Sei sulla pagina 1di 5

ANDARE VERSO ORIENTE

La scrittrice è stata sollecitata spesso nel passato dalle letture antropologiche ad analizzare le ragioni che spingono le donne a viaggiare,
i riscontri della presenza femminile in ambito turistico in particolare e culturale. Le donne in viaggio fino al 900 non hanno molta
autonomia negli spostamenti, sia nei pochi percorsi abituali che in quelli ancor più rari.

MEDIOEVO: EGERIA, NOBILDONNA, MONACA, PELLEGRINA (600)


Egeria è una monaca ed è un esempio di donna del medioevo che, spinta dalla fede, ha il coraggio di abbandonare il convento alla
scoperta di altri luoghi. La figura femminile fino al Medioevo è colei che appartiene a luoghi come la cella del convento, i chiostri e i
giardini chiusi e sono destinate ad una vita di preghiera. Mentre lei appunto trova il coraggio di andare oltre andando dalla Galizia, dove
si trovava il suo convento, fino ai confini con l’Oriente.
Era una donna forte, pronta ad affrontare disagi e fatiche che avrebbe incontrato durante il viaggio, tutto questo sempre in nome della
fede, ma, dati i mezzi economici di cui era fornita, era privilegiata durante le fatiche che poteva avere durante il viaggio.
Egeria è la più citata tra le altre monache viaggiatrici per le numerose lettere scritte alle consorelle del convento e ai familiari che hanno
permesso di costruire, recentemente (1982), il suo diario di viaggio. Nelle lettere racconta gli itinerari progettati e i tragitti che ha
percorso, dà informazioni sugli spostamenti.
SETTECENTO (mutamento del viaggio grazie alla rivoluzione industriale)
Dal 700 con i mutamenti apportati dalla rivoluzione industriale, il modo di viaggiare cambia, diventando sempre più simile a come lo
intendiamo ancora oggi: un’esperienza interiore che modifica in qualche modo il viaggiatore lasciando più consapevolezza. Il 700 è
caratterizzato dalla ripresa del viaggio esperienziale maschile. È un’esperienza che le donne non hanno ancora vissuto. I viaggi
femminili, invece, non cambiano molto. Raramente le donne viaggiavano a scopo culturale, con gruppi in cui non sono presenti parenti
o assieme a uomini che possano proteggerli, mentre erano più frequenti i viaggi di mogli che accompagnano i mariti nei loro viaggi di
lavoro. Durante questi viaggi, anche le donne hanno modo di arricchire il loro bagaglio culturale e di fare esperienze che prima erano
riservate solo agli uomini. Esperienze fondamentali che sicuramente le acculturano e aprono i loro orizzonti geografici ma anche
mentali.

Lady Mary Montagu È un ulteriore esempio viaggiatrice legata agli schemi precedenti.
 Lady Mary inizia a leggere le opere che trova nella grande biblioteca del padre; di nascosto apprende il latino.
 Partecipa anche alla vita sociale “delle donne” aristocratiche, in una di quelle occasioni conosce il futuro marito, che sposa
(dopo una fuga avventurosa).
 Nel 700 decide di accompagnare il marito, che viene nominato ambasciatore inglese, alla corte turca. (attraversano Vienna,
Ungheria, Belgrado) Rimane affascinata dalla novità del luogo e non partecipa alla vita politica.
 Scrive nelle lettere tutto ciò che vede e che vive : soprattutto descrive i modi di vivere degli stranieri che incontra, del loro
abbigliamento (nude mentre bevono un caffè), delle abitazioni e soprattutto rimane impressionata della gentilezza di queste donne
nei confronti di una straniera.
 Oltre che il viaggio in Oriente, Mary Montagu affronta un altro viaggio importante in Italia dove rimane per più di 23 anni
interrotti da soggiorni in Svizzera e Francia.
 È una viaggiatrice privilegiata, perchè appartiene alla nobiltà e questo le permette di visitare luoghi riservati alle donne e
che non molti avevano la possibilità di visitare.
 L’esperienza determinante del suo destino è stata la scrittura di saggi, poesie, articoli di giornali ma soprattutto lettere .
Scrive 900 lettere che raccontano la sua biografia.

Le sue descrizioni che da dell’Oriente, aumentano la curiosità e il fascino dell’Oriente, in tutta l’Europa. (Non viene influenzata
dall’orientalismo).

