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20.Rubano
localit
Bosco di Rubano
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21. Noventa
Padovana
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Nota Storica
La villa del complesso Giustinian fu eretta agli inizi
del XVII sec. dalla famiglia Giavarrina, e venne
venduta nel 1641 a Piero Giustinian (Zustignan),
con tutti gli annessi: ... 40 campi, cortivo, brolo
e stradon.
Da questa data fino al 1855, la dimora gentilizia
appartenne alla famiglia Zustignan. Nei documenti
che sanciscono il primo passaggio di propriet
non compare la voce giardino. Questultima
viene invece citata nel 1686 nel Colonato (Tomo
697) riferito a Piero Giustinian.
Nel 1711 nuovamente contemplata nella
catalogazione 693, ove si legge: Casa
dominicale con giardino e brolo per uso.
Sempre di questo giardino si avranno indicazioni
sul piano dimensionale solo nel 1778, in una
traslazione da Z. B. Zustignan a Pietro Francesco
Zustignan: casa dominicale con giardino e brolo
per uso e campi 34 di cui 4 di giardino e brolo.
Ignorato dal Catasto Napoleonico (1808), il
giardino compare nel Catasto Austriaco con
lestensione di 6,24 pertiche.
La famiglia De Chantal diventa proprietaria della
villa e delle adiacenze nel 1855.
Lettura dello stato di fatto
La Villa
Si tratta di un edificio elegante e armonioso.
La facciata rivolta a sud mostra statue e pinnacoli,
e la distribuzione delle finestre si articola su tre
ordini a scalare verso lalto.
Al Piano Nobile si apre la tipica balconata
settecentesca veneziana a tre aperture.
Internamente la scala al piano terreno decorata
con affreschi in prospettiva e paesaggi del pittore
Antonio Visentini (1787); in unaltra stanza invece
vi sono pregevoli sottofinestre in ceramica colorata
di Nove (VI).
Il Parco
Allo stato attuale larea verde che circonda la
villa non trasmette alcuna traccia, anche debole,
del giardino settecntesco segnalato nella Nota
Storica, che doveva essere, data lepoca, di
impianto formale e di stile barocco.
Ci che oggi possibile esaminare, un assetto
verde che denuncia in parte alcuni interventi di
trasformazione compositiva abbastanza radicali,
soprattutto per quanto riguarda la zona a
meridione.
Tale area mostra due grandi spiazzi a prato
attorno ai quali gira un sentiero che permette la
circuitazione della zona.
Le statue presenti appaiono collocate secondo
una disposizione casuale.
Questa parte del giardino cintata sul fronte
strada da un basso muretto in mattoni a vista, sul
quale sono collocate, ogni tre metri circa, delle
sfere di pietra, poggiate su basamenti lapidei.
Su questo manufatto si innesta il cancello
dentrata, posto in asse alla villa, sostenuto da
alti pilastri dalle facce lavorate a specchio,
sormontati anchessi da statue.
Al di l del muretto scorre parallela una canaletta
sulla quale tragitta un breve ponticello.
Sul lato settentrionale della villa si stende il parco,
composto da un vasto prato centrale e da una
galleria di verzura formata da carpini, che si
snoda lungo tutto il perimetro.
Alla spianata erbosa aperta e piena di luce,
si contrappone, ad ovest, una fitta macchia
di alberi e arbusti, che, durante la mutazione
cromatica stagionale, diviene una sorta di quinta
scenografica molto suggest
Localizzazione e rapporti ambientali
Il complesso si trova fuori dallagglomerato
urbano di Noventa, lungo la strada che porta a
Stra.Alla villa ed al giardino attualmente non si
accede dal cancello principale posto di fronte alla
dimora, bens da un ingresso laterale, attraverso il
portico della barchessa sul lato est.
A nord la propriet confina con vigneti e campi.
Valori scenografici
La villa ed il parco si propongono alla vista,
relativamente alla Riviera del Brenta, come
34
SPECIE ANNOSE
Genere - specie Famiglia
Libocedrus decurrens Florin Cupressaceae
Carpinus betulus L. Corylaceae
Quercus robur L. Fagaceae
Magnolia grandiflora L. Magnoliaceae
Platanus hybrida Brot. Platanaceae
SPECIE PREGEVOLI PER CHIOMA E PORTAMENTO
Genere - specie Famiglia
Populus alba L. Salicaceae
Aesculus hippocastanum L. Hippocastanaceae
Tilia platyphyllos Scop. Tiliaceae
Tilia x europaea L. Tiliaceae
Olea fragrans Thunb. Oleaceae
SPECIE CHE COMPONGONO LASSETTO ARBOREO
Genere - specie Famiglia
Cedrus deodara D.Don. pl. Pinaceae
Cryptomeria japonica D. Don.
var.elegans
Taxodiaceae
Populus nigra L. Salicaceae
Corylus avellana L. Corylaceae
Carpinus betulus L. Betulaceae
Fagus sylvatica L. var. rubra Fagaceae
Celtis occidentalis L. Ulmaceae
Prunus laurocerasus L. Rosaceae
Gleditsia triacanthos L. Leguminosae
Robinia pseudoacacia L. Leguminosae
Chimonanthus praecox L. Calycanthaceae
Aesculus hippocastanum L. Hippocastanaceae
Acer negundo L. Aceraceae
Acer campestre L. Aceraceae
Tilia cordata Miller Tiliaceae
Lagerstroemia indica L. Lythraceae
Ligustrum vulgare L. Oleaceae
SPECIE CHE COMPONGONO LASSETTO ARBUSTIVO
Genere - specie Famiglia
Buxus sempervirens L. Buxaceae
Euonymus japonicus L. Celastraceae
SPECIE CHE COMPONGONO LASSETTO ERBACEO
Genere - specie Famiglia
Convallaria japonica L. Liliaceae
Fisionomia degli elementi compositivi botanici
Fisionomia dellassetto idrico
Non stato rilevato alcun assetto idrico.
Stato di conservazione della struttura vegetale
Lo stato di conservazione discreto. L area prativa
che circonda la villa si presenta ordinata e priva
di infestanti per effetto di frequenti interventi di
falciatura.
La pulizia del sottobosco, dei rami e del secco
sono variabili nelle diverse zone del parco.
Le zone distali evidenziano una manutenzione
meno frequente, con maggiori proliferazioni di
sambuco, Sambucus nigra L., nelle zone del
sottobosco.
Si riscontrano alcune robinie, Robinia
pseudoacacia L., deperite all interno del bosco.
La carpinata si presenta irregolare per la mora
di alcuni elementi, non pi sostituiti da giovani
individui.
I sentieri sono generalmente liberi da infestanti,
rami, secco.
Il disegno del parco ben riconoscibile.
Stato fitosanitario
Elevate infestazioni di altica, Haltica quercetorum
Foud., sono state riscontrate nelle farnie,
Quercus robur L., le quali evidenziano cospicue
scheletrizzazioni a carico dell apparato fogliare.
Rilevanti attacchi di carie, Coryolus Qul., Fomes
Fr., Poria Pers., Ganoderma Karst., Polyporus Fr.,
Trametes Fr., Lenzites (Fr.) Karst., Stereum Pers.,
Phellinus Qul., sono stati rilevati in molti elementi
della carpinata.
I cespugli di evonimo, Euonymus japonicus L.,
manifestano numerose efflorescenze biancastre
all apparato aereo per la presenza di oidio, f. asc.
sp. pl., f. con. Oidium euonymi japonici Sacc. .
Alcuni vecchi tigli, Tilia platyphyllos Scop.,
evidenziano vistose rosure al tronco causate da
parassiti lignicoli.
Bibliografia
A. Baldan, Storia della Riviera del Brenta. Ville
de Veneti, Vicenza 1981 G.Mazzotti, Le ville
venete, Treviso,1987
un evento paesaggistico di grandarmonia ed
equilibrio. In particolare, ledificio gentilizio
considerato tra i pi belli della zona e costituisce,
rispetto allarea verde di pertinenza, il punto
dattrazione principale sul quale convergono i
coni di visuale pi affascinanti.
Stato di conservazione generale
La villa ha subto gravi danni a causa dei
bombardamenti dellultima guerra, nonch per
le occupazioni militari e successivamente delle
famiglie degli sfollati.Anche il parco stato in gran
parte devastato.Attualmente tutto il complesso si
presenta in buone condizioni, grazie agli interventi
di restauro compiuti sulla villa ed il ripristino
dellassetto vegetale del parco eseguiti da parte
dellattuale proprietario, lavvocato Destro.
Fisionomia della struttura vegetale
L area prativa che circonda la villa mostra un
tappeto erboso assai compatto e regolare, ornato
da poche piante allevate in vaso. A destra della
villa il prato si allarga verso la vicina quinta
arborea, adornandosi di alcune essenze isolate,
un cipresso della California, Chamaecyparis
lawsoniana Parl., Olea fragrans Thunb., calicanto,
Chymonanthus praecox L.. Un monumento
arboreo assai importante per maestosita, sviluppo
e annosit un libocedro, Libocedrus decurrens
Florin., il cui tronco e le branche basali sono
avviluppati da un prugnolo, Prunus cerasifera
Ehrh. var. Pissardii.
I sentieri che si addentrano nel parco in prossimit
dell entrata sono affiancati da un rado assetto
arboreo.
Inoltrandosi nella vegetazione si possono
apprezzare delle farnie, Quercus robur L.,
carpini, Carpinus betulus L., ed un pioppo bianco,
Populus alba Miller., annosi, frammisti a tigli, Tilia
platyphyllos Scop., e bagolari, Celtis australis L.,
assai pregevoli per chioma e portamento.
Tra essi si sviluppano robinie, Robinia
pseudoacacia L., spino del Signore, Gleditsia
triacanthos L., e pioppi neri, Populus nigra L. .
Sul terrapieno posto al confine del parco si erge,
tra sambuchi, Sambucus nigra L., e noccioli,
Corylus avellana L., uno splendido platano,
Platanus hybrida Brot., secolare, tappezzato alla
base da convallaria, Convallaria japonica L. .
Verso la parte posteriore del parco la fascia
arborea si restringe evidenziando alcuni pregevoli
ippocastani, Aesculus hippocastanum L., dei
platani annosi, Platanus hybrida Brot., un faggio
rosso, Fagus sylvatica L. rubra, e carpini, Carpinus
betulus L., di elevata statura, dalla rada chioma.
L apparato arbustivo composto di cespugli di
lauroceraso, Prunus laurocerasus L. .
Il grande viale inerbito che si origina dalla villa
affiancato da alberi d alto fusto che creano un
tunnel verde.
La transizione tra il bosco laterale ed i viali
posteriori assai graduale, la vegetazione viene
sostituita progressivamente da carpini, Carpinus
betulus L., tigli, Tilia platyphyllos Scop., qualche
rara magnolia, Magnolia grandiflora L., cespugli
di evonimo, Euonymus japonicus L.
Una pregevolissima carpinata formata di elementi
annosi, frammista di pochi tigli, Tilia platyphyllos
Scop., Tilia x europaea L., percorre tutto il lato
posteriore del parco. Essa contornata da
cespugli di evonimo, Euonymus japonicus L., che
la accompagnano lungo tutto il suo percorso.
35
La villa Capodivacca-De Besi situata in zona rurale a poca
distanza dalla riva sud del Bacchiglione ed circondata da un
vasto parco, costituito da molte piante secolari.
Di origine cinquecentesca, come possibile rilevare dal corpo
robusto a pianta quadrata delledificio, sub alcuni rifacimenti nel
secolo XVIII.
In particolare, alla facciata principale venne dato laspetto
attuale, il cui motivo dominante dovuto allalzato centrale che
termina con un semplice frontone triangolare, che conferisce
allinsieme il tipico aspetto della villa veneta settecentesca.
I primi proprietari della villa furono i Capodivacca e, in seguito,
i Candi.
E probabile che la propriet, originariamente, si estendesse fino
allattuale strada statale, data la presenza del viale antistante
la villa, che dava accesso anche a villa Rizzardi-Pelizza, oggi
divenuta corpo unico dellintero complesso edilizio.
Il parco merita una segnalazione, anche per un vetusto viale
formato da Carpinus betulus.
