si lament del trattamento ricevuto, ricordando il suo comportamento durante linvasione francese e precisava: Quando poi si tratt del giuramento concordato dal Governo Cisalpino a tutti gli impiegati, e chio pure doveva prestarlo come professore a Pavia, fui ancora ritroso, e solo mindussi ad intervenire cogli altri nella Sala dellUniversit ove dovea esser dato, collintelligenza presa con altri Prof.ri di correggere la mal espressa formula con una dichiarazione. Ma poi trovando sul luogo, che i miei Socj non pensavano pi di fare tale dichiarazione o protesta, o si accontentavano di prestare il giuramento prescritto puramente e semplicemente, io mi sottrassi bel bello, come fece anche il P Fontana Barnabita, e schivai il giuramento [Ep. III, .re p. 465].
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In qualche modo la pensava cos anche il Volta, come risulta da alcune sue lettere, dove ritroviamo la sua abilit nel barcamenarsi per salvare lessenziale [Ep. III, pp. 131, 133]. Non cos la pensava, ovviamente, il Gattoni, avversario implacabile dei giacobini e instancabile polemista contro quanti sostenevano lecito il giuramento. Di qui i suoi reiterati attacchi al Volta, reo di aver giurato tra i primi e di essere assertore risoluto della legittimit di quellatto. In data 14 febbraio 1798, registrando nel suo Giornale il giuramento prestato da tutti i docenti del Ginnasio di Como, egli aggiungva: Don Alessandro Volta, che ha giurato egualmente a Pavia e che in molta stima in Como, sostiene con molta eloquenza essere stato deciso lecito da tutti i legisti, canonisti e teologi il giuramento nostro. Ho avuto con lui una lunga questione, ma inutile.39 E pi avanti: Non mi ha convinto di pi di quello che mi convincesse il primo anno della Rivoluzione francese quando venne da Pavia a sostenere con Tamburini e lex-Vescovo Ricci di Pistoia che lillustre corpo episcopale francese era affatto condannabile per non aver obbedito alle Autorit che esigevano il giuramento costituzionale e per non essere rimasto fermo e costante nella sua Chiesa malgrado le persecuzioni.

Come ricorda il Volpati, anche mons. L. Tosi, allora canonico di S. Ambrogio in Milano e futuro Vescovo di Pavia, che doveva esercitare tanto ascendente sul Manzoni, fu di quelli che accettarono senza difficolt il giuramento. Egli dichiarava: Quanto alla religione, questa si adatta ad ogni forma di Governo, A chi vive in una Monarchia, essa prescrive obbedienza al Re: a chi vive in Democrazia, prescrive lattaccamento alle Leggi della Patria; e se lindole di questo Governo esige che si allontani il pericolo di mutazione in altre forme, la religione non vieta che gli animi e le forze si uniscano alla causa comune per sostenere la propria Costituzione. 39 Tra laltro il Volta si appoggiava sullautorit di un suo collega, il Perondoli, docente a Pavia di Diritto Canonico, e condannava mons. Mattei, Vescovo di Ferrara, che aveva diretto una lettera pastorale al suo gregge, nella quale drasticamente proibiva il giuramento e lobbedienza. Scriveva ancora il Gattoni: Compiango il Fisico e desidero che per bene dellanima sua non esca da limiti delle elettriche atmosfere.
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Medaglione (recto e verso) con il monogramma dei coniugi Volta, realizzato con i capelli di Alessandro Volta (Famiglia Volta).

40 Circa la tematica sessuale-affettiva, il Volpati respinge la tesi ottocentesca, che riteneva il Volta casto fino al matrimonio, e scrive: Per quanto gli studi lo assorbissero, anche in lui ferveva quella parte di umanit, fatta di istinti [] proclivi ai ludi damore. Da parte sua il Gattoni scrive: Dolce, ed assai sensibile e prima e dopo allontanato dalla patria [Como] ebbe le sue peripezie di cuore dallumana natura inseparabili. Ancor pi esplicito il Lichtenberg (lettera del 22 novembre 1784 al Wolf), dove cos si esprime nei riguardi del Volta: un bellissimo uomo [] e in alcune ore, in casa mia, nella quale facemmo baldoria, [] ho notato che sintende molto dellelettricit delle ragazze. In unaltra lettera al Wolf (10 febbraio 1785) il medesimo lo definisce un belluomo, simpatico, estremamente allegro [], un vero cuscinetto strofinatore per le signore.

N AMORE IMPOSSIBILE. Qualche parola doveroso spenderla anche sugli affetti del Volta, generalmente pacati, ma che, in almeno un caso, furono burrascosi. Una vicenda che, lungi dallo scandalizzare, rende il Comasco pi umano o, quanto meno, non troppo disincarnato.40 In realt, anche ricordando quanto gi detto sullindole gioviale di Alessandro, amante del vivere socievole, dei lieti banchetti e delle spiritose conversazioni, n dimenticando il suo bel fisico e la prestanza del suo tratto, pi che lecito ritenere il Volta ben proclive ai giochi damore. Le passioni, afferma il Cant, lo sviarono qualche istante. Se ne pu vedere una manifestazione in quel capitolo bernesco contro i cicisbei che il Volta compose quando era tra i 20 e i 30 anni, dove mostra buona conoscenza del gentil sesso:

Importante poi la chiusa del capitolo: dopo aver passato in rassegna le varie specie di cicisbei, il Volta si classifica in quella dei cavalieri erranti, che cos definisce: Erranti, io dico quei che fan corteggio A questa e a quella e ne han sempre una nuova.

E credi pur, se avessi ben centocchi Da vegliar sempre, io non ti son garante Che alcuna delle tue non te laccocchi: Chi fu mai quella che dun sol galante Fosse contenta? E tu lusinga avrai Di poter solo bastar per tante? Chi sian le donne dunque ancor non sai; Non sai che sempre fu sano consiglio Di donna alcuna non fidarsi mai.

Possiamo quindi ben ammettere che il Volta giovanotto abbia corteggiato le graziose fanciulle, n sbaglierebbe troppo chi lo immaginasse, tra i 20 e 30 anni, nellatto di intrecciare rime madrigalesche per questa o quella damigella. Il frasario poetico classico gli era perfettamente familiare e ne troviamo conferma in questo sonetto, composto a 22 anni, per la monacazione di una gentildonna: Ben hai di doppio acciar recinto il cuore, Nobil donzella, se gli strali ardenti Di quellinvitto nume ancor non senti Ch de mortali e degli Iddii signore. Se di tua verde et nel pi bel fiore I dolci affetti troppo ad arder lenti Dormonti in cuor sepolti, o son gi spenti, Quando fia mai chin te savvivi amore? S parla il mondo forsennato e rio, Cui soltanto lamor profano, e noto Sol de poeti il favoloso dio; Ma hai folle ardir! Non damor gi vuoto, Vergine, il tuo bel cor, s lo fero Quel dio Arcier ch al mondo cieco ignoto.

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Significativamente fu la stessa Marianna a volere che la famiglia venisse informata. Alessandro pensava invece di tenere nascosta la relazione e di affrontare il tema matrimonio solo quando fosse rimosso lostacolo dovuto alla professione della compagna. Quellatto di lealt scaten il finimondo: non solo insorse rabbiosa la famiglia Volta al completo, ma anche il conte Wilzeck; solo lamico e collega Tamburini lo appoggi perch, da buon giansenista, riteneva che a quel punto lonesta coerenza dovesse prevalere (col matrimonio) su ogni altra convenienza o ipocrisia. In una lettera dellottobre 1789 il Volta chiese tempo: passarono tre anni in suppliche, da una parte, e in opposizioni dallaltra (nellEpistolario sono riportate oltre 50 lettere). Volta temeva che Marianna, abbandonandola, discendesse la china e si perdesse: non restava quindi che sposarla e tenerla segretamente a Milano.

Ma non fu Teresa Peregrini che spos nel 1794 quella che per prima il Volta am e avrebbe voluta per moglie. Unaltra la precedette, Marianna Paris, romana, cantante di teatro, alla quale si leg con un lungo e tribolato amore (1788-1792)41. Difatti, il Volta, frequentandola, sent che questa donna andava insinuandosi sempre pi nel suo cuore, fino a scatenare unintensa passione. Alla fine, dopo vari conflitti interiori e scontri con i pregiudizi della borghesia provinciale e della tradizione puritana, scrisse al fratello maggiore Luigi, confidandogli daver tentato invano di staccarsi da lei e pregandolo di non opporsi al matrimonio, ma di badare alla sua pace fisica e spirituale. Infatti egli confessava: Trascorsi un periodo di sregolatezze e, libero e sciolto, corsi dietro ad amoretti vaghi; ma ora che mi diedi ad un amore fisso, sento che sar regolatissimo e dabbene con un attaccamento legittimo. N il seguito fu meno nobile, osservando che lamore per Marianna era fondato principalmente sulla stima, non un fuoco passeggeramente acceso ai sensi: nato e cresciuto gradatamente col lungo conversare, e col conoscersi intimamente lun laltro. E concludeva: O rinunciare per sempre allo stato coniugale o unirmi a quella che il mio cuore ha scelto per sposa.[Ep. III, p. 42]

Ma dopo gli amoretti giovanili e gli innocui flirt romantici poeticamente stilizzati nei suoi versi , lanima e il corpo, giunti ormai nella piena virilit, sentirono lansia di un amore intero e di una donna con la quale stringere un legame di vita.

La Paris coltivava il genere operettistico (repertorio di Paisiello, Cimarosa ecc.) e lincontro col Volta avvenne tramite una raccomandazione della contessina Porta, amica della cantante e sollecita perch nella tourne a Pavia trovasse in Volta un amico sincero. Nella raccomandazione la dice ben fornita di qualit, cosa molto rara in simili persone; la di lei saviezza ed il tratto civile, ed infine la savia educazione forniscono in la medesima assai meriti, abbench non la sia molto bella, anzi ardisco dire meno che mediocre.
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Il pregiudizio verso la professione di cantante non era solo materia di pettegolezzo che si sprecava in cittadine di provincia (Como e Pavia), ma anche una minaccia per la permanenza del Volta allUniversit. Perci egli invi una supplica allImperatore Leopoldo II: Alessandro Volta Patrizio Comasco, suddito fedelissimo di S.M. Vostra e che ha lonore di essere impiegato al Suo servizio in qualit di professore di Fisica Sperimentale [] nellUniversit di Pavia [] chiede alla M. S. la grazia di essere trasferito colleguale impiego e attual soldo a Milano mosso dai seguenti motivi. Giunto egli ad una et ben matura senza essersi mai potuto risolvere, quantunque sia egli di tre fratelli il solo Secolare, a collocarsi in Matrimonio, perch nessuna donna giunse a fissarlo; fu due anni sono preso e legato da una savia ed oneLUOMO 93

Donna Teresa non era bella, ma Alessandro scorgeva in lei doti profonde; nota i suoi occhi castani, ascolta i suoi discorsi di scienza, di letteratura, di geografia, di argomenti domestici con una sensazione di confortevole ristoro. Egli che credeva di amare Teresa come un padre, sentiva salire alle labbra parole di tenerezza, che le scriveva in francese, come a celare limpaccio delle prime confidenze. Ovviamente, anche in questa circostanza fu quellintrigante di Arcidiacono Luigi a prendere in mano le trattative, pretendendo 30.000 lire di dote. La famiglia Peregrini intendeva darne 20.000 Alessandro finalmente si ribell e lArcidiacono dovette cedere.
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Dopo sei mesi la supplica venne respinta, sembra anche per un intervento del fratello, lArcidiacono Luigi. A questo punto Marianna stessa a rinunciare, mentre Alessandro, travolto dai fatti, ricerc conforto e lumi negli Autori spirituali. Contemporaneamente per, da galantuomo, ritenne doveroso un risarcimento finanziario e ottenne che il fratello Luigi facesse pervenire a Marianna 1.000 scudi, impegnandosi lui stesso ad aiutarla in caso di ulteriori necessit.

sta fanciulla, ma per disgrazia di umile e vil condizione, non tanto per nascita, quanto per la professione poco onorata del teatro, che mal suo malgrado, e per fatali circostanze ed infortunj domestici, esercita quella povera giovane, di nome Marianna Paris, e di patria Romana, Or dunque questa sola, chei conobbe e tratt onestamente, pot fissarlo, sicch desider fin dallora il Supplicante di sposarla; e lavrebbe fatto, se molti inconvenienti e pregiudizj [] non lavessero ritenuto. [] Ci avvenne un anno e mezzo fa; e cred in allora il Ricorrente di poter superare la passione, e riacquistar la sua pace. Ma invano lo sper; poich il tempo e la lontananza, che dovean essere medicina, non valsero punto a sanarlo; [] ricrebbe anzi col desiderio di possedere loggetto amato. E degno della sua tenerezza, linquietudine e la quasi disperazione di trovarsene privo. Spieg quindi il motivo della sua richiesta nel fatto che il Governo non potea vedere con indifferenza un Professore dellUniversit condursi in Moglie una cantante di teatro; la qual cosa [] riuscita sarebbe di poco buon esempio, e di pregiudizio alla disciplina, e costumatezza degli Studenti, a quali si raccomanda di non praticare le Virtuose; mentre non avrebbe dato scandalo in una citt grande come Milano, e per un professore di Ginnasio. [Ep. III, p. 109]

Finiva cos, mestamente, un sogno forse troppo bello. Ma Alessandro sent che ormai, verso la cinquantina, quando lamore nasce da vera corrispondenza di sentimenti, bisognava trovare una donna per la vita. N mancavano le dame pronte a espugnare il suo cuore: la nobile Giulietta Rovelli e donna Antonietta Giovio; ma sar Teresa Peregrini a spuntarla, il 22 settembre 1794, nella chiesa di San Provino in Como: Diva pur essa scrive il Rota , ma del focolare.42 Dal matrimonio con Teresa Peregrini, Volta ebbe tre figli maschi: Zanino (3 luglio 1795), Flaminio (29 maggio 1796) e Luigi (2 maggio 1798). I biografi lo dicono padre attento e amorevole, unendo, data la sua et, alla responsabilit del padre laffetto del nonno. Negli anni del grande successo (18001801), la loro lontananza gli fu particolarmente gravosa. Scrivendo al fratello Luigi da Parigi, concludeva teneramente: Un bacio per me a ciascuno dei cari figli; a cui direte, che non si scordino di recitare lavemaria per me, come io non mi scordo di recitarla per loro. E ancora in una lettera di poco successiva: Spero fra un mese [] di accarezzare i dolci figli, e trastullarmi con loro. Dopo linvenzione della Pila, quando il suo impegno scientifico e accademico and via via attenuandosi, si dedic sempre pi alleducazione dei figli. In una lettera del 1806 scriveva: Vivo
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L FOCOLARE DOMESTICO.

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Sempre fedele al principio di non affidare a nessuno altri che a se stesso leducazione dei figli, alla fine del 1809, approfittando della nomina a Senatore del Regno, si stabil a Milano, per far frequentare ai figli le scuole di Brera e nel 1815 accett la carica di direttore della Facolt di Filosofia a Pavia anche per essere ancora vicino ai due figli43 durante gli studi universitari in legge. Come bene puntualizz il Bianchi li lev dalla culla e li condusse per mano egli stesso fino alla laurea.

tranquillo e in riposo nella mia patria [Como], e in seno alla mia famiglia , dove occupandomi principalmente in dar leducazione a miei figli, non lascio per altro di attendere a miei studi[Ep. V , p. 5]. E alcuni anni dopo, nel 1809, poco ormai mi applico in questa mia avanzata et [64 anni] alle ricerche sperimentali, occupato ora in patria agli affari domestici, ed alla educazione di tre figli maschi, de quali fo io stesso da maestro nella scuola di umane lettere. [Ep. V p. 157]. ,

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Flaminio infatti, che mostrava una spiccata inclinazione per la matematica e si pronosticava che avrebbe emulato il padre, nel 1814, appena diciottenne, muor di encefalite. Nel Volta cominci la parabola discendente, mentre sintensificava la profonda religiosit di sempre, fino a toccare punte quasi mistiche.

Purtroppo i figli non furono allaltezza del padre. Zanino in particolare, spinto dal desiderio di realizzare nel nome del padre qualche cosa di duraturo, si lasci invischiare in un grandioso, quanto assurdo, progetto di costruire una linea ferroviaria tra Milano e Como. Il progetto fall, ma se le conseguenze finanziarie non furono alla fine disastrose, pesante fu il giudizio dei concittadini. Il giorno dellinaugurazione a Como della statua di Volta (1838), qualcuno sugger una diversa epigrafe per il monumento: Se darrestar il fulmine/Tu fosti in parte autore/Zanin fe equal prodigio/Ed arrest il vapore.

A FEDE CRISTIANA. Nonostante le spiacevoli, ma peraltro umanissime, vicende tanto politiche quanto affettive fino a qui riferite, le belle qualit dellanima voltiana, lungi dallincrinarsi, ne uscirono consolidate anche nella dimensione religiosa pi vera, che in Alessandro registr varie fasi. Anzitutto la gi ricordata vocazione gesuitica che, seppur in nuce, fu ricca di preghiere, mortificazioni e intensa vita spirituale, come risulta dallEpistolario ( lettere 5, 13, 22, 27, 32, 35). Una vita spirituale intensa, minimamente attenuatasi nel corso degli anni e sempre nutrita con gli studi biblico-teologici e apologetici. Felice questa sintesi del Cant: Affezionato alla sua religione, non solo per abitudine, ma per effetto di lunghe meditazioni, non trascur la delizia del pregare e le forme esterne del culto, neppure quando la moda imponeva che ogni uomo non vulgare dovesse o nutrire o affettare dispregio per quel chera stato sacro ai padri. Interessante anche sapere che negli anni dinsegnamento al Ginnasio di Como non trovava disdicevole insegnare la dottrina cristiana ai fanciulli nella chiesa parrocchiale di San Donnino, dove tuttora una lapide ricorda enfaticamente Volta CHE QUI INSEGNANDO IL CATECHISMO SI PREPAR AL MIRACOLO DELLA PILA.

Interessante poi quanto leggiamo nellopera citata del Grandi: Quasi tutte le domeniche [] egli, in un angolo della chiesa di San Donnino, circondato da una moltitudine di giovani e giovanetti tutti intenti ad apprendere dal di lui labbro il Catechismo,
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Nelle varie lettere al Fratello Luigi ritornano frequenti i cenni alle pratiche religiose che mai trascurava. Cos, nella lettera da Ginevra del 13 aprile 1802, lo informava di apprestarsi a soddisfare il precetto pasquale.

Una bella pagina del Rota osserva il Volta che, mentre tende a unificare le forze naturali, volge lo sguardo oltre le frontiere della psiche, e allora sospinto allequivalenza della natura con Dio nella relazione di Creato e Creatore; e dalla sua stessa indole condotto a vedere in tutte le cose le vibrazioni di una stessa corda
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I biografi voltiani sono concordi: la passione per i problemi di religione, unitamente al sentimento religioso persistettero attraverso tutta la vita del Comasco. Al Mochetti dobbiamo questa bella testimonianza: Egli non appartiene a que filosofi, che stranamente abusarono del proprio ingegno per ribellarsi a Dio, a misura che seppero levare alcun poco il velo, onde sono celate le grandi leggi che governano luniverso. Ma parve per lo contrario, che da suoi studi e dalle stupende sue invenzioni trasse sempre nuovo argomento per ammirare ed amare lOnnipotente []. N in mezzo alle lodi del mondo, in mezzo agli onori, che lo sublimarono a gradi eminenti, [] mai credette che la scientifica sua eccellenza potesse dispensarlo dai pi minuti doveri, che la Religione comanda alluniversale degli uomini. Pi oltre, riferendosi al Volta in et senile: Ogni memoria delle passate grandezze pareva che in lui fosse estinta per cedere tutto intero il campo della mente e del cuore allamore della virt, al sentimento della religione. Noi tutti lo abbiamo veduto frammentarsi pubblicamente allumile plebe, dovunque le pratiche della religione lo chiamassero []. S, il celebre Volta si umiliava dinanzi a Dio, dator degli ingegni e fonte dogni umana grandezza.

Quando, poi, nel 1778, fu chiamato allUniversit di Pavia e gli fu impossibile continuare quellinsegnamento, non per questo lasci di frequentare a Pavia e nelle chiese delle varie citt in cui passava o aveva dimora la spiegazione della dottrina cristiana, solitamente attraverso lomelia della Messa festiva e, soprattutto, durante i vesperi44, proprio perch sentiva il bisogno di nutrire continuamente la sua fede, anche per rispondere meglio alle crescenti sfide del razionalismo scientista.

che esso magistralmente loro insegna. Non c nel Volta n sussiego, n severit, tutto bont e dolce persuasione, pi che un maestro espertissimo, appare un padre in mezzo ai propri figli e con mille maniere se ne accattiva lamore, la docilit, lattenzione []. Egli spiegava il Catechismo da maestro, adattandosi con paragoni, con esempi i pi facili alla mente dei suoi giovani ascoltatori, si faceva fanciullo tra i fanciulli. Aggraziato nel parlare, per allietare la sua brigatella aveva facezie innocenti, bei racconti che rallegravano listruzione e ridestavano lattenzione. I giovani vi accorrevano numerosi. Volta non era solo un sapiente, ma aveva un cuore grandissimo e sapeva bene che lamore il primo segreto dellinsegnamento. La classe di dottrina del Volta era la pi affollata e spesso molti non vi trovavano posto!. LAutore ricorda che gli stessi preti avrebbero voluto sedersi tra quei giovani per ascoltare le spiegazioni del Volta, ma per chiss quale deformazione clericale, saccontentavano di passare vicino a quella classe fortunata, per ascoltare pur essi almeno qualche cosa dellinsegnamento del Grande Fisico.

e di uno stesso suono fondamentale, purch la materia non sia disgiunta dalla spirito che lha unificata. perci che lanima del Volta sta ancora pi vicina a Galileo, [...] che legge i segni della divinit impressi in una legge universale di impeccabile armonia. Il problema del divino occupa un posto eminente, come il problema dellanima, nel pensiero voltiano. E ricorda il giovane Alessandro che, poeta e scienziato, disvela la serena maest della natura, non pi pauroso regno di volont sconosciute, ma fucina di leggi semplici e buone, [e] sinebria nei trionfi della scienza [...] che gli d lardore delle sante battaglie [...] per espellere dal creato i fantasmi [come quelli dei fuochi fatui]. Merita a questo riguardo un breve cenno alla sua Relazione del viaggio in Svizzera (1777) che, tra laltro, con forti suggestioni poetiche, ci rappresenta al vivo la grandiosa bellezza del San Gottardo.45

Non si pu parlare della religiosit del Volta senza affrontare il problema della sua adesione, sia pure temporanea, al movimento giansenistico.47 Lincontro del Volta col giansenismo avvenne nellUniversit Ticinense, dove insegnavano due convinti sostenitori di quel movimento: il Tamburini e lo Zola.48 I biografi concordano sul fascino (anche oratorio) del Tamburini, mentre il Gattoni nel suo Giornale, aggiunge (un po malignamente) che: assai massime [bevve il Volta] allingrosso e ne suoi viaggi e nellamicizia di Tamburini (23 gennaio 1799); Conversando a Pavia col Tamburini ed altri suoi settari senza conoscerne il veleno, aveva adottato dei princpi erronei in tuttaltro che fisica [...]. Le massime poi di Pavia, senzessere in nulla teologo, certamente le bevve fino a certa misura senza conoscerle bene (1 maggio 1800).

In questa Relazione il Volta obliando il diluvio noetico e i 6.000 anni della Bibbia segu lispirazione del genio e, anticipando le odierne acquisizioni degli esegeti biblici sui generi letterari e la storia delle forme, parla contrariamente ai letteralismi (e rigide cronologie mosaiche) del tempo della estrema vetust di questo nostro globo, della decrepitezza di quelle alte cime, della serie lunghissima e al nostro pensiero inarrivabile di secoli, attraverso cui gli elementi operano sopra quelle masse enormi.46

Ricordiamo qui, anche per varie affinit, quanto egli scriver poi, nel 1786, in onore dello scienziato O. B. Saussure, che nellagosto di quellanno raggiunse linviolata vetta del M, Bianco. Si tratta di unode di 199 versi francesi (tradotta successivamente in endecasillabi riuniti in terzine), che G. Carducci giudic di pregevole fattura, scrivendo in Vol di Castello 1835 (Bologna 1907) LA. ha una vera cultura letteraria e pratica del verseggiatore. 46 Come riferisce il Volpati, queste ardite frasi non furono scontate dal Volta bens da M. Monti, il quale avendole riportate nella sua Storia di Como dovette in seguito, nella ritrattazione impostagli delle autorit ecclesiastiche del 1835, dichiarare (punto VI): Nellultima nota alla Vita del Volta, dove cito alcune frasi di lui che contraddicono alla cronologia di Mos, era obbligo mio o tacerle o almeno confutarle. Il non averlo fatto mi torna a biasimo. 47 Sorto in Francia, questo movimento religioso che, nella seconda met del 700, si diffuse da PortRoyal a tutta lEuropa invocava il ritorno alle linee originali della Chiesa primitiva, sintetizzabili in queste tesi: pi dei riti contano la fede e lo spirito di carit; luomo, emancipandosi dalla mediazione pretesca e dalle forme devozionali (non solo popolari, ma anche ecclesiastiche obbligatorie), deve comunicare direttamente con Dio; una morale austera (e non il lassismo gesuitico) deve guidare la vita pratica; la Chiesa va organizzata secondo princpi democratici, ponendo fine al centralismo assolutista del Vaticano; gli ordini monastici devono essere soppressi, perch appartengono allinerte vita contemplativa; lo Stato deve emanciparsi dalla Chiesa e questa rinunciare al suo potere temporale. 48 Il primo docente di Filosofia morale e Diritto naturale, il secondo di Storia eclesiatica.
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I biografi disputano sulle cause (e il grado di adesione) che orientarono giansenisticamente il Volta. Una circostanza favorevole pu essere trovata nel fatto che le posizioni estremiste del movimento facilmente toccavano sentimento e idealismo dei giovani (il Volta, allepoca, ha 35 anni). Si pu anche ritenere che il Volta, mosso dal proprio rigore logico, abbia visto nel giansenismo un perfezionamento o unintensificazione della religiosit cattolica tradizionale. Infine, se vediamo nel giansenismo un movimento di purificazione della Chiesa sulla linea, per esempio, di san Carlo Borromeo, anzich un moto di ostilit verso la Compagnia di Ges (E. Rota) , allora non pare strano, considerando anche lintensa spiritualit e cultura teologica del Volta, chegli abbia simpatizzato con quel movimento. Un particolare da non trascurare, infine, che il Volta fu amico e ammiratore del Tamburini, al quale la rettitudine e generosit danimo, lamor del vero e del progresso civile, lattivit instancabile, la vivacit e leloquenza
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In particolare F .Alpruni, barnabita; V. Palmieri, chierico regolare dellOratorio; S. Perondoli, olivetano. 50 Nel 1792 il Tamburini e lo Zola, per decisione di Francesco II, che aveva ceduto alle istanze di Roma, dovettero, collocati a riposo, lasciare linsegnamento universitario. Nel 1794 (28 agosto) fu promulgata la bolla Auctorem fidei condannante gli atti del Sinodo giansenista di Pistoia, e linsegnamento universitario della teologia riceveva il controllo dellautorit ecclesiastica. 51 Scriveva infatti il Gattoni, dopo la fase critica quando Volta difendeva Tamburini e compagni senza comprender bene lo stato della questione e per questo egli pi non mi guarda[va] da sette o otto anni in qua, perch [avevo] dovuto a lui oppormi ne discorsi diverse volte e con troppo calore lamicizia rivisse fra noi in questi ultimi tempi [1799] perch [il Volta] mi pare pienamente rientrato in se stesso, e la pensa a mio modo in ci che pi importa. 52 Cantiche e Poesie di S. Pellico, Firenze, Le Monnier, 1860, p.393
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Nonostante tutto, per, il grado di adesione voltiano al giansenismo risult forse ingigantito dalla suscettibilit ortodossa del Gattoni, che vide di grandi proporzioni ci che invece era assai modesto. E cos, appena le autorit civili e religiose presero un atteggiamento di risoluta opposizione verso questo movimento,50 egli sent affievolirsi l'entusiasmo e, come risulta anche dal Gattoni, Volta torn genuinamente cristiano.51

della parola accattivavano la simpatia e laffetto dei pi. Nel bel mezzo della fucina giansenistica, in quotidiano contatto col capo affascinante di essa, il Volta non pot sottrarsi allazione di quella e di questo, come non lo poterono molti altri professori.49

A nostro parere il Volta seppe comunque ricavare, pure dallesperienza giansenista, il meglio: ossia laccennata spinta purificatrice evangelica contro uninnegabile degenerazione romana o, come si preferisce dire oggi, lanomala dialettica tra istituzione e profezia , senza peraltro rompere con listituzione gerarchica nella quale di nuovo con fine intuito Alessandro vedeva laltra faccia delle medaglia. Guadagno non da poco, a ben guardare.
IUTARE QUANTI SONO IN CRISI DI FEDE.

Anzitutto c lincontro con Silvio Pellico nella dimora estiva dei conti Porro Silvio era istitutore dei loro figli , come testimoniato nella lettera del Pellico al Porro (22 settembre 1815), e forse ne seguirono altri (per non documentabili). Dalla successiva lirica del Pellico sappiamo che egli allora era praticamente ateo e che il Volta rispose con tali argomentazioni da mettergli in cuore quel germe di fede che poi maturer nel carcere dello Spielberg. La composizione,52 probabilmente del 1834, intitolata A. Volta e fregiata dal motto: Erat vir ille simplex et rectus et timens Deum (Job. 1,1). In questa lirica il Pellico rievoca la sua crisi di fede e le toccanti parole del Volta. Lode molto lunga; qui ne stralciamo alcuni passi pi significativi:
O tu, gli dissi, che vedesti avante Pi di molti mortali entro a secreti, Fra cui traluce il sempiterno Amante. Dimmi in qual foggia in mezzo a tante reti Di volgari credenze e dincertezza, Circa la fede il tuo pensiero acqueti. Il buon vegliardo a me con pia dolcezza: Figlio, anchio lungo tempo esaminando, Tenni la mente a dubitanze avvezza; E a giovani anni mi turbava, quando Mi parea che del secolo i primai Di F il giogo scotesser venerando, E sinfrangesser di scienza a rai Scoperto aver chAra, Vangelo, e Dio, Fuor chesca a plebe, altro non fosser mai. Temea non forse alfin dovessi anchio Da miei studi esser tratto a dir: La scuola,

Ci limiteremo a due episodi, accaduti nel 1815; due episodi che ben illustrano non solo la coniugazione di fede e scienza nel Volta, ma anche il suo zelo nellaiutare quanti si trovavano in crisi di fede.

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Laltro episodio riguarda la professione di fede, inviata al canonico G. Ciceri di Como,54 in cui testualmente scrive: Ho mancato vero nelle buone opere di Cristiano Cattolico e mi son fatto reo di molte colpe ma per grazia speciale di Dio non mi pare daver mancato gravemente di fede, e certo sono di non averla mai abbandonata. Se quelle colpe e disordini miei han dato luogo a taluno di sospettare in me anche lincredulit, dichiaro apertamente a lui, e ad ogni altra persona, e son pronto a dichiarare in ogni incontro, ed a qualunque costo, che ho sempre tenuta e tengo per unica, vera ed infallibile questa Santa Religione, ringraziando senza fine il buon Dio davermi infusa tal fede in cui mi propongo di vivere e morire con ferma speranza di conseguire la vita eterna.

A noi pare inoltre molto significativo quellesergo del Pellico, attinto da Giobbe, luomo dei dolori. Forse Silvio intendeva dire anche cos quanto il Volta, pur nella stretta del dolore,53 fosse un credente per davvero: Timens Deum o, come prosegue poi il libro di Giobbe, capace di lodare e ringraziare Dio nella buona e nella cattiva sorte. Volta infatti avrebbe detto, a riguardo sia di Flaminio, sia dei fratelli e dellamico scomparso: Dio ha dato, Dio ha tolto; sia il Suo nome benedetto.

Che mi parl dun Creator, mentio. Ma bench ardito e avverso ad ogni fola, E bench in secol tristo in chebbe regno Quella filosofia che pi sconsola, E bench procacciassi alzar lo ingegno, S che a Natura io lacerassi il velo, Sempre dIddio vidi innegabil segno. .. Sento che puote ingegno essere adorno Di ricco intendimento e di scienza Della Croce adorando il sacro scorno, E mi umilio con gioia e reverenza Col cattolico volgo a questa Croce, E in lei sola di scampo ho confidenza. .. Vedendoti di rado, il mio coraggio Appo la Croce non dur abbastanza, E a follie tributai novello omaggio. Ahi! Di lOnnipotente a mia incostanza Castigo di sventura e di catena E luridantro a me divenne stanza!

53 Come abbiamo visto il secondogenito Flaminio era morto nel 1814, ma gi nel 1810 il dolore visit pesantemente Alessandro: in quellanno morirono infatti lArcidiacono Luigi, laltro fratello, il Canonico Giovanni, e il pur sempre amico Gattoni. 54 Interessante sapere che il Ciceri gliela aveva richiesta esplicitamente per aiutare un amico, gravemente ammalato, a ricevere i conforti della fede, da quello vivacemente rifiutati perch li considerava disdicevoli a un vero scienziato. Interessante pure louverture della professione di fede voltiana Non so chi mai possa dubitare della mia sincerit e costanza in quella Religione che professo, che la Cattolica, Apostolica, Romana, nella quale sono nato ed allevato, ed a cui mi sono attenuto sempre s interiormente che esteriormente.

Riconosciuto poi che tale fede un dono di Dio, una fede soprannaturale non quindi frutto dumane industrie , ribadisce per di non aver tralasciato i mezzi umani per vieppi confermar[si] in essa, cos da sgombrare qualunque dubbio potesse sorgere a tentar[lo], studiandola attentamente ne suoi fondamenti, rintracciando colla lettura di molti libri s apologetici che contrarj le ragioni pro e contra, onde emergono gli argomenti pi validi, che la rendono anche alla ragione naturale credibilissima, e tale, che ogni animo non pervertito da vizj e da passioni, ogni animo ben fatto non [possa] non abbracciarla, ed amarla. N la finale potrebbe essere pi nobile, col versetto paolino non erubesco evangelium [non mi vergogno del Vangelo]: Possa questa protesta, che mi viene ricercata, e chio di buon grado rilascio, scritta
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LUOMO

55 In occasione delle celebrazioni voltiane, nel Duomo di Como sul pavimento, dove era posto il banco solitamente occupato dal Volta stata depositata una targa commemorativa (cfr. p. 290). 56 La Congregazione Municipale di Como annunciava al conte Giulio di Strassoldo, Presidente dellI.R. Governo, la morte del Volta, nel giorno stesso in cui era avvenuta, con la seguente lettera: Oggi alle ore 3. del Mattino ha qui cessato di vivere nellet dintorno ad ottanta anni per esaurimento delle forze vitali, Don ALESSANDRO VOLTA, gi Senatore dellex Regno dItalia, profess. emerito dellI.R. Universit di Pavia, ed ivi Dirett. attuale della Facolt Filosofica, Membro dellIstituto delle Scienze, Lettere ed Arti in Milano, Socio di pi Accademie Letterarie dEuropa, Decorato della Legion dOnore e della Corona Ferrea. La Congregazione Municipale, i professori del Liceo, e del Ginnasio savvisano di condecorare colla loro presenza le esequie dun concittadino, e maestro, il di cui nome, celebrato in ogni Paese, vivr immortale nella riverente gratitudine de Cultori dogni maniera di studj, singolarmente di quelli che appartenendo alle Scienze naturali illustra egli colla famosa Pila denominata Voltiana. 5 marzo 1827. [Ep. V p. , 489].

e sottoscritta di mia mano, ostensibile come si vuole, ed a chiunque, giacch non erubesco evangelium, produrre qualche buon frutto!. [Ep. 5, p. 290]

Di nuovo troviamo il Volta che ben mostra di credere nel Dio rivelato, giudeocristiano, e non in quello deista, allora in voga, senza indietreggiare magari con argomenti filosofici di fronte allo scandalum crucis o, manzonianamente, disonor del Golgota.

Durante gli ultimi anni di vita Volta passava la maggior parte dell'anno a Como; in primavera si trasferiva a Campora e a met dell'autunno a Lazzate, senza per mai trascurare i suoi doveri di buon cristiano. A Como ascoltava la Messa nella sua parrocchia di San Donnino, ma quando il passo malfermo gli impediva di salire le scale che portavano alla chiesa, scendeva fino al Duomo dove i fedeli lasciavano sempre libero un banco per lui. Il passo strascicato, noto ai comaschi, avvertiva del suo arrivo: la gente sostava e mormorava Ecco il Volta, toccava il cappello e cedeva il passo.55 La casa di campagna di Campora distava un poco dalla chiesa di Camnago, per cui la moglie, premurosa verso lo sposo amato, fece erigere a met del cammino un piccolo chiosco con alberi di carpino e sedili, in modo che egli potesse trovare riposo nel tragitto. Durante le uscite sul calar del giorno si dice che si soffermasse presso i suoi contadini e talvolta si trattenesse con essi a recitare il Rosario.

LI ULTIMI GIORNI.

Alla fine di febbraio del 1827, una febbre reumatica lo condusse in pochi giorni all'agonia. Il 4 Marzo, essendosi aggravate le condizioni fu chiamato il Prevosto Pizzi di San Donnino per il Viatico. Purtroppo il Pizzi, contro la volont dei parenti e fidandosi della robusta costituzione del Volta, rimand al giorno successivo la somministrazione del Viatico. Il prevosto voleva, infatti, che, risaputasi la notizia, molta gente accorresse per il Viatico al grande cittadino. Ma durante la notte, Alessandro si aggrav e il Pizzi, di nuovo accorso, fece in tempo a dargli lEstrema Unzione. Volta stringeva al petto un crocefisso, era sereno e santamente comp l'ultimo passo. Come disse il Bianchi: La morte non era per lui che il mezzo per entrare nell'immortalit.56

Al termine di questa panoramica voltiana concludiamo con le parole di Giovanni Polvani, che nella sua monografia su Volta seppe penetrare profondamente nella mente e nellanimo non solo dello scienziato, ma anche delluomo e del credente: Egli volle e seppe meditare non solo sul gran libro [della natura], ma anche su quello della rivelazione cristiana; e studi teologia, e ne discusse con profonda competenza. La ricerca delle leggi naturali non leg la mente di lui alla materia; ma anzi gli rese pi facile il sentire la voce dellEsser primo, immutabile, necessario, che potentemente lo chiamava a s. E quella religiosit, che in Volta ragazzo non era riuscita a fiorire del tutto perch sopraffatta dal fascino del mondo fisico, si svilupp poi completamente nelluomo, cui gi la scienza aveva procurato fama, onori, gloria, ma non gli aveva potuto dare la calma dello spirito. Adagio, adagio egli si ritrasse allora dalla scena del mondo, per dedicarsi alla preghiera e alla pratica religiosa.
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E LO SCIENZIATO

LATTIVIT

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DI RICERCA

Nel 1729 Stephen Gray (1666?-1736), osservando come la virt elettrica, eccitata in un corpo per strofinio, poteva in alcuni casi comunicarsi anche ad altri corpi, introdusse il concetto di sostanze isolanti e conduttrici; mostr che anche queste ultime potevano essere elettrizzate se isolate dal terreno e da altri corpi, e nel 1730 realizz per la prima volta lelettrizzazione di una persona, tenuta sospesa e isolata dal suolo mediante fili di seta. Tale esperienza divenne successivamente di moda e fece il giro di tutti i salotti aristocratici dellepoca, rendendo lelettricit di dominio pubblico. Tutta lEuropa bene si elettrizz e si stup dinanzi alle sempre nuove maraviglie. Le macchine elettrostatiche andarono sempre pi perfezionandosi. Alla mano fu sostituito un cuscinetto strofinatore57 e si comin-

VOLTA. Lelettrostatica cominci ad assumere una, sia pur rozza, sistemazione teorica intorno al 1660 con linvenzione da parte di Otto von Guericke (1602-86) della prima macchina elettrostatica a strofinio. Essa era costituita da una semplice sfera di zolfo, magnitudine ut caput infantis, che veniva fatta girare intorno ad unasta di ferro passante per il suo centro ed elettrizzata dal semplice strofinio di una palma satis sicca.
ELETTROSTATICA AI TEMPI DI

Alexander Volta in res electrica princeps*

PILA

Prima parte dellepigrafe del busto di Volta nellaula Volta dellUniversit di Pavia.
*

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La modifica non ebbe per applicazione immediata da parte di tutti i fisici elettrizzanti. Come disse Volta, molti anni dopo, i pi si attennero allantica usanza; infatti vi hanno delle mani eccellenti per elettrizzare il vetro.

Prima macchina elettrostatica, di Otto von Guericke (L. Figuier, Les grandes inventions anciennes et modernes, Parigi, 1861).

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58 Il 1745 anche lanno della nascita di Volta. Polvani nella sua monografia su Volta, celiando un poco afferma: La sua venuta evidentibus prodigiis denuntiata est, come la morte di Cesare; prodigi elettrici naturalmente!. 59 Era uso comune elettrizzare lacqua, sia per applicazioni terapeutiche, sia per ottenere appariscenti fenomeni elettrici. Tuttavia si procedeva sempre seguendo quella che era chiamata la regola di DuFay, cio immergendo nellacqua, contenuta in una bottiglia di vetro, un filo metallico in contatto con il primo conduttore di una macchina elettrostatica e tenendo isolata la bottiglia in modo che lelettricit non si scaricasse a terra. 60 Roberto Allamand, in una lettera al Nollet degli stessi giorni, precisava: La prima volta che ne feci lesperienza ne fui stordito al punto tale che perdetti per qualche momento la respirazione: due giorni dopo, avendola tentata Musschenbroek ne fu cos intensamente colpito che, venuto da noi alcune ore dopo, ne era ancora commosso e mi disse che niente al mondo lavrebbe convinto a rifare [lesperienza] di nuovo. Lo stesso esperimento era stato realizzato alcuni mesi prima anche dallecclesiastico E. J. Von Kleist in Polonia.

ci a raccogliere lelettricit in un grosso cilindro metallico (primo conduttore o catena) mediante una catena metallica che sfiorava o addirittura toccava il cilindro di vetro elettrizzato. Luso di un disco di vetro al posto del globo fu introdotto molti anni dopo.

Il 1745 fu un anno fondamentale per la storia dellelettricit.58 Vari ricercatori, nel tentativo di elettrizzare lacqua, in maniera non convenzionale,59 si imbatterono in un fenomeno straordinario, quanto inaspettato. Cos racconta nelle sue Mmoires (1746) Pieter van Musschenbroek (1692-1761) dopo aver realizzato lesperimento nel suo laboratorio di Leida: Avevo sospeso a due fili di seta blu una canna di ferro AB la quale riceveva per comunicazione elettricit da un globo di vetro ruotante velocemente sul proprio asse mentre era strofinato applicandovi le mani; allaltra estremit B pendeva liberamente un filo dottone la cui cima era immersa in un vaso rotondo di vetro D, parzialmente pieno dacqua, che io tenevo nella mia mano destra. Mentre con laltra mano E tentavo di trarre scintille dalla canna di ferro elettrizzata. Allimprovviso la mia mano destra F fu colpita con tanta violenza che il mio corpo fu scosso come da un fulmine.60 Inoltre il fenomeno si verificava solo se la bottiglia era tenuta in mano o sopra un buon conduttore, mentre se essa era posta sopra un isolante, la virt elettrica acquistata era appena percettibile. E questo fatto apparve subito inspiegabile sulla base delle conoscenze fino ad allora acquisite. Era stato realizzato un primo condensatore di elettricit (comunemente chiamato bottiglia o caraffa di Leida). Il vetro della bot-

Anche gli strumenti per rivelare i segni elettrici subirono molti miglioramenti e si and sempre pi diffondendo luso di un elettroscopio costituito da due palline di sughero appese mediante due fili di canapa ad una sfera metallica isolata (pomolo) e racchiuse in una boccetta di vetro.

Macchina elettrostatica dellabate Nollet (L. Figuier, Les grandes inventions anciennes et modernes, Parigi, 1861). 102 ALESSANDRO VOLTA: LUOMO
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Ben presto i fisici si accorsero che lacqua e la mano avevano solo la funzione di conduttori, e che lefficacia della scarica dipendeva dalla superficie di vetro bagnata. Lacqua e la mano furono cos sostituiti da leggeri fogli metallici aderenti alle pareti. Anche la forma del vetro era inessenziale: in molti esperimenti alla bottiglia si sostituiva una lastra di vetro ricoperta con due sottili fogli metallici in generale di stagnola (quadro di Franklin). Tuttavia la forma a bottiglia, per la sua praticit e trasportabilit, fu utilizzata fino alla met dellOttocento. Si deve a Benjamin Franklin (1706-90) la teoria, detta dellunicit del fluido elettrico, in grado di spiegare ci che accadeva nella bottiglia di Leida. Secondo Franklin, infatti, esiste un unico fluido elettrico distribuito in tutti i corpi; le particelle costituenti il fluido elettrico si respingono tra loro, mentre sono attratte dalle particelle della materia e a loro volta le attirano. In ogni corpo allo stato naturale presente tanta quantit di fluido elettrico, quanto esso ne pu contenere grazie allintensit della propria forza attrattiva, che differisce da sostanza a sostanza. Se un corpo contiene pi fluido elettrico del normale esso elettrizzato pi o positivamente ( questo il caso del vetro), se contiene meno fluido del normale elettrizzato meno o negativamente ( questo il caso della resina). Strofinando tra loro due corpi, parte del fluido elettrico passa da un corpo allaltro; uno si carica positivamente e laltro negativamente e i segni elettrici su entrambi i corpi hanno la stessa intensit. Il fluido elettrico che viene aggiunto a un corpo non si trova allinterno del corpo ma si distribuisce al di fuori di esso, seguendo i contorni della sua superficie e costituendo una sorta di atmosfera elettrica

tiglia costituiva il dielettrico e le due armature erano formate dalla mano F e dallacqua.61 Nellesperienza di Leida il circuito si chiudeva sul corpo tramite il filo di ottone, la canna di ferro e laltra mano.

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Lalta differenza di potenziale realizzata dalle macchine elettrostatiche faceva s che una parte non affatto trascurabile di carica elettrica penetrasse nel dielettrico stesso. In un certo senso, il condensatore che si realizza con la bottiglia di Leida costituito dal solo dielettrico (non perfetto) caricato su entrambe le facce. Le armature non sono altro che strati conduttori che permettono una distribuzione della carica su tutte e due le superfici del dielettrico.

Esperienza di Musschenbroek (L. Figuier, Les grandes inventions anciennes et modernes, Parigi, 1861). LA
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materiale che si espande tutto intorno al corpo. La repulsione tra corpi carichi positivamente (eccesso di fluido) dovuta allimpenetrabilit di tali atmosfere. Lattrazione tra corpi diversamente elettrizzati dovuta allattrazione della materia del corpo in difetto di fluido verso latmosfera elettrica che circonda quello in eccesso. Si tratta quindi in tutti i casi di una interazione per contatto. Nel caso di corpi caricati negativamente (difetto di fluido) Franklin si limita ad affermare che, come risulta dallesperienza, essi si respingono lun laltro, come quelli caricati positivamente, senza riuscire a fornire del fenomeno una giustificazione teorica.

Benjamin Franklin (L. Figuier, Les grandes inventions anciennes et modernes, Parigi, 1861).

Esperimenti di Symmer su calze bianche e nere (da Lettres sur lElectricit ... par lAbb Nollet, Parte II, 1770).

La teoria dellunicit del fluido elettrico fu in breve tempo accettata da quasi tutti i fisici elettrizzanti. Tra questi ricordiamo in particolare Franz Aepinus (1724-1802) e Giambattista Beccaria (1716-81), il pi insigne fisico elettrizzante italiano dellepoca, docente presso lUniversit di Torino.

Per quanto riguarda la bottiglia di Leida, Franklin ritiene che la quantit di fluido elettrico acquistata da una superficie del vetro pari a quella persa dalla superficie opposta. Infatti, come si visto, per caricare una bottiglia di Leida, oltre il contatto tra larmatura interna e il primo conduttore della macchina elettrostatica, necessario che larmatura esterna e i cuscinetti strofinatori siano a contatto tra di loro, ad esempio tramite la terra. La macchina elettrostatica funziona, quindi, come una pompa trasferendo fluido elettrico dalla terra al primo conduttore, da questo allarmatura interna e quindi al vetro della bottiglia. Larmatura esterna restituisce alla terra una quantit di fluido elettrico pari a quella fornita allarmatura interna. La scarica della bottiglia pu avvenire solo mettendo a contatto le due armature. In questo senso la bottiglia di Leida non da ritenersi elettricamente carica, ma piuttosto simile a una molla tesa, in cui stata immagazzinata una notevole quantit di energia.

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La simmetria dellesperimento faceva facilmente pensare allesistenza di due distinti fluidi elettrici, che si attirano vicendevolmente e si respingono tra loro. A differenza del Gray che riteneva che un corpo possedesse solo o una o laltra delle due elettricit, Symmer affermava che entrambe erano simultaneamente presenti

La scoperta di Symmer non avvenne in laboratorio, ma nellintimit della sua casa. Egli era solito portare dinverno due paia di calze di seta, un paio nero sopra a un altro bianco. Una sera, togliendosi entrambe le paia di calze, e avendole separate una dallaltra, not che esse, elettrizzate per strofinio,62 mostravano uno strano comportamento. Entrambe le calze [bianche e nere] quando sono tenute a distanza luna dallaltra appaiono gonfie a tal punto che formano lintera figura della gamba []. Quando le due bianche o le due nere sono tenute insieme alle estremit, si respingono tra loro e formano un angolo di 30 o 35 gradi. Quando una calza nera e una bianca vengono avvicinate esse si attraggono. [] Alla distanza di tre piedi si piegano di solito una verso laltra; alla distanza di due piedi e mezzo si afferrano; a distanze minori si avvinghiano con forza sorprendente. Nellavvicinarsi, il loro rigonfiamento si abbassa gradualmente, mentre lattrazione verso corpi esterni diminuisce; quando si incontrano, si appiattiscono e si stringono insieme. A questo punto le palline dellelettroscopio non sono pi sensibili. Ma la cosa che appare pi straordinaria che quando le calze vengono di nuovo separate e portate a distanza sufficiente [esse si rigonfiano] e la loro elettricit non sembra essersi minimamente indebolita dalla scarica che hanno avuto nellincontrarsi.

Ma nel 1758 nuovi esperimenti, dovuti a Robert Symmer (17071763), riportarono alla ribalta una vecchia teoria di Stephan Gray (? 1736) che ipotizzava la presenza di due distinti fluidi elettrici.

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Le sostanze usate per colorare la seta influiscono fortemente sullo stato di elettrizzazione della seta per strofinio. La seta bianca, cio senza coloranti, si elettrizza per strofinio positivamente, mentre quella nera negativamente.

Esperimenti sullelettricit vindice ( da Experimenta ...electricitas... vindex ... di Giovanni Battista Beccaria, 1769).

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63 Cos venivano chiamati gli scienziati che si occupavano di fenomeni elettrici.

in ogni corpo, in quantit uguali nei corpi neutri, in quantit diverse nei corpi carchi. La teoria a due fluidi sar portata avanti dalla scuola francese, in particolare da Charles Augustin Coulomb (1736-1806), che eseguendo esperienze con la bilancia di torsione sar in grado nel 1785 di ricavare la nota legge di attrazione e repulsione tra corpi elettrizzati. Ma, come evidenziato dallo stesso Symmer, laspetto che creava maggior difficolt in questa esperienza era lapparire di una nuova elettrizzazione dopo che il fluido elettrico era ritornato allo stato naturale nei due corpi in seguito al loro contatto.

Questo era lo stato dellarte quando il giovane Volta entr di prepotenza nel dibattito scientifico fra i fisici elettrizzanti.63

Beccaria applic il principio dellelettricit vindice a un importante caso: se un quadro di Franklin carico viene scaricato, creando un circuito esterno tra le armature, tutti i segni elettrici cessano. Se ora si solleva, tenendola isolata, larmatura giacente su una delle due superficie del vetro, su questultima si osserva unelettricit positiva, mentre larmatura viene trovata negativa. Secondo Beccaria, ci avvenuto perch la superficie del vetro ha rivendicato lelettricit positiva inizialmente posseduta, sottraendola allarmatura, sulla quale si ritrova infatti unelettricit negativa.

Nel 1767 Beccaria elabor una teoria ad hoc per spiegare questi fenomeni. Secondo il fisico torinese, convinto seguace della teoria ad un solo fluido, le calze di diverso colore si trovavano in due stati elettrici contrari, rispettivamente di eccesso di carica, quella bianca e di difetto quella nera, che si neutralizzavano tra loro quando venivano portate a contatto. Questa neutralizzazione spiegava il fatto che le calze, una volta a contatto, non mostravano segni elettrici. A questo punto Beccaria ipotizzava che, nuovamente separate, le calze rivendicassero le elettricit prima possedute, cio ritornassero rispettivamente positiva quella bianca e negativa quella nera. Questo strano processo di rivendicazione non fu mai giustificato da Beccaria, che lo elev semplicemente al rango di un nuovo principio elettrico, a cui diede il nome di elettricit vindice, nel significato appunto di elettricit che i corpi rivendicano a s, uguale a quella posseduta prima della scomparsa dei segni elettrici. Lisolante dopo essersi unito collisolante [o con il conduttore] e dopo annullate le elettricit loro contrarie, in quanto che eguali, nellatto che si disgiunge dallaltro corpo ripiglia lelettricit, cui aveva avanti di congiungersi.

In piena libert, [], n avendo voluto aderire al Zio, che lincalzava co rimbrotti ad attendere alle leggi; si diede nellanno diciassettesimo di sua et a meditar profondamente le opere del P Beccaria sulla elettricit naturale, ed artificiale, lo.e pera di Nollet, ed altre: e senza stromento di alcuna sorte. Nastri di seta, zolfo, resine, assicelli e bastoncini di legno friti nellolio furono loccupazione continua de primi suoi studi. Dalla fondazione della nostra citt comasca nessun degli abitanti vide mai una
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PRIMI STUDI SULLELETTRICIT E LINVENZIONE DELLELETTROFORO.

scintilla elettrica artificiale se non quella prima, che VOLTA trasse da un bastoncino frito. []. Proponeva de dubbi e viste sublimi agli elettrizzanti, e nel diciottesimo anno di sua et era gi in corrispondenza col P Beccaria, con Noleto, con Franklino in .e America, con il P Barletti, con Priestley, ed altri celebri fisici. [G. .e Gattoni Ep. I, p. 2] Come fisico elettrizzante Volta si mantenne sempre fedele alla teoria frankliniana64 dellunicit del fluido elettrico, immaginandolo come un fluido elastico capace di espandersi alla maniera dellaria. A questa virt elastica egli attribuiva, in particolare, la violenza della scarica della bottiglia di Leida o del quadro di Franklin. Alla fine del processo di carica, sulla faccia interna c un eccesso di fluido elettrico che preme violentemente per espandersi, come farebbe dellaria fortemente compressa, mentre sulla faccia esterna c un difetto di fluido elettrico simile ad un vuoto pneumatico. Nella scarica il fluido in eccesso si espande con forza attraverso il circuito esterno, allo stesso modo di un gas che, da un recipiente in cui si trova fortemente compresso, si espande in un recipiente dove stato fatto il vuoto. Cos cominci la carriera scientifica di Alessandro Volta.

Dopo i primi studi di carattere teorico (1763-64), spinto dai consigli di Beccaria di tener dietro in ogni [] ricerca allesperienza, anzicch abbandonarsi a capriccio alle [] idee ed a [] ripensamenti, inizi nel 1765 la sua attivit sperimentale nel piccolo laboratorio che lamico Gattoni gli aveva messo a disposizione a Como. Gli esperimenti sulla diversa elettrizzazione della seta, a seconda del corpo utilizzato per strofinarla, lo portarono alla costruzione di una macchina elettrostatica il cui corpo ruotante era costituito da un tamburo di seta.

Nel suo primo lavoro del 1769, il De vi attractiva ignis elettrici ac phaenomenis inde pendentibus, il giovane Volta - aveva allora solo 24 anni tracciava un programma di ricerca tendente ad unificare le forze elettriche, ipotizzando tra corpi elettricamente carichi solo forze di tipo attrattivo, sul modello di quelle gravitazionali (vires omnes ex uno eodemque principio consurgere). Inoltre contestava la teoria relativa allelettricit vindice del Beccaria, al quale il lavoro era dedicato. Ripetendo, infatti, lesperimento del quadro di Franklin, osserv che le caratteristiche della luce emessa, durante la separazione dellarmatura dal vetro, indicavano piuttosto una dispersione di elettricit dalla superficie del vetro verso larmatura e non, viceversa, un flusso di elettricit dallarmatura verso il vetro. Pertanto le elettricit di segno contrario che si manifestavano sulla superficie del vetro e sulla corrispondente armatura, quando questultima veniva sollevata, non venivano generate ex novo, attraverso un oscuro processo di rivendicazione dello stato elettrico primitivo, ma preesistevano, o meglio erano ancora presenti nonostante il processo di scarica.65 Successivamente lo studio delle propriet isolanti dei legni abbrustoliti al forno o fritti nellolio lo spinsero a realizzare una
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Ancora alla fine della sua carriera scientifica Volta si definiva frankliniano convinto, esprimendo forti riserve nei riguardi della teoria symmeriana, anche se, prudentemente non la condannava. [] la teoria di Symmer dei due fluidi elettrici diversi, [fu] messa in miglior lume da Wilche, e da molti fisici tedeschi, e dai francesi Coulomb e da Hay: giusta la qual teoria, separandosi tali fluidi, che nello stato naturale si neutralizzano, ove sovrabbonda luno sorge lelettricit vitrea, che secondo Franklin la positiva, o di eccesso; e dove sovrabbonda laltro lelettricit resinosa, detta dai Frankliniani negativa, o di difetto; le quali elettricit poi tendono a distruggersi collo scagliarsi lun fluido incontro allaltro e ricongiungersi. [] Tale teoria elettrica dei due fluidi non mi mai andata a verso, parendomi che si possono spiegare tutti i fenomeni col solo pi e meno dello stesso fluido, o sia colla condensazione e rarefazione dellunico fluido elettrico Frankliniano; e che il ricorrere ai due fluidi Symmeriani sia un moltiplicar gli enti senza necessit; ed ho preteso anzi che varie sperienze, alcune da me ideate, mostrino direttamente, e ad evidenza nelle scariche elettriche lunica corrente nella direzione appunto che da noi Frankliniani si pretende. Ad ogni modo dando anche in oggi la preferenza a cotesta teoria nostra, sono lontano dal riguardar laltra dei dualisti per impossibile, e mi guarder bene dal dichiararla assurda; la dir solo molto improbabile, troppo complicata e che abbisogna dipotesi sopra ipotesi; e confesser infine, che se si verifica [durante lelettrolisi] il doppio trasporto delle sostanze saline dalluno allaltro braccio di un tubo pieno dacqua, riguardar dovrassi un tal fenomeno come molto favorevole alla teoria dei due fluidi elettrici, e delle due correnti. E chi sa che non finiscano per adottarla anche i pi renitenti, ed io stesso. (Lettera al Bellani 1804) Op. IV p. , 269. In realt nella conduzione metallica e negli effetti triboelettrici si ha un flusso di elettroni (cariche negative). Solo nella conduzione elettrolitica siamo in presenza di un flusso di cariche (ioni) sia positive sia negative nei due sensi. Linflusso della teoria frankliniana sullo sviluppo dellelettromagnetismo ha fatto si che ancora oggi si assume come verso di percorrenza della corrente nei metalli quello che va dal potenziale positivo a quello negativo (in verso contrario quindi alleffettivo moto degli elettroni). 65 Ecco il punto capitale in che discordo dal padre Beccaria. Io ho avanzato in quella operetta [il De vi...] che la faccia dun isolante elettrizzata, e addotta alla scarica mediante il toccarne larmatura che la veste, non dimette e non smarrisce in questatto lelettricit sua; ma ne ritiene una parte assai notabile, di cui pena a disfarsi a cagione del moto sommamente difficile e impedito, che il fuoco elettrico ottiene nelle sostanze isolanti: che per quel64

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la forza con cui tende allequilibrio (per questa io intendea lattrazione e nullaltro) la faccia isolante nel tentar la scarica, aggrava, dir cos, larmatura di cui vestita, e vinduce lelettricit contraria; in virt di che cessano i segni al di fuori, ma che realmente e assolutamente lelettricit della faccia isolante non si annullata, ma persevera tuttavia contrappesata dalla contraria indotta nellarmatura; di che anche ci fa manifesto segno la forte adesione dellarmatura o veste alla faccia stessa: finalmente che disgiunta larmatura e lisolante, e tolto il contrappeso, ciascuna manifesta la sua propria e assoluta elettricit. Op. III, p. 83.

Un primo esemplare di macchina elettrostatica con strutture in legno abbrustolito venne inviato, nel luglio del 1771, a Lazzaro Spallanzani, a cui era stato dedicato il secondo lavoro, Novus ac simplicissimus electricorum tentaminum apparatus. Tuttavia, quella che Volta riteneva una scoperta era gi stata pubblicata alcuni anni prima. Di questo lavoro, per, Volta non era a conoscenza, avendone avuto notizia solo nel 1772 dalla lettura della History of Electricity di Joseph Priestley (1733-1804), come egli stesso dichiar in una lettera allo Spallanzani dell8 dicembre 1772. [] essendomi capitata tralle mani listoria dellelettricit di Mr. Priestley [] obbligato mi vedo a rinunciare, se non in tutto, a buona parte delle mie pretese scoperte; giacch per quanto spetta allelettricit originaria del legno fritto in olio, o semplicemente abbrustolito, egli fu il P Ammersino, che fece il primo tale sco.re perta, e pubblicolla anche gi moltanni sono. Io per non credo dovermi molto adoperare per liberarmi appresso il Pubblico dogni sospicione di plagiato. Quanto a Lei mi lusingo non solo di non esser di tal delitto sospettato, ma di trovare anzi un difensore della mia buona fede: essendo sicuro chElla vorr ben credermi quanto asserisco, che nulla cio mi era noto delle sperienze fatte sul legno, se non quello appunto che rapporta il Nollet, nel luogo da me citato delle sue Lezioni.[Op. III, p. 78]

seconda macchina elettrostatica che, al posto del disco di vetro, ne utilizzava uno di legno fritto o di cartone, pur esso fritto.

Negli anni successivi, nonostante il lavoro in qualit di Soprintendente e Reggente alle Regie Scuole di Como, continu a impegnarsi nei suoi studi sullelettricit, e in particolare sullelettricit vindice. Approfondendo la teoria, gi sviluppata nel De vi attractiva, arriv nel 1775 a costruire un nuovo apparato in grado di fornire elettricit senza bisogno di un continuo strofinio, come nelle macchine elettrostatiche allora in uso. Dopo quanto era accaduto relativamente alle sue scoperte sullelettricit dei legni abbrustoliti, egli volle assicurarsi che anche questa invenzione non fosse gi stata realizzata da altri, scrivendo in data 10 giugno 1775 una lunga lettera a Priestley.

Io non so se tanto prometter mi debba dalle mie osservazioni, che esse anzich importune, gradite vi riescano e interessanti. Avanzandole siccome miei nuovi ritrovamenti, avvenir potrebbe unaltra volta che deluso rimanessi non altrimenti che accadde di quelle sopra il legno abbrustolito, cui la vostra eccellente Storia dellElettricit avveder mi fece, ma troppo tardi, essere state in parte da altri preoccupate. Or chi sa che la continuazione da voi disegnata della medesima Storia non venga per egual modo a rapirmi la gioconda illusione di queste nuove mie pretese scoperte? Comunque la cosa sia per riuscire, io dovr non men dallora saper grado alla lezione della vostra Storia del disinganno e de lumi che mi verr porgendo; ma grado mille volte maggiore vi sapr, se fin dora mi significherete candidamente qual luogo, e parte io mi possa sicuramente attribuire nellinvenzione de fatti, che a me sembran nuovi; e il valore che voi medesimo loro date.[]. Ecco in breve il capitale dellinvenzione, che ha sorpreso me e
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Le prestazioni del nuovo dispositivo erano veramente eccezionali. Con [un elettroforo] che fu il primo da me costrutto di poll[ici] 8. e tre quarti ottengo [scintille] allintervallo di pi di tre diti; e da uno di pollici 17 vengono s scuotenti e fragorose, che son quasi insoffribili. Io maspetto da uno che sto facendo costruire di pi di due piedi di diametro, effetti sovragrandi e strepitosi, superiori a quelli della miglior macchina chio mi abbia visto: giacch mi singrandiscono smodatamente i segni in ragione che cresce la superficie[] poi sono gli effetti dellElettroforo s vivi anche ne tempi men propizj, che vuolsi bene spesso preferire un simile apparato che sia grande, per loggetto pure di caricare quadri e batterie, alla macchina di vetro ordinaria, da cui le molte volte si pena a cavar partito [Op. III, p. 95]

Se lo scudo, una volta scaricato, veniva di nuovo posato sul mastice, toccato dallo sperimentatore e sollevato, sempre tramite il manico isolante, su di esso si trovava di nuovo una carica elettrica. Ripetendo le stesse operazioni, lo scudo poteva continuare a fornire elettricit per tempi lunghissimi, talvolta per mesi interi. Inoltre quando la carica elettrica sullisolante si era molto affievolita, essa poteva essere di nuovo integrata caricando con lo stesso elettroforo una bottiglia di Leida e con questa riversare nuova carica sullisolante. Perci Volta, nella stessa lettera, sugger per il proprio apparecchio il nome di elettroforo perpetuo. Che se a voi non dispiacesse, ardirei pure imporre un nome al mio picciolo apparecchio, e sarebbe quello di Elettroforo perpetuo.

Questo nuovo strumento era costituito da un piatto metallico cavo (armatura inferiore) contenente uno strato di resina (isolante) a cui veniva sovrapposto un secondo piatto metallico (armatura superiore) a forma di scudo, che poteva essere facilmente sollevato mediante un manico isolante (cfr. figura a p. 110). Il sistema veniva caricato, in modo convenzionale, ponendo il piatto e lo scudo a contatto con una macchina elettrostatica, e quindi scaricato ponendo a contatto tra di loro le due armature. Si sollevava quindi lo scudo, che risultava elettricamente carico (di segno contrario alla carica avuta dalla macchina) e con esso era possibile, ad esempio, caricare per contatto una bottiglia di Leida.

quanti finora furono a parte di un tale spettacolo. Io vi presento un corpo che una volta sola elettrizzato per brevissimora, n fortemente, non perde mai pi lelettricit sua, conservando ostinatamente la forza vivace de segni a dispetto di toccamenti replicati senza fine. Voi tosto indovinate che s fatto corpo vuol essere una lastra isolante vestita e snudata a vicenda della sua armatura. [] Ma non che indovinare, durerete forse fatica a credere la costante vivacit de segni, e pi la straordinaria loro durevolezza, che veramente quale ve la propongo, senza termine o limiti, mentre osservato avrete, che troppo lungi ne sono que che sottengono dalle lastre di vetro tenute in conto delle pi eccellenti, e guernite della consueta armatura d'una foglia metallica reputata essa pure la pi acconcia a tal uopo. [Op. III, p. 95]

E ancora, dando libero sfogo alla fantasia, in una lettera al Canonico Fromond del 14 novembre del 1775, scriveva:
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66 Oggi lelettroforo di Volta ha solo una funzione didattica ed costituito semplicemente da un disco isolante (plexiglas o teflon) e uno scudo metallico. Lelettrizzazione del disco viene fatta per strofinio. Se, ad esempio, esso viene caricato positivamente, nello scudo si induce una carica negativa sulla superficie a contatto con il piatto e positiva su quella opposta. Ponendo a terra lo scudo, la carica positiva si scarica e lo scudo rimane caricato negativamente. Lenergia elettrica prodotta ogni volta che si alza lo scudo e lo si scarica dovuta al lavoro meccanico eseguito per vincere le forze attrattive tra scudo e disco.

Immaginatevi un tavolo grande come quello per il giuoco del Bigliardo, ma rotondo, foderato convenientemente di latta o di rame con sopra steso bene in piano un mastice nero e lucente siccome specchio: vedetevi indosso posato un bel coperchio a platfond inargentato o dorato, pendente da quattro capi di corda di seta che terminano poi uniti in un solo a un congegno di carrucole e guidato nel salire e scendere da due altre corde di seta fisse verticalmente, che giuocano in altre due girelle annesse a due parti estreme ed opposte di esso coperchio, o scudo: ecco luomo a qualche passi dal tavolo, che col tirar una fune pendente, quasi in atto di suonar le campane, fa che suonino invece scintille fragorosissime, e fischino fiammelle e getti di luce a tutti i lati a distanza di pi palmi contro i varj conduttori ad arte, o a caso dintorno disposti: dite, non quel coperchio lidea duna nuvola fulminante? Non vi fa terrore laccostarvi? [Op. III, p.121]

In alto: Lelettroforo di Volta (Tempio Voltiano, Como). In basso: Lelettroforo (dal Vol. III dellEdizione Nazionale, Tav. XLVI). A fronte: Frontespizio e incipit delle prime tre Lettere sullaria infiammabile delle paludi, Milano 1777).

Il successo dellelettroforo fu enorme ed esso venne in poco tempo apprezzato e utilizzato in tutti i laboratori europei.66 Alcuni fisici dietro alle mie idee hanno costrutto degli elettrofori di enorme grandezza, e ne hanno ottenuto effetti prodigiosi. Tra questi il principe di Kowper il quale mi scrive di averne fatto fabbricare uno di sette piedi di diametro, gli effetti di cui sorpassano ogni espettazione. [ Op. III, p. 183]

Come lo stesso Volta riconobbe, anche se la realizzazione dellelettroforo non poteva essere considerata una vera e propria invenzione, spettava a lui il merito di aver realizzato uno strumento di facile uso che permetteva, come abbiamo visto, di aver a disposizione in ogni momento una grande quantit di cariche elet-

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Oltre alla sostituzione della lastra di vetro con una di resina, sostanza in grado di mantenere la carica elettrica per un tempo molto pi lungo, Volta aveva sostituito, come abbiamo visto, allarmatura mobile, costituita da una sottile lastra di rame, uno scudo arrotondato, in modo da eliminare quasi totalmente i fenomeni di dispersione elettrica dovuti a spigoli e punte. Alla base della realizzazione dellelettroforo vi era dunque una corretta interpretazione del fenomeno (induzione elettrostatica).

triche. Il fisico tedesco Lichtenberg in una lettera del 1785 al collega Wolff cos si esprimeva al proposito: Egli [Volta] non propriamente l'inventore dell'elettroforo, ci io l'ho gi detto nel mio Trattato in latino; questo fatto gli ha, come mi disse, recato molto fastidio. Il vero scopritore di tutte le propriet dell'elettroforo Wilcke, che gi nel 1762 aveva descritto tutto, solo che Wilcke considerava il suo strumento fatto di vetro, e che stava verticale, con due rivestimenti mobili, semplicemente come un apparato per un singolo esperimento; Volta ne fece una macchina elettrica, ed us la resina, il che invero meglio. Egli venne dell'idea in occasione di una polemica con Beccaria, al quale voleva con ci dimostrare che la sua Electricitas Vindex era una chimera. [Ep. II p. 290 (in tedesco)]

Io per non vorrei cambiare il termine Aerologia con quello di Pneumatologia. Perch amar tanto lastruso ed imponente? Mi spavent un titolo dun libro che mi venne alle mani tempo fa: Archontologia Cosmica. Mi piacciono i termini tecnici, i vocaboli scientifici, ma vorrei qualche volta che avesser men del magico, per non dir diabolico. Aerologia termine giusto, scientifico quanto basta, ed pi chiaro e piano che Pneumatologia; ecco perch ho preferito quello. [Op. VI, p. 12].
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Durante le vacanze estive del 1776 sul Lago Maggiore, mentre in barca costeggiava i canneti presso Angera, frugando con un bastone il fondo melmoso dellacqua, Volta vide salire a galla e poi svanire nellaria bollicine gassose in gran copia.
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A SCOPERTA DEL METANO E GLI STUDI DI AEROLOGIA.

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68 Nella reazione ossigeno-idrogeno una molecola di idrogeno reagisce con mezza molecole di ossigeno (H2 +1/2O2 = H2O), mentre nel caso del metano una molecola di metano reagisce con due di ossigeno (CH4 + 2O2 = 2H2O +CO2), quindi con un volume di aria comune pari a quattro volte quello necessario per lidrogeno.

Dir, [] che ho talvolta ruminato, se vi fosser mezzi onde far un uso economico dellaria infiammabile, sostituendola es. gr. allolio ec.: che ho pensato a inzuppare di questaria dei corpi molto porosi, della terra, e farne una specie di torba artificiale ec. A tutto ci, e ad altre cose ho, dico, pensato, ma non le ho peranco a dovere sperimentate: ch a tali sperienze ho veduto richiedersi molto tempo e molte disposizioni, e ingegni e macchine, che or non ho. Mi propongo bene a miglior agio di dirigere varj tentativi a tal oggetto. Landar questi a voto non sar una perdita per me; mentre anche le inutili sperienze, ed i riconosciuti errori giovano al Fisico, e al Filosofo. [Op. VI, p. 101]

A questa nuova aria Volta diede il nome di aria infiammabile nativa delle paludi.68 Si tratta di quello che oggi noi chiamiamo metano, la cui scoperta deve quindi essere attribuita al Volta. Avendo poi verificato la presenza di tale gas in tutte le paludi, ne attribu lorigine a fenomeni di decomposizione. Volta pens subito a un utilizzo pratico della sua aria infiammabile in considerazione del fatto che essa era presente in grande quantit in molti luoghi.

Raccolto tale gas, ne scopr il carattere infiammabile. Questaria arde assai lentamente con una bella vampa azzurrina. Si trattava di un nuovo gas diverso dallaria infiammabile metallica (idrogeno) gi nota: [] questo, infatti, giugne a scoppiettare col massimo strepitio e rumore ove venga frammischiata con un volume di aria comune doppio del suo; quella allincontro sinfiamma e scoppia col massimo vantaggio se ad una misura aggiungasi le otto di comune.[Op. VI, p. 30]

Nel gennaio del 1777, essendo riuscito ad accendere laria infiammabile con la scintilla provocata da una pietra focaia, pens di costruire una piccola bombarda od archi-

A PISTOLA ELETTRICO-FLOGOPNEUMATICA ED ALTRI SIMILI GIOCHETTI.

In alto: Incipit della Quarta e Quinta delle Lettere del Signor Alessandro Volta... sullaria infiammabile nativa delle paludi, Milano 1777). In basso: Pistola di Volta ed elettroforo (Tempio Voltiano, Como). A fianco: Lettera a padre Barletti. Schizzo dellaccensione di una pistola con la scintilla tratta da un elettroforo, 15 aprile 1777 (Cart. Volt. E1, Istituto Lombardo).

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Il progetto gli riusc ancora meglio quando scopr che la miscela tonante poteva essere infiammata direttamente da una scintilla elettrica prodotta allinterno del recipiente che la conteneva e non solo alla bocca della caraffa, come precedentemente osservato.69 Il primo esperimento fu in parte disastroso: confesser che il colpo io non me laspettava quando la prima volta nacque strepitosissimo, e mi spezz la picciola boccetta di cristallo chiusa fortemente con turacciolo di sughero traforato da un fil di ferro, che discendeva fin verso il fondo della boccetta. Questa non essendo armata n di dentro n di fuori, ma sol impugnata colla mano, la scintilla spiccata dalla punta di ferro nellaria rinchiusa non pot esser che debolissima. Questesito adunque cominci ad avvertirmi, e i molti tentativi fatti in conseguenza mi assicuraron tosto, che la minima scintilla elettrica basta ad allumar laria infiammabile rinchiusa, sol che sia in giusta dose allungata colla comune. Ci fu che mi sugger di avanzar due punte metalliche una contro laltra entro alla mia pistola di vetro, onde averne immancabile lesplosione ad ogni scintilluzza elettrica.

buso di nuova foggia, il quale caricato in luogo di polvere, di aria infiammabile mescolata in giusta dose colla deflogisticata [ossigeno] potrebbe cacciare una palla con impeto e rimbombo, e accendersi per mezzo dun acciarino, proprio come un archibuso comune. Voi ridete eh? Eppure chi sa che al primo abboccarci, io non sia in istato di mostrarvi un tal ingegno? [] Io voglio, Amico, [padre Campi] che [] voi andiate frattanto studiando un nome da darsi a questarme, pi preciso ed elegante che non quello di schioppo o pistola daria infiammabile. Si potrebbe chiamare Schioppo flogo-pneumatico, ma questo termine pure non finisce di piacermi. E di simili inezie non pi. [Op. VI, p. 62]

68 questo il principio di funzionamento del moderno motore a scoppio, dove il gas acceso dalla scintilla elettrica composto da una miscele di aria e vapori di benzina.

Basta gettar locchio sulla figura [p. 115] per vederne tutta la costruzione e il giuoco. B A C la boccetta di vetro, ossia la pistola, che ha una sola bocca C. Verso il fondo della pancia savanzano due cannelli c c, per cui entrano due mediocri fili dottone b b sal-

In alto: Incipit della Sesta e Settima delle Lettere sullaria infiammabile delle paludi. In basso: Pistola di Volta (Tempio Voltiano, Como) e Progetto dellaccensione, comandata a Como, di una pistola posta a Milano, mediante una scarica elettrica condotta per un filo metallico, sostenuto da pali isolanti e per un canale dacqua (Autografo di Volta, Cart. Volt. E1, Istituto Lombardo).

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Disegno autografo di Volta, che descrive il dispositivo cosiddetto avvisatore di temporali (Cart. volt., Istituto Lombardo). In alto, insieme; in basso, particolare.

Nacque cos la pistola elettrico-flogopneumatica. Le prime pistole erano fatte di legno, le successive di vetro o di metallo e avevano forme diverse. Esse divennero presto un oggetto di grande interesse e curiosit. Lo stesso Volta scriveva: Non possibile dirvi quante sperienze curiosissime io abbia fatte, e quante pi far si possono []. Figuratevi qual fu lo stordimento di molti spettatori, in presenza dei quali diedi fuoco alla pistola colla punta del mio dito (essendo io elettrizzato sullo sgabello) []. Ma ci che sopra tutto li fece trasecolare si fu leccitare lo sbaro della pistola in distanza dalla macchina che si facea giocare [trasportando lelettricit mediante due fili conduttori]. [] Io non so a quanti miglia un fil di ferro tirato sul suolo dei campi e delle strade [] condurrebbe giusta il sentier segnato la scintilla commovente. Ma se il fil di ferro fosse sostenuto alto da terra da pali di legno qua e l pintati es. gr. da Como a Milano e quivi interrotto solamente dalla mia pistola, continuasse e venisse in fine a pescare nel canale del naviglio, continuo col mio lago di Como, non credo impossibile di far lo sbaro della pistola a Milano con un boccia di Leyden da me scaricata a Como. [Op. III, p. 195, cfr. figura a p. 113]

dati con turaccioli di sughero e cemento, e vanno ad incontrarsi colle lor punte alquanto ottuse in d alla distanza sol di una linea, od anche meno. Uno o laltro di questi fli dottone, od ambedue portano allestremit esteriore una picciola palla destinata a ricevere la scintilla elettrica; ed comodo che sian ripiegati in maniera da poter quando si voglia sospendere la pistola orizzontalmente, o verticalmente. Caricata che questa sia si pu in cento maniere darle fuoco con una qualunque siasi scintilla elettrica. Vi piace dimpugnarla? Fatelo in modo, che la mano tocchi in qualche punto lun de fili metallici, e date la scintilla allaltro filo opposto. Essendo pertanto le due punte distanti una dallaltra dun brevissimo tratto, una scintilla tuttoch esilissima produce leffetto. Questo che rende un tal apparato estremamente comodo e curioso. Io mi porto in tasca la pistola di vetro e un picciolissimo elettroforo del diametro di quattro pollici circa: cos col dare la scintilletta dello scudo alla palletta dottone, come nella fig. si rappresenta, fo dovunque lo sparo della mia pistola; anzi provveduto di un fiasco pieno daria infiammabile per ricaricarla, e di alcune misure di miglio replico molti tiri, e tutti assai speditamente. Queste esperienze in un colla sorpresa degli spettatori portano a me pure una lusinghevole soddisfazione, qualora avendo fatta raccolta daria infiammabile nativa delle paludi, posso dire tutto mio, tutto trovato da me: lapparato elettrico; laria infiammabile originaria delle paludi; la costruzione della pistola. [Op. VI p. 133]

Non difficile vedere in questo progetto lidea della trasmissione di un segnale a distanza, ovvero una anticipazione del telegrafo.

Volta fu sempre sensibile alle possibili applicazioni pratiche delle sue ricerche. Oltre allutilizzo per lo studio della salubrit dellaria (eudiometro), di cui parleremo diffusamente alla fine di questo paragrafo, vale la pena soffermarci su alcuni altri progetti o intuizioni.
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Nella terza lettera al Marchese Francesco Castelli, ipotizzava un particolare utilizzo della pistola. S, senza taccia di presunzione posso dire, che molte di quelle che ne offre la mia pistola, ed altre analoghe aprono in oggi un nuovo campo di belle e interessanti ricerche. Avanti per di passare a queste, mi resta a raccontar il buon esito dun altro stupendo esperimento in genere dei dilettevoli; [] la prova della pistola adattata al filo della spranga Frankliniana, ha avuto il suo effetto al primo temporale, e pi volte in questi ultimi giorni. E non ha invero del maraviglioso una pistola, che saccende di per s, o a dir pi giusto pel fuoco che trae gi dalle nubi; il cui scoppio precede sovente quello de tuoni, onde sembra (mi si permetta questa fantasia) a lor medesimi dar il segno ? [] sar un bello spettacolo il vedermi una qualche volta regger in mano una gran pertica alzata con in cima la mia pistola; e collo scoppio spontaneo, ossia provocato colla stessa elettricit, atmosferica, minacciar le nubi? S, ma anche una bella temerit, lesporsi cos. Or via, eleveremo, se pi le piace, il cervo volante alla maniera di Romas, e ce ne staremo noi sicuri in disparte. [Op. VI p. 145]

VVISATORE DI TEMPORALI.

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Dovrebbe trattarsi di Giulio Cesare Gattoni.

A dunque la bomba, che ha la gola aperta B, per cui si carica alla maniera consueta della sua misura daria infiammabile, e che indi si tura con forte turacciolo di sughero, o altrimenti; ed altre due piccole gole laterali c, c, ove sono saldati due fili di ottone, che vanno ad incontrarsi entro la bomba in o alla distanza di una mezza linea circa. necessaria una cos piccola distanza, acci sia determinata a saltar ivi la scintilla elettrica, innanzi che girare da c a c per entro allacqua allorch la bomba vi immersa. []. Attorno alla gola B avvolta una lastra di piombo, per tirar tutto il vetro, come abbiam detto, abbasso nellacqua. Avendo la bomba cos preparata, altro pi non rimane che di attaccare due lunghi e pieghevoli fili di rame agli uncini c e c, tanto che calata gi nel pozzo la bomba, ne sopravvanzin fuori i due capi di tai fili per poter sopra essi scaricare una boccia, la quale porti la scintilla a scoccare entro la bomba in o.

La costruzione della bomba di vetro, a cui fo fare lesplosione in fondo di un pozzo, non sostanzialmente diversa da quella della pistola di vetro, che ho descritta negli opuscoli; solamente quella di pancia pi grossa, e in luogo di canna ha un collo corto, a cui attaccata una lastra di piombo grossa, acci possa affondare nellacqua. Io ne pongo qui la figura grossolana e bruttissima, (vedi figura a fianco), giacch non so far meglio, la quale per baster a facilitar lintelligenza di tutto lapparecchio.

OMBE AD ARIA INFIAMMABILE. In una lettera a lord Cowper del 21 Luglio 1778, Volta presentava una dettagliata descrizione di una bomba ad aria infiammabile.

Cannoni e pistole di Volta (da Scelta di opuscoli interessanti tradotti da varie lingue..., Milano). In basso: particolare della Bomba ad aria infiammabile.

Un mio amico70 qui in Como ha sospese qua e l nelle stanze, e per le scale, e alla porta delle bombe, a cui vanno dei fili di ferro, un paio per ciascuna, di maniera che standosi egli nel laboratorio
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71 Saggiatori e provini si chiamavano gli apparecchi in grado di misurare (saggiare, provare) la forza esplosiva della polvere pirica.

pu far lesplosione di quelle, che vuole. Ha anche costrutto una statua, e postala al ripiano di una scala, di cui la testa di rame una bomba e che porta in mano una pistola ec. [Op. VI, p. 223] Ella [la pistola] pu valere di provino a misurare esattamente la forza desplosione di diverse fatte e miscele daria infiammabile. A ci non altro richiedesi, che adattare un cuscinetto alla bocca con una coda, che incontri con una ruota a denti serpentini e premuta da una molla: il numero de denti che verr cacciata la rota dal cuscino che d addietro, far vedere la forza ne diversi sperimenti. Avrete veduto un simil gioco ne provini usitati per la polvere da fuoco. [Op. III, p. 195]
71

AGGIATORE.

Lultima applicazione pratica riguarda la realizzazione di una lampada funzionante a gas infiammabile, e dotata di una accensione elettrica, mediante la scintilla prodotta da un piccolo elettroforo. Non si tratter pi no di scoppj ed esplosioni violente: allopposto anzi mi rivolger tutto allarder cheto della mia aria infiammabile nativa delle paludi. Comincio dunque a prevenirla, che penso a costruire una lucerna ad aria infiammabile, che dilettevole senza meno, ma forse anche utile in qualche modo riuscir debba: questa sar, allistesso tempo una Clepsidra, ossia specie dorologio a acqua. Son debito-

UCERNA AD ARIA INFIAMMABILE.

Schizzo di una lucerna ad aria infiammabile metallica (Autografo di Volta, Cart. volt. G.10, Istituto Lombardo) e Lucerna ad aria infiammabile (Liceo Volta, Como). 116 ALESSANDRO VOLTA: LUOMO
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re di parte dellidea di questa lucerna, anzi dei primi lumi al nostro Padre Campi; i primi saggi pure gli abbiam fatti in compagnia. Egli potr mostrarle un disegno, che ne ho gi abbozzato, e che or vado migliorando. [Op. VI, p. 149]

Tuttavia lautonomia anche delle migliori lampade costruite era molto limitata. Jai perfectionn la lampe air infl.: dans celle pour la nuit avec lair des marais, un bocal suffit pour une heure.[Ep. I, p. 234] Pertanto, come egli stesso ebbe a dichiarare: avendo trovato, che vi volevano molti boccali di questaria, e de recipienti proporzionati, per mantenere una languida fiammella sol poche ore, [decisi] a fare della lucerna medesima un accendi-lume, che una macchinetta assai comoda, ed elegante. [Op. VI, p. 409]72

Ma c ancora dellaltro! Durante il suo viaggio in Svizzera del 1777, Volta osserv con grande stupore che il tubero della patata veniva comunemente mangiato e ne riport in Italia alcuni esemplari che fece coltivare con successo nelle campagne milanesi dellamica e confidente Teresa Ciceri. A Volta quindi dobbiamo anche (e non poco!) lintroduzione e la diffusione in Lombardia della coltivazione e delluso commestibile della patata. I comaschi cos ricordano il loro grande concittadino, con questa lapide sulla casa di campagna di Volta a Lazzate: ALESSANDRO VOLTA IN QUESTA MODESTA E
72

In un lavoro pubblicato nel 1790 sugli Annali di Chimica e Storia Naturale edito da L. Brugnatelli in Pavia dal titolo: Descrizione delleudiometro ad aria infiammabile , nel presentare le varie tappe della realizzazione del suo strumento, cos cominciava (figura sotto).

EUDIOMETRO. Fin dal 1775, Volta si era occupato dello studio della salubrit dellaria, utilizzando leudiometro ad aria nitrosa inventato dal Priestly e perfezionato dal Landriani,73 entrando subito in polemica con questultimo, in particolare sul fatto che lo strumento, misurando solo la componente vitale dellaria (ossigeno), non ne misurava la salubrit, bens la sua respirabilit .

73

Tale strumento si basa sul fatto che laria nitrosa (ossido dazoto) reagisce con lossigeno dando luogo a ossidi superiori solubili in acqua. Il primo strumento realizzato da Priestley consisteva essenzialmente da un tubo di vetro graduato, chiuso da un lato. Riempito completamente di acqua veniva immerso con il lato aperto in una vasca anchessa piena di acqua. Laria comune e laria nitrosa venivano fatti gorgogliare in quantit note nel tubo attraverso

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Schemi di eudiometri voltiani (da Scelta di opuscoli interessanti tradotti da varie lingue..., Milano) ed eudiometro conservato al Tempio Voltiano. LA
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lacqua, che giocava il duplice ruolo di confinare le arie e di misurarne con il suo livello finale la variazione di volume a causa della loro reazione di effervescenza. 74 Ancora una volta qualcuno aveva cercato di appropriarsi della invenzione. Ma, come Volta stesso ebbe a precisare in pi occasioni, nel 1779 poi epoca anteriore ancora dun anno alla pubblicazione delloperetta del Sig. Ehrmann, ebbi occasione di mandare una di queste lucerne o accendi-lume a Firenze che feci costrurre dallabile Macchinista dellUniversit di Pavia Ab. Re per Mylord principe di Cowper, a cui laveva gi da un pezzo promessa. [Op.VII, p. 175] 75 In effetti lidea di realizzare un Eudiometro utilizzando laria infiammabile invece di quella nitrosa venne a Volta durante le sue esperienze con la pistola elettroflogopneumatica, e ne diede notizia in una lettera diretta a Priestley del 2 settembre 1777.

Quando primamente scopersi, che laria infiammabile potea accendersi per mezzo duna mediocre, ed anche picciola scintilla elettrica, non solo sulla bocca aperta de vasi, il che era gi noto, ma ben anche entro ai medesimi perfettamente chiusi, sol che vi si trovasse mescolata con sufficiente dose daria respirabile; la qual cosa mi fece tosto nascer lidea, e mi port alla costruzione tanto della pistola ad aria infiammabile, che si chiama ancora dal mio nome, quanto della lucerna, che altri ha creduto arrogarsi;74 pensai bene fino dallora, che non dovea arrestarmi a tali semplici applicazioni ed esperienze pi di divertimento che altro, ma profittare della mia scoperta per portare pi innanzi le ricerche sulla natura e costituzione dambedue le arie richieste allinfiammazione, e sullinfiammazione medesima.75 [] A B un recipiente cilindrico di cristallo grosso, del diametro dintorno a un pollice, e lungo 14 o 15. d d sono due palle annesse a due fili dottone che attraversano il turacciolo di sughero, il quale spalmato di mastice chiude esattamente lapertura superiore del recipiente

Durante il viaggio in Svizzera Volta ebbe modo di utilizzare leudiometro ad aria nitrosa di Landriani e il suo. In una lettera allo stesso Landriani al ritorno da tale viaggio (18 novembre 1777) cos si esprimer. Vi dir la verit, abbiam fatto molte sperienze col vostro Eudiometro io e lab. Venini nel viaggio, oh che pena ! E poi le sperienze abbiam veduto che variano nei risultati sul medesimo luogo. Non avremo usato forse tutte le attenzioni, tutta laccuratezza; ma dunque ben difficile far lesperienza a dovere. Io temo perci che tal vostro stromento non far molta fortuna. [] Voi poi troppo duramente pronunciate del mio Eudiometro ad aria infiammabile, che non sia n comodo n esatto, e che convenga rinunziarvi. Noi forse non sapremo maneggiar bene che il nostro ciascuno; ma vi assicuro che ho provato e veduto, e che lesperienza mi riesce assai meglio col mio. Non penso pertanto ancora di rinunciarvi; ma penso di migliorarlo, e ne fo gi costruire i modelli in tre fogge. [Op. VI, p. 167]

Sempie dacqua il recipiente, si capovolge, e se ne attuffa la bocca in un vaso pien dacqua C, si introducono per lapertura E fatta a imbuto quelle misure che si vogliono daria infiammabile, e comune. Ci fatto, e tenendo con una mano uno de due fili metallici d, si fa scoccare, in quel modo che pi torna comodo, una scintilla elettrica contro la palla dellaltro filo. Questa scintilla scoppiando in c, cio nel picciolo spazio dinterrompimento fra i due fili, dentro al recipiente, d fuoco allaria contenutavi, la quale si dilata tosto, e fa nascere una scossa nellacqua, finito la quale scossa, lacqua rimonta, e accenna la diminuzione seguita nel volume dellaria. [ Op. VII, p.175]

Leudiometro ad aria infiammabile, successivamente chiamato eudiometro di Volta, divenne ben presto di uso universale nello studio chimico della composizione dei gas. Gay-Lussac nel 1805, cinque anni dopo linvenzione della Pila, scriver a questo proposito: Cos lillustre fisico Volta che ha arricchito la fisica delle pi belle scoperte, avr anche la gloria daver donato alla Chimica lo strumento il pi esatto e il pi preciso per le sue analisi.
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Quanto alla sintesi comprendo che ha ottenuto cotestacqua infiammando il miscuglio di tali arie; lo comprendo, dico, perch io ci sono andato molto vicino avendo scoperto che laria infiammabile metallica allorch scompare per linfiammazione non converte alcuna porzione di aria deflogisticata in aria fissa, come fanno tutte le altre arie infiammabili, e glaltri processi flogistici; ma porta una distruzione dun volume di aria deflogisticata met del suo; la qual distruzione per accompagnata dalla comparsa di un fumo o vapor nebuloso che umetta. [] vero che ho dubitato che non fosse un vapore puramente acqueo, perch alquanto resto a condensarsi in goccie: ho per escluso e acido e sale dogni sorte. Del resto gi da gran tempo mi proponeva di esaminarlo; e fino dal 1777 avea detto di voler infiammare gran copia daria infiammabile assieme a molta respirabile confinandola nel mercurio ad oggetto di raccorvi ci che vi si fosse precipitato. Ma il male , che non ebbi mai tanto mercurio che basta in mio potere. Se lavessi avuto non v dubbio che avrei tosto trovato quel chora ha trovato il Sig. Lavoisier, servendosi, mimmagino, dun apparato simile a quello chio ho mostrato e a lui, e a tutta lAccademia, per accender laria al chiuso, apparato che non si conosceva ancora in Francia.

Ho veduto quello che avete scritto allAb. Amoretti intorno alla sperienza del Signor Lavoisier, che ha ottenuto quattro dramme e mezza dacqua pura da 15. pinte daria deflogisticata e 30. daria infiammabile, cio presso a poco il totale del peso di queste arie. Vi prego, amico a darmi contezza in dettaglio di questa, ed altre sperienze analoghe che ha fatte, se le sapete; giacch il Sig. Senebier scrive dippi, che il prefato Accademico ha dimostrato esser lacqua un composto di aria pura e di aria infiammabile collanalisi, e colla sintesi.

Durante le sue esperienze sulla combustione dellidrogeno con lossigeno Volta aveva pi volte osservato lapparizione sul vetro del contenitore di una forma di rugiada. Tuttavia non sospett mai che potesse trattarsi di acqua prodottasi dalla sintesi dellacqua,76 in quanto questa idea era abbastanza lontana da quelle che erano in quegli anni le sue conoscenze chimiche,77 come risulta chiaramente da questa lettera al Landriani dell11 ottobre del 1783.

A SINTESI DELLACQUA: UNA SCOPERTA MANCATA?

2H2 + O2 = 2H2O Fino agli anni 80 Volta fu un tenace seguace della teoria del flogisto che difese strenuamente contro le nascenti idee di Lavoiser. La nuova teoria lavoiseriana infatti porta a meno che ad escludere e sbandire da tutta la Chimica il flogisto, lesistenza e le funzioni del quale sono da tanti altri fenomeni stabilite. [Op. 7, p. 105] Volta si convertir successivamente alla nuova chimica, anche se con alcune riserve e compromessi.
76 77

Collistesso Signor Lavoisier ho pur parlato sovente di questa maravigliosa scomparsa del miscuglio daria buona ed infiammabile per laccensione, e comparsa del vapore. E quante volte e a Parigi e a Pavia non ho fatto vedere lalito rugiadoso che copre linterne pria asciutte pareti del vaso in cui si accende laria, e il fumo o vapor nebuloso che ne sorte visibilmente allaprirlo? Ho dunque ragione di dire che sono io andato molto vicino allesperienza e scoperta del Signor Lavoisier; e che mi mancava sol di provare, comegli ha fatto, che cotesto vapore acqua pura, e che corrisponde pressa poco al peso di tutta laria consunta nellinfiammazione. Quanto alla conseguenza teorica che lacqua sia dunque un
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Infatti, in vari scritti risalenti a quel periodo risulta chiaro che secondo Volta laria infiammabile (idrogeno) era costituita da un miscuglio di acqua e flogisto, mentre laria deflogisticata (ossigeno) da un miscuglio di acqua e calore libero. Assumendo quindi che lincontro tra il flogisto e il calore libero producesse la fiamma, la reazione esplosiva tra i due gas poteva essere descritta nel seguente modo: Aria infiammabile (acqua + flogisto) + aria deflogisticata (acqua + + calore libero) = acqua + fiamma (flogisto + calore libero)
LI STUDI DI ELETTROMETRIA E LELETTROSCOPIO CONDENSATORE.

composto delle due arie infiammabile e deflogisticata, io penso ancora diversamente; penso che lacqua sia un elemento semplice o almen pi semplice di ciascuna delle due arie; che sia lacqua contenuta in queste, non queste nellacqua. [ Op. VI, p. 411]

Dallalto: Elettroforo condensatore ed elettrometri (Tempio Voltiano, Como) e diversi esemplari di Elettrofori ed Elettrometri condensatori ed Eudiometro (Fotografia, 1899).

Dapprima cominci ad apportare varie modifiche agli elettroscopi allora in uso, in modo da aumentarne la sensibilit e renderli confrontabili. In particolare sostitu ai pendolini con palline di sambuco dellelettroscopio di Cavallo due pagliuzze lunghe circa due pollici, le quali sospese per mezzo di anelletti mobilissimi pendano contigue o quasimente contigue secondo tutta la lunghezza. [Questi] riusciranno pi leggieri dei fili metallici comunque esili, e molto pi poi dei fili terminanti nelle solite pallottole: altronde offrendo maggior superficie si ripelleranno viemmeglio, e diver-

Intorno agli anni 80, Volta cominci ad interessarsi in modo sistematico di elettrometria, cette partie de la Science, qui ayant t trop neglige, soprattutto in occasione dei suoi studi sulla meteorologia elettrica.

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ALESSANDRO VOLTA: LUOMO

E LO SCIENZIATO

geranno, per eguali gradi di elettricit, assai pi. [Inoltre] il minimo loro scostamento, la minima divergenza si rende[r] pi facilmente osservabile, mercecch tutta la linea del loro contatto, o quasi contatto, cade sottocchio[]: laddove coi fili metallici aventi in fondo le palline, restando quelli un dallaltro discosti , quanto porta la grossezza di coteste palline. [Op. V p. 35] Infine la linearit della risposta del sistema gli permise di trasformare lelettroscopio in un elettrometro, sostituendo alla tradizionale boccettina cilindrica una boccettina di sezione quadrata e applicando al di fuori duna delle faccie piane, allaltezza, che corrisponde alla punta delle paglie una scala di divisione fatta ad arco dello stesso raggio delle pagliuzze, con i gradi di mezze linee. [Op. V p. 72] , Successivamente fu in grado di aumentare di un fattore maggiore di cento la sensibilit dei suoi strumenti associando agli elettrometri un dispositivo da lui appositamente realizzato: il condensatore.78

Anche se nella versione finale il dispositivo realizzato da Volta altro non che un moderno condensatore piano, esso non venne mai utilizzato per condensare la carica elettrica nel senso moderno del termine. Infatti lo strato isolante tra le due armature non era in grado di sopportare le differenze di potenziale normalmente ottenibili con le macchine elettrostatiche. Come condensatore veniva invece utilizzata la bottiglia di Leida o il quadro di Franklin, il cui dielettrico era costituito da una lastra di vetro il cui spessore era dellordine del millimetro.
78

Un apparecchio, che portando a uno straordinario ingrandimento i segni elettrici fa s, che osservabile divenga e cospicua quella virt, che altrimenti per lestrema sua debolezza sfuggirebbe i nostri sensi, ognun comprende di quale e quanto vantaggio sia per riuscire nelle ricerche sullelettricit, []. Or un tale apparecchio, [], ecco io ve lo presento nel mio elettroforo: in quella semplice macchina, che ormai nelle mani di tutti. []. Ma veniamo senza pi al modo di far servire allintento cotal apparecchio, a cui in questo caso meglio che il nome che altronde porta di elettroforo, laltro gi indicato di elettroscopio, anzi pure quello di microelettroscopio potrebbe convenire. Ma io amo meglio di chiamarlo condensatore dellelettricit, per usare un termine sem-

Esemplare di elettrometro (Tempio Voltiano) e diversi Elettrometri, Spinterometro e Bilancia elettrostatica (Fotografia, 1899).

