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LECTIO MAGISTRALIS:

Prof. Carlo Viggiani “La Geotecnica e i Beni Culturali”

19 Ottobre 2016 La Geologia e i Beni Culturali


Aula Consiliare Comune di Sorrento Lucio Amato – Tecno In - Geosolutions
LECTIO MAGISTRALIS:
Prof. Carlo Viggiani “La Geotecnica e i Beni Culturali”

Di cosa andremo a parlare:


Come gli episodi di
alluvionamento nel corso dei
secoli hanno modificato
l’orografia della città e sepolto
antiche opere d’arte o
infrastrutture antiche

Come il locale contesto


geologico o le vicissitudini
geologiche dei singoli luoghi
abbiano permesso la
realizzazione di importanti
monumenti e/o infrastrutture
antiche

Come il contesto geologico abbia


condizionato la realizzazione di
importanti monumenti e/o
infrastrutture antiche e moderne Orografia dell’area centrale della città di
Napoli - Immagine derivata da dati Lidar
filtrati del costruito

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Il Centro Storico di Napoli, a differenza di tante


altre grandi metropoli, seppur non attraversato
da alcun corso d’acqua perenne, è da sempre,
una delle aree a maggior rischio
d’alluvionamento. Il ripetersi nel tempo dei
fenomeni alluvionali ha prodotto tangibili Alveo Arena alla
mutamenti morfologici sul territorio, come Sanità
testimoniano i numerosi scavi e studi Alveo Arenella
geoarcheologici degli ultimi anni, in particolare Alveo Arenaccia
per la realizzazione delle Linee 1 e 6 della
Metropolitana di Napoli.
Un ruolo importante nella topografia napoletana
lo hanno da sempre avuto le antiche Arene,
valloni che discendendo dalle retrostanti colline,
in occasione d’eventi meteorici particolarmente
intensi, alluvionavano le aree a valle. I segni dei
principali solchi d’erosione si ritrovano oggi in l’Arena alla Sanità attraversava l’omonimo quartiere, e
corrispondenza delle vie omonime: Arena alla l’Arenella che discendendo dalle colline del Vomero sfociava
Sanità, Vallone S. Gennaro dei Poveri, Vallone nell’attuale P.zza Municipio.
Fontanelle, Vallone Gerolomini, Vallone S. Rocco,
Cavone di Miano, Cavone Ponti Rossi e,
soprattutto l’alveo dell’Arenaccia, dell’Arena alla
Sanità e quello dell’Arenella.

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Catalogo delle precipitazioni


storiche – desunti dalle cronache
-che hanno arrecato danni alla
città di Napoli e aree limitrofe

Alveo
Arena alla
Alveo
Sanità
Arenella Alveo
Arenaccia

Catalogo delle precipitazioni


maggiori di 80 mm cadute
nell'arco delle 24 ore sulla città di
Napoli, in almeno una delle
stazioni di riferimento

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Piazza Miracoli
Ipogei Greci di via S.
Maria Antesaecula e di
Vico Traetta
Ipogeo Greco di Via dei Cristallini

Chiesa di S. Maria dei Vergini

Chiesa e Arciconfraternita di S. Maria


della Misericordia

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1566 Vergini (Collenuccio-Compendio


dell’istoria del Regno di Napoli)
20 settembre si mosse inverso sera una pioggia
tale che durando sin presso a mezzanotte, cagionò
intorno a Napoli un mezzo diluvio; imperocchè da capo
di Monte, e da quegli altri luoghi posti in alto,
scendendo grossissimi torrenti, vennero poi tutti uniti
insieme a formare uno simile ad un gra fiume, il quale, e
per lo borgo de' Vergini, e per quello di S. Antonio, e per
quello altresì dell'Oreto, fece un guasto incredibile,
buttandovi a terra molte case, con morte di parecchie
persone...nella chiesa dei Vergini entrò tanta acqua e vi
lasciò a terra tanta terra, che poi piuttosto che nettarla,
parve spediente a chi n'ebbe cura per manco spesa, di
farvi un altro suolo si sopra, talchè come allora per
entrarvi si scendevano molti gradi, ora vi si entra in
piano... (l'acqua) allagò le campagne al d'intorno, con
guastamento di molte ville, e giardini, spiantando
infiniti arbori, e menando via bestiami e gente e quanto
Alluvione del 21-9-1911
vi trovuò. Ruppe mezzo il torrione del Carmine che
guarda in mare, ruppe le strade... nè per memoria
d'uomo, neanche per iscrittura si sapeva esser mai una
simil pioggia accaduta