Bibliografia
Beltrame G., Toponomastica della Diocesi di Padova, Libraria
Padovana editrice
Baldan Zenoni Politeo G., Intorno al giardino. Lezioni di storia,
arte, botanica, Guerini e associati , 1993
Cond E., Creola. Chiesa di S. Pietro Apostolo, Lino tipografo
in Tencarola , 1986
Gloria A., Il territorio Padovano illustrato, vol II , Atesa editrice
La Diocesi di Padova nel 1972, tipografia Antoniana, Padova
Zanetti P., La riviera Euganea. Acque e territorio del canale
Battaglia, editoriale Programma, Padova, 1989
Enciclopedia dei Comuni dItalia, Il Veneto, Vol IV, Bonechi
editore, Firenze, 1982
Baldan A., Ville Venete in territorio Padovano e nella Serenissima
Repubblica, Francisci editore, Abano Terme Padova, 1986,
pp.445-447.
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22. Saccolongo
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Poco distante dalla localit Frassanelle, alle falde del basso colle Cereo ,
si erge tra il verde una splendida costruzione: si tratta della villa Barbarigo-
Montesi, costruita nella seconda met del 1600 e denunciata per la
prima volta nel 1661. La villa appartenne per la prima volta alla famiglia
Lippomano, dalla quale pass poi alla famiglia veneziana dei Barbarigo in
virt di successivi matrimoni. Ledificio caratterizzato, sul versante nord,
da una bella facciata a tre piani sovrapposti e sul lato sud da un loggiato
di armoniose linee cinquecentesche, che si apre allo scenografico parco
circostante che arriva fino alla sommit del monte. Nei pressi dellentrata
si trova una chiesetta che i vescovi locali, in visita alla villa, nel corso
del Seicento e del Settecento, dedicarono prima a S.Eurosia, e poi al
Crocefisso.
Frontalmente la villa domina la pianura di Bastia di Rovolon. Il piccolo
giardino, antistante lingresso principale della villa, costituito da siepi
di bosso abilmente sagomate e poste perimetralmente a piccoli recinti di
aiuole con al centro una vasca con fontana e un grande vaso posto su
una colonna.Il giardino , inoltre, protetto e recintato da una siepe pi
folta ed imponente che sembra impedire allestesa superficie boschiva che
domina la pianura ai sui piedi di impadronirsi dei fiori e della vegetazione
tipica dei giardini di villa.
Dal giardino, attraverso una scala posta a ridosso della facciata, si accede
ad un pianoro che costeggia la villa e che funge da zona di sosta dei
veicoli; da questo punto si raggiunge, il retro della villa dove si scopre laltra
facciata delledificio, altrettanto considerevole. Il giardino antistante questo
prospetto costituito da un grande prato, attraversato da una gradinata
monumentale, ricca di statue e vaserie, costeggiata da alberi ad alto fusto
di diverse specie. Salendo, verso la parte pi alta della collina, ci si trova
immersi nel verde del bosco. Se nella facciata principale il giardinetto
frutto di accurati accorgimenti e di progettate soluzioni, qui lintero prato e
il bosco che lo circonda sono frutto di continue cure e attenzioni. Lattuale
parco fu progettato nel 1930-40 dal paesaggista Domenico Sgaravatti
, molto stimato nella zona del vicentino e del padovano. Oggi il parco,
molto curato dai proprietari che ne comprendono il valore, presenta una
vegetazione ricca e rigogliosa ancora intatta.
Bibliografia
Callegari A., Guida ai Colli Euganei, (a cura di), Lions Club di Padova,
1973.
Baldan A., Ville Venete in territorio padovano nella Serenissima
Repubblica, Abano 1986, pp.423-424
Scarpari G., Le ville venete, Newton Compton, Roma 1980.
Il Veneto paese per paese, Bonecchi Ed., Firenze 1982.
Mazzotti G., Le Ville Venete, Ed. Canova, Treviso 1937.
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23. Rovolon
localit
Monte Cereo
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24. Cervarese Santa Croce
localit Montemerlo
Nota storica
.Dalla parte orientale della catena innalza
la petrosa fronte Montemerlo, uno dei leggiadri
colli che formano quasi il diadema di Padova. Al
principio del secolo XIII levava le turrite sue mura
un forte castello che la famiglia Forzat sceglieva
a proprio ricovero..
( Da Strenna degli Euganei1846).
Su di un poggio cosiddetto la Serenella, si eleva
la villa con falso aspetto di castello voluta nel XIX
sec. da Giuseppe Cecchini Pachierotti (1795-
1866), nipote di Gaspare Pacchierotti, famoso
sopranista.In seguito la villa pass ai Wollemann
(1883), successivamente ai Rasi, dal 1933, alla
famiglia Sacerdoti, che tuttora vi risiede.
Due disegni autografi del Cecchini Pachierotti
testimoniano che altre fabbriche erano previste
ai piedi del colle: le adiacenze, le gastaldie e
lingresso alle cave di trechite mai sfruttate (
A. Espen G.Listo, Un Castello Ottocentesco a
Montemerlo ..cit) .
Questo originale manufatto, progettato da uno
sconosciuto architetto agli inizi del XIX sec.,
costituisce un singolare esempio di revival gothic
che si riallaccia al gotico fiorito delle ville venete
del XIVsec.
E possibile che lignoto progettista aderisse a
quella corrente architettonica simbolistica e
naturalistica definita antiquaria , secondo
le chiare affinit con il gusto del Pachierotti,
appassionato collezionista di oggetti artistici e
archeologici: nella sua residenza padovana,
ubicata vicino allOrto Botanico, egli aveva
raccolto ed esposte, soprattutto nel giardino , una
notevole quantit di reperti archeologici.
Anche la scelta dellarea fabbricabile sul poggio
La serenella, non fu estranea agli interessi
culturali del sopranista.
In questo sito infatti restavano i ruderi di un castello
che Carlo Magno aveva donato ai Transalgardi-
Forzat-Capodilista, assieme ad un altro castello
pi famoso Mont-Merl nei pressi di Parigi.
Lettura dello stato di fatto
Il Parco
Laccesso al parco, di circa 12.000mq, situato
sulla strada comunale del paese e propone
limmediata vista della fattoria in stile revival
gothic, dai prospetti decorati con elementi lapidei
romanico -gotici di diversa provenienza.
La maggior peculiarit di questo monumento
verde, romantico-naturalistico, sta essenzialmente
nello sviluppo elicoidale del sentiero principale
attorno al colle, sino alla villa- castello; ci
permette di acquisire, lungo il cammino, la
percezione dellambiente circostante , in tutte le
componenti estetiche , secondo il tipico concepire
i camminamenti nei giardini ottocenteschi
informali, la cui principale destinazione di
condurre a tutte le scene del giardino, senza
obbligare a volgere il passo.. ea moltiplicare
non sologli aspetti, ma a presentare ancora nella
pi bella apparenza le varie lontananze, ora
tutte ad un tratto, ora successivamente ( E.Silva
DellArte dei Giardini inglesi, Milano 1813 )
La stradella diventa pi rettilinea ed ampia
circa a cento metri dalla dimora, sulla quale
sono distribuite torrette neogotiche, guardiole
appuntite, finestre a bifora :una visuale carica di
suggestione e, per certi versi onirica.
Allinterno del parco assai fitto e lussurreggiante,
vengono a scoprirsi nei punti pi segreti statue (
due soldati nellatto di sguainare la spada), reperti
lapidei medievali (unesile colonnina sormontata
da una testa duccello ), chioschi, ed una torretta
diroccata.
Prospiciente alla facciata rivolta a sud, il parco
si trasforma in un giardino belvedere :larea
sulla quale esso si articola , abbraccia infatti
unapertura panoramica a 180.
A porre laccento unampia aiola a prato, verso
lestremit del poggio, sta una balaustra di ferro
battuto ad arco rivestita di rose rosse rifiorenti,
dalla quale possibile, superato un cancellettodi
ferro, scendere lungo il pendio del colle, tra
cipressi, glicini, gelsomini ed altri arbusti da fiore.
Localizzazione e rapporti ambientali
Il parco si sviluppa su una delle ultime propaggini
dei Colli Euganei, verso nord-ovest , per
concludersi nel poggio La serenella, a cornice
di una villa dallo stile chateau francese ed il
maniero inglese.
Per la privilegiata dislocazione in cima al colle di
tutto il complesso architettonico , le peculiarit
panoramiche sono duplici e di uguale valenza:
il sito costituisce un punto di riferimento
molto significativo sullassetto ambientale del
comprensorio di Montemerlo;
viceversa , questultimo si pone come splendido
assunto paesaggistico di ampia godibilit della
villa-castello e del parco.
Villa Pachierotti Sacerdoti,
Montemerlo, 1920
39
Valori scenografici
I valori scenografici sono dati dalla mutazione dei
coni di visuali e dai quadri panoramici offerti dal
paesaggio sottostante.
Landamento elicoidale del camminamento
principale che sinerpica sul colle, allargandosi
e restringendosi, guadagna in variet di vedute
panoramiche e scorci, includendo sui suoi fianchi,
piattaforme arboree, gruppi di alberi secolari ,
giovani alberi svettanti , altri pi vetusti e ricurvi,
masse di arbusti sempreverdi ed a foglia caduca,
mille erbe e fiori profumati.
Stato di conservazione generale
La villa - castello si presenta in discrete
condizioni, come pure lassetto compositivo del
parco mantiene la peculiarit paesaggistica
e scenografica originaria, senza inserimenti
impropri.
Fisionomia dellassetto idrico
Allo stato attuale non esiste alcun assetto idrico.
Tuttavia , secondo testimonianze (A.Espen G.Listo,
Op, cit ),allinterno del parco si trovava uno
specchio dacqua.
Fisionomia della struttura vegetale
Lo spazio erboso antistante la villa-castello
privo di ornamenti arborei e arbustivi, solo alcune
essenze da fiore e rose abbelliscono il muro del
castello stesso.
La parte posteriore, a nord, occupata da una
superficie prativa ornata da muretti in pietra e
specie vegetali da penombra, quali ortensie,
Hydrangea macrophylla Thunb.,concentrate in
prossimit della scala laterale, rododendri e
azalee, Rhodendron sp., edere, Hedera helix L.ed
un tasso Taxus bacata L.
Siepi sferiformi di bosso , Buxus sempervirens L.,
disposte a cerchio , punteggiano il sito.
Il viale affiancato da due esemplari arborei
annosidi magnolia Magnolia grandiflora L. e tasso
Taxus bacata L.
Dalla collina, sotto la villa ,emergono alcune
essenze rilevanti per sviluppo e annosit, residui di
un impianto originario.
Si segnalano inoltre , un gruppo di pini
domestici, Pinus pinea L., un cipresso Cupressus
sempervirens L., del diametro di 40 cm, ceppi
di thuja,Thuja orientalis L., e, tra questi, il
residuo di una preesistente siepe di bosso , Buxus
sempervirens L.
La restante vegetazione arborea costituita da
essenze isolate o a gruppi di pochi elementi :
tre cedri himalaiani Cedrus deodara G.Don.,
pregevoli, un pino himalaiano
Pinus Wallichiana A.B.Jack., alcune robinie,
Robinia pseudoacacia L., e frassini .Fraxinus
excelsior L.
Lassetto arbustivo assai rarefatto, concentrato
accanto al muro perimetrale del acstello
composto da cespugli di alloro, Laurus nobilis L.,
lauroceraso , Prunus laurocerasus L.
e pungitopo, Ruscus aculeatus L
Fisionomia degli elementi compositivi botanici
SPECIE ANNOSE
Genere - specie Famiglia
Taxus bacata L.
Cupressus sempervirens L.
Pinus pinea L.
Magnolia grandiflora L.
Taxaceae
Cupressaceae
Pinaceae
Magnoliaceae
SPECIE PREGEVOLI PER CHIOMA E PORTAMENTO
Genere - specie Famiglia
Pinus Wallichiana A.B.Jack
Pinus sylvestre L.
Pinus nigra Am.
Cedrus deodara G.Don
Pinaceae
Pinaceae
Pinaceae
Pinaceae
SPECIE CHE COMPONGONO LASSETTO ARBOREO
Genere - specie Famiglia
Thuja orientalis L.
Cryptomeria japonica D.Don
Cryptomeria japonica D,Don
Elegans
Corylus avellana L.
Broussonetia papyrifera L.
Laurus nobilis L.
Eriobotrya japonica Lindt.
Prunus laurocerasus L.
Acacia dealbata Link.
Robinia pseudoacacia L.
Chimonanthus praecox L.
Ligustrum vulgare L.
Fraxinus excelsior L.
Cupressaceae
Taxodiaceae
Taxodiaceae
Corylaceae
Moraceae
Laureaceae
Rosaceae
Rosaceae
Leguminosa
Leguminosa
Calycantaceae
Oleaceae
Oleaceae
SPECIE CHE COMPONGONO LASSETTO ARBUSTIVO
Genere - specie Famiglia
Buxus sempervirens L.
