Sei sulla pagina 1di 26

Q

Q PAU 33 34

editoriale: SIMONETTAVALTIERI, Centanni dal Futurismo. Considerazioni critiche di Carlo Placci sul restauro
e sul paesaggio viaggiando attraverso lEuropa In automobile (1908) / storia dellarchitettura e della citt:
ENZO BENTIVOGLIO, Roma: il ponte di pietra sopra la strada tra palazzo Colonna e il giardino, e i pontes
per vias publicas transversi, da documenti dellArchivio di Stato di Roma e di Reggio nellEmilia / FABIANO
TIZIANO FAGLIARI ZENI BUCHICCHIO, Disegno di un ordine dorico della cerchia di Antonio da Sangallo
Jr per lOsteria di Castro e due schizzi per il palazzo Lunense di Viterbo, dallArchivio di Stato di Viterbo/
LORENZO PIO MASSIMO MARTINO, Gli interventi di Petro da Cortona nella cripta di Santa Maria in via
Lata a Roma studiati attraverso il rilievo morfometrico tridimensionale / TOMMASO MANFREDI, Felici
Faustoque Ingressui. Liconografia seicentesca di piazza del Popolo a Roma e la veduta della collezione Gibbs
nellAshmolean Museum di Oxford / MARIA BARBARA GUERRIERI BORSOI, Le trasformazioni urbanistiche
di Frascati nel Seicento. La piccola Roma tra interventi papali e istanze della municipalit / FRANCESCA
PASSALACQUA, Il progetto della Banca dItalia di Guido Ferrazza a Bengasi / GIULIA MASTURZO, Il
complesso conventuale di San Giovanni a Carbonara a Napoli tra il XIX e il XX secolo / FRANCESCO DI
PAOLA, La progettazione urbanistica nella Sicilia dei Seicento tra archetipi e cosmologie / ANTONLUCA DI
PAOLA, Il taglio di via de Martelli a Firenze da documenti darchivio / conservazione/restauro: ANDRZEJ
TOMASZEWSKI, Il restauro fra esteticae autenticit / IRMELA SPELSBERG, Paesaggio culturale: la sua
tipologia e tutela / DAVID FRIEDMAN, Boston City Hall / GABRIELLA CARPENTIERO, Ranuccio Bianchi
Bandinelli fra conoscenza e conservazione. Altre notizie inedite dal Diario di un borghese / ROBERTO
BANCHINI, Unarchitettura dell Agro Romano ritrovata: il casino di Giovanni Lanfranco a Bravetta /
DANIELA BORGESE, Berliner Schloss: dovera, come non era. Rielaborazioni della memoria storica di un
popolo tra distruzioni/ricostruzioni / LE ATTIVIT DEL LABORATORIO M.A.RE (Materiali Analisi Restauro)
del Dipartimento PAU: SIMONETTA VALTIERI, LETTERIO MAVILIA, ANTONIO GAMBINO, SIMONA
BRUNI, Il filosofo restituito. Indagini sui frammenti bronzei del Relitto di Porticello conservati nel Museo
Archeologico Nazionale di Reggio Calabria / economia/estimo: MICHELE TRIMARCHI, La cultura alla prova
del mercato: da icona sentimentale a snodo tecnologico di conoscenza / DOMENICO ENRICO MASSIMO,
Sostenibilit di processo nella riqualificazione urbana. Le valutazioni nella strategia di produzione di calci naturali
con impianti a tecnologia solare / ANTONIO PIETRO PAOLO MASSIMO, Metodologie per la localizzazione
tramite analisi multicriteriale integrata con GIS di un impianto per la produzione di calce con tecnologia solare
termica / sintesi dei contributi presenti nella rivista / english abstracts

Q.

P.A.U.

33 34

U A D E R N I D E L D I PA RT I M E N TO
P A T R I M O N I O
A R C H I T E T T O N I C O E
U R B A N I S T I C O cultural heritage

33 34
ANN0

XVII

CULTURAL HERITAGE

2007

editorial: Hundred years from Futurism. critical considerations of Carlo Placci about restoration and landscape, travelling in
Europe by car (1908) / history of the architecture and the city: Rome: the ponte di pietra sopra la strada between palazzo Colonna
and the garden, and the pontes per vias publicas transversi, from documents belonging to the State Archive of Rome and Reggio
in Eemilia/ Drawing of a doric order made by the circle of Antonio da Sangallo the Younger for the Inn of Castro and two sketches
for palazzo Lunense of Viterbo from the State Archive of Viterbo / The interventions of Pietro da Cortona in the crypt of Santa
Maria in via Lata in Rome, studied through a morphometric three-dimensional survey / Felici Faustoque Ingressui. The seventeenthcentury iconography of Piazza del Popolo in Rome and the sketch of the view of the piazza in the Gibbs Collection at the Ashmolean
Museum, Oxford / Urban transformations of Frascati in the XVII century. The little Rome between papal interventions and
municipal aspirations /Guido Ferrazzas project for the Bank of Italy in Benghazi / The conventual complex of San Giovanni in
Carbonara between the XIX and XX century / Urban planning in Sicily during the seventeenth century between archetypes and
cosmologies / The cut of deMartelli Street. A historical area of Florence through archive documents / conservation/restoration:
Restoration between aesthetics and authenticity / Cultural landscape: its typology and preservation / Boston City Hall /
Ranuccio Bianchi Bandinelli between knowledge and conservation. unpublished news from Diario di un borghese / A re-discovered
building in the campagna romana: the shooting lodge of Giovanni Lanfranco in Bravetta / Berliner Schloss: where it was, how
it wasnt. Reworking of the historical memory of a people between destructions and reconstructions / M.A.R.E. (Materials Analyses
Restoration) Laboratory activities of PAU Department: The restored Philosopher. Investigations on the wreck of Porticello
bronze fragments stored in the National Archaeological Museum of Reggio Calabria / economics/appraisal: Culture in the
marketplace: sentimental icon vs. technological source of knowledge / Process sustainability in urban renewal. Valutations in
the strategy of natural lime production through solar implants technology / Methodologies for site location of lime production
implant powered by solar thermal energy through multicriteria analysis integrated with GIS /

PAU

DIPARTIMENTO

ISSN 1121-0745

7 20.00

editoriale: Centanni dal Futurismo: Considerazioni critiche di Carlo Placci sul restauro e sul paesaggio viaggiando in automobile
(1908) / storia dellarchitettura e della citt: Roma 1698: il pontetra palazzo Colonna e il suo giardino / Pietro da Cortona e la cripta
di Santa Maria in via Lata a Roma / Un disegno della cerchia di Antonio da Sangallo Jr / Una inedita veduta seicentesca di piazza del
Popolo a Roma / Trasformazioni urbanistiche di Frascati nel Seicento/ Il progetto per la Banca dItalia a Bengasi / Il complesso di San
Giovanni a Carbonara a Napoli tra XIX e XX secolo /La progettazione urbanistica nella Sicilia del Seicento / Il taglio di via deMartelli
a Firenze / conservazione/restauro: Il restauro tra estetica e autenticit / Paesaggio culturale: la sua tipologia e tutela / Boston City
Hall / Pagine inedite di Ranuccio Bianchi Bandinelli/ Il casino di Giovanni Lanfranco a Roma / Berliner Schloss: dovera, come non
era / Le attivit del Laboratorio M.A.RE (Materiali Analisi per il Restauro)del Dipartimento PAU: Il filosofo di Porticello restituito
/ economia/estimo: La cultura alla prova del mercato / Sostenibilit di processo nella riqualificazione urbana / Impianti per la
produzione di calce con tecnologia solare termica / sintesi dei contributi / english abstracts

U N I V E R S I T D E G L I S T U D I M E D I T E R R A N E A D I R E G G I O C A L A B R I A D I PA RT I M E N TO P. A . U .

IMPAGINATO PAU 33-36:IMPAGINATO PAU 29-32 ST copia 1

28-03-2009

10:58

Pagina 1

QUADERNI PAU

33-34

IMPAGINATO PAU 33-36:IMPAGINATO PAU 29-32 ST copia 1

QUADERNI PAU
n. 33-34 anno XVII

28-03-2009

CULTURAL HERITAGE

Patrocinio:

International Council
of Monuments and Sites

International Centre for the Study


of the Preservation and Restoration
of Cultural Property

ISSN 1121-0745 ISBN 978-88-492-1647-9


Direttore responsabile/Direttore scientifico: Simonetta Valtieri

La rivista, fondata nel 1990, accoglie saggi di storia dellarchitettura e


di discipline ad essa correlate, e contributi su problematiche inerenti il
restauro, la conservazione e la valorizzazione dei Beni architettonici e
ambientali di qualsiasi epoca e luogo.
I testi inviati per la pubblicazione vengono valutati da due o pi revisori
Peer review:
storia dellarchitettura
David Friedman (Associate Professor History, Theory and Criticism
section Department of Architecture, MIT, Cambridge MA)
Sabine Frommel (Directeur de la direction dtudes Histoire de lArt de
la Renaissance lEcole Pratique des Hautes Etudes, Paris Sorbonne)
David Marshall (Senior Fellow, formerly Associate Professor, University
of Melbourne, Honorary Research Fellow, British School at Rome)
restauro
Andrzej Tomaszewski (Politecnico di Varsavia, President International
Scientific Committee on Theory and Philosophy of Conservation and
Restoration, ICOMOS International Council on Monuments and Sites)
Irmela Spelsberg (member of the German national Committee of
ICOMOS)
valorizzazione
Karen Polenske (Department of Urban Studies and Planning, MIT)
Jerome Rothenberg (Emeritus Professor, MIT)

Direttore del Dipartimento: Simonetta Valtieri


Professori del Dipartimento: Enzo Bentivoglio, Enrico Fattinnanzi,
Ornella Milella, Edoardo Mollica, Simonetta Valtieri; Vittorio Ceradini,
Francesco Di Paola, Giuseppe Lonetti, Domenico Marino, Francesca
Martorano, Domenico Enrico Massimo; Ricercatori: Giorgio F. Allegra,
Giuseppina Barletta, Domenico Bevacqua, Francesco Calabr, Lucia Della
Spina, Maria Fiorillo, Roberto Livrea, Giovanni Molica Bisci, Tommaso
Manfredi, Letterio Mavilia, Mariangela Musolino, Bruno Mussari,
Annunziata Maria Oteri, Francesca Passalacqua, Giuseppina Scamard
Segretario amministrativo: Francesco Mallamace
Redazione: Giorgio F. Allegra, Tommaso Manfredi, Mariangela
Musolino, Bruno Mussari, Annunziata Maria Oteri, Giuseppina Scamard,
Adele Jacona De Caridi
Traduzione delle sintesi: Antonino Barbalace
QPAU. Rivista fondata e diretta da Simonetta Valtieri
Autorizzazione del Tribunale di Reggio Calabria n. 10/1990
Sede redazionale:
Dipartimento PAU, via Melissari, Feo di Vito, 89124 Reggio Calabria
Tel. 0965-385202 - 898471 Fax 0965-385219
www.pau.unirc.it email:pau@unirc.it
GANGEMI EDITORE Spa
Piazza San Pantaleo,4-00186 Roma Tel. 06-6872774 (ra)
Fax 06-68806189
www.gangemieditore.it

Distribuzione Italia:
MESSAGGERIE LIBRI SPA-Milano
Distribuzione Estero:
LI.CO.SA.- Firenze
Un numero 10,00 - Numero doppio 20,00- Abbonamento annuo Italia
40,00 - Estero 80,00
Labbonamento si formalizza previo versamento sul c.c. postale 343509
intestato a LICOSA SPA-FIRENZE

Nessuna parte della Rivista, testi e immagini (foto, disegni, grafici) pu


essere riprodotta in forma cartacea o digitale, senza lautorizzazione del
Direttore della Rivista e dellAutore del saggio.
La Direzione non si assume responsabilit per quanto espresso dagli
Autori, per la provenienza del materiale da essi fornito e per le relative
autorizzazioni.

10:58

Pagina 2

IMPAGINATO PAU 33-36:IMPAGINATO PAU 29-32 ST copia 1

anno XVII

28-03-2009

10:58

QUADERNI PAU
Cultural Heritage

Pagina 3

gennaio dicembre
dicembre2007
206
gennaio

Semestrale del Dipartimento Patrimonio Architettonico e Urbanistico Universit degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria

5
9
19
25
43

55
77
85

95

101
113
123
135
141

157

165

177

185

191

195
211

editoriale
SIMONETTA VALTIERI, Centanni dal Futurismo. Considerazioni critiche di Carlo Placci sul
restauro e sul paesaggio viaggiando attraverso lEuropa In automobile (1908)

storia dellarchitettura e della citt


ENZO BENTIVOGLIO, Roma: il ponte di pietra sopra la strada tra palazzo Colonna e il giardino,
e i pontes per vias publicas transversi, da documenti dellArchivio di Stato di Roma e di Reggio
nellEmilia
FABIANO TIZIANO FAGLIARI ZENI BUCHICCHIO, Disegno di un ordine dorico della cerchia di
Antonio da Sangallo Jr per lOsteria di Castro e due schizzi per il palazzo Lunense di Viterbo,
dallArchivio di Stato di Viterbo
LORENZO PIO MASSIMO MARTINO, Gli interventi di Pietro da Cortona nella cripta di Santa Maria
in via Lata a Roma studiati attraverso il rilievo morfometrico tridimensionale
TOMMASO MANFREDI, Felici Faustoque Ingressui. Liconografia seicentesca di piazza del
Popolo a Roma e la veduta della collezione Gibbs nellAshmolean Museum di Oxford
MARIA BARBARA GUERRIERI BORSOI, Le trasformazioni urbanistiche di Frascati nel Seicento.
La piccola Roma tra interventi papali e istanze della municipalit
FRANCESCA PASSALACQUA, Il progetto della Banca dItalia di Guido Ferrazza a Bengasi
GIULIA MASTURZO, Il complesso conventuale di San Giovanni a Carbonara a Napoli tra il XIX e
il XX secolo
FRANCESCO DI PAOLA, La progettazione urbanistica nella Sicilia del Seicento tra archetipi e
cosmologie
ANTONLUCA DI PAOLA, Il taglio di via de Martelli a Firenze da documenti darchivio

conservazione/restauro
ANDRZEJ TOMASZEWSKI, Il restauro fra estetica e autenticit
IRMELA SPELSBERG, Paesaggio culturale: la sua tipologia e tutela
DAVID FRIEDMAN, Boston City Hall
GABRIELLA CARPENTIERO, Ranuccio Bianchi Bandinelli fra conoscenza e conservazione. Altre
notizie inedite dal Diario di un borghese
ROBERTO BANCHINI, Unarchitettura dellAgro Romano ritrovata: il casino di Giovanni Lanfranco
a Bravetta
DANIELA BORGESE, Berliner Schloss: dovera, come non era. Rielaborazioni della memoria storica di
un popolo tra distruzioni/ricostruzioni
LE ATTIVIT DEL LABORATORIO M.A.RE (Materiali Analisi Restauro) del Dipartimento PAU:
SIMONETTA VALTIERI, LETTERIO MAVILIA, ANTONIO GAMBINO, SIMONA BRUNI, Il
filosofo restituito. Indagini sui frammenti bronzei del Relitto di Porticello conservati nel Museo
Archeologico Nazionale di Reggio Calabria

economia/estimo
MICHELE TRIMARCHI, La cultura alla prova del mercato: da icona sentimentale a snodo tecnologico
di conoscenza
DOMENICO ENRICO MASSIMO, Sostenibilit di processo nella riqualificazione urbana. Le
valutazioni nella strategia di produzione di calci naturali con impianti a tecnologia solare
ANTONIO PIETRO PAOLO MASSIMO, Metodologie per la localizzazione tramite analisi
multicriteriale integrata con GIS di un impianto per la produzione di calce con tecnologia solare termica
sintesi dei contributi / abstracts

IMPAGINATO PAU 33-36:IMPAGINATO PAU 29-32 ST copia 1

28-03-2009

10:58

Pagina 55

Fig. 1. Dominique Barrire, Civitas Tusculana prospectus, incisione del 1647 (da Villa Aldobrandina Tusculana, 1647).
Collezione privata.

