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ATLANTE TEMATICO DI TOPOGRAFIA ANTICA

XV SUPPLEMENTO - 2020 - FASCICOLO 11


a cura di
Lorenzo Quilici e Stefania Quilici Gigli

Studi condotti nell’ambito del Progetto Carta Archeologica della Campania e del Progetto Cleopatra - Collaborative
Exploration of cyber-physical cultural Landscapes, Programma Valere 2019
Giuseppina Renda

CARTA ARCHEOLOGICA
E RICERCHE IN CAMPANIA
FASCICOLO 11: COMUNI DI CERRETO SANNITA,
GUARDIA SANFRAMONDI, SAN LORENZELLO

TESTI DI NATALIA LEONE, PAOLO MAGLIULO, GIUSEPPINA RENDA

«L’ERMA» di BRETSCHNEIDER
Roma - Bristol
Direttori
Lorenzo Quilici
Stefania Quilici Gigli

Comitato Scientifico
Giovanna Cera
Giuseppe Ceraudo
Enrico Giorgi
Paolo Liverani
Dieter Mertens
Maria Pia Muzzioli
Josep M. Palet Martínez
Jeremia Pelgrom
Isabel Rodà de Llanza
Christopher Smith
Marcello Spanu

Atlante tematico di topografia antica : ATTA : rivista di studi di topografia antica. - 15


(2020) Roma : «L’ERMA» di BRETSCHNEIDER , 2020. - volumi : ill.; 26 cm - (Atlante
tematico di topografia antica ; XV Supplemento)

ISSN: 2036-3834 WEB 2283-6357 ISCR 592 92


ISBN: 978-88-913-0950-1 (cartaceo)
ISBN: 978-88-913-0952-5 (digitale)

CDD 930.1
1. Campania - Storia - Antichità

redazione: Stefania Quilici Gigli, Giuseppina Renda


_______________________________________________________________________________
© Copyright 2020 by «L’ERMA» DI BRETSCHNEIDER - Via Marianna Dionigi, 57 - 00193 Roma. 70 Enterprise Drive,
Suite 2 Bristol, 06010 - USA Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione di testi e illustrazioni senza il permesso scritto del
direttore della rivista e dell’editore.
L’Atlante tematico di Topografia antica ha riservato i volumi del XV supplemento alla pubblicazione delle ricerche to-
pografiche ed archeologiche promosse in Campania a partire dal 1999 con il coordinamento di Stefania Quilici Gigli e
l’apporto scientifico di Lorenzo Quilici.
La pubblicazione procede per singoli fascicoli destinati a presentare settori territoriali per i quali lo studio sia giunto a
maturazione o approfondimenti di scavo e di ricerca su monumenti, complessi, materiali e problematiche. La cartografia
elaborata è allegata a ciascun fascicolo. L’esigenza manifestata da alcune Amministrazioni Comunali particolarmente con-
sapevoli di dotarsi di adeguati strumenti conoscitivi per i Piani Urbanistici Comunali ha determinato la scelta di condurre le
ricerche secondo i limiti territoriali dei singoli comuni. È infatti grazie al sostegno ricevuto da alcuni Comuni per tale obiet-
tivo che l’iniziativa ha potuto proseguire. Nella assenza di contributi, nazionali e locali, tanto, per non dire tutto, si deve
all’impegno scientifico e alla coscienza civile di quanti hanno voluto o potuto lavorare per dotare comunque la Campania
di uno strumento che intende contribuire a una responsabile pianificazione e corretto sviluppo del territorio.
L’iniziativa si pone in collegamento con le attività e le esperienze di altri Laboratori di ricerca, universitari, del CNR e
di studiosi indipendenti, con l’intento di promuovere e implementare per ambiti territoriali la Carta Archeologica d’Italia;
si è ritenuto pertanto opportuno mantenere le fondamentali impostazioni generali, progressivamente aggiornate nell’ottica
di un rinnovamento complessivo e dell’impiego integrato di metodologie e tecnologie tradizionali, innovative e di nuova
impostazione, allo scopo di contribuire allo sviluppo progressivo di una comune iniziativa che si rifà ad una tradizione di
studi ormai consolidata nel tempo.
Con la finalità concreta di mettere a disposizione in tempo reale gli strumenti della conoscenza per le azioni di tutela e
valorizzazione del patrimonio, di pianificazione equilibrata del territorio, i dati progressivamente acquisiti, con la relativa
documentazione, sono sistematicamente inseriti nella Fototeca - Laboratorio Quilici e nel Sistema Informativo Territoriale
su base cartografica georeferenziata di Topografia Antica dell’’Università della Campania “L. Vanvitelli”, ove sono consulta-
bili. Sviluppi e operatività sono concertati e condivisi con il Sistema Informativo territoriale dei Beni Culturali del territorio
Italiano, sviluppato in sinergia dal CNR (Laboratorio Sistemi informativi territoriali per i Beni Culturali, Ist. IASI) e
dall’Università del Salento (Laboratorio di Topografia Antica e Fotogrammetria) e con il Sistema Informativo del Lan-
dscape Archaeology & Remote Sensing LAB dell’Università di Siena.

