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Egitto e Vicino Oriente antichi:

tra passato e futuro


Studi e Ricerche sull’Egitto e il Vicino Oriente in Italia

I convegno nazionale
Pisa, 5-6 giugno 2017

A cura di Marilina Betrò, Stefano De Martino,


Gianluca Miniaci, Frances Pinnock
Egitto e Vicino Oriente antichi: tra passato e futuro : studi e ricerche sull’Egitto e
il Vicino Oriente in Italia, I convegno nazionale, Pisa, 5-6 giugno 2017 / a cura di
Marilina Betrò … [et al.] - Pisa : Pisa university press, 2018

932 (22)
I. Betrò, Marilina 1. Egitto antico - Congressi 2. Medio Oriente - Antichità - Congressi
CIP a cura del Sistema bibliotecario dell’Università di Pisa

In copertina: Pinturicchio, Allegoria del Colle della Sapienza (particolare), Siena

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ISBN 978-88-3339-030-7

Printed in May 2018 by Litogì S.r.l. - Milano


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Indice

Saluti

Paolo Mancarella, Rettore dell’Università di Pisa 9

Pierluigi Barrotta, Direttore del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere


Università di Pisa 11

Introduzione
Marilina Betrò, Stefano De Martino, Gianluca Miniaci, Frances Pinnock 13

Sezione 1: Relazioni introduttive

Edda Bresciani 15

Paolo Matthiae  19

Sezione 2: Dove eravamo – dove andiamo

Dove eravamo, dove andiamo: la Semitistica


Riccardo Contini  33

L’Archeologia del Vicino Oriente: un’esperienza italiana in trasformazione


Stefania Mazzoni 43

Dove eravamo, dove andiamo: la Storia del Vicino Oriente antico


Lucio Milano  51

Anatolia antica: didattica e ricerca in Italia da Piero Meriggi a oggi


Stefano De Martino, Clelia Mora 63

Egittologia. Dove eravamo, dove andiamo


Patrizia Piacentini 73
Sezione 3: Progetti e ricerche in corso

Il rito d’espiazione sudarabico antico:


uno sguardo ai nuovi dati da Barāqish (Yemen)
Alessio Agostini 85

I taccuini di viaggio di Emil O. Forrer e la geografia storica dell’Anatolia ittita:


un progetto del GRISSO
Silvia Alaura  97

Autokrator, re dell’Alto e del Basso Egitto


Nicola Barbagli  103

Il progetto GhES (“Geohistory of Early Syria”): limiti e ambizioni


Marco Bonechi 117

Funzionari egizi come cives romani?


Alcune considerazioni sulla ritrattistica privata tolemaica
Giorgia Cafici  121

Ricerche filologiche, storiche e linguistiche sulla Siria antica


nel quadro del progetto “The Prosopography of Ebla”
Amalia Catagnoti  131

Il tempio e il suo modello: nuovi rinvenimenti a Soknopaiou Nesos


Paola Davoli  135

Il corpus degli intagli lignei dal Palazzo Reale G di Ebla.


Summa dei dati e delle questioni della ricerca
Rita Dolce  149

Lo studio dei testi in lingua hurrica: progetti in corso e prospettive future


Mauro Giorgieri 157

Sulle nuove (e vecchie) cronologie degli stati neo-ittiti


alla luce dei nuovi testi e dell’annalistica neo-assira
Federico Giusfredi 163

Criticità e prospettive nello studio del materiale ceramico


proveniente dal Monastero di “Abba Nefer l’eremita” a Manqabad (Asyut)
Ilaria Incordino  171

Tra Vicino Oriente Antico e Africa: il crocevia eritreo


Gianfrancesco Lusini  179
Il “Progetto Hattusa”: una cooperazione italo-tedesca
per la sperimentazione di nuove tecnologie
applicate all’archeologia e all’epigrafia anatolica
Massimiliano Marazzi  187

La mobilità degli oggetti di prestigio:


Un caso di studio tra Biblo e l’Egitto nell’età del Medio Bronzo II (2000-1650 a.C.)
Gianluca Miniaci 201

Il termine maṣeba in Ebraico narrativo standard


Alessandra Pecchioli  209

L’economia del Vicino Oriente antico tra evidenze epigrafiche e dati archeologici.
Un progetto interdisciplinare per lo studio dell’argento
come mezzo di scambio nell’età del Bronzo
Luca Peyronel  221

Tra ellenocentrismo e iranocentrismo.


