Sei sulla pagina 1di 13

Firefox https://it.wikipedia.

org/wiki/Bussi_sul_Tirino

Bussi sul Tirino


Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Questa voce o sezione sull'argomento centri abitati dell'Abruzzo
non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti.

Bussi sul Tirino (B'Bùsce in abruzzese[5]) è un Bussi sul Tirino


comune italiano di 2 385 abitanti[2] della provincia di comune
Pescara in Abruzzo.

Indice
Geografia fisica
Territorio
Clima
Accessibilità
Storia
Dalla fondazione ai Normanni
Dagli Angioini all'Ottocento
L'impianto Montedison di Bussi, dalle origini alla Vista del paese in cima ad un colle
seconda guerra mondiale
Seconda guerra mondiale Localizzazione
Fatti del Novecento sino ad oggi Stato Italia

Storia della Montedison di Bussi Regione Abruzzo


Il fascismo e la cava di Bauxite Provincia Pescara
Industrie chimiche "Edison"
Monumenti e luoghi d'interesse Amministrazione
Sindaco Salvatore Lagatta[1]
Società
(Lista Civica Lavori@mo per
Evoluzione demografica
Bussi) dal 10-6-2018 (2º
Tradizioni e folclore
mandato)
Cultura
Ceramica Territorio
Cinema Coordinate 42°13′N 13°49′E

Economia Altitudine 344 m s.l.m.


Polo industriale Bussi Officine Superficie 25,91 km²
Infrastrutture e trasporti Abitanti 2 385[2] (31-10-2020)
Ferrovie Densità 92,05 ab./km²
Amministrazione Frazioni Bussi Officine
Sport

1 di 13 22/08/2021, 12:11
Firefox https://it.wikipedia.org/wiki/Bussi_sul_Tirino

Note Comuni Capestrano (AQ),


Altri progetti confinanti Castiglione a Casauria,
Collepietro (AQ),
Collegamenti esterni
Corvara, Navelli (AQ),
Pescosansonesco,
Popoli, Tocco da
Geografia fisica
Casauria
Altre informazioni
Territorio Cod. 65022
postale
Il territorio comunale, dove cui si uniscono la Valle del
Tirino e la Val Pescara, è compreso nell'area del Parco Prefisso 085
nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Fuso UTC+1
orario
Il paese è attraversato dal fiume Tirino che nasce dal
Codice 068005
sistema acquifero di Campo Imperatore e dopo un
ISTAT
percorso carsico di 25 km viene alla luce attraverso tre
sorgenti, tutte nel territorio di Capestrano: sorgente di Cod. B294
Capodacqua, sorgente di Presciano e sorgente del Lago. catastale
Lungo il suo percorso viene alimentato anche da altre Targa PE
piccole risorgive. Il suo nome proviene infatti dal greco
Cl. sismica zona 2 (sismicità media)[3]
"tritano" che significa triplice sorgente. Il fiume Tirino
è noto come uno dei fiumi più limpidi e puliti d'Italia. Cl. zona D, 1 789 GG[4]
Attualmente la portata è di circa 6000 litri/secondo e climatica
la temperatura delle acque di 11 °C. Nome bussesi
abitanti
Clima Patrono san Biagio
Giorno 3 febbraio
festivo
Accessibilità
Cartografia
Autostrada A25 Roma-Pescara uscita Bussi-
Popoli;
Via Tiburtina Valeria al km 184 bivio in direzione
L'Aquila.

Storia

Dalla fondazione ai Normanni

Veduta di Bussi

2 di 13 22/08/2021, 12:11
Firefox https://it.wikipedia.org/wiki/Bussi_sul_Tirino

Bussi sul Tirino è un piccolo centro sito nell'entroterra


abruzzese che dista circa 50 km sia da Pescara che da
L'Aquila. La denominazione Bussi deriva
probabilmente dal nome della pianta del bosso (buxus
in latino), dell'epoca italica e poi romana si ha notizia
della torre di Sutrium, usata poi dai Longobardi nel VII
secolo, ancora oggi visibile in località San Rocco. La
prima menzione storica del castello di Buxio o Bussio
risale al 1111, quando è indicato come confine esterno
del territorio dell'Abbazia di San Clemente a
Casauria[6]. Nella Galleria delle Mappe Geografiche dei
Musei Vaticani, volute dal pontefice Gregorio XIII e
realizzate dal 1580 al 1585, si trova indicato l'attuale
fiume Tirino con il nome di Buscio. Posizione del comune di Bussi sul
La prima citazione risale al 774 quando il re Tirino all'interno della provincia di
longobardo Desiderio donò all'abbazia di San Vincenzo Pescara
al Volturno la chiesa e il monastero di San Pietro ad Sito istituzionale (http://www.comun
Oratorium, oggi nel territorio di Capestrano e la valle e.bussi.pe.it/)
"Trita" sita nel territorio diocesano di Valva (Sulmona).
Con il termine "Trita" si intendeva la valle del Tirino,
fiume che lambisce Bussi, e comprendeva i vici di Ofena, borgo sorto sopra le rovine della
vestina Aufinum e Carapelle Calvisio, dotata di baronia. Il possesso della Valle Trita viene
riconfermato a San Vincenzo al Volturno da Carlo Magno il 10 aprile 775 e poi nel 779 dal
giudice Dagari per volere del duca di Spoleto. Degli uomini di Carapelle avevano occupato i
territori spettanti al monastero, e non volevano esserne resi tributari come stipulati dalle
convenzioni.