LE TRASFORMAZIONI URBANISTICHE
DI FRASCATI NEL SEICENTO

LA PICCOLA ROMA TRA INTERVENTI PAPALI E ISTANZE DELLA MUNICIPALIT


MARIA BARBARA GUERRIERI BORSOI

Nella seconda met del XVI secolo Frascati era diventata


un centro molto significativo per la vita della corte papale,
poich qui venivano a villeggiare i pontefici, e questo fatto
aveva determinato la straordinaria fioritura di ville del suo
circondario1. Ben dodici edifici maggiori ed innumerevoli
altri secondari erano sorti in poco pi di cinquantanni
attivando complessi processi di trasformazione sociale e
quindi anche urbanistica2. Il fascino di Frascati risiedeva,
e risiede ancora, nello straordinario rapporto che lega la citt
alla sue ville creando un grandioso insieme unitario (figg.
1-4).
Questo piccolo centro della campagna romana aveva,
allinizio del Seicento, grossomodo 2500 abitanti a causa
della consistente crescita demografica dei decenni
precedenti. Dal punto di vista urbanistico era costituito da
un nucleo pi antico, che aveva ricevuto lassetto
fondamentale nel Quattrocento, al quale si era aggiunta la
parte detta Terra nuova, chiusa entro le nuove mura volute
da Paolo III Farnese.
Nella prima zona sorgevano lantica cattedrale di Santa
Maria in Vivario e ladiacente castello costruito dal cardinale
Guglielmo dEstouteville, nonch la piccola chiesa della
Madonna, edificata da Lucrezia della Rovere a partire dal
1520. Paolo III era intervenuto nellarea intorno alla rocca
ma soprattutto aveva fatto costruire la zona a sud della

precedente, in piano, caratterizzata da strade rettilinee


disposte secondo una maglia quasi ortogonale. Importanti
trasformazioni erano avvenute successivamente, nellottavo
e nono decennio del secolo, con unulteriore espansione
nellarea detta Vigna dellarciprete, che era stata lottizzata
per favorirne lurbanizzazione.
Il duomo nuovo e gli interventi al tempo di Clemente VIII

La chiesa di Santa Maria in Vivario era stretta tra il


castello e le case della parte pi vecchia di Frascati (figg.
2-3). Nel 1596 essa appariva ormai inadeguata per le
esigenze di una popolazione accresciuta ma non era facile
ingrandirla cosicch il cardinale Tolomeo Gallio, vescovo
di Frascati (1591-1600), decise di costruire un nuovo
duomo, mise a disposizione le sue entrate di vescovo e
comunic ai cittadini lofferta di mille scudi da parte del
pontefice. Per il nuovo edificio, iniziato due anni dopo, fu
scelta una collocazione in luogo pi eminente ma per
ottenere questo esso fu ubicato al di fuori delle mura della
citt3.
Larea individuata era scarsamente costruita e la cattedrale
si sarebbe accostata al precedente tracciato viario verso il
convento dei Cappuccini.
55

IMPAGINATO PAU 33-36:IMPAGINATO PAU 29-32 ST copia 1

28-03-2009

10:58

Pagina 56

MARIA BARBARA GUERRIERI BORSOI Le trasformazioni urbanistiche di Frascati nel Seicento

Fig. 2. Matteo Greuter, fatta celebre la citt di Frascati dalla vaghezza delle sue ville suburbane, incisione del 1620, particolare
della zona urbana. Collezione privata.

altamente probabile che il volere del cardinale Gallio


sia stato preponderante in questa scelta e il porporato tenne
presente come da questa parte di Frascati, a brevissima
distanza, sorgesse la sua dimora, una delle ville pi belle
del tuscolano4. La nuova chiesa avrebbe promosso
stanziamenti di altri cittadini e quindi spinto la crescita di
Frascati verso monte, cio in direzione delle ville vicine,
sino a lambirne i confini.
Fu ancora Gallio a chiamare larchitetto Ottaviano
Mascherino, che aveva gi lavorato per lui e che
esplicitamente ricordato al suo servizio. Questi propose un
progetto molto meditato ma nel contempo ambizioso, come
testimoniano i disegni sopravvissuti, che avrebbe comportato
un elevato costo, in buona parte a carico della collettivit.
Per costruire la chiesa, sulla base di un primo preventivo
di 11.000 scudi, del tutto sottostimato, la comunit dovette
prendere molti soldi in prestito che doveva restituire, capitale
e interessi, con le sue modeste rendite. A questo scopo pu
essere interessante qualche riflessione sulle risorse
finanziarie della cittadinanza. Essa ricavava denaro
dallaffitto delle sue terre e di pochi immobili, dallappalto
a privati di alcune attivit economiche (gestione dei forni,
delle pizzicherie) e di servizi pubblici (appalto dellarchivio,
della cancelleria, del danno dato)5. Tra le spese la
principale era quella per il Magistrato, cio linsieme degli
amministratori, ma vi erano anche laffitto di terre, ad
esempio quelle di Pantano e del convento di SantEusebio,
o di beni (lacqua di Vermicino, quella di Grottaferrata).

Fig. 3. Tusculus vulgo Frascati, incisione del secondo decennio


del XVI secolo, particolare della zona urbana. Collezione privata.

56

IMPAGINATO PAU 33-36:IMPAGINATO PAU 29-32 ST copia 1

28-03-2009

10:58

Pagina 57

QUADERNI DEL DIPARTIMENTO PATRIMONIO ARCHITETTONICO E URBANISTICO 33-34

Fig. 4. Francesco Rastaini. Veduta di Frascati con tutte le ville convicine, incisione del 1778. Collezione privata. Lincisione, pur
non apportando elementi conoscitivi nuovi, si differenzia da tutte le precedenti come inquadratura e fa comprendere efficacemente le
pendenze del terreno intorno alla citt.

Quando si cominci la costruzione della cattedrale un


cittadino fece notare che lavanzo attivo annuale era di
circa 700-800 scudi, poca cosa per affrontare una spesa
cos rilevante6.
Nel 1604, in piena costruzione del duomo, il bilancio
complessivo annuo della comunit era di 1.849,65 scudi, e
oltre alla cattedrale bisognava provvedere ai restauri del
palazzo magistrale, alle strade e ad altre spese occasionali7.
Nonostante queste angustie la cittadinanza riusc a
costruire la cattedrale, seppur lentamente, tanto che
linaugurazione avvenne nel 1636 e la facciata fu eretta solo
alla fine del secolo. Lamministrazione comunale consider
sempre questa chiesa come sua, tanto vero che la
concessione delle cappelle e delle sepolture era stabilita dai
magistrati e non dagli ecclesiastici.
Come gi detto la citt rimase fisicamente separata da
un tratto di mura dalla sua nuova cattedrale, situazione
perdurata sino alla met del secolo. Davanti alla chiesa si
apriva per una porta, visibile nellincisione di Greuter,
chiamata porta San Pietro, nome successivamente trasferito
a quella costruita per volere di Innocenzo X. Probabilmente,
quando cominciarono i lavori per il duomo nuovo, tale
apertura esisteva gi da qualche anno ma sub lavori di
adattamento8.
Mentre procedeva la costruzione della grande basilica
proseguivano anche i lavori di trasformazione urbanistica
della citt. Nel 1601 avvenivano i gettiti (cio le demolizioni)
per tre strade. Di via Clementina o piazzetta si parla in un

atto relativo ad una casa e possiamo ipotizzare che si trovasse


a ridosso dello slargo posta tra la rocca e il palazzo dei Priori
o magistrale.
In questi anni del papato Aldobrandini dovette sorgere
anche la Casa del Rifugio per le zitelle, intitolata alla
Madonna e a Santa Cecilia, sovvenzionata dal cardinale
Paolo Emilio Sfondrato, che compr una casa da adibire allo
scopo in Terra nuova nel 15989.
Se, da un lato, la comunit traeva beneficio dalla presenza
di tante illustri personalit soggiornanti nelle ville, come
vedremo sovente impegnate nel sovvenzionamento di edifici
sacri, daltro canto spesso i loro desideri diventavano ordini
ineludibili. Cos quando Pietro Aldobrandini chiese la strada
attraversante le sue vigne, che conduceva alle mole, il
comune gliela concesse, facendosi carico delle spese per la
costruzione di quella nuova10.
Nel 1603 si lavorava ad una strada, probabilmente quella
succitata, confinante con le propriet del cardinale
Aldobrandini e del cardinale Tolomeo Gallio, sistemata
per una lunghezza di 140 canne secondo il disegno di
Girolamo Rainaldi e Giovanni Fontana, diretta verso la
Pedica e verso il molino11.
Furono proprio due fra i pi illustri cardinali villeggianti
a Frascati che contribuirono a risolvere il problema del
rifornimento idrico della citt. Pietro Aldobrandini si era
assicurato nel 1603 lacqua della Molara di Giovan Angelo
Altemps e ne aveva realizzato ladduzione alla sua villa. Due
anni dopo il cardinale ne concesse dieci once, cio un

57

IMPAGINATO PAU 33-36:IMPAGINATO PAU 29-32 ST copia 1

28-03-2009

10:58

Pagina 58

MARIA BARBARA GUERRIERI BORSOI Le trasformazioni urbanistiche di Frascati nel Seicento

proprio per realizzare la porta e una strada che da l si


dirigesse verso il monastero di Santa Flavia Domitilla,
allora in costruzione15.
In un catasto ottocentesco di Frascati (fig. 6) lindicazione della porta Spinetta, gi demolita, sembrerebbe spostata
pi a sinistra della precedente ma la presenza di due varchi
a cos modesta distanza appare improbabile16.
Allincirca negli stessi anni si sistem anche la porta
Granara, cos detta perch sorgeva vicino ad uno dei
torrioni del secolo precedente trasformato in granaio nel
1611, come ricorda unepigrafe17. Ne conosciamo laspetto
grazie a molte testimonianze iconografiche e si trattava di
un semplice arco, posto in cima ad una ripida salita (fig.
5).
La localizzazione del fontanile fu lungamente discussa.
Si pens di farlo fuori della portella dalla parte di San
Gregorio (sul lato delle mura verso Grottaferrata) o sotto i
Granai ma, visti i costi eccessivi, si fece vicino a porta
Borghese, attaccato alle propriet dei Gesuiti. La sua
posizione in questo luogo si vede bene nelle piante
ottocentesche18.
Sappiamo che in questarea ove si fece il fontanile, nella
casa di Titio Rosatello, a Porta Borghese, vi erano delle
anticaglie19. possibile che queste presenze abbiano
condizionato landamento delle mura che, come si vede
nel Greuter e in altre incisioni simili, in questo punto
racchiudevano una zona sporgente rispetto ad un pi regolare
perimetro rettangolare.
Una strada partiva dalla piazza della nuova cattedrale e
andava verso la piazza del mercato e la porta Borghese,
mentre la seconda si dirigeva verso il nuovo monastero di
Santa Flavia Domitilla20. Una lapide (fig. 7), oggi posta
allimboc-co dellattuale via Paola, ma precedentemente
murata presso il lavatoio, ricorda le benemerenze del papa
verso la citt21.
La seconda via era sovente chiamata stradone e terminava
nella piazza di san Pietro accanto ad un torrione, totalmente
scomparso, dove lAbbondanza costru un edificio destinato
a Monte della farina, successivamente affittato come
osteria22.
Questo stradone proseguiva allesterno del nucleo urbano
e scendeva ripidamente verso le vigne di San Marco, terre
che Scipione Borghese acquis sottraendole al controllo del
comune. La sua realizzazione comport opere di sterro e
riporto della terra che non risolsero comunque il problema
delleccessiva pendenza. Direttore di questo lavoro fu il
Vasanzio, allora architetto di casa Borghese, impegnato in
loco nelle ville del cardinale23.
Nel 1614 fu realizzato un altro tratto di strada extraurbana,
dalla chiesa di San Bonaventura alla concia, nella zona
davanti alla porta romana e fu donato al cardinale Borghese
pochi anni dopo24.
Quanta importanza fosse tributata a questi lavori
sottolineato dal fatto che nel 1615 fosse istituita, per
lhonorevolezza della citt, la Congregazione sopra le
strade alla quale dovevano partecipare il commissario, i
priori e i maestri delle strade, questi ultimi esistenti gi nel
secolo precedente25. Come si vede il pontefice fece

Fig. 5. Pietro Parboni, Porta Granaria a Frascati, acquatinta del


XIX secolo. Collezione privata.

ingente quantitativo, alla cittadinanza che doveva provvedere


a creare i condotti per la conduzione in citt.
La comunit sin dagli anni Settanta del Cinquecento era
riuscita a procurasi parte dellacqua di Canalecchio, con
grande spesa e scarso risultato. Molto pi tardi, nel 1607,
questacqua fu ceduta da Giovan Angelo Altemps a Scipione
Borghese che la condusse in maggior quantit alla sua villa,
allora quella gi Gallio e poi Torlonia. La citt ne ottenne
comunque una parte, grazie a Paolo V, quasi a dimostrare
che i Borghese non erano da meno rispetto ai loro
predecessori.
Probabilmente per ridurre i costi, lacqua concessa
dallAldobrandini fu unita a quella gi presente in citt, ma
la prima era acqua di ritorno, cio era gi fluita allaperto,
mentre quella di Canalecchio era pura. Di questo grave
inconveniente si accorsero ben presto i cittadini che pi volte
pensarono alla necessit di separare nuovamente le diverse
condutture. Infine anche lacqua donata da Paolo V fu unita
alle precedenti e liscrizione collocata sopra la fontana nella
piazza del duomo ricordava la diversa provenienza di tutte
queste acque12.
Interventi al tempo di Paolo V

Molto significative furono le trasformazioni urbanistiche


attuate durante il lungo pontificato borghesiano anche per
lenorme importanza assunta nella vita cittadina da Scipione
Borghese che arriv a possedere tre ville limitrofe al centro
abitato, dopo averne controllate anche altre13.
In un primo tempo la rocca fu tenuta a disposizione dei
fratelli del papa e quindi la citt stessa entr nella diretta
sfera di influenza della famiglia14.
La porta a volte detta verso Tivoli si doveva trovare pi
o meno nel luogo della porta superiore citata nel XVI secolo
(collocata in fondo a via dellOlmo), forse risistemata per
loccasione, cio dalla parte delle ville borghesiane. Nel 1612
si decise labbattimento di una casa della famiglia Spinetta
58

IMPAGINATO PAU 33-36:IMPAGINATO PAU 29-32 ST copia 1

28-03-2009

10:58

Pagina 59

QUADERNI DEL DIPARTIMENTO PATRIMONIO ARCHITETTONICO E URBANISTICO 33-34

Fig. 6. Catasto ottocentesco di Frascati, circa 1860. ASR, Collezione Disegni e Mappe, cart. III, foglio 12.

profondamente trasformare la viabilit interna ed esterna alla


cittadina avendo particolare cura nel collegarla pi
efficacemente al contado, arricchito dalle aristocratiche
ville.
Il grande arricchimento architettonico ed urbanistico di
Frascati negli anni del pontificato di Paolo V Borghese, che
ora vedremo in dettaglio, culmin, nel 1618, con la divisione
della citt in tre rioni che prendevano atto di una realt
ormai completamente trasformata. La storiografia locale
attribuiva erroneamente tale provvedimento a Paolo III, del
tutto illogicamente, visto che due delle tre chiese citate per
dare nome ai rioni non esistevano ancora durante il
pontificato farnesiano.