Ruiscus aculeatus L.
Hydrangea macrophylla Thnb
Rododendron sp.pl.L.
Buxaceae
Lilaceae
Hydrangeaceae
Ericaceae
SPECIE CHE COMPONGONO LASSETTO ERBACEO
Genere - specie Famiglia
Rosae sp.plL.
Yucca gloriosa L.
Rosaceae
Agavaceae
Stato di conservazione della struttura vegetale
La manutenzione dellassetto vegetale, lungo
la collina, ridotta a periodiche operazioni di
falciatura dellerba e di pulizia dei rami e del
secco, effettuate solo su unarea limitata , mentre
il settore occidentale della stessa infestato da
robinie e rovi, di notevole sviluppo.
Si segnala la presenza a ridosso del muro della
villa, di un ceppo di lauroceraso , molto sviluppato,
stroncato e parzialmente deperito.
Della siepe di bosso originaria, che conduceva alla
dimora restano solo pochi residui, parzialmente
soffocati dalla vegetazione.
Bibliografia
AA.VV. I Colli Euganei, Natura e Civilt,
Padova1989
P.Bussadori G.Mattoschi , I Giardini nel
Parco..Padova1991
A.Espen G.Listo , Un Castello ottocentesco a
Montemerlo: Villa Serenella , in Padova e il suo
Territorio, Anno n52, Dic.1994, pp .45 ss
L.A.Fontana, Lanalisi paesaggistica, Padova
1980
E.Silva , Dellarte dei Giardini Inglesi, Milano
1913
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25.Teolo
localit Monterosso
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Nota Storica
Il parco, che oggi ammiriamo, non molto
antico. Le sue origini risalgono ai primi del
Novecento, e pi precisamente al 1918, secondo
una conformazione tipica dei parchi inglesi di fine
secolo, ricchi di memorie stilistiche e compositive,
di giardini appartenenti a varie epoche e a luoghi
diversi.
Anche la Villa, di origine settecentesca,
1
non
presenta attualmente caratteri originali, a causa
di alcuni dannosi interventi di ristrutturazione subti
nel 1863 per volere dellallora proprietario, Gian
Battista Gioppi.
A tale proposito il Gloria, nella sua opera Il
Territorio Padovano illustrato,
2
segnala cos la
villa: ..A pi del cortile sta la villeggiatura del
Prof. Gioppi, una volta forse del Cardinal Bembo
e riporta inoltre anche alcuni versi tratti dal
poemetto I Colli Euganei del Barbieri, riferiti al
cardinal Bembo: ...Degno / del ventOstro e del
Romano Onore / Bembo immortal, che lannosa
cura / spazi te toschi e latini corde.
3
Alla propriet del Gioppi, successero i fratelli
Scalfo, ai quali, si deve, intorno al 1918
linserimento nel parco e sul colle di numerose
statue.
Lettura dello stato di fatto
Laccesso alla villa ed al parco, avviene dalla
strada comunale mediante una carrareccia
poderale, ombrosa, dopo aver superato il
fabbricato neogotico dellabitazione del custode.
Lingresso consentito da un cancello di ferro
battuto, di pregevole fattura, che permette di
osservare dallesterno, con una buona apertura di
visuale, il parco e la dimora.
In asse allentrata della residenza disposto
un viale ampio e rettilineo, sottolineato da
una sequenza di statue sino al piano terrazza,
prospiciente ledificio.
A questa zona si perviene salendo una breve
scalinata in pietra a tenaglia.
Nella morfologia compositiva del complesso
il piano terrazza si pone come un momento di
pausa e mediazione tra la dimora ed il parco,
che dal punto di vista compositivo e distributivo, si
presenta espresso in due differenti linguaggi.
La parte prossima agli scalini daccesso
organizzata a parterre arabescato, in siepi
di bosso, mentre laltra, pi vicina alla casa,
pavimentata con pietra da taglio e conclusa, da
una fine balaustra anchessa in pietra.
Sul fianco ovest delledificio residenziale, si trova
allacciata unala di fabbricato articolato attorno
ad una piccola corte a campiello, con al centro
un pozzo.
Di fronte a questo nucleo, una gran parte di
terreno coltivata a Lilium, la cui fioritura, tardo
primaverile ed estiva, provoca effetti cromatici
incantevoli.
Il parco vero e proprio, trova il suo maggior
sviluppo sul lato est della villa, e restituisce, in
molti punti, memorie paesaggistiche di gusto
romantico.
Viottoli curvilinei, si snodano tra Aceri campestri
e Aceri negundo, Farnie, Ippocastani, Acacie,
Maggiociondoli, Carpini, Platani; si accostano
lungo le pendici del retrostante colle, agrifoglio,
rose di macchia, mirtillo e cisto, per poi
attraversare luminosi prati, ricchi di composite e
odorose erbe.
Il sito portatore di memoria storica. Infatti una
lapide posta sulla villa dice: In questa villa
- fu firmato - il Supremo Bollettino di Guerra
- 4 novembre 1918 - che riepilogava scultorio
immortale - sentenza di Nemesi - il trionfo dItalia
- su lAustria distrutta.
Autore del Bollettino della Vittoria fu il generale
Siciliani, capo dellUfficio Stampa del Comando
Supremo.
41
Localizzazione e rapporti ambientali
La localit di Monterosso, che prende il nome
dal Monte, alto m. 174, isolato sulla pianura,
segnata dalla Via Appia, che inizia dal Duomo di
S. Lorenzo, ad Abano Terme.
Villa Monzino (detta anche la Bembiana) e
lannesso Parco, si trovano adagiati lungo il
declivio del colle Monterosso, rivolti ad est.
Questultimo rappresenta un felice esempio
dadattamento alla specifica struttura e qualit
del sito, evidenziando le peculiarit ambientali,
paesaggistiche e naturali dei Colli Euganei.
Valori scenografici
Grazie alla dislocazione della Villa Monzino in una
zona dei Colli Euganei priva di eventi dimpatto
ambientale e alla morfologia del parco in perfetta
armonia con il paesaggio circostante, si assiste
alla mutazione di gradevoli quadri panoramici in
vari punti del sito.
Di particolare effetto scenografico appare la vista
del viale rettilineo con le statue, che conduce
al giardino parterre ed alla villa dal cancello
principale di accesso.
Stato di conservazione generale
Il complesso Monzino si presenta in discreto stato
di conservazione.
Il giardino formale, disposto di fronte alla facciata
della villa, appare ben curato: le siepette di bosso
che formano le aiuole parterre sono regolarmente
topiate ed i pertinenti vialetti costantemente
mantenuti.
Il corredo statuario non evidenzia fratture o
mutilazioni, contrariamente, la superficie di alcune
statue, a causa dellesposizione permanente
allaperto, coperta da muschi, licheni ed edera
infestante.
Fisionomia della struttura vegetale
L assetto arboreo dell intero complesso
suddiviso in due settori: il parco della villa e larea
con la vasca.
Il giardino formale antistante la villa disegnato da
siepi di bosso, Buxus sempervirens L., dai motivi
geometrici; al centro delle due aiuole simmetriche
che lo compongono si innalzano due annosi cedri
dell Atlante, Cedrus atlantica Carrire.
Alcuni gradini bassi ed ampi che si originano
dal giardino, ornati da cotoneaster, Cotoneaster
microphyllus L., felci, Dryopteris filix - mas Schott.,
e pino mugo, Pinus mugo Hoopes, si prolungano
in un viale abbellito di elementi lapidei d arredo e
bosso, Buxus sempervirens L..
Quest ultimo suddivide l ampia area prativa
di fronte alla villa in due parti, dal disegno
simmetrico.
Ogni spiazzo erboso evidenzia, in posizione
centrale, un pregevole tiglio, Tilia platyphyllos
Scop., isolato ed una vasca circolare
parzialmente celata da aceri palmati, Acer
palmatum L. var. dissectum, pini mughi, Pinus
mugo Hoopes, e cipressi, Cupressus sempervirens
L.; lateralmente, alcune magnolie, Magnolia
grandiflora L., sono raggruppate a formare un
massiccio verde compatto ed armonioso.
Una doppia carpinata composta di carpini
bianchi, Carpinus betulus L., e carpini neri, Ostrya
carpinifolia Scop., separa ogni area inerbita dal
retrostante viale perimetrale.
Altre specie pregevoli disseminate nel sito sono
un ciliegio da fiore, Prunus serrulata L. var.
Kanzan, carpini, Carpinus betulus L., liquidambar,
Liquidambar styraciflua L..
Pioppi gatterini, Populus canescens Smith., annosi
affiancano il viale perimetrale a nord della villa.
Larea che si estende nel settore meridionale del
parco disseminata di numerose specie arboree
ed arbustive ora isolate, ora disposte a piccoli
gruppi.
Un raggruppamento di farnie fastigiate, Quercus
robur L. var. fastigiata, annose crea una quinta
arborea accanto allo spiazzo erboso; gruppi
di aceri bianchi, Acer saccharinum L., aceri
ricci, Acer platanoides L., faggi, Fagus sylvatica
L., liquidambar, Liquidambar tyraciflua L., e
pioppi cipressini, Populus nigra Duroi var. italica,
pregevoli sono intervallati da cespugli di forsizia,
Forsythia viridissima Lindley, e viburno, Viburnum
opulus L..
In prossimit del viale d ingresso si sviluppano
prevalentemente ippocastani, Aesculus
hippocastanum L., e cespugli di aucuba, Aucuba
japonica Thunb. .
La fascia prativa che decorre parallelamente alla
villa, circondata dal viale trasversale, abbellita
da numerose essenze ornamentali, in prevalenza
arbusti di forsizia, Forsythia viridissima Lindley,
pesco da fiore, Chaenomaeles japonica Lindley,
lagerstroemia, Lagerstroemia indica L., lill
persiano, Syringa x persica, magnolie da fiore,
Magnolia x soulangeana, Magnolia obovata L. .
Il viale perimetrale che circonda l intero parco
separato dal muro perimetrale mediante un filare
1
1740. Cond. 237, Silvestro Domenico fu Bertuzzo:Casa dominicale in
monte uso Baldan, p. 491
2
A. GLORIA, Il Territorio Padovano Illustrato, Padova, 1872
3
Incerte sono le notizie sullappartenenza di questa villa al Bembo.
42
Fisionomia dellassetto
idrico
Lassetto idrico si
limita ad una ampia
vasca circolare, quasi
interamente coperta da
vegetazione lacustre in particolare ninfee, gigli
dacqua e bamb.
Stato di conservazione della struttura vegetale
Parco
Lo stato di conservazione del parco buono
La pulizia e la manutenzione del tappeto erboso
sono frequenti.
Lassetto arbustivo denota un assetto ordinato per
regolari interventi di potatura.
Le siepi di bosso, Buxus sempervirens L. che si
sviluppano davanti alla villa manifestano vistosi
disseccamenti.
Il cedro dell Atlante, Cedrus atlantica Carrire,
che si innalza dal giardino formale mostra una
spaccatura longitudinale a livello della corteccia
che si estende a tutto il tronco.
La disposizione dei carpini, Carpinus betulus L.,
Ostrya carpinifolia Scop., lungo le carpinate
mostra alcune, lievi discontinuit.
I pini domestici, Pinus pinea L., ed i cipressi,
Cupressus sempervirens L., adiacenti il pergolato
sono dislocati casualmente. Le piante di glicine,
Wisteria sinensis Sweet., degli archi di verzura
evidenziano numerose cavit per attacchi di carie,
Coryolus Qul., Fomes Fr., Poria Pers., Ganoderma
Karst., Polyporus Fr., Trametes Fr., Lenzites (Fr.)
Karst., Stereum Pers., Phellinus Qul..
Area con la vasca.
L intero sito, eccetto la doppia carpinata, mostra
specie arboree disposte casualmente. Il distacco
tra i vari gruppi arborei difficilmente percettibile;
le associazioni vegetali lungo il confine perimetrale
nord sono prive di armonia.
