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Andria

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Andria (/ˈand̪ rja/ , Àndrie, [ˈandrjə], o Iàndrie, [ˈjandrjə] in andriese[3]) è
Andria
un comune italiano di 99 857 abitanti[1], capoluogo, insieme a Barletta e
comune
Trani, della provincia di Barletta-Andria-Trani, in Puglia. È la quarta[4] città
della regione per popolazione, nonché ladiciottesima d'Italia per superficie.

La città[5] ospita il consiglio provinciale della provincia di Barletta-Andria-


Trani[6] e fa parte dell'Associazione nazionale città dell'olio[7]. Per la presenza
dei suoi tre alti campanili, viene conosciuta anche come la città dei tre
campanili[8], oltre che città federiciana per via del suo legame con Federico II
di Svevia.

Simbolo della città è Castel del Monte, situato su una collina a 17 km


dall'abitato all'interno del Parco nazionale dell'Alta Murgia[9], uno dei
patrimoni dell'umanitàdichiarati dall'UNESCO[10].

Ad Andria nasce e viene prodotta laburrata di Andria IGP.[11][12][13]

Indice
Geografia fisica Localizzazione
Territorio Stato Italia
Clima
Regione Puglia
Origini del nome
Storia Provincia Barletta-Andria-
Età antica
Medioevo normanno e svevo Trani
Periodo angioino e aragonese Amministrazione
Età moderna
Sindaco Nicola Giorgino (Forza
Età contemporanea
Italia) dal 30-3-2010
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose Territorio
Villa comunale "Giuseppe Marano"
Coordinate 41°13′54″N
Società 16°18′30″E
Evoluzione demografica
Etnie e minoranze straniere Altitudine 151 m s.l.m.
Lingue e dialetti Superficie 402,89 km²
Religione
Abitanti 99 784[1] (31-03-2018)
Cultura
Istruzione Densità 247,67 ab./km²
Biblioteche Frazioni Castel del Monte,
Ricerca Montegrosso,
Scuole
Troianelli, Punta di
Università
bosco spirito, Citulo,
Musei
Media Posta di Grotte,
Radio
Petrone, Le Palombe
Televisioni
Cinema
Comuni Barletta, Canosa di
Cucina confinanti Puglia, Corato (BA),
Eventi Minervino Murge,
Economia
Ruvo di Puglia (BA),
Servizi Spinazzola, Trani
Infrastrutture e trasporti Altre informazioni
Strade Cod. postale 76123
Ferrovie
70031 fino al 30 aprile
Mobilità urbana
2011
Amministrazione
Gemellaggi Prefisso 0883
Sport Fuso orario UTC+1
Impianti sportivi
Codice 110001
Eventi sportivi
ISTAT
Note
Cod. A285
Bibliografia catastale
Altri progetti Targa BT
Collegamenti esterni
Cl. sismica zona 3 (sismicità bassa)
Cl. climatica zona C, 1 377 GG[2]
Geografia fisica Nome andriesi
abitanti
Patrono san Riccardo di
Territorio Andria, Madonna dei
Miracoli
Giorno Terza domenica di
festivo settembre
Soprannome Città dei tre campanili,
Murge in territorio di Andria eCastel
del Monte
città federiciana e città
dell'olio
Cartografia

Tramonto sulle Murge andriesi

La città è situata sul pendio inferiore delle Murge, a 151 m s.l.m. e a 10 km


dal mare Adriatico. Ha una superficie di 408 km², che la rende il 18º comune
italiano per superficie.
Nei pressi di Andria vi è una forte depressione carsica, o dolina chiamata Andria
Gurgo[14]. All'interno del Gurgo, le numerose grotte fungevano forse da
ipogei, mentre la Grotta della Trimoggia era adibita al culto mariano[15]. Nel
Gurgo il microclima permette una diversità varietale di piante non trascurabile
e vi si può trovare anche lostramonio[16].

Il territorio è connotato da alcune lame, incisioni paleotorrentizie in secca. La


lama più importante è denominata Ciappetta-Camaggio ed è il letto di un
antico fiume chiamato Aveldium[17]. Oggi è un canale di bonifica che si
riversa nel Mar Adriatico, presso l'ex zona Paludosa diBarletta (Ariscianne).

12.000 ettari del territorio comunale sono inclusi nel Parco nazionale dell'Alta
Murgia[9], istituito nel 2004.

Clima
Il clima è mediterraneo, con inverni quasi miti ed estati calde e secche,
condizioni che determinano l'alternarsi di due stagioni favorevoli alla
vegetazione, quali primavera ed autunno. La vegetazione comprende
numerosissime specie selvatiche (pseudosteppa mediterranea) a cui si
contrappongono vasti uliveti e vigneti.

[18].
La piovosità annua si aggira attorno ai 597 mm di pioggia

Andria - Mesi
Murge basse Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug
T. max. media
10,5 11,4 14,7 19,8 25,0 31,8 32,7
(°C)
T. min. media
4,2 4,3 6,0 8,5 12,3 16,2 18,8 Posizione del comune di Andria nella
(°C)
provincia di Barletta-Andria-Trani
Precipitazioni
61 64 58 42 39 30 21
(mm) Sito istituzionale
Umidità
relativa 78,4 77,1 75,1 72,0 69,1 65,2 61,6
media (%)

Classificazione climaticadi Andria:[19]

Zona climatica: C
Gradi giorno: 1377

Origini del nome


Esistono diverse versioni delle origini del suo nome:

Fondazione del mitico Diomede, che le avrebbe dato il nome diAndros


In seguito all'evangelizzazione della zona ad opera degliapostoli san Pietro e sant'Andrea, prendendo il nome da
quest'ultimo, costretto a soggiornarvi a lungo a causa di una malattia
In seguito agli insediamento in epocaalto-medioevale di nuovi abitanti negli "antri", che diedero il nome al nuovo
centro. Questi sarebbero stati costituiti dalle rovine dell'abitato greco di
Netium (dove si erano rifugiati alcuni profughi
in cerca di riparo dalle devastazioni dellaseconda guerra punica), che avrebbe cambiato nome in A " ndri", in "Andra"
e infine in "Andria"
Dagli insediamento di monaci basiliani, fuggiti dall'impero bizantino tra il VII secolo e il IX secolo: anche in questo
caso il nome deriverebbe dal vocabolo latinoantrum o "grotta", in riferimento ai ripari (le "Laure") che i religiosi
avevano scavato nella rocciatufacea.