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I RISCONTRI
chiesa di Santa Maria dei Vergini

Navata della chiesa di Santa Maria dei Vergini


(riedificata a seguito dell’alluvione del 1566)

(1326-1334)

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I RISCONTRI

Arciconfraternita
Santa Maria della
Misericordia Arciconfraternita Santa Maria
della Misericordia

La chiesa esisteva già nel XIV secolo e faceva parte di un ospedale regio

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I RISCONTRI Ipogei dei Cristallini e dei Togati

(26,80)
(27,50)

(26,50)

F
(29,80)

(29,40)

Pianta degli Ipogei

Vestibolo Inferiore Vestibolo Superiore


 sezione
dell'ipogeo dei
Togati Affreschi e frontali
graffiti con
nell’ipogeo decori
greco

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Vestibolo superiore
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I RISCONTRI
Piazza dei Miracoli

Arciconfraternita
Santa Maria della
Misericordia Arciconfraternita Santa Maria
della Misericordia

Nonostante i tentativi di canalizzare le


lave operati dal Tribunale della
Fortificazione, le inondazioni
continuarono ad affliggere la zona. Nel
1728 una nuova alluvione colmò di
detriti le vie del borgo; in quella difficile
circostanza le monache del monastero
Piazza dei Miracoli della Provvidenza offrirono l’orto
davanti alla loro chiesa agli abitanti
delle case vicine perché vi scaricassero
detriti e macerie e in questo modo ebbe
origine una nuova piazza, il “largo dei
La stratigrafia è caratterizzata dall’alternanza di livelli di accumulo artificiale e livelli naturali di Miracoli”. Altre gravi inondazioni si
origine alluvionale databili ad età compresa tra il XVII secolo e l'età moderna. Questi colmano ebbero nel 1744, nel 1780 e nel 1785,
un'area di cava impiantata per la costruzione del complesso di S. Maria dei Miracoli ogni volta con gravi danni per il
quartiere.

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Banchi Nuovi
“”L’ origine è legata ad un evento terribile che, il 9
ottobre 1569, colpisce l'intera zona come narra il
canonico Celano: "accadde un orrendo diluvio… e
tanta fu l'abbondanza d'acqua che calò con grande
empito per la strada di San Sebastiano e di Santa
Chiara rovinando tutte le case dove battè… con la
morte di ventiquattro persone". La rovinosa
alluvione distrusse varie abitazioni di proprietà del
monastero di San Demetrio, a seguito della quale i
monaci decisero di vendere i loro suoli devastati; Il
terreno, viene acquistato dai mercanti che avevano
perso i loro antichi banchi di vendita, siti nella
vecchia piazza dell'Olmo, perché abbattuti durante
alcuni scontri con le truppe del viceré don Pedro da
Toledo. Nascono così i Banchi nuovi, sede di
mercato bisettimanale, da cui la zona ha preso il
nome.

