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Milano

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Milano (/miˈlano/ ; Milàn in dialetto milanese[4], /miˈlãː/[5]) è una città
Milano
italiana di 1 366 037 abitanti[2], capoluogo della regione Lombardia,
comune
dell'omonima città metropolitana, e centro di una delle più popolose aree
metropolitane d'Europa[6][7][8][9][10].

Fondata da una tribù celtica appartenente alla cultura di Golasecca all'inizio


del VI secolo a.C.[11], fu conquistata dai Romani nel 222 a.C. che ne
tramandarono il nome con la forma Mediolanum[12], oltre a ricordare il nome
del fondatore, Belloveso. Con il passare dei secoli accrebbe la sua importanza (dettagli) (dettagli)
sino a divenire capitale dell'Impero romano d'Occidente, nel cui periodo fu
promulgato il celebre editto di Milano, che concesse a tutti i cittadini, quindi
anche ai cristiani, la libertà di onorare le proprie divinità.

In prima linea nella lotta contro l'Imperatore in età comunale, divenne prima
signoria per essere innalzata a dignità ducale alla fine del XIV secolo,
rimanendo al centro della vita politica e culturale dell'Italia rinascimentale.
All'inizio del XVI secolo perse l'indipendenza a favore dell'Impero Spagnolo,
per passare, quasi due secoli dopo, sotto la corona austriaca: grazie alle
politiche asburgiche, Milano divenne uno dei principali centri dell'illuminismo
italiano[13]. Capitale del Regno d'Italia napoleonico, dopo la restaurazione fu
tra i più attivi centri delrisorgimento fino al suo ingresso nelRegno d'Italia.

Principale centro economico e finanziario della penisola, Milano ne guidò lo In senso orario dall'alto: Porta Nuova,
sviluppo industriale, costituendo con Torino e Genova il "Triangolo Galleria Vittorio Emanuele II, Teatro
industriale", in particolar modo durante gli anni del boom economico quando alla Scala, Castello Sforzesco,
lo sviluppo industriale e urbanistico coinvolse anche le città limitrofe, creando Progetto CityLife, Arco della Pace e
la vasta area metropolitana milanese. In ambito culturale, Milano è il Duomo di Milano
principale centro italiano dell'editoria ed è ai vertici del circuito musicale Localizzazione
mondiale grazie alla stagione lirica del Teatro alla Scala e alla sua lunga
Stato Italia
tradizione operistica. Milano è inoltre tra i principali poli fieristici europei e
Regione Lombardia
del design industriale ed è considerata una delle quattrocapitali mondiali della
moda. Città Milano
metropolitana
Amministrazione
Sindaco Giuseppe Sala
Indice
(Indipendente di centro-
Geografia fisica sinistra) dal 21-6-2016
Territorio
Clima Territorio
Origine del nome Coordinate 45°27′50.98″N
Storia 9°11′25.21″E
L'epoca celtica: la fondazione della città Altitudine 122 m s.l.m.
L'epoca romana: Mediolanum
Età medievale Superficie 181,67[1] km²
Ducato di Milano Abitanti 1 366 037[2] (30-11-
Età moderna 2017)
Età contemporanea
Il secondo dopoguerra Densità 7 519,33 ab./km²
Simboli Comuni Arese, Assago,
Onorificenze confinanti Baranzate, Bollate,
Monumenti e luoghi d'interesse Bresso, Buccinasco,
Architetture religiose Cesano Boscone,
Architetture civili
Cologno Monzese,
Architetture militari
Cormano, Corsico,
Aree naturali
Cusago, Novate
Società
Milanese, Opera,
Popolazione
Pero, Peschiera
Evoluzione demografica
Etnie e minoranze straniere Borromeo, Rho,
Religione Rozzano, San
Istituzioni, enti e associazioni Donato Milanese,
Comunità omosessuali Segrate, Sesto San
Qualità della vita Giovanni, Settimo
Ambiente, acqua e aria a Milano Milanese, Trezzano
Leggende popolari sul Naviglio,
Fantasmi
Vimodrone
La Colonna del Diavolo di Sant'Ambrogio
Altre informazioni
Cultura
Istruzione Cod. postale da 20121 a 20162
Biblioteche e archivi
Prefisso 02
Università
Istituzioni scientifiche Fuso orario UTC+1
Scuole civiche Codice ISTAT 015146
Musei
Cod. F205
Media
catastale
Televisione
Editoria Targa MI
Stampa Cl. sismica zona 3 (sismicità
Radio
bassa)
Letteratura
Teatro Cl. climatica zona E, 2 404 GG[3]
Cinema Nome abitanti milanesi o meneghini
Musica
Patrono sant'Ambrogio
Design
Moda Giorno 7 dicembre
Vita notturna festivo
Cucina Cartografia
Geografia antropica
Urbanistica
Area metropolitana
Milano in futuro
Suddivisioni amministrative Milano
Borghi e cascine
Economia
Turismo
Infrastrutture e trasporti
Strade
Ferrovie
Aeroporti
Mobilità urbana
Amministrazione
Consolati
Gemellaggi
Altre informazioni amministrative
Sport
Note
Esplicative
Bibliografiche
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni

Geografia fisica

Territorio
La città poggia su un'unica tipologia di terreno di origine fluvio-glaciale a
cemento carbonatico, comune a tutta la pianura padana. La caratteristica
principale è quella di essere facilmente carsificabile. Tale roccia è ricoperta
dai sedimenti fluviali quaternari ed è visibile lungo i principali corsi d'acqua,
costituendo dei conglomerati che in Lombardia sono conosciuti come
"ceppi"[14]. Posizione del comune di Milano
all'interno della città metropolitana
Milano occupa un'area di 181,76 km² a occidente della Lombardia, a 25 km a omonima
est del fiume Ticino, a 25 km a ovest dell'Adda, a 35 km a nord del Po e a
Sito istituzionale
50 km a sud del lago di Como, lungo la cosiddetta "linea delle risorgive",
laddove cioè vi è l'incontro, nel sottosuolo, tra strati geologici a differente
fiorare in superficie[15].
permeabilità, cosa che permette alle acque profonde di riaf

In quest'area il terreno digrada dolcemente da nord-ovest a sud-est misurando, sul


livello del mare, dai 147 ai 102 m, con una media di 122 m s.l.m.[16]. Rompe questa
omogeneità la "collinetta" del Castello Sforzesco, misurando 124 m s.l.m. ed
elevandosi di circa 3 m sui territori circostanti. Occorre inoltre considerare i solchi
vallivi, da ovest verso est, dei fiumiOlona-Lura, Guisa-Nirone-Lambro Meridionale,
Seveso-Vettabbia e Lambro settentrionale. A prescindere dai dati stratigrafici
(considerando cioè che il terreno geologico si trova mediamente tra 2-5 metri sotto il
manto stradale), secondo le rilevazioni fatte dal Poggi nel 1911 la zona
corrispondente alla città romana si trovava tra 118,71 (via Torino) e 121,26 (via
Panorama di Milano e del Parco
Monte di Pietà) m s.l.m.; la città nel 1155 (cerchia dei Navigli) si trovava tra 118,61
Sempione in ottobre.
(via della Signora) e 121,80 (via Solferino) m s.l.m.; la città dei Bastioni (1549) si
trovava tra 124 (Bastioni di Porta Volta) e 114 (Bastioni di Porta Romana) m s.l.m.;
la circonvallazione esternasi trova tra 127,68 (la Villa Simonetta, Scuola Civica di Musica) e 109,40 (piazzale Lodi)m s.l.m.
Sempre in base a questo studio il profilo delle acque freatiche misurava (nel 1911)
da un massimo di 124 m s.l.m. in Via Simonetta a 107 in Corso Lodi, con una
mediana di 115 proprio a livello del nucleo romano, a cui corrisponde una profondità
della falda maggiore rispetto a quanto si configurava nel territorio circostante. Tale
dato può apparire banale, ma occorre considerarlo alla luce del genio romano e
inserirlo nell'opera di centuriazione del territorio. L'urbanizzazione romana
interessò, rispetto al villaggio golasecchiano-celtico, una zona elevata posta più a
nord-nordest[17], dove vennero sfruttate meglio le acque di fontanile inalveate[18].
Scorcio di Milano verso nord, con le
Numerosi canali irrigui e navigabili vennero costruiti in epoca repubblicana a scopo
montagne del lago di Como.
di bonifica idraulica e agraria, per il funzionamento e la difesa dell'abitato e il
trasporto delle persone e delle cose a media e grande distanza. Questo importante e
precoce intervento, assieme al regime palustre preesistente, non permette di valutare il decorso originale dei corsi d'acqua noti, che
completano questo ricco panorama idrologico, quali il Lambro a est, l'Olona, il Seveso e il Nirone a nord, la Vettabbia e il Lambro
Meridionale a sud[19].

Attualmente gran parte di questi corsi d'acqua, naturali e no, si trova sotto il manto stradale[20]. A cielo aperto scorrono il Lambro,
alla periferia orientale, il Naviglio Grande e il Naviglio Pavese, l'uno entrando e l'altro uscendo dalla Darsena di Porta Ticinese, la
Martesana, da Cascina Gobba[21] alla Cassina de' pomm, la Vettabbia, da Morivione, e il Lambro Meridionale, da piazza delle
Milizie, senza contare le numerosissime rogge[22]. Il sistema non è naturalmente più navigabile[N 1], ma conserva inalterato il suo
potenziale irriguo.

Oltre a queste importanti vie idriche, a Milano convergono storicamente importanti vie di comunicazioni di importanza regionale,
nazionale e internazionale.

Innanzitutto occorre considerare larete stradale romana, la via Emilia in primis, nata
nel 187 a.C. per collegare l'Adriatico agli insediamenti pedeappenninici, proseguita
in età augustea fino a Mediolanum e ad Augusta Praetoria. Si annoverano quindi la
strada per Comum e i passi transalpini, la pedemontana per Bergomum e le
provincie venete e a sud quella diretta a Ticinum, cioè Pavia e i paesi dei Liguri. Più
tarda è la strada del Sempione.

Tale proficua collocazione nel contesto di una pianura molto fertile, ha influenzato
notevolmente la storia della città e il ruolo che essa ha avuto nei confronti della
Vista aerea della città. nazione italiana e dei paesitransalpini.