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Per evitare che loperazione precedentemente descritta potesse portare a caricare elettricamente lo strato isolante, come nel normale elettroforo, pens di surrogare al piatto incrostato di resina, un piano che non fosse vero e perfetto isolante, ma tale solamente che opponesse una discreta resistenza al suo passaggio, come una lastra di marmo asciutta e politissima []. Quindi che un tal apparecchio inatto alle funzioni delettroforo non ce ne

plice e piano, e che esprime a un tempo la ragione e il modo de fenomeni di cui si tratta. Tutto dunque si riduce a queste poche operazioni. A) Convien prendere un piatto delettroforo, che abbia lincrostatura di resina assai sottile, e a cui o non sia stata dianzi impressa alcuna elettricit, o se mai vi stata, vi si sia spenta affatto. B) A questa faccia resinosa immune da ogni elettricit si soprapponga convenientemente il suo scudo.[] C) Cos congiunti essendo [si tocchi lo scudo con il conduttore carico], [] egli solo lo scudo, e in niun modo il piatto. [] D) Da ultimo sottraggasi al contatto e influsso del conduttore lo scudo tuttavia unito al suo piatto; indi si disgiunga anche da questo, levandolo in alto al consueto modo per il suo manico isolante: e allora sar che se ne otterranno gli aspettati segni cospicui di attrazione, di ripulsione, e di qualche scintilla eziandio, di pennoncelli ec. nel tempo che il conduttore di per s non giugna a mostrar nulla, o appena unombra di elettricit. [Op. III, p.273]

Elettrometro di de Saussure (da Voyage dans les Alpes, Tome II, 1786) ed Elettrometri a paglia di Volta, resi comparabili (da Biblioteca fisica dEuropa..., Pavia). 122 ALESSANDRO VOLTA: LUOMO
E LO SCIENZIATO

Negli anni novanta, durante la controversia sulla presunta elettricit animale, Volta fu in grado di scoprire e misurare la tensione di contatto tra due metalli (il cos detto effetto Volta) utilizzando di preferenza un condensatore costituito da due dischi

In un primo tempo, Volta utilizz il suo condensatore per lo studio dellelettricit atmosferica, e successivamente per quello dellelettricit che si genera dallevaporazione di un liquido.

Al piatto di marmo va di paro un piano qualunque coperto di buona tela incerata secca e monda, di taffet cerato, di raso o daltro drappo di seta il quale pi che sottile meglio.[] Si pu benissimo, invece della lastra di marmo, [utilizzare] una lamina di metallo eguale allaltra lamina o sia scudo [ma ricoperta di vernice].[]. Ma con ci, mi si dir, noi siam ricondotti ad un vero piatto delettroforo, giacch lintonaco di vernice tien qui luogo del sottile strato di resina. Io non voglio negarlo []. Il vantaggio del piatto verniciato sopra lun ordinario delettroforo 1. che la vernice sar sempre pi sottile79 di qualunque incrostatura resinosa; 2. che quella meglio che questa pu lasciare la superficie del piatto di metallo, piana e liscia in modo, che lo scudo vi sadatti ancora quasi a coesione. [Op. III, p. 281].

dar i fenomeni; ma per questo appunto meglio servir allaltr'uso di condensatore.[Op. III, p.276]

Volta aveva in pi occasioni mostrato come la capacit di due conduttori piani affacciati era inversamente proporzionale alla loro distanza.
79

Bilancia elettrostatica (Tempio Voltiano, Como). LA


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Il lavoro venne pubblicato nel 1793 negli Annali di Chimica e Storia naturale, del Brugnatelli (Br. Ann. 1793, T. IV pg. 227) e succes, sivamente nel 1816 nella Collezione dellAntinori (Ant. Coll. 1816, T. III, pg. 329) con il titolo Della uniforme dilatazione dellaria per ogni grado di calore, cominciando sotto la temperatura del ghiaccio fin sopra quella dellebollizione dellacqua: e di ci, che sovente fa parer non equabile tal dilatazione, entrando ad accrescer a dismisura il volume dellaria. Tuttavia da un manoscritto ( Cart. Volt. H 18. Op. VII, p. 331), che costituisce il testo di una lettera inviata il 16 giugno 1791 al Sig. D. Scasso a Londra, risulta che a tale data i risultati pi significativi della ricerca erano gi stati conseguiti. Inoltre questi risultati vennero anche comunicati a Martin Van Marum in una lettera del 28 marzo 1792 (Op. VII, p. 340). La scarsa notoriet della rivista del Brugnatelli e la situazione politica del tempo sono senzaltro alla base della mancata diffusione dei risultati di Volta. 81 L. J. Gay-Lussac, Recherches sur la dilatation des gaz et des vapeurs, Annales de Chimie, T. XLIII, 30 messidoro, anno X, (19 luglio 1802).
80

Lultimo punto del programma voltiano sullelettrometria riguardava la definizione di ununit di misura per la tensione in modo da rendere comparabili tra loro le misure. A tale scopo Volta propose nella prima Lettera sulla meteorologia Elettrica una misura della tensione attraverso la valutazione della forza repulsiva tra due piattelli carichi posti a una distanza prefissata. Sia dunque un piattello dottone di cinque pollici e. g. di diametro, e tre o quattro linee di grossezza negli orli, sospeso con lunghi cordoncini di seta ad un braccio di bilancia (tenendo cos luogo duna delle coppe), e riducasi allequilibrio: ci fatto, senza movere la bilancia dal giudice, venga tal piattello a posare sopra un altro simile in tutto a lui, e sorretto da una colonnetta isolante. In questo stato, se una boccia di Leyden, o in altra maniera, sinfonda ne due piattelli qualche elettricit, tosto il superiore verr spinto in su, e allontanato dallinferiore, onde vedrassi la bilancia traboccare dallaltra parte (figura a p. 121 in basso, e p. 123).

metallici, le cui facce adiacenti venivano entrambe isolate con un sottile strato di vernice. In alcuni casi lelettrometro, con il quale veniva misurata la tensione acquistata dal disco mobile, veniva unito al condensatore stesso, di cui costituiva larmatura fissa, realizzando quello che oggi viene comunemente indicato come lelettroscopio condensatore di Volta (cfr. figura a p. 120).

Or si carichi quel piattello del peso di un danaro, di due, di tre ec., chiaro che ci andr maggior forza elettrica per cacciarlo in alto, secondo che troverassi aggravato da maggior peso; siccome chiaro ed evidente, che caricandolo sempre dellistesso peso, richiederassi pur sempre listessa forza elettrica a sollevarlo un tantino, sicch la bilancia ne dia cenno. Se pertanto determinisi con precisione s la superficie, che si vuol dare ai due piattelli, che il peso il quale dee venir superato dalla ripulsione elettrica di quelle date superficie piane poste al contatto, si avr una forza di elettricit parimenti determinata, cio quel grado che fisso, cerchiamo. [Op. V, p. 55] In un successivo lavoro, Volta modific la bilancia utilizzando invece della repulsione tra i due piattelli egualmente carichi la forza di attrazione tra un solo piattello e una lastra di marmo sottostante.

Le varie esperienze eseguite per tarare la nuova bilancia portarono Volta a determinare interessanti leggi sullattrazione elettrica. In particolare trov che la forza di attrazione era direttamente proporzionale al quadrato della tensione e inversamente proporzionale al quadrato della distanza. Nellistessa ragione duplicata ho poi anche trovato, che diminuisce lattrazione crescendo le distanze, cosicch a doppia, tripla, quadrupla distanza lattrazione diventa quattro, nove, sedici volte pi picciola. [] Lo che ho pure confermato con molteplici sperienze [ Op. V p. 78]. ,
A LEGGE DI DILATAZIONE ISOBARA DEI GAS. Nei primi mesi del 179180 Volta si occup delle propriet fisiche degli aeriformi, arrivando a determinare, dieci anni prima di Gay81 Lussac, la legge della dilatazione uniforme dellaria. Linteresse per queste ricerche era pi che motivato sul piano scientifico. Infatti

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A FISICA DEI GAS E DEI VAPORI: ALCUNE LEGGI DIMENTICATE.

ALESSANDRO VOLTA: LUOMO

E LO SCIENZIATO

Il Congresso internazionale di Fisica, svoltosi nel mese di settembre 1927, per commemorare il centenario della morte di A. Volta, prima di chiudere i suoi lavori, nella solenne adunanza del 17 settembre, tenuta a Pavia nellAula Volta dellUniversit, aderiva unanime alle seguenti conclusioni: Ne viene che sulla dilatazione dei gas si dovrebbero enunciare le seguenti leggi: 1 Legge di Volta: Il coefficiente di dilatazione isobara dellaria costante. 2 Legge di Gay-Lussac: Tutti i gas hanno lo stesso coefficiente di dilatazione (Atti del Congresso internazionale dei Fisici, 1928, Bologna, Vol. II, p. 617). Dopo le ricerche sulla dilatazione termica dellaria e del vapore acqueo non saturo, Volta si dedic negli anni che vanno dal 1792 al 9686 a ricerche sulla densit e tensione dei vapori saturi e sulla loro dipendenza dalla temperatura. Anche questi risultati, ottenuti quando lo scienziato era particolarmente impegnato nel dibattiLA
RICERCA PRIMA DELLA

dunque uniforme ed equabile prossimamente la dilatazione dellaria pel calore, cio proporzionale agli aumenti del medesimo per tutta lestensione, che v tra la temperatura del ghiaccio, e quella dellebollizione dellacqua: e abbiam fondamento di credere, che lo sia ben anche per molti altri gradi sopra e sotto tali termini. (figure a p. 126) [Op. VII, p. 373]

Mi sono servito di un termometro Drebbelliano84 ABC (figura a p. 127) [], ben calibrato contenente aria naturale in tutto il bulbo A, e una piccola parte del tubo fino ad un punto segnato 100, e sotto tale punto per tutto il resto del tubo [] ripieno or dacqua, or dolio, or di mercurio, lo seppelliva in una campana di vetro DC piena di acqua fin sopra detto bulbo, nella qual acqua pesava un altro delicato termometro a mercurio ab. []. Sendo dunque la temperatura [iniziale] quella del ghiaccio [0 C] [] mi faceva ad osservare quanto crescesse [laria racchiusa] da tal volume a misura chio innalzava a riprese il calore [leggi: temperatura] del bagno mediante lestrarre con un sifone dalla campana, or poca, or molta quantit di acqua fredda, e rimetterne, versandovela con una mestola, della calda []. Per ogni grado di calore del termometro acquista laria confinata un aumento di circa 1/216 del volume che ha alla temperatura zero:85 acquista [] un tal aumento di volume, egualmente a principio cio poco sopra la temperatura del ghiaccio, come avanzandosi verso il termine dellacqua bollente.

veggendo, che differiscono tanto gli Autori fra di loro De Luc, Le Roy, Saussure, Priestley, Trembley, Vandermonde, Morveau ec. sulla quantit di dilatazione,82 che soffre laria per ciascun grado di calore,83 e che chi vuole o suppone almeno chessa si dilati uniformemente, cio dellistessa quantit per un grado dippi, tanto nelle temperature basse, quanto nelle alte; chi allincontro che un grado la dilati molto dippi, giunta che gi sia ad una temperatura alta; veggendo, dico, tanta discrepanza di opinioni, e di risultati delle rispettive sperienze, ho voluto anchio richiamar ad esame un tal soggetto, con una lunga serie di sperienze fatte col seguente semplice apparato. [Op. VII, p. 331]

82 I valori riportati in letteratura variavano infatti da 1/235 (Saussure) a 1/171 (Roy) per ogni grado di temperatura della scala Reamur (080) 83 Da intendersi come gradi di temperatura. 84 Il termometro ad aria introdotto dallolandese Cornelius van Drebbel era costituito originalmente da una boccia grossa come una noce, o come un uovo di piccione[]; da questa boccia sortiva un tubo, dello spessore di una piuma da scrittura e di un piede di lunghezza circa []. Si riempie il tubo con un poco di acqua comune in modo che essa venga a riempirlo per met della sua lunghezza, laltra met e la boccia essendo piene di aria comune. Si capovolge quindi il tubo in un vaso pieno della stessa acqua (Traittez des baromtres, thermomtres, ou hygromtres. Par Mr. D***, Amsterdam, 1688). 85 Questo valore di 1/216 per grado Raumur , equivalente a 1/270 = 0,003704 per grado centigrado, rappresenta la dilatazione apparente dellaria, in quanto Volta non teneva conto della dilatazione del contenitore di vetro. Assumendo un coefficiente di dilatazione del vetro pari a 0,000025 si ottiene il valore 0,003729, poco diverso da quello oggi accettato di 0,0036724. GayLussac nelle sue misure del 1802 ottenne per il volume dellaria tra i due punti fissi una variazione da 100 a 137.5, che corrisponde a un coefficiente di dilatazione, supposto uniforme, di 0,003750. Anche nelle misure di Gay-Lussac non si teneva conto della dilatazione del recipiente. 86 Nel Discorso del giugno 1795 in occasione della promozione di alcuni ingegneri precisava infatti al riguardo di queste nuove esperienze: Ecco dunque ci che ho io compito colle moltissime sperienze, che da tre anni sono andato facendo sopra tal soggetto non men curioso che interessante: collesperienze dellebullizione nella Macchina pneumatica, che vi ho gi in parte descritte, e con un maggior numero di altre nel vuoto Torricelliano (Op. VII, p. 414).

LI STUDI SULLA TENSIONE DI VAPORE.

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87 Lettera terza sullelettricit animale. Op. I, p. 287. Le stesse notizie sono riportate in una lettera a Landriani del 16 novembre 1795. Op. VII, p. 437

Nel postscriptum di una lettera al Vassalli del 27 ottobre 1795,87 pubblicata in Br. Ann., T. XI, 1796, pg. 127, e in Ant. Coll., T. III, pg. 381 vennero sommariamente presentati i risultati fino allora ottenuti. Io ho continuato ad occuparmi molto intorno ai vapori elastici, e sono stato condotto ad alcuni bei ritrovati consentanei molto alla teoria di De Luc: p. e. che la quantit del vapore la stessa in uno spazio vuoto o pieno daria, rara o densa, e dipende unicamente dal grado di calore; onde cade affatto la teoria della dissoluzione de vapori nellaria; che la forza del vapore, ossia la pressione che esso equilibra, cresce in una progressione geometrica crescendo il calore in una progressione aritmetica: che tal progressione geometrica come 1, 2, 4 ecc. crescendo il

to con Galvani sulla presunta elettricit animale (vedi il cap. IV) non furono sufficientemente pubblicizzati, e di alcuni importanti risultati, successivamente ottenuti da altri scienziati, non gli venne riconosciuto il merito.

Minuta degli appunti sulle tensioni di vapori saturi alle diverse temperature (Autografo di Volta, Cart. volt. H33_, Istituto Lombardo) e relativo apparecchio (Tempio Voltiano, Como). 126 ALESSANDRO VOLTA: LUOMO
E LO SCIENZIATO

calore di 16 in 16 gradi circa; cosicch essendo la pressione del vapor acqueo eguale a 13 pollici di mercurio alla temperatura di 64 gradi Reaumur, divenendo eguale a 28 pollici a gr. 80, cio crescendo di 15 poll., cresce poi di 30 poll. e arriva a 58 alla temperatura di 96 gradi ecc. : che questa stessa progressione in ragion dupla di 16 in 16 gradi ha luogo come pel vapor acqueo, cos per ogni altro vapore elastico, dello sp. di vino, delletere ecc. la differenza stando solo nel grado di calore richiesto a produrre il vapore di tal densit e forza elastica, che equilibri una data pressione, p. e. quella di 28 poll. di mercurio (giugnendo al qual termine circa bolle il liquido ne vasi aperti, come si sa. []. Per tali sperienze sopra i vapori ho immaginati e costrutti varj apparati, che meritano dessere descritti; e lo far pubblicando alcune Memorie su questa materia bellissima e importantissima, che ho gi abbozzato. ma che non so quando potr terminare.88 Questi stessi risultati furono ottenuti da Dalton nel 1801 e ven-

88 Op. I, p. 301. Queste memorie non furono per pubblicate e neppure scritte. Tuttavia possediamo una serie di manoscritti inediti e i testi, pure inediti, di tre discorsi ufficiali tenuti nel maggio e nel giugno 1795 e nel 1804 in occasione di sedute di laurea, nei quali sono ampiamente presentati e discussi i risultati via via ottenuti. Op. VII, da p. 393 a p. 536.

Termometro per lo studio della dilatazione dellaria (Tempio Voltiano, Como) e relativo disegno (A. Volta, Memoria sulluniforme dilatazione dellaria, dalla Collezione Antinori, Tomo III). LA
RICERCA PRIMA DELLA

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gono ora riportati nei testi con il suo nome. Nella tabella sotto riportata le leggi di Dalton e quelle di Volta sono confrontate tra di loro:
VOLTA La quantit del vapore la stessa in uno spazio vuoto o pieno daria, rara o densa, e dipende unicamente dal grado di calore. La pressione che [il vapore] equilibra, cresce in una progressione geometrica crescendo il calore in una progressione aritmetica. The force of the steam [...] is the same under any pressure of an other elastic fluid as it is in vacuo. Upon examination of the number in the table [...] there appears something like a geometrical progression in force of vapour. DALTON

E ancora il Configliacchi nel suo elogio scientifico al Volta, letto all'Universit di Pavia nel novembre 1831: Distinto e sottratto con fino accorgimento leffetto termometrico da quello dipendente dall' aumentata elasticit e per temperatura insieme per quantit di vapore, il che altri prima di lui trascur, e dopo di lui pratic imperfettamente non appoggiandosi alle esperienze; seppe quello del pari determinare in una progressione geometrica crescente al crescere uniforme della temperatura. Fu allora chegli prima di ogni altro fisico, cio nel 1793, scopr laltra bella legge che al fisico scozzese le tante volte nominato dordinario si attribuisce, della mirabile relazione cio che vi ha fra le pressioni che esercitano i vapori di diversi fluidi a temperature diverse col grado a cui ciascuno di essi rapidamente sotto la pressione dellatmosfera si trasforma in vapore.

Come si vede esse sono identiche; di pi, riguardo alla seconda legge osserviamo, come stato ben evidenziato da Polvani che mentre la legge di Volta riguarda sia la tensione di vapore sia la densit, quella di Dalton riguarda solo la tensione: inoltre mentre la prima proviene da uninterpretazione teoretica dellaumento della tensione, e porta a scindere leffetto dovuto allaumento di densit da quello dovuto allaumento dello sforzo elastico, la legge di Dalton consiste puramente in una constatazione di fatti sperimentali.

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ALESSANDRO VOLTA: LUOMO

E LO SCIENZIATO

DAL DIBATTITO CON GALVANI ALLINVENZIONE DELLA PILA

Vim raiae torpedinis meditatus naturae interpres et aemulus*

PRIMI ESPERIMENTI DI GALVANI. La realizzazione della pila costitu lepilogo di un lungo ed acceso dibattito che interess e appassion lintera comunit scientifica dellepoca. Un dibattito che ebbe come protagonista, oltre ad Alessandro Volta, il medico bolognese Luigi Galvani89 e come attore principale un umile e innocuo animale: una rana.

Iniziato nel 1792 con la pubblicazione del Commentarius,90 il dibatto si concluse soltanto nel 1799. Questo il gran passo, fatto

* Seconda parte dellepigrafe del busto di Volta nellaula Volta dellUniversit di Pavia. 89 Luigi Galvani nacque a Bologna nel 1737. Dopo i primi studi di grammatica e retorica, attese allo studio della filosofia sotto la direzione del Canonico Cassini. Segui gli studi universitari di medicina sempre a Bologna e nel 1759 si laure in medicina e chirurgia e subito dopo in filosofia. Nel 1766 divent professore di anatomia nell'Accademia delle Scienze dell'Istituto di Bologna e nel 1768 Aggiunto alla cattedra di Anatomia pratica tenuta dal prof. Gusmano Galeazzi (suo suocero), a cui succedette nel 1775. Nel 1782 pass dalla cattedra di Anatomia a quella di Ostetricia. Nellaprile 1798 venne privato della Cattedra per non aver voluto giurare fedelt alla Repubblica Cisalpina, poi reintegrato come professore emerito. Mor il 4 dicembre 1798, a sessantun anni. 90 Aloysii Galvani De viribus elettricitatis in motu musculari commentarius, Bononiae 1791, riportato in L. Galvani, Opere scelte, (OG) a cura di G. Barbieri, Utet, Torino 1967.

In basso: Luigi Galvani. A fianco: Rana bove e Rospo pipa (da Encyclopdie ou Dictionnaire raisonn..., Tavole di Histoire Naturelle).

DAL

DIBATTITO CON

GALVANI

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sulla fine dellanno 1799, passo che mi ha condotto ben tosto alla costruzione del nuovo apparato scuotente; il quale ha cagionato tanto stupore a tutti i Fisici; a me grande soddisfazione. [Op. II, p. 59] Con queste parole Alessandro Volta ricordava nel 1801 il momento in cui realizz quel nuovo e rivoluzionario strumento che noi oggi chiamiamo Pila.

Nuovo in quanto si trattava del primo generatore di una corrente elettrica continua, La base fondamentale di tutte le invenzioni moderne come ebbe a definirla A. Einstein; Da potersi paragonare forse solo, in et remota, alla scoperta del fuoco ( A. Righi, Commemorazione del I centenario della morte di Volta). Rivoluzionario in quanto diede inizio alla moderna era dellelettricit.

Ma torniamo al dibattito scientifico tra Galvani e Volta. Nei primi mesi del 1792 Galvani rese pubbliche alcune sue sorprendenti esperienze condotte in pi di dieci anni dintenso lavoro. Il cosiddetto primo esperimento risale infatti al 1780. Convinto assertore dellesistenza di una elettricit animale, Galvani stava eseguendo una serie di esperienze sugli effetti dellelettricit su animali morti.

Mentre stava eseguendo tali esperimenti con alcuni suoi collaboratori: non appena uno dei miei aiutanti, per caso, tocc colla

Nella figura in basso, che riproduce la prima tavola del Commentarius, possiamo infatti osservare i classici strumenti presenti in ogni laboratorio scientifico dove ci si occupava di elettricit, in particolare (1) una macchina elettrostatica e (3) una bottiglia di Leida. Nella parte sinistra della tavola inoltre riportato il disegno di una rana preparata per gli esperimenti nel seguente modo: tagliata [] trasversalmente al di sotto degli arti superiori, sventrate [], lasciati li soli arti inferiori uniti tra loro, con i loro lunghi nervi crurali inseriti, e questi, o sciolti, e liberi od appesi alla spinal midolla lasciata intatta nel suo canal vertebrale[]. [OG, p. 127]

Luigi Galvani, De viribus electricitatis in motu musculari commentarius..., 1792. Tavola I. 130 ALESSANDRO VOLTA: LUOMO
E LO SCIENZIATO

Ormai, sembrava non esserci pi alcun dubbio; si era in presenza di una elettricit insita nellanimale che si manifestava cortocircuitando, con un arco conduttore metallico, il nervo e il muscolo della rana. Tuttavia, siccome facile ingannarsi nel fare

Ripetendo questi esperimenti in condizioni sempre diverse e in particolare sul terrazzo della propria casa in presenza di scariche elettriche naturali (i fulmini durante un temporale), gli capit di osservare un fenomeno ancora pi strano (secondo esperimento): Collocammo [] sopra il parapetto orizzontalmente le rane preparate nella consueta maniera, con il midollo spinale perforato con un uncino di rame. Luncino toccava la lamina di ferro, ed ecco manifestarsi nella rana dei moti spontanei non eguali e frequenti. Se con il dito luncino era premuto contro la superficie di ferro, le rane si eccitavano ed altrettante volte, quante si facesse la suddetta pressione [OG, p.33] (cfr. figura in basso).

Come annotava subito, le contrazioni erano identiche a quelle che si osservavano quando si faceva scaricare tra il nervo e il muscolo della rana il fluido elettrico del conduttore carico di una macchina elettrostatica o di una bottiglia di Leida. Egli pens quindi che il fenomeno fosse dovuto in questo caso a una elettricit animale, stimolata dalla scintilla elettrica prodotta dalla macchina,92 che si scaricava a terra tramite la lancetta e il corpo dello sperimentatore.

punta di una lancetta,91 pur lievemente, i nervi cruriali (DD) della rana [preparata e messa sul tavolo a distanza dalla macchina elettrostatica] subito si videro tutti i muscoli degli arti contrarsi in tal modo, da sembrare caduti in convulsioni toniche violente. Un altro di coloro che ci assistevano ebbe limpressione che il fenomeno avvenisse nel momento in cui dal conduttore della macchina scoccava la scintilla. Colpito dalla novit dellosservazione, subito egli mi avvert []. Allora fui preso da unincredibile curiosit e desiderio di ritentare io stesso lesperimento e di spiegare il mistero del fenomeno. [] Il fenomeno si ripet proprio nello stesso modo. [OG, p. 89]

Si tratta di un piccolo bisturi metallico 92 Galvani aveva osservato un fenomeno simile nelle bottiglie di Leida cariche.
91

Luigi Galvani, De viribus electricitatis in motu musculari commentarius..., 1792, Tavola II. Esperimento sulle rane in presenza di elettricit atmosferica. DAL
DIBATTITO CON

GALVANI

ALLINVENZIONE DELLA

PILA

131

Egli, per, non fece molta attenzione a questo particolare, che, come vedremo, avr invece un ruolo fondamentale nella disputa successiva, e si convinse che i suoi esperimenti dimostrassero in modo incontrastabile la presenza nella rana di un disequilibrio elettrico. La rana si comportava quindi contemporaneamente come un sensibilissimo elettroscopio e un generatore di elettricit, una sorta di bottiglia di Leida animale, costituita dalle superfici interne ed esterne che delimitano ogni fibra muscolare, e di cui i nervi costituivano il conduttore interno.
93 Il Discorso venne pubblicato sul Giornale di Brugnatelli dello stesso anno (Br. Giorn. T. II. pg. 146) con il titolo: Memoria prima sullellettricit animale. 94 Una scoperta di questa fatta non poteva che eccitare grande entusiasmo dappertutto, ove ne pervenne la notizia, e massime tra noi, essendo di un nostro Italiano. Ed ecco, che molti si fecero a gara a ripetere le sperienze. Io fui il primo qui in Pavia, eccitato da varj miei Colleghi, []; e il primo fui anche a Milano non molti giorni dopo, cio verso il fine di Quaresima. [Op. I, p. 26]

esperimenti e credere di aver visto e di aver trovato ci che si desidera vedere e trovare, Galvani ripet pi volte lesperimento in laboratorio, utilizzando prevalentemente degli archi bimetallici per mettere in contatto tra di loro il nervo crurale e il muscolo della gamba, in quanto con un arco costituito da un solo metallo le contrazioni erano molto pi deboli e in generale presenti solo in animali preparati di fresco.

Nella seconda parte di tale dissertazione Volta riportava una serie di misure sullintensit della scarica elettrica artificiale in grado di produrre convulsioni nella rana, arrivando alla conclusione che la rana si presentava come il pi sensibile di tutti gli elettroscopi. Verificate le capitali sperienze sullelettricit vera animale, nativa e propria degli organi, in guisa di non poter pi di essa dubitare, mi son rivolto a ricercarne la quantit, qualit, e modo. E prima riguardo alla quantit, o forza di elettricit, una tal ricerca mi parve quella, che dovesse andar innanzi alle altre. E che mai pu farsi di buono, se le cose non si riducono a gradi e misure, in fisica particolarmente? Come si valuteranno le cause, se non si determina la qualit non solo, ma la quantit, e lintensione degli effetti.[]. Con questa preparazione [simile a quella utilizzata da Galvani] unelettricit, che non giunge a dare la minima scintilla, e che non sensibile neppur dun grado allelettrometro delicatissimo di Bennet, cagiona fortissime convulsioni e sbalzi di dette gambe.[ Op. I, p. 29]
132 ALESSANDRO VOLTA: LUOMO
E LO SCIENZIATO

VOLTA. Alcune copie del Commentarius giunsero a Pavia nel marzo del 1792, inviate dalla stesso Galvani, desideroso di conoscere le reazione dei colleghi di una cos rinomata Universit, allamico medico don Bassano Carminati. Volta, stimolato dal collega a ripetere gli esperimenti, si mise a lavorare con molto pessimismo, ma, davanti allevidenza dei fatti, pass di l a pochi giorni, come lui stesso ebbe a dichiarare, dallincredulit al fanatismo. E il 5 Maggio dello stesso anno, nel Discorso93 recitato nellAula magna dellUniversit di Pavia in occasione della Promozione di tre ingegneri, dopo aver applaudito alla grande scoperta,94 affermava: larco conduttore non pu indurre elettricit alcuna, ma bene aver per proprio ed unico ufficio di togliere quella che gi esista, di rimettere in equilibrio il fluido elettrico gi sbilanciato []. Dobbiamo quindi presumere [], che dico presumere? [] aver la cosa per certa, cio che il fluido elettrico che produce codesti moti muscolari si trovi sbilanciato tra parte e parte dellanimale. [Op. I, p. 15]
LI ESPERIMENTI DI

Ma a questo punto diventava difficilmente spiegabile come una causa cos debole potesse produrre effetti meccanicamente cos marcati. Lunica analogia possibile era quella delleffetto della luce sul nervo ottico. Un simile fenomeno, che pu servir desempio lo abbiamo nella luce, la quale avvegnach non abbia un momento meccanico bastevole a produrre la minima impulsione sensibile, a movere es. gr. una piuma od altro corpo leggerissimo da lei investito, pur eccita vivamente il nervo ottico, fino ad offenderlo per troppo gagliarda sensazione, e s lo eccita non debolmente anche una luce debole e rara. Or dunque non fia maraviglia, che una picciola e debol corrente di questaltro fluido etereo, sottilissimo, analogo si pu dire, alla luce, qual il fluido elettrico, investendo altri nervi, forse del pari delicati, o poco meno, dir meglio del pari sensibili relativamente a lui, li stimoli ed ecciti, che da questo eccitamento de nervi ne provengano poi le contrazioni e moti de muscoli da quelli dipendenti. [ Op. I. p. 56]
DAL
DIBATTITO CON

Il 14 Maggio pubblicava una Seconda Memoria sullelettricit animale nella quale riferiva di nuove e pi accurate misure sulla eccezionale sensibilit della rana preparata alla maniera di Galvani, giustificando cos il fatto che lelettricit animale non fosse rivelabile con nessun strumento elettrico.

Ma proseguendo negli esperimenti cominci, di l a pochi giorni, ad avere qualche dubbio sul ruolo dellarco conduttore. Infatti in molti esperimenti era riuscito a ottenere contrazioni anche in rane non preparate e in altri animali; in questo caso, per, era necessario che larco conduttore fosse costituito da due metalli diversi. Quello, che non lo , e di cui non ho potuto ancora trovare una ragione, che mi soddisfi neppur mezzanamente, si la necessit delle armature dissimili.[] Or riflettendo a tutto questo mi nasce talvolta dubbio, se veramente i conduttori metallici, diversi, od applicati in differente maniera a due luoghi dellanimale altro non facciano dal canto loro, allorch si viene a stabilire tra essi una comunicazione, che prestar la via al fluido elettrico, che naturalmente tende a trasportarsi dalluno allaltro luogo, come pare che si debba credere; se in una parola siano meramente passivi, o non anzi agenti positivi, che movano cio di lor posta, il fluido elettrico dellanimale, e da quieto che era ed equilibrato, lo determinino, rompendo essi tal equilibrio, ad entrar quinci per una armatura di tal foggia, ed a sortire per laltra di tal altra foggia. [Op. I, p. 40]

Inoltre fu in grado di avanzare una possibile spiegazione della natura del primo esperimento, rifacendosi alla sua teoria delle atmosfere elettriche. Un conduttore elettrizzato dispiega dattorno unazione per cui smuove o tenta di smuovere il fluido elettrico proprio di tutti i corpi immersi nella sua sfera dattivit [] cacciandolo dalle parti pi immerse de conduttori alle parti pi lontane[] . Quando poi provocando la scintilla si scarica lelettricit del conduttore, e la di lui atmosfera si toglie, ritorna il fluido elettrico smosso nei corpi che quellatmosfera dominava, ritorna a luoghi suoi; e se istantanea la scarica, istantaneo richiedendosi pure tal riflusso. [Op. I, p. 36]

Sopra e a fronte: Luigi Galvani, De viribus electricitatis in motu musculari commentarius..., 1792. Esperimenti sulle rane. (part.)

GALVANI

ALLINVENZIONE DELLA

PILA

133

Secondo questa teoria, introdotta dal fisiologo svizzero Albrecht von Haller nel 1753, il muscolo si contrae in risposta a uno stimolo esterno qualsiasi (meccanico, elettrico, chimico) in virt di una forza interna, (vis insita o irritabilit). Felice Fontana, uno dei pi illustri halleriani italiani, paragonava il processo allaccensione della polvere da sparo da parte di una miccia. Lenergia contrattile del muscolo intero pu oltrepassare lenergia dello stimolo, cos come una piccola scintilla d fuoco a una grande massa di polvere esplosiva, lenergia della quale prodigiosa. [] La scintilla non la causa di questo enorme sforzo, che supera grandemente la sua forza, essa solo la causa eccitante che libera lenergia di un agente che rinchiuso in essa [polvere da sparo] (Fontana, Dissertation epistulaire, 1760). 96 Il Sig. Galvani not ancora egli, che la diversit de metalli influisce molto, talch succedono e pi facilmente e pi veementi le convulsioni, se essendo ferro od ottone quello che tocca i muscoli, sia stagno od argento laltro, che tocca i nervi della rana preparata alla sua maniera. Nota dello stesso Volta .[ Op. I, p. 65] 97 Descrivendo questi risultati in un lavoro del maggio 1801 precisava: questo nuovo e generale principio in elettricit, il quale ha dovuto sulle prime sembrar paradosso. [Op. II, p. 23] 98 Si tratta di un manoscritto senza data, riguardante la risposta di Volta a una lettera dellAbate Tomma-selli, scritto probabilmente nellestate. Tuttavia dal diario di uno studente Giuseppe Mangili, che in quei giorni fu attento osservatore, e in alcuni casi anche protagonista dei primi lavori del Volta leggiamo: 1 Giugno 1792. g. a piovosa di mattina e serena nel dopo pranzo. Dopo la lez. e passai alla casa del P Volta dove mi . ripet altre due sperienze sopra la rana a bagni di mercurio, e tutte confermarono la sua teoria delle armature. 6 Giugno 1792. giornata serena di mattina, nuvolosa al dopo pranzo e piovosa verso sera. Terminata la lez.e passai alla sua casa. Istitu una nuova sperienza. prese un pezzo di una carta bagnata, una parte della quale f (sic) armata con lamina, il resto con monete dargento; indi con due archi conduttori fece il contatto de due punti diversi della lingua e trov che succedeva il medesimo che succeduto sarebbe armando in due diversi luoghi la lingua indi facendo arco conduttore ecc. Laonde si vede che lelettricit animale scoperta nellestrema superficie dei muscoli debbasi chiamare artificiale, e non gi natturale; e la ragione che la cera Spagna strofinata collargento acquista elett. positiva laddove strofinata con lo stagno si carica negativamente adunque largento caricato in pi, lo stagno in meno, e per conseguenza facendo un arco conduttore da questi due metalli, lelett. in pi che sta nellag. passer di continuo nello stagno e dallo stagno nuovamamente nellargento; talch il corso di code95

Questa anologia sugger a Volta, vicino alla teoria fisiologica dellirritabilit di Haller,95 che le convulsioni dei muscoli fossero un effetto secondario dovuto allirritazione elettrica dei nervi. E gli esperimenti gli dettero ragione; infatti fu in grado di ottenere le convulsioni della rana applicando in due punti vicini dello stesso nervo gli elettrodi di una bottiglia di Leida debolissimamente carica, e successivamente due armature metalliche diverse, collegate tra loro con un arco conduttore.

Durante lestate Volta cominci a formulare una prima ipotesi sul ruolo elettromotore del contatto bimetalico: [] se accade un trasporto di esso [fluido elettrico] colla semplice applicazione di due metalli di diversa qualit, essi sono che lo tolgono dallozioso equilibrio, in cui si truova, che lo smuovono da luoghi cui sono applicati, e trasportanlo dalluna allaltra parte. [], e. g. largento, attraendolo e succhiandolo in certo modo, laltra, e. g. lo stagno, versandolo, e di metterlo cos in un perenne giro, quando e finch abbiavi tra esse una comunicazione parimenti metallica o di altri buoni deferenti []. Son dunque i metalli non solo conduttori perfetti, ma motori dellelettricit. Ella questa una nuova virt de metalli,97 da nessuno ancora sospettata, che le mie sperienze mi hanno condotto ad iscoprire. N per io penso, che sia essa propria soltanto de metalli; ma bene di tutti i conduttori; e tengo debba stabilirsi per legge generale, che il semplice contatto o combaciamento di conduttori di diversa superficie, e di qualit sopratutto diversa basta a turbare in qualche modo lequilibrio del fluido elettrico, e a smuoverlo, senza cio che siavi bisogno di stropicciamento alcuno. [Op. I, p.118]98

Era ormai chiaro che per produrre le convulsioni era necessario e sufficiente agire sui nervi, sia stimolandoli con scariche elettriche esterne sia con la semplice applicazione di un arco conduttore. Ma la grande novit, gi osservata dallo stesso Galvani,96 ma non sufficientemente approfondita, era che nella maggioranza dei casi larco doveva essere costituito da armature dissimili, o per diversit di metalli, o almeno per differente foggia di applicazione.

Ma se le cose stavano cos, eccitando nervi diversi da quelli motori si sarebbero dovuti ottenere altri effetti, pur essi vistosi. Infatti, con non altro artifizio che questo di applicare alla punta della lingua una lamina di stagno o di piombo, lucida e netta, e posare sul mezzo della lingua medesima una moneta doro o dargento, una spatola dargento od un cucchiajo, e far quindi toccare il manico di questo cucchiaio o spatola, oppure la moneta alla lamina di stagno o piombo, contro cui preme la punta della vostra lingua, con non altra operazione, dico, che questa, gusterete listesso sapore acidetto, che vi si fa sentire sulla lingua quando lopponete al tenue fiocco e venticello di un conduttore elettrizzato artificialmente a tale distanza che non iscocchino scintille. [Op. I, p. 62]

Questa ipotesi venne ripresa e approfondita in due lettere a Van Marum del 30 agosto e 11 ottobre, nelle quali viene tra laltro presentata una scala dei diversi metalli ordinati a seconda della loro maggior o minor tendenza a cedere fluido elettrico al conduttore umido.
134 ALESSANDRO VOLTA: LUOMO
E LO SCIENZIATO

Alla fine del 1792, le interpretazioni di Volta erano ormai le pi accreditate. Lo scienziato comasco ricevette per queste ricerche la medaglia doro Copley dalla Royal Society di Londra.

Finalmente nel novembre dello stesso anno, ormai sicuro della validit delle proprie ipotesi e dellimportanza della sua scoperta, pubblic una breve nota sul Giornale Fisico-medico di Brugnatelli (Br. Giorn. 1792. T. IV pg. 192) nella quale, tra laltro, riferiva di . unulteriore curiosa esperienza eseguita stimolando i nervi della vista.99

Volta propose una prima ipotesi, diversa da quella che avanzer pi avanti e che lo porter alla costruzione della Pila. Per avere un flusso elettrico necessario un circuito costituito da almeno due conduttori metallici e una sostanza umida (la rana, la lingua). Un metallo attira fluido elettrico dal conduttore umido, mentre laltro lo cede. Si determina quindi uno squilibrio tra la densit del fluido elettrico nei due metalli e in virt del loro potere conduttore, si ristabilisce lequilibrio con il passaggio del fluido sovrabbondante dal primo al secondo (cfr. figura sotto, a sinistra). In alternativa possibile che entrambi i metalli attirino o cedano fluido elettrico al liquido, ma in misura diversa (cfr. figura sotto, a destra).

Ma quale era il meccanismo attraverso il quale due metalli differenti a contatto tra di loro potevano mettere in circolo il fluido elettrico, cio generare una corrente elettrica attraverso la rana?

Per tutto il successivo anno, Volta continu a svolgere esperimenti nei quali la rana svolgeva prevalentemente il ruolo di rivelatore del passaggio di corrente. Inoltre si convinse sempre pi che anche nei casi in cui le convulsioni della rane erano prodotte da un arco monometallico, le due estremit dellarco non erano chimicamente o fisicamente identiche e quindi leffetto era sempre dovuto al diverso comportamento dei metalli al contatto con il conduttore umido.

The PRESIDENT and COUNCIL of the ROYAL SOCIETY adjudged, for the year 1794, the Medal on Sir GODFREY COPLEY'S Donation, to Sig. ALESSANDRO VOLTA, Professor of Experimental Philosophy in the University of Pavia, for his several communications explanatory of certain Experiments published by Professor Galvani.

sto fluido sar perenne. Miscellanea Mangili. In Bergomun, Bollettino della Biblioteca Civica di Bergamo, Dicembre 1927, p. 16-25. 99 Sono giunto ad eccitare anche la sensazione della luce collistesso artificio delle armature metalliche dissimili, con cui si eccita il sapore. Ecco come procedo: applico al bulbo dellocchio lestremit di una listerella di foglia di stagno (ottima la carta stagnata, detta impropriamente carta dargento); e pongo in bocca una moneta od un cucchiaio dargento; indi adduco al contatto i due capi metallici; ci basta perch nellistante medesimo, e ad ognivolta che rinnovo un tal contatto, io abbia la sensazione di un chiarore, o lampo passeggiero, pi o men vivo, secondo che stan meglio applicate le due armature metalliche, e secondo che chiudo a dovere le palpebre, o mi truovo pi alloscuro. [Op. I, p. 145]

Possibili meccanismi motori generati dal contatto di due diversi metalli con un conduttore umido. DAL
DIBATTITO CON

GALVANI

ALLINVENZIONE DELLA

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100 Si tratta sostanzialmente di tre pubblicazioni apparse quasi contemporaneamente: 1) Delluso e dellattivit dellarco conduttore nelle contrazioni dei muscoli. Dissertazione anonima, ma universalmente attribuibita a Galvani (aprile); 2) De animali electricitate dissertazionee duae dellAldini (estate); 3) Lettera XI di Eusebio Valli (ottobre).

In particolare Aldini per ottenere nel modo migliore un arco omogeneo utilizz un bagno di mercurio purissimo nel quale immergeva i nervi e le zampe della rana. Galvani, dopo aver preparato una rana nel solito modo e fatto in modo che i nervi crurali fossero completamente liberi, portava a toccare le parti laterali della coscia o alzandoli con un corpo coibente, e poscia lasciandoli cadere sopra la coscia, oppure col detto corpo spingendoli ad un blando contatto, ed in un punto solo, se fia possibile, del muscolo; sul momento del contatto vedrannosi comparire le contrazioni in ambo le gambe. [OG. II, p. 211]. Anche Eusebio Valli present delle esperienze analoghe: Collocata sopra un piano la rana [preparata] appoggio il pollice della sinistra in alto sulle cosce dellanimale, e ripiego intanto con la mano destra una delle sue gambe sulla spina, formandone una specie di arco. Ad ogni tocco la rana scatta, salta []. Umettati i nervi e i muscoli con la saliva, ho spesso osservato che i moti inavanti deboli si facevano pi risentiti o si ridestavano se erano interrotti e sospesi. [] Nel mio caso lacqua non poteva essere sostituita con successo alla saliva. [E. Valli, Lettera XI, pag. VI.] Queste nuove esperienze sembravano, in effetti, non lasciare pi alcun dubbio, e molti scienziati passarono dalla parte di Galvani, come ebbe a dichiarare lo stesso Volta:

A RISPOSTA DEI GALVANIANI E LA PRONTA REPLICA DI VOLTA. Nel corso del 1794 Galvani e i sostenitori delle sue ipotesi pubblicarono nuove esperienze che sembravano capovolgere la situazione.100 Essi non solo furono in grado di ottenere in diverse circostanze le contrazioni della rana con un arco costituito da un solo conduttore omogeneo, ma semplicemente mettendo direttamente a contatto il nervo crurale con il muscolo della gamba.

Lamine simili e dissimili per dimostrare le contrazioni violente o deboli, o linerzia della rana preparata e posta in contatto con esse, mentre un filo metallico compie il circuito elettrico (dallEdizione Nazionale delle Opere di Volta, Volume I, Memoria seconda sullelettricit animale, 14 maggio 1792). 136 ALESSANDRO VOLTA: LUOMO
E LO SCIENZIATO

Ma che? saranno anche i conduttori non metallici, i conduttori liquidi, o contenenti in qualsisia modo umore, che chiamo conduttori di 2a classe, saranno anch'essi combinati fra loro soli, eccitatori, come lo sono i metalli conduttori di 1a classe combinati assieme a quelli di 2a? Godranno anche tali conduttori di 2a classe dellistessa virt? S certo; ma in grado molto inferiore, cedendo per tal riguardo ai conduttori metallici, come cedono loro anche rispetto a tal facolt conduttrice. [] Esse (esperienze) mostrano soltanto, che sono io andato troppo innanzi asserendo, che non si potrebbe mai collapplicazione di soli conduttori umidi, ossia di 2a classe, senza lintervento cio di alcun metallo o conduttore di 1a classe, eccitare le convulsioni nelle rane. [Op. I, p. 297] la diversit de conduttori che necessaria, indipendentemente se siano essi metalli o conduttori umidi. Ed ecco cos geneDIBATTITO CON

Infatti, in particolare negli esperimenti del Valli era fondamentale la presenza di un conduttore liquido, sangue o saliva, tra il nervo e il muscolo. Era quindi possibile che si creasse un flusso di fluido elettrico anche per il contatto di due conduttori umidi diversi (o di seconda specie, come li chiamer successivamente lo stesso Volta), con un conduttore liquido, in questo caso il nervo, il muscolo e la saliva o il sangue.

Ma non fu cos! La creativit dello scienziato comasco e soprattutto la sua ferma convinzione di essere nel giusto, lo portarono ad utilizzare quelle stesse esperienze per avvalorare e generalizzare le proprie ipotesi. Cos ho conchiuso sono gi tre anni circa, e cos sostengo ancora, torno a ripetere, a fronte delle nuove mentovate sperienze del Dr. Valli, ed altre di simil fatta; le quali con tutta lapparenza favorevole alla teoria di Galvani, per cui furono avidamente abbracciate da suoi partigiani, che ne menarono gran rumore; vedremo che esaminate in tutte le loro circostanze e aggiunte, moltiplicate e variate come si conviene, comprovano anzi evidentemente lopinione mia, e non lasciano a quellaltra pi alcun appiglio o risorsa. [Op. I, p. 290]

[] dopo che dalla maggior parte de Fisici, massime oltramontani, erasi adottata la mia opinione, [] che riconosce bens nelle sperienze di cui si tratta, una vera elettricit, ma elettricit meramente artificiale ed estrinseca, mossa cio da conduttori acconciamente applicati; risvegliossi di nuovo qui in Italia, e crebbe pi che mai il fermento delle contrarie opinioni in occasione che si pubblicarono nellautunno scorso con un opuscolo del Dr. Eusebio Valli delle nuove interessanti sperienze in soccorso del primo ormai abbandonato sistema []; non solo, dico, parvero tali sperienze favorire grandemente siffatta ipotesi, altronde bella e seducente, proposta dal prefato illustre Professor Bolognese adottata e difesa contro le forti mie obbiezioni da Aldini suo nipote e collega, e da altri seguaci non pochi; ma sembrarono dimostrarla evidentemente, e porla fuori dogni dubbio; e s ne imposero a molti, e tiraronli di nuovo agli stendardi Galvaniani quando gi soscritto aveano, o stavano per soscrivere alla mia sentenza affatto diversa. [Op. I, p. 288]

DAL

GALVANI

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In uno scritto del 1796 Volta riporter a questo riguarda una esperienza senzaltro curiosa. Riempite una tazza di stagno con acqua di sapone, con latte di calce, o meglio con una lisciva discretamente forte, indi avendo impugnata codesta tazza con una od ambedue le mani umettate dacqua semplice, intingete lapice della lingua nel liquore: vi far sorpresa linaspettata sensazione, che prover la vostra lingua di un sapore acido al contatto del liquore alcalino. [Op. I, p. 395] 102 difficile dire quando Volta abbia modificato la propria interpretazione sullorigine della forza motrice. In una lettera del 1801 a uno scienziato francese (Monge?) nella quale viene riportata parte della lettera a Banks del marzo 1800, in una lunga introduzione storica in nota, si legge: Egli fu verso la met dellanno 1796, che giunsi ad ottenere codesti segni [sensibili allelettrometro], merc il semplice mutuo contatto primieramente di metalli diversi tra loro. [Op. II, p. 32n ]. Volta ne parl la prima volta nella seconda lettera a Green scritta nellAgosto (il giorno non specificato), mentre nella prima lettera, sempre a Green, del 1 Agosto presentava ancora le classiche esperienze, ignorando il ruolo del contatto metallo-metallo. Inoltre probabile che fosse venuto in possesso del Duplicatore di Nicholson solo verso la met di Agosto. Infatti da una lettera del suo tecnico, lAbate Re, del 14 luglio si apprende: Secondo lintelligenza ella stata servita dentro un mese circa della nuova macchinetta del Duplicatore Elettrico a molinello; ella costrutta, e credo sar a suo piacimento, ma non ho mai in questi tempi ritrovata occasione di farcela avere. [Ep. III, p. 293]. E Volta, che si trovava a Como, in quanto lUniversit era stata chiusa alla fine di aprile per gli eventi bellici, fece un viaggio a Pavia solo: avanti la met di Agosto [] per vedere come e quanto fossero stati danneggiati i mobili, panni, libri ec., lasciati nel suo appartamento. [Ep. III, p. 321]
101

Con questa nuova ipotesi veniva spiegata anche lesistenza di contrazioni in presenza di un solo metallo, purch nel punto di contatto con la rana fosse presente un altro conduttore di seconda classe, come molte esperienze avevano mostrato.101

ralizzato il principio, che in ogni combaciamento di conduttori diversi nasce unazione, che d mossa pi o meno al fluido elettrico, tantoch ove compiasi il circolo da tre appunto quali essi sieno, purch diversi, una qualche corrente, o mediocre, o debole, o debolissima di esso fluido viene sempre incitata. Inerendo al quale principio, o legge generale da me scoperta, e che tutto concorre a stabilire, invece di restringerci a dire, come per lo passato, che il fluido elettrico messo in corrente ogniqualvolta due conduttori metallici diversi comunicando fra loro o immediatamente o per altri metalli, combaciano e prendon di mezzo uno o pi conduttori umidi, ossia della 2a classe, continui; diremo semplicemente e in generale: ogniqualvolta uno o pi conduttori continui di questa 2a classe sinterpongono a due diversi e tra loro, e col corpo che combaciano; lasciando fuori il termine metallici, che pone una certa limitazione non troppo giusta, oppure cambiando le parole conduttori metallici diversi in conduttori diversi, massime metallici, o di 1a classe; col quale massime e si conserva la prerogativa, che fin nelle prime Memorie ho attribuita a tali conduttori di 1a classe, di essere cio eccitatori, o motori che dir si voglia, per eccellenza. [Op. I, p. 300].

Fin qui per Volta, pur essendo riuscito a reinterpretare in suo favore tutte le esperienze dei Galvaniani, non aveva prodotto nuovi elementi, n si era potuto staccare dalla necessit di assumere un corpo organico (rana, lingua) come rilevatore delle piccolissime correnti elettriche messe in gioco dall'ipotizzato contatto eterogeneo tra conduttori. La situazione era quindi di indecidibilit tra le due ipotesi. Come dichiar chiaramente lo stesso Galvani: Egli [Volta] vuole questa elettricit la stessa che quella comune a tutti i corpi; io, particolare e propria dellanimale: egli pone la causa dello sbilancio negli artifizi che si adoprano, e segnatamente nella differenza dei metalli; io, nella macchina animale: egli stabilisce tal causa accidentale ed estrinseca; io, naturale ed interna: egli in somma tutto attribuisce ai metalli, nulla allanimale; io, tutto a questo, nulla a quelli, ove si consideri il solo sbilancio. [OG. p. 429]
A TENSIONE DI CONTATTO. Nel 1796 Volta riusc a superare in gran parte le varie difficolt, modificando la propria teoria sullorigine della forza elettromotrice prodotta dallarco bimetallico102 e dimostrando, con mezzi fisici, la presenza di una tensione elettrica direttamente al contatto dei due metalli eterogenei tra di loro. Egli nasce dunque dal contatto mutuo dellargento per esempio collo stagno una forza per cui il primo d del fluido elettrico, il secondo lo riceve, largento tende a versarne, e ne versa nello stagno, ecc. Questa forza o tendenza produce, se il circolo altronde compto per mezzo di conduttori umidi, una corrente che va giusta la direzione sopra indicata dallargento

L
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ALESSANDRO VOLTA: LUOMO

E LO SCIENZIATO

Lultima versione di questi esperimenti, la seguente. Presi due piattelli metallici103 di materiale diverso e dotati di manico isolante, si pongono in contatto tra di loro. Separatili, si porta uno di essi in contatto con il disco inferiore dellelettroscopio condensatore, mentre quello superiore rimane appoggiato sopra, ed messo a terra mediante un filo metallico. Distaccato il piattello e alzato il piatto del condensatore, le foglioline dellelettroscopio divergono rivelando lesistenza di una carica elettrica, di cui possibile anche stabilirne il segno. [Op., Vol. I, p.561]

Il problema non era quindi solo dinamico, per cui erano necessari strumenti in grado di rivelare una corrente elettrica (che il quel momento erano solo di tipo organico) ma anche statico. La tensione che si genera al contatto dei due metalli pu essere allora messa in evidenza mediante un tradizionale elettroscopio, purch estremamente sensibile. E Volta possedeva questo strumento, il suo elettroscopio condensatore. In questo modo egli pot mettere in evidenza la debole tensione statica che si genera al contatto di due metalli eterogenei.

allo stagno, e da questa per la via del conduttore o conduttori umidi ritorna allargento per ripassare nello stagno ecc.:b se il circolo non compto, se i metalli trovansi isolati, una accumulazione di detto fluido elettrico nello stagno a spese dellargento; una elettricit cio positiva, ossia in pi nel primo, ed una negativa, ossia in meno nel secondo; una elettricit picciola vero, e al di sotto di quel grado che richiederebbesi per dare segno ai comuni elettrometri; ma che pure sono giunto finalmente a rendere, pi che non avrei sperato, sensibile. [Op. I, p. 419]

Volta pot cos concludere: Ecco in che consiste tutto il secreto, tutta la magia del Galvanismo. Ella semplicemente unelettricit artificiale, che vi giuoca mossa dai contatti di conduttori diversi.[] N tale virt compete ai soli metalli, o conduttori di prima classe, come avrebbe forse potuto credersi, ma a tutti generalmente, pi o meno secondo la varia lor natura e bont. Attenetevi a questi principi e voi spiegherete chiaramente tutte le esperienze fatte fin qui; senza dover ricorrere ad alcun altro principio immaginario duna elettricit animale propria e attiva degli organi. [Op. I, p. 413] Lo studio della tensione di contatto tra due o pi metalli tra loro collegati in circolo condusse Volta a scoprire quella che oggi noi chiamiamo seconda legge delleffetto Volta. Questa legge fu enun-

Conformi intieramente a ci sono i seguenti versi di un mio collega e amico (a cui io avea mostrate e spiegate le allora novissime sperienze del Galvanismo) in un elegantissimo suo Poemetto. Chiude egli dunque cos la bella e vivace pittura che ne fa: E quindi in preda a lo stupor ti parve / Chiaro veder quella virt, che cieca / Passa per interposti umidi tratti /Dal vile stagno al ricco argento, e torna / Da questo a quello con perenne giro (Mascheroni. Invito a Lesbia Cidonia, Milano, 1793). Nota dello stesso Volta. Mascheroni, come risulta dal gi citato diario Mangili, partecipava spesso agli esperimenti di Volta, ma curioso il fatto che questi versi furono scritti quando ancora Volta pensava che la corrente elettrica si generasse nel contatto dei singoli metalli con il conduttore umido, cio la rana (cfr. la relazione di A. Gigli Berzolari a p. 19 di questo volume). 103 Volta utilizz per la prima volta dei piattelli metallici, invece delle usuali verghe con le quali realizzava il contatto bimetallico, nella stessa lettera al Green nella quale presentava la sua nuova teoria della tensione di contatto: Abbiansi delle lastre o piattelli di diversi metalli dargento, dottone, di ferro, di piombo, di stagno, di zinco, ec. del diametro di 3 pollici circa. Non di gran vantaggio che sieno pi grandi; ma sarebbe troppo svantaggioso se fossero molto pi piccioli. Questi piattelli debbono potersi montare sopra piedi o colonnette isolanti. [Op. I, p. 423].
b

+
DAL GALVANI
ALLINVENZIONE DELLA

PILA 139

Tensione di contatto tra due metalli: a) circuito chiuso; b) circuito aperto.

DIBATTITO CON

Un particolare di questo esperimento, non sufficientemente evidenziato, consisteva nel fatto che le contrazioni, non sempre presenti, si presentavano invece sempre e con particolare forza quando uno dei contatti avveniva con lestremo reciso del nervo. Ritorneremo su questo particolare, quando parleremo, sia pure brevemente, degli esperimenti di Matteucci del 1839 ( 4.1), che diedero inizio allelettrofisiologia, anche se Du Bois-Reymond (1848) vide in questultimo esperimento di Galvani lesperimento capitale dellelettrofisiologia.
104

In questa pagina: Parte della Memoria seconda sullelettricit animale, 14 maggio 1792. Schizzi di strumenti utilizzati nelle esperienze con le rane (Cart. volt. K 13_, Istituto Lombardo). A fronte: Descrizione della solita maniera con cui Galvani preparava le rane (Autografo di Luigi Galvani).

ciata per la prima volta nel novembre 1801, in occasione della presentazione della Pila allInstitut de France. Essa presentata come una necessaria conseguenza della propriet che hanno i metalli di poter essere ordinati secondo la loro virt di spingere o tirare il fluido elettrico. [] Posto a immediato contatto qualsivoglia metallo con qualunque altro, la forza, con cui viene spinto il fluido elettrico, agguaglia esattamente la somma delle forze dei metalli intermedj ossia compresi nellindicata serie, o scala graduata fra quello e questo, cosicch sianvi o non sianvi tali metalli intermedj nellapparato da noi composto, si frappongano tutti ai due che ne formano glestremi, o alcuno solamente vi entri di mezzo, e in qualsisia ordine o serie, gli come non se ne frapponesse nessuno, e la forza elettrica, che risulta, sempre la medesima, n minore cio, n maggiore di quella che si dispiega, ove vengano a contatto immediato il primo e lultimo. [Op. II, p. 61]
LI ULTIMI ESPERIMENTI DI

GALVANI. Ancora una volta Galvani non si dette per vinto. In quello stesso anno scrisse cinque Memorie sullelettricit animale indirizzate allo Spallanzani, da sempre sostenitore delle sue teorie e, negli ultimi anni critico severo, e spesso anche maldicente, di Volta. In queste Memorie, dopo aver cercato un possibile compromesso, avanzando lipotesi della presenza di due distinte elettricit una animale e una comune, che si potevano manifestare congiuntamente o separatamente nei vari esperimenti, present nuovi esperimenti con i quali riusc a ottenere contrazioni nelle due gambe completamente separate di una rana facendo toccare tra di loro i relativi nervi (cfr. figure a p. 132 e p. 133).104

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ALESSANDRO VOLTA: LUOMO

E LO SCIENZIATO

Saranno questi gli ultimi scritti di Galvani, giacch egli morir l'anno successivo.106 Ma anche per Volta la situazione non si presenter tranquilla. Allinizio del 1799, con il ritorno degli austriaci in Lombardia, lUniversit verr chiusa e tutti i docenti dimessi; Volta si rifuger a Como, dove con i pochi mezzi a sua disposizione,107 verso la fine dello stesso anno, realizzer la Pila.
A REALIZZAZIONE DELLA PILA. Mentre dagli scritti e dalle lettere anteriori al 1797, stato possibile ricostruire, come abbiamo visto, tutto lo sviluppo del pensiero scientifico di Volta dal 1792 al 97, ci mancano invece informazioni precise su come egli sia arrivato tra il 78 e il 79 a rendere pi cospicui gli effetti elettrometrici delle singole coppie di metalli eterogenei, riuscendo a sommarli tra di loro. Tutti i richiami alla realizzazione della Pila sono sempre vaghi e sfuggevoli.

Or quale eterogeneit potr qui richiamarsi in aiuto delle insorte contrazioni allorch i soli nervi vengono a contatto? Si ricorrer forse allo stimolo che soffrono i nervi nella caduta delluno sullaltro. Ma perch percuotendo uno de medesimi nervi sopra un arco assai pi duro e aspro fatto di materia coibente, non si ottengono le contrazioni? []. Sembrami pertanto che si possa stabilire, che avvi una serie di contrazioni che si ottengono senza stimolo, senza metallo, e senza il minimo sospetto di eterogeneit, e prodotte dunque da un circolo di elettricit intrinseca allanimale e naturalmente sbilanciata. [OG, p. 439]105

Un primo accenno si trova nellintroduzione storica dello scritto del maggio 1801, gi citato; dopo aver a lungo richiamato e

105 La reazione di Volta fu particolarmente pesante. Senza entrare nel merito scientifico dellesperimento, accus Galvani di non aver letto i suoi ultimi lavori: Son persuaso, che Galvani ignorava tali sperienze affatto decisive, quando pubblic la sua ultima Opera poco dopo la met, dello stesso anno 1797: n io voglio fargli carico di questo. Ma ignorava egli ancora ci che il Volta aveva esposto, e lungamente ragionato nella sua 3.a Lettera allAb. Vassalli, pubblicata nellistesso Giornale Pavese al principio del 1796. Pare veramente, che lo ignorasse,[] E confessava che lo aveva molto sorpreso e quasi scandalizzato la sicurezza con cui Galvani, a fronte di tutto ci, sostiene ancora la sua prima opinione affatto inconciliabile, [] Or, questo negare ai metalli qualsisia virt o potere di sbilanciare il fluido elettrico, ci che mi ha ferito, contraddicendo, non solo a tanti argomenti e prove moltiplicate sul soggetto del Galvanismo, ma a fatti ben anche, e sperienze dirette, indipendentemente dal Galvanismo. [Op. I.p.530] 106 Scosso da penosi travagli morali e fisici, sopraggiunti negli ultimi anni di vita, il 4 dicembre 1798 si spegneva [Luigi Galvani], lacrimato e rimpianto da tutti; da tutti lodato per la sua dottrina, per la sua integrit morale; da tutti ammirato per la fede cristiana che lo aveva sorretto fino alla morte. G. Polvani, op. cit., p.339 107 Non deve meravigliare il fatto che Volta abbia potuto realizzare la Pila

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DIBATTITO CON

GALVANI

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nella propria abitazione di Como. Anche a Pavia, Volta aveva svolta la massima parte delle ricerche sullelettricit animale nella sua abitazione. Inoltre la costruzione di una pila tecnicamente molto semplice. Vale a questo proposito quanto scrisse Bozzi Granville nella gi citata autobiografia, riferendosi a quello che successe non appena Volta present a lezione la sua Pila. Immediatamente, il primo giorno di vacanza, gli studenti che avevano pi disponibilit degli altri si diedero da fare a procurarsi da casa un certo numero di soldi, che furono accuratamente lavati, ed un ugual numero di lire. Successivamente essi tagliarono dalle loro tele di lino dei pezzi rotondi, della dimensione delle monete, che vennero imbevuti di sale ed acqua, e cos vennero costruite delle pile voltaiche, per produrre e studiare i fenomeni visti, imitando in tale contesto lesempio del nostro professore. 108 La storia di questo lavoro singolare: Il Volta infatti stese questo voluminoso fascicolo per un concorso di 90 zecchini bandito il 1 luglio 1805 dalla Societ italiana delle Scienze che allor fioriva a Modena e contava 40 membri: il quesito proposto era: Esporre con chiarezza, con dignit e senza offesa di alcuno, la questione sul Galvanismo fra gli egregi nostri soci sig. Giovanni Aldini e sig. Alessandro Volta. Le memorie presentate furono tre: quella segnata col n. II collepigrafe: non plures admittendae sunt caussae quam quae verae sunt, et phaenomenis explicandis sufficiunt. Newton: la nostra in discorso: fu consegnata dal Volta al dott. Baronio suo scolaro e amico: perch questi siccome opera sua la inoltrasse pel concorso. Il Baronio inoltr la copia col proprio nome nella busta chiusa alla Societ di Modena []. Ritornata la memoria al Baronio pass nelle mani del Configliachi, che la pubblic.[] alla morte del Baronio facendosi bello, se non della memoria, certo delle note che esse pure sono in gran parte del Volta stesso. (Alessandro Volta jr., La Storia e la Teoria Voltiana nelle odierne pubblicazioni. Milano, 1892). 109 Come lo stesso Volta precisava in un successivo lavoro in terza persona: Giova qui richiamare che gli organi elettrici della Torpedine consistono in un aggregato di molti prismetti, o canali membranosi, in ciascuno de quali trovasi una serie numerosa di piccoli diaframmi, o pellicole applicate, e sovrapposte le une alle altre; come appunto le laminette, o dischi metallici negli apparati a colonna del nostro VOLTA. La differenza in ci solo che quelle laminette non sono metalliche come queste. Ma se anche i conduttori umidi, o di 2. classe, sono motori di elettricit, come esso VOLTA ha provato, sebben debolissimi in generale; e se poi fralle sostanze animali ve ne possono essere di abbastanza attivi, come egli presume, una tal differenza non distrugger il parallelo. [Op. II, p. 226n]

Era evidente, che nulla avrebbe potuto ottenere costruendo tal apparato di soli metalli, sovrapponendo es. gr. ad una lamina di argento una di zinco, a questa una seconda dargento poi una seconda di zinco e cos di seguito; attesoch le forze con cui largento spinge il fluido elettrico nello zinco, si controbilancerebbero, largento inferiore spingendo di gi in su verso lo zinco, ed il superiore di su in gi verso il medesimo, ed egualmente. [] Era pertanto la cosa in certo modo disperata, e pass qualche anno prima chei trovasse alcuno espediente. Quando alla fine gli sugger quello, che forse lunico, dinterpolare cio le coppie di metalli ben assortiti e farle comunicare luna allaltra, per mezzo di uno strato umido, ossia conduttore di seconda classe ponendo v. gr. argento, zinco, e strato umido; poi di nuovo argento, zinco, e strato umido; e cos di seguito per quella serie che piacesse; a ci lo determin il riflettere, che lazione de conduttori umidi coi metalli, che combaciano, essendo comunemente piccolissima, come avea trovato, sarebbe stata ben lungi dal poter controbilanciare quella de detti metalli tra loro; e poco o nulla lavrebbe alterata, sia rinforzandola, sia indebolendola. [Op. II, p. 225]

Qualche particolare in pi si trova in una Memoria, pubblicata nel 1814 da Piero Configliacchi, suo successore sulla cattedra di Fisica, ma probabilmente scritta dallo stesso Volta in terza persona tra il 1803 e il 1806:108 Ma non contento [egli] pens ai mezzi di accrescere realmente la forza od intensit della sua elettricit metallica [] in guisa di poter far dare allelettrometro de segni ben marcati a dirittura, senza punto aver bisogno di Condensatore [], e se fosse possibile, di ottenere anche la scintilla, delle commozioni nella braccia, ec.; e rinvenne alfine sul cadere dellanno 1799 quellartifizio, il quale non che appagare, super di molto la sua aspettazione. Ognuno gi comprende essere questo il nuovo suo apparato Galvanico, o a dir pi giusto, elettrico, che ha fatto tanto rumore in tutta lEuropa ed occupa anche in oggi un gran numero di Fisici di Chimici, e di Medici.

descritto le misure effettuate a partire dal 1796 con lelettroscopio condensatore sulla tensione di contatto tra metalli diversi, concludeva: Due anni dopo, cio nel 1798, ritornai ancora sopra queste sperienze, chio avea mostrato in quellintervallo di tempo a un gran numero di persone curiose di tali cose. [] il successo di queste sperienze era gi pi che soddisfacente e in certo modo compito; pure io sperava sempre di andare pi lungi moltiplicandole, e variandole in molte maniere; come infatti pervenni verso la fine del 1799 a dei risultati se non pi decisivi, che gi lo erano abbastanza i primi, pi sorprendenti, certo, e molto pi istruttivi, sotto vari rapporti; e a quelli fra gli altri, che fanno il soggetto del presente scritto [relativo alla costruzione e al funzionamento della Pila]. [Op II, p. 32n]

possibile che lidea di sovrapporre le singole coppie di dischi metallici, in particolare di rame e di zinco, intervallandole con uno strato di cartone inumidito con acqua salata o acidulata, gli sia stata suggerita dalla lettura di alcuni studi sulla struttura anatomica dellorgano elettrico della torpedine.109
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E LO SCIENZIATO

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Questa tesi, avvalorata dalle parole stesse di Volta, che nellautunno del 1800, in una lettera a Brugnatelli, ribadendo quanto gi affermato nella comunicazione del 20 marzo alla Royal Society di Londra, scriveva [il] mio nuovo apparato, che chiamo Organo elettrico artificiale per essere fondato sopra i medesimi principj, e simile anche nella forma, secondo la sua prima costruzione, allOrgano naturale della torpedine [Op. II, p. 2], trova un ulteriore conferma nella epigrafe apparsa nella gi citata opera di Volta, edita a cura di Pietro Configliacchi nel 1814, ancora vivente Volta, e successivamente riportata sotto il busto dello scienziato, posto nellaula Volta dellUniversit di Pavia
ALEXANDER VOLTA, IN RE ELECTRICA PRINCEPS VIM RAIAE TORPEDINIS MEDITATUS NATURAE INTERPRES ET AEMULUS

La realizzazione della Pila avvenne, come abbiamo gi visto, verso la fine del 1799 e Volta ne diede notizia mediante una lettera inviata, sempre da Como, il 20 marzo 1800 a Sir Joseph Bank, Presidente della Royal Society.110 Questa lettera non , senza dubbio, uno degli scritti migliori dello scienziato. Come egli stesso ebbe a scrivere, si trattava di uno scritto [] composto di varj frammenti accozzati senzordine, e che lasciava delle lacune, tolti da un Mmoire beaucoup plus tendu che non avevo ancora potuto finire [Op, I, p. 587], scritto come ho potuto in una lingua, che non la mia, cio la Francese, per essere questa meglio intesa dagli esteri che lItaliana. [Op. II, p. 15] .

110 On the electricity excited by the mere contact of conducting substances of different kinds in a letter from mr. Alexander Volta f. r. s. professor of natural philosophy in the University of Pavia, to the rt. hon. sir Joseph Banks bart. k. b. p. r. s. La lettera, scritta in francese, venne letta il 26 giugno del 1800 e pubblicata nella versione originale con il solo titolo in inglese in Phil. Trans. 1800, part I, p. 403. (Op. I, p. 562-582). Una traduzione inglese venne successivamente pubblicata nel Phil. Mag. Vol 7, 1880, p.289. La traduzione italiana che si utilizza in questo articolo tratta dal volume A. Volta: On the electricity excited by the mere contact of conducting substances of different kind (Hoepli ed., 1999, p. 79), dove, oltre al testo originale e alla traduzione italiana riportata anche la traduzione inglese del 1880 e una traduzione in tedesco del 1899 (cfr. pi avanti).

Razza comune e marmorizzata, torpedine o pesce elettrico (da R. Lydekker, The Royal Natural History, Londra 1896, Vol. V). Sotto: Organo elettrico della torpedine (da una tavola di John Hunter) e un esempio di pila biologica (da Claude Bernard).

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DIBATTITO CON

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Esemplari di Pila (Sala Casartelli, o dei Nobel, Istituto Carducci, Como). Sotto: minuta della lettera di Volta a Joseph Banks (Istituto Lombardo) e due esemplari di Pile ottocentesche, di cui la seconda con custodia da viaggio (Tempio Voltiano, Como).

[] l'apparecchio di cui vi parlo, e che vi meraviglier senza dubbio, non che l'accozzamento di un numero di buoni conduttori di differente specie, disposti in un certo modo; 30, 40, 60 pezzi, o pi, di rame, o meglio d'argento, applicati ciascuno ad un pezzo di stagno, o, il che molto meglio, di zinco, e un numero uguale di strati d'acqua, o di qualche altro umore che sia miglior conduttore dell'acqua semplice, come l'acqua salata, la lisciva, ecc., o dei pezzi di cartone, di pelle ecc., bene imbevuti di questi umori: questi strati interposti a ogni coppia o combinazione dei due metalli differenti, una tale successione alternata, e sempre nel medesimo ordine, di queste tre specie di conduttori, ecco tutto ci che costituisce il mio nuovo strumento; che imita, come ho detto, gli effetti delle bottiglie di Leida, o delle batterie elettriche, procurando le medesime commozioni di queste; esso in verit, rimane molto al di sotto delle attivit delle dette batterie caricate ad un alto livello, quanto alla forza e rumore delle esplosioni, alla scin-

Lo scritto, dopo un breve cenno allelettricit generata dal contatto di metalli eterogenei, presenta una prima sommaria descrizione del nuovo apparato, che per gli effetti da esso prodotti, pu essere paragonato ad una bottiglia di Leida debolmente carica.

Probabilmente la necessit di rendere pubblica la nuova invenzione il pi presto possibile, lo convinse a inviare un primo scritto, ripromettendosi una successiva memoria organica che per non apparve mai.

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ALESSANDRO VOLTA: LUOMO

E LO SCIENZIATO

tilla, alla distanza alla quale pu effettuarsi la scarica, ecc., eguagliando solamente gli effetti di una batteria caricata a un grado assai debole, una batteria che tuttavia ha una capacit immensa; ma d'altronde sorpassa infinitamente la virt e il potere di queste medesime batterie, nel fatto che non ha bisogno, come quelle, [405] di essere caricato prima, per mezzo di una elettricit estranea, e nel fatto che capace di dare la commozione tutte le volte che lo si tocchi convenientemente, qualunque sia la frequenza di questi toccamenti. [p. 565]111 questa la grande novit e potenzialit del nuovo apparato: la possibilit, cio, di erogare con continuit una corrente elettrica. Infatti gli apparecchi esistenti erano in grado di fornire scariche elettriche, anche molto pi intense, ma dovevano essere ogni volta ricaricati. E prosegue dando al suo dispositivo un primo nome.

111 Le citazioni si riferiscono al testo originale in francese, riportato nel volume Op. I

Questapparecchio, simile nella sostanza, come far vedere, e proprio come lho costruito, pure nella forma, allorgano elettrico naturale della torpedine, dellanguilla tremante, ecc. assai pi che alla bottiglia di Leida e alle batterie elettriche conosciute, questo apparecchio, dico, vorrei chiamarlo Organo elettrico artificiale. E in verit non esso, come quello, composto unicamente da corpi conduttori? non esso, del resto, attivo di per se stesso, senza alcuna carica precedente? Senza il soccorso d'una qualunque elettricit eccitata da alcuno dei mezzi conosciuti finora; in azione incessante e senza tregua; capace infine di dare ad ogni momento commo-

Schizzo schematico della Pila a corona di tazze nella lettera a Marsilio Landriani, post marzo 1801 (Autografo di Volta, Cart. volt. J78 verso, Istituto Lombardo) ed esemplare di Pila a corona di tazze (Tempio Voltiano, Como). DAL
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112 In uno scritto successivo riferir di aver ideato anche un terzo tipo di apparato: Vi far dunque solamente cenno di una terza forma che immaginai ed eseguij dopo lapparato a Colonna e prima di quello a bicchieri; ed di molte picciole coppe di rame stagnate di dentro con stagnatura di rame e zinco a dosi presso a poco eguali. [Op. II, p. 22] E ancora Alcuni Inglesi invece dellapparato a corona di tazze ne usano un altro non molto diverso, che chiamano Trog-Apparat, e che consiste in una vaschetta quadrilunga di legno intonicato di mastice divisa in una serie di celle da lamine metalliche doppie, aventi cio luna faccia dargento, o rame, laltra di zinco, riempiendo poi tali celle dacqua salata, ec. Questa costruzione imita anchessa assai bene gli organi elettrici della Torpedine, se, come possiamo credere, la serie numerosa di pellicole tenute in que canaletti membranosi, che compongono tali organi, non si toccano fra loro, ma lasciando qualche interstizio fra luna e laltra formano altrettante cellette ripiene alluopo di umore qualsiasi. [Op. II, p. 227] 113 E interessante notare come Volta, avendo realizzato per la prima volta un circuito elettrico con due conduttori in parallelo, abbia intuito le leggi della corrente elettrica.

Segue una descrizione pi dettagliata e particolareggiata sul modo di procedere per costruire il nuovo apparato e si passa quindi a parlare degli effetti che si possono ottenere da un apparecchio cos costruito, ancora troppo piccolo per dei grandi effetti. Si tratta prevalentemente di effetti di tipo fisiologico, quali pizzicore o commozione nelle articolazione, anche se mediante un condensatore possibile ottenere una scintilla o dei segni ad un elettrometro. In tutti i casi sono necessarie molte precauzione affinch i contatti siano i migliori possibili. Tuttavia se invece di un solo apparato se ne utilizzano due o tre, tra loro collegati in serie, gli effetti ottenibili possono eguagliare e sorpassare ancora quelli della torpedine e dellanguilla tremante. Si ritorna brevemente sulla costruzione dellapparato, proponendo questa volta di chiamarlo, sulla base della sua forma, apparecchio a colonna (appareil colonne). Viene quindi descritta una seconda possibile disposizione, che viene chiamata a corona di tazze (couronne de tasses).112

zioni pi o meno forti, secondo le circostanze, commozioni che raddoppiano a ogni contatto, e che, ripetute cos con frequenza, o continuate per un certo tempo, producono lo stesso intirizzimento delle membra che fa provare la torpedine, ecc.? [p. 566]

La descrizione di una serie di esperimenti, non meno istruttivi che divertenti, condotti con questultima disposizione permise a Volta di spiegare come potrebbero operare, nellacqua, i pesci elettrici. In un bacino pieno di acqua, nel quale sono immersi due fascette metalliche in contatto con i poli della Pila, si introducono due dita, una per ciascuna mano in contatto o molto vicino ai poli della pila. Ora si potr essere sorpresi, che in questo cerchio la corrente elettrica, avendo il suo passaggio libero attraverso una massa dacqua non interrotta, in questacqua che riempie il catino, abbandoni questo buon conduttore per gettarsi, e proseguire il suo corso, attraverso il corpo della persona che tiene le sue mani immerse in questa stessa acqua, facendo cos un pi lungo tragitto. Ma la sorpresa cesser, se si riflette, che le sostanze animali vive e calde, e soprattutto i loro umori, sono in generale conduttori migliori dellacqua. Dunque il corpo della persona che tuffa le mani nell'acqua, offrendo un passaggio pi facile che non questacqua al torrente elettrico, questi deve preferirlo, per quanto un po pi lungo. Del resto siccome il fluido elettrico, allorch deve attraversare in massa dei conduttori che non sono perfetti, e segnatamente dei conduttori umidi, preferisce estendersi in un canale pi largo, o ripartirsi in molteplici, e prendere addirittura delle vie traverse, trovandovi meno resistenza che a seguire un solo canale, bench pi corto, fa al caso nostro che una parte del torrente elettrico la quale, discostandosi dallacqua, prende questa nuova via della persona, e la percorre da un braccio allaltro: unaltra parte pi o meno grande passa attraverso l'acqua del catino. Ecco la ragione per cui la scossa che si prova molto pi debole di quando la corrente non ripartita, quando la persona fa da sola la comunicazione da un arco all'altro, ecc. [p. 573]113
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E LO SCIENZIATO

Nessun richiamo quindi in tutta la lettera al funzionamento fisico dellapparato. Sembra che Volta abbia voluto limitarsi a presentare il suo apparato, in grado di produrre una corrente continua e perpetua, e servirsene subito per negare lesistenza di ogni possibile corrente elettrica di origine animale; infatti, anche quella generata dai pesci elettrici prodotta da una pila biologica, interna allanimale, costruita attraverso il contatto di conduttori organici di seconda specie, separati da un umore liquido. A qual elettricit dunque, a quale strumento deve essere paragonato questo organo della torpedine, dell'anguilla tremante ecc.? A quello che io ho costruito, secondo il nuovo principio di elettricit che ho scoperto qualche anno fa, e che le mie esperienze successive, soprattutto quelle che mi occupano presentemente, hanno cos bene confermato, ossia che i conduttori sono, in certi casi, anche motori di elettricit, nel caso di mutuo contatto tra essi, di differente specie ecc.; a questo apparecchio, che io ho chiamato Organo elettrico artificiale e che, essendo in fondo la stessa cosa dell'organo naturale della torpedine, gli rassomiglia anche per la forma, come ho gi esposto.

La lettera finisce con la presentazione dellipotetica struttura anatomica e funzionale dellorgano elettrico della torpedine. In questa trattazione Volta richiama i lavori di William Nicholson (1753-1816) sullorigine dellelettricit delle torpedine, le cui ipotesi ritiene ormai sorpassate, alla luce delle nuove scoperte. Cos, dunque, questo organo formato unicamente da sostanze conduttrici, non pu essere paragonato n all'elettroforo o condensatore, n alla bottiglia di Leida, n a una qualunque macchina eccitabile, sia per sfregamento, sia per qualche altro mezzo capace di elettrizzare dei corpi isolanti, che si sono sempre creduti, prima delle mie scoperte, i soli originariamente elettrici. [p. 582]

Si passa quindi a presentare gli effetti fisiologici che lapparato, che adesso viene chiamato apparecchio elettro-motore (bisogna dare dei nuovi nomi agli apparecchi nuovi, non solo per la forma, ma anche per gli effetti o per il principio da cui essi dipendono), provoca sugli organi del gusto, della vista, delludito e del tatto. In questa parte della lettera, fin troppo dettagliata e in alcuni casi anche prolissa, si deve notare linsistenza con cui Volta parla del carattere continuo della corrente elettrica prodotta dalla Pila. Questa circolazione senza fine del fluido elettrico (questo moto perpetuo)114 pu parere un paradosso, pu essere inesplicabile: ma essa non peraltro meno vera e reale, e si tocca per cos dire con mano. [p. 576]

114 Se lorigine della corrente elettrica dovuta alla differenza di potenziale che si genera al contatto dei due metalli, come Volta credeva e continuer a credere, essa dovrebbe continuare a circolare, anche se ci porterebbe allassurdo di un moto perpetuo. In una lettera della primavera successiva ribadir: codesto mio Apparato, che dimostra con effetti cotanto manifesti di scosse ripetute senza fine e quanto si voglia frequenti, di pungimento e bruciore sulla pelle, ecc., lelettricit eccitata dal semplice mutuo contatto di conduttori diversi, specialmente metallici, e mossa incessantemente, ove continuino tali contatti. [Op. II, p. 15]

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DIBATTITO CON

GALVANI

ALLINVENZIONE DELLA

PILA

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* Si tratta anche del motto utilizzato dal Volta per individuare la gi citata memoria presentata nel 1805 allAccademia delle Scienze di Modena tramite il Baronio (vedi nota 108)

Non plures admittendae sunt causae quam quae verae sunt, et phaenomenis explicandis sufficiunt. (Newton)*

LATTIVIT

SCIENTIFICA DOPO LA

PILA

In effetti Nicholson era stato informato della realizzazione della Pila da Banks su richiesta dello stesso Volta. Alla fine della lettera spedita a Banks infatti Volta lo pregava di farla particolarmente conoscere ai colleghi Cavallo, Bennet e Nicholson, e invitarli a ripetere codeste [sue] sperienze, a moltiplicarle, e variarle.[Op. II, p. 7]
115

Gi nel maggio 1800, ancor prima che la lettera del 20 marzo venisse letta e data alle stampe (26 giugno), in Inghilterra Nicholson115 scopriva lelettrolisi dellacqua con una pila costruita utilizzando, per la fretta, mezze corone dargento. linizio della moderna elettrochimica; in pochi anni, grazie allelettrolisi, vennero scoperti un gran numero di nuovi elementi.

Il successo del nuovo strumento fu ovviamente strepitoso. Napoleone, membro dellInstitut de France, dopo aver assistito personalmente, nel 1801, alla presentazione da parte di Volta delle sue esperienze, volle solennemente premiarlo con la medaglia doro dellIstituto, nonostante qualche perplessit degli scienziati francesi sullinterpretazione voltiana del funzionamento della Pila.

NTRODUZIONE.

Minuta di un articolo sullelettrolisi dellacqua con schizzo del dispositivo utilizzato (Autografo di Volta, Cart. volt. J85, Istituto Lombardo).

Nel 1819 Hans Christian Oersted (1777-1851), osservando che la corrente elettrica fornita dalla pila in grado di produrre azioni magnetiche, gett le basi per la nascita dellelettrodinamica e dodici anni dopo Michael Faraday (1791-1867), con la scoperta dellinduzione elettromagnetica, realizz lunificazione di elettricit e magnetismo nella nuova branca dellelettromagnetismo, che trover successivamente la sua completa formalizzazione ad opera di James Clerk Maxwell (1831-1879).

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ALESSANDRO VOLTA: LUOMO

E LO SCIENZIATO

Le applicazioni tecnologiche non tardarono a venire. Nel 1865 Antonio Pacinotti (1841-1912) realizz la dinamo, generatore di corrente elettrica a spese di energia meccanica, e nello stesso tempo motore, in grado cio di compiere la trasformazione inversa, lenergia elettrica in energia meccanica. Da questo momento lenergia elettrica comincia a imporsi rispetto alle altre fonti di energia e diventa il modo migliore per trasportare lenergia a livello mondiale.

116 Si tratta di un galvanometro sensibilissimo che, grazie a una particolare disposizione delle bobine elettriche, elimina gli effetti dovuti al campo magnetico terrestre.

Con linvenzione della Pila non si parl quasi pi di elettricit animale, non tanto perch la Pila ne dimostrasse linesistenza, ma per la grande fama e notoriet acquistata dal suo pi acerrimo nemico. Si ricomincer a parlare di elettricit animale solo dopo trentanni con i lavori di altri due grandi scienziati italiani, Leopoldo Nobili (1784-1835) e Carlo Matteucci (1811-1868), quando la teoria voltiana del contatto aveva lasciato ormai il passo allinterpretazione chimica del funzionamento della Pila. Nel 1828, Nobili, per provare la sensibilit del proprio galvanometro astatico,116 realizz un circuito elettrico con una rana in serie al galvanometro. I due terminali dello strumento, come nei classici esperimenti di Galvani, toccavano rispettivamente il muscolo e il nervo della rana. Tuttavia egli interpret il passaggio di corrente come dovuto a un effetto termoelettrico tra i terminali dello strumento stesso, prodotto dalla diversa temperatura che si veniva a creare per una diversa velocit di evaporazione dei due tessuti. Nel 1839 Matteucci, ripetendo gli esperimenti di Nobili, riusc a

Ha inizio la rivoluzione tecnologica e la pila a combustibile, la versione moderna della Pila di Volta, costituir la fonte di energia pulita del futuro. Essa opera con lidrogeno e con lossigeno dellaria, producendo solo vapore acqueo; la sua efficienza energetica molto pi alta dei normali motori a scoppio, non ha parti mobili, non produce inquinamento e rumore.

A lato: Esperienza di Hans Christian Oersted sul rapporto tra correnti elettriche e campi magnetici. Sopra: Batteria di pile voltaiche realizzata da Oersted nel 1813 allcole Polytechnique di Parigi per ordine di Napoleone. LATTIVIT
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Ci dovuto al fatto che la superficie lesionata rappresenta una zona di bassa resistenza verso linterno della cellula, rendendo cos accessibile la differenza di potenziale esistente tra linterno e lesterno della cellula (potenziale dazione). 118 Dal 1801 al 1812 Volta rivest i seguenti incarichi pubblici: membro della Consulta di Lione; presidente del consiglio generale del dipartimento del Lario; presidente del magistrato d'Acque; revisore delle stampe e membro dell'ufficio centrale della libert di stampa; presidente del consiglio elettorale del dipartimento del Lario. Inoltre nel 1805 venne nominato cavaliere della Legione d'Onore; nel 1806 Cavaliere dell'Ordine Reale Italiano della Corona di Ferro; nel 1809 senatore del Regno d'Italia, e infine, nel 1810, Conte del Regno d'Italia. Risulta anche che nellanno 1823 fu eletto Primo Deputato per il Comune di Lazzate. 119 Negli anni successivi il suo impegno si and afflievolandosi sempre pi. Riportiamo a questo proposito quanto gi riferito nel 1.6: Vivo tranquillo e in riposo nella mia patria [Como], e in seno alla mia famiglia, dove occupandomi principalmente in dar leducazione a miei figli, non lascio per altro di attendere a miei studi. (1806); Poco ormai mi applico in questa mia avanzata et [64 anni] alle ricerche sperimentali, occupato ora in patria agli affari domestici, e alla educazione di tre figli maschi, de quali fo io stesso da maestro nella scuola di umane lettere. Nelle poche ore di ozio amo per ancora vedere i progressi altrui nelle scienze naturali che ho sempre prediletto. (1809)
117

Ma quale fu nei primi anni dellOttocento il ruolo di Volta nella ricerca scientifica legata alle applicazioni della corrente elettrica prodotta dalla Pila? Nonostante alcuni problemi di salute e i numerosi impegni politici e istituzionali,118 lattivit di ricerca, almeno fino al 1806,119 fu ancora rilevante. Tre furono i problemi che maggiormente lo interessarono, o forse meglio, lo preoccuparono: la validit dellinterpretazione fisica del funzionamento della Pila, basata sulla tensione che si genera al contatto tra i due metalli diversi; lidentit del cos detto fluido galvanico, messo in circolo dalla Pila, con il fluido elettrico prodotto dalle macchine elettrostatiche; la natura dei fenomeni elettrochimici generati dalla corrente elettrica prodotta dalla Pila. Contro il parere di molti fisici e chimici che attribuivano alle reazione chimiche, che si generano nel contatto dei due metalli con il conduttore umido, la base del funzionamento della Pila, in una lettera del 21 ottobre 1801 a J. C. De La Mtherie Volta affermava con forza che: les effets de mes nouveaux appareils (quon peut appeler lectro-moteurs) soit pile, soit couronne de tasses, qui ont tant excit lattention des physiciens, des chimistes et des mdecins, ces effets si puissans et merveilleux, ne sont absolument que la somme additionnelle des effets dune srie de plusieurs couples mtalliques pareils, et que les phnomnes chimiques eux-mmes quon en obtient de dcomposition de leau et dautres liquides, doxidation des mtaux, etc., sont des effets secondaires: des effets, je veux dire, de cette lectricit, de ce courant continuel de fluide lectrique, qui, par la dite action des mtaux accoupls, stablit sitt quon fait communiquer par un arc conducteur les deux extrmits de lappareil, et une fois tabli, se soutient et dure tant que le cercle nest point interrompu. [Op. II, p. 37]

evidenziare con sicurezza e misurare una corrente di origine animale. Egli not che per ottenere una corrente elettrica era necessario e sufficiente toccare con i terminali due punti del muscolo, purch uno dei due corrispondesse a una parte lesa della fibra muscolare.117 Per esaltare leffetto, mostrando che lorigine della corrente elettrica non era di tipo fisico, Matteucci ricorse allingegnoso espediente di mettere in serie un certo numero di semicosce di rana, in modo che la parte tagliata di una coscia fosse a contatto con la parte sana della successiva. Aumentando il numero di semicosce di questa pila biologica, Matteucci fu in grado di mostrare che aumentava in proporzione lintensit di corrente misurata dal galvanometro, segno evidente che lorigine della corrente elettrica non poteva essere dovuta al contatto metallico dei terminali dello strumento con gli estremi della pila (fig. a fronte).

A TEORIA FISICA DEL FUNZIONAMENTO DELLA PILA.

Il fatto che, variando la concentrazione di sale nel conduttore umido, non variava la tensione della Pila ma solo lintensit della corrente messa in circolo, o che la Pila potesse funzionare anche utilizzando acqua, ritenuta pura, era per Volta una valida conferma che lorigine della forza elettromotrice della Pila era da ricercarsi solo nel contatto tra i due metalli diversi.
ALESSANDRO VOLTA: LUOMO
E LO SCIENZIATO

150

Rimaneva pur sempre da giustificare il ruolo del conduttore di seconda classe interposto tra le coppie di metalli. Infatti se esso doveva semplicemente trasferire la tensione prodotta dal contatto tra i due metalli della prima coppia alla seconda e cos via, bisognava ammettere che la legge dei rapporti valevole per i conduttori di prima classe (cio la seconda legge delleffetto Volta) non valesse tra conduttori di classi diverse; inoltre per giustificare la successiva analogia tra la Pila e lorgano elettrico della torpedine era necessario ammettere che tale legge non valesse neppure tra i conduttori della seconda classe. Volta ne era consapevole e nella memoria del 1801, relativa alle conferenze tenute allInstitut de France, cercher di darne una spiegazione, ma pi che una spiegazione essa una semplice presa datto che le cose vanno cos, perch cos devono andare. Che se avesse luogo cos fatto rapporto, chiaro che a nulla servirebbe linterporre ad ogni coppia di metalli diversi un conduttore umido, qual egli si fosse, come a nulla serve linterporre un terzo metallo qualunque e che giunto non sarei mai, moltiplicando, tali coppie e strati umidi, ad avere maggior forza di elettricit di quella avea ottenuto da una coppia sola. Se vi son giunto pertanto, se ho potuto costrurre degli apparati che danno segni elettrici tanto pi forti, delle scosse gagliarde, scintille ec., dunque in grazia di questo cambiamento di tenore nel passaggio dalla prima alla seconda classe de motori elettrici. Pu domandarsi qui (e la questione dimportanza), se il rapporto, ossia quella regolata giusta gradazione, che si osserva tra i conduttori di prima classe, riguardo alle rispettive loro forze in qualit di motori del fluido elettrico e che manca poi nel passaggio da quella prima alla seconda classe abbia luogo di nuovo per i conduttori di questa seconda classe tra loro, cio non sortendo da tal classe. Supposto che avesse luogo, diverrebbe impossibile il costrurre un apparato con questi soli, che dispiegasse una forza elettrica di qualche polso, atta a scuotere le braccia, ec. Eppure, se non larte, la natura ha trovato il modo di riuscirvi negli organi elettrici della Torpedine, dellAnguilla tremante costrutti di soli conduttori di questa seconda classe ossia umidi, []. Convien dunque dire che lindicato rapporto e regolata gradazione rispetto alle forze motrici del fluido elettrico non si osservi dai conduttori di seconda classe neppure fra loro[]; oppure che debbasi per avventura la seconda classe suddividere, e riconoscerne una terza. [Op. II, p. 62]
IDENTIT DEL FLUIDO GALVANICO CON IL FLUIDO ELETTRICO. Il problema che molti fisici e chimici francesi e tedeschi si erano posti fin dallinizio, con sempre maggior insistenza, era se quello, che si voluto gi chiamare, e continua puranco a chiamarsi da taluni fluido galvanico120 o pi generalmente agente Galvanico sia lo stesso che lagente elettrico, cio sia il vero e proprio fluido elettrico comune a tutti i corpi, oppure altro fluido od agente non ben conosciuto, come si preteso da molti. [OV Vol. II, p. 27] .

La pila biologica di Matteucci, costituita da semicosce di rana.

In realt non era facile accettare che un fluido elettrico di tensione cos bassa, da non essere in grado di produrre che insignificanti scintille, potesse produrre effetti chimici di gran lunga pi vistosi di quelli ottenibili con le grandi macchine elettrostatiche.
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Anche quando la polemica sar cessata, la corrente prodotta dalla Pila verr ancora e per lungo tempo indicata come galvanica. Inoltre nel nome di Galvani sono indicati tuttora moltri strumenti e processi fisicochimici: galvanometro, galvanoplastica, ecc.
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PILA

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Memoria del prof. Alessandro Volta sullidentit del fluido elettrico col fluido galvanico - Novembre 1801. [Op. II, p. 67-105] (Si tratta delle conferenze tenute allInstitut de France) e Lidentit del fluido elettrico col cos detto fluido galvanico vittoriosamente dimostrata con nuove esperienze ed osservazioni, Op. II, p. 205-318. (Si tratta della memoria, gi pi volte citata, presentata al concorso della Accademia delle Scienze di Modena) 122 La lettera di Volta a van Marum, fu resa pubblica solo nel 1905. Faraday non poteva quindi esserne a conoscenza. Meraviglia comunque come lo scienziato francese abbia proposto nel 1833 di chiamare il suo strumento per lo studio degli effetti chimici della corrente Volta-electrometer e successivmente nel 1838 Voltameter. Che Volta ne avesse parlato nel 1813 nel suo incontro a Milano con Davy e Faraday? 123 Cependant si on reflechit que dans la pile le courant souffre toujours du retard, ou de la difficult son passage par les couches humides, qui ne sont pas dassez bons conducteurs et que ni cet obstacle ni aucune autre genre na lieu dans la dcharge dune batterie bien construite; on pourra comprendre comment la decharge de celle-ci peut occasionner, par cette plus grande libert du courant, une commotion plus violente, que celle de la pile, tension gale; pourvu seulement que la capacit de cette batterie soit assez grande pour que sa dcharge continue le temps quil faut produire sur nos organes un plein effet. [Op. IV , p. 224]
121

Merita particolare attenzione a questo proposito quanto Volta scriveva a Van Marum nel giugno 1802, pregandolo di eseguire una serie di esperienze con la sua grande macchina elettrostatica per verificare lidentit dei due fluidi elettrici. In questa lettera Volta anticipa la prima legge di Faraday della stechiometria chimica e propone di misurare lintensit di corrente prodotta da due diversi generatori attraverso la misura degli effetti chimici prodotti.122 Oui, la mme quantit et de la mme manire, et avec les mmes apparences, si veritablement votre grande et prodigieuse machine lectrique est capable de fournir et faire passer dans de conducteurs sans fin autant de fluide lectrique chaque instant ou dans un temps donn, quen fournit et fait passer la pile. Pour les autres machines, qui ne sont pas si grandes et excellentes que la votre, il est dja decid quelles fournissent beaucoup moins quune pile mme petite. [Op. II, p. 229]

Su questo argomento Volta scrisse due appassionate memorie,121 nelle quali, dopo aver fatto il punto della situazione, mostra come una corrente a bassa tensione ma continua possa produrre effetti pi rilevanti di una corrente ad alta tensione ma impulsiva. Riguardo allopinione de Fisici molti sicuramente debbono essersi alla fine disingannati del preteso fluido galvanico diverso dallelettrico, e avere ormai riconosciuto esser questo solo, che viene messo in giuoco nelle sperienze di cui si tratta e che produce tutti gli effetti, che dianzi attribuivano a quellaltro fluido od agente immaginario: pur ve ne sono ancora non pochi, che persistono tuttavia in tale strana opinione, malgrado le tante prove dirette, e fatti palpabili, che stanno e attestano per il fluido elettrico. Trovansi fra questi non anco convertiti oltre alcuni Fisici e Chimici tedeschi, i celebri Chimici Francesi Fourcroy e Vauquelin, i quali in una recente Memoria sostengono essere il fluido Galvanico un fluido particolare diverso dallelettrico. []. Non mancano per di quelli, che [] formalmente hanno deciso e dichiarato francamente esser questo, e non altro il fluido in questione. Fra questi, che chiamar potremmo elettricisti ortodossi, merita dessere distinto il cel. Fisico e Chimico Inglese Nicholson, il quale ha pubblicato il primo al mese di Luglio 1800 lestratto di una mia Memoria diretta alcuni mesi avanti alla Societ R. di Londra, aggiugnendovi egli del suo molte nuove sperienze [].Egli dunque conchiude non poter pi dubitarsi, che tutti tali effetti del nuovo mio apparato, e quelli analoghi del Galvanismo, non sieno dovuti allagente elettrico: Il ne reste donc plus de doutes que le Galvanisme ne doit tre mis au nombre des phnomens lectriques. [Op. II, p. 28]

Inoltre, sempre in questa lettera, mostrava di aver chiaramente compreso il ruolo della resistenza interna di una Pila per quanto riguarda la corrente elettrica prodotta nel circuito, riuscendo cos a spiegare il fatto che la commozione prodotta da una Pila molto minore di quella prodotta da una batteria di bottiglie di Leida caricata mediante la Pila stessa123 [] Infine per quanto riguarda la corrente messa in circolo da un pila affermava que la rapidit du courant lectrique et consequemment la force de la commotion quon prouve, est en raison compose de la tension lectrique et
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E LO SCIENZIATO

de la libert ou facilit du passage dans toutes les parties de la chaine, ou cercle. [Op. II, p. 231] Secondo Polvani (op. cit. p. 370) questa una chiara anticipazione della legge di Ohm.
FENOMENI ELETTROCHIMICI. Volta venne a conoscenza dei dettagli 124 dellesperimento di Nicholson da una lettera inviatagli da Vienna dal Landriani in data 17 agosto 1800. Rispondendo in data 22 settembre, cos commentava la notizia: Vi dir ancora, che [] le mie proprie sperienze mi aveano gi presentato qualche cosa danalogo, per non dire lo stesso risultato, e gi non era io molto lontano da tale scoperta di Nicholson, o almeno avrei potuto esservi facilmente condotto. Avea dunque osservato fin dalle prime prove fatte con detto apparato di mia invenzione, [] che la corrente elettrica mossa da cotal apparato determinava, e promoveva in singolar maniera la calcinazione delle lastre metalliche diverse in tutta quella parte chesse passavano nellacqua, sia pura, sia carica di sali, e massime delle lastre di zinco [].Una cos pronta e rapida calcinazione de metalli nellacqua semplice e fredda, torno a dire, ben mirabile []. Qual nuovo prodigioso agente chimico, e quanto efficace gli mai il fluido elettrico, che scorrendo senza grandimpeto, anzi pur dolcemente, attraverso dei fili doro, dargento, o daltri metalli, e per un piccolo strato dacqua ad essi frapposto, come accade nelle sperienze di cui si tratta, decompone questacqua, svolgendone il radicale infiammabile in forma di gas, ossia di gas infiammabile, e tirando il termossigeno sopra di essi metalli, e combinandovelo, che quanto dire calcinandoli?