1800: AMELIA EDWARDSviaggio senza figura maschile


Fin dall’800 il viaggio è visto come una fuga, un riscatto dalla monotonia, il mezzo con cui acquisire libertà. Il viaggio però, soprattutto
quello femminile, è basato anche e soprattutto sul desiderio di conoscenza, di interesse per tradizioni e modi di vita differenti, di fascino
per luoghi poco conosciuti.
Come in Amelia Edwards:
 inglese benestante, che assieme ad una amica del gruppo con la quale erano partiti, decide di fare una deviazione dal
percorso del Grand Tour, per indirizzarsi verso le Dolomiti, perché desiderosa di scoprire quei luoghi.
 Cominciano fin da subito le loro difficoltà (iniziando da Venezia).
 Su questo viaggio ha scritto una guida in forma narrativa. Spesso riporta brani di conversazione con gli abitanti dei villaggi e
dei paesi attraversati, e molto importati nel suo viaggio, sono gli incontri con le donne del luogo, donne semplici, contadine o
tessitrici.
 viaggia da sola con l’amica senza una figura maschile che li protegga e ancor di più risulta essere particolare perché si
ritrovano in un territorio con una cultura legata ancora al passato. Infatti le due inglesi, sole e straniere, vengono guardate con
sospetto ma, nonostante le difficoltà che hanno durante il viaggio, portano a termine la loro impresa.
VIAGGIO DAL 900 Con il sorgere del fenomeno turistico, il viaggio sviluppa un cambiamento sociale positivo e molto importante in
quanto le donne iniziano a viaggiare. Ma ai tempi coloro che hanno questa possibilità, sono solo le donne benestanti e istruite. Sempre
più donne iniziano a sentirsi libere di viaggiare. A favorire i viaggi di donne sono anche le migliori strutture d’accoglienza, i mezzi di
trasporto più rapidi e sicuri, le strade meno pericolose ecc.
(le storie vengono testimoniate tramite fotografie)
Alexandra David-Néel, Isabelle Eberhardt, Ella Maillart, Annemarie Schwarzenbach e Freya Stark sono state donne, viaggiatrici e
scrittrici, molto conosciute fin dai primi anni del 900, che hanno saputo rendersi indipendenti e il viaggio era diventata una filosofia di
vita che le ha accompagnate lungo tutta la loro esistenza. Tutte molto colte, hanno saputo entrare nelle culture locali mostrando il loro
bagaglio culturale e la loro formazione occidentale. Con molta riservatezza, si sono avvicinate ai popoli che via via incontravano e
questo gli ha consentito di conoscere in prima persona anche ciò che fino ad allora, avevano osservato solo a distanza. Esperienze
spesso faticose che hanno permesso loro di entrare nella quotidianità dei contadini dei villaggi, dei nomadi nel deserto, di coloro che
gestivano i commerci in Tibet.
Sono scrittrici e viaggiatrici e anche grazie alla scrittura sono state in grado di guadagnare mantenersi.
Ella Maillart porta sempre con sé la sua macchina da scrivere, le altre usano un taccuino, un quaderno o memorizzano quanto più
possibile gli attimi colti nelle vite altrui. La scrittura è comunque momento essenziale, anche nei luoghi più disagevoli si ritagliano
momenti per prendere appunti. Durante i loro nomadismi, la sera accanto al fuoco ascoltano le storie raccontate dai pastori, di
pellegrini o di nomadi.
Sono un esempio di donne istruite, parlano molte lingue, hanno studiato le filosofie orientali, le religioni e le culture delle popolazioni
presso cui si recheranno, cercando di documentarsi, di colmare il vuoto tra ciò che conoscono e le aspettative che hanno.

ALEXANDRA DAVID-NEEL, VIAGGIATRICE DEL 900 uso della fotografia


 Proviene da una famiglia aristocratica, e si interessa alle civiltà orientali studiando le filosofie orientali.
 ha la possibilità di viaggiare e scoprire quei luoghi che aveva conosciuto solo attraverso i testi su cui ha studiato.
Economicamente era sostenuta dal marito.
 Era buddista ma ha avuto sempre la curiosità di conoscere nuove religioni.
 Il suo obiettivo era quello di andare in Tibet e incontrare il Dalai Lama (guida spirituale, prete). Durante il suo viaggio
incontra delle difficoltà ovvero il mal nutrimento e il gelo durante la notte ma anche a causa delle autorità tibetane. Rischia
anche si essere arrestata per il suo credo religioso- Riesce a superare questi ostacoli anche grazie alla fede.
 Viaggia in incognito, travestita per non far notare le sue diversità dalle donne del luogo. Le guardie controllavano il confine
Tibetano per controllare meglio il territorio. Ancora oggi ci sono molte restrizioni per entrare nel territorio tibetano e si può
andare solo con una guida. Durante il loro capodanno, è vietato l’ingresso ai turisti (ca. 5 settimane). Nasconde una bussola nelle
tasche del vestito. (Viaggia con un figlio adottivo, lama tibetano).
 Durante il suo ultimo itinerario partendo dalla Cina, riesce ad incontrare il Dalai Lama.
 Cerca di tornare in Tibet una seconda volta ma viene bloccata a causa della 2° guerra mondiale. Nel 1946 ritorna a Parigi.
 Fa uso della fotografia per testimoniare il suo viaggio