La superficie che occupa attualmente Milano ha dimensione superiore a quella di


alcune città europee come Parigi, Amsterdam, Bruxelles e Dublino. La continuità abitativa si è estesa oltre i confini amministrativi,
formando coi comuni contermini e alcuni di cintura un'unica conurbazione. Un sostanziale ampliamento territoriale era avvenuto
invece nel 1923 con l'incorporazione di dieci comuni limitrofi[23], che ora sono quartieri della città. Milano attualmente è suddivisa in
[24].
nove zone, denominate municipi circoscrizionali, con poteri di ordinaria amministrazione e consultivi

Clima
Milano è situata a occidente del bacino della Val Padana ed è caratterizzata da un clima temperato umido, con una sensibile
[25][26], Cfa secondo la classificazione dei climi di Köppen[27][28].
escursione termica annua (estate calda e inverno freddo)

Come in tutte le grandi città del mondo l'isola di calore sovrastante l'abitato rende le temperature più elevate rispetto alle campagne
circostanti, soprattutto in inverno (con differenze in situazioni estreme anche di oltre i 5 °C). Tale fenomeno riguarda soprattutto i
quartieri centro-settentrionali, più densamente abitati, che godono anche di nebbie più rare rispetto alle aree meridionali e alle
campagne circostanti. Le temperature di Milano Brera, le cui medie storiche 1961-1990 rappresentano bene il clima della città, vanno
dai +1 °C ÷ +5 °C in gennaio ai +20 °C ÷ +29 °C in luglio. Le aree periferiche registrano temperature medie più basse (intorno a
1 °C).
Milano, come gran parte della Pianura Padana, accusa una scarsa ventilazione
favorendo il ristagno delle nebbie e degli inquinanti anche in ragione della sua alta
densità abitativa[29]. Gli inverni milanesi sono più freddi rispetto a quelli delle città
costiere, senza però raggiungere gli estremi tipici dell'Europa centrale, grazie alla
latitudine più meridionale e alla protezione fornita dalla catena delle Alpi. Le estati
sono calde, decisamente afose e poco ventilate (come in tutta la Pianura Padana
soprattutto occidentale) ma interessate da diversi temporali che attenuano l'atmosfera
rovente: i mesi compresi tra giugno e agosto sono infatti discretamente piovosi. Nel
complesso, le precipitazioni nell'area milanese sono ben distribuite nel corso
dell'anno anche se la stagione invernale registra periodi relativamente lunghi senza Estate lungo il Naviglio Grande.
precipitazioni con un minimo di circa 40 mm a febbraio: sono piovose anche le
stagioni intermedie e specialmente il medio autunno e la primavera. Leggermente
più scarse le precipitazioni nella periferia sud e maggiori in quella nordest. Tuttavia negli ultimi anni i giorni di piogge sono andati
diminuendo a favore di fenomeni più intensi ma più brevi.

Prima degli anni settanta le nevicate invernali sono state più frequenti che negli anni successivi. Considerando il periodo che va dagli
anni '60 agli anni '90, la media nivometrica della città di Milano (i cm totali medi di accumulo nevoso annuo) è più bassa di alcune
città del nord-ovest e dell'Emilia (come Piacenza, Parma, Bologna, Torino), ma più elevata di altre città del nord-est (come Udine,
Verona, Venezia) e si ferma a 25,2 cm annui in città[30] ma nei comuni dell'hinterland può avvicinarsi anche a circa 30 cm
[31][32][33].

Un inverno particolarmente nevoso è stato quello del 1978 dove si raggiunsero i 125 cm come accumulo stagionale fuori città[34]; al
contrario quelli degli anni 90, esclusa la stagione 1996-1997 dove ci fu un'importante nevicata intorno a Capodanno con accumuli tra
il 30 dicembre e il 2 gennaio intorno ai 45 cm nella zona nord[35], sono stati scarsamente nevosi tanto che la media di quel decennio
restò eccezionalmente intorno ai 10 cm[36].

Tra gli episodi nevosi di maggior rilevanza possono essere ricordati quello del gennaio 1985, che registrò un accumulo mensile totale
fino a 90 cm[37][38], l'episodio di fine gennaio 2006 che portò fino a un totale di 40 cm totali in città[39] (fino a 60 cm
nell'hinterland[40]) e quello del 6-7 gennaio 2009 che ha registrato fino a un totale di 50 cm.

[41].
Gli estremi termici di Milano dal 1763 a oggi sono stati di -17,3 °C nel 1855 e 39,8 °C nel 2003 a Brera Duomo

L'umidità è statisticamente presente durante tutto l'anno in special modo nei mesi invernali e durante la notte. Tuttavia i giorni di
nebbia si stanno facendo via via meno frequenti. Le nebbie sono favorite sia dal cielo sereno, che consente il raffreddamento da
irraggiamento, sia dal suolo superficialmente umido, dalla tipica scarsa ventilazione della Pianura Padana occidentale e da particolari
configurazioni bariche invernali come i regimi altopressori che in questo periodo dell'anno tendono a presentarsi con una certa
frequenza.
MILANO Brera Mesi Stagioni
1900-2000[42] Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Inv Pri
T. max. media
5,2 8,0 13,4 18,0 23,0 27,3 30,0 28,8 24,1 17,3 10,3 6,1 6,4 18,1
(°C)
T. min. media
0,0 1,6 5,4 9,0 13,3 16,9 19,4 18,9 15,6 10,5 5,3 1,3 1,0 9,2
(°C)
Precipitazioni
53 40 73 83 104 85 72 80 87 120 106 75 168 260
(mm)
Giorni di
7 6 9 10 11 10 7 7 8 10 10 8 21 30
pioggia
Eliofania
assoluta (ore 1,9 3,4 4,9 5,9 6,8 8,1 9,2 8,1 6,2 4,2 2,2 1,9 2,4 5,9
al giorno)
Vento NW SE SE SE SW SW SW SE E E SE NW
2,3 2,7
(direzione-m/s) 2,3 2,4 2,6 2,8 2,7 2,6 2,5 2,4 2,3 2,3 2,3 2,2

Origine del nome


Nel toponimo latino Mediolanum, da cui deriva "Milano", i linguisti riconoscono,
tradizionalmente, un termine composto formato dalle parole medio e planum ("in
mezzo alla pianura" o "pianura di mezzo", con planum divenuto lanum per influsso
della lingua celtica. Indicativa è infatti la caduta della p- di inizio di parola, che è
tipico delle lingue celtiche[43]). Vi sono state decine di Mediólanon (o varianti di
questo nome) in tutta l'Europa celtica, tutte accomunate dalla medesima etimologia.
Altra ipotesi vuole che Mediolanum significhino "luogo fra corsi d'acqua"[43], data
la presenza dei fiumi Olona, Lambro e Seveso.

Secondo altri studiosi, come lo storico francese Henri Martin e il linguista Christian
Guyonvarc, il significato del termine Mediolanum sarebbe invece "santuario Panorama di Châteaumeillant,
centrale", con un richiamo all'ipotetica presenza di un importante luogo di culto comune francese della regione del
celtico di riferimento per l'intera zona. La traduzione "pianura del centro" sarebbe, a Centro-Valle della Loira, il cui nome
parer loro, errata perché alcuni dei toponimi identici a questo riguardano località ha la stessa etimologia di "Milano".
poste su alture[N 2][44]. Numerosi studiosi successivi considerano esatta tale tesi, che
[45].
fu proposta per la prima volta proprio da Henri Martin nel XIX secolo

Due sono i moderni insediamenti che con certezza si possono ricondurre alla comune derivazione etimologica di "Milano",
Châteaumeillant e Mont-Miolant, mentre molti altri hanno l'origine del proprio nome simile a quello dell'antica Mediolanum. La tesi
non è riconosciuta da tutti gli studiosi perché più località con tale nome ed etimologia si trovano nel medesimo territorio (in questo
modo verrebbe meno la centralità assoluta di una località specifica, da cui avrebbe senso definire questo insediamento strettamente
"in mezzo alla pianura"): tre per esempio sono nel territorio degli Ambiani, degli Allobrogi, degli Edui e dei Segusiavi, e due in
quello dei Biturigi e degli Ausci.

Storia

L'epoca celtica: la fondazione della città


Milano fu fondata da una tribù celtica facente parte della tribù degli Insubri e appartenente alla cultura di Golasecca all'inizio del VI
secolo a.C.[11]. Tito Livio ricorda che la città venne fondata daBelloveso col nome di Mediolanium (la denominazione latina corrente
sarà tuttavia Mediolanum)[46][47]. Il termine è di origine sicuramente celtica, ma è tramandato solo da autori latini, tuttavia la forma
originaria non doveva essere troppo dissimile da quella "latinizzata" che è stata
tramandata, vista la notevole contiguità linguistica tra italico e celtico in ambito
indeuropeo. La città romana fu poi a sua volta gradualmente sovrapposta e
rimpiazzata da quella medievale. Il centro urbano di Milano è quindi costantemente
cresciuto a macchia d'olio, fino ai tempi moderni, attorno al primo nucleo celtico.

La carta di distribuzione dei ritrovamenti della prima età del ferro mostra che
l'insediamento golasecchiano (V secolo a.C.) occupava un'area di circa 12 ettari
attorno al futuro foro romano di Milano (quindi nei pressi della moderna piazza San
Sepolcro)[48]. Nel V secolo a.C. si assistette al declino dei centri golasecchiani posti Bassorilievo della scrofa semilanuta
lungo il corso del Ticino, probabilmente a vantaggio di una rete di traffici gravitante su un piedritto del Palazzo della
Ragione di Milano, testimoniante le
attorno al nuovo centro proto-urbano. Lo stanziamento celtico del IV secolo a.C.
origini celtiche della città.
segna convenzionalmente il passaggio dalla prima alla tarda Età del ferro in Italia
settentrionale. Gli Insubri si stanziarono nella piana tra Ticino e Oglio.

Secondo invece la tradizione leggendaria riportata da Tito Livio e poi ripresa in epoca medioevale da Bonvesin de la Riva[49]
avvenne nel VI secolo a.C. nel luogo dove fu trovata una scrofa semilanuta, per opera della tribù celtica guidata da Belloveso che
sconfisse gli Etruschi[50], che fino ad allora avevano dominato la zona.

Secondo un'altra tradizione leggendaria, riportata daBernardino Corio nella sua Storia di Milano che l'attribuisce a Catone, Milano fu
fondata da Medo e Olano, due comandanti etruschi durante l'espansione di questa civiltà nell'Italia settentrionale. Plinio il Vecchio
(23 - 79) nella sua Naturalis historia attribuisce invece direttamente ai Celti la fondazione della città, che in origine sarebbe stato solo
un villaggio.

