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org/wiki/Bussi_sul_Tirino
Indice
Geografia fisica
Territorio
Clima
Accessibilità
Storia
Dalla fondazione ai Normanni
Dagli Angioini all'Ottocento
L'impianto Montedison di Bussi, dalle origini alla Vista del paese in cima ad un colle
seconda guerra mondiale
Seconda guerra mondiale Localizzazione
Fatti del Novecento sino ad oggi Stato Italia
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Storia
Veduta di Bussi
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Questi obblighi dei contadini verso le terre di San Vincenzo al Volturno presso San Pietro ad
Oratorium vennero riconfermati da Ludovico II Germanico, nell'854 da Frasindo per contro di
Guido duca di Spoleto, anche se sorsero contenziosi per i confini territoriali con il monastero di
San Giovanni al Volturno. Dal Chronicon Casauriense di Giovanni di Berardo, si ha la citazione
di Buxium nel 111, dove si descrive un borgo dotato di castello, che appartenne nel IX secolo
all'abbazia di San Clemente a Casauria.
Chiesa di Santa Maria di Cartignano Durante il regno di Carlo I d'Angiò, Bussi fu infeudata a
Berardo di Raiano, sino a quando nel Trecento passò alla
famiglia dei Conti Cantelmo di Popoli, acquistata da
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Giacomo Cantelmo. Nel 1377 divenne ufficialmente conte di Bussi Restaino Cantelmo, che
comprò il castello con Niccolò Alunno d'Alife; Bussi rimase ai Cantelmo sino al 1579.
Il feudo poi passò nel XVII secolo, con l'indebolimento della famiglia di Popoli, ai Pietropaoli di
Castelvecchio Calvisio nel 1579, già signore di Navelli, e successivamente a Cosimo I de' Medici,
granduca di Toscana nel 1611, signore di Calascio e Barone di Carapelle, e Principe di
Capestrano, poi andò a don Ferrante de Medici, che restaurò il castello, che assunse il toponimo
"mediceo". Alla fine del XVIII secolo Bussi divenne terra regia e il feudo andò ai Borboni, sino al
1861.
All'interno del castello sorse la chiesa di San Biagio ornata da un portale di pietra e impreziosita
da un campanile a torre in blocchi di pietra squadrati. L'architrave del portone d'ingresso reca
un'iscrizione in latino che indica la data 1791, ai margini del paese vi è invece la chiesa di San
Lorenzo di origine medievale, con portale in pietra. L'interno è a navata unica con abside
semicircolare, presso l'altare c'è una scultura che raffigura l'Agnus Dei, ristrutturata nel 1926.
L'impianto idroelettrico di Bussi fu progettato nei primi anni del '900 insieme alla Società
Elettrica Italiana "Vola", poi riconvertita dalla Montecatini nel 1904, di Piano d'Orta
(Bolognano). Nel 1887-888 venne realizzato anche il tronco ferroviario che passava per Bussi,
da L'Aquila verso il tracciato Sulmona-Popoli-Scafa-Chieti Scalo-Pescara. L'impianto di Bussi
Officine in cui si produceva energia elettrica attraverso il clorito sodico e l'acido cloridico, fu
inaugurato nel 1901. Durante il fascismo a partire dal periodo coloniale in Libia, il sito venne
utilizzato per la produzione del gas mostarda, un acido estremamente dannoso, capace di
corrodere la pelle e distruggere le cellule.
Nell'epoca della seconda guerra mondiale, la disponibilità di iprite del servizio chimico italiano
nel 1939-40 era aumentata di 400 tonnellate: Mussolini contava di vincere la guerra
avvalendosi dell'uso di gas, in barba alle regole della Convenzione di Ginevra del 1925, e fu Bussi
con la società Dinamite Nobel per la produzione di aggressivi chimici: le officine sono raccolte
in 10 ettari del SIN "Sito di Interesse Nazionale per la Bonifica"; durante la guerra era la prima a
produrre Iprite e Disfogene durante la guerra in Abissinia, era tra le maggiori fabbriche
specializzate in aggressivi dopo le fabbriche di Rumianca a Pieve Vergonte (Verbano); in Val
Pescara si producevano al giorno tonnellate di iprite tecnica e ancora una tonnellata al giorno di
Fosgene e un'altra di Difosgene. Tali informazioni sono nei documenti del libro I gas di
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Nel 1943 a Creta il sottotenente Siro Riccioni di Bussi, a seguito dell'armistizio di Badoglio, si
rifiutò di consegnare le armi e le munizioni, rifugiandosi in montagna, sicché per i tedeschi fu
condannato a morte, con una taglia sulla sua testa. Riccioni riuscì a sfuggire all'arresto e si mise
a capo di un gruppo di partigiani greci con il nome di battaglia Georgos Sfendilakis[7], riuscì a
liberare 272 commilitoni dalla fucilazione, e a mettere in salvo 2000 militari italiani dai
rastrellamenti tedeschi, meriti per cui fu insignito alla Medaglia d'Argento al Valor Militare.
