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Friuli-Venezia Giulia
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Il Friuli Venezia Giulia (o Friuli-Venezia Giulia)[3] (Fril- Friuli-Venezia Giulia


Vignesie Julie in friulano, Friul-Venesia Julia in veneto, Furlanija- regione autonoma a statuto speciale
Julijska Krajina in sloveno, Friaul-Julisch Venetien in tedesco) (IT) Regione autonoma Friuli Venezia
una regione italiana autonoma a statuto speciale dell'Italia nord-
Giulia
orientale di 1 216 134 abitanti,[2] con capoluogo Trieste.
composta da due regioni storico-geografiche con caratteristiche (FUR) Regjon autonome Fril Vignesie
culturali diverse: il Friuli e la Venezia Giulia. Julie
(SL) Avtonomna deela Furlanija Julijska
Il Friuli Venezia Giulia un caso del tutto singolare tra le regioni Krajina
italiane. La geografia lo ha posto al confine con due realt etnico-
(DE) Autonome Region Friaul Julisch
linguistiche del continente europeo: quella germanica e quella
slava, che qui insieme all'etnia e cultura predominante (quella Venetien
latina) hanno dialogo e si sono armonizzate, ma che si sono anche
scontrate, creando nei secoli molteplici diversit.

Indice
(dettagli) (dettagli)
1 Geografia fisica
1.1 Geomorfologia
1.1.1 Montagne
1.1.2 Colline
1.1.3 Pianure centrali
1.1.4 Coste
1.1.5 Passi alpini
1.2 Idrografia
1.3 Clima
1.4 Geologia
2 Ambiente
2.1 Flora
2.2 Fauna
3 Origini del nome
4 Storia
4.1 Epoca preromana In senso orario vedute di Gorizia,
4.2 Epoca romana Pordenone, Udine e Trieste
4.3 Epoca medioevale Localizzazione
4.4 Epoca moderna
4.5 Epoca contemporanea Stato Italia
4.6 Onorificenze Amministrazione
5 Societ
Capoluogo Trieste
5.1 Evoluzione demografica
5.2 Cittadini stranieri Presidente Debora Serracchiani
5.3 Lingue e dialetti (PD) dal 22-4-2013
6 Amministrazione e politica
6.1 Suddivisione amministrativa Lingue ufficiali Italiano, friulano,
6.1.1 Le Province sloveno, tedesco
6.1.2 Citt metropolitana
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6.1.3 Unioni Territoriali Intercomunali Data di 31 gennaio 1963


6.1.4 Il tentativo di istituzione delle Province istituzione
Autonome di Trieste e del Friuli
6.2 Presidente e giunta regionale Territorio
6.3 Consiglio regionale Coordinate 453810N
6.4 Bandiera del capoluogo 134815E
7 Economia
7.1 Friuli Altitudine 206[1] m s.l.m.
7.1.1 Agricoltura Superficie 7 845 km
7.1.2 Industria
7.1.3 Terziario Abitanti 1 216 134[2] (28-02-
7.1.4 Turismo 2017)
7.2 Trieste e Venezia Giulia
7.3 Dati economici Densit 155,02 ab./km
7.4 Industria Province Gorizia, Pordenone,
8 Infrastrutture e trasporti Trieste, Udine e 18
9 Cultura e turismo
Unioni territoriali
9.1 Citt d'arte
9.2 Personalit legate al Friuli Venezia Giulia intercomunali
10 Enogastronomia Comuni 216
10.1 Cucina
10.2 Vini Regioni Alta Carniola (SLO),
11 Sport confinanti Carinzia (A),
12 Galleria d'immagini Goriziano (SLO),
12.1 Provincia di Gorizia Litorale-Carso (SLO),
12.2 Provincia di Pordenone
12.3 Provincia di Trieste Veneto
12.4 Provincia di Udine Altre informazioni
13 Note
Fuso orario UTC+1
14 Voci correlate
15 Altri progetti ISO 3166-2 IT-36
16 Collegamenti esterni
Codice ISTAT 06
Nome abitanti friulani e giuliani

Geografia fisica Patrono Santi Ermacora e


Fortunato
Il Friuli Venezia Giulia si trova nell'Italia nord-orientale e si PIL (PPA) 27 358,2 mln
estende su una superficie di 7 845 km. composto dal territorio PIL procapite (PPA) 29 292
appartenente alla regione storico-geografica del Friuli, che
costituisce la larghissima maggioranza della sua superficie, e dalla Rappresentanza 12 deputati
parte di Venezia Giulia rimasta all'Italia dopo la seconda guerra parlamentare 7 senatori
mondiale. La demarcazione tra le due regioni storico-geografiche Cartografia
non tuttavia univoca, in quanto costituita per alcuni autori dal
fiume Isonzo, per altri dalla foce del fiume Timavo, presso San
Giovanni di Duino.

I confini sono:

nord: Austria (Carinzia);


est: Slovenia (Alta Carniola, Goriziano sloveno e Litorale);
ovest: Veneto (Provincia di Belluno, Treviso e Venezia);
sud: mare Adriatico.

Geomorfologia

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Morfologicamente la regione pu essere suddivisa in 4 regioni


naturali:

alpina;
collinare;
pianeggiante;
costa.

Montagne

Tutta la parte settentrionale del Friuli Venezia Giulia costituita


da territorio montano, solcato da vallate in corrispondenza di corsi
d'acqua come il Tagliamento e il Fella. La parte ad ovest del Fella,
che comprende le Alpi e le Prealpi Carniche, separate dall'alto
corso del Tagliamento, viene chiamata Carnia. I rilievi pi
importanti, da occidente ad oriente, sono: tra le Dolomiti friulane
(appartenenti alle Prealpi Carniche) la Cima dei Preti (2 703 m), il
Duranno (2 652 m) e la Cridola (2 580 m); tra le Alpi carniche il
monte Coglians (che con i suoi 2 780 m la quota massima della
regione), la Creta delle Chianevate (2 679 m) e il monte Peralba
(2 691 m); tra le Alpi e Prealpi Giulie separate dalle Alpi Carniche
dal cosiddetto Canal del Ferro italiane, lo Jf di Montasio
(2 754 m), il Mangart (2 677 m), lo Jf Furt (2 666 m) e il monte
Canin (2 587 m), che domina la pianura. A sud delle Prealpi Giulie
posto invece l'altopiano del Carso.

I Passi principali sono il Passo Mauria con il Veneto, il Passo di


Monte Croce Carnico e il Passo di Pramollo con l'Austria, il Passo
del Predil e il Valico di Fusine con la Slovenia.
Mappa della regione con le sue province.
Colline Sito istituzionale (http://www.regione.fv
g.it)
L'area collinare situata a sud di quella montana e lungo la parte
centrale del confine con la Slovenia. Il principale prodotto del
settore agricolo in questa zona il vino, la cui qualit,
soprattutto la qualit bianca, conosciuta in tutto il mondo
(verduzzo, ramandolo, picolit, terrano, vitowska). La parte pi
orientale della zona collinare anche conosciuta come Slavia
friulana, il cui nome ricorda le terre in cui dal VII secolo d.C.
si erano insediate genti di origini slave.

Pianure
centrali

L'area
pianeggiante Alpi Carniche, Monte Coglians
che dalle
colline arriva
fino al Mare Adriatico fa parte della cosiddetta pianura
friulana, appartente alla pianura veneto-friulana, ed
usualmente distinta in alta e bassa friulana. L'area formata da
un'alta pianura, situata a nord, con suoli formati da depositi
fluviali grossolani e permeabili, e da una bassa pianura, a sud,
Gran Monte, Monteaperta
con suoli formati da depositi fluviali fini e impermeabili. Tra

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le due si allunga, da nord/ovest a sud/est, la fascia delle risorgive, dove le falde acquifere sotterranee,
provenienti da monte, affiorano in superficie dando vita a numerosi corsi d'acqua, detti per l'appunto "di
risorgiva".

Nella bassa pianura il paesaggio quello delle pianure irrigue, mentre nell'alta pianura il paesaggio quello
delle praterie aride ("magredi". o grebanos in lingua friulana), anche se negli ultimi decenni queste terre sono
state messe a coltura ricorrendo a moderni ed efficaci sistemi di irrigazione. Gran parte della pianura friulana
ora adibita ad uso agricolo intensivo (mais e soia) e all'allevamento intensivo.

L'alta pianura friulana ha caratteristiche diverse nelle sue sezioni orientale e occidentale, separate dal corso del
fiume Tagliamento. La seconda, percorsa dagli ampi greti ghiaiosi dei torrenti Cellina e Meduna,
spiccatamente pi arida della prima. Le diverse caratteristiche dell'alta e della bassa pianura ne condizionano il
popolamento: mentre nella prima gli insediamenti umani sono discontinui, nella seconda essi sono diffusi nel
territorio e danno vita a conurbazioni. La maggior parte delle attivit agricole della regione sono concentrate in
questa zona.

Coste

Area che pu essere ulteriormente suddivisa in due sottoaree,


l'occidentale e quella orientale, separate dalla foce del fiume
Isonzo (Riserva naturale della Foce dell'Isonzo). A ovest di
questa la costa bassa e sabbiosa con ampie lagune (laguna di
Grado e Laguna di Marano) oltre a famose localit balneari
quali Grado e Lignano Sabbiadoro. A est la costa rocciosa
dove l'altopiano carsico incontra l'Adriatico, fino al confine
con la Slovenia. Le province di Gorizia e Trieste
comprendono infatti una porzione del Carso, caratterizzato da
notevoli fenomeni geologici quali doline, numerose grotte (tra
cui la Grotta Gigante) e fiumi sotterranei come il Timavo. I
modesti rilievi del Carso italiano raggiungono la massima
quota nei 672 m s.l.m. del Monte Cocusso, che segna il Laguna di Grado
confine nazionale.

Passi alpini

I passi alpini si trovano appena finisce un rilievo. Ma i passi del Friuli-Venezia Giulia sono anonimi, ossia non
hanno nome proprio.

Idrografia

La regione possiede importanti fiumi come il Tagliamento che scorre dalla Carnia fino all'Adriatico sfociando
tra Lignano Sabbiadoro e Bibione. Altro fiume importante della regione l'Isonzo in Venezia-Giulia che nasce
dalle Alpi Giulie e scorre fino al mare, il Livenza, il Torre, il Stella, il Natisone e il Timavo. Le Prealpi carniche
sono inoltre segnati da numerosi torrenti tra cui il Meduna e il Cellina che scendono verso la pianura friulana,
mentre la zona pianeggiante solcata da canali ad uso irrigativo-agricolo. I laghi pi importanti della regione,
tutti di piccole/medie dimensioni e posti in territori montani, sono il Lago di Cavazzo, il Lago del Predil, il
Lago di Barcis, il Lago di Sauris, il Lago dei Tramonti, il Lago di C Zul e il Lago di C Selva e i Laghi di
Fusine.

Clima

Il clima del Friuli Venezia Giulia va dal clima submediterraneo delle zone costiere, a un clima temperato pi
umido nelle pianure e nelle zone collinari, fino al clima alpino delle montagne. La temperatura annuale media
di Trieste (dati 2000-2008) di 15,7 C, mentre quella della pianura va dai 13,5 ai 14,5 C. La zona della

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regione pi mite quella litoranea presso Trieste, sia per l'influenza del mare pi profondo, sia per la parziale
protezione dell'altopiano carsico. Questo tratto di costa gode di un clima tra i pi secchi d'Italia e, specie nelle
minime, risulta quasi sempre sensibilmente pi mite del resto della regione, contando in media solo nove
minime sottozero (in genere di pochi decimi o di -1 o -2 C) all'anno contro le 60 e oltre minime (che possono
arrivare fino ai -10 C e oltre) di alcune zone della pianura.