In base ai ritrovamenti archeologici, l'oppidum celtico doveva avere medesima localizzazione ed estensione dell'insediamento
golasecchiano, ma non sono mai venute alla luce opere difensive urbane, probabilmente costruite in legno e terra, cosa che spiega
l'attribuzione della definizione di "villaggio" da parte diPolibio e Strabone.

L'epoca romana: Mediolanum


Dopo essere stata la più importante
città degli Insubri, nel 222 a.C.
venne conquistata dai Romani, in
seguito a un aspro assedio posto dai
Consoli Gneo Cornelio Scipione
Calvo e Marco Claudio
Marcello[12]. La conquista fu
contrastata dalla discesa di

Le colonne di San Lorenzoe la Annibale al quale la popolazione


statua di Costantino. locale si alleò. Fu solo nei primi
L'antica Milano romana
anni del II secolo a.C. che gli (Mediolanum) con le mura e le porte,
Insubri e i confinanti Boi si il forum (piazza principale), il teatro,
assoggettarono alla dominazione romana. l'anfiteatro, il circo, il palazzo
imperiale, la zecca, le terme Erculee,
Gli antichi Romani tramandarono il nome dell'antico insediamento insubre come il mausoleo imperiale e le basiliche
Mediolanum, probabilmente un toponimo celtico che significa "paese in mezzo alla paleocristiane.
pianura"[47] oppure "luogo fra corsi d'acqua"[43], data la presenza dei fiumi Olona,
Lambro e Seveso. Un'altra ipotesi etimologica si basa sul primo simbolo della città,
la scrofa semilanuta (in medio lanum). La discussione tra le due etimologie è ancora aperta, estesa a una ventina di altre ipotesi.
La leggenda narra che, all'arrivo dei Romani, gli Insubri prelevarono le insegne auree della città, poste nel tempio di Minerva
(identificazione di Belisama nell'interpretatio romana), per portarle al sicuro, probabilmente in zone collinari. L'importanza militare,
politica ed economica portò Milano a essere riconosciuta municipium e poi colonia imperiale, fino a diventare capoluogo della
Transpadana, capitale dell'Impero e residenza imperiale dal286 al 402 d.C.

Dopo che Giulio Cesare aprì la Britannia ai commerci e all'influenza romani[51] con soldati mediolanensi, alla crescita
dell'importanza militare si accompagnò il riconoscimento politico. Al momento della suddivisione dell'Impero romano effettuata da
Diocleziano nel 286 (Tetrarchia), Milano divenne, conTreviri, capitale dell'Impero romano d'Occidente.

A Milano, nel 313 d.C. Costantino si accordò con Licinio per consentire, con l'Editto
di Milano o Editto di Costantino, la pratica del culto cristiano. Subito si iniziarono a
costruire numerose basiliche. Ecco cosa racconta Ausonio della Mediolanum del
380-390:

« A Mediolanum ogni cosa è degna di ammirazione, vi sono grandi


ricchezze e numerose sono le case nobili. La popolazione è di
grande capacità, eloquenza ed affabile. La città si è ingrandita ed
Milano nella Tavola Peutingeriana. è circondata da una duplice cerchia di mura. Vi sono il circo, dove
il popolo gode degli spettacoli, il teatro con le gradinate a cuneo, i
templi, la rocca del palazzo imperiale, la zecca, il quartiere che
prende il nome dalle terme Erculee. I cortili colonnati sono
adornati di statue di marmo, le mura sono circondate da una cinta
di argini fortificati. Le sue costruzioni sono una più imponente
dell'altra, come se fossero tra loro rivali, e non ne diminuisce la
loro grandezza neppure l'accostamento aRoma. »

(Ausonio, Ordo urbium nobilium , VII. )


Nel periodo del vescovo Ambrogio e dell'imperatore Teodosio I, che dichiarò il Cristianesimo l'unica religione dell'impero con un suo
[52] (qui Sant'Agostino si convertì al cristianesimo nel386 e ricevette
editto, Milano fu il centro più influente della Chiesa d'Occidente
il battesimo l'anno seguente).

Età medievale
Milano seguì poi le vicende della decadenza dell'edificio imperiale romano. Nel 402
d.C., dopo un lungo assedio, la città riuscì a respingere i Visigoti comandati dal re
Alarico: dopo questi fatti l'imperatore Onorio prese la decisione di spostare la sede
della capitale dell'impero da Milano a Ravenna[53]. Allo sfaldamento della società
tardo-antica e alla conseguente crisi demografica, fece da contraltare il primo
insediamento di un popolo germanico: quello degliEruli di Odoacre.
Un "Ambrosino", moneta milanese
del 1300. Oggi la città premia con gli Nel 493, I Goti guidati da Teodorico sconfissero Odoacre[53] che aveva deposto
Ambrogini i cittadini benemeriti. l'ultimo imperatore romano d'occidente, Romolo Augusto. La sempre più precaria
situazione politica e militare causò però alla città diverse ferite e Milano conobbe,
nel 539, la sua prima distruzione: l'imperatore romano d'Oriente Giustiniano I (527-
565), deciso a riconquistare i territori imperiali d'occidente, attaccò il re goto Teodato inviando in Italia al comando delle sue truppe i
generali Belisario e Narsete, dando inizio a quella che diventerà la lunga Guerra gotica. Nel 539 Milano, per dissensi tra i due
generali, si trovò alla mercé dei Goti di Uraia che la incendiarono e massacrarono la popolazione. A questo evento si deve la
distruzione dei marmi e dei grandi edifici della Milano ex capitale dell'Impero, dalla basilica ai templi pagani, fino alle grandi e
ricche ville patrizie che vennero letteralmente e sistematicamente spogliate e infine date alle fiamme con tutta la città. Milano fu poi
riconquistata (entro il 559) da Narsete, per opera di quest'ultimo ricostruita[N 3], e nel breve periodo bizantino potrebbe essere stata
[54].
elevata a capitale della diocesi italiana (Italia del Nord), anche se ciò non è certo
Nel VI secolo, con la discesa dei Longobardi nella Pianura Padana, Milano subì
saccheggi e spoliazioni durati diversi decenni[55], ai quali seguì un primo impulso di
rinascita. Dall'entrata a Milano di re Alboino, nel 569, il ripopolamento di centri
urbani e campagna assunse ritmi sostenuti, donando al territorio una struttura che
esprimeva la sintesi dell'elemento romano e di quello germanico. Dai nuovi
dominatori, l'Alta Italia prese il nome di Langobardia Maior (da qui poi il termine
Lombardia) e Milano divenne uno dei centri preminenti del nuovo regno. Capitale
del dominio longobardo era la vicina Pavia ma anche Milano rivestì, per un breve
periodo, questa funzione sotto il regno di Agilulfo e Teodolinda e del loro figlio
Adaloaldo, dal 604 circa al 626 circa. Agilulfo scelse simbolicamente l'antica
metropoli di Milano per presentarsi come re di tutta l'Italia e non solo dei
Longobardi, tanto per l'incoronazione quanto come sua capitale (la residenza estiva
era nella vicina Monza) e si proclamò, secondo quanto iscritto su una corona votiva,
Gratia Dei rex totius Italiae. Accanto alla rivendicazione dell'unità tra Longobardi e
Latini, per la prima volta nella storia longobarda compariva un riferimento alla
volontà divina nella legittimazione del re[56]. Mosaico bizantino ritraente
Giustiniano I.
Il regno longobardo finì nel 774 con la conquista di Pavia da parte di Carlo Magno
che fatti prigionieri l'ultimo re
Desiderio e la moglie, si proclamò
Gratia Dei rex Francorum et
Longobardorum e, nell'800,
incoronato a Roma da Leone III,
divenne il primo imperatore del
Sacro Romano Impero, erede di
quello romano d'Occidente.

L'importanza di Milano fu
confermata quale sede di un conte
Milano all'epoca del Barbarossa.
imperiale e di un vescovo. Con la
deposizione di Carlo il Grosso Raffigurazione della Battaglia di
(887), viene meno la capacità di governo centrale e sono proprio conti e vescovi a Legnano, importante per la
esercitare il potere locale: la città evolve in libero comune estendendo la sua risurrezione della città.
influenza su gran parte della Lombardia (XI secolo). L'accresciuta importanza e
indipendenza portarono all'inevitabile scontro con l'Impero. Distrutta nell'aprile del
1162 da Federico I Barbarossa, rinacque dopo la vittoria dellaLega Lombarda nella battaglia di Legnano del 29 maggio 1176.

Nel frattempo, Milano aveva scelto di autogovernarsi mediante dei Consoli. Tuttavia, anche per questioni di discordie interne, tra la
fine del XII e l'inizio del XIII secolo, si passò al regime dei Podestà, che, nella speranza che fossero super partes, erano chiamati da
altre città, quali: Brescia, Lodi, Piacenza, Bologna, Como, Vercelli, Bergamo, Mantova, Genova, Parma, Venezia, Modena, Cremona,
Pavia, Reggio Emilia, Forlì[57]. Le provenienze, quindi, ricoprono la gran parte dell'Italia settenrionale, mentre la città più lontana da
cui venne chiamato un Podestà risulta essere Forlì.

Ducato di Milano
Nel tardo Medioevo Milano vide la lotta delle famiglie della Torre (o Torriani) e Visconti per il possesso della città con il predominio
di quest'ultima, che avrebbe lasciato il passo alla famigliaSforza solo alla metà del XV secolo, all'alba del Rinascimento[58].

Età moderna
Anche la Francia, però, avanzava
diritti di successione sul ducato e
Luigi XII[N 4] nel 1499 invase il
ducato scacciandone Ludovico il
Moro. Carlo V d'Asburgo in quanto
imperatore del Sacro Romano
Impero, vi intronò Francesco II
Sforza che morì senza eredi nel
1535 e Carlo V, con "diploma
Milano come appariva nel 1573,
durante il governo di Filippo II. imperiale" nominò duca il proprio
figlio Filippo II[N 5].