SPECIE ANNOSE
Genere - specie Famiglia
Cupressus sempervirens L. Cupressaceae
Sequoia sempervirens Endl. Taxodiaceae
Pinus pinea L. Pinaceae
Populus canescens Smith Salicaeae
Quercus robur L. Fagaceae
Quercus robur L. var. fastigiata Fagaceae
Platanus hybrida Brot. Platanaceae
Aesculus hippocastanum L. Hippocastanaceae
SPECIE PREGEVOLI PER CHIOMA E PORTAMENTO
Genere - specie Famiglia
Pinus mugo Hoopes Pinaceae
Pinus sylvestris L. Pinaceae
Cedrus atlantica Carrire Pinaceae
Fagus sylvatica L Fagaceae
Fagus sylvatica L. var. asplenifolia Fagaceae
Liriodendron tulipifera L. Magnoliaceae
Prunus serrulata L. var. Kanzan Rosaceae
Acer saccharinum L. Aceraceae
SPECIE CHE COMPONGONO LASSETTO ARBOREO
Genere - specie Famiglia
Cupressus arizonica Greene Cupressaceae
Picea excelsa Link Pinaceae
Pinus nigra Arn. Pinaceae
Cedrus deodara G. Don Pinaceae
Populus nigra Duroi var. italica Salicaceae
Betula pendula Roth. Betulaceae
Corylus avellana L. Corylaceae
Carpinus betulus L. Corylaceae
Ostrya carpinifolia L. Corylaceae
Ostrya carpinifolia L. Corylaceae
Liquidambar styraciflua L Hamamelidaceae
Cercis siliquastrum L. Leguminosae
Sophora japonica L. Leguminosae
Acer negundo L. Aceraceae
Acer japonicum L. Aceraceae
Acer pseudoplatanus L Aceraceae
Acer platanoides L. Aceraceae
Aesculus hippocastanum L. Hippocastanaceae
Lagerstroemia indica L. Lythraceae
Koelreuteria paniculata Laxm. Sapindaceae
SPECIE CHE COMPONGONO LASSETTO ARBUSTIVO
Genere - specie Famiglia
Magnolia obovata L. Magnoliaceae
Magnolia x soulangeana Magnoliaceae
Prunus laurocerasus L Rosaceae
Chaenomaeles japonica Lindley Rosaceae
Cotoneaster microphyllus L Rosaceae
Buxus sempevirens L. Buxaceae
Viburnum opulus L. Caprifoliaceae
Aucuba japonica Thunb Cornaceae
Syringa x persica Oleaceae
Forsythia viridissima Lindley Oleaceae
SPECIE CHE COMPONGONO LASSETTO ERBACEO
Genere - specie Famiglia
Dryopteris filix - mas Schott. Polypodiaceae
continuo di carpini, Carpinus betulus L.,
parzialmente interrotto da cespugli di lauroceraso,
Prunus laurocerasus L., e platani, Platanus hybrida
Brot., localizzati allangolo sud - est del sito.
La scalinata retrostante la villa, che si inerpica sulla
collina, conduce ad un pergolato composto da
archi di verzura, dove si arrampicano numerose,
annose, piante di glicine, Wisteria sinensis Sweet.,
di particolare gradevole effetto. Linsieme
circondato da rade piante di pino domestico,
Pinus pinea L., annose, e cipresso, Cupressus
sempervirens L. .
Parco della vasca
L intero spazio prativo evidenzia, in posizione
centrale, una estesa vasca rettangolare circondata
da numerose essenze arboree.
Due gruppi simmetrici di liriodendri, Liriodendron
tulipifera L. si sviluppano parallelamente ai due
lati longitudinali; in posizione opposta all entrata
un doppio filare di carpini, Carpinus betulus L.,
Ostrya carpinifolia Scop., crea una pittoresca
quinta arborea sugli elementi lapidei d arredo.
Altri, numerosi carpini, Carpinus betulus L., sono
localizzati accanto l entrata, creando macchie di
vegetazione trasparenti.
La composizione vegetale della restante area
generalmente rada, con specie sviluppate in
altezza. Vi sono piccoli gruppi composti da essenze
pregevoli di aceri bianchi, Acer saccharinum L.,
farnie fastigiate, Quercus robur L. var. fastigiata,
pino silvestre, Pinus sylvestris L.
A sinistra del sito si erge un esemplare annoso di
sequoia, Sequoia sempervirens Endl. . Il rimanente
assetto arboreo composto da ciliegi da fiore,
Prunus serrulata L. var. Kanzan, bagolari,
Celtis australis L., cedri
himalaiani, Cedrus
deodara G.Don., abeti
rossi, Picea excelsa
Link., platani, Platanus
hybrida Brot., magnolie
da fiore, Magnolia x
soulangeana, Magnolia
obovata L., koelreuteria,
Koelreuteria paniculata
Laxm., aceri ricci, Acer
platanoides L. .
Bibliografia
AA VV, I Colli Euganei. Natura e Civilt, Padova
1989
P. Bussadori, G. Mattoschi, Giardini nel Parco,
Padova 1991
A. Callegari, Guida dei Colli Euganei, Padova
1973
L. Fontana, Lanalisi del Paesaggio, Padova
1980
G. Silvestri, Girotondo euganeo, in Panorama
Veneto, Treviso 1989.
Fisionomia degli elementi compositivi botanici
43
Lettura dello stato di fatto
Questarea verde, dalle dimensioni piuttosto
limitate, si stende dinanzi al villino dei
1
primi del
Novecento, ubicata nel pieno centro di Abano
Terme. Essa costituisce uno degli esempi di
Giardino (raramente rintracciabile nel territorio
padovano), che trasmette ancora integri sia la
composizione strutturale che limpiego delle
essenze botaniche nel tipico linguaggio dello stile
Liberty.
Alla assimetria delledificio, dallintonaco
esuberante, rosso rubino e giallo ocra, corrisponde
in simbiosi quella del giardino.
Questultimo potrebbe definirsi come il trionfo
del giardino domestico borghese dove,
allinsegna del paradosso ed a conferma
dellunicit dellelemento compositivo, ostentata
la compresenza di piante esotiche con quelle
nostrane.
Piccole aiuole rotondeggianti, profilate dalla
Convallaria e da viottoli altrettanto sinuosi,
sottolineano ed esaltano il gusto per la curva
26. Abano Terme
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o
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l
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a
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e
44
arbitraria e casuale.
A differenza del giardino romantico, godibile solo
se letto nella sua generalit e vasta complessit,
il giardino liberty deve essere percepito
esclusivamente nel dettaglio.
Il Giardino Piave rappresenta non solo la
traduzione di questo pensiero, ma anche uno
stimolo alla microscoperta botanica.
Piante erbacee annuali, perenni, lacustri, macchie
di bambu, rampicanti e striscianti, sono coltivate
in questo sito, senza eccessivo rigore, nelle loro
rispettive associazioni e valenze estetiche.
Il risultato di tale scompiglio tuttavia
paradossalmente gradevole e armonioso.
Localizzazione e rapporti ambientali
Di fronte alla villa ed al giardino passa il
centralissimo Viale delle Terme.
A fianco del complesso, negli anni 60, stato
annesso il moderno stabilimento termale Villa
Piave.
Valori scenografici
I valori scenografici del sito sono rappresentati per
la quasi totalit dalla variazione dei coni di visuale
intrinsechi al giardino.
La commistione tra essenze di varia specie e
provenienza, unita alla disposizione disordinata
delle aiuole rotondeggianti accompagnate da viali
sinuosi crea un armonico effetto scenografico che
si coglie essenzialmente dallinterno del giardino.
Stato di conservazione generale
Lo stato di conservazione dellintero complesso
( villa e giardino liberty), buono, grazie alla
cura de i proprietari che effettuano manutenzioni
regolari.
Fisionomia della struttura vegetale
Il giardino caratterizzato dalla presenza di
numerose aiuole di diversa forma ed estensione,
ornate da palme, Trachycarpus fortunei Wendl., e
punteggiate da radi crisantemi, Chrysanthemum
sp. pl. L., gialli; esse sono profilate da convallaria,
Convallaria japonica L. e separate tra loro da
viali di ghiaia.
La sinistra evidenzia, accanto al viale d ingresso,
alcune palme, Trachycarpus fortunei Wendl.,
annose; la parte restante occupata da un albero
della nebbia, Cotinus coggyra Scop, e canna,
Canna x Generalis Assault, a fiori rossi e ornata
da siepi sferiche di bosso, Buxus sempervirens L. .
Le aiuole adiacenti la villa, simili nella
composizione vegetale alla parte restante del
giardino, sono abbellite pure da un cedro dell
Atlante, Cedrus atlantica Carrire, una magnolia
da fiore, Magnolia stellata Maxim., una fila di
rododendri, Rhododendron sp.pl. L. rabarbaro,
Rheum palmatum L.
La fascia perimetrale del sito contornata da
specie vegetali di armonioso sviluppo; le aiuole
che si affacciano sulla strada mostrano due lecci,
Quercus ilex L., banani, Musa paradisiaca L.,
tassi, Taxus baccata L., un albero di Giuda, Cercis
siliquastrum L., palme, Trachycarpus fortunei
Wendl., un abete rosso, Picea excelsa Link.;
essenze che mascherano parzialmente la vista sul
SPECIE ANNOSE
Genere - specie Famiglia
Trachycarpus fortunei Wendl. Palmae
SPECIE PREGEVOLI PER CHIOMA E PORTAMENTO
Genere - specie Famiglia
Taxus baccata L. Taxaceae
Quercus ilex L. Fagaceae
SPECIE CHE COMPONGONO LASSETTO ARBOREO
Genere - specie Famiglia
Cephalotaxus drupacea Sieb. et Zucc. Cephalotaxaceae
Cupressus sempervirens L. Cupressaceae
Cupressus arizonica Greene Cupressaceae
Picea excelsa Link. Pinaceae
Cedrus atlantica Carrire Pinaceae
Laurus nobilis L. Lauraceae
Magnolia stellata Maxim. Magnoliaceae
Cercis siliquastrum L. Leguminosae
Cotinus coggyra Scop. Anacardiaceae
Vitex agnus - castus L. Verbenaceae
Ligustrum vulgare L. Oleaceae
SPECIE CHE COMPONGONO LASSETTO ARBUSTIVO
Genere - specie Famiglia
Aucuba japonica Thunb. Cornaceae
Forsythya viridissima Lindl. Oleaceae
SPECIE CHE COMPONGONO LASSETTO ERBACEO
Genere - specie
Musa paradisiaca L.
Convallaria japonica L.
Canna x generalis Assault
Rheum palmatum L.
Paeonia sp.pl. L.
Rohododendron sp.pl. L.
Chrysanthemum sp.pl. L.
Musaceae
Liliaceae
Cannaceae
Polygonaceae
Paeoniaceae
Ericaceae
Compositae
SPECIE RAMPICANTI
Genere - specie
Wisteria sinensis Sweet.
Hedera helix L.
Leguminosae
Araliaceae
Fisionomia degli elementi compositivi botanici
giardino sono forsizia, Forsythya viridissima Lindl.,
cipresso, Cupressus sempervirens L., aucuba,
Aucuba japonica Thunb. .
Lungo il lato meridionale di esso alcune specie
costituite da palme, Trachycarpus fortunei
Wendl., ligustri, Ligustrum vulgare L., aucuba,
Aucuba japonica Thunb., e canna ibrida,
Canna x Generalis Assault, si sviluppano
in una ristretta fascia di vegetazione, pi
larga vicino alla villa per la presenza di un tasso,
Taxus baccata L., ligustro, Ligustrum vulgare, un
cipresso, Cupressus sempervirens L., cefalotasso,
Cephalotaxus drupacea Sieb et Zucc., ed un
cipresso americano, Cupressus arizonica Greene.
Fisionomia dellassetto idrico
non presente alcun assetto idrico.
Stato di conservazione della struttura vegetale
Lo stato di conservazione buono.
Il giardino perfettamente leggibile in ogni suo
particolare; le aiuole mostrano un disegno re-
golare ed armonioso, profilate da convallaria,
Convallaria japonica L. dallo sviluppo rigoglioso
ma compatto.
L interno di esse costantemente mantenuto
libero da infestanti mediante frequenti interventi
di pulizia.
Lungo il lato meridionale del giardino, presente
un cipresso, Cupressus sempervirens L., completa-
mente disseccato
Bibliografia
P. Bussadori G. Mattoschi, Giardini nel Parco,
Padova 1991.
A.Baldan Ville Venete in Territorio Padovano e
nella Serenissima Repubblica, Abano T.(Padova),
1986
45
Lettura dello stato di fatto
La presenza del complesso San Bonifacio, nucleo
architettonico e area verde, situato poco dis-
tante da Padova, lungo la statale per Monselice.
Si percepisce solo ad occhio attento, grazie alla
consistente massa dalberi affiorante sopra lalto
muro di cinta.
Si tratta di un parco romantico disposto attorno
alla dimora gentilizia settecentesca e ad un ora-
torio.