. Sulla costa i venti principali sono la Bora da E-NE e lo


Scirocco da Sud, che si alternano nel corso dell'inverno,
mentre il Maestrale da O e le brezze predominano in estate. La
zona della costiera triestina tra Sistiana e Miramare riparata
dal vento di Bora grazie al ciglione carsico sovrastante, mentre
vi risultano esposte Trieste, il resto della costa, la bassa
pianura, il cividalese e parzialmente la pianura da Palmanova
a Gemona, zone sulle quali il vento nordorientale penetra
sfruttando varie valli laterali delle Alpi Giulie. La montagna
friulana ha un clima pi rigido e piovoso e i livelli altimetrici
delle nevicate e della vegetazione sono pi bassi che nel resto
delle Alpi.
Trieste, Canal Grande
Geologia

Buona parte del Friuli collinare e montuoso classificata come zona a rischio sismico moderato o elevato per la
presenza di un sistema di faglie attive. Di rilevanza storica il Terremoto del Friuli del 1976.

Ambiente
Flora

Il manto vegetale del Friuli Venezia Giulia risulta ampiamente modificato, rispetto alla sua conformazione
originaria, dall'intervento umano. Determinante, a questo proposito, fu il disboscamento radicale cui la Regione
fu soggetta in et moderna (XV-XVIII secolo) e che alter profondamente, sotto il profilo naturalistico, quasi
tutta la fascia pianeggiante meridionale e, in parte, anche quella collinare centrale e pedemontana. Le zone
litoranee (soprattutto lagunari) ed alpine sono quelle maggiormente incontaminate, nonostante alcune di esse
siano meta di consistenti flussi turistici (Grado e Lignano Sabbiadoro sulla costa, Tarvisio e il Tarvisiano, Forni
di Sopra, Ravascletto e Arta Terme nelle Alpi). Il territorio friulano presenta una gran variet di specie vegetali
(oltre 3.000) molte delle quali proprie della zona, e si suddivide, sotto il profilo naturalistico, in cinque grandi
sub-regioni.

La zona lagunare adriatica, particolarmente suggestiva e


caratterizzata da bacini salmastri, paludi e aggregati insulari.
La vegetazione predominante di tipo arbustivo o erbaceo,
anche se non sono rare le pinete, talvolta anche di
dimensioni considerevoli. In questa microregione presente
anche una rarissima specie vegetale: l'apocino veneto.
La zona pianeggiante litoranea (o Bassa friulana) e sub-
litoranea coltivata intensivamente (a mais in particolare) e
poco alberata (pioppi, carpini e frassini le specie pi diffuse)
perch soggetta in et moderna a un disboscamento di ampie
proporzioni. Lungo la fascia delle risorgive vegeta la famosa
Erucastrum palustre, pianta endemica e a forte rischio di Tipica vegetazione lagunare
estinzione. Anche alcune specie di tipo mediterraneo sono
presenti, in numero limitato, sul territorio, fra cui il leccio.
La zona dei magredi nell'alta pianura del Friuli occidentale, caratterizzata da vaste praterie aride e
cespugliose. In questi luoghi cresce la Brassica glabrescens che a livello mondiale esclusiva di queste

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zone. Troviamo anche la Crambe tataria diffusa nelle steppe dell'Europa orientale e dell'Asia centrale,
ma in Italia presente solamente nei magredi friulani.
La zona collinare e prealpina centrale, dalla gran variet di fiori e di specie vegetali tipiche sia dell'area
padana che europea centro-orientale. La superficie boschiva, non molto estesa, ricca di querceti e di
betullacee (carpini in particolare), ma anche di tigli, di olmi e di aceri.
La zona alpina, contraddistinta, alle quote pi basse, da boschi di larici e da abetaie. A partire da una
certa altezza (1.700 - 1.800 metri circa) si impongono invece gli ontani e le boscaglie di montagna. Fra le
specie vegetali tipiche di tali boscaglie vanno segnalati i rododendri, originari delle Alpi Orientali, e i
mirtilli. Nel Tarvisiano presente anche la rarissima Wulfenia.

Fauna

Dal punto di vista faunistico il Friuli Venezia Giulia pu essere diviso


in tre zone.

L'area alpina, caratterizzata dalla presenza di orsi, linci europee (queste


due prime specie sono ricomparse alla fine del XX secolo, provenienti
dalla vicina Slovenia), gatti selvatici, stambecchi (reintrodotti nel XX
secolo), cervi, caprioli, camosci, tassi, galli forcelli, francolini di monte,
ermellini e marmotte. Negli ultimi anni si assistito ad un arrivo di
consistenti popolazioni di sciacalli dorati, stabilitisi prevalentemente a
Ursus arctos quote basse sul carso e sulle alpi giulie, ma non sono mancati
avvistamenti sulle alpi carniche e sulle dolomiti. Sono inoltre presenti
falconiformi come la poiana, il falco e l'aquila reale. Tra i rettili si
segnalano l'aspide meglio conosciuta come vipera comune, il marasso, la vipera dal corno. Nei rilievi
friulani e in alta collina non sono rare due specie di anfibi diffuse anche in molte altre zone dell'arco
alpino: il tritone alpestre e la salamandra alpina. Numerose sono infine le specie ittiche d'acqua dolce
presenti nei ruscelli di montagna e nella zona pedemontana: fra queste predominano le trote, le tinche ed
i barbi.
L'area della collina e della pianura, fortemente antropizzata, nella quale spicca la presenza di lepri, volpi,
fagiani e cinghiali. Fra le specie ittiche di pianura sono numerose, oltre alle specie che popolano i ruscelli
e i bacini lacustri di montagna, anche le carpe (rare sui rilievi pi alti) e la trota marmorata.
La zona della laguna, che si caratterizza per essere tappa di numerose specie di uccelli in migrazione
come il germano reale, l'alzavola, la marzaiola, il codone, il fischione, il moriglione. Vi sostano anche
ardeidi come l'airone cenerino, l'airone rosso e la garzetta. Nelle zone lagunari ha anche una certa
diffusione la coltivazione dei molluschi, in particolare ostriche e mitili.[4]

Origini del nome


Il nome Friuli di origine romana e deriva dalla citt di Forum Iulii (ora Cividale del Friuli) fondata da Giulio
Cesare verso la met del I secolo a.C. e divenuta, dopo la distruzione di Aquileia ad opera degli Unni nel (452
d.C.), il capoluogo della regione Venetia et Histria, in posizione pedemontana pi appartata, ma pi sicura. Con
le invasioni barbariche il nome, contrattosi nella forma attuale fu esteso a tutta la regione circostante sulla quale
la citt esercitava la sua giurisdizione, che divenne prima ducato, poi la marca ed infine la contea del Friuli.
Anche il nome Venezia Giulia si richiama alla tradizione romana della Venetia et Histria e delle Alpes Iuliae,
ricordando il substrato dei venetici e le imprese di Giulio Cesare e di Cesare Ottaviano Augusto, entrambi della
Gens Iulia. Esso fu proposto nel 1863 dal glottologo goriziano Graziadio Ascoli.

Storia
Epoca preromana

La popolazione italica originaria del territorio delimitato ad ovest dal fiume Livenza, a nord dalle Alpi
carniche, ad est dalle Alpi Giulie e dal fiume Timavo, a sud dal Mar Adriatico, era quella degli Euganei di
origine pre-indoeuropea, di stirpe affine a quella dei Liguri Ingauni i cui insediamenti assunsero nella zona la
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forma dei castellieri, costruiti in prevalenza su isole fluviali e costituiti da una o pi cinte murarie concentriche
dalla forma quadrangolare, all'interno delle quali si sviluppava l'abitato. Fra il X e il VII secolo a.C. a tale
popolazione si sovrapposero i Veneti di origine forse illirica e provenienti dalla regione danubiana, ai quali si
sostituirono nel V secolo a.C. i Carni popolo di origine celtica che introdussero, nei territori da loro occupati e
in quelli limitrofi, nuove e avanzate tecniche di lavorazione del ferro e dell'argento.

Epoca romana

Roma intervenne nell'Istria con tre spedizioni militari (221, 178-177 e


129 a.C.), interessata al controllo delle regioni subalpine orientali. Nel
181 a.C. nasce la colonia di Aquileia e da qui si irradi la potenza
romana, vanamente contrastata dalle popolazioni indigene: nel 177 a.C.
vennero debellati gli Istri e distrutta Nesazio la loro capitale. Nel 129
a.C. furono battuti i Giapidi e nel 115 a.C. i Galli Cani. Una raggiera di
strade colleg Aquileia ai passi alpini e, a guardia di questi furono
fondati altri centri, Iulium Carnicum (Zuglio) sulla strada di Monte
Croce, Forum Iulii (Cividale) su quella di Piedicolle, ed ancora Tergeste
(Trieste) e Pietas Iulia (Pola). Nel 42 a.C. tutta la regione fino al
Formione (Risano) entr a far parte dell'Italia il cui confine fu portato
all'Arsa in et augustea, probabilmente tra il 18 e il 12 a.C. Le Alpi
orientali ebbero allora il nome di Giulie.

Questi territori fecero parte della Regio X Venetia et Histria, decima


regione d'Italia, e la maggior parte delle loro citt vennero ascritta a
diverse trib: Aquileia e Pola alla Velina, Iulium Carnicum alla Claudia,
Forum Iuilii alla Scapita, Trieste alla Pupinia, Parenzo alla Lemonia. Statua di Giulio Cesare a Cividale
Nell'et di Marco Aurelio, il confine orientale dell'Italia supera le Giulie (Forum Iulii)
e comprende Emona (Lubiana), Albona e Tarsatica.

La regione sub un processo di romanizzazione analogo a quelle della altre parti dell'Impero, e le popolazioni
sottomesse si limitarono a conservare memoria delle loro origini preistoriche nei toponimi (la desinenza "acco"
dei nomi di molte localit friulane si deve ai contadini gallo-romani).

A lungo rimase vivo il culto di divinit locali, illiriche nell'Istria orientale, galliche (Beleno) in Friuli. Furono
secoli di prosperit, affluiva in Aquileia gente da tutto il mondo romano, ospitava i comandi dell'esercito
danubiano, della flotta delle vicende che portarono alla dissoluzione dell'Impero Romano furono tumultuose e
drammatiche nella regione, esposta ai barbari e punto d'incrocio fra oriente e occidente. Nel 239 vi fu il
"bellum aquileiense" fra le forze del senato e l'imperatore Massimino, che fu sconfitto e ucciso.

Le opere di fortificazione lungo l'arco delle Alpi Giulie, iniziate gi alla fine del II sec. vennero a formare col
tempo un complesso sistema difensivo imperniato sul Castellum di Castra (Aidussina) e si diffusero pure le
cinte murate; ma il Limes Italicus Orientalis non imped a Teodosio, vittorioso sul Frigido (Vipacco) nella
Battaglia del Frigido contro Eugenio di saccheggiare Aquileia nel 394 d.C.

Infine nel 452 la citt fu assediata e predata da Attila, con questo episodio si pu far terminare il periodo
romano della storia della parte nord-orientale d'Italia.

Epoca medioevale

Epoca moderna

Epoca contemporanea

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La costituzione del Regno d'Italia rafforz l'irredentismo, non solo nell'Istria ma anche a Trieste e a Gorizia.
Questa affermazione era favorita dal sistema elettorale austriaco. Il processo di industrializzazione di Trieste, di
Monfalcone e Pola diventata dopo il 1866 una grande base navale, inser nella lotta politica una consistente e
ben organizzata forza politica: il partito socialista, mentre la situazione internazionale, causata dalla Triplice
Alleanza rendeva spesso difficile l'azione dell'irredentismo che ebbe le sue principali manifestazioni a Trieste e
in genere nelle citt.

