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QUADER NI · 1 5 .
ANNALI DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI
“L’ORIENTALE”
Sezione filologico-letteraria
AION (filol)
Direttore responsabile
Amneris Roselli
Comitato scientifico
Dagmar Bartonˇ k ová · Albio Cesare Cassio · Giovanni Cerri
Jacques Jouanna
Comitato di redazione
Giorgio Jackson ∙ Luigia Melillo · Luigi Munzi · Riccardo Palmisciano
Domenico Tomasco · Roberto Velardi
http://www.iuo.it/dipmcma/pubblicazioni
issn 1128-7209
isbn 978-88-6227-319-0
isbn elettronico 978-88-6227-320-6
a cura di
a m n e ris ro se l l i e ro berto velardi
PISA · ROM A
FABRIZIO SERRA EDITORE
MMXI
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anche parziale o per estratti, per qualsiasi uso e con qualsiasi mezzo effettuati,
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SOMMAR IO
Premessa 9
Geoffrey E. R. Lloyd, Techne and Dao : observations on the concepts of art,
e di Erone 23
Giovanni Cerri, Tecniche e politica tra Socrate e Protagora in Platone 37
Amneris Roselli, I maestri di Galeno, Galeno come maestro 53
Giacomella Orofino, Mnemotecniche visuali dell’antica medicina tibetana 71
Fabrizio Pesando, L’ars struendi nella precettistica catoniana (agr., 14) 85
Francesco Sferra, Tecniche di composizione del canone pa¯li. Trasmissione e
costruzione del sapere nel buddhismo therava¯da 95
Roberto Velardi, Metodi di insegnamento nelle scuole di retorica in Grecia,
tra v e iv secolo a.c. 109
Luigi Munzi, Tecniche e ruolo dell’exemplum nei grammatici latini 125
Antonietta Gostoli, L’educazione musicale nella Grecia antica (Platone ; Ari-
un ’ esperienza didattica
Livia Marrone, Gioia Molisso, Insegnare la scienza dei Greci : un’esperien-
* Per le tavole commentate nel testo vd. l’Appendice iconografica in fondo al volume.
72 giacomella orofino
L’apogeo militare e politico dell’impero tibetano crollò verso la fine del ix seco-
lo dopo Cristo e fu seguito da un lungo periodo del quale non si trova traccia nei
resoconti storici. A partire dall’ix secolo, il Tibet fu percorso da una seconda onda-
ta di propagazione delle dottrine buddhiste che caratterizzò in modo profondo la
storia successiva e che portò alla formazione della teocrazia. Contrariamente al co-
smopolitismo delle influenze straniere di epoca monarchica, i tibetani si rivolsero
principalmente all’India dove raccolsero l’ultima eredità del Buddhismo e di tutte
le scienze collegate a esso. I maestri buddhisti tibetani si circondarono di discepoli
e vennero via via fondando le varie scuole che diventarono le principali protago-
niste della storia culturale e politica del paese. Queste scuole furono molto spesso
rivali tra loro e si dovette attendere il xvii secolo perché il Tibet trovasse una pro-
pria unità politica sotto l’egida della scuola Ghelugpa con la figura dei Dalai Lama.
Il periodo della seconda diffusione delle dottrine buddhiste fu molto impor-
tante anche per lo sviluppo e il rinnovamento della scienza medica tibetana. Tra i
numerosi testi indiani che furono introdotti in Tibet si annoverano molti trattati
medici in sanscrito. Questi furono tradotti in tibetano e inclusi nel canone delle
scritture buddhiste. Oltre alle concezioni tratte dal sistema indiano dell’A¯ yurveda,
i tibetani assimilarono le dottrine yogiche dei trattati tantrici, in particolare quel-
le legate al sistema del Ka¯lacakratantra e alcune tecniche dell’alchimia indiana.
Successivamente questi elementi stranieri furono inclusi in un sistema medico
specificamente tibetano che fondava le sue teorie sulla filosofia buddhista e che
sviluppò una ricca letteratura : trattati fondamentali e commentari, farmacopee,
2) la collezione del Palazzo d’Estate del Dalai Lama, che risale molto probabil-
mente all’epoca del xiii Dalai Lama e appartiene ora alla Commissione per gli
Affari Culturali della Regione Autonoma Tibetana ;
3) la collezione del Museo Storico della Buriazia, a Ulan Ude che fu molto pro-
babilmente commissionata da un monaco buddhista buriato durante l’epoca del
xiii Dalai Lama.