Del resto non fu propriamente la vostra lettera, che mi rec la prima notizia della scoperta elettrico-chimica di Nicholson, la quale ha sorpreso voi e me, e sorprender deve ogni intelligente. Pochi giorni prima chio ricevessi tale lettera, cio agli ultimi di agosto, avea trovato annunziata questa medesima scoperta, e attribuita al prefato autor inglese, in un foglio periodico di Parigi intitolato le Moniteur num. 329, con una passabile descrizione del mio apparato a colonna, del modo di tentarlo per riceverne la scossa elettrica pi o men forte, e infine della sperienza, di cui si tratta (della succennata calcinazione cio dei fili metallici mediante tal apparato), come era stata ripetuta a Parigi in una pubblica Lezione sulla decomposizione dellacqua da non so quale di que Professori. Ne fui gi allora vivamente colpito; ma molto pi lo fui in appresso dalla vostra descrizione pi estesa ed esatta di tali sperienze, ripetute e variate da cotesto Professore di Vienna Jacquin, a cui avete voi medesimo assistito. [Op. II, p. 3]
124

Modello voltiano (sopra) ed elettrochimico (sotto) del funzionamento della Pila.

Dopo aver mostrato che il tempo di scarica di una bottiglia di Leida proporzionale alla sua capacit, gli fu facile mostrare che si pu, paragonando la scarica della grande giara o batteria colla scarica della boccetta 100 volte meno capace, considerare la prima come la ripetizione di 100 scariche eguali a quella della boccetta, scariche le quali si succedono e colpiscono la persona 100 volte di seguito: e siccome tutti questi colpi replicati si succedono cotanto rapidamente, cio nello spazio di 1/50, di 1/200 di secondo o
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SCIENTIFICA DOPO LA

Consapevole che quanto appena affermato poteva essere unarma in mano a coloro che non credevano allidentit dei due fluidi elettrici, in un successivo lavoro, riferendosi in particolare alla commozione prodotta dalla Pila, affermava che le scosse prodotte [dalle pile] sono simili, dellistessa natura e polso di quelle delle grandi batterie elettriche debolissimamente cariche, supplendo, come in queste, cos e meglio ancora in quell[e], alla poca intensit, onde spinto il fluido elettrico, la grandissima quantit del medesimo, che passa in una corrente continua per molti istanti successivi. [Op. II, p. 74]

[] dunque il fluido elettrico, che scorre pe detti metalli, e passa invisibilmente, placidamente, e continuatamente dalluno allaltro attraverso un piccolo strato di acqua, pi attivo ed efficace in determinare e promovere la decomposizione di questa, e la termossidazione di quelli, che non il fuoco, ossia un calore intensissimo, e portato fino allincandescenza di essi metalli? [Op. II, p.9]

Elet. Zn Ag

Zn Ag

Elet.

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Coppia di Pile per lesperienza dellelettrolisi dellacqua (Tempio Voltiano, Como).

Lo studio dei fenomeni elettrochimici interesser Volta ancora per parecchi anni, dapprima direttamente, realizzando nuove apparecchiature, e successivamente facendosi aiutare, o semplicemente suggerendo nuovi esperimenti. Ma forsanche sono andato io pi innanzi, quantunque entrato pi tardi in questa lizza, ed ho veduto pi addentro, o infine qualche fenomeno si offerto a me, che ad altri per avventura sfuggito. [] I congegni chio adopero per eseguire coteste nuove sperienze, sono alquanto diversi da quello che mi avete voi delineato colla figura annessa al vostro scritto; e che questi oltre al riuscire pi comodi servono nel medesimo tempo ad un maggior numero e variet di prove. [Op. II, p. 139] Un problema, strettamente legato alla composizione dellacqua

meno, si pu riguardargli, sendo cos prossimi gli uni agli altri, come riuniti e confusi in un sol colpo, che si fa sentire per tal guisa 100 volte pi forte [] Egli facile al presente di fare lapplicazione di ci che abbiamo fin qui considerato, al mio apparecchio. [] Che non dobbiamo aspettarci da questi apparecchi, considerando, che il torrente elettrico eccitato da essi, in luogo di durare soltanto per qualche frazione picciolissima di minuto secondo, continuo, e indeficiente? [] Deve anzi far meraviglia, che non lo diano ancora pi forti e pi violente di molto, che alcuna delle pi grandi batterie caricate al medesimo grado di tensione; giacch, riguardo alla durata del torrente elettrico, debbono paragonarsi questi apparecchj, che sono elettro-motori perpetui, alle batterie di una grandezza immensa, o la di cui capacit sarebbe infinita. [Op. II, p. 79].

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ALESSANDRO VOLTA: LUOMO

E LO SCIENZIATO

Una possibile esperienza a tale riguardo, che pensava di eseguire con laiuto del Brugnatelli, presentata in una lettera al Bellani del 30 aprile 1807. Il primo punto e pi importante si di accertare se i gas ossigeno, e idrogeno, che si svolgono separatamente, luno cio attorno al metallo che viene elettrizzato positivamente,

Dove va, o cosa diviene lossigeno dellaltro tubo, ossia di quelle mollecole dacqua, che quivi decomponendosi, dan fuori lidrogeno in forma di gas? Queste sperienze pare che non si conciglino troppo bene colla teoria della composizione, e decomposizione dellacqua; i sostenitori della quale han dovuto ricorrere per ispiegarle in qualche modo a delle ipotesi pi o meno forzate.[] Queste ed altre sono le questioni, a cui fin da principio ho confessato, che non sono peranco in grado di rispondere, e sulle quali vo meditando nuove sperienze, e tentativi per risolvere. [Op. II, p. 323]
Minuta di una parte della lettera a Marsilio Landriani, dove Volta descrive gli effetti chimici della Pila (Cart. volt. E46, Istituto Lombardo).

e alla sua dissociazione, lo interesser in modo particolare. Ne riferisce in uno degli ultimi lavori realizzati nel 1806. Niuno ha saputo spiegare ancora come dallacqua, entro cui il filo metallico procedente dal polo positivo fa passare la corrente elettrica, si svolga gas ossigeno, e solo gas ossigeno; e dallacqua confinata nellaltro tubo, e che tramanda la stessa corrente allaltro filo stendentesi al polo negativo, si svolga gas idrogeno, e solo gas idrogeno. Se lacqua composta, come si vuole da fisici e chimici moderni, di ossigeno e didrogeno in dose di circa 85 in peso del primo, e 15 del secondo, dove va, o cosa diviene lidrogeno del primo tubo, quella porzione, dico, didrogeno, che corrisponde allossigeno, che ivi compare?

LATTIVIT

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PILA

155

laltro attorno a quello, che lo negativamente, provengano da una decomposizione dellacqua operata in ambedue i luoghi; oppure se una sola delle due acque, quella che involge il metallo positivo fornisca della sua sostanza il gaz ossigeno, e si lasci rapire laltro suo ingrediente, lidrogeno, dal fluido elettrico, che seco lo porti, e lo deponga poi sul metallo negativo.[] Il miglior mezzo che suggerii, ma che non ebbimo tempo di praticare, si di far terminare i due tubi abbastanza lunghi, e chiusi in fondo a dovere con buona vescica doppia, sicch ritengano lacqua, senza punto perderne, di farli, dico, terminare in cima con un lungo, e stretto collo quasi capillare, tanto che vi possa passare il filo metallico, e lacqua arrivando a un certo punto, osservar vi si possano minutamente le perdite che andr facendo. [] Ma di tutto ci, torno a dire, discorreremo a lungo, se, come non ne dubito, ella mantiene la parola, di venir cio a passare a Pavia qualche settimana dellentrante maggio. Io spero di vederla anche prima qui a Milano; e pieno di tale speranza, di stima ed amicizia mi confermo. Suo obbl. servitore ed amico, A. Volta [Ep. V p. 85] , Alessandro Volta fu forse il primo filosofo naturale che pu essere considerato uno scienziato nellaccezione moderna del termine. Con lui si inaugura quella figura, ormai a noi cos familiare, dello specialista, ossia delluomo di scienza che, affrancato da pregiudizi di natura metafisica, affronta lo studio dei fenomeni naturali inquadrandoli in una prospettiva in cui a contare e a essere decisivi sono essenzialmente due cose: una buona teoria esplicativa e una valida e inoppugnabile verifica sperimentale. Tanto nel successo quanto nellinsuccesso (si pensi alla mancata scoperta della sintesi e dellelettrolisi dellacqua) Volta ha incarnato e inaugurato questa importante e nuova figura di scienziato.

N CONCLUSIONE:

156

ALESSANDRO VOLTA: LUOMO

E LO SCIENZIATO

PARTE III

DEL

LE MANIFESTAZIONI BICENTENARIO DELLA PILA


PP.

DI

VOLTA

FABIO BEVILACQUA, RITORNO PROGRAMMI ELENCO


E
P.

158-170 158

VOLTA

COMITATI VOLTIANI (BOX)


PP.

TEMATICO E CRONOLOGICO DELLE INIZIATIVE

160-171
E

(BOX)

ANTONIO

FONTI STORICHE, PP. 172-190 APPROFONDIMENTI, PP. 191-203 SPALLINO, ALESSANDRO VOLTA SCIENZIATO E CITTADINO,

RICERCHE

STUDI

PP.

204-215

VOLTA E IL SUO TEMPO (CONVEGNI E PUBBLICAZIONI), PP. 216-225 SCIENZA, TECNICA, SOCIET (CONVEGNI E PUBBLICAZIONI), PP. 226-239 FILMATI, VIDEODIFFUSIONE, PP. 240-241 INTERNET, PP. 242-243 APPLICAZIONI MULTIMEDIALI, PP. 244-247 P GEORGE COYNE S.J., SCIENZA E FEDE, PP. 248-259 . NUOVE
STRUTTURE MUSEALI, PP.

DIVULGAZIONE

MUSEI

MOSTRE

MOSTRE

TEMPORANEE E ITINERANTI, PP.

TECNOLOGIA, PP. 281-282 RISTRUTTURAZIONI, RESTAURI, PP. 283-284 EVENTI, SPETTACOLI, CONFERENZE, PUBBLICAZIONI, PP. 285-288 INTITOLAZIONI, TARGHE, OGGETTISTICA, VARIE, PP. 289-292

ALTRE

260-264 265-280

INIZIATIVE

1 Testo della relazione tenuta a Pavia il 20 marzo 2000.

DIPARTIMENTO

DI

FISICA A. VOLTA, UNIVERSIT

FABIO BEVILACQUA
A

RITORNO

VOLTA

DEGLI

STUDI

DI

PAVIA

I
Fabio Bevilacqua. Sotto e nella pagina seguente: i loghi del Comitato Regione Lombardia, del Comitato Promotore Pavese e del Comitato Promotore Comasco.

20 marzo 1800: sono trascorsi duecento anni dalla pubblicazione della lettera di Alessandro Volta a Sir Joseph Banks. In questa lettera Volta descriveva uno strumento rivoluzionario: lorgano elettrico artificiale, oggi, pi semplicemente, la Pila. Il Volt da pi di un secolo ununit di misura universalmente utilizzata; la vita di Volta stata dettagliatamente raccontata; strade, piazze, scuole ci ricordano lillustre professore di Fisica Sperimentale dellUniversit di Pavia; esiste oramai anche una storia delle celebrazioni (basata sulla ricorrenza di quattro date: 45 la nascita, 78 la cattedra a Pavia, 99 leffettiva costruzione della Pila, 27 la morte) e, cosa pi importante di tutte, la Pila dopo duecento anni gode di ottima salute e si imposta nella scienza e nella tecnica in maniera sempre pi capillare. A noi, storici della scienza dellUniversit di Pavia, non resta dunque altro da fare che una celebrazione di maniera, ripetendo una liturgia tradizionale? PROGRAMMI E COMITATI VOLTIANI

NTRODUZIONE.

Approvata nel febbraio del 1997 dal Consiglio Regionale della Regione Lombardia la Legge n. 10/97, la Giunta Regionale ha istituito il Comitato Regionale, la cui attivit ha consentito di disporre dei primi finanziamenti (per complessivi 4 miliardi e 400 milioni di lire tra il 1997 e il 1998). Successivamente sono stati costituiti i Comitati Promotori di Como (10 luglio 1997) e di Pavia (1998), con il compito di coordinare gli interventi a livello locale, e infine il Comitato Nazionale, istituito nel dicembre 1997 con decreto del Ministro per i Beni e le Attivit Culturali e con una prima dotazione di un miliardo di lire da destinare a interventi di respiro nazionale e internazionale. Con successivi decreti il Comitato riceveva ulteriori dotazioni di 900 milioni (1999) e 400 milioni (2000) di lire. Allintervento della Regione Lombardia si sono affiancati quelli della Fondazione Cariplo (500 milioni di lire) e di Telecom Italia, che oltre a finanziare il sito web delle celebrazioni e a fornire il supporto organizza-

La prima proposta di programmi di iniziative per il Bicentenario dellinvenzione della Pila stata delineata sin dal 1995, anno del 250 anniversario della nascita di Alessandro Volta, per iniziativa di un Gruppo di Lavoro composto dagli Enti territoriali comaschi (Provincia, Comune e Camera di Commercio) e dal Centro di Cultura Scientifica A. Volta. Nel dicembre dello stesso anno il Gruppo, con la collaborazione dellUniversit di Pavia e la consulenza di alcuni esperti, tra i quali Riccardo Galli dellUniversit di Milano, dava alle stampe un Programma preliminare, nel quale venivano anticipate le linee guida del Programma del Bicentenario.

158

MANIFESTAZIONI

DEL

BICENTENARIO

DELLA

PILA

Metaforicamente partiamo dai numerosi ritratti, disegni e statue di Volta. Raffigurano un personaggio dalle fattezze pi disparate. Qual era il suo vero volto? Non lo sappiamo. Non abbiamo questa elementare informazione. PILA. Proviamo ad approfondire: se osserviamo un esemplare originale della Pila di Volta, scampato miracolosamente al disastroso incendio di Como del 1899 (una triste pagina nella storia delle celebrazioni), ci accorgiamo che ben diverso dal modello di pila che in seguito si affermato: la struttura della versione originaria, costituita da una successione di coppie bimetalliche separate da un conduttore umido (come descritto anche chiaramente nella lettera di Volta), nelle versioni posteriori viene modificata: si passa alla successione di terne metallo-conduttore umido-metallo.2 In pratica togliendo il primo e lultimo strato di metallo dalla versione originaria non si perturba il funzionamento della Pila. Possibile che Volta non se ne sia accorto?
A VERSIONE ORIGINALE DELLA

I L

Questa potrebbe essere una conclusione affrettata. Ogni epoca pone delle domande nuove e nuove saranno quindi anche le risposte. Non tutto stato detto o scritto su Volta, anzi spesso, paradossalmente, si ha limpressione di essere ancora agli inizi. Ma quali sono queste domande ancora senza risposta?
L VOLTO.

Alessandro Volta, On the electricity excited by the mere contact of conducting substances of different kinds : bicentenary edition in French, English, German and Italian of the letter to Sir Joseph Banks of the 20th of March 1800, Milano: Hoepli, 1999. Vedi anche: http://ppp.unipv.it/Volta/Pages/Page5 .html

tivo e strumentale per le cerimonie inaugurali e per un progetto dellarea telematica ha realizzato per la Regione Lombardia il Logo ufficiale delle celebrazioni. Gli stessi Comitati Comasco e Pavese, in primo luogo, e altri sponsor hanno messo a disposizione consistenti risorse e infrastrutture per la realizzazione delle attivit in programma. Ciascuna delle iniziative del Programma descritte alle pp. 172-292 reca il nominativo del soggetto attuatore e lindicazione delleventuale ente finanziatore (in corsivo). Per semplicit la citazione dei Comitati data in forma abbreviata: Comitato Nazionale, Comitato Regione Lombardia, Comitato Comasco, Comitato Pavese.

A margine della relazione fornito, alle pp. 160-171, lElenco completo delle iniziative realizzate, articolato in Sezioni e sottosezioni : RICERCHE E STUDI (Fonti storiche; Approfondimenti) DIVULGAZIONE (Volta e il suo tempo; Scienza, Tecnica, Societ; Filmati, Videodiffusione; Internet; Applicazioni multimediali); MUSEI E MOSTRE (Nuove strutture museali; Mostre temporanee e itineranti); ALTRE INIZIATIVE (Tecnologie; Ristrutturazioni, restauri; Eventi, spettacoli, conferenze, pubblicazioni; Intitolazioni, targhe, varie). Allinterno di ciascuna ripartizione lordine cronologico.
RITORNO VOLTA 159

La relazione di Fabio Bevilacqua, Universit di Pavia, che precede la descrizione delle iniziative, illustra le linee guida che hanno ispirato gli interventi di carattere storico, scientifico e divulgativo delle manifestazioni, con particolare riferimento allesperienza del proprio Ateneo.

ELENCO TEMATICO
______________________________

E CRONOLOGICO DELLE INIZIATIVE

CERIMONIE INAUGURALI: ROMA, PAVIA, COMO [pp. 13-72]

RICERCHE E STUDI
FONTI STORICHE

RISTAMPA ANASTATICA DELLE LETTERE DEL SIGNOR DON A. VOLTA SULLARIA INFIAMMABILE DELLE PALUDI. Liceo Volta, LETTERA DI A. VOLTA A SIR JOSEPH BANKS, 20 MARZO 1800. Camera di Commercio di Como. [p. 173]
CITY EXCITED BY THE MERE CONTACT OF CONDUCTING SUBSTANCES OF DIFFERENT KINDS. Universit di Pavia. [p. 175]

Eppure Volta era uno scienziato famoso gi prima della Pila: aveva stabilito una fondamentale relazione in elettrostatica tra carica, capacit e tensione gi nel 1784 e aveva ricevuto nel 1794 la medaglia Copley dalla Royal Society per la teoria del contatto bimetallico e per lintroduzione del concetto di forza elettromotrice (nel corso del dibattito con Galvani, Volta introduce lidea che i metalli sono motori e non solo conduttori di elettricit). Non era certo solo un fortunato costruttore di strumenti.
UN PROGRAMMA DI RICERCA DI VOLTA? Il mistero si infittisce: qual lorigine di queste idee straordinariamente innovative? Di nuovo bisogna dire che poco sappiamo. Maggiore attenzione stata fin qui dedicata alla glorificazione degli strumenti di Volta che non alla comprensione delle teorie che avevano portato alla loro progettazione. Solo oggi, nel contesto di un impetuoso sviluppo e di una professionalizzazione degli studi di Storia della Scienza, si cominciano ad analizzare in dettaglio le opere giovanili,3 teoriche, e ci si scontra con unimmediata difficolt: Volta, come ben noto, non segu degli studi universitari, non il frutto di una tradizione didattica e di ricerca ben definita. Giovanissimo autodidatta, conscio di avere il genio dellelettricit, a diciotto anni con proposte originali entr in corrispondenza con i maggiori scienziati attivi sulla scena internazionale. Quali sono le radici dunque delle innovative idee di Volta? C una tradizione cui Volta faceva riferimento? C una continuit tra il Volta dellelettrostatica e quello della Pila? C una continuit tra gli studi sullelettricit e quelli, notevolissimi, sui gas e sul calore? Come dobbiamo interpretare, pur in assenza di tecnicismi matematici, la sua straordinaria capacit di quantificare i fenomeni della natura? Difficile rispondere: nonostante la gran quantit di manoscritti voltiani, i documenti del periodo giovanile scarseggiano e la biblioteca personale andata dispersa.

OLO UN FORTUNATO COSTRUTTORE DI STRUMENTI?

Como. [p. 172]

ALESSANDRO VOLTA: ON THE ELECTRI-

T. BIANCHI, DELLA VITA DEL CONTE ALESSANDRO VOLTA (Ristampa anastatica). Comune di Torno. [p. 177 e p. 204]
NI.

GLI STRUMENTI DEL GABINETTO DI FISICA E LINVENTARIO DEL GABINETTO 1790-94 (Manoscritto inedito). Universit di Pavia, Istituto Lombardo. [p. 178]

IL REGESTO DEI MANOSCRITTI VOLTIAIstituto Lombardo. [p. 177]

S. STRATICO, DE FLUIDI ELASTICI PERMANENTI: STORIA DI UN MANOSCRITTO ATTRIBUITO A VOLTA. Universit di CATALOGO DELLA BIBLIOTECA VOLTIANA. Istituto Lombardo. [p. 180] Pavia. [p. 179]

LA STRUMENTAZIONE VOLTIANA. Universit di Pavia, Istituto Lombardo. [p. 179]

DIGITALIZZAZIONE DELLE OPERE DI VOLTA. Istituto Lombardo, Universit di Pavia. [p. 180]

TRADUZIONE IN LINGUA INGLESE DELLE LETTERE DI A. VOLTA RELATIVE ALLINVENZIONE DELLA PILA. Comitato Nazionale. [p. 181]

Lucio Fregonese, Gli influssi di Boscovich e della chimica delle affinit nelle prime fasi dellelettrologia di Volta, in Atti del XII Congresso Nazionale di Storia della Fisica (LAquila 1991), Milano, 1994, pp. 91-106, pp. 91-106. Lucio Fregonese, Volta: Teorie ed esperimenti di un filosofo naturale, in Le Scienze: I grandi della Scienza, 11 (1999). Lucio Fregonese, Voltas Electrical Programme, Tesi di Ph. D., Department of History and Philosophy of Science, Cambridge University, 1999. 4 Cfr. nota 1. 5 John L. Heilbron, Weighing imponderables and other quantitative sciences around 1800, Berkeley, University of California Press, 1993.
3

E ancora: come mai Volta decide di inviare una lettera in francese4 (il titolo, scritto da Banks parafrasando il primo paragrafo di Volta, lunica parte in inglese) a una Societ scientifica inglese? Il francese era la lingua scientifica internazionale, Parigi il centro delle ricerche pi avanzate, la scuola di Laplace stava infatti elaborando il modello standard dellepoca, eppure Volta, che conosceva molto bene Parigi e gli scienziati parigini, decide di inviare notizia del nuovo e rivoluzionario strumento non a Parigi ma a Londra, e scrive, dopo ben cinque anni di silenzio, a quello stesso Banks, presidente della Royal Society, da cui aveva ricevuto la medaglia Copley. Certamente una meditata scelta tattica, probabilmente legata a un programma di ricerca non in sintonia con lapproccio laplaciano, il modello standard dellepoca.5 Un indizio di questo contrasto era gi apparso nelle parole severe con cui Volta aveva commentato la pubblicazione della formula delle interazioni elettrostatiche da parte di un altro famo160 MANIFESTAZIONI
DEL

ERCH UNA LETTERA IN FRANCESE A UNA SOCIET SCIENTIFICA INGLESE?

BICENTENARIO

DELLA

PILA

so parigino, Coulomb, nel 1785.6 Ma qual era dunque il programma di ricerca di Volta?
E OPERE E LOPERATO DELLA COMMISSIONE NAZIONALE. Cercando delle risposte a questo quesito proviamo ad analizzare le Opere di Volta, quindici impegnativi volumi (tra cui due dettagliati indici ragionati) editi da una Commissione Nazionale tra il 1918 ed il 1976 utilizzando i preziosi manoscritti raccolti e conservati allIstituto Lombardo. A un attento esame per, come correttamente evidenziato dalla stessa Commissione, appare che un numero non piccolo (oltre 62 capitoli su 152) delle Opere di Volta sono, almeno in parte, anche opere della Commissione: sono state realizzate selezionando e unendo parti di manoscritti inediti datati dalla Commissione stessa. Anche gli indici sono, comunque, datati: i termini utilizzati sono prevalentemente ostensivi (nomi di persone, strumenti, luoghi, eventi) e i termini teorici sono sottorappresentati; una conseguenza, forse, di una impostazione culturale di tipo positivista.

DALLA FILOSOFIA NATURALE ALLA FISICA: DISCIPLINE E DIDATTICHE IN ITALIA ALLA FINE DEL 700 (Convegno e Atti). Universit di Pavia. [p. 191] UNA DIFFICILE MODERNIT: TRADIZIONI DI RICERCA E COMUNIT SCIENTIFICHE IN ITALIA 1890-1940 (Convegno e
RAL

APPROFONDIMENTI

Atti). Universit di Pavia. [p. 191] ALESSANDRO VOLTA:


PHILOSOPHY

ALESSANDRO SECOLI DOPO

ALESSANDRO VOLTA E LE UNIVERSIT EUROPEE (Convegno). Universit di Pavia. [p. 194] [p. 194] VOLTA AND THE HISTORY OF ELECTRICITY (Convegno). Universit di Pavia. SCIENCE AS CULTURE (Convegno). Universit di Pavia. [p. 194]

VOLTA 1792-1799, DUE (Convegno e Atti.). Istituto Lombardo. [p. 192]

(Workshop). Universit di Pavia. [p. 192]

BETWEEN NATUAND PHYSICS

INDICE REGESTO E GLI ARCHIVI DEI MANOSCRITTI. Un ritorno alle fonti, quindi, si impone ma la chiave daccesso ai manoscritti costituita da ununica preziosa copia, anchessa manoscritta, di un Indice Regesto redatto ai primi del Novecento allIstituto Lombardo, secondo criteri archivistici che rivelano, pur nella grande professionalit e ricchezza dei contributi, una certa et. I manoscritti sono catalogati non in ordine cronologico, ma seguendo una suddivisione in categorie, la stessa suddivisione poi utilizzata per la realizzazione delle Opere. Risulta quindi difficile, sia utilizzando il Regesto sia le Opere, pervenire a una visione unitaria dei lavori di Volta e analizzarne levoluzione del pensiero. GABINETTO DI FISICA DI VOLTA ALLUNIVERSIT DI PAVIA. Gli strumenti dunque, rivolgiamoci agli strumenti. Volta fu infatti, secondo la tradizione, un fortunato inventore di strumenti e anche un acquirente dei migliori apparati inglesi e francesi, che poteva ordinare per il Gabinetto di Fisica dellUniversit di Pavia per una somma indeterminata, a mia discrezione. Anche qui le metodologie storiografiche recenti impongono dei criteri interpretativi: una analisi attenta del funzionamento degli strumenti deve essere fatta in relazione al contesto della progettazione e della interpretazione dellautore. Lo strumento stesso, infatti, non un neutrale specchio della natura, ma ingloba principi e teorie. Sebbene le risposte che ci d siano precise e ripetibili, le domande non sono puramente oggettive. La quantificazione che ne risulta senzaltro orientata. Particolarmente interessante a questo proposito lanalisi degli elettroscopi e degli elettrometri. Volta ipotizza una relazione lineare tra carica, tensione e capacit, ma con lelettroscopio non pu misurare che una di queste grandezze. Deve definire le altre due in maniera indipendente. Assume dunque che la quantit di
LI STRUMENTI ORIGINALI DEL

L. FREGONESE, ALESSANDRO VOLTA: TEORIE ED ESPERIMENTI DI UN FILOSOFO NATURALE, (Le Scienze). Universit di Pavia. [p. 195]

VOLTA E I VIAGGIATORI INTORNO A VOLTA (Convegno). Universit di Pavia. [p. 197] G. POLVANI, ALESSANDRO VOLTA, RISTAMPA ANASTATICA. Accademia dei COLLEZIONI
SCIENTIFICHE A

XL, Accademia Nazionale dei Lincei, Domus Galilaeana. [p. 197] COMO:

ANALISI STORICO-CRITICA, PROGETTAZIONE DIDATTICA (Ricerca). Centro di Cultura

(Convegno). Universit di Pavia, Societ Pavese di Storia Patria. [p. 198]

POETI, SCIENZIATI, CITTADINI NELLATENEO PAVESE TRA RIFORME E RIVOLUZIONI

Scientifica A. Volta. [p. 198]

6 Alessandro Volta, Continuazione delle lettere [al Lichtenberg] del Sig. Don Alessandro Volta sulla meteorologia elettrica. Lettera seconda, in Edizione Nazionale delle Opere di A. Volta, V p. 78. , Lucio Fregonese, Two different scientific programmes: Voltas electrology and Coulombs electrostatics, in Restaging Coulomb, Usages, Controverses et Rplications autour de la Balance de Torsion, Firenze, Olschki, 1994, pp. 85-98.

RITORNO

VOLTA

161

B. ARCARI, A. COSTAMAGNA, ALESSANDRO VOLTA E LASTRONOMIA. Famiglia Comasca. [p. 199] LA NUOVA VOLTIANA, VOL. I, VOL. II, VOL. III, VOL. IV. Universit di Pavia. [p. 200]

PER UNA STORIA DELLA FISICA ITALIANA: 1945-1965 (Ricerca). Universit di Pavia (Dip. di Fisica). [p. 202]

E. PIGNI, A. BATTAGLIA, I VOLTA E CAMNAGO. STORIA DOCUMENTARIA DELLA VILLA DI CAMPORA. Comitato Comasco . [p. 203]

LA PILA DI VOLTA: UNA SCINTILLA LUNGA DUE SECOLI (Catalogo della G. BONERA, P. VANZAN, ALESSANDRO VOLTA: LUOMO, LO SCIENZIATO, IL CREDENTE. Universit di Pavia. [p. 219] Mostra omonima), Electa. Istituto Lombardo. [p. 265]

A.A.V.V., VOLTA FISICO E SCIENZIATO, La Nuova Secondaria, Universit di Pavia. [p. 218]

U. F. MOLTENI, ALESSANDRO VOLTA, COMO E IL LARIO. Universit Terza Et, Como. [p. 218]

ALESSANDRO VOLTA, Enzo Pifferi Editore. [p. 218]

ALESSANDRO VOLTA LA LUCE. Enzo Pifferi

M. AZZI GRIMALDI, LA VITA E I TEMPI ALESSANDRO VOLTA (ristampa). [p. 216]


DI

(CONVEGNI E PUBBLICAZIONI)

VOLTA E IL SUO TEMPO

DIVULGAZIONE

carica dipenda dal numero dei giri della macchina elettrostatica a strofinio utilizzata per caricare lelettroscopio e la capacit dalla configurazione del sistema (non semplicemente dalla massa o dal volume). Misura quindi con lelettroscopio la tensione, modifica lo strumento fino a ottenere lipotizzata risposta lineare e inventa cos lelettrometro. Un percorso non insolito: anche Coulomb formula la propria legge misurando con la bilancia di torsione solamente la distanza e assumendo la proporzionalit diretta delle forze con il prodotto delle cariche. Due strumenti (elettrometro e bilancia di torsione) quasi contemporanei (1784 e 1785) e non troppo dissimili (posizioni di equilibrio tra repulsione elettrica e forza peso in un caso e torsione elastica nellaltro) in realt rivelano due concezioni diverse dei fenomeni elettrici (quella di Volta basata sulla tensione e quella di Coulomb sulla forza), ma forniscono entrambi leggi scientifiche tuttora valide. Anche il mondo degli strumenti quindi si rivela complesso: gli strumenti stessi vanno interpretati. Dobbiamo rinunciare allidea di avere delle facili risposte al tentativo di interrogarsi sulla genesi e sul significato dei risultati di Volta. Ma le fonti secondarie ci verranno sicuramente in aiuto! Gli ultimi quaranta anni hanno visto uno sviluppo incredibile in tutto il mondo degli studi di storia della scienza. Abbiamo assistito a una straordinaria professionalizzazione di questa disciplina, che testimonia lesigenza di saldare la frattura tra le due culture, frattura che rappresenta una sicura minaccia allo sviluppo delle societ democratiche moderne e postmoderne, in cui lo sviluppo della scienza e della tecnica pervasivo, ma la diffusione della cultura scientifica e storico-scientifica molto scarsa.

ENTRA IN SCENA Editore. [p. 216]

E FONTI SECONDARIE.

DA VOLTA A INTERNET (Conferenza con A. De Maio, G. Pancaldi). Unione Collegi Periti Industriali. [p. 220] LABORATORIO GATTONI. UN GABINETTO DI SCIENZE DEL XVIII SECOLO

(Catalogo). Centro di Cultura Scientifica A. Volta. [p. 263]

PER

LA

DIDATTICA

DI

OGGI

Ma ancora una volta un paradosso salta agli occhi: anche le fonti secondarie pi prestigiose danno poche risposte alle nostre domande; lopera di Volta viene inserita nel contesto scientifico dellepoca alla luce dei successi della scuola francese e in particolare della quantificazione coulombiana e della successiva matematizzazione tramite la teoria del potenziale (ma Volta non era contrario alle idee di Coulomb?). Nessuna originalit viene attribuita al pensiero di Volta e la straordinaria serie di successi viene giustificata con il tradizionale ricorso al fiuto di un bravo sperimentatore.

Alessandro Volta 1792: incontro di studio n. 2, 22 gennaio 1993, Milano, Istituto Lombardo di Scienze e Lettere, 1994. Pietro Pedeferri, Paralipomeni voltiani: la polemica sulla teoria della pila e altre cose, in Angelo Stella e Gianfranca Lavezzi (a cura di), Esortazioni alle storie, Milano, Cisalpino, 2001, pp. 673-701.
7

L PUNTO DI VISTA DELLA SCIENZA CONTEMPORANEA. Forse un aiuto a capire lopera di Volta, e in particolare la misteriosa successione delle coppie bimetalliche nella versione originale della Pila, ci potr infine venire dalla ricerca contemporanea: un chiarimento scientifico definitivo. Ma anche questa speranza deve rapidamente mostrarsi vana. I dibattiti scientifici non sono confinati al passato, sono una componente essenziale della ricerca scientifica di ogni tempo. E cos vediamo che a tuttoggi, a duecento anni dalla lettera di Volta, fisici, elettrochimici e fisiologi tra i pi bravi non concordano sullinterpretazione della Pila7 (quella

I
162

MANIFESTAZIONI

DEL

BICENTENARIO

DELLA

PILA

di oggi si badi bene, non quella di Volta!). Molti elettrochimici condividono linterpretazione, oggi maggioritaria, che vede nelle reazioni chimiche la causa (energetica) della produzione delle correnti elettriche (interpretazione negata da Volta), ma alcuni fisici sottolineano tenacemente il ruolo del potenziale di contatto bimetallico nellinnescare (anche se con piccolissime energie) le reazioni elettrochimiche. Alcuni fisiologi8 infine rifiutano il riduzionismo e sottolineano lemergenza nel dominio fisiologico delle reazioni ipotizzate per primo da Galvani (separazione di cariche elettriche di segno opposto nei corpi viventi), anche se, ovviamente, nel quadro di un metabolismo che si distacca da un certo vitalismo galvaniano ed in pieno accordo con il principio di conservazione dellenergia di met Ottocento (principio che emerse proprio da ricerche di fisiologi e che nei contributi originari di Mayer e Helmholtz ebbe tra i primi compiti quello di interpretare lelettroforo e la Pila).
UBBI EPISTEMOLOGICI. Labbandono della retorica celebrativa rituale, di maniera, ci sta portando a una conclusione paradossale: come definire il famoso evento del 20 marzo 1800 che stiamo celebrando? La Pila fu una scoperta, uninvenzione o, secondo le storiografie postmoderniste, una costruzione? Anche qui, come in tutti i dibattiti storico-epistemologici affiorano ipotesi interpretative alternative. La filosofia della scienza contemporanea ci ha abituato a dubitare del realismo e del positivismo ingenui degli scienziati, ma anche a dubitare delle stesse certezze epistemologiche.

Cultura Scientifica Alessandro Volta. [p. 220] LA SCOSSA ELETTRICA: MUSICA E SCIENZA NEGLI ANNI DI VOLTA. Incontro-conferenza con musica. Centro di Cultura Scientifica Alessandro Volta. [p. 221]

SCIENCE CENTRE, LABORATORIO DI DIDATTICA INTERATTIVA. Centro di

LE IDEE DI OTTONE: DALLA PILA DI VOLTA ALLENIGMA: STRUMENTI ED ESPERIMENTI E L ABORATORIO APERTO. Centro di Cultura Scientifica Alessandro Volta. [p. 222] STRUMENTI PER CAPIRE (Mostra Convegno). Science Centre, Centro di Cultura Scientifica A. Volta. [p. 223]

D U

C. LINATI, CUPIDO TRA GLI ALAMBICCHI (Riedizione). Universit di Pavia. [p.224] G. PANCALDI, ALESSANDRO VOLTA, FILOSOFO NATURALE E SCIENZIATO (Brochure tratta dalla relazione alla Cerimonia inaugurale di Como). Comune di Como. [p. 59] (Catalogo della Mostra omonima). Comitato Comasco. [p. 274]
SCIENZA, TECNICA, SOCIET

ALESSANDRO VOLTA: VIAGGIO IMMAGINARIO NELLA MENTE DEL GENIO

VOLTA. Anche da queste brevi note si possono intuire le ragioni della scelta culturale fatta dagli storici della scienza pavesi nei confronti di queste impegnative celebrazioni: della mitica data 2000 sottolineare pi che le prime tre cifre (i duecento anni che ci separano dalla lettera di Volta a Banks) le ultime tre: ripartire da zero nei confronti dellanalisi degli strumenti voltiani, delle opere, dei manoscritti. E quindi ripartire da zero anche nei confronti della storiografia della scienza pi accreditata. Un compito ambizioso, non facile e non breve, ma che, grazie a un appassionato impegno di un gruppo di lavoro, speriamo possa dare frutti non soltanto occasionali. GABINETTO. Un primo compito dunque quello di ricostruire il Gabinetto di Fisica di Volta. E qui per gli storici della scienza e per tutti gli appassionati abbiamo delle buone notizie: allUniversit di Pavia sono stati conservati e recentemente restaurati circa 750 strumenti della Sezione di Fisica del Museo per la Storia dellUniversit di Pavia. La collezione consiste di un prezioso nucleo settecentesco e di un pi numeroso insieme di strumenti dellOttocento. Gli inventari dellepoca, di recente riscoperti e analizzati, consentono una preciA RICOSTRUZIONE DEL
A

NA SCELTA PAVESE: UN RITORNO A

VOLTA MEMORIAL WORKSHOP ON LOWPOWER DESIGN (Convegno). Centro di Cultura Scientifica A. Volta. [p. 226]

LA SCINTILLA DELLE IDEE (Convegno). Centro di Cultura Scientifica A. Volta. [p. 226]

(CONVEGNI E PUBBLICAZIONI)

EUROPEAN LEV (LIGHT ELECTRIC VEHICLES) CONFERENCE (Ricerca e Convegno, Mendrisio / Como). Amministrazione Provinciale di Como, Comune di Mendrisio, Centro di Cultura Scientifica A. Volta. [p. 227] UNA VOLTA ERA DOMANI (Conferenza internazionale). Amministrazione Provinciale di Como. [p. 227]

INTERNATIONAL SYMPOSIUM ON NONLINEAR ELECTROMAGNETIC SYSTEMS (Convegno). Universit di Pavia. [p. 227]

Marco Piccolino, Animal electricity and the birth of electrophisiology : the legacy of Luigi Galvani, Brain research bulletin, 46: 5 (Jul.) (1998), pp. 381-407.

RITORNO

VOLTA

163

RIUNIONE GENERALE AEI (Convegno). Centro di Cultura Scientifica A. Volta. [p. 227]

G. COYNE, SCIENZA E FEDE (Conferenza, Duomo di Como). Comitato Comasco. Universit di Pavia. [p. 248]

SOCIETY AND TECHNOLOGY AT THE TURN OF THE CENTURY (Convegno). Centro di

DYNAMICS DAYS. THE PHYSICS OF COMPLEX SYSTEMS AND ITS IMPACT ON SCIENCE, Cultura Scientifica A. Volta. [p. 229]

ANNUAL CONFERENCE OF THE INTERNATIONAL SOCIETY OF ELECTROCHEMISTRY (Convegno). Universit di Pavia. [p. 229]
DELLA

INTERNATIONAL SYMPOSIUM ON ELECTROMAGNETIC FIELDS IN ELECTRICAL ENGINEERING (Convegno). Universit di Pavia. [p. 231] DA PLATONE A INTERNET. CORRENTI ELETTRICHE E ILLUMINISMO SCIENTIFICO(Convegno). Centro di Cultura IMLB-10: 10TH INTERNATIONAL MEETING ON LITHIUM BATTERIES (Convegno). The Electrochemical Society, Inc., Centro di Cultura Scientifica A. Volta. [p. 233]

LXXXV CONGRESSO NAZIONALE SOCIET ITALIANA DI FISICA (Convegno). Universit di Pavia. [p. 230]

Uno degli obiettivi di queste celebrazioni la ricostruzione del Gabinetto di Volta, il pi possibile vicina al contesto originario, con una chiara identificazione delle invenzioni, circa una ventina di oggetti tra elettrofori, elettroscopi, elettrometri, elettrometri condensatori, eudiometri, pistole elettriche, pile.9 Un volume conclusivo raccoglier la storia del Gabinetto, riproporr gli inventari dellepoca, analizzer gli strumenti inventati da Volta con unantologia dei brani a essi dedicati da Volta stesso, presenter un catalogo fotografico di tutti gli apparati del ricostruito Gabinetto.10

sa determinazione degli apparati effettivamente posseduti dal Volta, che risultano essere ben centoquaranta. Gli strumenti voltiani si dividono in due categorie: le invenzioni di Volta, cio gli strumenti da lui progettati e realizzati a Pavia, e gli strumenti acquistati, soprattutto allestero, per essere utilizzati nella ricerca e nella didattica.

La ricostruzione del Gabinetto affiancata dal restauro dellAula Volta, del cortile voltiano e della statua posta durante le celebrazioni del 1878.

Scientifica A. Volta. [p. 231]

Tematica). Centro di Cultura Scientifica A. Volta. [p. 233]

EVOLUZIONI E RIVOLUZIONI DELLA IMPRESA SCIENTIFICA: LA PILA DI VOLTA DUE SECOLI DOPO (Monografia

CORRENTI ELETTRICHE E ILLUMINISMO SCIENTIFICO (Monografia Tematica). Centro di Cultura Scientifica A. Volta, Franco Angeli Editore. [p. 236]

Non solo quindi dovr esserci la possibilit di copiare e incollare tutte le parti dei brani, ma anche e soprattutto una facilit di ricerca, data sia da migliaia di link ipertestuali tra le voci dei due volumi degli indici e i relativi brani negli altri tredici volumi, sia dalla possibilit di cercare e esplorare ogni termine, completando cos gli indici cartacei.11 Avere a disposizione su un Cd-Rom tutti i volumi con queste possibilit di interazione aumenter notevolmente linteresse degli storici per le tematiche voltiane.

OPERE. Un secondo compito riguarda le Opere: necessario che possano di nuovo essere a disposizione dei lettori (ledizione originale da lungo tempo introvabile, come pure un reprint americano, peraltro non autorizzato) e che possano essere analizzate in ogni dettaglio. Il progetto dunque quello di una digitalizzazione completa e accurata dei quindici volumi, che consenta sia la visione della composizione tipografica originale dei testi, sia una completa interazione con i testi stessi.
A DIGITALIZZAZIONE DELLE

L L
164

Inaugurazione effettuata il 20 marzo 1999. 10 Gli strumenti di Alessandro Volta: il Gabinetto di Fisica dellUniversit di Pavia, Milano, Hoepli, 2002 (in corso di pubblicazione). 11 Fabio Bevilacqua, Gianni Bonera, Lidia Falomo (a cura di), Alessandro Volta. Edizione Nazionele delle Opere e dellEpistolario (Cd-Rom), Milano, Hoepli, 2002 (in corso di pubblicazione). 12 Fabio Bevilacqua, Gianni Bonera, Alessandra Ferraresi (a cura di), Indice Regesto dei manoscritti scientifici di A. Volta, Milano, Hoepli, 2002.
9

A DIGITALIZZAZIONE E PUBBLICAZIONE DEL REGESTO. Uno dei vantaggi della digitalizzazione delle Opere quello di rendere pi agevole un confronto con i manoscritti, e ci consentir in particolare di approfondire le scelte della Commissione Nazionale. Un utile strumento per questo confronto il Regesto dellIstituto Lombardo, e quindi un ulteriore progetto quello della digitalizzazione e pubblicazione a stampa del Regesto stesso.12 Si tratta di un primo passo verso unauspicata futura digitalizzazione di tutti i manoscritti di Volta e verso una realizzazione di link ipertestuali tra le Opere, il Regesto, i singoli manoscritti e le immagini e analisi tramite animazioni tridimensionali del funzionamento degli strumenti del Gabinetto.

MANIFESTAZIONI

DEL

BICENTENARIO

DELLA

PILA

A NUOVA VOLTIANA. Infine queste celebrazioni dovranno stimolare una ripresa del dibattito storiografico tra i maggiori storici della scienza per un riesame dei contributi di Volta e della loro rilevanza nellevoluzione della scienza, non solo elettrica, di fine Settecento e di tutto lOttocento. A tal fine stato progettato un convegno tra gli specialisti del settore13 e la pubblicazione di una serie di volumi, chiamati Nuova Voltiana14 richiamandosi alla Voltiana apparsa durante le celebrazioni del 1927.

L L

STRUMENTI SCIENTIFICI: DAL MUSEO AL LABORATORIO INTERATTIVO (Monografia Tematica). Centro di Cultura Scientifica A. Volta. [p. 238] FISICA: FRONTIERE IN MOVIMENTO (Monografia Tematica, in preparazione). Centro di Cultura Scientifica A. Volta. [p. 239]
FILMATI VIDEODIFFUSIONE

Ma queste celebrazioni non dovranno contribuire solo agli approfondimenti specialistici: essenziale oggi una maggiore diffusione della cultura storico-scientifica e quindi la trasposizione delle ricerche storiche in un ambito didattico e in un ambito divulgativo. Ovviamente strumenti rilevanti sono quelli legati al World Wide Web e alla realizzazione di Cd-Rom multimediali che utilizzino tutte le recenti tecnologie, tra cui simulazioni quantitative e animazioni tridimensionali, per illustrare le idee di Volta e il funzionamento dei suoi strumenti. Un ulteriore progetto quindi prevede unapprofondita analisi dei principi di funzionamento di tutte le invenzioni di Volta e di quasi tutti gli strumenti del Gabinetto, e la realizzazione di parecchie decine di animazioni dettagliate.15 Un sito web dedicato a Volta16 presenter la vita, un numero non piccolo di opere digitalizzate, una estesa bibliografia di fonti secondarie, alcuni manoscritti, tutte le invenzioni e tutti gli strumenti del suo Gabinetto. Siti analoghi verranno dedicati anche a Coulomb e a Galvani, e in particolare alla contrapposizione tra Volta e Coulomb sullelettrostatica e al dibattito tra Volta e Galvani sullelettricit animale.17 Sono previste inoltre mostre interattive,18 con la riproposizione hands-on di esperimenti storici, i cui filmati poi potranno a loro volta essere inseriti in Cd-Rom e essere divulgati in rete.19 MUSEO PER LA STORIA DELLUNIVERSIT DI PAVIA. Come si pu facilmente capire, la storia della scienza non pu pi limitarsi a un approccio conservativo al patrimonio scientifico culturale e a celebrazioni di rito officiate da esperti in altri campi che si trasformano per loccasione in storici dilettanti. Il progetto di rinnovo del Museo per la Storia dellUniversit di Pavia prevede nuovi locali (laboratori di restauro, fotografici e multimediali) e lavvio di una trasformazione da istituto fondamentalmente conservativo a istituto attivo nella ricerca, nella progettazione e realizzazione di mostre e anche allavanguardia nello svolgere una moderna didattica multimediale sia dal vivo sia a distanza, in unaula a tal fine attrezzata.
AMPLIAMENTO DEL

A DIFFUSIONE DELLA CULTURA STORICO SCIENTIFICA CON LE TECNOLOGIE MULTIMEDIALI.

VIDEOCONFERENZE NELLE SCUOLE, PAVIA, MILANO, COMO. Universit di Pavia, Comune e Provincia di Pavia. [p. 240] SULLE TRACCE DI VOLTA (Filmato). Universit di Pavia. Comitato Nazionale. [p. 240]

DI RICORDO A. VOLTA (Documentario). Radio Televisione della Svizzera italiana. [p. 240]

VIAGGIO IMMAGINARIO NELLA MENTE DEL GENIO (Videocassetta della Mostra

LA SCINTILLA DI VOLTA (Ciclo di 10 trasmissioni televisive). Politecnico di Milano, Antennatre. [p. 241]

omonima). Comitato Comasco. [p. 241]

Celebrazioni non di maniera dunque e progetti ambiziosi di ricerca storica e di divulgazione. possibile ritornare a questo punto alle domande iniziali e ipotizzare una risposta, o almeno evidenziare un percorso di ricerRITORNO
A

NA PRIMA RISPOSTA.

Workshop Alessandro Volta: Between Natural Philosophy, Chemistry and Physics, Pavia 11-13 dicembre 1998. 14 Fabio Bevilacqua, Lucio Fregonese, (a cura di), Nuova voltiana: studies on Volta and his times, Milano, Hoepli, 2000-2002. 15 Fabio Bevilacqua, Lidia Falomo, (a cura di), Le invenzioni di Volta (CdRom), Pavia, Universit degli Studi, 1999; Fabio Bevilacqua, Lidia Falomo, Luisa Cassani (a cura di), Gabinetto di fisica di Alessandro Volta (CdRom), Milano: Hoepli, 2002, (in corso di pubblicazione); Fabio Bevilacqua, Lidia Falomo (a cura di), Alessandro Volta filosofo della natura (Cd-Rom), Milano, Hoepli, 2002, (in corso di pubblicazione). 16 ppp.unipv.it/Volta 17 ppp.unipv.it/Coulomb; ppp.unipv.it/Galvani 18 1799: e la corrente fu : duecento anni dalla pila di Volta, 1999; La strumentazione elettrica dellOttocento: mostra di strumenti e libri dalla pila di Volta allera dellelettricit, Biblioteca Universitaria, 6-25 settembre 1999, Pavia, Universit degli Studi, 1999. 19 http://ppp.unipv.it/Mostra/index.htm
13

VOLTA

165

SITO WEB VOLTA99. Universit di Pavia. [p. 242]

INTERNET

ca storiografico che possa iniziare a definire il programma di ricerca di Volta? Occorre dapprima rilevare qualche elemento del contesto scientifico ed epistemologico dellepoca. Lopera di Volta infatti strettamente legata alla complessa serie di eventi che va sotto il nome di rivoluzione scientifica. Questa presenta molteplici aspetti: da una parte era il risultato di una trasformazione concettuale che per ebbe luogo principalmente nelle scienze gi mature, classiche (astronomia, meccanica, ottica, acustica); dallaltra dette il via a unampia sperimentazione in campi decisamente nuovi, baconiani (elettricit, magnetismo, chimica, termologia). Tre concezioni filosofico-scientifiche erano in competizione alla fine del XVII secolo: quella di Cartesio, quella di Leibniz e quella di Newton. Bench fossero, in senso lato, tutte parte di un dibattito sulla visione meccanicista della natura, esse presentavano differenze sostanziali: sul ruolo attivo o passivo della materia, sul privilegio dato alla dinamica o alla statica, sullaccettazione di forze perenni o di principi di conservazione.
L CONTESTO.

SITO WEB PAVIA PROJECT PHYSICS. Universit di Pavia. [p. 242] Nazionale. [p. 243] SITO WEB MUSEO VIRTUALE DELLA TECNICA ELETTRICA, AEI. Comitato

SITO WEB ALESSANDRO VOLTA. Universit di Pavia. [p. 242]

SITO WEB ALESSANDROVOLTA.IT. Centro di Cultura Scientifica A. Volta. [p. 243]


APPLICAZIONI MULTIMEDIALI

Rom). Universit di Pavia. [p. 244]

LA SEZIONE DI FISICA DEL MUSEO PER LA STORIA DELLUNIVERSIT DI PAVIA (Cd-

LE INVENZIONI DI VOLTA (Cd-Rom). Universit di Pavia. [p. 244] [p. 244]

ALESSANDRO VOLTA, FILOSOFO DELLA NATURA (Cd-Rom). Universit di Pavia.

1799.... E LA CORRENTE FU (Cd-Rom della Mostra omonima). Universit di Pavia. [p. 245]

Volta: lelettricit e lavvento del mondo moderno). Centro di Cultura Scientifica A. Volta, con la collaborazione dellUniversit di Pavia. [p. 245] ALESSANDRO VOLTA: OPERA SCIENTIFI(Cd-Rom della Mostra A. Volta: lelettricit e lavvento del mondo moderno). Centro di Cultura Scientifica A. Volta, con la collaborazione dellUniversit di Pavia. [p. 245]
CA

ALESSANDRO VOLTA: LO SCIENZIATO E IL SUO TEMPO (Cd-Rom della Mostra A.

I lavori teorici di Volta sono profondamente influenzati da questi dibattiti. Ma qual era lapproccio dominante?

Nei campi baconiani la tendenza alla quantificazione, fortemente sostenuta dalla cultura scientifica dellilluminismo del tardo XVIII secolo, si poneva tra strade differenti e in competizione, ancora sulla base degli approcci di Cartesio, Leibniz e Newton. Rilevante qui il ruolo e il coinvolgimento dei Gesuiti che, sconfitti nel campo delle scienze classiche (astronomia, meccanica), cercavano una rivincita.

Newton influenz tanto la tradizione classica quanto quella baconiana, con due approcci molto differenti, esposti l'uno nei Principia (1687) e l'altro nellOpticks (1704). Il successo dei Principia fu tale che per due secoli lapproccio newtoniano domin le scienze classiche.

Centro di Cultura Scientifica A. Volta. [p. 247]

PROGETTO VOLTA: DALLA PILA ALLE CELLE A COMBUSTIBILE (Cd-Rom).

VERSIONE IN GIAPPONESE DEL CD-ROM VISITA VIRTUALE AL TEMPIO VOLTIANO. Centro di Cultura Scientifica A. Volta. [p. 246]

VISITA VIRTUALE AL TEMPIO VOLTIANO (Cd-Rom). Centro di Cultura Scientifica A. Volta. [p. 246]

MEDIATECA VOLTIANA, Dvd-Rom conclusivo a cura del Comitato Nazionale, contenente 4 Dvd: Universit di Pavia; Centro di Cultura Scientifica A. Volta; Politecnico di Milano e AEI; Istituto Lombardo. [p. 247]

Queste sostanze si dividevano in materie comuni o ponderabili e in fluidi senza peso, in grado di agire sulla materia ponderabile e, in certi casi, uno sullaltro. La materia ordinaria porta e esercita su se stessa le forze di gravit, di coesione, le forze derivanti da affinit chimiche e la capillarit. Tra le sostanze imponderabili, le particelle di luce interagiscono con la materia ordinaria; i fluidi (o il fluido) elettrici agiscono sulla materia ordinaria e uno sull'altro; i fluidi magnetici si comportano in maniera simile e il fluido autorepulsivo del calore (calorico) si contrappone alle varie forze coesive che, senza il suo intervento, coagulerebbero tutta la materia terrestre ponderabile in un grumo compresso. Prendendo in prestito un termine dalla fisica di oggi, questo
MANIFESTAZIONI
DEL

La fisica del tardo XVIII secolo faceva ricorso a un complesso di sostanze di tipo qualitativamente diverso che facevano da portatori di forze, introdotte ognuna per la spiegazione di uno specifico ambito di fenomeni.

166

BICENTENARIO

DELLA

PILA

L'esempio del modello standard era la teoria della gravitazione e le allusioni alle sue estensioni ad altri fenomeni suggerite da Newton nelle Queries alla fine dellOpticks. Per gran parte del XVIII secolo, tuttavia, l'accostamento tra calcolo e osservazione che fece la fama della teoria gravitazionale non pot essere replicato in ogni branca della fisica sperimentale. Cominciando intorno al 1770, la situazione cambi rapidamente ed elettricit, magnetismo e calore cominciarono a sottostare al tipo di analisi che aveva ordinato i movimenti dei pianeti. Nel 1785 Coulomb diede un importante contributo in questa direzione per i fenomeni elettrici. Al passaggio tra il XVIII e il XIX secolo, i fenomeni di capillarit e il comportamento della luce rientrarono nello schema. Questi risultati ispirarono ed esemplificarono il programma descritto da Laplace nel 1796 e portato quasi alla realizzazione (o cos egli pens) da Gay-Lussac nel 1809: perfezionare la fisica terrestre con le stesse tecniche che Newton e Laplace avevano usato per perfezionare lo studio della meccanica celeste. Ma Volta lavorava in una direzione differente e la sua polemica con Coulomb va interpretata alla luce dei differenti programmi di ricerca di riferimento. All'inizio del XVII secolo anche i criteri epistemologici erano in evoluzione: si passava dalla distinzione medievale tra qualit sensibili (valide) e qualit occulte (non valide), a quella galileiana tra qualit primarie quantificabili (valide) e qualit secondarie non quantificabili (non valide).

insieme di materie e di forze stato chiamato il modello standard del tempo.20 Esso rappresenta tutti i fenomeni fisici conosciuti alla fine del XVIII secolo; aveva l'unit data da una comune veste matematica, anche se non da una ontologia coerente.

MUSEI

LA NUOVA SALA DEL MUSEO PER LA STORIA DELLUNIVERSIT DI PAVIA DEDICATA ALLA STRUMENTAZIONE DELL800. Universit di Pavia. [p. 261] LABORATORIO GATTONI, RICOSTRUZIONE IDEALE DI UN GABINETTO DI SCIENZE DELLEPOCA DI VOLTA, Centro

IL GABINETTO FISICO DI VOLTA. Universit di Pavia. [p. 260]

NUOVE STRUTTURE MUSEALI

MOSTRE

di Cultura Scientifica A. Volta. [pp. 262-263]


MOSTRE TEMPORANEE E ITINERANTI

LA PILA DI VOLTA: UNA SCINTILLA LUNGA DUE SECOLI (Mostra di manoMOSTRA DI VEICOLI ELETTRICI (Piazza Cavour, Como). Amministrazione Provinciale di Como, Comune di Mendrisio, Consorzio Vel. [p. 267] rante in Italia). Universit di Pavia. [p. 267] [p. 269]
LI

scritti). Istituto Lombardo. [p. 265]

1799... E LA CORRENTE FU: DUECENTO ANNI DELLA PILA DI VOLTA (Mostra itine-

LA STRUMENTAZIONE ELETTRICA DELL800 (Mostra). Universit di Pavia.

Il problema era che le qualit primarie spesso non erano direttamente sensibili e anzi, nel caso della gravitazione newtoniana, sembravano decisamente occulte (anche se Newton nei Principia esprimeva una posizione empirista-strumentalista: le variazioni della quantit di moto (osservabili) permettono di formulare la legge dellinverso del quadrato della distanza; stabilita questa legge, si derivano gli altri fenomeni. Il conflitto tra le due epistemologie era netto. Il cosiddetto metodo sperimentale non si basava in realt sui puri dati osservativi: il Sole effettivamente sorge e tramonta, i corpi pi pesanti cadono pi velocemente, il pendolo non risale alla stessa altezza. Galileo al paradigma aristotelico, basato su tali dati, aveva sostituito un approccio fortemente platonico, basato sull'esistenza di leggi matematiche. Queste ultime non sono direttamente osservabili, ma ipotizzabili sulla base di complesse argomentazioni e corroborabili tramite articolate sperimentazioni basate su nuovi strumenti.

PARTECIPAZIONE A UNIVERSI PARALLE(Trasmissione in diretta Rai Milano presso lo SMAU). Centro di Cultura Scientifica A. Volta, Universit di Pavia. [p. 269] LA RIVOLUZIONE ELETTRICA: IL MITO; LA SCIENZA, LINDUSTRIA, LA SOCIET

(Palazzo della Triennale, Milano). Enel, in collaborazione con AEI. [p. 269]

ALESSANDRO VOLTA: LELETTRICIT E LAVVENTO DEL MONDO MODERNO

rante allestero). Comitato Nazionale Galvani e Comitato Nazionale Volta. [p. 270] (Mostra itinerante in Italia e allestero). Centro di Cultura Scientifica A. Volta, con la collaborazione dellUniversit di Pavia. [p. 270] ALESSANDRO VOLTA: VIAGGIO IMMAGINARIO NELLA MENTE DEL GENIO (Mostra-

LEREDIT DI GALVANI E VOLTA NELLA SCIENZA CONTEMPORANEA (Mostra itine-

Questa epistemologia e metodologia si era affermata nelle scienze classiche ma incontrava difficolt nel processo di misurazione e quantificazione dei nuovi domini osservativi delle scienze baconiane, come pure in fisiologia, ove sembrava prioritario eliminare le qualit occulte. In questi campi veniva utilizzato anche un altro criterio epistemologico basato sulla quantificazione delle
RITORNO
A

Spettacolo con tecnologie multimediali, a Villa Olmo e itinerante). A cura di Pier Paolo Venier. Comitato Comasco. [p. 274]
20

Cfr. nota 4.

VOLTA

167

PARTECIPAZIONE AL PADIGLIONE ITALIA, EXPO 2000, HANNOVER (giugno-ottobre 2000), Centro di Cultura Scientifica A. Volta. [p. 277] PARTECIPAZIONE ALLA MOSTRA INTERATTIVA LA FORZA DELLA NATURA DALLE ENERGIE SELVAGGE ALLE ENERGIE ADDOMESTICATE (Torino, luglio-ottobre

DA VOLTA AL DUEMILA: PER UN MUSEO DELLA TECNICA ELETTRICA (Mostra). Universit di Pavia. [p. 277]

qualit tramite la ricerca di fattori intensivi (non additivi) ed estensivi (additivi). Il prodotto di questi due fattori ha esso stesso un significato fisico, seguendo una vecchia tradizione che cominci con Oresme, fu migliorata da Leibniz , utilizzata da Boscovich, e avr un'influenza, nel XIX secolo, in particolare sull'evoluzione del concetto di energia. VOLTA. Ritornando ai nostri personaggi, possiamo dire che la quantificazione di Coulomb era legata allapproccio gravitazionale newtoniano e al modello standard; l'attivit di Galvani, innovativa per la fisiologia, che diventa campo di precise e accurate indagini sperimentali di tipo baconiano, era legata al tentativo di rendere sensibili" e quindi scientifiche, le qualit occulte. L'attivit di Volta era invece pi strettamente legata all'introduzione di termini teorici e ai processi di quantificazione di questi termini, processi per che non sono portati avanti lungo linee newtoniane-coulombiane ma piuttosto in relazione al prodotto dei fattori intensivi ed estensivi. Con lelaborazione di alcuni modelli teorici, sulla base di letture di autori quali Newton, Keill, Freind, Franklin, Boscovich e di chimici del 700, Volta riesce poi anche a gestire fenomeni complicati come lelettricit vindice (da cui ricava lelettroforo e il condensatore) e di giungere allipotesi dellelettromozione (forze basate su una sorta di affinit chimica).
L PROGRAMMA DI RICERCA DI

RITORNO A VOLTA: VIAGGIO TRA IDEE E STRUMENTI NEL MONDO DELLELETTRICIT (Mostra). Universit di Pavia. [p. 280]

SPAZIO ESPOSITIVO ALLA CENTRALE DI MONTALTO DI CASTRO, IN OCCASIONE DELLINTITOLAZIONE DELLA CENTRALE AD ALESSANDRO VOLTA. Centro di Cultura Scientifica A. Volta. ENEL. [p. 279]

2000). Centro di Cultura Scientifica A. Volta (Laboratorio Gattoni) e Comitato Comasco (Mostra Viaggio immaginario nella mente del genio). [p. 279]

VOLT(A) (Mostra). Conservatoire Nationale des Arts et Mtiers, Parigi. Collaborazione dellUniversit di Pavia, del Centro di Cultura Scientifica A. Volta e dei Musei Civici di Como. [p. 280]

ALTRE

INIZIATIVE

Centro di Cultura Scientifica A. Volta. [p. 281]

SERVIZI DI TELECOMUNICAZIONE INNOVATIVI PER IL TERRITORIO LARIANO. PROGETTO E SPERIMENTAZIONE DI TELECENTRO (Studio e Progetto). PROGETTO VEL, VEICOLI ELETTRICI LEGGERI (Ricerca). Centro di Cultura Scientifica A. Volta. [p. 282]

TECNOLOGIE

PROGETTO EURECO (Studio e ricerca sul risparmio energetico in Lombardia). Centro di Cultura Scientifica A. Volta-Landau Network., Servizi territorio Srl. [p. 282]
RISTRUTTURAZIONI RESTAURI

PIAZZA VOLTA A COMO: RISTRUTTURAZIONE DEGLI SPAZI, RIPRISTINO DELLA STATUA DI VOLTA, ILLUMINAZIONE. RIPRISTINO DELLA SALA RESTAURO DEGLI DELLISTITUTO CARDUCCI. Como. [p. 283] Comune di Como. [p. 283] CASARTELLI:

Comune di

AFFRESCHI

Secondo Volta il fluido elettrico uno e allinterno dei corpi normalmente in uno stato di equilibrio, cio neutro. Ci dipende dalle forze mutue tra particelle del corpo e fluido: forze attrattive (materia-fluido) e repulsive (fluido-fluido) sono bilanciate (qui possiamo vedere una componente newtoniana in Volta). Quando una causa esterna, ad esempio lo strofinio, viene a variare questo stato di equilibrio, per effetto dello sbilanciamento si manifesta una carica elettrica (accumulo o diminuzione di fluido) che tende a tornare nello stato di equilibrio. Questa tensione caratteristica del corpo e dipende dalla sua capacit a immagazzinare cariche secondo la relazione: Q=CT (carica elettrica uguale capacit per tensione). La tensione tende a spingere il fluido verso altri corpi che sono in uno stato diverso. Se vi sono corpi (conduttori) a contatto, la carica per effetto della tensione si ripartisce secondo la capacit dei due corpi. Se si produce una scarica, leffetto dipende sia dalla tensione sia dalla quantit di carica. Se non vi sono corpi a contatto la tensione produce comunque una atmosfera elettrica (una modifica delle condizioni dello spazio esterno, quello che poi Faraday definir uno stato elettrotonico) che agisce a distanza (che si propaga a grande distanza e quindi diminuisce con linverso della distanza e non con linverso del quadrato) e provoca uno sbilanciamento di fluido elettrico nei corpi immersi in questa atmosfera. Pertanto si ha una attuazione (induzione) in questi corpi che acquisiscono una elettricit potenziale e quindi una tensione. Si trovano di fronte cariche eteronime e quindi, come risultato della tensione del primo corpo, si manifesta una attrazio168 MANIFESTAZIONI
DEL

Vediamo la cosa con qualche maggiore dettaglio.

BICENTENARIO

DELLA

PILA

In definitiva Volta introduce due grandezze: non solo la quantit totale della qualit in oggetto, ma anche lo stato del corpo. Una estensiva e una intensiva, associate tramite la capacit specifica dei corpi a immagazzinare la grandezza estensiva stessa. Pertanto la grandezza intensiva data dal rapporto tra quella estensiva e la capacit. La stessa relazione che regola i rapporti tra carica, capacit e tensione si applica anche al calore (fluido calorico), allaria e alla quantit di moto. In altre parole, se abbiamo delle quantit definite di alcune qualit, che si conservano durante il processo, lo stato di queste quantit individuato da una tendenza allequilibrio che dipende dalla capacit del corpo che contiene la qualit data. Una piccola capacit (estensione) implica una grande in-tensione allequilibrio. Si realizza cos una quantificazione delle qualit in un senso analogo a quello definito secoli prima da Oresme nella considerazione del moto uniformemente accelerato (velocit per tempo uguale spazio). La capacit estensiva (additiva) come la qualit cui si riferisce, lin-tensione invece intensiva (non additiva). Il prodotto una costante per le varie situazioni.

ne. Sulla base del principio di attrazione si possono spiegare tutti i fenomeni, considerando la tensione (espandibilit del fluido) e lattuazione creata dalle atmosfere. Anche quando si trovano di fronte cariche omonime, la tensione (con conseguente attrazione) si manifesta infatti secondo Volta verso altri corpi (anche laria) e quindi leffetto apparente di repulsione dovuto a queste attrazioni verso altre direzioni.

RESTAURO DI AFFRESCO SULLA CASA DI VOLTA A LOVENO DI MENAGGIO. Comune di Menaggio. [p. 283]

RISTRUTTURAZIONE DELLA TOMBA DI VOLTA A CAMNAGO. Circoscrizione 4 Camnago Volta, Como. [p. 283]

ADEGUAMENTO FUNZIONALE DEL TEMPIO VOLTIANO. Comune di Como. [p. 283] RIORGANIZZAZIONE E VALORIZZAZIONE DEGLI SPAZI ATTIGUI AL TEMPIO VOLTIANO. Comune di Como. [p. 284]

UNIVERSIT DEGLI STUDI DI PAVIA, 1998-1999. Comune di Como. [p. 284] RESTAURI DELLE SALE DELLISTITUTO LOMBARDO, MILANO. [p. 284]
EVENTI, SPETTACOLI, CONFERENZE, PUBBLICAZIONI

Amministrazione Provinciale di Como. [p. 284]

RIORDINO DELLE COLLEZIONI SCIENTIFICHE DEL LICEO VOLTA, COMO.

CALENDARIO DEL CENTRO DI CULTURA SCIENTIFICA A. VOLTA, 1997. [p. 285]

A mio avviso questo programma di ricerca, qui molto sommariamente ipotizzato e delineato, che consente a Volta in tempi straordinariamente rapidi di reinterpretare le contrazioni delle rane osservate da Galvani e da lui, dopo molti anni di lavoro, spiegate sulla base dellipotesi di una irriducibile elettricit animale prodotta nel cervello, distribuita tramite i nervi e immagazzinata nei muscoli e sulla base dellelettrostatica tradizionale (muscoli come condensatori, contrazione come scarica). Volta vede infatti la rana come un rivelatore di tensioni elettriche e stabilisce che la tensione si genera al contatto tra superfici di conduttori di genere diverso, metalli o conduttori umidi. I metalli sono anche motori di elettricit. Cos lo sforzo a spingersi fuori, la grandezza elettrica intensiva consente a Volta di generaVOLTA 169

Questa analisi viene esposta da Volta gi nelle opere giovanili (in particolare nel De vi) e viene poi applicata anche alle leggi dei gas e al calore, con un accenno alla quantit di moto.

Il tipo di ragionamento, pur se Volta non sottolinea gli effetti del riequilibrio dei fluidi e non sottolinea il concetto di lavoro, legato a dei principi di equilibrio, di causa-effetto e di conservazione, a delle tendenze a ristabilire lequilibrio perturbato, tramite lattuazione di grandezze potenziali (virtuali). Non ci sono riferimenti al meccanicismo cartesiano, n alle forze newtoniane. Piuttosto una terminologia scolastica probabilmente mediata da Leibniz e Boscovich, e anche, per il caso della tensione, da Beccaria.

COMO E LESPOSIZIONE VOLTIANA DEL 1899 (Ristampa anastatica). [p. 285]

L. MARAZZI, CAMNAGO E LA TOMBA DI VOLTA (volume). [p. 285] UL TACUIN DI CUMASCH PAR UL PAR UL 1999. [p. 285] VOLTA E LA SUA pittura). [p. 285]
CITT

ALESSANDRO VOLTA 1799-1999 (Opuscolo a fumetti). Azienda Promozione Turistica, Como. [p. 285]

1998 E

(Concorso di

ENZO PIFFERI, SERIE DI CARTOLINE COMMEMORATIVE . p. 285] RADIODIFFUSIONI DELLASSOCIAZIONE RADIOAMATORI ITALIANI (PRIMA: 6 LUGLIO 1998) [p. 285] CALENDARIO DEL COMUNE 1999. [p. 285]
DI

ENZO PIFFERI, CALENDARIO PER LANNO VOLTIANO 1999. [p. 285]

COMO

LIDEALISTA MAGICO, spettacolo elettrostatico del Teatro Clandestino di Bologna, Teatro Nuovo di Rebbio. [p. 286]

MOSTRA ENERGIA...CHE MAGIA. Scuole elementari, Como, 1999 [p. 286]

RITORNO

XI CONCERTO DI CAPODANNO DEDICATO AD ALESSANDRO VOLTA, Teatro Sociale, Como. [p. 286]

FOLDER COMO CITT DI VOLTA. Comune di Como. [p. 286] CONCERTO PER ALESSANDRO VOLTA, Palazzo Volta, Como. Associazione Italia Nostra. [p. 286]

ATTO DI NASCITA DI A. VOLTA (ristampa anastatica). Camera di Commercio di Como. [p. 286]

lizzare il concetto di tensione in quello di elettro-mozione. Nonostante nella terminologia corrente si parli ancora di forza elettromotrice, ovvio che siamo entrati con Volta in una quantizzazione dei fenomeni elettrici legata a grandezze di tipo protoenergetico, ben lontane dal concetto newtoniano-coulombiano di forza. La fertilit dellapproccio voltiano quasi condurr a un altro rilevante risultato: la relazione tra tensione, corrente e resistenza (V=IR, ancora il prodotto tra una grandezza intensiva e una estensiva) che sar poi effettivamente formulata da Ohm. VOLTA. La linea di pensiero di Volta non riuscir a imporsi sul modello standard e sulla quantificazione coulombiana, ma rappresenter per tutto lOttocento un importante filone alternativo, che dimostrer ancora una notevole fertilit.
EREDIT SCIENTIFICA DI

RAPIA LA LUCE UNA FAVILLA AL SOLE, spettacolo in Piazza Volta, Como. Enel. [p. 286] MOSTRA-CONCORSO PER UN FRANCOBOLLO SU VOLTA E LA PILA. Universit di Pavia e Poste Italiane. [p.286]

1799-1999 BICENTENARIO DELLA INVENZIONE DELLA PILA DI ALESSANDRO VOLTA (BROCHURE DEL PROGRAMMA DELLE CELEBRAZIONI VOLTIANE). Comitati Voltiani e Centro di Cultura Scientifica A. Volta. [p. 286] HIPPOCAMPUS, SPECIALE VOLTIANE, La Gru. [p. 287]

MOSTRA FILATELICA CITT DI COMO E A. VOLTA, CON CATALOGO. Club Esperia. [p. 286]

A TAVOLA CON VOLTA (opuscolo). Azienda di Promozione Turistica, Como. [p. 287] CONCERTI DEDICATI AL BICENTENARIO, PUBBLICAZIONE BRUNATE E GLI ITINERARI VOLTIANI E CARTOLINE DEI LUOGHI VOLTIANI (DISEGNI: A. PEDRAGLIO), IL NATALE DEL REDENTORE (esecuzione dellOratorio di L. Perosi, eseguito per la prima volta nel 1 Centenario della Pila). Cattedrale di Como. [p. 287]

QUANDO COMO HA CELEBRATO IL SUO ALESSANDRO VOLTA, Conferenza. Famiglia Comasca. [p. 287]

Associazione Appuntamenti Musicali Brunate. [p. 287]

Molte analogie con Volta si ritrovano nella teoria dei cicli di Sadi Carnot, ove di nuovo si parla di ristabilimento dellequilibrio perturbato: se la condizione di equilibrio del fluido calorico a una certa temperatura viene perturbata, il calorico tende a ritornare nella condizione iniziale, con una tendenza data proprio dalla temperatura (che svolge qui la funzione della tensione di Volta). Carnot considera che il lavoro utilizzabile dipende proprio da questa differenza di temperatura moltiplicata per la quantit di calore. Siamo di nuovo di fronte al prodotto tra una grandezza intensiva e una estensiva (L=QxT). Carnot quindi, anche se allinterno di un ragionamento di tipo energetico, non usa lo stesso modello concettuale di energia che avr successo in seguito, e che sar invece legato al lavoro meccanico, proprio in quegli anni definito dagli ingegneri francesi impegnati a concettualizzare la meccanica applicata alle macchine nella tradizione di Lazare Carnot, il padre di Sadi, come il prodotto della forza per lo spostamento. Anche Faraday presenta delle analogie con Volta: come la vis attractiva complementare alle atmosfere elettriche, cos le linee di forza (tubi di flusso che attirano e tendono ad allargarsi) sono complementari allo stato elettrotonico. Helmholtz sintetizza a met Ottocento le tradizioni leibniziana e newtoniana e, nel tentativo di esprimere un concetto nuovo, lenergia potenziale, parla di somma delle forze di tensione (Spannkraft), che ancora sono uguali al prodotto della forza per lo spostamento.

QUEL CUZZIN DEL VOLTA, Concorsi a cura della Famiglia Comasca. [p. 287]

MOSTRA DI RICORDI VOLTIANI IN COMO, ADDIO NOVECENTO. Bottega della Cornice, Como. [p. 287]

LUOGHI VOLTIANI E FUMETTI SU LA PROVINCIA DI COMO. Famiglia Comasca. [p. 287]

LA PILA, CAMNAGO VOLTA. Compagnia Teatrale Citt di Como. [p. 287]

Nella tradizione della fattorizzazione dellenergia, inaugurata da Rankine e sviluppata poi tra gli altri da Ostwald e Helm fino ad arrivare a Sommerfeld, il prodotto intensione-estensione trova il suo pi grande sviluppo, anche se non pi con la fertilit di risultati che avevano caratterizzato lopera di Volta.

P
170

ER NON CONCLUDERE. Laugurio che queste brevi note, che comunque delineano un Volta filosofo della natura pi che costruttore di strumenti, possano, sulla base del lavoro intrapreso durante queste celebrazioni sulle fonti primarie e secondarie, potersi sviluppare nel corso di ampi e articolati dibattiti.

MANIFESTAZIONI

DEL

BICENTENARIO

DELLA

PILA

LA LUCE DI VOLTA (SCULTURA LUMINOSA DI MARIO MERZ), Porta Torre, Como. Comitato Comasco Fondazione Ratti. [p. 287]

ACQUISTO DI UNA SCULTURA IN MARMO DI CARRARA DI G. GRANDI RAFFIGURANTE ALESSANDRO VOLTA. Comitato Comasco. GELSIDE GUATTERINI, REPLICHE DI STRUMENTI VOLTIANI, COMO. [p. 289] [p. 289]

LA CHIAVE DI VOLTA. MOSTRA DIDATTICA VOLTIANA, Liceo Maiorana, Roma. [p. 288]
PAVESI DI CHIUSURA DELLE CELEBRAZIONI, 20 MARZO 2000.

1799-1999 OMAGGIO AD ALESSANDRO VOLTA NEL SECONDO CENTENARIO DELLA SCOPERTA DELLA PILA (CERIMONIA, OPUSCOLO). Associazione ex-allievi di Setificio, Como. [p. 291] EMISSIONE DI FRANCOBOLLO, Tempio Voltiano. Club Esperia, Como. [p. 292]

MARZO 2000: INVIO IN INTERNET DEL TESTO DELLA LETTERA DI VOLTA ALLA ROYAL SOCIETY DAL MUSEO NAZIONALE DELLA SCIENZA E DELLA TECNICA DI MILANO. Comitato Comasco. [p. 288]

Universit di Pavia. [p. 288] 20

GIORNATE

COLLOCAZIONE DI UNA TARGA A RICORDO DELLA PRESENZA DI ALESSANDRO VOLTA ALLA S. MESSA NELLA CATTEDRALE DI COMO. Comitato Comasco. [p. 290] DONAZIONE DELLA LASTRA 1899 AL TEMPIO VOLTIANO. Associazione Amici dei Musei, Como. [p. 290] MERLETTO RAFFIGURANTE A. VOLTA. Dono dellAccademia Merletti De Amicis ai Musei Civici di Como. [p. 290]

STAMPA PROMOZIONALE SU CONFEZIONI TETRAPAK DI LATTE. Carnini. [p. 290]

INTITOLAZIONE AD A. VOLTA DELLA SALA CONFERENZE DELLOSSERVATORIO ASTRONOMICO DI SORMANO. Famiglia INTITOLAZIONE DI UN RODODENDRO AD ALESSANDRO VOLTA E MESSA A DIMORA AL TEMPIO VOLTIANO. Societ Ortofloricola Comense. [p. 292] Comasca. [p. 292]

PREMIO MARZIO TREMAGLIA, Bergamo. Comitato Nazionale, Universit di Pavia. [p. 288]
INTITOLAZIONI, TARGHE, OGGETTISTICA, VARIE

LOGO UFFICIALE DEL COMITATO REGIONALE. Telecom Italia. [p. 289]

TELECOM PER VOLTA, COLLEZIONE DEL BICENTENARIO. (Schede telefoniche con soggetti voltiani). Telecom Italia. [p. 289]

COLLOCAZIONE DELLA TARGA DELLO INSTITUTE OF ELECTRIC AND ELECTRONIC ENGINEERS (IEEE) AL TEMPIO VOLTIANO. [p. 291] PROMOZIONE DI INIZIATIVE INTESE A INTITOLARE LAEROPORTO MALPENSA A VOLTA. [p. 291]

ZETA-CARD TRILINGUE (INGLESE, TEDESCO, ITALIANO) SU VOLTA E LA SCIENZA ITALIANA: 30.000 COPIE DISTRIBUITE A EXPO 2000, HANNOVER. Centro di Cultura Scientifica A. Volta. [p. 292] VISITE GUIDATE COMO. [p. 292] SEGNALETICA 292]
AI LUOGHI VOLTIANI DI

TURISTICA VOLTIANA.

[p.

OGGETTISTICA. [p. 292]

RITORNO

VOLTA

171

RICERCHE

STUDI

In qualche caso si trattato della semplice rilettura e ristampa di opere di Volta o su Volta, in altri del recupero di manoscritti e documenti a lui vicini, in altri ancora di lavori sulla sua opera di costruttore di strumenti per le proprie ricerche. Un posto a parte occupa limportante intervento di digitalizzazione delle opere di Volta, ovvero della loro messa a disposizione in formato elettronico per gli studiosi. RISTAMPA LETTERE DEL SIGNOR DON A. VOLTA Menaggio (Como), 1998.

Sulle tracce di una tradizione che si confermata a ogni ricorrenza voltiana, anche le Celebrazioni del Bicentenario della Pila hanno dedicato considerevole spazio alla ripresa e allo studio delle fonti dirette relative alla vita e allopera di Alessandro Volta.

ONTI STORICHE.

LARIA INFIAMMABILE DELLE PALUDI.

ANASTATICA DELLE

SUL-

Liceo Volta, Como. Contributo di ACSM SpA, Como.

Le lettere, gi pubblicate nel Volume dellEpistolario di Alessandro Volta, sono dedicate alla scoperta e allo studio del metano. Pubblicate nel 1777, esse ebbero allepoca una notevole diffusione, testimoniata da unedizione coeva in lingua tedesca. La ristampa di una copia in possesso della biblioteca del Liceo Volta di Como, stata curata su proposta di Mario Longatti dallo stesso istituto, che ebbe il grande scienziato come direttore e professore di fisica sperimentale negli anni della sua giovanile ascesa scientifica. Il lavoro completato da un saggio di Bruno Magatti, gi docente di fisica e matematica del Liceo Volta, e da Giorgio Luraschi, ordinario di Istituzioni di Diritto Romano nellUniversit dellInsubria e nellUniversit Cattolica di Milano. Dalla Lettera prima al Padre Carlo Giuseppe Campi C.R.S.:
CARISSIMO AMICO.

Dedica delle Lettere di Volta sullaria infiammabile. Sotto: La localit di Velleia, dove Volta osserv il fenomeno.

del bel Colle, cui bacia il Lambro il piede, ed a cui Colombano il nome diede, ove le viti in lascivetti intrichi sposate sono in vece dOlmi e Fichi
Redi Ditir.

Quando mi scriveste primamente della sorgente daria infiammabile da voi ritrovata sul principio dellautunno, e quindi conversammo alcuni giorni insieme, vi ricorder quanti discorsi, e quante congetture si fecero tra noi sul soggetto sempre pi meraviglioso ed interessante delle diverse specie daria, e particolarmente su quella da voi scoperta vicino

Como, li 14 Novembre, 1776.

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e come gi ci disponevamo a recarci col in compagnia di qualche altro amatore della Storia Naturale per esaminare con agio e attentamente il fondo da cui viene tramandata cotestaria, lacqua attraverso alla quale essa gorgoglia, il terreno circostante, e le falde di quegli ubertosi amenissimi Poggi. Forse ad oggetto di conferir meco, voi vi portaste a Como; io sicuramente per associarmi a cosiffatta spedizione e studiosa ricerca, venni con voi a Milano. Quanto me ne sapesse male tosto che intesi svanito il bel progetto, io non vel so esprimere: buon per, che le idee allora concepite delle ricerche da farsi ne dintorni di quel luogo, mi partorirono, con minor dispendio, e facilit poco aspettata, un non inferiore anzi assai miglior successo. Che direste, sio vannunzio a prima giunta, che ho ritrovato e raccolto Aria infiammabile in altre parti, ove ebbi a portarmi nel corrente autunno, e persino qui a Casa mia? Che, ovunque io mi trovi, mi volga a destra o a sinistra, ho ben pochi passi a fare, perch la terra e lacqua mi forniscano aria infiammabile bella e preparata, e in quanta copia mi piaccia di volerne? Cos , Amico, lo svolgersi e salir su dal fondo attraverso allacqua vivi gorgogli di aria infiammabile, avvegnach sia un fenomeno estremamente curioso, in quanto ci sembra o raro, o quasi nuovo, e ci apre la via ad altre importanti ricerche, non , n debbe pi riputarsi cosa propria della sorgente da voi osservata, da poi che io ho raccolto di talaria in diversissimi siti, da laghi, da stagni, da fonti; ove per non si voglia aver in conto di singolar prerogativa il gorgogliare spontaneamente, e in copia grande, e tratto tratto, come fa laria del vostro fonte, quando negli altri conviene per lo pi eccitare il gorgoglio, con smuovere e rimestare il fondo. Mi richiamo con compiacenza il Verbano, che mi offr prima dogni altro lo spettacolo ricercato s, ma non isperato: quindi il mio Lario non sment la concepita e fondata aspettazione; alcuni rigagnoli poi, e alcune pozze la superarono di gran lunga. LETTERA DI A. VOLTA A SIR JOSEPH BANKS, 20 Ed., 1999. A cura di Gianni Bonera. 1800, C. Nani

MARZO

Camera di Commercio di Como, Contributo proprio. La Camera di Commercio di Como ha ritenuto di grande importanza commemorare la figura di Volta illustre concittadino contribuendo alla diffusione del suo pensiero, non solo tra gli scienziati, ma anche tra un pubblico pi vasto e, soprattutto, tra gli studenti. Ha pertanto pubblicato un opuscolo contenete il testo integrale, tradotto in italiano, della famosa lettera con la quale Volta, da Como, comunicava la sua invenzione al Presidente della Royal Society. Per aiutare nella comprensione e nellinterpretazione dei contenuti dellimportante documento, il testo della lettera preceduto da un saggio di Gianni Bonera. Dopo un lungo silenzio, di cui non cercher di scusarmi, ho il piacere di comunicarvi, Signore, e, per vostro mezzo, di comunicare alla Societ Reale alcuni stupendi risultati ai quali sono arrivato, perseguendo le mie esperienze sullelettricit eccitata dal semplice mutuo contatto di metalli di differente specie, e dal contatto di altri conduttori, differenti anchessi tra loro, sia liquidi, sia contenenti qualche umore al quale essi propriamente devono il loro potere conduttivo. Il principale di questi risultati, e che comprende presso a poco tutti gli altri, la costruzione di un apparecchio che per gli effetti, cio per la commozione che capace di far risentire nelle braccia, ecc., rassomiglia alle bottiRICERCHE
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Copertina della Lettera di Volta a Joseph Banks, pubblicata dalla Camera di Commercio di Como. Sotto: unillustrazione del commento di G. Bonera alla stessa Lettera (Istituto Lombardo).

STUDI

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In alto: Esperienza delle contrazioni sul parapetto del terrazzo, prima versione del secondo esperimento di Galvani (da M. Sirol, Galvani et le galvanisme, 1939, nelledizione della Lettera di Volta a Joseph Banks, pubblicata dalla Camera di Commercio di Como). In basso: Volta presenta la Pila a Napoleone (incisione ottocentesca).

glie di Leida e meglio ancora alle batterie elettriche debolmente caricate, che agiscono per senza posa, ossia la cui carica, dopo ciascuna esplosione, si ristabilisce da s stessa, in una parola, che fruisce di una carica indefettibile, dunazione, o impulso perpetuo sul fluido elettrico; ma che daltra parte ne differisce essenzialmente, sia per questazione continua che gli propria, sia perch, invece di consistere, come le bottiglie e le batterie elettriche ordinarie, in una o pi lamine isolanti, in strati sottili di quei corpi reputati essere i soli elettrici, armate di conduttori o corpi cos detti non elettrici, questo nuovo apparecchio formato unicamente di parecchi di questultimi corpi, scelti anche tra i migliori conduttori, e perci i pi lontani, secondo quanto si sempre creduto, dalla natura elettrica. S, lapparecchio di cui vi parlo e che senza dubbio vi meraviglier, non che linsieme di un numero di buoni conduttori di differente specie, disposti in modo particolare, 30, 40, 60 pezzi, o pi, di rame, o meglio dargento, applicati ciascuno a un pezzo di stagno, o, ci che molto meglio, di zinco, e un numero uguale di strati dacqua, o di qualche altro umore che sia miglior conduttore dellacqua semplice, come lacqua salata, la lisciva, ecc., o dei pezzi di cartone, di pelle ecc., bene imbevuti di questi umori: di tali strati interposti a ogni coppia o combinazione di due metalli differenti, una tale serie alternata, e sempre nel medesimo ordine di questi tre pezzi conduttori, ecco tutto ci che costituisce il mio nuovo strumento; che imita, come ho detto, gli effetti delle bottiglie di Leida, o delle batterie elettriche, dando la medesima commozione di queste; che in verit, rimane molto al di sotto delle attivit delle dette batterie caricate ad un alto grado, in quanto alla forma e al rumore delle esplosioni, alla scintilla, alla distanza alla quale si pu ottenere la scarica, ecc., eguagliando solamente gli effetti di una batteria caricata a un grado debolissimo, duna batteria tuttavia che ha una capacit immensa; ma che, daltra parte, sorpassa infinitamente la virt e il potere di queste medesime batterie, nel fatto che non ha bisogno, come queste, di essere caricata prima per mezzo di una elettricit, e perch capace di dare la commozione tutte le volte che lo si tocchi convenientemente, comunque frequenti siano questi toccamenti.

Questapparecchio simile nella sostanza, come far vedere, e simile per il modo come io lo costruisco, anche nella forma, allorgano elettrico naturale della torpedine, dellanguilla tremante, ecc., assai pi che alla bottiglia di Leida e alle note batterie elettriche, questo apparecchio, dico, vorrei chiamarlo organo elettrico artificiale.

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Bicentenary Edition in French, English, German and Italian of the letter to Sir Joseph Banks, 20 Marzo 1800 / Letter by A. Volta to Sir Joseph Banks of 20th March 1800. A cura di / Edited by Fabio Bevilacqua e Gianni Bonera. Universit di Pavia. Contributo del Comitato Regione Lombardia. Il 20 marzo 1800, Volta scrisse da Como una famosa lettera a sir Joseph Banks, Presidente della Royal Society di Londra, per annunciare linvenzione della Pila elettrica.

TACT OF CONDUCTING SUBSTANCES OF DIFFERENT KINDS.

ALESSANDRO VOLTA: ON

THE ELECTRICITY EXCITED BY THE MERE CON-

La lettera, scritta in francese, venne letta il 26 giugno del 1800 e pubblicata nella versione originale in francese nelle Philosophical Transactions del 1800, part I, p. 403 con il solo titolo in inglese On the electricity excited by the mere contact of conducting substances of different kinds in a letter from mr. Alexander Volta f. r. s. professor of natural philosophy in the University of Pavia, to the rt. hon. sir Joseph Banks bart. k. b. p. r. s.

Una ristampa anastatica della versione originale e delle due traduzioni in inglese e in tedesco, insieme a una nuova traduzione italiana della lettera stata realizzata con i caratteri della Hoepli e distribuita a tutti i partecipanti ai congressi internazionali che si sono tenuti a Pavia e Como, in occasione delle celebrazioni. Una breve introduzione a cura di Gianni Bonera e Fabio Bevilacqua completa lopera.

Una traduzione inglese venne successivamente pubblicata nel Phylosophical Magazine Vol 7, 1880, p. 289. Un breve sommario comparve nel Journal of Natural Philosophy, Chemistry, and the Arts di Nicholson nel mese di luglio 1800, e successivamente un estratto nel Volume XV della Bibliothque Britannique, n. 113-114. Nel 1899, primo centenario dellinvenzione, venne pubblicata una versione in tedesco nel volume 118 della serie Ostwalds Klassiker der exakten Wissenschaften (Leipzig, 1900).
In alto: Copertina delledizione multilingue della Lettera di Volta a Joseph Banks a cura dellUniversit di Pavia. In basso: una delle illustrazioni del volume, tratta dalla prima edizione tedesca della Lettera.

RICERCHE

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In alto, nelle due pagine: Minuta della Lettera a Joseph Banks 20 marzo 1800 (Cart. volt. H47) e Minuta della prima parte della Memoria letta allInstitut de France 1801 (Cart. volt. J60), due dei manoscritti inventariati nel Regesto pubblicato dallIstituto Lombardo.

The apparatus to which I allude, and which will, no doubt, astonish you, is only the assemblage of a number of good conductors of different kinds arranged in a certain manner. Thirty, forty, sixty, or more pieces of copper, or rather silver, applied each to a piece of tin, or zinc, which is much better, and as many strata of water, or any other liquid which may be a better conductor, such as salt water, ley &c. or pieces of pasteboard, skin, &c. well soaked in these liquids; such strata interposed between every pair of combination of two different metals in an alternate series, and always in the same order of these three kinds of conductors, are all that is necessary for constituting my new instrument, which, as I have said, imitates the effects of the Leyden flask, or of electric batteries, by communicating the same shock as these do; but which, indeed, is far inferior to the activity of these batteries when highly charged, either in regard to the force and noise of the explosions, the spark, the distance at which the discharge may be effected, &c. as it equals only the effects of a battery very weakly charged, though of immense capacity: in other respects, however, it far surpasses the virtue and power of these batteries, as it has no need, like these, of being previously charged by means of foreign electricity, and as it is capable of giving a shock every time it is properly touched, however often it may be.

The principal of these results, which comprehend nearly all the rest, is the construction of an apparatus having a resemblance in its effects (that is to say, in the shock it is capable of making the arms, &c. experience) to the Leyden flask, or, rather, to an electric battery weakly charged acting incessantly, which should charge itself after each explosion; and, in a word, which should have an inexhaustible charge, a perpetual action or impulse on the electric fluid; but which differs from it essentially both by this continual action, which is peculiar to it, and because, instead of conflicting, like the common electric jars and batteries, of one or more insulating plates or thin strata of those bodies which are alone thought to be electric, armed with conductors, or bodies called non-electric, this new apparatus is formed merely of several of the latter bodies, chosen from among those which are the best conductors, and therefore the most remote, as has hitherto been believed, from the electric nature.

After a long silence, for which I shall offer no apology, I have the pleasure of communicating to you, and through you to the Royal Society, some striking results I have obtained in pursuing my experiments on electricity excited by the mere mutual contact of different kinds of metal, and even by that of other conductors, also different of each other, either liquid or containing some liquid, to which they are properly indebted for their conducting power.

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To this apparatus, much more similar at bottom, as I shall show, and even such as I have constructed it, in its form to the natural electric organ of the torpedo or electric eel, &c. than to the Leyden flask and electric batteries, I would wish to give the name of the artificial electric organ. TOMASO BIANCHI, DELLA VITA DEL CONTE ALESSANDRO VOLTA (Ristampa anastatica). Promossa dal Comune di Torno, che diede i natali allautore della prima biografia di Alessandro Volta, questopera stata pubblicata anonima per la prima volta in Como nel 1829 a soli due anni dalla morte dello scienziato. Lautore il sacerdote, poeta e patriota Tomaso Bianchi. Fu uomo di ampia cultura, come testimoniano le numerose citazioni filosofiche, storiche, letterarie e mitologiche, nonch le descrizioni e citazioni di carattere scientifico (sono citati ben 84 scienziati che precedettero il Volta nelle ricerche sullelettricit).

Comune di Torno. Contributo proprio e del Comitato Comasco.

Come scrisse di lui lautore di unaltra famosa biografia di Volta Callisto Grandi (1899), il Sacerdote Tomaso Bianchi di Torno, pel primo scrisse la vita completa del Volta, stampata da C. Pietro Ostinelli nel 1829, e seguita da un carme scritto in morte del Volta, e distribuito il 12 marzo 1827, in occasione delle onoranze funebri IN DIE SEPTIMA celebrate pel Volta dai patrizi comensi in San Fedele. Se il Bianchi nella vita del Volta fosse stato men plutarchesco e men filosofo, sarebbe di certo il suo lavoro piaciuto di pi: ha per il merito dessere il primo in materia, e la sua fatica serv di falsa riga a quanti scrissero del Volta di poi. IL REGESTO DEI MANOSCRITTI VOLTIANI. Hoepli, Milano, 2002. Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere. A cura di Fabio Bevilacqua, Gianni Bonera, Alessandra Ferraresi, Universit di Pavia.

In occasione della presentazione del volume il 28 maggio 1999 a Torno (Como), Antonio Spallino ha tenuto la relazione Alessandro Volta scienziato e cittadino, pubblicata alle pp. 204-215 del presente volume.

Contributo del Comitato Nazionale.

NellArchivio dellIstituto Lombardo conservato il manoscritto denominato Regesto del Cartellario Voltiano. Si tratta dellinventario dei manoscritti scientifici di Alessandro Volta acquistati nel 1861 dallIstituto Lombardo. Compilato fra il 1902 e il 1908 dal pronipote

In basso nelle due pagine, da sinistra, illustrazioni della ristampa anastatica della Vita di Volta di Tomaso Bianchi: Antiporta con ritratto di Volta, Copley Medal (recto e verso), Medaglia dellInstitut de France a Volta Membro associato straniero (recto e verso), Frontespizio dellopera.

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Ora trascritto secondo criteri strettamente conservativi, in modo che redazione e impaginazione fossero assolutamente fedeli alloriginale, viene pubblicato per la prima volta in collaborazione con lUniversit di Pavia. Ledizione a stampa stata arricchita da un essenziale apparato di note e da appendici bibliografiche ed esplicative che agevolano la consultazione.

omonimo di Alessandro Volta, fornisce per ogni manoscritto il contenuto, la consistenza e lo stato di conservazione, spesso dando anche informazioni storiche, archivistiche, bibliografiche.

Oltre a costituire uno strumento per orientarsi allinterno dellArchivio Volta dellIstituto, il Regesto fornisce interessanti informazioni sul patrimonio archivistico di interesse custodito presso lArchivio di Stato di Milano (oggetto di una ricognizione effettuata da Alessandro Volta jr.) e di avere notizia di documenti inutilizzati per la stesura dellEdizione Nazionale delle Opere di Volta. LETTERA firmata dal Ministro C.te Firmian Milano 22 Ott.bre 1774 OGGETTO: Nomina di provvisoria destinazione del Volta a Reggente le scuole di Como

APPUNTI: Agli Archivi di Stato di Milano (ASM) esiste listanza autografa del Volta senza data, ma che devessere dellestate 1774, in cui egli domanda al Governatore Ministro di essere considerato quale aspirante allinsegnamento nelle R. Scuole di Como. Ivi esiste pure il ringraziamento a S.E. in data Como 30 Ott. 1774 per la nomina a Reggente. Il successivo autunno domand il Volta anche la Cattedra dellinsegnamento della Fisica collesonero degli esami di concorso e subito lotteneva (Decreto 1 nov. 1775) mentre con altra nota il C.te di Firmian (23 Maggio 1775) imponevasi lobbligo di nuovo concorso per tutti gli insegnanti provvisori eccenzion fatta pel Volta.

Minuta della seconda parte della Memoria letta allInstitut de France 1801 (Cart. volt. J62) e Minuta del brano iniziale della lettera a Joseph Banks, versione in italiano, 20 marzo 1800 (Cart. volt. E44): due dei manoscritti inventariati nel Regesto pubblicato dallIstituto Lombardo.

GLI STRUMENTI DEL GABINETTO DI FISICA E LINVENTARIO DEL GABINETTO 1790-94 (Manoscritto inedito). Universit di Pavia, Istituto Lombardo. A cura di Fabio Bevilacqua e Giuliano Bellodi. Contributo del Comitato Nazionale. Il libro si propone innanzitutto come catalogo degli strumenti conservati presso il Gabinetto di Fisica di Alessandro Volta del Museo per la Storia dellUniversit di Pavia ricostruito in occasione delle celebrazioni per il bicentenario dellinvenzione della Pila. Ciascuna voce corredata di fotografie, disegni originali, schede e descrizione.