Questi obblighi dei contadini verso le terre di San Vincenzo al Volturno presso San Pietro ad
Oratorium vennero riconfermati da Ludovico II Germanico, nell'854 da Frasindo per contro di
Guido duca di Spoleto, anche se sorsero contenziosi per i confini territoriali con il monastero di
San Giovanni al Volturno. Dal Chronicon Casauriense di Giovanni di Berardo, si ha la citazione
di Buxium nel 111, dove si descrive un borgo dotato di castello, che appartenne nel IX secolo
all'abbazia di San Clemente a Casauria.

Fuori Bussi si trova ancora la torre longobarda, detta di


"Sutrium", ossia un avamposto fortificato a pianta
triangolare molto simile alla torre di Montegualtieri
(Teramo), usata per gli avvistamenti e il controllo sulla
valle. Presso la torre sorse la cappella di San Rocco di cui
restano ancora i ruderi, e la stessa località è detta di San
Rocco. Nel 1092 alcuni stabili del castello erano posseduti
dall'abbazia di San Benedetto in Perillis, nel 1021 si ha la
prima notizia sulla chiesa di Santa Maria di Cartignano,
appena fuori dal paese, uno dei monumenti simbolici di
Bussi, usata come grancia benedettina dell'abbazia di San
Liberatore alla Majella

Dagli Angioini all'Ottocento

Chiesa di Santa Maria di Cartignano Durante il regno di Carlo I d'Angiò, Bussi fu infeudata a
Berardo di Raiano, sino a quando nel Trecento passò alla
famiglia dei Conti Cantelmo di Popoli, acquistata da

3 di 13 22/08/2021, 12:11
Firefox https://it.wikipedia.org/wiki/Bussi_sul_Tirino

Giacomo Cantelmo. Nel 1377 divenne ufficialmente conte di Bussi Restaino Cantelmo, che
comprò il castello con Niccolò Alunno d'Alife; Bussi rimase ai Cantelmo sino al 1579.

Il feudo poi passò nel XVII secolo, con l'indebolimento della famiglia di Popoli, ai Pietropaoli di
Castelvecchio Calvisio nel 1579, già signore di Navelli, e successivamente a Cosimo I de' Medici,
granduca di Toscana nel 1611, signore di Calascio e Barone di Carapelle, e Principe di
Capestrano, poi andò a don Ferrante de Medici, che restaurò il castello, che assunse il toponimo
"mediceo". Alla fine del XVIII secolo Bussi divenne terra regia e il feudo andò ai Borboni, sino al
1861.
All'interno del castello sorse la chiesa di San Biagio ornata da un portale di pietra e impreziosita
da un campanile a torre in blocchi di pietra squadrati. L'architrave del portone d'ingresso reca
un'iscrizione in latino che indica la data 1791, ai margini del paese vi è invece la chiesa di San
Lorenzo di origine medievale, con portale in pietra. L'interno è a navata unica con abside
semicircolare, presso l'altare c'è una scultura che raffigura l'Agnus Dei, ristrutturata nel 1926.

Nel 1743 con la restaurazione di Carlo III di Borbone, entrò


nel Regno delle Due Sicilie, Maria Luisa de Medici, figlia di
Gian Gastone, non potendo succede al padre sul trono
dell'Etruria, fu costretta a cedere Bussi alla corona
borbonica. Nel 1806 caduto Ferdinando IV di Borbone figlio
di Carlo III, eletto re di Napoli Giuseppe Bonaparte, Bussi
fu liberata dal giogo feudale e divenne un municipio. Nel
1860 ci fu l'annessione plebiscitaria all'Italia sotto il sindaco
Francesco Di Giamberardino.

Nel 1889 al nome semplice di Bussi, per evitare casi di


omonimia con altri centri italiani, si aggiunse "sul Tirino",
specificando il fiume che lambisce il paese. Tuttavia in molti
segnali stradali, nonché tra le genti abruzzesi, il paese è
ancora chiamato semplicemente "Bussi".