Dapprima appartenente alla provincia dell'Aquila, nel 1927, con la nascita della provincia di
Pescara, Bussi passa a quest'ultima, definendo il confine più settentrionale della provincia
pescarese con L'Aquila, insieme a Popoli, prima di arrivare nel cuore della Valle del Tirino,
presso Capestrano.
Il terremoto ha lesionato varie case del centro storico, la chiesa di San Biagio, il castello,
rendendoli inagibili. Mentre la chiesa è stata riaperta nel 2017, in quest'anno sono partiti i lavori
di recupero del castello, ancora in fase di ultimazione. Anche la chiesa di Santa Maria di
Cartignano è stata oggetto di un importante piano di recupero archeologico, in fase ci
completamento.
Nel 2003 Bussi compare come location, insieme a Pescara, del film Liberi con Elio Germano e
Nicole Grimaudo.
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Lo scopo della realizzazione dei fori sotterranei, documentati, resta ancora un mistero. I
cunicoli forse sono stati scavati molto prima della seconda guerra mondiale? Esistevano delle
miniere i primi del Novecento, ma erano distanti dal sito industriale. Arrivavano dalla Marsica
le forniture di Bauxite per le aziende che producevano alluminio nel polo. Confermano gli ex
dipendenti che a Bussi le miniere erano completamente esaurite
Bussi officine garantiva circa 12 tonnellate di gas irritanti al giorno per il governo di Benito
Mussolini, per conquistare prima la Libia e poi l'Etiopia. Dopo la fine della guerra l'Iprite
custodita nei tunnel, secondo i racconti, sarebbe stata custodita e in parte trasportata altrove. La
Dinamite Nobel, società impegnata nella produzione dei gas irritanti nel sito della val Pescara,
sino al 1954 era titolare di un deposito a Pratola Peligna, area confinante con la val pescara, in
provincia dell'Aquila, ceduto nel '54 all'Esercito, Ministero della Difesa, reparto artiglieria.
Due gallerie del sito sono sigillate, una è stata individuata a poche decine di metri dall'ex
deposito di Iprite di Bussi. L'altro cunicolo, con entrata dietro l'impianto Pap a margine del
fiume Pescara, è irrobustito da una muratura di mattoni in cotto pieno, con materiale da
costruzione datato. Con la prima pubblicazione, nell'agosto 2015, del report dalla giornalista
Maria Trozzi sui tunnel tombati, l'Agenzia regionale per la tutela dell'ambiente (Arta Abruzzo)
ha chiesto chiarimenti alle imprese del sito. Da quel momento l'ingresso al tunnel interno alle
officine è stato sgomberato, ma non sarebbe stato eseguito alcun sopralluogo. Escludendo le
strutture a servizio della centrale idroelettrica, Solvay non sarebbe a conoscenza dell'esistenza di
altri passaggi sotterranei, alcuni segnalati anche da Edison, ma che non hanno nulla a che
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In particolare, il colosso della chimica Montedison di Bussi sul Tirino è ritenuto responsabile di
aver sotterrato sostanze nocive e per lo più cancerogene, tra cui cloroformio, esacloroetano,
tetracloruro di carbonio, tetracloroetano, tricloroetilene, idrocarburi policiclici aromatici,
frammiste a terreni inquinati (secondo quanto riportato da analisi di laboratorio effettuate
dall’ARTA Abruzzo). Nonostante l'inquinamento dal polo chimico di Bussi sul Tirino sia stato
evidenziato già dalle prime analisi sulle acque all'inizio degli anni Settanta, è stato tuttavia
ignorato per i successivi trent'anni. Solo nel 2007 la Forestale ha scoperto e messo i sigilli a
quella che poi è stata definita la discarica dei veleni più grande d'Europa.
Il 1962 è l'anno d'esordio della Montecatini di Piano d'Orta, che diede avvio a un programma di
rinnovamento di espansione con l'installazione di nuovi impianti per la produzione di cloro,
clorometani, clorulo ammonico, piombo tetraetile, nel luglio 1966 fu costruita la SIAC(Società
Italiana Additivi per Carburanti), che assunse la gestione del settore produttivo piombo-alchili
di Bussi; di poco successivi sono gli impianti per la produzione di acqua ossigenata perborato di
sodio del silicato e metasilicato di sodio.