Secondo leditto firmato dal governatore Fabio Biondi


il rione di Santa Maria comprendeva la zona pi antica
della citt, gravitante intorno alla prima cattedrale, avendo
come confine la strada che partiva da porta Granara e
toccava lingresso del palazzo magistrale. I rioni di San
Pietro e di Santa Flavia Domitilla, separati da una linea
ideale che congiungeva la porta del palazzo citato al
monastero dei Cappuccini, racchiudevano le zone nuove,
considerate in qualche modo prevalenti tanto da essere pari
ai due terzi della citt 26. Alla fine di questo lungo
pontificato la cittadina meritava ormai lappellativo,
rimasto giustamente celebre, di piccola Roma che le
aveva dato proprio Paolo V27.
59

IMPAGINATO PAU 33-36:IMPAGINATO PAU 29-32 ST copia 1

28-03-2009

10:59

Pagina 60

MARIA BARBARA GUERRIERI BORSOI Le trasformazioni urbanistiche di Frascati nel Seicento

Inoltre Cherubini fu legato a Mariano Pierbenedetti,


anchegli di Norcia, del quale pubblic una collezione di
bandi nel 1588, che fu governatore di Roma e poi vescovo
tuscolano (1608-1611). Questi dati danno un quadro dei
referenti e sostenitori di questuomo che ebbe notevole
importanza nella storia di Frascati.
Ancora il Cherubini favor grandemente linsediamento
a Frascati degli Scolopi, probabilmente non solo come
dovere dufficio, ma per personale volont che si affiancava
e coincideva con quella pi importante del pontefice Paolo
V. Cherubini sembra essere stato un uomo devoto, come
provano la fondazione di una confraternita in SantEustachio
per i suoi concittadini ed il fatto che ben quattro dei suoi
figli scegliessero la vita religiosa, due dei quali proprio
presso gli Scolopi.
Giuseppe Calasanzio, fondatore dellordine, lo cita
ripetutamente nelle sue lettere, chiamandolo familiarmente
per nome, lo considera un costante punto di riferimento e
di tramite presso le autorit locali e il pontefice, ne ricorda
il decesso e lo presenta espressamente come colui che
introdusse gli Scolopi a Frascati33.
Ecco allora che lo stanziamento primitivo della comunit
religiosa nella zona della citt a ridosso della propriet di
Cherubini e in una casa a piazza Spinetta di Gregorio
Gregna, luomo che aveva venduto a Cherubini la terra del
nuovo quartiere, sono fatti capaci di meglio chiarire
limpegno dellauditore in favore degli Scolopi34.
Proprio durante il governo di Biondi, in pieno pontificato
borghesiano, il Cherubini avvi unimponente opera di
lottizzazione nella parte alta della citt certamente
accuratamente meditata e voluta dalle superiori autorit. Ne
prova il fatto che il libro con le concessioni delle terre fosse
conservato nellarchivio del comune35.
Dopo gli interventi voluti da Paolo V, il Cherubini
prosegu lampliamento di Frascati al di l delle strade
ordinate dal sovrano, creando una zona di collegamento tra
la citt chiusa nelle mura e le ville che le stavano dietro, verso
monte.
Lautorit scelse Cherubini come uomo fidato e in
riconoscimento dei suoi meriti, visto che egli certamente
trasse notevoli proventi dalloperazione, con la riscossione
dei canoni di enfiteusi. Compr la terra da Gregorio Gregna,
mercante di campagna veliterno ma ben inserito in questa
cittadina, pagandola quattro volte quanto era stata stimata.
Evidentemente aveva gi chiara cognizione di quello che
ne avrebbe fatto ed era sicuro di non trovare ostacoli alla
sua azione36.
La lottizzazione cre almeno una parte del sistema di
strade ortogonali a monte della nuova cattedrale che
isolavano quadrati denominati con i nomi degli apostoli,
quasi a porre sotto il segno della Chiesa questa nuova
impresa di ingrandimento della citt. La vigna gi Gregna
confinava con quella detta dellarciprete, lottizzata oltre
ventanni prima, e si deve pensare ad un organico piano di
sviluppo di tutta la zona a monte della citt.
Per rendere possibile lespansione della nuova zona
abitativa ci voleva per lacqua. Come gi ricordato Pietro

Fig. 7. Frascati, via Paola. Iscrizione relativa ai lavori urbanistici


di Paolo V.

La lottizzazione di Laerzio Cherubini

Accanto alle trasformazioni urbanistiche direttamente


volute da Paolo V bisogna ricordare quella che ebbe per
protagonista lauditore del governatore di Frascati,
Laerzio Cherubini (c. 1555-1626). Nativo di Norcia,
arriv a Roma sprovvisto di beni ma vi fece carriera
come avvocato, mettendosi in luce con una raccolta di
bolle pontificie, pubblicata la prima volta nel 1586 e
considerata la pi importante del suo tempo28. Ebbe varie
cariche nellamministrazione dello stato vaticano, tra
cui quella di conservatore di Roma nel 1601, mentre
praticamente sconosciuto il suo rapporto con la cittadina
di Frascati.
Sappiamo che nel 1597 fu uno dei custodi di Santa
Maria della Scala a Roma, ove eresse la sua cappella
funebre, chiesa patrocinata dal cardinale Tolomeo Gallio.
Il Cherubini era lauditore del governatore tuscolano, cio
del maggiordomo papale, ed ebbe questincarico per
moltissimi anni29. Nel 1600 ricevette la cittadinanza
tuscolana ed era chiamato soprintendente alla citt30. Nel
1602, dopo essere stato gravemente malato, scrisse ai
magistrati di Frascati per ringraziare delle preghiere che
erano state dette per lui, indizio di una consuetudine gi
ben radicata, e molti anni dopo, alla fine della sua vita, i
frascatani incaricheranno proprio lui di trattare per una
modifica degli statuti, ritenendolo molto esperto e
favorevole alla citt31.
Probabilmente fu il governatore Annibale Rucellai a
scegliere il Cherubini come auditore, ma il giurista mantenne
il suo ruolo anche con i successori, in particolare con Fabio
Biondi, patriarca di Gerusalemme.
Il Cherubini noto agli storici dellarte come committente
della Morte della Madonna di Caravaggio in Santa Maria
della Scala, ordinata nel 1601, proprio in questi anni di
fortunata attivit amministrativa, e va ricordato che egli
demand a fissare il prezzo del quadro il marchese Vincenzo
Giustiniani, depositario della Camera Apostolica. Al servizio
di Cherubini fu Fioravante Martinelli, autore di una nota
guida di Roma, anchegli protetto dai Giustiniani32.
60

IMPAGINATO PAU 33-36:IMPAGINATO PAU 29-32 ST copia 1

28-03-2009

10:59

Pagina 61

QUADERNI DEL DIPARTIMENTO PATRIMONIO ARCHITETTONICO E URBANISTICO 33-34

Fig. 8. Planimetria di Frascati ricavata da un catasto del XIX secolo. Sono evidenziati: 1. ospedale; 2. castello; 3. palazzo magistrale;
4. Santa Maria in Vivario; 5. la chiesa dei Gesuiti; 6. la cattedrale di San Pietro; 7. Santa Flavia Domitilla; 8. San Bonaventura; 9.
Santa Maria di Capocroce; 10. la chiesa degli Scolopi; 11. palazzo Cherubini; 12. villa Spada; 13. villa Accoramboni; 14. palazzo
Gabrielli. La linea tratteggiata indica il percorso presumibile delle mura, su cui si aprivano porta Spinetta e la prima porta San Pietro.

Aldobrandini ne aveva concesso un ingente quantitativo alla


cittadinanza e quindi ne dette anche a molti privati. Il 29
dicembre 1615 il Cherubini ebbe lelargizione di due once
dacqua per i suoi siti presso il monastero di Santa Flavia
Domitilla37. Lunica concessione nota ad un privato
antecedente a questa era stata fatta al cardinale Tolomeo
Gallio, nel 1606, cosicch questo favore dimostra il grande
potere che lauditore aveva a Frascati38.
Tenendo presente che non conservato, o non stato
rintracciato sin qui, un documento generale sulla
lottizzazione, e che gli atti rinvenuti non sono, a mio avviso,
tutti quelli redatti in antico, si possono comunque proporre
alcune considerazioni39.
I contratti di enfiteusi sono strutturati su un modello
fondamentalmente costante, riscontrabile sia negli atti
relativi a molte persone contemporaneamente sia in quelli
per singoli cittadini. Il terreno misurato in canne e
localizzato in un quadrato (ne risultano elencati nove con
nome, ma non sempre con il numero corrispondente) o in
un triangolo (almeno cinque). Visti i nomi dei santi, tutti
apostoli, potremmo forse pensare che complessivamente i
quadrati arrivassero a dodici, mentre la cartografia successiva

non consente di rintracciare aree triangolari che possano


corrispondere a quelle ricordate dai documenti. Per la
localizzazione dei quadrati ricorrono soprattutto i riferimenti
al monastero, mentre nelle vedute antiche a stampa larea
interessata compresa tra il duomo nuovo e Santa Flavia
Domitilla.
Il contratto specificava inoltre lentit del canone, di solito
un giulio a canna per anno, e lobbligo di miglioramenti,
verosimilmente in forma di costruzioni, per due scudi a
canna. Dopo venti anni il canone avrebbe potuto essere estinto
mentre ogni passaggio di propriet doveva essere approvato
da Cherubini e alcuni sono effettivamente registrati.
Nel 1612 si ebbe la prima fase della lottizzazione con circa
trenta persone coinvolte e terreno assegnato per circa 1350
canne. Le cessioni continuarono con un certo slancio sino
al 1617 mentre diventarono sporadiche nel periodo
successivo. Complessivamente se ne registrano una
sessantina e i lotti risultano molto differenti per grandezza.
Tra i beneficiari si nota la presenza di vari muratori e
scalpellini, particolarmente numerosi a Frascati, certamente
favoriti nella costruzione di edifici a causa del mestiere
esercitato.
61

IMPAGINATO PAU 33-36:IMPAGINATO PAU 29-32 ST copia 1

28-03-2009

10:59

Pagina 62

MARIA BARBARA GUERRIERI BORSOI Le trasformazioni urbanistiche di Frascati nel Seicento

Fig. 9. Franz Keiserman. Veduta della chiesa di San Bonaventura a Frascati, acquarello dellinizio del XIX secolo. Roma, Antichit
Alberto Di Castro.

Alla morte di Cherubini erano state cedute circa 2800


canne e altre concessioni furono ancora effettuate dai suoi
eredi, nonch dai compratori della propriet Cherubini, i
Vaini40.
I figli di Laerzio destinarono parte del terreno ad orto.
La notizia non sarebbe di particolare interesse se nel contratto
di affitto non si registrasse la volont dellaffittuario di
piantare in questa zona i gelsi, e il toponimo celseto ricorre
in moltissimi documenti successivi. Inoltre i Cherubini
dettero, nel 1635, a Marta Boncompagni un lotto adiacente
al celseto stesso e poich questa terra va localizzata dove
poi sorse la villa degli Spada riusciamo ad ancorare il
termine ad unarea abbastanza circoscritta41.
Tutti questi terreni si disponevano lungo una maglia
viaria con assi ortogonali e le cinque strade oggi
perpendicolari rispetto alla via borghesiana (via Matteotti)
sembrano aver avuto larghezza pressappoco costante. Esse
sono inoltre pensate in diretta connessione con alcune strade
della parte pi antica della citt. Cos ad esempio via
dellOlmo si prolunga in via Flavia Domitilla su cui
prospettava la facciata dellomonima chiesa; via Borghese
si allinea grossomodo con il lato verso Monte Porzio del
nucleo antico, via Calasanzio con la demarcazione tra la citt
pi antica e Terra nuova.
Dobbiamo dunque pensare che vi fosse un organico
disegno volto a legare in continuit la parte preesistente della

citt a quella nuova, anche se ci sfugge completamente


quale architetto possa essere stato lartefice di tale progetto42.
Nei contratti di enfiteusi il perito misuratore fu spesso
limportante scalpellino Girolamo Butio, personaggio
attivissimo nella vita cittadina, ricco e potente, al quale
per non possiamo pensare sia stata affidata questa
responsabilit43.
Lidea che vi fosse una continuit tra il sistema viario
cinquecentesco e quello seicentesco comunque chiaramente recepita ed espressa dai contemporanei44.
Naturalmente non tutto linsieme delle strade a monte di
via Matteotti fu creato in questo momento ma il sistema
prescelto deve essere stato preso a modello ed esteso nei
decenni successivi.
Il 13 ottobre del 1613, parlando al consiglio comunale
Cherubini affermava poi che si vede che in questa citt
ogni d concorrono novi habitanti e fuor della porta di S.
Pietro si sono fabbricate molte case e fuor dellaltra porta
borghesi [Borghese?] si preparano edifitij di nuove
habitationi stato preso in considerazione da molti cittadini
che bene la citt dia principio a far muraglie nuove che
cingano anco detti luoghi dove nuovamente si fabrica. I
cittadini erano preoccupati dalle spese gi in corso, alle quali
si sarebbero aggiunte anche queste sino ad un ammontare
di 2000 scudi, e il progetto rimase sospeso per alcuni
decenni45.
62

IMPAGINATO PAU 33-36:IMPAGINATO PAU 29-32 ST copia 1

28-03-2009

10:59

Pagina 63

QUADERNI DEL DIPARTIMENTO PATRIMONIO ARCHITETTONICO E URBANISTICO 33-34

Le nuove chiese

Negli anni del pontificato borghesiano, Frascati fu


arricchita con ben tre nuove chiese e, come accennato, vi
fu anche lo stanziamento di un ordine, gli Scolopi, che si
sarebbe dotato di un nuovo edificio di culto negli anni
Trenta46.
Gli artefici della realizzazione di questi edifici furono
personaggi che risiedevano nellarea o vi erano legati da
interessi e rapporti familiari.
La costruzione della chiesa di San Bonaventura, destinata
ai padri Francescani riformati, fu decisa nel 1609 e sorse a
valle dellabitato, in una zona detta Sanguineto dove la
presenza di ruderi antichi garantiva migliori condizioni di
costruzione.
Liniziativa della fondazione fu presa dal cardinale
Pompeo Arrigoni, protettore dellordine, residente in una
bella villa della zona, che chiese a padre Dionisio della
Torre, confessore di Paolo V, e al padre guardiano di San
Francesco a Ripa a Roma di scegliere il sito per la nuova
struttura47.
La terra per iniziare la costruzione fu donata dal ricco
cardinale Alessandro Peretti Montalto che ancora non
aveva una villa a Frascati ma che da vari anni stava
cercando di procurarsene una48. Egli compr il terreno dal
medico Girolamo Pallotta e pag parte delle spese di
costruzione, come attestato da varie iscrizioni e
documenti49.
La prima pietra fu posta il 28 ottobre 1610 da Mariano
Pierbenedetti, vescovo di Frascati, e la chiesa fu consacrata
nel 1614. I Francescani usufruirono anche di elemosine
fornite da pii benefattori come quel Marco di Matteo
Aquilino che nel 1611 lasci i suoi beni per continuare la
costruzione della chiesa e del monastero50.
Nel 1616 fu benedetta la croce da mettere sul tetto e nel
1619 i monaci ebbero la concessione di una parte dellacqua
di ritorno di villa Aldobrandini51.
Il cardinale Arrigoni, per parte sua, provvide a costruire
ladiacente convento, ma limitatamente al piano terreno,
coadiuvato da molti altri pii benefattori, i cui nomi erano
ricordati dalle iscrizioni poste sopra le celle, ed anche il
Comune dette delle elemosine per il completamento della
struttura nei decenni seguenti52.
La chiesa ebbe una semplice struttura a navata unica
con tre cappelle solo sul lato sinistro (essendo addossato a
quello destro il convento), altar maggiore dedicato
allImmacolata Concezione e un profondo coro destinato
ai monaci.
Varie immagini ottocentesche mostrano la semplicissima
facciata con finestrone centrale (fig. 10), nonch la vista
della sottostante campagna53. Particolarmente affascinante
appare il bellissimo acquarello (fig. 9) di Franz Keiserman
(1765-1833), che sembra aver frequentato lungamente
Frascati intorno al 1800, forse anche a causa dei rapporti
di lavoro con gli Aldobrandini. Esso restituisce
mirabilmente lidea della francescana semplicit della
chiesa e del suo isolamento, avendo come sfondo il
seducente digradare della campagna verso Roma54.