Infine viene pubblicato, in copia anastatica, linventario originale degli strumenti stessi, redatto nel 1790-94 e contenente note e appunti dello stesso Volta.
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presente inoltre un saggio di Giuliano Bellodi e di Paolo Brenni, che ricostruisce la storia del Gabinetto e dei suoi strumenti.

Precede il catalogo una ricca antologia tratta dagli scritti di Volta, attraverso la quale si possono ripercorrere le tappe che hanno portato lo scienziato allinvenzione dei suoi strumenti.

Tali strumenti, in parte ideati e fatti costruire dallo stesso Volta e in parte da lui raccolti nel corso della sua lunga permanenza presso lUniversit, sono presentati attraverso schede dettagliate che ne descrivono la struttura e il funzionamento e sono corredate da fotografie e da riproduzioni in 3D degli strumenti stessi.

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LA STRUMENTAZIONE VOLTIANA. Universit di Pavia, Istituto Lombardo. A cura di Gianni Bonera. Contributo del Comitato Nazionale. In occasione delle celebrazioni del primo centenario dellinvenzione della Pila (Como 1899) il congresso internazionale degli elettricisti su proposta del dr. A.Volta jr., pronipote del grande fisico, approvava un ordine del giorno nel quale si facevano voti affinch il governo prendesse in benevole considerazioni lopportunit di riunire in ununica pubblicazione tutte le opere di Alessandro Volta, continuando cos liniziativa presa colla pubblicazione delle opere di Galileo.

Le Opere di Alessandro Volta (7 volumi) furono pubblicate a partire dal 1918. Alle Opere seguirono i 5 volumi dellEpistolario, le Aggiunte alle Opere e allEpistolario nel 1966 e finalmente nel 1974 gli Indici delle Opere e dellEpistolario.

Gli strumenti scientifici antichi infatti, a lungo tempo trascurati o spesso semplicemente considerati come sacre reliquie dei grandi da qualche anno suscitano un interesse sempre maggiore fra gli storici della scienza. Recenti approcci storiografici, attenti in modo particolare all'evoluzione delle pratiche di laboratorio, alla trasmissione delle conoscenze scientifiche, alle interazioni fra laboratori e officine, considerano oggi gli strumenti scientifici come testimonianze materiali indispensabili per il ricercatore. Questo crescente interesse si sviluppato anche in Italia dove negli ultimi anni numerosissime collezioni scientifiche sono state restaurate, catalogate e studiate. Purtroppo ancora poco o nulla si fatto relativamente agli strumenti di Alessandro Volta, sui quali non esistono praticamente pubblicazioni recenti, ma solo scritti risalenti alle precedenti celebrazioni.

In occasione del secondo centenario, a completamento dellauspicio del 1899, si realizzata la pubblicazione di un volume dedicato alla Strumentazione Voltiana, cio una raccolta antologica di tutti gli scritti voltiani relativi agli strumenti scientifici utilizzati e/o realizzati dal Volta durante la sua attivit di ricerca.

La pubblicazione rappresenta quindi uno strumento di ricerca essenziale per i ricercatori e gli storici che intenderanno approfondire lorigine della scienza elettrica e in particolare lopera e la personalit del grande scienziato italiano. S. STRATICO, DE FLUIDI ELASTICI PERMANENTI: STORIA DI UN MANOSCRITVOLTA. Hoepli, 2001. A cura di Franco Giudice e Marco Ciardi. Universit di Pavia. Contributo del Comitato Regione Lombardia e del Comitato Pavese.

TO ATTRIBUITO A

In alto: Scorcio del nuovo allestimento del Gabinetto di Volta allUniversit di Pavia, dove sono raccolti numerosi strumenti voltiani. In basso: Copertina del Volume sul manoscritto di Stratico.

Con il titolo De fluidi elastici permanenti conservato nelle Archives de lAcadmie des Sciences di Parigi un manoscritto, datato al 1777 e attribuito ad Alessandro Volta. In realt, sia la datazione sia la paternit del testo sono erronee. Un attento esame del manoscritto e una serie di verifiche documentarie, di cui i curatori danno ampiamente conto nellintroduzione del testo qui pubblicato, hanno consentito di appurare che lautore del testo, redatto fra il 1783 ed il 1784, non Volta, ma Simone Stratico (1733-1834). Stratico fu docente di Matematica, Teoria Nautica e Fisica sperimentale alluniversit di Padova e, per un breve periodo (1801-1803), sostitu Volta a Pavia.

La presente pubblicazione, in assoluto la prima edizione a stampa, si basa sul manoscritto della Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia, dove
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conservata la maggior parte degli inediti di Stratico. Il manoscritto parigino, infatti, una copia delle varie redazioni della Marciana di Venezia. CATALOGO DELLA BIBLIOTECA VOLTIANA. Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere. Contributo del Comitato Nazionale. conservato presso lIstituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere un fondo librario comunemente conosciuto come Biblioteca Volta, contenente tutte le pubblicazioni finora stampate che parlano del Volta e delle sue scoperte (Commissione Reale per lEdizione Nazionale delle Opere di Volta, seduta 30 aprile 1921). Il fondo custodito nella sala dedicata ad Alessandro Volta, situata al 1 piano di Palazzo Landriani, restaurata nellambito delle attuali celebrazioni. LIstituto ha ritenuto opportuno far conoscere lesistenza di questo fondo rendendolo consultabile in Rete al proprio sito www.istitutolombardo.it. DIGITALIZZAZIONE DELLE OPERE DI VOLTA. Istituto Lombardo, Universit di Pavia. Comitato Scientifico: Alberto Gigli Berzolari, Ettore Cau (Istituto Lombardo), Fabio Bevilacqua, Gianni Bonera (Universit di Pavia). Contributo del Comitato Nazionale.
I due volumi degli Indici, che costituiscono oggi un utilissimo strumento di accesso al pensiero dello scienziato, hanno trovato nella forma ipertestuale una collocazione naturale e un notevole valore aggiunto. In particolare sono state realizzate nuove forme di indicizzazione: cronologica (timeline), geografica (atlas), ricerca per titoli e per parole chiave, selezione di elementi grafici e multimediali.

Frontespizio dellEdizione Nazionale delle Opere di Volta. In basso: Copertina del Regesto dei manoscritti del Cartellario Voltiano (Istituto Lombardo, Hoepli, 2002).

Il Cd-Rom realizzato stato messo a disposizione di biblioteche e studiosi e si sta provvedendo al suo eventuale inserimento in rete.

I problemi storiografici ed epistemologici relativi al rapporto tra scoperta e invenzione, teoria ed esperimento, sviluppo e soluzione dei dibattiti scientifici, interpretazioni alternative di dati sperimentali, passaggio dalla filosofia naturale a discipline scientifiche, sviluppo di paradigmi alternativi a quelli dominanti, ruolo della tecnologia dellepoca nella costruzione di strumenti, influenza di fattori istituzionali e socio-politici, trovano nel caso storico delle conquiste voltiane ampia materia per sviluppi e approfondimenti. In un periodo di rinnovato interesse per la cultura storico-scientifica e per le collaborazioni internazionali di gran rammarico non poter adeguatamente promuovere l'interesse per uno dei maggiori rappresentanti del pensiero scientifico italiano, soprattutto in considerazione dellenorme lavoro fatto a suo tempo dalla Commissione Nazionale e da tutti i collaboratori. Sarebbe stato eccessivamente oneroso e forse ormai anacronistico pensare a una ristampa delle opere; per i quattordici volumi in oggetto non solo la riproduzione, ma anche la spedizione e la conservazione costituiscono un gravoso impegno.

Questa limitazione si mostrata particolarmente grave proprio in occasione delle celebrazioni voltiane: risultati recenti nel campo della Storia della Scienza mostrano il rinnovato interesse per le teorie, gli strumenti, gli esperimenti e i risultati di Volta, che confermano tutta la loro attualit.

LEdizione Nazionale delle Opere di Alessandro Volta, che comprende i sette volumi di Memorie, i cinque volumi dellEpistolario, il volume di Aggiunte e i due volumi degli Indici, da tempo fuori commercio. Ci limita fortemente la possibilit di diffusione del pensiero dello scienziato in Italia e allestero non solo tra gli studiosi, ma anche tra gli studenti, tra gli utenti delle biblioteche e presso un pubblico pi vasto.

Nel caso delle Opere di Volta la digitalizzazione ha costituito quindi una via di grande interesse, perch opportuni sistemi di schedatura del materiale consentono lindicizzazione degli argomenti, dei luoghi, dei personaggi, che possono quindi essere facilmente reperiti e messi in relazione tra loro.
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Iniziativa del Comitato Nazionale per le celebrazioni del bicentenaro dellinvenzione della Pila elettrica ad opera di Alessandro Volta, a cura di Luigi Dadda. Le memorie scientifiche di Alessandro Volta sono numerosissime e sono in buona parte sotto forma di lettere a colleghi sia italiani sia stranieri (francesi, tedeschi, olandesi, inglesi). Le lingue usate da Volta sono state principalmente litaliano e il francese, con linglese, il tedesco e il latino. sorprendente, per il profano della storia della scienza, constatare l'intensit dei rapporti epistolari tra gli scienziati europei dellepoca.
Manoscritti inventariati nel Regesto pubblicato dallIstituto Lombardo: in alto, Sperienze con il mortaio elettrico (verso sotto il disegno riportato un anagramma; Cart. volt. I2); in basso, Sperienze con il mortaio elettrico (recto, prima pagina; Cart. volt. I2)

RELATIVE ALLINVENZIONE DELLA

TRADUZIONE

IN LINGUA INGLESE DELLE LETTERE DI

PILA

ALESSANDRO VOLTA

Per il ruolo di lingua franca scientifica oggi svolto dallinglese, parso utile al Comitato Nazionale per le celebrazioni del Bicentenario della Pila di promuovere la traduzione in inglese delle lettere e memorie che costituiscono il primo volume dellEdizione nazionale, comprendente gli scritti relativi alla Pila, cio (con le parole dei curatori del volume) lepopea della pila.

Nel 1902 si inizi una classificazione degli scritti con la compilazione di un Regesto del Cartellario Voltiano manoscritto (si veda sopra) e si diede poi seguito alla stampa di una parte rilevante di essi. Le Opere di Alessandro Volta, Edizione Nazionale comprendono 7 volumi, seguite da un Epistolario di Alessandro Volta in 5 volumi, da unAggiunta alle Opere ed all'Epistolario di Alessandro Volta in un volume e infine dagli Indici delle Opere e dell'Epistolario di Alessandro Volta, Edizione Nazionale in 2 volumi.

Gli scritti di Alessandro Volta sono raccolti presso lIstituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere, di cui Volta fu il primo Presidente.

Egli inizia nel 1792 ripetendo e perfezionando le esperienze di Galvani e presto si convince che le esperienze stesse di Galvani, insieme alle nuove di Sua concezione, ricevono spiegazione senza ricorrere al nuovo concetto di elettricit animale suggerito da Galvani. Si tratta infatti della normale e nota elettricit, non di origine animale, bens attribuibile al contatto di due sostanze opportunamente diverse. La rana non altro che un elettrometro di tipo nuovo, straordinariamente pi sensibile degli ordinari elettrometri allora usati. A conferma di ci Volta concepisce nuovi esperimenti e, in particolare, mostra che si possono utilizzare allo scopo altri modi di rilevazione sperimentale dei nuovi fenomeni, impercettibili con gli ordinari elettrometri e sempre, comunque di natura animale, come la lingua o gli occhi di Volta stesso, ampiamente usati in molti esperimenti.
RICERCHE
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Le memorie o lettere dell'elenco che segue riprodotto con lievi modifiche dagli indici dei volumi sono indicate con titoli spesso generici. Si vuole qui tratteggiare a grandi linee l'evoluzione delle idee e dei risultati esposti da Volta.

Un gruppo di fisici e ingegneri, docenti e ricercatori di universit italiane e straniere si offerto per la traduzione. I loro nomi figurano al termine dei testi tradotti nonch nell'indice che segue. La traduzione non compito facile. Si tratta di comprendere innanzitutto bene i complessi concetti e le considerazioni scientifiche dell'epoca per poi tradurne il senso in modo scientificamente fedele. A tutti i colleghi che hanno voluto collaborare all'impresa esprimo anche a nome del Comitato Nazionale i pi vivi ringraziamenti.

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Egli si dedica poi a un lungo lavoro di classificazione delle sostanze, sia esistenti in natura sia artificiali come le leghe metalliche, pervenendo a determinare cos il criterio per la migliore scelta delle sostanze con cui ottenere la messa in modo continuo del fluido elettrico (che poi chiamer corrente elettrica). Tra le sostanze investigate vi sono i conduttori umidi. Si noti che Volta non dispone di nessun modello del funzionamento di tali conduttori umidi (che oggi noi chiamiamo elettroliti): si tenga presente che una teoria soddisfacente della Pila si ebbe oltre un secolo dopo la sua invenzione. Nel corso delle ricerche Volta studia tra l'altro i circuiti elettrici composti da una catena chiusa di conduttori di vario tipo (tra gli altri il carbone di legna) analizzandone accuratamente le propriet.

Sperienze con il mortaio elettrico (recto, seconda pagina; Cart. volt. I2).

La fase finale di questo periodo della ricerca voltiana si concentra sulla possibilit di sommare gli effetti (cio, le forze elettromotrici) di pi contatti e, in tale ricerca, Egli si rif alla torpedine, un pesce che riesce a generare tensioni elettriche ben maggiori di quelle offerte dai singoli contatti. Egli giunge infine alla soluzione, tanto straordinariamente geniale quanto semplice, che lo conduce finalmente a una pila, traballante ma funzionante, di dischi di rame, di zinco (o argento) e di feltro imbevuto di acqua salata: la Pila di Volta! Seguono due lettere di Volta non incluse nel Volume I, ma che si ritenuto opportuno associare qui alle altre per mostrare come, dopo linvenzione basilare della Pila, Volta si sia occupato di problemi emersi dal suo uso e dalle sperimentazioni indagando ulteriormente su vari aspetti anche teorici.

Tali indagini segnano linizio di un dibattito sulla teoria della Pila, che vede coinvolti i fisici e gli elettrochimici del secolo XIX (Davy, Faraday, Lord Kelvin, Helmholtz, Nernst, Ostwald, Gibb, e molti altri) schierati su due fronti: quello che si caratterizza per la teoria del contatto (effetto Volta) e quello che adotta una teoria chimica. La controversia ha termine intorno al 1930 senza vinti n vincitori: la complessit e la variet dei casi richiede i due punti di vista. Una Nota per i lettori italiani: queste traduzioni in lingua inglese sono state pensate soprattutto per i lettori stranieri. Tuttavia, a nostro avviso, un lettore italiano, che conosca linglese scritto, potrebbe trovare comodo leggere le traduzioni. Infatti, litaliano di Volta, e soprattutto il francese (oltre che il latino) non si prestano a una lettura scorrevole (sono le lingue di oltre due secoli fa).
182 MANIFESTAZIONI BICENTENARIO PILA

, Nella lettera a Martino van Marum, dal Volume IV Volta enuncia quella che sar chiamata poi legge di Ohm e, inoltre, ipotizza lidentit, per quanto riguarda gli effetti chimici prodotti, del fluido elettrico indipendentemente dal fatto che sia generato da una Pila, da una batteria di condensatori o da una macchina a strofinamento. Anticipa la prima legge di Faraday sulla stechiometria elettrochimica e propone di valutare la quantit di fluido elettrico prodotta da due diversi generatori sulla base degli effetti chimici conseguenti alla circolazione di corrente.

Nella lettera ai redattori della Biblioteca Britannica, dal Volume II, Volta respinge laccusa di aver preso in considerazione come sede della forza elettromotrice della Pila solo i contatti intermetallici, ritenendo importante anche il contatto metallo-elettrolita e quello interliquido. Illustra poi il principio alla base della tecnica che oggi chiamiamo della protezione catodica.

DEL

DELLA

www.istituto.lombardo.it Buona lettura!

Infine, ecco lindirizzo Web nel quale si potranno trovare le traduzioni. Luigi Dadda

Presidente del Comitato Nazionale per le celebrazioni del Bicentenario dellinvenzione della Pila ad opera di Alessandro Volta

1792, 8 Aprile I. Lettera sopra lelettricit animale al dott. Baronio Lettera a M.me de Nanteuil 1792, 5 Maggio II. Memoria prima sullelettricit animale. Discorso recitato nellaula dellUniversit di Pavia in occasione di una promozione 1792, 14 Maggio III. Memoria seconda sullelettricit animale 1792
[traduzione di Mauro Santomauro, Politecnico di Milano] [traduzione di Vito Svelto, Universit di Pavia]

LETTERE

TRADOTTE DAL VOLUME

Omaggio al Sig. de Saussure per la sua salita alla Cima del Monte Bianco e le esperienze ivi fatte nei primi di agosto del 1787 (Cart. volt. B9, Istituto Lombardo).

[traduzione di Franco Bassani, Universit degli Studi di Pavia, Presidente della Societ italiana di Fisica]

IV Addizione alla memoria seconda sullelettricit animale .

1792, 20 Aprile . 5 Maggio V Giornale delle sperienze sulla sensibilit elettroscopica . delle rane VI.Preparazione delle rane per le sperienze sullelettricit animale, ossia spontanea 1792, estate VII. Risposta alla domanda dellabate Tommaselli VIII. Due lettere a Martino van Marum: 1792, 30 Agosto (A) Lettera prima, da Como 1792, 11 Ottobre (B) Lettera seconda
[traduzione di Giuseppe Longo, Universit di Trieste] [traduzione di Vito Amoia, Politecnico di Milano]

[traduzione di Lucio Fregonese, Universit degli Studi di Pavia]

[traduzione di Sergio Carr, Politecnico di Milano]

1792, Novembre IX. Nuove osservazioni sullelettricit animale 1792, 24 Novembre


RICERCHE
E

[traduzione di Luigi Dadda, Politecnico di Milano]

[traduzione di Luigi Dadda, Politecnico di Milano]

STUDI

183

X. Memoria terza sullelettricit animale, compresa in alcune lettere: (Lettera 1 al sig. Aldini, Professore a Bologna) 1792, fine XI. Observationum circa electricitatem animalem specimen
[traduzione di Luigi Dadda, Politecnico di Milano]

Lettera di J. Sperges a Volta, in latino, Vindobona XVI, calendas Juni 1779 (Cart. volt. P5).

XII. Account on some discoveries made by Mr. Galvani of Bologna, with Experiments and Observations on them, in two letters to Mr. Tiberio Cavallo (e seguito): 1792, 13 Settembre (A) Lettera prima 1792, 25 Ottobre (B) Lettera seconda 1793, 20 Maggio (C) Seguito in forma di lettera particolare a Tiberio Cavallo, da Pavia (D) Seguito in forma di Memoria
[traduzione di Emilio e Laura Gatti, Politecnico di Milano] [traduzione di Luigi Dadda e Mariagiovanna Sami, Politecnico di Milano] [traduzione di Bruno Taccardi, Utah University, USA]

[traduzione di Giovanni Orlandi, Universit degli Studi di Milano]

1795, 30 Marzo XIII. Lettera al Cav. Banks, da Pavia XIV Nuova memoria sullelettricit animale, in alcune lettere al Sig. Ab. Anton MariaVassalli: 1794, 10 Febbraio (A) Lettera prima 1794,
[traduzione di Ivo De Lotto, Universit degli Studi di Pavia]

(B) Lettera seconda

1795, 27 Ottobre (C) Lettera terza, da Pavia 1795, 20 Dicembre (D) Lettera quarta, da Pavia

[traduzione di Ivo De Lotto, Universit degli Studi di Pavia]

1795, autunno (E) Lettera quinta, da Como

[traduzione di Ugo Facchini, Universit degli Studi di Milano]

1795, 13 Aprile XV Lettera ad Orazio Delfico, da Pavia .

[traduzione di Attilio Rigamonti, Universit degli Studi di Pavia]

[traduzione di Andrea Silvestri, Politecnico di Milano]

184

MANIFESTAZIONI

DEL

BICENTENARIO

DELLA

PILA

XVI. Lettere al prof. Francesco Mocchetti: 1795, 5 Giugno (A) Lettera prima 1795, Agosto (A) Lettera seconda

[traduzione di Luigi Dadda, Politecnico di Milano]

1796, 29 Gennaio XVII. Lettera ad Antonio Maria Vassalli, da Pavia

[traduzione di Luigi Dadda, Politecnico di Milano]

XVIII. Sul galvanismo, ossia sullelettricit eccitata dal contatto de conduttori dissimili. Tre lettere al prof. Gren di Halla, ed Appendice: 1796, 1 Agosto (A) Estratto di lettera 1796, Agosto (B) Lettera seconda 1797, Marzo (C) Lettera terza 1797-1799 (D) Frammenti di appunti e risultati di esperienze sulla forza elettromotrice di contatto fatta specialmente con piattelli 1796 (autunno) 1797 XIX. Mmoire sur llectricit excite par le contact mutuel des conducteurs mme les plus parfaits, en une suite de lettres au docteur Van Marum: (A)
[traduzione di Marco Somalvico, Politecnico di Milano]

[traduzione di Domenico e Giuliarachele Ferrari, Universit Cattolica a Piacenza e California University at Berkeley, USA]

Risposta di Volta alle osservazioni di Nicholson sulla teoria della Pila (Cart. volt. L25, p. 10, Istituto Lombardo).

(B) XX. Lettere al cittadino Aldini intorno alla pretesa elettricit animale nelle sperienze del galvanismo, con Appendice: 1798, Aprile (A) Lettera prima (B) Lettera seconda
[traduzione di Sigfrido Leschiutta, Istituto Galileo Ferraris, Torino]

1798, Ottobre XXI. Minuta di lettera al prof. Brugnatelli, da Como

[traduzione di Giorgio Goggi, Universit degli Studi di Pavia e CERN, Ginevra]

1800, 20 Marzo XXII. On the Electricity excited by the mere contact of conducting substances of different kinds. In a letter from Mr Alexander Volta, to the Rt. Hon. Sir Joseph Banks

[traduzione di Fabio Bevilacqua, Universit degli Studi di Pavia]

RICERCHE

STUDI

185

LETTERA TRADOTTA DEL VOLUME II 1802, 18 Marzo XXX. Lettera ai Redattori della Biblioteca britannica

[traduzione di Bruno Mazza e Pietro Pedeferri, Politecnico di Milano]


TRADOTTA DEL VOLUME

1802, 22 Giugno LXXIII. Lettera a Martino van Marum, da Como. SAGGIO


DI TRADUZIONE

LETTERA

IV

[traduzione di Bruno Mazza e Pietro Pedeferri, Politecnico di Milano]

1792, fine

In the early spring of this year now approaching its end, I was recalled to electricity by the occasion of the really extraordinary phenomena which the famous Galvani, professor at Bologna, discovered in his tests and described, and by which he apparently proved the permanent effectiveness, in animals of any species, of some electricity produced by their organisms themselves through spontaneous, vital energy; which would mean that an electrical fluid, once its balance has been broken by nature, is no more at rest in the nerves, but permanently keeps in some sort of movement, that is, in the endeavour to expand from such
OBSERVATIONUM CIRCA ELECTRICITATEM ANIMALEM SPECIMEN
Ineunte vere hujus jam prope labentis anni revocabar ad electricitatem, occasione phaenomenorum oppido mirabilium, quae suis tentaminibus Cl. Galvanius, Bononiensis Professor, detexit descripsitque, quibusque evicisse videtur, vigere perpetuo in animalibus cujusque speciei aliquam electricitatem ab ipsis et in ipsis organis vi vitae sponte concitatam; scilicet fluidum electricum, rupto naturaliter aequilibrio, in nervis jam non quiescere, sed esse in continuo aliquo motu aut sese ex hac in aliam partem, quatenus redundant vel deficit, effundendi nisu. Quare experimenta illa omnia Galvanii primum iteravi, tum deduca ex iis consectaria ad examen revocavi, novis precipue institutis de industria tentaminibus, quibus multa detegere nobis datum est, quae ipsum GALVANIUM aliosque physicos, eandem post illum viam ingressos, fugerunt. Inter praecipuas quaestiones nondum constitutum est, num in experimentis Galvanii validissimae, qua excitantur, contractio-

XI. Observationum circa electricitatem animalem specimen

186

MANIFESTAZIONI

DEL

BICENTENARIO

DELLA

PILA

part to such other until it overflows or reduces. I therefore, first, repeated all Galvani's experiments, and then submitted to a fresh examination the conclusions which had been drawn from them, having above all established new ad hoc tests, whereby it was possible for us to discover many things which Galvani himself and other physisists who after him had taken the same route, had overlooked.

Among the main questions, one has not yet been settled: whether , in Galvani's experiments, the violent muscular contractions and movements of limbs which are aroused by the double contact of some metal with muscles on the one side in nerves in the animal properly dissected and prepared movements undoubtedly due to an electric fluid rushing from one side to the other along a conductive arc , come to pass because such a fluid is conveyed towards this or that side by itself, that is by the very energy of animal organs, in which case, as the famous Galvani maintains, it would be worth speaking of electricity in animals, [...] or whether, as I already thoroughly proved, the [] metals used in the experiments, when they are approached and aptly brought into contact with parts of animals full of juice, by themselves and by their sheer power can stir, agitate, impel an electric fluid otherwise inert, so that animal organs play only a passive role. I for my part convincingly demonstrated, with recent, indubitable experiments, that metals, indeed also pieces of wooden charcoal, are not only very perfect conductors, but stimulants too of electricity by way of simple contact.[]
[traduzione dal latino di Giovanni Orlandi, Universit degli Studi di Milano]

Tavola dagli Atti della Fondazione scientifica Cagnola (Vol. II, 1860), che illustra lapplicazione di corrente elettrica a fini terapeutici.
nes musculorum, et artuum motus, ob duplicem metalli attactum hinc musculo, inde nervo animalis rite dissecti ac praeparati, qui motus electrico fluido, ab una ad aliam partem per arcum conductorem irrumpenti, deberi, vix est qui dubitet, ideo eveniant, quod hocce fluidum sponte, seu vi ipsa organorum animalium ad hanc vel illam partem tendat, quo in casu vera, ac propria animalis electricitas dici mereretur, quodque Cl. GALVANIUS tuetur; num, inquam, aliquando saltem hoc ita fiat, an, quod pluribus in casibus aliter evenire jam prorsus demonstravi, metalla in experimentis adhibita, cum partibus animalium succo plenis admoventur, atque apte applicantur, per se ac propria virtute fluidum electricum, alias quietum, turbare, concitare, pellere queant, adeo, ut organa animalia non nisi passive sese habeant. Equidem metalla, quin et carbones lignorum optimos non solum perfectissima esse electricitatis deferentia, verum et jam excitantia ope simplicis contactus, indubiis nuper experimentis evici.

RICERCHE

STUDI

187

Attualmente lIstituto comprende ottantadue membri effettivi, ottantadue soci corrispondenti residenti, ottanta soci corrispondenti non residenti, sessanta membri stranieri e si compone di due classi: Classe di Scienze matematiche e naturali e Classe di Scienze morali, suddivise rispettivamente in Scienze Matematiche, Chimica e Fisica, Ingegneria e Architettura, Scienze Naturali, Medicina; Filologia e Linguistica, Scienze Storiche e Filosofiche, Scienze Giuridiche, Politiche ed Economiche. Lo Statuto del 1989 fra le modalit di cooptazione, in presenza di particolari requisiti, permette lelezione di membri in soprannumero.

LISTITUTO LOMBARDO

OGGI

LIstituto Lombardo creato nel 1797 da Napoleone su modello dellInstitut de France con il compito di raccogliere le scoperte, e perfezionare le arti e le scienze.

LISTITUTO LOMBARDO ACCADEMIA

DI

SCIENZE

LETTERE

La sede fissata a Bologna e il regolamento prevede trenta membri pensionati e trenta onorari, con membri associati italiani ed esteri, suddivisi in tre sezioni: scienze fisiche e matematiche, scienze morali e politiche, letteratura e belle arti.

Attuale presidente il professor Antonio Padoa Schioppa, Vicepresidente il professor Emilio Gatti. Cancelliere dellIstituto la dottoressa Adele Robbiati Bianchi. LIstituto funziona senza interruzione dalle origini e la sua attivit, come in passato, consiste in riunioni accademiche nelle quali vengono presentate, discusse e approvate per la stampa ricerche e lavori originali; in Convegni

Il 16 novembre 1802 Napoleone nomina i primi trenta membri, fra i quali figurano: Alessandro Volta, Antonio Scarpa, Barnaba Oriani, Andrea Appiani, Vincenzo Monti, Giovanni Paradisi, Padre Soave e altri; successivamente, il 18 aprile 1803, i primi designati dal Governo cooptano a loro volta altri trenta membri: fra questi lo stesso Napoleone, Francesco Melzi dEril, Carlo Amoretti, Luigi Bassi, Giovanni Battista Paletta, Michele Araldi, Giovanni Battista Venturi. Il 24 maggio 1803 lIstituto convocato la prima volta e il 15 gennaio 1804 si d il Regolamento organico. A presiedere la prima seduta nominato Alessandro Volta. Su richiesta della maggior parte dei componenti, Napoleone con decreto del 25 dicembre 1810 d allIstituto il nome di Istituto Reale di Scienze, Lettere ed Arti e fissa la sede a Milano nel Palazzo di Brera con quattro sezioni staccate: Venezia, Bologna, Padova e Verona.

Alla caduta di Napoleone, lIstituto passa dapprima al governo austriaco e poi (nel 1859) al governo italiano. Nel 1859 viene eletto presidente Alessandro Manzoni, poi nominato presidente onorario.

Sala adunanze dellIstituto Lombardo al tempo di Volta, Palazzo di Brera.

Nel 1935 lIstituto ottiene un nuovo statuto e unamministrazione autonoma con il controllo del Ministero della Pubblica Istruzione prima, poi del Ministero per i Beni Culturali, ora Ministero per i Beni e le Attivit Culturali.

188

MANIFESTAZIONI

DEL

BICENTENARIO

DELLA

PILA

Tra le centinaia di grandi personaggi chiamati a farne parte, alcuni dei pi famosi sono: Barnaba Oriani, Francesco Melzi dEril, Ippolito Pindemonte, Andrea Appiani, Vincenzo Monti, Antonio Canova, Carlo Cattaneo, Cesare Cant, Camillo Benso di Cavour, Cesare Correnti, Louis Pasteur, Francesco Brioschi, Felice Casorati, Giovanni Virgilio Schiaparelli, Giosu Carducci, Antonio Fogazzaro, Camillo Golgi, Ludwig Boltzmann, Luigi Mangiagalli, Luca Beltrami, Achille Ratti (Papa Pio XI), Riccardo Bacchelli, Eugenio Montale, Giulio Natta, Daniel Bovet. I MANOSCRITTI CARTELLARIO VOLTIANO LOMBARDO

Nel 1959 lIstituto trasferisce la presidenza, gli uffici e la biblioteca a Palazzo Landriani al numero 25 di via Borgonuovo, mantenendo a Palazzo Brera la sala delle adunanze e larchivio.

internazionali, Incontri di studio, Cicli di conferenze dedicati ad argomenti scientifici di attualit con lo scopo di mettere in contatto il pubblico con esperti altamente qualificati. LIstituto possiede unimportante Biblioteca, il cui patrimonio librario, di oltre quattrocentomila volumi (arricchitosi con gli anni), comprende incunaboli, opere edite nel Cinquecento di classici antichi e di autori volgari, opere pubblicate nel corso del Seicento e del Settecento, riviste e periodici di particolare importanza (oltre tremila testate, delle quali fanno parte oltre quattrocento scambi dei Rendiconti con analoghe pubblicazioni delle pi rilevanti Accademie, italiane e straniere, dallOttocento a oggi).

Peraltro lIstituto, nelladunanza del 29 settembre 1861, deliberava a voti unanimi di proporre a s ed al pubblico una sottoscrizione volontaria per comperare quanto rimane di manoscritti, strumenti e suppellettili scientifici.

LIstituto Lombardo ha sempre mostrato particolare attenzione per le cose voltiane, tanto che la notizia che fra il mobiliare dei figli di Alessandro Volta deve andare allasta giudiziale anche la prima pila di cui egli si valse... induceva il corpo accademico a decidere di mandare i membri De Cristoforis e Curioni a cercare il vero e alloccorrenza ad acquistare quei preziosi cimeli della scienza (adunanza 7 aprile 1859). Questo primo tentativo non consegue alcun risultato. [...]

CONSERVATI PRESSO LISTITUTO

DEL

Notevoli sono i lasciti di insigni studiosi in diversi campi scientifici. LIstituto possiede anche un ricco Archivio di carte manoscritte e documenti di alto rilievo, relativi a scienziati e letterati illustri, tra cui Carlo Cattaneo e Giovanni Schiaparelli.

Venne quindi pubblicato un programma con una breve descrizione degli strumenti e dei manoscritti, raggruppati nelle varie categorie:

La Sala Volta a Palazzo Landriani, nuova sede dellIstituto Lombardo, dopo i restauri. RICERCHE
E

STUDI

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Manoscritti inventariati nel Regesto pubblicato dallIstituto Lombardo: in alto, il Ministro del Culto trasmette a Volta il Decreto bdi assegnazione di una pensione sulla mensa di Adria (Cart. volt. R13-14); in basso, manoscritto delle Institutiones physice pro anno 1776 di Volta (Cart. volt. O3).

Fisica generale e meccanica; Calorico, dilatazione dellaria, forze elastiche dei vapori ecc.; Elettricit statica; Galvanismo ed elettricit voltiana; Meteorologia, specialmente elettrica; Viaggi e corrispondenze. Vi ricorreva anche questa importante annotazione: dallesame di questi manoscritti si rileva, che il Volta stese pi Memorie, fece pi discorsi sullo stesso tema, modificando ed ampliando ad ogni novella occasione sperienze e deduzioni; per lo che devono tenersi come preziosi anche quegli autografi che trattano o ritornano su lavori gi pubblicati, od illustrano i suoi strumenti, che debito alla nazione conservare. Era la prima sommaria classificazione del materiale voltiano che la signora Teresa Saint Clair vedova Gatti si apprestava a vendere allIstituto Lombardo, comprensivo anche dei manoscritti posseduti dal dottor Luigi Fontana e a lui pervenuti in forza delleredit del professor Pietro Configliacchi. La sottoscrizione ebbe successo; gli strumenti e i manoscritti vennero acquisiti dallIstituto e il professor Magrini nelladunanza solenne del 7 agosto 1864 svolgeva una densa nota Sulla importanza dei cimeli scientifici e dei manoscritti di Alessandro Volta.

Nella seduta del 25 agosto 1864 lIstituto Lombardo nominava una Commissione composta dai professori Brioschi, Magrini, Codazza, Cantoni e Hajech, per esaminare il progetto di ristampa dellopera di Volta, ormai rarissima con laggiunta di quanto non vide ancora la luce, che possa giovare alla gloria di Volta ed alla Scienza. La Commissione per vari motivi non pot concretare il progetto; i manoscritti vennero comunque studiati per singoli argomenti e costituirono loggetto di talune pubblicazioni. Solo dopo lincendio dellEsposizione nazionale di Como del 1899, in pi sedi competenti, si affermava lurgente necessit di por mano alledizione nazionale delle opere di Alessandro Volta, la quale implicava il riordino del prezioso materiale. Con lettera 2 maggio 1902 la Presidenza affidava ad Alessandro Volta jr., professore di fisica al Liceo A. Manzoni di Milano, di riordinare le collezioni dei manoscritti e del carteggio di Alessandro Volta, di propriet dellIstituto, e di comporne il catalogo, il quale, pur vedendone le difficolt, accettava lincarico.

Piccole aggiunte e annotazioni al catalogo sono state portate in seguito dai professori Aristide Fiorentino, Luigi Volta e Francesco Massardi. Cancelliere Istituto Lombardo-Accademia di Scienze e Lettere

Il Presidente dellIstituto nelladunanza del 21 febbraio 1907 poteva annunciare che il professor Volta aveva portato a termine il riordino del materiale voltiano (suddiviso in dieci categorie e in venti classi), che finiva per costituire cos la parte pi preziosa del patrimonio voltiano presente nellIstituto; e aggiungeva altres che i manoscritti erano riordinati in apposite cartelle e che gi pronto era anche il catalogo, prezioso sussidio a quanti vorranno in avvenire fare studi sul Volta e in generale sulla storia delle scienze nel tempo suo. Adele Robbiati Bianchi

190

MANIFESTAZIONI

DEL

BICENTENARIO

DELLA

PILA

Numerose attivit di ricerca, convegni e pubblicazioni hanno riguardato sia la figura di Volta, sia la scienza del tempo, sia levoluzione della fisica nel nostro Paese sia, ancora, il patrimonio strumentale di Volta e della tradizione accademica, didattica e divulgativa a lui legata. Accanto ai lavori originali, pubblicati in apposite collane o su riviste, merita segnalare in particolare la ristampa di un fondamentale studio sullopera scientifica di Volta, quello di Giovanni Polvani, pubblicato nel 1942 con i tipi della Domus Galilaeana di Pisa.

PPROFONDIMENTI.

DALLA FILOSOFIA NATURALE ALLA FISICA: DISCIPLINE E DIDATTICHE IN ITALIA ALLA FINE DEL 700, Convegno (Pavia, 13/14 maggio 1998) e Atti. Segreteria scientifica: Alessandra Ferraresi, Franco Giudice. Universit di Pavia. Contributo del Comitato Regione Lombardia. Il convegno ha introdotto le celebrazioni voltiane che lUniversit avrebbe poi attivato lanno successivo in occasione del bicentenario dellinvenzione della Pila elettrica. Lobiettivo, per, non ha riguardato tanto lo studio e l'interpretazione della complessa figura scientifica di Volta a questo ha provveduto limportante workshop internazionale che si tenuto sempre a Pavia dall11 al 13 dicembre 1998 quanto la ricostruzione del contesto culturale, sociale e istituzionale, entro cui lo scienziato comasco oper. Particolare attenzione stata infatti dedicata a quei processi che, fra la met del Settecento e il primo ventennio dellOttocento, portarono la filosofia naturale a incanalarsi in discipline autonome, dotate di oggetti e problematiche specifici, e suscettibili di insegnamento metodico.
Strumento scientifico settecentesco scelto a illustrare la locandina del Convegno Dalla filosofia naturale alla fisica (Pavia, 13-14 maggio 1998).

Gli atti sono stati pubblicati nella rivista Studi settecenteschi, vol. 18, 1998.

Nellambito di queste problematiche i vari contributi hanno cercato di delineare il modo in cui avvenuto il passaggio dalla filosofia naturale alla fisica nel particolare panorama storico italiano. In tal senso, si perseguito uno scopo ben preciso, ossia fornire una prima mappa, sebbene non esaustiva, delle istituzioni dove, nelle diverse situazioni geopolitiche, veniva insegnato quel complesso di argomenti e si dava quellimpostazione metodologica che vennero progressivamente a definirsi come fisica e ad articolarsi in Fisica generale e Fisica sperimentale. stato spesso sottolineato come nel passaggio dalla filosofia naturale alla fisica i processi di quantificazione e misurazione abbiano svolto un ruolo decisivo; ma si altres messo in evidenza che nel Settecento vi erano numerose tradizioni di ricerca e che i suddetti processi non possono essere ricondotti alla mera applicazione del paradigma gravitazionale di Newton. Lo stesso Volta, infatti, mostra come la sua ricerca scientifica fosse fortemente orientata da elementi concettuali provenienti da diverse tradizioni scientifiche. Si apre cos una prospettiva senzaltro pi ampia, con soluzioni non univoche n per la fisica generale n per la fisica sperimentale.

Copertina degli Atti del Convegno Una difficile modernit (Pavia, 9-11 settembre 1998).

UNA DIFFICILE MODERNIT: TRADIZIONI DI RICERCA E COMUNIT SCIENTIITALIA 1890-1940. Convegno (Pavia, 9/11 settembre 1998) e Atti. Segreteria scientifica: Antonio Casella, Alessandra Ferraresi, Giuseppe Giuliani, Elisa Signori.
FICHE IN

Universit di Pavia. Contributo del Comitato Regione Lombardia.

RICERCHE

STUDI

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Sezione di Fisica del Museo per la Storia dellUniversit, Universit di Pavia.

Lo studio delle comunit scientifiche italiane e delle loro tradizioni di ricerca, dei luoghi e delle strutture delloperare scientifico e tecnico, delle forme di circolazione e diffusione dei saperi disciplinari, ha costituito il terreno di lavoro del Convegno. Gli Atti del Convegno sono stati pubblicati in un volume di circa 500 pagine; il volume contiene anche una post-fazione redatta dai curatori.

Nel ricostruire e valutare lopera delle comunit scientifiche, non ci si pu limitare agli aspetti pi avanzati e dinamici del quadro internazionale, trascurando contesti, figure e valori medi che di una comunit definiscono una pi plausibile identit. Le comunit scientifiche italiane, alcune mai estranee anche nell'Italia preunitaria e risorgimentale ai legami internazionali, esprimono in diversi settori figure che stanno del tutto dignitosamente nella media europea del periodo.

La grande trasformazione della scienza all'inizio del '900, continua a proporre, in un paese di difficile e contraddittoria modernizzazione come lItalia, forti sollecitazioni storiografiche.

Il Convegno ha riguardato le comunit scientifiche italiane e le loro tradizioni di ricerca, i luoghi e le strutture delloperare tecnico e scientifico, le forme di circolazione e diffusione dei saperi disciplinari. Una attenzione particolare stata rivolta al caso della Fisica.

Universit di Pavia. Contributo del Comitato Regione Lombardia.

ALESSANDRO VOLTA: BETWEEN NATURAL PHILOSOPHY AND PHYSICS. Workshop, Pavia, 11-13 dicembre 1998. Segreteria scientifica: Fabio Bevilacqua, Lucio Fregonese. Gli studi di Storia della Scienza si sono fortemente sviluppati negli ultimi decenni e hanno dato vita a una comunit internazionale di esperti nel settore, organizzata in sezioni dellInternational Union of History and Philosophy of Science e della European Physical Society. Allo scopo di meglio comprendere l'opera e la figura di Volta nel suo contesto storico, alla luce di nuove e pi complesse strategie storiografiche, si realizzato un workshop cui hanno partecipato quaranta specialisti di questa comunit, provenienti da vari paesi di tutto il mondo. I risultati del workshop sono raccolti in vari volumi (cfr. Nuova Voltiana, pp. 200).

Sezione di Medicina del Museo per la Storia dellUniversit, Universit di Pavia.

Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere. Contributo del Comitato Regione Lombardia. Atti pubbblicati con il contributo del Comitato Nazionale.

ALESSANDRO VOLTA 1792-1799, DUE SECOLI DOPO, CONVEGNO (CON ATTI). Palazzo di Brera, Milano, 15-16 aprile 1999. Comitato Scientifico: L. Amerio, A. Bellini, F. Carassa, E. Gatti, A. Gigli Berzolari, A. Padoa Schioppa, E.I. Rambaldi, G. Tagliaferri, M. Vitale.
PUBBLICAZIONE DEGLI

Il Convegno si articolato in due giornate. Sono stati illustrati numerosi aspetti dellopera scientifica di Volta, sia quelli pi strettamente legati al suo contributo pi celebrato la Pila sia quelli della sua figura di filosofo naturale e di scienziato sperimentatore. Alcuni contributi hanno analizzato il contesto della cultura scientifica tardosettecentesca, sia sotto il profilo organizzativo sia sotto quello delle modalit e degli stili di comunicazione.
192 MANIFESTAZIONI BICENTENARIO PILA

DEL

DELLA

Altri contributi, infine, hanno mostrato la fertilit della grande scoperta di Volta, sia sul fronte delle teorie della materia sia in direzione dei pi attuali sviluppi tecnologici della Pila, come ad esempio il caso delle batterie al litio, il cui uso si universalmente imposto per la telefonia cellulare. Carlo Capra, Universit degli Studi di Milano, Istituzioni e societ in Lombardia al tempo di Volta. Nella prima giornata del Convegno si sono succedute le seguenti relazioni:

Gli organizzatori hanno prestato grande attenzione affinch dai lavori del Convegno uscisse unimmagine equilibrata del principale contributo voltiano, linvenzione della Pila. cos, ad esempio, che gli interventi tesi a illustrarne gli aspetti fisici si sono alternati a quelli mirati a evidenziarne linterpretazione chimica ed elettrochimica.

Guido Tagliaferri, Universit degli Studi di Milano, Presentazione dei manoscritti. Edoardo Rovida, Politecnico di Milano, I disegni nelle opere di Volta.

Silvia Morgana, Universit degli Studi di Milano, Volta e la lingua della comunicazione scientifica.

Giuliano Bellodi, Universit degli Studi di Pavia, Le braccia dei Fisici: Volta e i suoi strumenti. Alberto Gigli Berzolari, Universit degli Studi di Pavia, Volta e la scienza elettrica nella seconda met del XVIII secolo. Il 16 aprile stata la volta delle seguenti relazioni:
In questa pagina: Illustrazioni della memoria di Daniel Bertrand al Convegno dellIstituto Lombardo Alessandro Volta 1792-1799, due secoli dopo, che descrivono gli sviluppi attuali della neurofisiologia. Alla loro base sono gli studi di Galvani sullelettricit animale e quelli di Volta sullorgano elettrico artificiale, la Pila.

Ferdinando Abbri, Universit degli Studi di Siena, Forme e e luoghi della cultura filosofica-scientifica nel secondo Settecento. Gianfranco Chiarotti, Universit degli Studi di Roma Tor Vergata, Sperimentazione e sviluppi concettuali nella scoperta della Pila. Sergio Trasatti, Universit degli Studi di Milano, 1799, la Pila di Volta: nasce lelettrochimica. Daniel Bertrand, Universit di Genova, Dalla Pila di Volta ai moderni mezzi di esplorazione funzionale del cervello umano.

Federico Capasso, Bell Laboratories Lucent Technologies New Jersey, Luso dei diagrammi energetici in Fisica: dalleffetto Volta alla struttura a bande.

Angiolino Stella, Universit degli Studi di Pavia, Dalle sperimentazioni voltiane alla struttura della materia oggi.

Bruno Scrosati, Universit degli Studi di Roma La Sapienza, Levoluzione dellenergia portatile: dalla Pila di Volta alle batterie al litio.

Gli Atti, pubblicati dallIstituto Lombardo, comprendono oltre alle relazioni del Convegno unappendice di particolare interesse storico, in quanto illustra alcuni aspetti meno conosciuti del Volta elettrochimico. Gli articoli che compongono questa sezione sono:

Roberto Piontelli (), Politecnico di Milano, Effetto Volta e teoria della Pila (Breve messa a punto e cenni storici), ristampa dellarticolo apparso in Giornale di Fisica, 1962, 3 (pp. 121-129). Bruno Mazza, Politecnico di Milano, Teoria della Pila voltaica.

Antonio Pedeferri, Politecnico di Milano, Priorit elettrochimiche di Alessandro Volta mai a lui attribuite e altre poco note.
RICERCHE
E

STUDI

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ALESSANDRO VOLTA E LE UNIVERSIT EUROPEE, Convegno. Pavia, 3/5 giugno 1999. Segreteria scientifica: Antonio Savini. Universit di Pavia. Contributo del Comitato Regione Lombardia. Le universit storiche dEuropa, appartenenti allAssociazione denominata gruppo di Coimbra, dal 3 al 5 giugno 1999 si sono ritrovate a Pavia, dove nel 1987 fu firmata la carta costitutiva del Gruppo, per tenervi la tradizionale riunione annuale e anche per rivolgere un solenne omaggio ad Alessandro Volta, professore e rettore dellAteneo pavese, ben conosciuto in tutte le universit dEuropa, molte delle quali egli stesso visit, per la sua invenzione della Pila elettrica che diede il via allo sviluppo della scienza e della tecnologia elettrica. Il convegno, organizzato a da Antonio Savini dellUniversit di Pavia, ha registrato la partecipazione di rettori e rappresentanti delle 33 universit che aderiscono al Gruppo. Per lItalia, Bologna, Padova e Siena oltre a Pavia; per il resto dEuropa, tra le altre, Oxford, Cambridge, Heidelberg, Montpellier, Lovanio, Leyden, Salamanca, Uppsala, Cracovia, Praga e Coimbra.

In questa pagina e nella seguente, in alto, foto di gruppo dei Rettori delle Universit europee ai piedi della statua di Volta nel cortile omonimo dellUniversit di Pavia riuniti dal 3 al 5 giugno 1999.

Il 3 giugno, dopo lapertura del convegno con il passaggio delle consegne per la Presidenza del Gruppo dal Rettore di Salamanca a quello di Pavia, i rappresentanti delle universit sono stati impegnati nel fare il bilancio delle attivit svolte nellanno precedente e nel formulare il piano di azione per il futuro.

La sessione dei Rettori del 4 giugno si conclusa con una solenne cerimonia inserita nelle celebrazioni voltiane per il bicentenario dellinvenzione della pila. I Rettori, indossando i rispettivi abiti accademici, sono sfilati attraverso i cortili delluniversit e sono infine convenuti nellAula Volta dove Fabio Bevilacqua ha commemorato la figura dellillustre maestro pavese. Nei giorni del loro soggiorno a Pavia, scanditi da un programma ricco di eventi, rettori e rappresentanti delle diverse universit hanno avuto modo non solo di visitare luniversit e i colleghi, ma anche di incontrare la citt e le sue autorit e di partecipare a eventi culturali e sportivi. Levento, che ha registrato la partecipazione di oltre cento ospiti stranieri, stato riportato da stampa e televisione locale e nazionale.

Il giorno successivo Rettori e Prorettori hanno dato vita a un dibattito sul tema delle universit storiche di fronte alle sfide del nuovo millennio. Il dibattito stato introdotto da tre relazioni: una sui problemi della ricerca tenuta dal Prorettore dellUniversit di Cambridge, unaltra sulle forme di educazione permanente a cura dellUniversit di Lovanio e infine una relazione sulla formazione alla ricerca presentata dal Rettore dellUniversit di Bologna.

VOLTA AND THE HISTORY OF ELECTRICITY. Convegno, Como Pavia, 11/15 settembre 1999. Segreteria scientifica: Fabio Bevilacqua, Enrico Giannetto. Universit di Pavia. Contributo del Comitato Nazionale.

SCIENCE AS CULTURE. Convegno, Pavia Como 15-19 settembre 1999. Segreteria scientifica : Fabio Bevilacqua, Enrico Giannetto. Universit di Pavia. Contributo del Comitato Regione Lombardia.
MANIFESTAZIONI
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BICENTENARIO

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PILA

I due convegni si sono svolti tra Como e Pavia, dall11 al 19 settembre, sotto gli auspici del Gruppo Interdivisionale per la Storia della Fisica della Societ Europea di Fisica (EPS), della Commissione sulla Storia della Fisica Moderna della Divisione di Storia della Scienza dell IUHPS (International Union for History and Philosophy of Science), del Gruppo Internazionale che fa capo alla rivista Science & Education, della Societ Italiana per la Storia della Fisica e dellAstronomia (SISFA) e della Societ Italiana per la Storia della Scienza. Lorganizzazione stata curata dal Gruppo di Storia della Fisica del Dipartimento di Fisica A. Volta dellUniversit di Pavia, e in particolare da Fabio Bevilacqua e Enrico Antonio Giannetto, con la collaborazione di Giuliano Bellodi, Gianni Bonera, Ernesto Lunati, Federica Pozzi, Lucio Fregonese. I comitati scientifici dei due convegni erano composti dai maggiori esperti mondiali delle discipline coinvolte. Lorganizzazione di tali convegni allinterno delle Celebrazioni Voltiane si inserisce nel quadro delle attivit di ricerca che il gruppo di Storia della Fisica da anni effettua sulla storia della fisica moderna, in particolare sulla storia delettromagnetismo e sullopera di Alessandro Volta, come anche sulla storia e sulla filosofia della scienza in relazione alla didattica scientifica.

Le 187 relazioni presentate ai convegni, che hanno visto la partecipazione di circa 400 studiosi con una buona percentuale di insegnanti, di provenienza internazionale, hanno fornito contributi originali e di grande interesse scientifico e sono state tutte pubblicate allinterno del sito Volta99, dedicato alle celebrazioni voltiane, allindirizzo http://www.cilea.it/volta99 (alla voce Manifestazioni, Convegni Scientifici).

Per quanto riguarda il primo dei convegni, Volta and the History of Electricity, si discusso non solo sui contributi di Alessandro Volta e sulle ripercussioni della sua opera sugli sviluppi successivi, ma anche sulla storia dellelettricit e del magnetismo in generale, dalle origini ai nostri giorni. Per quanto riguarda il secondo, Science as Culture, si trattato della rilevanza della storia della scienza e della filosofia della scienza per la didattica della scienza, ovvero per una formazione scientifica che privilegi gli aspetti culturali e non solo tecnico-formali della scienza; come anche dei temi generali di filosofia e storia della scienza in relazione ai problemi delle nostre societ contemporanee post-moderne, multietniche e multiculturali.

Locandina dei Convegni Volta and the history of electricity e Science as Culture, che si sono tenuti a Pavia e a Como dall11 al 19 settembre 1999.

stato inoltre pubblicato un volume di abstracts ed stata avviata la pubblicazione, a cura di Fabio Bevilacqua e Enrico Antonio Giannetto, dedicati ai maggiori risultati scientifici ottenuti, quattro volumi della rivista internazionale Science & Education, un numero della rivista internazionale Nuova Voltiana e due volumi di contributi selezionati presso la Kluwer (Science as Culture) e la Hoepli (Volta and the History of Electricity).

LUCIO FREGONESE, ALESSANDRO VOLTA: TEORIE ED ESPERIMENTI DI UN Serie I grandi della scienza, Inserto di Le Scienze, edizione italiana di Scientific American, novembre 1999. Universit di Pavia.
FILOSOFO NATURALE.

Stando alle vedute correnti, nellelettricit voltiana esistono due fasi successive nettamente distinte dal punto di vista metodologico e concettuaRICERCHE
E

Questo lavoro propone una nuova lettura del programma elettrico di Volta che si discosta sostanzialmente da quella offerta dalla storiografia tradizionale.

STUDI

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le. In una prima fase giovanile, Volta avrebbe privilegiato le istanze teoriche e tentato conseguentemente di elaborare una propria rappresentazione generale delle azioni elettriche. Sfortunatamente, questa prima maniera sarebbe andata incontro a un fallimento senza speranze che lo avrebbe indotto ad adottare una seconda maniera, caratterizzata da uno spostamento verso il piano empirico e verso una concettualizzazione delle azioni elettriche mutuata da altri autori. In particolare, Volta si sarebbe ispirato alle elaborazioni di Aepinus e Cavendish, entrambe fondate sullutilizzo di forze elettrostatiche analoghe a quelle della gravitazione newtoniana.

Illustrazioni dellallegato Volta della collana I grandi della scienza della Rivista Le Scienze (novembre 1999), a cura di Lucio Fregonese: Copertina; i vari casi di elettromozione discussi da Volta nella prima lettera a Gren (agosto 1796; esperienza di scarica a distanza di una bottiglia di Leida; tubo di vetro elettrizzato che attira e respinge corpuscoli di prova; sistema di Nollet che spiega le attrazioni e repulsioni elettriche.

Nelle sezioni dedicate al dibattito sullelettricit animale e allinvenzione della Pila, viene sottolineato il fondamentale ruolo che le concezioni teoriche che Volta si era precedentemente formato sulla struttura e sulle azioni elettriche dei corpi ebbero nel condurlo a formulare la sua famosa ipotesi di unelettromozione intrinseca per semplice contatto tra conduttori eterogenei. Accanto a questi fattori di tipo fisico, sono infine considerati anche quelli di ordine fisiologico che indussero Volta a rifiutare lipotesi dellelettricit animale nella particolare versione adottata dai galvaniani.

Ispirandosi anche agli sviluppi che il modello pneumatico-attrattivo di Franklin aveva ricevuto a opera di Boscovich, Volta ottenne due risultati principali. Sviluppando in modo originale la componente attrattiva, egli giunse a unefficace concettualizzazione delleffetto oggi noto con il nome di induzione elettrostatica. Questo fondamentale effetto alla base di gran parte della fenomenologia elettrica allora studiata. Lelettroforo e il condensatore successivamente inventati da Volta vengono ricollegati a questa sua particolare rappresentazione teorica dellinduzione elettrostatica. Si fa poi vedere come il concetto voltiano di tensione elettrica e il suo famoso elettrometro a pagliette siano invece ricollegabili alla componente pneumatica che egli riprese dal modello frankliniano.

Con unanalisi dettagliata si fa vedere in primo luogo come questa interpretazione dicotomica del programma elettrico di Volta sia stabilita su una serie di lacune interpretative e di anacronismi storiografici. Approfondendo e inquadrando gli scritti di Volta nel contesto scientifico ed elettrico dellepoca, si fa poi vedere come sin dallinizio egli sia stato in grado di elaborare unefficace concettualizzazione dei fenomeni elettrici ispirata non alla rappresentazione gravitazionale di Aepinus e Cavendish, ma al modello pneumatico-attrattivo precedentemente elaborato da Franklin. Per analogia con la pneumatica, in questo modello la sostanza elettrica era concepita come un fluido dotato di una tendenza autoespansiva. Si ipotizzava inoltre che questo sforzo espansivo fosse bilanciato da una forza attrattiva antagonista esercitata sul fluido elettrico dalla parte materiale dei corpi.

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MANIFESTAZIONI

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BICENTENARIO

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VOLTA E I VIAGGIATORI INTORNO A VOLTA. Convegno, Pavia, 4/5 novembre 1999. Universit di Pavia. Allinterno del convegno dedicato dallUniversit di Pavia alla sua figura storica pi rappresentativa, quella di Alessandro Volta, assume particolare rilievo il programma rivolto alla definizione del ruolo rivestito dal personaggio e dallalone che lo circond nellimmaginario del tempo.

Un secondo aspetto della ricerca convogliata da queste manifestazioni voltiane rappresentato dalla circostanza che Volta stesso e tutto lambiente pavese allepoca furono teatro del fenomeno di progressiva convergenza, nellambito del patrimonio ideologico e sullo stesso terreno filologico e linguistico, delle due grandi linee di sviluppo, rispettivamente quella scientifica e quella umanistica. Il fine specifico di questo indirizzo di ricerca risulta lenucleazione di situazioni testuali determinanti atte a chiarire e storicizzare le modalit del fenomeno (in particolare, lindagine stilistico-linguistica si concentrata sulla graduale formulazione di un lessico scientifico risultante dalla mescolanza e ibridazione di forme indigene e di forme straniere, circostanza cui fornisce da sfondo lormai inevitabile abbandono del latino nella comunicazione accademica).

Un primo campo dindagine appare senzaltro quello rappresentato dalla letteratura di viaggio. Questo genere, coincidendo con la scoperta dellItalia da parte dei paesi nordeuropei pervenuti nel XVII secolo a un ruolo egemone nel quadro continentale (il fenomeno che si definisce Grand Tour), offre al proposito caratteristici temi dindagine: da un lato, sono da mettere meglio a fuoco i viaggi di Volta stesso e dei suoi collaboratori e discepoli, di modo che da essi risulti un quadro adeguato della presenza di Volta e dellintero Ateneo pavese nel processo di formazione di una cultura proiettata verso innovatori risultati scientifici e tecnologici e insieme ancora intimamente collegata ai valori umanistici della tradizione. Da un altro lato, lesplorazione dei viaggiatori che videro nello scienziato pavese la meta specifica del loro viaggio italiano garantisce la verifica delle iniziative di interscambio culturale coinvolgenti gradatamente allepoca lintera rete universitaria europea.

GIOVANNI POLVANI, ALESSANDRO VOLTA, RISTAMPA ANASTATICA DELLEDIZIONE DEL 1942. Accademia dei XL, Accademia Nazionale dei Lincei., Domus Galilaeana. Contributo del Comitato Nazionale.

Tre vedute alpine di Hans Conrad Escher von der Linth: Zermat 1806, Ghiacciaio di Grindelwald 1810 e Ghiacciaio in Val de Bagnes 1805. Sotto: il volume di Giovanni Polvani.

RICERCHE

STUDI

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Si tratta della ristampa del celebre studio che costitu la prima organica e approfondita analisi e interpretazione dellopera scientifica di Volta nel nostro Paese. A distanza di sessantanni, il lavoro suscita ancora ammirazione per lacutezza e la precisione della trattazione, il calore umano e la profondit culturale. Loccasione di queste Celebrazioni ne dimostra lattualit pur nel confronto con i pi recenti sviluppi dellindagine storica ed epistemologica sul grande scienziato.

ZIONE DIDATTICA.

Centro di Cultura Scientifica A. Volta. Contributo del Comitato Regione Lombardia e della Fondazione Cariplo.
Copertina dello studio del Centro di Cultura Scientifica A. Volta sulle collezioni scientifiche a Como.

COLLEZIONI SCIENTIFICHE A COMO: ANALISI STORICO-CRITICA, PROGETTARicerca. Gruppo di lavoro: Paolo Brenni, Valentina Galli, Bruno Magatti, Pietro Todeschini.

Al fine di valorizzare le collezioni di strumenti scientifici presenti a Como, distribuite lungo il percorso dal Tempio Voltiano al Liceo Volta, stato effettuato uno studio preparatorio per il restauro e il riordino delle apparecchiature esistenti.

Il lavoro stato presentato in un rapporto che illustra le caratteristiche principali delle collezioni e al tempo stesso fornisce alcuni suggerimenti per valorizzarle allinterno di un ideale percorso storico.

Punto focale di questo percorso rappresentato dal Tempio Voltiano, memoriale-museo che conserva i pi importanti cimeli scientifici dello scienziato comasco nonch numerosi documenti concernenti le pi significative celebrazioni voltiane indette nel XIX e nel XX secolo. Particolare attenzione stata perci data alla collezione di strumenti, alla sua ristrutturazione e ai mezzi per renderla pi consona alle moderne esigenze museologiche. Altri luoghi e istituti cittadini testimoniano lopera del Volta o illustrano la tradizione scientifica e didattica nel corso di due secoli: la Torre Gattoni, sede del gabinetto scientifico dellomonimo abate e scienziato, in compagnia del quale il Volta si impratich con la fisica sperimentale;

Modello di occhio conservato presso la Sala Casartelli (o dei Nobel) dellIstituto Carducci, a Como.

il Liceo Volta, nel quale lo scienziato insegn per alcuni anni prima di divenire professore presso lUniversit di Pavia, che conserva oggi una notevole collezione di strumenti di interesse storico, alcuni dei quali furono probabilmente acquistati e utilizzati dal Volta stesso; lIstituto Carducci, fondato come istituzione filantropica allinizio del Novecento, che possiede una serie di collezioni di vario tipo, fra cui una bella raccolta di strumenti scientifici e di kit didattici dellepoca, che testimoniano in maniera esemplare gli sforzi fatti per migliorare e diffondere la didattica scientifica anche presso le classi sociali meno favorite.

Il rapporto dedica pertanto spazio anche a queste ultime collezioni, che documenta con una prima accurata campagna fotografica.

ZIONI,

POETI, SCIENZIATI, CITTADINI NELLATENEO PAVESE TRA RIFORME E RIVOLUConvegno. Pavia, 15-18 dicembre 2000. Segreteria scientifica: Alessandra Ferraresi, Franco Giudice.
MANIFESTAZIONI
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BICENTENARIO

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PILA

Societ Pavese di Storia Patria, Universit di Pavia. Contributo del Comitato Pavese. Per meglio inquadrare lopera di Alessandro Volta nel contesto accademico, sociale e politico nel quale essa si andata sviluppando, lUniversit di Pavia ha organizzato un convegno interamente dedicato alla realt pavese nel periodo che va dalle riforme teresiane al consolidamento del potere napoleonico, un periodo storico di eccezionale rilevanza per le vicende politiche, culturali e sociali non solo di Pavia e del suo Ateneo ma di tutta la regione lombarda.

Il diretto coinvolgimento dellistituzione e dellambiente universitario in quel periodo di drammatici cambiamenti, che ebbero per la citt di Pavia conseguenze di valore permanente, indica come Universit e vita cittadina siano stati allora aspetti strettamente congiunti di ununica realt, che viveva appassionatamente e consapevolmente il tempo nuovo. Dalla relazione : La vita universitaria pavese alla fine del diciottesimo secolo nelle memorie di Mangili e Bozzi-Granville, di Gianni Bonera:
Locandina del Convegno sul contesto accademico, sociale e politico pavese allepoca di Volta (1-18 dicembre 2000).

[] Noi eravamo affascinati. Giacch, sebbene lapparizione luminosa della scintilla elettrica, come risultato dello sfregamento su vetro o resina, era familiare a tutti noi, come avevano ripetutamente dimostrato gli esperimenti di Nollet e di Cavallo, la produzione del medesimo fenomeno al contatto fra due metalli diversi (un fenomeno non evanescente, bens continuo fin tanto che la pila rimaneva intatta e la carta umida) era un fatto sensazionale che per lo meno produceva stupefazione. Pertanto fu nellaula di filosofia meccanica allUniversit di Pavia che, allinizio del 1800, lelettricit voltaica ebbe la sua nascita. (Agostino Bozzi Granville, Autobiografia).

Ma come descriver i sentimenti che io, insieme ai miei compagni del corso di filosofia sperimentale a Pavia, provammo il giorno in cui Volta, alla nostra presenza, chiam in vita questa energica potenza! Egli dapprima mise (spiegandone, mentre procedeva, lordine e la ragione) in contatto due pezzi metallici diversi, e su di essi una carta inumidita con acqua salata; poi, dopo aver ripetutamente collocato luno sullaltro questi accoppiamenti fra due metalli (fissati fra sottili sbarre di vetro) fino al numero di cento coppie, ci mostr istantaneamente, e ci fece provare, la scintilla elettrica!

Copertina del saggio edito dalla Famiglia Comasca (Como, 2000).

ALESSANDRO VOLTA E LASTRONOMIA, Como, Natale 2000. A cura di Barbara Arcari e Andrea Costamagna. Prefazione di Piera Volta Roseo. Edizioni della Famiglia Comasca. Contributo proprio. Dalla Prefazione: Alessandro Volta e lAstronomia: un titolo che indica due temi che mi sono particolarmente cari e che costituiscono due costanti della mia vita. Quanto ad Alessandro Volta, pu quasi sembrar ovvio: limpegno e quindi lonere di esserne degni e allaltezza ben prima dellonore di portarne lo stesso cognome e di esserne discendenti costituiscono per me un retaggio antico delleducazione che mio Padre mi ha inculcato
RICERCHE
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STUDI

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sin da piccola[] Quanto allastronomia, invece meno ovvio, ma non per questo per me meno importante. Astronomo era mio Padre, il Conte Prof. Luigi Volta, e lastronomia ha accompagnato la mia giovinezza sin dalla fanciullezza, al seguito di mio Padre nella sua carriera da un Osservatorio allaltro. [] quindi per me particolarmente caro poter trovare in questo libro uniti questi due temi. [] Molto bene hanno poi fatto i due Autori nella loro attenta ricerca ad evidenziare lo stato di conoscenze nel mondo scientifico europeo di allora: Alessandro Volta fu infatti uno scienziato attento e informato su quanto anche gli altri altri facevano e studiavano, ed era in particolare aperto al sapere internazionale, una lezione questa ancora oggi attuale e importantissima. LA NUOVA VOLTIANA, Collana di storia della scienza. Vol. I, Vol. II, Vol. III. A cura di Fabio Bevilacqua, Lucio Fregonese. Universit di Pavia. Contributo del Comitato Nazionale e della Fondazione Cariplo. LA VOLTIANA, COLLANA DI STORIA DELLA SCIENZA. VOL. IV , A cura di Fabio Bevilacqua, Lucio Fregonese.

Copertina del Primo volume della Nuova Voltiana (Universit di Pavia, Hoepli Editore, 2000). Sotto: Illustrazione dellarticolo di Marco Beretta sulla respirabilit dellaria alla fine del 18 secolo (eudiometro del Landriani, dalle Ricerche fisiche sulla salubrit dellaria, 1775), tratta dal Secondo volume (Hoepli, 2001).

Universit di Pavia. Contributo del Comitato Nazionale e della Fondazione Cariplo. In occasione del bicentenario dellinvenzione della Pila, il Museo per la Storia dellUniversit di Pavia e il Gruppo di Storia e Didattica della Fisica, operante nel Dipartimento di Fisica A. Volta dellUniversit di Pavia, hanno organizzato un workshop internazionale dedicato allapprofondimento della figura storico-scientifica di Alessandro Volta. A questo workshop hanno partecipato circa 30 storici della scienza italiani e stranieri, con contributi focalizzati su numerosi aspetti della vasta attivit del grande scienziato comasco. Come traccia per questi interventi i due curatori delliniziativa hanno proposto le categorie e le suddivisioni disciplinari adottate dalla storiografia voltiana tradizionale, richiedendo agli autori di presentare un contributo scritto in lingua inglese sui vari temi. Lintento era quello di stimolare la discussione sulladeguatezza delle vecchie vedute e sullopportunit di nuovi indirizzi storiografici. Nel corso del workshop gli articoli presentati sono stati sottoposti a discussione critica. Questo lavoro ha condotto a una seconda stesura degli articoli, in cui gli autori hanno tenuto conto di quanto emerso durante la discussione.

PREPARAZIONE.

NUOVA

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Con il materiale cos ottenuto si infine deciso di dare inizio alla serie di volumi intitolato Nuova Voltiana, dedicati allopera di Volta e a un suo inquadramento nel contesto culturale e scientifico dellepoca. Come
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Per valorizzare il lavoro compiuto, si deciso di non pubblicare gli articoli come semplici atti di convegno, ma di sottoporli a ulteriore vaglio critico per poterli offrire al pubblico internazionale in forma ancora pi autorevole. Linglese stato rivisto da un lettore madrelingua, mentre gli aspetti storico-scientifici sono stati attentamente considerati dai due curatori e discussi in molti punti con gli autori nel corso di un nutrito scambio epistolare. Questo lavoro ha condotto a una stesura definitiva degli articoli con notevoli miglioramenti rispetto alle versioni iniziali.

BICENTENARIO

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risulta dagli indici allegati, tre volumi sono gi stati pubblicati e un quarto in preparazione. Per il futuro i curatori si propongono di promuovere ulteriormente gli studi voltiani e di raccogliere i contributi rilevanti in successivi volumi della serie. Un comitato di redazione composto da studiosi di riconosciuto valore stato nominato per il vaglio dei lavori che verranno sottoposti. VOLUME I Preface by Fabio Bevilacqua and Lucio Fregonese Analogy in Voltas Exact Natural Philosophy by John L. Heilbron Forces and Facts: Yet Another Fragment of the Explanation for Late Eighteenth-Century Dynamism by Keith Hutchison Scientific and Professional Education in Lombardy, 1760-1803: Physics between Medicine and Engineering by Elena Brambilla The Controversy on Animal Electricity in Eighteenth-Century Italy: Galvani, Volta and Others by Walter Bernardi Voltas English Connections by Roderick W Home . Confusion and Controversy: Nineteenth-Century Theories of the Voltaic Pile by Helge Kragh

VOLUME II Preface by Fabio Bevilacqua and Lucio Fregonese Voltas Chemical Theories: The First Two Phases by Ferdinando Abbri Pneumatic Chemistry Viewed from Pavia by Bernadette BensaudeVincent Volta and the Synthesis of Water: Some Reasons for a Missed Discovery by Raffaella Seligardi Pneumatics vs. Aerial Medicine: Salubrity and Respirability of Air at the End of the Eighteenth Century by Marco Beretta Phlogiston in the Air by Frederic L. Holmes VOLUME III Preface by Fabio Bevilacqua and Lucio Fregonese The Arms of the Physicist: Volta and Scientific Instruments by Giuliano Bellodi and Paolo Brenni Falling Stars, Instruments and Myths: Volta and the Birth of Modern Meteorology by Marco Ciardi Volta and the Quantitative Conceptualisation of Electricity: From Electrical Capacity to the Preconception of Ohms Law by Jrgen Teichmann Romagnosi and Voltas Pile: Early Difficulties in the Interpretation of Voltaic Electricity by Roberto de Andrade Martins The Enigma of Voltas Contact Tension and the Development of the Dry Pile by Willem Hackmann Debating the Nature of Voltaic Electricity, 1800-1850 by Nahum Kipnis VOLUME IV (in preparazione) The Impact of Alessandro Volta on German Culture by Elena Agazzi Voltas Teaching in Como and Pavia: Moments of Academic Life under All Flags by Alberto Gigli Berzolari Volta, the German Controversy on Physics and Naturphilosophie, and his Relations with Johann Wilhelm Ritter by Andreas Kleinert The Map of Knowledge in the Age of Volta by Maurizio Mamiani Volta, the Istituto Nazionale, and Scientific Communication in Early Nineteenth-Century Italy by Luigi Pepe
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Gian Domenico Romagnosi, dallarticolo di Roberto de Andrade Martins (Terzo volume della Nuova Voltiana, Hoepli 2001). Sotto: Popolazione studentesca annua nelle facolt scientifiche dellUniversit di Pavia 1773-1814, dallarticolo di Elena Brambilla nel Primo Volume della Nuova Voltiana (Hoepli, 2000).

RICERCHE

European Travels of Lombard Scientists in the Second Half of the Eighteenth Century by Guido Tagliaferri and Pasquale Tucci Natural Philosophy and Natural Science Around 1800 by Dietrich von Engelhardt PER UNA STORIA DELLA FISICA ITALIANA: 1945-1965 (Ricerca). Dipartimento di Fisica dellUniversit di Pavia. Coordinatore Giuseppe Giuliani. Universit di Pavia. Contributo del Comitato Regione Lombardia e della Fondazione Cariplo.

Frederick Seitz al Convegno su The origins of solid state physics in Italy 1945-1960 (Pavia, 21-24 settembre 1987). Il Convegno stato oggetto di studio nellambito della Ricerca Per una storia della fisica italiana 1945-1965.

La ricerca ha riguardato non solo il periodo 1945-1965 ma anche alcune vicende del periodo antecedente la seconda guerra mondiale, la cui ricostruzione storica costituisce una premessa indispensabile per la comprensione degli sviluppi successivi. stata realizzata una serie di testi relativi alle riunioni della Societ Italiana per il Progresso delle Scienze (SIPS). Questi testi sono consultabili in rete nel sito: http://matsci.unipv.it/percorsi/ In particolare, per quanto riguarda le vicende anteriori alla seconda guerra mondiale:

Sono state realizzate le interviste di Giovanni Boato, Giorgio Careri, Gianfranco Chiarotti, Roberto Fieschi, Fausto Fumi, Gilda Giulotto Olivelli, Angelo Loinger, Ugo Palma, Beatrice Palma Vittorelli, Daniele Sette, Guido Tagliaferri. Di ogni intervista stato realizzato un dettagliato riassunto. Sono state digitalizzate su CD-audio e in formato MP3 le interviste fatte
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DEL

stato realizzato un database di 3344 record contenente la classificazione di tutti gli articoli pubblicati su Il Nuovo Cimento dal 1946 al 1960.

Per quanto concerne il periodo 1945-1965:

Alcuni aspetti dello sviluppo della Fisica in Italia sono stati studiati da: G. Giuliani e F. Passera La Fisica in Italia: 1890-1940 in: A. Casella, A. Ferraresi, G. Giuliani, E. Signori (a cura di), Una difficile ModernitTradizioni di ricerca e comunit scientifiche in Italia: 1890-1940 (Pavia, 2000), pp. 177-196. Il saggio anche consultabile in rete nel sito: http://matsci.unipv.it/percorsi/; e da: A. Russo, Bruno Rossi e la scuola di Firenze in: A. Casella, A. Ferraresi, G. Giuliani, E. Signori (a cura di), Una difficile Modernit-Tradizioni di ricerca e comunit scientifiche in Italia: 1890-1940 (Pavia, 2000), pp. 287-298. Il saggio anche consultabile in rete nel sito: http://matsci.unipv.it/percorsi/. I prodromi della Fisica dello Stato Solido in Italia sono stati studiati nella pubblicazione: I. Bonizzoni, G. Giuliani, La Fisica dello stato solido in Italia: prodromi (1890 - 1940) e primi sviluppi (1946 1960), Atti del IX Convegno Orlandini, La Fisica nella Scuola, XXXII, 3, (1999), pp. 160-168. Il lavoro consultabile in rete allindirizzo: http://matsci.unipv.it/percorsi/

stato completato uno studio del ruolo svolto dalla SIPS nel periodo 1907-1940 per lo sviluppo delle scienze e per la diffusione della cultura scientifica. Si veda: A. Casella, Di un acerbo progresso: la SIPS da Volterra a Bottai in: A. Casella, A. Ferraresi, G. Giuliani, E. Signori (a cura di), Una difficile Modernit-Tradizioni di ricerca e comunit scientifiche in Italia: 1890-1940 (Pavia, 2000), pp. 37-89. Il saggio anche consultabile in rete nel sito: http://matsci.unipv.it/percorsi/

BICENTENARIO

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negli anni ottanta a Piergiorgio Bordoni, Piero Caldirola, Luigi Giulotto e Giorgio Montalenti.

stato completato lo studio dellimmagine della Fisica attraverso i piani di studio ed i manuali della Scuola Secondaria. in fase di sviluppo quello riguardante lUniversit.

in corso lo studio dello sviluppo della Fisica della Materia, della Fisica delle particelle elementari e della Fisica Teorica. ELIO PIGNI

ANTONIO BATTAGLIA, I VOLTA E CAMNAGO. STORIA DOCUVILLA DI CAMPORA, EDIZIONI NEW PRESS, COMO, 2002. Ricerca e pubblicazione.
MENTARIA DELLA E

Il libro presenta la ricostruzione della formazione del patrimonio immobiliare nel luogo di Camnago, notizie sulla famiglia Volta e numerosi documenti inediti, tra cui il testamento dello scienziato. Le testimonianze coprono larco di alcuni secoli e restituiscono nonostante le asperit del linguaggio burocratico dellepoca il sapore di unepoca passata fotografata al microscopio di una storia minore ricca di suggestione.

A conclusione della ricerca darchivio, il volume racconta le relazioni che Alessandro Volta ebbe con la localit di Campora, frazione di Camnago Volta presso Como, che accoglie la tomba dello scienziato, e le vicende della casa di villeggiatura della sua famiglia.

Comitato Comasco, contributo proprio.

La Villa Volta di Campora a Camnago (fotografia darchivio).

RICERCHE

STUDI

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Relazione tenuta il 28 maggio 1999 a Torno, Como, in occasione della presentazione del volume di Tomaso Bianchi su Volta (si veda a p. 177).

S
Antonio Spallino, Coordinatore del Comitato Promotore Comasco, Presidente del Centro di Cultura Scientifica A. Volta.

TORNO (COMO), 28

SCIENZIATO E CITTADINO
MAGGIO

ALESSANDRO VOLTA:

ANTONIO SPALLINO

1999

Il filosofo pu esserlo o meno: il rapporto con la fede pu essere problematico. Lo ricordava pochi giorni fa Padre Coyne (cfr. p. 248) nella sua bella relazione in Cattedrale, quel Duomo in cui come ricordava il nipote Zanino aveva poi il Volta la consuetudine di recarsi tutti i giorni a udire la Messa, quando ormai si era ritirato a Como, e per lo pi la cantata in Duomo. Tu lo vedevi ritto, nel vano sotto lorgano e nellambiente della grandiosa arte dei Sommi Maestri Comacini la storica figura spiccava ancor pi severamente.

ono persuaso che nello scienziato vi sia sempre una componente filosofica, anche se non sempre lo si riconosce. Addirittura, a volte, si sostiene che lo scienziato sarebbe di per s agnostico.

Qui c un particolare curioso, che credo sia tipico del ricercatore e dello sperimentatore: appena cominciata la Messa, egli

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MANIFESTAZIONI

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NellEpistolario di Volta sono registrate anche le questioni pi minute, come una serie di richieste di rimborso spese, tra cui quella allOspedale di Como per la costruzione di una certa macchinetta, a fronte della quale lOspedale gli manda il compenso richiesto. Ma ci avviene molto frequentemente: quando fa il revisore delle stampe (finch questo ufficio, pudicamente chiamato della libert di stampa ma in realt una censura, non verr soppresso e tutte le competenze passeranno alla Polizia), anche l manda il conto delle spese sostenute per sdoganare un libro, per recarsi nel tal posto, e cos via.

Un annotatore molto attento: si ha infatti unimpressione di smarrimento quando si leggono i cinque volumi dellEpistolario voltiano, e chi posa gli occhi su questi tomi difficilmente riesce a sfuggire alla domanda di come mai un uomo, che era impegnato in ricerche di frontiera e che passato dalla Cattedra di Como alla Cattedra e al Rettorato di Pavia, alle aule di Napoleone; come mai un uomo di questa statura, con questi interessi, e con questi impegni vedremo poi la somma degli impegni civili comaschi avesse il tempo e la volont di lasciare tutte queste tracce di un interminabile itinerario. Tracce che non sono nemmeno poi tante, visto che molto spesso il suo carteggio fa riferimento a una corrispondenza di cui non si trova pi traccia.

segnava lorologio, la qual cosa ripeteva allintonazione del Gloria, del Credo e del Prefazio; finiti quindi i Sacri Cantici con la Messa, riosservava lorologio per calcolare la durata sia degli uni sia degli altri.

Pagina a fronte: Veduta ottocentesca della citt di Como (cromolitografia da George Barnard). Sotto: Il Collegio dei Gesuiti, poi Liceo Volta, a Porta Torre, Como.

ALESSANDRO VOLTA:

SCIENZIATO E CITTADINO

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Nelle due pagine: Stemmi della famiglia Volta.

Volta nasce e inizia la sua carriera quando c ancora lAustria. Complessivamente saranno per lui 51 anni di sudditanza austriaca (27 anni dallinizio della sua attivit scientifica), 19 anni di dominio napoleonico e, di nuovo, 12 anni di restaurazione austriaca. questo uno dei punti che alcuni suoi biografi considerano con attenzione, qualcuno con severit, perch il Volta che lavora con convinzione per lImpero Austriaco lo stesso che pre-

E questo tema della storia locale non da oggi per la verit diventato patrimonio dei nostri Comuni. Anni addietro si tenuto in poco o pressoch nessun conto lamore per la storia locale; erano tempi ancora in cui imperava la convinzione delle magnifiche sorti e progressive della tecnologia, dellavanzamento indiscriminato della civilt. Viceversa, soprattutto con le Annales vero momento di svolta della storiografia si capito che la storia locale importante non meno della storia generale o maggiore, a condizione che le si pongano le stesse domande che si pongano alla storia cosiddetta maggiore, cosiddetta grande. Se la si indaga con questa griglia, con questo crivello, la storia locale d delle risposte fondamentali, e soprattutto le d non soltanto allo storico della storia maggiore, ma anche a coloro che hanno bisogno di sentire e conoscere le radici della loro identit, in quanto di un problema di identit che si tratta.

Come mai? C chi, come ad esempio Julien Green, risponde che vero che noi sappiamo che il tempo invincibile ma forse anche vero che noi, annotando quella sensazione, quel colore, quel tramonto, quellincontro, quel colloquio, riteniamo di poter in qualche misura essere presenti in questo fiume che scorre e trattenere la memoria. E questo anche il discorso della storia locale. Non si pu non elogiare un Comune come il Comune di Torno che presta tanta attenzione alla storia locale, come avvenuto ora con la restituzione alla leggibilit di un volume che ormai di antiquariato: la prima edizione della biografia del Volta, pubblicata anonima da Tomaso Bianchi forse per un delicato riguardo al dott. Luigi Volta, figlio del Grande, a cui doveva in massima parte le informazioni che aveva utilizzato.

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Quando chiede di essere collocato a riposo allUniversit, scrive al Ministro degli Affari Interni in questi termini: Laltro motivo viene dalle circostanze mie domestiche, le quali non mi permettono di trasportare tutta la famiglia a Pavia, e per cui negli ultimi anni passati dovetti lasciar a Como, oltre ai due fratelli Canonici legati a residenza, anche la moglie mia, e i tre figliuolini, e staccarmi io, e vivere solo a Pavia, facendo sovente delle incomode corse a Como, segnatamente per le ferie di Natale, di Carnevale, e di Pasqua. C un passaggio in cui dice: Io a Pavia sono un forestiero, non ho alloggio, non ho albergo, vivo alla giornata.

Ci potrebbe indurre a ritenere che Volta fosse del tutto disinteressato ai problemi particolari locali, e invece no. Intanto, c in tutto lEpistolario uninsistenza non richiesta, anzi, una sottolineatura, nei confronti della sua Patria. Nelle pi diverse occasioni Volta richiama la mia cara Patria Como: come ad esempio quando il Prefetto del Dipartimento dellOlona gli chiede di dare lindicazione del suo indirizzo per poterlo iscrivere tra i suoi registri. Il Volta risponde che, assolutamente no, lui non fa parte del Dipartimento dellOlona, bens del Dipartimento del Lario. E sar anche Presidente del Dipartimento del Lario, sar Magistrato delle Acque, e come Magistrato delle Acque qui ritornano circostanze molto ricorrenti raccomanda a un certo numero di cittadini di ricorrere al Governo affinch faccia demolire una serie di strutture edilizie costruite sullAdda ai fini della pesca, poco dopo il ponte di Lecco, e si occupa anche delle esondazioni.

senta lomaggio di Como a Napoleone, lo stesso che viene premiato e riceve un appannaggio un vitalizio da Napoleone, e infine lo stesso che ritorna, scampando un tumulto milanese e un altro scontro allUniversit, in seno alla restaurazione austriaca. La risposta che generalmente si d che Volta badava solo ai suoi interessi scientifici, e che pertanto da buon comasco, da persona munita di senso pratico, non poteva non tener conto di queste meteore, di questi grandi signori del mondo, dai quali cercava di ricevere aiuto per le proprie ricerche.

Veduta della Casa Volta a Campora di Camnago e camera da letto di Volta nella stessa. ALESSANDRO VOLTA:
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Sopra: Laboratorio di filatura della seta (filanda) e Telaio meccanico (da Louis Figuier, Le savant du foyer, Parigi, 1862). Sotto: Tavola dellEncyclopdie di Diderot e DAlembert: la coltivazione del baco da seta.

A proposito della sua religiosit, il 20 marzo del 1807 risponde a un certo Bellani che laveva invitato a godere a Monza della funzione del venerd santo dicendo: Ma io conto di non perdere neppur questanno quella del Gioved in Como; prevalendo lamore della patria e la divozione delleffigie col tanto venerata del Santo Crocefisso. E non era soltanto un atteggiamento affettivo questo rapporto: questo legame forte con la citt il Volta lo dimostra nel concreto, e ci che stupisce constatare a quanti adempimenti il Volta desse corso lo stesso giorno, o nel giro di pochi giorni, nellesercizio delle funzioni che gli erano state affidate. Non mi riferisco soltanto alle sue relazioni al Piano proposto al Consiglio Generale per linnalzamento del Ginnasio di Como al grado di Liceo e cio a sostegno della struttura scolastica, della formazione scolastica. Quando pi tardi il Giovio scopre le lapidi romane nel sottosuolo di quellarea che adesso tra il Liceo Classico e un altro Istituto scolastico, da responsabile del Dipartimento del Lario gli manda una lettera di elogio. Ho gi ricordato che come revisore delle stampe deve prendere atto di tutte le segnalazioni dei ribelli che inneggiano gli uni alla renitenza alla leva, gli altri allavversione alla religione, in un arco di tempo abbastanza lungo che va dal 1803 al 1807-8.

Unidentica affermazione la fa quando scrive al Prefetto del Dipartimento dellOlona, che come ho ricordato lo invitava a dichiarare il suo domicilio: Solamente due giorni fa ho ricevuto il di Lei veneratissimo foglio, segnato 24 febbraio 1807, al quale rispondo che il mio domicilio fisso a Como mia Patria, ove ho la famiglia e i miei pochi beni. Passo fra lanno qualche mese a Pavia, e sieguo a dare alcune lezioni sperimentali nel teatro di fisica di questa Universit, una lettera del 1807 per compiacere al desiderio esternato dal Governo, abbench io abbia ottenuta la mia onorifica giubilazione, compiti gi i trentanni di servizio in qualit di Professore. Ma torno a dire il mio domicilio a Como, ove ho casa propria, ed ove vivo tre quarti almeno dellanno con due miei fratelli Canonici, la moglie e tre figli. A Pavia, il poco tempo che vi passo, lo fo da forestiero, non avendovi appartamento, ed alloggiando allalbergo. Appartengo dunque in tutto e per tutto al Dipartimento del Lario, essendo anzi membro e Presidente di quel Consiglio Dipartimentale.

Come Presidente del Consiglio Generale del Dipartimento del Lario, Volta si occupa dellistituzione del Tribunale a Sondrio per giudicare coloro che avevano realizzato la sommossa di Teglio. Come Magistrato delle Acque si occupa come gi accennato dello sgombero di quegli interventi edilizi che frenavano il corso dellAdda. Dalla Municipalit di Gravedona viene interessato affinch Gravedona non perda la Pretura (e qui c tutta una dimostrazione dei costi e dei benefici che conseguirebbero lo spostamento della Pretura in altre sedi).

Nel frattempo commercia bachi da seta: c una lettera di vendita di bozzoli dalla sua tenuta di Olgiate nel 1823, in cui fissa il prezzo, stabilisce il peso, stabilisce modalit della consegna.

Si occupa del diritto dei barcaioli a non vedersi requisire le barMANIFESTAZIONI


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Si interessa di seta. Devo dire che quando tratta questo tema ne esce il ritratto di un Volta che non ha nulla da dividere con il Volta lasciatemi dire pseudo-poeta, autore di un certo numero di composizioni poetiche, che il Carducci ebbe a liquidare (ritengo con tutte le ragioni) molto seccamente. La prosa del Volta, viceversa, un piccolo gioiello. Lo si apprezza quando descrive la scossa che si produce sulla lingua in alcuni suoi celebri esperimenti di elettrologia, ma lo si vede anche quando insorge contro una deliberazione del Consiglio Comunale di Como che per affrontare la crisi della tessitura del 1778 approva la stipula di un con-

che dalle Forze Armate che in quel momento occupano la Lombardia, con la motivazione che le barche sono lunico strumento di vita di queste persone e non si pu quindi sottoporle a tali imposizioni. membro del Collegio di Revisione dei Distretti Censuari; membro della Commissione per la Fiera. membro della Commissione per le Invenzioni e quando, nel 1805 viene diramato un Decreto che accorda premi a quanti si siano distinti come inventori, nellesercizio di questo compito sar lui a stendere una relazione sullinvenzione di Candida Lena Perpenti, che ha individuato una procedura per la tessitura dellamianto, cosa che fino a quel momento si aveva notizia avvenisse solo in Siberia e in qualche Paese orientale. Scrive una descrizione dettagliatissima di questo procedimento, ne vanta i benefici, saggia il tessuto sul fuoco per stabilire se perde consistenza o cangia colore.

Disegno acquarellato ottocentesco di uneccezionale esondazione del lago, che raggiunse il Broletto e la Cattedrale di Como (prima met del secolo).

ALESSANDRO VOLTA:

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Carissimo Cognato, due righe di tutta fretta. Sarebbe stato bene, che voi aveste potuto intervenire al Consiglio generale tenuto in oggi, o che vi fosse intervenuto il carissimo Rovelli Rovelli il grande storico, fratello del Vescovo Rovelli LOratore ha fatto tanto che stato accettato il progetto di associazione coi Mercanti di seta fatto a suo modo, o anzi a modo dei mercanti medesimi. In prima dir chi sono questi mercanti, se non lindovinate: sono Primavesi e Casnati; questultimo gi sapete, che tutto cosa sua. Ma sentite gli articoli con cui si stipuler il contratto di associazione colla Citt. Essa somministrer ai due nominati centomila lire almeno, chessi impiegheranno con altre 100000 proprie in manifatture di seta: lassociazione durer per quattro anni; il primo non percepir alcun frutto la Citt, il secondo il due per cento; il terzo tre per cento; nel quartanno sar vera associazione cio toccher il profitto eguale alla Citt e ai Mercanti, dedotte, credo, tremila lire per questi a conto dellopera loro. Non provenendo frutti, anzi perdendosi in parte o in tutto i capitali, saran corrisposte ai Mercanti tremila lire allanno pel titolo medesimo della lor opera ed impiego. Finiti i quattro anni sar in libert dei Mercanti il ritenere ancora il capitale della Citt colleguale ripartizione de frutti o il restituirlo (questo il pi bello). Ho rilevato tali essere gli articoli domandandone alluno e allaltro in segreto quando venni in Citt, venuto essendovi tardi,

Le espressioni del Volta quando scrive al cognato Don Ludovico Reina per cercare di avviare una reazione a questa delibera che poi avr successo anche se poi i due, come si legge, cavallerescamente rinunziarono al contratto meritano di essere riportate per esteso:

tratto capestro, che prevede che il Comune di Como entri in societ con due setaioli comaschi, un negoziante e un imprenditore, e che attribuisce a costoro la massima parte dei profitti (se ve ne fossero stati) e al Comune di Como la minimissima parte. Non solo, ma in assenza di profitti, i due si sarebbero approvvigionati quali soci dopera di quanto di loro spettanza attingendolo al capitale versato dal Comune.

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Saltiamo dal 1803 al 1815, quando egli presenta una memoria sulla verifica della funzionalit o meno di una macchina da filar seta con vapore, stabilita nella filanda del Conte Luigi Porro Lambertenghi nella villa Cascina Lambertenghi.

Nel 1803 la Municipalit chiede al Volta di accertare se una certa terra, che esisterebbe presso il locale di Santa Teresa in Borgovico giovi o no a migliorare la fabbricazione dei vetri e i cristalli che si fanno in questo Comune: Per raccogliere in questa parte i lumi che possino appagare le Superiori intenzioni, abbiamo tosto rivolto le nostre mire a Voi Citt.o Professore Emerito, che preghiamo ad avere la compiacenza di impiegare le vostre indagini non solo sulla esistenza, ma anche sulla servibilit dellaccennata terra per il divisato oggetto, e di somministrarci in seguito le notizie che vi risulteranno. E il Volta cittadino si presta anche a questa operazione.

Come ho accennato, poi, i due cavallerescamente rinunceranno al contratto. Ci avviene nel 1778.

e non essendosi compiaciuti i Sig.ri Capi e Maneggiatori di questo affare dinformarmi; onde non so se siano precisamente tali, o se ve ne siano degli altri. Quello che son arrivato a tempo dintendere il desiderio de mercanti spiegato dal Sig. Oratore, che fossero Delegati della Citt, chi? facile indovinarlo, D. Fulvio Tridi e il M.ese Porro: tosto dunque fu consentito di delegare questi due unitamente allOratore medesimo. Indovinate ancora chi parlava in citt? Olginati e Natta (gi gli altri erano pochi). Dite, non erano questi gi imboccati, e tutto il pasticcio gi fatto? Maladetta Cameretta. cio il Consiglio Comunale Dite; si poteano mai fare articoli pi svantaggiosi alla Citt? possibile, che non se ne accettassero di pi convenienti e onesti da altri Mercanti? Perch legarsi a quei due? Quante cose ci si d luogo da pensare! Ors, dopo domani viene a Milano lOratore per ottenere dal Governo lapprovazione del progetto, e la dispensa di levare dal Monte di S. Teresa le lire centomila o pi; voi potete opportunamente parlare, perch la cosa sia ponderata naturalmente pria, che saccordi e si conchiuda.

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Battaglia di Lecco, data dalle Armate Russe ai Francesi il 26 aprile 1799.

Qui va, insieme ad altri due membri del Regio Istituto di Scienze, e verifica che effettivamente in questa filanda si applicato un progetto francese, che consente di riscaldare il vapore portandolo a una certa temperatura Egli descrive tutta loperazione, osserva quante calorie ha il vapore allinizio e (sembra di vederlo in Duomo mentre cronometra i tempi della Messa) poi ancora dopo due, quattro, sei, otto, dieci, dodici, quattordici minuti e trae infine il suo bilancio commentando: Si osserv che la seta riusciva pi bella, e pi fina; cosicch sebbene i bozzoli non fossero dei migliori, pur si trov essere la seta a 26., finezza considerevole si intendeva di bozzoli lui che li vendeva e di ci convennero i Sig.ri Besana, Milius e l mentovato Sig.r Robaglia colti e diligenti Negozianti di seta che ivi erano. I vantaggi principali per tanto sono: che la Filanda pi ariosa, pi pulita e pi sana; che la temperatura dellacqua meglio e facilmente si regola; che la seta, come si disse, riesce megliore; che se nha nel giornaliero lavoro una quantit alquanto maggiore; che le caldaje non sono consumate dal fuoco; che grandissimo il risparmio del combustibile; oltre a ci v il risparmio degli inservienti che spaccano la legna, e di quelli che attendono i fornelli; e il risparmio pure sulla qualit della legna, poich ogni legna, anzi ogni combustibile, serve del pari sotto la gran caldaja. LIstituto chieder ai Delegati, se credano che nuova sia lintroduzione di questo metodo nel Regno Lombardo Veneto. Poi precisa che Essi sanno ch stato introdotto in Piacenza ove si trova utilissimo, ma non ancora fra noi. Vero che il Sig. Ottavio Silva ha intrapreso dimitarlo in Vigevano; ma i Delegati osservano: che Vigevano ora appartiene al Piemonte; che non se nesegu col se non un picciol saggio, e malamente; che questo saggio medesimo, come appare dal Libricciolo dello stesso Sig. Silva, mostra che non solo non si tenuto il metodo di Gensoul, ma avendo egli mal compreso il di lui oggetto non ha applicato il calore immediatamente allacqua,

Arresto degli Ambasciatori francesi a Novate il 25 luglio 1793. 212 MANIFESTAZIONI


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Che cosa ne esce, a mio giudizio? Ne esce il ritratto di una persona che il tema ricorrente ha avvertito il dovere di restituire alla sua citt una parte dei talenti di cui stato donato e che ha coltivato; di restituirla senza avere mire di carattere politico o di prestigio personale. Che prestigio poteva ricavare il Volta giunto al sommo della fisica, riconosciuto da tutte le societ scientifiche del mondo come maestro nella sua competenza che prestigio poteva ricavarne a realizzare questo impegno, ad assumerlo su di s e adempierlo? Qui mi sembra di notare una testimonianza di autentico civismo, che dovrebbe insegnare a ciascuno di noi come ci si deve comportare nei confronti della propria terra, e in questo credo che il Volta sia stato veramente esemplare.

C ancora la chiamata del Volta a Membro della Commissione di Ornato, cio della Commissione Edilizia, che viene rivolta dal Presidente del Consiglio Comunale. La sua risposta di unumilt che non di rado i grandi scienziati hanno, perch solo chi convinto di non sapere ha il senso dellumilt, e nella risposta si legge che lui non si ritiene degno di questo incarico perch non ha le sufficienti competenze. Ci nonostante il Sindaco di allora e il Consiglio Comunale insisteranno in questa richiesta ed, essendo lui cittadino di Como, si adoperer con tutto limpegno nellapprendere anche queste competenze e porr questo suo impegno a disposizione della citt.

Questo il Volta che direi ogni anno quasi quotidianamente si occupava della sua citt.

ma bens al falso fondo della caldaja; onde ha reso la macchina di minore effetto e di maggior spesa.

Quando abbiamo aperto le Celebrazioni Voltiane a Como, io ho vissuto un attimo di tensione, ricordandomi di una serie di articoli di una certa congiuntura, letti alcuni mesi prima, dal

Spettacolo pirotecnico e illuminazione del Lago diComo davanti a Villa Raimondi (Villa Olmo) in onore dellImperatore e dellImperatrice dAustria il 28 agosto 1838. ALESSANDRO VOLTA:
SCIENZIATO E CITTADINO

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Possiamo dimenticarci noi di questi modelli? N mi disturba il rilievo che quando qualche tempo fa il Corriere della Sera lanci un sondaggio per sentire quale, a giudizio degli italiani, fosse il pi grande italiano degli ultimi due secoli il nome del Volta non sia stato mai fatto. Sono comparsi nomi di uomini straordinari, come Leonardo, Marconi, Fermi, Garibaldi. comparso anche Mussolini ma forse, in questo caso, chi lha ricordato aveva un preciso orientamento. Non mi ha stupito, perch purtroppo lattenzione alla memoria delle cose che hanno cambiato il mondo molto relativa. Leonardo non ha cambiato il mondo: ha arricchito in modo straordinario una serie di discipline, artistiche, architettoniche, ma non ha cambiato il mondo, ha avuto una serie di grandi intuizioni. Volta ha cambiato il modo di vivere; Fermi uno degli eredi di Volta. Del resto, quando Einstein visit il Tempio Voltiano a Como, davanti alle povere apparecchiature del Volta ha esclamato: La Pila la base fondamentale di tutte le

titolo Lorgoglio di essere comaschi. Mi dicevo: dove finito questo orgoglio? Amministrazione Provinciale, Comune di Como, Camera di Commercio sono alla ricerca quotidiana di sponsor per ricordare questuomo, e faticano a trovarli, al punto che tutte o quasi le nostre iniziative si possono dire iniziative a rischio. Lorgoglio di essere comaschi, dicevo: dovremmo coltivare questo orgoglio. Volta e, prima di lui, i Plinii: sulla facciata della Cattedrale vi sono le effigi monumentali di due pagani (uno dei quali scrisse una lettera allImperatore Traiano per sapere se doveva o no perseguitare i cristiani), segno di grandissima civilt e di rispetto verso la cultura che non conosce barriere temporali, barriere politiche. Quando nel Seicento venne dal Vaticano il Legato Pontificio per far rimuovere le statue dalla Cattedrale, fu rimosso lui dalla popolazione che lo allontan da Como.

