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Direttore responsabile
Federico Mazza
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Redazione
Laura Attisani Massimo Botto
Lorenza-Ilia Manfredi Federico Mazza Ida Oggiano
Gesualdo Petruccioli Sergio Ribichini Paolo Xella
con la collaborazione di
Giuseppina Capriotti Vittozzi e Andrea Ercolani
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Sede
Area della Ricerca di Roma 1, Via Salaria, km 29,300,
Casella postale 10, I 00016 Monterotondo Stazione (RM)
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Rivista di Studi Fenici is an International Peer Review Journal.
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In copertina
Sarcofago di Ahiram. Elaborazione grafca di un particolare del bassorilievo laterale.
Beirut, Muse National.
RIVISTA
DI
STUDI FENICI
FENI CI E I TALI CI ,
CARTAGI NE
E LA MAGNA GRECI A
POPOLI A CONTATTO,
CULTURE A CONFRONTO
atti del convegno i nternazi onale
cosenza, 27- 28 maggi o 2008
a cura di
mari a i ntri eri e sergi o ri bi chi ni
I.
PI SA ROMA
FABRI ZI O SERRA EDI TORE
MMXI
CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE
ISTITUTO DI STUDI SULLE CIVILT ITALICHE
E DEL MEDITERRANEO ANTICO
RI VI STA
DI
STUDI FENI CI
FONDATA DA SABATINO MOSCATI
XXXVI, 1-2 2008
PI SA ROMA
FABRI ZI O SERRA EDI TORE
MMXI
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Autorizzazioni del Tribunale di Roma n. 14468 in data 23 marzo 1972
e n. 218/2005 in data 31 maggio 2005
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issn 0390-3877
issn elettronico 1724-1855
isbn 978-88-6227-446-3
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Propriet riservata
Copyright 2011 by Consiglio Nazionale delle Ricerche, Roma,
and Fabrizio Serra editore, Pisa Roma
ATTI DEL CONVEGNO I NTERNAZI ONALE
FENI CI E I TALI CI , CARTAGI NE E LA MAGNA GRECI A.
POPOLI A CONTATTO, CULTURE A CONFRONTO
cosenza, 27-28 maggi o 2008
SOMMARIO, I II
Rivista di Studi Fenici, XXXVI, 1-2 2008
Maria Intrieri Sergio Ribichini, Presentazione
Elenco delle abbreviazioni
Mhamed Hassine Fantar, La prsence phnicienne et la fondation de Carthage en Mditerrane
occidentale: des faits et des consquences
Giovanna De Sensi Sestito, Cartagine e la Magna Grecia in et dionisiana. Il ruolo di Ipponio
Annunziata Rositani, Pitagora e lOriente
Giuseppe Squillace, Pitagora in Fenicia? Osservazioni su Giamblico, Vita Pyth., II, 5 III, 17
Rossella Pace, Orientalia a Francavilla Marittima
Giuseppina Capriotti Vittozzi, Elementi di tradizione egizia nella documentazione di Locri
Jan Kindberg Jacobsen Maria DAndrea Gloria Paola Mittica, Frequentazione
fenicia ed euboica durante la prima Et del Ferro nella Sibaritide. Con unAppendice di Anna Maria
De Francesco ed Eliana Andaloro
Giovanni Di Stefano, Eubei a Cartagine? Indicatori archeologici
Massimo Botto, Le pi antiche presenze fenicie nellItalia meridionale
Paolo Carafa, Fenici a Pitecusa
Marianna Castiglione Ida Oggiano Anfore fenicie e puniche in Calabria e Lucania: i dati e i
problemi
Fabrizio Mollo, La circolazione di ceramiche fni e di anfore tra i centri italici del Tirreno calabrese
e la Sicilia punica tra IV e III sec. a.C.: rotte commerciali e ateliers produttivi
Roberto Spadea Stefania Mancuso, Le rotte commerciali nellistmo lametino
*
Rivista di Studi Fenici, XXXVII, 1-2 2009
Lorenza-Ilia Manfredi, Il commercio e le monete nel Bruzio prima e dopo Annibale
Benedetto Carroccio, Spunti e modi della propaganda annibalica nelle monetazioni della II guer-
ra punica
Maria Intrieri, Fra dialogo e confitto: Annibale e i Greci dOccidente
Gian Piero Givigliano, Bruttii e Romani: inizio e dinamiche di una difcile convivenza
Alessandro Cristofori, I motivi della colonizzazione romana in Magna Grecia agli inizi del II sec.
a.C.