Lorenzo Quilici e Stefania Quilici Gigli


INDICE

Giuseppina Renda, Carta Archeologica dei territori di Guardia Sanframondi, San Lorenzello
e di località Leonessa di Cerreto Sannita
Premessa ........................................................................................................................................................................ » 11
Presentazione dei luoghi ........................................................………………………………………………………….….... » 13
Storia degli studi e delle ricerche ............................................................................................................................. » 25
I dati archeologici ........................................................................................................................................................ » 31
Il territorio di Guardia Sanframondi ................................................. ……………………………………………. » 31
L’area tra Toppola Croce e la Leonessa (comuni di Cerreto Sannita, Guardia Sanframondi,
San Lorenzo Maggiore) ..................................................................................................................................... » 83
Il territorio di San Lorenzello e la zona montana al confine tra Cusano Mutri e Gioia Sannitica..... » 90
Materiali sporadici dai territori di Guardia Sanframondi e San Lorenzello........................................... » 118
Lettura topografica dei dati archeologici ................................................................................................................ » 123

Approfondimenti di ricerca
Natalia Leone, Paolo Magliulo, Assetto geologico e geomorfologico dei territori di
Guardia Sanframondi e San Lorenzello ........................................................................................................................... » 147

Sommari – Abstracts ............................................................................................................................................................ » 165


Abbreviazioni bibliografiche ................................................................................................................................................ » 167
Quadro di unione delle ricerche edite .................................................................................................................................. » 171
Tavola I: Resti archeologici su base IGM ........................................................................................................................... » 172
Simbologia della Carta Archeologica ................................................................................................................................. » 173
Tavole II-III: Carta Archeologica
In alto, inquadramento geografico dell’area delle ricerche. In basso, inquadramento
di dettaglio dell’area delle ricerche (in grigio scuro).
Giuseppina Renda