Storia
«...alberi di ulivo, e vigneti, si spiegano, e par che fuggano mentre passi; indi il suon d'una squilla ti percote
l'orecchio - eccomi in Andria - ecco Andria la ricca, Andria l'antichissima [...] Andria la ridente, dalle belle
mandorle, dalle belle ulive»

(Cesare Malpica , Il giardino d'Italia )

Età antica
Le prime tracce di insediamenti nel territorio di Andria risalgono alneolitico, sono Lo Stemma
infatti stati rinvenuti alcuni oggetti, coltellini diossidiana ed armi litiche.
Descrizione dello stemma: "D'azzurro, al

Nell'età successiva, nell'eneolitico, gli uomini abitavano alcune grotte scavate nel leone coronato all'antica d'oro,

tufo. lampassato di rosso, rampante ad un


ramo di quercia reciso, al naturale".[20]
Durante l'età del bronzo gli uomini iniziarono ad abitare in alcune costruzioni
Lo stemma di Andria raffigura un leone
cilindriche dal tetto a cono simili ai trulli. Numerosi tumuli, sepolture costruite
rampante ad un ramo di quercia, a
con pietre informi, sono stati rinvenuti in contrada S. Barbara, S. Lucia e Castel
testimonianza della presenza di querce
del Monte.
nel territorio circostante[21].
Nel 1000 a.C. gli Iapigi abitarono
la Puglia, in seguito nell'VIII
secolo a.C. vennero ad abitare i
Peucezi. La nascita del primo
agglomerato urbano viene fatta
risalire alla seguente
colonizzazione degli Ellenici.
Vicino all'attuale Andria sorse
Netium, città greca per lingua e civiltà, citata da Strabone nella Geografia
Laura basiliana di Santa Croce
Universale. A Netium si erano rifugiati in cerca di riparo alcuni profughi scampati
alla distruzione di Canne nel 216 a.C. durante la seconda guerra punica. Decenni
dopo Netium ebbe un declino e non rimasero che poche rovine dopo le lotte sociali tra Mario e Silla nell'88 a.C. Alcuni abitanti della
città con molta probabilità si spostarono più a sud, sulla costa, dove fondarono
Juve-Netium o Neo-Netium l'attuale Giovinazzo.

Sulla Tavola Peutingeriana viene indicata una città di nome Rudas, probabilmente la vecchia Netium greca, di sicuro una stazione
sulla via Traiana[22]. I successivi insediamenti alto-medievali dei Longobardi e dei Bizantini, sorsero vicino alle rovine della vecchia
Netium. Si hanno notizie di 12 casali, forse in origineville rustiche, che ebbero in gran parte nomi di santi (Sant'Andrea, San Martino,
Santa Caterina, Casalino e San Ciriaco, che si trovavano all'interno delle successive mura cittadine, e San Candido, San Vittore, San
Pietro, San Valentino, San Lizio, San Lorenzo, Borghello, Trimoggia e Cicaglia, che restarono all'esterno di esse).

Nel 44 d.C. Pietro apostolo nel suo viaggio versoRoma evangelizzo Andria che nel 492 d.C. circa, divenne sede vescovile sotto papa
Gelasio I[23]. In un documento del915, Andria viene citata come villaggio l(ocus) dipendente da Trani.

Medioevo normanno e svevo


Nel 1046 fu sottratta al dominio bizantino da Pietro il Normanno, insieme a Trani e al resto del suo territorio e come altri centri
(Barletta, Bisceglie e Corato) divenne una città fortificata, elevandola al rango di civitas[24], con dodici torri, tre porte e una rocca nel
punto più alto.
Al figlio Pietro II venne riconosciuto il titolo
di conte nel 1073. Ancora nell'XI secolo fu
fondata sulle vicine alture delle Murge
l'abbazia benedettina di Santa Maria del
Monte.

Nel 1155 l'esercito siciliano di Guglielmo I


di Sicilia fu decimato nei pressi di Andria[25]
dall'esercito bizantino di Manuele I
Comneno. In quella battaglia perse la vita, il
conte di Andria Riccardo de Lingèvres, che
fu ucciso sotto le mura della città[26][27][28].
Porta Sant'Andrea
L'ultimo dei conti normanni discendenti di
Pietro fu il conte Ruggero, che combatté nel
1176 a Legnano con Federico Barbarossa.
Il Portale della Chiesa di S.Agostino
costruita dai Cavalieri templari
Nel XIII secolo fu fedele al dominio svevo e fu
residenza del re Federico II, che nei pressi fece
costruire il celebre Castel del Monte[29] eletto a Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO[10], sul
sito della precedente abbazia benedettina normanna.
Castel del Monte
Federico II di ritorno dalla sesta crociata, fece scolpire sulla normanna porta Sant'Andrea la
celebre frase:«Andria fidelis, nostri affixa medullis; absit, quod Federicus sit tui muneris iners,
Andria, vale, felix omnisque gravaminos expers.».

Ad Andria nacque suo figlio Corrado IV nel 1228, avuto con la moglie Jolanda di Brienne, regina
di Gerusalemme, sepolta nella cripta della cattedrale di Andria, che morì appena sedicenne in
seguito al parto.

Periodo angioino e aragonese


Morte di Jolanda di
Sotto il dominio angioino Andria fu data in dote Brienne (1228)
a Beatrice, figlia di Carlo II di Napoli e sposa di
Bertrando del Balzo, conte di Montescaglioso,
che risiedette nella città dal 1308 alla sua morte
nel 1330. La città passò poi in eredità alla figlia
Maria.

Ad Andria intanto Maria del Balzo vendette al


padre Bertando la città. Il papa Clemente VI
incaricò Bertrando, che era anche gran giustiziere
del regno, di investigare sulla morte di Andrea
d'Ungheria[30]. Istituito il processo, Bertrando
fece cadere la colpa su alcuni addetti alla casa
reale escludendo le regina Giovanna I da
qualsiasi responsabilità. Nel 1350 la città fu
Torre dell'orologio assediata e saccheggiata dalle forze di Luigi I
d'Ungheria convinto della colpevolezza della Campanile della chiesa
regina Giovanna I. di San Domenico
In quei giorni un sacerdote, Oliviero Matusi, all'insaputa di tutti nascose il corpo di San Riccardo in un luogo sicuro all'interno della
Cattedrale per far sì che gli Ungheresi non potessero trafugarlo. Il segreto fu tramandato per anni solo di padre in figlio da parenti del
sacerdote.