I diritti spagnoli sul ducato furono riconosciuti definitivamente con la pace di


Cateau-Cambrésis (1559). La dominazione spagnola ha inizio con un lungo periodo
Il biscione presente nello stemma dei
di pace (1535-1620). Carlo V emana le Costitutiones Mediolanensis Dominii che
Visconti sull'Arcivescovado, è
lasciano al ducato un'ampia autonomia di governo, con l'unico vincolo di fedeltà al
diventato uno dei simboli della città di
sovrano[N 6], ma creano un pernicioso dualismo con gli uffici regi che non sarà mai Milano.
completamente superato. Fa anche redigere l'estimo del Ducato[N 7], che dovrebbe
consentire una migliore esazione
fiscale: in realtà provoca resistenze
nelle oligarchie che controllano il
governo cittadino e ducale e nel
clero, che non vogliono rinunciare a
privilegi e immunità. Incomincia
così un inasprimento fiscale che
non cesserà che nel 1706[59].
L'ingresso a Milano di Napoleone, il
La devastante peste del 1629-1630
La Torre del Filarete con lo stemma 15 maggio 1796, dipinto da
degli Sforza e la statua di segnò profondamente la città e la Giuseppe Pietro Bagetti.
Sant'Ambrogio. sua cultura, tanto da essere stata in
seguito ripresa dal Manzoni, sia ne
I promessi sposi sia nella Storia
della colonna infame, scritto d'alto
pregio storico e sociale - sebbene
poco conosciuto - nel quale il
Manzoni propone una riflessione
profonda sugli errori commessi dai
giudici per arrivare a una sentenza
Incoronazione di Napoleone Re di condanna per due dei presunti
d'Italia avvenuta nel Duomo.
untori, abusando del loro potere. Palazzo Reale di Milano.

Pochi sono i segni evidenti rimasti


a Milano della dominazione spagnola: i bastioni, demoliti però tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo[N 8]; la chiesa barocca di
San Giuseppe, in via Verdi, e il collegio Elvetico in via Senato[N 9]. Infine, la Darsena di Porta Ticinese, fatta scavare dal conte di
Fuentes nel 1603.

Il XVIII secolo vide Milano passare dalla dominazione spagnola a quella austriaca che continuò fino all'epoca napoleonica, eccezion
fatta per una parentesi di tre anni in cui la città passò sotto il controllo del Regno di Sardegna tra il 1733 e il 1736. Fu un periodo di
rifiorimento culturale che conobbe l'opera di intellettuali comePietro Verri, Cesare Beccaria e Paolo Frisi.
Con la morte di Carlo II di Spagna, dilagò la grande guerra per la successione. Il 24 settembre 1706 Eugenio di Savoia fu alle porte di
Milano e il governatore spagnolo, il principe di Vaudémont, abbandonando precipitosamente la città la lasciò in balia della nuova
dominazione austriaca. Seguì il governatore Massimiliano Carlo Alberto di Löwenstein-Wertheim-Rochefort che venne ricordato per
aver ricostruito il teatro di corte distrutto in un incendio. L'Austria fu sovrana di Milano fino al 9 maggio 1796 data in cui l'arciduca
Ferdinando d'Asburgo-Este lasciò la città a causa dell'arrivo diNapoleone impegnato nella campagna d'Italia.

Dal 1796 al 1797 Milano fu capitale della Repubblica Transpadana, dal 1797 al 1802 capitale della Repubblica Cisalpina, dal 1802 al
1805 capitale della Repubblica Italiana e dal 1805 al 1814 capitale delRegno Italico.

L'arrivo di Napoleone Bonaparte suscitò un'ondata d'entusiasmo nei milanesi che videro in lui la realizzazione dei nuovi ideali
rivoluzionari francesi tanto attesi durante il periodo conservatore degli Asburgo. L'esercito repubblicano entrò a Milano il 15 maggio
e, dopo circa un anno di disordini di ispirazione giacobina, ne seguì la costituzione dellaRepubblica Cisalpina nel 1797. Essa tuttavia
non ebbe vita facile perché, partito Napoleone, Milano ricadde nel giacobinismo e non riuscì a opporre alcuna resistenza al ritorno
degli austriaci nel 1799 che intrapresero una cieca repressione. Dopo la nomina di Napoleone a primo console, grazie alla vittoria sul
campo di Marengo, Milano torna a essere il fulcro politico e culturale d'Italia, grazie alla fondazione del Regno d'Italia, con capitale
proprio il capoluogo lombardo.

Età contemporanea
Alla caduta del Bonaparte, con il
Congresso di Vienna (1815),
Milano tornò sotto il dominio
austriaco, non più come ducato, ma
come capitale del neonato Regno
Lombardo-Veneto[N 10] e vi rimase
fino al 1859 quando in seguito alla
seconda guerra d'indipendenza,
Mappa di Milano nel 1860. entrò a far parte del Regno di
Sardegna che divenne Regno
d'Italia dal 1861.

Dopo l'annessione di Roma allo


Stato italiano e la sua
trasformazione in capitale, per
diverso tempo Milano venne
qualificata con il titolo di Capitale Rappresentazione di un episodio
delle Cinque giornate.
morale; la definizione è attribuita
da Ruggiero Bonghi come parola
Panoramica di Milano nella seconda d'autore coniata negli anni in cui dirigeva La Perseveranza[60], e conobbe una certa
metà dell'Ottocento. diffusione sulla scia del successo della Fiera industriale del 1881[61][62]. Con essa si
alludeva al carattere milanese dall'epoca decisamente più avanzato
nell'industrializzazione e nella modernità[N 11].

Nel 1883[63] fu inaugurata a Milano, in via Santa Radegonda, la prima centrale elettrica d'Europa[64][N 12][65], la seconda al mondo
dopo quella di New York[N 13]. La costruzione, guidata da Giuseppe Colombo, è ricordata su una colonna della via omonima da una
targa posta successivamente daLuigi Dadda.

A cavallo del XIX e XX secolo, Milano conobbe uno straordinario sviluppo industriale e del terziario che la pose al centro delle
vicende economiche del Paese. Fu sede dell'Esposizione universale del 1906[66], che celebrava l'apertura del Traforo del Sempione.
Lo sforzo bellico durante la prima guerra mondiale fece registrare un forte sviluppo dell'industria non solo pesante, con conseguenti
difficoltà nella riconversione postbellica; ciò si unì alla delusione per le molte aspettative di maggiore benessere e democrazia
ingenerate, non solo in Italia, dalla
propaganda per l'arruolamento:
dapprima le tensioni sociali
sfociarono in quello che gli storici
chiamano il biennio rosso, in
reazione al quale trovò nuova linfa
il fascismo.

Milano, come aveva detto Gaetano


Salvemini[67], una città che tende Piazza San Sepolcro nel 1919,
Benito Mussolini fonda i Fasci italiani
ad anticipare i fenomeni politici
di combattimento.
"Quello che oggi pensa Milano,
domani lo penserà l'Italia".

Milano era, all'inizio del XX


secolo, per la sua composizione
L'Alfa Romeo, un'industria simbolo
per Milano tra le due guerre mondiali. sociale, una città a forte
connotazione socialista: Filippo
Turati[68] vi aveva fondato nel 1889
la Lega Socialista Milanese e fu tra
i fondatori, nel 1892 del Partito
Socialista Italiano. L'organo del
partito, il quotidiano Avanti!, ebbe
qui a partire dal 1911 la sua sede e Resti della Galleria Vittorio Emanuele
Benito Mussolini ne fu uno dei II bombardata nel 1943.
direttori (1913-1914). Socialisti
furono gli ultimi due sindaci eletti
democraticamente, Emilio
Caldara[69] nel 1914 e Angelo
Filippetti[70] nel 1920.

Il 14 febbraio 1916, in piena guerra,


Milano subì il primo
bombardamento aereo della sua
storia; due bombardieri da guerra,
La zona compresa tra San Babila e
Panzer IV, probabilmente Ausf.G, modello Etrich Taube, della
Largo Augusto dopo un
con cannone da 75 mm., tedesco Imperial-regia Aviazione austro- bombardamento aereo nel 1943.
presente in Piazza del Duomo nel ungarica sganciarono numerose
1943. bombe nelle zone di Porta Romana
e Porta Vittoria provocando 16 morti e circa 40 feriti. I due bombardieri si ritirano
indisturbati alla base aerea di Gardolo (in Trentino, allora parte dell'Impero austro-
ungarico), da dove erano partiti[71].

Gli anni immediatamente successivi alla Grande Guerra furono densi di tensioni sociali culminate nel biennio rosso con scontri
sanguinosi fra movimenti anarchici, operai e comunisti e il nascente movimento fascista di cui Milano fu la culla e che ne vide la
fondazione il 23 marzo 1919 col nome di Movimento dei Fasci italiani di combattimento nella sala del Circolo dell'Alleanza
Industriale in piazza San Sepolcro[N 14]. Nel 1926 il comune di Milano passò al sistema potestarile fascista con il chimico e
accademico Ernesto Belloni, aderente al partito fin dalla fondazione e fautore di un grande attivismo nell'edilizia pubblica (ad
esempio, con la costruzione del nuovo Palazzo di Giustizia), culminato già nel 1927 nella denuncia di diversi scandali finanziari a
danno del comune stesso, che vide lievitare il proprio deficit e condannare al confino lo stesso Belloni. Il 12 aprile 1928 la città fu
scossa dal grave attentato a Vittorio Emanuele III, in cui 20 persone rimasero uccise
dallo scoppio di un ordigno esplosivo mentre erano in attesa di assistere al passaggio
del Re in occasione della cerimonia di inaugurazione della VIII edizione della Fiera
Campionaria.

Nel biennio 1929-30 si procedette alla copertura dei Navigli, cambiando così
radicalmente l'aspetto di molti paesaggi urbani della città.