L’Istituto Superiore di Sanità ha evidenziato che per decenni almeno 700.000 abitanti di tutta la
Val Pescara (compresi due dei 4 capoluoghi di provincia della regione, Pescara appunto e Chieti)
hanno bevuto acqua contaminata: infatti i rifiuti interrati sono confluiti nel vicino fiume Tirino,
importante affluente del Pescara, e nei vicini pozzi dell’acqua potabile che rifornivano d’acqua
tutta la Valpescara. Solo nel 2007 i pozzi da cui veniva prelevata l’acqua fornita ai cittadini sono
stati chiusi dopo le denunce e la mobilitazione ambientalista. Nonostante ciò, ancora nel 2012 i
monitoraggi relativi alla contaminazione della falda superficiale mostravano un superamento
delle concentrazioni soglia pari a 61 volte per il piombo e 2100 volte per il mercurio.
Dalla relazione dell'Istituto superiore di sanità emerge infatti come "lo scarico di rifiuti
industriali, senza alcun tipo di sistema di abbattimento del piombo", negli anni 1971, 1972 e
1973, avveniva "direttamente nel fiume Tirino". Dopo la chiusura nel 2015 della discarica, il 29
ottobre 2009 è iniziata la fase preliminare del procedimenti contro Montedison, conclusasi il 18
aprile 2013 con 19 rinvii a giudizio per avvelenamento delle acque. Il processo a loro carico
davanti alla Corte d'Assise di Chieti si conclude con una sentenza in assoluzione, le nuove
sentenze del 2017 e 18 condannano la Montedison a bonificare il sito inquinato, ma continui
rimpalli di responsabilità ritardano ancora la messa in pratica della sentenza.
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Castello Mediceo
Torre longobarda
del X secolo, si trova in località San Rocco, è detta di "Sutrium", un pagus romano che
esisteva nell'epoca italica. La pianta triangolare di questa torre è inusulare per l'Abruzzo,
e trova un unico esemplare combaciante nella torre di Montegualtieri della provincia di
Teramo; presenta il corpo snello ed era sicuramente poco elevata, la sua funzione era
quella di controllo della valle. Della suddivisione interna a causa dell'abbandono, non
rimane nulla, sul prospetto sud-est si apre un varco che doveva essere l'accesso
principale, materiali impiegati per la realizzazione sono condi di pietrame di fiume.
Accanto sorge un edificio allo stato di rudere, con impianto rettangolare, era la chiesa di
San Rocco, da cui il nome della località.
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posto in via A. Gramsci, è una moderna struttura educativa informativa, posta presso il
fiume. Il centro è dotato di laboratorio didattico dedicato alla sostenibilità ambientale, con
strumenti e materiali adatti ad avvicinare e sensibilizzare i ragazzi delle scuole che
sovente lo visitano, alla ricchezza del fiume Tirino e della vallata. Il centro promuove
anche escursioni e visite guidate nei dintorni.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[9]
Tradizioni e folclore
In occasione dei festeggiamenti del santo patrono, San Biagio, si usa seguire la Santa Messa
nella chiesa di San Biagio nel centro storico e ricevere l'olio benedetto per l'unzione della gola. A
San Biagio è infatti riconosciuto il patronato contro tutte le malattie della gola. Altra
caratteristica legata al santo patrono sono le "Ciambelle d' San Biag'" dolce prettamente
bussese.
Cultura
Ceramica
A partire dal 1700 la presenza di maestri ceramisti provenienti da Castelli (Teramo) diede vita
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ad una stagione artistica incentrata sulla creazione di oggetti in ceramica. La presenza di argilla
lungo il corso del fiume Tirino permise la nascita di numerose botteghe che svolsero la loro
attività fino alla meta del 1800 circa. I manufatti più rappresentative sono conservati presso il
Museo delle Tradizioni Popolari di Roma.
Cinema
Liberi (2003), con Elio Germano. Il film è ambientato in parte nel borgo.
Economia
Bussi è stato da sempre considerato un sito interessante grazie all'acqua, così nel 1901 la società
Franco-Svizzera di Elettricità, divenuta poi Società Italiana di Elettrochimica, ottenne la
concessione di installare impianti per la produzione di cloro, sfruttando il fiume sia per il
fabbisogno di acqua dell'industria stessa che per la produzione di energia elettrica. Nel 1907
Bussi rappresenta la prima produzione in Italia dell'alluminio con il metodo elettrochimico.
Dopo la Prima guerra mondiale il polo industriale si concentra sulla produzione di ferro-silicio
(corazze per le navi), clorati (per esplosivi), fosgene (da tetracloruro di carbonio per gas
asfissianti), ioduro e cloruro di benzile (gas irritanti e lacrimogeni), acido benzoico (irritanti).