Bertando del Balzo, che in occasione dell'assedio riparò ad Avignone presso Papa Clemente VI, morì improvvisamente nel 1357 a
Napoli ove si era recato per affari di stato. La sua salmafu tumulata nella Chiesa di San Domenico Maggioredi Napoli.

In quell'anno gli succedette Francesco I del Balzo, suo figlio, che ottenne il titolo ducale e la città (1351). La moglie di Francesco I,
Sveva Orsini fondò in quegli anni ilconvento di San Domenico.

Nel 1431 il ducato passò al nipote di Francesco I,Francesco II del Balzo. Nel 1438 venne rinvenuto il corpo del santo protettore della
città, san Riccardo d'Inghilterra, che era andato disperso durante il precedente assedio: in memoria dell'episodio fu istituita una festa
("Fiera d'Aprile")[31] che si tiene tuttora dopo ormai quasi 600 anni, dal 23 al 30 di aprile.

Nel 1453, Pirro, figlio di Francesco II del Balzo, sposò a Castel del Monte Maria
Donata Orsini, cugina di Isabella, moglie del reFerdinando D'Aragona.

Nel 1462 il principe di Taranto, Giannantonio Orsini, non avendo avuto quali alleati
nella lotta contro Ferdinando D'Aragona Francesco del Balzo e Pirro, assediò
Andria. Non riuscendovi a penetrare, l'Orsini fece scavare una galleria che passasse
sotto le mura della città, ma il duca Francesco II scoperta la notizia fece scavare
anch'egli una galleria in senso contrario. I nemici furono tutti catturati e rilasciati.
Dopo 49 giorni di assedio il duca di Andria viste le gravi condizioni del suo popolo
si arrese e tornò la pace tra idel Balzo e gli Orsini.

Francesco II, cognato del re di Napoli Ferdinando I d'Aragona, ottenne il titolo di


Gran Connestabile del Regno. Alla morte di Francesco II nel 1482, divenne duca il
figlio Pirro del Balzo, il quale partecipò nel 1485 alla Congiura dei baroni per cui
venne messo a morte.

Campanile di San Francesco in Quando la figlia Isabella del Balzo sposò ad Andria Federico I di Napoli[32], portò il
notturna
ducato alla casa reale e il marito lo governò fino al 1496, quando divenne re di
Napoli.

Età moderna
Nel 1503 nella piana fra Andria e Corato,precisamente in "Terra Quadrati" si svolse
la famosa Disfida di Barletta, che opponeva gli italiani capeggiati da Ettore
Fieramosca ai francesi. In mattinata i 13 cavalieri italiani pregarono nel cappellone
della cattedrale. Dopo la conquista del regno di Napoli da parte di Ferdinando il
Cattolico nel 1504, Andria venne assegnata al "Gran Capitano" Gonzalo Fernández
de Córdoba e poi al nipote di questi, Fernando Consalvo II. Egli vendette la città nel
1552 a Fabrizio Carafa, I° duca di Andria e conte di Ruvo e parente del Papa Paolo
IV Carafa, che sistemò splendidamente il Palazzo Ducale. A questi succedette nel

Passaggio tra Palazzo Ducale e la 1554 il figlio Antonio Carafa; la madre e il fratello, Vincenzo Carafa (che nel 1571
cattedrale aveva partecipato allabattaglia di Lepanto), fecero edificare nel 1577 il convento dei
Cappuccini. Al successore, Fabrizio Carafa si deve la costruzione del monastero dei
Benedettini e della basilica di Santa Maria dei Miracoli, in seguito alla scoperta nel
1576 di un'icona miracolosa.
Successivamente, nei secoli XVII e XVIII,
la città rimase sempre sotto il dominio dei
duchi Carafa, in continuo conflitto con il
vescovo e il capitolo della Cattedrale, con il
quale la famiglia divideva il possesso della
maggior parte delle terre. L'epidemia di
peste del 1656 ne decimò la popolazione
mentre nel 1741 la città subì un'invasione
di cavallette.
Andria disegnata da Pacichelli nel
XVII secolo
Nel 1797 la città ottenne di poter eleggere
il proprio sindaco e nel 1799, al momento
della Repubblica partenopea, fu assediata dall'esercito francese capitanato dal generale Jean-
Palazzo Ducale
Baptiste Broussier e appoggiato dallo stesso conte Ettore Carafa. Si voleva annettere Andria
alla Repubblica Partenopea, liberandola dal dominio Borbonico, ma la città rimase fedele ai
Borbone. Nella battaglia, perirono circa 2000 persone da entrambe le parti. Successivamente, fallita l'idea della Repubblica, e
mancata la rivoluzione, i Borbone fecero giustiziare i repubblicani napoletanidi spicco, tra cui lo stesso Ettore Carafa ghigliottinato a
Napoli il 4 settembre del 1799. Nel 1806 gli eredi dei Carafa vendettero il Palazzo ducale alla famiglia Spagnoletti Zeuli.

Per la sua fedeltà a Ferdinando IV ottenne il titolo di Città Regia. Sotto il governo napoleonico e i regni di Giuseppe Bonaparte e di
Gioacchino Murat fu abolito il sistema feudale e soppressi molti conventi, mentre vennero aumentati i diritti elettorali.

Nel 1818 la diocesi si allargava alle città di Canosa, Minervino Murge e Montemilone, mentre la città viveva un periodo di sviluppo
demografico e si espandeva al di fuori della cinta muraria.

Età contemporanea
Durante il Risorgimento vi ebbe sede la carbonara "Società degli Spettri" o "Tomba
Centrale" e una sezione della Giovine Italia. Circa 100 uomini di Andria, guidati da
Federico Priorelli e da Niccolò Montenegro, parteciparono alla spedizione dei Mille
di Giuseppe Garibaldi eletto in seguito Deputato del Regno presso il collegio
elettorale di Andria[33][34][35][36]. Dopo l'annessione al Regno d'Italia il territorio fu
teatro di azioni di brigantaggio: nel 1865 vi fu fucilato il capo-brigante Riccardo
Colasuonno ("il Ciucciariello").

L'abolizione del latifondo e la confisca dei beni ecclesiastici diede impulso alla
Palazzo Ceci formazione di una borghesia terriera, sviluppando le produzioni agricole
specializzate e un fiorente artigianato. Anche la città si accrebbe, vi furono edificate
dimore signorili per i ceti emergenti e vi sorsero due piccole banche locali e le sedi
di diversi partiti politici. Grazie allo sviluppo economico, Andria non fu particolarmente
toccata dal fenomeno dell'emigrazione.