Piazzale del castello con fontana


L'impianto Montedison di Bussi, dalle origini
alla seconda guerra mondiale

L'impianto idroelettrico di Bussi fu progettato nei primi anni del '900 insieme alla Società
Elettrica Italiana "Vola", poi riconvertita dalla Montecatini nel 1904, di Piano d'Orta
(Bolognano). Nel 1887-888 venne realizzato anche il tronco ferroviario che passava per Bussi,
da L'Aquila verso il tracciato Sulmona-Popoli-Scafa-Chieti Scalo-Pescara. L'impianto di Bussi
Officine in cui si produceva energia elettrica attraverso il clorito sodico e l'acido cloridico, fu
inaugurato nel 1901. Durante il fascismo a partire dal periodo coloniale in Libia, il sito venne
utilizzato per la produzione del gas mostarda, un acido estremamente dannoso, capace di
corrodere la pelle e distruggere le cellule.

Nell'epoca della seconda guerra mondiale, la disponibilità di iprite del servizio chimico italiano
nel 1939-40 era aumentata di 400 tonnellate: Mussolini contava di vincere la guerra
avvalendosi dell'uso di gas, in barba alle regole della Convenzione di Ginevra del 1925, e fu Bussi
con la società Dinamite Nobel per la produzione di aggressivi chimici: le officine sono raccolte
in 10 ettari del SIN "Sito di Interesse Nazionale per la Bonifica"; durante la guerra era la prima a
produrre Iprite e Disfogene durante la guerra in Abissinia, era tra le maggiori fabbriche
specializzate in aggressivi dopo le fabbriche di Rumianca a Pieve Vergonte (Verbano); in Val
Pescara si producevano al giorno tonnellate di iprite tecnica e ancora una tonnellata al giorno di
Fosgene e un'altra di Difosgene. Tali informazioni sono nei documenti del libro I gas di

4 di 13 22/08/2021, 12:11
Firefox https://it.wikipedia.org/wiki/Bussi_sul_Tirino

Mussolini di Angelo Del Boca, Editori Riuniti.

Delle 20 tonnellate di Yprite quotidianamente prodotte in Italia, per armare le bombe e le


granate dei soldati fascisti impegnati contro i gli Etiopi, 10 tonnellate erano garantite dallo
stabilimento S.A. Dinamite Nobel di Bussi. Nessuno riferimento ai rifornimenti bellici prodotti
in un'altra fabbrica che sempre in Val Pescara e a breve distanza dal sito industriale, sembra
avesse finalità militari simili a quelle dello stabilimento della Dinamite Nobel. Un terza società,
dopo la Montecatini di Piano d'Orta, era attiva dal 1927 in Pratola Peligna presso le falde
acquifere di San Cosimo, che produceva polveri da sparo ed esplosivi. Nel 1943-44 gli alleati
bombardarono ripetutamente queste fabbriche.

Seconda guerra mondiale

Nel 1943 a Creta il sottotenente Siro Riccioni di Bussi, a seguito dell'armistizio di Badoglio, si
rifiutò di consegnare le armi e le munizioni, rifugiandosi in montagna, sicché per i tedeschi fu
condannato a morte, con una taglia sulla sua testa. Riccioni riuscì a sfuggire all'arresto e si mise
a capo di un gruppo di partigiani greci con il nome di battaglia Georgos Sfendilakis[7], riuscì a
liberare 272 commilitoni dalla fucilazione, e a mettere in salvo 2000 militari italiani dai
rastrellamenti tedeschi, meriti per cui fu insignito alla Medaglia d'Argento al Valor Militare.

Fatti del Novecento sino ad oggi

Dapprima appartenente alla provincia dell'Aquila, nel 1927, con la nascita della provincia di
Pescara, Bussi passa a quest'ultima, definendo il confine più settentrionale della provincia
pescarese con L'Aquila, insieme a Popoli, prima di arrivare nel cuore della Valle del Tirino,
presso Capestrano.

Nel 1901 fu costruita la Centrale chimica Edison per la


produzione di materiale aggressivo ottenuto dal cloro per le
cause belliche dell'Italia prima in Africa, e poi nella seconda
guerra mondiale. Negli anni '20 fu realizzata anche la cava
Bauxite presso la montagna. Dopo la seconda guerra
mondiale, in cui il sito di Bussi Officine fu bombardato,
l'attività della Montedison continuò, sino alla chiusura
recente per inquinamento delle falde acquifere del Tirino,
dato che si trova allo sbocco verso il fiume Aterno, che a
Popoli si trasforma nel fiume Pescara, che raggiunge il delta
presso il porto di Pescara stessa. Per anni Bussi era Stazione ferroviaria presso Bussi
divenuto un centro industriale, e successivamente ha Officine
tentato di risollevarsi con la valorizzazione turistica e
naturale del territorio, venendo però colpita seriamente dal
terremoto dell'Aquila del 2009.

Il terremoto ha lesionato varie case del centro storico, la chiesa di San Biagio, il castello,
rendendoli inagibili. Mentre la chiesa è stata riaperta nel 2017, in quest'anno sono partiti i lavori
di recupero del castello, ancora in fase di ultimazione. Anche la chiesa di Santa Maria di
Cartignano è stata oggetto di un importante piano di recupero archeologico, in fase ci
completamento.