Lassetto compositivo di tale monumento verde,
realizzato intorno al 1836 da Giovanni Francesco
San Bonifacio, trasmette ad unattenta lettura, due
eventi morfologicamente estranei, ma tra loro ar-
moniosamente connessi: il momento informale,
costituito dal parco e dallo specchio dacqua che
insieme occupano i tre quarti della superficie
aperta; ed il momento formale, identificato in
un elemento strutturale che svela la possibile esist-
enza di un precedente giardino settecentesco, con
una carpinata rettilinea situata ad est del parco,
ritmata su entrambi i lati da imponenti statue
montate su pilastri.
Di fronte al prospetto est della villa, si trova un
ampio spiazzo erboso, ornato ai lembi perimetrali
da una fascia compatta dalberi ad alto e medio
fusto, dalle molteplici gradazioni di verde.
Pur allinterno di un parco romantico, rispetto ad
altri simili, la rete dei sentieri non molto ramifi-
cata; essa si risolve in un percorso principale di
circonvallazione, da cui dipartono pochi e brevi
tratti indirizzati verso precisi punti del parco.
Tra gli arredi sono da segnalare: un manufatto
lapideo, un frontone, tardo settecentesco in pietra
bianca, elegantemente scolpito e posto su uno
zoccolo rientrante con scalini posti allestremit;
una torretta gotica, tipica dello stile e del linguag-
gio eclettico e una voliera di muratura e ferro
dal soffitto forgiato a cupola secondo lo stile ori-
entaleggiante.
Localizzazione e rapporti ambientali
I rapporti ambientali sono di tipo intercluso.
Il complesso si trova a qualche chilometro da
Padova, compreso tra la statale per Monselice ed
il quartiere S. Agostino, percepibile alla vista solo
grazie alla folta macchia degli alberi del parco
affioranti sopra il muro di cinta.
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27. Albignasego
localit Mandriola
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46
Valori scenografici
l parco, pur nelle sue limitate dimensioni, di
grande effetto, poich dotato di una sua intrin-
seca bellezza.
Tutti gli ingredienti che compongono questo
monumento verde, sono disposti in modo tale da
creare suggestivi effetti cromatici e scenografici,
ora clamorosi, ora pi discreti, secondo il partico-
lare gusto della sorpresa e della meraviglia.
Lesplorazione del parco pertanto stimolante,
anche se la lettura del contesto. si presenta chi-
ara, per la rigorosit stilistica con il quale stato
progettato.
Stato di conservazione generale
Lo stato di conservazione discreto.
Laspetto attuale del parco dimostra una cura
costante e attenta, soprattutto rispettosa delle
caratteristiche intrinseche.
Fisionomia della struttura vegetale
Lo spiazzo erboso anteriore alla villa separato
dal laghetto retrostante da alberi dalto fusto dis-
posti con trasparenza; si osservano, in particolare,
un individuo annoso di cipresso calvo, Taxodium
distichum Richard, un faggio, Fagus sylvatica L.,
ed un pioppo bianco, Populus alba L., pregevoli
per chioma e sviluppo. Una macchia di bamb,
Phyllostachys mitis A. et C. Rivire, occulta par-
zialmente la vista sullo specchio d acqua.
Quest ultimo circondato da una quinta arborea
irregolare, composta prevalentemente da lati-
foglie; la presenza di carpini, Carpinus betulus L.,
e faggi , Fagus sylvatica L., lungo i terrapieni crea
un manto arboreo rado ed ordinato.
Accanto allannesso rustico, a sud, emerge un
grosso ceppo di faggio, Fagus sylvatica L., di 6 m.
di circonferenza, residuo dell impianto originario
del parco, parzialmete occultato da cespugli di
lauroceraso, Prunus laurocerasus L., ed agri-
foglio, Ilex aquifolium L. .
In questo settore di parco la vegetazione arborea
composta da specie di statura elevata, dalla
chioma sviluppata verso l alto per la crescita
in condizioni di scarsa luminosit; prevalgono
carpini, Carpinus betulus L., ed ippocastani, Aes-
culus hippocastanum L., intervallati da sporadiche
essenze di platano, Platanus hybrida Brot., e
farnia, Quercus robur L. .
Tutta l area circondata da una carpinata per-
imetrale che si origina dal viale d ingresso. La
dislocazione delle unit che la costituiscono
irregolare, con una soluzione di continuit vicino
al lago; recenti piantagioni sono state effettuate
Stato di conservazione della struttura vegetale
Lo stato di conservazione buono.
Il parco si presenta ben curato, con frequenti
interventi di manutenzione a carattere stagionale.
Solo alcune specie dell assetto originario sono
pervenute fino ad oggi, identificate da un faggio,
Fagus sylvatica L., e alcuni carpini, Carpinus
betulus L. .
Piantagioni recenti sono state effettuate nella
carpinata, in sostituzione di specie deperite.
Improprio l inserimento di abeti, Picea excelsa
Link., in corrispondenza dei quali la numerosit
di essenze diverse crea un certo disordine
compositivo.
L assetto arbustivo abbastanza regolare,
costituito da pochi cespugli di consistenza
compatta. Mancano infestanti sia nel sottobosco
che lungo i viali di percorrenza, controllate da
periodiche operazioni di falciatura e pulizia dei
rami e del secco.
Stato fitosanitario.
I ripetuti attacchi di carie, Coryolus Qul, Fomes
Fr., Poria Pers., Ganoderma Karst., Polyporus Fr.,
Trametes Fr., Lenzites ( Fr.) Karst., Stereum Pers.,
Phellinus Qul., hanno provocato la scomparsa
di molte specie annose ed il deperimento di quelle
esistenti. La malattia si manifestata in alcuni
carpini, Carpinus betulus L., annosi e, in modo
evidente, in alcuni faggi, Fagus sylvatica L., ubicati
a nord - est del parco. Uno di questi, deperito,
manifesta problemi di stabilit e costituisce una
fonte di infezione per le piante circostanti.
nella parte meridionale mentre il settore ovest
costituito da elementi annosi, in corrispondenza
dei quali si interpongono alcuni platani, Platanus
hybrida Brot., e faggi, Fagus sylvatica L., an-
nosi.
In asse con la villa, ad est, oltre lo specchio d
acqua, una siepe di bosso, Buxus sempervirens
L., conduce alla ghiacciaia circondata da abeti
rossi, Picea excelsa Link.; questa affiancata da
pi specie arboree tra le quali emergono, in par-
ticolare, una farnia, Quercus robur L., pregevole
ed un faggio, Fagus sylvatica L., annoso.
Ad est dell area si individuano altre essenze rilev-
anti per maestosit, sviluppo e annosit, costituite
da faggi, Fagus sylvatica L., e da due farnie,
Quercus robur L., isolate, dal portamento assai
elegante.
Fisionomia degli elementi compositivi botanici
SPECIE ANNOSE
Genere - specie Famiglia
Taxodium distichum Richard.
Populus alba L.
Carpinus betulus L.
Fagus sylvatica L.
Quercus robur L.
Platanus hybrida Brot.
Taxodiaceae
Salicaceae
Corylaceae
Fagaceae
Fagaceae
Platanaceae
SPECIE PREGEVOLI PER CHIOMA E PORTAMENTO
Genere - specie Famiglia
Celtis australis L.
Tilia platyphyllos Scop.
Ulmaceae
Tiliaceae
SPECIE CHE COMPONGONO LASSETTO ARBOREO
Genere - specie Famiglia
Taxus baccata L.
Thuja orientalis L.
Cupressus arizonica Greene
Chamaecyparis lawsoniana Parl.
Picea excelsa Link.
Pinus nigra Arn.
Pinus strobus L.
Cedrus deodara G. Don.
Salix alba L.
Populus nigra L. var. italica
Betula pendula Roth.
Corylus avellana L.
Celtis australis L.
Ficus carica L.
Prunus laurocerasus L.
Acer pseudoplatanus L.
Tilia x europaea L.
Lagerstroemia indica L.
Taxaceae
Cupressacea
Cupressacea
Cupressacea
Pinaceae
Pinaceae
Pinaceae
Pinaceae
Salicaceae
Salicaceae
Betulaceae
Corylaceae
Ulmaceae
Moraceae
Rosaceae
Aceraceae
Tiliaceae
Lythraceae
SPECIE CHE COMPONGONO LASSETTO ARBUSTIVO
Genere - specie Famiglia
Cephalotaxus drupacea Sieb et Zucc.
Euonymus japonicus L.
Buxus sempervirens L.
Philadelphus coronarius L.
Aucuba japonica Thunb.
Cephalotaxaceae
Celastraceae
Buxaceae
Hydrangeaceae
Cornaceae
Fisionomia dellassetto idrico
Nel parco presente uno specchio dacqua, che
costituisce lelemento focale del monumento
verde. Esso mostra contorni sinuosi e rive ora
a prato, ora con piante erbacee, ora con folti
cespugli.
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28. Saonara
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La villa, situata lungo via Roma, nel centro di
Saonara, proprio di fronte alla chiesa parrocchiale,
adiacente al grande impianto vivaistico della
famiglia Sgaravatti. La costruzione, imponente
e maestosa risale ai primi dellOttocento. La
parte che introduce allabitazione
regolata da siepi che segnano
il percorso distributivo intorno
alla villa, limitando le zone di
verde arricchite da parterres fioriti,
cespugli ed arbusti in fiore. Alle
spalle della villa, si presenta un vasto
prato perimetralmente chiuso da
macchie dalberi ad alto fusto. Tra
gli esemplari di conifere da rilevare
la presenza dalcuni giganteschi
cedri del libano (Cedrus libani).
Degna di nota anche unenorme
magnolia (Magnolia grandiflora)
situata sul confine tra il giardino
della villa e ladiacente impianto
vivaistico. Il giardino sicuramente,
per estensione e fattezza, uno dei
pi belli di Saonara. Da notare che
la villa ospit nel 1918 il re Vittorio
Emanuele III.
Bibliografia
Pagliarin F., Una voce di Saonara per i nostri
ricordi, 1975.
Pagliarin F., Saonara ieri e oggi, 1978.
Pagliarin F., Saonara , storia, personaggi,
cronache, sport, 1983.
Salmaso A., Saonara: storia e antologia, 1995.
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29.Vo Euganeo
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Un lungo viale attraversa la campagna e porta
alla vecchia villa circondata da un piccolo
giardino che sfuma nella campagna
L edificio padronale, realizzato dalla famiglia
Mariani nel XVI secolo, caratterizzato da un
corpo centrale affiancato da due barchesse
asimmetriche che inquadrano il giardino
lastricato diviso dal vigneto da una coppia di
pilastri con statue. Sul retro presente un piccolo
oratorio.
Il giardino posto allingresso ha qualche aiuola
con cespugli fra cui un bellesemplare di Olea
fragrans.
Sul retro della villa si apre un bel parco con arbusti
e aiuole con fiori e qualche annoso albero ad alto
fusto. Il confine segnato da
un filare di pioppi cipressini
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30.Torreglia localit Torreglia Alta
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Le carte conservate
nellarchivio della
Sovrintendenza di
Venezia raccontano
la storia del Mirabello
a partire dal primo
Cinquecento, quando
ne era proprietario un
importante personaggio
del tempo, Altobello
Averoldi di Brescia. Ma
in realt, gi in epoca
medioevale, esisteva in
situ un palazzetto, tuttora
visibile in alcune delle sue
parti, sopra il quale venne
poi eretta la dimora del
periodo rinascimentale.
Altobello Averoldi,
vescovo di Pola nel
1497 e nunzio pontificio
presso la Repubblica di Venezia, con il potere
di cardinale a latere, fu un uomo splendido e
un ricco mecenate, immortalato da Tiziano nel
celebre Polittico Averoldi, dipinto nel 1522
per la Chiesa dei SS. Nazario e Celso di Brescia.
Alla sua morte (11 Novembre 1531), egli lasci
in eredit la Villa ed i 15 campi annessi, ai Padri
Agostiniani del Monastero di S. Maria di Monte
Ortone, di cui era priore, che la mantennero per
circa 3 secoli, fino al tempo delle indemaniazioni
napoleoniche, concedendo il luogo in affitto,
come casa di villeggiatura, con successivi
contratti, conservati tuttora negli archivi di famiglia
e nel Convento suddetto. Tra gli affittuari, attratti
dalla amenit del luogo e dalla salubrit dellaria,
vi furono soprattutto molti esponenti del Patriziato
Veneto, come il Conte Alessandro Fregoso, Nicol
Querini di Candia, Matteo Dandolo, Sforza
Pallavicino di Cortemaggiore, il procuratore
della Repubblica di Venezia Sebastiano Foscarini,
Giuseppe Longhi, il Conte Francesco Algarotti
(letterato, poeta, scienziato, Gran Ciambellano di
Federico il Grande) e il Conte Francesco Gusella
dei Savonarola, che ne divenne poi il proprietario.