Il movimento politico dei cattolici ebbe le sue maggiori affermazioni nel goriziano fortemente caratterizzato dal
nazionalismo cattolico slavo. Queste lotte favorirono un notevole processo culturale e sociale, come pure della
coscienza nazionale tra gli italiani a cui l'Impero Austriaco cerc di contrapporsi favorendo l'austroslavismo nei
territori interessati.

La guerra italo-austriaca del 1915 ebbe tra i suoi obiettivi fondamentali


l'annessione della Venezia Giulia all'Italia. Essa fu combattuta per la
maggior parte nel territorio della regione che risent duramente delle
operazioni belliche. A oriente e occidente del fiume Isonzo la regione
fu retrovia del conflitto per tre anni e pat gravissimi danni nei porti e
nelle valli dell'Isonzo dove Gorizia fu quasi totalmente rasa al suolo.
Sugli italiani grav l'oppressione poliziesca dell'Austria e dopo la rotta
di Caporetto nel 1917 il Friuli sub la dura prova dell'invasione e
dell'esodo di parte della popolazione e delle conseguenti spoliazioni.
L'attuale Slovenia: In rosa la parte della
Venezia Giulia entrata in Italia nel 1919 Il Friuli Venezia Giulia raggiunge l'attuale conformazione dopo la
e rimasta fino al 1947. seconda guerra mondiale. Il 10 febbraio 1947, alla fine della seconda
guerra mondiale, l'Italia, sconfitta, aveva firmato a Parigi il Trattato di
Pace con le potenze alleate (e associate) vincitrici, perdendo gran parte
della Venezia Giulia.

La scelta di Trieste come capoluogo regionale fu fatta per dare alla citt giuliana, privata dei propri tradizionali
mercati di sbocco e della propria zona di influenza fin dalla fine della prima guerra mondiale e del proprio
immediato entroterra subito dopo la seconda, un ruolo amministrativo importante. Trieste, dalla storia recente
importante e travagliata, fu nel XIX secolo il principale porto dell'Impero austro-ungarico ed uno dei maggiori
empori del Mediterraneo, nonch polo culturale di indiscussa importanza. La citt che, dalla fine dell'Ottocento,
era divenuta anche uno dei simboli del nazionalismo italiano, risultava per al momento del congiungimento
essere estranea alla regione storica e geografica del Friuli.

Udine, da parte sua, fin dal XIII secolo diviene una delle citt in cui risiedeva il Patriarca di Aquileia, in et
medievale una degli stati pi estesi ed importanti dell'Italia settentrionale. Il patriarcato di Aquileia si dot,
molto precocemente, di una Universit istituita a Cividale del Friuli nel 1353 per concessione diretta
dell'imperatore Carlo IV. La citt di Udine continua ancora oggi con i suoi centri culturali a mantenere viva la
storia e le tradizioni delle terre di cui storicamente fa capo.

Onorificenze

Medaglia d'oro al valor militare


Fedele alle tradizioni dei padri, il Friuli, dopo l8 settembre 1943, sorgeva compatto contro il
tedesco oppressore, sostenendo per diciannove mesi una lotta che sa di leggenda. A domarne la
resistenza il nemico guidava e lanciava, in disperati sforzi, orde fameliche di mercenari stranieri
animati da furore barbarico, ma lindomito valore e la fede ardente delle genti friulane vincevano
sulle rappresaglie, sulla fame, sul terrore. Nelle giornate radiose dellinsurrezione i suoi ventimila
partigiani, schierati dai monti al mare, scattavano con epico eroismo per ridonare a vita e a libert
la loro terra, su cui, per la seconda volta nella storia dellItalia unita, era passata la furia
devastatrice del barbaro nemico. Tremilasettecento morti e feriti, settemila deportati, ventimila
perseguitati che sentono ancora nello spirito le ansie e i patemi e nelle carni il bruciore delle ferite
e delle torture, testimoniano il cruento e glorioso sacrificio offerto dal popolo alla Madre comune,

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e dai roghi ardenti dei paesi distrutti si alza al cielo, purificatrice oltre ogni orrore, la sacra
fiamma dellamore per lItalia. Settembre 1943 - maggio 1945.
Medaglia d'oro al merito civile
In occasione di un disastroso terremoto, lintera popolazione del
Friuli Venezia Giulia dava prova collettiva di spirito civico e di forza
morale, offrendo determinante contributo ed incondizionato
impegno alla rapida ricostruzione morale e materiale dei paesi
distrutti. Splendido esempio di grande solidariet sociale e nobile
spirito di abnegazione, meritevole dellamministrazione e della
gratitudine della Nazione tutta.
Attestato e medaglia di bronzo dorata di eccellenza di I classe di
pubblica benemerenza del Dipartimento della Protezione civile
Per la partecipazione all'evento sismico del 6 aprile 2009 in
Abruzzo, in ragione dello straordinario contributo reso con l'impiego
di risorse umane e strumentali per il superamento dell'emergenza.
D.P.C.M. 11 ottobre 2010, ai sensi dell'art.5, comma 5, del
D.P.C.M. 19 dicembre 2008.

Gonfalone della regione


Societ
Evoluzione demografica

Il Friuli Venezia Giulia formato da molteplici tradizioni


culturali, storiche e produttive. Le provincie di Udine e
Pordenone, zone un tempo agricole depresse, hanno visto
negli anni un grande sviluppo industriale e la popolazione
possiede un elevato tenore di vita, condizioni similari si sono
create nella provincia di Gorizia. La citt di Trieste e la sua
provincia sono prevalentemente dedite al terziario e godono di
un reddito pro capite fra i pi alti d'Italia[5], mentre a livello di
singoli comuni capoluogo Udine a presentare il reddito pro-
capite pi alto[6][7]. Per quanto riguarda la distribuzione della
popolazione sul territorio, un terzo della popolazione
concentrata nelle aree urbane di Udine (l'agglomerato conta
circa 175.000 abitanti in 312 km, e comprende il capoluogo
friulano e gli 11 comuni che lo circondano) e di Trieste In senso orario vedute di Gorizia, Pordenone,
(considerando come area metropolitana l'intera provincia di Udine e Trieste
Trieste, si contano circa 236.000 abitanti in 212 km), mentre
per i restanti due terzi la popolazione regionale principalmente
vive ancora in piccoli e medi comuni e la montagna poco popolata.

La regione stata una delle zone che pi ha risentito dei fenomeni migratori, causati da fattori quali l'economia
depressa, le varie vicende belliche, i cambiamenti territoriali e il terremoto del 1976. Tra la fine dell'Ottocento e
la fine della seconda guerra mondiale, salvo la breve parentesi della Grande Guerra, i flussi si sono diretti
soprattutto verso l'Argentina e gli Stati Uniti. Con il secondo dopoguerra il fenomeno si invert
momentaneamente visto l'afflusso di migliaia di profughi dall'Istria e da Zara, per poi riprendere quasi
contemporaneamente verso l'Europa centrale (Svizzera, Germania, Francia, Belgio), oltreoceano (Stati Uniti,
Canada, Australia) e verso la zona del triangolo industriale (Piemonte, Lombardia, Liguria). Solo con gli anni
settanta il Friuli Venezia Giulia si trasform da terra di emigrati in regione ricettrice di flussi migratori
provenienti sia dal resto d'Italia, sia, soprattutto, dall'estero. Fra le cause di tale inversione di tendenza vanno
segnalate lo sviluppo industriale, profilatosi in forma netta e inequivocabile proprio in quegli anni, e la
ricostruzione di parte della regione a seguito del terremoto del 1976, che richiam in patria anche numerosi
friulani.

https://it.wikipedia.org/wiki/Friuli-Venezia_Giulia 9/35
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A partire dagli anni ottanta del XX secolo la forte flessione


del tasso di natalit che ha colpito con particolare forza il
Friuli Venezia Giulia e, pi in generale, tutta l'Italia centro-
settentrionale stata cos compensata da un vigoroso flusso
di immigrati. Tale flusso ha consentito alla regione una
dinamica demografica positiva che, seppur molto modesta,
non solo non si sarebbe prodotta in assenza degli immigrati,
ma sarebbe stata sicuramente di segno negativo.

Nel 2006[8] i nati sono stati 10.355 (8,6), i morti 13.676


(11,3) con un incremento naturale di -3.321 unit rispetto
al 2005 (-2,7%). Le famiglie contano in media 2,2
componenti. Il 31 dicembre 2011 su una popolazione di Udine, Piazza della Libert
1.235.808 si contavano 105.286 stranieri (9 della
popolazione totale), di cui quasi la met (45% circa)
provenienti dai vicini balcani ed in particolare dai paesi della ex-Jugoslavia.[9]

Popolazione Superficie Densit


Provincia Incidenza %
(31-12-2015) (km) (ab/km)

Gorizia 140.268 459 306 11,486

Pordenone 312.794 2.178 144 25,613

Trieste 234.874 212 1.107 19,233

Udine 533.282 4.905 109 43,647

Friuli
Venezia 1.221.218 7.845 156 100,00
Giulia

I primi 23 comuni (> 10.000 abitanti) del Friuli Venezia Giulia al 30 aprile 2016[10]

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Popolazione
Pos. Stemma Comune di Provincia
(ab)

1 Trieste 204.406 TS

2 Udine 99.249 UD

3 Pordenone 51.190 PN

4 Gorizia 34.843 GO

5 Monfalcone 28.149 GO

6 Sacile 19.814 PN

7 Cordenons 18.233 PN

8 Codroipo 16.145 UD

9 Azzano Decimo 15.729 PN

10 Porcia 15.241 PN

11 San Vito al Tagliamento 15.051 PN

12 Tavagnacco 14.929 UD

13 Cervignano del Friuli 13.772 UD

14 Latisana 13.521 UD

15 Muggia 13.109 TS

16 Fontanafredda 12.264 PN

17 Spilimbergo 12.102 PN

18 Ronchi dei Legionari 11.930 GO

19 Maniago 11.710 PN

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Popolazione
Pos. Stemma Comune di Provincia
(ab)

20 Fiume Veneto 11.690 PN

21 Cividale del Friuli 11.237 UD

22 Gemona del Friuli 10.936 UD

23 Tolmezzo 10.401 UD

Cittadini stranieri

Al 31 dicembre 2015 i cittadini stranieri residenti in regione sono 105.222. I gruppi pi numerosi in base alla
loro percentuale sulla popolazione residente sono quelli di:

Romania 23.479
Albania 10.661
Serbia 7.347
Ucraina 5.188
Marocco 4.233
Croazia 3.922
Cina 3.619
Kosovo 3.553
Bangladesh 3.544
Bosnia-Erzegovina 3.375

Fonte: Istat.

Lingue e dialetti

Il Friuli Venezia Giulia una terra di confine e di incontro di popoli.