Nel 2003 Bussi compare come location, insieme a Pescara, del film Liberi con Elio Germano e
Nicole Grimaudo.

5 di 13 22/08/2021, 12:11
Firefox https://it.wikipedia.org/wiki/Bussi_sul_Tirino

Storia della Montedison di Bussi

Il fascismo e la cava di Bauxite

Fotografie storiche pre-belliche mostrano l'esistenza di un accesso ristrutturato ai tempi del


Ventennio prima degli anni '40. Sulle muratura dell'arco di ingresso alle miniere, nelle
fotografie, compaiono un fascio littorio in alto e una croce uncinata: il tracciato del binario che
conduce nella galleria è integro e le forme ad arco poggiate alla parete di mattoni fanno
ipotizzare che gli operai si siano messi in posa per la conclusione di un'opera importante. Con la
costruzione della centrale termoelettrica, la turbogas realizzata negli anni '90, sono state
cancellate le tracce di un altro sotterraneo, ma l'intervento non ha eliminato il ricordo degli ex
operai di Bussi officine, la nuova centrale sarebbe stata costruita sull'impianto di produzione del
gas irritante.

Sull'esistenza dei tunnel tombati Edison, Siac e Solvay


ignorano tutto quando il 10 settembre 2015 a chiedere
informazioni e chiarimenti sulle gallerie è l'Agenzia
regionale per la tutela ambientale venuta a conoscenza dei
singolari ingressi murati, grazie all'inchiesta della
giornalista Maria Trozzi autrice e blogger, di cui si
accenna nella relazione della Commissione parlamentare
d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti
e su illeciti ambientali (2017) presieduta dall'onorevole
Agglomerato industriale di Bussi
Alessandro Bratti (Pd). La società belga Solvay è
Officine proprietaria del sito, Edison ne è ancora proprietaria in
piccola parte. Le due, sino al 2001, gestivano la produzione
nel polo chimico come Montedison, erede di Ausimont
(Ausiliari Montecatini), società proprietaria del polo chimico sino al 1981 e Montecatini,
confluita in Montedison nel 1965.

Lo scopo della realizzazione dei fori sotterranei, documentati, resta ancora un mistero. I
cunicoli forse sono stati scavati molto prima della seconda guerra mondiale? Esistevano delle
miniere i primi del Novecento, ma erano distanti dal sito industriale. Arrivavano dalla Marsica
le forniture di Bauxite per le aziende che producevano alluminio nel polo. Confermano gli ex
dipendenti che a Bussi le miniere erano completamente esaurite

Bussi officine garantiva circa 12 tonnellate di gas irritanti al giorno per il governo di Benito
Mussolini, per conquistare prima la Libia e poi l'Etiopia. Dopo la fine della guerra l'Iprite
custodita nei tunnel, secondo i racconti, sarebbe stata custodita e in parte trasportata altrove. La
Dinamite Nobel, società impegnata nella produzione dei gas irritanti nel sito della val Pescara,
sino al 1954 era titolare di un deposito a Pratola Peligna, area confinante con la val pescara, in
provincia dell'Aquila, ceduto nel '54 all'Esercito, Ministero della Difesa, reparto artiglieria.

Due gallerie del sito sono sigillate, una è stata individuata a poche decine di metri dall'ex
deposito di Iprite di Bussi. L'altro cunicolo, con entrata dietro l'impianto Pap a margine del
fiume Pescara, è irrobustito da una muratura di mattoni in cotto pieno, con materiale da
costruzione datato. Con la prima pubblicazione, nell'agosto 2015, del report dalla giornalista
Maria Trozzi sui tunnel tombati, l'Agenzia regionale per la tutela dell'ambiente (Arta Abruzzo)
ha chiesto chiarimenti alle imprese del sito. Da quel momento l'ingresso al tunnel interno alle
officine è stato sgomberato, ma non sarebbe stato eseguito alcun sopralluogo. Escludendo le
strutture a servizio della centrale idroelettrica, Solvay non sarebbe a conoscenza dell'esistenza di
altri passaggi sotterranei, alcuni segnalati anche da Edison, ma che non hanno nulla a che

6 di 13 22/08/2021, 12:11
Firefox https://it.wikipedia.org/wiki/Bussi_sul_Tirino

vedere con i tunnel in questione.

Il Comune di Popoli il 1 marzo 2016 su firma


dell'assessore all'ambiente Giovanni Diamante ha
inviato una richiesta all'onorevole Bratti per una
ispezione dei tunnel tombati, rimasta inevasa.

Industrie chimiche "Edison"


Ingresso a Bussi Officine, stabilimenti
Solvay
Bussi sul Tirino è stata sede per diversi decenni del
Novecento di industrie chimiche. Da tale attività
provengono i rifiuti pericolosi e non, che si sono
accumulati nei decenni andando a formare una delle discariche più grandi D’Europa, un
disastro ambientale rimasto impunito[8].