Queste tavole, vere e proprie mnemotecniche visuali, si dividono in tre cate-
gorie :
versi delle terapie mediche, i santi eremiti li percepiscono come le Otto sezioni del
Carakasamºhita¯, le divinità hindu come il Tantra della manifestazione nera di Is´vara e
le divinità buddhiste come il Ciclo degli insegnamenti dei Signori delle tre famiglie.
mnemotecniche visuali dell ’ antica medicina tibetana 77
Nell’iscrizione finale leggiamo : “Dal Trattato dell’Acquamarina Azzurra, com-
re, tessuto adiposo, ossa, midollo e fluidi riproduttivi. Sul terzo ramo ci sono
tre foglie che rappresentano gli escrementi corporei impuri : feci, urine e sudore.
Quando i tre umori e le sette sostanze nutrienti sono in perfetto equilibrio, grazie
a una dieta appropriata e a una condotta di vita equilibrata si ottiene un perfetto
stato di salute, insieme a una condizione di benessere materiale e spirituale i quali
sono rappresentati dai fiori e i frutti sulla sommità del tronco.
Il secondo tronco a destra raffigura i cambiamenti patologici dell’organismo.
Da questo partono nove rami. Sul primo ramo a sinistra si trovano tre foglie che
rappresentano le tre cause principali delle malattie ossia, come già accennato so-
pra, il desiderio, l’ira e l’ottusità mentale, simbolizzate da 1) una coppia congiunta
in amplesso, 2) due uomini che litigano e 3) una persona sdraiata mentre dorme.
78 giacomella orofino
Sul secondo ramo ci sono quattro foglie che rappresentano le cause secondarie
delle malattie : 1) il tempo, 2) le influenze demoniache, 3) la dieta e 4) la condotta
di vita. Proseguendo verso l’alto troviamo il terzo ramo dal quale partono sei fo-
glie, simbolo delle sei porte di ingresso per le malattie : 1) la pelle, 2) i muscoli, 3) le
vene, 4) le ossa, 5) i viscere solidi e 6) i visceri cavi. Sul quarto ramo in alto vi sono
tre foglie che rappresentano i luoghi principali di annidamento delle malattie : 1)
del flemma nella parte superiore del corpo, 2) della bile nella parte mediana e 3) i
luoghi dove si insedia il pneuma nella parte inferiore del corpo. Sul quinto ramo
si trovano quindici foglie che simbolizzano in dettaglio i luoghi corporei dell’anni-
damento degli umori squilibrati : i cinque luoghi del pneuma : ossa, orecchie, pori
della pelle, cuore e intestino crasso ; i cinque luoghi della bile : il sangue, il sudore,
gli occhi, il fegato, la cistifellea, e i cinque luoghi del flemma : il chilo, le feci, il
naso, i polmoni e lo stomaco. Sul sesto ramo a destra si trovano nove foglie, che
simbolizzano le cause delle patologie : 1) il pneuma sorge durante la vecchiaia, 2)
la bile sorge durante l’età matura, 3) il flemma sorge durante l’infanzia, 4) il pneu-
ma sorge nei luoghi freddi, 5) la bile sorge nei luoghi caldi, 6) il flemma sorge nei
luoghi umidi, 7) il pneuma sorge in estate, 8) la bile sorge in autunno, 9) il flemma
sorge in primavera. Sul settimo ramo si trovano nove foglie che rappresentano
le nove conseguenze mortali delle malattie : 1) l’esaurimento dei tre fattori che
marina Azzurra, commento ai Quattro Tantra della Medicina, ornamento del cuore
del Buddha dei rimedi, la seconda tavola illustra il secondo capitolo del Tantra
radice che verte sul dialogo tra Vidya¯jña¯, emanazione della mente del Buddha e
del suo discepolo Manasija, emanazione della parola del Buddha. Viene anche
illustrato il terzo capitolo sulla causa principale delle condizioni fisiche naturali
e sulla base degli squilibri umorali dalla quale sorgono i due tronchi della fisiolo-
mnemotecniche visuali dell ’ antica medicina tibetana 79
gia e delle trasformazioni patologiche. Il primo tronco ha tre rami e venticinque
foglie che rappresentano le basi umorali delle patologie, i costituenti corporei e
le impurità. Il secondo tronco ha nove rami e sessantatre foglie che descrivono le
cause primarie e secondarie delle patologie. In tutto ci sono ottantotto foglie e
due fiori i quali hanno il nome di : “assenza di malattie” e “longevità”. Da questi
due fiori nascono il frutto detto “eccellenza del benessere spirituale e materiale”
e quello detto “liberazione dei componenti psicofisici nell’insuperabile realizza-
zione del corpo di luce”. I numeri sono stati colorati in questo modo : in rosso
quelli delle radici, in giallo quelli dei tronchi, in marrone quelli dei rami e in nero
quelli delle foglie.”