Nel Friuli Venezia Giulia l'italiano, lingua ufficiale dello Stato, lingua
di cultura e principale lingua d'uso, parlato dalla quasi totalit degli
abitanti. La Regione autonoma ha anche riconosciuto ufficialmente
come lingue regionali il friulano, lo sloveno ed il tedesco. Sono molto
utilizzati come lingua dialettale altri idiomi sia neolatini che di altre
famiglie linguistiche. Accanto all'italiano sono in regime di co-
ufficialit le lingue regionali:
Lingue e dialetti nel nord-est d'Italia
Il friulano, un idioma retoromanzo conosciuto da circa 600 000
persone e tutelato in 15 comuni su 25 della provincia di Gorizia,
in 36 comuni su 50 della provincia di Pordenone e in 125 comuni
su 135 della provincia di Udine (nonch, fuori dal Friuli Venezia Giulia, in 3 comuni del Veneto). Dal
1996 il friulano gode in regione di tutela con la legge reg. 15/96. Dal 1999 con la legge statale 482/99 lo
Stato italiano ha riconosciuto ai friulanofoni lo status di "minoranza linguistica storica" ai sensi dell'art. 6
della Costituzione italiana. La L.482/99 prevede la tutela della lingua friulana, e in particolare il suo
insegnamento a scuola anche come lingua veicolare.
Lo sloveno diffuso nella parte orientale della regione a ridosso del confine con la Slovenia (circa
61 000 parlanti[11]) e possiede il riconoscimento del suo uso in sede amministrativa ufficiale nei 6 comuni
della provincia di Trieste e in 8 comuni su 25 della Provincia di Gorizia, nei quali vi sono scuole statali di
ogni ordine e grado in lingua slovena (l'italiano viene studiato a parte, ma alla pari[12]) e viene fornita la

Carta d'identit bilingue. inoltre


https://it.wikipedia.org/wiki/Friuli-Venezia_Giulia riconosciuta in 18 comuni su 12/35
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Carta d'identit bilingue. inoltre riconosciuta in 18 comuni su


135 della Provincia di Udine (Slavia friulana, Val Canale e Val
Resia, nella quale secondo alcune teorie ed alcuni suoi stessi
parlanti la particolare parlata, il resiano, viene considerata come
una lingua a s stante, distinta dalla lingua slovena).
Il tedesco, insediato in Val Canale (dove convive con il gruppo
linguistico friulano e con quello sloveno) e in due piccole "isole"
linguistiche in provincia di Udine, cio il comune di Sauris e la
frazione di Timau appartenente quest'ultima al comune di
Paluzza. Mentre in Val Canale e a Timau si parlano dialetti di tipo
carinziano, il tedesco parlato a Sauris imparentato con le parlate
tirolesi. Non esistono statistiche ufficiali sul numero dei parlanti.
Dal 1999 il tedesco gode in regione di un livello minimo di tutela.

La lingua slovena e le parlate germanofone sono tutelate dalla legge Segnaletica multilingue presso Trieste
nazionale 482/99. La lingua slovena tutelata anche dalla lg. 38/01 del
23 febbraio 2001 (Norme a tutela della minoranza linguistica slovena
della regione Friuli Venezia Giulia) e dalla legge regionale n. 26 del 16
novembre 2007 (Norme regionali per la tutela della minoranza
linguistica slovena).

Accanto alle lingue sopra citate, in regione si parlano dei dialetti veneti,
riconosciuti e tutelati dalla L.R. 17 febbraio 2010, n. 5 come
patrimonio tradizionale della comunit regionale[13][14], come il
triestino, il bisiaco, il dialetto gradese, il maranese, il muggesano, il
liventino, il veneto dell'Istria e della Dalmazia, il dialetto udinese e le
dialetto pordenonese[13]. Dialetti di tipo veneto si erano anche diffusi
presso la borghesia urbana delle citt di Gorizia, Latisana e Palmanova,
ma a partire dal secondo dopoguerra sono poco diffusi a Latisana e
Palmanova, mentre presentano ancora una certa vitalit a Gorizia. Va
segnalato che la diglossia costituisce praticamente la norma presso i
friulanofoni e i venetofoni (friulano/italiano, veneto/italiano). Gli
sloveni sono spesso bilingui e trilingui (sloveno/friulano/italiano in
La targa in tutte le lingue della regione
provincia di Udine e in buona parte di quella di Gorizia e
al Consiglio regionale, Trieste
sloveno/veneto/italiano in quella di Trieste e in alcune zone del
goriziano) e lo stesso si pu dire per i tedeschi di Sauris e a Timau
(tedesco/friulano/italiano). Nella Val Canale non raro trovare persone
che possono esprimersi correttamente in ben quattro idiomi: tedesco, italiano, friulano e sloveno.

Amministrazione e politica
Con legge Costituzionale n.1 del 31 gennaio 1963, ed entrata in vigore il 16 febbraio 1963 il Friuli Venezia
Giulia costituito in Regione autonoma, fornita di personalit giuridica, entro l'unit della Repubblica Italiana,
sulla base dei principi della Costituzione, secondo tale Statuto. La Regione comprende i territori delle attuali
province di Trieste, Pordenone, Gorizia, e Udine. Nella Regione riconosciuta parit di diritti e di trattamento
tutti i cittadini, qualunque sia il gruppo linguistico al quale appartengono, con la salvaguardia delle rispettive
caratteristiche etniche e culturali.

Il Consiglio regionale della XI legislatura stato eletto con le elezioni del 2013.

Suddivisione amministrativa

La Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia suddivisa in 4 Province, 18 Unioni Territoriali Intercomunali
(UTI) e 216 Comuni. Il nuovo Statuto della Regione contempla anche l'istituzione della Citt metropolitana
limitatamente al solo territorio triestino.
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Le Province

Ai sensi della L.R. 26/2014 e successive modifiche le Province di


Trieste, Gorizia e Pordenone sono state messe in liquidazione dal 1
gennaio 2017 e verranno definitivamente cancellate entro il 30
settembre 2017. La Provincia di Udine rester in funzione fino al
termine dell'attuale mandato elettivo (aprile 2018), poi anche essa verr
liquidata. Le funzioni delle Province sono in corso di trasferimento alla
Palazzo del Lloyd Triestino, sede della
Regione e ai Comuni. regione.

Nel 2015 alcuni sindaci ed altri esponenti e movimenti politici regionali


hanno intrapreso una campagna[15] per la richiesta di un referendum che
abolisse le Unioni Territoriali Intercomunali e creasse, su modello del Trentino-Alto Adige, due province
autonome, Friuli e Trieste. Il Consiglio Regionale, con 25 voti contrari (PD, Cittadini, Sel) e 20 favorevoli
(Forza Italia, Lega Nord, Nuovo Centrodestra/Fratelli d'Italia, Autonomia Responsabile, M5S)[16], ha declinato
questa proposta per mantenere il progetto primario. Ci avvenuto nel 2016 con la modifica dello Statuto
Speciale ove si prevede che in attuazione dei princpi di adeguatezza, sussidiariet e differenziazione, la Legge
Regionale disciplina le forme, anche obbligatorie, di esercizio associato delle funzioni comunali[17]. Con una
una legge regionale che ricalca la normativa nazionale in tema di Unioni di comuni sono state dunque istituite
le Unioni Territoriali Intercomunali (UTI).

https://it.wikipedia.org/wiki/Friuli-Venezia_Giulia 14/35
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Popolazione Sito
Stemma Province Mappa Comuni Superficie
(ab)[18] Istituzionale

Gorizia (htt
25 140.268 (31- p://www.pro
GO 467,14
(elenco) 12-2015) vincia.gorizi
a.it/)

Pordenone
50 312.794 (31- (http://www.
PN 2 275,42
(elenco) 12-2015) provincia.po
rdenone.it/)

Trieste (htt
6 234.874 (31- p://www.pro
TS 212,51
(elenco) 12-2015) vincia.triest
e.it/)

Udine (htt
135 533.282 (31- p://www.pro
UD 4 907,24
(elenco) 12-2015) vincia.udine.
it/)

Friuli-
Friuli Venezia
Venezia 216 1.221.218 7.862,3 Giulia (htt
Giulia p://www.regi
one.fvg.it/)

Citt metropolitana

Secondo il nuovo Statuto della Regione possibile istituire la Citt metropolitana di Trieste. Essa non stata
ancora istituita.

Unioni Territoriali Intercomunali

Sul territorio regionale operano, ai sensi della L.R. 26/2014, 18 Unioni Territoriali Intercomunali, "forme
obbligatorie di esercizio associato di funzioni comunali".

https://it.wikipedia.org/wiki/Friuli-Venezia_Giulia 15/35
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UTI Sede Comuni Provincia Sito web

UTI Giuliana Trieste 6 TS UTI Giuliana (http://www.giuliana-julijska.utifvg.it)

UTI Carso Isonzo Adriatico (http://www.carsoisonzo


UTI Carso Isonzo Adriatico Monfalcone 10 GO
adriatico.utifvg.it)

UTI Collio - Alto Isonzo (http://www.collio-altoisonz


UTI Collio - Alto Isonzo Gorizia 15 GO
o.utifvg.it/)

UTI del Canal del Ferro - UTI del Canal del Ferro-Val Canale (http://www.cana
Tarvisio 8 UD
Val Canale ldelferro-valcanale.utifvg.it)

Gemona del
UTI del Gemonese 6 UD UTI del Gemonese (http://www.gemonese.utifvg.it)
Friuli

UTI della Carnia Tolmezzo 28 UD UTI della Carnia (http://www.carnia.utifvg.it)

UTI del Friuli Centrale (http://www.friulicentrale.utif


UTI del Friuli Centrale Udine 11 UD
vg.it)

UTI del Torre Tarcento 9 UD UTI del Torre (http://www.torre.utifvg.it)

UTI Mediofriuli Codroipo 11 UD UTI Mediofriuli (http://www.mediofriuli.utifvg.it)

San Daniele del


UTI Collinare 15 UD UTI Collinare (http://www.collinare.utifvg.it)
Friuli

Cividale del
UTI del Natisone 17 UD UTI del Natisone (http://www.natisone.utifvg.it)
Friuli

UTI Riviera - Bassa UTI Riviera - Bassa Friulana (http://www.rivierabass


Latisana 12 UD
Friulana afriulana.utifvg.it)

Cervignano del UTI Agro Aquileiese (http://www.agroaquileiese.utif


UTI Agro Aquileiese 18 UD
Friuli vg.it)

San Vito al UTI del Tagliamento (http://www.tagliamento.utifvg.


UTI del Tagliamento 9 PN
Tagliamento it)

UTI delle Valli e delle UTI delle Valli e delle Dolomiti Friulane (http://ww
Maniago 22 PN
Dolomiti Friulane w.vallidolomitifriulane.utifvg.it)

UTI Livenza - Cansiglio - UTI Livenza - Cansiglio - Cavallo (http://www.livenz


Sacile 6 PN
Cavallo a-cansiglio-cavallo.utifvg.it)

UTI Sile e Meduna Azzano Decimo 6 PN UTI Sile e Meduna (http://www.silemeduna.utifvg.it)

UTI del Noncello Pordenone 7 PN UTI del Noncello (http://www.noncello.utifvg.it)

Il tentativo di istituzione delle Province Autonome di Trieste e del Friuli

Nel 2015 alcuni sindaci ed altri esponenti e movimenti politici regionali hanno intrapreso una campagna[15] per
la richiesta di un referendum che abolisse le Unioni Territoriali Intercomunali e creasse, su modello del
Trentino-Alto Adige, due provincie autonome, Friuli e Trieste. Il Consiglio Regionale, con 25 voti contrari
(PD, Cittadini e Sel) e 20 favorevoli (Forza Italia, Lega Nord, Autonomia Responsabile, Nuovo
Centrodestra/Fratelli d'Italia, M5S)[16], ha declinato questa proposta per mantenere il progetto primario. Ci
avvenuto nel 2016 con la modifica dello Statuto Speciale ove si prevede che in attuazione dei princpi di
adeguatezza, sussidiariet e differenziazione, la Legge Regionale disciplina le forme, anche obbligatorie, di
esercizio associato delle funzioni comunali[17]. Con una una legge regionale che ricalca la normativa nazionale
in tema di Unioni di comuni sono state dunque istituite le Unioni Territoriali Intercomunali (UTI).

Presidente e giunta regionale

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La presidente della regione Debora Serracchiani, eletta il 22 aprile 2013 con il 39,39% e solo 2.051 voti in pi
rispetto al presidente uscente di centro-destra Renzo Tondo. La sede dei lavori della giunta regionale nel
Palazzo del Lloyd Triestino, in Piazza dell'Unit d'Italia a Trieste.

La giunta regionale dell'XI Legislatura cos composta:[19]

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Deleghe/Competenze/Direzione Centrale
Nome Carica Partito
attribuita
Servizio Relazioni internazionali e
infrastrutture strategiche con sede in Piazza
dell'Unit d'Italia 1 a Trieste.
Debora Partito
Presidente
Serracchiani Servizio coordinamento delle politiche per Democratico
la montagna con sede in via Sabbadini 31 a
Udine.