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Scavi di San Lorenzo Maggiore


Una prova di queste colate si ha anche nel
centro antico di Napoli, dove negli splendidi
scavi archeologici della chiesa di San
Lorenzo Maggiore si può vedere un potente
strato di riempimento a prevalente matrice
piroclastica che separa i resti della città greco
– romana da quelli soprastanti relativi alla
Napoli bizantina e ducale. La datazione di
questo strato, è stata dagli archeologi
attribuita alla fine del V secolo, in
coincidenza con l’eruzione vesuviana di
Pollena (472 d. C.), per cui costituisce un Riempimento alluvionale
probabile indizio di quella catastrofe, che
evidentemente provocò alluvioni fangose
dalle zone alte, cosa che del resto è nota
anche per spessori di vari metri, in altre parti
della provincia. Le alluvioni provocarono
ingenti dissesti ambientali e al tessuto
agricolo, tanto che re Teodorico decretò
l’esenzione dai tributi per le aree colpite Mura Greche
(Cassiodoro).

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Conformazione attuale

Affresco del Vesuvio che lo ritrae in attività nel


1500. La foto fu scattata nel 1924 da Monsignor
Giovan Battista Alfano, direttore dal 1907 al 1931
Il Vesuvio prima dell’eruzione del 24 -08-79 d.C. dell'Osservatorio sismico di Pompei.,nel
Riempimento alluvionale
quadriportico della chiesa di San Gennaro
Bacco con corpo coperto di grappoli, il Vesuvio, extramoenia, dalla quale si accede alle catacombe.
affresco, 68-79 d.C., da Pompei, Casa del Centenario E' evidente che il Vesuvio era in eruzione. Ed è ben
Napoli, Museo Archeologico Nazionale visibile che trattasi di eruzione doppia: dal Gran
Cono e da almeno una delle bocche eccentriche
eruttive poste sul lato sud del. Questo affresco, ora
in pessime condizioni, documenta che il Vesuvio
la Rivolta di Masaniello del 1647
nel 1500, dunque, 130 anni prima della grande
Appassionato cronista degli eventi storici del
eruzione del 1631, era in attività. suo tempo e splendido paesaggista, Domenico
Sottolineiamo questo aspetto poiché si è sempre Gargiulo (1609 – 1675) detto Micco Spadaro
ritenuto che prima della devastante eruzione del con riferimento al mestiere del padre, si formò
1631 il Vesuvio fosse rimasto inattivo per nella bottega di Aniello Falcone dove ebbe
A proposito del Vesuvio centinaia d’anni. modo di frequentare i giovani artisti di allora
tra cui Salvator Rosa 

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Alveo
Arenella

Riempimento alluvionale

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Riempimento alluvionale
HARBOR

Ricostruzione dell’andamento del (C) Scavo nell’area di Piazza Municipio dove è stato localizzato
substrato tufaceo e della linea di l’antico porto (3,5 metri sotto il livello del mare e 13 metri sotto il
piano di calpestio attuale); (C) esempio di sezione stratigrafica dei
costa in epoca greca sedimenti investigati nell’area di scavo

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Riempimento alluvionale

Piazza Municipio: Log stratigrafico che mostra la scansione cronologica


ricostruita in base alla datazione archeologica

Grazie ai dati derivanti dalle analisi condotte sui sedimenti sabbiosi e


dall’analisi delle tracce di erosione sulle strutture “portuali” di età ellenistica e
romana è stato possibile determinare l’antico livello del mare a ca -1.60/-1.80m
rispetto all’attuale, ossia una subsidenza dell’area .
Piazza Municipio: Sezione stratigrafica dei fondali e del molo est-
ovest realizzato con pali lignei e blocchi calcarei

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Tra la fine del IV e gli inizi del V sec. d.C. molti edifici della
fascia costiera vengono dismessi per fenomeni di
impaludamento e subsidenza..
Agli inizi del V sec. d.C. le antiche insenature di Piazza
Municipio e Piazza Bovio subiscono trasformazioni significative,
si forma una laguna cui segue un insabbiamento protratto per
tutto il VI secolo che produce l’avanzamento della linea di costa;
a Piazza Municipio si assiste all’insabbiamento del bacino e
all’instaurarsi prima di un ambiente palustre e poi ad un
progressivo avanzamento della linea di costa verso sud est. In
Riempimento alluvionale
contemporanea tra metà V e inizi VI si assiste anche
all’abbandono degli ambienti della grande villa sul promontorio
su cui verrà poi costruito Castel Nuovo. Gli spazi dell’originaria
insenatura ora recuperati al mare conoscono occupazioni di tipo
diverso, l’area è attraversata da una strada in terra battuta
affiancata da una necropoli forse di raccordo tra la Via per
 Sezione geoarcheologica, Piazza Municipio – stazione Marittima, corredata di legenda unità stratigrafiche.
Cryptam e il nuovo porto di epoca bizantina collocato verso Sono riportate e correlate le stratigrafie dei principali sondaggi.

