Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
SICILIA
Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana 2000-2006
Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana
REGIONE
Area Soprintendenza Beni Culturali e Ambientali di Caltanissetta
SICILIANA Servizio per i Beni Archeologici
Traffici, commerci
e vie di distribuzione
nel Mediterraneo
Rosalba Panvini
Carla Guzzone
Lavinia Sole
Università degli studi di Catania Facoltà di Lettere e Filosofia Facoltà di Scienze della Formazione
REGIONE SICILIANA
Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana
Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana
Area Soprintendenza Beni Culturali e Ambientali di Caltanissetta
Servizio per i Beni Archeologici
Traffici, commerci
e vie di distribuzione
nel Mediterraneo
tra Protostoria e V secolo a.C.
Atti del Convegno Internazionale
Gela, 27-28-29 maggio 2009
a cura di
Rosalba Panvini - Carla Guzzone - Lavinia Sole
Segreteria scientifica:
LAVINIA SOLE (archeologo-collaboratore esterno Soprintendenza BB.CC.AA. di Caltanissetta)
Segreteria tecnica:
SALVATORE BARBERA, FRANCESCA BENNICI, ANTONIO CATALANO, LEONARDO CUMBO, IRENE D’ATRI, ROSANNA FISCI, CARMELO MO-
SCA, FRANCO GIAMBARRESI, CROCIFISSO CASSARINO, GIANNI ROMANO
Rosalba Panvini
Soprintendente BB. CC. AA. di Caltanissetta
6
Rosalba Dall’emporio di Gela all’entroterra: 95
Panvini committenza e materiali d’importazione
tra il VII ed il V secolo a.C.
96
nato a causa di un evento traumatico (sisma o maremoto, peraltro provato anche a seguito delle ultime cam-
pagne di scavo) (fig. 7); all’esterno delle botteghe vi erano anche contenitori da trasporto di differente clas-
sificazione tipologica, ceramiche attiche, ceramiche coloniali di varia tipologia (coppette, ciotoline, skyphoi a
bande e skyphoi miniaturistici, anforette, kotyliskoi, olpai e brocchette); altro materiale simile al precedente è
stato rinvenuto, in frammenti o integro nel cortile. Non è chiaro se in origine i materiali fossero poggiati su
arredi lignei (panche o scaffali) dai quali comunque scivolarono nel momento in cui si verificò l’evento trau-
matico cui si faceva cenno, talché essi, al momento della scoperta, giacevano sul piano pavimentale in mo-
do disordinato.
I numerosi oggetti recuperati e le ceramiche attiche, verniciate, a figure nere e a figure rosse, tra le quali, per
brevità di tempo citiamo le anfore panatenaiche (almeno quattro ed una di Euphiletos), le coppe skyphoidi
del Gruppo CHC, del Dog Group, le lekythoi e le kilykes delle officine del Pittore di Haimon, del Pittore di Cay-
lus, del Pittore del pithos, nonché la kelebe a figure rosse del Pittore di Göttingen (fig. 8), sono inquadrabili
nel primo venticinquennio del V secolo a.C. e restituiscono un momento di vita cristallizzato della storia com-
merciale di Gela, che è possibile conoscere anche grazie ai ritrovamenti effettuati nel corso delle ricerche ar-
cheologiche susseguitesi in vari punti dell’area urbana e nel territorio oggetto di analisi12.
I contenitori da trasporto ritrovati rientrano nelle tipologie già note trattandosi di anfore chiote, samie, mile-
sie e corinzie A, databili tra la fine del VI e gli inizi del V secolo, i quali confermano il quadro già noto sulla cir-
colazione di simili manufatti nella colonia e nel suo retroterra13. Si segnala in particolare un’anfora samia ca-
duta innanzi ad una delle are fittili e nel cui interno vi erano fibre vegetali appartenenti alla pianta della va-
leriana a riprova che spesso i contenitori fittili non fossero riservati esclusivamente al trasporto di liquidi o di
alimenti in salamoia.