Durante la seconda guerra mondialeMilano registrò i più gravi bombardamenti aerei


I corpi di Benito Mussolini e di mai subiti da una grande città italiana. Nell'agosto del 1943 nell'arco di una
Claretta Petacci esposti in Piazzale
settimana Milano subì numerose incursioni aeree, che distrussero un terzo dell'area
Loreto nel 1945.
edificata e colpirono il 50 per cento degli edifici, lasciando 150 000 persone
senzatetto[72]. L'obiettivo del Bomber Command inglese era mettere in ginocchio il
maggiore centro industriale, economico e finanziario del paese e costringere la nazione a uscire dalla guerra. La notte del 13 agosto
furono infatti sganciati anche 220 000 spezzoni incendiari. A causa, però, delle condizioni climatiche tipicamente umide della
Pianura Padana, dei materiali da costruzione utilizzati per gli edifici e dell'urbanistica della città, con i grandi viali a separare i
quartieri, l'incendio non avvampò con la stessa facilità con cui si propagava nelle città tedesche[73]. Gli aerei sganciarono le bombe
da quote molto elevate, colpendo a caso gli edifici del centro storico. Il Teatro alla Scala, Palazzo Marino, la Rinascente, la sede del
Corriere della Sera, gli stabilimenti dellaPirelli e della Breda vennero pesantemente bombardati mentre laGalleria Vittorio Emanuele
fu scoperchiata. Il Duomo fu risparmiato nonostante il crollo di decine di statue. Colpiti pure il Castello Sforzesco, la chiesa di Santa
Maria delle Grazie, Palazzo Reale, la Pinacoteca Ambrosiana e l'ospedale Fatebenefratelli. I tram e le filovie erano inutilizzabili.
Oltre 500 000 persone furono costrette a lasciare la città, di cui 250 000 senza tetto. Tragica fu la strage dei 184 bambini della scuola
elementare di Gorla, il 20 ottobre 1944. Diciassette aerei del 451º Bomb Group, fallito il bersaglio (gli stabilimenti Breda) perché
fuori rotta, sganciarono 170 bombe da duecento chili sui quartieri di Gorla, Precotto e Turro. Una di queste colpì le scale della scuola
[74].
mentre i bambini, gli insegnanti e il personale cercavano di raggiungere i rifugi: quel giorno si contarono 614 vittime

Il 29 aprile 1945 i corpi di 18 gerarchi fascisti tra cui Mussolini stesso vennero esposti in Piazzale Loreto. I gerarchi erano stati
fucilati da un gruppo di partigiani comandati da Walter Audisio il pomeriggio del 28 aprile. La folla incominciò a calpestare e colpire
i corpi ricoprendoli di sangue e sputi, e solo grazie all'intervento di vigili del fuoco e partigiani i cadaveri furono sottratti all'ira della
[75].
folla e appesi " a testa in giù" sulla pensilina del distributore presente nella piazza

Il secondo dopoguerra
Città emblema della Resistenza (il
25 aprile, festa nazionale della
Liberazione, ricorda l'insurrezione
generale partigiana del 25 aprile
1945 che ha portato alla liberazione
della città), fu, nel secondo
dopoguerra, dopo la fine del regno
sabaudo (1946), uno dei motori

Palazzo Mezzanotte sede della della ricostruzione industriale e


Funerali delle vittime dellastrage di
Borsa Italiana. culturale dell'Italia repubblicana. piazza Fontana nel 1969.

A Milano si svolsero alcuni dei


maggiori scontri del '68 italiano e qui ci fu il primo episodio della cosiddetta Strategia della tensione (il 12 dicembre 1969 con la
strage di piazza Fontana). Dalla fine degli anni ottanta la città venne spesso ricordata come "Milano da bere", denominazione
derivante da uno slogan pubblicitario diventato simbolo di un'epoca in cui essa e l'intera nazione potevano godere di un benessere
diffuso[76].
Nell'ultimo quarto di secolo la città fu al centro della politica italiana: con l'ascesa al
governo della classe dirigente milanese del PSI - guidata da Bettino Craxi - al
governo nazionale, poi con lo scandalo di Tangentopoli[77], poi ancora con l'ascesa
dell'imprenditore milanese Silvio Berlusconi, a guida di una coalizione di
centrodestra[78].
Foto aerea dei grattacieli diPorta
Oggi Milano è un importante centro commerciale e industriale sia all'interno Nuova in costruzione, 2012.
dell'Unione europea sia a livello internazionale oltre che essere il maggior polo
Italiano per i servizi e il terziario, la finanza, la moda, l'editoria e l'industria. È
inoltre sede della Borsa valori (in Piazza Affari), gestita da Borsa Italiana S.p.A, uno dei più importanti centri finanziari d'Europa ed
è un grande polo di attrazione per le sedi amministrative di decine di multinazionali[79]. È uno dei maggiori centri universitari,
editoriali e televisivi d'Europa. È sede delpolo fieristico con la maggior superficie espositiva d'Europa[80].

Dopo l'assegnazione ufficiale da parte del Bie (Bureau International des Expositions) il 31 marzo 2008, dal 1º maggio al 31 ottobre
2015 la città ha ospitato l'Expo 2015, sul tema dell'alimentazione.

La città di Milano è presente nelle pubblicazioni del Globalization and World Cities Study Group dell'Università di Loughborough,
dove nel 2004 è stata classificata comeincipient global city insieme ad Amsterdam, Boston, Chicago, Madrid, Mosca e Toronto[81].

Simboli
« 1. Il gonfalone storico, insignito della medaglia d'oro della Resistenza, e raffigurante Sant'Ambrogio, vescovo
eletto dal popolo, è il gonfalone di Milano.
2. Lo stemma della Città di Milanoè araldicamente così descritto: d'argento (bianco) alla croce di rosso, cimato
di corona turrita (un cerchio d'oro aperto da otto pusterle), e circondato ai lati nella parte inferiore da fronde
verdi di alloro e di quercia annodate con un nastro tricolore.
3. La bandiera del Comune di Milano è costituita da unacroce rossa su sfondo bianco. »

(Blasonatura del gonfalone, dello stemma e della bandiera di Milano riportata nello statuto del comune [82])
Lo stemma del Comune di Milanoè
costituito da uno scudo sannitico di
color argento (bianco) su cui è
sovrapposta una croce di San
Giorgio rossa. Il tutto è racchiuso ai
lati da un ramo di alloro e uno di
quercia, legati insieme da un nastro
tricolore. Lo scudo, che è timbrato
da una corona turrita colore oro o Logo del comune di Milano con lo
nero, simbolo del titolo di città, è in stemma stilizzato

uso, nella sua forma moderna, dal


19 marzo 1934, quando fu emanato
il relativo decreto di concessione da
parte dello Stato. La prima
Stemma del comune di Milano
testimonianza dello stemma di
Milano nella forma attuale di cui si
abbia memoria è del XIV secolo e si trovava sull'arca di Azzone Visconti presente
nella chiesa di San Gottardo in Corte, ora perduta, dove era raffigurato La bandiera di Milano. Riprende
[83].
sant'Ambrogio portante il vessillo bianco con la croce rossa fedelmente il vessillo delDucato di
Milano, che fu usato dal 1395 al
1797
La più antica testimonianza scritta che cita la croce rossa su campo bianco di Milano è datata 1155: essa è riportata su una lettera
spedita dai tortonesi ai consoli di Milano, dove si menziona la bandiera di Milano[84]. Su questo documento la bandiera di Milano è
descritta come un vessillo bianco su cui è posizionata una croce rossa dalla forma a "patente", ovvero una croce con le braccia che si
allargano alle estremità[84].

Il debutto della croce di San Giorgio su campo bianco sullo stemma cittadino fu quindi successivo alla prima comparsa di questo
simbolo di Milano su una bandiera: fu proprio la croce rossa su campo bianco presente sul vessillo di Milano a ispirare poi il soggetto
dello stemma cittadino[84]. All'epoca la croce rossa in campo bianco costituiva solo ilVexillum publicum del comune, esistendo anche
il Vexillum civitas (biscione azzurro in campo bianco, divenuto poi stemma dei Visconti e del Ducato di Milano), ovvero lo stendardo
legato alla famiglia regnante su Milano, e il Vexillum populus (con l'effigie di sant'Ambrogio, vescovo di Milano), cioè lo stendardo
del popolo[85].

In particolare, la bandiera utilizzata dalla moderna città di Milano riprende fedelmente quella poi usata dal
Ducato di Milano dal 1395
al 1797, ovvero un vessillobianco con una croce di San Giorgio di colore rosso[86] La trasformazione della croce a "patente" in croce
di San Giorgio sulla bandiera di Milano avvenne dopo il 1190 quando molte città e nazioni europee, tra cui Londra e l'Inghilterra,
chiesero e ottennero la possibilità di utilizzare la bandiera (genovese) crociata per ottenere la protezione delle loro navi da parte della
flotta genovese dislocata nel Mar Mediterraneo e nel Mar Nero dai numerosi attacchi di pirateria; per questo privilegio il re
d'Inghilterra corrispondeva al Doge della Repubblica di Genova un tributo annuale[87]. Quindi solo dal XIII secolo la bandiera di
Milano ha assunto la sua forma definitiva, ovvero una croce di San Giorgio rossa su campo bianco, abbandonando la primigenia
forma a "patente"[84].

Il primo gonfalone della città di Milano è stato un arazzo realizzato


intorno al 1565 dai ricamatori Scipione Delfinone e Camillo
Pusterla su disegno di Giuseppe Arcimboldi e Giuseppe Meda.
Venne benedetto da Carlo Borromeo e portato per la prima volta in
processione per la festa di Pentecoste il 2 giugno 1566. Restaurato
una ventina di volte nei successivi trecento anni è custodito
all'interno del Castello sforzesco, nella Sala del Gonfalone[88].
Misura 5,2 m di altezza per 3,57 di larghezza. Esso raffigura, al
centro, sant'Ambrogio, munito di una sferza, in atto di cacciare gli
Ariani; al di sotto vi sono riportati gli stemmi dei sei sestieri di
Milano e per tre volte lo stemma della città. Ai lati, sono invece
raffigurati episodi della vita di sant'Ambrogio. Una sua copia, che è
custodita a Palazzo Marino, nella Sala dell'Alessi, viene esibita Da sinistra, il lato anteriore e quello posteriore del
nelle ricorrenze ufficiali più importanti per rappresentare la città di gonfalone di Milano, che è custodito all'interno di
Milano. Palazzo Marino, municipio della città, nella Sala
dell'Alessi.
Altri simboli di Milano sono:

La scrofa semilanuta, animale legato alla leggenda della sua fondazione e primo simbolo della città di Milano.
Secondo infatti l'antica tradizione romana riportata daTito Livio la fondazione di Milano avvenne attorno al 600 a.C.
da parte del celta Belloveso, nipote del sovrano deiGalli Biturigi, che si insediò nel mezzo della pianura,
sconfiggendo le precedenti popolazionietrusche. La leggenda farebbe quindi risalire la sua fondazione al celta
Belloveso e a una scrofa semilanuta (in medio lanae: da cui deriverebbe, secondo questa leggenda, il toponimo
latino Mediolanum) che divenne poi il simbolo della Milano romana. Questa leggenda fu poi ripresa in epoca
medioevale da Bonvesin de la Riva[89].
La cosiddetta "Madonnina", una statua d'oro collocata sulla guglia più elevata delDuomo di Milano rappresentante
Maria, madre di Gesù Cristo. Questa statua è la protagonista della canzonedialettale milanese O mia bela
Madunina di Giovanni D'Anzi, che è di fatto considerata l'inno della città:
(LMO) (IT)
« [...] O mia bela Madonina, « [...] O mia bella Madonnina,
che te brillet de lontan, che brilli da lontano,
tuta d'ora e piscinina, tutta d'oro e piccolina,
ti te dominet Milan. tu domini Milano.
Sota a ti se viv la vita, Sotto di te si vive la vita,
se sta mai con i man in man [...] » non si sta mai con le mani in mano [...] »