Vice Presidente e Assessore Direzione Centrale attivit produttive,


Sergio Partito
alle attivit produttive, turismo e cooperazione con sede in via
Bolzonello Democratico
turismo e cooperazione Trento 2 a Trieste.
Assessore alle finanze, Direzione Centrale finanze, patrimonio,
Francesco patrimonio, coordinamento coordinamento politiche economiche e
Indipendente
Peroni politiche economiche e comunitarie con sede in Corso Cavour 1 a
comunitarie Trieste.
Direzione Centrale autonomie locali e
coordinamento delle riforme con sede in
via Sabbadini 31 a Udine.

Servizio Sistema integrato del pubblico


impiego regionale e locale della Direzione
generale con sede in via Sabbadini 31 a
Assessore alle autonomie Udine.
locali e coordinamento delle
Lista Civica
Paolo riforme, comparto unico, Servizio sistemi informativi ed e-
Cittadini per
Panontin sistemi informativi, caccia e government dellArea programmazione,
il Presidente
risorse ittiche, Protezione controllo sistemi informativi e sicurezza
Civile della Direzione generale con sede in Piazza
dell'Unit d'Italia 1 a Trieste.

Servizio caccia e risorse ittiche della


Direzione Centrale risorse agricole
forestali e ittiche con sede in via Sabbadini
31 a Udine.

Direzione Centrale salute, integrazione


Maria Assessore alla salute,
socio sanitaria, politiche sociali e
Sandra integrazione socio-sanitaria, Indipendente
famiglia con sede in Riva Nazario Sauro 8
Telesca politiche sociali e famiglia
a Trieste.
Assessore al lavoro, Direzione Centrale lavoro, formazione,
Sinistra
Loredana formazione, istruzione, pari istruzione, pari opportunit, politiche
Ecologia
Panariti opportunit, politiche giovanili, ricerca e universit con sede in
Libert
giovanili, ricerca e universit via San Francesco 37 a Trieste.
Direzione Centrale cultura, sport e
Gianni Assessore alla cultura, sport e Partito
solidariet con sede in via Milano 19 a
Torrenti solidariet Democratico
Trieste.
Direzione Centrale infrastrutture e
Mariagrazia Assessore alle infrastrutture e
territorio con sede in via Carducci 6 a Indipendente
Santoro territorio
Trieste.
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Sara Vito Assessore all'ambiente ed Direzione Centrale ambiente ed energia Partito


energia con sede in via Giulia 75/1 a Trieste. Democratico
Area sviluppo rurale, Area foreste e
territorio, Servizio coordinamento generale
Cristiano Assessore alle risorse agricole Partito
e controlli della Direzione Centrale risorse
Shaurli e forestali Democratico
agricole, forestali e ittiche con sede in via
Sabbadini 31 a Udine.

Consiglio regionale

Ha sede presso il Palazzo del Consiglio Regionale, in Piazza Oberdan 6 a Trieste.[20]

Gruppi consiliari Numero consiglieri

Partito Democratico 20

Il Popolo della Libert / Forza Italia 6

Autonomia Responsabile 6

Gruppo misto (3 SEL + 2 Lega Nord + 1 MDP) 6

Movimento Cinque Stelle 5

Area Popolare/Nuovo Centrodestra - Fratelli d'Italia/Alleanza Nazionale 3

Cittadini 3

Totale 49

Bandiera

La bandiera del Friuli Venezia Giulia un'aquila dorata su campo blu. Il simbolo stato ripreso da un
paramento sacro conservato nel Museo del Duomo di Udine e appartenuto al patriarca Bertrando di Aquileia,
considerato uno dei padri civili del Friuli.

Economia
Friuli

Fino alla met del novecento, soprattutto a causa delle


distruzioni prodotte dagli eventi bellici, il Friuli si presentava
come una terra rurale e povera, a differenza del resto del nord
Italia. Le scarse possibilit economiche furono all'origine di
un consistente flusso migratorio diretto non solo verso i paesi
europei, ma anche verso gli Stati Uniti, il Canada, l'Argentina
e l'Australia. La provincia di Udine ai primi posti in Italia
per qualit di vita, classificandosi nel 2007 al 10 posto (Il
Sole 24 Ore), mentre quelle di Gorizia e di Pordenone si
trovano rispettivamente al 22 e 35.

Negli anni novanta si verificata la grande apertura Bandiera del Friuli (Fril)
dell'economia regionale[21] verso l'estero, favorita sia da fattori
politici (come la fine della contrapposizione ideologica tra
blocchi all'interno dell'Europa), sia da fattori monetari (la forte svalutazione della lira tra il 1993 ed il 1995). In
questi anni l'export delle aziende friulane ha conosciuto una vera e propria esplosione, raddoppiando tra il 1992
ed il 1995. La parte del leone la facevano le province di Udine e Pordenone, seguite da quella di Gorizia. Le

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industrie meccaniche concentrano tuttora la maggiore quota di export a livello regionale, seguite da quelle del
mobile. Le esportazioni agli inizi degli anni novanta erano dirette soprattutto verso alcuni paesi dell'allora CEE.
In seguito esse sono state canalizzate sia verso altri mercati occidentali che verso le vicine Slovenia e Croazia.

Queste ultime, ormai, considerate globalmente, occupano il secondo posto, dopo la Germania, nella classifica
dei destinatari dei prodotti del Friuli. L'export, tuttavia, solo una delle forme di internazionalizzazione, la
meno sofisticata e la pi a rischio. Ci costituisce una debolezza del sistema produttivo regionale, le cui
imprese non gestiscono direttamente i canali di scambio ma si affidano il pi delle volte ad intermediari. Il
mercato del lavoro in Friuli , dal punto di vista sociale, molto vicino all'optimum, ma la scarsit di
manodopera rappresenta un cruccio per gli imprenditori. Con un tasso di disoccupazione bassissimo, molto
vicino a quello strutturale, le aziende hanno fatto ricorso dapprima alla manodopera femminile (non
completamente mobilitata fino agli anni novanta) ed in seguito a quella immigrata.

Agricoltura

L'agricoltura, arretrata quando costituiva quasi l'unica attivit della


Regione, non ha pi l'importanza di un tempo, ma pur nelle sue Zona di vino doc/docg Superficie in ha
ridotte dimensioni, un settore di punta, ad alto contenuto Friuli, Grave 6.047,85
tecnologico. Grande sviluppo ha avuto la viticoltura, con una
produzione di qualit, e vini che competono con i pi nobili del Colli Orientali del Friuli 2.071,18
catalogo nazionale. A questo proposito va ricordato che il Friuli Collio 1.390,93
sempre stato celebre, fin dall'epoca romana, per i suoi vini. Se i
Friuli, Isonzo 1.281,82
rossi friulani sono squisiti, i suoi eccezionali vini bianchi non sono
da meno e da sempre sono apprezzati in tutto il mondo e Friuli, Aquileia 763,29
considerati all'unanimit fra i migliori in Italia. Altra produzione di Friuli, Latisana 264,92
qualit quella casearia, con formaggi di grande rinomanza, e
quella ortofrutticola. Negli ultimi decenni si diffusa la Friuli, Annia 81,04
coltivazione del mais con rese unitarie da assoluto primato Ramandolo 60,41
internazionale[22].
Produzione di vino doc/docg friulano
Nella tabella a destra si espongono i dati, prodotti a cura delle
(fonte: Camere di commercio di Udine,
Camere di commercio di Udine, Pordenone e Gorizia, relativi agli
Pordenone e Gorizia, 2003)
ettari di produzione, nell'anno 2003, di vino friulano a
denominazione di origine controllata (doc) ed a denominazione di
origine controllata e garantita (docg).

Industria

Gi nel XVIII secolo ebbe inizio una sensibile industrializzazione del Friuli. In particolare l'industria tessile
conobbe, grazie al carnico Jacopo Linussio, una forte espansione in tutta la regione friulana. Nel secolo
successivo si and affermando l'industria della seta. L'industria friulana, uscita completamente distrutta da due
guerre mondiali, riprese la sua espansione intorno agli anni sessanta con la creazione di quel forte tessuto di
piccole industrie e imprese artigianali che costituiscono la base dello sviluppo del Nordest italiano; grande
impulso allo sviluppo delle attivit secondarie fu dato dalla nascita dei distretti industriali, tra cui ricordiamo il
"triangolo della sedia", nella parte sud-orientale della provincia di Udine (Manzano, San Giovanni al Natisone,
Corno di Rosazzo), i famosi prosciuttifici di San Daniele del Friuli, il "triangolo del mobile" nella provincia di
Pordenone (Brugnera, Prata di Pordenone, Pasiano di Pordenone).

A Pordenone presente anche la produzione di I gelsi del Friuli


elettrodomestici con la ex Zanussi ora acquisita dalla
svedese Electrolux. Nella zona di Udine all'industria Proprio a causa dell'importanza dell'industria serica, il
siderurgica (Safau, Bertoli) ed alimentare (Birra paesaggio friulano caratterizzato dalla presenza di
Moretti) di un tempo si sostituita una fitta rete di filari di gelsi, delle cui foglie si nutrono i bachi da seta.
distribuzione commerciale di dimensioni medio- Con la crisi dell'industria della seta del XX secolo, la
grandi concentrata specialmente a nord della citt, coltivazione dei gelsi ha perso la sua funzione
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mentre le industrie pesanti (acciaierie ABS, Danieli) si economica e, pertanto, in rapida diminuzione il loro
sono trasferite nell'hinterland udinese oppure lontano numero. A causa della diffusione e dell'importanza di
dal capoluogo (Pittini di Osoppo). Grande sviluppo ha questo tipo di albero, in alcuni dialetti lingua friulana
avuto negli ultimi anni il distretto industriale (per esempio nella zona di Udine) la parola morr, che
dell'Aussa-Corno, incentrato sul porto fluviale di San originariamente indicava solo il gelso, passata a
Giorgio di Nogaro mentre a Cervignano del Friuli significare "albero" in senso generico.
negli anni novanta stato realizzato un importante
interporto ferroviario per lo smistamento delle merci nelle direttrici nord-sud (Udine-Pontebbana) ed est-ovest
verso la Slovenia e l'est europeo.

Terziario

In provincia di Udine, dal 2005, circa due terzi della forza lavoro ormai impegnata nel settore terziario. Fino
ai primi anni novanta erano dislocati sul territorio friulano decine di migliaia di militari di leva, dal momento
che il fronte orientale veniva considerato il pi a rischio in caso di guerra. Ci ha contribuito allo sviluppo del
settore della ristorazione e del terziario in genere, anche se oggigiorno sono numerose le caserme inutilizzate. A
Udine la scomparsa dei militari stata compensata dalla presenza sempre maggiore di studenti universitari,
grazie allo sviluppo costante dell'Universit di Udine/Universitt dal Fril considerata una delle pi vivaci e
attive tra le nuove Universit italiane.

Dal 2006 la banca austriaca Hypo Group Alpe Adria ha istituito la sua sede principale per l'Italia a Udine
(Feletto Umberto), mentre a Cividale del Friuli ha sede la Banca di Cividale, unico istituto bancario della
regione ancora autonomo.

Udine ed il suo hinterland sono inoltre sede di alcuni grandi centri commerciali, posizionati in posizione
strategica lungo le tangenziali est e sud ed in prossimit delle uscite dell'autostrada A23. Il Citt Fiera che sorge
a Torreano di Martignacco accanto alla Fiera di Udine il pi grande della regione ed uno dei pi grandi
dell'Italia del nord-est[23]. In comune di Tavagnacco sorge il Centro Commerciale Friuli, il primo inaugurato in
regione nel 1992, mentre a Udine nord si trova il Terminal Nord, costruito assieme ad altri complessi
direzionali e residenziali in occasione del recupero dell'area un tempo occupata dalle acciaierie Bertoli.