In notevole quantità poi risultavano presenti ceramiche acrome o verniciate prodotte nelle officine locali o
coloniali, scaricate nell’emporio dalle navi di passaggio per restare quindi a disposizione degli imprenditori
Fig. 6 - Bosco Littorio. Particolare di uno degli ambienti conservan- Fig. 7 - Bosco Littorio. Alcuni dei materiali abbandonati nello spa-
te i fori di alloggiamento delle travi del tetto zio antistante alle botteghe
100
Fig. 8 - Bosco Littorio. Kelebe attica a figure rosse del Pittore di Göt-
tingen al momento del ritrovamento
101
50 Gli esemplari citati sono inediti ed esposti nel Museo Archeologico di Caltanissetta.
51 DENTI in AA. VV. 1996, p. 104, Tav. CXVIII, 2.
102 52 PERNA cds.
53 In proposito si veda GUZZONE in PANVINI 2006, pp. 58, 63, con bibliografia precedente.
54 Molti esemplari inediti provengono dall’area sacra dell’acropoli e furono ritrovati nel corso degli scavi del 1988-1989; essi sono esposti nel Mu-
seo Archeologico di Caltanissetta. Monili in ambra sono stati recuperati più recentemente nella stessa area ed, in proposito, si veda PANVINI-
GUZZONE-PALERMO 2009, pp. 20-21.
55 Cfr. PANVINI 2000, pp. 49-50.
56 Cfr. PANVINI 2006, p. 258
57 Sulla distribuzione dei bacini ad orlo perlato si veda ALBANESE PROCELLI 2001, pp. 292-314 con bibliografia precedente.
58 Sole 2009, pp. 468-477 e in particolare p. 472, n. TA/194.
59 Cfr. scheda AMATA in PANVINI 1998, p. 360, con bibliografia precedente. In proposito si specifica che bisognerebbe accertare se il manufatto ven-
ne importato direttamente dall’Etruria, ovvero acquistato in un luogo di stoccaggio delle merci.
60 Cfr. PANVINI 2000, p. 44 ed inoltre VASSALLO 1993, pp. 89-112.
61 Cfr. GULLì 1991, p. 25, n. 4, tav. XIV, 1.
62 Cfr. VERGER 2003 e il contributo di Lavinia Sole in questo stesso volume.
63 Per la distribuzione delle ceramiche laconiche in Sicilia, si veda PELAGATTI 1989. Per gli esemplari dalla nave arcaica di Gela PANVINI 2001, pp. 44-
45, con bibliografia pertinente.
classe di materiali che non incontrava facilmente il gusto di una più larga fascia della committenza sicana.
103
Quest’ultima, invece, apprezzava preferibilmente le ceramiche attiche, di certo più prestigiose ed appariscen-
ti e più facilmente utilizzabili per veicolare, attraverso le iconografie simboliche delle pitture a figure nere e
a figure rosse, ideali sociali e messaggi di propaganda politica; finanche le forme con superficie verniciata ben
presto sostituiscono lo strumentario devozionale dei santuari sicani, come provano i ritrovamenti dei sacelli
di Sabucina64, di Polizzello e di Marianopoli ed entrano anche a fare parte dei servizi del banchetto funera-
rio; altre poi finiscono per essere imitate nelle officine coloniali e coprono abbondantemente le richieste del
mercato.
La ceramica attica è tuttavia assente a Butera e ciò, oltre a denotare il declino del centro già dalla seconda
metà del VI secolo, manifesta una preclusione della comunità locale verso certi pregiati prodotti che circola-
no a Gela ai primordi dello stesso secolo e che, sul suo volgere, raggiungono i mercati indigeni come dimo-
strano i corredi delle necropoli e i contesti dei santuari di Sabucina, Polizzello e Marianopoli.
Senza voler entrare nel merito della funzionalità di certe forme vascolari attiche all’interno dei corredi delle
tombe geloe e sicane, va rilevato che a Gela, Monte Bubbonia e Sabucina ne è documentato un vasto cam-
pionario, che comprende crateri, kylikes, coppe skyphoidi, patere, plemochoai, ma soprattutto lekythoi, men-
tre a Marianopoli si registra la presenza soltanto di una lekythos miniaturistica a vernice nera, con foglie lan-
ceolate sulla spalla (tomba 3)65 e nessun esemplare di tale tipo è a tutt’oggi attestato a Polizzello. Le anfore
panatenaiche, o di tipo panatenaico, ad esempio, non circolano al di fuori dei confini di Gela; un esemplare
è stato restituito da una tomba di Gela (Sep. 8 INA Casa-Pittore di Oxford 218)66 e 4 esemplari frammentari
dall’emporio.