Emanuela Calcaterra Sergio Ribichini, Lesilio di Anna fenicia, sulle rive di fumi italici
Luciana De Rose, Tecniche di pesca tra Magna Grecia e Cartagine
Ida Infusino Francesco Grano, Il mito di Europa: dalla Fenicia allOccidente greco
Carla Elisa Ilia Sollazzo, Qualche considerazione sulle divinit nel giuramento di Annibale
Paolo Brocato Francesca Caruso, Elementi dellideologia religiosa delle necropoli dellEt del
Ferro in Calabria e contatti con lOriente
Paolo Brocato Carlo Regoli, Iconografe orientali nei calici a sostegni in bucchero etruschi
Francesco Scornaienchi, Il trattato di Filino e la questione della responsabilit
8 sommario i, ii
a Rivista di Studi Fenici ha ritenuto di riservare i volumi XXXVI (2008) e XXXVII (2009) alla
pubblicazione degli Atti del Convegno Internazionale Fenici e Italici, Cartagine e la Magna Grecia.
Popoli a contatto, culture a confronto, organizzato in collaborazione tra lIstituto di Studi sulle Civilt
Italiche e del Mediterraneo Antico del CNR e il Dipartimento di Storia dellUniversit degli Studi della
Calabria e svoltosi nella sede di questultima nei giorni 27 e 28 magio 2008.
In tal modo, si confdato di fare cosa gradita ai nostri abbonati e a tutti gli altri lettori ofrendo loro
lesito particolarmente signifcativo di una manifestazione scientifca che ha afrontato un tema fonda-
mentale per la tradizione di studi che si riconosce e si esprime nella Rivista fondata da Sabatino Moscati,
quello cio dei rapporti tra la civilt fenicia e punica e le altre civilt protagoniste dellantica storia
mediterranea.
Accanto allinteresse e allattualit insiti nel tema stesso del Convegno, un particolare valore agiunto
costituito dallimpegno a superare gli ambiti dei singoli settori specialistici per dar vita a un fecondo e
reciproco confronto di metodi e di discipline, al fne di riconsiderare fonti letterarie e dati archeologici
vecchi e nuovi con diverse angolazioni e nuove prospettive dindagine.
La cospicua articolazione degli argomenti trattati e la ricchezza dei dati presentati, che coinvolgono
anche altri ambiti di studi oltre a quello pi specifcamente fenicio-punico, ha indotto inoltre a prevede-
re in accordo con lEditore Fabrizio Serra anche unautonoma edizione monografca in due tomi,
nellauspicato intento di ragiungere un pubblico di lettori ancora pi ampio.