Interno del Tempio Voltiano (cortesia Enzo Pifferi). 214 MANIFESTAZIONI


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Io credo e concludo che sia un privilegio vivere nelle nostre aree di provincia. Cesare Angelini, rettore di un grande Collegio pavese il Borromeo diceva di non vergognarsi affatto di essere figlio della bassa pavese, della provincia, perch appartenere alla provincia significa appartenere a unarea che ha ancora conservato la dimensione umana, unarea a misura duomo. E Volta il cittadino Volta di cui abbiamo parlato esprimeva perfettamente la misura duomo legata a questa piccola terra, nella quale egli stato eletto ho voluto verificare con 7 voti contro i 6 dei due suoi avversari, pi volte Presidente del Consiglio Comunale dellallora Comune di Camnago Volta.

Io ricordo che in un volume sui campi di concentramento nazisti veniva riferito che, in uno di questi campi, alcuni prigionieri italiani avevano potuto ricostruire una pila: tanto povera la sostanza di cui si era servito il Volta.

E proprio in quelloccasione io ricordavo che allAccademia dei Lincei, il giorno precedente, Volta stato ricordato da Alberto Gigli Berzolari (autore di almeno due volumi voltiani) e la sua conclusione stata questa, che mi piace ricordare qui integralmente: Eppure queste povere cose, messe in pila traballante e tenute assieme in qualche modo, hanno contribuito in misura determinante alla affermazione, diretta o indiretta, immediata o remota, di quelle scienze che toccano cos da vicino tutti noi, la durata della nostra vita cos come il nostro modo di vivere; quelle scienze che, nel male e nel bene, piaccia o non piaccia, hanno avuto cos larga parte nel sorgere e nel consolidarsi di quella che oggi chiamiamo civilt dei consumi.

invenzioni moderne. Il Premio Nobel Carlo Rubbia, lo stesso giorno dellapertura di queste Celebrazioni parlando da Pavia, dichiar testualmente che la Pila era il nostro futuro.

ALESSANDRO VOLTA:

SCIENZIATO E CITTADINO

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DIVULGAZIONE

V
Copertina del volume di Maria Azzi Grimaldi e copertina del volumetto su Volta edito da Enzo Pifferi, edizione tascabile dellaltro volume dello stesso autore, in folio, Alessandro Volta Entra in scena la luce.

(CONVEGNI E PUBBLICAZIONI). Da un prezioso documento letterario di Carlo Linati, ispirato alla nota vicenda sentimentale di Volta con la cantante Marianna Paris, alla magistrale relazione di Giuliano Pancaldi, questa sezione presenta una grande variet di nuovi contributi divulgativi.
OLTA E IL SUO TEMPO

MARIA AZZI GRIMALDI, LA VITA E I TEMPI DI ALESSANDRO VOLTA (ristampa), Ugo Mursia Editore SpA. Contributo proprio. Lincontro di Volta con Napoleone, Primo Console, nella sensibile lettura antieroica di Maria Azzi Grimaldi (pp. 169-70):

confortevole, a una mente affaticata da ambizioni gigantesche, la grandezza semplice del Fisico cisalpino: fra tanti che intorno a lui rincorrono il potere e glielo insidiano, Alessandro Volta non suscita pensieri di rivalit o di odio: una forza benefica, un vincitore senza stragi, a cui si pu voler bene. Giacch non solo lopportunismo politico che suggerir al Bonaparte una generosit regale verso lInventore, quasi a voler riflettere su di s la luce della sua gloria pacifica, ma un moto intenso di simpatia e di ammirazione, quali se ne trovano nei caratteri ardenti e impetuosi. Luomo che non accetter mai lezioni da nessuno, il 7 Novembre partecipa fra i Savants, come uno scolaro, alla seduta della Classe di Scienze dellIstituto di Francia, e non perde di vista Alessandro Volta che legge, nel suo francese cisalpino, la prima parte della Memoria sulla identit del fluido elettrico con quello galvanico. Leccezionale uditore sente che non solo il valore e la conquista fanno grandi gli uomini, e finita la lettura, propone alla Classe di onorare con una medaglia doro, nellInventore di Como, il primo scienziato straniero la cui gloria arricchisca la pace vittoriosa. ALESSANDRO VOLTA ENTRA IN SCENA LA LUCE. Enzo Pifferi Editore, Como, 1997. Volume illustrato con fotografie di Enzo Pifferi, Presentazione di Antonio Spallino. Introduzione di Renato Angelo Ricci. Ristampa de La vita e lopera del grande fisico di Maurizio Monti. Saggio di Donata Vittani su Como e le celebrazioni Voltiane e saggio di Alberto Longatti su Antonio SantElia e le prime centrali elettriche in Lombardia. Enzo Pifferi Editore, contributo proprio.
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stato un breve incontro, quello delle Tuileries, ma da allora il destino di Alessandro Volta entra nellorbita del sole napoleonico, e vi rimarr finch quellastro andr a spegnersi sotto le eterne piogge di SantElena. Lo stratega vittorioso, colui che far tremare lEuropa e ne muter le sorti, avverte in Volta il Genio, e una presenza umana eccezionale.

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Il volume presenta in doppio registro come annota Antonio Spallino nella Presentazione la visitazione documentale dei luoghi, dei volti, degli strumenti di una vita intensissima [...] quale fu quella di Alessandro Volta e la narrazione che Maurizio Monti ne fece in una memoria destinata al volume miscellaneo progettato dalla Societ Agricola Lombarda, e con essa dal suo Consorzio di Como, per il Congresso degli Agronomi che avrebbe dovuto aver luogo in Como nel 1865. La guerra del 1866 e lepidemia di colera sopraggiunta nei primi mesi del 1867 impedirono il Congresso ma il Municipio di Como ordin la stampa del volume nello stesso anno. La lingua del Monti, conforme al tempo e al temperamento, in qualche passo risente di unenfasi cordiale; ma il ritratto parlante, e incornicia discorsivamente la ricchissima iconografia prodotta. Alto e dritto di persona, ben complessionato, grave di portamento, di belle e virili fattezze. Spaziosa fronte, occhio fermo, sagace e atto a conciliare riverenza. Negli ultimi anni alquanto curvo e col capo inclinato al petto. Tenace di memoria, facondo, aggraziato nelle conversazioni, lepido, valentissimo agli indovinelli, ai giuochi di parole. Da La vita e lopera del grande fisico di Maurizio Monti:

Us in pi scritti la lingua franzese. Il tedesco e linglese non gli erano ignoti. Si serv del latino con chiarezza e facilit. Le stesse doti riscontriamo nello stile italiano; e, se manca di castigatezza e di concisione (difetto questultimo che ebbe in comune con Galileo), ha per voci espressive e nuove, opportunissime per un dizionario di fisica. Gli scritti in italiano, innanzi di affidarli alle stampe, li leggeva a Teresa Ciceri, dei conti Castiglioni di Angera. Da Antonio SantElia e le prime centrali elettriche in Lombardia:

In giovent, la sua villa era Campora, e provetto gli piacque la meno solitaria dimora di Lazzate. A Campora volentierissimo si mescolava ai contadini sullaja, nelle tinaje e sulle panche della rustica cucina. Indefesso agli studj ci perseverava ore ed ore, dimentico di cibo, di riposo; n sentiva le impressioni di caldo e di freddo, quantunque in altri tempi ne fosse geloso. Logico nella ricerca dei fatti, esatto fino allo scrupolo nel valutarli e paragonarli nelle pi minute circostanze.

Ribaltato da carrozza, sbalz in piedi, e tranquillamente, come se il fatto non fosse suo, si pose a esaminare in qual maniera avesse potuto sul lato opposto a quello della caduta, impolverarsi.

Sorpreso in viaggio da pi masnadieri, niente si alter. Discusse con franchezza sui pericoli del loro mestiere, sulle paure dei viandanti, e fin colleccitarli a mutar vita.

Alla pagina a fronte ( in basso), in questa pagina e alla successiva (in alto), fotografie di Enzo Pifferi dal suo volume Alessandro Volta Entra in scena la luce: Atto di nascita di Volta, interno del Liceo Volta, Tomba di Volta a Camnago, Tempio Voltiano, disegno di SantElia.

Lo sviluppo della civilt industriale nel Nord Italia, nettamente in ritardo rispetto ai Paesi europei, condizionato fra Ottocento e primo Novecento dalla produzione dellenergia elettrica. [...] Gli impianti, di notevole mole, condizionano laspetto esterno delle centrali, lasciando al fabbricato dove hanno sede gli uffici e i quadri di comando un ruolo secondario dimmagine, con una tipologia da semplice edilizia civile. Ma il loro inserimento nellambiente provoca ben presto problemi di progettazione [...] La centrale di Trezzo dAdda, ideata da Gaetano Moretti, tanto importante da rappresentare, da allora in poi, un punto di riferimento. Infatti lopera realizzata dal Moretti perfettamente integrata in un paesaggio suggestivamente romantico, dominato su una collina dai resti di una castello medioevale [...].
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Dietro le pareti del neomedioevalismo di Moretti la funzione primaria della centrale perde la sua connotazione, diventa un fatto sussidiario; conta di pi lelegante apparenza, linvolucro esterno, di ci che nasconde. Una nobile mascheratura che viene nettamente contestata da un giovanissimo architetto comasco, Antonio SantElia, nel tracciare le linee profetiche della sua Citt Nuova, presentata a Milano nel 1914 in una mostra del Gruppo Nuove Tendenze e teorizzata dal Manifesto dellArchitettura Futurista subito dopo. SantElia, allora appena ventiseienne, fa assumere alle centrali un posto di primo piano nella sua visione urbanistica basata soprattutto sulla spinta dellelettricit, con gli hangar per velivoli che sallineano accanto a strade multipiano, stazioni ferroviarie multipolari, ponti e passerelle, case a gradoni con ascensori esterni, che sarrampicano lungo i muri come serpenti di ferro e di vetro, secondo la pittoresca definizione data nel Manifesto, in un turbinoso scenario fantascientifico da megalopoli tumultuante che sispira ai grattacieli newyorchesi ma non dimentica le sagome monumentali della Vienna di Otto Wagner.
Sotto e a fronte: Copertina e illustrazione del volume di U. F. Molteni e copertine di Volta fisico e scienziato e di Alessandro Volta: luomo, lo scienziato, il credente.

ALESSANDRO VOLTA, Enzo Pifferi Editore. Como, 1997. Contributo proprio. Edizione ridotta e di piccolo formato del precedente volume, che raccoglie una selezione degli scatti Enzo Pifferi e delliconografia voltiana dallo stesso Pifferi selezionata e impaginata. UMBERTO FERDINANDO MOLTENI, ALESSANDRO VOLTA, COMO E IL LARIO PILA 1799-1999, Universit Terza Et, Como, febbraio 1999.

NEL BICENTENARIO DELLINVENZIONE DELLA

Contributo del Comitato Regione Lombardia.

Labbondanza dellapparato iconografico e la ricchezza della trattazione ne fanno un utile e completo strumento di divulgazione, nato dallentusiasmo e dallaccuratezza di uno studioso in proprio che ha saputo unire la freschezza di un approccio non accademico con il rigore della documentazione alle fonti. A.A.V ., VOLTA FISICO E SCIENZIATO, a cura di Gianni Bonera, La Nuova .V Secondaria (Inserto speciale), La Scuola, Brescia. Universit di Pavia, contributo proprio.
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La seconda parte un omaggio alla terra dorigine di Volta e si diffonde in una vera e propria guida alla Como monumentale e artistica e alle bellezze del Lago e delle sue rive, con una ricca documentazione fotografica originale.

Il volume si suddivide in due parti. La prima dedicata alla vita e allopera di Alessandro Volta, con una sintesi degli eventi storici compresi tra lanno della sua nascita (1745) e quello della sua morte (1827), una serie di tavole cronologiche sulla sua opera, un capitolo sui luoghi dove egli visse e oper e infine un capitolo sugli sviluppi dellelettricit, dagli esordi dellelettricismo settecentesco alle moderne derivazioni dellelettronica, dellinformatica e delle telecomunicazioni.

BICENTENARIO

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Linserto costituito da cinque saggi: -

In occasione delle celebrazioni per il bicentenario dellinvenzione della Pila, la rivista Nuova secondaria, una tra le pi diffuse nel mondo della scuola secondaria superiore, ha dedicato il suo inserto speciale del mese di aprile per illustrare la figura e lopera dello scienziato con la piena consapevolezza che una tale iniziativa potesse costituire loccasione per nuovi percorsi didattici spendibili con i giovani. La vita e lopera di Alessandro Volta (Gianni Bonera) Volta e la chimica pneumatica del settecento (Franco Giudice) Volta fisico elettrizzante (Lucio Fregonese) La strumentazione elettrica di Volta (Luisa Cassani e Lidia Falomo) La controversia Volta-Galvani (Fabio Bevilacqua) G. BONERA, P. VANZAN, ALESSANDRO VOLTA: LUOMO, LO SCIENZIATO, Universit di Pavia. A cura di Ed. CDG, Pavia, 1999

Universit di Pavia. Contributo del Comitato Regione Lombardia e del Comitato Pavese. Del Volta come scienziato, fisico autodidatta, che tuttavia rivoluzion il mondo dellelettricit con le sue apparecchiature, teorie e invenzioni stato detto quasi tutto, anche se il bicentenario della pila (1799-1999) ha incentivato ulteriori ricerche.

CREDENTE.

IL

unassociazione senza scopo di lucro sorta nel 1982 a Como con la finalit di promuovere attivit culturali nei confronti delle persone anziane al fine di combatterne lemarginazione e sollecitarne limpegno civile e sociale. Organizza corsi di lezioni in diverse discipline (lingue straniere, storia, letteratura, scienze naturali, arte, e cos via). Dispone di una biblioteca aperta al pubblico di 13.000 volumi. Pubblica il bollettino mensile Como Terza Et. Si distinta per numerose iniziative di divulgazione sullopera e sulla figura di Alessandro Volta, come il volume di Molteni (a fianco) e la Mostra su Volta e Marconi del 1995 (si veda a p. 304). Presidente dellassociazione Carlo Montorfano.

LUNIVERSIT TERZA ET ALESSANDRO VOLTA

Un po meno, invece, s parlato del Volta come uomo: delle notevoli sue qualit morali, pur frammiste a umanissimi difetti sia nelle relazioni interpersonali (amici, colleghi, potenti del tempo), sia negli affetti familiari (con lintermezzo di un amore impossibile) , della sua condotta politica (tacciata dopportunismo) e del lungo suo magistero accademico (da Como allUniversit di Pavia). Su tutte tre questi aspetti il volume ha cercato di fare il punto: non rigorosamente specialistico bench fondato sulle pi attendibili ricerche contemporanee ma con taglio divulgativo, cos da far conoscere un po meglio questa emblematica figura di uomo, scienziato, credente. In particolare la parte seconda, dedicata allopera scientifica, stata arricchita con disegni tratti da manuali dellepoca, con fotografie di strumenti, appartenenti al Tempio Voltiano di Como e al Museo per la Storia dellUniversit di Pavia, e con copie di manoscritti originali di Volta, appartenenti allIstituto Lombardo. (Dal Cap. III, Il credente) Al termine di questa panoramica voltiana concludiamo con le parole di Giovanni Polvani, che nella sua monografia su Volta seppe penetrare profondamente nella mente e nellanimo non solo dello scienziato, ma anche delluomo e del credente: Egli volle e seppe meditare non solo sul gran libro [della natura], ma anche su quello della rivelazione cristiana; e studi teologia, e ne discusse con profonda competenza. La ricerca delle leggi naturali non leg la mente di lui alla materia; ma anzi gli rese pi facile il sentire la voce dellEsser primo, immutabile, necessario, che potentemente lo chiamava a s. E quella religiosit, che in Volta ragazzo non era riuscita a fiorire del tutto perch sopraffatta dal fascino del
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Pochissimo, infine, s analizzato il Volta credente (un po anche giansenista?). Pesanti furono infatti, nellOttocento, le ipoteche massoniche.

DIVULGAZIONE

mondo fisico, si svilupp poi completamente nelluomo, cui gi la scienza aveva procurato fama, onori, gloria, ma non gli aveva potuto dare la calma dello spirito. Adagio, adagio egli si ritrasse allora dalla scena del mondo, per dedicarsi alla preghiera e alla pratica religiosa. DA VOLTA A INTERNET. Conferenza con Adriano De Maio, Giuliano Pancaldi. Salone Scacchi della Camera di Commercio di Como, 12 febbraio 2000. Unione Collegi Periti Industriali di Como, contributo proprio. SCIENCE CENTRE, LABORATORIO DI DIDATTICA INTERATTIVA DELLE SCIENGruppo di lavoro: Emilio Borchi, Federico Canobbio-Codelli, Aurelia Fornaro, Valentina Galli, Renzo Macii, Bruno Magatti, Ferdinando Tealdi, Pietro Todeschini. Iniziativa del Centro di Cultura Scientifica A. Volta, con il contributo del Comitato Regione Lombardia.
ZE.

Liniziativa si sviluppata secondo una linea di continuit con il Laboratorio Gattoni (si veda oltre), facendo tesoro sia delle esperienze di didattica maturate con luso di repliche di strumenti depoca sia della filosofia ispiratrice dellExploratorium di San Francisco, a cui esso si in prima battuta ispirato. Accanto allattivit di sperimentazione pratica, effettuata allinterno del Laboratorio Gattoni, sono state realizzate con la collaborazione di Emilio Borchi e Renzo Macii dellUniversit e dellINFN di Firenze ulteriori repliche funzionanti di strumenti depoca, che sono andati ad arricchire quelle del Laboratorio stesso: un modello di occhio, un apparecchio dei tre prismi, un telescopio newtoniano, un microscopio semplice di Dollond, un elettroscopio di Bernet, uno scaricatore con manici isolanti, una batteria di bottiglie di Leyda e un apparecchio per la verifica delle leggi di Volta e Gay-Lussac.

Circa 600 studenti delle scuole hanno seguito nel corso del 2000 gli incontri organizzati dal Science Centre, nel corso dei quali sono stati presentati

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MANIFESTAZIONI

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BICENTENARIO

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PILA

Un contributo specifico di carattere tecnico stato fornito dalla Sede comasca del Politecnico di Milano, che ha dato, sotto la guida di Marco Somalvico, consulenza tecnico-scientifica sul tema della presentazione virtuale della storia della scienza attraverso luso di basi di dati poliedriche in grado di fornire il materiale di origine per immaginarie interviste con gli scienziati del passato. Il Science Centre ha organizzato gli incontri che seguono.

multimediali e videocassette, effettuati esperimenti e tenute lezioni di storia dellelettricit a partire dalla documentazione raccolta nella Mostra itinerante Alessandro Volta: lelettricit e lavvento del mondo moderno.

LA SCOSSA ELETTRICA: MUSICA E SCIENZA NEGLI ANNI DI VOLTA, IncontroConferenza con musica. Aula Magna del Liceo Volta, Como, 22 febbraio 2000. Organizzazione: Centro di Cultura Scientifica A. Volta, nellambito delle attivit dello Science Centre. Contributo del Comitato Regione Lombardia Introdotto da Gisella Belgeri, Presidente Fondatore dellAutunno Musicale a Como, e da Federico Canobbio-Codelli, Direttore del Centro Volta, lincontro ha preso lo spunto dallomonima composizione di Giacomo Puccini, scritta per il centenario della Pila (1899) ed eseguita al pianoforte alla presenza della nipote del musicista, Simonetta Puccini. Le relazioni dello storico della fisica Pasquale Tucci (Universit di Milano) e di Ferdinando Tealdi, docente di fisica e costruttore di copie di antichi strumenti a tastiera, hanno illustrato il sottile ma profondo rapporto che unisce lo strumento musicale allo strumento scientifico.

Il filosofo della musica Quirino Principe e il critico musicale Alfredo Mandelli hanno trattato rispettivamente della civilt musicale negli anni di Volta e di Giacomo Puccini in quanto autore di una composizione doccasione, come quella dedicata allinventore della Pila. Per la circostanza stata allestita la Mostra itinerante Alessandro Volta: lelettricit e lavvento del mondo moderno (si veda pi avanti).

A fronte: Il Rettore del Politecnico di Milano, Adriano De Maio, e locandina del Convegno di cui stato relatore. In basso: Cinque immagini dalla manifestazione Le idee di ottone (Villa Olmo 17-19 maggio 2000), con Aurelio Fornaro, Bruno Magatti e la macchina Enigma. In alto a destra: Simonetta Puccini e locandina della Scossa elettrica (22 febbraio 2000).

DIVULGAZIONE

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Centro di Cultura Scientifica A. Volta, nellambito del Progetto Science Centre. Contributo del Comitato Regione Lombardia.

DALLA PILA DI VOLTA ALLENIGMA: STRUMENTI ED LABORATORIO APERTO, Villa Olmo, Como, 16 maggio e 17-19 maggio 2000.
ESPERIMENTI E

LE IDEE

DI OTTONE:

Nella suggestiva cornice della Sala Ovale di Villa Olmo per loccasione trasformata in un gabinetto scientifico di met Ottocento si svolta unarticolata sessione di divulgazione scientifica pratica, con relazioni e dimostrazioni sugli strumenti.

Renato Angelo Ricci, Presidente Onorario della Societ Italiana di Fisica, ha tenuto un lucido intervento sul concetto e sulla tipologia degli strumenti scientifici; Giacomo Carlo Lacaita, Ordinario di Storia contemporanea allUniversit degli Studi di Milano e Presidente dellAssociazione per la storia della scienza e della tecnica in Italia nellet dellindustrializzazione (ASSTI), ha illustrato il contributo della formazione tecnica secondaria alla modernizzazione del nostro Paese; Emilio Borchi, dellUniversit di Firenze, ha presentato la strumentazione in dotazione presso il Laboratorio Gattoni.

In alto: Locandine delle Idee di ottone e di Strumenti per capire. In basso: Ferdinando Tealdi e (a fronte) Emilio Borchi e altre immagini della manifestazione Le idee di ottone.
FERDINANDO TEALDI STUDIOSO, DIVULGATORE, ARTISTA

Oltre alla strumentazione del Laboratorio Gattoni e a quella realizzata dal Science Centre, sono stati esposti esemplari di macchine e di antichi strumenti della Collezione Gianni di Vimercate (Milano). Tra questi ha suscitato grande interesse e curiosit un rarissimo esemplare della Macchina Enigma, sofisticato codificatore in uso nel corso della Seconda Guerra mondiale, presentato da Franco Soresini. Le dimostrazioni sugli strumenti sono state effettuate da Aurelia Fornaro,

Il 6 settembre 2001 si spegneva improvvisamente a Monza Ferdinando Tealdi, docente di matematica e fisica e uno dei principali artefici delle iniziative di divulgazione realizzate a Como nellambito di queste Celebrazioni. Progetti come il Science Centre del Centro di Cultura Scientifica A. Volta e in particolare le iniziative Idee di ottone e Scossa elettrica o come la Mostra Itinerante Alessandro Volta: lelettricit e lavvento del mondo moderno, il Laboratorio Gattoni e la Mostra Alessandro Volta: viaggio immaginario nella mente del genio hanno ricevuto da lui fondamentali contributi e portano la firma del suo competente entusiasmo e del suo sereno equilibrio di studioso e di divulgatore. Quanti lo hanno conosciuto hanno avuto il privilegio di venire a contatto con altri suoi rari talenti, coltivati con passione, creativit e dedizione almeno pari a quelli che hanno accompagnato la sua attivit di insegnamento e di divulgazione: la pittura, la musica, la costruzione di strumenti musicali su modelli antichi, l'astronomia.

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MANIFESTAZIONI

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BICENTENARIO

DELLA

PILA

Romualdo Gianni, Bruno Magatti, Umberto Ferdinando Molteni, Ferdinando Tealdi, Pietro Todeschini. STRUMENTI
PER CAPIRE:

CONVEGNO. Sala delle Colonne, Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci (MST), Milano, 30 novembre 2000. Centro di Cultura Scientifica A. Volta, con MST e Associazione Amici MST (AMST). Contributo del Comitato Regione Lombardia.

TRA MUSEO, COLLEZIONE E LABORATORIO.

LA

VALORIZZAZIONE DEGLI STRUMENTI SCIENTIFICI

I sessione. Lo strumento scientifico e la sua valorizzazione: R. A. Ricci (Presidente Onorario SIF), P. Brenni (Fondazione Scienza e Tecnica, Firenze). II sessione. Tipologie: S. Sutera (MST), P. Tucci (Universit degli Studi di Milano), A. Silvestri (Politecnico di Milano), E. De Giosa (Amministrazione Militare), P. Todeschini (Conservatore Tempio Voltiano, Como), A. Savini (Universit di Pavia), M. del Vecchio (Luxottica). Tavola Rotonda. Testimonianze, problemi, prospettive: M. Galloni (Torino), G. Dragoni (Bologna), E. Schettino (Napoli), E. Miotto (MST), C. L. Toglia (Scienza viva. Ruote quadrate).

Introduzione: L. Manusardi Carlesi (Presidente AMST), E. Albertoni (Assessore alle Culture, identit e autonomie della Lombardia), L. Dadda (Presidente Comitato Nazionale Voltiano), D. Lini (Direttore MST), F. Canobbio-Codelli (Centro Volta).

Giornata di studio organizzata nellambito del Progetto Science Centre (si veda sopra).

DIVULGAZIONE

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CARLO LINATI, CUPIDO TRA GLI ALAMBICCHI, INTERLINEA ED., NOVARA 2000. Riedizione del romanzo e delle lettere di Volta relative a Marianna Paris, introduzione di Anna Modena, con un saggio di Gianni Bonera. Universit di Pavia. Contributo del Comitato Pavese. Con la riedizione dello scritto di Carlo Linati, si voluto ricordare la figura umana di Volta in uno dei momenti, senzaltro pi belli, della sua vita affettiva. Vi si racconta infatti il profondo e tribolato amore di Alessandro, ormai famoso scienziato, per una cantante di operetta. Una vicenda che, lungi dallo scandalizzare, rende lo scienziato pi umano o, quanto meno, non troppo disincarnato.

Or dunque questa sola, chei conobbe e tratt onestamente, pot fissarlo, sicch desider []di sposarla; e lavrebbe fatto, se molti inconvenienti e pregiudizj [] non lavessero ritenuto.

Giunto egli ad una et ben matura senza essersi mai potuto risolvere a collocarsi in Matrimonio, perch nessuna donna giunse a fissarlo; fu due anni sono preso e legato da una savia ed onesta fanciulla, ma per disgrazia di umile e vil condizione, non tanto per nascita, quanto per la professione poco onorata del teatro, che mal suo malgrado, e per fatali circostanze ed infortunj domestici, esercita quella povera giovane.

Con queste sincere e accorate parole Volta si rivolgeva allImperatore Leopoldo II dAustria, chiedendo il trasferimento presso il Ginnasio Brera di Milano, nellultimo, vano, tentativo di salvare il proprio amore, conscio del fatto che il pregiudizio verso la professione di cantante non era soltanto materia di pettegolezzo che si sprecava in cittadine di provincia, ma anche una minaccia per la permanenza allUniversit. Purtroppo la supplica non fu accolta e Volta dovette rinunciare per sempre a quella che il [suo] cuore [aveva] scelto per sposa. Finiva cos, mestamente, un sogno forse troppo bello, che rest sempre nel cuore dello scienziato.

Copertina della ristampa del volume di Carlo Linati.

Anche se il romanzo di Linati ricostruisce in maniera esemplare le varie fasi di questa piacevole, quanto drammatica, vicenda sentimentale, che si intreccia con uno dei momenti scientificamente pi produttivi dello scienziato, si ritenuto opportuno riportare alcune delle circa quaranta lettere scritte in questo periodo da Volta prevalentemente al fratello, larcidiacono Luigi. Da queste lettere, il travaglio sentimentale dello scienziato emerge con un vigore cos coinvolgente che il loro valore trascende la mera testimonianza storica. Qui bisognerebbe penetrare in quella che la psicologia delluomo di scienza e dellartista. Non da domandar a costoro, sempre, in fatto di sentimenti, la coerenza morale che noi richiederemmo a un commerciante o a un professionista. Il vero che il supremo amore per lartista e per lo scienziato la sua arte, la scienza; laltro, ancorch violento, in confronto, ha un po sempre laria di essere di passaggio nel paese del loro cuore...

Noi, in verit, poco sappiamo di questo lento e fatale calmarsi della passione voltiana. Ma, per un un certo gusto di contrasti, ci piace immaginare che, mentre essa si andava facendo sempre pi abitudinaria, la provincia, daltra parte, e la famiglia, per bocca del suo autorevole Arcidiacono ne approfittassero, con la ostinatezza propria dei piccoli centri, per tornare allarrembaggio con nuove armi e nuove insidie. Carlo Linati
DELLA

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MANIFESTAZIONI

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BICENTENARIO

PILA

VOLTA

AL FRATELLO ARCIDIACONO

LUIGI

Gi da molto tempo tengo sullanimo una cosa, che mi pesa, e cui la confidenza che ho in voi, e lamore che vi porto non mi permette pi di nascondervi. Pi duna volta sono stato l per comunicarvela; ma non ne ho avuto il coraggio, sapendo pur troppo esser cosa, che dee cagionare a voi un grave rammarico, e tirar addosso a me dei rimproveri tanto pi dolorosi al mio cuore, quantoch non posso io stesso non riconoscerli giusti. Dallaltra parte per vedrete, che son degno ancora di compatimento, e del vostro affetto, che mal mio grado offendo. Questaffetto, e quello con cui io vi corrispondo, e la pena di dovervi addolorare mhan fatto sospendere fin qui una risoluzione, che consultando me solo avrei gi presa ed eseguita, per quantaltri sacrificj mi costi dinteresse e di convenienza. Glaltri riguardi per il Mondo, e per glaltri Parenti non mi avrebber n distolto dal mio disegno, n indotto a sospenderlo tanto. E qual mai questa risoluzione? Voi gi forse lindovinate: un Matrimonio, che per pi titoli verr dal Mondo, dai Parenti, e, quel che pi mi spiace, da voi grandemente disapprovato. Sentite per le ragioni, che in vista di una passione, cui ho cercato di vincere, e non ho potuto, possono in qualche maniera giustificare la mia condotta; e prima di tutto lasciate chio vinformi di ci che riguarda la condizione e il carattere della persona a cui desidero di unirmi.

Car.mo Fratello.

Pavia li 21. 7.bre 1789.

[] Io vi stimo, amato mio fratello pi dogni altro saggio, prudente, e discreto; per a voi, piuttosto che a qualunque altro amico, faccio la confidenza di tutto lanimo mio, del mio pensare, e fino de miei difetti; sperando da voi, se mi amate, come non dubito, compatimento, consiglio, e ajuto in s grave occorrenza. Vabbraccio pi affettuosamente del solito; e sono Vostro Aff.mo Fratello Alessandro

Ho fatto prova fin qui se mi riusciva di superare tal passione; e ho differito per questo di farvi parola di un tal affare: prover ancora per qualche mese; ma poi se reggere non posso se la lontananza del caro oggetto, anzich risanarla, fa la piaga pi acerba, voi stesso, che mamate, consentirete, o almeno non vopporrete chio provveda alla mia pace temporale e spirituale. S: anche il bene dellanima, come ben comprendete, vi interessato; e lo comprenderete anche meglio quando vi dir facendovi una confessione, la qual mi costa non poco di rossore, che avendo commesso qualche sregolatezza, quando libero e sciolto corsi dietro a degli amoretti vaghi, fui pi saggio e castigato allorch mi diedi ad un amor fisso. Or sento, che sar regolatissimo e dabbene con un attaccamento non che fisso ma legittimo: altrimenti chi sa? Io temo molto di me medesimo.

Premo nel principiare a dirvi, che questa una Virtuosa di teatro. Non vi sgomentate per tanto ; e ascoltatemi. So, quanto voi, che una sfavorevole prevenzione attacca alle persone di questarte una specie dinfamia; ma so ancora, e anche voi dovete saperlo, che per alcune questa mala prevenzione ingiusta. []. Or tale appunto il caso della mia prediletta, la Sig.ra Marianna Paris.[].

Donna Teresa Peregrini, moglie di Alessandro Volta.

DIVULGAZIONE

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(CONVEGNI E PUBBLICAZIONI). Uno dei principali motivi ispiratori delle Celebrazioni del Bicentenario stata lattenzione per le conseguenze delle scoperte di Alessandro Volta nei confronti del mondo moderno e, pi in generale, il ruolo che la scienza e la tecnologia cos come sono uscite dalla rivoluzione dellelettricit rivestono oggi nella nostra societ e a fronte dei grandi problemi dellumanit. In questo senso, accanto ai numerosi interventi sulle scienze fisiche e sulle tecnologie del dopo-Volta, un momento di profonda riflessione nel contesto di queste Celebrazioni rappresentato dalla prolusione che P. George Coyne, Direttore della Specola Vaticana, ha tenuto sul tema Scienza e Fede, tema che gli veniva ispirato dalla cerimonia di inaugurazione di una targa nel luogo preciso della Cattedrale di Como ove Volta era solito ascoltar messa negli ultimi anni della sua vita. Lintervento riportato per intero al termine della sezione dedicata alla Divulgazione (p. 248).

CIENZA, TECNICA, SOCIET

LA SCINTILLA DELLE IDEE. LA PILA DI VOLTA COMPIE DUECENTO ANNI. Convegno internazionale, Villa Olmo, Como, 5 dicembre 1998. Centro di Cultura Scientifica A. Volta, con la collaborazione di Hypothesis, 10 Nobel per il futuro. Con il contributo del Comitato Regione Lombardia e del Ministero dellUniversit e della Ricerca Scientifica e Tecnologica. Il Convegno ha voluto offrire un confronto ai massimi livelli sui traguardi raggiunti dalla comunit scientifica internazionale a duecento anni dallinvenzione della Pila, e sugli obiettivi con i quali si misureranno scienziati e tecnologi nel terzo millennio.

In alto, locandina del Convegno La scintilla delle idee. In basso, locandina del Convegno sui veicoli elettrici, Mendrisio.

Renato Ugo, Presidente dellAssociazione Italiana per la Ricerca Industriale, ha coordinato il panel sul tema Scienza e innovazione alla svolta del Millennio, al quale hanno partecipato Kary B. Mullis, Premio Nobel per la Chimica 1993, Robert C. Richardson, Premio Nobel per la Fisica 1996, e William F. Sharpe, Premio Nobel per lEconomia 1990. I loro interventi nei rispettivi settori hanno avuto la freschezza dellimprovvisazione e la profondit e il rigore del pi serio approccio scientifico. I lavori si sono conclusi con interventi di Marzio Tremaglia, Assessore alla Cultura della Regione Lombardia, e Antonino Cuffaro, Sottosegretario alla Ricerca Scientifica e Tecnologica. VOLTA MEMORIAL WORKSHOP ON LOW-POWER DESIGN, Convegno. Como, 4-5 marzo 1999. Segreteria scientifica: Mariagiovanna Sami (Politecnico di Milano). Centro di Cultura Scientifica A. Volta. Contributi dellIEEE, del Politecnico di Milano e del Comune di Como. La progettazione di circuiti elettronici a basso consumo di potenza uno degli argomenti di punta della ricerca mondiale del settore elettronico. Il workshop ha riunito i maggiori esperti del settore per discutere delle pi recenti scoperte nel campo del consumo di potenza, allinterno delle manifestazioni commemorative di Volta, che pu a buon ditritto essere considerato il padre di questo settore dellelettronica.
226 MANIFESTAZIONI
DEL

Il Convegno si aperto con due interventi di Giulio Casati, Coordinatore scientifico del Centro di Cultura Scientifica A. Volta (Scienza e complessit), e di Giulio Giorello, Professore di Filosofia della Scienza allUniversit degli Studi di Milano (Alessandro Volta e lo sviluppo della scienza moderna).

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EUROPEAN LEV (LIGHT ELECTRIC VEHICLES) CONFERENCE: ELECTRIC VEHICLES TODAY, AND TOMORROW?, Convegno. Mendrisio (CH), 7-9 maggio 1999. Comune di Mendrisio, Comitato Comasco per le Celebrazioni Voltiane, Amministrazione Provinciale di Como, Comune di Como, Camera di Commercio di Como, Centro di Cultura Scientifica A. Volta. Liniziativa di questo primo Congresso Europeo sui veicoli elettrici si inserisce nelladesione del Comitato Comasco per le Celebrazioni Voltiane al Progetto VEL (Veicoli Elettrici Leggeri), promosso dal Comune di Mendrisio a favore dellintroduzione sul mercato e della diffusione della mobilit elettrica.

Al Convegno sono intervenuti: Marco Piffaretti, Direttore di InfoVEL Mendrisio; Peter Sonnabend, Coordinatore dei progetti UE nel settore dei trasporti urbani, dellenergia e dellambiente; Gaston Maggetto, Segretario Generale di CIT-ELEC e Presidente di AVERE (Associazione europea dei veicoli elettrici); Eduard Kiener, Direttore dellUfficio federale svizzero per lEnergia; John D. Dunlop,III, Membro del Consiglio dAmministrazione del California Air Resources Board; Sandro Furlan, Docente presso la Scuola Superiore Enrico Mattei di S. Donato Milanese (Mi). Questultimo intervento ha riportato i risultati di uno studio commissionato dal Centro di Cultura Scientifica A. Volta (si veda box a p. 282). UNA VOLTA ERA DOMANI. Conferenza internazionale. Villa Gallia, Como, 9 maggio 1999. Coordinatore: Piero Maranesi, Universit degli Studi di Milano, Assessore allUniversit, Turismo e Informatizzazione della Provincia di Como. Amministrazione Provinciale di Como, contributo proprio.

Vi hanno partecipato esperti mondiali in materia di elettricit a bordo dei veicoli: John G. Kassakian, Direttore del Laboratory for Electromagnetic and Electronic Systems (LEES) del MIT, Gaston Maggetto, Universit Libre de Bruxelles, e Paolo Ferraris, Politecnico di Torino. INTERNATIONAL SYMPOSIUM ON NON-LINEAR ELECTROMAGNETIC SYSTEMS, Convegno. Pavia, 10 12 maggio 1999. Segreteria scientifica: Antonio Savini. Universit di Pavia. Contributo del Comitato Regione Lombardia. Studiosi di vari continenti, che dal 1988 si ritrovano ogni due anni per discutere dellavanzamento delle conoscenze nel settore dei sistemi elettromagnetici non lineari, nel 1999 sono convenuti per tre giorni a Pavia. Oltre a rendere omaggio ad Alessandro Volta, fondatore della scienza elettrica sperimentale e precursore della tecnologia elettrica, essi hanno discusso quasi 200 memorie scientifiche che nel 2000 sono state pubblicate in un volume, edito da P Di Barba e A. Savini, nella serie Studies in . Applied Electromagnetics and Mechanics di IOS Press, Amsterdam. RIUNIONE GENERALE DELLASSOCIAZIONE ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA ITALIANA (AEI), Convegno. Como, 16 18 giugno 1999. Coordinatori: Guido Clerici, Carlo Masetti, Claudio Mirra, Carlo Masotto. AEI, Centro di Cultura Scientifica A. Volta. Contributo del Comitato Regione Lombardia.
DIVULGAZIONE 227

In alto: Locandina del concerto offerto in occasione del Convegno di Pavia sui sistemi elettromagnetici non lineari. In basso: Locandina della Mostra del veicolo elettrico che si tenuta a Como, a margine dei Convegni di Mendrisio e di Villa Gallia.

LASSOCIAZIONE ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA ITALIANA E LE CELEBRAZIONI VOLTIANE. Negli ultimi anni dellOttocento, lelettricit che aveva ormai compiuto le trasformazioni dellindustria e della vita quotidiana raggiungeva anche in Italia la fase dellorganizzazione delle strutture tecniche.

Nei paesi dove lo sviluppo era stato pi rapido, tecnici e docenti avevano costituito associazioni e si erano tenuti Congressi Internazionali. In Italia, nel 1896 una commissione presieduta da Galileo Ferraris poneva le basi per unassociazione, nel cui statuto si dichiarava: LAssociazione Elettrotecnica Italiana ha per scopo di divulgare lo studio dellelettrotecnica, di contribuire allo sviluppo delle applicazioni, di stabilire relazioni tra i tecnici e facilitare la conoscenza di invenzioni ed esperienze.

La fondazione avvenne il 1 gennaio 1897 e gi nel febbraio si spegneva Galileo Ferraris. La presidenza era quindi assunta da Giuseppe Colombo, che univa doti di scienziato e di organizzatore. La nuova associazione corrispondeva a unesigenza generale e fu subito accolta favorevolmente dagli elettrotecnici italiani. Le prime Sezioni furono stabilite a Milano, Genova, Napoli, Palermo, Roma e Torino nello stesso anno della fondazione. La prima riunione generale si tenne a Milano nel marzo 1897 e i partecipanti ebbero modo di constatare la validit dellAEI attraverso le discussioni dei problemi tecnici e legislativi che le nuove applicazioni presentavano.

Documentazione darchivio relativa allattivit dellAssociazione Elettrotecnica Italiana (da Galileo Ferraris e lAEI, a cura di Andrea Silvestri, pubblicato da Vanni Scheiwiller nel 1998): in basso, i delegati al Congresso di Chicago (agosto 1893).

Nel 1899, il primo centenario dellinvenzione della Pila, con le Celebrazioni Voltiane a Como, diede loccasione di organizzare il primo Congresso degli elettricisti. La commemorazione di Alessandro Volta fu tenuta da Augusto Righi e, nelle discussioni alle quali partecipavano anche i fisici italiani, pure riuniti a Como, fu stabilita la terminologia elettrotecnica italiana.

Anche le successive Riunioni Generali portavano notevoli contributi e tra questi citiamo la prima discussione e redazione di norme di sicurezza degli impianti elettrici nella Riunione del 1901 a Roma. Nel 1906 veniva fondata a Londra lInternational Electrotechnical Commission, sotto la presidenza di Lord Kelvin e lAEI vi aderiva nel 1907. Nel 1909 il Comitato Elettrotecnico Italiano veniva stabilito con compiti principalmente normativi e iniziava la partecipazione alle riunioni internazionali. La storia dellAEI negli anni immediatamente antecedenti e seguenti la prima Guerra mondiale ricca di eventi significativi per lo sviluppo dellelettrotecnica italiana.

Un cambiamento radicale dellelettrotecnica italiana accadde nel 1962 con il raggruppamento delle attivit elettriche nellENEL e delle atti228 MANIFESTAZIONI
DEL

Il primo centenario della morte di Volta fu celebrato a Como e lAEI vi tenne la XXXII Riunione Generale. Levento viene ricordato per la parallela riunione internazionale della Societ Italiana di Fisica, che radunava i pi eminenti fisici del mondo.

Nel 1923 il presidente italiano Guido Semenza fu nominato presidente dellInternational Electrotechnical Commission, a indicare il ruolo ormai internazionale dellAssociazione.

Nel 1914 veniva pubblicata la rivista LElettrotecnica tuttora organo ufficiale, seguita nel 1932 dalla seconda rivista dellAEI, Alta Frequenza, alla quale collaboravano i nomi pi illustri della nascente industria radioelettrica, i cui sviluppi portavano dopo trentanni allattuale denominazione Associazione Elettrotecnica ed Elettronica.

BICENTENARIO

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PILA

vit telefoniche nella SIP Cambiavano i riferimenti dellAEI verso i . suoi interlocutori e ci richiedeva un adeguamento alla situazione. Nel 1977 cadeva il 150 anniversario della morte di Volta e lAEI riuniva a Como i suoi membri, incaricando Emilio Gatti del discorso celebrativo. La rivista dellAssociazione veniva rinnovata nel 1993 con una nuova impostazione editoriale e con un titolo significativo e programmatico: AEI: automazione, energia, informazione.

Arriviamo al 1999, Bicentenario dellinvenzione voltiana, ricordata a Como, Pavia e Milano con impegnative manifestazioni. Nella Riunione Generale dellAssociazione, tenutasi a Como, furono trattati i temi dello sviluppo delle telecomunicazioni e dei generatori elettrochimici. Guido Clerici

Tra le relazioni si sono segnalate quelle di E. Aurell (Stoccolma) sullanalisi dei mercati finanziari in base al teorema di Nash, di G. Gallavotti (Roma) sullipotesi caotica delle fluttuazioni spaziotemporali localizzate, di L. Kaplan (Harvard) e R. Ketzmerick (Goettingen) sui sistemi caotici, di A. J. Lichtenberg (Berkeley) sulle catene non lineari, di Z. Kovacs (Budapest) sullo scattering caotico, di K. Pawelzik (Brema) e P So . (Fairfax) sulle reti neuronali, di J. Sherratt (Edimburgo) sui modelli discreti della rimarginazione di ferite, e di M. V Velarde (Madrid) sui . modelli della dinamica complessa del cervelletto. ANNUAL CONFERENCE OF THE INTERNATIONAL SOCIETY OF ELECTROCHEMISTRY. Convegno. Pavia-Como, 5 - 10 settembre 1999. Segreteria scientifica: S. Trasatti (Milano) chairman, R. Guidelli (Firenze), E. Kalman (Budapest) ISE, A. Magistris (Pavia), G. Silvestri (Palermo), E. Vianello (Padova). Universit di Pavia. Contributo del Comitato Regione Lombardia. Lelettrochimica, come disciplina autonoma, nasce con la Pila e pertanto la Societ Internazionale di Elettrochimica ha deciso di tenere il suo Congresso Annuale del 1999 a Pavia per celebrare solennemente la ricorrenza. Il Congresso stato organizzato da un Comitato costituito da docenti del Dipartimento di Chimica fisica dell' Universit degli Studi di Pavia in collaborazione con i colleghi della Divisione di Elettrochimica della Societ Chimica Italiana.

A 200 anni dallinvenzione della Pila, il Convegno ha offerto loccasione per svolgere una riflessione sui problemi posti dalle frontiere della ricerca fisica, biologica ed economica, caratterizzate da crescente complessit.

Convegno. Como, 20 23 giugno 1999. Segreteria scientifica: Laura Rebuzzini. Comitato scientifico: Roberto Artuso, Giulio Casati. Centro di Cultura Scientifica A. Volta. Contributo del Comitato Nazionale.

SCIENCE, SOCIETY AND TECHNOLOGY AT THE TURN OF THE CENTURY,

DYNAMICS

DAYS.

THE

PHYSICS OF COMPLEX SYSTEMS AND ITS IMPACT ON

In alto: Minuta di Galileo Ferraris per la memoria Sulla intensit delle correnti elettriche (da Galileo Ferraris e lAEI, a cura di Andrea Silvestri, pubblicato da Vanni Scheiwiller nel 1998). In basso: Giulio Casati, organizzatore del Convegno Dynamics Days (I giorni della dinamica), tenutosi al Centro di Cultura Scientifica A. Volta dal 20 al 23 giugno 1999.

La seduta inaugurale ha avuto luogo nella suggestiva cornice del Teatro Fraschini, in presenza delle Autorit accademiche e della citt, con interventi del Presidente dell'ISE e del prof. John O'M. Bockris, che fu tra i fondatori dell'ISE nel 1949. Quest'ultimo ha tracciato un sintetico profi229

DIVULGAZIONE

lo storico degli sviluppi dell' elettrochimica negli ultimi cinquantanni. Con l'occasione stata riproposta la composizione di G. Puccini La scossa elettrica, dedicata a Volta dal compositore nel 1899, in occasione del primo centenario della invenzione della Pila. I lavori del congresso, suddivisi in nove simposi paralleli, sono proseguiti nell'ampio e ben allestito complesso di San Tommaso, appena restaurato, in grado di ospitare gli oltre 1000 studiosi provenienti da pi di 30 paesi iscritti alla manifestazione. Sono pervenuti 1128 contributi di carattere elettrochimico, tutti di elevato livello scientifico, distribuiti in numerose aree disciplinari identificabili con le Scienze Chimiche, la Tecnologia Chimica, la Biologia, lIngegneria e la Fisica. Sono stati complessivamente presentati 6 contributi su invito da parte di scienziati di fama internazionale, oltre 450 comunicazioni orali, di cui circa il 20% su invito, e oltre 650 contributi di tipo poster.

Locandina del Congresso Nazionale della Societ Italiana di Fisica (SIF), tenutosi a Pavia in occasione del Bicentenario della Pila.

Lorganizzazione della manifestazione e i momenti di maggiore interesse scientifico e culturale sono stati ripresi da diversi contributi giornalistici apparsi sulla stampa locale e nazionale. La risposta della comunit scientifica internazionale e i giudizi sulla manifestazione, pervenuti anche in un secondo tempo da parte degli studiosi intervenuti, sono stati estremamente positivi e hanno gratificato uno sforzo organizzativo che non stato dei pi agevoli.

LXXXV CONGRESSO NAZIONALE DELLA SOCIET ITALIANA DI FISICA, Convegno. Pavia, 20 24 settembre 1999. Segreteria scientifica: Sigfrido Boffi, Giorgio Samoggia. Universit di Pavia. Contributo del Comitato Regione Lombardia. Lannuale Congresso Nazionale della Societ Italiana di Fisica, occasione di incontro e confronto tra soci e non soci sulle tematiche recenti dellindagine fisica, si tenuto a Pavia con lo specifico proposito di svolgersi nellambito delle celebrazioni per il bicentenario dell'invenzione della Pila realizzata da Alessandro Volta durante i suoi studi condotti quando era professore presso lUniversit di Pavia.

Un'intera seduta pomeridiana stata dedicata al dibattito Galvani-Volta nei suoi risvolti storici e contemporanei nellambito della fisica, dellelettrochimica e dell'elettrofisiologia. Nei locali del Palazzo S. Tomaso che ospitava i lavori del Congresso, accanto agli stand di 25 espositori di prodotti di interesse per la ricerca in Fisica, stata anche predisposta una
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Il Congresso si articolato in sei Sezioni (Fisica nucleare e subnucleare, Fisica della materia, Astrofisica e fisica cosmica, Geofisica e Biofisica, Elettronica e fisica applicata, Fisica generale, Didattica e storia della fisica) e ha visto la partecipazione di circa 700 fisici sia provenienti da tutte le sedi universitarie italiane, sia appartenenti a vari enti pubblici e privati di ricerca. Oltre alle relazioni generali, una per ogni sezione, sono state presentate 148 relazioni su invito e 428 comunicazioni scientifiche. Le tre comunicazioni giudicate migliori da un apposito comitato sono state premiate con medaglia voltiana coniata per l'occasione.

Il Congresso stato organizzato dal Dipartimento di Fisica Nucleare e Teorica e dal Dipartimento di Fisica A. Volta tramite i rispettivi direttori, Sigfrido Boffi e Giorgio Samoggia, e si svolto nei locali del Palazzo S. Tomaso, un antico convento oggi recuperato dallUniversit di Pavia per le sue attivit.

BICENTENARIO

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Sia i lavori che le mostre hanno trovato ampia eco sulla stampa locale e nazionale. INTERNATIONAL SYMPOSIUM ON ELECTROMAGNETIC FIELDS IN ELECTRICAL Convegno. Pavia, 23-25 settembre 1999. Segreteria scientifica: Antonio Savini. Universit di Pavia. Contributo della Regione Lombardia. Il convegno ha riunito a Pavia 128 studiosi ed stato presieduto dal prof. J. Turoski e dal prof. A. Savini. Si trattato per molti partecipanti di un ritorno a Pavia, dove un analogo convegno si era gi tenuto nel 1987. Questa volta lo scopo stato anche quello di celebrare Alessandro Volta, Professore e Rettore dellUniversit di Pavia, iniziatore dello sviluppo della tecnologia elettrica.
Memoria di Thomas Halfmann, Ralf Sommer e Tim Wichmann presentata al Convegno internazionale sui Campi elettromagnetici (Pavia, 23-25 settembre).

mostra didattica su Volta e la storia dellelettricit (1799... e la corrente fu). Durante i giorni del Congresso sono state altres organizzate visite guidate a due mostre appositamente allestite nell'ambito delle celebrazioni voltiane, una dedicata al Gabinetto Fisico di Volta presso il Museo per la storia dellUniversit di Pavia e laltra sulla Strumentazione Elettrica del 1800 nel salone Teresiano della Biblioteca Universitaria.

ENGINEERING,

Gli atti del convegno, a cura di P Di Barba, A. Savini e S. Wiak, nel 2000 . sono apparsi in un numero speciale della rivista COMPEL, pubblicata da MCB University Press, UK.

Nei tre giorni del convegno sono state discusse memorie scientifiche su temi di elettromagnetismo applicato che hanno riguardato, tra laltro, tecniche avanzate di analisi di campi elettrici e magnetici, propriet elettriche e magnetiche dei materiali, bioelettromagnetismo.

Giornali locali e stampa specializzata internazionale hanno riferito dei momenti principali del convegno. DA PLATONE A INTERNET. CORRENTI ELETTRCIHE E ILLUMINISMO SCIENTIFIConvegno. Villa Olmo, Como, 13-15 ottobre 1999. Comitato scientifico: Gianni Bonera, Giulio Casati, Giulio Giorello, Elio Sindoni. Segreteria scientifica: Corrado Sinigaglia, Universit degli Studi di Milano.
CO,

Centro di Cultura Scientifica A. Volta. Contributo del Comitato Regione Lombardia

Il bicentenario della Pila voltiana ha costituito unoccasione per ripensare la connessione tra scienza, tecnica e industria e mettere alla prova gli attuali modelli di comprensione di una realt sempre pi segnata dalla pregnanza dellimpresa tecnico-scientifica. Al Convegno, organizzato dal Centro di Cultura Scientifica A. Volta, hanno partecipato filosofi, storici, fisici, tecnologi, sociologi, artisti, psicologi. Come evidenziato dal Programma, grande stata la variet degli interventi che hanno spaziato dalla storia della scienza allurbanistica, dalla fisica aristotelica alla teoria della relativit. I SESSIONE: INTRODUZIONE: ILLUMINISMO E TECNOLOGIA Renato Angelo Ricci, Conoscenza scientifica e societ moderna Gianfranco Dioguardi, Alessandro Volta, dai Lumi alla sistematica
DIVULGAZIONE 231

dellOttocento: la scienza come invenzione Giuliano Pancaldi, Le conseguenze impreviste dellinvenzione: le macchine inutili di Volta Vittorino Andreoli, Il lato oscuro dellelettricit Emilio Tadini, Appunti sulla luce artificiale II SESSIONE: ALLE RADICI DEL PENSIERO SCIENTIFICO Ferruccio Franco Repellini, Aristotele introduce i moti secondo natura Massimo Parodi, Trinit, aritmetica e scienza nel pensiero medievale Luca Bianchi, Galileo e la scienza dei Gesuiti Niccol Guicciardini, Newton: dalle leggi di Keplero alla gravitazione universale Maurizio Mamiani, Newton, letere e lattrazione

Locandina del Convegno Da Platone a Internet e uno dei relatori, Renato Angelo Ricci, Presidente Onorario della Societ Italiana di Fisica.

III SESSIONE: LA PILA DI VOLTA E LO STUDIO DEI FENOMENI ELETTRICI Gianni Bonera, Lattivit scientifica di Volta prima dellinvenzione della Pila Fabio Bevilacqua, Lidia Falomo, Il dibattito tra Volta e Coulomb Paolo Brenni, Le braccia del fisico: Volta e il gabinetto scientifico settecentesco Lucio Fregonese, La fisica elettrica di Volta tra Descartes e Newton Pasquale Tucci, Strumenti e apparati sperimentali per la ricerca di elettricit da Coulomb a Faraday
TRA

IV SESSIONE: IL VOLTO NUOVO DELLA NATURA: ELETTRICIT E MAGNETISMO OTTOCENTO E NOVECENTO Evandro Agazzi, Statuto delloggetto fisico ed esperimento Francesco Moiso, Linflusso di Alessandro Volta sulla filosofia della natura del romanticismo tedesco Umberto Bottazzini, La funzione euristica della matematica Pietro Redondi, Applicazioni tecniche della Pila: il caso Cattaneo Enrico Bellone, Alcuni sviluppi della nozione di campo da Faraday a Einstein V SESSIONE: LINTELLIGENZA DELLA RETE Tomas Maldonado, Infoutopia e innovazione tecnico-scientifica Maurizio Decina, Internet o la rivoluzione dellubiquit Marco Romano, Sfera tecnica, sfera simbolica della citt Andrea Silvestri, Allorigine delle applicazioni industriali dellelettricit. Investigazione e sperimentazione, formalizzazione e realizzazione Marco Somalvico, Intelligenza artificiale e le macchine dellinformazione e della cooperazione

[...] mi sia consentita la citazione di un passo di Alessandro Volta che descrive come i conduttori possano essere collegati per generare tensione elettrica: Esse [le esperienze] mostrano soltanto che sono io andato troppo innanzi asserendo che non si potrebbe mai, allapplicazione di soli conduttori umidi, ossia di seconda classe, senza l'intervento cio di alcun metallo conduttore di prima classe, eccitare le convulsioni delle rane. la diversit dei conduttori che necessaria, indipendentemente se essi siano metalli o conduttori umidi. A questo vorrei far seguire un passo di un altro grande scienziato dellepoca, Luigi Galvani, il quale, riportando i suoi esperimenti, osserva: Gli scienziati e gli uomini eminenti potranno, leggendo le nostre cose, non solo accrescerle con le loro riflessioni e con i loro esperimenti, ma anche conseguire quei risultati che noi pure abbiamo tentato di raggiungere. ma che forse abbiamo realizzato
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solo in minima parte. E conclude: Aggiunger alcuni corollari e congetture e ipotesi, soprattutto nellintento di spianare una qualche via ad affrontare nuovi esperimenti di modo che, se non possono arrivare alla verit, ci venga aperto almeno uno spiraglio su di essa.

Il metodo sperimentale qui descritto risulta composto di osservazione, sperimentazione e interpretazione. Non solo: accanto alla consapevolezza dellimportanza dei propri risultati, Galvani, come peraltro Volta, dimostra una profonda umilt, quellumilt che fa s che ogni ricercatore scientifico accetti che la propria interpretazione non sia lunica possibile, e tanto meno lultima, quella cio definitiva. Siamo in perfetto spirito galileiano, ed a Galileo Galilei che dobbiamo guardare se vogliamo capire come la scienza debba porsi di fronte alla necessit di comunicare con un pubblico per lo pi orientato da ragioni ideologiche e sorretto da argomenti de fide. Cos si esprime, infatti, Galileo nella celebre Lettera a Madama Cristina di Lorena circa i motivi che avevano spinto gli autori della Scrittura ad attribuire al Sole un moto intorno alla Terra: Gli scrittori sacri nelle cose non necessarie alla beatitudine pi si accomodano alluso ricevuto che alla essenza di fatto. Ora, la scienza non pu, allora come oggi, accomodarsi alluso; e tuttavia, oggi pi di allora, il problema delluso della scienza, delle sue applicazioni, appare in tutta la sua drammaticit. Renato Angelo Ricci, Presidente Onorario Societ Italiana di Fisica

Locandina del Convegno sulle Batterie al litio e Copertina della Monografia tematica del Centro di Cultura Scientifica A. Volta, a cura di Riccardo Galli (con una tavola di Marialuisa De Romans).

Con il contributo del Comitato Nazionale, del Comitato Comasco, di Electrochemical Society, Inc. e di ELDOR Co.

IMLB-10: 10TH INTERNATIONAL MEETING ON LITHIUM BATTERIES, Convegno. Villa Erba (Cernobbio), 28 maggio 2 giugno 2000. Chairman: Bruno Scrosati, Universit La Sapienza, Roma. Organizzazione: Centro di Cultura Scientifica A. Volta.

Il Convegno ha fatto il punto sulla ricerca e sugli sviluppi tecnologici e industriali, nel mondo, delle batterie al litio, la cui applicazione nel mercato dei beni di consumo destinato a crescere esponenzialmente. Al Convegno era abbinata unedizione speciale della Mostra Itinerante Alessandro Volta: lelettricit e lavvento del mondo moderno (si veda pi avanti). PILA DI VOLTA Como, 2001. A cura di Riccardo Galli. Tavole di Marialuisa De Romans. EVOLUZIONI
E RIVOLUZIONI DELLIMPRESA SCIENTIFICA: LA

DUE SECOLI DOPO.

Centro di Cultura Scientifica A. Volta, monografia tematica pubblicata con il contributo del Comitato Nazionale.

Il volume, curato da Riccardo Galli gi autore nel 1994 di un primo Progetto di manifestazioni per il Bicentenario della Pila che ha fornito la
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Loccasione del Bicentenario ha offerto lo spunto per rintracciare nellimpresa voltiana elementi e dimensioni tuttora di attualit nella scienza del terzo millennio, per valutarne evoluzione e prospettive di lungo termine, e per individuare la natura delle relazioni e dei problemi nuovi che la scienza pone alla societ contemporanea.

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solida traccia per le successive realizzazioni delle presenti celebrazioni , presenta interventi di personalit di diversa formazione: epistemologi e storici della scienza come Giuliano Pancaldi e Giuseppe Lanzavecchia, ingegneri imprenditori come Gianfranco Dioguardi, tecnologi come G. B. Zorzoli e studiosi di politica scientifica come Umberto Colombo e lisraeliano Morris Teubal. (DallarticoloDimensione internazionale della Scienza, di Umberto Colombo, Presidente del Comitato di Politica Scientifica e Tecnologia dellOCSE, gi Ministro dellUniversit e della Ricerca Scientifica e Tecnologica)

Volta comprese, nel 1792, limportanza della scoperta di Galvani, ne rifece le esperienze accettando dapprima la teoria dellelettricit animale, per respingerla lanno successivo dopo una serie di indagini che avevano preso lo spunto dalle osservazioni (del 1574) dello svizzero Johann G. Sulzer [...] Nel 1796 Volta scrisse una lettera a un membro dellAccademia Reale inglese, ancor prima dellinvenzione della Pila, nella quale formul con grande chiarezza le sue idee sul contatto tra conduttori metallici e liquidi e il flusso di elettricit; nel 1799 invent la Pila e annunci la sua scoperta con una lettera a Sir Joseph Banks, presidente della Royal Society; il 7 e il 20 novembre 1801 Volta pre-

Due delle tavole di Marialuisa De Romans tratte dal Volume Evoluzioni e rivoluzioni dellimpresa scientifica: Energia verdeazzurra e Temporalesco. 234 MANIFESTAZIONI
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sent il suo apparecchio allInstitut de France [...] La scoperta di Volta avvenne dunque in un clima che coinvolgeva sin dallinizio lEuropa, che del resto Volta conosceva bene avendo, nel 1777 e poi nel 1782, viaggiato a lungo attraverso la Svizzera, la Francia, la Germania e lInghilterra. Questo clima internazionale della scienza era tale da superare le divisioni politiche e ideologiche, se si pensa che Volta annunci le sue scoperte a scienziati inglesi, le present in Francia al cospetto di Napoleone e, dopo la caduta di questultimo, fu nominato nel 1815 direttore della facolt filosofica di Padova dallimperatore dAustria.

merito di questo clima aperto della scienza se quella italiana, che a quellepoca non brillava certamente come in epoche precedenti, pot esprimere alcuni talenti come oltre a Volta il matematico Paolo Ruffini, il fisiologo Luigi Galvani, il naturalista Lazzaro Spallanzani: in un paese ormai economicamente e culturalmente sempre pi emarginato la scienza italiana pot dunque sopravvivere perch i pochi che vi si dedicarono poterono intrecciare proficui rapporti con quella internazionale. cos che la scuola italiana non rimase estranea allo straordinario sviluppo dellelettromagnetismo, al rinnovamento della fisiologia, allo sviluppo della chimica pneumatica e dellelettrochimica, alle quali lo stesso Volta dette un importante contributo.

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CORRENTI ELETTRICHE E ILLUMINISMO SCIENTIFICO, a cura di Corrado Sinigaglia, Franco Angeli Editore, Milano, 2002. Centro di Cultura Scientifica A. Volta, monografia tematica pubblicata con il contributo del Comitato Nazionale.

Il Volume unopera organica realizzata a partire dai contributi degli studiosi e degli esperti che hanno partecipato al Convegno DA PLATONE A INTERNET (cfr. pagine precedenti), raccolti da Corrado Sinigaglia dellUniversit degli Studi di Milano. Il libro, come il Convegno, si articola in quattro sezioni. La prima delinea la complessa e tortuosa evoluzione della filosofia naturale dalle grandiose intuizioni dei giganti dellAntichit, del Medioevo e del primo Rinascimento ai nani che seppero portare a termine la prima grande sintesi tra fisica terrestre e fisica celeste (metafora questa cara a Isaac Newton). La seconda parte si incentra sulla concezione voltiana di indagine teorica ed esperimento. La terza mostra come le grandi trasformazioni delle discipline fisiche (in senso lato) abbiano permeato anche la pi alta speculazione filosofica. La quarta infine esamina leredit di Volta cercando di riconfigurare lodierna contrapposizione tra naturale e artificiale e indagando la dialettica tra realizzazione tecnica e pratica scientifica tenendo conto della nuova rivoluzione informatica.

In alto: Copertina della Monografia tematica del Centro di Cultura Scientifica A. Volta, a cura di Corrado Sinigaglia, pubblicata da Franco Angeli. In basso: Grafici tratti dal contributo di Maurizio Decina su Internet o la rivoluzione dellubiquit.

A illustrazione dellapertura culturale e di stimoli a cui il Convegno e il libro si sono ispirati, si riportano qui di seguito le pagine di uno dei massimi esperti del disegno industriale, Toms Maldonado, del Politecnico di Milano, e di un artista e attento osservatore della nostra cultura, il pittore Emilio Tadini. Che cos una scoperta, uninvenzione, uninnovazione? Come intendere cio le tre grandi nozioni che hanno giocato un ruolo fondamentale nella storia della scienza e della tecnologia?

Lopera dedicata alla memoria di Francesco Moiso, il cui contributo ivi pubblicato Linflusso di Alessandro Volta sulla filosofia della natura del romanticismo tedesco vale come testamento spirituale del grande studioso e conoscitore del mondo tedesco, spentosi mentre il Volume era in bozze.

Ogni volta che si elabora una teoria per interpretare certi fatti della natura si apre la strada alla possibilit di usarla o di non usarla. Solo attraverso luso possibile imparare qualcosa su una teoria e sui problemi che essa pone. Il learning by using diventa un elemento fondamentale per capire la stessa questione Galvani-Volta. Perch il momento decisivo precisamente quando Volta, accettata in linea di principio la teoria di Galvani, comincia a usarla e a trarre, da que236 MANIFESTAZIONI
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Molte sono state le riflessioni tra i filosofi della scienza. Note sono quelle del grande pensatore americano Charles Sanders Peirce (18391914) sulla nozione di invenzione e di scoperta. A esse vanno aggiunti i contributi degli storici della tecnologia veri filosofi della tecnica in senso moderno , che al famoso learning by doing del pragmatismo americano, allimparare facendo, hanno ritenuto necessario affiancare il learning by using, limparare usando proposto da Nathan Rosenberg.

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stuso, nuova linfa per la sua ricerca. Ed questo laspetto chiave: riuscire a comprendere come luso di una teoria permetta di dinamizzare unintera area dindagine. Dalla controversia Galvani-Volta hanno preso avvio numerosi ambiti di ricerca sperimentale che conosceranno nel XIX secolo uno sviluppo straordinario. Penso a ai lavori di Johannes Mller, di Gustav Theodor Fechner (1801-1887), di Wilhelm Wundt (1832-1920), e a tutta la tradizione della psicologia sperimentale. Si tratta di un itinerario del learning by using che giunto fino ai giorni nostri e che continua a rappresentare il grande fattore dinamogeno nella storia dellidea scientifica e delle stesse proposte tecnologiche. Toms Maldonado, da Infoutopia e innovazione tecnico-scientifica

Lavventura della luce nella storia dellarte fin troppo importante per poterla riassumere in poche righe, ma pensiamo solo a Caravaggio. Lirruzione della luce nella forma di Caravaggio straordinaria e la si pu cogliere appieno se si pensa a La Tour.

Allorch abbiamo a che fare con la coscienza chiara di qualcosa, la luce diviene la grande metafora del sapere, del conoscere, dellavere con il mondo dei rapporti che ci tranquillizzino. [...]

A Roma in San Luigi dei Francesi, dove sono raccolti i grandi Caravaggio, esposta La vocazione di Matteo. In questa tela c qualcosa di straordinario che nessuno ha mai visto, e di cui nessuno parla. Il quadro rappresenta San Matteo che fa il gabelliere seduto a un tavolo; Cristo appare fuori campo sullo sfondo di un muro.

La Tour un grande pittore francese che vede la pittura di Caravaggio e la interpreta in modo personale. Ma nei quadri di La Tour la luce identificabile facilmente secondo quella che si potrebbe chiamare una meccanica di illuminazione: c sempre una candela, una lampada, un fuoco, qualcosa che giustifica il gioco della luce sui personaggi e sulle cose, le luci e le ombre sono tutte date da una fonte di illuminazione. Se guardiamo i quadri di Caravaggio questo non accade: non c una candela, una lampada; in Caravaggio la luce irrompe nel quadro come se fosse la manifestazione del valore, di ci che mantiene luomo in un rapporto alto con la vita, col mondo, con gli altri.
In alto: Georges de La Tour, Il sogno di San Giuseppe (part.), Nantes, Muse des Beaux Arts. In basso: Michelangelo Merisi da Caravaggio, La vocazione di Matteo (part.), Roma, San Luigi dei Francesi.

Dunque, Caravaggio sembra dirci che non vale lidolo che rappresenta la figura del valore, ma vale questa metafora eccelsa e materialissima della luce. Emilio Tadini, da Appunti sulla luce

Inoltre, dobbiamo pensare che Caravaggio viene da Milano dove Carlo Borromeo predica non dico la riforma, che rifiuta la raffigurazione di Dio e dei personaggi sacri, ma combatte leccesso di immagini della divinit.

Per anni ho letto questa scena oggettivamente, istintivamente: Cristo appare, Matteo lo guarda, si converte e diventa apostolo. Poi un giorno mi sono accorto di una cosa stupefacente, abbastanza enigmatica: Matteo non guarda affatto la figura di Cristo! Il santo guarda dalla parte dove la luce entra nel quadro, guarda il simbolo del valore, dello Spirito.

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STRUMENTI SCIENTIFICI: DAL MUSEO AL LABORATORIO INTERATTIVO. IL CASO COMO CITT DELLA SCIENZA, a cura di Paolo Brenni, Centro di Cultura Scientifica A. Volta, Como, 2002. Monografia tematica pubblicata con il contributo del Comitato Nazionale. In questi ultimi decenni si sono moltiplicati nel mondo nuovi approcci alla museografia scientifica e, in generale, alla presentazione di collezioni di strumenti scientifici e di esperienze e illustrazioni divulgative nellambito delle scienze e delle tecnologie: dallExploratorium di San Francisco al Muse de la Villette Cit des Sciences et de lIndustrie di Parigi, i Science Centre si sono affiancati ai pi tradizionali musei della scienza e della tecnica, come il Deutsches Museum di Monaco, lo stesso Conservatoire des Arts et Mtiers di Parigi o il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica Leonardo da Vinci di Milano. Non chiaro a tuttoggi quali siano i modelli vincenti di museografia scientifica.

In questo senso risulta di notevole interesse metodologico oltre che documentario lesempio offerto dalla citt di Como, dove, attorno alla figura di Alessandro Volta si richiamano, direttamente o indirettamente, alcuni significativi esempi di collezioni e science centre: il Tempio Voltiano, il Liceo Volta, il Laboratorio Gattoni, lIstituto Carducci. Ciascuna di queste esperienze illustra un differente approccio e offre differenti modalit di fruizione. Nellambito del Bicentenario dellinvenzione della Pila il Volume offre una riflessione sullevoluzione del museo scientifico alle soglie del nuovo secolo e di un pi maturo approccio alla cultura tecnico-scientifica. Esso offre nello stesso tempo uno spaccato particolareggiato e originale delle collezioni scientifiche e didattiche presenti in una Citt come Como che, grazie soprattutto a Volta e alla tradizione che si stabilita al suo seguito, si potuta caratterizzare come citt della scienza ancorch priva sino a qualche anno fa di istituzioni universitarie.

In questa pagina: La Sala Casartelli (o dei Nobel) allIstituto Carducci di Como, dopo i restauri e strumenti della collezione. A fronte: Il Moretto e altri strumenti conservati al Liceo Volta di Como.

Il volume curato da Paolo Brenni, ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche presso il Museo della Scienza di Firenze e uno dei maggiori esperti europei di strumentazione scientifica dei secoli 18-19.

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Un saggio di uno specialista inglese di storia degli strumenti scientifici, G.L.E. Turner, offre una stimolante apertura su tipologie di strumenti diverse da quelle illustrate dallesempio di Como. FISICA: FRONTIERE IN MOVIMENTO. RILEGGERE OGGI IL CONGRESSO INTERFISICA DEL 1927 A COMO, a cura di Franco Bassani e Renato Angelo Ricci (Imperial College, Londra).

Il volume si divide in cinque sezioni dedicate rispettivamente a: 1) la gestione di collezioni e musei scientifici nel mondo e in Italia; 2) le collezioni del Tempio Voltiano; 3) le collezioni di strumenti di fisica e di reperti naturalistici del Liceo Volta; 4) le collezioni didattiche dellIstituto Carducci, esposte nella Sala Casartelli, nota anche come Sala dei Nobel; 5) la ricostruzione ideale del Gabinetto di fisica del canonico Gattoni, realizzata dal Centro di Cultura Scientifica A. Volta, con il contributo del Comitato Regione Lombardia.

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Societ Italiana di Fisica e Centro di Cultura Scientifica (in preparazione). Monografia tematica realizzata con il contributo del Comitato Nazionale. In occasione del primo centenario della morte di Alessandro Volta (1927), lallora Presidente del Comitato Nazionale per le Celebrazioni Voltiane Guglielmo Marconi organizz un Convegno internazionale dei Fisici nelle sedi di Como, Pavia e Roma. A Como si tennero le principali sessioni, a cui intervennero i padri della fisica moderna, tra cui dodici Premi Nobel di quella disciplina. Il Volume ripercorre sinteticamente le principali linee di pensiero che hanno ispirato le relazioni (pubblicate in un Volume di Atti dallEditore Zanichelli nel 1928) e ripropone con ampia documentazione iconografica il contesto culturale in cui la manifestazione si tenuta.

Il Volume curato dal Presidente della Societ Italiana di Fisica, Franco Bassani, e dal suo Presidente Onorario Renato Angelo Ricci.

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VIDEOCONFERENZE. Le conferenze sono state trasmesse in contemporanea in sette scuole medie superiori della provincia di Pavia (Liceo Classico Foscolo, Liceo Scientifico Taramelli, Liceo Scientifico Copernico, I.T.G Volta e I.T.I. Cardano di Pavia, Liceo Cairoli di Vigevano, Liceo Galilei di Voghera), due della citt di Como (Liceo Scientifico Giovio e Liceo Classico A. Volta) e una di Milano (Liceo scientifico A. Volta). Le scuole erano state dotate con fondi regionali dei mezzi tecnici necessari per attivare un collegamento interattivo. Una stazione dascolto stata anche realizzata a Pavia presso la sala di S. Maria Gualtieri per tutta la cittadinanza. I parte: Allorigine della Scienza Moderna (novembre-dicembre 1998) PROGRAMMA

VIDEODIFFUSIONE. Anche se in numero minore rispetto alle pubblicazioni a stampa e ai multimediali, i filmati divulgativi su Volta e, soprattutto, sulle conseguenze della sua principale invenzione sul mondo moderno hanno accompagnato queste Celebrazioni. Tra tutti, in particolar modo, si segnala la serie di trasmissioni divulgative realizzate dal Politecnico di Milano con Antennatre.

ILMATI,

RICORDO DI ALESSANDRO VOLTA, Documentario realizzato dalla Radio Televisione della Svizzera Italiana, con riprese di Villa Olmo, del Laboratorio Gattoni, del Tempio Voltiano e dei cimeli conservati allUniversit di Pavia e allIstituto Lombardo (durata 14 minuti). Marzo 1997 VIDEOCONFERENZE NELLE SCUOLE (PAVIA, MILANO, COMO), Ottobre 1998 - Aprile 1999. Coordinatore: Gianni Bonera. Universit di Pavia. Contributo del Comitato Regione Lombardia Per sensibilizzare lopinione pubblica e in particolare gli studenti alle celebrazioni per il bicentenario dellinvenzione della Pila, la Provincia e il Comune di Pavia, in collaborazione con lUniversit, il Provveditorato agli Studi e il Consorzio di Bioingegneria e Informatica Medica di Pavia, con il contributo della Regione e di Telecom Italia, hanno realizzato una serie di videoconferenze, con il fine di illustrare la figura di Volta nel suo contesto scientifico, storico e sociale.

G. Bonera: Dal sistema tolemaico alla rivoluzione copernicana; E. Giannetto: La meccanica classica: da Galileo a Newton; F. Giudice: La concezione della materia durante la rivoluzione scientifica; G. Bonera: Il caso dellelettricit: dalle origini a Volta II parte: Alessandro Volta (Marzo Aprile 1999)

A. Ferraresi: La realt politica e sociale della Lombardia al tempo di Volta; G. Bonera: Volta: luomo e lo scienziato; G. Bonera: Volta, non solo la Pila; F. Bevilacqua: Il dibattito Volta Galvani e linvenzione della pila, Mosaico, SMAU 1999.

Le conferenze, previste in ordine diacronico, hanno affrontato non solo le problematiche scientifiche, ma anche sociali e culturali, sia del periodo che precede linvenzione della Pila elettrica sia di quello successivo fino ai nostri giorni. La scelta di un approccio storico ha voluto sottolineare come l'emergere delle teorie e delle scoperte scientifiche sia il frutto dintensi dibattiti, di controversie, di programmi di ricerca, nonch di rapporti con le istituzioni e lambiente sociale. Per la realizzazione delle conferenze sono state utilizzate tecnologie multimediali (animazioni, simulazioni) allo scopo di renderle pi fruibili e incentivare cos la diffusione della cultura scientifica; a questo fine stato anche distribuito materiale cartaceo. Luditorio privilegiato di queste conferenze sono stati gli studenti della Scuola Media Superiore.

SULLE TRACCE DI VOLTA una coincidenza storica abbastanza peculiare che Joseph Banks divenne presidente della Royal Society nel 1778, lo stesso anno in cui Volta cominci la sua carriera come professore allUniversit di Pavia. Volta fu ospite della Royal Society la prima volta nel 1782, fu eletto membro effettivo nel 1791, e vorrei dire che con un simpatico gesto di reciprocit, Joseph Banks fu eletto alla Societ Italiana delle Scienze allincirca negli stessi anni. Nel 1794 la Royal Society attribu a Volta la Copley Medal che era ed ancora la pi importante onorificenza di cui la Royal Society dispone per onorare uno scienziato. Ma fu nel 1799 che le ricerche di Volta sullelettricit arrivarono ai pi alti risultati da lui stesso esposti nella lettera che scrisse a Banks, e che fu letta il 26 giugno del 1800.

Lutilizzo delle teleconferenze, oltre che permettere la pi ampia diffusione in tempo reale su tutto il territorio lombardo, ha costituito una sperimentazione per un futuro utilizzo di questa nuova forma di didattica a distanza su tutto il territorio nazionale. Per la trasmissione stata utilizzata laula attrezzata del Consorzio di Bioingegneria e Informatica Medica. SULLE TRACCE Bevilacqua.
DI

VOLTA,

FILMATO.

Responsabile scientifico: Fabio

Universit di Pavia. Contributo del Comitato Nazionale. In occasione della aperture delle celebrazioni voltiane a Pavia stato realizzato a cura di Fabio Bevilacqua un filmato nel quale vengono rivisitati i luoghi storici nei quali Volta ha presentato al mondo la sua invenzione: la Royal Society di Londra, dove stata letta la lettera del 20 Marzo 1800 e lInstitut de France dove lo stesso Volta ha illustrato alla presenza di
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In particolare alla Royal Society stato registrato un intervento di saluto da parte del Tesoriere e Vicepresidente, Sir Eric Ash, e allInstitut de France un analogo intervento da parte del presidente Prof. Guy Ourisson. LA SCINTILLA DI VOLTA, 10 trasmissioni televisive. Presentazione al Teatro Sociale di Como il 20 marzo 1999. Coordinamento scientifico: Andrea Silvestri, Politecnico di Milano. Realizzazione del Politecnico di Milano e Antennatre. Contributo del Comitato Regione Lombardia e della Fondazione Cariplo.

Napoleone la sua nuova strumentazione.

Il Politecnico di Milano, pur essendo la pi antica universit milanese, non pu naturalmente vantare ascendenze voltiane, se non nellessere stato voluto e creato da uomini (Francesco Brioschi e Giuseppe Colombo in primis) di quellUniversit di Pavia dove Volta oper per tanti anni. Ma leredit di Volta, nellItalia post-unitaria, fu egregiamente portata avanti proprio dal Politecnico, dove per fare solo due esempi furono avviate tra le prime in Italia lIstituzione Elettrotecnica Carlo Erba (1886-87) e la Scuola di Elettrochimica Principessa Jolanda (1901-2).

Nel ciclo di trasmissioni sono messi in luce aspetti della personalit di Volta nel contesto storico della sua epoca, con attenzione per i grandi dibattiti cui partecip e per la dimensione europea del suo lavoro, ma inquadrandone altres gli interessi non solo di studioso di elettricit (fino allinvenzione, appunto, della Pila) ma pi in generale di filosofo naturale ben presto assunto, soprattutto dopo lUnit, tra i miti dellidentit nazionale. La riflessione si allargata agli effetti delle successive scoperte elettriche (impensabili in assenza di Volta) sullintero processo di modernizzazione, dalla telegrafia allilluminazione elettrica, dal trasporto a distanza dellenergia alle utilizzazioni pi svariate (per esempio nelle tecniche galvaniche o in medicina). Per spaziare infine sullimpatto nellattualit, in settori quali lelettrochimica industriale, i trasporti, lelettronica e linformatica, le comunicazioni, ecc. Al progetto hanno partecipato una schiera di studiosi del Politecnico, attenti alle radici storiche del loro sapere e del sapere tout court; e poi lUniversit di Pavia; storici, storici della scienza e storici della medicina della Statale; il Centro di Cultura Scientifica A. Volta di Como; oltrech diversi esperti del mondo dellindustria, tanto debitrice (in senso stretto o lato) alle scoperte di Volta. Del ciclo di trasmissioni stata curata una sintesi in DVD nellambito della MEDIATECA VOLTIANA, a cura del Comitato Nazionale (si veda oltre).

Ci fu forse un periodo negli anni cinquanta o sessanta di questo secolo in cui sembrava che le pile non fossero pi importanti. Quel periodo come tutti sanno completamente passato; come risultato della rivoluzione dei semiconduttori le batterie sono ora una parte essenziale della vita moderna: oggi viviamo di batterie, i nostri computer vivono di batterie e cos le nostre radio e i nostri telefonini.. Ma io credo che limportanza del lavoro di Volta si estender anche nel nuovo secolo anche se forse in modi diversi. [] Ci sono invero possibilit nuove nellenergia nucleare che ad alcuni di noi sembrano interessanti, e alcune di queste sono state proposte dal prof. Carlo Rubbia, relatore in questa cerimonia. Ma abbiamo anche molto interesse nelle fonti rinnovabili, nella possibilit di produrre energia dal vento, o dalle maree. Ora il problema con il vento e le maree che non sono sempre presenti. Ovviamente una delle possibilit di immagazzinare lelettricit e, per fare questo, abbiamo bisogno di nuove batterie. C in questo momento un grande sviluppo e anche eccitazione nella produzione di nuovi tipi di batterie che siano capaci di immagazzinare efficientemente lenergia prodotta con questi metodi. troppo presto per dire se sar un successo o no, ma ci che a me sembra assolutamente certo che il lavoro pionieristico di Volta si dimostrer di enorme importanza nel nuovo secolo. Sir Eric Ash, Royal Society

Copertina della videocassetta delle trasmissioni televisive La scintilla di Volta.

Contributo del Comitato Comasco.

VIAGGIO IMMAGINARIO NELLA MENTE DEL GENIO, Videocassetta contenente una sintesi dellomonima Mostra realizzata dal Comitato Comasco e da PPV associati (si veda oltre). Riprese: PPV associati.

La sintesi filmata della Mostra ripercorre le sale di Villa Olmo, dove per la prima volta essa stata allestita, restituendo in particolare integralmente la Sala dei dialoghi e offrendo carrellate e riprese in movimento di ciascuna sala, capaci di restituire il fascino e la suggestione dellintero percorso.
DIVULGAZIONE 241

VOLTA99 Il sito, attivo dal 1998, ha presentato, via via nel tempo, l'insieme di tutte le iniziative organizzate per la celebrazione del secondo centenario della invenzione della Pila, sia con il finanziamento del Comitato Nazionale per le Celebrazioni Voltiane, della Regione Lombardia e della Fondazione Cariplo, sia promosse da altri enti locali. Esso contiene link alle varie istituzioni che hanno collaborato alle celebrazioni (l'Universit di Pavia , il Centro Volta di Como, lIstituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere di Milano) e link che permettono approfondimenti delle diverse manifestazioni. Vi si possono trovare indicazioni e brevi note descrittive sugli studi e ricerche dedicati alla figura di A. Volta, e un elenco dei convegni e mostre organizzati in occasione delle celebrazioni. SITO ALESSANDRO VOLTA. Allinterno del sito possibile trovare una biografia che mette in evidenza la personalit dello scienziato e le principali tappe della sua attivit scientifica, dando per esempio risalto alle famose controversie con Galvani e Coulomb. Accanto a un data base contenente una bibliografia di circa mille titoli, si possono consultare alcune opere scelte tratte dallEdizione Nazionale delle Opere di Volta. Gli strumenti ideati da Volta sono ricostruiti nel loro funzionamento con animazioni bi- e tridimensionali. PAVIA PROJECT PHYSICS Vengono presentati la sezione di Fisica del Museo per la Storia dellUniversit, le biblioteche, gli archivi e i monumenti di interesse storico-scientifico, con la possibilit di accedere ai cataloghi (delle biblioteche o del museo), o alle stesse fonti primarie, attraverso riproduzioni di manoscritti e di testi, ricostruzioni bi- e tridimensionali di strumenti e simulazioni quantitative del loro funzionamento, nellintento di conservare, in qualche modo, lo spirito vivo della ricerca scientifica. Come ulteriore strumento di analisi e di approfondimento vengono presentati nel Sito lavori degli storici e ricerche contemporanee. Sono resi disponibili on line i volumi pi importanti della Collana di Storia della Scienza dellUniversit di Pavia, e il materiale dei corsi di Storia della Fisica e Tecnologie Educative della

A partire dallautunno 1998 sono stati aperti sulla Rete siti dedicati ad Alessandro Volta e al tema delle celebrazioni voltiane. Ciascuno di essi presentava caratteristiche originali. Accanto a questi siti specializzati, le istituzioni di riferimento (Istituto Lombardo, Universit di Pavia e Centro Volta) hanno inserito sui propri siti notizie, aggiornamenti e materiali sul tema voltiano attivit destinata a durare nel tempo.

NTERNET.

SITO WEB VOLTA99. Responsabili scientifici: Lidia Falomo, Fabio Bevilacqua. Universit di Pavia. Contributo del Comitato Regione Lombardia Il sito (redatto in inglese e in italiano) si trova allindirizzo: www.cilea.it/volta99. Il sito presenta linsieme delle iniziative finanziate dalla Regione Lombardia, con i rispettivi link agli specifici approfondimenti. Il sito organizzato con frames che consentono di avere sempre sulla sinistra lindice e sulla destra le informazioni specifiche. arricchito da una bibliografia voltiana e da informazioni sul modo di iscriversi ai vari convegni. Per alcuni di essi, possibile iscriversi on line, compilando una scheda, che viene immagazzinata in un data base e automaticamente inviata via e-mail ai responsabili delle segreterie scientifica e organizzativa. SITO WEB ALESSANDRO VOLTA. Responsabili scientifici: Lidia Falomo, Fabio Bevilacqua. Universit di Pavia. Contributo del Comitato Regione Lombardia Il sito, consultabile allindirizzo http://ppp.unipv.it, dedicato alla figura di Alessandro Volta e ha lobiettivo di fornire un punto di accesso alla conoscenza e allo studio della sua vita e della sua opera. Le nuove tecnologie informatiche hanno permesso di digitalizzare, organizzare, collegare in mappe concettuali manoscritti e testi originali, mettendoli in relazione con gli studi e le ricerche che su di essi sono state compiuti e collegandoli ai risultati che da esse sono derivati. stato possibile inoltre illustrare gli strumenti scientifici voltiani, per mezzo di animazioni bidimensionali e tridimensionali, e permettere linterazione con essi, attraverso rappresentazioni virtuali manipolabili e simulazioni quantitative di esperimenti scientifici.

Linsieme di queste fonti primarie stato collegato in reti e mappe che rappresentano i dibattiti scientifici che hanno coinvolto Alessandro Volta, analizzano dal punto di vista storico-scientifico i contributi teorici dello scienziato comasco che ancora oggi trovano posto sui libri di testo di fisica, e collegano gli eventi scientifici a quelli culturali, istituzionali e pi direttamente storico-politici, inquadrando la sua vita e la sua opera nel contesto storico-culturale del tempo.

SITO WEB PAVIA PROJECT PHYSICS. Responsabili scientifici: Lidia Falomo, Fabio Bevilacqua. Universit di Pavia. Contributo del Comitato Regione Lombardia Il Pavia Project Physics un ampio progetto volto alla conservazione e valorizzazione del ricchissimo patrimonio di beni culturali di interesse scientifico conservato nellUniversit di Pavia e alla diffusione della cul242 MANIFESTAZIONI
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Allinizio del progetto lattenzione stata rivolta al restauro e alla catalogazione degli strumenti della Sezione di Fisica del Museo per la Storia dellUniversit, e alla catalogazione dei testi ottocenteschi di fisica della Biblioteca Universitaria e del fondo storico della Biblioteca A. Volta. Le diverse sezioni che lo compongono sono state concepite per permettere allutente di accedere al prezioso patrimonio culturale conservato nellUniversit di Pavia. SITO WEB MUSEO VIRTUALE DELLA TECNICA ELETTRICA, LA SALA ALESSANDRO VOLTA. Associazione Elettrotecnica ed Elettronica Italiana (AEI). Contributo del Comitato Nazionale Fin dal 1994 presente in rete un sito dedicato al progetto, che si gradualmente trasformato in un portale verticale (http://ppp.unipv.it).

tura storico-scientifica, in particolare attraverso un rinnovamento della science education tramite la storia e la filosofia della scienza.

Scuola interuniversitaria lombarda di specializzazione per linsegnamento secondario. Vengono poi presentate le attivit di divulgazione del Gruppo che, accanto alle vie tradizionali, come volumi cartacei, seminari, mostre tematiche, si avvalso delle nuove tecnologie informatiche per creare una serie di CD-Rom (qui soltanto presentati) siti web, videoconferenze. SALA VOLTA Dei cinque grandi temi in cui si articola la sala, i primi tre presentano lattuale stato dellarte delle pile e delle loro applicazioni sia dal punto di vista scientifico e tecnico sia da quello della compatibilit ambientale. Il quarto tema analizza gli sviluppi delle ricerche sulle pile e le loro applicazioni. Il quinto tende infine a mettere in evidenza quegli aspetti dellopera di Alessandro Volta che hanno agito come fattori di sviluppo della moderna societ dellinformazione e in particolare della bioingegneria, delle telecomunicazioni, dellinformatica e della robotica. La bioingegneria e le telecomunicazioni hanno fruito, fin dalle loro origini, delle intuizioni di Volta, mentre tutte devono il loro successo tecnico e commerciale (e quindi il loro potenziamento), alla disponibilit di pile e accumulatori, essenziali per la diffusione su larga scala degli apparecchi e dei dispositivi portatili. ALESSANDROVOLTA.IT Il Sito si articola in: una homepage con la mappa del sito e la time line, con accesso immediato allevento del mese; la sezione Celebrazioni Voltiane, in cui sono illustrate le Celebrazioni del Centenario della Pila e quelle successive ; la sezione degli eventi delle attuali Celebrazioni del bicentenario: questultima la sezione pi ampia e articolata, soggetta a continuo aggiornamento via via che le manifestazioni si sono realizzate; una sezione dedicata ad Alessandro Volta, al suo tempo e agli sviluppi e conseguenze delle scoperte voltiane. La colonna sonora della Scossa elettrica di Puccini, composta in occasione del centenario della Pila nel 1899 ed eseguita al pianoforte per il Centro di Cultura Scientifica A. Volta, accompagna la sigla dapertura del Sito e la sequenza animata di Luca Novelli, creata per loccasione.

La sala Alessandro Volta intende onorare il grande scienziato attraverso una rassegna storica sintetica, ma nello stesso tempo sufficientemente dettagliata, delle conoscenze fisiche sullelettricit, prima, durante e dopo lopera voltiana; lattenzione stata quindi concentrata soprattutto sullinflusso che le intuizioni, le ricerche e le invenzioni di Volta e anche le sue qualit personali di rigore scientifico e di motivata polemicit ebbero sullo sviluppo delle scienze elettriche e delle tecnologie dellinformazione.

Per contribuire alla diffusione della cultura scientifica a tutti i livelli di scolarizzazione, lAssociazione Elettrotecnica ed Elettronica Italiana (AEI) ha iniziato, alcuni anni fa, ad allestire nel proprio sito Web il Museo Storico Virtuale dellelettrotecnica e dellelettronica. Il museo, che comprende per ora le due sale Alessandro Volta e Antonio Meucci, ha lobiettivo specifico di recuperare la dimensione storica delle scienze elettriche, superando quelle impostazioni che, nel nostro Paese, assegnano ruoli culturali diversi a lettere, arti e scienze umane, da un lato, e a scienze naturali e tecnologie, dallaltro.

SITO WEB ALESSANDROVOLTA.IT. Comitato scientifico: Fabio Bevilacqua, Giulio Casati, Alberto Gigli Berzolari, Andrea Silvestri. Coordinamento: Floriana Beretta. Realizzazione: Centro di Cultura Scientifica A. Volta e Datanord Multimedia, Milano. Centro di Cultura Scientifica A. Volta. Contributo di Telecom Italia. Interamente finanziato da Telecom Italia, il Sito web ufficiale delle Celebrazioni Voltiane stato attivato da marzo 1999 agli indirizzi alessandro-volta.it e alessandrovolta.org. Esso contiene un ricco apparato informativo sulla vita e sullopera di Alessandro Volta e sulle manifestazioni del Bicentenario dellinvenzione della Pila, oltre a notizie di attualit e a una rassegna stampa relativa alle Celebrazioni Voltiane.

La grafica e il layout del sito sono stati accuratamente studiati in modo da unire lefficienza della consultazione alla chiarezza e alleleganza della presentazione.
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Il sito stato consultato nel periodo 1999-2001 da pi di 200.000 visitatori ed tuttora consultabile.

Pagine 244-246: Copertine e frames dei multimediali dellUniversit di Pavia e del Centro di Cultura Scientifica A. Volta.

PPLICAZIONI MULTIMEDIALI. Particolarnente intensa e diversificata stata, da parte di tutti i principali attori delle Celebrazioni del Bicentenario, la produzione di applicativi multimediali in formato CD-Rom e DVD-Rom. Tra questi si segnala in particolare il Comitato Nazionale, che ha inteso raccogliere in un solo cofanetto contenente quattro DVD-Rom alcuni dei pi significativi multimediali e audiovisivi realizzati.

IL MUSEO DELLUNIVERSIT DI PAVIA Per circa una cinquantina di strumenti presente anche una scheda descrittiva con indicazioni pi approfondite su costruzione e funzionamento. Per facilitare le ricerche, gli strumenti sono suddivisi per generi (Elettricit e magnetismo; Ottica; Meccanica dei solidi dei liquidi e dei gas; Rilevamento; Misure, disegno e calcolo; Termologia) e per cronologia (con intervalli di circa cinquantanni). Gli strumenti del Gabinetto di Fisica di A. Volta, oltre a essere inclusi nellindice generale, costituiscono anche, per la loro specificit, una sezione a parte. VOLTA FILOSOFO DELLA NATURA Anche per Galvani e Coulomb vengono presentate le biografie, opere scelte riguardanti le controversie, tradotte e in lingua ed edizione originale, la bibliografia, le animazioni tridimensionali e le simulazioni degli strumenti elettrici di Coulomb e le animazioni tridimensionali degli esperimenti di Galvani sullelettricit animale condotti sulle rane. Una versione Web dellopera stata messa in rete nel sito ppp.unipv.it.

LA SEZIONE DI FISICA DEL MUSEO PER LA STORIA DELLUNIVERSIT DI PAVIA, CD-ROM. Responsabili Scientifici: Giuliano Bellodi, Paolo Brenni, Lea Cardinali. Universit di Pavia. Contributo proprio. Il CD-Rom contiene il catalogo illustrato di circa 650 strumenti della Sezione di Fisica del Museo per la Storia dellUniversit. Essa consiste attualmente in due sale: il Gabinetto di Alessandro Volta, che contiene, nella ricostruzione con arredi originali, gli strumenti utilizzati o costruiti da Volta stesso, e la sala della strumentazione dellOttocento, che contiene gli strumenti costruiti o acquistati dai successori di Volta.

Di ogni strumento presentata unimmagine e sono indicati il periodo di costruzione, il nome del costruttore (se se ne ha unindicazione certa), le dimensioni e il numero di inventario. LE INVENZIONI DI VOLTA, CD-ROM. Responsabili scientifici: Fabio Bevilacqua, Lidia Falomo. Universit di Pavia. Contributo del Comitato Regione Lombardia. Dedicato alle invenzioni di Alessandro Volta, il CD-Rom presenta, per ognuno degli strumenti ideati o inventati da Volta, una scheda descrittiva, corredata da descrizioni approfondite e disegni.

Il catalogo consultabile, con ricerca semplice o incrociata, per indice alfabetico, genere, periodo.

la presentazione ipertestuale del funzionamento dello strumento con il relativo disegno; unanimazione (ancora in 3D) che lo descrive e una che ne spiega il funzionamento, questa volta in grafica bidimensionale, per sottolineare il passaggio a un livello di astrazione; unanimazione, in grafica tridimensionale, che mostra cosa accade mettendo in funzione lo strumento;

In particolare, dalla schermata relativa a ciascuno strumento possibile aprire numerose finestre che permettono di ottenere:

brevi note di Fisica da cui possibile anche accedere ad animazioni esplicative dei vari fenomeni fisici coinvolti, note di Storia, biografie e curiosit che mirano a collegare le invenzioni di Volta al contesto storico-culturale dellepoca e agli studi ed esperienze di altri scienziati coevi.

ALESSANDRO VOLTA, FILOSOFO DELLA NATURA, CD-ROM. Responsabili scientifici: Fabio Bevilacqua, Lidia Falomo. Universit di Pavia. Contributo del Comitato Regione Lombardia.
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In particolare sono stati approfonditi due momenti significativi dellattivit scientifica di Volta: la famosa controversia con Galvani, che port Volta allinvenzione della Pila, e quella con Coulomb. Tali momenti mettono in luce la profonda differenza esistente tra i programmi di ricerca dei tre scienziati, analizzati alla luce della filosofia naturale del tempo. 1799... E LA CORRENTE FU, CD-ROM. Responsabile scientifico: Gianni Bonera. Universit di Pavia. Contributo del Comitato Regione Lombardia. Si tratta di un CD-Rom nel quale stata riprodotta lomonima Mostra itinerante dallo stesso titolo realizzata in occasione delle celebrazioni (si veda pi avanti). Nel CD, oltre alla riproduzione dei pannelli della mostra, con possibilit di selezionare e ingrandire la parte grafica, riprodotto un filmato delle varie esperienze che venivano presentate durante la mostra.

Il CD-Rom dedicato alla vita e allopera dello scienziato. Esso articolato in diverse sezioni: biografia, opere scelte digitalizzate ed eventualmente tradotte; riproduzione di manoscritti particolarmente significativi; bibliografia; animazioni tridimensionali degli strumenti ideati da Volta, catalogo digitale degli strumenti utilizzati per la didattica e la ricerca facenti parte del Gabinetto di Fisica, recentemente ricostruito allinterno del Museo per la Storia dellUniversit di Pavia.

Scopo del CD di offrire agli insegnanti la possibilit di rivisitare in ogni momento con i propri studenti la mostra e utilizzarla allinterno del processo didattico. ALESSANDRO VOLTA: LO SCIENZIATO E IL SUO TEMPO, CD-ROM. Regia, sceneggiatura e testi: Federico Canobbio-Codelli, con la collaborazione di Ada Giannatelli. Realizzazione e grafica: Marco Salvatori per DNA, Milano. Redazione: Valentina Galli. Inserti filmati: Umberto Ferdinando Molteni. Centro di Cultura Scientifica A. Volta. Contributo del Comitato Nazionale e della Fondazione Banca del Monte di Lombardia.