In particolare, il colosso della chimica Montedison di Bussi sul Tirino è ritenuto responsabile di
aver sotterrato sostanze nocive e per lo più cancerogene, tra cui cloroformio, esacloroetano,
tetracloruro di carbonio, tetracloroetano, tricloroetilene, idrocarburi policiclici aromatici,
frammiste a terreni inquinati (secondo quanto riportato da analisi di laboratorio effettuate
dall’ARTA Abruzzo). Nonostante l'inquinamento dal polo chimico di Bussi sul Tirino sia stato
evidenziato già dalle prime analisi sulle acque all'inizio degli anni Settanta, è stato tuttavia
ignorato per i successivi trent'anni. Solo nel 2007 la Forestale ha scoperto e messo i sigilli a
quella che poi è stata definita la discarica dei veleni più grande d'Europa.

Il 1962 è l'anno d'esordio della Montecatini di Piano d'Orta, che diede avvio a un programma di
rinnovamento di espansione con l'installazione di nuovi impianti per la produzione di cloro,
clorometani, clorulo ammonico, piombo tetraetile, nel luglio 1966 fu costruita la SIAC(Società
Italiana Additivi per Carburanti), che assunse la gestione del settore produttivo piombo-alchili
di Bussi; di poco successivi sono gli impianti per la produzione di acqua ossigenata perborato di
sodio del silicato e metasilicato di sodio.

L’Istituto Superiore di Sanità ha evidenziato che per decenni almeno 700.000 abitanti di tutta la
Val Pescara (compresi due dei 4 capoluoghi di provincia della regione, Pescara appunto e Chieti)
hanno bevuto acqua contaminata: infatti i rifiuti interrati sono confluiti nel vicino fiume Tirino,
importante affluente del Pescara, e nei vicini pozzi dell’acqua potabile che rifornivano d’acqua
tutta la Valpescara. Solo nel 2007 i pozzi da cui veniva prelevata l’acqua fornita ai cittadini sono
stati chiusi dopo le denunce e la mobilitazione ambientalista. Nonostante ciò, ancora nel 2012 i
monitoraggi relativi alla contaminazione della falda superficiale mostravano un superamento
delle concentrazioni soglia pari a 61 volte per il piombo e 2100 volte per il mercurio.

Dalla relazione dell'Istituto superiore di sanità emerge infatti come "lo scarico di rifiuti
industriali, senza alcun tipo di sistema di abbattimento del piombo", negli anni 1971, 1972 e
1973, avveniva "direttamente nel fiume Tirino". Dopo la chiusura nel 2015 della discarica, il 29
ottobre 2009 è iniziata la fase preliminare del procedimenti contro Montedison, conclusasi il 18
aprile 2013 con 19 rinvii a giudizio per avvelenamento delle acque. Il processo a loro carico
davanti alla Corte d'Assise di Chieti si conclude con una sentenza in assoluzione, le nuove
sentenze del 2017 e 18 condannano la Montedison a bonificare il sito inquinato, ma continui
rimpalli di responsabilità ritardano ancora la messa in pratica della sentenza.

Monumenti e luoghi d'interesse


Chiesa parrocchiale di San Biagio e San Nicola di Bari

7 di 13 22/08/2021, 12:11
Firefox https://it.wikipedia.org/wiki/Bussi_sul_Tirino

Costruita nel Trecento, ha un aspetto barocco. La pianta è a


croce latina con una navata interna, e il campanile è una
torre quadrangolare. La chiesa si trova sul corso principale
di Bussi, la facciata barocca ha un aspetto rustico, un
semplice portale in pietra architravato rifatto nel 1791 come
recita l'iscrizione, il campanile turrito è in blocchi squadrati
di pietra e termina a cuspide. Il portale coronato è ricurvo,
nel tipico stile barocco, con uno stemma gentilizio presso il
frontone. L'interno è a navata unica, con cappelle laterali
introdotte da archi a tutto sesto su pilastri con trabeazione e
capitelli corinzi. La chiesa è stata danneggiata dal terremoto
del 2009, e restaurata nel 2017-18