Nel 1845, poi la Villa pass in eredit ad Antonio
Bernardo Tolomei, nobile di origine senese, i cui
discendenti ancora la posseggono.
In seguito alla soppressione e dei Monasteri,
decretata da Napoleone, la propriet di Mirabello
(Palazzo dominicale, edifici annessi ed i circostanti
15 Campi padovani) fu confiscata ai Monaci
di Monte Ortone e successivamente venduta
allasta. Fu cos che la Villa e i terreni relativi
furono acquistati da Francesco Gusella, che ne
era stato lultimo affittuario. Nel 1820, il suo
giovane figlio ed erede, il Conte Antonio, uomo di
ottimo gusto e vasta cultura, intraprese imponenti
lavori di restauro ed abbellimento culminanti
nellincarico dato al celebre architetto Giuseppe
Jappelli, di creare un parco naturalistico-pittorico
sul lato Nord del Palazzo Dominicale. Lo Jappelli
(autore, tra laltro, del parco dellaltra dimora
della famiglia, Villa Savonarola a Vaccarino
50
ora di propriet Trieste) immagin un giardino
romantico che si sviluppava per circa 17.600 mq.
sul pendio settentrionale del Poggio di Mirabello e
i cui sentieri, artisticamente creati in modo da dare
lillusione di rapporti spaziali pi ampi, partendo
dallabitazione, convergessero tutti su un laghetto
artificiale alimentato da un piccolo canale. Esso
deriva le sue acque dal Rio Calcina, la cui sorgente
sgorga dalle pendici del Monte Rua. Nel laghetto,
sapientemente disegnato in modo da apparie di
proporzioni pi consistenti di quanto non sia nella
realt, affiorano due isolotti alberati (uno dei quali
ospita il busto del committente, Antonio Gusella),
che, simbolicamente, esprimono laspirazione
romantica delluomo a fuggire dalla realt e
la ricerca della pace spirituale, attraverso la
meditazione e lisolamento dal resto del mondo.
Altro elemento saliente del parco il Roccolo, una
torre a pianta circolare di probabile derivazione
dal preesistente Castello medievale, utilizzata per
la cattura degli uccelli mediante limpiego di reti.
Essa sorge quasi a picco sul lago, in posizione
sopraelevata e dominante; adeguatamente
restaurata e sapientemente conglobata dallo
Jappelli nella progettazione del parco, ribadisce
ulteriormente quel desiderio di fuga dalla realt
e quellaspirazione a ritornare ad epoche mitiche
e lontane. Gli alberi prescelti dallo Jappelli per
creare la sua romantica oasi sono essenzialmente
le querce, gli olmi, i carpini, gli ippocastani, i tigli,
i frassini, le sophore.
Nel giardino antistante la Villa, svettano invece
le magnolie, i cipressi, varie specie di cedri e un
importante esemplare di Sequoia Wellingtonia.
Lattribuzione del progetto allo Jappelli viene
confermato dagli attuali proprietari.
Bibliografia
Monicelli F., Montagner S., Guida alle Ville
venete, Verona, 2000, p.106.
51
Il nome di Luigi Maria Fantini compare per la prima volta
nel 1797 con la presentazione della polizza democratica
in cui testualmente detto: campi 24 con casa dominicale
e fabbriche dominicali in Albignasego contr Calalta.
La villa ha il suo prospetto principale sulla via Marconi.
Lelegante partitura centrale denota limpianto
settecentesco del complesso, che presenta raffinate
finiture. Al palazzo annesso un oratorio privato dello
stesso periodo, allinterno del quale conservato un
prezioso altare settecentesco.
Limitrofa alloratorio si trova una bella aranciera in
muratura che si apre con sei arcate vetrate verso il
giardino, sul quale prospettano il fronte interno del palazzo
e un rustico. La serra sembra essere di epoca anteriore al
palazzo, il che confermerebbe lipotesi dellesistenza di
un giardino allitaliana, come lascia supporre unattenta
osservazione della Gran carta del Padovano di G.A.
RIZZI ZANNONI della fine del Settecento. Ora possiamo
ammirare un giardino informale, semplice ma ben tenuto
e con alcuni alberi di et considerevole. Limpianto
costituito da un lungo rettangolo antistante il palazzo
diviso da un vialetto centrale; la superficie tenuta a
prato con piante in ordine sparso. Sul fondo del giardino,
lungo lasse centrale, c un piccolo rilievo con una seduta
circondata di siepe di bosso: una sorta di belvedere
o comunque un punto darrivo per lasse prospettico
che parte dal palazzo (sia dal portone che dal balcone
soprastante).
Davanti allingresso sono disposti supporti in pietra scolpiti
che sorreggono ciotole di fiori e numerosi vasi con arbusti
di limoni, testimonianza di unantica tradizione dei giardini
italiani.
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31. Albignasego
localit Mandriola
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32.Vo Euganeo
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Lungo la strada che sale a Boccon si incontra il complesso gentilizio
preceduto da un ampio spazio verde dove si trova la cappella di famiglia.
Il primo documento risale al 1615 e riporta la presenza di una casa
dominicale con teze, stalle da cavalli e da pecore giardino, horti,
labirinto, ara e corte da lavoratori di propriet di Marsilio Santasofia. Gi
allora il complesso era corredato di un giardino elaborato con labirinto
oltre che di molti edifici di servizio. Alla fine del 1700 la propriet pass
alla famiglia Seriman e poi ai Corner.
Il giardino attuale forse si rif ad un antico tracciato ma stato
completamente ristrutturato dallattuale proprietario. Due viali si incrociano
a suddividere gli spazi erbosi in quadranti con cespugli di rose. Vasi con
limoni ornano ancora il viale di accesso alla villa e al di l del vecchio brolo
si allungano estesi vigneti.
Bibliografia
A.Baldan, Ville venete in territorio padovano e nella serenissima
Repubblica, Abano Terme, 1987. Pp. 566-567
53
33.Torreglia localit Torreglia Alta
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Nota Storica
Piacevole, gaio e ridente definirebbe questo
giardino il francese Boitard, autore del Trattato
della composizione e lornamento dei giardini,
pubblicato a Parigi nel 1825
1
. In questopera
infatti, fra le molte indicazioni e direttive,
disposta una classificazione tipologica del
giardino apparentemente assai curiosa, poich
elaborata con criteri esclusivamente emozionali:
il Giardino magico e fantastico; il Giardino Dolce
e malinconico; il Giardino Maestoso, ove per
la grandezza non questione di dimensione,
ma dimponenza, ed il Giardino Gioioso,
citato allinizio, cui facciamo appartenere
questesempio.
In realt, considerare il giardino sotto laspetto di
luogo delle sensazioni e della contemplazione
estetica, costituisce latteggiamento
dellepoca romantica nei riguardi della natura,
vista esclusivamente immersa nel mondo
dellimmaginario individuale e fantastico.
Il Giardino Verson in se non riferisce alcunistanza
filosofica e stilistica romantica, giacch riflette la
rigorosa impostazione compositiva del giardino
allitaliana; ma se invece si voglia considerare
tutto il sito nel suo complesso, villa - giardino
e cornice del paesaggio circostante, gli stati
emozionali ci sono abbondantemente restituiti.
Un paesaggio che raccoglie vedute panoramiche
ed portatore di memorie letterarie illustri.
Si ricordi, infatti, che in questo luogo appartato e
suggestivo, labate Giuseppe Barbieri, discepolo
del Cesarotti, si abbandon ad entusiastiche e
struggenti descrizioni rintracciabili nelle Vedute
Tauriliane e ne I Colli Euganei.
Annesso alla villa settecentesca, appartenuta
per un lungo periodo al Barbieri a cui subentr
la famiglia Verson, il giardino, nella sua forma
attuale, risale al tardo Ottocento.
Da una immagine fotografica risalente agli inizi
del Novecento, possibile individuare nel giardino
la presenza di un berceau di rose rampicanti, ora
scomparso, dislocato nella continuit del vialetto
centrale e diretto verso il vigneto.
Sono purtroppo scomparsi anche i due cipressi
dalla chioma molto fastigiata, che compaione
nelle stesse fotografie, ai piedi dei quali si
potevano notare due grandi vasi posti su pilastri in
pietra, che vigilavano lentrata al berceau.
Lettura dello Stato di Fatto
Il giardino attualmente evidenzia un impianto
geometrico rettangolare, organizzato in due
comparti simmetrici separati da un vialetto posto
in asse allentrata della villa, e diretto verso il
frutteto.
Ciascuno dei due comparti sua volta suddiviso
in quattro aiuole trapezoidali, che incorniciano
una quinta aiuola circolare posta al centro.
Tutta la superficie del giardino circondata da
lecci (Quercus ilex) e cipressi (Cupressus arizonica
conica).
Laccesso al frutteto si trova su di un livello
superiore rispetto a quello del giardino, e avviene
mediante una scaletta in pietra e terra battuta.
Assai ridotto purtroppo lapparato lapideo
ornamentale: restano solo due putti di cui
uno acefalo, e due vasi posti su due piedistalli
finemente lavorati.
La Villa
La villa fa parte di quel sistema di strutture rurali
gentilizie di sfruttamento agricolo del territorio,
tipico dellinsediamento della nobilt veneziana
nel comprensorio dei Colli Euganei.
In questa zona collinare questo sistema si sostitu
allantica matrice costituita dai due poli chiesa-
castello.
La zona intorno alla chiesa, mancante di un vero
e proprio centro rurale, dopo la distruzione da
parte dEzzelino dellantico castello medievale
dei Transalgardi, fu occupata dalle strutture rurali
nobiliari, fra cui la pi importante, appunto,
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costruita nel Settecento dallabate Barbieri.
La villa ha conservato intatta la sua originaria
struttura settecentesca, alterata se non in minima
parte da alcune piccole modifiche che non ne
intaccano tuttavia il valore intrinseco e culturale
di testimonianza.
Localizzazione e rapporti ambientali
A nord del Colle della Mira e sinnesta poco pi
sopra alla strada Mondonega, che sale dal centro
di Torreglia collegando il piano al sito del castello
ed alla chiesa, da cui si prosegue sino allEremo
del Monte Rua.
Valori scenografici
Il giardino si presenta controllabile nella sua
interezza ad un solo sguardo, in tutti i punti del
suo perimetro e dellintero, sia per le limitate
dimensioni, sia perch si presenta privo di
mutevolezza prospettica.
Il paesaggio collinare circostante, raccoglie invece
ampie vedute panoramiche: il profilo del Venda,
il gibboso Baimonte, la cima del Colle della Rina
con i dolci declivi a vigneto.
Stato di conservazione generale
Lo stato di conservazione generale del complesso
discreto.
Negli anni tra il 1930 e il 1940 stato effettuato
un restauro della villa con buon rispetto dei
caratteri architettonici e strutturali originari.
Il disegno del giardino stato ricomposto tra il
1992 ed il 1993, seguendo i criteri di un ripristino
di tipo conservativo.
Fisionomia della struttura vegetale
Il giardino formato esclusivamente da siepi di
bosso, Buxus sempervirens L. .
Le aiuole quadrangolari che lo compongono,
simmetriche rispetto ad un vialetto centrale,
sono profilate da una doppia siepe e ornate, all
interno, da motivi di forma quadrata e circolare.
Lo sbancamento di terreno che racchiude
parzialmente il giardino sui tre lati,
precedentemente occupato da una quinta arborea
di magnolie, Magnolia grandiflora L., gruppi di
ortensie, Hydrangea macrophylla Thunb., e felci,
Dryopterix filis - mas Schott., si presenta allo stato
attuale libero da essenze; rimangono solo alcuni
residui delle specie vegetali preesistenti.
Il berceau che si sviluppa lungo la collina, allineato
con l asse del giardino, costituito da rose, Rosae
sp. L. var. Blazer rosso, ; parallelamente ad esso
sono stati effettuati recenti impianti di melograno,
1
Si ha notizia dellesistenza di un giardino settecentesco in un carteggio darchivio,
pubblicato dal Baldan, Ville Venete nel Territorio della Serenissima Repubblica,
Padova 1986, p.515.
Fisionomia dellassetto idrico
Non stato rilevato alcun tipo di impianto idrico.