Nel 1851, l'artista Achille Vianelli realizzò un dipinto dedicato a Piazza V


aglio di Andria.
L'opera fu presto dimenticata dall'opinione pubblica locale e custodita presso il
Metropolitan Museum of Art di New York. Il 6 ottobre 2015 il reporter e documentarista
Nicola Ferrara ritrovò il quadro nell'elenco delle opere esposte nel museo e rese pubblica
[37][38][39]
l'immagine attraverso un documentario ad esso dedicato.
I tre campanili che dominano la
città
Nel 1913, il primo maggio, ad Andria viene indetta dalle classi operaie la Festa del
lavoro. Da segnalare che il produttore cinematografico Cataldo Balducci presenta il
documentario “Grandiosa manifestazione per il primo maggio 1913 ad Andria" (indetta dalle classi operaie) che riprende la festa in 7
quadri, e si può - così - vedere il corteo che percorre via Cavour, via Ettore Fieramosca, piazza Vittorio Emanuele II, raggiunge via
Garibaldi, la piazza ed il palazzo Municipale, Porta Sant'Andrea.
Nel filmato appaiono il monumento a Federico II e il panorama
della Città visto dal campanile di Via Carmine.[40]

Circa 800 andriesi perirono durante il primo conflitto mondiale,


questi furono ricordati nel Monumento ai Caduti all'interno del
Parco della Rimembranza inaugurato nel1930.

Quattro Podestà governarono Andria durante il Fascismo: Pasquale


Cafaro, Ernesto Fuzio, l'Onorevole Consalvo Ceci e Marco Jeva.
Durante il regime fascista alcuni terreni (Montegrosso, Trojanelli)
vennero suddivisi tra i reduci della prima guerra mondiale. Dopo
l'armistizio del 1943 la città subì devastazioni da parte dei tedeschi,
fino all'arrivo delle truppealleate. Piazza Vaglio nel 1851, di Achille Vianelli

Dopo la seconda guerra mondiale, nel marzo del 1946, a causa del
rifiuto di una ditta locale di assumere quattro reduci, scoppiò una rivolta contadina, che vide il sequestro di alcuni proprietari terrieri e
l'erezione di barricate. Ci furono scontri cruenti con le forze dell'ordine e sembrò che fosse stato trovato un accordo: ma al momento
del discorso che doveva tenere il celebre sindacalista Giuseppe Di Vittorio fu sparato un colpo d'arma da fuoco, facendo rinascere i
disordini: fu assaltato il palazzo della famiglia Porro, grandi proprietari terrieri della città e vennero linciate due anziane sorelle
(Carolina e Luisa Porro)[41]. In seguito a tali fatti fu inviato l'esercito che riuscì a sedare la rivolta con una dura repressione. Si
manifestò in quel periodo una crisi economica in seguito alla quale diversi abitanti furono costretti ad emigrare.

A partire dagli anni cinquanta si ebbe una progressiva ripresa economica, favorita dall'inaugurazione nel 1965 della linea ferroviaria
Bari-Barletta che metteva in comunicazione Bari con i comuni dell'entroterra del nord della provincia. Nel 2004 viene istituita la
nuova provincia di Barletta-Andria-Trani (poi resa attiva dal 2009) la città abbandona la provincia di Bari anche se la città di Bari è
sempre stata e continua ad essere un punto di riferimento per Andria e le altre città del nord barese (vedi anche la frequenza
dell'Università da parte di tanti giovani).

Panorama di Andria

Monumenti e luoghi d'interesse


Il centro storico della città è caratterizzato da un suggestivo e fitto dedalo di
Bene protetto
vie e stretti vicoli traboccanti di monumenti di grande pregio. Fuori dal centro
dall'UNESCO
abitato, in cima ad una collina, è collocato Castel del Monte[29], fatto
realizzare nel XIII secolo da Federico II di Svevia, con l'unica trifora rivolta Patrimonio dell'umanità
verso la città; il castello, simbolo della città e di tutta la Puglia, fa parte dei Castel del Monte
patrimoni dell'umanità dichiarati dall'UNESCO[10] ed attrae un notevole (EN) Castel del Monte
flusso turistico. Castel del Monte è raffigurato sulla moneta italiana da 1
centesimo di euro[42].

Da ricordare inoltre:
Palazzo Comunale. Costruito dopo il ritorno diFederico II di
Svevia dalla sesta crociata, pare per volere dello stesso
imperatore nel 1230, in origine era un convento Francescano. Nel
1813 un decreto di Gioacchino Napoleone Murat, Re delle due
Sicilie soppresse tutti i conventi ed il palazzo divenne l'attuale
sede del comune di Andria.
Porta Sant'Andrea o Arco di Federico II (XI secolo) [43]. Fu
edificata all'epoca dei normanni eFederico II di ritorno dalla sesta
crociata, trovando la città fedele vi fece scolpire sopra di essa le
famose parole che egli dedicò alla comunità;
Torre dell'Orologio, costruita all'epoca di Francesco II del
Balzo[44];
Palazzo Ducale (residenza fortificata rimaneggiata nel XVI Tipo Architettonico
secolo); Criterio C (i) (ii) (iii)
Monumento ai Caduti (XX secolo);
Forte di Porta Castello (XI secolo); Pericolo Nessuna
Palazzo Ceci Ginistrelli (XIX secolo); segnalazione
Palazzo Jannuzzi (XIX secolo) Riconosciuto 1996
Palazzo Schettini Accetta (XIX secolo);[45] dal
Le Maschere Apotropaiche;
Scheda (EN) Scheda
Piazza Vittorio Emanuele II[46] (già piazza Catuma così chiamata
UNESCO (FR) Scheda
perché sotto di essa vi sono delle catacombe);
Laure Basiliane;
Andria sotterranea. Vecchie abitazioni risalenti al periodo
medievale si snodano nei sotterranei dell'intero centro storico, si tratta di grotte o di vere e proprie stanze murate in
pietra con archi e colonne (non visitabile);
Museo diocesano con alcune opere di Antonio Vivarini e Tuccio di Andria;
Museo del Confetto "Giovanni Mucci"

Chiostro medievale di Statua di San Riccardo Campanile della Particolare a lato della
San Francesco Cattedrale Cattedrale

Navate della Cattedrale e La chiesa di San Basilica di Santa Maria Icona bizantina della
cappella di San Riccardo Domenico dei Miracoli Madonna dei Miracoli,
grotta e cappella della
Crocifissione