Chiesa di Santa Maria di Cartignano


si trova sulla strada che costeggia Bussi. Nel 1021 è
citata per la prima volta, dipendente dall'abbazia di
Montecassino, con un atto di donazione a San Pietro
in Oratorium, citata come chiesa di San Benedetto.
Nel 1065 divenne monastero, e fu ampliata La chiesa di San Biagio
nell'impianto ancora oggi perfettamente visibile. Nel
1569 fu abbandonata dai monaci di
Montecassino e divenne grancia dell'abbazia di
San Liberatore a Majella, passando poi ai
Celestini della Badia Morronese di Sulmona.
Dagli atti notarili del 1770 la chiesa era ancora
in piedi, presentava nella descrizione tre navate,
due altari laterali, una pora grande a nord, e
un'altra piccola a oriente, e rendita di 200 ducati.
Nel 1780 venne rivendicata dai Borbone finché
nel 1899 il Piccirilli la descrive in abbandono,
seppellita dalla fanghiglia degli straripamenti del
Tirino; la chiesa rimase in questo deplorevole Prospetto della chiesa di Santa Maria di
stato sino al dopoguerra, quando venne Cartignano
ripristinata dove possibile, lasciando il vuoto del
tetto andato distrutto, ma conservando le
navate, la torre campanaria con l'ingresso e l'abside.
La chiesa presenta un impianto rettangolare con
suddivisione in tre navate tramite archi a tutto sesto
su pilastri quadrati. Alcuni capitelli presentano motivi
vegetali e animali, come dei pesci, dentellature
geometriche, ed epigrafi. Sopra il portale di ingresso
si apre un finestrone a rosoncino con modanatura a
otto colonnine collegate da arcate trilobe; il campanile
superiore è a vela, in asse con l'ingresso, in origine
aveva due arcate, ridotte poi a una sola per la Il campanile
campana. La navata centrale termina ad abside
semicircolare, come si vede anche dall'esterno, nel
cui muro si apre una finestra oblunga, nel catino absidale ci sono affreschi della Deesis,
composta da Cristo in maestà sul trono tra la Madonna e San Giovanni Battista; ai lati del
Cristo i simboli del sole e della luna, e la parola EGO SUM LUX MUNDI; lo sfondo è
quello di un cielo stellato paradisiaco, lungo la parte inferiore dell'affresco corre
un'iscrizione con il nome del maestri, del committente e della data di esecuzione. Si
presume che il programma iconografico fosse simile a quello della chiesa di San Pietro ad
Oratorium di Capestrano, opera di Armanino da Modena nel XIII secolo. Altri affreschi

8 di 13 22/08/2021, 12:11
Firefox https://it.wikipedia.org/wiki/Bussi_sul_Tirino

lungo le pareti mostrano San Nicola, San Paolo,


Sant'Agata, San Benedetto, Sant'Amico, San Mauro, San
Pietro. Un bassorilievo, oggi conservato nella parrocchia di
Bussi, raffigura il Sacrificio di Cristo in chiave simbolica:
l'Agnus Dei e la croce, Cristo disteso per rappresentare la
morte e la Sua Resurrezione con una figura sospesa a
destra, verso la base ci sono due leoni, simbolo della
vittoria di Gesù sulla Morte

Chiesa di San Lorenzo, in periferia lungo il fiume Tirino.In


facciata frammenti del IX secolo e all'interno bassorilievi
provenienti dagli scavi di Santa Maria di Cartignano
Chiesa dei Ss. Anna e Pantaleone XVI secolo (o Santa
Maria di Ponte Marmoreo)lungo il fiume Tirino.Gli affreschi
decorano le pareti interne dell'unica navata.

Castello Mediceo

Si trova nella parte più alta del paese. Il castello fu costruito


Interno
dalla famiglia Angiò nel XII secolo e poi appartenne alla
famiglia dei conti Pietropaoli di Navelli e successivamente
alla famiglia De Medici (XV secolo). Nei secoli successivi diventò un palazzo gentilizio, senza
però perdere l'aspetto di struttura fortificata. Dalla seconda metà del '700 è di proprietà della
famiglia de Sanctis.

Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta


in Piazza Giovanni XXIII, è stata realizzata negli anni
'70 del Novecento per interesse del parroco don
Remigio Massignani: la chiesa ha una superficie di
514 mq, mentre i vani accessori, battistero,
presbiterio, hanno una superficie di 78 mq. La
struttura portante della parte centrale in cemento
armato, a pianta circolare, è costituita da pilastri che
hanno alla base dimensioni di 1x0, 30 mt e che alla Parrocchia dell'Assunta
quota di 8,15 metri dal piano di calpestio, si diramano
in due tronchi, uno in prosecuzione verticale, e l'altro
convergente verso l'interno, a formare un telaio con il pilastro opposto. I due tronchi sono
collegati superiormente a triangolo, e i pilastri collegati tra loro da un reticolo di travi
parete, la struttura portante della parete perimetrale bassa è realizza da una serie di
pilastrini, sempre in cemento, collegati con pilastrata della struttura principale. L'esterno è
annesso a una seconda struttura in mattoni in conci irregolari misti a cemento, che
caratterizzano la torre campanaria a vela.