Federico Mazza
L
SOMMARI O, I
Maria Intrieri Sergio Ribichini, Presentazione 13
Elenco delle abbreviazioni 17
Mhamed Hassine Fantar, La prsence phnicienne et la fondation de Carthage en Mditerra-
ne occidentale: des faits et des consquences 21
Giovanna De Sensi Sestito, Cartagine e la Magna Grecia in et dionisiana. Il ruolo di
Ipponio 29
Annunziata Rositani, Pitagora e lOriente 51
Giuseppe Squillace, Pitagora in Fenicia? Osservazioni su Giamblico, Vita Pyth., II, 5 III, 17 73
Rossella Pace, Orientalia a Francavilla Marittima 81
Giuseppina Capriotti Vittozzi, Elementi di tradizione egizia nella documentazione di
Locri 109
Jan Kindberg Jacobsen Maria DAndrea Gloria Paola Mittica, Frequenta-
zione fenicia ed euboica durante la prima Et del Ferro nella Sibaritide. Con unAppendice
di Anna Maria De Francesco ed Eliana Andaloro 129
Giovanni Di Stefano, Eubei a Cartagine? Indicatori archeologici 149
Massimo Botto, Le pi antiche presenze fenicie nellItalia meridionale 157
Paolo Carafa, Fenici a Pitecusa 181
Marianna Castiglione Ida Oggiano, Anfore fenicie e puniche in Calabria e Lucania:
i dati e i problemi 205
Fabrizio Mollo, La circolazione di ceramiche fni e di anfore tra i centri italici del Tirreno
calabrese e la Sicilia punica tra IV e III sec. a.C.: rotte commerciali e ateliers produttivi 233
Roberto Spadea Stefania Mancuso, Le rotte commerciali nellistmo lametino 247
ome segnalato anche di recente,1 le pi
antiche imprese transmarine fenicie nel
Mediterraneo si caratterizzano per una forte
componente cipriota. Il fenomeno trova la
sua massima visibilit archeologica nellEgeo,
in modo particolare a Creta,2 che diviene a
partire dalla fne del X sec. a.C. scalo strategi-
co nella rotta verso lOccidente. Gli scavi a
Kommos,3 nel settore centro-meridionale
dellisola, hanno evidenziato il ruolo chiave
svolto da questo insediamento costiero nel ri-
fornire i navigli prima della lunga traversata
verso le coste della Sicilia meridionale. Da qui
le imbarcazioni potevano piegare ad Oriente
ed entrare nel Basso Tirreno dallo Stretto di
Messina, oppure dirigersi ad Occidente verso
il Canale di Sicilia e la Sardegna, seguendo un
itinerario frequentato dai navigli ciprioti gi
alla fne dellet micenea.4
In questa sede, la prima di tali rotte quel-
la che maggiormente ci interessa, dal mo-
mento che permette di inserire allinterno di
un coerente quadro storico le pi antiche at-
testazioni di orientalia in Calabria. Infatti, il re-
cente riesame operato da Marco Pacciarelli5
sui materiali degli scavi condotti ai primi del
Novecento da Paolo Orsi a Torre Galli, inse-
diamento protostorico ubicato nel comune di
Tropea, ha permesso di far emergere una pre-
senza cipro-fenicia nellarea che lo studioso
colloca fra la fne del X e gli inizi del IX sec.
a.C., rialzando di circa un cinquantennio le
datazioni tradizionali.6
Nello specifco, si possono collegare allatti-
vit di mercanti ciprioti e tirii alcuni scarabei
considerati dagli specialisti come importazio-
ni.7 Si tratta di quattro esemplari, di cui due di
fattura levantina (tombe 54 e 56) e due di ori-
gine nilotica (tombe 55 e 67), rinvenuti in tom-
be femminili molto vicine fra di loro e riferi-
bili ad un medesimo gruppo familiare di
elevato status sociale. Il contesto pi antico si
riferisce alla tomba 54 della locale fase 1A, che
ha restituito uno scarabeo di produzione asia-
tica, a giudicare dai rafronti in area palesti-
nese che si datano al X sec. a.C. (Fig. 1). I ri-
manenti esemplari provengono da contesti
della successiva fase 1B. Come accennato, due
scarabei sono importazioni egizie. Fra questi
si intende segnalare quello della tomba 67, che
si qualifca come prodotto di ateliers del Nuo-
vo Regno (1550-1070 a.C.) (Fig. 2), per il quale
sono stati trovati signifcativi confronti a Pon-
tecagnano,8 e a Cipro, in un esemplare messo
* Istituto di Studi sulle Civilt Italiche e del Medi-
terraneo Antico, CNR Roma.
1 Per un quadro riassuntivo della questione cf.
Botto 2008, pp. 124-127, con bibl. prec.
2 Fra la ricca bibliografa raccolta nello studio al-
la nota precedente si ricordano le sintesi di Kourou
2000, Stampolidis 2003 e Kourou 2007.