Stato di conservazione della struttura vegetale
L assetto arboreo ha subto notevoli danni a
seguito di una tromba d aria verificatasi nell
Ottobre 1993. Parte delle essenze originarie
sono state distrutte, sono state eliminate le piante
pericolanti; gli alberi rimanenti hanno subto
drastici interventi di potatura.
Molte magnolie, Magnolia grandiflora L., che
costituivano una quinta arborea intorno al
giardino, sono state abbattute; ne restano solo
due esemplari, fortemente danneggiati.
Energici interventi di potatura sono stati effettuati
agli ippocastani, Aesculus hippocastanum L., del
viale, al fine di garantire stabilit e sicurezza,
minacciate da precedenti rotture alle branche.
I cipressi, Cupressus sempervirens L., annosi
che emergono dietro alla villa rappresentano il
residuo di un preesistente gruppo che stato
sradicato dal vento. Uno di questi presenta vistosi
danneggiamenti all apparato aereo.
Notevoli danni si riscontrano anche sui cedri,
Cedrus atlantica Carrire var. glauca, che hanno
subto piegamenti e rotture a livello del tronco,
mentre si sono mantenute intatte le ramificazioni
laterali..
La manutenzione dello spazio erboso avviene
regolarmente.
Malattie
Sono stati rilevati numerosi attacchi di cancro,
Coryneum cardinale Wag., a carico dei cipressi
alla base della collina. La loro azione ha causato
la mora di molte piante, non pi sostituite. Le
essenze rimanenti manifestano numerosi ed estesi
disseccamenti a carico della chioma.
Bibliografia
A. Baldan, Ville Venete nel territorio della
Serenissima Repubblica, Abano T. 1986.
G. Barbieri, Veglie Tauriliane, Padova 1821
G. Barbieri, I Colli Euganei, Padova 1806
P. Boitard, Trait de la Composition et de
lOrnament des Jardins, Paris 1821
P. Bussadori G. Mattoschi, I Giardini nel Parco,
Padova 1991
A. Callegari, Guida dei Colli Euganei, Padova
1931
L. A. Fontana, Analisi del Territorio - Indagine sui
Colli Euganei, Cittadella 1979
A. Gloria, Il Territorio Padovano illustrato,
Padova 1872
SPECIE ANNOSE
Genere - specie Famiglia
Cupressus sempervirens L. Cupressaceae
Cedrus atlantica Carrire var. glauca Pinaceae
Quercus robur L. Fagaceae
Magnolia grandiflora L. Magnoliaceae
Wisteria sinensis Sweet. Leguminosae
SPECIE PREGEVOLI PER CHIOMA E PORTAMENTO
Genere - specie Famiglia
Taxus baccata L Taxaceae
Pinus nigra Arnold Pinaceae
Aesculus hippocastanum L Hippocastanaceae
Tilia platyphyllos Scop. Tiliaceae
SPECIE CHE COMPONGONO LASSETTO ARBOREO
Genere - specie Famiglia
Juglans nigra L. Juglandaceae
Quercus rubra L. Fagaceae
Celtis australis L. Ulmaceae
Morus alba L. Moraceae
Pittosporum tobira Ait.fil Pittosporaceae
Eriobotrya japonica Lindl. Rosaceae
Prunus laurocerasus L. Rosaceae
Acer pseudoplatanus L. Aceraceae
Ziziphus jujuba Mill. Rhamnaceae
Punica granatum L. Punicaceae
Olea europaea L. Oleaceae
Fraxinus ornus L. Oleaceae
SPECIE CHE COMPONGONO LASSETTO ARBUSTIVO
Genere - specie Famiglia
Aucuba japonica Thunb. Cornaceae
Hydrangea macrophylla L. Hydrangeaceae
SPECIE CHE COMPONGONO LASSETTO ERBACEO
Genere - specie Famiglia
Dryopteris filix - mas Schott. Polypodiaceae
Fisionomia degli elementi compositivi botanici
Punica granatum L. .
Sul lato sinistro, ad est della villa, il viale di
accesso formato da numerose essenze arboree
annose, in particolare ippocastani, Aesculus
hippocastanum L., e farnie, Quercus robur L. .
Sulla facciata posteriore della villa si arrampica un
glicine, Wisteria sinensis Sweet, e, in prossimit
della stessa, due cipressi, Cupressus sempervirens
L., annosi rappresentano il residuo di un gruppo
preesistente.
Sotto il poggio, si sviluppa un boschetto di
superficie ridotta, con specie disposte senza
alcun ordine compositivo, quali frassini, Fraxinus
excelsior L., querce americane, Quercus rubra L.,
aceri, Acer pseudoplatanus L., pini neri, Pinus
nigra Arn. .
La collina a destra della villa sottolineata
alla base da un filare di cipressi, Cupressus
sempervirens L., irregolare, a monte del quale
emerge un gruppo di cedri, Cedrus atlantica
Carrire var. glauca.
L intero complesso formato da grandi spiazzi
erbosi segnati da gruppi di alberi, mentre
l assetto boschivo limitato alle zone marginali
della propriet.
55
Circondata dalla rigogliosa vegetazione del parco
di ca. 60.000 mq. che la circonda, Villa Ferri si
caratterizza per la facciata definita centralmente
da una serliana al piano nobile, con un timpano
sovrastante. Sparsi nel parco, da alcuni attribuito
allo Jappelli, vi sono alcuni edifici accessori, una
ghiacciaia, un ponticello, numerose statue ed un
tempietto di canoviana memoria. Linsieme,
costruito nella seconda met del XIX sec., risponde
allo stile del parco romantico paesaggistico.
34.Torreglia
localit Galzignano
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Bibliografia
Baldan A., Ville Venete in
Territorio Padovano e nella
Serenissima Repubblica, Abano
Terme, 1986, p.517-518.
Cazzato V. (a cura), Ville, Parchi
e Giardini, per un Atlante del
Patrimonio Vincolato, Roma,
1972 p.210, n.150.
Fantelli P.L., Guida ai Colli
Euganei, Abano Terme, 1998,
p.42-43
Monicelli F., Montagner S., Guida
alle Ville venete, Verona, 2000,
p.106 p.210, n.150.
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Nota storica
Il Castello
Il castello, avamposto militare carrarese fu eretto
nel XVIsec..
Nella seconda met del XVIII fu costruito, tra
la torre centrale a merlatura guelfa e il torrione
dangolo , un nuovo corpo di fabbrica e fu rifatta
la facciata .
Esauriti i compiti difensivi, nei secoli successivi il
Castello fu trasformato in Villa Veneta e dal 1700
ha assunto laspetto che ancora oggi ammiriamo
La Villa
La villa presenta un corpo centrale a ridosso della
torre trecentesca e due ali laterali. Lala sinistra,
con i portici, il cui uso era strettamente agricolo
riusale al 1793 per merito di Paolo Zaborra, come
si legge nelliscrizione dellarco di centro.
Lala di destra, invece, era adibita in parte ad
abitazione dei proprietari , in parte a quella
dei custodi. Tra le due ali vi il giardino di
rappresentanza con al centro la vasca delle
ninfee; dietro lala destra si trova lantico giardino
segreto; a sud il brolo e il parco.
Dal 1680 fino al 1960 il complesso San Pelagio
stato abitato dai Conti Zaborra ai quali ancora
oggi appartiene.
Ledificio fu sede nel 1918 della Squadriglia aerea
Serenissima ,che comp il volo su Vienna sotto il
comando di del poeta Gabriele DAnnunzio.
Nel 1976, dopo un adeguato restauro,il Castello
di San Pelagio fu destinato a Museo di Storia
Aeronautica e spaziale.
Lettura dello stato di fatto
Il Giardino delle Rose Antiche
E il giardino principale del complesso, quello che
doveva impressionare per la sua bellezza.
La geometria ancora quella degli antichi giardini
allitaliana.
Si tratta di un rettangolo chiuso da tre lati
delledificio e dal quarto da mura.Lo spazio
suddiviso in quattro aiole al centro delle quali
si trova una vasca in pietra destinata alle ninfee
bianche.
Il luogo caratterizzato dalla presenza di rose
antiche , circa 350 esemplari , disposte tra
essenze arboree dallarmonioso portamento, tra
le quali spiccano una magnolia, una catalpa e un
secolare cipresso.
Carpinata e Viale Aeronautico
Superato il cancello del giardino delle rose ci
sinoltra in un viale dannosi carpini, carpinata
La funzione di questo viale era di collegare la zona
residenziale del Castello con la zona agricola.
Sulla destra della carpinata , di l di un filare di
pioppi , si trova il Viale Aeronautico caratterizzato
non solo dalla presenza dalberi con il cui legno
si fabbricavano un tempo alcuni aerei, ma anche
dalcune piante assunte come simbolo.
Di particolare interesse il frassino con il cui legno il
Conte Da Schio nel 1901 costruiva i suoi dirigibili;
la betulla con il cui legno flessibile il pioniere
tedesco Otto Lilienthal fabbricava i suoi alianti.;
il noce americano dedicato invece allastrofisico
italiano Giuseppe Colombo (inventore del satellite
al guinzaglio) che svolse i suoi studi e ricerche
negli Stati Uniti; lalloro messo a dimora per
ricordare Gabriele DAnnunzio ; la lagestroemia
var. rosa , per onorare le donne pilota.
Ghiacciaia
In fondo alla carpinata , dove si alza una
montagnola vi la ghiacciaia .
Si tratta di una stanza sotterranea di circa 4 metri
cubi , costruita in mattoni e con soffitto a volta .
La montagnola segnata da un viottolo a spirale
limitato ai bordi da trachite.
Il Giardino Segreto
Tale luogo e situato oltre lala sud- est del
Castello prospiciente la Cappella , separato
dalla campagna da un alto muro di cinta e
contraddistinto da vialetti e spazi erbosi che
circondano una vasca termale in pietra.
Vi una grande ricchezza dessenze arboree
e arbustive molte delle quali annose se non
ultracentenarie quale una lagestroemia.
Il Muro delle Vigne
Oltre il giardino segreto, superato un cancelletto,
in prossimit di un vetusto muro di mattoni a vista
si trova un piccolo vigneto costituito da piante
centenarie .
Localizzazione e rapporti ambientali
Il Castello di San Pelagio ubicato lungo la strada
comunale che dallincrocio di Mezzavia (statale
Battaglia - Monselice), porta al paese delle Due
Carrare.
Lambiente circostante si presenta poco
antropizzato, pertanto possibile godere della
vista del profilo dei Colli Euganei e della
campagna limitrofa.
Valori scenografici
Molteplici e varie sono le mutazioni dei coni di
visuale e dei quadri prospettici dovuti alla
35. Due Carrare
localit
Carrara San Giorgio
57
complessa articolazione delle zone destinate a
giardino.
In particolare, risulta suggestiva la visione della
fioritura delle rose antiche e delle peonie, per la
variet dei colori, per il soave profumo e per
labbondanza dei fiori.
Stato di conservazione generale
Lo stato di conservazione del complesso da
considerarsi buono, grazie alla manutenzione
straordinaria e ordinaria.
Fisionomia della struttura vegetale
Il Giardino Delle Rose
Questo giardino chiamato anche Giardino di
Rappresentanza composto di varie aiole disposte
simmetricamente rispetto alla vasca delle ninfee
Tali aiole sono chiamate rispettivamente:
- aiola del Fairchild;
- aiola del Giuggiolo,
- aiola del Diospiro
- aiola della Soulangeana ;
- aiola del Grande elecottero
- aiola del Piccolo elicottero.
I tutti questi scomparti sono distribuiti a profusione
arbusti di rose antiche inglesi, francesi e tedesche.
Aiola Fairchild
E caratterizzata dallesistenza di due antichi
oleandri Nerium oleander L.
Al centro si trova un vecchio glicine azzurro
Wisteria sinensis L. Tra le rose si distinguono
due esemplari francesi, Paul Neyron (1869) e
Baronesse Rotschild (1868),
nellangolo a sinistra , si espande a forma di
fontana la rosa canina botanica Hogonis.
Aiola del Giuggiolo
E la seconda aiola a destra dove si eleva una
grande pianta di giuggiolo Zyzyphus Jojba. Il
parterre formato da rose ibridi moschata:
inglesi quali la Penelope ( 1924)e la Felicia (
1928) ; francesi Marie Parvie (1888) : tedesche
Gruss Aachen ( 1909)
Aiola del Piccolo Elicottero
In questa porzione di terreno sulla quale troneggia
un antico veivolo di dimensioni ridotte, ornata da
cespugli di rose di taglio alto e di taglio basso.