Torre longobarda
del X secolo, si trova in località San Rocco, è detta di "Sutrium", un pagus romano che
esisteva nell'epoca italica. La pianta triangolare di questa torre è inusulare per l'Abruzzo,
e trova un unico esemplare combaciante nella torre di Montegualtieri della provincia di
Teramo; presenta il corpo snello ed era sicuramente poco elevata, la sua funzione era
quella di controllo della valle. Della suddivisione interna a causa dell'abbandono, non
rimane nulla, sul prospetto sud-est si apre un varco che doveva essere l'accesso
principale, materiali impiegati per la realizzazione sono condi di pietrame di fiume.
Accanto sorge un edificio allo stato di rudere, con impianto rettangolare, era la chiesa di
San Rocco, da cui il nome della località.

Centro visite del Fiume Tirino

9 di 13 22/08/2021, 12:11
Firefox https://it.wikipedia.org/wiki/Bussi_sul_Tirino

posto in via A. Gramsci, è una moderna struttura educativa informativa, posta presso il
fiume. Il centro è dotato di laboratorio didattico dedicato alla sostenibilità ambientale, con
strumenti e materiali adatti ad avvicinare e sensibilizzare i ragazzi delle scuole che
sovente lo visitano, alla ricchezza del fiume Tirino e della vallata. Il centro promuove
anche escursioni e visite guidate nei dintorni.

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[9]

Il boom demografico registrato nel trentennio 1930-1960 è evidentemente legato al benessere


portato dal notevole sviluppo del polo industriale bussese dove gran parte della popolazione
maschile del paese trovò lavoro.

Tradizioni e folclore

In occasione dei festeggiamenti del santo patrono, San Biagio, si usa seguire la Santa Messa
nella chiesa di San Biagio nel centro storico e ricevere l'olio benedetto per l'unzione della gola. A
San Biagio è infatti riconosciuto il patronato contro tutte le malattie della gola. Altra
caratteristica legata al santo patrono sono le "Ciambelle d' San Biag'" dolce prettamente
bussese.

Cultura

Ceramica

A partire dal 1700 la presenza di maestri ceramisti provenienti da Castelli (Teramo) diede vita

10 di 13 22/08/2021, 12:11
Firefox https://it.wikipedia.org/wiki/Bussi_sul_Tirino

ad una stagione artistica incentrata sulla creazione di oggetti in ceramica. La presenza di argilla
lungo il corso del fiume Tirino permise la nascita di numerose botteghe che svolsero la loro
attività fino alla meta del 1800 circa. I manufatti più rappresentative sono conservati presso il
Museo delle Tradizioni Popolari di Roma.

Cinema
Liberi (2003), con Elio Germano. Il film è ambientato in parte nel borgo.

Economia

Polo industriale Bussi Officine

Bussi è stato da sempre considerato un sito interessante grazie all'acqua, così nel 1901 la società
Franco-Svizzera di Elettricità, divenuta poi Società Italiana di Elettrochimica, ottenne la
concessione di installare impianti per la produzione di cloro, sfruttando il fiume sia per il
fabbisogno di acqua dell'industria stessa che per la produzione di energia elettrica. Nel 1907
Bussi rappresenta la prima produzione in Italia dell'alluminio con il metodo elettrochimico.
Dopo la Prima guerra mondiale il polo industriale si concentra sulla produzione di ferro-silicio
(corazze per le navi), clorati (per esplosivi), fosgene (da tetracloruro di carbonio per gas
asfissianti), ioduro e cloruro di benzile (gas irritanti e lacrimogeni), acido benzoico (irritanti).
Nel dopoguerra, dopo un periodo in discesa, torna protagonista nel panorama della chimica
nazionale con idrogeno e azoto. Nel 1921 la svolta definitiva con la “Società Elettrochimica
Novarese”, che porta alla completa industrializzazione dell'Alta Val Pescara.

Secondo alcune testimonianze, intorno al 1930 si sarebbe prodotta anche l'iprite (il gas
vescicante che provocava ustioni e distruzione delle cellule) che Mussolini impiegò in Etiopia. Il
gas era stato messo al bando dalla Convenzione di Ginevra fin dal 1925. Sempre nello stesso
periodo gli impianti passarono sotto la gestione della Montecatini che dal 1960 concentrò lo
sfruttamento per la produzione di cloro, clorometani, cloruro ammonico, piombo tetraetile e
trielina. Nel luglio del 1966 venne costituita la SIAC (Società Italiana Additivi per Carburanti)
che assunse, nel gennaio del 1967, la gestione del settore produttivo piombo-alchili. Tra il 1989
e il 1994 furono potenziati gli impianti per l'acqua ossigenata e per il clorometano. Nel 1995 fu
installato un nuovo impianto per la produzione di detergenti domestici con la caratteristica di
esercitare a freddo l'effetto sbiancante a cui si uniscono le proprietà battericide.

Infrastrutture e trasporti

Ferrovie

Bussi sul tirino ha una stazione ferroviaria ubicata lungo la Ferrovia Roma-Sulmona-Pescara, a
servizio del comune. Il fabbricato viaggiatori ha una piccola sala d'attesa. Nella stazione
fermano circa 20 treni al giorno tra Sulmona, Pescara e Roma.