Vorremmo infine tornare su un particolare gruppo di ceramiche comunemente definite attiche, sia per la for-
ma che per le scene riprodotte; si tratta dei crateri a colonnette a figure nere e a figure rosse di dimensioni
alquanto ridotte, che non superano i cm 25 di altezza, sulla cui superficie risulta stesa una vernice nera non
brillante e facilmente scrostabile anche al minimo tatto. Questi particolari oggetti sono presenti esclusiva-
mente in alcuni centri sicani; a Sabucina compaiono a partire dalla fine del VI e fino alla metà del V secolo, a
Marianopoli, Capodarso, a Monte Bubbonia soltanto alla fine del VI secolo e a Vassallaggi intorno alla metà
del V secolo. In attesa di conoscere i risultati delle analisi petrografiche per individuare l’ubicazione delle ca-
ve di argilla ed i componenti della vernice nera, si è propensi ad attribuire questi particolari oggetti ad offici-
ne sorte in questa parte della Sicilia dove avrebbero operato artigiani locali od itineranti o provenienti dalla
Grecia e le cui produzioni riuscivano a soddisfare il gusto e la preferenza di una classe sociale media, che for-
se non poteva permettersi l’acquisto di vasellame di lusso importato dal Ceramico, ma al quale non voleva
rinunciare67.
L’analisi fino ad ora condotta permetterebbe di affermare che Gela non sia stato l’unico gestore della rete
commerciale nella Sicilia centro-occidentale in quanto, come speriamo di essere riusciti a dimostrare, essa
non era la sola mediatrice capace peraltro di controllare la rete dei traffici e della redistribuzione delle mer-
canzie d’oltre-mare nei centri indigeni esistenti nel territorio sottoposto alla sua sfera d’azione politica; le co-
munità sicane, infatti, si rivolgevano a partners di diversa referenza geografica o ad intermediari dai quali ot-
tenevano i prodotti e gli oggetti che potevano soddisfare il gusto e le esigenze della committenza locale.
Il modello proposto, applicabile, a nostro avviso, anche ad altri ambiti territoriali della Sicilia, rileva ancora una
volta l’evolversi, durante l’età arcaica e nel V secolo, di dinamiche commerciali complesse che rispecchiano
organizzazioni sociali ed economiche molto differenti da caso a caso, in cui entrano come protagonisti le clas-
si dell’aristocrazia agraria ed i ceti medi, ma anche mediatori di diversa etnia, che proponevano l’acquisto di
quanto comprato nei mercati di libero scambio.
Non si è in grado al momento, invece, di riconoscere il ceto degli individui che gestivano la rete dei traffici
commerciali, ma riprendendo un vecchio concetto di Mauro Cristofani68, crediamo che appartenessero alla
borghesia; di quest’ultima faceva parte il naukleros della nave arcaica di Gela, proprietario del carico, abile nel
tenere la contabilità di bordo e conoscitore delle merci più facilmente piazzabili. La sua presenza sulla nave
arcaica è attestata dal ritrovamento di uno stilo in osso per scrivere, incidendole, sulle tavolette di legno spal-
mate di cera, di una fibula ad arco gobbo per trattenere i lembi del mantello (fig. 9) e sulla quale sono rico-
noscibili segni incisi, forse per identificare il possessore (le fonti ricordano, infatti, che gli uomini dell’equipag-
gio viaggiavano nudi) e di alcune borchie metalliche per decorare la sua kline, che si può immaginare collo-
cata a prua, nella cabina di comando69.
AA.VV. 1996 = AA. VV., Monte Saraceno di Ravanusa. Un ventennio di ricerche e studi, Messina 1996.
AA.VV. 2005 = AA.VV., Amphore a la mer! Epaves greques et etrusques, Neuchâtel 2005.
ADAMESTEANU 1958 = D. ADAMESTEANU, Butera. Piano della Fiera, Consi e Fontana Calda, in MAL XLIV, 1958, pp. 205-672.
ALBANESE PROCELLI 1996 = R. M. ALBANESE PROCELLI, Appunti sulla distribuzione delle anfore commerciali nella Sicilia arcaica, in Koka-
los XLII, 1996, pp. 91-126.