Da ogni punto dellapplicazione sono inoltre richiamabili: una cronologia di Volta dettagliata e riccamente illustrata; una selezione di mappe che illustrano la situazione politica europea dellepoca di Volta e i principali luoghi della Lombardia in cui Volta ha operato (Como, Pavia, Milano) con immagini fisse e filmati.

Ciascuna sezione articolata in tre capitoli: Il Gabinetto di scienze, che comprende una breve sintesi dellopera scientifica di Volta e un paragrafo sul contesto scientifico contenente una rassegna cronologica delle invenzioni e scoperte e schede sui maggiori scienziati attivi nel periodo. Il giardino delle Muse, che presenta una selezione delle principali opere di arti visive, di musica e di poesia del periodo. La biblioteca, che illustra i principali momenti della vita culturale, filosofica e letteraria del periodo, con una selezione di opere fondamentali, ritratti di scrittori e intellettuali, immagini da volumi stampati.

LO SCIENZIATO E IL SUO TEMPO

Lapplicazione presenta la figura umana e scientifica di Volta nel contesto culturale e politico in cui egli visse utilizzando ipertesti, letture, immagini, musiche e filmati. Il materiale organizzato, in base a una periodizzazione storica, in tre principali sezioni: Dal Dispotismo illuminato alla Rivoluzione francese (1750-1794); Et napoleonica (1795-1814); Restaurazione (1815-1827, anno della morte di Volta).

Questa applicazione fa parte di una confezione di due CD-Rom, che comprende quello descritto qui di seguito. Di entrambi il Centro Volta ha realizzato anche le versioni in inglese, tedesco, francese e spagnolo. ALESSANDRO VOLTA: LOPERA SCIENTIFICA, CD-ROM. Regia, sceneggiatura e testi: Bruno Magatti, con la collaborazione di Federico Canobbio-Codelli, Valentina Galli, Sara Peloso, Pietro Todeschini. Realizzazione e grafica:
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Il multimediale si divide nelle seguenti sezioni: La vita di Volta: unesposizione sintetica dei principali eventi biografici di Volta, accompagnata da una biografia in chiave umoristica, raccontata con disegni animati dal cartoonist e scrittore Luca Novelli. I volti di Volta: sezione dedicata alla variegata ritrattistica di Volta, che tuttora oggetto di ricerche. Lopera di Volta: una sintesi delle tappe fondamentali del cammino scientifico del fisico comasco, arricchita da note sugli scienziati citati, da un glossario e dalle animazioni che illustrano il funzionamento degli strumenti I luoghi voltiani a Como, a partire da una mappa della citt. Al Tempio Voltiano, simbolo per eccellenza delle memorie dello scienziato, dedicata una visita virtuale. Muovendosi tra le vetrine che racchiudono gli strumenti, il visitatore pu puntare sui diversi strumenti e, per ciascuno di essi, richiamare una chiara descrizione animata del suo funzionamento. Infine, una sezione dedicata alle Celebrazioni Voltiane che si sono succedute in occasione delle principali ricorrenze della nascita.

VISITA VIRTUALE AL TEMPIO VOLTIANO

Di questo, come del precedente CD-Rom, sono state realizzate le versioni in lingua inglese, tedesca, francese e spagnola.

lo studio sul comportamento dei gas in funzione della pressione e del calore (Volta e le propriet dei gas).

la scoperta del metano e gli studi e le applicazioni sui gas (Volta e le arie infiammabili);

la controversia con Luigi Galvani in merito allelettricit animale, controversia che port Volta alla creazione della pi celebre delle sue invenzioni: la Pila (La controversia con Galvani e la Pila);

i primi contributi di Volta nel campo dellelettrologia e i suoi rapporti con gli altri scienziati che se ne sono occupati (Volta fisico elettrizzante);

Lapplicazione multimediale si divide in quattro sezioni consacrate rispettivamente a:

Marco Salvatori per DNA, Milano. Redazione: Valentina Galli. Centro di Cultura Scientifica A. Volta. Contributo del Comitato Nazionale e della Fondazione Banca del Monte di Lombardia.

VISITA VIRTUALE AL TEMPIO VOLTIANO, CD-ROM. Regia e sceneggiatura: Federico Canobbio-Codelli. Testi: Valentina Galli, Bruno Magatti, Luca Novelli, Pietro Todeschini. Realizzazione: Sara Peloso. Grafica: Diana Rovere. Coordinamento: Valentina Galli. Centro di Cultura Scientifica A. Volta. Contributo della Regione Lombardia e della Fondazione Cariplo. Edificato nel centenario della morte (1927), il Tempio Voltiano fu inaugurato nel 1928 e donato dallindustriale comasco Francesco Somaini alla citt di Como. una costruzione in stile neoclassico, opera dellarchitetto Federico Frigerio. In questo museo le scoperte e le invenzioni di Volta trovano la loro storia, rappresentata per mezzo degli apparecchi da lui inventati o congegnati, e degli strumenti da lui usati.

Di questo CD-Rom sono state prodotte anche una versione in lingua inglese (nellambito di questo stesso contributo) e la versione in lingua giapponese, riportata qui di seguito.

Lapplicazione permette a un visitatore virtuale di muoversi lungo percorsi differenti per ottenere informazioni sulla vita e sulla figura di Alessandro Volta, sulla sua opera scientifica, sui luoghi della sua citt Como che recano testimonianza della sua attivit e in particolare sullo stesso Tempio Voltiano.

VISITA VIRTUALE AL TEMPIO VOLTIANO, EDIZIONE GIAPPONESE. CD-ROM. Regia e sceneggiatura: Federico Canobbio-Codelli. Testi: Valentina Galli, Bruno Magatti, Luca Novelli, Pietro Todeschini. Realizzazione: Sara Peloso. Coordinamento delledizione giapponese: Valentina Galli. Centro di Cultura Scientifica A. Volta. Contributo del Comitato Nazionale. Del precedente CD-Rom stata prodotta, per iniziativa del Comitato Nazionale, una traduzione integrale in lingua giapponese, considerato lalto numero di visitatori di quella nazionalit registrati ogni anno al Tempio Voltiano.
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PROGETTO VOLTA: DALLA PILA ALLE CELLE A COMBUSTIBILE, CD-ROM. Regia, sceneggiatura e testi: AEM SpA Milano, Comunicazioni Esterne e Ingegneria. Realizzazione, grafica e coordinamento: Fabula, Milano. Centro di Cultura Scientifica A. Volta, con il contributo di AEM SpA, Milano. Il multimediale realizzato in collaborazione con AEM S.p.A. presenta uno degli sviluppi pi interessanti e attuali della tecnologia alla base della Pila di Volta: la cosiddetta cella a combustibile, il cui progetto dimostrativo stato realizzato da AEM nellarea di Milano Bicocca. La tecnologia della Pila a combustibile infatti unimportante evoluzione della Pila di Alessandro Volta. Dalla minima potenza delle pile voltiane del 1799 al megawatt di questo impianto, grande il percorso compiuto negli ultimi due secoli a partire dalla pila a gas (idrogeno e ossigeno) ideata nel 1839 da William Grove.

La pila a combustibile consente la produzione di energia elettrica mediante processi a elevata compatibilit ambientale. Infatti la combustione fredda cio per via elettrochimica dei gas non produce residui inquinanti e ha rendimenti elevati anche in impianti di piccole dimensioni.

Il programma presenta: limpianto AEM di Tecnocity a Milano Bicocca, terzo nel mondo e primo in Europa. In particolare viene offerta una visita virtuale allimpianto con la tecnica del Quick Time VR; una simulazione 3D del funzionamento della cella, che evidenzia i flussi energetici; una descrizione ragionata dei processi alla base del funzionamento della Pila a combustibile; una carrellata delle principali realizzazioni e degli impianti (idroelettrici e di altra natura) che fanno capo ad AEM S.p.A.

PROGETTO VOLTA

Realizzazione del Comitato Nazionale con finanziamento proprio.

MEDIATECA VOLTIANA, Cofanetto di 4 DVD-Rom contenenti una selezione di applicazioni multimediali e audiovisivi realizzati nellambito delle Celebrazioni per il Bicentenario della Pila.

Istituto Lombardo: Alessandro Volta: Edizione Nazionale delle Opere ed Epistolario; La Pila di Volta: una scintilla lunga due secoli. Le due applicazioni sono descritte rispettivamente in RICERCHE E STUDI e in MUSEI E MOSTRE. Universit di Pavia: Alessandro Volta filosofo della natura; Il Gabinetto di Fisica di Alessandro Volta e le sue invenzioni; 1799... e la corrente fu; Nuova Voltiana. Si vedano i CD-Rom sopra citati.

Centro di Cultura Scientifica A. Volta: Alessando Volta: lo scienziato e il suo tempo; Visita virtuale al Tempio Voltiano; Progetto Volta: dalla Pila alle Celle a combustibile; Alessandro Volta: lelettricit e lavvento del mondo moderno Pannelli sinottici. Per le prime tre applicazioni si rimanda agli omonimi CD-Rom descritti sopra. Lultima applicazione stata prodotta invece esclusivamente in questo formato e presenta i quattro grandi pannelli sinottici della Mostra itinerante omonima (si veda pi avanti).

Ciascun DVD-Rom corredato di un opuscolo illustrativo con la guida ai programmi. Qui di seguito sono indicati i contenuti di ciascuno di essi:

Sopra: Videata e copertina del multimediale Progetto Volta e copertina di Mediateca Voltiana.

Politecnico di Milano e Associazione Elettrotecnica ed Elettronica Italiana (AEI): La scintilla di Volta; La sala Volta Museo storico virtuale dellAEI. Si vedano, pi sopra, le sezioni FILMATI, VIDEODIFFUSIONE, INTERNET.

DIVULGAZIONE

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Relazione tenuta nella Cattedrale di Como il 26 maggio 1999 in occasione della collocazione di una targa a ricordo della presenza di Alessandro Volta alla S. Messa (cfr. p. 290).

. P GEORGE COYNE S.J.

SCIENZA

FEDE

Alessandro Volta: La science ne moffrit pas que Dieu prsent partout (Litografia di Magaud e Sirouy, Marsiglia).

Prendendo spunto da queste parole di Sua Eccellenza, vorrei fare qualche commento sul rapporto scienza e fede, ricorrendo alla storia sino ai nostri giorni. Sin dalla nascita della scienza, con i filosofi greci del V sec. a.C., e della teologia cristiana, con gli evangelisti e i padri apostolici, la scienza e la fede si sono sempre incontrate, per il bene o per il male, nella formazione della cultura umana. Sicuramente nella storia della Chiesa, questultima non ha sempre avuto ragione. E il caso Galileo non il solo dove la Chiesa avrebbe potuto agire con pi saggezza.

el marzo di questanno, nella celebrazione di una messa in memoria di Alessandro Volta, nella Chiesa Parrocchiale di Camnago Volta, Sua Eccellenza Mons. Maggiolini, nella sua omelia, fra laltro, disse: Volta non visse le dissociazioni drammatiche che talvolta si verificarono e si descrissero nel rapporto tra ragione e fede. Nel grande ricercatore, la convinzione cristiana rimane, si approfondisce e si consolida nel periodo forse pi rumoroso [si riferisce allIlluminismo] dellesaltazione della ragione e della scienza a scapito della fede, ma Volta non si sente turbato come credente.

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MANIFESTAZIONI

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Forse il pi importante fra tutti gli aspetti che caratterizzarono i primi incontri fra la scienza greca e la giovane Chiesa fu la comune credenza che il mondo avesse una certa razionalit. Per i greci ci significava che il mondo poteva essere esplorato, studiato; per i cristiani significava che il mondo contiene la razionalit impressa da Dio, le orme del Dio creatore. Inoltre i primi padri apostolici svilupparono la teologia di una razionalit innata nella persona umana, ponendola quale condizione per poter trovare Dio nelle orme divine e incarnate nella natura fisica. Tale teologia era ovviamente in perfetta armonia con le basi epistemologiche delle scienze naturali. Per tale armonia venne minacciata quando la Chiesa riconobbe unaltra sorgente epistemologica, quella della Sacra Scrittura. Che cosa succederebbe se le verit espresse dalla

Daltra parte, se ricordiamo solo i momenti storici di conflitto tra la scienza e la Chiesa, corriamo il rischio di falsificare il quadro pi completo degli scambi molto diversi e a volte fruttuosi. Nel Nuovo Testamento sono pochissimi i riferimenti alla natura fisica del mondo. E un motivo di tale silenzio si trova nel fatto che i primi cristiani, bench fossero stati assolutamente contrari alla moralit del mondo pagano del loro tempo, si trovarono molto daccordo con la presentazione greca del mondo fisico. Per esempio, furono i filosofi greci per primi a opporsi a un mondo mitologico come quello dei loro antenati, con tantissimi dei che dominavano e spiegavano i fenomeni naturali, proponendo invece di fatto un monoteismo, anche se si trattava di un monoteismo naturale, per cos dire, e non religioso, come quello della tradizione giudaico-cristiana. Quando San Paolo predic ad Atene che Dio era il creatore delluniverso, non fu una vera novit per il suo uditorio greco. Solo quando parl della resurrezione dei morti, li scandalizz.

In alto: Frontespizio del Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo di Galileo Galilei. In basso nelle due pagine : tienne-Louis Boulle, Progetto di Cenotafio a Newton, spaccato, di notte, con effetto giorno allinterno e spaccato, di giorno, con effetto notte allinterno (1783-85).

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Sacra Scrittura e quelle ricavate dalle indagini scientifiche dovessero entrare in conflitto?

Vorrei proporre una domanda: il caso Galileo fu un vero scontro, nel senso pi stretto della parola, fra scienza e fede, oppure no? Bisogna prima ricordare che il suo contesto storico fu la Riforma e la reazione della Chiesa romana alla nascita del Protestantesimo. Nel tentativo di correggere gli abusi giustamente criticati dai riformatori, la Chiesa romana cerc di applicare nel modo pi assoluto i decreti del Concilio di Trento, che termin i suoi lavori solo un anno prima della nascita di Galileo. La Chiesa, insomma, si trov in un atteggiamento difensivo. Proprio in quellepoca il mondo scientifico e anche la Chiesa stessa furono profondamente turbati dalle scoperte compiute da Galileo con il suo nuovo telescopio e annunciate nel suo Sidereus Nuncius. Ma come possibile? Montagne sulla luna, stelle innumerevoli nella Via Lattea, satelliti intorno a Giove? La cosmologia tradizionale, compresa quella ricavata dalla Sacra Scrittura, stava per crollare. Inoltre, un altro gruppo che contestava le scoperte galileiane, i Gesuiti, difensori giurati della Santa Romana Chiesa, confermarono le osservazioni di Galileo e aggiunsero unaltra scoperta sconvolgente, quella delle macchie solari. Bisognava proprio correre alla breccia e salvare quanto possibile, almeno la Sacra Scrittura,
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Le origini della scienza moderna risalgono in realt allo sviluppo del metodo sperimentale nei secoli precedenti; ma si sviluppato grazie soprattutto a Galileo e si poi perfezionato, giungendo con Newton al vero inizio della scienza moderna. Bench il caso Galileo fornisca lesempio classico del confronto/scontro tra scienza e fede, in realt radici pi profonde di questo scontro sono presenti nel tentativo compiuto da uomini come Newton di fare erroneamente leva sulla scienza moderna per stabilire le basi uniche della fede religiosa. Da tali radici, infatti, nato il divario fra fede e scienza nella forma dellateismo moderno. Cos, la scienza ha sedotto la religione. Vedremo che la tentazione di un eccessivo razionalismo scientifico torner a turbare la Chiesa. Ora per torniamo a fare qualche commento sul caso Galileo.

Facciamo un salto in avanti, al momento della nascita della scienza moderna, nei secoli XVII e XVIII. Furono proprio le grandi figure della scienza, come Newton, Galileo, Descartes, che sebbene inconsapevolmente hanno contribuito a una certa corruzione della fede religiosa, attribuendo alle indagini scientifiche le uniche basi razionali della fede stessa. Volevano affermare, per esempio, che lesistenza di Dio pu essere dimostrata cos chiaramente, con argomenti filosofici e scientifici, da poter considerare affatto secondaria e perfino superflua la prova derivata dallesperienza della fede. Newton, per esempio, prov lesistenza di Dio a partire dalla legge della gravit, che egli stesso aveva scoperto. Per lui il mondo finito e statico e, di per s, dovrebbe necessariamente condensarsi in forza delle leggi della gravit. Se non si condensa diceva perch Dio sostiene il mondo. Ecco quindi per lui una prova dellesistenza di Dio. Ovviamente, quando la prova non vale pi, si butta via anche ci che si provato, lesistenza di Dio.

BICENTENARIO

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PILA

Ci spostiamo ora ai tempi pi moderni e troviamo una Chiesa erede degli errori commessi nel passato. Come rispondere?

A mio parere, il conflitto fu pi un problema interno della Chiesa che un problema fra scienza e fede. Infatti, di fronte a Galileo la Chiesa non ha mai voluto ascoltare le evidenze scientifiche a favore della teoria copernicana e in nessuna delle loro sedute le Commissioni Cardinalizie chiamate per giudicare Galileo valutarono le evidenze scientifiche a favore della teoria copernicana. In un certo senso, ed anche molto vero, non si pu parlare di un conflitto fra scienza e fede, perch la scienza non fu mai presente al tavolo. La Chiesa fu troppo preoccupata dei propri problemi interni per poter effettivamente avviare un confronto con la scienza.

Tale fu latteggiamento della Chiesa di fronte alle scoperte di Galileo e al suo copernicanesimo. a partire da questo sottofondo che possiamo avvicinarci alla domanda come mai fu possibile una tale decisione di condanna delle teorie di Galileo e Copernico da parte dei pi alti ranghi della gerarchia ecclesiastica?. Una decisione fatale per i futuri rapporti della Chiesa di fronte al mondo della scienza. Com possibile? Bench una risposta chiara e inequivocabile non sia sinora possibile, bisogna tener conto dellatteggiamento ricordato, tenuto dalla Chiesa in quegli anni.

contro qualsiasi interpretazione privata.

Nella doppia pagina: sequenza della creazione del mondo secondo la cosmologia e la teologia medioevali (dalla Schedelsche Weltkronik, o Chronicon di Norimberga, incunabolo del 1493). SCIENZA
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Particolare di disegno di Galileo (parte della costellazione di Orione) per il Sidereus Nuncius, p. IV T. VI, c. 18 verso, da Le Opere di Galileo Galilei, Edizione Nazionale, Vol. III, Firenze 1892.

E veniamo ai nostri tempi. Da diversi discorsi dellattuale Pontefice, si pu ricavare un nuovo atteggiamento della Chiesa di fronte alla scienza, un atteggiamento di dialogo aperto. Il Santo Padre afferma chiaramente, per esempio, che la scienza non pu essere usata in modo semplicistico come base razionale per la fede religiosa, n pu essere, per sua natura, atea o in contrasto con la fede in Dio. In un suo messaggio, per commemorare il terzo centenario dei Principia di Newton, il Papa ha dichiarato: Il Cristianesimo ha in se stesso la sorgente della propria giustificazione e non pretende di fare la propria apologia appoggiandosi primariamente sulla scienza. La scienza deve dare testimonianza a

Durante i primi sessantanni del XX secolo vediamo con Papa Pio XII un risvegliarsi dellattenzione della Chiesa verso la scienza dopo un lungo periodo di antagonismo. Dotato di unottima conoscenza delle basi dellastronomia, il Papa ebbe occasione di trattare spesso di ricerche astronomiche con i Padri Gesuiti della Specola Vaticana. Per, il suo modo di intendere i risultati delle ricerche scientifiche riguardanti le origini delluniverso, lo portarono a indulgere a un certo concordismo, in quanto nei risultati della scienza egli vedeva una conferma razionale della dottrina della Creazione ricavata dalla Sacra Scrittura. Gi a quellepoca questo suo modo di ragionare diede luogo a dei commenti negativi anche da parte di scienziati molto religiosi. Fu questo un periodo di grande difficolt, che faceva ricordare, ad esempio, il razionalismo di Newton. Solo tramite lintervento di grandi scienziati come lAbb Lematre, padre della teoria dellatomo primitivo, predecessore del modello del big bang, il Papa fu dissuaso dal seguire questa tendenza, che sarebbe stata di grave pregiudizio per i rapporti fra la Chiesa e gli scienziati. Cos termin il periodo in cui la Chiesa tent ingiustamente di utilizzare risultati scientifici per motivi apologetici.

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Vorrei alla fine, un po spontaneamente, aggiungere qualche parola sulla chiusura della Commissione Galileiana. Forse saprete che nel 1981 fu stabilita una Commissione per indagare sul caso Galileo e, stando alle parole del Santo Padre, per stabilire con una profonda riflessione storica sui torti e sulle ragioni da qualsiasi parte provengano. Nel 1992 il lavoro della Commissione si chiuse e nei discorsi sia del Santo Padre sia del Cardinale Poupard, che fu il responsabile della chiusura del lavoro della Commissione, si riassume il caso Galileo con le seguenti parole: fu una tragica, mutua incomprensione. A me e agli studiosi ai quali ho chiesto un parere questa conclusione non convince. Consiste in due asserzioni. Primo, fu una

Oggi abbiamo unopportunit senza precedenti di stabilire un rapporto interattivo comune, in cui ogni disciplina conserva la propria integrit pur rimanendo radicalmente aperta alle scoperte e alle intuizioni dellaltra. Nellatteggiamento dellattuale Papa, lelemento pi nuovo lincertezza riguardo a dove condurr il dialogo fra scienza e fede. A differenza delle tendenze manifestatesi durante il pontificato di Pio XII, Giovanni Paolo II esprime oggi lestrema cautela della Chiesa nel definire la sua partecipazione al dialogo, quando afferma (e cito): Sta al futuro stabilire in quale forma questo dialogo avverr. unattesa che segue una presa di coscienza della Chiesa riguardo alla scienza dopo lunghissimi anni di incontri, a volte sconvolgenti. Latteggiamento moderno della Santa Sede un chiaro invito a una ricerca in comune.

se stessa, mentre religione e scienza possono e devono ciascuna appoggiare laltra, come dimensioni distinte della comune cultura umana. Nessuna delle due dovrebbe pretendere di essere il necessario presupposto per laltra.

Gruppo di protuberanze solari massime (cromolitografia da:Giovanni Celoria, Atlante astronomico, Hoepli,1890).

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Secondo, fu una mutua incomprensione, cio da entrambe le parti. Dalla parte di Galileo l'incomprensione consistette nel fatto che non voleva ammettere che il copernicanesimo fosse unipotesi per la quale non c'erano dimostrazioni sicure. Cera innanzitutto grandissima ambiguit nelluso della parola ipotesi, perch sin dal tempo dei greci, hypothesis significa due diverse cose. Un primo significato di ipotesi quello di un espediente matematico, che non si propone neppure di indagare la vera natura della natura, ma solo un modo di poter precisare, ad esempio, le posizioni delle stelle, le eclissi, ecc. Non una ricerca della vera natura delle cose.

tragica incomprensione nel senso greco della parola tragica, cio, che cerano mancanze da entrambe le parti ma che furono mancanze senza colpa. In realt, non fu tragica in quel senso, perch cerano dei responsabili.

Laltro significato di ipotesi quello che tutti noi scienziati oggi accettiamo; noi elaboriamo in continuazione ipotesi e modelli. Domani potrebbe essere riformulata lipotesi del big bang, ad esempio. Non abbiamo la verit acquisita e non ci vantiamo di averla; stiamo sempre ricercando la verit, la vera natura delle cose. Sono, perci, due diversi significati di ipotesi. Galileo insisteva nel

Disegni acquarellati di Galileo che illustrano (dal vero) fasi della Luna per il Sidereus Nuncius, p. IV T. VI, c. 18 verso, da Le Opere di Galileo Galilei, Edizione Nazionale, Vol. III, Firenze 1892. 254 MANIFESTAZIONI
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fatto di essere alla ricerca della verit della natura; secondo lui il copernicanesimo non era unipotesi nel primo significato della parola, un puro espediente, come del resto non credeva nemmeno Copernico. Copernico fu tradito, come noto, nel Praefatio al suo De Revolutionibus, da un autore, Osiander, che ha affermato che questo lavoro di Copernico era una mera ipotesi nel primo senso della parola, cio un espediente.

Allora, essendo uno scienziato rinomato nel mondo per la pubblicazione del Sidereus Nuncius e allo stesso tempo disponendo di indicazioni a favore del copernicanesimo, perch fu condannato? Ovvero, volgiamo la domanda in un altro senso: se la Chiesa non avesse condannato il copernicanesimo, che cosa ci sarebbe

Seconda cosa, Galileo non diceva mai di avere delle prove. Egli aveva delle indicazioni molto persuasive a favore del sistema copernicano. Senzaltro egli ha osservato satelliti che giravano attorno a Giove: se un altro pianeta nelluniverso, oltre alla Terra, aveva oggetti ruotanti attorno a esso, perch gli oggetti non potevano girare anche attorno al Sole? Osservava altres le fasi di Venere, che si spiegavano, se non in modo assoluto almeno nel modo pi semplice, nel sistema copernicano. Osserv montagne sulla Luna, macchie solari, ecc. Non aveva prove, ma indicazioni.

Corno boreale della Luna e Mare delle Crisi (cromolitografia da: Giovanni Celoria, Atlante astronomico, Hoepli,1890). SCIENZA
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Tragica, mutua incomprensione: e da parte della Chiesa il torto qual era? Il torto, secondo i discorsi menzionati, era che alcuni teologi non sapevano interpretare la Sacra Scrittura, alcuni teologi non identificati e non identificabili. Nessuna menzione della Congregazione dellInquisizione, della Congregazione dellIndice, di Papa Pio V di Papa Urbano VIII e degli Ordini responsabili della , condanna. Onestamente dico questo perch, nel riportare ai nostri giorni la storia dellincontro, dei rapporti fra scienza e fede, biso-

stato di male, sia per la Chiesa, sia per Galileo, sia per la scienza? Insomma, Galileo cercava proprio questo, che la Chiesa non facesse niente, che la Chiesa a quei tempi stesse zitta sulla teoria copernicana, perch i tempi non erano maturi n per quanto riguardava la scienza n per quanto atteneva alla teologia. Cio, in una situazione in cui le conclusioni non sono mature, n da parte della teologia n da parte della scienza, perch insistere a parlare, perch non stare zitti e lasciare maturare la situazione? questa la domanda che faccio.

Luce zodiacale vista dalle savane del Messico (cromolitografia da: Giovanni Celoria, Atlante astronomico, Hoepli,1890). 256 MANIFESTAZIONI
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gna essere onesti. E io vedo ancora aperto il caso Galileo. Il Santo Padre voleva tanto risolvere il cosiddetto mito di Galileo. Secondo me e secondo la maggior parte dei miei colleghi, studiosi storici della scienza, il caso non fu risolto dalla Commissione Galileiana. Possiamo augurarci nel prossimo futuro ancora dei dialoghi fra scienza e fede, anche sul caso Galileo. Volevo chiedere una cosa, riguardo alla Commissione istituita per la revisione del caso Galileo. accaduto per questa Commissione qualcosa di simile a quello che Lei dice essere accaduto per il caso Galileo (pure se pi in piccolo, immagino) e cio che la Commissione sia stata allora costretta a concludere in un certo modo, mentre ancora non era sufficientemente maturata la conclusione? in questo senso che lei si pronunciava per lidea che il caso Galileo non sia veramente chiuso?
NTERLOCUTORE DEL PUBBLICO:

Pioggia di stelle cadenti vista nellAmerica settentrionale nella notte dal 12 al 13 Novembre, 1833 (cromolitografia da: Giovanni Celoria, Atlante astronomico, Hoepli,1890). SCIENZA
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La scienza va sempre avanti cos; gli scienziati non sono modesti ma la scienza stessa modesta di natura, siamo ignoranti pi che sapienti. Per esempio, la cosmologia moderna si dichiara su tante cose, ma il 90% della massa delluniverso non sappiamo che cosa sia. Allora, pi ignoranti di cos difficile immaginare. Dico questo solo per dire che di fronte alla scienza bisogna interpretare bene la scienza e gli scienziati in tutte le epoche. Anche Galileo, ovviamente, era una persona difficile in molte cose; ma daltra parte non si dichiarava mai onnisciente, non diceva mai che il copernicanesimo era la verit assoluta. E si accusato di quellatteggiamento (almeno, stando alla chiusura dei lavori della Commissione) e cio che il copernicanesimo era unipotesi e lui non aveva le prove. Accusarlo di essere un traditore della stessa scienza moderna proprio ingiusto, non risponde alla verit storica. per quei motivi che il caso ancora aperto.
Sopra: La stella della costellazione della Colomba, a cui stato attribuito in occasione delle Celebrazioni per il 250 anniversario della nascita (cfr. p. 304) il nome di Alessandro Volta. Sotto: Lastronomo Padre George Coyne S.J., Direttore della Specola Vaticana, autore di questa relazione. Accanto: Pagina autografa di Galileo, frammento attinente il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo (da Le Opere di Galileo Galilei, Edizione Nazionale, Vol. VII, Firenze 1897).

ADRE COYNE: S, ci che dice vero. Cio, il caso non chiuso, perch per me la Chiesa sinora non ha indagato sino in fondo n i motivi teologici n quelli scientifici, per il contrasto di quellepoca. Non andata sino in fondo ai motivi per nessuna delle parti. Ha male interpretato Galileo, che stato accusato di aver tradito il proprio metodo della moderna scienza, di cui egli era uno dei fondatori, mentre non vero. Galileo non diceva di avere la verit, non diceva che il copernicanesimo era lunico modello per tutto il futuro; diceva che era lipotesi migliore per spiegare le sue osservazioni.

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Nebulosa di Andromeda, vista attraverso un cannocchiale potente (cromolitografia da: Giovanni Celoria, Atlante astronomico, Hoepli,1890). SCIENZA
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UOVE STRUTTURE MUSEALI. Limpostazione distribuita e diffusa del Programma delle Celebrazioni per il Bicentenario dellinvenzione della Pila ha fatto s che gli interventi relativi a infrastrutture ed edifici si siano limitati alle opere di restauro e ristrutturazione (per i quali si rimanda alle pp. 283-284) ovvero di risistemazione di collezioni e laboratori, come documentato sia dalla presente sezione sia dagli studi preparatori e dalle pubblicazioni relative sopra riportati. Un discorso a parte merita il progetto di Museo della Scienza Elettrica, per il quale si sono mobilitati tra gli altri lUniversit di Pavia, la Regione Lombardia e lENEL e al quale stata dedicata la Mostra di cui a pag. 277.

Contributo del Comitato Regione Lombardia.


In questa pagina e a fronte: Strumenti voltiani sulla scrivania di Volta. In basso: Nuovo allestimento del Gabinetto di Fisica di Volta allUniversit di Pavia.

IL GABINETTO FISICO DI VOLTA. Universit di Pavia. Progetto Scientifico: Gianni Bonera, Giuliano Bellodi, Universit di Pavia; Paolo Brenni, CNR Firenze. Progetto dellimmagine: Renato Sorrentini, Enrico Valeriani.

Alessandro Volta ha condotto la maggior parte della sua attivit didattica e di ricerca presso lUniversit di Pavia. Nel Museo per la Storia dellUniversit si trovano ancora moltissimi esemplari degli strumenti realizzati ovvero utilizzati dallo scienziato. In occasione delle Celebrazioni stata allestita una nuova sala del Museo a lui intitolata, nella quale tali strumenti sono ora raccolti insieme ad altri cimeli voltiani.

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Di ogni strumento indicato, oltre alla provenienza e alle caratteristiche tecniche, il funzionamento e lutilizzo, in alcuni casi mediante unanimazione virtuale.

La maggior parte della strumentazione disponibile riguarda materiale di tipo didattico, mentre gli strumenti che Volta utilizzava specificamente per le ricerche scientifiche sono in numero minore; infatti, la maggior parte di quelli conservati dallUniversit andarono distrutti nell'incendio che funest la mostra di Como del 1899.

Nella sala, in un contesto espositivo originale, realizzato con suppellettili appartenenti allo scienziato (sedia, scrivania, tavolo di lavoro, alcuni armadi), sono stati sistemati gli strumenti del Gabinetto Fisico allestito a partire dal 1780, come risulta dagli inventari recentemente reperiti. Dei pi di 700 strumenti, che Volta acquist durante i sui viaggi in Europa o fece costruire su sua indicazione dal fedele tecnico, labate Re, ne sono rimasti, presso il Museo per la Storia dellUniversit e il Liceo Classico U. Foscolo di Pavia, poco pi di 150.

La strumentazione informatica a disposizione presso lannessa Sala multimediale (si veda la successiva presentazione) consente inoltre al visitatore, esperto o semplice curioso, di collegarsi via Internet a Musei, Biblioteche (ad es., al MIT di Boston conservata la biblioteca di Volta) e banche dati in grado di soddisfare interessi culturali specifici e curiosit . LA NUOVA SALA DEL MUSEO PER LA STORIA DELLUNIVERSIT DI PAVIA DEDICASTRUMENTAZIONE DELLOTTOCENTO. Universit di Pavia. Progetto Scientifico: Gianni Bonera, Giuliano Bellodi, Universit di Pavia; Paolo Brenni, CNR Firenze. Progetto dellimmagine: Renato Sorrentini, Enrico Valeriani.
TA ALLA

Contributo del Comitato Regione Lombardia.

I successori di Volta alla Direzione del Gabinetto fisico dell'Universit di Pavia che operarono nel XIX secolo (Configliachi fino al 1842, Belli
LAula Volta allUniversit di Pavia.

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DEL LABORATORIO GATTONI Poich nulla rimasto delloriginario gabinetto Gattoni, nella ricostruzione degli strumenti stato seguito fedelmente il modello di un gabinetto scientifico come ci viene descritto nei classici testi di fisica sperimentale del Settecento. sicuramente verso la seconda met del Seicento che nascono con laffermazione delle nuove dottrine della scienza i primi gabinetti scientifici, ma comunque nel diciottesimo secolo che si ha la loro diffusione capillare. La filosofia naturale spiegata attraverso gli strumenti diviene nelle classi nobili un costoso passatempo alla moda, nelle accademie scientifiche, nelle universit e nei collegi dei Gesuiti un importante veicolo di ricerca, nei gabinetti privati di dilettanti facoltosi a volte un modello di emulazione sociale, altre volte, come nel caso del canonico Gattoni, un sincero campo di interesse e di progresso intellettuale. Il giovane ecclesiastico (ha 25 anni nel 1765) sente istintivamente che lesercizio della ragione trova il suo cammino pi fertile lungo la via della scienza.

LIDEA

fino al 1860, Cantoni fino al 1893 e Bartoli fin quasi alla fine del secolo) arricchirono la collezione di strumenti scientifici del Gabinetto acquistando prodotti dei pi noti costruttori italiani e stranieri (da Dell'Acqua a Tecnomasio, da Porro a Salmoiraghi a Duboscq a Siemens a Ruhmkorff ad Alvergniat a Hartmann) o facendo costruire apparecchi da artigiani locali su loro progetto. Si arriv cos nei primi anni del secolo successivo a una raccolta di oltre duemila strumenti rappresentativi di tutte le branche della fisica, alcuni utilizzati per la ricerca, altri per la didattica, la met dei quali arrivata fino ai giorni nostri. Alcuni di questi sono pezzi unici (come il motore magneto-elettrico di Belli, l'interruttore di Bartoli-Felici) o preziose rarit (come il grande generatore elettrostatico di Winter o la macchina doppia magneto- e dinamoelettrica).

La sala stata inaugurata il 20 marzo 2000 in occasione della cerimonia pavese di chiusura dell'anno voltiano. La sala, come tutto il Museo per la Storia dell'Universit di Pavia, ora aperta al pubblico (tel. 0382 29724).

Gli strumenti, in gran parte alloggiati negli armadi originali del Gabinetto, sono stati sistemati in una grande sala adiacente al Gabinetto di Volta, sono stati illustrati e descritti in un inventario disponibile in CD-ROM e in Internet, e di alcuni stata preparata una accattivante animazione virtuale in grado di spiegarne il funzionamento anche a non esperti.

Il canonico Giulio Cesare Gattoni e copertina del Catalogo del nuovo Laboratorio Gattoni, realizzato a Como dal Centro di Cultura Scientifica A. Volta. A fronte: Tre vedute del Laboratorio Gattoni.

DIDATTICA DI OGGI.

Contributo del Comitato Regione Lombardia e della Fondazione Cariplo.

LABORATORIO GATTONI, UN GABINETTO DI SCIENZE DEL XVIII SECOLO PER LA Ricostruzione ideale di un Gabinetto di scienze dellepoca di Volta, Centro di Cultura Scientifica A. Volta. Gruppo di lavoro: Emilio Borchi, Federico Canobbio-Codelli, Aurelia Fornaro, Valentina Galli, Renzo Macii, Bruno Magatti, Ferdinando Tealdi, Pietro Todeschini. Progetto architettonico: Rosalba Giani. Coordinamento della produzione artigianale degli strumenti: Emilio Borchi (Universit di Firenze), Renzo Macii (INFN, Firenze)

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2000. Testi a cura di Aurelia Fornaro, Bruno Magatti, Ferdinando Tealdi, Pietro Todeschini. Progetto grafico di Antonio Ingrassia con Valentina Galli. Fotografie di Daniela Ray. Redazione a cura di Valentina Galli. Volume realizzato nellambito del Progetto Science Centre, con il contributo del Comitato Regione Lombardia. Il 2 giugno 1999 in Villa Erba a Cernobbio (Como), nellambito della cerimonia del LIII anniversario della fondazione della Repubblica, stata presentata in anteprima la ricostruzione ideale del gabinetto scientifico di Giulio Cesare Gattoni, dove Alessandro Volta pot effettuare le prime sperimentazioni.

DIDATTICA DI OGGI. CATALOGO. Centro di Cultura Scientifica A. Volta, Como,

LABORATORIO GATTONI, UN

GABINETTO DI SCIENZE DEL XVIII SECOLO PER LA

Il Laboratorio stato esposto a Milano, al centro dellOttagono della Galleria Vittorio Emanuele dal 20 al 22 marzo 2000 in occasione del Bicentenario della comunicazione di Volta al Presidente della Royal Society di Londra circa linvenzione della Pila e a Torino, alla Mostra Experimenta, nel periodo luglio-ottobre 2000. GLI STRUMENTI

La struttura, concepita in forma di allestimento facilmente trasportabile, a disposizione delle scuole, che vi possono esercitare attivit di didattica integrativa mediante luso interattivo degli strumenti esposti.

La struttura richiama quella dellomonima torre pentagonale della cinta muraria di Como, dove il canonico Gattoni allest un laboratorio di fisica ben attrezzato e un osservatorio meteorologico. Essa ospita una trentina di strumenti di fisica, ricostruiti con materiali originali sui modelli settecenteschi e perfettamente funzionanti.

Forse non comprende del tutto i risvolti tecnici delle nuove teorie, ma si rende conto che per quella via si pu afferrare il linguaggio della natura. Perci utilizza i suoi averi per costruire un gabinetto di strumenti scientifici e non esita a offrirne luso allamico fraterno. Del giovane Alessandro intuisce la passione interiore, lo sforzo continuo e fermamente voluto, lansia di creare nuove idee da quegli oggetti di legno, di vetro, di ottone e avorio, attraverso i quali la realt fisica diventa conoscenza simbolica, regolata da un ordine immutabile, la legge naturale. Emilio Borchi Universit degli Studi di Firenze

Il Gabinetto della Torre Gattoni un tipico laboratorio di fisica della seconda met del Settecento, modellato in parte sulla figura di Alessandro Volta e sulla sua attivit di ricerca. In esso quindi si trovano gli strumenti pi diffusi dellepoca, suddivisi nelle sezioni di meccanica, pneumatica, acustica, meteo-

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Ciascun apparecchio stato ricostruito adoperando per lo pi (a eccezione dellavorio) materiali con i quali venivano eseguiti gli strumenti verso la fine del Settecento (legno, ottone, ferro, vetro, rame). Il modello a cui il gruppo di artigiani guidato da Emilio Borchi e Renzo Macii si ispirato quello dello Art des expriences... di Jean-Antoine Nollet e la Description et usage dun cabinet... di Sigaud de la Fond.

rologia, ottica ed elettrostatica e magnetoscopica. Si ritrovano inoltre alcuni tra i pi significativi strumenti realizzati dal Volta e da lui sicuramente adoperati nel laboratorio del canonico Gattoni.

Accanto a essi i non pochi strumenti voltiani mostrano il percorso dello scienziato comasco verso la rappresentazione e la misura delle grandezze elettriche (elettroforo, elettrometro a condensatore, elettrometro assoluto), nello sviluppo della teoria del contatto dei conduttori di prima e di seconda specie (pila a colonna, pila a corona di tazze), e la determinazione delle propriet dei gas in funzione della temperatura (apparecchio per la dilatazione dei vapori). IL CANONICO GIULIO CESARE GATTONI

Oltre agli apparecchi pi tradizionali della meccanica dei solidi e dei fluidi e dellottica geometrica (ad esempio il banco ottico), che in parte provengono dalla scienza antica e medioevale, nel Gabinetto sono presenti gli strumenti pi recenti: i termometri meteorologici e ligrometro di Saussure, a segno dellattualit degli studi di meteorologia, la macchina elettrostatica, gli elettroscopi e la bottiglia di Leida, che illustrano il nascente settore dellelettricit.

Nato a Como il 12 marzo 1741, di poco pi anziano di Volta, intesse con lui unintensa amicizia. Gli apre la propria casa e il laboratorio che nel 1764 instaura nella torre confinante con la propria abitazione. Nel 1768 vi innalza un parafulmine: probabilmente il primo in Italia. Grazie allamicizia con Volta, fu lo stesso Gattoni a comunicare a padre Gerolamo Bonesi la mancata vocazione del fisico comasco al sacerdozio.

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OSTRE TEMPORANEE E ITINERANTI. Limpegno dei Comitati Voltiani sia quello Nazionale sia quello della Regione Lombardia e i Comitati promotori di Como e di Pavia si manifestato con particolare evidenza e rilievo nellorganizzazione di Mostre temporanee e itineranti, che hanno attirato centinaia di migliaia di visitatori in tutto il mondo per un periodo che va dai primi mesi del 1999 a tutto il 2000 e oltre. Le pagine che seguono possono dare solo unimmagine limitata della variet e della qualit delle manifestazioni. Un momento significativo stata la partecipazione a EXPO 2000 a Hannover allinterno del Padiglione Italia, che nellarco di un quadrimestre ha visto circa 8 milioni di visitatori. Inoltre merita sottolineare la partecipazione del Comitato Nazionale alla Mostra itinerante su Volta e Galvani, promossa dal Comitato Nazionale per il Bicentenario della morte di Luigi Galvani.

LA PILA DI VOLTA: UNA SCINTILLA LUNGA DUE SECOLI. Mostra di cimeli per il bicentenario dellinvenzione. Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere, Palazzo Landriani, Milano, 15 aprile 15 maggio 1999. Mostra a cura di Alberto Gigli Berzolari, Giulio Tagliaferri, Amedeo Bellini, Giuliano Bellodi, Adele Bianchi Robbiati, Rita Brunetti, Edoardo Rovida. Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere. Contributo del Comitato Regione Lombardia, della Fondazione Cariplo e di AEM SpA. La Mostra ha voluto proporre allattenzione del pubblico un percorso nelle vicende attraverso cui Volta giunto alla realizzazione del suo strabiliante apparecchio. LIstituto ha almeno due titoli specifici per dare il suo contributo alle attuali celebrazioni. Uno che Volta fu membro dellIstituto dalla fondazione, laltro che lIstituto custodisce in una apposita sala una importante raccolta di manoscritti voltiani. Proprio far conoscere lesistenza di questo prezioso materiale uno degli scopi che la mostra si proposta: poich, se vero che le opere di Volta, le sue lettere e altre carte autografe sono state trascritte nelle rispettive edizioni nazionali, indubbio che i manoscritti, mettendo il loro autore in diret(dalla Presentazione di Giulio Tagliaferri, Universit degli Studi di Milano)

Pagina a fronte: Lesposizione del Laboratorio Gattoni in Galleria Vittorio Emanuele a Milano; in questa pagina: in alto, il Premio Nobel Ben Mottelson (al centro) in visita al Laboratorio e alcuni strumenti del Laboratorio.

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to rapporto con lo studioso, forniscono a questultimo informazioni e segnali che vengono perduti nelle trascrizioni, per accurate che siano.

Con il proposito di aiutare il visitatore a collocare mentalmente linvenzione della Pila nel quadro pi ampio del processo innovativo intrapreso dal Volta, delle circostanze storiche e culturali che incontr, e delle enormi prospettive che si presentarono al termine di quel cammino, la mostra dellIstituto Lombardo stata ordinata seguendo leffettiva progressione della vita e delle opere di Volta.

Copertina del Catalogo Electa della Mostra La Pila di Volta. Una scintilla lunga due secoli.

Percorrendo le sale dellesposizione si trovano le informazioni sulla biografia di Volta; e poi quelle sui suoi primi anni di Fisica e sui primi successi scientifici, sullattivit di insegnante e sui viaggi in Europa. Seguono le notizie sulla vita dellUniversit di Pavia e sugli onori tributati al Volta in Italia e allestero. Le sale successive sono dedicate a illustrare le scoperte di Volta sia nel campo dellelettricismo sia in altri campi. La rassegna dellattivit voltiana prosegue con lillustrazione della massima conquista scientifica del Volta la Pila elettrica e si conclude con la notizia dellimmediata accettazione del suo geniale strumento da parte della comunit scientifica internazionale.
PRESSO LISTITUTO

LE

COLLEZIONI DEI MANOSCRITTI VOLTIANI

Mentre per il periodo precedente il 1899 si rimanda allintervento di Adele Bianchi Robbiati I MANOSCRITTI DEL CARTELLARIO VOLTIANO CONSERVATI PRESSO LISTITUTO LOMBARDO (si veda pp. 189-90), si illustrano qui le vicende successive, che interessano parte dei materiali documentali esposti. Nel 1899 per le solenni celebrazioni del primo centenario dellinvenzione della Pila lIstituto invia allesposizione di Como alcuni strumenti del gabinetto privato di Volta, ma nessun manoscritto per lopposizione ferma soprattutto del segretario della classe di Scienze Matematiche e Naturali, Rinaldo Ferrini. L8 luglio un furioso incendio distrugge la maggior parte degli strumenti. Il 15 febbraio 1900 lIstituto non si oppone allistanza che il Municipio di Como intende presentare al Ministero

LOMBARDO

DAL

1899

A OGGI

Due immagini del pubblico dei visitatori alla Mostra dellIstituto Lombardo.

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LIstituto interviene ancora per la salvaguardia delle lettere di propriet della discendente Maria Volta e per il generoso interessamento delle famiglie Volta e Somigliana, con atto steso dallavvocato Giunio Martino, le carte della Raccolta Maria Volta vengono donate allIstituto Lombardo. LIstituto conserva anche il materiale della Raccolta Fratelli Volta lasciato in deposito da Luigi Volta, deposito poi rinnovato dagli eredi. Recentemente lIstituto, su segnalazione della Soprintendenza archivistica, ha acquistato, per sottrarle alla speculazione del mercato antiquario, due patenti di nobilt della famiglia Volta risalenti al 1698. Le carte manoscritte, conservate allIstituto Lombardo e che costituiscono la maggior parte dellarchivio personale di Volta, sono circa seimila. MOSTRA DI VEICOLI ELETTRICI. Como, Piazza Cavour, 5 11 maggio 1999. Amministrazione Provinciale di Como, Comune di Mendrisio, Consorzio Vel (Veicoli Elettrici Leggeri).

della Pubblica Istruzione perch siano conservati nel Museo civico di quella citt sia gli avanzi dei cimeli sia gli apparecchi rimasti presso lIstituto. Lonorevole Paolo Carcano, ministro del Tesoro, nel 1909, incarica lAccademia dei Lincei e lIstituto Lombardo di curare e dirigere ledizione nazionale delle opere di Volta, che giunger a completamento tra il 1918 e il 1976.

Esposizione di vetture elettriche organizzata a margine del Convegno Una Volta era domani (cfr. 227). Vi hanno partecipato una quarantina di vetture adibite al trasporto pubblico, privato e commerciale, a due, tre e quattro ruote. 1799... E LA CORRENTE FU: DUECENTO ANNI DELLA PILA DI VOLTA, Mostra itinerante in Italia. Responsabile Scientifico: Gianni Bonera. CATALOGO a cura dellUniversit di Pavia e di Euresis (Associazione per la promozio-

Sopra: Locandina della Mostra 1799 ... e la corrente fu. Sotto: Inaugurazione della Mostra a Pavia, alla presenza della contessa Piera Volta e due vedute dinsieme dei pannelli e degli strumenti.

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[] Da domani i visitatori della mostra dedicata al bicentenario della Pila (Milano, Palazzo delle Stelline) potranno concedersi le stesse emozioni dei primi sperimentatori del teatro delle meraviglie messo in scena da Volta e dagli altri fisici elettrizzanti. La novit della Mostra lenfasi posta su quella che sul finire del Settecento si chiamava appunto filosofia sperimentale. La scelta di mettere a disposizione veri e propri banchi per esperimenti, in modo che il visitatore possa non solo vedere, ma anche toccare con mano il lavoro dello scienziato, risponde proprio a quellidea di sapere pubblico e controllabile, in cui lintuizione teorica e la pratica tecnica si sostengono a vicenda, che sin dalla nascita contraddistingue la scienza moderna. Con modestia Volta dichiarava di non aver trovato una forza del tutto sconosciuta. Il secolo dei Lumi, infatti, aveva civettato con lelettricit: approntando i primi condensatori ci si era anche dilettati a elettrizzare persino gli esseri umani, discettando se elettrizzassero meglio i gentiluomini o le signore o magari pi le bionde delle brune. Giulio Giorello, Corriere della Sera, 3 ottobre 1999

1799...E LA CORRENTE FU

ne e lo sviluppo della cultura e del lavoro scientifico). Grafica di Multimedia-Mission. Stampa a cura della Scuola grafica salesiana, Milano. La Mostra stata presentata alla XX edizione del Meeting per lamicizia fra i popoli, Rimini, Agosto 1999. Universit di Pavia. Contributo del Comitato Regione Lombardia e del Comitato Pavese. La mostra, a carattere divulgativo ha cercato di far conoscere soprattutto agli studenti delle scuole medie la figura e lopera di Volta. Nellillustrare la vita e le opere del grande scienziato comasco, la mostra fa rivivere al visitatore le varie tappe che hanno condotto Volta, dalle prime osservazioni e riflessioni sulla natura dellelettricit, alla realizzazione della Pila, mettendo quindi in luce le enormi conseguenze da essa avute sul progresso tecnologico e, in sostanza, sulla nostra vita di tutti i giorni.

Il percorso della mostra articolato in cinque sezioni per un totale di 41 poster a colori di 1 m per 1 m: 1) La vita di Volta; 2) Le esperienze e le ipotesi sullelettricit precedenti Volta; 3) Gli studi che hanno condotto lo scienziato comasco dalle prime esperienze alla realizzazione della Pila e alle sue altre numerose, anche se meno note, invenzioni; 4) La controversia con Galvani; 5) Leredit di Volta, cio le grandi realizzazioni della scienza e della tecnologia che hanno via via elettrizzato il mondo. Arricchiscono la mostra quattro stazioni interattive nelle quali vengono riprodotte, con materiale appositamente realizzato, su modello delle apparecchiature originali dellepoca, esperienze relative alle sezioni 2-5, e nelle quali il visitatore pu cimentarsi con le prime macchine elettrostatiche, con lelettroforo di Volta, con la Pila e infine con i diversi effetti della corrente.

Un aspetto che si voluto particolarmente enfatizzare la curiosit, la passione e lo stupore che non hanno mai abbandonato Volta nella sua lunga e feconda attivit di ricerca. Ma, come scrisse Giovanni Polvani al termine della sua monografia dedicata allo scienziato comasco .la ricerca delle leggi naturali non leg la mente di lui alla materia, ma anzi gli rese pi facile sentire la voce dellEssere primo, immutabile, necessario, che potentemente lo chiamava a s. Ai visitatori stato distribuito un catalogo a colori riproducente i poster della mostra. Inoltre a completamento della mostra stato realizzato il volume divulgativo (G. Bonera, P Vanzan, Alessandro Volta: luomo, lo . scienziato, il credente, cfr. p. 219) per meglio illustrare luomo, lo scienziato e il suo ruolo nello sviluppo della scienza dellOttocento.

Edizione di Rimini della Mostra 1799... e la corrente fu.

La mostra stata presentata in anteprima al Meeting per lAmicizia tra i popoli (Rimini, agosto 1999) dove ha riscosso un pi che lusinghiero successo di pubblico (pi di 200 visite guidate a gruppi di 20-25 visitatori) e di stampa. La mostra stata quindi presentata ufficialmente a Milano presso la Fondazione Stelline (5-26 ottobre 1999). Anche in questo caso la partecipazione stata molto numerosa (76 classi di Milano e dintorni) e la critica molto favorevole e lusinghiera. La mostra stata successivamente richiesta da varie scuole e/o associazioni in molte citt dItalia e ha continuato il suo giro per tutto il 2001.

Si provveduto a realizzare un filmato in cui vengono presentate le varie esperienze. Inoltre stato realizzato un CD-Rom dellintera mostra, comprensivo del filmato, distribuito nelle scuole.
268 MANIFESTAZIONI
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Nelle varie sedi si sempre cercato di dare assistenza tecnica e si sono tenuti seminari introduttivi. In molti casi stato possibile realizzare anche le stazioni sperimentali, con visite guidate da parte di personale (studenti universitari) qualificato.

BICENTENARIO

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LA STRUMENTAZIONE ELETTRICA DELL800, MOSTRA. Salone Teresiano, Pavia, 6 settembre 3 ottobre 1999. Responsabili Scientifici: Giuliano Bellodi (Universit di Pavia), Paolo Brenni (Museo per la storia della Scienza, Firenze). Universit di Pavia. Contributo del Comitato Regione Lombardia La mostra, realizzata a cura del Museo per la Storia dellUniversit di Pavia e della Biblioteca Universitaria, ha illustrato gli sviluppi che nel campo dellelettricit sono stati resi possibili dallinvenzione della Pila, sia sul piano tecnico sia su quello teorico. Sono stati esposti circa sessanta strumenti appartenenti al Museo per la Storia dellUniversit di Pavia e molte pubblicazioni a stampa della Biblioteca Universitaria, relativi a diversi settori scientifici: dalla misura della corrente elettrica alle sue applicazioni (telegrafo, telefono, ecc.); dai motori elettrici allinduzione elettromagnetica; dalla storia dellelettricit ai manuali pratici di elettrotecnica. Ha arricchito e completato la mostra la possibilit offerta al visitatore di utilizzare diverse postazioni multimediali. PARTECIPAZIONE A UNIVERSI PARALLELI, Trasmissione in diretta Rai Milano presso lo SMAU, Fiera, 30 settembre 1999. Telecom Italia, con la partecipazione del Centro di Cultura Scientifica A. Volta e dellUniversit di Pavia. La pi importante manifestazione fieristica italiana nel campo delle tecnologie dellinformazione e delle telecomunicazioni, lo SMAU, ha dedicato ampio spazio al Bicentenario della Pila, ospitando presso la Fiera di Milano un percorso espositivo sulle tecnologie che hanno preso lavvio dalla Pila di Volta e dando vita a una serie di videoconferenze con le sedi dellUniversit di Pavia e del Centro di Cultura Scientifica A. Volta. Vi hanno partecipato, tra gli altri, i professori Fabio Bevilacqua, Gianni Bonera, Giulio Casati e Luigi Dadda. LA RIVOLUZIONE ELETTRICA: IL MITO, LA SCIENZA, LINDUSTRIA, LA SOCIET. MOSTRA. Palazzo della Triennale, Milano, 10 novembre 1999 9 gennaio 2000. ENEL, in collaborazione con Associazione Elettrotecnica ed Elettronica Italiana (AEI), Centro sulla storia dellimpresa e dellinnovazione Milano, Centro studi per la documentazione storica ed economica dellimpresa Roma. ENEL SpA, contributo proprio. La Mostra ha presentato un percorso espositivo e didattico articolato in quattro sezioni: - Il mito elettrico: dallantichit al XVIII secolo, le prime osservazioni dei fenomeni elettrici.

Locandine e pannello delle Mostre descritte a lato.

- La scienza: linvenzione della Pila e il successivo straordinario sviluppo dellelettrologia, dallelettromagnetismo allelettromeccanica, al telefono.

- Lindustria elettrica: dalla corrente alternata agli impianti idroelettrici, termonucleari e di sfruttamento delle energie alternative. Il sistema della distribuzione. - La societ elettrica: la luce elettrica, gli elettrodomestici, i trasporti, lelettronica, linformatica, le telecomunicazioni.
E

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MOSTRE

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Europa e Stati Uniti - Los Angeles, 721/05/1999 (R. Piovano, C. Pellegrini) - Bucharest, 25/05/1999 (V. Grasso, Suciu) - New York, 9-23/09/1999 (S. Alberini, A. Contestabile, G. Lanza-Tomasi) - Stoccolma, 9-11/09/1999 (W. Tega, R. Simili) - Madrid, 28/11 8/12/2001 (A. Guerrini, J. Aguilar Peris, E. Berra, G. Giacomelli, G. Bonera, A. Casoni) America Latina (G. Bonera, G. Giacomelli, H. Bilokon, L. De Angelis, P. A. Petracco, A. Pieri, E. Porsia, G. Bartolucci, C. De Pauli, G. Alaimo, G. Garcia-Canal, C. von Reichenbuch, S. Bercia, F. Baratti, L. Fregonese, S. Cecchini, O. Saavedra, M. Palestini, E. Hamburger) - Rio de Janeiro, 6 27/04/2000 - Belo Horizonte, 14 28/04/2000 - Buenos Aires, 4 14/05/2000 - Cordoba, 22 31/05/2000 - La Plata, 5 15/06/2000 - La Paz, 24/07 8/08/2000 - Sao Paulo, 8/08- 3/11/2000

LE TAPPE DELLA MOSTRA GALVANI-VOLTA

Iniziativa e contributi del Comitato Nazionale Galvani e del Comitato Nazionale Voltiano.

ITINERANTE.

LEREDIT

DI GALVANI E VOLTA NELLA SCIENZA CONTEMPORANEA, MOSTRA Istituti italiani di cultura allestero, 1999-2001.

Nelloccasione dei bicentenari della morte di Luigi Galvani e dellinvenzione della Pila da parte di Alessandro Volta, i Comitati Nazionali per le Celebrazioni Galvaniane e Voltiane in accordo con il Ministero degli Affari Esteri, gli Istituti Italiani di Cultura allestero, alcune Universit e Accademie di diversi Paesi, hanno concordato un programma di iniziative per illustrare le origini dell'elettricit, limportanza dei due scienziati italiani e linfluenza da essi esercitata sulla ricerca fisica, biologica e medica. Queste iniziative prevedevano una Mostra viaggiante, seminari e attivit di divulgazione scientifica. La Mostra stata concepita come un breve percorso storico-scientifico: dalle prime esperienze e scoperte dei due scienziati, attraverso la disputa teoretica che gli stessi provocarono in seno al mondo scientifico del tempo, fino alle pi recenti ricerche e applicazioni nella fisica e nella biomedicina. Nelle sedi dell'America del Nord, pur dando spazio agli argomenti storici, sono state privilegiate le attivit di ricerca avanzata, mentre nelle sedi europee si dato maggior risalto alla storia e alla filosofia della scienza. In alcuni Istituti Italiani di Cultura si sono tenute solo iniziative a carattere seminariale e divulgativo, con particolare attenzione alle comunit italiane locali.

Ulteriori tappe - Oujda, Morocco, 20/03 6/04/ 2001 (H. Dekhissi, J. Derkaoui, G. Giacomelli, A. Casoni) - Melbourne (Australia), Estate 2001 (L. Fregonese)

ALESSANDRO VOLTA: LELETTRICIT E LAVVENTO DEL MONDO MODERNO, MOSTRA ITINERANTE IN ITALIA E ALLESTERO. Comitato scientifico: Gianni Bonera (Universit di Pavia), Giulio Casati (Centro di Cultura Scientifica A. Volta), Alberto Gigli Berzolari (Universit di Pavia), Marco Somalvico (Politecnico di Milano). Curatore della Mostra: Federico Canobbio-Codelli (Centro di Cultura Scientifica A. Volta). Gruppo di Progetto: Federico Canobbio-Codelli, Valentina Galli, Bruno Ma gatti, Sara Peloso, Pietro Todeschini. Progetto grafico e advertising: Antonio Ingrassia per Grafica Nike, Bollate (Milano). Redazione: Valentina Galli. Coordinamento operativo: Elena Martinelli. Della Mostra sono state curate, accanto alledizione in lingua italiana, quelle in inglese, francese, tedesco e spagnolo. Lanteprima della Mostra stata presentata, in edizione tedesca, al Politecnico Federale di Zurigo (ETH) il 29 settembre 1999. Traduzioni: Traduzioni Tramos Snc, Milano.

Realizzazione del Centro di Cultura Scientifica A. Volta, con la collaborazione scientifica dellUniversit di Pavia. Contributo del Comitato Nazionale, Fondazione Banca del Monte di Lombardia.

Il titolo della Mostra realizzata dal Centro di Cultura Scientifica A. Volta rimanda alla portata rivoluzionaria dellinvenzione della Pila nei confronti dellavvento del mondo moderno, concetto che nel 1899, in occasione del primo Centenario di questa invenzione, cos sintetizzava il grande fisico bolognese Augusto Righi: Merc la Pila la scienza pot svelare e offrire alluomo unenergia multiforme, destinata a produrre nellumana civilt mutazioni cos profonde, da potersi forse paragonare soltanto a quelle che in et remota rec luso del fuoco.
270 MANIFESTAZIONI
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La Mostra stata concepita come un ambiente avvolgente e percepibile con un unico colpo docchio, essendo costituita da un numero limitato di grandi pannelli sinottici e da due postazioni multimediali con monitor ad alta risoluzione. Questa impostazione ha consentito una fruizione della Mostra a diversi livelli di approfondimento e di impegno da parte del visitatore, che vanno dal semplice ma suggestivo sguardo dinsieme alla consultazione attenta e minuziosa. La mostra composta di un Pannello introduttivo, di due Totem multimediali e di quattro grandi Pannelli sinottici. Per le differenti tappe sono stati realizzati pi esemplari, allo scopo di consentire la circolazione di pi copie della Mostra contemporaneamente. Inoltre, per le tappe via mare e per quelle che hanno previsto il trasporto per via aerea, stata realizzata unapposita versione leggera, con materiali in lega e speciali totem multimediali maneggevoli e robusti. Dei pannelli sono stati pubblicati poster di grande formato, distribuiti ai visitatori (edizione italiana, tedesca e francese) IL
PERCORSO ESPOSITIVO

Per la descrizione dei due TOTEM MULTIMEDIALI, contenenti rispettivamente le applicazioni Alessandro Volta e il suo tempo e Lopera scientifica di Volta, si rimanda alla descrizione dei due CD-Rom che ne sono stati ricavati e di cui si parlato nella Sezione APPLICAZIONI MULTIMEDIALI. Qui merita ricordare che, nel corso delle tappe internazionali della Mostra, particolare interesse ha suscitato il multimediale che inquadrava la figura di Volta nel suo tempo, offrendo un affascinante spaccato di alto contenuto informativo dellEuropa. E questo grazie alla ricca antologia di brani musicali del tempo (da Gluck e Mozart a Rossini e Schubert) che vi era possibile ascoltare e allampiezza dellorizzonte culturale considerato: dalle liriche di Goethe e Hlderlin, dalle sculture del Canova ai dipinti di Constable e Goya, alle architetture utopistiche dellIlluminismo (progetto del Cenotafio di Newton), ai contributi dei grandi scienziati europei del periodo (da Linneo e Buffon a Lavoisier, Carnot e Coulomb), alle cartine politiche. Il primo Pannello sinottico (3 x 2 metri) dedicato a LELETTRICIT IN NATURA: IL LUNGO CAMMINO DELLA SCIENZA. Vi sono presentati i progressi delle conoscenze relative ai fenomeni elettrici dalla remota antichit ai nostri giorni. Si parte dalle prime sporadiche osservazioni e teorie per arrivare allaffermarsi di uno specifico interesse scientfico per lelettricit. Tra Settecento e prima met dellOttocento si assiste allavvio e allapogeo degli studi sullelettricit e sul magnetismo, accompagnati sin dallinizio da vistose manifestazioni di curiosit per gli esperimenti di elettrizzazione su cose e persone. In questo periodo il contributo di Volta occupa una posizione centrale e determinante. Il Pannello prosegue con levoluzione dellelettrodinamica e dellelettromagnetismo, fino alleMUSEI MOSTRE 271

Il PANNELLO INTRODUTTIVO presenta una sintetica biografia di Alessandro Volta con levidenziazione dei suoi contributi scientifici pi importanti, dallelettroforo alla Pila, dalla scoperta del metano alla legge dei gas. Per questultimo contributo il Pannello ricorda che Volta, con la determinazione del coefficiente di dilatazione (a pressione costante) dellaria (1791-92), anticip di nove anni Gay-Lussac, al cui nome la relativa legge rimasta legata. Nel 1927 il Congresso Internazionale dei Fisici di Como riconobbe la priorit di Volta e propose la denominazione di Legge di Volta-Gay Lussac.

- 29/0913/10/1999 (inaugurazione): Politecnico di Zurigo (ETH), (tedesco); - 19/1015/11/1999: Vienna, Istituto italiano di cultura (ted.); - 20/1115/12/1999: Berlino, Technische Universitt (ted.); - Como, Tempio Voltiano: 9/12 199920/02/2000 (italiano); - Ginevra, Muse dHistoire des Sciences, 20/0119/03/2000 (francese); - Como, Liceo Classico Volta, 23/0215/03/2000 (it.); - Monaco di Baviera, Technische Universitt, 20/037/04/2000 (ted.); - Ginevra, CERN, 28/0315/04 /2000 (inglese); - Parigi, Liceo L. da Vinci, 4/052/06/2000 (fr.); - Dresda, Technische Sammlungen, 8/0530/07/2000 (ted.); - Roma, Istituto Manin, 15/0515/06 2000 (it.); - Como, Villa Erba, 28/052/06 /2000 (ingl.); - Torino, Parco Michelotti, 15/07 24/10/2000 (it.); - Castellanza, Universit Carlo Cattaneo LIUC, 26/1018/11 /2000 (it.); - Stoccolma, Museo della Tecnica, 3/09/200010/01/2001 (ingl.); - Montalto di Castro, Centrale Termoelettrica A. Volta, dal 5/12/2000 (it.); - Cant, Collegio De Amicis, 10/0110/02/2001 (it.); - Helsingr, Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, 3/0213/05/2001 (ingl.).

LE TAPPE DELLA MOSTRA ITINERANTE DI VOLTA

A fronte: Gianni Bonera con i rappresentanti del Comitato Nazionale Galvani e manifesto della Mostra itinerante su Galvani e Volta. Sotto: Locandina della Mostra itinerante su Volta.

SUL CACCIATORPEDINIERE LUIGI DURAND DE LA PENNE Dal 10 aprile al 22 luglio 2000 (edizione inglese): Taranto (inaugurazione), Funchal, Norfolk, Boston, Montreal, Detroit, Chicago, Toronto, New York (ricevimento allAmbasciata dItalia in onore della Mostra) Ponta Delgada.

CROCIERA

splosione della microfisica e delle teorie sulla struttura della materia e della luce. Lo studio dei fenomeni elettrici appare pertanto come una tappa lungo un cammino, non ancora concluso, alla scoperta dei segreti della natura. VOLTA-GALVANI illustra la celebre controversia sui fenomeni di elettricit animale riscontrati negli esperimenti sulle rane dal fisiologo bolognese e mostra come due percorsi di ricerca distinti convergano nellattuale programma di ricerca sui processi neuronali e sullintelligenza artificiale. Dagli studi di Galvani, e poi di Nobili e Matteucci, nasce lelettrofisiologia e si sviluppano teorie e applicazioni tecnologiche sempre pi avanzate relative alla trasmissione dellimpulso nervoso nellencefalo e nel sistema neuro-muscolare. A partire dalla scoperta di Volta delle correnti elettriche continue e dai successivi sviluppi dellelettrodinamica e dellelettromagnetsimo nascono filoni tecnologici di grande impatto sul mondo moderno: elettronica e microelettronica, informatica, telematica, robotica. A distanza di due secoli oggi si intravede una possibile convergenza: con il progetto dellIntelligenza Artificiale di riprodurre artificialmente i processi neurofisiologici e mentali delluomo, entrano in sinergia modelli e tecniche provenienti sia dallelettrofisiologia sia dagli sviluppi dellelettrologia classica e delle sue pi recenti diramazioni: micro e nanoelettronica, informatica, e cos via. Il terzo Pannello DALLA PILA DI VOLTA AL MONDO MODERNO mostra come dallinvenzione di quel semplice rivoluzionario dispositivo si siano sviluppate gran parte delle tecnologie che caratterizzano il mondo moderno e che sono basaste sul passaggio di corrente elettrica, sia che si tratti
ARTIFICIALE: LEREDIT DEL DIBATTITO

Il secondo Pannello DAGLI

ESPERIMENTI SULLE RANE ALLINTELLIGENZA

I pannelli delledizione italiana della Mostra itinerante su Volta, realizzata dal Centro di Cultura Scientifica A. Volta, esposti al Tempio Voltiano.

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MANIFESTAZIONI

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di generatori di energia sia che si tratti di mezzi di trasporto, di beni di consumo, di elettrodomestici, di apparecchiature informatiche o di comunicazione. Il pannello propone uno spaccato di grande sintesi dei percorsi scientifici e tecnici essenziali che dalla Pila conducono allorizzonte del mondo moderno alle soglie del nuovo Millennio. Lultimo Pannello LELETTROCHIMICA E LO SVILUPPO DELLE PILE mostra come la Pila di Volta abbia subito, nel corso di due secoli, importanti evoluzioni tecnologiche che hanno accompagnato i progressi dellelettrochimica. A questultima importante disciplina e a una sintesi delle principali tipologie di generatori di corrente continua realizzati da allora ai nostri giorni infatti dedicato il Pannello in forma di diagramma ad albero, in cui si succedono i modelli pi familiari e diffusi di batterie per autoveicoli, le celle a combustibile, le batterie al litio, che negli ultimi anni hanno conosciuto una crescente diffusione grazie al loro impiego nella telefonia cellulare. La Mostra ha seguito un percorso internazionale (si veda a fianco), durante il quale stata frequentata da pi di 100.000 visitatori sia in Italia e in Europa sia in diversi Paesi extraeuropei, suscitando grande e partecipato interesse.

- Argentina, 20 ottobre 9 dicembre 2000 (spagnolo): Chajari, Concordia, Gualeguach, Paran, Santa Fe, Esperanza, Rafaela, El Trebol, Las Parejas, Rosario. - Australia, 20 ottobre 9 dicembre 2000 (inglese): Brisbane, Wollongong, Sydney. - Giappone, 8 maggio 13 giugno 2001 (inglese): Tokamachi (inglese).

TAPPE DELLA MOSTRA IN PAESI EXTRAEUROPEI

Tappa della Mostra alla Technische Universitt di Monaco di Baviera.

Si segnala in particolare la crociera sul Cacciatorpediniere Luigi Durand de la Penne, che ha toccato a partire dallArsenale di Taranto porti delle isole atlantiche e delle principali citt del Nordamerica. Allinaugurazione, avvenuta il 10 aprile nel Porto di Taranto, ha preso parte accanto al Vicesindaco di Como Paolo Mascetti la Contessa Piera Volta, ultima discendente di Alessandro Volta, accompagnata dal consorte.

La Mostra al Tekniska Museet di Stoccolma e visitatori alledizione del Tempio Voltiano.

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MOSTRE

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ALESSANDRO VOLTA: VIAGGIO IMMAGINARIO NELLA MENTE DEL GENIO, MOSTRA-SPETTACOLO CON TECNOLOGIE MULTIMEDIALI. Villa Olmo, Como, 21 novembre 1999 - 20 febbraio 2000 (prorogata al 15 marzo 2000). Successive edizioni (solo Sala dei Dialoghi): Milano (Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, marzo 2000), Roma (Istituto Manin, 15 maggio 15 giugno 2000), Torino (Experimenta, Parco Michelotti, 15 luglio 24 ottobre 2000). Comitato Promotore: Alberto Botta (Presidente, Sindaco di Como) Armando Selva (Presidente Amministrazione Provinciale di Como), Antonio Spallino (Presidente Centro di Cultura Scientifica A. Volta), Antonio Tagliaferri (Segretario). Comitato Organizzatore: Mario Carnini (Coordinatore, Camera di Commercio di Como), Raffaella Botta (Amministrazione Provinciale di Como), Federico Canobbio-Codelli (Centro Volta), Lanfredo Castelletti (Musei Civici di Como), Luigi Frigerio (Camera di Commercio di Como), Emilia Mancinelli (Camera di Commercio di Como), Pierluigi Tagliabue (API Como), Veronica Vittani (Segreteria). Comitato Scientifico: Giulio Casati, Ferdinando Tealdi. Produzione e consulenza generale: PPV Sistemi dimmagine, , Milano. Ideazione espositiva e testi: Pier Paolo Venier. Organizzazione generale: Jayme Fadda. Coordinamento sponsoring: Fiora Steinbach Palazzini, Edoardo Colombo eur&ca.

Dallalto: LAmbasciatore Alessandro Quaroni e Rosino Risi, Direttore dellIstituto Italiano di Cultura, a Stoccolma; lAddetto scientifico a Stoccolma Roberto Galloni a sinistra con la delegazione italiana. Sotto: La Mostra itinerante a Dresda e a Vienna. A destra: La contessa Piera Volta, con il consorte, e il vicesindaco di Como Paolo Mascetti davanti al Durand de la Penne a Taranto.

ALESSANDRO VOLTA: VIAGGIO IMMAGINARIO NELLA MENTE DEL GENIO, CATALOGO (Como, 1999), a cura di Alberto Longatti. Progetto grafico: Antonio Ingrassia, Michele Mosca. Stampa: Casa Editrice Stefanoni, Lecco. Iniziative del Comitato Comasco, con contributo proprio, del Comitato Regione Lombardia e della Fondazione Cariplo. La Mostra stata inoltre realizzata grazie al contributo di privati: La Prima - bicicletta elettrica; COBAT, Consorzio obbligatorio batterie al piombo esauste e rifiuti piombosi; AEM SpA; La Provincia di Como; Focus; Ericsson; Latte Carnini; Assitalia, Agenzia Generale di Como; JVC Professional; ST; BCS, Soluzioni per linformatica, Erba.

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La Mostra-spettacolo, allestita nelle sale di Villa Olmo a Como, per le quali stata originariamente concepita, illustra attraverso una serie di fantasiose metafore la personalit e lopera del profetico scienziato comasco. Servendosi di sofisticate tecniche multimediali, il percorso espositivo ideato dal curatore Pier Paolo Venier ricostruisce la complessa figura del genio settecentesco, uno sperimentatore dai molteplici interessi spinto da unincessante ansia di conoscenza, che cerca di penetrare nei segreti della natura per impadronirsene allo scopo di favorire il progresso dellumanit. Suggestive immagini animate descrivono le principali fasi delle scoperte voltiane fino alla fondamentale invenzione della Pila, soffermandosi sul contrastato rapporto con Galvani e tracciando un sorprendente confronto dal vivo tra Volta e i principali scienziati del suo tempo, sullo sfondo dellEuropa e della Francia napoleonica e scossa dalle rivoluzionarie tesi dellIlluminismo. Alla fine del viaggio ideale nel tempo, il visitatore indotto a considerare in tutta la sua portata la lungimiranza di Volta in un momento cruciale della storia del mondo, quando stava per iniziare lera della modernit e si aprivano le frontiere della nuova conoscenza scientifica.

Il momento culminante del percorso rappresentato dalla SALA DEI DIALOGHI, uninstallazione multimediale che sfrutta gli spazi monumentali e armoniosi del Salone dOnore della Villa. Da sola, questa sezione pu tenere occupato il visitatore per pi di unora: tale infatti la durata del dialogo che si rimbalza da una parete allaltra del grande spazio immerso in una tenue penombra. Un conduttore lo stesso Pier Paolo Venier curatore della Mostra appare in un grande monitor posto nel fondo della sala. Da lui evocata, limmagine di Volta, scolpita nel busto, collocato sul suo piedistallo al centro della parete di fronte, si illumina e prende vita. Volta, monumento vivente (impersonato dallattore Gabriele Villa), parla e invita accanto a s altri personaggi, vissuti prima o dopo di lui, o suoi contemporanei, che hanno contribuito tutti allo sviluppo della scienza elettrica: Newton, Kant, Einstein, Diderot, Joule, Ohm,

Il percorso della Mostra ha inizio nel monumentale ATRIO della Villa, dove campeggiano sospesi nel vuoto un grande e luminoso pezzo di ambra e uno scuro blocco di magnetite: lelettricit e il magnetismo.

Copertina del catalogo della Mostra Viaggio immaginario; lautore Pier Paolo Venier; lattore Gabriele Villa nei panni di Volta e la Sala delle Rane.

MUSEI

MOSTRE

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Le altre stazioni della Mostra si susseguono con ritmo rapido e incalzante, riservando momenti di trasognata contemplazione (come la SALA DEL CONTATTO, che per richiamare la teoria del contatto bimetallico di Volta mette in scena niente meno che un rotante e sensuale Amore e Psiche del Canova) e di potente suggestione (come la SALA DEL POTERE, che rievoca in un turbinoso gioco di immagini che si inseguono sulle pareti lincontro di Volta e Napoleone, la bomba atomica e le dichiarazioni di Truman, Fermi, Oppenheimer, Einstein). Nella SALA DELLE RANE, in una grande sfera di cristallo, gracidano nel loro ambiente naturale delle rane. Le immagini contrapposte di Volta e Galvani, proiettate su due calotte che abbracciano il terracquario, danno vita a un incalzante e serrato contraddittorio sulla natura dellelettricit animale.

Faraday, Talete, Franklin, Padre Beccaria, lAvvocato di Leyda, Ampre, Fermi. Essi appaiono, a dimensione reale, dentro i monitor posti tutto attorno alla sala, affacciati quasi a finestre per le quali attraversano la dimensione del tempo e dello spazio. Tra di loro si sviluppa un sorprendente dialogo.

La successiva SALA DELLA TORPEDINE, in un ambiente quasi subacqueo, d evidenza spettacolare alla grande metafora scientifica, che vede nellorgano elettrico di un pesce, la torpedine, il corrispondente naturale della Pila di Volta: una metafora che lo stesso Volta a riprendere nella celebre lettera a Sir Joseph Banks del 20 marzo 1800.

Mostra Viaggio immaginario: Busto in alabastro di Napoleone (da Villa Carlotta, Tremezzo), Pila di Volta e blocco di ambra.

Un angusto passaggio d spazio alla messa in scena dellesperimento ideato da Volta per attivare a distanza la sua pistola ad aria infiammabile mediante un circuito elettrico. Nelle due lunette che sormontano la finestra e la porta che limitano il locale, due schermi circolari. Sul primo si vedono due mani che, tra bottiglie di Leida ed elettrofori, si preparano a scaricare una scintilla su dei conduttori di rame. Sul secondo, altre mani stanno caricando una miscela esplosiva di aria e metano in una pistola di vetro, allinterno della quale ci sono due elettrodi. Nella canna della pistola viene caricato il proiettile. I due elettrodi vengono collegati ai due conduttori di rame. Sulla base del celebre Minuetto di Boccherini, la sequenza richiama da vicino nei ritmi la scena del duello in Barry Lindon di Stanley Kubrick. Il percorso si conclude nel TEATRINO di Villa Olmo, dove limmagine del monumento a Volta nellomonima piazza comasca si colora e si anima in una suggestiva tridimensionalit, per poi scolorirsi di nuovo e tornare monumento. Una scritta appare nellaria: Tutto cominciato con Volta (Albert Einstein).

La Mostra ha ottenuto un vivissimo successo, non solo a Como, ma anche nelle successive tappe a Milano, Roma e Torino, dove peraltro stata portata una sintesi comprendente la sola Sala dei Dialoghi. Si calcola un numero di visitatori superiore ai 15.000.
276 MANIFESTAZIONI
DEL

stato altres pubblicato un CATALOGO, contenente tutti i testi della Mostra, con particolare riguardo al complesso intreccio di idee, suggestioni, audaci interpretazioni e serrati contraddittori che animano i 60 minuti della Sala dei dialoghi. Nel Catalogo trovano posto anche i testi divulgativi appositamente scritti per la Mostra da Ferdinando Tealdi, docente di fisica che ha dato un contributo di equilibrata e serena compostezza scientifica al percorso didattico e la cui prematura scomparsa nellagosto del 2000 ha lasciato un profondo rimpianto in chi ha avuto il privilegio di conoscerlo e lavorare con lui (cfr. p. 222).

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DA VOLTA AL DUEMILA: PER UN MUSEO DELLA TECNICA ELETTRICA. MOSTRA. Pavia, Castello Visconteo, 2 26 marzo 2000. Responsabili Scientifici: Antonio Savini e Franco Tommazzolli. Universit di Pavia. Contributo del Comitato Regione Lombardia. La Mostra ha voluto essere loccasione per annunciare lavvio della realizzazione in Pavia del nuovo Museo della Tecnica Elettrica. Di questultimo la Mostra non solo ha illustrato il progetto architettonico con i suoi principi ispiratori ma anche rappresentato una specie di anteprima o prova dorchestra, dandone un saggio dei percorsi interni previsti e del cospicuo materiale documentario che sar esposto.

Grazie alla cortesia dellIstituto Lombardo di Milano, nella sala iniziale stato possibile anche esporre i preziosi originali di alcuni dei pi importanti manoscritti voltiani.

Sotto: Inaugurazione del Padiglione Italia a Expo 2000; il Ministro Lamberto Dini e lAmbasciatore Arduino Fornara con Luigi Dadda.

Per la realizzazione della Mostra, curata da Antonio Savini, ha lavorato un Comitato Scientifico Internazionale composto da: G. Bellodi (Pavia), B. Bowers (Londra), P Brenni (Firenze), E. Drye (Parigi), A. Ferraresi . (Pavia), L. Fregonese (Pavia), P. Gasperini (Milano), A. Guagnini (Bologna), S. Jeszenszky (Budapest), F. Heilbronner (Monaco), A. Silvestri (Milano). Il progetto di realizzazione della Mostra, ospitata nella sala del Rivellino del Castello Visconteo, stato di Enrico Valeriani e Renato Sorrentini con la collaborazione di Francesco Ardizzone; la realizzazione stata affidata a Nolostand (Milano).

stato predisposto un catalogo della Mostra con le riproduzioni dei pannelli esposti.

Ai visitatori, rappresentati prevalentemente da numerose scolaresche nei giorni feriali e da un folto pubblico nei giorni festivi e prefestivi, stato offerto il Giornale della Mostra, a cura di A. Savini, una pubblicazione semplice e agile, che contiene la storia raccontata dallesposizione.

Nel libro dei visitatori della Mostra si trovano firme illustri, tra le quali quelle degli scienziati a cui il 20 marzo 2000 lUniversit di Pavia ha conferito lauree honoris causa. La stampa quotidiana locale e nazionale e quella specializzata hanno riferito dellinaugurazione della Mostra e dei suoi contenuti.

Contributo del Comitato Nazionale e del Ministero degli Affari Esteri.

PARTECIPAZIONE AL PADIGLIONE ITALIA, EXPO 2000, HANNOVER. Giugno-ottobre 2000. Centro di Cultura Scientifica A. Volta e Comitato Comasco.

Il grande prefabbricato a pianta circolare che ricorda nelle forme limmagine di unastronave ha pertanto ospitato sotto una calotta semisferica di pi di 30 metri di diametro un percorso espositivo che, partendo dalle testimonianze dei grandi scienziati italiani (da Leonardo da Vinci a Galileo, Volta, Marconi, Fermi), arriva ai prodotti attuali delle tecnologie avanzate in Italia: biotecnologie, industria automobilistica e aerospaziale.
MUSEI
E

Per iniziativa di un gruppo di Parlamentari comaschi, il Governo italiano ha stabilito di dedicare ad Alessandro Volta il padiglione italiano allEXPO 2000 di Hannover.

MOSTRE

277

La regia dellallestimento, coordinata dal progettista del Padiglione architetto Luigi Sturchio, stata affidata a Pier Paolo Venier per il Comitato Comasco. Al centro dello spazioso ambiente una costruzione circolare recava sulla sommit una riproduzione della Pila di Volta (eseguita dallartigiano comasco Gelside Guatterini). Scritte rotanti alla sua base rievocavano il contributo fondamentale di Volta alla scienza e alla tecnologia moderna, mentre sul soffitto concavo della calotta una spettacolare proiezione in multivisione presentava torno a torno i volti dei maggiori scienziati italiani, i cui tratti impercettibilmente si confondevano luno in quelli dellaltro, suggerendo una magica continuit del genio. Allingresso della grande sala due grandi pannelli lenticolari a quattro facce riproponevano una versione trilingue (italiano, inglese e tedesco) delle principali tavole sinottiche della Mostra itinerante Alessandro Volta: lelettricit e lavvento del mondo moderno, oltre a una presentazione di Como e dei suoi distretti industriali. I due pannelli sono stati progettati e realizzati dal Centro di Cultura Scientifica A. Volta.

Nella giornata inaugurale del Padiglione, il Presidente del Comitato Nazionale Luigi Dadda e, per il Comitato Comasco, il Presidente della Camera di Commercio di Como Marco Citterio hanno incontrato il Ministro degli Esteri Lamberto Dini. In occasione della Giornata Italia di EXPO 2000, il 13 ottobbre 2000, il Padiglione stato al centro di visite ufficiali. Il Presidente del Comitato Comasco, il Sindaco di Como Alberto Botta, vi ha preso parte.

Pi di 30.000 pieghevoli in formato Z-card (quando chiusi, della dimensione di una carta di credito) sono stati realizzati dal Centro Volta con il supporto della Camera di Commercio di Como, dellAssociazione Albergatori di Como e di ACSM SpA. e distribuiti nel corso della Giornata e in quelle immediatamente successive (si veda p. 292). Il flusso dei visitatori al Padiglione Italia e alle installazioni voltiane che vi trovavano posta stato molto alto: si calcola infatti in pi di 8 milioni. Il Padiglione Italia stato, nel complesso, dopo quelli di Germania e Olanda, il terzo per frequenza di visitatori, con punte di 15.000 visitatori al giorno.

Interni del Padiglione Italia, con la Pila di Volta (replica di Gelside Guatterini) e, sotto, i pannelli sinottici voltiani.

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MANIFESTAZIONI

DEL

BICENTENARIO

DELLA

PILA

Centro di Cultura Scientifica A. Volta (Laboratorio Gattoni) e Comitato Comasco (Viaggio immaginario nella mente del genio). Contributo della Fondazione I.Ri.Di.S., Torino

PARTECIPAZIONE A EXPERIMENTA 2000: SEZIONI VOLTIANE DELLA MOSTRA LA FORZA DELLA NATURA DALLE ENERGIE SELVAGGE ALLE ENERGIE ADDOMESTICATE. Torino, Parco Michelotti, 15 luglio 24 ottobre 2000.
INTERATTIVA

La rassegna torinese Experimenta attiva dal 1985 a Villa Gualino e dal 1999 al Parco Michelotti (ex-zoo) ha inteso rendere omaggio allAnno voltiano ospitando due exhibit su Volta: la versione ridotta (Sala dei dialoghi) della Mostra Viaggio immaginario nella mente del genio (cfr. pp. 274-76), realizzata dal Comitato Comasco, e il Laboratorio Gattoni (cfr. pp. 262-64), realizzato dal Centro Volta e presentato con un nuovo allestimento originale. Allinaugurazione era presente la discendente dello scienziato Contessa Piera Volta Roseo, con il consorte. SPAZIO ESPOSITIVO ALESSANDRO VOLTA, CENTRALE DI MONTALTO DI CASTRO, CENTRO INFORMAZIONE. 5 dicembre 2000, Intitolazione della Centrale ad Alessandro Volta. ENEL, con la consulenza tecnica del Centro di Cultura Scientifica A. Volta. In occasione dellintitolazione ad Alessandro Volta della Centrale termoelettrica di Montalto di Castro, lENEL ha creato un Centro Informazione, al cui interno ha allestito uno spazio espositivo dedicato allo scienziato. Il Centro di Cultura Scientifica A. Volta ha elaborato, su incarico dellENEL, una versione personalizzata della Mostra itinerante Alessandro Volta: lelettricit e lavvento del mondo moderno, che ora costituisce il fulcro dello spazio espositivo, insieme alla riproduzione di alcuni strumenti voltiani. Allinaugurazione erano presenti il Presidente del Comitato Nazionale Luigi Dadda e la Contessa Piera Volta Roseo, discendente dello scienziato.

Locandina della manifestazione torinese che ha ospitato il Laboratorio Gattoni.

Locandina e vedute dinsieme dello spazio espositivo voltiano presso la Centrale di Montalto di Castro.

MUSEI

MOSTRE

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TRICIT.

RITORNO A VOLTA: VIAGGIO TRA IDEE E STRUMENTI NEL MONDO DELLELETMuseo per la Storia dellUniversit di Pavia, Pavia, 21 marzo- 27 aprile 2001. Responsabili Scientifici: Fabio Bevilacqua, Gianni Bonera. Universit di Pavia. Contributo MURST e Provincia di Pavia.

La mostra realizzata nellambito delle manifestazioni Mille anni di scienza in Italia indette dal Ministero dellUniversit e della Ricerca Scientifica in occasione dellXI Settimana della Cultura Scientifica ha costituito uno dei tredici segmenti espositivi allestiti in diverse citt italiane per rievocare il cammino della scienza nel secondo millennio. In un viaggio a ritroso nel tempo, la mostra pavese ha guidato il visitatore attraverso le conoscenze elettriche degli ultimi tre secoli. A chiusura della mostra si sono tenute il 20 e il 21 aprile nellAula del Quattrocento due rappresentazioni de Lidealista magico, uno spettacolo volto a ricostruire, in una cornice depoca, una serata elettrostatica con esperienze dal vivo. VOLT(A). DE LTINCELLE LA PILE. MOSTRA. Parigi, Muse des Arts et Mtiers, 22 gennaio 13 maggio 2001. Conservatoire Nationale des Arts et Mtiers, con il contributo della Fondation lectricit de France e di Philips.

LUniversit di Pavia, il Tempio Voltiano, il Liceo Volta e il Centro di Cultura Scientifica A. Volta hanno partecipato alla realizzazione di una mostra sugli sviluppi dellelettricit, a partire dalle sue origini settecentesche e dai suoi primi protagonisti Galvani, Volta e Coulomb. La mostra, progettata da Roberto Ostinelli, si sviluppava in ampi ambienti immersi nella penombra, dove gli antichi strumenti di elettrologia delle collezioni del Museo sembravano librarsi nellaria in un gioco di cristalli e vetri opalescenti.
Da: Pietro Corsi, Direttore dellIstituto italiano di cultura a Parigi, Sole 24 Ore, 31 dicembre 2000

Locandine delle Mostre illustrate a fianco, con scena di elettricismo tratta dalla Mostra volt(a).

La prima grande mostra storica del restaurato Conservatoire dedicata al tema dellelettricit, e ha per protagonista Alessandro Volta e i dibattiti di fine Settecento volti a determinare la natura e le propriet di un fluido cos appassionante. [] Negli ultimi decenni del Settecento lelettricit era una disciplina a mezzo tra il salone delle feste e il laboratorio del dilettante. La corte si divertiva a veder fibrillare e spesso ruzzolare, per maggior gaudio degli astanti, file di dragoni a contatto di punta di spada, sulle quali veniva scaricata tutta la potenza di una grande bottiglia di Leida. Mesmer impazzava tra regine e nobildonne, [...] E poi la grande questione dell'elettricit animale, degli esperimenti di Galvani e delle propriet della torpedine [...] Vennero infine le ricerche rigorose di Alessandro Volta, del suo collega francese Coulomb, e di Lord Cavendish, ricchissimo quanto scorbutico grande fisico d'oltre Manica. La stella di Mesmer tramont, [...]lelettricit animale sembr per alcuni anni smentita clamorosamente dalla Pila di Volta, che dimostrava come il fenomeno fosse puramente chimico-fisico, e nulla avesse a che fare con fluidi vitali o poteri elettrici del vivente.

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MANIFESTAZIONI

DEL

BICENTENARIO

DELLA

PILA

ALTRE

INIZIATIVE

ECNOLOGIE. Nel Programma delle Celebrazioni per il Bicentenario dellinvenzione della Pila hanno trovato posto alcune iniziative che, prendendo lo spunto dalla rivoluzione tecnologica indotta da questultima, si sono proposte di contribuire con progetti innovativi in grado di interessare il mondo economico-produttivo e il territorio.

SERVIZI DI TELECOMUNICAZIONE INNOVATIVI PER IL TERRITORIO LARIANO. PROGETTO E SPERIMENTAZIONE DI TELECENTRO. Coordinamento tecnico: Floriana Beretta, Centro di Cultura Scientifica A. Volta Centro di Cultura Scientifica A. Volta. Contributo del Comitato Regione Lombardia e della Fondazione Cariplo, con la collaborazione di Telecom Italia e del Politecnico di Milano, Sede di Como

Dopo una prima fase di messa a punto delle linee guida, che sono state presentate alla Rassegna Altecnologie di Erba (Como) nel novembre 1998, il Progetto si concentrato sulla realizzazione di una struttura per il telelavoro e i teleservizi dotata delle attrezzature e del supporto tecnico necessari. Presso la sede comasca del Politecnico di Milano in Piazza Gerbetto sono state messe a disposizione attrezzature informatiche, mentre Telecom Italia ha offerto la consulenza tecnica per la definizione del modello organizzativo e delle infrastrutture di rete. Si sono sviluppate due principali linee di intervento. La prima ha riguardato la sperimentazione dei servizi di telelavoro, con sessioni sperimentali di teleconferenza e telelavoro tra gli spazi di Piazza Gerbetto, la sede del Centro Volta a Villa Olmo e utenze esterne, come la sede di Telecom Italia a Roma e, in occasione delledizione 1999 dello SMAU, con la Fiera di Milano.

stata avviata una sperimentazione con alcune Comunit Montane del territorio lariano, le quali hanno messo a disposizione il personale addetto al rilevamento. Il Progetto ha suscitato il fattivo interesse della Regione Lombardia e dellAmministrazione Provinciale di Como, che hanno adottato nelle rispettive misure di monitoraggio il modello leggero e portatile sviluppato nellambito di questo Progetto.
ALTRE
INIZIATIVE

La seconda linea si invece concentrata sullo sviluppo di un sistema sperimentale di telecontrollo ambientale, relativo al monitoraggio e alla prevenzione degli incendi boschivi nelle aree montane del territorio lombardo. Il progetto stato messo a punto dallquipe di Giorgio Guariso del Politecnico di Milano: stato messo a punto un software di gestione e riconoscimento delle immagini video da telecamera relative alle prime avvisaglie (volute di fumo, colorazione della vegetazione ecc.) di incendi ed stato sviluppato un modello organizzativo di monitoraggio mobile distribuito, capace di integrarsi con il sistema fisso regionale di monitoraggio situato presso il grattacielo Pirelli di Milano.

A partire dal sistema di telecontrollo ambientale sviluppato nellambito dello studio per il Comitato Nazionale, la ricerca proseguita ad opera del Centro Volta e del Politecnico di Milano grazie al supporto dellIstituto Nazionale per la Ricerca Scientifica e Tecnologica sulla Montagna e dellAmmini-strazione Provinciale di Como. Questa ricerca ha portato alla realizzazione di un prototipo di sistema automatico denominato BIP (Bosco in pericolo) di monitoraggio distribuito secondo unarchitettura client-server realizzata mediante lintegrazione delle tecnologie Internet e GSM. Il sistema prevede uno o pi server, costituiti da normali personal computer, a ciascuno dei quali sono collegati una videocamera con brandeggio che opera nella banda del visibile e un telefono cellulare. Essi sono posizionati in zone con un ampio campo visuale in modo da poter tenere sotto osservazione le aree pi critiche. Generalmente quindi non sulla cima di montagne o in altre aree di difficile accesso, ma al contrario in edifici del fondovalle, nei quali si possono avere facilmente i collegamenti necessari. I client sono invece costituiti da un qualunque calcolatore collegato alla rete Internet e dotato di un Web browser. Essi possono essere localizzati negli uffici e nelle abitazioni degli addetti alla sorveglianza, in modo da non richiedere a questi ultimi di operare presso un centro di controllo e da consentire un efficace impiego dei volontari, che possono svolgere la loro opera anche organizzandosi in turni relativamente brevi.

SISTEMA AUTOMATICO DI RILEVAMENTO E CONTROLLO DEGLI INCENDI BOSCHIVI BASATO SU INTERNET

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VEICOLI ELETTRICI E TRADIZIONALI: Nellambito della ricerca presentata al Convegno sui Veicoli Elettrici Leggeri stata illustrata una simulazione che ha messo in evidenza pur con le necessarie cautele dovute al gran numero di elementi in gioco e al loro amplissimo raggio di variabilit i minori costi esterni imposti alla societ dallintroduzione dei veicoli elettrici rispetto a quelli imposti dalluso dei veicoli tradizionali. In particolare, si considerata lintroduzione di una flotta di 200.000 veicoli elettrici, il cui consumo energetico medio di 20-25 kWh ogni 100 km su un percorso annuo di 5000 km e per la cui ricarica si debbono utilizzare impianti energetici a gas ovvero a petrolio. Nel caso di una flotta di 200.000 veicoli elettrici, i costi esterni sono compresi tra 500.000 (centrale energetica a gas) e 3.600.000 (centrale a petrolio) Euro/anno, mentre per una corrispondente flotta di veicoli tradizionali si va da un minimo di 10 milioni di Euro/anno nel caso di auto a benzina (standard EURO 3) in condizioni di traffico urbano scorrevole a un massimo di 530 milioni di Euro/anno nel caso di auto a motore diesel (standard EURO 0) nel traffico congestionato di una grande citt.. Per auto a benzina (standard EURO 0) in analoghe condizioni di traffico urbano congestionato il costo corrispondente di 190 milioni di Euro/anno. Per una valutazione pi generale, nel caso dellintroduzione di veicoli elettrici, occorre comunque considerare i costi finanziari per incoraggiarne lacquisto, il costo dello smaltimento delle batterie esauste, il vantaggio della riduzione dellimportazione di grezzo, il vantaggio delleliminazione del rumore e dei suoi costi esterni.
COSTI ESTERNI

PROGETTO VEL, VEICOLI ELETTRICI LEGGERI. RICERCA. Responsabili scientifici: Sandro Furlan (Scuola Superiore Enrico Mattei ENI, S. Donato Milanese), Michele Giugliano (Politecnico di Milano, Dipartimento di Ingegneria Idraulica, Ambientale e del Rilevamento, Sezione Ambientale) Centro di Cultura Scientifica A. Volta. Contributo del Comitato Regione Lombardia.

Quale specifico contributo scientifico ai lavori della European LEV (Light Electric Vehicles) Conference, Mendrisio, 7-9 maggio 1999 (cfr. p. 227), il Centro Volta ha commissionato a unquipe di studiosi una ricerca sui costi esterni generati dai veicoli tradizionali rispetto a quelli elettrici, i cui risultati sono stati esposti al Convegno. Lo studio si in particolare concentrato sullanalisi dellimpatto dellinquinamento atmosferico relativamente alla salute, effettuata con la metodologia dose-exposure che consente la stima dei costi esterni imposti alla societ dalle immissioni inquinanti. Uno studio del 1996, condotto dal Consorzio MIP-Politecnico di Milano per il Ministero dellAmbiente individua per i primi anni del 2000 un mercato potenziale complessivo di veicoli elettrici attorno al 17% del parco circolante per piccole, medie e grandi citt italiane (Bartezzaghi et al., 1996). Lapplicazione dellanalisi costi-benefici relativamente allo sviluppo del veicolo elettrico trova la sua validit nel confronto di tale tecnologia con quella dei veicoli tradizionali. Su questa base lo studio ha indicato le conseguenze dellintroduzione di una quota di auto elettriche in termini di costi esterni evitati a seconda del tipo di veicolo, delle condizioni del traffico e della fonte primaria impiegata nella produzione di energia elettrica.

Contributo del Comitato Nazionale.

PROGETTO EURECO. STUDIO E RICERCA SUL RISPARMIO ENERGETICO IN LOMBARDIA. Centro Volta-Landau Network, Politecnico di Milano, Servizi Territorio S.c.r.l., Milano. Il tema dellenergia elettrica nellambito delle manifestazioni per il bicentenario della Pila stato affrontato in merito alle politiche di incentivazione alluso razionale dellenergia. Questo Progetto che affianca lomonimo Progetto europeo a cui partecipano Francia, Grecia, Portogallo, Danimarca e Italia si proposto di effettuare una campagna di misure sui consumi di energia elettrica nel settore domestico in Regione Lombardia e di condurre una sperimentazione per leffettuazione di misure e controlli a regime su edifici. Il Comitato Nazionale ha finanziato la raccolta e la costituzione del campione di misure.