Riflessioni sullo studio dell’Anatolia occidentale nel IV sec. a.C.
Alessandro Poggio 229

Progetto “Dizionari del Vicino Oriente antico”


Simonetta Ponchia 239

Il superamento della tipologia: l’analisi funzionale dei materiali


e del loro contesto archeologico per una ricostruzione delle consuetudini.
L’esempio dell’Amuq
Marina Pucci 245

Dai testi alla storia: Assiriologia e Storia del Vicino Oriente antico
insieme in un incontro possibile
Annunziata Rositani 255

“Se la montagna non va a Maometto...”


Per un’archeologia delle Alte Terre del Vicino Oriente
Elena Rova, Alessandra Gilibert 265

Verso la ricostruzione dei depositi di testi ittiti: il caso del Haus am Hang a Ḫattuša
Giulia Torri 277

L’omofonia e il suo contributo alla questione tassonomica.


Il consonantismo e l’omofonia
Stefano Vittori 285
Il “Progetto Hattusa”: una cooperazione italo-tedesca
per la sperimentazione di nuove tecnologie
applicate all’archeologia e all’epigrafia anatolica
Massimiliano Marazzi

Il progetto di cooperazione DAI-CEM zioni in ambito non solo museale ma anche


Sulla base di un protocollo steso dal Deutsches per la ricerca avanzata nei settori dell’epi-
Archäologisches Institut di Istanbul, Missione grafia, architettura e archeologia.
Archeologica di Hattusa, e il Centro Interistitu-
zionale Euromediterraneo (CEM) dell’Univer- Quali aree per lo svolgimento delle prime atti-
sità di Napoli Suor Orsola Benincasa, è iniziata vità sperimentali sono stati scelti il complesso
nel 2014 un’attività congiunta sul sito archeo- di Nişantaş-Südburg nella città alta, quello del
logico di Hattusa volta alla sperimentazione di comprensorio di Büyükkaya-Ambarlıkaya e
nuove tecnologie nel settore della rilevazione quello del santuario rupestre di Yazılıkaya a ca.
e modellizzazione 3D. Tale iniziativa ha rap- 3 km a nord-est di Hattusa. Tale scelta è stata
presentato la fase attuativa di un programma di dettata sia dalla varietà dei monumenti ivi pre-
ricerca iniziato nel 2012 nell’ambito del proget- senti, comprese le testimonianze di importanti
to PON SINAPSIS (PON01_01063 - “Sistema iscrizioni geroglifiche, sia dal fatto che in molti
NAzionale Protezione SIti Sensibili”). casi le testimonianze epigrafiche e scultoree si
Durante il quadriennio 2014-2017 si sono svol- presentavano fortemente degradate e di difficile
te le prime attività sul campo e in laboratorio lettura, un elemento importante per testare par-
aventi le seguenti finalità primarie: ticolari procedure volte all’individuazione di
elementi non visibili a occhio nudo.
1. rilevazione tridimensionale con diverse tec- Strumentazioni e metodiche
nologie e procedure di scanning di una serie
di complessi monumentali dell’area archeo- Procedure innovative
logica di Hattusa; L’area archeologica di Hattusa presenta, come
2. sperimentazione di nuovi modelli (com- già accennato, una serie di fattori particolar-
merciali e non) di scanner e determinazio- mente interessanti per nuove sperimentazioni
ne delle relative procedure, con particolare di rilevazione tridimensionale, non da ultimo
attenzione ai processi di interpolazione dei una complessa topografia e una ricca tipologia
rispettivi modelli; di monumenti. Le prime campagne sul campo
3. generazione di modelli dedicati a contesti si sono pertanto concentrate sulle seguenti ope-
topografici, architettonici, artistici ed epi- razioni (cfr. Tav. 1):
grafici di particolare rilevanza per il patri-
monio culturale, con particolare attenzione a riprese contemporanee degli stessi contesti
per l’area anatolica; con diverse tipologie di scanner particolar-
4. definizione delle procedure per la manipo- mente adatte alla intercettazione delle diffe-
lazione di modelli tridimensionali reali in renti caratteristiche delle evidenze ambien-
ambiente di realtà virtuale utili per applica- tali e archeologiche;

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Massimiliano Marazzi

b conduzione di nuove procedure di estrapo- Procedure di scanning parallele differenziate


lazione e interpolazione da e fra i modelli di Al fine di illustrare la variazione dei modelli “spe-
volta in volta generati; cializzati” finalizzati alla successiva creazione
c progettazione e sperimentazione per la co- di modelli interpolati “complessi”, si presentano
struzione di modelli cd. “complessi”. schematicamente nella Tabella 1 le diverse proce-
dure di scanning in relazione alle aree, alle tipolo-
gie degli oggetti e ai tipi di modelli derivati:

Tab. 1
Modelli generati
Tecnologie Georefe-
Area in nuvole con con Ambiti di applicazione Procedure di fusione/interpolazione
di scanning applicate renziati*
di punti mesh texture
topografia/grandi complessi Per allineamento delle nuvole di punti
Laser TOF si si no si
architettonici dei modelli di dettaglio e dei modelli
(topografici) derivati da bundle adjustment
- elementi architettonici
Luce strutturata photogrammetry sulla base delle nuvole
si si no - plastica no
(Handyscanner) di punti georeferenziate generate da
- monumenti epigrafici
laserscanner TOF.
Luce strutturata si si no elementi epigrafici no Attraverso tale procedura i modelli di
dettaglio non georeferenziati all’origine
- topografia/grandi complessi concorrono alla formazione di un modello
Yazılıkaya architettonici si (solo per le “globale” georeferenziato a diversi gradi di
Fotogrammetria (bundle
si si si - elementi architettonici applicazioni risoluzione delle sue componenti
adjustment photogrammetry)
- plastica topografiche)
- monumenti epigrafici Tutti i modelli topografici di base di
quest’area sono completi.
Image based – Videocamera
topografia/grandi complessi
(bundle adjustment si si si si
architettonici
photogrammetry)***

Per allineamento delle nuvole di punti


topografia/grandi complessi dei modelli di dettaglio e dei modelli
Laser TOF si si no si
architettonici (topografici) derivati da bundle adjustment
photogrammetry sulla base delle nuvole
Luce strutturata di punti georeferenziate generate da
si si si monumenti epigrafici no
(Handyscanner) laserscanner TOF.
Nişantaş- Attraverso tale procedura i modelli di
Luce strutturata si si si monumenti epigrafici no dettaglio non georeferenziati all’origine
Südburg
Fotogrammetria concorrono alla formazione di un modello
(bundle adjustment si si si monumenti epigrafici no “globale” georeferenziato a diversi gradi di
photogrammetry) risoluzione delle sue componenti
I modelli topografici di quest’area
Image based – Sistema di necessitano ancora di alcune integrazioni
Si
scannng stereoscopico con si no monumenti epigrafici no
“ScubaLibre”**
Laser TOF si si no topografia si Per allineamento delle nuvole di punti
dei modelli di dettaglio e dei modelli
- topografia (topografici) derivati da bundle adjustment
Fotogrammetria
- tracce di lavorazione photogrammetry sulla base delle nuvole
(bundle adjustment si si si si
delle superfici rocciose per di punti georeferenziate generate da
photogrammetry)
Complesso l’impostazione del costruito laserscanner TOF.
Ambarlıkaya Attraverso tale procedura i modelli di
-Büyükkaya dettaglio non georeferenziati all’origine
- topografia concorrono alla formazione di un modello
Image based – Videocamera
- tracce di lavorazione “globale” georeferenziato a diversi gradi di
(bundle adjustment si si si si
delle superfici rocciose per risoluzione delle sue componenti
photogrammetry)***
l’impostazione del costruito Tutti i modelli topografici di base di
quest’area sono completi.

* “Georeferenziati” si riferisce solo al modello generato in sé


** Lo scanner stereoscopico “ScubaLibre” e il suo software non sono commerciali
*** La procedura di gestione non è commerciale

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Il “Progetto Hattusa”: una cooperazione italo-tedesca per la sperimentazione di nuove tecnologie