CARTA ARCHEOLOGICA DEI TERRITORI DI


GUARDIA SANFRAMONDI, SAN LORENZELLO E DI
LOCALITÀ LEONESSA DI CERRETO SANNITA
PREMESSA

I
l lavoro che presento è frutto del- ni dell’area collinare guardiese. Sono georeferenziazione dei resti archeo-
le indagini condotte a partire dal state indagate anche piccole porzioni logici individuati relativi ad un lasso
2014 nel settore orientale dell’A- dei comuni di Cusano Mutri, Faic- temporale che va dalla preistoria sino
ger Telesinus, a continuazione degli chio, Gioia Sannitica e San Lorenzo all’alto medioevo.
studi che hanno interessato la porzio- Maggiore per motivi di opportunità La complessa articolazione di
ne occidentale del territorio ammini- scientifica, soprattutto in riferimento questo settore, che comprende le
strato in epoca romana da Telesia e a comprensori unitari e coerenti, per valli fluviali del fiume Calore e del
nell’ambito del più vasto progetto i quali la limitazione dell’esplorazio- torrente Titerno, le distese pianeg-
della Carta Archeologica della Cam- ne entro il confine amministrativo, gianti lungo i due corsi d’acqua e un
pania, ideato e coordinato da Stefa- puramente convenzionale e spesso frastagliato sistema collinare e mon-
nia Quilici Gigli. L’ampliamento non rispondente a reali cesure mor- tano, ha indotto ad avvalersi di un
delle ricerche verso est consente una fologiche sul terreno, avrebbe sna- approfondimento specialistico, affi-
conoscenza puntuale di questa vasta turato la ricostruzione del paesaggio dato ai geomorfologi Paolo Magliu-
zona tra i fiumi Volturno e Calore, antico. Questa esigenza è emersa in lo e Natalia Leone, i cui studi sono
di raccordo tra area appenninica e particolar modo nella perlustrazione rivolti da anni a questo settore del
piana campana, e, al contempo, per- delle aree montane alle spalle di San Sannio. Si è inteso, con il loro stu-
mette di indagare macrofenomeni Lorenzello, ove le indagini hanno dio, di recuperare le complesse dina-
complessi, quali viabilità e divisioni interessato sia le zone di crinale di miche e i multiformi cambiamenti
agrarie antiche, la cui analisi richiede pertinenza comunale, che le valli sot- geologici, geomorfologici e antro-
contesti geografici di una certa esten- tostanti, nell’ottica di riconoscere le pici che concorrono a formare l’a-
sione. Proseguendo il lavoro svolto direttici di collegamento e recupera- spetto odierno del paesaggio: in tal
nelle aree di Faicchio, Puglianello, re elementi utili ad una più completa senso, lo scambio è stato continuo e
Amorosi, San Salvatore Telesino, Te- ricostruzione storica. proficuo, grazie anche al supporto
lese Terme e Castelvenere, edito in La redazione della Carta Archeo- della tecnologia GIS e dei processi
due volumi di questa collana (Carta logica è stata condotta secondo di spatial analysis. I dati sono con-
archeologica e ricerche in Campania una metodologia consolidata, con fluiti nel Sistema Informativo di To-
2010; Renda 2012), le attività han- l’attenta disamina di tutte le fonti pografia Antica, che sin dagli anni
no interessato in particolar modo i disponibili (letterarie, epigrafiche, ’90 del Novecento, sotto la direzio-
territori di Guardia Sanframondi, cartografiche, aerofotografiche, da ne scientifica di Stefania Quilici Gi-
San Lorenzello e l’area circostante telerilevamento, d’archivio, biblio- gli, è stato un indispensabile ausilio
la Leonessa di Cerreto Sannita, che grafiche), ma soprattutto attraverso per le ricerche topografiche. Il com-
di fatto costituisce un tutt’uno con i la perlustrazione estensiva e capil- prensorio in esame rientra inoltre
vasti altipiani che si elevano ai margi- lare, con la puntuale registrazione e nel progetto Cleopatra - Collabora-

Giuseppina Renda, Dipartimento di Lette- della Campania “L. Vanvitelli”. giuseppina.