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MANIFESTAZIONI

DEL

BICENTENARIO

DELLA

PILA

RESTAURI. Alcuni degli interventi, iniziati gi nel 1998, si sono protratti sino al 2002 e sono, al momento di andare in stampa con questo volume, ancora in corso. Questo il caso, ad esempio, del Tempio Voltiano, i cui lavori di ristrutturazione e adeguamento agli standard di sicurezza hanno richiesto tempi supplementari. PIAZZA, NUOVO VOLTA. 1998. Comune di Como. Progetto: architetto Mario Di Salvo. Contributi dei club di servizio Rotary Club Como, Rotary Club Como Baradello, Inner Wheel Como.
IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE, RIPRISTINO DELLA STATUA DI A RISTRUTTURAZIONE DELLA

ISTRUTTURAZIONI,

PIAZZA VOLTA

COMO:

RIPRISTINO DELLA SALA CASARTELLI (O SALA DEI NOBEL), ISTITUTO CARDUCCI, COMO, 1998. Copertura (tetto): Comune di Como. Restauro degli affreschi di Achille Zambelli (1876-1963): Accademia Aldo Galli, Como, con il contributo dellAssociazione La Stecca, Como, del Comune di Como, della stessa Accademia e con la collaborazione dellimpresa Nessi & Majocchi, Como. Restauro del pavimento offerto da Bernasconi & Figli, pavimenti e rivestimenti, Como. Riordino, pulitura e catalogazione dei reperti: Musei Civici, con i contributi dellAssociazione La Stecca, Como. Assistenza tecnico-scientifica: architetto Alberto Artioli, Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici della Lombardia. RISTRUTTURAZIONE DELLA TOMBA DI VOLTA, CAMNAGO VOLTA, COMO. Circoscrizione 4 Camnago Volta, Como, marzo 1999. Realizzazione dei fanali a gas: ACSM SpA, Como. Pavimentazione della cappella: Lions Club Monticello. Impianto irrigazione del giardino e tripode con lampada: Lions Club Host Como. RESTAURO DI AFFRESCO SULLA CASA DI VOLTA A LOVENO DI MENAGGIO. Comune di Menaggio, 1999. Il restauro, condotto da Paola Villa per iniziativa dellAssessorato alla Cultura di Menaggio, ha interessato un affresco di Madonna con Bambino del XV secolo, posto sulla facciata di una casa avita della famiglia Volta (un certo Zaninus De Voltis, nativo di Loveno).
DINO DELLE COLLEZIONI DEL

LAssociazione La Stecca fu fondata nel 1959 per iniziativa dellimprenditore tessile comasco Felice Baratelli al fine di creare una catena di solidariet nei confronti di chi fosse in una situazione economica difficile. Con lamico E. Monti organizz i festeggiamenti dei neo cinquantenni, et che divenne quella di accesso alla associazione. Il nome stecca quello dato a un piccolo legno, strumento dordine e pulizia dei granatieri (corpo in cui aveva militato il fondatore), senza il quale non si potevano avere i bottoni lucidi e quindi la libera uscita. I cinquantenni di Como e comuni limitrofi si sono riconosciuti in quella associazione di uomini e donne (ammesse a partire dal 1974) sempre presente l dove si rendeva necessario concretizzare solidariet. Oggi presidente Antonio Spallino. Per le celebrazioni del Bicentenario della Pila La Stecca si adoperata per il ripristino della Sala Casartelli e delle sue collezioni scientifiche.

LA STECCA

Lintervento, assai articolato, comprende ladeguamento complessivo della struttura sia dal punto di vista funzionale con interventi infrastrutturali, tra cui linserimento di un ascensore per raggiungere i due piani delledificio aperti al pubblico e la creazione di accessi facilitati per i disabili sia per quanto riguarda lesposizione e il restauro delle collezioni scientifiche e dei reperti, nonch la nuova illuminazione delle vetrine.

ADEGUAMENTO FUNZIONALE DEL TEMPIO VOLTIANO E RIPRISTINO E RIORTEMPIO VOLTIANO, DAL 1999. Comune di Como, con il contributo del Comitato Regione Lombardia e della Fondazione Cariplo.

A fronte: Nuova illuminazione del Monumento a Volta, Como. In questa pagina: Tomba di Volta a Camnago, con i nuovi fanali a gas.

Gli interventi strutturali, sotto la guida e la consulenza dellarchitetto Darko Pandakovic, sono condotti dallUfficio Tecnico del Comune. I restauri e il riordino delle collezioni stato effettuato sotto la guida di Paolo Brenni, Fondazione Museo di Storia della Scienza di Firenze. Tale intervento stato preceduto da uno studio condotto dal Centro di Cultura Scientifica A. Volta con il contributo del Comitato Regione
ALTRE
INIZIATIVE

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I restauri della facciata sono stati condotti dal Comune di Como con il contributo dei Lions Club Como Host, Como Lariano e Plinio il Giovane.

Lombardia e della Fondazione Cariplo e con la consulenza scientifica dello stesso Paolo Brenni (si veda sopra).

RIORGANIZZAZIONE E VALORIZZAZIONE DEGLI SPAZI ATTIGUI AL TEMPIO VOLTIANO. Il Comune di Como ha condotto un intervento di ristrutturazione del viale prospettico di accesso al Tempio Voltiano, con linserimento di un nuovo impianto di illuminazione. RIORDINO DELLE COLLEZIONI SCIENTIFICHE DEL LICEO VOLTA, COMO. Il Liceo dove Volta a lungo insegn ha partecipato attivamente alle iniziative di valorizzazione delle memorie del grande fisico. In possesso di una collezione di strumenti di fisica sicuramente appartenuti a Volta, nonch di un raro esemplare di Moretto settecentesco che cela al proprio interno un meccanismo di pistola ad aria infiammabile (che gli fa spiccare la testa dal corpo), ha intrapreso un attento lavoro di restauro e pulitura, con la consulenza dellesperto Paolo Brenni (Fondazione Museo di Storia della Scienza di Firenze). Inoltre ha presentato un progetto di Museo Scientifico, da collocare nelle proprie sale, comprendente la ricchissima collezione naturalistica, annoverata tra le pi interessanti della Regione Lombardia. Il Progetto stato sostenuto dallAmministrazione Provinciale di Como. UNIVERSIT DEGLI STUDI DI PAVIA, 1998-1999. In occasione delle celebrazioni per il Bicentenario dellinvenzione della Pila, lUniversit di Pavia con il contributo del Comitato Regione Lombardia ha provveduto a ristrutturare alcuni dei luoghi legati alla vita scientifica e accademica dellillustre scienziato, in particolare il Teatro Fisico, il Cortile di Volta e la statua dello scienziato nel cortile omonimo (cfr. p. 82 e p. 295). Inoltre in unaula del Museo per la storia dellUniversit stato ricostruito il Gabinetto fisico dove si sono ricollocati tutti i cimeli voltiani presenti nel Museo (si veda sopra, pp. 260-262).

RESTAURI DEL COMPLESSO DELLE SALE DELLISTITUTO LOMBARDO ACCADEMIA DI SCIENZE E LETTERE, PALAZZO LANDRIANI, VIA BORGONUOVO, MILANO. 1998-1999. Contributo del Comitato Regione Lombardia e della Fondazione Cariplo. Responsabile: architetto Amedeo Bellini, Politecnico di Milano. Lintervento ha, in particolare, interessato la Sala Volta, il cui fregio pittorico era stato danneggiato da uninfiltrazione. Dopo i primi saggi di pulitura sono riemerse parti di una decorazione settecentesca. Si reso pertanto necessario un restauro completo, che ha portato alla luce 54 mq di fregio degli inizi del Settecento di notevole interesse: giardini allitaliana, palazzi, stemmi della famiglia Landriani, proprietaria del palazzo fino ai primi del Settecento. Si provveduto inoltre al restauro del soffitto ligneo, dipinto a tempera e abbastanza ben conservato (cfr. p. 189). I restauri hanno inoltre riguardato latrio del Palazzo (risalente al XV secolo) e dello scalone che porta alle sale del primo piano.

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MANIFESTAZIONI

DEL

BICENTENARIO

DELLA

PILA

SPETTACOLI, CONFERENZE, PUBBLICAZIONI. La variet e la ricchezza delle iniziative che i privati hanno autonomamente e con proprie risorse attivato in occasione delle Celebrazioni per il Bicentenario della Pila testimonia di un coinvolgimento generale che supera il contesto accademico e ufficiale e che fa parte di una tradizione che una pur rapida scorsa alla rassegna delle precedenti manifestazioni (si veda la sezione successiva) non pu che confermare. CALENDARIO DEL CENTRO DI CULTURA SCIENTIFICA A. VOLTA, 1997. Dedicato al Convegno dei Fisici del 1927, riproduce alcuni dei medaglioni dipinti (1926-1928) da Achille Zambelli sulle pareti della Sala Casartelli (o Sala dei Nobel) dellIstituto Carducci di Como. COMO E LESPOSIZIONE VOLTIANA DEL 1899, RISTAMPA ANASTATICA, COMO, 1997. Pubblicazione in folio della Famiglia Comasca, che riproduce fedelmente il Giornale dellEsposizione Voltiana del 1899 (si veda p. 297). Unintroduzione fuori testo di Alberto Longatti illustra il contesto storico, sociale e culturale di questo ricchissimo documento di storia locale, oltrech di una delle pi importanti Esposizioni che si siano tenute in Italia tra la fine dellOttocento e i primi del Novecento. ALESSANDRO VOLTA 1799-1999, BICENTENARIO DELLINVENZIONE DELLA PILA, 1998. Opuscolo a fumetti (testi e disegni di Paolo Ostinelli), pubblicato dallAzienda di Promozione Turistica di Como. LORENZO MARAZZI, CAMNAGO E LA TOMBA DI VOLTA, Lions Club Monticello, Cassina Rizzardi (CO), 1998. Un breve saggio ricco di informazioni di prima mano, a cui ci si rifatti in questo volume per le note relative al Tempietto di Camnago (cfr. p. 284). UL TACUIN DI CUMASCH PAR UL 1998 E PAR UL 1999, Famiglia Comasca. Il tradizionale almanacco in dialetto comasco si arricchito, per gli anni voltiani, di notizie sul grande scienziato. VOLTA E LA SUA CITT, CONCORSO Associazione La Curtesela, Como.
CARTOLINE COMMEMORATIVE, DI PITTURA, NOVEMBRE

VENTI,

Anche solo da una rapida scorsa allelenco delle iniziative che sono state realizzate a Como nel corso non solo di queste Celebrazioni, ma gi delle precedenti per il 250 anniversario della nascita di Alssandro Volta (cfr. p. 303) balza agli occhi la presenza costante, ricchissima e diversificata di proposte della Famiglia Comasca. La Famiglia Comasca unassociazione culturale nata il 29 marzo 1969 ad opera di alcuni amici, coinvolti nellavventrura da Pietro Collina, poeta dialettale e autore della versione in vernacolo comasco dei Promessi Sposi. Linizio stato caratterizzato prevalentemente dalla salvaguardia del dialetto, che continua tuttora con una sua sezione dedicata. Successivamente ha ampliato la sua sfera dazione, aprendo alla collaborazione con altre associazioni e con alcuni paesi stranieri. Ha unimportante attivit editoriale; molti dei suoi volumi racchiudono la storia minore del territorio. Tra i molteplici interventi realizzati per questo Bicentenario spicca per impegno e qualit la ristampa anastatica di Como e lEsposizione Voltiana del 1899, con introduzione di Alberto Longatti.

LA FAMIGLIA COMASCA

1998,

A fronte: Calendari voltiani del Centro Volta, della Famiglia Comasca e del Comune di Como, Cartoline di Enzo Pifferi. Sotto: Como e lEsposizione Voltiana del 1899 (particolare).

ENZO PIFFERI, CALENDARIO PER LANNO VOLTIANO 1999 E SERIE DI 1998. Due strenne del noto fotografo editore . RADIODIFFUSIONI DELLASSOCIAZIONE RADIOAMATORI ITALIANI (prima: 6 luglio 1998). Un intenso programma di radiodiffusioni ha accompagnato il ciclo delle Celebrazioni (Como, Pavia, Milano). Coordinatore: Giuseppe Martinelli. CALENDARIO DEL COMUNE DI COMO 1999. Pubblicato con il patrocinio del Comitato Comasco, presenta una ricca selezione di immagini delle Celebrazioni del 1899 e del 1927 e del repertorio voltiano, tratte dallArchivio fotografico del Comune di Como.

ALTRE

INIZIATIVE

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MOSTRA ENERGIA....CHE MAGIA. Scuole elementari, Como, 1999. Disegni degli alunni delle scuole elementari comasche ispirati a Volta, alla Pila e allelettricit. LIDEALISTA MAGICO, spettacolo elettrostatico del Teatro Clandestino di Bologna, Teatro Nuovo di Rebbio, Como, dicembre 1998. Tappa comasca del fortunato spettacolo che si esibito anche a Milano e a Pavia nel corso dellAnno voltiano. XI CONCERTO DI CAPODANNO DEDICATO AD ALESSANDRO VOLTA, Teatro Sociale, Como, 1 gennaio 1999. Iniziativa della Famiglia Comasca. ATTO DI NASCITA DI ALESSANDRO VOLTA (ristampa anastatica, Como, marzo 1999). La Camera di Commercio di Como ha pubblicato, in proprio, lestratto del Registro Battesimi anni 1726/1779, conservato presso la Prepositurale di S. Donnino in Como, contenente lAtto di nascita dello scienziato. FOLDER COMO CITT DI VOLTA/COMO VOLTAS HOMETOWN. Pieghevole turistico dedicato a Volta in italiano e in inglese, pubblicato in diverse decine di migliaia di copie dal Comune di Como.
Dallalto: Atto di nascita di Volta; disegno alla Mostra Energia ...che magia; logo delle iniziative voltiane dellAssociazione Radioamatori Italiani; copertina del Programma del Bicentenario della Pila.

CONCERTO PER ALESSANDRO VOLTA, Palazzo Volta, Como, 16 gennaio 1999. Duo per violino e clavicembalo (Stefania e Angela Ignacchiti). Organizzazione: Associazione Italia Nostra. RAPIA LA LUCE UNA FAVILLA AL SOLE, Piazza Volta, Como, 23 gennaio 1999. Spettacolo di acrobati, luci e proiezioni, offerto dallENEL per linaugurazione del nuovo impianto di illuminazione di Piazza Volta. Ideazione: Valerio Festi e Monica Maimone, Gruppo Ipazia. MOSTRA-CONCORSO PER UN FRANCOBOLLO SU VOLTA E LA PILA. Pavia, 30 Aprile - 2 Maggio 1999. Responsabili: Gianni Bonera, Elena Ricciardi. Universit di Pavia e Poste Italiane. Contributo proprio. Nellambito della terza Rassegna Filatelica Provinciale di Pavia, in collaborazione con le Poste Italiane, stato organizzato un concorso per un bozzetto di francobollo sul tema Alessandro Volta, linvenzione della Pila e gli sviluppi dellelettricit. Al concorso, riservato agli studenti della V classe elementare e della III classe media, hanno partecipato la maggior parte delle scuole della provincia di Pavia con molti disegni. XXII MOSTRA FILATELICA CITT DI COMO, CELEBRAZIONI VOLTIANE, San Pietro in Atrio, Como, 23-30 aprile 1999. Organizzata dal Club Esperia, Sezione Filatelica e Numismatica, Como. Catalogo. COMITATO NAZIONALE, COMITATO REGIONE LOMBARDIA, COMITATO PAVIA, COMITATO PROMOTORE DI COMO, 1799-1999 BICENTENARIO DELLA INVENZIONE DELLA PILA DI ALESSANDRO VOLTA. A cura di Federico Canobbio-Codelli, Centro di Cultura Scientifica A. Volta. Brochure (italiano/inglese) contenente il Programma ufficiale delle Celebrazioni, presentata alla Giornata inaugurale del 19 marzo 1999
PROMOTORE DI

286

MANIFESTAZIONI

DEL

BICENTENARIO

DELLA

PILA

allAccademia Nazionale dei Lincei, Roma. Pubblicata con il contributo dei Comitati voltiani. HIPPOCAMPUS, SPECIALE VOLTIANE, La Gru, marzo 1999. Numero speciale del periodico dellAssociazione studentesca La Gru di Como, contenente una sintesi del Programma delle celebrazioni e alcune interviste. QUANDO COMO HA CELEBRATO IL SUO ALESSANDRO VOLTA, CONFERENZA, Biblioteca Comunale, Como, 11 marzo 1999. Iniziativa della Famiglia Comasca. A TAVOLA CON VOLTA (opuscolo). Azienda Promozione Turistica, Como, maggio 1999. BICENTENARIO, PUBBLICAZIONE BRUNATE E GLI CARTOLINE DEI LUOGHI VOLTIANI (DISEGNI: A. PEDRAGLIO), Brunate, giugno 1999. Associazione Appuntamenti Musicali Brunate.
ITINERARI VOLTIANI E DEDICATI AL

CONCERTI

LORENZO PEROSI, IL NATALE DEL REDENTORE, ORATORIO, M. MINO BORDIGNON, ORCHESTRA STABILE DI BERGAMO, CATTEDRALE DI COMO, 12 NOVEMBRE 1999. Ripresa dellOratorio eseguito a Como in Duomo in occasione delle Celebrazioni Voltiane del 1899 (cfr. p. 296). LA PILA, Camnago Volta, 1999. Spettacolo della Compagnia teatrale Citt di Como. LUOGHI VOLTIANI E FUMETTI SU LA PROVINCIA DI COMO, novembre 1999. Disegni di Renato Frascoli, testi di Mario Mascetti. Famiglia Comasca. MOSTRA DI RICORDI VOLTIANI IN COMO, ADDIO NOVECENTO, dicembre 1999. Bottega della Cornice, Como, Famiglia Comasca. QUEL CUZZIN DEL VOLTA, Concorsi per le scuole a cura della Famiglia Comasca. Premiazione: 16 marzo 2000. MARIO MERZ, LA LUCE DI VOLTA, SCULTURA LUMINOSA SU PORTA TORRE, COMO, 24 gennaio 30 maggio 2000. Comitato Comasco e Fondazione Ratti. Un segno del XXI secolo si sovrappone a unarchitettura dellXI, come a testimoniare la continuit della storia umana (Angela Vettese). Cinque parole (citt irreale, torre, oriente, rebus, radice, elemento) sono state scritte in grandi caratteri con tubi al neon colorati e installate sulla Torre di Porta Vittoria. Lo scultore Mario Merz uno dei massimi esponenti internazionali dellarte concettuale. Dagli anni Sessanta utilizza la luce elettrica per i suoi lavori. Allinaugurazione lOrchestra a plettro Flora ha eseguito un concerto.

Dallalto: Rapa la luce... (Enel); Locandina del Concerto nella Cattedrale di Como; Installazione di Mario Merz a Porta Torre, Como.

ALTRE

INIZIATIVE

287

Quella che viene definita come la scoperta, o linvenzione o la costruzione della pila la molteplicit dei termini riflette la molteplicit delle storiografie non fu solamente linizio di una nuova era nel campo della scienza e della tecnologia, ma fu anche il risultato di un impegnativo programma di ricerca che aveva le sue radici in unoriginale filosofia della natura. Le idee scientifiche di Volta si dimostrarono fertili al di l dei confini disciplinari di allora e di oggi, i suoi contributi alla concettualizzazione e quantificazione di grandezze fondamentali sono oramai patrimonio scientifico dellumanit. Eppure a lungo la figura di Volta stata vista come quella di un fortunato sperimentatore, a lungo stata operata unerronea separazione tra un Volta teorico, poco apprezzato, e un Volta sperimentale, principe nelle scienze. LUniversit di Pavia in questa solenne ricorrenza vuole rivendicare il merito di avere dato, nel corso di un intenso anno voltiano, un contributo non effimero a una piena comprensione del pensiero e dellopera di Volta. Abbiamo oggi di nuovo a disposizione degli storici e del pubblico il suo Gabinetto Fisico, riportato la sua aula agli splendori originari, abbiamo utilizzato le moderne tecnologie digitali per analizzare e

IL 20 MARZO 2000 A PAVIA

LA CHIAVE DI VOLTA, MOSTRA DIDATTICA VOLTIANA, Liceo Scientifico Statale E. Maiorana, Roma, 22-27 maggio 2000. Con il supporto dellAmministrazione Provinciale di Como. GIORNATE PAVESI DI CHIUSURA DELLE CELEBRAZIONI. Aula magna dellUniversit di Pavia, 20 marzo 2000. Universit di Pavia, sotto gli auspici del Comitato Nazionale e del Comitato Promotore Locale di Pavia. La cerimonia ufficiale delle Celebrazioni Voltiane a Pavia ha avuto luogo il 20 Marzo 2000, a ricordo della lettera con la quale Alessandro Volta comunic la sua invenzione alla Royal Society (20 marzo 1800).

Per loccasione sono state assegnate quattro lauree honoris causa ad altrettanti scienziati che si sono particolarmente distinti nei diversi campi della scienza che pi direttamente hanno avuto origine dalla invenzione della Pila elettrica (cfr. p. 290) : in ingegneria a Tomaso A. Poggio, Cattedra Whitaker M.I.T ; in filosofia a John L. Heilbron, Professor of History of Science, Worcester College, Oxford; in fisica a John O'Mara Bockris, Professor of Chemistry, Texas University, e a Erwin Neher, premio Nobel per la Fisiologia e la Medicina 1991.

Sono state effettuate visite alle Mostre Da Volta al 2000: ipotesi per un museo della tecnica elettrica e 1799 e la corrente fu. stata presentata inoltre la ristampa di Carlo Linati, Cupido tra gli alambicchi (cfr. p. 224). Il Rettore Roberto Schmid ha infine chiuso ufficialmente lAnno Voltiano. 20 MARZO 2000: INVIO IN INTERNET DEL TESTO DELLA LETTERA DI VOLTA (IN INGLESE) ALLA ROYAL SOCIETY. Iniziativa del Centro di Cultura Scientifica A. Volta, in collaborazione con Tin.it, Telecom Italia, Universit degli Studi dellInsubria e Camera di Commercio di Como. Linvio di pi di 2000 e-mail alle principali Universit e Centri di Ricerca in tutto il mondo stato effettuato dalla saletta multimediale del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano, in occasione della presentazione a Milano della Sala dei Dialoghi e del Laboratorio Gattoni (cfr. pp. 263-4 e p. 276). PREMIO MARZIO TREMAGLIA, CONCORSO A PREMI RISERVATO ALLE SCUOBERGAMO. Aula Magna dellUniversit di Bergamo, 23 marzo 2002, alla presenza del Ministro Mirko Tremaglia e della famiglia del compianto Marzio Tremaglia. Comitato Pavese. Patrocinio: Comitato Nazionale, Regione Lombardia, Universit di Pavia, Universit di Bergamo.
LE DELLA PROVINCIA DI

La partecipazione risultata di elevata qualit e la commissione (nominata dagli enti patrocinatori) ha ritenuto opportuno assegnare oltre ai due premi per le due classi di concorso relative rispettivamente al triennio (Liceo Scientifico F. Lussana) e biennio della scuola media superiore (Istituto Tecnico Commerciale Vittorio Emanuele II) anche un terzo premio di merito (Istituto Tecnico Commerciale B. Belotti).
288 MANIFESTAZIONI
DEL

Il concorso, bandito in occasione della presentazione a Bergamo (25 novembre - 9 dicembre 2000) della mostra itinerante 1779 e la corrente fu, riguardava una composizione a carattere artistico o storico, o un esperimento, sul tema La Pila elettrica e le sue applicazioni.

BICENTENARIO

DELLA

PILA

TARGHE, OGGETTISTICA, VARIE. Uno degli sponsor privati che, insieme con la Fondazione Cariplo, maggiormente hanno lasciato il segno sulle Celebrazioni per il Bicentenario dellinvenzione della Pila stato Telecom Italia. Soprattutto grazie allentusiasmo e alla fattivit di uno dei responsabili della Comunicazione Fiorenzo Benzoni Telecom Italia ha contribuito a realizzare alcuni interventi di livello nazionale che molto hanno contribuito alla diffusione e alla conoscenza di queste manifestazioni (si veda, ad esempio, il sito web alessandrovolta.it, p. 243). Accanto a Telecom Italia numerosi sono stati peraltro i privati che hanno contribuito, con idee e interventi in proprio, alla ricchezza e alla variet delle iniziative, dalloggettistica allorganizzazione di visite guidate ai luoghi voltiani. LOGO
UFFICIALE

NTITOLAZIONI,

DELLE CELEBRAZIONI DEL BICENTENARIO PILA, OTTOBRE 1998. Telecom Italia ha sviluppato, in collaborazione con la Regione Lombardia, il Logo ufficiale delle Celebrazioni (messo a punto dallesperto di comunicazione e produzione di immagini Franco Scepi) con lintento di trasmettere con la massima immediatezza visiva limportanza del Bicentenario. Il simbolo artistico, costituito dai cerchi concentrici che alludono alla Pila dallalto, richiama lassolutezza e luniversalit della scoperta, mentre la firma autografa di Volta riconduce allaspetto pi strettamente umano e storico dellinvenzione (si veda a p. 8). DELLINVENZIONE DELLA

BICENTENARIO, SCHEDE TELEFO1998. Al Tempio Voltiano stata presentata la prima scheda telefonica sul Bicentenario della Pila, realizzata da Telecom Italia. Successivamente ne sono uscite altre quattro, lultima delle quali si richiama alla Mostra Universi Paralleli (si veda a p. 269) di SMAU 99, nella quale Telecom Italia ha colto loccasione per presentare a un vasto pubblico il padre della Pila elettrica.
NICHE CON SOGGETTI VOLTIANI, DICEMBRE PER DEL

TELECOM

VOLTA, COLLEZIONE

divulgare lintera sua opera, testi e strumenti, abbiamo iniziato, con il contributo dei pi esperti e pi aggiornati studiosi di vari paesi, un profondo rinnovamento degli studi voltiani. Ora vorrei solo puntualizzare che non si trattato di celebrazioni di maniera ma di effettivi approfondimenti: andando alle radici delle nostre tradizioni storiche, scientifiche e culturali abbiamo contribuito alla diffusione e alla divulgazione scientifica su tematiche che si riallacciano al presente, quel presente che in cos grande misura caratterizzato, su tutto il pianeta, dai risultati del lavoro di Volta. In particolare il Museo per la Storia della tecnica elettrica che sta nascendo costituisce un grande contributo alla realizzazione del sistema di musei scientifici dAteneo. Ma ritornando alla manifestazione di questa mattina, mi piace ricordare che Volta non solo fu professore di Fisica Sperimentale, ma anche docente e direttore della Facolt filosofica e inoltre, fatto non molto noto, che espose la sua Memoria prima sullelettricit animale nellaula magna dellUniversit in occasione di una Promozione al grado di ingegnere. Roberto Schmid, Rettore Universit di Pavia.

ACQUISTO DI UNA SCULTURA DI GIUSEPPE GRANDI RAFFIGURANTE ALESSANDRO VOLTA, 1998. Il Comitato Comasco acquistava sul mercato privato una scultura a figura intera in marmo bianco di Carrara di Giuseppe Grandi (1843-1894) gi conosciuta attraverso alcuni multipli fusi in bronzo raffigurante lo scienziato in atteggiamento di pensatore. La scultura stata collocata nel Tempio Voltiano.
E OLTRE.

A fronte: Marco Citterio, Presidente della Camera di Commercio di Como; Una delegazione comasca presenta la Pila (replica di Gelside Guatterini) a Sua Santit Paolo Giovanni II. Sotto: una delle Schede telefoniche di soggetto voltiano di Telecom Italia.

GELSIDE GUATTERINI, REPLICHE DI STRUMENTI VOLTIANI, COMO, 1998 grazie alla perizia tecnica, allentusiasmo e allintraprendenza di un abile artigiano di Como Gelside Guatterini se la Pila di Volta, nelle sue diverse versioni, e altri strumenti creati da Alessandro Volta hanno potuto fare (letteralmente) il giro del mondo. Repliche accuratissime e (come egli assicura) funzionanti sono infatti uscite dalle sue mani, che con il tempo hanno faticato a tenere il passo delle ordinazioni:. Una copia stata consegnata al Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro nella cerimonia inaugurale di Roma, allAccademia dei Lincei; unaltra (cfr. p. 278) troneggiava al centro del Padiglione Italia a Expo 2000 di Hannover (circa otto milioni di visitatori); e molte altre sono state viste e ammirate in Argentina, in Giappone, in Australia, a Stoccolma. Una infine stata donata a Sua Santit Papa Giovanni Paolo II.

ALTRE

INIZIATIVE

289

STAMPA PROMOZIONALE SU CONFEZIONI DI LATTE, OTTOBRE-NOVEMBRE 1999. Per iniziativa e con il diretto contributo di Mario Carnini componente del Comitato organizzatore della Mostra Viaggio immaginario nella mente del genio (si veda sopra) limmagine di Alessandro Volta stata riprodotta, insieme con la pubblicit della Mostra, su centinaia di migliaia di esemplari di confezioni di latte fresco della Carnini Spa. COLLOCAZIONE DI UNA TARGA A RICORDO DELLA PRESENZA DI ALESSANDRO VOLTA ALLA S. MESSA NELLA CATTEDRALE DI COMO. Realizzata per iniziativa del Comitato Comasco, il 26 maggio 1999 viene scoperta, incisa sul marmo, una memoria della presenza di Alessandro Volta nel Duomo. La cerimonia preceduta da una Conferenza del Direttore della Specola Vaticana P George Coyne su Scienza e Fede (si . veda alle pp. 248-259 il testo integrale della relazione). Cos recita il testo della lastra, dettata dal latinista comasco Paolo Maggi: QUI/ PILA SAPIENTER COMPOSITA/ PRIMUS/ ELECTRICAM EXCIVIT SCINTILLAM/ ALEXANDER VOLTA/ CANUTO IAM CAPITE/ HIC REVERENTER COTIDIE/ EUCHARISTICO SACRIFICIO/ INTERESSE CONSUERAT (Volta, che per primo, creata la pila sapientemente, suscit la scintilla elettrica, qui, anziano, ogni giorno soleva partecipare al sacrificio eucaristico. DONAZIONE AL TEMPIO VOLTIANO DI UNA LASTRA DEDICATA A VOLTA NEL 1899, 20 GIUGNO 1999. LAssociazione Amici dei Musei, con il patrocinio del Comune e dei Musei Civici di Como, ha fatto dono al Tempio Voltiano di un cimelio dellEsposizione Voltiana del 1899, consistente in un ritratto a bassorilievo di Volta circondato da una complessa cornice in rame riccamente decorata. La cornice sbalzata e cesellata in una sola lastra di rame disegno e opera del comasco professore Aurelio Colmegni. Rammenta nello stile lo sviluppo massimo dellarte decorativa del XVI secolo, e la maniera de sommi maestri che tanto largamente la illustrarono in quel periodo di tempo (da Como e lEsposizione Voltiana, 12 novembre 1899). MERLETTO RAFFIGURANTE ALESSANDRO VOLTA, luglio 1999. Dono dellAccademia Merletti De Amicis ai Musei Civici di Como.
Il Rettore Roberto Schmid, Gianni Bonera e la contessa Piera Volta alla consegna delle Lauree honoris causa allUniversit di Pavia (cfr. p. 288). Qui sopra: Targa voltiana nel Duomo di Como.

Sopra e a fronte (in alto): acqueforti su rame di Giuliano Collina (Monumento a Volta, Tempio e Faro Voltiano), stampate da Paolo Aquilini per le Seterie Argenti, 1997. A fronte (in basso): targa dellIEEE Milestone al Tempio Voltiano.

290

MANIFESTAZIONI

DEL

BICENTENARIO

DELLA

PILA

COLLOCAZIONE DELLA TARGA DELLO INSTITUTE OF ELECTRIC AND ELECTRONIC ENGINEERS (IEEE ELECTRICAL ENGINEERING MILESTONE) al Tempio Voltiano, settembre 1999. La cerimonia, a cui sono intervenuti, tra gli altri, il Presidente del Comitato Nazionale Luigi Dadda e le discendenti di Volta, Contesse Ippolita e Piera Volta, ha rappresentato un importante riconoscimento dellinvenzione della Pila per lo sviluppo dellelettromagnetismo e delle sue applicazioni in quanto prima fonte continua e riproducibile di corrente elettrica. PROMOZIONE DI INIZIATIVE INTESE A INTITOLARE LAEROPORTO MALPENSA VOLTA. I Comitati per le Celebrazioni Voltiane (Nazionale, Comasco e Pavese) si sono tempestivamente attivati ai livelli istituzionali, interessando sia la societ di gestione delle strutture aeroportuali sia le amministrazioni territoriali, i parlamentari e i responsabili ministeriali, affinch laeroporto della Malpensa venisse intitolato ad Alessandro Volta. Le motivazioni erano numerose e solide: in particolare, limmagine internazionale del nostro Paese sarebbe stata associata a quello di uno dei massimi artefici del progresso scientifico e tecnologico attuale; inoltre, in quanto cittadino lombardo noto in tutto il mondo (il nome volt per lunit di misura della tensione elettrica diffuso a dimensione planetaria) bene avrebbe rappresentato leccellenza della Regione a cui appartengono le sue origini. Nulla peraltro si ottenne e tuttora a fronte di altre candidature di pi modesta caratura e significato internazionale emerse e parimenti accantonate ancora laeroporto di Malpensa non ha nome. Una grande V (ma intesa come iniziale di volare) stata nel frattempo collocata in prossimit degli accessi. Pu essere ci forse considerato un timido inizio?
A RIO DELLA SCOPERTA DELLA

Nelloccasione sono stati presentati e distribuiti un opuscolo commemorativo pubblicato in collaborazione con lAssociazione Nobilitazione Tessile e alcuni manufatti serici dedicati a Volta: una cravatta in due dif-

ALESSANDRO VOLTA NEL SECONDO CENTENAPILA, COMO, SETTEMBRE 1999. Iniziativa della Associazione Ex-allievi di Setificio, Como. Presentazione di Pietro Orefice e di Antonio Spallino.
AD

1799-1999 OMAGGIO

Sotto: Kurt Richter (Universit di Graz, delegato IEEE) con Luigi Dadda e Hugo F. Wyss (Technopark Zrich) e (pi sotto) il Presidente Alberto Botta (a destra) con Pietro Boyl, Roberto Negrini, Piero Maranesi, Pierluigi Della Vigna alla posa dellIEEE Milestone.

ALTRE

INIZIATIVE

291

ferenti cromatismi con motivi ispirati ai lampioni a gas, due grandi scialli con lo stemma del Comitato Comasco per le Celebrazioni Voltiane e un pannello di arte serica jacquard raffigurante Volta che illustra la Pila a Napoleone, motivo tratto dallaffresco del Bertini a Villa Ponti di Varese. EMISSIONE DI FRANCOBOLLO, Tempio Voltiano. Iniziativa del Club Esperia. Como, con la collaborazione di Poste Italiane.
DELLOSSERVATORIO AD ALESSANDRO VOLTA DELLA SALA CONFERENZE ASTRONOMICO DI SORMANO, maggio 2000. Iniziativa della Famiglia Comasca

INTITOLAZIONE

Confezione di latte con promozione di una Mostra di Volta (cfr. p. 290), Cravatta con motivi voltiani (Associazione Ex-allievi di Setificio, cfr. p. 291-2); Zeta-card per Expo 2000, Hannover.

RODODENDRO ALESSANDRO VOLTA, MESSA A DIMORA AL TEMPIO VOLTIANO, COMO, MAGGIO 2000. Pianta ottenuta per ibridazione da Cattaneo vivai, con forma della foglia molto simile a Catawbiense, lucida, brillante, verde chiaro. Iniziativa della Societ Ortofloricola Comense. (INGLESE, TEDESCO, ITALIANO) SU VOLTA E LA 30.000 COPIE DISTRIBUITE A EXPO 2000, HANNOVER, 13 ottobre 2000. Centro di Cultura Scientifica A. Volta. Con il contributo di ACSM Spa, Camera di Commercio di Como, Unione Albergatori di Como. Per una descrizione delliniziativa si vedano le pp.277-278 di questo volume.
SCIENZA ITALIANA: TRILINGUE

ZETA-CARD

VISITE AI LUOGHI VOLTIANI. Si segnalano in particolare quelle organizzate sulla funicolare Como-Brunate da GST SpA, quelle dellAzienda Promozione Turistica di Como e quelle, per non vedenti, della Famiglia Comasca e del Panathlon Club, Como, in collaborazione con lUnione Italiana Ciechi. SEGNALETICA TURISTICA VOLTIANA. Oltre ad appositi cartelli esposti a Brunate (a cura dellAssociazione Appuntamenti Musicali di Brunate) e al pannello esposto al valico di Ponte Chiasso con la Svizzera (a cura del Comitato Comasco), merita ricordare lo stendardo COMO CITT DI VOLTA issato su Porta Torre dal CAO, con la collaborazione del Comune di Como . OGGETTISTICA. L Associazione La Gru ha realizzato, con il contributo del Comitato Comasco, portachiavi con il Logo delle Celebrazioni Voltiane. Calchi in gesso di argomento voltiano sono stati realizzati dalla Galleria del Francobollo, Como. La Pasticceria Belli di Como ha prodotto (e donato in occasione di numerose cerimonie ufficiali in Italia e allestero) confezioni di cioccolateria ispirata alliconografia voltiana: busti dello scienziato, pile, riproduzioni del Tempio Voltiano, monete con leffigie di Volta.

292

MANIFESTAZIONI

DEL

BICENTENARIO

DELLA

PILA

DAL

ONORANZE, CELEBRAZIONI, INTITOLAZIONI 1831 ALLA VIGILIA DEL BICENTENARIO DELLA PILA

IL

PARTE IV
CULTO DI

VOLTA

TEMPIETTO

DI

CAMNAGO, COMO. AULA VOLTA, UNIVERSIT MONUMENTO


A

1831 1838 1864 1878 1880


DI

DI

PAVIA, P. 294

VOLTA, COMO, P. 294

SALA VOLTA, ISTITUTO LOMBARDO, P. 295 CENTENARIO ISTITUTO


POI ACCADEMICO DI

VOLTA, P. 295

DIPARTIMENTO

FISICA A. VOLTA, PAVIA, P. 295 PILA,


PP.

CENTENARIO PRIMO

DELLINVENZIONE DELLA

1899 1918 1927


E

295-297
DI

VOLUME DELLEDIZIONE

NAZIONALE

DELLE

OPERE

VOLTA, P. 298
PP.

CENTENARIO

DELLA MORTE DI

VOLTA

TEMPIO VOLTIANO (1928),

298-300

FONDAZIONE ALESSANDRO VOLTA PRESSO ACCADEMIA DITALIA, ROMA, (DAL 1944 PRESSO ACCADEMIA NAZIONALE DEI LINCEI) P. 300 BICENTENARIO CENTOCINQUANTESIMO
DELLA NASCITA DI

1930

1945 1949 1952 1977 1982 1991 1995

VOLTA, P. 301 PILA, P. 301

ANNIVERSARIO DELLINVENZIONE DELLA

FONDAZIONE FRANCESCO SOMAINI, TEMPIO VOLTIANO, COMO, P. 302 CENTOCINQUANTESIMO CENTRO


DI ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI

VOLTA, P. 302

CULTURA SCIENTIFICA A. VOLTA, P. 303


DEGLI

BICENTENARIO DUECENTOCINQUANTESIMO

ESPERIMENTI

VOLTIANI, P.

303
PP.

ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DI

VOLTA, 293

303-304

Il busto di Volta del Comolli nelle sue numerose versioni conosciute. In questa pagina (dallalto): Primo originale,1828, Galleria dArte Moderna di Milano; Originale di Camnago (1831, replica); Originale dellAula Volta a Pavia (1831). A fronte: Derivazione di Cesare Berra (1874), Istituto Lombardo; Derivazione di Antonio Rescaldani (1927) Tempio Voltiano (insieme).

ONORANZE,
DEL

IL

BICENTENARIO

DAL

CELEBRAZIONI, INTITOLAZIONI

CULTO DI

VOLTA

1831

DELLINVENZIONE DELLA

ALLA VIGILIA

PILA

1831

Alla morte di Alessandro Volta, spentosi al culmine di una straordinaria fama di scienziato, prende subito avvio unincessante attivit di onoranze centrate soprattutto nei luoghi in cui egli vissuto e la sua attivit scientifica si prevalentemente estrinsecata: Como, Pavia, Milano. TEMPIETTO DI CAMNAGO. La prima iniziativa la costruzione di un tempietto, fatto erigere dai famigliari in prossimit della villa di Campora, a Camnago presso Como, campagna distante solo unoretta da Como, ma solitaria, che egli aveva eletto negli ultimi anni a dimora favorita. Il tempietto, progettato in linee neoclassiche dallarchitetto Melchiorre Nosetti, decorato con statue che simboleggiano la Religione e la Scienza e con bassorilievi che illustrano le invenzioni dello scienziato: leudiometro, la pistola ad aria infiammabile, lelettroforo, il condensatore e la Pila. Nellinterno vi fu collocata (15 marzo) una delle tre versioni del busto marmoreo eseguito da Giovanni Battista Comolli (1775-1831), sin dallinizio considerato come il pi somigliante allo scienziato. Il primo, scolpito ancora vivo il Volta, si trova ora alla Galleria dArte Moderna di Milano e laltro nellAULA VOLTA DELLUNIVERSIT DI PAVIA, dove fu collocato nel novembre 1831, (cfr. p. 87). Il 5 dicembre 1831 con una solenne cerimonia le spoglie di Alessandro Volta venivano trasferite nel piccolo tempio (cfr. p. 283).

1838

A una settimana dalla morte dello scienziato, il 23 marzo 1827, la Congregazione Municipale di Como pubblicava un voto unanime per la creazione di un Monumento al Sommo Volta. Fu nominata unapposita commissione, che tuttavia incontr numerosi ostacoli, in parte naturali (unepidemia di colera in citt e una straordinaria esondazione che mise in ginocchio le finanze comunali) e in parte politiche (una certa ostilit dellAustria a riconoscere pubblici onori a un pur grande personaggio che era stato protetto di Napoleone). Scartata lipotesi, suggerita dal Governo austriaco, di un monumento al chiuso (in Cattedrale), si giunse finalmente nel 1834 alla posa della prima pietra nella centrale piazza Jasca (ora Volta)..

MONUMENTO A VOLTA, PIAZZA VOLTA, COMO. Il monumento fu inaugurato il 15 agosto 1838 con unorazione di Francesco Mocchetti, allievo e successore di Volta nella cattedra di Fisica a Como, che gi nel 1832 aveva donato al Liceo Volta il busto tuttora ivi collocato. Il monumento opera di Pompeo Marchesi (1789-1858), allievo del Canova e professore a Brera. Il Volta vi ritratto drappeggiato nella toga professorale, con il capo leggermente inclinato (comera suo vezzo nellet matura) e sorreggendo con la destra la Pila. Il basamento neoclassico opera di Francesco Durelli. Linsieme di rigorosa compostezza e solennit (cfr. p. 83, p. 282 e p. 290).
294 IL
CULTO DI

VOLTA

1864

LIstituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere, che ebbe il grande scienziato tra i suoi primi membri e come primo Presidente ha sin dallinizio svolto un ruolo centrale per la raccolta, la conservazione e la valorizzazione delle memorie voltiane (si veda alle pp. 177178 e 180-190).

1878

SALA VOLTA, ISTITUTO LOMBARDO. Nel 1864 venivano inaugurate nellantica sede dellIstituto, in Palazzo Brera, le Sale Voltiane destinate alla conservazione dei Cimeli scientifici acquistati con sottoscrizione nazionale dallo stesso Istituto. Nel 1959, con il trasferimento della presidenza e degli uffici nellattiguo Palazzo Landriani, venne allestita una nuova e pi ampia Sala Volta (cfr. p. 189). CENTENARIO ACCADEMICO DI VOLTA, PAVIA. Ricorrendo il Centenario della chiamata di Alessandro Volta a Professore di Fisica dellAteneo pavese (1878), questultimo diede vita in particolare a due importanti iniziative, luna di carattere scientifico, laltra di natura celebrativa.

LAUREE AD HONOREM. Per solennizzare la ricorrenza, lUniversit di Pavia conferisce la laurea ad honorem per la fisica a due grandi scienziati che si sono distinti negli studi sullelettricit e sul magnetismo fornendo sintesi teoriche fondamentali: Hermann von Helmholtz (1821-1894) e James Clark Maxwell (1831-1879), il cui Matter and motion (1877) viene pochi anni dopo (1881) pubblicato in edizione italiana a cura di Giovanni Cantoni, direttore dellIstituto di fisica dellUniversit di Pavia. MONUMENTO A VOLTA, UNIVERSIT DI PAVIA. Grazie alla generosit di un cittadino pavese, il cavalier Francesco Nocca, fu eretto nel cortile maggiore dellUniversit (gi Portico Legale) un monumento a Volta dominato dalla statua a figura intera di Volta realizzata dallo scultore Antonio Tantardini (1829-1879), discepolo di Pompeo Marchesi, che si ispir per le fattezze dello scienziato allesemplare del Comolli conservato nella tomba di Camnago (cfr. p. 82). ISTITUTO POI DIPARTIMENTO DI FISICA A. VOLTA, PAVIA. LIstituto di Fisica sperimentale dellUniversit di Pavia nasceva nel 1880, nellItalia postunitaria, sotto la guida di Giovanni Cantoni, che ne fu direttore fino al 1893. LIstituto era senza soluzione di continuit con il Gabinetto di Fisica, che era stato creato nel 1773 e diretto da Volta dal 1778 al 1804. Quando nel 1937 lIstituto fu trasferito dal Palazzo centrale dellUniversit nel cosiddetto Polo scientifico, non cambi tuttavia nome, come ricorda la lapide sedem non nomem numenque mutavit. Divenne successivamente Istituto di Fisica superiore, poi Istituto di Fisica generale, fino a trasformarsi, con listituzione dei dipartimenti universitari, in Dipartimento di Fisica A. Volta.

Fondata nel 1878, la pi antica associazione culturale del territorio degli originari mandamenti provinciali e diocesi di Como (da Lecco a Varese, a Sondrio, al Canton Ticino), con lo scopo di raccoglierne, studiarne e diffonderne la tradizione storica. Pubblica un periodico e una collana (Raccolta storica), oltre a singole opere e monografie, tra cui lOpera di Paolo Giovio e la raccolta Larius. Possiede una ricca biblioteca, a disposizione degli studiosi. Si distinta sin dal 1899 con la pubblicazione di lavori dedicati ad Alessandro Volta (AA. VV., Raccolta Voltiana), a cui hanno fatto seguito: F. Scolari, Pubblicazioni voltiane nel 1 Centenario della morte (1926); B. Scolari, Como nellet di Volta, e D. Rusca, I viaggi di Alessandro Volta (1951); V. Lucati, Bibliografia voltiana nel 150 anniversario della morte (1980); AA. VV., Intorno a Volta (1996, Atti 1998; cfr. p. 304).

E GLI STUDI VOLTIANI

LA SOCIET STORICA COMENSE

1880

1899

CENTENARIO DELLINVENZIONE DELLA PILA. Como, citt natale di Volta, celebra il centenario dellinvenzione della Pila con unEsposizione che intende rivaleggiare con le grandi Esposizioni Universali ospitate dalle grandi capitali europee e americane (Vienna, Parigi, Chicago).
1831, 1838, 1864, 1878, 1880, 1889 295

ESPOSIZIONE VOLTIANA (PRIMA E SECONDA). Programmata originariamente per il 1895, 150 anniversario della nascita di Volta, lEsposizione era dedicata, oltre che allesposizione dei cimeli di Volta, allindustria elettrica internazionale, allindustria serica nazionale, alle Belle Arti, alla floricultura, allartigianato mobiliero di Cant, alle piccole imprese locali e a unesposizione internazionale di macchine. Il progetto, nella sua parte architettonica e decorativa, era opera dellarchitetto Eugenio Linati. I padiglioni si estendevano per un lungo tratto dallattuale piazza Cavour verso i giardini a lago e il Campo Garibaldi, a ridosso del Borgo Vico. La facciata principale era in stile impero (stile che richiamava lepoca di Volta) ed era affiancata da due alte colonne riproducenti la sagoma della Pila. La superficie complessiva coperta dalle gallerie era di circa 15.000 metri quadrati. Accanto agli enti pubblici, parteciparono allingente impegno economico lintera cittadinanza e una sottoscrizione nazionale. Allinaugurazione (20 maggio 1899) fu presente Umberto I. L8 luglio un corto circuito provocava un rovinoso incendio che in breve tempo distrusse i padiglioni e la maggior parte di quanto vi era esposto, tra cui quasi tutti i preziosi cimeli voltiani (strumenti prestati prevalentemente dallIstituto Lombardo e dallUniversit di Pavia). Il Comitato organizzatore e la cittadinanza reagivano con straordinario vigore e tempestivit. Il giornale La Provincia lanci una sottoscrizione e, nel settembre dello stesso anno, una Seconda Esposizione, su progetto dello stesso Linati (di una grazia e di una freschezza da far quasi dimenticare lantico, come ebbe a dire Luigi Massuero, fondatore e primo direttore del giornale), veniva solennemente inaugurata: il 18 settembre ricevette la visita di Umberto I accompagnato dalla consorte Margherita e dallerede al trono Principe di Napoli con la consorte Elena di Montenegro. Nella stessa giornata, la famiglia reale assisteva in Duomo alla prima esecuzione dellOratorio Il Natale di don Lorenzo Perosi.

LEsposizione Voltiana del 1899 a Como (dallalto): i Reali allinaugurazione; due sale; la pubblicazione celebrativa dei Telegrafisti; veduta aerea della prima esposizione.

296

IL

CULTO DI

VOLTA

Per loccasione vengono portate a termine in citt opere infrastrutturali e di restauro: cos lHotel Plinius, su progetto dellingegnere Salvioni e dellarchitetto Frigerio (1899), la realizzazione dei giardini a lago, servizi tranviari e la copertura di un tratto del torrente Cosia.

Nellambito dellEsposizione si tennero anche alcuni Congressi, tra cui il primo Congresso nazionale degli elettricisti italiani e quelle che vennero chiamate le Ftes Voltiennes des Tlgraphistes, congresso internazionale dei telegrafisti che si svolse tra Milano (30 maggio), Como (31 maggio-3 giugno), Bologna (5-6 giugno, per rendere omaggio alla citt di Galvani), Firenze e Roma (8-11 giugno). A Como i telegrafisti posavano una targa commemorativa alla base del Monumento di piazza Volta.

In assenza di un catalogo delle Esposizioni, a questa funzione assolse egregiamente il periodico Como e lEsposizione Voltiana, diretto dallingegner Enrico Musa e stampato nel corso del 1899 dalla Tipografia Cooperativa Comense (cfr. p. 285).

Nei giorni 21 e 22 giugno si tennero le Assemblee generali dellAssociazione Elettrotecnica Italiana e della Societ Italiana di Fisica. Alessandro Volta junior vi espose la proposta di riunire in ununica pubblicazione le opere sparse di Volta (futura Edizione Nazionale). Tra i relatori

PRIMO CONGRESSO NAZIONALE DEGLI ELETTRICISTI ITALIANI, COMO, 1823 GIUGNO. Il Convegno, indetto su proposta di Giuseppe Colombo, fu introdotto da una magistrale commemorazione di Volta esposta da Augusto Righi, professore allUniversit di Bologna, in cui veniva tracciata una sintesi esauriente delle diverse teorie della Pila e nella quale fu enunciato il celebre giudizio: Merc la Pila lelettricit cess, si pu dire, di essere quasi esclusivamente oggetto di studio, per divenire mezzo di ricerca potentissimo, fecondo, universale; per essa la scienza pot svelare ed offrire alluomo una energia multiforme, che gi sembra destinata a produrre nellumana civilt mutazioni cos profonde, da potersi forse paragonare soltanto a quelle che in et remota rec luso del fuoco.

Chroniques illustres des Ftes voltiennes des Tlgraphistes.

Dal basso: Ingresso della prima Esposizione; il furioso incendio che distrusse la prima Esposizione; facciata della seconda Esposizione.

1899

297

del Convegno: Antonio Pacinotti, Jacobus Henricus Vant Hoff, Cesare Saldini, Giuseppe Ponzio, Bartolomeo Cabella, Wilhelm Conrad Rntgen.

1918
Il Tempio Voltiano durante i lavori (1926): la struttura in cemento armato. Sotto: Planimetria.

Nei giorni del Convegno il numero di visitatori dellEsposizione era gi arrivato a 100.000. Solamente ancora una settimana, ed ecco che il furioso incendio dell8 luglio avrebbe impresso una drammatica svolta, da cui peraltro la citt e gli organizzatori si sarebbero ripresi con orgoglio e straordinaria efficienza, dando vita in men di due mesi alla Seconda Esposizione (POST FATA RESURGO, titolavano orgogliose le cronache). PRIMO VOLUME DELLEDIZIONE NAZIONALE DELLE OPERE DI VOLTA. Il ministro del Tesoro, il comasco Paolo Carcano, nel 1906, accogliendo il voto del convegno del Centenario della Pila, incarica lAccademia dei Lincei e lIstituto Lombardo di curare e dirigere ledizione nazionale delle opere di Alessandro Volta. Viene costituita una commissione con il compito di raccogliere i materiali e pubblicarli. I sette volumi di Le opere di A. Volta vedono la luce tra il 1918 e il 1929 (Editore Ulrico Hoepli, Milano). A questi fanno seguito, sotto gli auspici dellIstituto Lombardo e della Societ Italiana di Fisica, i cinque volumi dellEpistolario nel periodo 1949-1955, il volume di Aggiunte nel 1966 e infine i due volumi di Indici nel 1974-1976 (Editore Zanichelli, Bologna). Per gli interventi posti in atto nel corso delle Celebrazioni del Bicentenario della Pila si veda alle pp. 180-187 e p. 247. CENTENARIO DELLA MORTE DI VOLTA, TEMPIO VOLTIANO, 1928. La citt natale di Volta volle per loccasione rinnovare e superare i fasti dellEsposizione Voltiana del 1899 con una serie di iniziative che, accanto a quelle espositive, videro importanti manifestazioni di carattere scientifico e interventi infrastrutturali di rilievo, nonch la realizzazione di opere architettoniche di elevato impatto monumentale e significato istituzionale. Furono costituiti un Comitato dOnore, un Comitato esecutivo diretto da Guglielmo Marconi, una Commissione per gli studi voltiani e una Commisione per i Congressi Scientifici, presieduta da Quirino Majorana. La Segreteria Generale del Comitato per le Onoranze a Volta, presieduto dallon. Baragiola, venne affidata allim-

1927

Il Tempio Voltiano (architetto Federico Frigerio): fotografia dellepoca e frontespizio del volume in folio di presentazione dellopera pubblicato dal mecenate Francesco Somaini con i tipi di Mardersteig.

298

IL

CULTO DI

VOLTA

prenditore comasco Enrico Musa, a cui fece capo il coordinamento tra industriali serici, personaggi del mondo accademico e autorit politiche nazionali e locali. ESPOSIZIONE VOLTIANA. Come sede dellEsposizione fu prescelta la Villa dellOlmo, nel sobborgo di Borgo Vico, acquistata dal Comune di Como alla famiglia Visconti di Modrone con il concorso dei cittadini e del Comitato Voltiano. Per loccasione vennero realizzati dallarchitetto Napoleone Montorfano padiglioni e gallerie posticce, adiacenti al parco e alla villa. In tutto la superficie coperta era di 12.000 metri quadrati.

Lesposizione era articolata in tre sezioni principali: lESPOSIZIONE DELLE INDUSTRIE IDROELETTRICHE, che rapparesentava le pi importanti organizzazioni di categoria; lESPOSIZIONE INTERNAZIONALE DI TELEFONIA E TELEGRAFIA, che esponeva i cimeli e unampia documentazione degli scritti voltiani; lESPOSIZIONE NAZIONALE SERICA, che documentava la vitalit dellimprenditoria comasca attraverso lallestimento di un padiglione, costruito ai lati della Villa, contenente telai e filatoi. CONVEGNO INTERNAZIONALE DEI FISICI. Istituto Carducci, Como 11-16 settembre (sessioni scientifiche); Universit di Pavia, 17 settembre (visita); Roma, 21-22 settembre (cerimonia ufficiale in Campidoglio e visite). Per questo evento, risultato uno dei pi importanti appuntamenti scientifici che si siano tenuti in Italia nei primi decenni del Novecento e che richiam a Como, Pavia e Roma (queste le tre sedi del Convegno) i padri della fisica moderna, si rimanda allintervento di Franco Bassani pubblicato alle pp. 67-72 di questo volume. La sede per le sessioni comasche del Congresso fu lAula di scienze (ora Sala Casartelli) dellIstituto Carducci. La Sala reca nelle decorazioni alle pareti (pittore Achille Zambelli) i medaglioni con i nomi dei Congressisti FARO VOLTIANO, SAN MAURIZIO SOPRA BRUNATE (COMO). Lidea di una onoranza perpetua a Volta per mezzo di un faro risale ai primi del Novecento e fu propugnata, in particolare, da un religioso, Don Luigi Guanella, amico delle scienze e del progresso. In occasione del centenario della morte dello scienziato, lidea non esente dalle suggestioni religiose

1899, 1918, 1927

299

alimentate dalla biografia apologetica di Volta redatta da Callisto Grandi fu ripresa dai Postelegrafonici Italiani, che riuscirono a realizzare per il 1927, in localit San Maurizio sopra Brunate, una torre faro sullesempio di quello di San Martino della Battaglia. Su progetto dellingegner Gabriele Giussani, la torre, in cemento armato, alta 29 metri e reca alla sommit un faro elettrico che proietta ruotando alla velocit di un giro al minuto fasci luminosi di colore verde, bianco e rosso fino a una distanza di 4050 chilometri (dalla descrizione di U.F. Molteni, si veda p. 218). TEMPIO VOLTIANO, COMO. Voluto dallindustriale e uomo politico Francesco Somaini per ospitare i cimeli di Volta recuperati e ricostruiti dopo lincendio del 1899 e donato alla citt in occasione del Centenario della morte del grande scienziato, il Tempio Voltiano un mausoleosacrario eretto in forme neoclassiche ma su struttura in cemento armato dallarchitetto Federico Frigerio. Inaugurato lanno successivo (1928), esso diventato uno dei simboli della citt e uno dei musei scientifici pi visitati in Italia: sedici vetrine presentano litinerario scientifico di Volta, dai primi esperimenti di elettrologia alle esperienze sui gas, alla Pila attraverso lesposizione di una grande variet di strumenti, tra cui si distinguono quelli (recuperati dalle ceneri dellincendio) utilizzati o costruiti dallo stesso Volta. La galleria del loggiato riservata alla documentazione dellopera scientifica, della vita e della fama del fisico comasco. Attuale conservatore del Tempio Voltiano Pietro Todeschini. Tra le altre opere realizzate a Como nel 1927 si segnalano lo Stadio Sinigaglia, costruito per ospitare le gare sportive, e il restauro della torre del Broletto. In tutte le scuole italiane il 5 marzo 1927 fu dedicato alla commemorazione di Volta. Settimane di studio furono indette dal mondo accademico nazionale. Lo stesso Institut de France Acadmie des Sciences pubblicava nel 1927, in Francia, il testo dellallocuzione tenuta da Paul Janet al Congresso Internazionale dei fisici l11 settembre 1927, nel corso della giornata inaugurale presso il Teatro Sociale di Como. Il testo si concludeva con il noto aneddoto riportato da Victor Hugo, secondo il quale un giorno, passando per la Biblioteca dellInstitut National davanti a

Pagina precedente (dallalto): Inaugurazione del Tempio Voltiano, 1928 (in primo piano: Federico Frigerio, il Cardinale Maffi e Francesco Somaini); Cartolina del 1927; la Voltiana (1926, mensile); il Congresso dei Fisici. In questa pagina: Enrico Musa; medaglioni dellAula di scienze, Istituto Carducci, Como; Villa Olmo, sede dellEsposizione del 1927. A fronte: (in basso) Antonio Spallino, Giulio Casati e Gianfranco Miglio alla chiusura dellAnno voltiano 1977; (al centro) Numero unico per le Celebrazioni del 1949. 300 IL
CULTO DI

VOLTA

1930

una corona dalloro dedicata AU GRAND VOLTAIRE, Napoleone avrebbe grattato con lunghia le ultime tre lettere per non lasciare che AU GRAND VOLTA. FONDAZIONE ALESSANDRO VOLTA, PRESSO ACCADEMIA DITALIA, ROMA. Istituita per indire convegni periodici su proposta delle due classi dellAccademia (Scienze Fisiche e Scienze Morali), stata dal 1944 annessa allAccademia Nazionale dei Lincei. Il primo convegno, sulla Fisica Nucleare, si tenne nel 1931; ne seguirono due sullEuropa (1933) e altrri undici fino al 1971, su temi che vanno dallimmunologia allaviazione, alla matematica ai rapporti tra Oriente e Occidente nel Medioevo (1957 e 1969). Gli atti sono stati pubblicati dalla Fondazione in unapposta collana. BICENTENARIO DELLA NASCITA DI VOLTA. Nonostante la drammatica situazione del Paese ancora scosso dalle vicende belliche, si tennero a Como commemorazioni di Alessandro Volta presso il Teatro Sociale, nella Cattedrale e alla Tomba di Volta.
Copertina del Volume celebrativo edito a Como nel 1945.

1945

1949

COMO AD ALESSANDRO VOLTA NEL II CENTENARIO DELLA NASCITA MISCELLANEA DI SCRITTI, MARZORATI EDITORE, COMO 1945. Il Volume, edito a cura del Municipio di Como e del Comitato per le onoranze a Volta, conteneva saggi di Giovanni Polvani e Carlo Volpati su temi scientifici, di Giuliano Aliati, Federico Frigerio, Ettore Rota, Luigi Rovelli e Pietro Vaccari sugli aspetti storici e iconografici. Chiudeva il volume un breve saggio a cura della Societ Idroelettrica Comacina, sullopera di Volta nello sviluppo dellindustria elettrica.

CENTOCINQUANTESIMO ANNIVERSARIO DELLINVENZIONE DELLA PILA. La Voltiana, organo ufficiale del Comitato per le onoranze a Volta nel 150 anniversario dellinvenzione della Pila, usciva nel maggio 1949 con il programma delle manifestazioni: un insieme disomogeneo di eventi di disparata natura: Convegno nazionale dei Sindaci e dei Presidenti delle Amministrazioni provinciali; Concorso ippico nazionale;

1927, 1930, 1945, 1949

301

Il Centro Volta come pi brevemente conosciuto unAssociazione senza scopo di lucro giuridicamente riconosciuta, di cui sono Soci il Comune, lAmministrazione provinciale e la Camera di commercio di Como, la Regione Lombardia e il Comune di Campione dItalia. Obiettivo sociale la promozione della cultura scientifica e tecnologica, al servizio della societ civile e delleconomia, nel nome del sommo fisico Alessandro Volta. Tale obiettivo viene raggiunto attraverso lo svolgimento di attivit istituzionali, indirizzate da un Consiglio scientifico i cui membri sono designati dai Rettori degli Atenei della Lombardia, con i quali il Centro ha stipulato unapposita Convenzione. Le attivit del Centro Volta si sviluppano lungo quattro direttrici principali: - lorganizzazione di eventi e manifestazioni di alto profilo scientifico; - la costituzione di una rete di cooperazione scientifica internazionale; - lo sviluppo di attivit volte a favorire lapplicazione dei risulta-

IL CENTRO DI CULTURA SCIENTIFICA A. VOLTA

Mostra di elettricit applicata; Festival cinematografico Villa Olmo; Festival nazionale della canzone; Mostra florortifrutticola; Congresso internazionale dei Fisici (si veda qui sotto); 11 Concorso internazionale Eleganza Automobili; Congresso internazionale della televisione (organizzato dallANIE). CONVEGNO INTERNAZIONALE SUI RAGGI COSMICI, SETTEMBRE 1949, VARENNA. La Societ Italiana di Fisica, risorta grazie al contributo di Giovanni Polvani, che aveva fondato nel dopoguerra la Scuola Internazionale di Fisica di Villa Monastero a Varenna, organizz nel 1949 in occasione del 150 anniversario dellinvenzione della Pila un Convegno internazionale sui Raggi cosmici, a cui partecip Enrico Fermi (presentato dal Pro-gramma come grande fisico italo-americano), al suo primo rientro in Italia. FONDAZIONE FRANCESCO SOMAINI, COMO. In omaggio alle volont del donatore del Tempio Voltiano, la famiglia vi istituisce una Fondazione a lui intitolata con lo scopo di premiare e incoraggiare in Italia, nel nome di Alessandro Volta, gli studi di fisica. Viene cos istituito il Premio triennale per la fisica Francesco Somaini affermatosi come uno dei pi prestigiosi riconoscimenti in Italia per personalit del mondo scientifico che viene assegnato per il 1952 a Piero Caldirola. Il Premio affiancato da borse di studio per ricercatori e studenti.

1952

1977

CENTOCINQUANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI VOLTA. Il 5 marzo il Sindaco di Como, Antonio Spallino, apriva lAnno Voltiano. In giornata, venivano presentati il volume Storia del metano di Carlo Paoloni e il film Alessandro Volta: Storia di un genio a misura duomo (Televisione della Svizzera Italiana).

CONVEGNI, CONGRESSI E CONFERENZE. Convegno-dibattito Scienza e societ negli ultimi 150 anni (28 maggio); Franco Soresini, Volta e le telecomunicazioni (12 giugno, Associazione Radiotecnica Italiana); Convegno internazionale Il comportamento stocastico in sistemi classici e quantistici (direttori Giulio Casati e Joseph Ford, Cernobbio, 20-25 giugno: lamericano Mitch Feigenbaum presenta una memoria che getta le basi di una nuova scienza, la Teoria del caos); CNR, Istituto di Economia di Bergamo, Teoria dei sistemi dinamici in economia (Varenna, giugno); International School of Plasma Physics, La teoria dei plasmi magneticamente confinati (organizzatore Piero Caldirola, Varenna, 1-16 settembre); LXXVIII Riunione nazionale AEI (Villa Olmo, Como, 18-23 settembre); LXIII Congresso della Societ Italiana di Fisica e Consegna del Premio straordinario per la Fisica Francesco Somaini a Edoardo Amaldi (Villa Olmo, Como, apertura 18 settembre, presenti i premi Nobel Basov, Bloch, Segr e Ting); INFN, La fisica delle particelle elementari (Campione dItalia, settembre); Giornate di studio voltiane e Mostra di manoscritti (Istituto Lombardo, 10-11 ottobre); Societ Storica Comense, Conferenze Voltiane (inizio 18 ottobre; Atti, 1978). MOSTRE, RASSEGNE ED EVENTI. ENEL, Mostra Energia elettrica: dalla Pila di Volta a oggi (Broletto, Como); Mostra filatelica Citt di Como (Club Esperia); Mostra di pittura Il patrimonio darte della citt; Mostra sulle Celebrazioni voltiane del passato (Societ Storica Comense e Tempio Voltiano); APT e Circolo culturale Ego-Id, Prima selettiva internazionale di pittura e grafica Alessandro Volta; Circolo Ego-Id, ENAL Provinciale
302 IL
CULTO DI

VOLTA

1982

e Famiglia Comasca, Concorso letterario; Circolo Fotografico Como e Camera di Commercio di Como, Rassegna mondiale di fotografia; Balletti russi (Associazione Italia-URSS, Teatro Sociale); UCPT, Parata di vetrine in onore di Volta; Camminata attorno ai luoghi voltiani, manifestazione podistica; Busto in bronzo di Volta, Casa natale in Via Volta, Como (allocuzione di Piero Caldirola); Targa al Tempio Voltiano (LERIE); Concerto di musiche di compositori comaschi del Sette- e Ottocento (Basilica di S. Fedele, Como, Antiquae Musicae Italicae Studiosi); Filarmonica A. Volta e Cappella musicale del Duomo di Como, Concerto in onore dei 150 anni dalla morte di Volta e di Beethoven. CENTRO DI CULTURA SCIENTIFICA A. VOLTA, COMO. Una Convenzione tra la Camera di Commercio di Como, il Politecnico di Milano e le Universit degli Studi di Milano e di Pavia dava vita a un Centro intitolato alla memoria di Alessandro Volta, le cui finalit pur non concentrandosi sulla valorizzazione delle memorie voltiane tuttavia si rifacevano alla tradizione scientifica della citt e del territorio di Como, resa soprattutto gloriosa dalla figura del grande fisico. Latto costitutivo, seguito nel 1983, e il riconoscimento regionale del 1984 davano al Centro solidit istituzionale quale Associazione senza scopo di lucro giuridicamente riconosciuta a supporto del territorio e delle Universit lombarde per la promozione della cultura scientifica. Il suo impegno negli anni 1994-2002 nella partecipazione ai Comitati Comasco, Regionale e Nazionale per le Celebrazioni del Bicentenario della Pila e nella realizzazione di un gran numero di iniziative nellambito delle Celebrazioni per il 250 anniversario della nascita di Volta, prima, e del Bicentenario della Pila, poi, ha confermato la sua vocazione di organizzatore culturale anche in riferimento alla valorizzazione della figura del grande scienziato.

ti della ricerca scientifica e tecnologica al tessuto economico, produttivo e sociale del territorio; - la diffusione della cultura scientifica e tecnologica a tutti i livelli, con speciale riferimento alla tradizione scientifica locale e a quella voltriana in particolare. Il Centro ha ricevuto numerosi riconoscimenti istituzionali, tra cui: - Certificazione ISO 9001: 2000 del Sistema di Gestione per la Qualit; - inserimento nellAlbo dei laboratori autorizzati dal Ministero dellistruzione, delluniversit e della ricerca (MIUR); - inserimento nella tabella delle Istituzioni culturali riconosciute dal Ministero per i Beni e le attivit culturali; - inserimento nella tabella degli Enti che svolgono attivit di diffusione della cultura scientifica e tecnologica, riconosciuti dal MIUR.

Dalla fondazione del Centro, suo Presidente Antonio Spallino, Presidente del Consiglio scientifico Luigi Dadda e Coordinatore scientifico Giulio Casati. Direttore del Centro Franco Mercalli, subentrato nel settembre 2000 a Federico CanobbioCodelli, ora Consigliere culturale.

1991

BICENTENARIO DEGLI ESPERIMENTI VOLTIANI. Per commemorare lavvio degli esperimenti che avrebbero portato allinvenzione della Pila, la Duracell International Inc. pubblica il volume Omaggio alla Scienza, a cura di Riccardo Galli, con la collaborazione della Fondazione Francesco Somaini.

DUECENTOCINQUANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DI VOLTA. Il 17 febbraio, vigilia dellanniversario, il Gruppo di Lavoro per le Celebrazioni Voltiane (composto dal Comune, dalla Provincia e dalla Camera di Commercio di Como e dal Centro di Cultura Scientifica A. Volta e successivamente istituitosi in Comitato) indice una conferenza stampa per lavvio del Programma di manifestazioni del Bicentenario dellinvenzione della Pila. Relatori sono Fabio Bevilacqua dellUniversit degli Studi di Pavia, Riccardo Galli dellUniversit degli Studi di Milano e il Presidente del Centro Volta, Antonio Spallino. PUBBLICAZIONI, CONVEGNI, CONGRESSI E CONFERENZE. Alcune iniziative hanno preceduto lavvio ufficiale, come: Lucio Fregonese, Gli influssi di Boscovich e della chimica delle affinit nelle prime fasi dellelettrologia di Volta (in: Centro di Cultura ScientificaA. Volta, Centro Volta, Appunti, interventi, relazioni da un anno di attivit, 1993); Famiglia Comasca, Ul Tacuin di cumasch par ul 1995, con medaglioni storici dedicati alla vita e alle opere di Volta.
1949, 1952, 1977, 1982, 1991, 1995 303

1995

A fronte: Copertine del volume per le celebrazioni del 1991 a Como e del Programma preliminare del Bicentenario della Pila (1995). Sotto: Il Presidente della Societ Italiana di Fisica (SIF) Renato Angelo Ricci e Fiorenzo Benzoni (Telecom Italia) introducono il Concerto con Salvatore Accardo al Congresso del Centenario della SIF a Como (1998).

Iniziative avviate dopo la presentazione del Programma: Famiglia Comasca, Bibliografia Voltiana, indice delle opere che trattano Alessandro Volta, conservate nella Biblioteca Comunale di Como; Centro Volta, Incontri con Alessandro Volta nel 250 della nascita, con visite al Tempio Voltiano (Relatori: Lucio Fregonese, Fabio Bevilacqua, Pietro Todeschini, Guido Clerici, Torquato Mussini); Associazione La Stecca, Como, Volta e il suo tempo. Volta nella cultura scientifica del 700, Volta e i suoi luoghi (Auditorium Collegio Gallio; Relatori: Giorgio Rumi, Lucio Fregonese, Stefano Della Torre); Rotary Club Como Baradello, in collaborazione con il Politecnico di Milano, Lezione Aperta Da Volta alle autostrade telematiche (relatori: Luigi Dadda, Maurizio Decina, Andrea Silvestri); Alessandro Volta 1995-1999, Dal 250 della nascita al Bicentenario della Pila, Programma Preliminare, Como, 1995 (a cura del Gruppo di Lavoro); Famiglia Comasca, I lmm de Comm: lelettricit a Como e in Provincia (gennaio 1996); Landau Network-Centro Volta, I temi cruciali della problematica energetica. Disarmo nucleare e futuro dellenergia atomica (Aula Magna Collegio Gallio, marzo 1996, relatori: Francesco Calogero, Conferenze Pugwash premio Nobel per la Pace; Ugo Farinelli, Direttore Generale Enea); XVI Congresso nazionale di Storia dellastronomia (Villa Olmo, maggio 1996; Atti); ACTAC, Ristampa anastatica delle cromotipie Onoranze a Volta nel Centenario della Pila, giugno 1996; Convegno Nazionale sulla Superconduttivit ad alta temperatura di transizione (Villa Olmo, ottobre 1996); Societ Storica Comense, Intorno a Volta: ceti, gruppi, persone tra riforme e rivoluzione (1760-1830) (Biblioteca Comunale di Como, dicembre 1996; Atti, gennaio 1998); Societ Italiana di Fisica, LXXXIII Congresso Nazionale (del Centenario), Villa Olmo, 27-31 ottobre 1977. MOSTRE, RASSEGNE ED EVENTI. Circoscrizione di Camnago Volta, 18 febbraio, Proiezione di Alessandro Volta: Storia di un genio a misura duomo (Bernardo Malacrida, Rtsi); Universit della Terza Et, Teatro Sociale, Como, 18 febbraio, Proiezione di Itinerari Voltiani (Umberto Ferdinando Molteni) e Concerto della pianista Olga Balakleets; Universit della Terza Et, Concerto in S. Fedele, Como, 18 febbraio; Camera di Commercio di Como, Auditorium di Villa Erba, Cernobbio, Esposizione sulle Celebrazioni Voltiane del 1899 e 1927 (nellambito del 2 Salone dellUniversit); Universit Terza Et, Como, Intitolazione ad Alessandro Volta della Stella Columba RA 64 25m 23s D 33 14m (si veda a p. 258); Associazione La Stecca, Como, Visite guidate ai luoghi voltiani; Universit della Terza Et, Como, 1-14 ottobre, Mostra Da Volta a Marconi (a cura di Franco Soresini, in collaborazione con lAssociazione Radioamatori Italiani, Como); Concerto della Filarmonica A. Volta, Camnago Volta, 16 settembre 1996.

304

IL

CULTO DI

VOLTA

PARTE V (ENGLISH TRANSLATIONS)

WITH AN

ESSAY

GIVEN IN

OPENING

ROME, PAVIA AND COMO, ON THE GALVANI-VOLTA CONTROVERSY


ADDRESSES

ADDRESSES AND LECTURES

MARCH 19 1999, ROME, OPENING


TH

LUIGI DADDA, P. 307 EDOARDO VESENTINI, PP. 308-309

ALBERTO GIGLI BERZOLARI, ALESSANDRO VOLTA 1799, PP. 310-319 SIRO LOMBARDINI, ALESSANDRO VOLTA: FROM AN ACADEMIC DISPUTE TO A GREAT TRANSFORMATION OF ECONOMY AND SOCIETY, PP. 320-329

MARCH 19TH 1999, ROME, LECTURES

CARLO RUBBIA, FROM

MARCH 20TH 1999, PAVIA-COMO, LECTURE


THE

VOLTAIC PILE

TO THE FUEL CELL, PP.

330-339

G. FRANCO

AS A

GIULIANO PANCALDI, ALESSANDRO VOLTA NATURAL PHILOSOPHER AND A SCIENTIST, PP. 340-347 BASSANI, THE RELEVANCE OF THE INTERNATIONAL CONFERENCE OF PHYSICISTS IN 1927 IN COMO, PP 348-352

MARCH 20TH 1999, COMO, LECTURES

GIANNI BONERA, FROM

TO THE INVENTION OF THE

THE CONTROVERSY WITH

ESSAY

BATTERY,

PP.

GALVANI 353-364

ON THE

ENGLISH

CONCERNING THE INVENTION OF THE

TRANSLATION OF

A NOTE

ALESSANDRO VOLTAS PILE

WRITINGS

A fronte (dallalto): Copertina del numero speciale (1993) del Rapporto del Centro di Cultura Scientifica A. Volta(Centro Volta) con il saggio di Lucio Fregonese su Volta e Boscovich (cfr. p. 303); Salone donore di Villa Olmo, principale sede dei Convegni organizzati dal Centro Volta; Statua in bronzo di Giuseppe Grandi (1843-1894) raffigurante Alessandro Volta, propriet del Centro Volta; la sede del Centro Volta Villa Olmo a Como vista dal lago. 305

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OPENING
PRESIDENT

OF

OF THE

CELEBRATIONS FOR THE BICENTENARY VOLTAS INVENTION OF THE PILE LUIGI DADDA

r President of the Republic, distinguished authorities, ladies and gentlemen, on behalf of all the members of the National Committee for the Celebrations of Alessandro Voltas invention of the Pile which I have the honour to chair I wish to express my sincere thanks for honouring with your presence this ceremony with which the celebrations for the bicentenary of the invention of the electric battery (the Pile) by Alessandro Volta start. This invention has been, in the two last centuries, the basis for the knowledge of a new and mostly unknown aspect of nature and the source of innumerable applications that have deeply changed the life of the whole mankind. The two illustrious lecturers at this meeting, Professor Alberto Gigli Berzolari of the same University of Pavia where Alessandro Volta was professor, and Professor Lombardini of the Accademia dei Lincei will evoke his personality, his work as scientist and the impact of the invention of the battery on the economic and social life.

ACCADEMIA NAZIONALE

OF

OF THE

NATIONAL COMMITTEE FOR THE CELEBRATIONS ALESSANDRO VOLTAS INVENTION OF THE PILE
DEI

LINCEI, ROME, MARCH 19TH, 1999

The seat of the Accademia dei Lincei, where we are now, pushes me to underline how much Alessandro Volta can teach to professors and scientists of today since he came to invention of the battery certainly for an exceptional capability of intuition, but also for a capability that has been fostered by a long and patient experimental work along with a consistent dialogue with colleagues from other countries as well.

Concerning this, we shouldnt forget how stimulating the controversy with Galvani was; maybe if the dispute on galvanism had not taken place, we wouldnt be here today to celebrate Volta. The objective of Voltas celebrations is to remind us how much Volta has done and how much interest his discovery has aroused. Yet, apart form remembering, we cannot avoid thinking of the future of research, not only as expression of the everlasting aspiration of man for knowledge, but also for the impact it generates on the way of living, on human relations and on culture in general.

I wish therefore that the celebrations that were inaugurating today will remind Italy and the whole world of Alessandro Voltas work but will also provide suggestions to make research one of the first priorities in the life of our country.

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OPENING

OF

OF THE

CELEBRATIONS FOR THE BICENTENARY VOLTAS INVENTION OF THE PILE


OF THE

ACCADEMIA NAZIONALE

PRESIDENT

EDOARDO VESENTINI
DEI

ACCADEMIA NAZIONALE

LINCEI, ROME, MARCH 19 , 1999


TH

DEI

LINCEI

The first conference, chaired in 1931 by Guglielmo Marconi and Orso Mario Corbino and co-ordinated by Enrico Fermi, with the participation of famous scientists like Marie Curie, Niels Bohr, Werner Heisenberg, Wolfgang Pauli, Bruno Rossi, Arnold Sommerfeld, was on nuclear physics, an avant-garde subject at that time, that seen from an historical perspective, can be considered as typically Voltian. As a matter of fact, it was a purely speculative subject, at that time far from everyday reality, that in little more than ten years would completely change our life and the very structure of our society.

Mr President, I would like to express my gratitude to honour with His presence this solemn opening ceremony for Voltas celebrations. The organisation of this opening ceremony, together with the National Committee for Alessandro Voltas invention of the Pile has been for the Accademia dei Lincei an act consistent with the presence, in the Academy, of the Alessandro Volta Foundation. Founded by a Royal Decree in 1930, from an initiative of the Edison, Italian General Society of Electricity, the Foundation has carried out, up to the seventies, an intense activity. In a series of top-level international scientific conferences, the Foundation has tackled beforehand issues that have had a growing importance in the years to come, such as Europe, the history of East-West relations, problems of immunology and nutrition, astrophysics and mathematics.

r President of the Republic, Mr President of the Constitutional Court, Honourable Minister of University and Scientific and Technological Research, Honourable Representatives of the Senate of the Republic and of the Chamber of Deputies, distinguished guests, dear colleagues, ladies and gentlemen.

As Vito Volterra pointed out, whereas to develop steam-engines at least in the heroic period of the invention of the fire machine, the source of the most ingenious and famous findings was the workshop itself, and only later on science, by observing how industrial machines worked, built that wonderful monument that includes all
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Voltas intellectual curiosity was never satisfied. This together with a strong independence, almost a solitude of thought, puts him in a detached position in the history of science, because of his idea that a possible practical application of a scientific discovery is not a successive and separate operation, but is intimately integrated in the creative process.

Scientific research is an intellectual adventure to which in Voltas words everyone who in the study of the marvellous works of Nature has as his goal nothing else but getting to know the truth takes part. Or in Galileos words the one who aims higher by turning to the great book of nature that is the real object of philosophy.

TRANSLATIONS

Volta is a peculiar character also in his lifes course. As Giovanni Polvani says in his biography published by the Domus Galilaeana in 1942 (and re-printed on the occasion of the celebrations starting today by the Accademia dei Lincei, the National Academy of Sciences called of the XL and the National Committee for the Voltas celebrations) which I take the liberty to present you, Mr President : Tradition says that Volta as a small child had had a very slow and late mental development, that it was feared he could be dumb. And worries didnt disappear completely when at the age of four he pronounced his first word a straight no seeing that it was only three years after that he could eventually speak fluently. A few years later, when he was a teen-ager, his uncle, who was a priest, took him away from the Jesuits school. He then found himself in the middle of those deep religious quarrels that characterised at that time very Catholic families, like the Voltas, in which as underlined by Franco Venturi the number of members belonging to the clergy was incredibly high also for that age where there was a great number of friars, priests and nuns. Yet that first no pronounced at the age of four can be considered as the premanifestation of that intellectual independence to which Alessandro Volta remained faithful, in spite of his success and the prestigious acknowledgements he received, being able to live his long life on this earth with great dignity in that hard historic moment. It was a difficult undertaking, not only at that time.

natural phenomena and dominates them according to the principles of thermodynamics, the opposite occurred with electricity. The battery Volterra continues ready for its various applications came directly from the laboratory of physics of the University of Pavia. Yet this is true not only for the battery but also for the results obtained by Volta in chemistry and in the physical chemistry of gases.

MARCH 19 1999, ROME, OPENING ADDRESSES


TH

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* See p. 19

that virtue which blindly passes through wet parts from the base tin to the rich silver and moves from this to that making a perpetual turn (Lorenzo Mascheroni 1793)

ALESSANDRO VOLTA 1799*

ALBERTO GIGLI BERZOLARI

any things can be said about Volta and about his important contributions to the enrichment of scientific knowledge. Everything can be said in different ways but everything will bring us to talk about this new way of thinking about electrical phenomena that had its full expression in the invention of the Voltaic pile in 1799. It is not also easy to say new things since everything or almost everything has been said about him and his work. Few scientists have left such a rich documentation, such as publications and manuscripts, and few have had as many connoisseurs as he had. The almost complete and very rich collection of his works is kept at the Istituto Lombardo, Accademia di Scienze e Lettere. Maybe the shortest way, an easy and at the same time elegant way to speak about the Battery and about how it works, is not the one followed by scientists but the one expressed by poets. It is the one contained in the four verses of the quotation that are the subtitle of the report Im reading.

The poet is the abbot Lorenzo Mascheroni, whom Vincenzo Monti remembered as an eminent mathematician, graceful poet and excellent citizen. Colleague and friend of Volta in the University of Pavia, he left, among his most significant works as a poet the Invitation to Lesbia Cidonia and as a mathematician, the Geometry of the Compasses. With his poetry Invitation to Lesbia Cidonia, he reminds the beautiful and cultivated poetess Paolina Secco-Suardo Grismondi, who had the Arcadian name of Lesbia Cidonia, that she had promised to cheer up by paying a visit to the City on the Ticino (Pavia) and its Athenaeum. This piece of poetry consists of 529 elegant and unrhymed verses. In these verses the poet imagines to be leading the precious visitor along a track that foresees meetings with masters, visits to museums, to lectures rooms, to scientific rooms, to libraries, to botanical gardens, which had given the University of Pavia a strong reputation and had ranked it among the greatest in Europe. The poetess would meet Volta and be present to the first phases of the experimentation that would bring him to the invention of the Battery.

I will here give some general information on Volta and on the environment in which he worked and then I will try to evoke with simple words what these four lines of the Invitation mean. I will mention the arguments that would make Volta think that two different metals like the base tin and the rich silver put in contact with wet parts could give life to that virtue which blindly can be moved from this to that making a perpetual turn. This is to describe by a happy intuition and poetic synthesis that closed chain of three different conductors in contact with each other that makes the so-called single Voltaic element of the eighteenth century battery.
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TRANSLATIONS

olta was born in Como on February 18th, 1745. He was trained in a familiar and school environment that was closeminded and conservative. After the primary school he was sent to the Jesuits school and then to the seminary. All the premises were there for him to become a priest but he didnt feel any vocation for it. The pioneer age of the so-called elettrizzanti physicists was passing by. At that time the electric fire (or electric virtue) was considered by physicists and naturalists, as well as by second-rate actors, quacks and charlatans, a fluid to which one could attribute the most different natural phenomena, that was also capable of great and wonderful games. The fluid delighted and conquered in elegant salons and in popular arenas, knights, ladies, gallants and poor people, above all, once it had been discovered that ladies usually get excited in an easier and better way than men and young ladies better than old ladies. That fire was then considered by serious and less serious doctors as a fluid of life, a possible source of new and extraordinary therapeutic methods almost as if it were a sort of universal panacea. These picturesque and amusing amateurs and their marvellous games would have then found a greater space in Academies, in big Schools and in Universities. In this way they gained again that scientific dignity they once had in the past, that was then partially lost, and absorbed the spirit and the new method of the Galilean natural philosophy that would have deeply influenced, in spite of its different principles, the scientific thought of the end of the eighteenth century. Since his childhood he showed a great interest for natural sciences and in particular for electric phenomena.

As a boy, Volta had read important scientific works, largely spread in Europe. When he was only eighteen, he already proved to possess a solid preparation and a great spirit of observation, as well as particular experimental abilities. His early poetic works were valuable. He worked in private, for a long time outside of public bodies and in particular universities. In his scientific training he was a self-taught man without any other lead than that of his investigating talent.

He was working during the last thirty years of the century that had seen deep political, cultural and social transformations. That period was characterised by a new renaissance in Lombardy brought about by
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In his maturity he had the fortune to get involved in the great reforming plan of the Empress Maria Theresa Habsburg-Lorena and of his son Joseph II. After a few years of teaching at the Gymnasium in Como, in 1787 he became professor of Experimental Physics at the University of Pavia, because of his well-known reputation. The reputation he had achieved put him in that group of eminent personalities that the government in Vienna had wanted in that athenaeum, that had to become one of the most important in the Empire.

When he was still young he found in European scientific circles the most interesting interlocutors with whom he could share ideas and methods. Apart from some exceptions, these interlocutors were not to be found in Italy, where the scientific and educational environment was very poor and unresponsive to new ideas and methods and inert to the eighteenth century philosophic turmoil.

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He had met generous and powerful princes under all flags during the extraordinary and stimulating atmosphere of the eighteenth century Enlightenment. In science the Enlightenment movement recognized, with a Galilean spirit, not only a vehicle for the acquisition of frontier knowledge by a few scholars but also a very effective vehicle for the spiritual liberation of mankind. He had been for fifty-one years a subject of the Austrian Empire, where order and safety reigned, for eighteen years a citizen of the Cisalpine Republic and of Napoleons kingdom. There he felt first lost, later he was celebrated and received honours and finally again for thirteen years an Austrian subject, under the dreariness of the Restoration. In every case he was a cautious, devoted, faithful and law-abiding subject or citizen.

Austrian and French reforms, by Napoleons triumphs, by the arising of new Europe and of a new America and by the establishing of the method of research of the natural sciences in Academies and Universities, as well as of technological research in workshops.

Three dates are important in the experimental campaign that has brought to the invention of the Voltaic pile 200 years ago: 1792, its origins, 1796, its most meaningful developments, and 1799 its completion. That campaign shows on the whole the greatest uniquely Italian contribution to European science during an extraordinary moment for the fortune of the scientific and technological thought.

Yet these same dates remind of very difficult moments, moments of bewilderment for the majority of European subjects or citizens. They would leave such a deep and lasting sign that it has to be briefly mentioned. In 92 what was left of the ancient duchy of the Visconti-Sforza family was a peripheral Austrian province and the news that came from near France were for everybody a source of great anxiety. The Revolution celebrated the sovereignty of Reason and this idea was already penetrating, although very slowly, in the duchy. But for men of science and scholars, in particular, it was difficult to understand that in the name of that sovereignty it was said,knowledge was considered a horrible form of aristocracy and being a genius was a crime against equality and that the wonders of the revolutionary age had manifested themselves without scientists and in spite of scientists and from the genius with no education. Moreover when Antoine Lavoisier, the greatest among the founders of modern chemistry, was sent to the guillotine, it was declared, the revolution had no need of scientists.

In 1796 Napoleons army brought new ideas in Italy, ideas that were fortunately now moderate, no more a source of the excess and of the cruelties that were typical of the Terror. These ideas were accompanied by strange symbols, by violence and by vulgar and blasphemous intemperance that created bewilderment and confusion. Yet they also opened up new horizons and new aspirations proposing new and different life models, new ideals of freedom and equality that were not yet familiar and often almost unknown in the duchy after almost three hundred years of first Spanish then Austrian rule.

On April 1999 the Austro-Russian army occupied Lombardy, taking advantage of Napoleons interest for Egypt. Once back the Austrians would show their harsh resentment against the people from Lombardy that had quickly forgotten, after absorbing new ideas, the
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TRANSLATIONS

cultural, social and economic benefits that Viennas good government had brought about in less that half a century.

The University of Pavia was closed, professors dismissed. Professors and students that had gladly welcomed the French and the new ideas went to prison; others were exiled or fled somewhere else.

Volta was overwhelmed by those events. Fired and frightened he sought refuge in the quiet of his town, Como, where, in spite of the confusion, the lack of money and the general bewilderment, he carried out his research on the electrical properties of chains of conductors, inventing the Voltaic pile. He would start again his teaching activities after those unhappy thirteen months, once Napoleon took again control over Lombardy.

Without entering into scientific and technological details of a physics that in some aspects still today is not at all easy to understand, I will now try to illustrate Voltas work on chains of conductors, by adhering to the language and the methodologies as they emerge from the discussions of the end of the Eighteenth century, that is to say, without interpolations or interpretations made possible by the scientific knowledge that came after. he field of research of Luigi Galvani, who was an anatomist in Bologna, was physiology and had as its main subject the working of muscles and consequently their nervous stimulation. Different hypotheses had been put forward, but as studies on electric phenomena became popular, the theory of the nerve electric fluid, as responsible for stimulations, gradually began to catch on. This was also due to the growing familiarity with those phenomena and to the tendency to attribute to electrical phenomena the most different effects. Volta at that time was involved only marginally in those problems.

Volta was therefore beginning and then bringing to an end his main scientific work, and also other valuable works, in the troubled and tumultuous atmosphere that characterized the last ten years of the Eighteenth century, where fear and anxiety reigned. Fortunately his being cautious and his aristocratic detachment towards any accusation of being pro Austrian or Jacobin according to the winning party, would allow him to overcome that difficult moment without serious damages.

At that time Galvanis experimentation laid the foundations of a theoretical framework that was still confused and the hypothesis of the existence of animal electricity was still very much discussed. Moreover, there was no experimental proof that clearly suggested which mechanism could give origin to the nerve electric fluid, nor suggested his localization in the animal body.
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The hypothesis of the existence of a kind of electricity that was specific to the human body and to the animal body, that is to say of an animal electricity of biological origin different from what was known at the time, was making its way. This was also a consequence of the studies on the behaviour of the torpedo and on similar animals. However, researches in the field were carried out with different and questionable approaches from the methodological point of view, making confusion between electricity observed on animals and electricity observed in animals, and as much confusion on the results obtained making experiments on living animals and on dead animals.

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In 1791 Galvani published his research in his pamphlet De viribus electricitatis in motu muscolari commentarius.

Major contributions to this research would be mainly Italian.

He had been lucky enough to observe an unexpected and in a certain way casual phenomenon: the scorched hind legs of dead frogs contracted themselves when the lumbar nerves were connected to the crural nerves through a metal conductor arc. He interpreted the fact he had observed by imagining nerves and muscles as unbalanced seats of an electric fluid of biological origin different from the one that was known at the time, that is to say animal electricity, which in order to find balance discharged itself along the conductor arc causing muscles stimulation. He attributed a passive function to the conductor arc and underestimated the fact that contractions were livelier when the arc was made of two different metals put in contact, the one close to the other. What had been observed was a new and surprising phenomenon that aroused interest and curiosity. Volta overcame his reservations and starting from March 1792 he devoted himself completely to the study of those phenomena. Galvanis interpretation was purely electro-biological.

nitially he supported Galvanis thoughts, apart from some differences, and made public in May 1792 his Memoria prima sulla elettricit animale. Yet, after a few days, he took the distance from these ideas with his Memoria seconda sulla elettricit animale, whose conclusions were based on a great variety of observations. Volta, differently from Galvani, overestimated the importance of the arc that was made of two different metals and attributed different electrical unbalances to their contacts with the nerves that were subject to muscle contractions: one with the lumbar nerves, the other with nervous terminations of the crural nerves. The electrical current that flowed in the nervous system and, by exciting it, stimulated muscles contractions was due to the different electrical unbalances caused by the two contacts. Therefore he denied that it was necessary to assume the existence of an animal electricity of biological origin, which was also different from the one that was known at that time. He attributed to frogs nervous system, the function of discharging arc and to the frog itself the function of a highly sensitive detector of electricity that was activated somewhere else through physical processes. Voltas interpretation was purely electro-physical.

Metals he said behave not anymore as simple deferents as actual motors of electricity.

Volta became more and more convinced by working also on nervous terminations of muscles different from motory muscles. In particular he paid attention on the stimulation of the senses in the human body, and could generate the acid or basic taste on the tongue and flashes in the eyes by working only with arcs of two metals. He was courageously taking a new position that could not be easily
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With his assertion in conclusion, what matters is the difference made by the different metals he took a position that he would not abandon later on because this diversity would become for him gradually from advantageous to necessary.

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accepted by the official science of the time that denied to metals and their combinations active electrical properties.

He summerized his thought in the Memoria terza sulla elettricit animale, where he referred more to physiological rather than physical aspects of his observations. The two interpretations were one the opposite of the other. This is how that exclusive and strong scientific controversy started, a controversy that all Europe would follow with great curiosity and participation, a controversy that became well known in the history of science.

Those poor frogs would undergo the most incredible vexations. Yet, at that time it was impossible to imagine the extraordinary consequences to which the study of the behaviour of innocent, harmless and apparently dead little animals would bring. oltas interpretation would lead in a few years to the invention of the battery and its relevant consequences. Galvanis interpretation, which was long forgotten after the invention of the battery, would lead to the establishment of electrophysiology, although many years after. The first phase of the discussion ended in 1792 and started again shortly after following however different and opposing directions. It is not easy to enter into the contents of the controversy between the two parties, even if one tries not to go into details. Moreover, the discussion would have been subtle and detailed and I wouldnt like to run the risk of not being clear and essential. Galvani and his followers would have always maintained their original ideas by putting at the centre of the discussion the existence of an electricity of biological origin that was responsible for the contractions. They made experiments on frogs without using metals but with arcs made of wet conductors such as parts of the human body (like fingers for instance), wet with sweat, saliva and blood, and they obtained the contractions. Voltas statement what matters is the difference made by the different metals... was therefore drastically denied and one could state that metals do not possess any secret magic virtue. Volta reacted with great determination and carried out serious experimental tests to prove all the hypotheses that had surfaced in the meantime. He was able to explain with his contact theory the results obtained with the wet conductors used by Galvani and his followers. So he could include their results obtained without using any metals into his principles. To say it in a few words.

On one hand Galvani and his followers had eliminated metals by acting always on biological structures. On the other hand Volta would go on working with metal chains eliminating biological structures and replacing them with simple solution of water and salt. And he would be successful, because without the elimination of frogs and of any other biological structure, that is to say any possible source of animal electricity, Galvani and his followers would have been right.
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In the years 95 and 96 a new and decisive phase of experimentation began.

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Getting rid of those possible sources, he moved the problem from the electro-kinetic field to the electro-static field, a field in which he had invented tools, in particular the electroscope-condenser that in the past had made of him one of the main creators of quantitative electrostatics and as such recognised over all Europe. His tools would have allowed him to discover that, also by putting in contact two different metals, one could always obtain an electrical unbalance, which was a very important fact. The argumentation that since the beginning had brought him to state that what matters is the difference made by different metals had been confirmed although in different and better expressed forms.

This was a further extension of his contact theory to couples of conductors, of no matter which nature.

His ideas were contained in three well-known Memoirs dated 96 and 97 addressed to Friedrich Gren in Halle, where he announced to the scientific world new fundamental contributions to pure electrology.

In later years until 99, the controversy would reach tones of extreme harshness. Some attempts were made to come closer from the opposing theories, but with no success. Volta closed hastily the discussion strong with the following fundamental results.

The first concerns the electrical unbalance caused by the contact of two different metal conductors, that is to say his last discovery. In its correct interpretation it can be traced back to the so-called Volta effect, that is to say in modern terms, that there is a difference in electrical potential between the external points of two different metals in contact with each other. The second regards the impossibility to produce an ongoing electrical current in closed chains made of solely different metals in a no matter which a priori number.

Moreover, by stacking more open single Voltaic elements one above the other with the same sequence, and then by summing through the wet conductor the unbalances produced between couples of metals, which once stacked are in contact with each other, one obtains what Volta had called column device, that is to say the Voltaic pile. The news of this invention is contained in a letter sent on March 20th, 1800 to Joseph Banks, President of the Royal Society, which was then read in a meeting that became famous. The news flew rapidly all
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The third result is the following. When one puts a wet conductor (such as cardboard soaked in salted water) between two different metals or reciprocally, when one puts a metal conductor between two wet materials , that is to say when a system of three different conductors in contact with each other is realized so as to make an open single Voltaic element, and then the two metals are put in contact with each other, an ongoing electric current is generated in the closed arc built in such a way. Here one finds again Mascheronis intuition on wet parts, the base tin and the rich silver and the never-ending turning of the blind virtue.

Both results would find a satisfying interpretation after the establishment of modern electronic theories on metals and therefore in relatively recent times.

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On October 1801 Volta was introduced to the Classe des Sciences of the Institut de France where he illustrated his research at the presence of the First Consul Napoleon Bonaparte. He received flattering and unconditioned approvals and was awarded a gold medal prize. He wrote to his wife Maria Teresa and then to his brother Luigi mentioning how he was welcomed and the great space that was given to him and to his studies by the press in all Europe. He finished the letter to his wife in this way: He had the humbleness of a real scientist.

over Europe, arousing a great interest everywhere.

Among many things that certainly please me, and which are too much flattering, Im not so vain as to think Im more than what I am, and to a life troubled by vainglory I prefer the tranquillity and sweetness of domestic life At this point I could end my reflections, but we are across the two centuries and the battery has been invented. Yet it is interesting to go back to the verses by Mascheroni and then it is necessary to make some final conclusions.

alvani and Volta had come across a kind of reality that was only apparently simple. It was instead very complex, since physical, chemical and biological phenomena mingled in a confused way and it was difficult to separate them, at least with the means and the knowledge acquired at the end of the eighteenth century.