Le prime sono costituite da alcuni esemplari di :
Blance Moreau (1880), Blance Duble de Coubert
(1892), Alfred de Dalmas ( !855) e Contesse de
Mourinais ( 1843)
Le seconde sono rappresentate da Glorie de
Mosseaux ( 1852 ) e Chapeau de Napoleon.
Sul lato destro emergono per lo splendido colore
rosa incarnato alcune rose inglesi del 1913
Danae, cos chiamate in onere della ninfa.
Aiola del Grande Elicottero
Sul lato destro si nota una pianta di melograno,
(da fiore) Punica granatum L.
Quasi tutta la superficie di terreno e occupata da
cesplugli di rose molto antiche quali:le Celestial e
le Celsiane (1750 ) le Glorie de Guilan e le Felicit
Parmantier
Tra le essenze arboree si distinguono per la
maestosit due magnolie Magnolie grandiflora.
Quest aiola confina a sud con una porzione delle
antiche mura del giardino, lungo le quali fiorisce
una notevole variet di ortensie. Dietro al grande
elicottero sono posizionate splendidi cespugli di
peonie erbacee, Paeonie Duchesse de Nemour
dai fiori bianchi e profumati.
Aiola della Soulangeana
Deve il suo nome al tipo di magnolia che la
caratterizza, Magnolia soulangeana Bodin.
Un cespuglio di erba della pampas , Gynerium
argenteum, leva i sui bianchi pennacchi allangolo
dellaiola.
Anche in questo settore sono presenti cespugli di
rose, in particolare quelle del gruppo Burbon , del
gruppo Albo, del gruppo delle Galliche.
58
Aiola del Diospiro
Si tratta di unaiola composta da circa 35 piante
di rose del gruppo delle rose inglesi Austin .tutte
queste rose sono caratterizzate dalla rifiorenza ,
dal profumo , dal portamento morbido e dalla
resistenza alle malattie. Al centro si eleva un
centenario albero dei cachi Diospiro kaki L.fill
Giardino Segreto
Aiola dellAlloro
E caratterizzata dalla presenza di un alloro
centenerario, Laurus nobilis L che vi campeggia al
centro. Di lato si notano un melo da fiore, Malus
royalti, una catalpa ,Catalpa bignoides L., un
tiglio Tilia hibrida e una sofora , Sophora japonica
pendula L. una vecchia pianta di lill, Syringa
vulgaris L..e alcune peonie erbacee Paeonie.
Dietro lalloro vi una superficie di terreno
tondeggiate, ricoperta da iperico, Hypericum
calycinum L.
Aiola del Tiglio
Un esemplare maestoso di tiglio centenario ,
Tilia cordata Miller, s innalza per oltre 30 metri
di altezza . Alla base si nota un grande cespuglio
di eleagno, Eleagnus pungens L Spostato di
qualche metro si trovano: un annoso albero di
cachi Diospiro kaki L.fill., alcuni esemplari di
abete rosso ,Picea abies L.(Karsten), e una vecchia
lagestroemia , Lagestroemia indica L. Sullangolo
della vasca termale ombreggia un annosa sofora
,Sophora japonica pendula
Aiola del Cipresso Calvo
E la prima a destra entrando
dal cancelletto dove emerge
il cipresso calvo , Taxodium
disticum Richard, splendida
conifera dal rosseggiate colore
autunnale. In questo settore
si notano anche alcuni grandi
e vecchi tassi, Taxus bacata L.
Lapparato arbustivo costituito
da piante di viburno, Viburnum
opulus L., e Viburnum nano
sempervirens e da aucube
Aucuba japonica Thunb.
Parete dei Profumi
Questa parete del Castello che
si affaccia sul giardino segreto,
mostra una fitta vegetazione di
piante rampicanti . Tra queste
emergono antiche vigne di uva
bianca allevate a pergola sulle quali si intrecciano
la rosa Stanwell Perpetual , dai delicati fiori rosa,
la Felicit e Perpetu, l Alberic Barbier e la Clair
Matin
Evidenti per il grandi fiori blu azzurri e rosso
scuro, appaiono le clematidi mentre tra la
sarmentose passiflora , Passiflora caerulea L.
affiora rigoglioso e profumatissimo il gelsomino,
Jasminum grandiflorum L.Una bordura di piante
aromatiche quali lerba limoncina, Lippia trihylla
Kunt. , la lavanda, Lavandula angustifolia
L., il rosmarino , Rosmarinum officinalis L., la
menta Menthas L. salvia, Salvia officinalis L.
lorigano Origanum majorana L. completano
botanicamente questaiola.
La Carpinata e il Viale Areonautico
La prima costituita da un doppio filare di carpini,
Carpinus betulus L. la cui veneranda et, il loro
tronco contorto e le dimensioni, ne fanno dei
veri monumenti vegetali; il secondo, mostra un
esemplare di noce americano, Quercus alba L.,
un frassino Fraxinus ornus L., un alloro Laurus
nobilis L. una betulla, Betula popolufolia Marshall,
una lagestroemia , Lagestroemia indica L.
Fisionomia dellassetto idrico
Lassetto idrico costituito da una peschiera, da
una vasca per piante lacustri e da una vasca
termale purtroppo attualmente disattivata .
Stato di conservazione della struttura vegetale
Lassetto vegetale mostra interventi attenti e costanti
di manutenzione ordinaria, anche nelle zone pi
remote: in particolare emerge
una mirata e sapiente cura
del prezioso e consistente
patrimonio di rose antiche e
inglesi.
Bibliografia
A.Gloria, Il territorio
padovano illustrato, Padova
1862
G.Mazzotti, Le ville Venete,
Treviso,1987
A.Baldan, Ville Venete in
Territorio Padovano e nella
Serenissima Repubblica,
Abano, 1986
P.Bussadori, Oltre il Cancello,
Parchi e Girdini Storici,
Padova,1999 ..
SPECIE ANNOSE
Genere - specie Famiglia
Taxus bacata Sweet.
Laurus nobilis L.
Cupressus sempervirens L.
Diospiro kaki L.
Yucca gloriosa L.
Carpinus betulus L.
Cercis siliquastrum L.
Zyzyphus jojoba
Taxaceae
Leguminose
Cupressaceae
Ebenaceae
Agavaceae
Betulaceae
Leguminose
SPECIE PREGEVOLI PER CHIOMA E PORTAMENTO
Genere - specie Famiglia
Sophora japonica pendula L.
Catalpa bignoides Walt.
Magnolia grandiflora L.
Salix babylonica L.
Leguminose
Bignoniaceae
agnogliaceae
Salicaceae
SPECIE CHE COMPONGONO LASSETTO ARBOREO
Genere - specie Famiglia
Acer platanoides L.
Acer negundo Flamingo L.
Robinia pseudoacacia L.
Betula populifolia Marshall.
Fagus sylvatica L.
Fraxinus ornus L.
Aesculus hippocastanum L.
Magnolia x soulangeana Soulange-Bodin
Liqudambar styraciflua L.
Picea abies L.
Populus alba L.
Taxodium disticum L.(Richard)
Tlia cordata Miller
Thuya occindentalis L.
Platanus orientalis L,
Quercus rubra L,
Sequoia dendron giganteum Lindley
Tachycarpus fortunei Hook.
Syringa vulgaris L.
Aceraceae
Aceraceae
Leguminose
Betulaceae
Fagaceae
Oleaceae
Hippocastanaceae
Magnolaceae
Hamamelidaceae
Pinaceae
Salicaceae
Taxodiaceae
Tiliaceae
Cupressaceae
Platanaceae
Fagaceae
Taxodiaceae
Palmaceae
Oleaceae
SPECIE CHE COMPONGONO LASSETTO ARBUSTIVO
Genere - specie Famiglia
Aucuba japonica Thunb:
Buxus sempervirens L.
Calycanthus praecox L.
Nerium oleander L.
Cornus alba sibirica L.
Cornus kousa Hance
Eleagnus angustifolia L.
Esacallonia rosea Griseb
Euonymus europaeus L.
Phyladelphus virginalis L.
Forsythia Thunb.
Hibiscus syriacus L.
Lagestroemia indica L.
Ligustrum vulgare L.
Malus floribunda
Punica granatum L.
Osmanthus fragans Lour.
Osmanthus auranticus
Paeonia sufruticosa
Parrotia persica
Pittosporum tobiria Ait.fill.
Spiraea japonica L.
Viburnum opulus L.
Viburnum nanum sempervirens L.
Hydrangea quercifolia Bartram
Hydrangea paniculata Sieb .
Hydrangea serrata Thunb.
Hydrangea macrophylla Thunb
Rosa sp.
Cornaceae
Buxaceae
Calycanthaceae
Apocynaceae
Cornaceae
Cornaceae
Eleagnaceae
Escalloniaceae
Celastreaceae
Hydrangeaceae
Oleaceae
Malvaceae
Lytraceae
Oleaceae
Rasaceae
Punicaceae
Oleaceae
Oleaceae
Paenioceae
Hamamelidaceae
Pittosporaceae
Rosaceae
Caprfoliceae
Caprfoliaceae
Hydrangeaceae
Hydrangeaceae
Hydrangeaceae
Hydrangeaceae
Rosaceae
SPECIE CHE COMPONGONO LASSETTO ERBACEO
Genere - specie Famiglia
Aquilegia L.
Lippia triphylla Kuntze
Paeonia erbacea Sims
Mentha L.
Origanum L.
Hypericum calycinum L.
Nymphaea
Lavandula angistifolia L.
Ranucolaceae
Conv.-liliaceae
Paeonie
Labiatae -Laminaceae
Labiatae- Laminaceae
Hypericaceae
Nymphaeaceae
Labiatae
Fisionomia degli elementi compositivi botanici
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36. Cinto Euganeo localit Valnogaredo
Villa Contarini sorge nei pressi di Valnogaredo.
Fu costruita sui resti di un manufatto preesistente
nel 1704 ad opera dellarchitetto Andrea
Muttoni.
E un bellesempio di villa veneta con schema
planimetrico ad L costituito dalledificio della
villa e da due barchesse. I manufatti sorgono su
un terrazzamento rettangolare e definiscono un
ampio prato aperto verso sud-est. La terrazza si
apre verso lesterno con dei cancelli marcati da
statue, presumibilmente realizzate dal Bonazza
nel XVIII. La balaustra in pietra presenta una
sequenza di piedistalli dove al posto delle statue
originarie, sono collocati ora vasi di agrumi.
Verso sud ad una quota inferiore si estende
larea dellantico brolo, anchesso delimitato da
un muro di cinta.
Il sito un complesso di estremo interesse per
impianto planimetrico e ruolo di emergenza
paesaggistica apprezzabile dalle colline che lo
circondano.
Il suo stato di conservazione ottimo grazie alla
sensibilit dei proprietari.
Bibliografia
A.Baldan, Ville venete, il territorio padovano
nella serenissima repubblica, Abano Terme
1986. p 146
60
Villa Dolfin a Mincana, nelle vicinanze di
Battaglia, lungo la strada che da Padova porta
ad Este, frutto della trasformazione di un edificio
preesistente in una villa nobile e spaziosa fatta
realizzare con ogni probabilit nei primi anni del
1700 da Dionisio Dolfin, patriarca di Aquileia.
Ledificio nelle sue nuove fattezze ritratto nel
libro che il botanico tedesco Volkamer pubblica
nel 1914.
Il complesso raggiunse, il suo pi alto splendore
negli ultimi decenni del XVIII secolo sotto la guida
di Daniele I Dolfin, detto Andrea, ambasciatore
della Serenissima presso la corte di Francia dal
1779.
La figura di Andrea Dolfin colto e raffinato
conoscitore delle arti centrale e determinante
nella ricca serie di proposte, progetti e realizzazioni
che, attorno al tema del giardino della Mincana,
vedono coinvolti figure di rilievo internazionale.
Nonostante il ricco apparato documentario
esistente, la storia poco indagata di questo sito
risulta ancora oscura e confusa in alcune parti.
Esoprattutto difficile comprendere, vista la scarsit
di tracce residue, ci che rimasto fantastico
progetto e quello che invece stato effettivamente
realizzato. A questo proposito risulta determinante
il carteggio tra Andrea Dolfin da Parigi e lagente
e procuratore generale Luigi Ballarin.
Il primo fondamentale documento che riporta il
complesso nel suo insieme contenuto nel dossier
che Bartolomeo Deverato redige nel 1777. Il
disegno raffigura lintero giardino organizzato
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