Le attività condotte nelle diverse aree in sintesi di dettaglio epigrafico e storico-artistico delle
Nişantaş e Südburg decorazioni parietali.
Già durante la prima campagna furono elaborati
Nei mesi di settembre-ottobre 2014 sono inizia-
nei laboratori della casa della missione tedesca
te le prime attività nella cd. Città Alta di Hattu-
alcuni modelli preliminari della parete rupestre
sa e, più in particolare nella parte settentrionale
con inscrizione geroglifica di Nişantaş, partico-
di Nişantepe-Südburg. Parallelamente a una se-
larmente danneggiata e degradata dai fenomeni
rie di rilevazioni finalizzate alla costruzione di
atmosferici, per comprendere quanto, dalla loro
un dettagliato modello topografico, particolare
manipolazione, fosse effettivamente possibile
attenzione è stata data alle due iscrizioni monu-
arrivare a una chiara lettura dei caratteri gero-
mentali presenti rispettivamente nella Kammer
glifici ormai in gran parte non più visibili a oc-
2 di Südburg e sulla parete rupestre di Nişantaş.
chio nudo. Tali primi risultati si dimostrarono
L’obiettivo principale era in questo caso rap-
particolarmente interessanti (come si può ve-
presentato dalle possibilità che i modelli tri-
dere alla Tav. 3A), dove il modello testurizzato
dimensionali potevano offrire per la lettura di
di una porzione di tale parete, comprendente 4
iscrizioni su pareti, come quella di Nişantaş,
righe della parte centrale (cfr. Tav. 3A(a)), dete-
particolarmente degradate, andando quindi al di
sturizzato (Tav. 3A(b)), adeguatamente ruotato
là di quanto poteva offrire una semplice analisi
e illuminato in ambiente di visualizzazione vir-
autottica.
tuale, mostrava un’ottima evidenza dei segni,
In tal senso, al fine di testare e settare i diver-
altrimenti poco o nulla visibili sul posto a oc-
si tipi di scanner, l’iscrizione ben conservata
chio nudo.
della Kammer 2 di Südburg poteva offrire un
Il lavoro è proseguito in laboratorio e sul cam-
ottimo banco di prova. Lo stesso complesso di
po durante gli anni 2014-2016. I modelli di
Südburg si prestava, inoltre, per la sperimenta-
Nişantaş, generati dalle parallele procedure di
zione delle prime procedure di interpolazione
scanning a luce strutturata, da fotogrammetria
(attraverso un adeguato allineamento su base
e con scanner stereoscopico, sono stati prima
georeferenziata delle rispettive nuvole di punti)
“tagliati” in BLOCCHI e poi, per ciascun bloc-
fra modelli generali di carattere topografico, ot-
co, sono stati ripartiti per RIGHE, in modo da
tenuti attraverso scansione con Scanlaser TOF,
avere unità di modello minime e confrontabili
e modelli di dettaglio (come particolari monu-
per ogni tipologia di procedura (cfr. l’esempio
menti ed elementi architettonici, fino allo spe-
alla Tav. 3B delle operazioni di partizione effet-
cifico di scansioni ad alta risoluzione con luce
tuate sulle prime 3 righe del modello generato
strutturata di intere porzioni o singoli segni di
da luce strutturata).
iscrizioni geroglifiche) al fine di ottenere mo-
Per la gestione e la manipolazione dei modelli
delli geo-referenziati “complessi”, contenen-
si è proceduto da un lato a una “mappatura” in-
ti al proprio interno componenti differenziate
terattiva (sul modello di una mini-piattaforma
quanto a potenziale informativo.
GIS) e al suo linkaggio con un sistema di visua-
L’esempio alla Tav 2 mostra come il modello
lizzazione che ne permettesse di volta in volta
della struttura architettonica della Kammer 2 di
l’upload in un ambiente virtuale caratterizzato
Südburg, estrapolato dal modello topografico
da possibilità di rotazione, illuminazione (se-
generale dell’area generato da scansione laser
condo un numero x di fonti luminose graduabili
TOF (Tav. 2a), e interpolato a sua volta con la
e selezionabili, sia fisse che mobili) e procedure
scansione di dettaglio a luce strutturata delle
di distorsione matematica sui tre assi dimensio-
pareti con l’iscrizione geroglifica e le figure a
nali) (cfr. Tav. 3C).
rilievo (Tav. 2b), ha permesso la creazione di un
Soprattutto la procedura di stretching secondo
modello “complesso” (visione parziale alla Tav.
diversi parametri matematici sull’asse perpen-
2c) geo-referenziato contenente sia le informa-
dicolare rispetto a piano della superficie dell’i-
zioni architettoniche del complesso, sia quelle
scrizione, unita alla proiezione di fasci di luce

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Massimiliano Marazzi

adeguatamente orientati e a specifiche rotazio- Nel caso di Yazılıkaya le strategie di scanning