Patologie (tavola 3)
Daremo adesso la descrizione di un dipinto a “composizione lineare”. In esso,
come si legge dal titolo superiore del thanka, viene sintetizzato il testo del Tan-
tra di esegesi, dal capitolo ottavo al dodicesimo su “La meravigliosa sinossi sulla
causa delle patologie”. La sequenza va letta dal primo disegno in alto a sinistra e
procede in modo lineare da sinistra a destra, rigo dopo rigo. Ogni disegno riporta
una breve didascalia che permette al discente di comprendere esattamente il pas-
so del testo rappresentato. La prima iscrizione a sinistra in alto riporta il numero
del capitolo, in questo caso : il capitolo ottavo sulla causa primaria delle patolo-
prime tre vignette : una coppia congiunta in amplesso, due uomini che duellano
tra loro e un uomo sdraiato che si copre gli occhi con ambedue le mani. Questi
veleni psichici provocano le cause primarie del pneuma, della bile e della flemma
e il loro diffondersi nel corpo in modo squilibrato : il divampare della bile verso
ra), avere una vita sessuale troppo intensa (quinta figura), digiunare (sesta figura)
dormire in modo insufficiente (settima figura), esercitarsi in azioni strenuanti
senza alimentarsi in modo sufficiente (ottava figura), perdere sangue (nona vi-
80 giacomella orofino
gnetta a tre figure), soffrire di diarrea (decima figura) e vomitare (undicesima
figura).
Il terzo rigo è suddiviso in due grandi riquadri. Nel primo continua l’elenco
delle cause dello squilibrio del flemma : esporsi ai venti freddi (prima figura),
piangere fino allo stremo (seconda figura), provare dolore e grande angoscia
(terza figura), parlare troppo (quarta figura) prolungare eccessivamente una die-
ta povera (quinta figura) e avere una vigorosa ritenzione oppure fare un grande
sforzo nella minzione o nella defecazione (sesta figura). Nel secondo riquadro
si illustrano le cause secondarie che portano allo squilibrio della bile. Avere una
dieta basata troppo su cibo speziato e piccante (settima figura), avere una dieta
troppo grassa (ottava figura), sviluppare un odio profondo per qualcuno (nona
figura), addormentarsi al sole durante l’estate (decima figura), lavorare in modo
vigoroso immediatamente dopo il riposo (undicesima figura), portare carichi
troppo pesanti (dodicesima figura) e zappare il suolo troppo duro (tredicesima
figura).
Il quarto rigo continua nell’elenco precedente : tirare un arco troppo teso (quat-
tordicesima figura), fare la lotta (quindicesima figura), gareggiare nella corsa (se-
dicesima figura) lavorare e camminare sotto il solleone (diciassettesima figura)
cadere da cavallo (diciottesima figura) cadere da un dirupo (diciannovesima figu-
ra) essere sepolti da una valanga (ventesima figura) essere colpiti da una pietra
(ventunesima figura) essere colpiti da un randello (ventiduesima figura).
Il quinto rigo continua lo stesso elenco con altre due figure nel primo riquadro :
tarassaco bianco (terza figura) bere latte (quarta figura) stare fermi subito dopo
aver mangiato in modo pesante (quinta figura) sdraiarsi su un terreno umido e
dormire durante il giorno (sesta figura) immergersi in acque fredde di inverno
(settima figura) vestirsi in inverno con vesti troppo leggere (ottava figura) consu-
mo di cereali e frutti raccolti da poco o immaturi (nona figura) consumo di cibi
avariati (decima figura) eccessivo consumo di carne di capra (undicesima figura)
eccessivo consumo di grasso e midollo osseo (dodicesima figura).
Il sesto rigo è suddiviso in due grandi riquadri. Il primo è composto da nove vi-
gnette che continuano l’elenco precedente : Altre cause secondarie che contribu-
iscono allo squilibrio del flemma sono : consumo di olio stantio di semi di cereali
nel tessuto muscolare e adiposo, nel midollo osseo, nello sperma, nelle feci e nelle
urine (dodicesima figura).