Turismo

Una voce importante dell'economia friulana costituita


dal turismo, con le localit balneari di Lignano
Sabbiadoro e Grado (tra le maggiori mete dell'alto
Adriatico), con il centro storico di Udine e con i numerosi
agriturismi sparsi un po' in tutta la Regione. Nella
stagione invernale le localit alpine ( Forni di Sopra,
Forni Avoltri, Ravascletto-Zoncolan, Paluzza e Sauris in
Carnia, Tarvisio, Sella Nevea, Piancavallo, Pramollo e
Claut) sono frequentate per le mete sciistiche.

Sono inoltre mete turistiche la longobarda Cividale del


Friuli, il cui sito seriale I Longobardi in Italia. I luoghi
del potere (568-774 d.C.) iscritto nella Lista del
Patrimonio Mondiale dell'UNESCO[24], il centro Comune di Ovaro in Carnia
medioevale di Venzone ed il sito archeologico di epoca
romana di Aquileia, i centri storici di Gorizia e di
Pordenone. Dal punto di vista ambientale e naturalistico assume sempre maggiore importanza tutta la regione
alpina della Carnia, il Parco Naturale Regionale delle Dolomiti Friulane, il Parco Naturale Regionale delle
Prealpi Giulie e l'oasi faunistica della Laguna di Marano.

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Altre localit turistiche: in provincia di Udine San Daniele del Friuli, Gemona del Friuli, Palmanova, Villa
Manin, Villanova di Lusevera, Tarcento, Cervignano del Friuli, Cordovado, Tolmezzo e Sauris, in provincia di
Gorizia Cormons, Grado, Monfalcone, il sacrario di Redipuglia e Gradisca d'Isonzo, in provincia di Pordenone
Spilimbergo, Sacile, Porcia, Valvasone, San Vito al Tagliamento e Sesto al Rghena.

Negli ultimi anni il territorio di Trieste sta conoscendo crescenti interessi e valorizzazioni turistiche, con il
Castello di Miramare fra i siti pi visitati. Nel 2013 stato il venticinquesimo sito statale italiano, con 241 404
visitatori.[25].

Trieste e Venezia Giulia

Le attivit commerciali e industriali della citt sono ancora legate, anche se in


misura minore rispetto al passato, al porto. Nonostante il ridimensionamento
portuale sul piano economico e occupazionale (che fanno comunque del porto il
primo per flusso di merci Dati Assoporti (http://www.assoporti.it/sites/www.ass
oporti.it/files/statistiche/Movimenti_portuali_2014_14lug15.pdf)), la
popolazione triestina gode di un alto tenore di vita (nel 2008 la Provincia di
Trieste era seconda in Italia dopo quella di Milano[26]) e di elevati livelli di
reddito[27].

La citt sede di compagnie assicurative, alcune fondate a Trieste fin dal


periodo Asburgico o loro eredi: come Assicurazioni Generali, Genertel, SASA
Assicurazioni, Allianz (gi Lloyd Adriatico e Riunione Adriatica di Sicurt).

Nel settore dell'industria ci sono stabilimenti che trattano la metallurgia e la La gru "Ursus" montata su
meccanica industriale e navale, in funzione dalla fine dell'Ottocento. pontone a Trieste

La Ferriera di Servola un complesso industriale specializzato nella


produzione di ghisa, sito a Servola, un rione di Trieste. Il complesso siderurgico si estende per 560.000 metri
quadri[28] e all'ottobre 2012 impiega direttamente circa 500 dipendenti pi 300 dell'indotto[29].

La fabbrica macchine della Wrtsil Italia, ex Grandi Motori Trieste, il pi grande stabilimento per la
produzione di motori navali in Europa e uno dei pi importanti di componenti per centrali elettriche. Lo
stabilimento, in continua crescita, ha ricevuto anche delle commesse per le ricostruzioni di centrali in Iraq.
Trieste anche sede del gruppo Fincantieri (con cantieri presenti in Italia, Stati Uniti, Norvegia, Romania,
Vietnam e Brasile), leader mondiale nella costruzione di navi da crociera e da supporto offshore e in ascesa nel
settore della marina militare.

Grazie allo sviluppo dell'industria meccanica favorito dai numerosi cantieri navali, a partire dai primi anni del
XX secolo vennero fondate anche societ per la produzione di velivoli e autoveicoli, raggiungendo il massimo
sviluppo a partire dal 1922[30], con l'insediamento di uno stabilimento della Ford e della sede legale della filiale
italiana[31], per poi vedere chiudere le attivit produttive dal 1931 in poi a causa delle pressioni della Fiat al
regime fascista.[32]. Le ultime imprese attive nella produzione di autoveicoli chiusero nel secondo dopoguerra.

A Trieste si trovano anche i laboratori della Flextronics e della Telit, importanti compagnie operante nel settore
delle telecomunicazioni.

Nel settore alimentare possiamo ricordare importanti societ come Illy (caff), Principe e Sfreddo (salumi),
Parovel, Potocco, Pasta Zara, Stock. Sono di fondazione triestina anche la Hausbrandt (caff) e la Dreher.

Oltre il 90% di tutte le aziende industriali e buona parte di quelle artigianali (es. Zona Artigianale Dolina)
trovano la loro sede nella zona industriale sita nelle valli di Zaule e delle Noghere, a cavallo dei Comuni di
Trieste, Muggia e San Dorligo della Valle, amministrata dall'EZIT.

Nel capoluogo giuliano presente un settore avanzato della ricerca scientifica, un sincrotrone, un centro
avanzato di fisica teorica, e terziario avanzato.
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A Trieste c' anche la sede dell'Italia Marittima (ex Lloyd Triestino) societ nata nel 1836 ed a oggi una delle
pi vecchie e longeve compagnie di navigazione del mondo.

Dati economici

Di seguito la tabella che riporta il PIL ed il PIL procapite[33] prodotto nel Friuli Venezia Giulia dal 2000 al
2006:

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

Prodotto interno
lordo 27.255,0 28.908,9 29.938,7 30.384,4 31.411,3 32.739,2 34.306,3
(Milioni di euro)

PIL ai prezzi di
mercato per
23.101,4 24.449,3 25.209,4 25.428,4 26.143,4 27.135,7 28.342,9
abitante
(euro)

Di seguito la classifica dei quattro comuni capoluogo di provincia per reddito imponibile medio ai fini Irpef
(dati 2010, valori in euro)[6][7] e la relativa posizione a livello nazionale:

Comune capoluogo Reddito pro-capite Posizione nazionale

Udine 27,241 22

Pordenone 25,985 33

Trieste 24,962 47

Gorizia 23,520 79

Nel 2004 la regione Friuli Venezia Giulia si collocata al quindicesimo posto nella classifica del reddito pro
capite di tutte le regioni dell'Unione europea[34].

Di seguito la tabella che riporta il PIL[35], prodotto in Friuli Venezia Giulia ai prezzi correnti di mercato nel
2006, espresso in milioni di euro, suddiviso tra le principali macro-attivit economiche:

PIL % settore su % settore su


Macro-attivit economica
prodotto PIL regionale PIL italiano

Agricoltura, silvicoltura, pesca 487,6 1,42% 1,84%

Industria in senso stretto 6.638,2 19,35% 18,30%

Costruzioni 1.355,7 3,95% 5,41%

Commercio, riparazioni, alberghi e ristoranti,


6.882,1 20,06% 20,54%
trasporti e comunicazioni

Intermediazione monetaria e finanziaria; attivit


8.496,2 24,77% 24,17%
immobiliari ed imprenditoriali

Altre attivit di servizi 6.861,4 20,00% 18,97%

Iva, imposte indirette nette sui prodotti e imposte


3.585,0 10,45% 10,76%
sulle importazioni


PIL Friuli Venezia Giulia ai prezzi di mercato
34.306,3

Gli arrivi turistici nel 2007 sono stati di 1.126.493 italiani e 792.526 stranieri[36].

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Industria

L'industrializzazione del Friuli Venezia Giulia inizi con lo sviluppo del settore dell'industria di base, con pochi
grandi impianti, concentrata sulla costa. L'industria pesante oggi in fase di assestamento con punte di rilievo
nel settore metallurgico e navale. Notevole stato lo sviluppo dell'azienda manifatturiera medio-piccola, a
struttura generalmente familiare, derivante dall'esperienza dell'artigianato e diffusa in ogni parte della regione.
fiorente ormai in molti settori, come quello meccanico, soprattutto a Pordenone, quello tessile e quello
dell'arredamento. In provincia di Udine, soprattutto nell'hinterland udinese, ha grande peso il settore terziario
che rappresenta circa due terzi dell'occupazione totale. Presenti numerosi centri commerciali e centri di
distribuzione, concentrati soprattutto a nord di Udine e nel Monfalconese. Le industrie pesanti, un tempo
presenti nel capoluogo friulano (acciaierie Bertoli, SAFAU) si sono trasferite nell'hinterland udinese (ABS di
Cargnacco) oppure lontano dal capoluogo (Danieli di Buttrio e Pittini di Osoppo). Particolare impulso
all'industria manifatturiera stato dato dall'istituzione dei distretti industriali (distretto della sedia a Manzano,
distretto del mobile a Brugnera, i prosciuttifici di San Daniele del Friuli.

Infrastrutture e trasporti
Il sistema infrastrutturale del Friuli Venezia Giulia consiste di linee ferroviarie, aeroportuali, autostradali,
stradali e marittime. La rete ferroviaria si compone di 466 km di linee; 17 sono le principali stazioni,
classificate come platinum, gold e silver. La regione percorsa da due importanti direttrici internazionali: la
direttrice Adriatica (AustriaItalia Meridionale) e la direttrice est-ovest (BarcellonaPianura PadanaTrieste
LubianaBudapestKiev)[37]. La principale stazione ferroviaria del Friuli la stazione di Udine, da cui si
diramano le linee per Venezia, Trieste, Tarvisio e Cividale del Friuli.

La principale stazione del capoluogo la stazione di Trieste Centrale, terminale per le linee da Venezia e
Tarvisio-Udine. La stazione terminale per le linee dalla Slovenia invece la stazione di Villa Opicina.

Il servizio aeroportuale conta due aeroporti civili e due militari. Gli aeroporti civili sono quello internazionale
di Trieste e quello di Udine-Campoformido.

Cultura e turismo
La neutralit di questa voce o sezione sull'argomento Friuli-Venezia Giulia
stata messa in dubbio.
Motivo: Non siamo il portale turistico della regione. Stessa cosa per il paragrafo
enogastronomia.

Dalle piste di sci di Piancavallo, di Forni di Sopra, di Ravascletto, di Pramollo, del Tarvisiano, di Sella Nevea
alle spiagge di Lignano Sabbiadoro e Grado. Oltre le localit sopracitate vi sono zone di interesse meno note,
ma forse per questo ancora pi importanti, come la ricchezza della natura nelle aree tutelate dai parchi
regionali, le testimonianze della storia nei piccoli paesi di campagna e nei castelli delle colline e della pianura,
di molte ville e citt d'arte.