Fig. 10. Frascati. San Bonaventura, incisione (da B. Spila 1890).

Fig. 11. Le chiese di S. Bonaventura (N) e di S. Maria di Capocroce (T) in un catasto ottocentesco, part. (si veda la fig. 6).

Fig. 12. Valerio Maria Penna. Pianta di villa Belpoggio e delle


sue adiacenze, particolare della chiesa di Capocroce dei Teatini,
1660. ASR, Spada Veralli, 267.

63

IMPAGINATO PAU 33-36:IMPAGINATO PAU 29-32 ST copia 1

28-03-2009

10:59

Pagina 64

MARIA BARBARA GUERRIERI BORSOI Le trasformazioni urbanistiche di Frascati nel Seicento

faceva costruire per loro il condotto di adduzione delle


acque ufficialmente elargite nel 1619, mentre nel 1628 il
principe Michele Peretti pagava la costruzione del
campaniletto57.
Il legame di Rossi con Frascati avveniva per il tramite
di suoi parenti, i Cavalletti, che in questa citt avevano una
casa e una villa58. Infatti Ermete Cavalletti, computista della
Camera Apostolica, aveva sposato nel 1590 Orizia, di
Giacomo, sorella di Girolamo Rossi, nominando
questultimo suo esecutore testamentario nel 160259.
Girolamo mor il 2 novembre 1616 e non risulta che sia
mai stato un sacerdote (come talora asserito) sebbene
debba aver avuto un vivo sentimento religioso che lo port
a frequentare, come suo cognato, la confraternita della
Trinit dei Pellegrini a Roma e soprattutto ad investire cos
tante risorse nella costruzione della chiesa teatina di
Frascati60.
Ledificio che fece innalzare era assai semplice (figg. 1213) unaula rettangolare con abside semicircolare, con soli
tre altari, di cui quello centrale conteneva la famosa
immagine della Madonna61. Non ci interessano in questa sede
gli arricchimenti decorativi successivi ma si vuole almeno
ricordare la distruzione quasi totale avvenuta durante il
bombardamento dell8 settembre 1943.
Non abbiamo nessuna indicazione sullarchitetto ma mi
sembra possibile, vista la semplicit dellincarico, che si sia
ricorsi ad un membro dellordine come Marcello Pignatelli
che in questi anni gravitava spesso nellarea tuscolana.

Fig. 13. La chiesa di Santa Maria di Capocroce (da C. WELLS 1878).

Fig. 14. Frascati. La chiesa degli Scolopi in una fotografia dei


primi anni del XX secolo (fotografia della Associazione Tuscolana
Amici di Frascati).

Contemporaneamente alla costruzione di San Bonaventura,


e in spazi molto prossimi, sorgeva la chiesa di Santa Maria
di Capocroce al posto di una precedente piccola cappella,
molto celebre a Frascati poich qui si ricordava un evento
miracoloso: i lanzichenecchi nel 1527 si sarebbero astenuti
dal saccheggiare Frascati a causa di un prodigio della
Madonna.
In questo caso le risorse economiche furono messe a
disposizione dal romano Girolamo Rossi, avvocato
concistoriale, che fece benedire la prima pietra delledificio
dal vescovo Girolamo Pallotta il 28 maggio 1612,
impegnandosi a completarlo e dotarlo adeguatamente55.
Il Rossi aveva ottenuto la cappella preesistente dalla
Confraternita del Gonfalone lanno precedente e il comune
gli aveva concesso parte del terreno della piazzetta limitrofa,
quindi aveva comprato alcune propriet per ingrandire il sito
disponibile56.
La piccola chiesa fu concessa ai padri Teatini di
SantAndrea della Valle e sembra che fosse gi completata
nel 1613. Certamente nel 1615 il cardinale Aldobrandini

Fig. 15. Pianta della chiesa e convento degli Scolopi, sec. XVII.
Roma, Archivio Casa Generalizia delle Scuole Pie.

64

IMPAGINATO PAU 33-36:IMPAGINATO PAU 29-32 ST copia 1

28-03-2009

10:59

Pagina 65

QUADERNI DEL DIPARTIMENTO PATRIMONIO ARCHITETTONICO E URBANISTICO 33-34

Le mura di Innocenzo X e lintervento di Carlo Rainaldi

La costruzione delle due chiese dei Riformati e dei


Teatini a valle di Frascati palesa la volont di valorizzare
questarea bassa della citt, la prima che il visitatore
incontrava provenendo da Roma (fig.11). E interessante,
a questo proposito, la notizia che il cardinale Scipione
Borghese avesse progettato di costruire qui una fontana
pubblica, proprio per accrescere il decoro di Frascati62.
Inoltre il cardinale fu, sino al 1614, il padrone della villa
gi Gallio, poi Altemps-Ludovisi-Torlonia, i cui terreni
arrivavano a ridosso della zona di Capocroce. Si ricordi a
questo proposito che la strada che si diparte da questo
incrocio verso destra, in direzione di Frascati, stata costruita
solo nellOttocento, mentre nel XVII secolo le due chiese
erano poste ai lati dellunica via esistente in salita verso la
citt ma in direzione di Monte Porzio.
Sempre in questi anni del pontificato borghesiano sorse
ancora unaltra chiesa, questa volta a monte della cittadina,
destinata ad un monastero femminile, della quale abbiamo
gi parlato, intitolata a Santa Flavia Domitilla.
Si era pensato ad un monastero sin dagli anni Novanta del
Cinquecento ma la realizzazione avvenne solo dopo la
donazione delle terre necessarie fatta dal cardinale Cesare
Baronio, che scelse il nome della nuova fondazione, e il lascito
di denaro fatto da Tarquinia Battaglini, ricca e devota vedova
di Frascati, eventi maturati nel 1606. I lavori cominciarono
probabilmente nel 1611 e la chiesa era verosimilmente gi
conclusa due anni dopo, mentre la sistemazione del monastero
attiguo si protrasse per molto tempo63.
La singolarit di questa struttura che fu costantemente
legata alla Comunit di Frascati che profuse denaro nella
costruzione e decorazione del complesso e mantenne
economicamente, almeno per un certo tempo, le suore qui
stanziate.
Ancora una volta si tratt di un piccolo e semplice edificio
a navata unica, anche questo distrutto nel Novecento.
Nei decenni successivi del XVII secolo ledificio
pubblico pi importante costruito a Frascati fu la chiesa
degli Scolopi, iniziata nel 1632 e consacrata nel 1634,
seppur non compiuta (figg. 14-15). Posta alle spalle della
nuova cattedrale, anchessa contribu ad aumentare
limportanza di questarea della citt. Alcuni tentativi di
costruire la chiesa e loratorio erano gi in corso sin dal 1626
e in quel momento il Calasanzio mand a Frascati, per
studiare la situazione e disegnare una pianta della chiesa
e delloratorio, larchitetto Mario Arconio che presenta
come molto legato allordine. Nel giugno 1628 il santo
ribadiva che la chiesa doveva essere eretta conforme il
disegno che fece il Sig. Arconio e hora il P.re Benedetto.
Ledificio fu completato, con le due cappelle pi esterne
e la facciata, solo alla met del secolo e drammaticamente
distrutto nel 1943, cosicch solo le fotografie ce ne
restituiscono laspetto originario64.
A questa singolare fioritura di edifici sacri nella cittadina
tuscolana potremmo ancora associare la creazione
delleremo camaldolese (oggi nel comune di Monte Porzio
Catone), che esula da questa analisi, ma che condivide con
le altre chiese la sorte di essere stato favorito dai signori delle
ville tuscolane.

Intorno alla met del Seicento buona parte della cittadina


sorgeva ormai al di fuori delle antiche mura cosicch matur
la volont di espanderne il tracciato.
La sistemazione della piazza allesterno di quella che sar
porta San Pietro era stata avviata allinizio del Seicento. La
costruzione del grande edificio delle stalle Aldobrandini, che
si apre su questo slargo, fuori del perimetro attuale della villa,
risale al 1611 circa. Poco dopo, nel 1622, avvenne uno
scambio di terre tra Olimpia Aldobrandini e Ludovico
Ludovisi relativo a questarea. Dal documento apprendiamo
che il sito era in origine un avvallamento, la cui forma era
stata modificata per consentire al Ludovisi di avere la vista

Fig. 16. Antonio Bertaccini. Porta romana, acquerello del 1865


circa. Collezione privata.

Fig. 17. Antoine Jean Baptiste Thomas (disegnatore). Pallone di


carta durante una festa religiosa, litografia (da Un an Rome e
dans ses environs, Paris 1823). Frascati, Museo Tuscolano. Sul
fondo si scorge porta San Pietro.

65

IMPAGINATO PAU 33-36:IMPAGINATO PAU 29-32 ST copia 1

28-03-2009

10:59

Pagina 66

MARIA BARBARA GUERRIERI BORSOI Le trasformazioni urbanistiche di Frascati nel Seicento

Fig. 18. Nicolas Didier Boguet.


Veduta di Frascati da villa
Conti, disegno acquerellato del
1818 circa. Roma, Gabinetto
Nazionale delle stampe, FN
5790. Si vede con chiarezza
porta san Pietro.

Fig. 19. Franz Keiserman.


Veduta di Frascati dalla parte di
villa Conti, disegno, inizio XIX
secolo. Roma, Antichit Alberto
Di Castro. Nellimmagine si
scorge chiaramente allestremit
destra la facciata del duomo e a
sinistra la piccola facciata della
chiesa di San Bonaventura.

Fig. 20. Franz Keiserman.


Veduta di Frascati dalla parte di
villa Aldobrandini, disegno,
inizio XIX secolo. Roma,
Antichit Alberto Di Castro.
Nellimmagine si scorge il
duomo visto da dietro e la villa
Testa Piccolomini allestremit
destra.

66

IMPAGINATO PAU 33-36:IMPAGINATO PAU 29-32 ST copia 1

28-03-2009

10:59

Pagina 67

QUADERNI DEL DIPARTIMENTO PATRIMONIO ARCHITETTONICO E URBANISTICO 33-34

Fig. 21. Incisione della piazza tra villa Belvedere e villa Conti (da una pianta dellagrimensore Angelo Qualeati del 1714). ASR,
Congregazione del Buon Governo, II, 1753.

dovrebbe intraprendere con maggior spirito, massime in


questa congiuntura di governo di Mons. Ill. mo Segni
Maggiordomo di Nostro Signore tanto sviscerato
allinteressi di questa Citt, per mezzo della protezione del
quale possono sperare che Nostro Signore conceder la
licenza necessaria per la fabbrica e demolitione della
muraglia vecchia nella piazza di San Pietro 66.
Furono necessari poco pi di quattro mesi perch lo
sviscerato maggiordomo presentasse al papa la pianta
del progetto, ottenendone lapprovazione, e l8 maggio
1652 con una solenne cerimonia si ponesse la prima pietra
della nuova porta, intitolata a San Pietro come la vicina
cattedrale alla quale introduceva67. Il documento notarile
allora redatto ricorda che la pianta di questopera era stata
approntata dal cavalier Rainaldi architetto mentre gli studiosi
locali, seguendo il Santovetti, riportano la curiosa
attribuzione di questi lavori allo sconosciuto Rainaldo
Ranuccio68.
Il titolo associato al nome dellarchitetto progettista di
mura e porta urbica consente di affermare che si tratt di
Carlo Rainaldi (1611-1691), cavaliere per esplicita
testimonianza di molte fonti contemporanee, in questi anni
architetto del popolo romano, spesso attivo al fianco
dellanziano genitore che era al servizio della famiglia
papale69.

della citt dalla sua villa e che anche il tracciato della strada
in salita verso la Molara era stato regolarizzato65.
Laccesso a Frascati da parte di molti prestigiosi
villeggianti avveniva ormai da questa parte ed era necessario
nobilitare sia lingresso sia laspetto complessivo della citt.
Il luogotenente Luigi Valenti nella riunione del consiglio
del 26 dicembre 1651 disse desideroso di ogni maggior
gloria e grandezza di questa citt [] propone lopera
dellampliatione della med.a che con un nuovo recinto de
muraglia da farsi alli Borghi si pu del doppio ampliare,
qual opera oltre lessere la pi egreggia et eroica anco
la pi utile e necessaria mentre con questo nuovo recinto
sassecurano li Borghi ormai maggiori della medesima
Citt da tutti i sinistri accidenti. Le scuole et il Monastero
delle Monache et il Duomo di S. Pietro fabbrica cos
singolare che hora sono fuori della citt saranno ammezzo
dessa e demolita la muraglia vecchia della piazza di San
Pietro che separa li Borghi dalla Citt saprir una spaziosa
piazza dalla quale si goder il pi bello della citt, la quale
si come hora meravigliosa per le deliziose Ville di tanti
Principi si render anco per se stessa ammirabile perch
allhora si goder la vaghezza del disegno et la
corrispondenza delle strade de Borghi in quelle della Citt
che hora non si pu godere per limpedimento della suddetta
muraglia tra la Citt e li Borghi e questa degna impresa si
67

IMPAGINATO PAU 33-36:IMPAGINATO PAU 29-32 ST copia 1

28-03-2009

10:59

Pagina 68

MARIA BARBARA GUERRIERI BORSOI Le trasformazioni urbanistiche di Frascati nel Seicento

Fig. 22. Domenico Costa. Pianta delle stalle Aldobrandini e degli edifici contigui. Frascati, Archivio Storico Aldobransini, Belvedere,
12, fasc. 25.

Questa deduzione daltro canto confermata


dallesistenza di alcune lettere dellarchitetto stesso, alle
quali si aggiungono quelle del maggiordomo papale
Cristoforo Segni, che forniscono ulteriori particolari
sullargomento70.
Conosciamo abbastanza bene laspetto della porta San
Pietro perch essa si vede in stampe e dipinti che ci mostrano
lampio arco sormontato da una lapide inquadrata in un
fastigio con frontone curvilineo compreso in altro
triangolare (figg. 16-18). Anche i doppi pilastri sono
evidenziati da piccoli frontoni curvilinei che conferiscono
alla porta una forma meno severa di quelle cinquecentesche
ma nel contempo richiamano alcune creazioni di
Girolamo71.
Purtroppo la pianta menzionata nel documento non
stata ancora rintracciata ma quale dovesse essere
landamento delle mura, almeno nel primo tratto, ci
sufficientemente chiaro poich esse arrivavano ad inglobare
il cosiddetto sepolcro di Lucullo72.
Nel 1656, in occasione della grande peste che minacci
la citt, senza per investirla, il governatore raccomandava
alla comunit di creare sbarramenti in quelle zone dove non
cerano le nuove mura e cio nella maggior parte della Citt
nuova 73.
Nello stesso momento si pensava alla costruzione del lato
verso monte delle mura e la comunit cercava a questo
scopo un accordo con Domenico Vaini, padrone della
propriet gi Cherubini dal 1650 circa, coinvolgendo anche
gli Accoramboni proprietari di una villetta contigua posta
lungo la strada in discesa verso lArmetta74. Il tracciato

limitrofo delle mura avrebbe potuto interessare anche la


propriet di monsignor Sigismondo Spada, come si
ipotizzava nel 1675, ma il fatto non si concretizz75.
Lanacronistica costruzione delle mura le condann sin
dallinizio a certo insuccesso e presto cominciarono le
richieste per aprire porte nellinutile circuito che isolava
molte costruzioni, costringendo i loro abitanti a scomodi
percorsi di aggiramento. E inoltre evidente che la loro
costruzione suscit sin dallinizio lo scontento e la resistenza
dei privati coinvolti76.