re e Beni Culturali. Università degli studi renda@unicampania.it
12 G. RENDA

tive Exploration of cyber-physical cul- autorizzazioni e il loro supporto. Antica dell’Università della Campa-
tural Landscapes, Programma Valere Non posso non ricordare la dispo- nia L. Vanvitelli e al dott. Pierfrance-
2019. nibilità e il sostegno del personale sco Izzo, che mi hanno spesso accom-
tecnico degli uffici delle Soprinten- pagnato nelle perlustrazioni.
In calce a questa premessa, mi denze, ad Alife, Montesarchio, Be- La mia riconoscenza va a quan-
preme ringraziare tutti coloro che nevento, Salerno, ed in particolare ti hanno contribuito in questi anni
hanno reso possibile questo lavoro, la pronta sollecitudine della dott.ssa alle ricerche sul campo. Per Guardia
in primo luogo Stefania Gigli, gui- Giuseppina Stabile, dell’Ufficio di Sanframondi, Carlo Falato, senza il
da per me indispensabile, e Lorenzo San Salvatore Telesino della SABAP. quale molte delle evidenze pubbli-
Quilici, sempre prodigo di consigli e Le perlustrazioni si sono svolte cate non sarebbero state recuperate,
osservazioni. Sono grata al mio caro con la collaborazione degli allora Elena Sanzari e Filomena Prete per
amico Antonio Salerno, prezioso per studenti della Scuola di Specializza- il supporto bibliografico, Floriano
la disamina delle attestazioni pre- zione in Beni Archeologici Interuni- Di Santo, per le fotografie della pla-
protostoriche. Un grazie a Marco versitaria Università degli studi Suor tea settecentesca. Per San Lorenzel-
Buonocore per le indicazioni sul ma- Orsola Benincasa-Università degli lo ringrazio Alfonso Guarino, Lo-
teriale epigrafico. Ringrazio i Soprin- studi della Campania “L. Vanvitelli”, renzo Federico, Michele Giordano,
tendenti che nel corso degli anni di dott. Emanuela Auzino, Renato Bi- Filippo Carlo. Indispensabile nelle
ricerca si sono avvicendati alla dire- lotto, Sara Bisogno, Maria Lourdes mie ricognizioni “montane” l’ausi-
zione delle Soprintendenze compe- Carlini, Elena Catanzariti, Teresa lio di Giovanna Ceniccola, Franco
tenti, la dott.ssa Maria Luisa Nava, il Cicatiello, Maria Chiara D’Armien- Marra, Giovanni Pasquariello, Pi-
dott. Mario Pagano, la dott.ssa Adele to, Francesco De Luca, Samantha nuccio Fappiano, che ringrazio di
Campanelli, l’arch. Salvatore Buono- Frese, Patrizia Marra, Igor Pappone, cuore, e per le notizie sull’area della
mo, e i funzionari archeologi di zona, Francesca Pesce, Raffaele Romano, Leonessa, Gianni Del Nigro. In ul-
oltre ad Antonio Salerno, le dott.sse Nicoletta Russo, Rosanna Salati, Va- timo un grazie particolare ad Ettore
Raffaella Bonaudo e Antonella To- lentina Vecchio, Alessandra Vuoso. Scetta.
meo, i dott. Andrea Martelli e Simo- Sono grata anche alle dott.sse Danie-
ne Foresta, succedutisi nel tempo, la Galliano e Letizia De Crosta, già A loro, ai miei compagni di rico-
che mi hanno concesso le necessarie studentesse dei corsi di Topografia gnizione, dedico questo lavoro.
PRESENTAZIONE DEI LUOGHI

I
l settore oggetto della ricerca (fig.
1) si sviluppa tra le propaggini
sud-orientali della catena mon-
tuosa del Matese e la valle del fiume
Calore, ad oriente dalla piana telesi-
na affacciata sul fiume Volturno.
Il Calore circoscrive, con i suoi
meandri, il settore meridionale del
territorio di Guardia Sanframondi,
creando una vasta pianura alluvio-
nale che ricade nelle contrade Starze
e, solo per una piccola porzione pro-
spiciente il fiume, Renaccio. Questa
vasta distesa pianeggiante è coltiva-
ta intensivamente a vigneto (fig. 2)
e riceve di continuo l’apporto di pie-
trame, limi e sabbie trasportati dal
Calore e dai numerosi corsi d’acqua
provenienti da settentrione. La zona
è delimitata a monte dalla viabilità
principale (SP 106) e dalla linea fer-
roviaria1, che corrono vicine ai primi Fig. 1. DTM dell’area indagata (linea bianca), compresa tra le propaggini sud-orientali
rilievi collinari. Immediatamente a della catena montuosa del Matese e la valle del fiume Calore.
nord dei due assi di comunicazione
sussiste un residuo di piana alluvio-
nale, in corrispondenza delle contra- occupato dal poggio di località Mo- varena, dalle caratteristiche terrazze
de Vassallo e Taverna. naci, traguardato ad est dal profondo destinate a vigneto.
Al di là della Strada Provinciale Vallone Foncara. Le continue attivi- Il settore centrale del territorio
106 e della linea ferroviaria, il terri- tà agricole, oggi per lo più focalizzate guardiese è contraddistinto da lun-
torio si corruga in una serie di colli- sulla coltivazione dell’uva, ne hanno ghe dorsali collinari a corona della
ne terrazzate, che aumentano grada- livellato la sommità, ampia e pianeg- piana alluvionale (fig. 3), disposte
tamente di quota man mano che si giante. Dolci le pendici, in partico- in senso nord est - sud ovest. Sono
procede verso nord. Il settore centro- lare quelle a meridione volte verso il delimitate da profondi valloni, spes-
occidentale affacciato sulla piana è fiume, che rientrano in contrada Ca- so ricchi di acqua, che ne rendono
1
È attualmente in corso il raddoppio del- zione. Cfr. www.va.minambiente.it/File/
la linea ferroviaria per l’Alta Velocità, con Documento/16414.
modifiche sostanziali dell’attuale sistema-
14 G. RENDA