Citt d'arte

Aquileia
Cervignano del Friuli
Codroipo
Passariano Villa Manin
Cividale del Friuli
Cordovado
Cormons
Duino-Aurisina
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Gemona del Friuli


Gorizia
Gradisca d'Isonzo
Grado
Latisana
Monfalcone
Muggia
Palmanova
Porcia
Pordenone
San Vito al Tagliamento Tarcento, villa Moretti
Sesto al Reghena
Tarcento
Tarvisio
Tolmezzo
Trieste
Udine
Sacile
Spilimbergo
San Daniele del Friuli
Valvasone
Venzone

Personalit legate al Friuli Venezia Giulia


Italo Svevo, letterato
Ippolito Nievo, letterato
Umberto Saba, poeta
Pier Paolo Pasolini, poeta e letterato
Carlo Rubbia, fisico
Margherita Hack, astrofisica
Riccardo Cassin, alpinista
Ardito Desio, esploratore
Lino Zanussi, industriale
Ernesto Illy, industriale
Armando Cimolai, industriale
Luigi Danieli, industriale
Ottavio Missoni, imprenditore
Vittorio Pozzo, imprenditore
Rino Snaidero, industriale
Giorgio Strehler, attore
Bruno Pizzul, giornalista
Gino Paoli, cantautore
Elisa Toffoli, cantautrice
Mauro Corona, alpinista e scrittore
Ottavio Bottecchia, ciclista
Franco Pellizotti, ciclista
Primo Carnera, pugile
Giovanni Benvenuti, pugile e attore
Nereo Rocco, allenatore di calcio
Ferruccio Valcareggi, calciatore-allenatore
Enzo Bearzot, calciatore-allenatore
Dino Zoff, calciatore-allenatore
Fabio Capello, calciatore-allenatore
Cesare Maldini, calciatore-allenatore
Luigi Delneri, calciatore-allenatore

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Gianluca Pessotto, calciatore


Manuela Di Centa, sciatrice e politico
Giorgio Di Centa, sciatore
Gabriella Paruzzi, sciatrice
Edi Orioli, corridore motociclista
Giacomo Galanda, cestista
Margherita Granbassi, schermitrice
Chiara Cainero, olimpionica
Claudio Magris, letterato e giornalista
Tita Gori, pittore
Tina Modotti, attrice
Dalila Di Lazzaro, attrice
Carla Gravina, attrice
David Maria Turuldo, poeta
Pietro Zorutti, poeta
Leonardo Zanier, poeta e letterato
Carlo Sgorlon, letterato
Dario Zampa, cantautore
Gae Aulenti, architetto
Novella Cantarutti, poetessa
Biagio Marin, poeta
Caterina Percoto, poetessa
Laura Camaur, attrice
Afro Basaldella, pittore

Enogastronomia
Cucina

Prosciutti di San Prosciutto crudo di Formaggio montasio Gubana delle Valli del
Daniele Sauris Natisone

Brovada Salame friulano

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Il panorama gastronomico riflette le diverse componenti del Friuli Venezia Giulia, riuscendo anche a operare
sintesi come nel Goriziano o a Trieste, dove la cucina fonde in tre uniche culture Italiana, Slava e Germanica ed
in certi casi anche greche ed ebraiche.

Tra i prodotti e i piatti tipici della regione troviamo:

*Aceto Calamari alla gradesana


Calcne
Acquavite di uva del Friuli Caperozzoli
Acquavite di frutti del Friuli Capesante gratinate
Acque minerali Cappone friulano
Aglio di Resia Capriolo in umido o in salmi
Agnello al kren Carciofi alle acciughe
Agnello istriano Carciofi alla triestina
Ajvar Carpa al traminer
Albicocche Castagne canalutta, Obiaco, marrone di Vito
Anatra e germano reale al forno d'Asio
Anatra in salmi con polenta bianca Castagnole di Sacile
Anguilla in umido Cevapcici
Angurie Cavolfiori
Aperitivo dei Magredi Cavolo broccolo
Asino Cicines
Asparagi bianchi e verdi Chifeletti
Baccal alla triestina, alla friulana, alla Ciliege
cappucina Cinghiale in umido e in salmi
Balacia Ciocco-pera
Balote Cipolla rosa della Val Cosa
Beize Cjar fumada
Biga Confetture di piccoli frutti della Carnia
Birra di Resiutta Coniglio in umido e derivati
Birra di Sauris Costa arrotolata
Birra Castello di Udine Costine cotte nel brodo di polenta
Bisato in spo Cotto di Trieste
Biscotti Esse di Raveo Cotto di Gorizia
Biscotti Pordenone Crafut o Crafus
Biscotti di granoturco Craut garp
Bisgnje Crauti
Bisi in tecia Cjarsons o Cjalons o Cjalsons o Scjarsons
Blave di Mortean Crema di fagioli
Braciola Crema zucca-ortica
Blecs o Biechi Creme carsoline
Minestra di Bobici Creme di verdure
Bogaca Crepes
Bollito misto Crespelle
Boreto a la graisana Crofins della Carnia
Branzino con patate e pomodoro Crostate
Brodetto alla maranesa Crostui friulani
Brodetto alla triestina Cueste
Brodetto alla friulana Cuguluf
Brodo di pesce alla dalmata Cuincir
Brovada o Brovade Cuncia
Buchteln Cussinet cul lidric
Budino di patate Culatello
Bufalo Distillati di pere
Buiadnik Dolce cuor di castagna
Bussol Erbe spontanee
Caciotta caprina Fagagna
Calamari alla griglia Fagiano al forno
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Fagioli borlotti della Carnia Kipfel


Fagioli di Andreis Kiwi
Fagioli di Chiusaforte Klotzen
Fagiolo antico di San Quirino Klotznudl di Sauris
Fagiolo Cesariins Koch di pane
Faraona al forno Krapfen
Fasoi e frumenton Kren o cren
Fasi cjargnei Kusic
Favette Lamponi
Fegato fritto friulano Lardo
Filetto alla carsolina Lasagne al papavero
Filetti di salmerino in marinata Latteria
Filon Lepre in umido
Fiori acacia e zucca impanati Lidric cul Poc
Fiori fritti della Carnia Lingua cotta di Carnia
Formadi di mont Lingul
Formadi frant Lingue dolci friulane
Formaggio di grotta Liptauer
Formaggio ubriaco Lujagne
Fortaja con marcondela Lumache in umido
Frico Maialino allo spiedo
Fragole Malga del Friuli
Frant Marcundela
Frittate alle erbe Marmellate della Carnia
Fritelle di mele Mederjauka
Fritto misto Melanzane
Fritulas Mele carniche
Frittura minuta Mele del pordenonese
Frutti di bosco Mele Seuka
Funghi del bosco Meloni
Funghi alla graticola Meste o mesta
Funghi alla panna Miele di Carnia
Gamberi di fiume con fagioli alla friulana Miele del Carso
Giambars Miele del Collio
Ghibanizza Miele del Natisone
Giardiniera di montagna Miele del Tarvisiano
Ginepro Miele delle Valli Pordenonesi
Gnochetti alle ortiche Mignon
Gnochetti de gries Minestra di fagioli
Gnocchi patate Minestrone di verdure
Gnocchi zucca-castagne-patate-ricotta Mirtilli
Gnocchi rucola-speck Musetto o Muset
Gnocchi di pane e zucca Montasio friulano
Gnocchi di prugne Monte Re
Gulasch triestino More
Gulasch friulano Mosnik
Grappa friulana Most
Granzevole o granseole alla triestina Noci
Grissini Nocino
Gubana friulana e goriziana Oca di Morsano e derivati
Infusi di fiori o erbe Ocikana
Insalata polpi Olio oliva Tergeste
Jamar Olivello spinoso
Jota triestina Ont
jota pesarina Orzo e fagioli
Kaiserfleisch Orzotti
Kenederli Ossa di maiale
Kiffel Ossocollo
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Palacinke Radicchio Rosa e Canarino di Gorizia


Panade Radicchio con cicciole
Pancetta Radnijci
Pan di sartuc Rag
Pan di sorc Rambasicci
Pan zal Rane fritte
Paparot Repa garba
Passera coi ovi Ribaltavapori
Pasta e fagioli Ricotta affumicata
Paste-creme Ris e verzis
Pasticcio di radicchio Risotti
Pasticci Rucola
Pastin Rusclin
Patate di Godia e di Ribis Sacher
Patatis cojonariis Salam tal ajet
Patate in tecia Salt o salato friulano e della Carnia
Pat di fegato di selvaggina Salame asino friulano
Pecorino friulano e del Carso Salame del Carso
Pedocio di Trieste Salame friulano
Peoci Salame sotto cenere
Peperoni Salsiccia e fagioli
Pere Salcicce alla valtramontina
Pesce azzuro Salcicce vienna e cragno
Pesce bianco Salviate
Pesche Sanganel
Peschenoci Sassaka o Sasaka friulana del Tarvisiano
Pestt o Pestadice Sardoni in Savors
Pevarins Sarde in sar
Piarciolade o persegada Sauc o Bondiola di Pordenone
Piattoni e patate Savors della Carnia
Piatti di crostacei Sbarbot
Piatti di molluschi Sbreghe
Piccione o colombo ripieno Scampi in busera
Pince de basse Sciroppi di fiori e di piccoli frutti della Carnia
Pindulis o brusaula S'cipi
Pistum Selvaggina e derivati
Pitina o Peta o Petuccia o Pisti Semifreddi
Polenta friulana Seppie in umido con polenta
Polmonezit Scoplit della Carnia
Porcaloca Scuete fumade
Pordenone biscotti Sguazeto alla friulana
Porzina o Porcina Sliwovitz friulana
Pralina Scharti di Valbruna
Presnitz triestino Schulta fumt della Carnia
Prosciutto crudo o affumicato di Sauris Sivilos al salamp'
Prosciutto crudo di San Daniele Slicinjaki
Prosciutto crudo o affumicato di Cormons Snite
Prosciutto crudo o affumicato del Carso Sope di cjavl
Prosciutto cotto in crosta Sot la trape
Pinza Sottaceti
Pollo fritto Sottoli
Pollo in umido Spaccafumo
Polpette al prezemolo Speck friulano
Pomodoro verde Spetzli
Prugne blu Spezzatino di vitello
Putizza Spuma di formaggio
Quaglie ripiene Stacanije
Radic di Mont o Lidric di Mont della Carnia Stak
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Stinco alla carnica Tosella alla panna


Stinco di vitello Trippe in umido
Stracotto d'asino Trota affumicata di San Daniele
Stropefn Trota affumicata della Carnia
Strucchi o Struki Trota ai sapori e in vari modi
Strudel Uova e asparagi
Stuzzichini Uova in funghetto
Succo e sidro di mele carniche e del cividalese Verza della Carnia
Suf Zastoch
Suffl Zepek
Tabor Zitu
Tacchino in umido Zlicinki
Tagliolini alla granceola Zlikrof
Terrina Zucca
Testina alla carniola Zucchine, zucchino giallo di Sacile
Tiramis Zufo
Tisane erbe Zuf di zucca
To di vore Zuppa di canocchie
To in braide Zuppa di zucca e fagioli
Torta di mandorle Zuppa di radicchio e polenta
Torta di mele e noci Zuppa di pesce ai fiori di zucca
Torta ricotta Zuppa di granchio granciporro
Tortino con prosciutto e formaggio

Vini

Plinio il vecchio narra che l'imperatrice Giulia Augusta "mise in conto al vino Pucino ( Nasce nel seno del
mare Adriatico non lontano dalla sorgente del Timavo, su un colle sassoso; il soffio del mare ne cuoce poche
anfore, medicamento che superiore ad ogni altro. [] La vite del Pucino di colore nerissimo. I vini de
Pucino cuociono nel sasso ) gli 86 anni di vita raggiunti, non bevendone altro". Erede del Pucinum, vino rosso
e denso che Aquileia esportava in tutto l'impero, sarebbe il Refosco, un rosso robusto e ricchissimo di sali
minerali. La civit della vita e del vino una costante nel tempo in Friuli Venezia Giulia che oggi si esprime in
una produzione qualitivamente altissima suddivisa in 10 zone Doc e 3 zone DOCG, sostenuta da iniziative che
mirano a diffondere la conoscenza e a sottolineare il valore, non solo economico.