(Giovanni D'Anzi , O mia bela Madunina )


Il biscione (in dialetto milanese el bisson), ritratto nell'atto di ingoiare o
proteggere, a seconda delle interpretazioni, un fanciullo o un uomo nudo [N 15] e
sovrastato da una corona d'oro [N 16], fu il simbolo del casato deiVisconti, Signori
e poi Duchi di Milano tra XIII e XV secolo. Il biscione fu in seguito ripreso dagli
Sforza, dinastia che dominò Milano nel XV e nel XVI secolo, rimanendo poi uno
dei simboli più celebri della città di Milano. Il biscione è stato inserito, tra i tanti
usi moderni, nel logo dellacasa automobilistica italiana Alfa Romeo, che è stata
fondata a Milano nel 1910. "La bissa", altro appellativo dialettale dato dai
milanesi al "biscione", è uno dei simboli dell'Inter, squadra di calcio milanese, ed
è stato ripreso dalla societàFininvest, fondata nel 1978 da Silvio Berlusconi: in
quest'ultimo caso la rappresentazione del fanciullo è stata "addolcita"
sostituendo quest'ultimo con un fiore uscente dalla bocca del serpente, il tutto
molto stilizzato.
Meneghino, maschera legata alla città dopo avere soppiantato quella più antica e
tradizionale di "Baltramm de Gaggian". Il nome viene talvolta usato, a mo' di
aggettivo, come sostituto di "milanese" (si veda ad esempio la nota istituzione
culturale Famiglia meneghina)[90].
La Madonnina, statua
presente sulla sommità del
Onorificenze Duomo di Milano.
l gonfalone di Milano è decorato da due onorificenze. Milano è stata la prima, tra le ventisette
città decorate di medaglia d'oro come "benemerite del Risorgimento nazionale", a essere
insignita da questa onorificenza per le azioni altamente patriottiche compiute dalla città nel periodo risorgimentale (inteso dalla Casa
[91].
regnante dei Savoia, che concesse a Milano questa onorificenza, come il periodo compreso fra il 1848 e il 1918)

Il capoluogo lombardo è anche tra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione; in particolare è insignita della
medaglia d'oro al valor militare per i sacrifici subiti della sua popolazione e per la sua attività nella Resistenza partigiana durante la
seconda guerra mondiale[92].

Le motivazioni della concessione delle due onorificenze sono:

Medaglia alle città benemerite del Risorgimento nazionale


«A ricordare le azioni eroiche compiute dalla cittadinanza milanese nelle cinque
giornate del 1848. L'insurrezione popolare milanese divampò il 18 marzo 1848, alla
notizia della rivoluzione a Vienna e dell'insurrezione di Venezia. Il 23 gli insorti
costrinsero il maresciallo Radetzki ad abbandonare la città e a ritirarsi verso Verona.
Fra gli insorti si contarono circa trecento morti.»
— Roma, 18 marzo 1898
Medaglia d'oro al valor militare
«Nelle epiche "Cinque Giornate", insorgendo e scacciando dalle sue mura un
esercito potentemente armato, dimostrò quanto valga contro la tirannide l'impeto
popolare sorretto da sete inestinguibile di giustizia, di libertà, di indipendenza.
Presente con i suoi martiri ed i suoi eroi nelle congiure mazziniane e nelle battaglie
del primo Risorgimento, negli anni dal 1943 al 1945, pur mutilata ed insanguinata
dalle offese belliche, oppose allo spietato nemico di ogni tempo, la fierezza e lo
slancio di un'implacabile lotta partigiana, nella quale fu prodiga del sangue dei suoi
figli migliori, e lo travolse infine nell'insurrezione vittoriosa del 25 aprile 1945. Mirabile
esempio di virtù civiche e guerriere che la Repubblica onora. 18-22 marzo 1848, 6
febbraio 1853, 9 settembre 1943, 25 aprile 1945.»
— Roma, 15 marzo 1948
Monumenti e luoghi d'interesse
Gran parte del patrimonio artistico-architettonico di Milano si trova nel centro
storico, che deve il suo aspetto attuale a numerosi rimaneggiamenti urbanistici
effettuati tra l'unità d'Italia e il primo dopoguerra[93].

Il monumento simbolo della città è la cattedrale di Santa Maria Nascente, più


conosciuta con il nome di Duomo di Milano, situata nell'omonima piazza, centro
della vita economica e culturale cittadina. A breve distanza si trova il settecentesco
Teatro alla Scala, uno dei teatri lirici più famosi al mondo[94]. A collegare Piazza
della Scala e Piazza del Duomo è la galleria Vittorio Emanuele II, un passaggio
coperto con strutture di ferro e vetro a vista in stile eclettico.
L'ultima cena di Leonardo da Vinci

Altro monumento simbolo di


Milano è il Castello Sforzesco,
originariamente concepito come struttura esclusivamente militare, fu poi ridisegnato
come elegante corte per i signori della città[95]. Poco lontano si trovano la basilica di
Sant'Ambrogio, considerata la seconda chiesa più importante della città[96], e il
complesso ospitante lachiesa di Santa Maria delle Grazie e il Cenacolo leonardesco,
dichiarato patrimonio dell'umanitàdell'UNESCO[97]. Altro sito di notevole interesse
artistico è il Cimitero monumentale, che ospita le tombe dei cittadini milanesi più
illustri; di più moderna realizzazione si possono trovare la Stazione Centrale,
La Galleria Vittorio Emanuele II di
costruita in uno stile che unisce la maestosità delle strutture fasciste a decorazioni in
sera
stile liberty[98], e lo stadio Giuseppe Meazza, chiamato La Scala del calcio[99].

La città inoltre è ricca di musei e gallerie d'arte; il più famoso è certamente la


pinacoteca di Brera che assieme al museo Poldi Pezzoli e alla pinacoteca Ambrosiana costituisce la rete delle più famose gallerie
d'arte milanesi. Un altro notevole circuito di musei è formato dalle case museo milanesi. La Triennale di Milano, sede di esposizioni
di arte moderna[100], forma con il PAC le sedi espositive per l'arte moderna a Milano. A questi vanno aggiunti i musei a carattere
scientifico, il Planetario di Milano e l'Osservatorio astronomico di Brera, nonché le decine di musei minori, come imusei del Castello
Sforzesco.

Architetture religiose
Milano è ricca di antiche chiese di grande importanza, tra le quali la più celebre è
certamente il Duomo, cattedrale gotica divenuta nel mondo simbolo della città. Il
capoluogo lombardo ospita però molti altri edifici religiosi di grande valore storico e
artistico e tra questi in particolare sono da ricordare le quattro basiliche
paleocristiane: Sant'Ambrogio, considerata da sempre il massimo esempio
dell'architettura romanica lombarda[101], è certamente uno dei più antichi
monumenti dell'arte cristiana, la Basilica di San Lorenzo, edificio a pianta centrale
bizantino conosciuto anche per la vicinanza con le famose colonne, San Nazaro e
San Simpliciano, legate come le precedenti alla figura del vescovoAmbrogio.

Il centro storico milanese ospita inoltre la chiesa di San Maurizio al Monastero


Maggiore, contenente un celebre ciclo di affreschi di autori quali Bernardino Luini e
Simone Peterzano[102] tale da essere definita la cappella sistina lombarda[103], la
Duomo di Milano, simbolo della città.
chiesa di Sant'Antonio Abate, riedificata alla fine del XVI secolo secondo i canoni
della controriforma e sede di opere di Giulio Cesare Procaccini e del Cerano; la
barocca chiesa di Sant'Alessandro si affaccia invece su una delle piazze meglio conservate della Milano precedente agli interventi
ricostruttivi postbellici[104].
La chiesa di San Giuseppe, a poca distanza dal Teatro alla Scala, è considerata il
primo edificio genuinamentebarocco della città[105], mentre Santa Maria presso San
Satiro rimane celebre per il finto coro progettato da Bramante tramite la tecnica del
trompe-l'œil[106]; sono da ricordare la Chiesa di San Marco e la Basilica di
Sant'Eustorgio, che ospita la cappella Portinari, considerata uno dei capolavori del
Rinascimento lombardo[107]. Celebre in tutto il mondo è la chiesa di Santa Maria
delle Grazie, inclusa con il Cenacolo Vinciano nell'elenco dei patrimoni dell'umanità
redatto dall'UNESCO[97].

Esternamente all'area urbana sorgono due importanti complessi monastici: laCertosa La basilica di Sant'Ambrogio,
di Garegnano con i suoi importanti affreschi opera di Simone Peterzano e l'Abbazia seconda chiesa per importanza della
città.
di Chiaravalle, uno dei primi esempi di gotico in Italia[108]. Di grande rilevanza
artistica è inoltre il Cimitero monumentale con il proprio famedio, ricchissimo di
sculture funerarie di varie epoche e stili[109].

Architetture civili
Il centro di Milano è ricco di
palazzi, costruiti soprattutto nei
secoli XVII e XVIII come dimore
private delle maggiori famiglie
della città; gli stili architettonici
rappresentati nel centro cittadino
sono moltissimi, dal neogotico,
barocco ed eclettico sino al liberty e
Il Palazzo della Banca d'Italia
Il Palazzo della ex Banca al razionalismo del dopoguerra. La
Commerciale Italiana ora Intesa storia degli edifici civili milanesi si
Sanpaolo estende però fino ai giorni nostri, comprendendo le numerose architetture moderne
caratterizzanti le zone di più innovativa concezione del territorio cittadino.