ALBANESE PROCELLI 2001 = R. M. ALBANESE PROCELLI, Gli Etruschi in Sicilia, in G. CAMPOREALE (a cura di), Gli Etruschi fuori d’Etruria, San
Giovanni Lupatoto, Varese 2001.
Athenian Agorà XII = B. A. SPARKES - L. TALCOTT, Black and Plain Pottery of the 6th, 5th and 4th centuries B.C. The Athenian Agorà. Re-
sults of Escavation, XII, Princeton, New Jersey, 1970.
CASTELLANA 2002 = G. CASTELLANA, La Sicilia nel II millennio a. C., Caltanissetta 2002.
CONGIU 2005-2006 = M. CONGIU, Gela. Topografia e sviluppo urbano, Tesi di dottorato di ricerca in Archeologia e storia dell’arte
greca e romana, Università degli Studi di Messina (XIX ciclo) a.a. 2005-2006.
CRISTOFANI 1998 = M. CRISTOFANI, Un naukleros greco-orientale nel Tirreno: per un’interpretazione del relitto del Giglio, in ASAtene, LXX-
LXXI, n.s. LIV-LV (1992-1993), Roma 1998, pp. 205-232.
DI PATTI-DI SALVO-SCHIMMENTI 2001 = C. DI PATTI - R. DI SALVO - V. SCHIMMENTI, I reperti faunistici rinvenuti nei relitti di Gela, in Quaderni
del Museo Archeologico Regionale “Antonino Salinas”, 7, 2001, pp. 121-124.
FERRARA 2009 = B. FERRARA, Offerte votive dalla nuova stipe votiva sull’acropoli, in PANVINI-SOLE 2009a, pp. 175-178.
GRAS 2000 = M. GRAS, La Sicile, l’Afrique et les VEmpo,ria in Damarato. Studi di antichità classica offerti a Paola Pelagatti, Roma 2000,
pp. 130-134.
GRECO-GODART-LAFFINEUR-MARAZZI-SACCONI 2005 = E. GRECO – L. GODART – R. LAFFINEUR – M. MARAZZI - A. SACCONI (eds.), Emporia, Atti
del X Convegno Aegaeum (Atene 2004), Liegi 2005.
GULLì 1991 = N. GULLì, La necropoli indigena greca di Vassallaggi (San Cataldo), in QuadMess, 6, 1991, pp. 23-42.
MAFODDDA 1996 = G. MAFODDDA, La monarchia di Gelone tra pragmatismo, ideologia e propaganda, Messina 1996.
ORLANDINI 1963 = P. ORLANDINI, Gela: la stipe votiva arcaica del predio Sola, in MAL XLVI, 1963.
ORSI 1906 = P. ORSI, Gela. Scavi del 1900-1905, in MAL, XVII, 1906.
PANCUCCI-NARO 1992 = D. PANCUCCI- M.C. NARO, Monte Bubbonia, Roma 1992.
PANVINI 1993-1994 = R. PANVINI, L’attività della Soprintendenza di Caltanissetta tra il 1992 e il 1993, in Kokalos, XXXIX-XL, 1993-1994,
pp. 782-823.
PANVINI 1994 = R. PANVINI, Monte Desusino (Butera). Campagne di scavi 1987- 1988, in Siculorum Gymnasium LVII, 1994, pp. 103-
154
PANVINI 1998 = R. PANVINI (a cura di), Gela. Il Museo Archeologico. Catalogo, Caltanissetta 1998.
PANVINI 2000 = R. PANVINI (a cura di), Marianopoli. Il Museo Archeologico. Catalogo, Caltanissetta 2000.
PANVINI 2001 = R. PANVINI ET ALII, La nave greca arcaica di Gela, Caltanissetta 2001.
PANVINI 2003a = R. PANVINI (a cura di), Butera. Dalla preistoria all’età medievale, Caltanissetta 2003.
PANVINI 2003b = R. PANVINI, Le ceramiche attiche dall’emporio arcaico di Gela, in PANVINI-GIUDICE 2003, pp. 215-227.
PANVINI 2003c = R. PANVINI, Osservazioni su alcuni vasi attici delle necropoli di Sabucina e Vassallaggi nel Museo Archeologico di Cal-
tanissetta, in F. GIUDICE - R. PANVINI, Il greco, il barbaro e la ceramica attica. Immaginario del diverso, processi di scambio e autorap-
presentazione degli indigeni, v. II, Atti del Convegno Internazionale di Studi (Catania, Caltanissetta, Gela, Camarina, Vittoria, Si-
racusa, 14-19 Maggio 2001), Roma 2003, pp. 79-87.