Fig. 2. Guardia Sanframondi: i vigneti nella pianura alluvionale del fiume Calore, tra le contrade Starze e Renaccio, da nord; sullo
sfondo il massiccio del Taburno.

quanto mai complessa l’idrologia. ni. Subito ad est, al confine con il te opposto si intravedono le rovine
Partendo da ovest, troviamo con- territorio di San Lorenzo Maggiore, del Castello di Limata, sull’altura
trada Grottole, le cui ampie terraz- insiste la contrada Acquafredda, to- omonima a guardia della valle del
ze volte a meridione si raccordano a ponimo indicativo dell’abbondanza Calore3, oggi in territorio di San Lo-
settentrione con il vasto declivio col- di acque, il cui aspetto non si disco- renzo Maggiore.
linare di Calvese, chiuso ad occiden- sta da quello delle contrade limitro- Le lunghe dorsali sono attra-
te dal torrente Rio. Ad est il torren- fe. Altamente paesaggistico è il ver- versate dalla viabilità locale che si
te Ratello separa questa zona dalle sante orientale: facendosi largo tra la mantiene sui crinali, collegando la
dorsali di Galano2 e Colle dell’Aria folta vegetazione che ne nasconde i valle fluviale ai percorsi provenien-
(oggi rientranti nella più ampia area ripidi pendii, si arriva ai limiti di un ti dall’interno. Uniche eccezioni la
di Sapenzie), articolate in spazi più profondo fosso che si allarga sempre stretta stradina campestre tra le con-
ampi e zone strette e allungate, con più a causa della matrice geologica trade Acquafredda e Taverna Star-
ripidi pendii precipiti verso i vallo- particolarmente franosa. Sul versan- ze e una moderna bretella viaria di

2
Il toponimo è ritenuto di ascendenza lon- Taburno, Archeologia Arte e Storia del- 2003, pp. 57-84; C. Lepore, «Il territorio
gobarda (Cielo 1994, p. 92). la Valle Telesina (a cura di D. Caiazza), telesino tra Alto e Basso Medioevo», in
3
Su Limata, che non rientra nell’area in Piedimonte Matese 2001, pp. 29-30; L.R. Valle Telesina. Lettura del territorio (a cura
esame, si vedano le osservazioni in Cie- Cielo, «La nascita dei centri medievali di L.R. Cielo, E.A. Piazza), Telese Ter-
lo 1994, p. 203 nota 25, che individua nella Valle Telesina: il caso di Solopaca», me 2003, p. 44. Di Limata si occupò anche
la prima menzione del castello nel Chro- in Rivista storica del Sannio IX/1, 2002, Abele De Blasio in uno studio postumo
nicon Vulturnense (800-801); L.R. Cie- pp. 111-134; Idem, «L’incastellamento (De Blasio 1961).
lo, «Insediamenti medievali tra Matese nel Matese campano. L’area telesina», in
e Taburno», in Il territorio tra Matese e Rivista storica del Sannio, serie III, X/20,
PRESENTAZIONE DEI LUOGHI 15

Fig. 3. Il settore centro-occidentale del territorio di Guardia Sanframondi; al centro la bretella Cerreto Sannita-San Lorenzo Maggiore.