Friulano (vitigno)
Friuli Annia Refosco dal peduncolo rosso
Friuli Isonzo Verduzzo friulano
Friuli Annia Verduzzo friulano
Ramandolo
Picolit
Schioppettino
Ribolla gialla
Prosecco friulano

Sport
Diffuso lo sci alpino e di fondo nelle stazioni sciistiche della Carnia, delle Prealpi Carniche e delle Alpi Giulie
quali Forni di Sopra, Forni di Sotto, Forni Avoltri, Sauris, Verzegnis, Ampezzo, Paluzza, Claut, Piancavallo,
Ravascletto, Nassfeld-Pramollo, Tarvisio, Sella Nevea. Tra gli atleti di successo si ricordano i ciclisti Ottavio
Bottecchia e Franco Pellizotti, il pugile Primo Carnera, l'alpinista Riccardo Cassin, l'esploratore Ardito Desio, i
calciatori/allenatori Nereo Rocco, Enzo Bearzot, Dino Zoff, Luigi Delneri, Fabio Capello, il tennista Corrado
Barazzutti, i fondisti Manuela Di Centa, Giorgio Di Centa e Gabriella Paruzzi, il calciatore Gianluca Pessotto,
la schermitrice Margherita Granbassi, il mezzofondista Venanzio Ortis, i cestisti Giacomo Galanda e Roberto
Chiacig e l'olimpionica Chiara Cainero. Legate al Friui-Venezia Giulia (nascita) sono anche i calciatori-
allenatori Ferruccio Valcareggi e Cesare Maldini e il telecronista-sportivo Bruno Pizzul.
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Galleria d'immagini
Provincia di Gorizia

Castello di Gorizia Il Carso Rocca di Monfalcone Laguna di Grado

Provincia di Pordenone

Municipio di Pordenone Il fiume Tagliamento Lago di Barcis La foresta del Cansiglio


nei pressi di Pinzano

Piancavallo

Provincia di Trieste

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Muggia Monrupino Palazzo del Comune a Piazza Unit d'Italia a


Trieste Trieste

La baia di Sistiana La localit Portopiccolo Mare a Trieste Il Castello di Miramare


in comune di Duino- a Trieste
Aurisina

Provincia di Udine

Piazza Libert a Udine Piazza San Giacomo a Castello di Udine Ponte del Diavolo a
Udine Cividale del Friuli

Tipiche case della Polo sciistico del Monte Il lago di Cavazzo con Lago di Sauris
Carnia Zoncolan l'autostrada A23

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Santuario del Monte Laghi di Fusine e Jof di Montasio dal Lago del Predil
Santo di Lussari a Mangart alle spalle Monte Canin sopra
Tarvisio Sella Nevea

Osservatorio Spiaggia di Lignano Terrazza Mare a


astronomico del Sabbiadoro Lignano Sabbiadoro
Matajur

Note

1. ^ db-city.com (http://it.db-city.com/Italia/Friuli-Venezia_Giulia)
2. ^ a b Dato Istat (http://demo.istat.it/bilmens2016gen/index.html), popolazione residente al 30 giugno 2016.
3. ^ L'art. 131 della Costituzione, nell'elencare le Regioni italiane, utilizza la dizione "Friuli-Venezia Giulia". Il trattino
compariva altres all'art. 116; la riforma costituzionale del 2001, tuttavia, nel riformulare la disposizione originaria
dell'art. 116, ha pretermesso il trattino, utilizzando perci la dizione "Friuli Venezia Giulia". Il trattino venuto meno
anche nello statuto della regione, il quale, in precedenza, faceva uso del medesimo segno di punteggiatura (cfr.
Statuto speciale della Regione Friuli-Venezia Giulia (http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge.costit
uzionale:1963-01-31;1)). Nondimeno la Corte costituzionale, dinanzi a siffatta antinomia tra fonti equiordinate, di
rango costituzionale, si esprime nei termini di "Friuli-Venezia Giulia" (cfr., da ultimo, la sent. Corte cost. 299/2013).
4. ^ Per ulteriori approfondimenti vedi: Autori vari: Conoscere l'Italia, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia,
pag. 164 e seguenti (la parte oggetto del rif. stata interamente scritta da Giorgio Valussi), Istituto Geografico de
Agostini, Novara 1979
5. ^ , sotto il profilo della ricchezza prodotta la sua provincia continua a presentare redditi molto elevati ed in alcuni
anni (1991 e 2005) primi in assoluto non solo in ambito regionale, ma anche nazionale. Per quanto riguarda i redditi
provinciali degli anni 1991 e 2005 cfr. Sito del Corriere della Sera (http://archiviostorico.corriere.it/1993/luglio/22/Tr
ieste_piu_ricca_Sud_fermo_co_0_9307221353.shtml) e Sito del Comune di Bologna/Articolo de Il Sole 24 Ore (htt
p://www.comune.bologna.it/iperbole/piancont/archivionov/tabelle_grafici/qualitasole/2005/qualita_vita2005.pdf)
6. ^ a b Maurizio Caprino, Francesca Milano,Marco Mobili,Giovanni Parente, Milano prima, calano i redditi alti (JPG),
in Il Sole 24 Ore, 16 maggio 2012, p. 24.
7. ^ a b Maurizio Cescon, Redditi, Udine la prima in regione, in Messaggero Veneto - Giornale del Friuli (Udine), 17
maggio 2012.
8. ^ Fonte dal sito: demo.istat.it (http://demo.istat.it/bil2006/index.html)
9. ^ Cittadini Stranieri in Friuli-Venezia Giulia (http://www.comuni-italiani.it/06/statistiche/stranieri.html)
10. ^ Cfr. il sito ufficiale dell'ISTAT (http://demo.istat.it/bilmens2015gen/index.html)
11. ^ Non c' accordo sulla reale consistenza della comunit slovena in regione. La cifra di 61 000 unit fornita dal
Ministero dell'Interno. Notizia tratta da: Raoul Pupo, Il lungo esodo. Istria: le persecuzioni, le foibe, l'esilio, Milano,
serie Rizzoli storica, RCS ed, 2005, p. 304
https://it.wikipedia.org/wiki/Friuli-Venezia_Giulia 33/35
31/8/2017 Friuli-Venezia Giulia - Wikipedia

12. ^ Legge n. 1012 del 19 luglio 1961: Disciplina delle istituzioni scolastiche nella provincia di Gorizia e nel Territorio
di Trieste (http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:1961-07-19;1012)
13. ^ a b L.R. 17 febbraio 2010 n.5, lexview-int.regione.fvg.it.
14. ^ L.R. 17 febbraio 2010 n.5, regione.fvg.it.
15. ^ a b http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2016/05/31/news/un-voto-per-il-divorzio-di-trieste-e-friuli-1.13573805
16. ^ a b http://www.askanews.it/regioni/friuli-venezia-giulia/il-consiglio-fvg-dice-no-al-referendum-province-friuli-e-
trieste_711851471.htm
17. ^ a b http://www.normattiva.it/atto/caricaDettaglioAtto?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2016-08-
08&atto.codiceRedazionale=16G00168
18. ^ Statistiche demografiche ISTAT (http://demo.istat.it/bil2012/index04.html)
19. ^ Regione autonoma Friuli Venezia Giulia - Giunta Regionale (http://www.regione.fvg.it/rafvg/giunta/homegiunta.ac
t?dir=/rafvg/cms/RAFVG/Giunta/)
20. ^ Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia - sito istituzionale (http://www.consiglio.regione.fvg.it/)
21. ^ NB: Questa sezione stata spostata dalla voce Friuli, il testo necessita di essere revisionato con cura.
22. ^ Antonio Saltini, Eugenio Segalla, Dieci secoli di agricoltura, 50 anni di Coldiretti, Udine 1995.
23. ^ http://www.cittafiera.it/wp-content/uploads/2011/02/CittaFiera_brochure_web_v1a.pdf
24. ^ CIVIDALE LONGOBARDA PATRIMONIO dell'UNESCO. (http://www.cividale.net/CIVIDALE-LONGOBARD
A-Patrimon.881.0.html)
25. ^ Ministero dei Beni e delle Attivit Culturali, Visitatori e introiti dei musei. (http://www.statistica.beniculturali.it/RI
LEVAZIONI/MUSEI/Anno%202013/MUSEI_TAVOLA8_2013.pdf)
26. ^ Qui di seguito si elencano i 6 parametri utilizzati da Il Sole 24 Ore per la determinazione del tenore di vita: 1) Pil
pro capite; 2) depositi bancari pro capite; 3) importo medio delle pensioni; 4) consumi delle famiglie (per auto,
mobili ed elettrodomestici); 5) indice Foi sul costo della vita; 6) costo delle abitazioni (Elaborazione de Il Sole 24
Ore su dati dell'Istituto Tagliacarne, ABI-Bankitalia, Istat, Inps, Findomestic, Centro Studi Sintesi ed Orizzonti
Immobiliari). Cfr. Il Sole 24 Ore del 29 dicembre 2008 (Inserto: Dossier del Luned pag. 4)
27. ^ La Provincia di Trieste, corrispondente sotto il profilo demografico in massima parte alla citt di Trieste, aveva,
secondo le ultime rilevazioni del 2007 (Il Sole 24 Ore / Istituto Tagliacarne) un Pil di Euro 28.941,25 pro capite (del
17,2% superiore alla media nazionale). Cfr. Il Sole 24 Ore del 29 dicembre 2008 (Inserto: Dossier del Luned pag. 4)
28. ^ Forum Trieste 2011 (http://forumtrieste2011.files.wordpress.com/2010/11/1_la-ferriera_schede-tecniche.pdf)
29. ^ IlSole24Ore (http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2012-10-12/ferriera-servola-avvia-chiusura-06444
4.shtml?uuid=AbvRu1rG)
30. ^ Between Agnelli and Mussolini: Ford's unsuccessful attempt to penetrate the Italian automobile market in the
interwar period, Universit di MIlano-Bicocca, pag.6 (http://dipeco.economia.unimib.it/web/pdf/pubblicazioni/wp13
2_08.pdf)
31. ^ media.ford.com Ford Timeline (http://media.ford.com/timeline/index.cfm?dec=4)
32. ^ Between Agnelli and Mussolini: Ford's unsuccessful attempt to penetrate the Italian automobile market in the
interwar period, Universit di MIlano-Bicocca, pag.8, 12 (http://dipeco.economia.unimib.it/web/pdf/pubblicazioni/w
p132_08.pdf)
33. ^ Dati Istat - Tavole regionali (http://www.istat.it/dati/dataset/20071004_00)
34. ^ Elaborazione della Camera di commercio di Milano, attraverso il Lab MiM, su dati Eurostat tratti dal rapporto
"Regions: Statistical yearbook 2006. Data 1999-2004" (ottobre 2006) e relativi a 167 regioni europee (UE12,
comprese le regioni dei paesi neo-ammessi dell'Est Europa: Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, Ungheria e
Romania; tra le regioni italiane non ci sono i dati per il Trentino-Alto Adige)
35. ^ Fonte Istat
36. ^ Dati Istat 2007 (http://www.istat.it/dati/catalogo/20100409_00/NoiItalia2010.pdf)
37. ^ Fonte:www.itccarli.it (http://www.itccarli.it/italiano/cmtsvie.htm) URL consultato il 08/07/2010

Voci correlate
Comunit di lavoro Alpe Adria
Decreto di attuazione degli statuti
Diffusione dello sloveno in Italia

Altri progetti
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ng=it)
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Collegamenti esterni
Sito ufficiale, regione.fvg.it.
Sito delle pro loco del Friuli-Venezia Giulia, prolocoregionefvg.it.
Parchi e riserve naturali regionali, parks.it.
Gastronomia e prodotti, friulidigusto.it.
Promozione dei prodotti regionali, ersa.fvg.it
Musei del Friuli-Venezia Giulia, museifriuliveneziagiulia.it.

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