Le donne in viaggio nel 900 viaggiano attraverso paesaggi, luoghi sconosciuti e faticosi. Le descrizioni dei loro viaggi sono spesso molto
chiare. Fanno uso della fotografia.
Anche Freya Stark usa molto la macchina fotografica durante i suoi viaggi: scatta migliaia di foto in bianco e nero, testimonianza oggi di
un mondo scomparso che solo lei ha potuto vedere.
Muoversi e viaggiare non significa necessariamente essere liberi in quanto tra i viaggi affrontati ci sono anche quelli di chi emigra, chi
fugge, chi vagabonda senza meta, chi è schiavo. Se consideriamo anche questi come viaggi, allora non possiamo sostenere che le
donne, in passato viaggiavano poco.

DAL VIAGGIO REALE AL VIAGGIO VIRTUALE


La globalizzazione ha completamente modificato il modo di viaggiare ma ha anche in un certo senso sminuito le particolarità locali,
“impoverito” le culture e ci pone di fronte a due opposti: la possibilità di andare ovunque senza più le difficoltà del passato, e il senso
del limite, causato dalla consapevolezza che sembra che non ci siano più altri luoghi da raggiungere.
(Alessandro Vanoli) Non ci sono più luoghi sconosciuti, ignoti e incogniti: l’uomo con gli anni ha continuato ad allontanarsi sempre più
dai propri luoghi. Questa possibilità incondizionata di poter viaggiare, ha in un centro senso diminuito la nostra capacità di sognare di
spingersi oltre i limiti di ciò che sappiamo.
Navigare in rete ci da la possibilità di muoverci in tutte le direzioni usando anche una nuova dimensione: quella virtuale. Il corpo rimane
fermo, mente la mente, si allontanano virtualmente nello spazio. Viaggiare in internet è come separare corpo e mente.
Oggi la relazione tra donne e internet, è sempre in continua crescita. Tante infatti sono le donne che scrivono e si scambiano le proprie
esperienze di viaggio tramite i social. I social sono utili anche per mantenere contatti col mondo e per “incontrare” persone che in realtà
non si sono mai viste e con la quale si scopre avere le stesse passioni e gli stessi interessi o di aver vissuto le stesse esperienze.
Il viaggio oggi si può compiere attraverso quello che viene chiamato il cyberspazio, però correndo però il rischio di confondere ciò che è
reale da ciò che è virtuale: un’esperienza che è possibile vivere solo attraverso lo schermo. Nel web ultimamente sono nati tanti siti
dedicati proprio al viaggio. Esistono molte chat e molti forum dedicati ai temi del viaggio, per poter chiedere informazioni a chi è già
stato in un luogo e ricevere consigli sugli itinerari. Sono tanti anche i tour operator e agenzie di viaggio online.

Paola Perosino viaggiando spesso sola ha costruito una specie guida per le donne che spesso si sono chieste perché affrontare un
viaggio solitario: da come comporre la valigia a come chiarirsi le idee sulle proprie motivazioni al viaggio stesso.
Da oltre 50 anni siamo di fronte ad un fenomeno che vede le persone trascorrere sempre più tempo in compagnia di apparecchi
tecnologici piuttosto che di altri individui. Internet rischia di far diventare questo cyberspazio l’unico luogo in cui soddisfare i nostri
desideri, finendo così a perdere interesse per la realtà che ci circonda.
Spesso le donne sole in viaggio, lasciano le loro esperienze scrivendo diari o resoconti indirizzati a genitori, mariti, figli o in particolare
alle altre donne, amiche, conoscenti o sconosciute. Oggi sempre più spesso le annotazioni, i pensieri sono riportati sui tablet o sugli
smartphone, parole accompagnate da immagini.
Esistono molti blog di ragazze che hanno lasciato testimonianza e informazioni utili alle future viaggiatrici, riguardanti la loro esperienza.
Alla base di tutti i viaggi delle donne che si sono raccontate online c’è lo stesso bisogno di partire, lo stesso desiderio di libertà.
Stefania Cassani ci lascia una sua riflessione personale nel blog “Donne in Viaggio” in cui descrive il viaggio di una donna come viene
affrontato e chi sono di solito quelle che viaggiano da sole.