Architetture religiose
Cattedrale (XII secolo) e la sua cripta o San Pietro in Cattedrale (VII
secolo)[47]. All'interno sono custodite le reliquie diSan Riccardo, la
Sacra Spina di Gesù e le mogli di Federico II,Jolanda di Brienne ed
Isabella d'Inghilterra[48]. Il campanile fu eretto su di una vecchia torre
longobarda del (VII-VIII secolo);
Chiesa di San Domenico(XIV secolo) con portale rinascimentale e
campanile barocco. All'interno è conservato il busto del ducaFrancesco
II del Balzo attribuito allo scultore Francesco Laurana (1430-1502);
Chiesa di Sant'Agostino (XIII secolo): costruita in origine daiCavalieri
templari, la chiesa passò successivamente aiBenedettini ed infine agli
Agostiniani, che la ricostruirono dopo gli assedi del 1350. Il pregevole Piazza Duomo, Cattedrale di Andria
portale gotico risale al XIV secolo, mentre l'interno è barocco; e sullo sfondo il campanile della
Chiesa di San Nicola (XII secolo); chiesa di San Francesco
Chiesa di San Francesco ed il suo chiostro (XII secolo). Pregevole
campanile del 1772;
Chiesa di Santa Chiara costruita intorno al 1200 in uno dei vicoli del
centro storico[49];
Chiesa dell'Annunziata (XII secolo) con affresco della Vergine attribuibile
alla scuola giottesca e altare della pietà di arte rinascimentale[50];
Santuario di Santa Maria dei Miracolisviluppato su tre livelli. Il livello
inferiore, la chiesa rupestre di Santa Margherita (IX secolo) è il più
antico. La laura basiliana, include un'interessante sala a tre navate con
decorazioni tratte dallaGenesi. In questa grotta è stata rinvenuta ed è
presente tuttora l'icona bizantina della Madonna dei Miracoli [51]. Il livello
medio (Tempietto) (XVI secolo) ha tre arcatein marmi policromi. Di
particolare interesse la cappella della Crocifissione con bellissimi
Chiesa della Beata Vergine
affreschi. Il livello superiore del XVIII secolo uf progettato da Cosimo
Fanzago (1591-1678)[52]. Immacolata
Santa Maria Mater Gratiae costruita intorno al 1600 in seguito ad una
apparizione della vergine, sorge dove un tempo c'era la cappella di San
Giovanni Battista[53];
Santuario della Madonna dell'Altomare(1598) e laura basiliana di Santa Sofia, all'interno la scultura "La Pietà
dell'Altomare" di Luigi Enzo Mattei dichiarata insieme alle sue altre opere "Patrimonio per una cultura della pace"
dall'UNESCO;
Sant'Anna o Chiesa del Conservatorio[54];
Chiesa di San Bartolomeo citata in un documento del 1196 si presuppone sia sorta su di un antico tempio di
Mercurio. Il vescovo Riccardo II vi trasferì dentro di essa le reliquie dei santiErasmo e Ponziano[55];
Chiesa rupestre di Santa Croce (X secolo);
[56];
Chiesa rupestre di Cristo di Misericordia (IX secolo)
Chiesa di Sant'Angelo de' Meli o San Micheluzzo con af fresco del Cristo Pantocràtore (XIII secolo)[57];
Chiesa di Santa Maria di Porta Santa (XIII secolo) costruita sottoCorrado IV;
Chiesa di San Michele Arcangelo e San Giuseppe (1881) costruita sulla vecchia Chiesa di San Michele al Lago (XII
secolo);
Chiesa di Santa Maria Vetere (XIII secolo);
Chiesa di Santa Maria del Carmine;
Chiesa di Santa Lucia contrada Santa Lucia;
Chiesa parrocchiale della Beata Vergine Immacolata (1911)[58][59] costruita dai Salesiani.

Villa comunale "Giuseppe Marano"


La Villa comunale Giuseppe Marano di Andria è uno dei polmoni verdi più grandi della Regione Puglia. Sorge nella parte nord-est
della città in un'area di 70.000 m². La villa venne promossa e ideata durante l'Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco
Giuseppe Marano e il 21 dicembre 1959, alla presenza del Senatore Onofrio Jannuzzi e di altre personalità dell'epoca, l'aria verde fu
ufficialmente consegnata alla città con una cerimonia pubblica.

Il 2 giugno 2013, dopo i lavori di recupero e riqualificazione, la villa comunale viene ufficialmente intitolata dall'amministrazione
guidata da Nicola Giorgino.
Società

Evoluzione demografica
Abitanti censiti[60]

Vista aerea della città. Sono ben visibili la


Villa comunale Giuseppe Maranoe lo
Stadio Degli Ulivi.

Etnie e minoranze straniere


I cittadini stranieri residenti ad Andria sono 1 884[61], così suddivisi per nazionalità (sono indicati solo i dati superiori alle 50 unità):

1. Romania, 1 266
2. Cina, 95
3. Tunisia, 64
4. Algeria, 55
5. Marocco, 55

Lingue e dialetti
Il dialetto andriese è una varietà linguistica facente parte dei dialetti pugliesi centro-
settentrionali. Andria parla il suo dialetto in barese orientale. In particolare, con
quello di Bitonto, Bitetto, Bitritto e gran parte dell'entroterra delle Murge, esso
costituisce una varietà del dialetto barese che si distingue da quella dauna. Da
rimarcare la presenza nel dialetto della parola nan (tipico dei dialetti murgiani)
esempio di negazione (non), che si discosta seppur di una lettera dalla pronuncia nei
dialetti dell'hinterland barese.
Diffusione del barese nella
provincia di Bari e BAT:1) Dialetto
Religione barese orientale 2) Dialetto barese
Andria è sede vescovile. La diocesi di Andria (in latino Dioecesis Andriensis) è una occidentale 3) Dialetto barese (fascia
di transizione)
sede della Chiesa cattolica suffraganea dell'arcidiocesi di Bari-Bitonto appartenente
alla regione ecclesiastica Puglia. Nel 2012 contava 138.000 battezzati su 141.006
abitanti. È attualmente retta dal vescovo Luigi Mansi. La diocesi comprende i comuni di Andria, Canosa di Puglia e Minervino
Murge.

“ ichardus anglicus”, scelto da papa Gelasio I (492 circa)[23].