collegamento tra Cerreto Sannita e agricola dell’area e che si infittiscono ri della transumanza, diretti alla zona
San Lorenzo Maggiore (fig. 3), che man mano che si sale verso il borgo di Monte Ciesco, oggi oasi faunisti-
tagliano l’intera area da est ad ovest. di Guardia Sanframondi5. Il paese, ca8. Di fronte è il torrente Capuano e
Sulle strade di crinale sorgono mas- alle pendici di un vasto altipiano che il vasto altopiano dominato da Top-
serie che nel tempo sono diventa- culmina nelle cime di Toppo Capo- po Capomandro (746 m) e Toppola
te punti nodali del traffico locale, mandro e Toppola Croce, sovrasta Croce (720 m), dai quali lo sguardo
come nel caso della Taverna Starze, l’area appena descritta ed è ben visi- spazia dal Taburno al Monte Mona-
davanti alla quale si raccordano l’ar- bile da tutta la valle telesina (fig. 4), co, abbracciando le vallate fluviali di
teria che porta alla piana telesina, la posto com’è su uno sperone avanza- Calore e Titerno e, nel mezzo, le col-
via diretta al Calore e le strade che to, in un’area ricca di sorgenti, come line ai margini orientali della piana
salgono verso Guardia Sanframondi l’Acqua della Signora, a sud est6. Su telesina.
e San Lorenzo Maggiore. di esso svetta il castello, di origine Alle spalle della Rupe del Corvo,
Alle spalle della bretella Cerre- normanna; dell’antica cinta muraria in un’area ricca di sorgenti compresa
to - San Lorenzo Maggiore le dorsali rimane un ricordo nella toponoma- nel territorio di Cerreto Sannita, si er-
culminano in ampie terrazze che, sa- stica urbana, con l’indicazione delle ge la “Leonessa”, sperone di roccia cal-
lendo gradatamente di quota4, vanno quattro porte7. carea al quale l’erosione ha dato una
a raccordarsi alle pendici montane. Alle spalle del borgo sono le con- forma vagamente somigliante ad un
Da est ad ovest sono le contrade For- trade Capuozzo, Castagneto, Traula- felino accovacciato, noto anche come
ma, Gratole, Capanne, sino alla zo- rella, Colle Pezzente, dalla complessa Preta o Morgia Sant’Angelo (quota
na di Calvese, già descritta, occupa- geomorfologia, che sale rapidamen- 769 m s.l.m.), costituita da unità are-
te da masserie e aziende vitivinicole te di quota sino ad arrivare agli 825 nacee e arenaceo-marnose risalenti al
più o meno grandi. Il paesaggio è un m s.l.m. della zona di Pietra Fellara e Miocene medio-inferiore9. Nella roc-
susseguirsi quasi continuo di vigne- agli 862 m s.l.m. di Rupe del Corvo, cia si apre una caverna, frequentata sin
ti, a volte inframmezzati da uliveti formazioni carbonatiche mesozoi- da epoca antica e dedicata nel Medioe-
che hanno resistito alla riconversione che, verso le quali risalgono i trattu- vo al culto di San Michele Arcangelo,

4
Si passa dai circa 200 m s.l.m. ai quasi 400 6
Cielo 1994, p. 205 fa notare che il centro degli studi», p. 30.
m s.l.m. di Guardia Sanframondi; l’area ha sempre avuto una vocazione accentran- 8
http://www.comuneguardiasanframon-
pianeggiante limitrofa al Calore ha una te: non ha frazioni, se si esclude la piccola di.gov.it/turismo/oasi-faunistica/.
quota minima di 54 m s.l.m. area di S. Lucia. 9
Cfr. il contributo di P. Magliulo e N. Leo-
5
Per il toponimo C. Marcato, s.v. 7
Porta Francesca, a nord; Porta dell’Olmo, ne, in questo volume.
«Guardia Sanframondi», in Dizionario di a ovest; Porta di Santo, a sud; Porta Ratel-
Toponomastica, Torino 1990, p. 323. lo, a est. Sul castello rimando a «Storia
16 G. RENDA

Fig. 4. Guardia Sanframondi, da ovest; alle spalle Toppola Croce.