Un buon racconto di viaggio, oggi, non narra solo di luoghi, ma di esperienze soggettive ed autobiografiche, in cui ogni potenziale
viaggiatore o viaggiatrice possa riconoscersi. Scrivere del viaggio aiuta le donne ad esprimere ciò che hanno dentro. Esse non si limitano
ad un elenco di località o di monumenti visitati, ma annotano come loro stesse hanno reagito di fronte a certi ostacoli che si sono
presentati, o a persone che hanno incontrato. I diari online sono sempre più ricchi di immagini e al contempo sempre più poveri di
parole. I racconti di viaggio ultimamente diventano brevi resoconti su FB o foto con un rapido commento su instagram.

SCRITTURE DI VIAGGIO
Il viaggio è una condizione riconoscibile in ogni epoca e cultura: un elemento costante dell’esperienza umana, che viene poi raccontata,
oralmente, visualmente o attraverso la scrittura, dai diari di bordo alle relazioni sul campo degli antropologi. In ogni racconto, lo
svolgimento narrativo è già una sorta di viaggio, l’inizio del racconto è la partenza. Il racconto della partenza fa entrare in un mondo, più
o meno noto o sconosciuto, in cui si incrociano sensazioni di timore, attese e prospettive rispetto a quello che ci si aspetta dal viaggio.
La trama del racconto riesce quindi a raccogliere tutti gli eventi del viaggio in una sola storia.
La letteratura di viaggio è molto importante per favorire la conoscenza di altre culture e popolazioni, per conoscere il diverso e avere
una visione più ampia del mondo in cui viviamo.

DONNE CHE SCRIVONO DI VIAGGIO


La letteratura di viaggio è un mezzo efficace per mettere in contatto diversi viaggiatori, per favorire la conoscenza delle tradizioni e
costumi di altri popoli e di altre differenze umane e geografiche. Mettendo a confronto i testi di viaggio scritti da donne e uomini,
possiamo notare il diverso status social che essi rivestono nella società. Le donne viaggiatrice già in qualche modo si sentono diverse
dalle altre donne.
Tra l’800 e il 900, il travel book fu un potente incentivo a viaggiare di nuovo e scrivere, che coinvolse non solo gli uomini ma anche le
donne, studiose o viaggiatrici curiose, per lo più appartenenti all’aristocrazia e alla ricca borghesia, che si dirigevano soprattutto in
Orientevisto come quel luogo che offriva un senso di libertà che il proprio luogo di appartenenza non offriva e quindi per uscire dalla
vita piatta familiare. Per le donne, il viaggio è intimamente legato alla scrittura di libri.
Non indifferenti sono stati anche i condizionamenti sociali: venivano scoraggiate a viaggiare anche le mogli, che volevano intraprendere
viaggi di ricerca o di esplorazione, come nel caso di Jane Dieulafoy alla fine dell’800 accompagna il marito in Persia, ai tempi poco
conosciuta. Si fa carico del ruolo di medico e infermiere per quanto le è possibile, all’interno dell’accampamento: intratteneva rapporti
con le donne che andavano a visitare gli scavi, mediava i conflitti nel campo migliorando anche, per quanto possibile, le condizioni di
vita degli scavatori locali.
A spedizione terminata, Jane si rende conto di aver vissuto i mesi precedenti in perenne stato di allerta causato dagli attacchi e dalle
condizioni misere di vita. Al suo ritorno in Francia, si trova di nuovo a vivere quella vita comoda e piena di affetti familiari. Dagli anni
trascorsi in Oriente Jane era cambiata anche fisicamente, dimagrita ed indebolita. A precederla con questo tipo di esperienze, erano
state davvero poche. Per Jane l’adozione dell’abbigliamento maschile non voleva essere una provocazione contro la morale sociale
dominante; in principio, aveva usato i pantaloni per necessità, poi il completo giacca-pantalone era divenuto il simbolo di ciò che voleva
essere: un soldato in guerra, un viaggiatore in Persia. Avrebbe saputo essere donna anche rinunciando a tutti gli abbigliamenti e
accessori che la rendevano una donna.
Le donne di fine 800 rappresentano l’emancipazione femminile. La viaggiatrice alla fine del viaggio torna e racconta ciò che ha visto da
straniera.