In this way Mascheronis intuition appears even more a particularly happy intuition with no mistakes and omissions. It dates back to 1793 and takes us very close to the conclusions Volta reached just before 1799. Every word in those verses has a precise meaning, none is superfluous and their sequence is clear in what it wants to say. As it was already reminded, they describe with a happy intuition the structure and the physical functioning of the so-called single Voltaic element of the battery. Approvals and disapprovals, support and criticism, immediate or successive, have involved Voltas work in a very lively way, taking the time of physicists, chemists and biologists among the greatest in the world until nowadays.

Therefore, one can understand the right and wrong, the truths and mistakes in both of them. Yet, after a deeper analysis, on the basis of the consequences of their work and of todays knowledge, they were both right and wrong.

Voltas electro physical interpretation of how a battery works, approved with authority by the French school, would be harshly criticized for underestimating or even neglecting the importance of the chemical processes that took place on the contact surface between metal and electrolyte. Volta neglected these processes because he thought that the humid layer contributed only, although weakly, to the production of tension as a consequence of the contact between two close metals. Yet, in fact it turned out that he had in his hands an electromotor device with which a perpetual motion was realized. Volta had clearly understood how contradictory the whole thing was already in the letter where he announced his invention:
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...Cette circulation sans fin du fluide lectrique (ce mouvement perpetuel), peut parotre paradoxe, peut ntre pas explicable: mais elle nen est pas moins vraie et relle, et on la touche, pour ainsi dire, des mains. The electro-chemical interpretation would solve rapidly all doubts and then the question would come to an end with the final approval of thermodynamics from the general point of view of energy. It is incredible how different theories that were contradicting each other would bring to the invention of the pile. Voltas invention took place in the middle of the century that saw the first scientific and technological revolution of the modern age and soon became central and would have remained so through improvements and later developments. It would soon become an equipment of primary importance in all research laboratories.

Galvanis theories, instead, were soon to be forgotten after his death in 1798 after he was tragically ruined because he didnt accept the French authority, The hypothesis of the existence of an animal electricity different from the one known at that time, although it had found influential supporters, was not considered a scientific theory and was mentioned, if it was, as of no use and with no foundations. It practically disappeared from the scientific literature. His followers became quickly fewer and fewer and a great part of physiologists abandoned, wrongly, the idea of establishing links between electricity, nervous fluid and muscle stimulation.

Electrodynamics and electrochemistry were thus born, as well as a new way of thinking to electric phenomena by bringing new and important knowledge with great rapidity in their continuous progress. Everything is under our eyes and it would take too long to mention only the most important things.

Voltas invention was a very important moment because its content was absolutely new and surprising from every point of view, and, as such, would have an impact of paramount importance both on the scientific and on the technological field.

Volta closed in triumph the eighteenth century, happily in re electrica princeps for his decisive contribution to the autonomous progress of electrical science, but also marking important stages in the more general history of science, so that he is universally considered among the greatest characters of the eighteenth century science.
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Nobilis experiments were not decisive as well. Yet he gave again full scientific dignity to the problem. His researches, taken up and disseminated by physicists and physiologists started off the modern post-galvanian electro-physiology, which after many years would bring, besides, to the realization of tools of great importance for diagnostic applications.

Yet, thirty years after Galvanis death, Leopoldo Nobili took up his experiences and making use of tools good for measuring the electric current, as galvanometers, which electrodynamics a consequence of the invention of the battery had made possible to realize. Galvanometers proved the existence of an electric current belonging to the frog itself but of the same nature of the one that was known at that time. The scientific community would be astonished in front of this new fact, which was not new to the few remaining followers of Galvani.

TRANSLATIONS

Those who will visit Como will find extremely interesting to give a look to the original batteries kept in Voltas Temple. When Einstein saw them he said: the battery is the fundamental basis of all modern inventions. They are interesting but also astonishing because they are made of very poor objects: disks of different metals, disks of cardboard wet with salted water, little pieces of wood and string.

However, these poor things, piled together in a trembling way and somehow kept together, have contributed in a very determining way to the rise and success, direct or indirect, immediate or remote, of those sciences that touch all of us so closely, in the duration of our life as well as in our way of living. Those sciences that, in good and bad, whether we like it or not, have had such a large part in the rising and in the establishing of what we call today the consumer culture.

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* See p. 30

1 A. Einstein, L. Infeld, The evolution of physics, New York, Simon & Schuster, 1961.

lectrical phenomena were already known in ancient Greece. In the sixth century B.C. Thales from Miletus discovered that amber rubbed with a woollen cloth attracts light objects as small pieces of straw. In the sixteenth century Gilbert had discovered that the attractive property of amber was much spread in nature. It was discovered that there were two types of electrical charges that could explain the tendencies of bodies charged with electricity to attract or repel one another. Electrostatic experiments could therefore be developed.

FROM AN

ACADEMIC

ALESSANDRO VOLTA:

SIRO LOMBARDINI

OF ECONOMY AND SOCIETY

DISPUTE TO A GREAT TRANSFORMATION

Electrical phenomena that manifest themselves in nature, i.e. lightning, cannot be studied as those that are going to be the object of classical physics (mechanics). Others, like the electric shock received after kissing a lady standing on an isolating platform charged with electricity, or the phenomenon of shaggy hair, can be considered just as an amusing game. The logical and semantic context of classical physics had no principles and could not produce hypotheses that could explain these phenomena that seemed interesting because they were surrounded by an aura of mystery. In fact, until the seventeenth century electrical and magnetic phenomena were only the object of philosophical discussions. The situation changes with the scientific revolution of the sixteenth century. Some scientists try to build electrical machines, that is to say tools and devices that produce phenomena that could disclose the mystery and describe the properties of charges and electric currents. It can be remembered for instance the electrostatic machine by Otto von Guericke (1660), the Leyden jar by Pietre van Musschenbroek and the lightning rod by Benjamin Franklin (1752), which constitute a decisive contribution to the knowledge of electrostatics.

The new field of investigation looks innovative compared with the theoretical context of classical physics as it is remarked by EinsteinInfeld through the comparison between Newtons law of gravitation and Coulombs law. The differences are the following: the attraction of gravitation is present everywhere, whereas electric forces exist only if bodies are charged with electricity. In the gravitation only attraction 1 exists, whereas electric charges can attract or repel one another .

The new field of study could pave the way to important applications only after the discovery of the electric current. Voltas contribution was then crucial. He had already attracted the attention of scholars with his memoir De vi attractiva ignis electrici sent to Beccaria, where he gave the definition of the electrical balance resulting from the saturation of attractive forces. With the perpetual electrophorus sent to Priestley he realizes an advanced electrostatic machine that once charged with electricity does not lose its charge and
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continues to produce electric discharges. The turning point that changes the perspectives for the use of electricity is however the invention of the battery.

It is important to remember how this important result has been reached, both in order to show how many fundamental discoveries have been made by chance or almost by chance, and to underline the importance of debates also if the idea around which they develop is wrong.

HE GALVANI-VOLTA DISPUTE. Luigi Galvani, professor of anatomy in Bologna, in his experiments on the electrical condition of scorched frogs, notices that muscle contractions can be obtained by applying a two-metal conductor arc that connects the lumbar nerves with the muscles of the thigh. The conclusion he draws from this experiment is that there is animal electricity accumulated in the frog, which discharged itself through the arc.

Galvani does not give up. A controversy is born between those who support Galvanis views and those who support Voltas views. The debate makes Volta carry out more experiments to support his thesis. In 1792 he gives the abbot Tomaselli the news of an important discovery of his: electricity originates from the contact of two different conductors. He discovers the characteristics of continuous electricity through experiments with electromotive couples made of disks and glasses. Galvani insists, although Volta has been able to obtain contractions in the frog without the metal arc, and tries to confirm his theses by eliminating the two metals. Volta explains the result that seems to give advantage to Galvani as follows: nerves and muscles are different bodies and the theory of contact is true for them as well. He decides not to use the frog. Volta, who in 1796 had announced to professor Gren the general principle of electricity through contact, repeats the experiment with different types of metals and of liquid substances. He arrives therefore to the discovery of the battery. By putting zinc disks (negative pole) and copper disks (positive pole) and disks soaked in a acidulous solution one upon the other, he obtains an artificial electric organ, the battery precisely. He can prove that Galvani was wrong, but also, which was a much more important result, that plates are weakly charged conductors, which move unceasingly so that they recharge themselves after every discharge. In one word, they provide an unlimited charge, that is to say they cause an ongoing action and propulsion of the electric fluid. It is the discovery of the electric (continuous) current. Volta has had an insight, many years before the problem could be tackled in scientific terms, on the possibility of conveying electricity from a distance.

Volta at first applauds the discovery and tries to confirm it by repeating the experiments. Numerous analyses and rigorous measurements convince him that the electrical unbalance is due to the contact between two metals, and the frog acts as a revealing electroscope. It is not correct to state that some electricity is condensed in the frog.

More discoveries prove the genius of the physicist from Como. In 1776 he had noticed some small bubbles that came out of the muddy
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3 S. Lilley, Rivoluzione industriale e progresso tecnico (1700-1914) in C. M. Cipolla (ed.), Storia economica dellEuropa, III: La rivoluzione industriale, Utet, Torino, 1980, p. 210. 4

2 This is the way A. Einstein and L. Infeld point out the difference: within classical mechanics if, at a given instant, position and speed of a particle, as well as the forces acting upon it, are known, then the whole path of the particle is predictable. In Maxwell theory instead, once the state of the field at a given instant is known, then the way the field as a whole will change in time and space can be deduced from Maxwell equations.

bottom of the marshes of the Lake Maggiore. He notices that if they are mixed with common air they can catch fire. In opposition to the ideas of the time, he demonstrates the organic origin of these steams that he calls inflammable air of the marshes. Today we know that it is methane, an important source of energy.

S. Lilley, ibidem, p. 211.

The studies on electricity show a good interaction between empirical research and theoretical research. This is in fact an empirical research that is not mechanized as much of todays research is, which apply in a not always sufficiently critical way the methods of statistics, but using it not to make deductions from empirical data but to suggest improvements or even new hypotheses for other empirical researches. A theoretical research, moreover, that, even accepting the limits necessary for abstraction to which points of strength correspond , does not forget real problems from which it started.

The crucial step for the applications of electricity was the result of the studies by Ampre and Faraday on magnetic fields and by Ohm on electric circuits. The possibility of changing mechanical motion into electric energy was definitely proved by Faraday in 1831. An Italian, Antonio Pacinotti, would then build in 1874 with his ring the first machine that could transform mechanical energy into continuous electric energy. Maxwell would then formulate a theory that could explain the new phenomena with new conceptual schemes compared with those of classical physics, and in particular the concept of field. One can talk about gravitational fields but these are different from 2 electrostatic and magnetostatic fields.

AND TECHNOLOGICAL RESEARCH ON ELECTRICITY DEVELOPED. We have remembered a bunch of discoveries in which Voltas discovery plays a crucial role in order to show how science has opened up new possibilities to the technological development and to economic growth without being urged by military demands or by perspectives of development of the economic demands but out of scientific curiosity.

HE SOCIO-ECONOMIC CONTEXT IN WHICH THE FIRST SCIENTIFIC

The discovery of the possibility to transform mechanical energy into electric current could have led to important applications in a couple of decades. A half a century would instead pass by before industrial applications could come true. Lilley notices this by reminding of Bernels thesis according to whom the delay has been caused by an economic structure that had no interest in encouraging 4 innovations that were not profit-bearing. In fact, Volta could carry out his researches thanks to the encouragements first of the Austrian government and then of Napoleon. Bernal observed that builders of electrical appliances could not sell them because there was no low cost energy. On the other hand there was no incentive to build generators because there was no demand of energy. The use of energy for lighting could be taken into consideration when innovations for reducing cost in generators became possible. As the demand grew more and more, the electrical industry became more
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Lilley observes that the reason why in the eighteenth century research in the field of electricity has been carried outwas that it was a clean activity that, in the age of Enlightenment could be performed 3 without dirtying ones hands and clothes also by gentlemen.

The first practical use of electricity was the telegraph.

Innovations in cable and insulators and in flow and consumption registration systems contributed to the diffusion of the use of electric 6 energy. It was understood very soon that it was convenient to place generating plants close to the source of energy and then to convey it to consumption centres.

and more important. The invention of the incandescent filament lamp, that took place simultaneously in England thanks to Swan and in the United States thanks to Edison who brought innovations to generators as well , made it possible to extend rapidly enough the use of electric lighting. Yet as it is remarked by Court electricity and oil started being used in the years 1880ies and 1890ies, although they 5 were very far from being a challenge to coal and steam energy.

5 W H. B. Court, A concise History . of Britain from 1750 to Recent Times, Cambridge University Press, 1958, pp. 216-7. 6

J. A. Schumpeter, Business Cycle. A Theoretical, Historical and Statistical Analysis of the Capitalist Process, Summary with an Introduction by Rending Fels, McGraw Hill Book Co., New York, 1964, p. 259.
7

D. S. Landes, The Unbound Prometheus, Cambridge University Press, 1969, p. 284.

Very soon the use of energy was extended to transportation and to numerous productive activities. Exactly in 1879 when the first incandescent filament lamps were put on the market, Siemens showed at the industrial exhibition in Berlin its first electric locomotive. Different primary energy sources were transformed into electric energy, in particular coal and oil. Hydro-electric plants allowed to obtain renewable energy and made it possible to make use of great quantities of energy at convenient conditions. The hydro-electrical enterprise as remarked by Schumpeter has started a large scale 7 production when the Niagara Falls plant began to operate in 1895.

Technological changes made possible by electricity have increased this tendency. Relatively small enterprises can now operate in an efficient way thanks to the more reduced and usually more convenient dimensions of plants. In fact, as I have underlined in some of my essays, the large dimension can be justified now, usually for reasons that regard finance and sales promotion and for certain complementarities that can be established, above all in research, between different productions (this is true in particular for the chemical industry). The development of chemistry, that takes place almost in parallel
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In fact, mechanization has made it possible and convenient to make many intermediate products uniform. As a consequence a division of labour among enterprises became possible. The purchase of standard intermediate products from specialized enterprises allowed the production of final products to be carried out in plants smaller than those necessary when intermediate products were produced from within (this tendency has been studied by Young).

HE EFFECTS OF ELECTRICITY ON THE ECONOMIC SYSTEM. The two typologies that have characterised the first two phases of the process of industrialization are the division of labour and mechanization. Both, although with different rhythms and methods, have pushed towards larger and larger dimensions of enterprises. This tendency has been interpreted in different ways. For Marx it is doomed to bring to a crisis the competitive system that is necessary to guarantee the efficiency that is absolutely needed for the survival of the capitalistic system. For Marshall and Pareto this tendency has some limits, which are for the first the efficiency of entrepreneurship (being that of the children lower than that of the fathers), for the latter the diseconomies of scale which imply organisational systems and end to prevail on economies associated with the different production techniques.

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J. A. Schumpeter, ibidem, p. 258.

with that of electricity and its applications, favours also a certain reorganisation of enterprises as far as productive scale economies in a strict sense are concerned.

Technologies of transformation of primary energy sources and of distribution have made concentrations in production and in the sale of electric energy convenient. For these enterprises it was also easier to obtain a monopoly in a more or less large area. Let me then at this point make a digression to say an opinion that I had the opportunity to express when the nationalization of electrical private Companies in Italy was discussed. At that time I was in favour of the nationalization of the network of distribution not of the nationalization of production. I thought it was important to favour the production of energy by self-consumption. The cost of energy at its source is easy to determine; monopoly profits can be more easily achieved through the distribution process. Also the social need to guarantee the availability of energy to small centres could be satisfied with the nationalization of distribution. The most important measures to be taken as far as energy production is concerned are however different as I will tell you later on. The use of electric energy in the different positions has had its effects not only on the dimension of enterprises and consequently on the structure of economy, but it has also had an effect on localization. A clear example is the localization of the textile industry.

Schumpeter lists the main features of the first sixteen years of the third of the great cycles that are named after the Russian economist that first studied them Kondratieff although with a different schemes from that of Schumpeter who uses the threefold conception of the economic cycle (short, medium, long) since it allows to point out, describe and interpret facts better: Soon after the beginning of the new century the long distance transmission, the three-phase current, the diffusion of the steam turbine, the improvement of hydroelectric engines, the building of hydro-electric and thermo-electric plants with increasing capacities and the triumph of high power stations over the plants of industrial consumers became the leading 8 feature of the period. The effects of electricity on the economy and on society are much greater than what it appears from these first incisive effects on productive structures. The third Kondratieff cycle is truly characterized according to Schumpeter by electricity, chemistry and engines. The innovation featuring these evolutions has had strong effects not only on the economic system but also on the social system.

HE

INDUSTRIALIZATION.

FEATURES

OF

THE

NEW

CYCLE

OF

THE

PROCESS

OF

It is sufficient to think of the effects that the advances of chemistry, biology and electricity took on agriculture and industry to get a first picture of the transformation of the economic system. The lower dependence on the availability of raw materials on the spot has emphasized the role of other features of the socio-economic system, that is to say, entrepreneurial skills, the efficiency of the financial system, professional and educational qualifications and the width of the internal market. The economic power of the United States could become stronger also for these reasons. However, the most important changes took place not as much in
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the production methods, but above all in the structure of consumptions with important effects on social structures and on the territorial organization.

The development of the mechanical industry in this phase has brought to the discovery of a new consumer durable good that initially seemed to be a toy for the rich and then, thanks to Fords initiatives too, has become a mass consumption good: the automobile. How much the way of living has changed after the appearance of this good is clear to everybody. More consumer durable goods came after the automobile, from the radio to home appliances, from television to the computer. The birth has been possible thanks to electricity.

The availability of these new consumer goods, of which the sales promotion and advertising activities have increased the consumers desire, has had an influence on the consumption propensity. This seems to have a tendency to move higher in the long term and therefore the average consumption propensity does not decrease, in opposition to what was supposed by the Keynesian analysis. These are changes that have important socio-cultural implications. The first implication is a certain standardisation in aspirations that together with other factors has contributed to organize society in classes. I think one can talk about a growing entropy in the social system associated with more and more evident forms of negative entropy in productive and financial systems. The second implication is actually linked with the first. It is a growing aspiration towards a rapid growth that allows for an increase in consumptions rather than in leisure time. In fact, it has no sense to speak about needs when referring to the various consumptions as economists used to do once. When the radio has appeared, it was thought that there was the need for a radio per family. The radio industry was the only one not to be affected by the great depression since the appearance of different models has brought about a growth in demand also when incomes were decreasing. A too much rapid development has highlighted unbalances and dangers. Consequently after the Second World War, the problem was whether some limits should be put to the economic growth. Today, with reference to pollution processes, we talk about the conditions of a sustainable development.
HE IMPORTANCE OF ELECTRICITY AS A SECONDARY SOURCE OF

At the same time the availability of energy has strongly increased both as a consequence to the discovery of new oil wells and of new methane reservoirs and also for the possibility of making use of nuclear energy. The energy that keeps together all the elements of the atomic nucleus is a million times higher than the one that keeps
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Energy consumption has strongly increased in transportation, domestic heating and in connection with new production technologies and for a whole range of consumptions.

ENERGY. THE ECOLOGICAL PROBLEM. Primary energy sources are either exhaustible such as coal, oil and methane and others renewable such as water energy, solar energy, wind energy, biomasses, energy from the waves and from ocean thermal gradients. Today because of the advantages seen in the remarks previously made, more than one third of primary energy sources are transformed into electricity.

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9 As a matter of fact, one should rather speak of well-having than of welfare i.e. well-being. Its being increasingly believed that neuroses are originated much more by frustrations, which are associated with progressively higher aspirations, than by the factors discovered by S. Freud.

together the atoms in the molecules. The energy produced by nuclear reactions is therefore enormously higher than the energy produced by a chemical reaction. As it is known there are two ways to free nuclear energy: the breaking of the nuclei heavy atoms (fission) or the fusion of nuclei of light atoms. The first way has been largely explored and has led to the construction of nuclear plants. This is also due to the military demands for which the first applications of the studies on the nucleus have been promoted. Research orientations became stronger and ended up in reinforcing this direction of research.

The growth of social welfare in the forms that the consumer 9 society has privileged and spread has been possible thanks to the increasing availability of energy, electricity in particular. There are two sides to everything. The growing energy consumption together with other phenomena linked with it, such as deforestation, have caused a series of effects that have negative impacts on health and that can endanger the life of the planet and as a consequence the survival itself of mankind.

Economic interests explain why primary sources of renewable energies are still insufficiently valued, in particular solar energy, wind energy and biomasses. We shouldnt forget that economic interests have a direct influence on research orientations. That is why free research activities need to be strongly encouraged. It can be reasonably hoped that in the future a greater attention to scarcely explored areas will make energy forms available which are less polluting.

In particular, if we take electricity into consideration, phenomena of pollution and environment deterioration can be found both in the production of raw materials necessary to the running of thermoelectrical plants and in the diffusion of various consumptions that the availability of electricity makes possible. The transformation into electricity of renewable sources (for the moment only hydro-electric production has reached an important level) could strongly reduce pollution. For nuclear energy there are specific dangers. Also for these reasons it is necessary to intensify the possibilities of valorisation of renewable sources. It has then to be remembered that more rational solutions to the problem of waste disposal can bring to a reduction of certain processes of pollution and at the same time to a certain availability of energy.

A research that I have carried out in collaboration with Enrico Canuto of the Politecnico di Torino, whose results I hope will be soon published, shows that the factors contributing in larger part to produce pollution processes are the following: population growth, consumption standards and the evolution of technologies. The first has negative effects; the second bears today the greatest responsibility (but could play a positive role in the future, according to the evolution that can be predicted for the reasons that will be explained later on); the third, if some evolutions take place which have to be adequately encouraged, could result decisive in determining a process of sustainable development.
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These considerations lead to a reflection that is worthwhile making. Certain orientations in technical progress may allow for a reduction in pollution also in accordance with the current growth rate of the population and of the present consumption standards. It is sufficient to think about the planning of new less polluting chemical plants and to the possibility, thanks to suitable plants, to greatly reduce the pollution produced by thermo-electric plants.

OWARDS A NEW DEVELOPMENT. THE ROLE OF ELECTRICITY. A deep technological revolution is now clearly taking place, which is particularly evident in the innovations of electronics and computer science. Computers imply a certain consumption of electricity. The changes that may take place as a consequence of the different applications of the new technologies and of their impact on the socio-cultural and territorial system can allow for reductions in energy consumption, such as to compensate the increase of consumption due to the use of computer systems.

A remark is sufficient to have an idea of the meaning of the ongoing changes. Let us imagine that electric energy will not be available anymore: life would become impossible. Differently form other inventions, the discovery of electric energy has made a sequence of innovations and changes in the economic and social structure possible, according to which radical changes can be foreseen that have not only negative effects (the ecological problem has already been mentioned), but also positive ones. We already had the opportunity to mention the long cycles. This scheme is used by Schumpeter to describe the changes in the economic system and make possible those explanations that certain theories of the economic system, considered as coherent in its essential features, do not allow. As it was remarked these changes were not without consequences on the socio-cultural system.

I believe we are close to the beginning of a new long cycle. Maybe a phase of reduced growth preceding the beginning of the new cycle has started (for Europe in particular not for other areas). Although it may seem a paradox, in certain developing countries an intense and spread application of information technologies can facilitate growth by reducing the number of working areas, considering the sociocultural context.

3. The same concept of growth will have to be revised not only because of the growing importance of services, whose assessment (in particular for public services and in any case for external economies that may be generated) gives rise to specific problems, but also for the
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2. A cultural revolution will be necessary, both because at school one will have to learn how to learn and also because the school will need to be renewed so as to allow for the achievement of a level and a quality of culture as it is required to consume the new products by maintaining ones own ability to reason and to make autonomous choices. The effect of this revolution on mass media cannot but be significant.

1. Technological innovations are bound to change deeply the standards of consumption. The Internet phenomenon is only a first sign. Evolutions that do not overwhelm the individual are desirable (the excess of ungovernable information could endanger the development of thought itself). For sure consumptions will lead to a reduction in mobility. They also require more free time. The reduction of working hours is possible for the reasons that will be mentioned in point 4. The technical progress will eventually make possible to everybody to benefit from these consumptions. More than the availability of income, it will be the availability of free time to limit the possibility to access these consumptions.

In order not take more than the time that I have been given, I will go on summarizing what we think are the most interesting prospects.

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10 Its worthwhile observing that the relevant criterion for profit is not the classical one, but the one pointed out by J.A. Schumpeter, which is associated with the Darwinian idea of development.

economic significance of certain changes (as those aimed at the preservation of the environment and with it also of certain consumptions of nature, necessary to compensate those connected with the computer). The possibility of considering the effects on the environment in determining the Gross Internal Product is already under discussion. 4. The advantage of the growth for the individual will have to result in an increase. This is in the interest of both the workers, that otherwise will remain for a large part unemployed, and of the producers of the new products if information technologies that can expect an increase in their demands coming from the increase in free time.

5. The possibility of decentralizing both the production and consumptions will reduce the role of the objective factors that make urban agglomerations necessary. This doesnt mean that urban concentrations will not exist any longer. Actually, in relation with this possibility and others that will be mentioned, some pathological evolutions could take place, as unfortunately are those already foreseen, or evolutions that will improve both he natural and the socio-cultural environment, such as those desirable and made possible by the electronic and computer revolution.

6. With reference to the old system and to the changes that are now taking place, the reduction of the role of the state seems possible and for many desirable. If the evolutions mentioned are taken into consideration, the role of the state seems essential and will have to be reinforced. It is however a different role from the one it had in the recent past as a consequence of different interests and powers. The new infrastructures necessary for the realization of the potential for technological development and for the expansion of new consumptions (also those linked to the environment) cannot be in substance the result of private choices. The alternative could be the concentration of an immense power in the enterprises that control information and computing technologies for the solution of the various problems. This would be an unprecedented event in the history of mankind.

A radical change can be foreseen that could take place through the growing importance of services that directly or indirectly depend on public decisions. I here remind you some discussion of mine in the seventies with the great economist Joan Robinson that had special sympathies with the Chinese regime. I foresaw at that time that the criterion of profit would in the end prevail in China, as I was and still am convinced that there is a link between the supremacy of private consumptions and the criterion of profits (that only in certain socio10 economic contexts is a stimulus to efficiency ). Robinson strongly

It is now possible to foresee how the new cycle will develop today. Every sector has its interests. The possibility of pathological evolutions cannot be excluded. Lets take the democratic system as an example. The development of computer science can make direct democracy possible or even a stable dictatorship without any need of the Big Brother. The first alternative requires the acceptance of common values, the development of true forms of communication, which are conditions that can be realised only through that cultural revolution I have previously mentioned.

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criticized my position, as she was convinced that the difference between the ethic-religious conception of China and ours would have made a development that was not anchored to profit possible in that country. Unfortunately Joan Robinson had time to see the reevaluation of profit taking place in China before dying.

I had decided to stop at this point my consideration, not to run the risk of going too far from scientific arguments, when I had the news of Hawkings intervention in a seminar taking place in Cambridge on the future of science. Hawking foresees that in the new millennium, as a consequence of the applications of genetic engineering, the new criterion of profit will not be limited to the field of plants and animals, but that a new mankind will be born. In the next one hundred years it will be possible to have a boy with no willy. Hawking does not like this prospect but he thinks it is inevitable unless a totalitarian global system is established. This perspective cannot be ignored, even if today, on the basis of the knowledge that we possess, it seems extravagant; this is how it appears to Dulbecco. As extravagant as many of the inventions that were realized in the last twenty years appeared on hundred years ago. It can be that the new mankind can be biologically not much different from the present one because of the reasons at which Dulbecco hints. Differences in physical and intellectual abilities could however be produced and established. Classes would not be a product of the socio-political and economic system but would be a characteristic of mankind, which would be sufficient to make us talk about a new mankind. As far as we are concerned, we could consider the third long cycle as the last one in a phase in which the new Prometheus has thought of being able to govern the cosmos without limits. Maybe the replacement of the criterion of he profit with others that are more rational given these long prospects will enable us to keep a historical horizon for more long cycles.

Let us go back to our theme. The transformations that began with the discovery of electricity have a value that, in a sense, cannot be compared with those of other technological revolutions. Scientists, after considering its effects, cannot close themselves in their labs. We therefore have to remember about Volta not only his genius or his honesty and his fruitful effectiveness, but also his moral commitment.

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* See p. 46

I
Background pictures to the graphs in the following pages are taken from chromolithographic plates illustrating the natural history section of the Meyers Konversations-Lexikon, LeipzigVienna, 1897.

FROM

THE

VOLTAIC PILE

CARLO RUBBIA

TO THE FUEL CELL*

would like to talk about energy. Why have I made this choice? Because, as many of the speakers have very rightly mentioned this morning, Volta truly changed our way of seeing things in terms of electricity use, to the point that today, some 200 years later, we are confronted with a much more complex and new situation, since electricity has become the most noble of all the forms of energy possibile. Volta was the first to introduce electricity as a usable form of energy, but we must not forget that the subsequent developments in the use of electric power originated from two other very important Italian contributions: the dynamo by Pacinotti and the rotating magnetic field and the trasformer by Galileo Ferraris. Our country has undoubtedly given an enormous intellectual contribution to engineering and electricity.

Two-hundred years later, electricity has become the favored conveyor of energy worldwide. This is a crucial point, because electricity, together with hydrogen, is the only means which conveys energy over long distances without causing pollution. In the future, electricity will certainly be the leading source of power available, and as such it is bound to become synonymous with energy.

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I would like to show two simple charts, based on the results published in scientific literature.

Table 1 shows the energy consumption-GNP ratio in the USA, as well as the electricity fraction related to overall consumption. The curve shows that, while energy efficiency has improved enormously over the past 100 years, now we can generate the same amount of wealth with approximately one half of the energy produced initially. This is mainly because today the use of electricity accounts for 40% of the total power consumption as against 10% of the early XX century. In other words, in the USA electricity accounts for 40% of the total energy use. The next chart (table 2) shows that the industrial use of electricity can be subdivided into three stages. The initial stage features a curve which reaches a saturation point, during which electricity is used to produce lighting and to operate the simplest motors. This stage ended around 1940, with the onset of the second world war, and accounted for about 1100 kWh per capita that is 40 GW of installed power for a country such as the United States, and something like 180 billion kWh spent each year.

Lastly, there is a third industrial revolution of electrification, which involves electric vehicles, electrical technologies in general, airconditioning, office automation systems and all the technology associated with electronics. In the wake of this revolution, over the next 50 years electricity consumption per capita should hit the record figure of 25,000 kWh and account for two-thirds of the total energy value.

In the second stage, which began around the Forties and is now drawing to a close, electricity has been used for refrigeration, air conditioning, heating, TV sets, computers and industrial electrification. During this stage the total energy consumption has increased from 20% to the current 40%.

Table 2. The industrial use of electricity as a three-stage process. In less than 100 years there has been an increase from 1100 kWh per capita to 25000 kWh.

Table 1. US energy consumption/GNP ratio and electricity fraction related to time (Electricity in the American economy, Sam H. Schur et al., 1990).

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A very promising future is in store for the Pile. As we mentioned earlier, the Voltaic Pile is that of computers, record players and so forth. The future cell will no longer be employed to operate these devices, but it will become the fundamental source of energy for transportation. Fuel cell will shape the future of motor vehicles for a very simple reason: the electric vehicles of today powered by batteries and not by cells are not competitive: storage batteries are heavy and expensive, have a limited efficiency (they run down quickly) and in the event of accidents are even dangerous.

The future lies undoubtedly in fuel cell that is the updated version of the Voltaic cell. Its basic structure is identical to that of Volta but, unlike the latter, it does not work with copper and zinc, but with hydrogen and oxygen in the air, and produces steam. Energy density and weight are identical to those of explosion engines. It is therefore possible to produce the same amount of energy per kilogram of cell weight contained in an ordinary explosion engine. In addition, fuel cells have a high energy efficiency (over 40%), feature no moving parts and produce neither pollution, nor noise. I believe that a cell of the same size as a car engine will be housed behind the bonnet. The chemical reaction of transformation between externally produced hydrogen and oxygen from the air, with emission of steam, will take place inside this cell. Can we imagine anything better? I feel that this will be a major breakthrough. The initial difficulties can be overcome; costs are high but should easily be reduced by mass production. As a matter of fact, costs are expected to be about USD 50 per KW of power.

There are also other new and extremely interesting systems currently under development, such as the absorption of large quantities of hydrogen in graphite arrays. Im sure technology will provide a solution for the next few decades. Hopefully, 250 years after its discovery, the upgraded version of the Voltaic cell will become the main source of energy even for conventional applications as motor vehicles. Clearly, electricity is nothing else than a conveyor of energy more important than others. Therefore we should spare some thought on the problem of energy as such.

The problem is that fuel cell requires hydrogen, which is difficult to transport and to distribute.Today, to maintain liquid fuel, we can use methanol and after having produced a reaction inside the vehicle, transform it into hydrogen, which will be employed in the system.

I would like to make a few remarks on the energy sector and illustrate the transition from a world of the utmost simplicity to the present, extremely complex world. It is truly remarkable to see how in 200 years problems have changed to the point that nowadays we are confronted with globalisation and so on. Electricity is a mere vehicle of energy production. The problem upstream is that of the primary source of energy, that is the driver of industrial civilisation. The key question is that of the primary sources of energy.

Today, fossil fuels (coal, oil and gas) are the primordial sources of energy. They are extremely limited and with the exception of coal will probably only last for another 40/60 years. What is going to happen next? In addition to the problem of the
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availability of primary sources, there is also another very important issue to be taken into account: the environment. The limits set by environmental requirements upon the use of some sources of energy fossil fuels in particular will be much higher than the availability of these sources. This chart shows our Planets energy consumption in billions of tons/year of fossil fuel in relation to time. Here I have tried to represent our civilisation as a whole. I started from Homer, Egypt, Greece, Rome, from the beginning of the Christian era and the discovery of America. During the Industrial Revolution, there was an impressive peak, which soon disappeared because of lack of resources, at least the estimated ones. That peak lasted for about one hundred years. During that time, all the fossil energy of our Planet accumulated over hundreds of millions of years was depleted. Since every year we burn the equivalent of one million years worth of accumulated natural resources, which are absolutely unique to our Planet, what will happen next? How will future generations produce energy, how will they manage to maintain their economic and social well-being?

The interesting chart shown in table 3 illustrates the situation very well.

Here we come to another question: after this rapid flash of combustion of fossil compounds, what kind of energy will we use? I would like to stress that, even though it covers only a very short period in the story of mankind, consumption of fossil fuels until depletion is an enormous drain on the resources of the Planet. How will we handle the transition, how will we prepare for the future? We must tackle these questions, all the more so when we reflect on science, industrial applications and their impact on our society, when

Table 3. The fossil energy consumption until its depletion represents only a very short period in the story of mankind, but an enormous drain on the resources of the planet. How will future generations manage the transition and what kind of energy are we preparing for the future?

1 ton Carbon 1 ton CH2 1000 m CH4


3

3,5 ton CO2 3,0 ton CO2 2,0 ton CO2

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we discuss about what we can and must do with the help of science and technology .

Population growth is another crucial issue. Years ago, when Aurelio Peccei founded the Club of Rome, such issues were considered disruptive and explosive. We are confronted with an exponential curve, which by definition is unbeatable; we will experience a crisis and face the end of use, etc.. These are the words that were said back then. Today the situation is completely different, because population growth which is a key factor in energy consumption is expected to drop after having reached a saturation point at about 8-10 billion people (table 4). This means that we are no longer confronted with the danger of an explosive transition. Probably the population problem will stabilize. Its stabilization, together with the end of the danger of war, will be of paramount importance to stabilize development and will trigger off a new cycle of investments. What will be the impact of energy? Energy is essential for human progress and for the quality of life. An energy crisis could destabilize a system, which now seems to be more stable than it looked in the beginning. We have to bear in mind that when it comes to energy, time constants are extremely long. A nuclear reactor, for example, has a life cycle of 40-50 years. Therefore, if we want to start thinking about a solution today, we have to imagine something which will be created in 2020 and will be working for 60 years. Our energy choices will affect the future of our country, of Europe, and of the whole earth. We are setting the course for the entire next century.

Table 4. Population growth.

The first question we have to ask is: how much energy do we consume? Energy is the result of the power consumed per capita, multiplied by the number of people. There are enormous discrepancies in the world in terms of expenditure of energy. Table 5 illustrates the

World population, billions

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per capita expenditure of energy in tons of oil equivalent (TOE)/year in different countries in 1990. Basically, an American consumes 8 TOE/year roughly 100 times his weight. This means that every 3 days an American consumes his own weight in form of oil. Western Europeans do a little bit better, in that they consume approximately 3 TOE/year.

In South-East Asia or in the Pacific area this figure drops to a record low of about 0.39. It is like saying that on average, everyone eats half a chicken, but some people eat two and some others do not eat any at all.

In the light of population growth and a per capita expenditure of 2-4 TOE (a sensible average, considering what is happening in the world), in 100 years from now global consumption would reach approximately 30-50 gigatons of oil (GTOE) 3 or 4 times as much as the current figure. When the transition we are going though is over, things will remain more or less stable. The name of the game is to manage this transition. Lets see what is going to happen. Energy expenditure will reach approximately 2-4 TOE/year. The process will be determined by costs. Whatever the other considerations might be, the best energy is always the cheapest. External factors first of all the environmental issue will play a crucial role. Carbon-tax , for example, is a new item in the energy balance, which did not exist 20 years ago. The future availability of fossil fuels will also depend on these factors. Let s take a look at the problem of energy intensity (table 7) As you can see, the different models are wholly arbitrary and cause

This state of affairs wont last forever. Eventually, the average per capita expenditure will be about 2-4 tons of oil. If we multiply this figure by the number of people making up the world population, we come to the forecast shown in table 6.

Table 5. Energy demand per capita in 1990 by geographic region.

CIS

Pacific

CEE

North America

Western Europe

Latin America

South Asia

World

Middle East & North Africa

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Sub-Sahariana Africa

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World, circa 2100

confusion. For instance, it is not clear how much carbon will be used in 100 years from now. According to some models, carbon consumption will remain steady, while according to others, it will account for one fifth of the exploitable energy.

The real problem stems from two factors. A great deal depends on how we handle the transition until the end of the fossil exploitation phase. Fossils wont disappear at the end of this transition, but there will be a world of difference between developing and industrialized countries. While the latter will resort to new technologies and will succeed in producing innovative sources of energy, the developing countries will be forced to use simpler fuels like coal. There is no state of emergency, but there are just two important events to consider: 1) depletion of uranium 235, which is the key element in conventional nuclear reactors (these reactors are fuelled only by uranium 235, which accounts for 0.7% of the material contained in the initial reactor ); this source of energy will be depleted by the middle of the next century; 2) depletion of gas. According to forecasts, fossil fuels are already declining. Table 8 shows the projection made by the International Energy Agency.

Table 6. Global energy consumption: forecasts

There is no need to panic. The transition wont be painful and the world of tomorrow will be perfectly acceptable. Nevertheless, as a result of depletion or of laws such as the tax on CO2, both natural uranium of reactors and, above all, fossil fuels will be depleted. What

The straight line represents demand, while the dotted curve indicates the output capacity. According to forecasts, around 20102020 there will be a gap between the growing demand for and the availability of these fuels especially as far as developing countries are concerned .

World population (billions)

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Carbon intensity index, 1990=100

will be the future sources of energy? Even though they play an important supporting role, renewable energies can hardly become the energy driver on a worldwide scale, and this because of problems of quantity. Let s assume that we want to meet the current consumption needs of fossil fuels which amount to 300EJ. If we decide to use solar cells (Tables 9 and 10), and we choose the most Perhaps renewable energies.

Table 8. The International Energy Agency projects a declining world conventional crude oil production after 2015. Graph also shows the global demand for oil, the oil production of Middle Eastern OPEC countries, and that of other countries.

Table 7. Energy intensity: evolution models in time.

Global demand for oil

World conventional crude oil production

Oil production of Middle Eastern OPEC countries

Oil production of other countries

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favourable location maximum exposure with a 10% yield, which means a quarter of the area covered with solar panels we would need a surface of 700,000 square kilometers. If we decide to resort to wind turbines, look for class 4 sites (in the classification from 1 to 5, in Italy this class does not exist) and use 50-metre high poles and vanes measuring 33 metres in diameter, with a spacing of 50 metres and 500 metres in other directions, we would need a surface of 7 million square kilometres. To have a clearer idea, you just have to think that cultivated land in the world covers a total of 10 million square kilometres and the total surface of our country is 300,000 square kilometres. I would like to make another important remark on renewable energies. Italy has a population of approximately 55 million people, who consume 3 TOE per capita. If we consider solar radiation on our Planet and calculate the conversion capacity, we would need a surface of 22,000 square kilometres to meet one half of the national energy requirements. This means that we would have to cover the whole of Sicily or Sardinia with solar panels. On top of that, we have to consider the environmental impact and costs, because covering such a vast area with solar panels is no mean feat.

Table 9. Pratical yield for solar panels by geographic region.

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What are the alternatives? Conventional nuclear power should be ruled out, because the quantity of uranium 235 available today cannot supply enough energy. And what about the chart in table 3, showing the enormous flash of energy consumption which erodes millions of years of accumulation in less than no time, with a projected end to the process by the next 50-60 years, barring changes due for example to the CO2 restraint policies?

I think that at this point we have completed the circle. Now we must go back to where Volta started, start from scratch and reflect. The key word is research.

We will be able to provide this new source of energy only by reshaping the role of science and basic research, in the endeavour to fulfil the primary need of our society: enough energy to sustain life and civilization. To conclude, I would like to say that best renewable energy still within our reach and hopefully the source of the future is innovation. Science, technology and a civilized society like ours have the duty to set the stage for the future energy sources of the world.
Table 10. Solar energy vs. area utilization by country and geographic region.

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* See p. 59.

Discovering that the age of electricity began more than two centuries ago, in an age that liked to define itself as philosophical and enlightened, but that didnt even think that there were wonderful phenomena now familiar to us such as electrical lighting, is more than a historic curiosity. The fact of adopting a long term perspective on the age of electricity may help us understand better the mingling of culture, science and technology beyond fragmentary and partial events that seem typical of the present intellectual and technological transformations. In my report I intend to take into consideration the relationship between philosophy and science as it emerges from the study of the intellectual character and of the work of Alessandro Volta. Son of the eighteenth century age of enlightenment and one of the founders of the electrical science, Volta has many characteristics that make it profitable to travel with him into the origins of the scientific age in which we are living.

In the next future, our age will most probably be called the age of power electricity. We are quite aware of this, the technologies around us remind us of this fact every day. However, we dont ask ourselves very often about how we entered this age of human history.

AS A

ALESSANDRO VOLTA NATURAL PHILOSOPHER AND

GIULIANO PANCALDI

SCIENTIST*

Since Volta has personally undergone this shift from the natural philosopher to the scientist, his character can help us understand a
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As a matter of fact, Volta is an emblematic character of a fundamental transformation that took place between the Seventeenth and the Eighteenth Century: the shift from the natural philosopher of the classical age of the scientific revolution, who aims at a vision of the world as a whole, to the scientist that is familiar to us today, with his inclination towards being a specialist, his reticence on philosophical issues, his attention to useful applications.

Im instead convinced that, by studying Voltas intellectual life course, we can better understand in what terms is still today the relationship between science and philosophy in the age of electricity.

Volta was a convinced follower of the Enlightenment movement, but at the same time he was against any abstract declamation on science. He was an excellent theoretical physicist although he became known for his inventions as applied electrician. He was probably the greatest Italian scientist after Galileo, yet he was never able to quote Galileo more than once in his works in twelve volumes. For these reasons Volta compels us to modify the schemes we usually use when we reflect upon the relationship between science and philosophy. These adjustments are in fact quite important since they do not only affect Voltas case.

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tension that deeply affects even today the relationship between science and philosophy. That is to say, the tension between the desire of the philosopher to achieve a vision of the world as a whole and the desire of the scientist to pursue a particular knowledge, limited truths, which would lead to those applications that have shaped since Enlightenment our civilization.

In Volta this transformation from the natural philosopher to the scientist is partial, and is still in progress. It is a transformation stressed by the extraordinary success of the new machines that go along with his intellectual achievements. That is why Voltas character is important in order to understand the aspirations and the tensions that characterize the relationship among science, philosophy and technology two centuries after our entrance into the age of electricity. For my convenience, I have divided our journey with Volta into the origins of the scientific and technological age in which we live into two phases. In the first I will briefly go through Voltas training as a natural philosopher in the age of Enlightenment, as it is an absolutely necessary premise for my argumentation. The second part brings us into the heart of the matter, which lies at the centre of my study. This second part could be entitled: Volta: the philosopher and the machines. Making use of some hints that I found in Voltas papers that date back to 1799, I will put forward a new interpretation of the process that brought Volta to the discovery of the Voltaic pile. I will then prove that the Voltaic pile is an emblematic case of how Voltas science and philosophy worked together to realize a tool that had unforeseen and extraordinary consequences. I will prove that the Voltaic pile is the result of the presence in Volta of the philosopher and of the scientist. I will then start with providing some information on Volta as a natural philosopher.
HE TRAINING OF THE NATURAL PHILOSOPHER.

At the age of seventeen he went through a religious phase that to some seemed such as to make him enter the order of Saint Ignacio. After that he started cultivating interests of another kind. Among the classics he fell in love with Lucretius, which was available in the library of the Jesuits in Como. Among the moderns he started studying the scientists and philosophers of the European Enlightenment movement, who were also well represented in the libraries in town. A good knowledge of the French language that was at that time the lingua franca of the aristocracy, of the merchants and of the intellectuals and soon also a discrete knowledge of the English
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Alessandro Voltas education was irregular but full of suggestions that made him sensitive to the culture of the Enlightenment that was spread all over Europe in the first half of the Eighteenth century. At that time Latin classic writers were still the basis for every kind of training. Volta studied them privately, first with the help of many members of his family belonging to this or that religious order and then for more than one year at the Jesuits boarding school in Como. There he also studied, as was the custom, a great deal of philosophy, which at that time included also a lot of mathematics, geometry and above all natural sciences.

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The new age, which the young Volta felt to belong to, was an age in which, according to his champions, in order to ban ancient superstitions, everybody had to be educated, and public administration had to prove its efficiency towards agriculture and commerce by avoiding at the same time strong social tensions. These were the objectives declared by many administrators of the Austrian Empire to which Lombardy belonged at the time. Among them there were people like the Minister Carlo di Firmian, generous protector of arts in his house in Milan the young Mozart played and of useful sciences to the advantage of commerce and public administration. Firmian knew also how to appreciate the young Volta and supported the first decisive step of his public career. So by adhering to the culture of the Enlightenment and by participating actively to the intellectual life of the circles in Lombardy that had adopted it, Volta, that had no regular education behind him, found himself to supervise, as an officer and a professor of physics, the transformation into a public school of the ancient Jesuits School in Como where he had started his career as a natural philosopher.

and of the German language, put Volta in direct contact with the authors that were spreading the myth and the reality of a new age, an age that liked to think of itself as more enlightened than the preceding ages.

In the meantime he had expanded his reading to the works of the eighteenth century followers of Newton, above all Benjamin Franklin, protagonist of the American Revolution and author of a successful handbook on subjects like The art of getting rich. He had chosen, like Franklin, electricity as his main field of study and had read books that were considered as classic on the subject. Strengthened by these readings and by his ambition he had published a first treaty of theoretical physics on the attractive force of electrical fire. In this treaty there were traces of the ideas of another follower of Newton, the Jesuit Roger Boscovich, active in the circles in Lombardy. Moreover, he had established direct correspondence with some great experts of the generation preceding his. Finally he had built and spread his first fortunate machine the perpetual electrophorus or inexhaustible carrier of electricity.

The ability as demonstrator of the marvels of electricity, the fortunate machines", the trust in himself that he took both from his noble background and from the fact that he was an officer of the Austrian administration and since 1778 a professor in the most prestigious university of the Empire, Pavia, ensured to Volta attention and success in the academies, in the scientific circles in Paris, London, Vienna and Geneva during his various journeys exactly as in Como, Milan and Pavia. When he was a little more than thirty the young philosopher brought up by priests and by Jesuits had become both for personal and
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In the meantime Volta had also cultivated, and will continue to do so during part of his life, the education of the senses, to which he was brought by his great vitality and customs that were common to the Lombard nobility to which he belonged. Music, theatre and society parties were for the young Volta opportunities as frequent as the practice of his extraordinary ability as demonstrator of his electricity experiments, with which he could entertain the same society people. In the age of Enlightenment electricity was both a new science and a fashionable phenomenon in intellectual circles and in the salons.

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cultural reasons, a follower of Lucretius and of the Enlightenment movement. He had become the expert of a new and intriguing sector of the ancient natural philosophy, the science of electricity, and had transformed himself into a respected professor and officer, an informal but very effective ambassador of the Austrian Lombardy travelling throughout the Enlightenment Europe.

Having given some sketches on Voltas education and training, we now have some useful information that will allow us to go straight to the point of our interest: the relationship between science and philosophy, between Volta the philosopher and his machines.

HE PHILOSOPHER AND HIS MACHINES. The main characteristics of Voltas scientific personality may be described by taking into consideration the image that his contemporaries had of him. This image was made, as we will see, of two main aspects quite different from each other. The complexity that derives from this is very interesting and may help us understand the relationship between science and philosophy in Voltas personality.

For some of his contemporaries Volta was, already in 1780ies the Newton of electricity, the man that had been able to explain in a rational way the various and deceptive world of electrical phenomena, at which personalities like Newton had given just a look.

If one takes into account these ongoing transformations, Volta was not exactly either the Newton of electricity or a simple inventor.
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Who was right? As it often happens, the contradicting pictures that his contemporaries had about Volta grasped important aspects of his personality and at the same time ignored other important aspects. And above all the merits of Volta were measured with parameters that didnt correspond anymore to the reality of that ancient achievement known as natural philosophy that was transforming itself into something new. This explains the apparent contradiction in the Voltas image.

On the other hand, according to some other contemporaries, Volta was above all a virtuoso of physics, a capable inventor and demonstrator of electrical experiences, someone between the natural philosopher and the craftsmen and amateurs that haunted intellectual circles at the age of Enlightenment. Those who criticised him didnt often literally see the originality and the importance of the notions introduced by Volta in the science of electricity. To them his machines were not a consequence of his intellectual originality but a product of his virtuosity, of his applied, operational and experimental vocation, to which it was difficult to recognize philosophical dignity.

For these estimators, what was very important about Volta were his theories and the principles not less than his successful inventions and his brilliant experiments. For these estimators Voltas writings, abundant but incoherent, could have been easily put in order so as to build a coherent system of electrical science, conceived as a new important chapter in the universal philosophy of Nature as it was sketched by Newton.

For those Volta had the intellectual stature, the knowledge, and the global vision that was expected from an authentic natural philosopher of the age of the scientific revolution. He had applied this quality to electricity with results that were comparable to those obtained by Newton in the field of mechanics and astronomy.

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He was educated so as to nourish the ambitions of the natural philosopher and of Newtonian tradition, he was an ingenious inventor and as such he could appreciate the ability of toolmakers and craftsmen that he like to mix with. The qualities of Volta as experimenter and inventor of new machines were as important as his desire to have an overview of the natural world as the ancient philosopher wanted it, and to found a comprehensive science of nature as it was suggested by Newtons model.

He represented a complex, dynamic combination of both of them.

From these characteristics, which can all be found in his personality, Volta resembles more to the scientists of the Eighteenth century and to those of our time than to the protagonists of the first scientific revolution. That is why his work and his inventions put him, more than Galileo and Newton, at the origins of the technological and scientific age to which we belong. For this reason we shouldnt be surprised by the fact that he rarely quoted Galileo. But how were these two souls living together in Volta, the ancient one of the natural philosopher and the emerging one of the scientist? And above all which role have these two souls played in the invention of the Voltaic pile? Who was that invented the Voltaic pile, the philosopher or the scientist?
HE

VOLTAIC PILE. My answer to this question is both of them together. Volta would not have built the Voltaic pile if the two souls of the natural philosopher and of the scientist hadnt interacted closely together in an unconventional and extraordinarily creative way. I will prove this using some undisclosed witnesses on the process that brought Volta to the building of the Voltaic pile.

It is known that the starting point for the invention of the Voltaic pile can be traced back to the dispute that had opposed Volta to Galvani on the subject of animal electricity. During this dispute Volta had maintained the idea that, if an electric fluid (as it was expressed at that time) existed in nature, this had to be the same and had to be subject to the same laws in the physical world as in the living world. To demonstrate this principle, which is a philosophical principle rather than a scientific principle, Volta had developed a specific theory, the contact theory. This theory presented the contact between different substances as the universal cause of the movement of the electrical fluid. A theory that Volta based on a long series of experiences on faint electric charges set in motion by as he said the contact between different substances.

It is also known that the contact theory, which was typical of Volta as a natural philosopher, had already developed in his mind around the year 1793. And it is known to everybody that Volta built the Voltaic pile only six years later at the end of 1799.

For those who think that the contact theory and as a consequence Voltas natural philosophy can alone explain the Voltaic pile, these six years of delay are difficult to explain, seeing moreover that the contact theory was not subject to any modifications in these years. The contact theory by itself was not enough to build the Voltaic pile.

It was only in 1799 that, beside Volta the natural philosopher, Volta the scientist entered the scene again and Voltas two souls
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interacted in an episode that is not much known, which I highlighted some time ago while studying the data Volta obtained in his laboratory. This episode is decisive for the building of the Voltaic pile. I will briefly sum it up. At a certain time in 1799, while the contact theory was stagnating, an English magazine Volta had subscribed to arrived from London. William Nicholson was the editor. Nicholson belonged to a group of scientists, inventors, toolmakers and independent professors of natural sciences that lived in a quickly changing city like London, capital of a nation that was experimenting the first industrial revolution.

Volta had many good reasons to subscribe to Nicholsons publication: in Nicholsons London he had had a great personal success and the Royal Society in London had recently conferred an important prize to him. Above all, Nicholson was like Volta one of the main scientists in the field of faint electric charges, the speciality in which Volta had given the best proofs of his virtuosity as an experimenter. When the magazine arrived on Voltas table, Volta read an article of the editor where he spoke about two things that were very important for Volta. The first was the electrophorus, his first invention, which was twenty years old then, but to which he still had a strong affection. The second thing was instead something of present importance for him, that is to say animal electricity. In that article Nicholson made a proposal that was curious and intriguing to Volta. Nicholson suggested to imitate the best known of electrical fish, the torpedo, by building a machine that combined many of Voltas electrophori. The main message was the idea of building a new machine that was able to multiply faint electric charges. Yet, if we look in more detail, well see that Nicholsons suggestion to realize the new machine by combining many electrophori could not work. Volta noticed that, of course. Which was the message of Nicholsons article to Volta?

Volta knew well that the shocks produced by some fish had an electric nature. The majority of the experts of the time agreed upon this. On the other hand, Volta, differently from Nicholson, had behind him seven years of research on galvanism and on his contact theory. He could not admit that inside an animal an isolating material like the dielectric of the electrophorus could be found. The contact theory had taught Volta to conceive animals as made of many conductors of different nature: there could not be isolators inside the torpedo and consequently no electrophori.

Yet the image of the electric organs of the torpedo used by Nicholson, who conceived them as cylinders made by many layers of different materials put one above the other, could be reinterpreted by Volta under the light of his contact theory. Volta knew that pairs of different conductors set in motion, as he said, the electrical fluid. From his point of view the alternate layers of different materials in the cylinders of the torpedo could be many pairs of different conductors connected to each other so as to multiply the effects and produce the strong shocks the animal is able to.

Guided by the objective to achieve this new original imitation of the torpedo, based on the contact theory rather than on Nicholsons conjectures, Volta realized the Voltaic pile in a few months towards the end of 1799.
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Let me underline the interaction among natural philosophy, electrical science and machines that manifests itself in this episode. In Voltas journals that preceded his reading of Nicholsons article, the idea of building a machine capable of multiplying weak electricity generated by different substances in contact with each other is not mentioned at all. The idea to build such a machine is given to Volta by Nicholson. Nicholson on the other hand conceives his aim as a sort of intellectual and technical exercise. As a matter of fact he didnt try to build his artificial torpedo, nor he had a new theory to test in order to realize it. To Nicholson the artificial torpedo was an exercise through which he could prove the ability of the electricians and in case that of the toolmakers. The suggestion that came from Nicholson was for Volta purely technological rather than scientific and without vast implications for the philosophy of nature. On the other hand, in order to transform into a reality the artificial torpedo that Nicholson had imagined, Volta had to transform it into the language and the principles of his contact theory, that is to say of his natural philosophy. Another spur for doing this was to demonstrate to the galvanians that the electricity of a machine could imitate the electricity of a living being like a torpedo. This was also an important goal for his natural philosophy.

This shift gives us an idea of the complex ways through which, in the age of electricity, the work of the natural philosophers is connected to the work of scientists and to technology. The shift we perceive between the programme that brought Volta to the invention of the Voltaic pile and the consequences that the Voltaic pile had, make us realize the difficulties that are facing us still today when one tries to foresee the direction in which the relationship among science, technology and culture will develop. And this relationship is fundamental for our civilization.
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I believe that the shift that we perceive between, on one hand, Voltas philosophical programme to imitate the torpedo, and on the other hand the development of research and of the electrical industry made possible by the current generated by the Voltaic pile, is a highly instructive shift to understand the age of electricity in which we live.

These events had consequences that were largely unexpected on Voltas power on natural phenomena. This was evident the day Volta managed to combine his metal couples so as to produce a constant flow of electricity, combining together his two souls of natural philosopher and scientist. The Voltaic pile, like many other machines in the history of science and technology, had soon a life of its own independent from the ideas and the philosophy of his creator.

The new form of electricity generated by the Voltaic pile, as it is known, drew immediately the attention of the experts and of the well educated. The curious origin of the Voltaic pile as imitation of the torpedo was soon forgotten. On the other hand, the current generated by the Voltaic pile, the chemical reactions, the magnetic effects that came with it set the conditions for a new era of the science of electricity and for new generations of electric machines.

Therefore in Volta and only in him, the natural philosopher and scientist, these different scientific, philosophical and technological ingredients could interact and bring to the invention of the Voltaic pile. The interaction between natural philosophy, science and technology is the fundamental trait of Voltas personality and is the key to understanding the invention of the Voltaic pile.

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The complexity of these relations and the difficulty to foresee the future developments of our civilization, however, should not prevent us from distinguishing an important guiding thread that goes through our civilization. This guiding thread puts together, from the age of Enlightenment up to now, the research of natural philosophers like Volta and the machines like the Voltaic pile.

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* See p. 67.

n the occasion of the hundredth anniversary of the death of Alessandro Volta a famous international conference took place in Como, Pavia and Rome from September 11th to September 20th, 1927. Although physical sciences were the subject of the conference, the agenda reminds the first famous Conference of Italian scientists held in Pisa in 1839. It is worth mentioning that in the Como conference everyone spoke and wrote in ones own language without causing the slightest difficulty in understanding to the rest of the participants. The scholars of that time were acquainted with the main languages of European culture. Today a similar polyphonic experience would not be possible.

THE RELEVANCE OF THE INTERNATIONAL CONFERENCE OF PHYSICISTS IN 1927 IN COMO*

G. FRANCO BASSANI

The famous professor Quirino Maiorana, President of the Italian Society of Physics was elected President of the Conference of 1927 at the beginning of the works by acclamation. The professors H.A. Lorentz, E. Rutherford, M. Planck, R.A. Millikan , A. Cotton and G.C. Vallauri were elected vice-presidents, whereas professor A. Pontremoli was nominated secretary general. All were eminent personalities, on whom much could be said regarding their scientific works after the Conference. The names of the 61 participants from 14 different nations, 12 of whom had already won the Nobel Prize and many would in later years, are engraved on a plaque at the Istituto Giosu Carducci where the conference sessions were held.

The profound reason why the Conference of Physics in Como stands out from all the others and the reading of its Proceedings (published by Zanichelli, Bologna, 1928) is still today a formative experience for all physicists is linked to the fact that in 1927 the scientific community was discussing some fundamental issues that would lead to a revolution in contemporary scientific thinking regarding the ultimate structure of matter and of the laws ruling it. In
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There were many International Conferences of Physics before and after that time, but no one can compete with that conference for scientific importance and relevance to the present both for the quality of the speakers and for the subjects dealt. In particular the last subject on the theories of the structure of the matter and on radiations would impose itself as a starting point for all successive developments.

The choice of the specific subjects into which physics was divided is a good indication of the interests of the time: experiences on the structure of the matter, electricity and its applications, electrology, physical optics and a session entitled theories on the structure of the matter and on radiations. The synthesis of the works took place in Pavia on September 17th and the official commemoration of Alessandro Volta was held in Rome at the Campidoglio on September 19th.

TRANSLATIONS

( con h = 6,626 .1027 erg/s) In 1929 the probabilistic theory on the microscopic structure of matter by Max Born and Niels Bohr eventually imposed itself. The significance of this change in scientific paradigms is comparable to the revolution of Galileo and Newton, which led to the birth of modern science. I. Prigogine defined it well as The end of certainties (Bollati Boringhieri, Turin, 1998). The concept that lies at the basis of this revolution could be synthesized as follows. Although it has been proved that matter is made of elementary particles endowed with electrical charge and mass (electrons and nuclei composed of protons and neutrons, whose combination makes atoms and molecules) and although the law according to which particles attract or repel one another are exactly known, the position of particles and their motion cannot be known with absolute precision. W. Heisenbergs uncertainty principles is valid, and is consistent with the association of a wave to the motion of each particle, but prevents one from knowing its exact position and at the same time its speed. One has to abandon the definition of phenomena based on the position in space and time of the particles and one has to recognize instead the energies as magnitudes that can be determined exactly for every isolated physical system and whose possible values are quantum states. About the position of particles and of their motion only probability can be known, corresponding to the above-mentioned de Broglies wave. In order to determine the wave function and quantum states, E. Schroedinger had discovered already in 1925 the equation that makes this calculation possible starting from the forces that operate among the particles. That is why the new mechanics was named wave mechanics. The model of the atom as made of electrons that orbit the nucleus has then to be seen in a different way from the usual one. This is expressed in terms of probability that an electron finds itself at a certain distance from the nucleus. The probability is the greatest at the radius of the orbit, yet there is no certainty that the electron at a given moment is exactly in that orbit. The similarity between the composition of the atom and the planetary model is not realistic. The probability of finding the electron at a certain distance from the nucleus is never zero in any point of space, although it infinitesimally approaches zero when it moves away from the nucleus. The energy of the state is instead determined. The international conference of 1927 is at the centre of this process of transformation of the scientific thinking, which is still the object of consideration for the philosophers of science, since its consequences are deep and shake deep-rooted, centuries old principles. At the beginning of the nineteenth century the great astronomer P.S. Laplace maintained that, once the world is known at a given moment, it is possible to know exactly its structure in every future and past time, since every single event is determined by the initial conditions existing at the origin of the world. The laws of nature
MARCH 20 1999, COMO-PAVIA, LECTURES
TH

fact, a very profound revolution happened in scientific thinking between 1924 and 1929. In 1924 the prince Louis V.P.R. de Broglie introduced the concept that material particles in motion, as electromagnetic fields of light, could have a wave-like character with a wave-length linked to Plancks universal constant and to the speed of the v particle throught the relation:

= h / mv

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All these papers, described in hundreds of pages in the proceedings of the conference would alone make the Como conference memorable, yet it is the last chapter on the new theories of matter and on the radiations that qualifies the conference as unequivocally revolutionary. The reports by Max Born and Niels Bohr are works of paramount clarity and illustrate the new concepts of probabilistic knowledge on the basis of Heisenbergs uncertainty principle and of the fact that it is coherent with the attribution of the probability principle to the function of the wave associated with the particle. It can be clearly understood from these reports that it was exactly Heisenbergs uncertainty principle that led to the concept of the
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The Como conference presents significant results in all fields. It is sufficient to mention that in the session on experiments on the nature of matter there is the paper by E. Rutherford (the inventor of the atomic model) on radioactivity (we should remember that Fermi in 1934 would disclose to Rutherford the results on his artificial radioactivity), Braggs paper on the diffraction of X-rays by crystals, O. Sterns paper on the production of molecular beams and the determination of magnetic moments of the atom, a work for which he obtained the Nobel Prize in 1943. The studies on networks of conductors by A. E. Kennelly and those on the electricity of the atmosphere by M. Brillouin aroused a particular interest. This was true also for the new results of the theory of metals by J. Frenkel and the explanation of the Volta s effect by O.M. Corbino. The session on physical optics presents the new results on cosmic rays by R.A. Millikan the discoverer of the electric charge of the electron , the studies on optical spectra of elements by M.N. Saha, Zeemans results on the effects of a magnetic filed on light emission by atoms, which are known today by all students of physics as the Zeeman effect.

The international conference in Como was the first scientific meeting where these principles, which had been the basis of the Science of Nature and had in any case given excellent results, were questioned when one was faced with how to explain the infinitely small (electrons, atoms and nuclei). This change in principles does not question the results obtained in astronomy or in classical mechanics or in electromagnetism, which exactly in those years was achieving great results with radio transmissions and was paving the way, through research into microwaves, to the RADAR and television. What was asserting itself for the first time was a different way to conceive science when the microscopic world is under study. With a happy definition my mentor Piero Caldirola described that evolution of thinking as the shift from macrophysics to microphysics.

would then rule every single event according to the principle of absolute causality. Also the theory of relativity, developed by Einstein at the beginning of the twentieth century does not escape this mechanistic definition. This concept is so deeply rooted in science and in human thinking that has led many philosophers to a materialistic reduction of every reality, so that even thoughts and human events would be referable to the movement of atoms and molecules, which can be perfectly known. Even in the social sphere the behaviour of groups and individuals could be completely predicable. For centuries it was thought that the material world existed as a thing in itself , perfect and immutable in its laws, which, once known, do not admit uncertainties. The principle of causality was considered as the basis of every relation between physical phenomena and the absolutely necessary condition of science itself.

TRANSLATIONS

In 1927 this probabilistic vision of science was not a common heritage for scientists. To be aware of this it is sufficient to read some of the papers presented at the conference. Eyes wide shut the title of Stanley Kubricks last film comes to ones mind and one realizes how difficult it is to see what is too new compared with what we are used to. For instance in the paper presented in that session by G. Gianfranceschi one can see a radical criticism to the new principles of quantum mechanics. As it is said in the paper: thinking of having built a physical theory because one has found formulas that can be adapted to reality is an illusion that prevents one to look at real problems. () A physical theory must not lead to the creation of purely imaginative models which we dont know what can correspond to in the real order of thing. More subtle criticism and contradictions will find their defenders in Einstein himself who invented the famous saying I dont think God has gambled with the universe and in Shroedinger, the inventor of quantum mechanics. The latter in fact introduced the paradox of the cat in a box that can be dead or alive with the same probability and it can be determined only after microscopic measurements.

probabilistic knowledge of phenomena, which was so distant form the usual way of conceiving the science of nature.

In the final speech at the Como Conference, the great Lorentz who was old and distant from the new developments says prophetically: Et pour revenir la thorie des quanta, il est vident quil y a encore beaucoup dnigmes. Narrive-t-on pas jusqu formuler lhypothse de paquets non pas dondes mais de probabilits? Il est vrai que le dterminisme absolu nexiste pas. La Physique nest jamais
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It can now be stated that all the paradoxes invented in the coming decades and the experiences proposed to refute the probabilistic interpretation have led to prove it as true more and more. It may be remembered for instance the interference produced by particles that cross a screen with two cracks one at a time because there is the same possibility that they cross either one or the other. One can also remember Bells verification of inequalities, foreseen by quantum mechanics, in the polarization of photons of an atomic decay. No experiment is known where the theory of probability cannot be proved as true. Nature behaves, at a microscopic level, in an unpredictable way. Bohr himself, in a conference in 1929 at the American Academy of Sciences hints paradoxically at the freewill of electrons to explain that he was aware of the apparently unrealistic nature of the principles of quantum mechanics.

The new mechanics implies actually that measurements itself disturbs the state of the system and solves in a way or in the other options that are equally possible. In this way an atom in an excited state can decay in one of the states with less energy and emit radiations of different frequency, but it cannot be known with certainty in which state it decays. The only thing that can be known is the probability. The great novelty lies not in the fact that a set of atoms emits light with different frequencies. This can happen for a statistic effect when many atoms are present, but the fact that this happens in the single atom is the basic postulate of the quantum theory, which is enough to defeat determinism. This phenomenon has been recently proved when it has been possible to isolate the single atom. Determinism in the single event has definitely lost the significance of law of nature.

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Pauli highlights that in the case of more identical particles, there is no way to distinguish them on the basis of the new principles. One needs therefore an additional postulate on the character, symmetrical or asymmetrical, of the function that results from the exchange of two particles (this character defines the type of particle, for instance for electrons it is asymmetrical). He sees this as a flaw in his theory since it is a hypothesis that is not contained into it. However from this fact the principle of exclusion is derived, according to which only an electron can occupy a defined quantum state of energy and consequently the electrons distribute themselves on available states in a different way from that predicted by classic mechanics. On this basic principle exactly in 1927 Fermi builds his famous law on the statistic distribution of particles according to their temperature. He describes it in a comment to Bohrs speech and predicts its consequences as follows: one can try to create a theory of metals that can explain the forces that keep together the structure of metals. It is sufficient to consider positive ions at the vertex of the crystalline reticule and calculate the distribution of the valence electrons in the possible states of energy according to quantum mechanics, by applying the new statistics instead of the classical one. Numerical calculations are however very long and not yet complete.

Heisenberg makes clear the link between interpretation and his uncertainty principle.

termine... Quant a moi, je me vois comme un des petits enfants jouant sur le sable, qui a eu le bonheur de trouver quelques cailloux trs beaux, il est fier, il croit avoir tout trouv, mais la grande mer est l, pleine de richesse et de secrets. This richness and these secrets are already to be perceived in the farsighted comments by Heisenberg, Pauli and Fermi and in the enlightened paper by Bohr on the postulates of quantum mechanics. probabilistic

In the sixties, the American philosopher Gary Weaver put in the title of a lucky book a motto that everyone should keep in mind as an antidote to every form of materialism and determinism: Ideas have consequences.

To further prove the Latin saying parva sunt principia rerum one can underline that the technological revolution that we are living has its basis in the ideas and in the results presented and discussed in the 1927 International Conference in Como.

E. Wigner and F. Seitz will realize this programme in metals in 1934 and will start to study the electronic structure of all solids. Physicists have been studying this in detail for all the second half of the twentieth century. The knowledge consequently obtained on the properties of solids and in particular of semiconductors as for instance the silicon has led to extraordinary results in the field of microelectronics and optoelectronics, arriving to such a degree of perfection as to make the modern information and communication technology possible, a technology that is changing our society. How this has happened is well narrated in a book by F. Seitz and G. Einspruch, The history of silicon (Bollati Boringhieri, Torino, 1998).

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ENGLISH

TRANSLATIONS

* See p. 129.

FROM

The debate started in 1792 with the publication of the 1 Commentarius and came to a conclusion only in 1799.

The invention of the battery came at the end of a long and heated controversy that aroused the interest and passion of the whole scientific community of that age. A controversy whose protagonist was, beside Alessandro Volta, a physician from Bologna, Luigi Galvani and as main actor a humble and harmless animal: the frog.

TO THE INVENTION OF THE

THE CONTROVERSY WITH

GIANNI BONERA

GALVANI BATTERY*

ALVANIS FIRST EXPERIMENTS.

2 Opere di Alessandro Volta, voll. 7 (Op.), National Edition, Hoepli, Milano 1918-29, Vol. II, p. 59.

1 Aloysii Galvani De viribus electricitatis in motu musculari commentarius, Bononiae 1791, published in L. Galvani, Opere scelte, (OG), edited by G. Barbieri, UTET, Torino 1967.

With these words Volta remembered in 1801 the moment in which he realized that new and revolutionary machinery that we now call the battery.

This is the great step that I made at the end of the year 1799, the step that led me very quickly to the construction of the new shaking machinery that has caused the amazement of all the physicists and 2 great satisfaction to me. (Op. II, p. 59) .

New since it was the first generator of continual electrical current, as it was defined by A. Einstein: The fundamental basis of all modern inventions, that can be compared maybe only to the invention of fire in remote times (A. Righi, Commemoration of the first hundredth anniversary of the invention of the Battery). Revolutionary since it marked the beginning of the modern age of electricity. But let us go back to the scientific debate that took place between Galvani and Volta. In the first months of 1792 Galvani made public some of the astonishing experiments carried out in more that ten years of intense work. The so-called first experiment goes back in fact to 1780. Since Galvani was a convinced champion of the existence of animal electricity, he was carrying out a series of experiments on the effects of electricity on dead animals.

While he was carrying out these experiments with some of his collaborators, as soon as one of his collaborators, by chance slightly touched with the point of a lancet the crural nerves of the frog
ESSAY:
FROM THE CONTROVERSY WITH

In picture at p. 130, that reproduces the first table of the Commentarius, we can see the classical tools present in any scientific laboratory where experiments on electricity were made, in particular an electrostatic machine and a Leyden flask. On the left hand side of the table there is besides the drawing of a frog prepared for the experiments in the following way: cut () transversally below the upper limbs, disembowelled (),only the lower limbs left close to one another, with their long crural nerves inserted, and these either loose and free or hanging to the spinal cord left untouched in the vertebral foramen (). (OG, p. 127).

GALVANI...

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(prepared and put on the table at a distance from the electrostatic machine) one saw all the muscles of the limbs contract themselves in such a way as to seem fallen in tonic violent convulsions. Another had the impression that the phenomenon happened exactly when the spark went off from the conductor of the machinery. Struck by novelty of the observation, he let me know immediately (). I became then incredibly curious and wished to try the same experiment again by myself in order to explain the mystery of the phenomenon. () The phenomenon occurred again in the same way. (OG. p. 89) As he wrote immediately in his notebook, the contractions were the same as those observed when one let the electrical fluid of a charged conductor of an electrostatic machine or of a Leyden flask be discharged between the nerve and the muscle of the frog. He thought therefore that the phenomenon was due in this case to animal electricity that was stimulated by the electric spark produced by the machine, which discharged itself on the earth through the hand and the body of the experimenter. By repeating these experiments in always different conditions and in particular on the home terrace in the presence of natural electrical discharges (strokes during a thunderstorm), he happened to observe an even stranger phenomenon (second experiment): We put () horizontally above the windowsill the frogs prepared in the usual way, with the spinal cord pierced by a copper hook (picture at p. 131). When the hook touched the iron foil spontaneously, frequent and unequal motions manifested itself in the frog. If one pressed with his finger the hook against the iron surface, the frogs got excited so many times as the pressure was applied. (OG, p. 33)

Some copies of the Commentarius reached Pavia on March 1792, sent by the same Galvani, to his friend the doctor don Bassano Carminati, anxious to know the reactions of colleagues of such a renowned university. Volta stimulated by his colleague to repeat the experiments, started working with a strong pessimism, but after the evidence proved by facts, he passed in a few days, as he himself declared from incredulity to fanaticism. And on May, 5th of the same year, in the speech held in the Aula Magna of the University of Pavia, on the occasion of the
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TRANSLATIONS

Yet, he didnt pay much attention to this detail, which, as we will see, will play a fundamental role in the following debate and was convinced that his experiments proved in an indisputable way, the presence in the frog of an electrical unbalance. The frog behaved therefore at the same time as a very sensitive electroscope and a generator of electricity, a sort of animal Leyden flask made of internal and external surfaces that delimit every muscular fibre and whose nerves constituted the internal conductor.
OLTAS EXPERIMENTS.

There seems to be no doubt. There was electricity inside the animal that manifested itself by creating a short circuit with a conductor metal arc, the nerve and muscle of the frog. However, since it is easy to be mistaken when making experiments and therefore to believe that one has seen and found what one wished to see and find, Galvani repeated the experiment more times in his laboratory, making use mainly of bimetallic arcs for putting in contact the crural nerve and the leg muscle. In fact with an arc made by only one metal the contractions were much weaker and in general present only in an animal that had just been prepared.

graduating ceremony of three engineers, after congratulating for the great discovery, he affirmed: the conductor arc cannot produce any electricity, but it has as its only task that of taking off electricity that already exists and to balance again the previously misbalanced electric fluid (). We have then to presume (), why do I say presume? to be sure that the electric fluid that produces these motions of the muscles is misbalanced in the single parts of the animal. (Op. I, p. 15)

In the second part of this dissertation, Volta registered a series of measurements on the intensity of the artificial electrical discharge that could produce convulsions in the frog, arriving at the conclusion that the frog had to be the most sensitive of all electroscopes.

Besides he was able to put forward a possible explanation of the first experiment, by referring to his theory of electrical atmospheres. An electrified conductor acts so as to move or to try to move the electric fluid that belongs to all the bodies plunged into its sphere of activity () by chasing it from the most dipped parts of the conductors to the farthest parts. Then, when the spark goes off, the electricity of the conductor discharges itself, and its atmosphere disappears, the electric fluid that was put into motion in those bodies dominated by that atmosphere goes back to its original place; and if the discharge is immediate, immediate is also the flow. (Op., I, p.36) After carrying out more experiments, he started after a few days to have some doubts on the role of the conductor arc. In fact in many experiments he could obtain contractions also in frogs that were not prepared and in other animals. In this case however, it was necessary that the arc was made by two different metals. Reflecting on all this a doubt comes to my mind, whether metal arcs are merely passive or actually positive agents, that is to say whether they move the electric fluid of the animal, which was quiet and balanced, and cause it to enter an armour of this kind and get out through another of a different kind by breaking therefore such a balance.

This analogy suggested to Volta, who supported the physiological theory of irritability by Haller, that muscles convulsions were a secondary effect due to the electrical irritation of the nerves. And the experiments proved him right. In fact he was able to obtain convulsions from the frog by applying the electrodes of a Leyden flask that was weakly charged on two close points of the same nerve, and successively two different metal armours linked through a conductor arc.
ESSAY:
FROM THE CONTROVERSY WITH

Yet at this point it became difficult to explain how such a weak cause could produce effects that were so stressed from a mechanical point of view. The only possible analogy was that of the effect of light on the optic nerve. A similar phenomenon, which can be used as an example, is light, which, although there is no mechanical movement strong enough to produce a minimal sensitive impulse, e.g. to move a feather or any other very light body invested by light, yet it excites the optic nerve, until it is offended by this strong sensation, and so it is strongly excited also by a strong and dim light.

On May, 14th he published a Second Memory on animal electricity in which he reported about new and more accurate measurements on the exceptional sensitivity of the frog prepared as Galvani did, justifying in this way the fact that animal electricity was not detectable with any electrical tool.

GALVANI...

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It was then clear that in order to produce convulsions it was necessary and sufficient to act on the nerves, both by stimulating them with external electric discharges and by the simple application of a conductor arc. Yet the great novelty, which had been observed by Galvani as well, who however didnt go deeply into it, was that in the majority of the cases the arc had to be made with different armours, either because the metals were different, or because of a different way of applying them.

During the summer, Volta started to formulate a first hypothesis on the electromotive role of the bimetallic contact: () if a transfer (of the electric fluid) happens with a simple application of two metals of different quality, its because of them that it is moved from the idle balance in which it lies, that it is moved from the places where they have been applied and transferred from one side to the other. () e.g. silver by attracting and sucking it in a certain way, the other, e.g. tin, by pouring it, and by putting it in this way in a perpetual turn, until there is between them a communication which is equally metallic or of other good deferents (). Metals are then not only perfect conductors but also motor of electricity. This is a new virtue of metals that was never suspected before, that my experiments have brought me to discover. Yet I dont think that is possessed only by metals. It belongs instead to all conductors, and I think it has to be established as a general rule, that the simple contact or the fitting together of conductors of different surface and above all of different qualities is enough to upset in some way the balance of the electric fluid and to move it, without any need to rub it.(Op., I, p.118) This hypothesis is taken up again and studied in depth in two letters to Van Marum dated August 30th, and October, 11th in which he presents a list of the different metals ordered according to their stronger or weaker tendency to transfer electric fluid to the wet conductor.

But which was the mechanism through which two different metals in contact with one another could make the electric fluid flow, that is
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During the next year, Volta continued to carry out experiments in which the frog played mainly the role of detector of the transfer of electric current. Besides he was more and more convinced that also in the cases in which the convulsions of frogs were produced by a onemetal arc, the two extremities of the arc were not chemically or physically identical and so the effect was due to the different behaviour of the metals put in contact with the wet conductor.

The PRESIDENT and COUNCIL of the ROYAL SOCIETY adjudged, for the year 1794, the Medal on Sir GODFREY COPLEY'S Donation, to Sig. ALESSANDRO VOLTA, Professor of Experimental Philosophy in the University of Pavia, for his several communications explanatory of certain Experiments published by Professor Galvani.

At the end of 1792, Voltas interpretations had become the most accredited. The scientist from Como received for these researches the Copley golden medal of the Royal Society in London.

Eventually on November of the same year, when he was sure about the validity of his hypotheses and of the importance of his discovery, he published a brief note on the Magazine of Physics and Medicine by Brugnatelli (Br. Giorn. 1792 T. IV, pg. 192) in which, besides, he reported another curious experiment he had carried out by stimulating the nerves of the organs of sight.

TRANSLATIONS

Volta proposed a first hypothesis, different from the one that he will put forward later on, which will bring him to construct the battery. In order to have an electric fluid, it is necessary to have a circuit made of at least by two metal conductors and a wet substance (the frog, the tongue).

to say generate an electric current through the frog?

A metal attracts electric fluid from the wet conductor, whereas the other gives it away. In this way an unbalance is determined between the density of the electric fluid in the two metals. This is also due to their capability of being conductors. The balance is re-established with the transfer of the redundant fluid from the first to the second. As an alternative it is possible that the two metals attract or give away electric fluid to the liquid, but in a different measure.

HE ANSWER OF GALVANIS SUPPORTERS AND VOLTAS PROMPT REPLY. During the year 1794 Galvani and the supporters of his hypotheses published new experiences that seemed to reverse the situation. They were not only able to obtain in different circumstances the contractions of the frog by using an arc made of only one homogeneous conductor, but simply by putting in direct contact the crural nerve with the leg muscle.

In particular, Aldini, in order to obtain an arc as much homogenous as possible in the best way he used a pure mercury bath in which he plunged the nerves and legs of the frog. Galvani, after preparing a frog in the usual way paying attention that the crural nerves were completely free, he made the two lateral parts of the leg touch one another, either by raising them with a non-conducting body and then by letting them fall on the leg, or by pushing them slightly into contact with the same body, and if possible in only one point of the muscle; in the moment of contact contractions will appear in both legs. (Op., II, p. 211)

Also Eusebio Valli presented similar experiences: After putting the (prepared) frog on a flat surface, I lay the thumb of the left hand high on the legs of the animal and in the meantime I fold up with the right hand one of his legs on the spinal cord, making a sort of arc. At every touch, the frog goes off, leaps (). After moistening with saliva the nerves and muscles, I have often noticed that the weak forward movements became stronger or started again as if they had been interrupted or suspended. () In my case water could not be successfully replaced with saliva. (E, Valli, Lettera, p. VI) These new experiences seemed in fact not to leave any doubt, and many scientists began supporting Galvanis views, as Volta himself declared:

On the occasion of the publication last autumn of the leaflet by dr. Eusebio Valli on the new interesting experiments carried out according to the first system - now abandoned -, also in Italy the ferment of opposite opinions awoke again and grew ();, these experiments seemed not only to give a strong support to this hypothesis, which is in any case attractive and enticing, (proposed by Galvani and his supporters), but also to prove it in an evident way and to remove all doubts (Op. I, p. 288). Yet it went differently! The creativity of the scientist form Como and above all his firm conviction to be right, made him carry out the same experiments to give value, generalize and prove as true his own
ESSAY:
FROM THE CONTROVERSY WITH

GALVANI...

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hypotheses. In fact, in particular in the experiments made by Valli, the presence of a liquid conductor, blood or saliva, between the nerve and the muscle was fundamental. It was then possible to create a flow of electric fluid also through the contact of two different (or of a second species, as Volta will call them later on) wet conductors, with a liquid conductor, in this case the nerve, the muscle and saliva or blood. It is the diversity of conductors that is necessary, independently whether they are metals or wet conductors. In this way the following principle can be generalised: every mating of different conductors brings about an action that moves more or less the electric fluid, so that when a circulation among the three takes place, although different, some sort of current middle, weak or very weak of fluid is always stirred up. With this new hypothesis also the existence of contractions in the presence of only one metal was explained, provided that in the point of contact with the frog a second class conductor was present, as many experiments had proved.

The problem was not only dynamic, so that instruments that were able to detect an electric current (that at the moment were only
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HE CONTACT TENSION. In 1796 Volta manage to overcome most of the difficulties, modifying his own theory on the electromotive force produced by the bimetallic arc and showing, with physical means, the presence of electrical tension directly at the point of contact of the two heterogeneous metals. From the mutual contact of silver for instance with tin, a force is born for which the first gives out some electric fluid, the second receives it, silver tends to pour it, and pours it into tin, etc. If the circuit is made somewhere else through wet conductors this force or tendency produces a current that goes exactly in the above mentioned direction from silver to tin, and from this through the conductor or the wet conductors goes back to silver to pass again into tin, etc. if the circuit is not made, if the metals lie separately, there is an accumulation of the above mentioned electric fluid in tin at the silvers cost; a positive electricity, that is to say more in the first, and a negative electricity, that is to say less in the second; a weak electricity for true, and below the level required to be registered by common electrometers, yet something that I eventually managed, better than I thought, to make sensible.

Until now, although Volta was able to reinterpret in his favour all the experiments made by Galvanis supporters, he could not produce new elements, nor could he do without making use of an organic body (frog, tongue) as detector of very small electric currents caused by the supposed heterogeneous contact between conductors. It was then difficult to decide between the two hypotheses. As it was clearly declared by the Galvani himself: He (Volta) thinks this electricity is that that all bodies have in common; I think instead that it is peculiar to the animal. He recognizes the cause of the unbalance in the tools that are used, in this case in the difference of metals; I recognize it in the animal machine. He thinks this cause is accidental and extrinsic; I think it is natural and internal. In the end he attributes everything to metals and nothing to the animal; I, instead, all to the latter and nothing to the first, if one takes only the unbalance into consideration.

TRANSLATIONS

organic) were necessary, but also static. The tension generated through the contact of the two metals can then be highlighted through a traditional electroscope, although extremely sensitive. Volta had this instrument, his electroscope condenser. In this way he could highlight the weak static tension that is generated by the contact of two heterogeneous metals.

The last version of these experiments is the following. Two metal plates of different material endowed with an isolating handle are taken and put in contact with one another. Once separated, one of them is put in contact with the lower disk of the electroscope condenser, whereas the higher one remains laid thereon and is put to earth through a metal wire. Once the plate is detached and the condenser plate lifted, the leaflets of the electroscope diverge, revealing the existence of an electric charge, whose sign can also be established. (Op. I, p. 561)

Volta could then conclude: Here lies the secret, the magic of Galvanism. It is simply artificial electricity, put into motion by the contacts of different conductors (). Nor does this virtue belong to metals only, or to first class conductors, as one could have believed, but to everything in general, more or less according to their nature and quality. If you hold on to these principles, you will clearly explain the experiments carried out until now, without the need to resort to an imaginary principle of an animal electricity belonging to and active in the organs. (Op. I, p. 413) The study of the tension of contact between two or more metals connected to one another in a circuit led Volta to the discovery of what we call today the second law of the Volta effect. This law was enunciated for the first time in November 1801, on the occasion of the presentation of the battery at the Institut de France. It is presented as a necessary consequence of the property of metals of being ordered according to their virtue of repelling or attracting the electric fluid. If any metal is put in contact with any other, the force with which the electric fluid is pushed equals exactly the sum of the forces of the intermediate metals, that is to say those included in the series (or graduated scale) indicated between this and that, so that whether there are or not such intermediate metals in the apparatus we constructed, or all are interposed to the two at the extremities, or only one is put in the middle in no matter what order or series, it is as though none had been interposed and the resulting electric force is always the same, that is to say neither smaller nor greater than the one that is revealed when the first and the last come in direct contact. (Op. II, p.61)
HE LAST EXPERIMENTS BY

T
ESSAY:

Now which heterogeneity can help explain the contractions caused in such a way when only the nerves have come into contact?
FROM THE CONTROVERSY WITH

GALVANI. Once again Galvani did not give in. In the same year he wrote five Memoirs on animal electricity addressed to Spallanzani, who had always been a supporter of his theories and who in the last years had severely criticised Volta, often also slanderously. In these Memoirs, after attempting to find a possible compromise, by putting forward the hypothesis of the presence of two different kinds of electricity, animal and common, that could manifest themselves together or separately in the various experiments, he presents new experiments with which he could obtain contractions in the two completely separate legs of the frog by making the relevant nerves touch one another.

GALVANI...

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One can maybe mention the stimulus suffered by the nerves when they fall on each other. Yet why if one strikes one of the same nerves on a harder and rougher arc made of non-conducting material, contractions are not obtained? (). It seems to me then that there are a series of contractions that are obtained with no stimulus, no metal, and without suspecting any heterogeneity, and produced therefore by a circuit of electricity inherent to the animal and naturally unbalanced. (OG, p. 439) These will be the last writings by Galvani, since he will die the year after. Yet for Volta the situation will also be troublesome. At the beginning of the year 1799, with the return of the Austrians in Lombardy, the University will be closed and all the professors dismissed. Volta will take refuge in Como, where with very few means at his disposal, towards the end of the same year, he will invent the battery.

More details can be found in a Memoir published in 1814 by Piero Configliacchi, who came after him as Chair Professor of Physics, that was however probably written by Volta himself in third person between 1803 and 1806: Being unsatisfied with the results, he thought of the means with which he could strongly increase the force or intensity of his metal electricity () so as to make the electrometer give well marked signs or even to have no need of the condenser (), and, if possible to obtain the spark and some excitement in the fingers, etc. And so he invented at the end of 1799 that apparatus, which not only satisfied him but also went beyond his expectations. Everyone can understand that this is his new Galvanic apparatus, or to say it more correctly, his electrical apparatus, that has aroused a great interest all over Europe and still today keeps busy a great number of physicists, of chemists, and physicians. It was evident that this apparatus could not be obtained if it were constructed using only metals, for instance by coupling a plate of
ENGLISH

A first hint can be found in the historical introduction to the abovementioned writing of May 1801. After having for long recalled and described the measurements made starting from 1796 with the electroscope condenser on the contact tension between different metals, he concluded: Two years later, that is to say in 1798, I went back to the experiments that I had presented to a great number of people that had showed a certain curiosity for them. () the success of these experiments was more than satisfactory and in a certain way accomplished. Yet I hoped to be able to multiply and to vary them in different ways. And in fact at the end of 1799 I reached some results that were if no more decisive than the first results, which were decisive enough, for sure more surprising and much more instructive from different point of views. And I came also to the conclusions that are the subject of the present writing (relevant to the construction and the functioning of the battery). (Op. II, p.32)

HE INVENTION OF THE BATTERY. While it has been possible to trace all the developments of Voltas scientific thought from 1792 to 1797 from the writings and the letters written before 1797, we instead lack precise information on how between 1778 and 1779 he could make more clear the electrometric effects of single couples of heterogeneous metals, succeeding in summing them among themselves. All the references to the invention of the battery have always been vague and superficial.

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TRANSLATIONS

silver with one of zinc and then one of silver and one of zinc and so on, expecting that the forces with which silver pushes the electric fluid in the zinc would be balanced, the lower silver pushing upwards the zinc and the upper zinc pushing equally downwards the lower silver () It was in a way a desperate attempt and one year passed by before he found a solution. At the end he found maybe the only solution, which is that of interposing well-assorted couples of metals and made them communicate one another through a wet layer, that is to say a second class conductor, by putting silver, zinc and wet layer, then again silver, zinc and wet layer and so on, making the desired series. He came to that conclusion by thinking that the action of wet conductors on interposed metals is so weak, as he had experimented, that it could not counterbalance that of the above metals on one another, which would be only slightly altered, both making it stronger or weaker. (Op. II, p. 225). It is possible that the idea of putting single couples of disks one upon the other, in particular, zinc and copper, and interposing a layer of pasteboard moistened with salt water or acidulated water may have come to him by reading some studies on the anatomic structure of the electric organ of the torpedo.

This thesis strengthened by Voltas words, who wrote in the autumn 1800 a letter to Brugnatelli, underlining what he had stated in a communication dated March, 20th to the London Royal Society: my new apparatus, that I call artificial electric organ, since it is based on the same principles and is similar also in its form, according to the first construction, to the natural electric organ of the torpedo (Op. II, p. 2) finds a further confirmation in the epigraph appeared in the already mentioned work by Volta. This work was published by Piero Configliacchi in 1814 while Volta was still alive and was successively written under the bust of the scientist laid in the Volta room at the University of Pavia.
ALEXANDER VOLTA, IN RE ELECTRICA PRINCEPS VIM RAIAE TORPEDINIS MEDITATUS NATURAE INTERPRES ET AEMULUS

The writing, after a brief hint at electricity generated by the contact of heterogeneous metals, presents a first short description of the new apparatus, which for the effects produced can be compared to a weakly charged Leyden flask.
ESSAY:
FROM THE CONTROVERSY WITH

It was probably the necessity to make public his new invention as soon as possible that convinced him to send a first writing, with the intention of writing a successive memoir that however never appeared.

Without any doubt this letter is not one of Voltas best writings. As he himself wrote, it was a writing () composed by various fragments put together with no order, which had also some gaps, taken from a Mmoire beaucoup plus tendu that I had no time to finish (Op. I, p. 587), written as I could in a language that is not mine, that is to say French, since it more widely known abroad than Italian. (Op. II, p. 15).

The construction of the battery took place, as we have seen, towards the end of 1799 and Volta gave communication of this in a letter sent on March, 20th, 1800 always from Como to Sir Joseph Banks, President of the Royal Society.

GALVANI...

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This and the following quotations are taken from the English translation of Voltas letter in Philosophical Transactions for 1800, Reprint by Universit di Pavia, Hoepli, 1999, pp. 32 ff.; see above.
3

The apparatus to which I allude, and which will, no doubt, astonish you, is only the assemblage of a number of good conductors of different kinds arranged in a certain manner. Thirty, forty, sixty, or more pieces of copper, or rather silver, applied each to a piece of tin, or zinc, which is much better, and as many strata of water, or any other liquid which may be a better conductor, such as salt water, ley &c. or pieces of pasteboard, skin, &c. well soaked in these liquids; such strata interposed between every pair of combination of two different metals in an alternate series, and always in the same order of these three kinds of conductors, are all that is necessary for constituting my new instrument, which, as I have said, imitates the effects of the Leyden flask, or of electric batteries, by communicating the same shock as these do; but which, indeed, is far inferior to the activity of these batteries when highly charged, either in regard to the force and noise of the explosions, the spark, the distance at which the discharge may be effected, &c. as it equals only the effects of a battery very weakly charged, though of immense capacity: in other respects, however, it far surpasses the virtue and power of these batteries, as it has no need, like these, of being previously charged by means of foreign electricity, and as it is capable of giving a shock every time it 3 is properly touched, however often it may be. This is the great novelty and the potentiality of the new apparatus, that is to say the possibility to supply with continuity electric current. In fact the existent apparatuses were able to produce electric discharges, even more intense, but they had to be recharged every time. He goes on giving the device a first name.

To this apparatus, much more similar at bottom, as I shall show, and even such as I have constructed it, in its form to the natural electric organ of the torpedo or electric eel, &c. than to the Leyden flask and electric batteries, I would wish to give the name of the artificial electric organ: and, indeed, is it not, like it, composed entirely of conducting bodies? Is it not also active of itself without any previous charge, without the aid of any electricity excited by any of the means hitherto known? Does it not act incessantly, and without intermission? And, in the last place, is it not capable of giving every moment shocks of greater or less strength, according to circumstances shocks which are renewed by each new touch, and which, when thus repeated or continued for a certain time, produces the same torpor in the limbs as is occasioned by the torpedo, &c.?. Here he gives a more detailed and particularized description of the way to proceed in order to construct this new apparatus and then he starts talking about the effects that can be achieved by an apparatus constructed in this way, too small for great effects.

The construction of the apparatus is mentioned again, proposing this time to call it, according to its form, columnar apparatus (appareil colonne). A second layout is therefore described, called chain of cups (couronne de tasses).

They are mainly physiological effects such as itch or concussion in the articulations, even if through a condenser it is possible to obtain a spark or signs of electricity by Cavallos electrometer. In all cases many precautions are necessary so that the contacts can be the best possible. Yet if instead than one apparatus, two or three are used connected between them in a series the effects which can be achieved can equal or surpass that of the torpedo or electric eel.

The description of these experiments, both instructive and


ENGLISH
TRANSLATIONS

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amusing, carried out using the last layout, allowed Volta to explain how electric fish can possibly work. In a basin full of water in which two small metal bands are plunged and put in contact with the poles of the battery; two fingers are then introduced, one for each hand in contact or very close to the poles of the battery.

One might be surprised that in this circle the electric current having a free passage through an uninterrupted mass of water, that which fills the bason, should quit this good conductor to throw itself and pursue its course through the body of the person who holds his hands immersed in the same water, and thus to take a longer passage. But the surprise will cease if we reflect, that living and warm animal substances, and, above all, their humours, are, in general, better conductors than water. As the body, then, of the person who immerses his hands in the water, affords an easier passage than this water does to the electric current, the latter must prefer it though a little longer. In a word, the electric fluid, when it must traverse imperfect conductors in a large quantity, and particularly moist conductors, has a propensity to extend itself in a larger stream, or to divide itself into several, and even to pursue a winding course, as it thereby finds less resistance than by following one single channel, though shorter; in the present case it is only a part of the electric current, which, leaving the water, pursues this new route through the body of the person, and traverses it from the one arm to the other: a greater or less part passes through the water in the vessel. This is the reason why the shock experienced is much weaker than when the electric current is not divided when the person alone forms the communication between one arc and another,, &c.. The physiological effects of the apparatus, which is now called electro-motive apparatus (we must give new names to instruments that are new not only in their form, but in their effects or the principle on which they depend) are then described, its effects on taste, sight, hearing, and touch organs. In this part of the letter, which is even too detailed and longwinded, the insistence with which Volta speaks about the continual character of electric current produced by the battery has to be underlined. This endless circulation of the electric fluid (this perpetual motion) may appear paradoxical and even inexplicable but it is no less true and real; and you feel it, as I may say, with your hands.

There is no reference in the whole letter to the physical working of the apparatus. It seems that Volta has limited himself to present his apparatus, capable of producing continual and endless current, and to use it to deny the existence of any possible current of animal origin. In fact, also the electricity generated by electrical fishes is produced by a biological battery, which exists within the animal, made by the
ESSAY:
FROM THE CONTROVERSY WITH

The letter ends with a presentation of the hypothetical anatomic and functional structure of the electric organ of the torpedo. In treating this subject Volta recalls the works by William Nicholson (1753-1816) on the origins of the electricity of the torpedo, whose hypotheses were then out-of-date under the light of the new discoveries. This organ therefore, composed entirely of conducting substances, cannot be compared either to the electrophore or condenser, or to the Leyden flask, or any machine excitable by friction or by any other means capable of electrifying insulating bodies, which before my discoveries were always believed to be the only ones originally electric.

GALVANI...

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contact of organic conductors of second species separated by a liquid humour. To what electricity then, or to what instrument ought the organ of the torpedo or electric eel, &c. to be compared? To that which I have constructed according to the new principle of electricity, discovered by me some years ago, and which my successive experiments, particularly those with which I am at present engaged, have so well confirmed, viz. that conductors are also, in certain cases, exciters of electricity in the case of the mutual contact of those of different kinds, &c. in that apparatus which I have named the artificial electric organ, and which being at bottom the same as the natural organ of the torpedo, resembles it also in its form, as I have advanced.

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ENGLISH

TRANSLATIONS

ON THE

ENGLISH

CONCERNING THE INVENTION OF THE

TRANSLATION OF

A NOTE
PP.

(SEE

183-186)

ALESSANDRO VOLTAS PILE

WRITINGS

As English nowadays plays a role of common scientific language, the National Committee for the Celebrations of the Bicentenary of the Pile has taken the initiative to promote the translation into English of all the Alessandro Voltas memoirs and letters building up the first volume of the National Edition of Voltas works, which includes the writings related to the electric Battery, i.e. to say it with the editors of the volume the Piles Epics.

A group of physicists and engineers both professors and scientists belonging to Italian and foreign Universities generously took over the task. Their names are recorded at the bottom of each translated text, as well as in the List of contents published ( see pp. 183-186 of this book). Of course such a task as been no easy undertaking, due both to the difficulties of a rapidly evolving 18th centurys scientific language and to the intrinsic features of a body of knowledge whose conceptual outline itself was still in the making. The full texts of the translated memoirs and letters are to be found on the Web at the following address: www.istitutolombardo.it.

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Finito di stampare nel mese di giugno 2002 presso Grafica Marelli - Como

Dorso di copertina: Andrea Fossati (1844-1919), Ritratto di Alessandro Volta (part.), olio, Tempio Voltiano, Como; Pila ottocentesca, Sala Casartelli (o dei Nobel), Istituto G. Carducci, Como.

Finito di stampare nel mese di settembre 2002 nello stabilimento della Grafica Marelli - Como

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