Nel dopoguerra, dopo un periodo in discesa, torna protagonista nel panorama della chimica
nazionale con idrogeno e azoto. Nel 1921 la svolta definitiva con la “Società Elettrochimica
Novarese”, che porta alla completa industrializzazione dell'Alta Val Pescara.
Secondo alcune testimonianze, intorno al 1930 si sarebbe prodotta anche l'iprite (il gas
vescicante che provocava ustioni e distruzione delle cellule) che Mussolini impiegò in Etiopia. Il
gas era stato messo al bando dalla Convenzione di Ginevra fin dal 1925. Sempre nello stesso
periodo gli impianti passarono sotto la gestione della Montecatini che dal 1960 concentrò lo
sfruttamento per la produzione di cloro, clorometani, cloruro ammonico, piombo tetraetile e
trielina. Nel luglio del 1966 venne costituita la SIAC (Società Italiana Additivi per Carburanti)
che assunse, nel gennaio del 1967, la gestione del settore produttivo piombo-alchili. Tra il 1989
e il 1994 furono potenziati gli impianti per l'acqua ossigenata e per il clorometano. Nel 1995 fu
installato un nuovo impianto per la produzione di detergenti domestici con la caratteristica di
esercitare a freddo l'effetto sbiancante a cui si uniscono le proprietà battericide.
Infrastrutture e trasporti
Ferrovie
Bussi sul tirino ha una stazione ferroviaria ubicata lungo la Ferrovia Roma-Sulmona-Pescara, a
servizio del comune. Il fabbricato viaggiatori ha una piccola sala d'attesa. Nella stazione
fermano circa 20 treni al giorno tra Sulmona, Pescara e Roma.
Amministrazione
Elenco dei sindaci di Bussi sul Tirino dal 1988.[10]
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28
30 maggio Marcellino Maria [14]
novembre Lista civica Sindaco
2006 Chella
2007
28
29 dicembre
novembre Salvatore La Gatta Sindaco
2007
2007
Sport
Dalla fusione della Scuola Calcio Za' Mariola e la S.S. Tirino Bussi, avvenuta nel 2005, è nata la
Società Sportiva Za' Mariola che vede le proprie squadre iscritte rispettivamente a:
Diversi piloti del moto club "Lo Sherpa" sono impegnati nei campionati regionale ed italiano di
enduro e motocross.
Note
1. Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni
amministrative del 26 maggio 2013, su elezionistorico.interno.it.
2. Dato Istat (http://demo.istat.it/bilmens/query.php?anno=2020&lingua=ita&Rip=S4&Reg=R13
&Pro=P068&Com=5&submit=Tavola) - Popolazione residente al 31 ottobre 2020.
3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in
Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie,
l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile
2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
5. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani.,
Milano, Garzanti, 1996, p. 109, ISBN 88-11-30500-4.
6. ^ Anton Ludovico Antinori, Annali degli Abruzzi, VII, Bologna, Forni Editore, 1971, sub anno
1111 sub voce "Casauria".
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7. ^ cfr G. D'Orazio, "Operazione Teseo: il soldatino eroe stufo di stare dalla parte sbagliata"
8. ^ Discarica di Bussi, disastro ambientale impunito, su Repubblica.it, 28 settembre 2018. URL
consultato il 12 maggio 2019.
9. ^ Statistiche I.Stat (http://dati.istat.it/Index.aspx) - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
10. Ministero dell'Interno - Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali, su
amministratori.interno.it. URL consultato il 4 settembre 2017.
11. ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni
amministrative del 6 giugno 1993, su elezionistorico.interno.it.
12. ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni
amministrative del 27 aprile 1997, su elezionistorico.interno.it.
13. ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni
amministrative del 13 maggio 2001, su elezionistorico.interno.it.
14. ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni
amministrative del 28 maggio 2006, su elezionistorico.interno.it.
15. ^ Gazzetta Ufficiale, Serie n. 11 del 14 gennaio 2008, Decreto presidente della Repubblica
29 dicembre 2007, su gazzettaufficiale.biz.
16. ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni
amministrative del 13 aprile 2008, su elezionistorico.interno.it.
Altri progetti
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Bussi_sul_Tirino?uselang=it)
Collegamenti esterni
Sito ufficiale del comune di Bussi sul Tirino, su comune.bussi.pe.it.
Sito ufficiale del torneo di biliardo, su bussi-biliardo.blogspot.com.
VIAF (EN) 149291106 (https://viaf.org/viaf/149291106) · LCCN (EN) no2006036465
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