Il settimo rigo è suddiviso in due grandi riquadri. Nel primo riquadro ci sono
tre figure che illustrano rispettivamente 1) le sedi di accumulo dell’eccesso di
pneuma, ossia gli intestini, gli incavi delle anche, le ossa, le articolazioni, la pelle
e le orecchie, 2) le sedi della di accumulo dell’eccesso di bile, ossia il sangue, il
sudore, il chilo, il siero, gli occhi, la pelle, e la zona tra lo stomaco e l’ombelico
e 3) le sedi di accumulo dell’eccesso di flemma, ossia lo stomaco, il petto, la go-
la, i polmoni, la testa, il chilo, il tessuto muscolare e adiposo, il midollo osseo,
lo sperma, le feci, il naso e la lingua. Nel secondo riquadro inizia la descrizione
sintetica dell’undicesimo capitolo sui sintomi che indicano le disfunzioni degli
umori. Questi possono manifestarsi in tre modi diversi, attraverso l’eccesso di
un umore o di un fluido corporeo, attraverso il loro difetto o attraverso l’ag-
gravamento di un umore causato dalla disfunzione, per eccesso o per difetto,
dell’altro. La prima figura rappresenta i sintomi dell’eccesso di pneuma, che si
manifestano attraverso un colorito pallido ed emaciato, tremore del corpo, gon-
fiori di stomaco, debolezza fisica, insonnia ecc. La seconda figura rappresenta i
sintomi dell’eccesso di bile che si manifestano attraverso una colorazione scura
dell’urina, o il colore chiaro delle feci, l’ aumento della fame o della sete, in-
sonnia ecc. La terza vignetta, composta da tre figure, descrive i sintomi dell’ec-
cesso del flemma che sono gonfiore di stomaco (figura a sinistra), esagerata
lassezza delle articolazioni) (figura centrale), salivazione abbondante (figura a
destra), oltre a torpore, depressione, pallore del volto e mancanza di fiato. La
figura successiva descrive i sintomi dell’eccesso di chilo che sono indicati da bri-
vidi di freddo. Segue la descrizione dei sintomi dovuti all’eccesso di sangue che
sono indicati dal sorgere di malattie infettive quali l’erisipela (me dpal) oppure
da disordini biliari, lebbra, l’insorgere di tumori, ittero, gengivite ecc. Segue la
rappresentazione dell’eccesso di tessuto muscolare, indicato dall’insorgere della
gotta, obesità ecc. La sequenza termina con una figura che rappresenta l’ecces-
so di tessuto adiposo indicato da letargia, pigrizia, ingrossamento dello stomaco
e del petto.
L’elenco dei sintomi patologici segue nell’ottavo rigo con il sintomo dell’ec-
cesso del tessuto osseo che dà sintomi di displasia o ingrandimento delle ossa,
rappresentato dalla prima figura. La seconda figura sintetizza i sintomi dell’ecces-
so di midollo, indicati dall’appesantimento del corpo, gonfiore delle giunture e
alterazione della vista. La terza figura rappresenta i sintomi di eccesso di liquido
seminale che si manifestano attraverso un eccessivo desiderio sessuale, infezioni
delle vie urinarie ecc. La figura successiva descrive i sintomi di eccesso delle feci
che si manifestano con pesantezza del corpo, gonfiore di stomaco, dolori adomi-
nali. Segue la rappresentazione dei sintomi dovuti all’eccesso di urina che si ma-
nifestano con dolori alla vescica e minzione frequente.
Le ultime due figure del primo riquadro rappresentano i sintomi dell’eccesso
di sudore, che si manifestano aumento della sudorazione, cattivo odore e prurito
82 giacomella orofino
cutaneo, e i sintomi dell’eccesso di secrezioni minori che inducono irritazioni lo-
cali, appesantimento di zone del corpo ecc. Il secondo riquadro dell’ottavo rigo
inizia con una figura descrive i sintomi del difetto di pneuma, indicati da perdita
di energia, stanchezza fisica ecc. Segue una figura che descrive i sintomi dovuti al
difetto di bile indicati dalla perdita del calore corporeo e variazione della pigmen-
tazione cutanea.
Le ultime tre figure descrivono rispettivamente i sintomi dovuti al difetto di
flemma (vertigini, palpitazioni), al difetto di chilo (dimagrimento, pallore, iper-
sensibilità ai rumori, e al difetto di sangue (abbassamento della temperatura cor-
porea, perdita del vigore muscolare ecc.).