intorno alla quale si addensano leg- sud del quale svettano i serbatoi del- porzione sommitale di località Cu-
gende e dicerie popolari. la Guardiense, cooperativa agricola pone e tra le località Fornace, Fo-
Tornando a Guardia Sanframon- nata negli anni Sessanta del secolo schini e Masseria Ciarla, la morfo-
di, il paese è attraversato dalla Strada scorso. logia diventa più aspra, con strette e
Statale 87, che proviene dalla zona Il settore nord-occidentale del ripide terrazze volte verso il torrente
del medio Volturno e prosegue per territorio guardiese è segnato dal Cervillo, che segna anche il confine
San Lupo e il Sannio Molisano. La passaggio del torrente Seneta, che tra i due comuni. Siamo in presenza
strada procede da sud ovest in un pae- nasce poco sopra Guardia e attra- di un vero e proprio spartiacque se-
saggio subpianeggiante, tra gli on- versa le colline dell’area sino a Te- condario, che divide i corsi d’acqua
dulati campi delle località San Roc- lese Terme, dove confluisce nel tor- diretti al torrente Titerno, come il
co e Castagna, al confine con il ter- rente Grassano10. Lungo il torrente Cervillo, da quelli volti verso il Ca-
ritorio di Castelvenere. Lungo il suo si dispongono gli ondulati campi lore, quali la Seneta.
percorso prospettano qua e là grup- delle contrade Acquarella, Cupo- È questa l’area di raccordo con il
pi di abitazioni o masserie isolate e ne e Fragneto, occupati da vigneti e territorio di San Lorenzello: imme-
troviamo l’unico vero agglomerato uliveti. Solo lungo il confine con il diatamente ad ovest delle contrade
di case del territorio, Santa Lucia, a territorio di Cerreto Sannita, nella Fragneto e Foschini, si aprono ver-

10
Cielo 1994, p. 202, collega il toponimo
Seneta al longobardo “sinaita” nel senso di
confine.
PRESENTAZIONE DEI LUOGHI 17

Fig. 5. San Lorenzello: il paese, il torrente Titerno e le aree oltre il torrente, da nord.

so meridione le dorsali collinari di stende la piccola frazione di Mas- reto Sannita, dove il torrente scorre
Colle Calce, Zeppo di Ferro, Toppo sa di Faicchio. Tra le pendici nord- in gole anguste dalle ripide pendici,
e Cancello, attraversate da profondi orientali di Monte Acero e i torren- quali le Forre di Lavello o la stretto-
valloni disposti in senso nord-sud, ti Titerno e Cervillo la piattafor- ia tra Monte Cigno e Monte Erba-
che ne condizionano orientamento ma tufacea continua, dando luogo no, controllata da Cerreto e San Lo-
e aspetto (fig. 5). Analoga situazio- ad una vasta area tendenzialmente renzello, oltre la quale si intravede il
ne riscontriamo nella stretta por- pianeggiante: è la zona di Pantano, piccolo borgo di Civitella Licinia.
zione del comprensorio laurentino Marzi, S. Erasmo e Campo del Pero. Solo alle falde di San Lorenzello il
compreso tra San Nicola e Cese le Spostato verso il corso del Cervillo letto fluviale si allarga, grazie all’ap-
Monache, che si incunea tra i terri- è il piccolo agglomerato di S. Elia, a porto di valloni e torrenti, crean-
tori di Castelvenere, Faicchio e San breve distanza dalla confluenza tra do una vasta area caratterizzata da
Salvatore Telesino e funge da rac- questo corso d’acqua e il Titerno, al depositi detritico-alluvionali, oggi
cordo tra le contrade Petrara e Pa- centro di una serie di direttrici che compresa nelle contrade San Seba-
riti a sud est, San Francesco e Sel- garantiscono i collegamenti tra i stiano e Fontana delle Menne, che
va Paladino a ovest, queste ultime centri della zona. interessa in parte anche la sponda si-
separate dal Vallone degli Zingari. Il territorio laurentino è forte- nistra del torrente.
È un’area caratterizzata da un este- mente segnato dalla valle del Titer- Sul versante destro della valle si
so banco di ignimbrite trachifono- no (fig. 6), che nasce in comune di dispiegano ampie terrazze tufacee
litica grigia, dominata ad ovest da Pietraroja. Suggestivo è il tratto che dolcemente digradanti verso sud, in-
Monte Acero, sotto il quale si di- dalle sorgenti conduce sino a Cer- frammezzate da conoidi di deiezio-
18 G. RENDA

Fig. 6. La valle del Titerno tra i comuni di San Lorenzello, Cerreto Sannita, Pietraroia e Cusano Mutri in una fotografia aerea del 1954.