Fig. 23. Frascati. Cattedrale di San Pietro. Girolamo Fontana,


la facciata (vecchia fotografia dellassociazione tuscolana Amici
di Frascati).

68

IMPAGINATO PAU 33-36:IMPAGINATO PAU 29-32 ST copia 1

28-03-2009

10:59

Pagina 69

QUADERNI DEL DIPARTIMENTO PATRIMONIO ARCHITETTONICO E URBANISTICO 33-34

Ci nonostante ancora nel 1697 si pensava di costruire


il muro verso la zona del Terrapone, sollevando proteste da
parte dei cittadini77.
Nella collettivit era comunque viva lidea che la citt
si espandesse allinterno della sue mura secondo un ben
preciso disegno, non so se da intendersi in senso ideale o
propriamente grafico, che andava rispettato e opposto alle
volont dei singoli per garantire la qualit estetica dello
spazio urbano78.
Inoltre un adeguato controllo era esercitato sulla
realizzazione delle strade interne, in merito non solo
allandamento e alla pendenza, ma anche alle larghezze79.
E veramente singolare che nessuna incisione documenti
il perimetro della citt seicentesca, per quanto incompleto,
preferendo tramandarne limmagine di inizio secolo, fissata
da Matteo Greuter, ormai cristallizzata e sottratta ad ogni
cambiamento80.
La piazza allesterno di porta San Pietro, ai piedi di villa
Belvedere (fig. 21), acquist costantemente importanza
nella vita della cittadina: nel 1674 vi fu costruito il lavatoio
fuori della nuova porta, visibile nelle immagini antiche,
completato entro il 1678 dal muratore Luigi Ceppi che
dovette prendere a modello quello di porta Spinetta.
Inoltre, nella piazza fu eretto, dopo il 1687, il palazzo dei
Gabrielli (poi Carpegna, Marconi, del Comune, fig. 22),
mentre nel Settecento si sistem il lato verso villa Conti,
oggi Torlonia, ed infine nellOttocento lapertura della via
di accesso da Capocroce la rese il punto privilegiato di
incontro con la realt locale81.

Laddizione innocenziana segn la fine dellespansione


urbanistica monumentale della citt e, solo per completare
il quadro dei riferimenti alle opere architettoniche pi
importanti sorte a Frascati nel Seicento, ricorder che nel
1692 si intrapresero lavori nel vecchio palazzo magistrale.
Lintervento fu diretto dallarchitetto Carlo Fontana e
comport un ampio rifacimento e una sopraelevazione82. Il
Fontana aveva avuto altre occasioni per venire a Frascati
ove aveva lavorato nella villa Belpoggio di Ercole Visconti
e si era occupato, nel 1681 circa, del tentativo, presto
abbandonato, di adduzione in citt di nuova acqua83.
Il secolo si chiuse con altri due cantieri significativi. I
Gesuiti fecero approntare nel 1694 da Carlo Fontana un bel
progetto per la ricostruzione della loro chiesa ma ne
affidarono poi leffettiva realizzazione ad un loro
confratello, il padre Gregorio Castrichini. Questi dette
prova di perizia e capacit di controllare i notevoli risvolti
economici della vicenda, portando a buon fine la fabbrica
prima del 169984.
Infine fu la Comunit a riprendere liniziativa con la
costruzione della facciata del duomo (figg. 19-20, 23),
edificata tra 1696 e 1701, e con la realizzazione della
limitrofa fontana, su disegno di Girolamo Fontana85.
Larchitetto e gli scultori furono scelti dal governatore Carlo
Colonna mentre il comune assunse lonere molto elevato
della costruzione86. La piazza pi prestigiosa allinterno
della citt assumeva cos un aspetto veramente monumentale
e moderno, quasi a viatico di un ricco secolo di
accrescimenti.

NOTE
I documenti dellASR sono pubblicati su concessione del
Ministero per i Beni e le Attivit Culturali ASR 52/2007 con
divieto di ulteriore riproduzione.
Desidero ringraziare Giovanna Cappelli, direttrice del Museo
Tuscolano di Frascati, per la preziosa collaborazione nel
reperimento del materiale fotografico. Voglio inoltre ringraziare
per laiuto fornitomi in vario modo, agevolando le mie ricerche
o autorizzando la pubblicazione di opere di loro propriet, Camillo
Aldobrandini, Luigi Devoti, Alberto Di Castro, Rosanna Massi,
Antonella Fabriani Rojas, Gianpaolo Senzacqua e i collezionisti
privati.

1980), Roma 1980. Sulla citt si veda in particolare il saggio di


P. GUERRINI, Frascati. La funzione delle ville nello sviluppo del
Territorio, pp. 37-68. Tra i testi successivi segnalo Larea dei
Castelli Romani. Gli insediamenti storici dei Colli Albani, a cura
di T. Paris (Quaderni di documentazione per una storia urbanistica
edilizia e artistica nella Regione Lazio), Roma 1981; R. MERG,
Frascati sconosciuta, Frascati 1983; R. MERG, Frascati nella
realt documentata, 2 volumi, Frascati 1988-1989; A. ROCA DE
AMICIS, Frascati, in Atlante del Barocco in Italia. Lazio/1.
Provincia di Roma, a cura di B. Azzaro, M. Bevilacqua, G.
Coccioli, A. Roca De Amicis Roma 2002; L. DEVOTI, FrescatiFrascata-Frascati archeologia-storia- storie-arte, 3 volumi,
Velletri 2003-2005. Si veda anche il recentissimo ed encomiabile
libro Frascati al tempo di Pio IX e del marchese Campana. Ritratto
di una citt tra cultura antiquaria e moderne strade ferrate, a cura
di G. Cappelli, I. Salvagni (catalogo della mostra. Frascati, Scuderie
Aldobrandini per larte, 3 dicembre 2006 - 4 marzo 2007), Roma
2006, in particolare il saggio di I. SALVAGNI, Da citt murata a
citt aperta: lavvento della Strada ferrata a Frascati fra
primo e secondo Ottocento e la rimozione delle vecchie
deformit, pp. 27-115.
(2) Per la storia e lurbanistica di Frascati nel Cinquecento si

(1) Questo scritto la rielaborazione di una parte della mia tesi


di dottorato: Le ville tuscolane. Potere centrale e classi sociali,
committenti e maestranze, edifici e decorazioni: storia artistica
del territorio dal XVI al XVIII secolo, dottorato in Strumenti e
metodi per la storia dellarte (Universit degli Studi La Sapienza
di Roma, XVIII ciclo), a. a. 2004-2005, tutor prof. Elisa
Debenedetti. Lo studio complessivo migliore pubblicato, sulla
citt e sulle ville di Frascati, ancora Villa e paese. Dimore nobili
del Tuscolo e di Marino, a cura di A. Tantillo Mignosi (catalogo
della mostra. Roma, Museo di palazzo Venezia, marzo-maggio

69

IMPAGINATO PAU 33-36:IMPAGINATO PAU 29-32 ST copia 1

28-03-2009

10:59

Pagina 70

MARIA BARBARA GUERRIERI BORSOI Le trasformazioni urbanistiche di Frascati nel Seicento

veda il primo capitolo del mio libro Villa Rufina Falconieri. La


rinascita di Frascati e la pi antica dimora tuscolana, Gangemi,
Roma 2008.
(3) Il preventivo fu fatto da Ottaviano Mascherino: L. RAZZA,
La basilica cattedrale di Frascati, Frascati 1979, p. 25. Per i
disegni dellarchitetto si veda J. WASSERMAN, Ottaviano Mascarino
and his drawings in the Accademia Nazionale di San Luca, Rome
1966. Non si intende esaminare la storia delledificio ma solo
ricordare limportanza della sua costruzione in relazione
allespansione della citt.
(4) E la villa oggi detta Torlonia.
(5) Chi danneggiava un bene rurale, come campi e orti, pagava
unammenda sulla quale la comunit tratteneva una percentuale.
(6) L. RAZZA, cit n. 3, p. 28.
(7) Molti dei documenti consultati per questo studio sono
conservati nella Biblioteca e Archivio Storico del Comune di
Frascati (BASC), riaperto da pochi anni, dove ho potuto lungamente
e proficuamente lavorare grazie alla collaborazione di tutto il
personale e della direttrice, Rosanna Massi, che sentitamente
ringrazio. I documenti furono certamente danneggiati dagli eventi
bellici e ancor prima larchivio aveva subito un riordino poco
felice, che port anche alleliminazione di carte ritenute inutili,
come risulta da scritte conservate su alcune unit.
Le serie Degli Atti (segnati con i numeri da 3 a 76) e Iura diversa
(nn. 77-151) raccolgono in verit materiali di diversa origine e
qualit, spesso con una labile corrispondenza tra gli anni indicati
allesterno dei faldoni e le date dei documenti ivi conservati. Si
aggiunga che le carte sono spesso non numerate e in disordine, se
non ancora infilzate (e in tal caso quasi illeggibili). Bench
abbia estesamente consultato le serie citate non escludo che si
possano rintracciare ulteriori utili indicazioni in queste o altre
unit darchivio. Utilissimi sono stati anche i Libri consiliari e cio
i volumi 156 (anni 1594-1612), 157 (1613-1635), 158 (16351657), 159 (1657-1689), 160 (1690-1721). BASC, vol. 81, Tabella
del 1604. Le cifre variano molto da anno ad anno. Ad esempio,
nel 1615 le entrate erano 3.636,90 e cerano 11.000 scudi di debito
(sono registrati pagamenti per i fontanili): BASC, vol. 91.
(8) Per la possibile esistenza di una porta anteriore in questo
luogo si veda quanto scritto in Villa Rufina, cit. a n. 2, pp. 26-27.
L. RAZZA, cit. n. 3, p. 48: a di 29 giugno [1598] - M.ro Spinetta
per aver rassettato la porta nuovamente aperta per servizio della
fabrica nuova s. 40 (Libro delle spese, c. 2, forse coincidente con
BASC, vol. 168, Fabrica de S. Pietro de Frascati, ove a c. 1 sinistra
c un pagamento per baiocchi (non scudi) 40 per havere
accomodato una porta a S. Pietro). Il documento dovrebbe
indicare un modesto restauro ad una porta esistente. Razza crede
fosse la porta de su che per era pi lontana dalla nuova
cattedrale.
(9) BASC, vol. 89 (per le demolizioni), si veda lAppendice
documentaria n. 1, e vol. 85, c. n. n., pagamento a Marco Canegio
del 26 maggio 1601 per i lavori fatti nei gettiti delle strade di
Frascati; Archivio di Stato di Roma (ASR), Archivio Notarile di
Frascati (NF), prot. 39, A. Regius, c. 254: in data 19 marzo 1601
imposizione di un censo su una casa in via Clementina. Per la Casa
del Rifugio ASR, NF, prot. 39, A. Regius, cc. 64 e ss, in data 23
maggio 1598. Per notizie sulla Casa delle zitelle si veda anche P.
SANTOVETTI, Tuscolo moderno, c. 1837 con molte aggiunte
successive (indicato anche come Tomo II dellopera), in Biblioteca
del Monumento Nazionale di Grottaferrata (BMNG), Crypt. It 354,
cc. 261 e ss.
(10) BASC, vol. 156, c. 115 per la richiesta e vol. 92, riferimento
alle spese in data 12 aprile 1603. Similmente, nel 1613, il comune
dona al cardinale Scipione Borghese lo stradone che passa in
mezzo alle sue vigne di San Marco: BASC, vol. 157, c. 7v.
(11) BASC, vol. 43, cc. 90v-94: accordo con i cavatori fatto
da L. Cherubini; pagamenti e stime dei lavori. Deve trattarsi del
primo tratto di strada verso la Molara.

(12) D. SEGHETTI, Frascati nella natura, nella storia e nellarte,


Frascati 1906, pp. 196-197: CLEMENTIS VIII AQVAE IVLIAE
DEXTANS/ PAVLI V PONT. MAX. TEPVLAE SEXTANS/
MVNIFICENTIA EROGATA/ AERE PVBLICO FISTVLATIM
DEDVCTA/ AQVAE POPVLARI ADIECTAE/ CIVITATIS
TVSCVLANAE VTILITATIBVS/ FONS LARGE DIFFVNDIT/
CIVES TUSCVLANI BENEFICENTIAE TESTIMONIVM/
POSTERIS INDICARVNT/ ANNO CI C. IC. CIX.
(13) Scipione Borghese ebbe prima la villa Gallio (1607-1614),
nel 1613 le ville degli Altemps (Vecchia e Mondragone) e nel 1614
villa Taverna. Ebbe in uso, e brevemente anche in propriet nel
1613, la villa Acquaviva.
(14) BASC, vol. 90, cc. non numerate, lettera di Fabio Biondi
del 15 febbraio 1608.
(15) BASC, vol. 88: stima della casa di M. Spinetta da abbattere
del 9 giugno 1612; vol. 156, c. 238v in data 6 maggio 1612: aprire
la strada dalla cattedrale al monastero che ora si fabbrica,
abbattendo la casa. Per questa chiesa si veda in seguito. La porta
viene chiamata Paolina o Borghese in vari contratti notarili, ad
esempio ASR, NF, prot. 60, V. Blasius, c. 285, in data 17 febbraio
1613, ma il nome non deve essersi radicato. Si legge negli atti
consiliari Fu anco proposto come essendosi buttate in terra le
muraglie vecchie di q.ta citt verso la Piazza di S. Pietro, con
essersi principiate le nove, e fatta la nuova Porta, se era bene anco
buttare in terra Porta Spinetta con fare quella strada che va al
monastero dalla Piazza pi ampla. Fu similmente risoluto a viva
voce che si buttasse in terra la d.a Porta con riporre li cimenti di
quella: BASC, vol. 158, c. 288, in data 26 dicembre 1653.
Nellattuale piazza Porticella si apriva un portale di accesso
seicentesco alle ville tuscolane visibile in vecchie fotografie (L.
DEVOTI, cit. n. 1, III, p. 12), che per non pu essere considerato
in alcun modo una porta urbica.
(16) ASR, Collezione Disegni e Mappe, coll. III, foglio 12.
(17) D. SEGHETTI, cit. n. 12, p. 206: PAVLI V PONT. MAX./
IVSSV/ AD ANNONAE VBERTATIS/ PRAESIDIVM/ CIVITAS
TVSCVLANA/ EXTRVXIT/ ANNO D. MDCXI. Per i lavori di
costruzione del granaio si veda BASC, vol. 208, Libro
dellAbbondanza 1602-1619, cc. 75 e ss. La porta si vede nelle
incisioni Tusculus vulgo Frascati (a mio avviso di poco anteriore
alla stampa di Greuter) e nella Veduta di M. Greuter del 1620
nonch in infiniti documenti successivi. Sulla demolizione del 1856
si veda I. SALVAGNI, cit. n. 1, pp. 46-48. D. SEGHETTI, cit. n. 12, p.
227 cita resti di mura in questa zona. Per i pagamenti relativi ai nuovi
fontanili fatti a Antonio muratore, Francesco Minardi scalpellino,
Antonio Milletti stagnaro e Spinetta Martini per la calce, si veda
BASC, vol. 91, tabella del 1615, per un totale di oltre 835 scudi.
(18) BASC, vol. 157, cc. 1-2v, in data 17 febbraio 1613. Per
piazza Spinetta e la posizione del lavatoio si veda I. SALVAGNI,
cit. n.1, p. 44 e fig. 14.
(19) BASC, vol. 157, c. 2v.
(20) Le strade furono create espropriando aree private, come
ricordato ad esempio in BASC, vol. 157, c. 299: nel 1613 i canonici
chiedono un risarcimento. I nomi delle strade variano nei documenti
ma lo stradone sembra essere chiamato anche via Borghesiana,
mentre oggi via Paola il primo nome assegnato al percorso verso
piazza del mercato. Si veda lAppendice documentaria nn. 2 A,5.
(21) PAVLI V BVRGHESII ROMANI PONT MAX/ IVSSV/
VIAM HANC PAVLAM AD S. PETRI AEDEM/ APERVIT/
ALTERAM
BVRGHESIAM
AD
S.
FLAVIAE
MONASTERIVM/ PRO/ SALVBRIORI CIVITATIS
AMPLIATIONE/ STRAVIT/ LAVACRVM PVBLICVM ET
AMPLISSIMVM/ EXTRVXIT/ CIVITAS TVSCVLANA/ ANNO
DOMINI MDCXV/ BERNARDINO CRESCENTIO/ SEPTIMIO
MORELLO ET/ ASCANIO MARIANOCHIO PRIORIBVS
RESIDENTIBVS. Per lelenco dei magistrati cittadini si veda R.
MERG, cit. n. 1, 1983. D. SEGHETTI, cit. n. 12, p. 226 per la
collocazione precedente delliscrizione.