Si ritiene che il primo vescovo fosse un inglese, R

Riccardo II vescovo di Andria presenziò alconcilio Lateranense IIItenutosi durante il pontificato dipapa Alessandro III.

Cultura

Istruzione

Biblioteche
La città dispone di due biblioteche principali. La Biblioteca Comunale è stata istituita nel settembre 1880 e nel 1941 è stata intitolata
professor Giuseppe Ceci, studioso andriese: ha un patrimonio librario di circa 42.000 volumi, incluse 16 cinquecentine e altri 242
volumi antichi e 3000 CD/DVD. La biblioteca diocesana "San oTmmaso d'Aquino" è ubicata presso il seminario vescovile.

Ricerca

Il Centro Ricerche agroalimentari Bonomo (CRB), svolge attività di ricerca applicata, con progetti nazionali e
internazionali, in collaborazione con istituti universitari, enti di ricerca, consorzi e imprese private, nei seguenti
settori: gestione post-raccolta dei prodotti ortofrutticoli freschi, trasformazione e valorizzazione dei prodotti
agroalimentari, utilizzazione dei sottoprodotti e degli scarti di produzione delle aziende agroalimentari [62].

Scuole

Scuole dell'infanzia: 50 scuole (30 scuole statali e 20 scuole paritarie)


Scuola primaria: 25 scuole
Scuole secondarie di I grado: 7 scuole
Scuole secondarie di II grado: 10 scuole (7 scuole statali e 3 scuole paritarie)

Università

Ad Andria c'è un distaccamento dell'Università della Terza Età.

Musei
I principali musei della città sono:

Museo del Confetto di Mucci Giovanni è una storica fabbrica di confetti creata nel 1894 da Nicola Mucci.
Riconosciuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, membro dell'associazione "Unione Imprese Storiche
Italiane" (UISI), "Museimpresa" e del Circuito "Locali Storici d'Italia", il Museo raccoglie in quattro sezioni documenti,
utensili, apparecchiature, stampini per la produzione di confetti, caramelle e cioccolato.
Museo del giocattolo antico

Media

Radio
Le uniche emittenti radiofoniche presenti nel comune sono:

Radio Antenna Adriatica, attiva dal 1975.[63]


Radio 2000 Stereo.
Televisioni
Nel comune hanno sede tre emittenti televisive:

Tele Dehon: attiva dal 3 maggio 1978.


Telesveva: nasce principalmente aLucera nel 1979, da una costola di un'emittente radiofonica, la sua prima
[64]
denominazione è infatti TeleRadioSveva. Negli anni ottanta, trasferirà la propria sede ad Andria.

Cinema
Questa voce o sezione sull'argomento cinema non cita le fonti
necessarie o quelle presenti sono insufficienti.
La cittadina Andriese e il suo territorio circostante sono stati utilizzati come location per le riprese di film e documentari:

Grandiosa manifestazione per il primo maggio 1913 ad Andria , regia di Cataldo Balducci (1913)
Il Vangelo secondo Matteo, regia di Pier Paolo Pasolini (1964)
La legge violenta della squadra anticrimine, regia di Stelvio Massi (1976)
Il nome della rosa, regia di Jean-Jacques Annaud (1986)
Odore di pioggia, regia di Nico Cirasola (1989)
Io non ho la testa, regia di Michele Lanubile (1998)
Non me lo dire, regia di Vito Cea (2012)
Ameluk, regia di Mimmo Mancini (2014)
Il racconto dei racconti - Tale of Tales, regia di Matteo Garrone (2015)
King Arthur - Il potere della spada(King Arthur: Legend of the Sword), regia di Guy Ritchie (2017)

Cucina
La gastronomia andriese conta numerosi prodotti profondamente legati ad antiche tradizioni contadine tra questi ci sono:

Vino DOC Castel del Monte


Olio extravergine di oliva
Fungo cardoncello
Burrata
Mozzarella
Confetto
Pettole
Zeppola
Tre Nocelle
Cartellate
Le campagne andriesi sono ricche di oliveti. Capitale mondiale dell'olio extravergine di oliva, la produzione olivicola andriese riesce
a produrre tanto olio quanto l'interaToscana.[65]

Eventi
Festival internazionale Castel dei Mondi (agosto-settembre), è un festival che presenta un'anteprima a luglio ed è
interamente dedicato al teatro. Per più di una settimana, nella dimora federiciana di
Castel del Monte e in vari
monumenti e piazze del centro storico di Andria, si svolgono spettacoli di ogni tipo e in contemporanea tra loro.
Fiera d'aprile: si tiene dal 1438[66]. Celebra il ritrovamento delle ossa diSan Riccardo da parte di Francesco II Del
[66].
Balzo, Duca di Andria. Il Duca istituì la fiera dal 23 al 30 aprile di ogni anno
Festival internazionale del cortometraggio “Cortolandria”: è un evento culturale di punta del comune di Andria e
conosciuto e apprezzato in tuttaEuropa, Stati Uniti, nord Africa e America Latina, la rassegna internazionale di
cortometraggi "Cortolandria", alla vigilia del suo primo lustro, nasce dall'idea del musicista e pluripremiato regista di
corti Giuseppe Massarelli.[67]
Festival di musica classica "Farinelli", appuntamento rituale che si avvale della direzione artistica del Maestro
Nicola
Frisardi, in programma nella prima decade di settembre . [68]
[69].
Festival Suoni Dal Mediterraneo: Vi partecipano vari artisti folk provenienti da tutto il mondo
Qoco: Concorso internazionale di cucina.[70]
[71]
Biol: Concorso internazionale tra oli extravergini di oliva biologici.

Economia
L'economia locale presenta un prodotto interno lordo pro capite pari al 71% della media
europea, con un tasso d'attività della popolazione residente del 38%, allineato al dato
regionale e inferiore a quello italiano. Il tasso di disoccupazione è leggermente inferiore a
quello regionale (26% contro 29.9%) e quello di disoccupazione giovanile è
significativamente più basso (42.5% contro 54.3%).