Amministrazione
Elenco dei sindaci di Bussi sul Tirino dal 1988.[10]

11 di 13 22/08/2021, 12:11
Firefox https://it.wikipedia.org/wiki/Bussi_sul_Tirino

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note

Partito Socialista Italiano


10 giugno 7 giugno [10]
Nino Orazio Di Tillio (PSI), Partito Comunista Sindaco
1988 1993
Italiano (PCI)

7 giugno 28 aprile Partito Democratico della [11]


Salvatore La Gatta Sindaco
1993 1997 Sinistra (PDS)

28 aprile 14 maggio [12]


Salvatore La Gatta Lista civica di Centro-sinistra Sindaco
1997 2001

14 maggio 30 maggio Angelo Di [13]


Lista civica Sindaco
2001 2006 Francescantonio

28
30 maggio Marcellino Maria [14]
novembre Lista civica Sindaco
2006 Chella
2007

28
29 dicembre
novembre Salvatore La Gatta Sindaco
2007
2007

29 dicembre 15 aprile Commissario [15]


Giuliano Lalli
2007 2008 straordinario

15 aprile 27 maggio Marcellino Maria [16]


Partito Democratico Sindaco
2008 2013 Chella

27 maggio Lista Civica Lavori@mo per [1]


in carica Salvatore Lagatta Sindaco
2013 Bussi

Sport
Dalla fusione della Scuola Calcio Za' Mariola e la S.S. Tirino Bussi, avvenuta nel 2005, è nata la
Società Sportiva Za' Mariola che vede le proprie squadre iscritte rispettivamente a:

campionato di prima categoria regionale (Calcio);


campionati provinciali giovanili (Calcio)

Diversi piloti del moto club "Lo Sherpa" sono impegnati nei campionati regionale ed italiano di
enduro e motocross.

Note
1. Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni
amministrative del 26 maggio 2013, su elezionistorico.interno.it.
2. Dato Istat (http://demo.istat.it/bilmens/query.php?anno=2020&lingua=ita&Rip=S4&Reg=R13
&Pro=P068&Com=5&submit=Tavola) - Popolazione residente al 31 ottobre 2020.
3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in
Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie,
l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile
2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
5. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani.,
Milano, Garzanti, 1996, p. 109, ISBN 88-11-30500-4.
6. ^ Anton Ludovico Antinori, Annali degli Abruzzi, VII, Bologna, Forni Editore, 1971, sub anno
1111 sub voce "Casauria".

12 di 13 22/08/2021, 12:11
Firefox https://it.wikipedia.org/wiki/Bussi_sul_Tirino

7. ^ cfr G. D'Orazio, "Operazione Teseo: il soldatino eroe stufo di stare dalla parte sbagliata"
8. ^ Discarica di Bussi, disastro ambientale impunito, su Repubblica.it, 28 settembre 2018. URL
consultato il 12 maggio 2019.
9. ^ Statistiche I.Stat (http://dati.istat.it/Index.aspx) - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
10. Ministero dell'Interno - Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali, su
amministratori.interno.it. URL consultato il 4 settembre 2017.
11. ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni
amministrative del 6 giugno 1993, su elezionistorico.interno.it.
12. ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni
amministrative del 27 aprile 1997, su elezionistorico.interno.it.
13. ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni
amministrative del 13 maggio 2001, su elezionistorico.interno.it.
14. ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni
amministrative del 28 maggio 2006, su elezionistorico.interno.it.
15. ^ Gazzetta Ufficiale, Serie n. 11 del 14 gennaio 2008, Decreto presidente della Repubblica
29 dicembre 2007, su gazzettaufficiale.biz.
16. ^ Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno, Risultato delle elezioni
amministrative del 13 aprile 2008, su elezionistorico.interno.it.

Altri progetti
Wikimedia Commons (https://commons.wikimedia.org/wiki/?uselang=it) contiene
immagini o altri file su Bussi sul Tirino (https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:
Bussi_sul_Tirino?uselang=it)

Collegamenti esterni
Sito ufficiale del comune di Bussi sul Tirino, su comune.bussi.pe.it.
Sito ufficiale del torneo di biliardo, su bussi-biliardo.blogspot.com.
VIAF (EN) 149291106 (https://viaf.org/viaf/149291106) · LCCN (EN) no2006036465
Controllo di
(http://id.loc.gov/authorities/names/no2006036465) · GND (DE) 4732422-3 (https://d
autorità
-nb.info/gnd/4732422-3)

Estratto da "https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Bussi_sul_Tirino&oldid=122574958"

Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 21 ago 2021 alle 03:33.

Il testo è disponibile secondo la licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo; possono
applicarsi condizioni ulteriori. Vedi le condizioni d'uso per i dettagli.

13 di 13 22/08/2021, 12:11

Potrebbero piacerti anche