Milano non ha mai avuto un centro di potere civile adeguato alla propria importanza: tale fatto è dovuto principalmente alla
mancanza di una corte all'interno della città a partire dal XVI secolo, quando venne perduta l'indipendenza. Fra i palazzi pubblici,
infatti, vanno ricordati solo il medievale Palazzo della Ragione (inserito nel complesso di piazza Mercanti) e il successivo Palazzo
Reale, per secoli sede rappresentativa del governo della città[N 17]; dopo la costruzione del Castello Sforzesco, evidentemente
catalogato tra le architetture militari, Milano non diede più alla luce un edificio di concezione pubblica sino al 2010, quando fu
inaugurato Palazzo Lombardia[110]. Maggiore importanza avevano le dimore private, fra le quali vanno ricordati Palazzo Marino (ora
sede dell'Amministrazione Comunale), Palazzo Litta, Palazzo Belgioioso. Interi quartieri, come quello intorno a via Monte
Napoleone o a Corso Venezia, sono composti di palazzi nobiliari instile neoclassico[111].

Architetture militari
Le mura di Milano si sono evolute negli anni con la città: dal primo nucleo romano, si passa alla cinta medievale, per finire con
l'ultima cinta più esterna, più conosciuta come "mura spagnole". Delle mura romane rimangono solo delle rovine; delle mura
medievali rimangono dei rarissimi tratti scoperti che sopravvissero alla conversione delle mura in abitazioni una volta costruite le
mura spagnole, all'epoca della loro costruzione le più estese d'Europa[112], abbattute per gran parte fra la fine dell'Ottocento e i primi
decenni del Novecento per ragioni viabilistiche[113].

Oltre ad alcuni tratti delle antiche mura spagnole lunghi in totale circa un chilometro, restano a ricordare le cinte murarie alcune delle
porte urbiche sulla cinta medievale, come Porta Nuova e porta Ticinese, mentre sulla cinta esterna le porte sono state quasi tutte
conservate: dalla manierista Porta Romana, le rimanenti risalgono alla sistemazione austriaca dei bastioni instile neoclassico.
L'architettura militare più
imponente è il Castello
Sforzesco[114], architettura militare
convertita nel rinascimento a
elegante corte da partedei duchi di
Milano: la fortezza era comunque
tra le maggiori dell'epoca, tanto che
il castello non fu mai espugnato in
battaglia, bensì ogni volta grazie al
tradimento del castellano. Usato
esclusivamente come caserma
militare dai governi stranieri, fu
restaurato e trasformato a fine
Ottocento in un grande complesso
museale, e ornato dai giardini
Arco della Pace.
dell'omonima piazza e dal Parco
Sempione.
Castello Sforzesco.

Aree naturali
Tre sono i parchi urbani storici della città: i Giardini pubblici (oggi dedicati a Indro
Montanelli), il Parco Sempione e il Parco Ravizza. Fino agli anni trenta del XX
secolo il centro storico era ricco di giardini privati, oggi molto ridotti e sostituiti da
lottizzazioni residenziali[N 18]. Altri parchi urbani di medie dimensioni, di
realizzazione più recente, sono il Parco delle Basiliche, il Parco Don Giussani[N 19],
il Parco Vittorio Formentano[N 20].

Parchi di estensione maggiore si trovano fuori dall'area edificata: il Parco Lambro, il


I Giardini pubblici Indro Montanelli.
Parco Forlanini, il Parco delle Cave, il "Boscoincittà" e il Parco di Trenno.

Per la sua particolarità, si segnala il


"Monte Stella", ricavato dalle macerie degli edifici bombardati nella seconda guerra
mondiale[115].

Nella zona nord del territorio comunale è posto il Parco Nord, a carattere
sovracomunale[N 21]. Un'ampia parte del territorio, a est, sud e ovest, è invece
compresa nel Parco agricolo Sud Milano, una vasta area a carattere naturalistico e
agricolo che circonda la città dai tre lati[116]
Parco Sempione.
A est della città, presso l'Aeroporto di Linate, nel territorio dei comuni di Segrate e
Peschiera Borromeo, si trova l'Idroscalo, un vasto bacino artificiale scavato nel
1928-1930 per l'ammaraggio e il decollo degli idrovolanti, e riconvertito già nel 1934 ad area per gare e attività sportive e uso
balneare pubblico. Molto frequentato nei mesi estivi, l'Idroscalo è un po' "il mare dei milanesi"[117]. Nell'arco dell'anno l'area viene
ancora utilizzata per manifestazioni sportive nautiche, come canottaggio, motonautica o sci d'acqua.

Società

Popolazione
Evoluzione demografica
Al momento dell'unità d'Italia Milano era già il secondo comune italiano per numero di abitanti[118]. Successivamente, secondo il
censimento del 1931, sottrasse a Napoli il primo posto, per poi cederlo a Roma (1936)[118]. Nel dopoguerra fu interessata da un
fortissimo flusso migratorio da tutte le regioni d'Italia, fino a raggiungere il suo massimo di 1 743 427 abitanti al 31 dicembre
1973[119] Successivamente l'area milanese ha conosciuto un forte fenomeno di suburbanizzazione, dato dal trasferimento di molti
abitanti verso i comuni dellacittà metropolitana. La popolazione residente al 30 settembre 2014 è di 1 332 516 abitanti.

La popolazione storica è indicata senza considerare i Corpi Santi: si evidenza l'incidenza della peste del 1630 sulla popolazione
cittadina.

Popolazione storica (migliaia)[120][121][122]

Abitanti censiti (migliaia)[123]


Etnie e minoranze straniere
Secondo i dati ISTAT[124] al 1º gennaio 2017 la popolazione straniera residente era
di 253 482 persone, pari al 18,7% della popolazione. Le nazionalità maggiormente
rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente
erano[124]:

Filippine 40 474
Egitto 35 884
Cina 27 679
Via Paolo Sarpi situata nel Quartiere
Perù 18 557
cinese
Sri Lanka 16 116
Romania 14 689
Ecuador 12 623
Ucraina 8 247
Marocco 7 861
Bangladesh 7 723
Nei dati ufficiali non sono considerati gli stranieri irregolari, che secondo il XV rapporto sull'immigrazione straniera in provincia di
Milano del 2013, sarebbero 23 700[125].

Inoltre nella città si sta affacciando il fenomeno dei quartieri ad alto indice straniero, in particolare il caso della comunità cinese,
insediata da decenni nell'area fra le vie Canonica (a ridosso dei bastioni di porta Volta) e Paolo Sarpi, interna a corso Sempione,
colloquialmente nota comeChinatown[126].

Religione
La prima confessione religiosa a Milano è quella cattolica. La liturgia differisce da
quella tipica della maggior parte del mondo cattolico in quanto Milano segue un
proprio rito, chiamato rito ambrosiano e che deriva dalla tradizione che si è
stratificata nella liturgia milanese. Anticamente vi erano vari riti locali, che furono
via via aboliti. Il rito ambrosiano sopravvisse e si assestò nel corso dei secoli sia per
l'importanza della sede milanese sia perché, nel momento di massima uniformazione
della liturgia, ovvero in corrispondenza del Concilio di Trento, regnava un papa
milanese, Pio IV, e perché l'anima del Concilio fu san Carlo Borromeo vescovo di
Il Palazzo Arcivescovile in piazza
Milano e nipote di Pio IV[127]. Fontana.

La seconda comunità religiosa è quella musulmana, che si ritrova in moschee come


quella di Viale Jenner (vedi UCOII) e quella di Segrate (vedi Moschea di Segrate), che si trova in realtà sul territorio del comune di
Milano, anche se in un suo punto estremo.

Da tempo a Milano esistono degli edifici di culto per protestanti, come la Chiesa Valdese in via Francesco Sforza[128], la Chiesa
Evangelica delle Assemblee di Dio in Via delle Forze Armate, ortodossi, quali la chiesa rumena di via De Amicis, il tempio di via
Giulini che fa capo al patriarcato di Mosca[129], la Chiesa ortodossa bulgara[130].

Milano è sede anche della seconda comunità ebraica italiana per numero di fedeli[131], almeno 7000, seconda solamente alla
comunità ebraica di Roma.

A Milano fa capo anche la comunità Armena più importante d'Italia[132][133][134], presente sia con la chiesa armeno-cattolica sia con
la chiesa apostolica armena.

Dal 1978 è presente anche la comunità diScientology con una sede principale nellazona 9, in viale Fulvio Testi[135].
Istituzioni, enti e associazioni
Il primo ospedale che si ricorda è quello del Brolo, non il primo in assoluto, ma al
servizio dell'intera città: era il 1158, quattro anni prima della resa al Barbarossa, e
funzionò per oltre tre secoli. Cedette il suo ruolo primario dopo il 1456[136] alla Ca'
Granda che divenne, per incorporazioni di altre opere benefiche, per lasciti e
donazioni, una delle più importanti istituzioni milanesi. L'antica denominazione è
ancora portata dall'ospedale di Niguarda.

Attualmente il sistema sanitario a Milano, come in tutto il paese, non dipende più
dall'autorità locale ma è di competenza della regione, che agisce sul territorio tramite
Ospedale Niguarda Ca' Granda.
le aziende sanitarie locali. Il sito ufficiale della regione Lombardia[137] registra a
Milano 31 ospedali, tra pubblici e convenzionati, specialistici o generali che coprono
a 360° le patologie previste dai protocolli nazionali e a essi ricorrono sovente pazienti provenienti da altre regioni. La sanità lombarda
è tra quelle "virtuose", che non hanno cioè deficit di bilancio. Tra gli ospedali sono diversi quelli che appartengono alla categoria
degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, IRCCS[138]. Ricordiamo l'Istituto Nazionale Neurologico Carlo Besta e la
Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori, Istituto Europeo di Oncologia, l'Istituto ortopedico Gaetano Pini e il Centro
cardiologico Monzinotra quelli specialistici. L'Ospedale Maggiore di Milano, l'Ospedale Niguarda Ca' Granda, l'Azienda ospedaliera
Fatebenefratelli e Oftalmicoe l'Istituto scientifico universitario San Raffaele tra quelli a indirizzo generale.

Accanto alla cura caritatevole degli ammalati, la filantropia milanese si è fatta


carico, nel tempo, di fondare e sostenere istituzioni diventate poi storiche e familiari
nel panorama sociale cittadino per l'assistenza agli anziani e agli orfani: laBaggina, i
Martinitt e le Stelline: caratteristica delle tre iniziative era il fatto che i beneficati
dovessero, nelle loro possibilità, praticare o imparare un mestiere per mantenere o
Ospedale San Raffaele.
crearsi la dignità personale. A questo tema, si riallacciano le numerose iniziative per
l'alfabetizzazione e per l'insegnamento delle arti e mestieri che troverà un largo
seguito tra i protagonisti dell'industrializzazione. Un importante ruolo filantropico è anche svolto dalla
Fondazione Cariplo.