70

IMPAGINATO PAU 33-36:IMPAGINATO PAU 29-32 ST copia 1

28-03-2009

10:59

Pagina 71

QUADERNI DEL DIPARTIMENTO PATRIMONIO ARCHITETTONICO E URBANISTICO 33-34

scudi, fu pagata 2500 e fu comprata tramite un prestanome. Era


pari a un rubbio, tre scorzi e un quartuccio.
Lunico cenno, per altro piuttosto vago, a questa lottizzazione
in I. OLIVETTI, Frascati dimenticata, Frascati 1997: I canonisti
di Frascati, pp. 29-33. I canoni pagati sulle terre passarono ai
successivi proprietari della villa-palazzo Cherubini, e cio ai
Vaini, ai Lante, ai Ruspoli e ai Giustiniani. Nel 1697 fu redatto
un catasto dei siti dati in enfiteusi (ASV, Ruspoli Marescotti, vol.
341: Nota e misura di tutti li siti dati a canone dallEcc.ma Casa
Vaini a diversi particolari, [] in vocabolo il Terrapone dove sono
li Borghi novi, nellRione di S. Pietro, e parte nel luogo detto li
Celseti, nellRione di S.ta Flavia Domitilla, et in altri luoghi [],
con disegni dei siti di Matteo Sassi perito architetto, comprendenti
anche terreni al Terrapone che non possono derivare dalla propriet
Cherubini. Vi erano censiti un centinaio di enfiteuti tra il Celseto,
la zona di porta Spinetta e quella del giardino e la rendita, 230 scudi
per queste aree, era valutata come pari a 2,5% del capitale.
(37) ASR, NF, prot. 42 bis, A. Regius, c. 794. Il documento
citato anche da I. OLIVETTI, Villa Patrizi a Frascati, in Lazio ieri
e oggi, 32 (1996), pp. 93-94.
(38) Dellacqua il Cherubini aveva gi parlato in una seduta
del consiglio comunale del 31 dicembre 1614 quando aveva detto
di voler condurre due once dacqua donatagli dallAldobrandini
alli suoi siti in cui gi si fabbricava, mentre non vi alcuna
specifica menzione di un suo edificio: BASC, vol. 157, c. 22v. La
prima concessione di acqua fu rinnovata il 17 maggio 1624 con
la seguente motivazione: ad effectum illam conducendi ad situs
per prefatum d. Laertium distribuitos ad fabricandum: ASR,
NF, prot. 47, A. Regius, c. 356.
(39) I contratti di enfiteusi sui quali mi sono basata sono
conservati in ASR, NF, prot. 21 (F. Pesolus), 42, 42 bis, 47, 49
(tutti A. Regius), 50 (P. Boccaccius ma copiati da F. Pesolus), 60,
61 (V. Blasius). Per i contratti degli eredi di Laerzio si veda ASR,
NF, G. Longus, prot. 75, 76, 80. Per lubicazione dei quadrati ci
d informazioni soprattutto il primo atto notarile (ASR, NF, 42bis,
c. 611 e ss, in data 1 luglio 1612) che li localizza nel modo
seguente: 1 quadrato detto di San Pietro presso lato della clausura
del monastero verso villa Rufina, e primo triangolo sotto il primo
quadrato; 2 quadrato detto di San Paolo, presso il primo quadrato
e la clausura; 3 quadrato detto di SantAndrea, presso e sotto il
secondo quadrato e verso Tivoli; 4 quadrato detto di San Giacomo,
presso il monastero; 5 quadrato detto di San Giovanni, sotto il
quarto; 6 [corretto 7] quadrato detto di San Filippo, di lato al
quinto, verso Roma. Il quadrato di S. Tommaso era in piano,
presso le colonnelle. Per gli altri appezzamenti si rimanda ai
singoli atti. I nomi dei quadrati compaiono molto raramente nei
documenti successivi alla fase di Laerzio Cherubini.
(40) Per i canoni da loro riscossi si veda ASR, Lante, vol. 748,
fascicolo 8.
(41) ASR, NF, prot. 47, A. Regius, c. 706, in data 23 novembre
1626 per lorto e NF, prot. 48, A. Regius, c. 383, in data 28 ottobre
1635. Su la villa Spada si veda quanto detto in seguito. Non entro
qui nel problema della costruzione della villa/palazzo dei Cherubini
per cui rimando a M. B. GUERRIERI BORSOI, cit. n. 1, pp. 363-368.
Anche il documento Ruspoli citato nella nota 36 conferma questa
localizzazione del toponimo Celseto, come posto presso la propriet
Spada.
(42) Laltare della cappella Cherubini in Santa Maria della
Scala fu costruito da Girolamo Rainaldi ma non abbiamo nessuna
notizia su un suo coinvolgimento in questa lottizzazione.
(43) Su questo capomastro scalpellino (c. 1560-1623), ma
anche mercante di campagna, stimatore, amministratore cittadino,
attivo in quasi tutti i grandi cantieri religiosi e civili della citt,
celebrato da unepigrafe in duomo, si veda M. B. GUERRIERI
BORSOI, cit. n. 1, pp. 57-58.
(44) Si veda il documento in seguito trascritto nel testo del 1651.
(45) BASC, vol. 157, c. 8v. Nel novembre del 1613 lauditore

(22) Ledificio fu costruito in due fasi, nel 1615 e nel 16191620, dallAbbondanza, cio lorganismo che doveva curare il
rifornimento di grano della citt ed elargirne ai poveri tramite il
Monte della Piet. I Gesuiti fecero richiesta del sito e del fabbricato
nel 1615, senza per ottenerlo, e nel 1621 fu affittato come osteria:
BASC, vol. 208 (in particolare cc. 139v e 142 per il riferimento
al torrione) e vol. 209 (c. 69 per laffitto). Si veda lAppendice
documentaria n. 2 B
(23) Appendice documentaria 2 A.
(24) Archivio Segreto Vaticano (ASV), Fondo Borghese 336,
fasc. 56 n. 14, n. 18 acquisti dei terreni per fare questa strada. Qui
anche ai nn. 20-22 notizie relative alla strada di Santa Croce e ad
altra interna alle vigne di Scipione Borghese.
(25) BASC, vol. 33, fu istituita da L. Cherubini in data 28
febbraio 1615.
(26) BASC, vol. 91, editto in data 28 febbraio 1618; si veda
lAppendice documentaria n. 3. Le tabelle di demarcazione dei rioni
sono citate nella bibliografia locale ed una (relativa al rione San
Pietro) visibile sullangolo tra via M. Colonna e via Buttarelli.
(27) Lettera di Giuseppe Calasanzio del 24 giugno 1616:
nostro Sig., che linterprete della volont di Dio, mi disse
quando li ne trattai di questo particolare [lo stanziamento degli
Scolopi a Frascati], che lhaveva molto a caro et che dovevamo
aiutar la giovent di Frascati perch era una piccola Roma per
la frequente presenza della sua corte et di tanti cardinali (vedi
n.29).
(28) Su di lui M. PALMA, Cherubini Laerzio, in Dizionario
Bigrafico degli Italiani, 24, Roma 1980, pp. 434-435; N. RANDOLPH
PARKS, On Caravaggios Dormition of the Virgin and its setting,
in The Burlington Magazine, CXXVII (1985), 988, pp. 438-448;
P. ASKEW, Caravaggios Death of the Virgin, Princeton 1990, pp.
11-13.
(29) Ci furono per dei periodi di interruzione nel suo incarico,
come si ricava dallepistolario del Calasanzio (L. PICANYOL (C.
VIL PAL solo per il X volume), Epistolario di San Giuseppe
Calasanzio, 10 volumi, Roma 1950-1988, lettere del 28 maggio
1623 e 24 agosto 1624).
(30) BASC, vol. 156, cc. 82, 88.
(31) BASC, vol. 90 (atto del 22 agosto 1602) e vol. 157, c. 151.
(32) Ad esempio compare come teste in un atto di Cherubini
del 1625 (ASR, NF, prot. 47, A. Regius, cc. 531 e ss); su Martinelli
si veda C. DONOFRIO, Roma nel Seicento, Roma 1969. Nel 1626
Martinelli (1599-1667) viveva nella casa romana di Cherubini, era
chiamato suo servitore e gli si attribuivano 30 anni. A Laerzio se
ne davano 68, alla moglie Laura 57, a Flavio 32 e ad Alessandro
18, et che non sono esatte (Archivio Storico del Vicariato di
Roma, S. Biagio della Fossa, Stati delle anime 1626, dal numero
423).
(33) Lettere del 24 maggio 1626 e 7 marzo 1645 [] emuli
del quondam Laerzio Cherubini bona memoria, il quale introdusse
le scuole pie in Frascati (L. PICANYOL, cit. n. 29, alle date
indicate). Le lettere sono anche consultabili nel sito
www.Scolopi.Net.
(34) Gli Scolopi cambiarono sede pi volte, negli anni
precedenti alla costruzione della chiesa, a causa dellaumento
degli scolari che studiavano presso di loro. Per notizie sul primo
stanziamento si veda P. SANTOVETTI, cit. n. 9, c. 242v.
(35) Il libro ricordato nellinventario dellarchivio comunale
del 1624, trascritto in M. B. GUERRIERI BORSOI, cit. n. 1, pp. 429433. A questo libro fanno anche riferimento alcuni degli atti
notarili dei quali si parla in seguito. Naturalmente a Frascati nel
corso del XVII secolo vi furono numerose altre cessioni di terre
in enfiteusi che per furono molto meno significative dal punto
di vista urbanistico e legate alla volont di lucro di singoli
proprietari.
(36) ASR, Notai del Tribunale della Sacra Rota (SR), B. Fuscus,
prot. 15, cc. 439 e ss, in data 18 aprile 1611. La terra, stimata 653

71

IMPAGINATO PAU 33-36:IMPAGINATO PAU 29-32 ST copia 1

28-03-2009

10:59

Pagina 72

MARIA BARBARA GUERRIERI BORSOI Le trasformazioni urbanistiche di Frascati nel Seicento

a vari documenti. Sul Rossi si veda C. CARTARI, Advocatorum Sacri


Concistorii Syllabum, Romae 1656, p. 217.
(56) ASR, NF, prot. 19, F. Pesolus, c. 151 in data 11 settembre
1611. BASC, vol. 156, c. 233, in data 26 dicembre 1611 (qui si
ricorda che Rossi era venuto a Frascati con un architetto non
nominato). Per gli acquisti: ASR, NF, prot. 42, A. Regius, c. 217,
in data 7 gennaio 1612, gi in previsione della costruzione della
chiesa, c. 275 in data 2 luglio 1613; NF, prot. 66, L. Martius, c.
246, in data 24 maggio 1613.
(57) La data del 1613 indicata da Santovetti e ricordata in
unepigrafe moderna. Per la costruzione del condotto Archivio
Storico Aldobrandini di Frascati (ASA), Mastro F, c. 355; per la
concessione di ben tre once dacqua ASR, NF, prot. 45, A. Regius,
c. 463, in data 26 ottobre 1619. Per il campanile: ASC, Archivio
Cardelli, Appendice Savelli, vol. 50, in data 9 febbraio, 30 scudi
a Paolo Canegio. Si ricordi che i Peretti erano legati alla chiesa
teatina di SantAndrea della Valle a Roma.
(58) La villa Cavalletti citata nellinventario di Ermete
Cavalletti del 1602 (vedi in seguito) ma ledificio attuale non
certamente del primo Seicento.
(59) ASR, Notai Segretari e Cancellieri Reverenda Camera
Apostolica, L. Martini, prot. 1246, cc. 505 e ss, testamento di E.
Cavalletti in data 19 luglio 1602. Qui anche atti relativi alla dote
e linventario. Gli atti sono stati segnalati da L. SICKEL, Caravaggios
Rom. Annherungen an ein dissonantes Milieu, Berlin 2003, pp.
32-35, ovviamente senza riferimenti al Rossi. La famiglia Rossi,
che aveva la propria dimora nel rione Campitelli, si estinse con
Mario, fratello di Girolamo, che non ebbe figli e i beni passarono
proprio ai Cavalletti.
(60) La data di morte indicata in M. PUPILLO, La SS. Trinit
dei Pellegrini di Roma. Artisti e committenti al tempo di
Caravaggio, Roma 2001, pp. 66-67, p. 93 n. 225. Rossi talora
creduto un sacerdote ma tale non chiamato negli atti della
confraternita della Trinit dei Pellegrini, fonte diretta e attendibile,
che non avrebbe omesso di citare tale fatto (si veda M. PUPILLO,
nn. 224 e 225 p. 93) .
(61) Lesterno delledificio ben visibile nella incisione di
Greuter del 1620. Notizie sono nella Visita apostolica del cardinale
Giovan Battista Altieri del 1636 in ASV, Misc. Arm VII, 93. Per
la pianta si veda ASR, Fondo Spada Veralli, vol. 267, pianta di
Villa Belpoggio e zone limitrofe. Non mi stato permesso di
consultare i documenti concernenti questa chiesa presso lArchivio
dei Teatini a Roma, che pare siano solo atti amministrativi di
epoca avanzata.
(62) BASC, vol. 157, c. 6v.
(63) M. B. GUERRIERI BORSOI, La chiesa e il monastero di
Santa Flavia Domitilla a Frascati, in Rivista Storica del Lazio,
20 (2004), pp. 97-116. Per precisare ulteriormente la data di inizio
dei lavori aggiungo che un cospicuo acquisto di calce, da
consegnare nei mesi successivi, fu fatto nel dicembre del 1610:
ASR, NF, prot. 18, F. Pesoli, c. 265.
(64) Per i riferimenti allArconio si veda lepistolario del
Calasanzio, in particolare le lettere del 14 aprile, 15 giugno, 12
dicembre 1626; 4 e 6 febbraio, 19 giugno 1628 (L. PICANYOL,
cit. n. 29, alle date indicate). Si conservano vari disegni relativi
alla casa e chiesa degli Scolopi (S. PASCUCCI in N. DE MARI,
M. R. NOBILE, S. PASCUCCI, LArchitettura delle Scuole Pie nei
disegni dellArchivio della Casa Generalizia, Archivum
Scholarum Piarum, XXIII (1999), nn. 45-46, pp. 166-169) ma
tutti anonimi e abbiamo notizia di vari individui coinvolti nella
progettazione. SullArconio si vedano alcune novit in M. B.
GUERRIERI BORSOI, Nuovi documenti sulla costruzione della
chiesa di SantIsidoro a Roma e sul dipinto dellaltar maggiore
di Andrea Sacchi, in Studi di Storia dellArte, 18 (2007), pp.
333-338. La posa della prima pietra ricordata in ASR, NF, prot.
85, F. Lancellottus, cc. 98 e ss, in data 9 maggio 1632; l11
giugno successivo si acquist una casa per la costruzione della