3 Shaw 1989; Shaw 1998; Shaw 2000a.
4 Albanese Procelli 2008, pp. 412-413, con bibl.
5 Pacciarelli 1999.
6 Pacciarelli 1999, p. 59; Pacciarelli 2000, pp.
218-236; Pacciarelli 2005, p. 85. Per lItalia meri-
dionale, linquadramento cronologico tradizionale
basato sulla cronologia della ceramica greca dim-
portazione e sul sincronismo con le fondazioni co-
loniali (principalmente Cuma e Siracusa) ribadito
da DAgostino 2005a e DAgostino 2005b. Per le
correlazioni fra le seriazioni cronologiche di Ponte-
cagnano e Torre Galli cf. DAgostino Gastaldi
1988, pp. 110-115.
7 Hlbl 1979, II, pp. 254-255; De Salvia 1999, pp.
213-214; De Salvia 2006b, pp. 14-16; Hlbl 2006,
pp. 32-34. Si veda inoltre il contributo di Giuseppina
Capriotti Vittozzi in questi Atti.
8 DAgostino Gastaldi 1988, p. 68, fg. 210 (T
4870, n. 7). La sepoltura, inquadrabile nella locale
Fase II (780-730 a.C.: ibid., pp. 222-223), ha restituito
RStFen, xxxvi, 1-2 2008
LE PI ANTI CHE PRESENZE FENI CI E
NELL I TALI A MERI DI ONALE
Massi mo Botto*
Roma
C
158 massimo botto
in luce in un deposito votivo scavato a Pyrga,
vicino a Larnaca. Questultimo, certamente
pi antico del bothros in cui fu rinvenuto data-
bile al VI sec. a.C., potrebbe attestare il ruo-
lo di Cipro quale tappa intermedia del per-
corso mercantile lungo il quale i prodotti di
tipo egiziano giungevano in Occidente.9
Per le tematiche qui prese in esame im-
portante osservare che nella tomba 67 di Tor-
re Galli, oltre ad un grano fusiforme in faen-
ce di probabile fattura egea, il De Salvia
registra la presenza di un oggetto la cui forma
richiama quella del pendaglio a falce, atto
ad inserire fra le due estremit lo scarabeo.10
Il dato, se confermato, risulterebbe di grande
interesse, dal momento che questo tipo di
monili riporta a tematiche astrali di origine
orientale, quali il disco solare sormontato dal
crescente lunare, ampiamente difuse allin-
terno del mondo fenicio e precocemente
esportate nellOccidente mediterraneo.11
Sempre con riferimento alle importazioni
orientali presenti a Torre Galli, dal Levante e
dallEgeo dovevano provenire vaghi fusiformi
e dischi in faence, mentre originaria dellEgit-
to era con ogni probabilit la consistente
quantit di avorio rinvenuta in situ e lavorata
dagli artigiani locali per preparare impugna-
ture e guarnizioni di foderi di spade.12
Infne, dallinsediamento calabrese proven-
gono alcuni manufatti in bronzo di grande in-
teresse: si tratta di una coppa a tulipano e di
ben sette coppe genericamente defnite a ca-
lotta.13 Riguardo alla prima (Fig. 3), i rap-
porti con le produzioni dei centri del settore
un altro scarabeo in faence azzurra di chiara produ-
zione asiatica: De Salvia 1999, p. 217, nota 20 e due
Vogelperlen in pasta vitrea di colore violetto di prove-
nienza egeo-orientale (DAgostino Gastaldi
1988, p. 69, 42E4), la cui difusione nel Mediterraneo
da imputarsi molto verosimilmente allazione di
agenti levantini (Martelli 1991, p. 1052).
9 De Salvia 1999, p. 217.
10 De Salvia 1999, pp. 215-216, n. 17.
11 Botto 1995b; Botto 2000.
12 Pacciarelli 1999, p. 59.
13 Pacciarelli 1999, tombe 41, 92, 117, 150, 161,
202, 269. Cf. le osservazioni di Sciacca c.s.a, pro-
penso ad inserire in questa categoria di manufatti i
frammenti di lamina di bronzo provenienti dalle
tombe 187 e 213, oltre al vasetto di rame della tom-
ba 38.
Fig. 1. Torre Galli:
scarabeo di produzione asiatica della tomba 54
(da Pacciarelli 1999).
Fig. 2. Torre Galli:
scarabeo di produzione egizia dalla tomba 67
(da Pacciarelli 1999).
le pi antiche presenze fenicie nell