Le foto rappresentano frammenti dei nostri mondi. Le foto sono pubblicate nei libri, nei giornali, nelle riviste e oggi maggiormente e
velocemente diffuse attraverso il web; sono comunque testimonianze di ciò che conosciamo, di quanto abbiamo visto o ci è stato
raccontato: di fronte all’immagine si sciolgono i nostri dubbi. Dice Susan Sontag: “le foto forniscono testimonianze. Una cosa di cui
abbiamo sentito parlare, ma di cui dubitiamo, ci sembra provata quando ce ne mostrano una foto”.
Appuntare, scrivere, fotografare e filmare significa lasciare una testimonianza della diversità nel mondo.

PARTE SECONDA: TURISMI CONTEMPORANEI


La crisi economica mondiale sembra non aver influito in modo consistente sul settore turistico internazionale: nel 2016 sono stati infatti
molti i viaggiatori ma questo può risultare un problema per l’ambiente e il planisfero.

IL TURISMO CULTURALE
Secondo la definizione dell’OMT (Organizzazione Mondiale del Turismo) il turismo culturale è caratterizzato da:
 movimenti con scopi culturali come le vacanze studio, eventi culturali, pellegrinaggi ecc..
 la degustazione e l’acquisto dei prodotti locali;
 acquisto dei prodotti artigianali;
 conoscenza della cultura locale

La cultura è produttiva che dà la possibilità di fare nuove esperienze e nuovi incontri arricchendo il proprio bagaglio culturale. Quando si
parla di cultura ci si riferisce a quel complesso di situazioni che fanno di un luogo, un’esperienza turistica irripetibile. Tutto ciò che un
luogo ci lascia e lo portiamo con noi per tutta la vita.
Elena Croci mette in evidenza il radicale cambiamento sociale dell’ultimo decennio, che a sua volta ha portato a mostrare nuovi tipi di
turismo:
1. Aumento considerevole di persone over 65, che sono disposte a viaggiare;
2. Aumento anche di single con disponibilità economiche alte;
3. Presenza di nuove famiglie allargate e quindi aumento del numero di componenti che si spostano assieme.

Ultimamente sono aumentati sempre di più i viaggi brevi


Anche le domande da parte dei turisti, favoriscono lo sviluppo del turismo culturale:
1. la ricerca di un’esperienza turistica autentica, vera;
2. La frammentazione delle vacanze, con una domanda turistica sempre più orientata alla scelta di numerosi brevi percorsi,
spesso sul proprio territorio
3. L’ interesse per iniziative ed eventi culturali. Qui di grande importanza sono i media perché tramite questi spesso veniamo a
conoscenza di eventi culturali alla quale possiamo decidere di partecipare. I media quindi risultano essere, nel mondo moderno, un
mezzo di comunicazione turistica efficace.

TURISMO ETNICO
Maggiore interesse ai costumi e usi di popolazioni indigene che spesso attraggono i turisti. Permette quindi al visitatore di vivere la vera
cultura di quel luogo attraverso spettacoli di danza, acquisto di prodotti artigianali locali. Però, più in questi luoghi etnici sono presenti
beni materiali tipici dell’occidente (tv, radio..) meno i turisti sono attratti dal visitarli.
Un esempio di costumi tipici che attraggono i turisti, è il popolo dei Padaung che significa “lungo collo”. Infatti le donne di quella tribù,
indossano attorno al collo un lungo tubo di ottone e per questo vengono chiamate “donne-giraffa”. Queste donne sono diventate
attrazione turistica.
TURISMO SOSTENIBILE, RESPONSABILE, ECOTURISMO
Turismo ecologico/naturalista mirati a creare luoghi in cui l’autenticità non venga intaccata dal mondo occidentale.
Il turismo sostenibile forma di turismo che soddisfa i bisogni del viaggiatore ma allo stesso tempo protegge e migliora le opportunità
per il futuro. Questo concetto di turismo sostenibile, si sovrappone a quello di ecoturismo un turismo in aree naturali che deve
contribuire alla protezione della natura e al benessere delle popolazioni locali.
l’ecoturista un viaggiatore che oltre a godere della vacanza è attento sia alle popolazioni che all’ambiente.
TURISTA colui che viaggia senza consapevolezza, ma solo per il piacere di partire
VIAGGIATORE colui che vede il viaggio come un’attività indispensabile

Sondaggio abitazioni che siano a risparmio energetico, presenza ci cibi biologici.

Potrebbero piacerti anche