Piazza Bovio.

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Riempimento alluvionale

Ricostruzione dell’andamento del substrato tufaceo in


corrispondenza di Castel Nuovo (Maschio Angioino)
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Riempimento alluvionale

Ricostruzione dell’andamento del substrato tufaceo in corrispondenza di


Castel Nuovo (Maschio Angioino), la cui ubicazione non è casuale

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Tavola Strozzi - flotta Aragonese mentre rientra Ricostruzione dell’andamento del substrato tufaceo in
vittoriosa nel porto di Napoli dopo la vittoria riportata corrispondenza della Torre San Vincenzo
nell'estate del 1465 

Riempimento alluvionale

Pianta del Lafrery Cartografia del Baratta

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Carta dello Stopendaal 1663

Isolotto di San Leonardo

Torre di San Vincenzo Riempimento alluvionale

San Leonardo è una chiesa molto antica (1028), sita sopra uno scoglio che esce
a mare nel borgo di Chiaia. La chiesa appare in diverse piante topografiche
della città di Napoli a partire dalla più antica di Lafrery (1566) a quelle del
Gordon (1763) e del Giraurd (1771). Sul finire del XVIII secolo il convento è
ancora lì, come documentano le cartografie di Baratta, Barra, Petrini ed altri, la
spiaggia si va avvicinando sempre più alla chiesa per riempimenti naturali o
artificiali. Dall' entrata del ponte fino all' estremo dello scoglio, Croce calcola,
sulla base della pianta del Duca di Noia, un' estensione di circa 45 canne. All'
inizio dell' Ottocento solo una parte della chiesa resta ancora dentro mare, fra
l' acqua e la spiaggia, per essere poi definitivamente abbattuta nell' ambito dei Stampa a colori del litorale
lavori di completamento della Villa Reale
di Chiaia della metà del
sec. XVIII di Ignazio Sclopis

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Rotonda Diaz

Riempimento alluvionale

Tufo giallo

Sezione Geologica Linea 6

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Lidar

Isolotto di San Leonardo

Ricostruzione dell'andamento del substrato tufaceo


nell'area della Riviera di Chiaia.

Pianta della città di Napoli


Riempimento alluvionale
Come esiste nel presente anno MDCCXC

Tutti gli elementi, sia vulcanologici sia morfostrutturali, fanno


ritenere che l’attuale stato dei luoghi si sia sagomato su una
preesistente paleomorfologia vulcanica, ricoperta dai prodotti
dell’eruzione del Tufo Giallo Napoletano, e nella parti più basse e
depresse, colmata dai materiali delle eruzioni recenti e dai prodotti
derivati dall’ingressione marina. L’azione del fenomeno di risalita
del livello medio del mare, unitamente al processo di subsidenza
che ha caratterizzato l’area, ha comportato un’elevata dinamica
marina che ha cancellato tutte le eventuali forme morfologiche e
sedimentarie presenti lungo la linea di costa.

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Modello morfoevolutivo della Conca di Chiaia

a) Napoli prima di 12.000 anni b.p. (prima dell’eruzione del Tufo Giallo Napoletano)

Riempimento alluvionale
b) Napoli 12.000 anni b.p. (immediatamente prima dell’eruzione del Tufo Giallo
Napoletano)

Vesuvio

Collina del Vulcano di


Vomero Monte Echia

c) Napoli tra 12.000 e 3.000 anni b.p. (dopo l’eruzione del Tufo Giallo Napoletano)

Grafico delle variazioni altimetriche registrate nell’area


costiera centrale di Napoli , negli ultimi 4000 anni l'area della
Riviera di Chiaia e del centro antico ha subito una subsidenza di
circa 6-7 metri e 4-5 m

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T. G. N.