ni, ha permesso di creare condizioni di “lettura” hanno avuto 3 obiettivi principali:
virtuali assolutamente inimmaginabili in condi- 1. la generazione parallela di modelli topogra-
zioni reali, e quindi all’individuazione di strin- fici geo-referenziati dell’intero complesso roc-
ghe di segni non rilevabili a occhio nudo. cioso con procedura laser TOF e Videocamera
Alla Tav. 4 si riportano le prime autografie (an- GeoPro, al fine di procedere successivamente
cora logicamente provvisorie e quindi passibi- alla “fusione” di tali modelli e ottenere così un
li di migliorie e correzioni), con trascrizione e modello globale con texture ad alta definizione;
traduzione delle prime 2 righe (comprendente 2. per quanto attiene alle pareti delle cd. Came-
anche la superficie di sinistra, 2a riga, fino a re A e B, decorate con teorie di sculture spesso
oggi interamente trascurata). La ricerca è tutta- accompagnate da iscrizioni geroglifiche, oltre
via ancora in pieno svolgimento e sta offrendo alle due tipologie di scanning succitate, si è
una serie di dati particolarmente interessanti, proceduto a una parallela scansione della de-
soprattutto per quanto riguarda la struttura del corazione scultorea con handyscanner del tipo
racconto, che alterna, lungo tutto il corso del- Artec a luce strutturata; ciò al fine di interpolare
la narrazione, le res gestae di Suppiluliuma II il modello topografico con i modelli dettagliati
con quelle di sua padre Tuthalija IV. Anche per dell’apparato decorativo;
quanto riguarda l’individuazione dei toponimi, 3. infine, tenuto conto dello stato spesso estre-
le indicazioni offerte dall’iscrizione di Nişantaş mamente degradato delle pareti decorate della
trovano molti riscontri con quelle contenute Camera A e, di conseguenza, della situazione
nell’iscrizione, attribuibile allo stesso monar- drammatica delle iscrizioni accompagnanti i ri-
ca, di Südburg, ponendo una seria ipoteca sulla lievi, spesso ormai quasi completamente illeg-
proposta di datazione di quest’ultima all’epo- gibili, si sono eseguite scansioni a luce strut-
ca di Suppiluliuma I (a tal proposito si rinvia turata tradizionali delle partizioni più corrotte
alle informazioni bibliografiche qui indicate contenenti testimonianze epigrafiche.
nell’appendice bibliografico-critica che chiude Il lavoro fino a oggi condotto (e ancora in corso
questo contributo). di svolgimento) ha permesso la generazione di
A titolo d’esempio, sempre alla Tav. 4 (in bas- un modello globale geo-referenziato dell’inte-
so, 4a riga), si può ricordare la ricorrenza del ro complesso rupestre del quale si danno alla
toponimo VITIS(URBS), in questo caso, come TAV. 5a-b due estratti (a media risoluzione, non
appare di regola nelle fonti cuneiformi, accom- testurizzati) relativi alla Camera A. Su questa
pagnato dal determinativo per “città” e non per base sono stati interpolati i modelli (eseguiti
“regione”. con handyscanner a luce strutturata) dei rilievi
lungo le pareti convergenti verso la scena cen-
Le attività condotte nell’area di Yazılıkaya trale. I primi risultati sono illustrati alla TAV.
A cominciare dai mesi di settembre-ottobre 5c-d, dove le partizioni relative ai rilievi sono
2015 le attività si sono allargate parallelamente evidenziate in chiaro sullo sfondo del modello
all’area del santuario rupestre di Yazılıkaya, po- globale (la figura alla TAV. 5a mostra gli stessi
chi chilometri a nord-est di Hattusa. rilievi già “fusi” col modello generale, ma qui
Dal momento che l’intera area non era inclusa rappresentati in una versione a risoluzione me-
nella griglia topografica della missione tedesca, dio-bassa).
il lavoro di scanning è stato qui preceduto dalla Particolare attenzione è stata posta al lavoro di
determinazione di una serie di nuove stazioni revisione delle iscrizioni accompagnanti i rilievi
topografiche finalizzate contemporaneamente della Camera A. Il confronto delle 3 tipologie di
alla georeferenziazione dei modelli topografi- modelli paralleli per esse generati (con ortofo-
ci generali e al loro “aggancio” alla topografia togrammetria, a luce strutturata con handyscan-
dell’area archeologica principale. ner e con scanner tradizionale) ha permesso una
messa a punto (ancora in corso di elaborazio-

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Il “Progetto Hattusa”: una cooperazione italo-tedesca per la sperimentazione di nuove tecnologie