La struttura economica è caratterizzata dalla presenza importante del settore primario,


dell'industria e del commercio. Andria è stata eletta dal ministero dello sviluppo economico Andria, città dell'olio: la
come una delle 22 zone franche[72] italiane, questo dovrebbe aiutare lo sviluppo economico strada dell'olio extravergine
per i prossimi anni grazie ad alcuni alleggerimenti fiscali a carico delle imprese nascenti. di oliva

Il settore primario conta numerosissime micro-imprese agricole di tipo familiare;


c'è una forte frazionalizzazione e spesso la proprietà della terra è unicamente finalizzata ad integrare il reddito
familiare. Sono presenti nel territorio attività di trasformazione e di lavorazione di prodotti agricoli, soprattutto per i
prodotti lattieri caseari tra i quali la famosaburrata[73], per la produzione d'olio e vini (importante presenza di vitigni
autoctoni Uve di Troia). Da ricordare i marchiDOC Castel del Montee DOP Terra di Bari. Andria fa parte
dell'associazione nazionale città dell'olio[74].
Per quanto riguarda l'industria, le piccole imprese sono inserite nel settore commerciale (ingrosso e dettaglio
41.1%), manifatturiero (20.6%), seguito da attività immobiliari e da costruzioni. L'industria manifatturiera e il
commercio assorbono il 64.8% degli addetti, contro il 56.8% regionale; in particolare le aziende del tessile –
abbigliamento costituiscono una componente importante dell'economia andriese. Il sistema calzaturiero risulta
attualmente in crisi a causa della crescente competitività dai paesi asiatici. In complesso il livello
d'industrializzazione tiene bene rispetto alla media regionale, con il 48.8% contro il 44.1% della Puglia.
Per quanto concerne l'indice di terziarizzazione, Andria è in linea con il livello regionale, 81.4% locale contro 80.9%
di media regionale.
Il turismo è uno dei settori economici in maggiore espansione, sia sul piano produttivo sia su quello occupazionale.
La città attira un sorprendente movimento di turisti, grazie soprattutto alla presenza del Castel del Monte[29],
riconosciuto dall'UNESCO [10] patrimonio dell'umanitàdal 1996 ed effiggiato sulla moneta da1 centesimo di euro[42]

Servizi
I servizi sono garantiti da 2.271 attività industriali con 7.586 addetti pari al 31,57% della forza lavoro occupata, 2.925 attività di
servizio con 5.784 addetti pari al 24,07% della forza lavoro occupata, altre 1.269 attività di servizio con 5.788 addetti pari al 24,09%
della forza lavoro occupata e 133 attività amministrative con 4.870 addetti pari al 20,27% della forza lavoro occupata.

[75]
Risultano occupati complessivamente 24.028 individui, pari al 25,12% del numero complessivo di abitanti del comune.

Infrastrutture e trasporti

Strade
Andria è raggiungibile con l'Autostrada A14, con uscita al casello autostradale di Andria/Barletta, situato a circa 1 km dal centro
abitato.

La parte sud della città è servita inoltre dalla SP 231 Andriese-Coratina (ex SS 98), che collega la città con il capoluogo pugliese e
dalla SS 170 dir. A, che nel tratto in questione, di circa 10 km, ha caratteristiche di superstrada a due corsie per senso di marcia e
spartitraffico centrale.
Nel novembre 2009 la provincia di Bari ha pubblicato il bando di gara per l'allargamento e
l'ammodernamento della SP 1 "Andria-Trani".[76] Tale strada provinciale collega due dei
capoluoghi della provincia di Barletta-Andria-Trani e permette un rapido accesso alla Strada
statale 16 Adriatica. Nel dicembre 2010 fu inaugurato l'ampliamento a 4 corsie della
tangenziale di Andria, nel tratto compreso tra il casello autostradale di Andria-Barletta e lo
svincolo con la provinciale per Trani.

Ferrovie
La stazione di Andria, situata in Piazza Bersaglieri d'Italia, è posta sulla ferrovia Bari-Barletta, Viabilità nella provincia di
Barletta-Andria-Trani
gestita dalla Ferrotramviaria[77], che ricalca il tracciato dellaprecedente tranvia a vapore.

Nel mese di agosto 2009 è stato pubblicato il progetto preliminare dell'interramento del
tracciato ferroviario nell'abitato di Andria per la procedura di verifica di assoggettabilità alla Valutazione di impatto ambientale, che
prevede il raddoppio, velocizzazione e potenziamento nella trattaCorato-Barletta.

Mobilità urbana
La città dispone di una rete di 12 linee urbane, gestita dalla società Servizio Autolinee
Urbane (ASA).[78]

Il trasporto pubblico locale si compone anche di un serviziotaxi.[79]

Park and Ride: il Servizio è attivo solo in alcuni periodi dell'anno, in concomitanza di
eventi e manifestazioni varie. I siti individuati sono largo Appiani, largo Ceruti e largo Mappa del Servizio Autobus ASA
Caneva[80]. di Andria

Amministrazione
Con la nascita della cosiddetta sesta provincia pugliese, formalmente istituita l'11 giugno 2004 e operativa dal 2009, Andria
condivide con le vicine città di Barletta e Trani lo status di capoluogo e ospita una parte degli uffici. La città, in particolare, è sede
legale della provincia, ospita ilconsiglio provinciale e la presidenza provinciale, sede dell'INPS, sede della Questura (in costruzione),
inoltre è in maniera provvisoria sede dell'Azienda sanitaria locale Asl-BT; mentre la città di Barletta è sede della Prefettura,del
comando provinciale dei Vigili del Fuoco, del Comando provinciale della Guardia di Finanza e dell'Agenzia delle Entrate; Trani
ospiterà il Comando provinciale dell'Arma dei Carabinieri.

Gemellaggi
Monte Sant'Angelo, dal 2013
Alberobello, dal 2013
Durazzo

Sport
La squadra di calcio più rilevante del comune è la Società Sportiva Fidelis Andria 1928, che ha iniziato la sua attività nel 1928,
cambiando numerose denominazioni. Milita in Lega Pro e nella sua storia ha raggiunto come massimo risultato il campionatoSerie
di
B. L'altra società calcistica della città è l'A.S.D. Polisportiva Virtus Andria militante nel campionato di Prima Categoria pugliese
girone A. La squadra locale dicalcio a 5 è la A.S.D. Futsal Andria, fondata il 17 settembre 2013.

Le squadre localo di pallavolo sono la Manzoni Sport - Pallavolo Andria, fondata nel 2003 e militante nel campionato di serie B, e la
San Valentino Volley.
La squadra di pallamano è l'A.S.D. Culturale Andriasveva, fondata nel 2004.

La società di pallacanestro attiva nel comune è la Pallacanestro Andria, fondata nel 2017.

[81]
Per quanto riguarda gli sport natatori, ha sede ad Andria la società Planet Andria S.S.D. ARL.