era in attesa di un chirografo papale relativo allampliamento


della citt: BASC, vol. 85, carte non numerate: lettera di L.
Cherubini del 14 novembre 1613.
(46) Oltre a quelle gi citate esistevano a Frascati anche la
piccola chiesa di San Gregorio, fatta costruire dallUniversit dei
muratori a partire dal 1597, detta successivamente di Santa Lucia,
posta sul lato dellaggiunta farnesiana volta verso Grottaferrata
(oggi distrutta), nonch, fuori delle mura, la chiesa dei Capuccini,
costruita a partire dal 1573.
(47) Cos affermano P. SANTOVETTI, cit. n. 9, cc. 279 e ss, e
anche B. SPILA, Memorie storiche della provincia riformata
romana, 1890-1896, I, pp. 144-156; C. ANGELETTI, Il convento
Francescano San Bonaventura di Frascati (1614-1964), in
Acta Provinciae Romanae, XVIII (1964), 2, pp. 5-91, soprattutto
p. 18. Si veda inoltre L. DEVOTI, cit. n. 1, III, pp. 127-152, con
varie immagini antiche e recenti. Per tutte le presenze
archeologiche a Frascati si veda M. VALENTI, Ager Tusculanus,
Firenze 2003.
(48) Michele e Alessandro Peretti comprarono la villa gi
Acquaviva nel 1614, dopo aver fatto altri tentativi per acquisire
una villa a Frascati: M. B. GUERRIRI BORSOI, cit. n. 1, p. 318.
(49) Il 15 novembre 1609 fu fatta la presa di possesso del
terreno con una processione di popolo, clero e magistratura di
Frascati, e nel luogo fu eretta una croce: ASR, NF, prot. 42, A.
Regius, cc. 97v e ss. Un pagamento modesto per la costruzione
del convento registrato nella contabilit del cardinale: Archivio
Storico Capitolino (ASC), Archivio Cardelli, Appendice Savelli,
vol. 37, pagamento in data 10 luglio 1612: 50 scudi al muratore
Domenico per lavori nel convento di San Bonaventura a Frascati;
ivi anche un donativo di 1200 scudi il 4 maggio 1616. Nel 1628
il principe Michele Peretti paga il pavimento della chiesa (85,39
scudi a Tommaso Banco): ASC, Archivio Cardelli, Appendice
Savelli, vol. 50, in data 20 febbraio e 13 dicembre. Inoltre B.
SPILA, cit. n. 47, I pp. 144-156; C. ANGELETTI, cit. n. 47, pp. 34,
55 ricorda lesistenza di varie iscrizioni celebrative del cardinale
Peretti.
(50) ASR, SR, B. Fuscus, prot. 15, cc. 611 e ss, in data 13 aprile
1611.
(51) ASR, NF, prot. 67, L. Martius, cc. 158 e ss, in data 1616
e NF, prot. 46, A. Regius, cc. 89v e ss, in data 23 ottobre 1619 per
la concessione dellacqua.
(52) Tra i documenti pervenuti agli eredi del cardinale cera
la: Misura e stima de lavori di scalpellini fatti fare dalla fel. m.
del Sig.r Card.l Arigoni nel Convento de P.ri di S. Franc.o
Riformati, in ASR, Trenta Notai Capitolini, uff. 11, J. M.
Massarius, prot. 202, cc. 291-293v. Per i benefattori intervenuti
si veda P. SANTOVETTI, cit. n. 9, cc. 284-285. Non escludibile
che le cappelle siano sorte in un secondo momento rispetto alla
costruzione della navata ma sono gi citate nella visita del cardinale
Giovan Battista Altieri del 1636 (ASV, Misc. Arm VII, n. 93, cc.
75 e ss). La finestra in facciata stata chiusa ed oggi decorata
da un mosaico.
(53) Ad esempio un acquerello di Achille Pinelli del 1835,
conservato presso il Museo di Roma (fotografia GFN E 24538),
riprodotto a rovescio in L. DEVOTI, Frascati: citt millenaria,
Velletri 1995 p. 20.
(54) F. BENZI (a cura di), Franz Keiserman. Un paesaggista
neoclassico a Roma e la sua bottega, Roma 2007, n. 37 p. 75 (senza
lidentificazione del soggetto), nn. 38-39 per i disegni preliminari.
Desidero vivamente ringraziare Alberto Di Castro che mi ha
fornito le riproduzioni di questa e altre opere di Keiserman. Per i
rapporti di lavoro con gli Aldobrandini si veda M. B. Guerrieri
Borsoi, cit. n. 1, p. 242.
(55) ASR, NF, prot. 42bis, A. Regius, c. 605. Varie notizie, non
sempre precise, sulla chiesa sono in P. SANTOVETTI, cit. n. 9 cc.
286 e ss; altre pi circostanziate in L. RAZZA, La Madonna di
Capocroce ed il suo santuario, Frascati 1963 con rimando anche

72

IMPAGINATO PAU 33-36:IMPAGINATO PAU 29-32 ST copia 1

28-03-2009

10:59

Pagina 73

QUADERNI DEL DIPARTIMENTO PATRIMONIO ARCHITETTONICO E URBANISTICO 33-34

(76) Notizie in merito sono in BASC, vol. 159, ad esempio c.


349, in data 12 maggio 1686: alcuni cittadini del Terrapone
chiedono di aprire una porta nei pressi delle Scuole Pie; vol. 160,
c. 102v: nel 1698 gli abitanti di borgo S. Pietro, avendo sentito
che si vogliono fare le mura al sepolcro di Lucullo, chiedono di
poter fare una porta a loro spese. Il comune chiede di vedere il
disegno; inoltre si devono tagliare i pezzi del sepolcro di Lucullo
che escono fuori della drittura dalle case poich dovendosi fare
il recinto del muro ne sia la strada capace per potervi passare.
Scontento per la costruzione delle mura fu manifestato
dallarciprete gi nel 1652 (BASC, vol. 104).
(77) BASC, vol. 160, cc. 93v e ss. Terrapone la zona sul retro
degli edifici volti verso la piazza sotto villa Belvedere.
(78) Si veda lAppendice documentaria n. 6. C. WELLS (I Colli
Albani. Frascati, Frascati 2005, traduzione delledizione inglese
del 1878, p. 67) ricorda la presenza nel palazzo del municipio di
due piante di Frascati abbastanza antiche.
(79) Si veda lAppendice documentaria nn. 6-7.
(80) Dal Greuter deriva la grande stampa edita ad Amsterdam
da Joannes Blaeu nel 1663 (Veduta di Frascati) e da Pierre Mortier
nel 1704-5 (Frascati. Ville de lEtat de lEglise) nella quale le
mura davanti alla cattedrale di San Pietro sono state eliminate, senza
aggiungere nulla di relativo ai lavori innocenziani [le date non
figurano sulle stampe ma sono proponibili in base alle notizie
relative allattivit degli editori]. Segnalo che recentemente
comparsa ad una esposizione tenutasi a Frascati una rara ristampa
dellopera di Greuter con liscrizione Disegno della Citt di
FRASCATI con sui Ville Giardini, e nomi delli Possessori Antichi,
e Moderni gi disegniata da Matteo Greuter Tedesco et hora
rinovata da Matteo Gregorio Rossi Romano che la vende in Piazza
Navona all insegnia della stampa di rame con Privil. Apost. e
Licen. de Super. (Mostra delle stampe di Frascati e del territorio
tuscolano. Incisioni, acquarelli, libri, documenti dal 1600 ai giorni
nostri, Frascati, Galleria dArte Theodora, 2008, p. 67, n. 1).
Questa ristampa, conservata in collezione privata, reca aggiornati
i nomi dei padroni delle ville e, poich vi figura Livio Odescalchi
come proprietario di villa Grazioli, lopera deve essere posteriore
al 1687, anno in cui il nobiluomo acquis tale propriet, e anteriore
al 1702, data di morte di Matteo Gregorio De Rossi.
Sorprendentemente vi compaiono ancora le mura davanti alla
chiesa di San Pietro.
(81) BASC, vol. 159, cc. 7-8 per alcuni espropri di terre per
ingrandire la piazza davanti a porta San Pietro, cc. 200 e 239, alle
date 8 aprile 1674 e 27 marzo 1678 per il lavatoio.
Per il palazzo Gabrielli se ne veda una riproduzione in I.
OLIVETTI, cit. n. 36, p. 34 tratta dal manoscritto del 1697 gi
ricordato conservato in ASV, Ruspoli Marescotti, vol. 341: Nota
e misura di tutti li siti dati a canone dallEcc.ma Casa Vaini [].
Su questo palazzo annunciato un libro imminente di Rosella
Carloni. Per la vertenza tra i Conti e il Comune si veda M. B.
GUERRIERI BORSOI, cit n. 1, p. 285.
(82) BASC, vol. 160, cc. 24v, 31v. L. DEVOTI, Le sedi municipali
della Civitas Tuscolana, in Palazzi municipali del Lazio, Lunario
romano, a cura di R. Lefevre, XIV (1984), pp. 345-362: il palazzo
fu venduto alla Santa Sede nel 1868 e successivamente demolito.
Alcune piante delledificio in questione furono redatte nel 1818
da Giuseppe Valadier, si veda in E. DEBENEDETTI, Valadier, diario
architettonico, Roma 1979, pp. 92-93, fig. p. 204.
(83) Per il lavoro a Belpoggio M. B. GUERRIERI BORSOI, Villa
Belpoggio a Frascati. Storia della villa dei Vestri, Cesi, Borromeo,
Visconti, Pallavicini, Sciarra dal XVI al XX secolo, Roma 1997,
pp. 57-58 (intervento eseguito dopo il 1677).
(84) L. CARLONI, La chiesa del Ges a Frascati, in Larte per
i Papi e per i Principi nella Campagna romana, grande pittura
del 600 e del 700 (catalogo della mostra. Roma, Museo Nazionale
del Palazzo di Venezia, 8 marzo-13 maggio 1990), Roma 1990,
II, pp. 185-200, con bibliografia precedente.

chiesa (ivi, cc. 131 e ss). Per le vicende della chiesa G. ABBATI,
Il santuario della Madonna delle Scuole Pie in Frascati, Frascati
1988; L. DEVOTI, cit n. 1, II, pp. 132 e seguenti, con fotografie
prima e dopo il bombardamento del 1943 che la distrusse
completamente. Nella visita del cardinale Giovan Battista Altieri
del 1636 la chiesa gi citata ma detta da finire ed ospitava
tre altari: della Madonna, di san Giuseppe e di san Filippo
(ASV, Misc. Arm. VII, 93, cc. 69 e ss). Le lettere del Calasanzio
fanno riferimento alla costruzione di una chiesa con tre sole
cappelle.
(65) M. B. GUERRIERI BORSOI, cit. n. 1, p. 285.
(66) BASC, vol. 158, c. 275v.
(67) ASR, NF, prot. 131, F. De Blanchis, cc. 258-259. Nel XIX
secolo la porta era spesso detta romana.
(68) P. SANTOVETTI, Tomo IV (c. 1870), in BMNG, Crypt. It.
356, Relazione sulla porta San Pietro. Nel 1655 il muratore
Tommaso Bianchi deve avere dalla comunit 217 scudi a saldo
di lavori fatti nelle muraglie: BASC, vol. 157, c. 300v, in data
14 febbraio.
(69) Per un sintetico ma aggiornato profilo, con rimando agli
studi precedenti, si veda K. GTHLEIN, Carlo e Girolamo Rainaldi
architetti romani, in Storia dellarchitettura italiana. Il Seicento,
a cura di A. Scotti Tosini, 2 volumi, Milano 2003, I pp. 226-237.
Carlo Rainaldi fu dichiarato cavaliere dal cardinale Maurizio di
Savoia nel 1649-1650.
(70) Le lettere del Rainaldi sono in BASC, vol. 104, cc. non
numerate: la prima non datata (ma probabilmente dellaprile
1652) relativa allinvio a Frascati di una squadra di guastatori;
nella seconda del 25 agosto 1652 giustifica il ritardo nel recarsi
a Frascati perch impegnato in SantAgnese a Roma per il principe
Pamphilj; nella terza del 15 settembre dichiara di aver stimato lo
stemma e la lapide posti sopra la porta. Altre due lettere del 24
luglio e 9 agosto 1654 sono relative alla richiesta di stima fattagli
dai Priori di Frascati del lavoro (non precisato) eseguito da mastro
Tommaso: BASC, vol. 246, cc. non numerate. Dalle lettere di
Segni (vol. 104) si ricava che la costruzione della porta avvenne
tra aprile e settembre. In una missiva del 19 luglio 1653 il
maggiordomo impone ai Priori di pagare varie spese tra cui quelle
per aver fatto venire pi volte il cav. Raynaldi Architetto, et
Scalpellino da Roma per il disegno delle Muraglie Baluardi, et
Fontana, questultima probabilmente da intendersi come quella
posta allesterno della porta. Le lettere attestano che larchitetto
fu responsabile sia del disegno delle mura sia di quello della
porta.
(71) Per gli eventi connessi alla demolizione si veda ora I.
SALVAGNI, cit. n. 1, pp. 56-66; per liconografia M. FRATARCANGELI
in Frascati, cit. n. 1, III 3.6, III 3.12b, III 3. 15a-b, sempre con
bibliografia precedente. Sopra la porta era lepigrafe
INNOCENTIO X PONT. MAX./ INGREDIENTI ET MAENIA
(sic) IN AMPLIOREM/ LAXARI AMBITVM INDVLGENTI/ S.
P. Q. T./ SALVTIS ANNO MDCLII PONTIF. VII (D. Seghetti,
cit. n. 12, p. 183: dopo la demolizione lepigrafe fu spostata nel
palazzo comunale).
(72) Si veda la nota 76.
(73) BASC, vol. 158, c. 316.
(74) Si veda lAppendice documentaria n. 4. Ancora su questo
argomento BASC, vol. 159, c. 5, in data 13 gennaio 1658. Nel muro
i Vaini fecero poi aprire delle porte: BASC, vol. 160, c. 96, nel
1697. Per la villetta Accoramboni, sul cui sito sorge oggi la casa
delle suore di San Carlo Borromeo di Nancy, si veda M. B.
GUERRIERI BORSOI, cit. n. 1, pp. 373-376. Ne era proprietaria, dal
1655, Maria Isabella Accoramboni (1602-1672).
(75) Per questa propriet si veda M. B. GUERRIERI BORSOI, cit.
n. 1, pp. 369-372, 495-496. In occasione della costruzione di un
arco di collegamento tra la parte vecchia e quella nuova della
propriet, nel caso esso interferisse con la costruzione delle mura,
lo Spada si impegnava a demolirlo.

