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Ricomincio Slow: Turismo e tradizioni in Trexenta

Ilenia Atzori
Università degli Studi di Ferrara
Operatore per il Turismo Culturale
Anno Accademico 2011/2012
ilenia.atzori@gmail.com

“Ricomincio Slow: turismo e tradizioni in Trexenta” è un progetto che illustra un itinerario turistico
tra le necropoli della Trexenta, corredato da una proposta per un modello di ospitalità a basso
impatto ambientale: l’Albergo Diffuso.
La Trexenta è una delle 29 sub-regioni in cui è suddivisa la Sardegna, e si trova nella parte
meridionale dell’Isola, a ridosso della pianura del Campidano. Fa capo alla Provincia di Cagliari ed
il suo capoluogo ideale, oltre che mio Comune di residenza, è Senorbì. Qui, da diverse generazioni,
si cresce nella convinzione che in paese non ci sia nulla: lavoro, futuro, possibilità.
Essendo consapevole delle risorse del mio paese e del mio territorio, ho cercato di dimostrare il
contrario.
Ho diviso l’elaborato in tre parti, seguite dalle Conclusioni e da un’Appendice, nella quale ho
chiesto ad un architetto se si possa restaurare un’abitazione con struttura muraria in mattone crudo:
Senorbì, e tutta l'area, contano numerose abitazioni abbandonate, che sarebbe possibile recuperare
per dar vita ad un Albergo Diffuso che rappresenti la nostra tipicità costruttiva.
Quando ho iniziato a scrivere la tesi non mi trovavo in Sardegna, ed ho dovuto studiare il territorio
nel quale sono cresciuta attraverso internet, scegliendo di utilizzare, come fonti per la mia indagine,
i portali regionali ed i siti comunali; nella prima parte ho verificato di quali risorse archeologiche
disponga il territorio, ponendomi come limite un arco temporale tra l’età pre-nuragica (IV millennio
a.C.) e l’Editto di Tessalonica, che conferì al Cristianesimo lo status di religione ufficiale
dell’Impero Romano (Teodosio I, Editto di Tessalonica, 380 d.C.). Nella seconda, ho seguito
l’evoluzione della Trexenta nel riflesso della storia e dello sviluppo di Senorbì, come se analizzassi
al microscopio il dettaglio di un elemento più ampio.
Nella terza parte, viene presentato il progetto vero e proprio:
- l’itinerario: composto da cinque tappe, tre delle quali in Trexenta, che vengono presentate per
prime. Si procede per tipologia sepolcrale e relativi rituali, per poi spiegare quale parte della
Trexenta ne conservi delle testimonianze. Infine, due tappe esterne, che completano il quadro
cronologico ed architettonico, suggerendo una rete tra la Trexenta ed i territori limitrofi;
- l’Albergo Diffuso: partendo dall’idea che il turismo culturale coinvolga tutti gli aspetti di un
territorio, non ritenevo completo il mio lavoro senza un modello di ospitalità che ci
rappresentasse. In merito alle possibilità di sviluppo offerte dall’Albergo Diffuso ai piccoli
borghi, ho intervistato il Prof. Giancarlo Dall’Ara, suo ideatore e sostenitore. común
aldeas

Cosciente del fatto che questo percorso sarebbe fattibile nell’arco di una sola giornata, mi chiedo
cosa resterebbe al visitatore ed alla comunità locale, se davvero questa escursione venisse effettuata
così velocemente.
Credo che il turismo vada inteso come consapevolezza delle proprie risorse e del proprio valore; è
un meccanismo complesso del quale tutti facciamo parte. Anche le generazioni future, che dovranno
poter godere delle stesse risorse di cui disponiamo noi, oggi. Perciò, ho pensato che un percorso
come questo dovrebbe inserirsi in un programma Slow Tour, a sostegno del turismo lento, che
permetta, cioè, di entrare davvero nei luoghi e nelle comunità per conoscerne storia, cultura,
tradizioni e gastronomia, un turismo che rispetti le diversità e le consideri delle risorse, che rispetti
l’ambiente e non permetta di far spazio al cemento.

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