Impianti sportivi
Il principale stadio cittadino è lo Stadio degli Ulivi. L'impianto ha una capienza
di circa 15 000 posti,[82][83] dalla stagione 2013-2014 fino all'attuale corrente
stagione 2015-2016 ridotti a 9 140[82][83] per inagibilità del settore distinti, in
attesa di lavori di messa in sicurezza. Costruito nel 1949, ha subito vari
interventi di ammodernamento; è munito di tabellone elettronico e tribuna
coperta.

Il secondo impianto di calcio cittadino è il Sant'Angelo dei Ricchi, munito di


tribuna coperta e pista di atletica (rimodernato di recente). La sua capienza è di
circa 1.500 spettatori seduti.
Stadio Degli Ulivi
Le altre strutture sportive sono: un palasport con una capienza di 4.370 posti a
sedere, uno dei più grandi della regione che ospita numerosi eventi anche a
livello mondiale.

Un impianto natatorio che ospita una piscina semi-olimpica, 25,00x12,50 m e una più piccola di 12,50x6,00 m: all'esterno si trova
una vasca semiolimpica, di 25,00x12,50 m. Hanno inoltre sede nel comune: un circolo tennis e vari impianti polivalenti.

Eventi sportivi
Dal 21 luglio al 3 agosto 2003 ad Andria si è tenuta la fase finale dell'XI FIVB World Grand Prix 2003, manifestazione sportiva di
pallavolo femminile, conosciuta col nome diWorld League.[84].

A novembre si tiene l'ATP Challenger Castel del Monte, un torneo internazionale di tennis giocato su campi in cemento indoor. Fa
parte dell'ATP Challenger Tour.

Note
1. ^ a b Dato Istat (http://www.demo.istat.it/bilmens2018gen/index.html) - Popolazione residente al 31 marzo 2018.
2. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia(PDF ), in Legge 26 agosto 1993, n.
412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile , 1º marzo
2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012.
3. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani , Milano, GARZANTI, 1996,
p. 29.
4. ^ Comuni pugliesi per popolazione(http://www.tuttitalia.it/puglia/74-comuni/popolazione/)
5. ^ Andria diventa città, sì del Quirinale - Corriere del Mezzogiorno(http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/noti
zie/cronaca/2010/16-novembre-2010/andria-diventa-citta-si-quirinale-1804181543531.shtml)
6. ^ AndriaLive.it - Adesso è ufficiale: Andria è la sede legale della sesta provincia(http://www.andrialive.it/news/news.a
spx?idnews=14315)
7. ^ Pagina sul sito delle Città dell'olio, su cittadellolio.it. URL consultato il 7 maggio 2010.
8. ^ Sito dei tre campanili, su diocesiandria.it. URL consultato il 7 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 25 gennaio 2010).
9. ^ a b Parco Nazionale dell'Alta Murgia(http://www.parcoaltamurgia.it/)
10. ^ a b c d UNESCO (http://www.unesco.org/new/en/unesco/)
11. ^ Burrata di Andria IGP (http://www.burratadiandria.it/)
12. ^ Disciplinare di produzione della Burrata di Andria IGP(https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.ph
p/L/IT/IDPagina/309)
13. ^ Disciplinare e descrizione del prodotto(http://www.qualivita.it/news/burrata-di-andria-igp-italia/)
14. ^ “TreninAndria – tra storia e natura”: La dolinacarsica del Gurgo , su videoandria.com.
15. ^ Grotta della Trimoggia sul sito della Proloco, su proloco.andria.ba.it. URL consultato il 7 maggio 2010.
16. ^ Storia del Gurgo, su domaniandriese.it. URL consultato il 7 maggio 2010.
17. ^ Gurgo e Ciappetta Camaggio, su viaggiando-murgia.it. URL consultato il 7 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 20
novembre 2012).
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19. ^ Pagina con le classificazioni climatiche dei vari comuni italiani, su confedilizia.it.
20. ^ Stemma Comune di Andria, comuni-italiani.it.
21. ^ Querce di Andria (http://www.proloco.andria.ba.it/querce.php)
22. ^ Siti unesco (http://www.sitiunesco.it/index.phtml?id=123) Archiviato (https://web.archive.org/web/20101130171040/
http://sitiunesco.it/index.phtml?id=123)il 30 novembre 2010 inInternet Archive.
23. ^ a b Informazione proveniente dal sito ufficiale della diocesi, la Catholic Encyclopedia del 1917 riporta che
tradizionalmente Riccardo è datato al tempo dipapa Gelasio I (492 circa)
24. ^ Proloco Andria (http://www.proloco.andria.ba.it/storia.php)
25. ^ Cinnamo, pp. 138, 5-146, 17.
26. ^ Fonte: Giovanni Cinnamo
27. ^ (EN ) The history of the tyrants of Sicily by "Hugo Falcandus," 1154-69(http://books.google.fr/books?id=LlkpnG1iAE
wC&lpg=PA150&dq=RICHARD%20DE%20LING%C3%88VRES&lr=&as_brr=0&pg=P A150#v=onepage&q=&f=false),
Ugo Falcando, G. A. Loud, Thomas E. J. Wiedemann, Manchester University Press (1998). ISBN 0-7190-5435-4
28. ^ Guglielmo I detto il Malo(http://www.stupormundi.it/GuglielmoI.htm)Archiviato (https://web.archive.org/web/201110
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29. ^ a b c Castel del Monte (http://www.casteldelmonte.beniculturali.it/)
30. ^ Nel 1343 la regina Giovanna I aveva sposato Andrea, fratello di Luigi I d'Ungheria, strangolato nella notte del 18
settembre 1345.
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Bibliografia
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Beatrice A. Cestari, Le edicole sacre di Andria. Sveva editrice. 1994 (ristampa 2001)
Michele Palumbo, Andria Giacobina - Il significato e i fatti del 23 Marzo 1799. Sveva Editrice. 1999
AA. VV., La Sacra Spina di Andria e le reliquie della Corona di Spine . Schena editore. 2005
di Franco da Catania Giovanni,Di Santa Maria De' Miracoli d'Andria, Napoli, Tarquinio Longo, 1606; ristampa
anastatica, Bari, Wip Edizioni, 2010
Antonello del Balzo di Presenzano,A l'hasar Bautezar! I del Balzo ed il loro tempo , Napoli, Arte Tipografica, 2003
Giovanni Cinnamo, Cronaca, XII secolo
Matteo Ieva, "Canosa. Dal territorio al castello", Adda 2003

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