PANVINI 2006 = R. PANVINI (a cura di), Caltanissetta. Il Museo Archeologico. Catalogo, Caltanissetta 2006 (II ed.).
PANVINI 2009a = R. PANVINI, L’emporio greco in località Bosco Littorio, in PANVINI-SOLE 2009a, pp. 179-181.
PANVINI 2009b = R. PANVINI, La ceramica attica dai santuari della Sikania, in S. FORTUNELLI - C. MASSERIA (edd.), Ceramica attica da san-
tuari della Grecia, della Ionia e dell’Italia, Atti del Convegno (Perugia, 14-17 Marzo 2007), Lavello 2009, pp. 721-737.
PANVINI 2010 = R. PANVINI, Ara fittile con Eos e Kephalos, in AA.VV. Anima del fuoco. Da Eraclito a Tiziano. Da Previati a Plessi, Milano
2010, p. 138.
PANVINI - GIUDICE 2003 = R. PANVINI - F. GIUDICE (a cura di), TA ATTIKA. Veder greco a Gela. Ceramiche attiche figurate dall’antica colo-
nia (Gela, Siracusa, Rodi 2004), Roma 2003.
PANVINI - GUZZONE - CONGIU 2009 = R. PANVINI – C. GUZZONE – M. CONGIU (a cura di), Sabucina. Cinquant’anni di studi e ricerche archeo-
logiche, Caltanissetta 2009.
PANVINI - GUZZONE - PALERMO 2009 = R. PANVINI – C. GUZZONE – D. PALERMO (a cura di), Polizzello. Scavi del 2004 nell’area del santuario
arcaico dell’acropoli, Viterbo 2009.
104 PANVINI - SOLE 2005 = R. PANVINI - L. SOLE, L’acropoli di Gela. Stipi, depositi o scarichi, Roma 2005.
PANVINI - SOLE 2009 a = R. PANVINI - L. SOLE, La Sicilia in età arcaica. Dalle apoikiai al 480 a.C., Contributi dalle recenti indagini archeo-
logiche, v. I, Palermo 2009.
PANVINI - SOLE 2009 b = R. PANVINI - L. SOLE, La Sicilia in età arcaica. Dalle apoikiai al 480 a.C., Catalogo della Mostra (Caltanissetta-
Catania 2006-2007), v. II, Palermo 2009.
PELAGATTI 1989 = P. PELAGATTI, Ceramica laconica in Sicilia e a Lipari, in BdA, 54, 1989.
PERNA cds = K. PERNA, Ceramiche greche di età arcaica dalla Montagna di Polizzello, in R. PANVINI - L. SOLE (a cura di), La Sicilia in età
arcaica. Dalle apoikiai al 480 a.C., Atti del Convegno Internazionale (Caltanissetta, marzo 2008) in cds.
SOLE 2009 = L. SOLE, Ripostigli dal santuario extraurbano di Bitalemi, Gela, in PANVINI – SOLE 2009 b, pp. 468-477.
VASSALLO 1993 = S. VASSALLO, Himera, necropoli di Pestavecchia, in AA. VV., Di terra in terra, Palermo 1993.
VERGER 2003 = S. VERGER, Des objets gaulois dans les sanctuaires archäiques de Grèce, de Sicile et d’Italie, in Comptes rendus de l’Aca-
dèmie des inscriptions, Janvier-Mars 2003, pp. 525-573.
Progetto grafico e impaginazione:
Splokay studio di grafica editoriale
di Antonio Talluto
splokay@gmail.com
Finito di stampare
per conto della Soprintendenza di Caltanissetta
nel mese di Dicembre 2009
REGIONE SICILIANA P.O.R. SICILIA
Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana 2000-2006
Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana
REGIONE
Area Soprintendenza Beni Culturali e Ambientali di Caltanissetta
SICILIANA Servizio per i Beni Archeologici
Traffici, commerci
e vie di distribuzione
nel Mediterraneo
Rosalba Panvini
Carla Guzzone
Lavinia Sole
Università degli studi di Catania Facoltà di Lettere e Filosofia Facoltà di Scienze della Formazione