Riempimento alluvionale
Tufi antichi

T. G.N

Crypta Neapolitana Sezione Geologica Linea 6 e collina di Posillipo

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Crypta Neapolitana
in tempi relativamente recenti, le altre gallerie scavate sotto
Aperta nel I sec. a.C. per assicurare un rapido passaggio la collina di Posillipo o del Vomero hanno presentato, o
dalla città di Neapolis a Puteoli, la Crypta è stata attribuita durante la costruzione o a poca distanza dal completamento,
da sempre all'ingegno dell'architetto Lucio Cocceio notevoli segni di dissesto, per questo si è reso necessario
Aucto, artefice anche dell'altro importante traforo, la intervenire con notevoli opere di rafforzamento.
grotta di Seiano, che collegava la villa Pausylipon con Esempi di tal genere si sono verificati per:
Pozzuoli. La Crypta, assunse fin dall’origine, importanza  la galleria Quattro giornate (già galleria dei Tramways),
strategica ed economica, assolvendo alla sua funzione di che aperta nel 1884 fu chiusa per dissesti nel 1890;
via di comunicazione per circa duemila anni. Nel corso di  per la galleria della direttissima Napoli-Roma, che
duemila anni di storia, dalla sua nascita ad oggi, la Crypta collaudata nel 1917, denunziò danni nel 1922, e fu in
riparazione sino al 1925, presentando dissesti nel 1931;
Neapolitana ha subito diversi mutamenti nella sua
 per la galleria Laziale, ultimata nel 1926 dopo che si erano
conformazione in diverse epoche storiche, mantenendo
manifestati numerosi dissesti durante la costruzione, subì
in ogni modo la sua funzione fondamentale di via di
nuovamente danni nel 1932.
comunicazione.  Oltre alle gallerie realizzate per i collegamenti, anche i
Tali Interventi, in un primo tempo furono ritenuti Riempimento
trafori adibiti a collettori fognari alluvionale
hanno subito notevoli
necessari per una più agevole fruizione della grotta, che danni, questi sono: l’emissario di Cuma, quello di Coroglio,
per Seneca ((Epist. VI, 57, 1-2 - I sec. d.C.) si presentava ed il fognone Don’Anna.
come un'antro buio e polveroso, ed in seguito assunsero  Nella galleria Circumflegrea, terminata di scavare nel
una valenza, di recupero e di messa in sicurezza della 1954.
stessa. In tutte queste gallerie si osservò la rottura longitudinale della
In alcune cedole conservate all'Archivio Storico di Napoli, calotta e lo schiacciamento dei piedritti ferrovia
è descritto il primo intervento di cui si ha notizia. Nei
documenti è fatto chiaro riferimento all'obiettivo
principale dell'intervento, voluto da Alfonso d'Aragona
nel 1445, che è quello di "ampliare e abbassare la via" in
modo da migliorare, almeno nei tratti iniziali le condizioni Crypta Neapolitana: Section at 20 m from the eastern
di luminosità e di transito. Da quel primo intervento sono entrance; reconstruction of the different
iniziati i problemi di dissesto che permangono tuttora. elevations of the floor

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Riempimento alluvionale

T. G. N. T. G. N.

Tufi Antichi

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Per Concludere

Position of submerged
archaeological sites.  

Submersion measures of the


Tratto da: Historical sea level changes and effects on the coasts Sorrento Peninsula
of Sorrento Peninsula (Gulf of Naples): New constrains from archaeological sites with an
recent geoarchaeological investigations - 2016 error bar, taking into
P. Aucelli , A. Cinque, G. Mattei, G. Pappone account the uncertainty of
measurement.  

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