ne) dell’apparato epigrafico. Di fatto per ogni il costone sud-orientale di Ambarlıkaya, risa-
iscrizione l’analisi dei modelli ha portato a una liva lungo lo sperone roccioso meridionale di
lectio relativamente certa, dirimendo caso per Büyükkaya. Le tracce di lavorazione (e i fori)
caso le contrastanti letture a suo tempo proposte presenti sia alla sommità e sui piani intermedi
da H.G. Güterbock e da E. Masson (cfr. quan- delle diverse formazioni rocciose, sia lungo le
to considerato nel dettaglio qui, all’appendice pareti della gola stessa, relative alla predispo-
bibliografico-critica). In tutta una serie di casi si sizione delle superfici per l’alloggiamento/posa
è inoltre potuto definire con buona affidabilità in opera degli elementi che dovevano sostan-
una lettura del tutto nuova. ziare l’alzato di questo tratto di fortificazione,
Alla TAV. 5e-f si mostrano due esempi signi- hanno portato in passato a diverse ipotesi rico-
ficativi in proposito. Questi riguardano l’iscri- struttive circa le caratteristiche architettoniche
zione 42b (accompagnante la rappresentazione e ingegneristiche, soprattutto in relazione al
del “vitello” davanti alla raffigurazione della “salto” sulla gola.
dea Hebat nella scena centrale sulla parete di D’altro lato, la presenza di due tronconi di una
fondo) e la 60 (relativa a una divinità femmini- galleria, certamente scavata in antico e non por-
le facente parte della processione che decora la tata a compimento, progettata per attraversare
parete di destra). in direzione est-ovest il piede dello sperone roc-
Nel caso di 42b la lectio difficilior dubitativa- cioso di Büyükkaya, poneva problemi non solo
mente proposta da H.G. Güterbock, appare pie- di funzionalità, ma soprattutto di esatta geore-
namente confermata: (REX)VITELLUS REX ferenziazione rispetto alla sezione ricostruibile
ti-su[pi] (“re-toro: re di Tešup”); nel secondo del tratto roccioso stesso.
caso, l’identificazione certa del secondo se- Il lavoro condotto durante l’ultima campagna
gno come MONS.TU, permette di leggere l’i- del 2017 è consistito nella creazione di una rete
scrizione come (DEUS)MONS.TU ha/e-pa-pi, geo-referenziata di markers nell’ambito della
quindi “la divinità montana Tuthalija di Hepat”, quale è avvenuta la rilevazione sia con laser-
epifania della dea Hepat in rapporto con il mon- scanner TOF, sia, in parallelo, con fotocamera
te sacro Tuthalija. GoPro dell’intera topografia dell’area, com-
prendente il versante nord di Büyükkale, la
Il complesso della gola fra Büyükkaya e rupe di Ambarlıkaya, la gola con il Minare e
Ambarlıkaya tutto lo sperone meridionale di Büyükkaya, al
A conclusione di questo breve report deside- fine di creare un modello base topografico nel
riamo accennare alla terza area presa in consi- quale susseguentemente articolare i modelli
derazione dal progetto a cominciare dal 2017. specifici delle pareti e delle superfici della gola
Si tratta del complesso rupestre che dall’altura (cfr. Tav. 6b-c e Tav. 7a-c). Alle rilevazioni via
di Ambarlıkaya si snoda, attraverso una stret- scanner è stata associata una campagna fotogra-
ta gola (la cd. roccia del Minare) solcata da un fica dettagliata di tutte le tracce di lavorazio-
corso d’acqua (oggi di carattere fortemente tor- ne/predisposizione delle superfici rocciose non
rentizio), fino alle falde del costone meridionale solo nell’area della gola, ma anche alla sommi-
di Büyükkaya. tà di Ambarlıkaya (Tav. 7e-f).
L’area, e in particolar modo la gola che divide Particolare attenzione è stata data alla rilevazio-
le due formazioni rocciose di Ambarlıkaya e ne dei due tronconi del tunnel che doveva, nel-
Büyükkaya, presenta diversi aspetti problema- la sua progettazione originaria, attraversare in
tici sotto il profilo dell’assetto urbano e difensi- direzione est-ovest poco al di sopra della gola
vo di Hattusa (cfr. TAV. 6a). la parte terminale dello sperone di Büyükkaya
Attraverso questa gola, infatti, si doveva sno- (TAV. 7d). L’elaborazione dei modelli ottenuti
dare il muro di fortificazione che, discendendo è ancora in corso, tuttavia le prime immagini
dal versante nord di Büyükkale e raggiungendo 3D elaborate nella fase di pre-processing sia del
tunnel, che della sezione di Büyükkaya nel pun-

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Massimiliano Marazzi

to di attraversamento del tunnel, inoltre lo stu- • bacino est (a monte della gola) verso la val-
dio del bacino idrico immediatamente a monte le aprentesi a ovest, e cioè verso l’area della
della gola e quello delle relazioni fa le quote cd. “Unterstadt”;
del letto del torrente, dell’imbocco del tunnel • sulla base degli andamenti dei due tronconi,
est, dell’imbocco del tunnel ovest e delle tracce osservabili sia in pianta che in sezione, sono
di impostazione delle strutture a sostegno della rilevabili correzioni sia nella pendenza che
fortificazione presenti chiaramente sulle pareti nell’orientamento effettuate mano a mano
della gola, hanno permesso di accertare alcuni nel corso dell’esecuzione dei lavori;
elementi base: • tali elementi inducono a ritenere che i pro-
• per pendenza e tracciato dei due tronconi, gettisti dell’opera abbiano messo in atto
il tunnel era stato esattamente progettato strategie di calcolo trigonometrico che cer-
per creare un collegamento, molto proba- tamente andranno approfondite nel prosie-
bilmente con finalità di controllo idrico, dal guo della ricerca.