Nel nono rigo continua l’elenco dei sintomi dovuti alla carenza di varie sostan-
ze corporee : il difetto di tessuto muscolare produce pallore, artralgia e aumento
difetto di tessuto osseo si manifesta con la perdita di capelli, denti e unghie (terza
figura) ; il difetto di midollo osseo si manifesta con vertigini e perdita di equilibrio
(quarta figura) ; il difetto del liquido seminale si manifesta con perdite di liquido
manifesta con gorgoglii di stomaco e dolore alle costole (sesta figura), il difetto
di urina si manifesta con oliguria, improvviso cambiamento del colorito (settima
figura) ; il difetto di sudore si manifesta con screpolatura della pelle, dilatamento
dei pori e perdita della peluria del corpo (ottava figura) ; il difetto di fluido vita-
(quarta figura) ; quarantadue malattie dovute allo squilibrio del pneuma (quinta
figura) ; ventisei malattie dovute allo squilibrio della bile (sesta figura) ; trentatre
malattie dovute allo squilibrio del flemma (settima figura). Quando tutte queste
malattie sono classificate, possono essere suddivise in quelle dovute allo squili-
brio di un unico umore, isolato e indipendente dagli altri, e quelle dovute allo
squilibrio di un umore in associazione con gli altri (ottava figura). Quando invece
le patologie sono classificate in base al loro annidamento corporeo, esse si sud-
dividono in due che si annidano nella mente (pazzia ed epilessia), diciotto che si
annidano nelle parti superiori del corpo, diciannove che si annidano nei visceri
interni, cinque che si annidano nelle parti inferiori del corpo venti esterne, come
quelle della pelle, dei muscoli, dei cana.
L’ultima figura simbolizza i centouno tipi di malattie classificate secondo la
loro tipologia, suddivise in quarantotto malattie interne, quindici tipi di ferite,
diciannove tipi di febbre, e diciannove patologie miste. In sintesi tutte le patolo-
mnemotecniche visuali dell ’ antica medicina tibetana 83
gie possono essere classificate in : malattie “dipendenti” ossia che dipendono dalle
narie” ossia causate non da fattori fisici ma da demoni e curabili solo attraverso
adeguati rituali ; malattie “reali” di questa vita, curabili con i medicamenti e ma-
Nota bibliografica
Gli studi sulla medicina tibetana sono oramai molto numerosi, per un’ampia e
dettagliata bibliografia ragionata si rimanda al volume di J. Aschoff, Annotated
Bibliography of Tibetan Medicine (1789-1995), Fabri Verlag & Garuda Verlag, Ulm,
Dietikon, 1996. Per una raccolta di studi autorevoli si veda E. Finckh, Studies in
Tibetan Medicine, Snow Lion Publications, Ithaca, New York, 1988. Inoltre per
un approfondimento sistematico de I Quattro Tantra della Medicina e del Trattato
dell’Acquamarina Azzurra, si veda la grande opera a cura di Y. Parfionovitch, F.
Meyer, G. Dorje, Tibetan Medical Paintings, Illustrations to the Blue Beryl Treatise of
Sangye Gyamtso (1653-1705), Vol. i Text, Vol. ii Plates, Serindia Publications, (Harry
N, Abrams Inc.), New York, London 1992, (traduzione italiana : Antica Medicina
dicine, Rizzoli International Publications, New York, 1998, che contiene saggi sul-
la medicina tibetana e la sua storia a cura di T. S.Bradley, F. Meyer, N.D. Bolsoko-
eva and K.M. Gerasimova (traduzione italiana Buddha e l’arte della guarigione,
Rizzoli, Milano, 1998). Da segnalare anche lo studio di B. Clark, The Quintessence
Tantras of Tibetan Medicine, Snow Lion Publications, Ithaca, New York, 1995. Si ve-
da inoltre la più recente raccolta di studi curata da Mona Schrempf, Soundings in
Tibetan Medicine. Anthropological and Historical Perspectives. Proceedings of the Tenth
Seminar of the International Associations Tibetan Studies, Volume 10, Brill, Leiden,
2007. Per un aggiornamento sugli sviluppi della scienza medica tibetana in occi-
dente si consulti il volume curato da L. Pordié, Tibetan Medicine in the Contempora-
ry World. Global Politics of Medical Knowledge and Practice, Routledge [Series of the
Needham Research Institute, Cambridge], London- New York, 2008.
c o mp osto in car atter e dan t e m on ot y p e d a l l a
fabrizio serr a editor e , p i s a · r oma .
stamp ato e rileg a t o n e l l a
t ipog rafia di ag n an o, ag na n o p i s a n o ( p i s a ) .
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Aprile 2011
(cz2/fg3)