73

IMPAGINATO PAU 33-36:IMPAGINATO PAU 29-32 ST copia 1

28-03-2009

10:59

Pagina 74

MARIA BARBARA GUERRIERI BORSOI Le trasformazioni urbanistiche di Frascati nel Seicento

febbraio 1992), Roma 1991, pp. 41-49. Annali dellantico e


moderno Tuscolo, ms. anonimo del XVIII secolo con aggiunte
di P. S ANTOVETTI , in BMNG, Crypt. It. 375, c. 144v: gli
scalpellini Pietro Paolo Ambroni e Nicola Corona e i capomastri
muratori Francesco Cippi e Antonio Giobbe ebbero lappalto del
lavoro con obbligo di costruire gratuitamente la fontana con
materiali dati dal comune. La facciata sarebbe costata 32.000
scudi.

(85) BASC, vol. 160, c. 115v, in data 28 dicembre 1698: si


stabilisce un pagamento di 100 scudi a Fontana dopo che avr
dato il disegno della fontana e tarato i conti di scalpellini e
muratori.
(86) H. H AGER , Il modello di Girolamo Fontana per la
cattedrale di S. Pietro a Frascati, in In Urbe architectus, a
cura di B. Contardi, G. Curcio (catalogo della mostra. Roma,
Museo Nazionale di Castel S. Angelo, 12 dicembre 1991-29

APPENDICE DOCUMENTARIA
1. BASC, vol. 89: DeglAtti 1611, foglio sciolto non numerato

Havendo il Sig. Cherubino ad ornamento, et util pubblico ordinati, et fatti li gettiti delle tre strade di Frascati una comincia dalla
casa di ballarino, et laltro che comincia dalla casa di Sciadonna, et laltro appresso al palazzo dei Priori, et volendo avanti la sua partita
dichiarare, et stabilire se quelli a chi sono state toccate, o sfasciate le lor case restano a danno alcuno di considerazione, et farli sodisfatione
conveniente, per tanto assegnate (illeggibile) alli sopradetti in per tutto dimane comparischeno, et provino nella Cancellaria delli Sig.ri
Priori sommariamente et estraiudicialmente ogni danno che pretendino perch S. S. avanti alla sua partita, che sarra prossima ne intende
aver provvisto a tutto.
Dechiarando che chi in detto termine non comparisca, et notificara, et provar come di sopra danno di considerazione si intenda
privo di ogni attione che p. lavvenire possa havere per causa di gettiti fatti di ordine di S. S.
Dechiara inoltre S. S. che non intende di far fare altri gettiti nelli tre luoghi, et percio avertisca ciaschuno che ad altri per interesse
proprio di vender case a gran prezzo o altri rispetti, non gli perisca (?) altrimenti.
[] Ultimanente detto Sig.r Auditore fa sapere che a benefitio delli poveri di frascati si dato melior provvedimento al monte della
Piet, et si deputato Camerlengo di detto monte della piet per tutto lanno 1601 messer Gio. Maria Calisto in mano al quale sono li
capitoli, et ordeni in ci fatti dal molto Reverendo Sig. Vicario, et riteneranno per lavvenire affissi alla porta di d.o monte, il quale si
terr per lavvenire nella casa che a questo effetto fu lasciata, dove insino al presente ha habitato Cesare Mandatario [].
2. BASC, vol. 33: DeglAtti 1615, fogli non numerati

A) Lettera di Gio. Van Zanten architetto a Laerzio Cherubini in data 20 aprile 1615
Havendo resoluto Mons.r Ill.mo Biscia che lo stradone cominciato dalla piazza di S. Pietro sino a quella del Casale di San Marco
si tiri inanzi et ultime conforme allordine mio, sarr ben che V. S. per adesso et avanti landata di N. S.re, ordini alloffitiali in Frascati
che sbassino tanto la strada como io ordinai, che al cantone della chiesa di esso, tanto verso detta piazza di San Pietro, quanto verso
il cantone della Clausura di d.o Monasterio, et la terra quasi tutta si butti sotto il luogo designato per la Porta della Citt in capo alla
vigna de SS.ri canonici, et in fine di detta strada alzino il Ponte quanto si pu e lo lastrichino et riempino conforme d.a altezza, il resto
della strada sino al fine, che io sopraverr poi e darr ordine como si habbi a finire il remanente, e p. fine con ogni affetto li bascio le
mani [...].
B) 15 febbraio 1616 La Congregazione ordina che i Maestri di strada diano il filo alla strada dal monte della farina sino a Porta
Borghese et ridurla da capo a piedi alla larghezza di vinti doi palmi e quello che avanza si venda a beneficio della Comunit e di quello
che se ne cava assieme alli cento scudi che sono in tabella per conto dello stradone ne vadino dando sodisfatione a quelli che sono stati
tagliati li siti dal Monasterio delle Monache sino al detto Monte della Farina conforme alla misura fatta da m.ro Pavolo Caneggio.
3. BASC, vol. 91: Iura diversa 1617-1619, foglio sciolto non numerato

[] Cap. IIII
De erectione trium Regionum, et nonnullis quod Regionarios observandis
Cum Deo dante Civitas Tusculana in dies quod nova edificia, habitationesq. et incolas augeat. et de facili contingere potest,
quod eius persona in instrumentis publicis a Notaris d. Civitatis de super rogandis nominandae, sive ipsi contrahentis, sint sive

74

IMPAGINATO PAU 33-36:IMPAGINATO PAU 29-32 ST copia 1

28-03-2009

10:59

Pagina 75

QUADERNI DEL DIPARTIMENTO PATRIMONIO ARCHITETTONICO E URBANISTICO 33-34

testes, sive aliae personaenmultis respestibus interessentis, hinc ad aliquot annos non bene alijs personis presertim de () nascituris
notae esse poterunt, in multor. damnum et preiuditium, et preterea quandoq. evenit quod omnium habitantium in eadem Civitate
descriptio, multis de causis necessaria vel utilis esse pot. Censuit idem Aud.r, ut tota ipsa Civitas in tres regionis dividatur, quar.
prima intituletur et denominet.r Regio Sanctae Mariae , eiusq. limites protendant se a porta Horei pro rei frumentarie ubertate noviter
constructa ad Ostium Palatij curiae Tusculanae et inde per rectam lineam usque ad muros d.ae Civitatis orientem versus, et sub
ista linea Romam versus, domus, habitationes, situs homines incolae et habitatores sint, et esse debeant de dicta Regione prima S.
Mariae, cuius ecc.a in medio fere eius remanet. Secunda autem denominetur Regio S. Petri, eiusq. limites protendant a d.o Ostio
Palatij Curiae per rectam lineam versus Monasterij fratrum Capucinor. Ordinis S. Francisci, usque ad confinis d.e Civitatis etia.
in parte noviter amplianda ex una parte, et ab eadem Ostio su.pto ab alio parte per rectam lineam iube menia Civitatis versus meridiem
et Occasu., omnes domus, habitationes situs, homines habitationesq. et Incolae sint et esse debeat de d.a Regione 2.a, in qua ipsa
ecc.a S.ti Petri noviter edificata consistit. 3.a vero Regio nuncupetur S.te Flaviae Domitillae eiusq. fines protendantur a lineis et
limitibus primae et 2.ae Regionu. usque ad estrema. partem d.ae Civitatis etiam noviter construendae, inter orientem, et meridiem,
et intus d.as linea, domus, habitationes, situs hominisq. incolae et habitatores sint et esse debeant de d.a 3.a regione S. Flaviae
Domitillae in qua Monasteriu. pro Monialib. mox constructu. existit, et preterea in una quaq. ex p.tis regione, omnes tam notarij
quam contrahentes in o.ibus et singules eorum scripturis tam publicis quam privatis, nomen tam contrahentiu. quam testu. et ibidem
assistentiu. ipsorump. patrum personas et cognomen, si eo uti consueverunt, significare et exprimere valeant et teneantur et qui
sucus fecerint poena pecuniaria vel corporis afflectiva pro modo culpae coerceantur ultra damnor. et interesse refectione. et in eadem
penas iniurant Notarij omnes rogantes aliquas scripturas vel contractus, qui vel ipsos contrahentes vel unu. ex testibus ei adhibitis
cognitos eis esse, non exprimant.
f. Patr.ca Hierosol. Gub.r.
4. BASC, vol. 158: Libro dei consigli (1635-1657)

c. 313, in data 23 gennaio 1656


Fu anco rappresentato, come havendo lIll.mo Sig.re Colonnello Dom.co Vaini risoluto di circondar di muri il recinto della sua
villa qui in Frascati, e dubitando che dopo fatti d.ti muri la Citt in qualche tempo facendo la nuova muraglia conforme al disegno fatto,
o dalla parte del Monastero, o di sotto la Villa di d.o Sig.r Colonnello perci fusse poi costretto disfar parte di detti muri, o rompere
viali in suo danno, e pregiudizio. Per tanto faceva istanza che si dichiarasse ad esso in che parte la citt risolveva di tirar la nuova muraglia,
offerendosi di pi S. S.ria ill.ma che in caso si dasse il filo, o da una parte, o dallaltra della sua Villa, col quale potesse unirsi anco la
sua muraglia con quella della Com.ta di contribuire per la grossezza del muro che dovria far del proprio, et anco pagar la parte che
tocca alla Com.ta contentandosi essere rimborsato a paghe, senza tanto incommodo della Com.ta.
Il Sig.r Curtio Calisti uno de Consiglieri disse che era bene dare il filo al Sig.r Colonnello acci potesse circondar di muri la sua
villa, et a quelleffetto che dovessero assistervi li Ss.ri L.nte, Priori, Sindico, e M.ri di Strada, e che non passi il cantone della sua villa,
e resti la strada libera, che va verso la villa Taverna, e volendo detto S.r Colonnello far la muraglia ad uso di Citt, che la Com.ta la
debba pagare in tempo che si risolver di proseguire laltra muraglia la Citt, e che unir a quella del S. Colonnello, altrim.te che il
med.o S.r Colonnello datosi il filo la faccia come vuole. La proposta fu approvata.
c. 316, in data 25 maggio 1656
Il S.r Barthol.o Bassi Priore disse, che havendo risoluto il S.r Colonnello Vaini di far la nuova muraglia intorno la sua Villa, e per
dar il filo dalla parte di sotto verso la Villa delli ss.ri Accoramboni, dove intendeva la citt far la muraglia per il nuovo recinto, sincontrava
la strada stretta come aveva veduto il Sig.r L.nte, Magistrato, e M.ri di Strada deputati a q.to effetto, et era perci necessario si ritirassero
tanto d.o S.r Colonnello, come i ss.ri Accoramboni, et incontrandusi qualche difficolt per parte de ss.ri Accoramboni, perci si fusse
presa qualche risolutione.
E discorso sopra di ci che era bene dar il filo della nuova muraglia al sig.r Colonnello, et ancora che la strada fuori la Muraglia
della citt che restasse capace, et a proportione.
5. ASR, NF, O. Lucianus, prot. 125, cc. 968/1027, in data 12 ottobre 1666

[] la strada maestra che viene dal stradone, che fece aprire la bon. mem. del q. Laertio Cherubino, che passa avanti al palazzo
adesso delli Sig.ri et her. della bo. mem. del Sig.r Colonnello Vaini et a fianco del Monastero di S.ta Flavia Dimitilla di q.ta citt e
viene a riuscire al fianco dellHostaria, che riesce nella Piazza della Chiesa Cathedrale di S. Pietro stata sempre dellistessa larghezza,
che si ritrova al presente in ciascheduna parte dessa strada per essere stata cos destinata, et assegnata dalla detta bon. mem. di Laertio
Cherubini nel despensare, che fece li suoi siti ad effetto di fabbricare, che determin nella pianta nova tutte le strade, che hoggi si
vedono aperte in detti siti delli Sig.ri Cherubini, et hoggi spettano a s.i Sig.ri Vaini, et Citt fabricata in essi, e se bene nella parte
dessa strada al fianco del Monastero nel cantone della strada che fa capo croce con il cantone della Chiesa del Monastero il qual sito
rimasto ad esso Monasterio annesso alla casa fabricata dal q. Alfonso Colizza apparisce pi larga che nellaltre parti viene per ch si
tir la linea dal casino, che aveva fatto il q. Aristotile Rossi convertito hoggi nel palazzo che posiedono d.ti Sig.ri Vaini per venire a
drittura come meglio si poteva alla fabrica, che aveva fatto lAbbondanza di questa citt, dove al presente si esercita lHostaria, et
questo lo so per essere vecchio nativo di questa citt, et dellessercitio di Agrimensore, et che mi trovai presente quando detto Sig.r
Cherubini, cio il Sig.r Laertio, il Sig. Flavio Ceci in quel tempo Vicario, il q. Gierolimo Buty et altri terminarono il sito, che restava
di detto Monasterio, et diedero il filo ad essa strada, che anco aggiutai a detto Sig.r Gierolimo Butio similmente Agrimensore a tirare
detto filo, et dare (c. 1027) filo linea diretta a detta strada nel modo come si ritrova adesso, et mi ricordo benissimo che il sito, che
restava a detto Monasterio, quale hoggi gode Antonio Greco era, et fu dichiarato essere di longhezza per la strada, che viene da Porta
Borghese di canne sette sino al cantone dessa strada, et per drittura della strada detta di sopra che passa avanti al palazzo de detti
Signori Vaini di longhezza di canne otto, che in tutto mi ricordo che fu dichiarato, che detto sito spettante al detto Monasterio confinante
con altro sito desso Sig.r Cherubini in quel tempo era, et doveva essere canne cinquantasei, et questo quanto io posso dire per la
verit. Testimonianza dellagrimensore Francesco Taraburella.

75

IMPAGINATO PAU 33-36:IMPAGINATO PAU 29-32 ST copia 1

28-03-2009

10:59

Pagina 76

MARIA BARBARA GUERRIERI BORSOI Le trasformazioni urbanistiche di Frascati nel Seicento

6. BASC, vol. 159: Libro dei consigli (1657-1689), c. 182, in data 17 luglio 1672

Romualdo Antonucci fa istanza di proseguire la sua fabbrica dietro losteria ma non vuole lasciare il terreno per la strada in detto
sito, in conformit della pianta della Citt, bench gli si voglia pagare; il consigliere Lorenzi dice che in conformit della pianta
della citt si facci la strada in detto sito quantunque bisognasse pagarla, si per lutile del publico come anco de particolari convicini,
e per lornamento della citt, e che la strada suddetta onninamente deve aprirsi in detto sito, per fare che habbi la corrispondenza e
vada a terminare alle muraglie della citt, come vanno a terminare tutte le altre, e che chiudendosi restarebbe smozzata, e deforme,
e verrebbe a contrariarsi alla pianta, et alla comunit non uscirebbero denari dalla cassa dovendo detto Signor Romualdo pagare alla
nostra comunit molte canne di sito occupate dal medesimo con le scale dei suoi tinelli fuor le muraglie della citt. Il provvedimento
fu accettato.
7. BASC, vol. 159: Libro dei consigli (1657-1689), c. 252v, in data 26 dicembre 1679

Il marchese Vaini fa istanza alla comunit per aprire la strada che finisce dalle monache e tende verso lo stradone della villa del
Ludovisi con i patti seguenti: il marchese Vaini debba dare tanto sito quanto porti la larghezza della strada gi fatta gratis; che sia
tenuto spianare tutta la strada e ridurla praticabile, e darli quel declivio conforme li sar dato il filo dalla Com.t, e che non possi toccare
le muraglie della Citt, se prima non haver finito di fare il suddetto declivio quale terminato rompere le dette muraglie a sue spese, e
di comprare lavanzo di quel sito del Blasy che sopravanzer per la sudetta strada, et la Comunit sia tenuta doppo che sar stata spianata
la strada sudetta, fargli la solita guida, e di comprare il sito del Blasy per quanto porta la strada.
[sono state sciolte le abbreviazioni di uso comune e semplificate le maiuscole]

Fig. 24. Gianfranco Lauro. Descriptio Tusculi, incisione del 1622. Collezione privata.

76

Potrebbero piacerti anche