Tav. 1 - Fasi di acquisizione dei monumenti con diverse procedure di scanning: A1) Yazılıkaya, scanning dalle rocce soprastanti la Camera
A con laser TOF; A2) Area di Südburg, scanning con laser TOF; A3) Yazılıkaya, scanning con laser TOF della Camera D; B1) Nişantaş,
riprese con luce strutturata (Handyscanner); B2) Yazılıkaya, riprese con luce strutturata (Handyscanner) del rilievo centrale della Camera
A; B3) Südburg, riprese con luce strutturata (Handyscanner) dell’iscrizione geroglifica della Camera 2; C1) Südburg, iscrizione gero-
glifica della Camera 2, riprese con scanner stereoscopico image-based; C2) Nişantaş, riprese con procedura stereoscopica image-based
dell’iscrizione rupestre; C3) Complesso roccioso alle spalle della Camera B di Yazılıkaya, riprese con videocamera GoPro Black Edition;
D1) Iscrizione rupestre di Nişantaş, scanning di specifiche partizioni con procedura a luce strutturata; D2) Yazılıkaya, scanning a luce
strutturata delle iscrizioni sulla parete di fondo della Camera A; E) Rilevazione ortofotografica dei rilievi della Camera A di Yazılıkaya.

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Il “Progetto Hattusa”: una cooperazione italo-tedesca per la sperimentazione di nuove tecnologie

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Massimiliano Marazzi

Tav. 2 - Camera 2 di Südburg: a) estrapolazione della struttura della Camera dal modello laser TOF
topografico; b) modello a luce strutturata (Hamdyscanner) dell’iscrizione geroglifica sulla parete di
destra e del rilievo della parete di fondo; c) Modello interpolato “complesso” della Camera 2 di Südburg
derivato dall’allineamento delle nuvole di punti del modello a luce strutturata (b) sul modello topogra-
fico estrapolato (a).

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Il “Progetto Hattusa”: una cooperazione italo-tedesca per la sperimentazione di nuove tecnologie

Tav. 3 - Procedure di manipolazione in ambiente virtuale dei modelli 3D dell’iscrizione di Nişantaş: A elimi-
nazione della texture (a) per la lettura “neutra” (b) dei segni (da modello a luce strutturata con Handyscanner);
B) partizione in “blocchi” ed eliminazione della texture (da modello a luce strutturata via Handyscanner in
alto, da modello a luce strutturata secondo righe in basso) per una più agile manipolazione in ambiente vir-
tuale; C) manipolazione di “blocchi di modelli” (derivati via Handyscanner) in ambiente di visualizzazione
virtuale: (a) orientamento, (b) illuminazione secondo x fonti di luce virtuali statiche, (c) illuminazione con
fonte di luce virtuale dinamica.

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Massimiliano Marazzi

Tav. 4 - Autografia, traslitterazione e traduzione preliminare delle prime righe dell’intera iscrizione di Nişantaş sulla base dell’analisi
dei modelli.

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Il “Progetto Hattusa”: una cooperazione italo-tedesca per la sperimentazione di nuove tecnologie

Tav. 5 - Yazılıkaya: a) modello generale “complesso” della Camera A (interpolato da laser TOF per il complesso roccioso e luce strut-
turata via Handyscanner per i rilievi); b) modello base della Camera A da laser TOF; c-d) teoria delle divinità maschili sulla parete
destra della Camera A: esempio di processo di interpolazione (per allineamento delle nuvole di punti) fra il modello dettagliato delle
decorazioni scultoree (qui in evidenza in primo piano) e il modello topografico generale georeferenziato del complesso roccioso (qui
rappresentato in secondo piano); e-f) letture delle iscrizioni accompagnanti i rilievi 42b (il dettaglio in basso con evidenza dei segni
da modello a luce strutturata senza texture) e 60 (il dettaglio in basso con e senza evidenza dei segni da modello a luce strutturata).

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Massimiliano Marazzi

Tav. 6 - a) Area della gola fra Büyükkya e Ambarlıkaya, con indicazione dell’ipotizzato andamento del muro di difesa, degli imbocchi del
tunnel alla base dello sperone roccioso di Ambarlıkaya, del cd. Minare e dell’andamento delle acque del torrente che attraversa la gola; b)
immagine del modello topografico georeferenziato (in fase di pre-processing) da laser TOF (interpolato con videocamera GoPro) texturiz-
zato orientato con visione dal versante nord di Büyükkale; c) immagine del modello topografico georeferenziato (in fase di pre-processing)
da laser TOF (interpolato con videocamera GoPro) texturizzato orientato con visione da nord rispetto alla gola.