ne, brecce cementate e stratificate11. diamento. Le terrazze orientali sono la Palombaia e di San Marco, spesso
Sono separate dal letto del torrente occupate dal piccolo borgo di San Lo- intaccate per limitarne la pendenza
da un discreto salto di quota e appa- renzello, mentre ad occidente del pae- in modo da favorire le colture, per lo
iono particolarmente adatte all’inse- se si dispongono le ampie terrazze del- più vigneti e uliveti, inframmezzati da

11
Cfr. il contributo di P. Magliulo e N.
Leone in questo volume.
PRESENTAZIONE DEI LUOGHI 19

qualche abitazione (fig. 5). È una zona


di grande bellezza, vista la vicinanza
della valle fluviale, alla quale fa da con-
traltare la ripida e aspra costa montana
che si eleva a settentrione. Nei territo-
ri di San Lorenzello, Faicchio e Cusa-
no Mutri sono da collocare due delle
cime più alte, Colle la Sella (1105 m
s.l.m.), sul versante meridionale, e La
Pizzuta (1214 s.l.m.), poco più inter-
na, mentre ad occidente svetta Monte
Monaco, alle cui pendici sorge Faic-
chio. La lunga costa montana è solca-
ta da profondi valloni che incidono in
profondità le pareti rocciose. È attra-
versata da ripidi sentieri, che raggiun-
gono le zone d’altura, destinate al pa-
scolo. Il percorso più agevole procede
lungo le pendici sud-orientali, che si
raccordano alla vasta terrazza di Me-
laina, aperta sulla profonda forra del Fig. 7. Palazzi Vaticani, Galleria delle Carte Geografiche (1580-1585): particolare
Titerno e fronteggiata dal ripido co- dell’area indagata nella rappresentazione della Campania.
stone di Monte Cigno, sulla sponda
opposta del torrente.
Alle spalle di questa prima corti-
na montana se ne eleva una seconda, Il territorio nella cartografia storica Un maggior dettaglio nella rap-
che culmina nel Monte Erbano (m presentazione del territorio trovia-
1385 s.l.m.), tra i comuni di Cusano I centri più importanti dell’a- mo nella produzione settecentesca13.
Mutri e Gioia Sannitica. A separar- rea sono riportati nella cartografia La più antica descrizione del territo-
le una profonda valle, che raggiun- pre-geodetica cinque-seicentesca12. rio in esame è riportata nella Platea
ge quote intorno agli oltre 900 m Unica nel suo genere è la rappre- Ecclesiae SS.mae Annunciatae, del
s.l.m., attraversata dal sentiero che sentazione della Campania realiz- 1722, che registra i beni e le rendite
porta in area alifana. I versanti mon- zata sotto la supervisione di Igna- della Chiesa dell’Ave Gratia Plena di
tani che ne delimitano i fianchi in zio Danti tra il 1580 e il 1585 nel- Guardia Sanframondi. Di particola-
alcuni punti tendono ad arretrare, la Galleria delle Carte Geografiche re pregio sono le illustrazioni a cor-
creando due altipiani, Chianezza e dei Palazzi Vaticani: nell’area, ai redo delle indicazioni catastali, che
Il Campo, ben più ampio del primo, margini dell’affresco, compaiono ci restituiscono l’aspetto di ampie
delimitato a oriente da un piccolo San Lorenzello, San Lorenzo, la porzioni del territorio di Guardia e
invaso artificiale, meta degli animali Rocca e il Casale di S. Salvatore Te- di alcuni settori di Amorosi, Telese,
al pascolo. lesino (fig. 7). Castelvenere, Solopaca, S. Lorenzo

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Tra i centri limitrofi vengono riportati, la Campania notis Illustrata di Antonio alifane di Gian Francesco Trutta (1776),
nella gran parte dei casi, Cerreto, Telese e Sanfelice (1726), Della via Appia ricono- che riportano solo, per questo particolare
Limata. Per la cartografia di area telesina sciuta e descritta da Roma a Brindisi, di settore, schematiche ricostruzioni della
rimando a Renda 2010a, pp. 35-40. Francesco Maria Pratilli (1745) o, più spe- viabilità antica, che sembrano ricalcate del
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Non vi sono elementi utili nella cartogra- cificatamente per l’area di nostro interes- tutto arbitrariamente sulla rete stradale
fia tematica storica allegata ad opere quali se, le Dissertazioni istoriche delle antichità contemporanea agli autori.

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