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Il “Progetto Hattusa”: una cooperazione italo-tedesca per la sperimentazione di nuove tecnologie

Tav. 7 - Immagini relative alle diverse fasi di documentazione, georeferenziazione e rilevazione con laser TOF dell’area della gola fra
Büyükkya e Ambarlıkaya: a) prese con laser TOF all’interno della gola, lungo il corso d’acqua; b) attività di determinazione di una
stazione topografica sulle balze rocciose del Minare; c) rilevazione con laser TOF dalla sommità di Ambarlıkaya verso Büyükkale; d)
rilevazione con laser TOF del troncone ovest del tunnel alla base dello sperone roccioso di Ambarlıkaya; e) rilevazione fotografica sulle
balze del Minare delle tracce di lavorazione della roccia; f) salita sulle balze del Minare.

- 199 -
Massimiliano Marazzi

Bibliografia M.Marazzi-C. Pepe-L. Repola-A. Schachner-S. Ti-


lia nell’ambito della rassegna di A. Schachner, Die
I primi risultati del progetto sono stato presentati
Ausgrabungen in Boğazköy-Hattuša, per l’anno 2018
nelle seguenti sedi internazionali:
dell’Archäologischer Anzeiger..
- International Workshop DOCUMENTATION, IN-
TERPRETATION, PRESERVATION & PRESENTA-
Per quanto concerne i riferimenti ai diversi monu-
TION. Innovative Digital Technologies in Ancient
menti e alle aree di Hattusa si rinvia a A. Schachner,
Near Eastern Archaeology, Epigraphy and Cultur-
Hattuscha. Auf der Suche nach dem sagenhaften
al Heritage Preservation, University of Würzburg,
Großreich der Hethiter, München, 2011.
Department of Ancient Cultures/Ancient Near East-
Per tutta la problematica relativa all’area della
ern Studies, 24-26 March 2015.
gola fra Büyükkaya e Ambarlıkaya e all’impianto
- International Congress The Discovery of an Ana-
difensivo all’origine ivi presente, l’ultima inda-
tolian Empire, Istanbul Museum of Archaeology Li-
gine dettagliata (con riferimenti alla bibliografia
brary, 14-15 December 2015.
precedente) è di P. Neve, Zur sogenannten hethiti-
- International Congress Le missioni italiane in
schen Brücke in Hattuscha-Boğazköy, Anadolu 21,
Turchia: mostra multimediale dedicata agli scavi e
1978, 69-77.
ai progetti di ricerca italiani in Turchia, Napoli, 4
Per i due tronconi di tunnel alla base dello spero-
December 2016, Università degli Studi Suor Orsola
ne di Büyükkaya si è potuto usufruire di un report
Benincasa & Centro Ricerche Archeologiche e Sca-
preliminare del 2008 conservato negli archivi della
vi di Torino per il Medio Oriente e l’Asia.
Missione Hattusa del DAI.
- International Colloquium Luwian Studies, Zürich,
Zentrum Karl der Grosse, 3 November 2016.
Infine, per quanto concerne le diverse letture del-
le iscrizioni accompagnanti i rilievi della Came-
Un primo rapporto dettagliato sulle campagne 2014-
ra A di Yaz1l1kaya effettuate da H.G. Güterbock
15 è contenuto in A. Schachner, Die Ausgrabungen
e da E. Masson, si rinvia a quanto discusso in
in Boğazköy-Hattuša 2015, AA 2016/1, 1-47 (con
A. Schachner, Die Ausgrabungen, cit., pp. 34 ss.
contributi di N. Bolatti Guzzo, M. Marazzi e L. Re-
pola); qui sono contenute anche le prime notazioni
sulle letture delle iscrizioni geroglifiche di Nişantaş
e Yazılıkaya.
Una presentazione del progetto nel suo insieme è
contenuta in N. Bolatti Guzzo-M. Marazzi-L. Repo-
la, Constructing and Representing: A New Project
for 3D Surveying of Hattusa, in M. Alparslan-
M. Alparslan-A. Schachner (eds), The Discovery of
an Anatolian Empire, Istanbul, 2017, 313-336.

Per gli aspetti più tecnici del progetto cfr. L. Repola-


M. Marazzi-S. Tilia, Constructing and Represent-
ing: A New Project for 3D Surveying of Yazılıkaya
– Hattuša, International Archives of the Photogram-
metry, Remote Sensing and Spatial Information Sci-
ences 42, 2017, 395-402.

In corso di stampa sono inoltre:


N. Bolatti Guzzo-M. Marazzi-L. Repola-A. Schachner-
S. Tilia, The ‘Hattusa Project’. A German-Italian co-
operation for the Three-Dimensional Documentation
and Representation of an UNESCO Archaeological
Site, News from the Lands of the Hittites 1, 2017, 17-
50 (con un’analisi dettagliata dei progressi nella lettura
dei modelli relative all’iscrizione di Nişantaş).

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