Milano è sede di numerose organizzazioni di cooperazione allo sviluppo che hanno uffici legali o operativi nella città e che operano a
livello internazionale.

Comunità omosessuali
Milano (con associazioni, circoli, gruppi e servizi rivolti agli omosessuali), ha un fiorente mercato di settore di oltre 50 locali per
divertimento o svago per il solo pubblico omosessuale o friendly (frequentati da omosex e etero), agenzie di viaggio, librerie, luoghi
di incontro, gruppi culturali e sportivi, associazioni e servizi rivolti non solo agli omosessuali residenti, ma anche al turismo
LGBT[139][140].

Qualità della vita


Questa voce o sezione sull'argomento Milano è ritenuta da
controllare.
Motivo: La tabella seguente, messa qui senza fonti, senza una spiegazione relativa
al suo significato e ai dati che contiene, appare inutile e poco enciclopedica e
appesantisce la voce di graficismi sovrabbondanti e di poco utile "tabellismo"
Qualità della vita (Sole 24 Qualità della vita (Italia Rapporto ecosistema urbano
Anno
Ore) Oggi) (Legambiente)
2008 20º (-14) 31º (-2) 58º (+4)
2009 19º (+1) 54º (-23) 49º (+9)
2010 21º (-2) 49º (+6) 63º (-14)
2011 19° (+2) 46° (+3) 52° (+11)
2012 17° (+2) 39° (+7) 47° (+5)
2013 10° (+7) 37° (+2) 57° (-10)
2014 8° (+2) 36°(+1) 62° (-5)
2015 2° (+6) 49°(-13) 51° (+9)
2016 2° (+0) 56°(-7) 73° (-22)

Ambiente, acqua e aria a Milano


Tra le peggiori città europee per qualità dell'aria[141][142]: anche se la
concentrazione di inquinanti in atmosfera (in particolare diossido di zolfo, diossido
di azoto, PM10) è in costante diminuzione negli ultimi anni , non sono ancora stati
raggiunti i valori obiettivo[143]. A questo trend decrescente hanno probabilmente
contribuito le 10 000 auto in meno immatricolate (716 000) e i 3,6 milioni in meno
di entrate in città, frutto della crisi e delle politiche per la mobilità. Il trasporto L'Idroscalo di Milano
pubblico, infatti, nel 2013 ha registrato circa 1,7 milioni di passeggeri giornalieri,
7,5 in più rispetto al 2011[144].

La descrizione climatica della città ha messo in luce come spesso si creino condizioni per il ristagno atmosferico; se a ciò si aggiunge
l'estensione della conurbazione, l'intensità del traffico, e per i mesi invernali la diffusione "puntiforme" degli impianti di
riscaldamento domestico, si ha il quadro complessivo per cui il capoluogo ambrosiano registra per molti giorni all'anno condizioni al
limite del blocco del traffico[145]. Negli anni più recenti sono stati assunti provvedimenti indirizzati soprattutto a scoraggiare il
pendolarismo dei mezzi privati (Ecopass[146], sosta a pagamento mattutina anche in periferia, oltre alla nuova "area C")[147][148] e i
[N 22].
frequenti blocchi della circolazione, soprattutto festivi, imposti a un'area più estesa di quella del capoluogo

Il provvedimento Area C è valso a Milano il prestigioso premio Transport Achievement Award 2014 dell'OCSE per i risultati che
Area C ha conseguito: il traffico in centro si è ridotto di circa il 30% (del 7% nel resto della città), si è verificato un calo della
domanda di sosta del 10% e un aumento della produttività per quel che riguarda la consegna merci del 10%. Inoltre sono calati gli
incidenti del 26% in centro, si sono ridotte le emissioni inquinanti (-10% PM10 e -35% CO2) e sono aumentate sia la velocità dei
mezzi di trasporto pubblico (+6,9% autobus e +4,1% tram) sia l'utilizzo di veicoli a basse emissioni (dal 9,6% del totale al
16,6%)[149]. Milano è ai vertici in Europa per quel che riguarda la raccolta differenziata. In un quadro complessivo di riduzione dei
rifiuti urbani (-2,66%), sono 149 i chilogrammi per abitante di differenziata che vengono recuperati, a fronte dei 123 di Vienna, dei
117 di Monaco, dei 105 di Berlino e dei 76 di Parigi[150].

L'abbondanza d'acqua a Milano ha provocato due ritardi storici di non poco conto: fu una delle ultime grandi città europee a dotarsi
di un acquedotto (1888)[151] e l'ultima di un sistema di fognatura e, più tardi, di depurazione delle acque[152]. Progettati entrambi
dall'ingegner Felice Poggi, entrarono in funzione rispettivamente negli anni successivi al 1890 e al 1888. Per l'acqua potabile, Milano
(caso abbastanza raro) si approvvigiona, con risultati quantitativi e qualitativi di ottimo livello, esclusivamente sulla propria falda e
per lo smaltimento si è affidata, sino alle soglie del duemila, al deflusso nel sistema irriguo di origine medievale, praticando una sorta
di "depurazione biologica"ante litteram.

Un sistema di tre depuratori a sud della città (Peschiera Borromeo, Milano Nosedo, Milano San Rocco) realizzato tra il 2000 e il
2005[153] rilascia solo acque trattate e depurate con i limiti previsti dalle norme nazionali e comunitarie
[154].
Leggende popolari

Fantasmi
Tra le leggende meneghine, si segnala lo spettro della cosiddetta Dama Nera: nelle sere di nebbia, quando Parco Sempione è ormai
deserto, capiterebbe di sentire odore di violette e apparirebbe la figura spettrale della dama vestita di un lungo abito nero e velata in
viso. La donna una volta giunta a pochi centimetri dell'avventore gli porge la mano gelida: chi la raccoglie viene trascinato in sentieri
nascosti del parco, dentro una nebbia sempre più fitta, fino a raggiungere una grande villa. All'interno di tale villa la Dama si concede
all'avventore, solo dopo l'uomo trova il coraggio di alzare il velo, scoprendo così un teschio con le orbite vuote. La scoperta tremenda
fa fuggire tutti gli uomini dalla Dama in nero, che mai cerca di trattenerli, sapendo che sarebbero sempre tornati a cercarla. Secondo
la famosa leggenda tutti gli uomini vittima della Dama perdono il senno e conoscono un amore così forte da portarli alla follia,
[155].
trascorrendo la loro vita a cercare di ritrovare la grande villa in cui avevano ballato con la Dama oscura

Altre leggende narrano la storia di processioni di anime disperate, queste riconosciute come spettri dei catari, bruciati vivi in Corso
Monforte perché considerati eretici. Troviamo leggende di donne bruciate vive considerate streghe, antichi uomini malvagi che nel
passato si aggiravano tra le vie milanesi o infine del fantasma dell'Opera che perseguita presso il teatro della Scala chiunque si rechi
[156].
ad assistere agli spettacoli senza intendersi di musica lirica

La Colonna del Diavolo di Sant'Ambrogio


Appena fuori dalla Basilica di Sant'Ambrogio, sul suo lato sinistro, si trova una
colonna di epoca romana. La leggenda vuole che Sant'Ambrogio, Vescovo di Milano
nel IV secolo, fosse alle prese con i molteplici tentativi del Diavolo di farlo cadere in
tentazione. Esasperato dai suoi continui fallimenti, Satana provò infine a trafiggere il
Santo con le corna, mancando però il bersaglio e finendo per conficcarsi nella
colonna. Dopo aver provato per lungo tempo a liberarsi, si trasformò in zolfo e
scomparve. Per questa ragione, secondo la tradizione, avvicinandosi ai fori si
sentirebbe odore di zolfo, mentre appoggiandoci sopra l'orecchio si può sentire il
rumore dello Stige, il fiume dell'Inferno. Non solo: la notte prima della domenica di
Pasqua, si può vedere un carro, guidato da Satana in persona e diretto negli Inferi,
che conduce le anime dei dannati destinate a passare l'eternità all'Inferno. Nel quarto
secolo la zona dove ora sorge la basilica era un cimitero[157].

Cultura

Istruzione La Colonna del Diavolo di


Sant'Ambrogio

Biblioteche e archivi
La tradizione bibliotecaria di
Milano si rispecchia nelle sue tre
storiche biblioteche, la veneranda
Ambrosiana, la nazionale braidense
e la Biblioteca Trivulziana, che
conserva il Codice Trivulziano di
Leonardo da Vinci.

Biblioteca Ambrosiana. L'Ambrosiana, fondata nel 1607 dal Facciata della Biblioteca Comunale
di Palazzo Sormani.
cardinale Federico Borromeo[158],
fu anche la prima biblioteca in
Italia a essere stata aperta e resa fruibile al pubblico; conserva un patrimonio notevole di codici miniati e il Codice Atlantico di
Leonardo da Vinci[159]. La Braidense, voluta nel 1770 da Maria Teresa d'Austria[N 23], fu pensata per equilibrare con un vasto
numero di libri a stampa la grande quantità di manoscritti dell'Ambrosiana. È tra le maggiori in Italia e il suo sistema di
informatizzazione tra i più avanzati[160]. Nel 1935 nasce invece la biblioteca civica, dall'acquisto di una delle più rinomate raccolte
private, quella della famiglia Trivulzio, che risale alla metà del XVIII secolo e che viene abbinata ai fondi archivistici comunali dal
1385 al 1927. Nel 1890 viene istituita la Biblioteca Comunale di Palazzo Sormani[161], sede principale del sistema bibliotecario di
Milano che si articola in ventiquattro punti di prestito e lettura situati in altrettanti quartieri della città[162]. Ricostruita dopo la
seconda guerra mondiale, conserva un patrimonio librario di circa 1 200 000 volumi e un'importante raccolta di quotidiani e
periodici[158][163].

Da ricordare l'Archivio di Stato[164], anch'esso voluto da Maria Teresa d'Austria[165], che annovera tra le sue 150 000 pergamene la
[166].
più antica conservata in Italia, datata 12 maggio721, e la maggiore raccolta nazionale di documenti sugli Stati preunitari

Fra le biblioteche universitarie vanno citate la Biblioteca Centrale di Ingegneria del Politecnico di Milano, a oggi la più importante
biblioteca scientifica in Italia, e quella dell'Università degli Studi, particolarmente ricca e articolata soprattutto per quanto concerne le
facoltà di Giurisprudenza, Scienze Politiche e Lettere, contenendo circa 500 000 volumi[158]. Particolare quella della Cattolica, con
un catalogo unificato di quattro milioni di volumi in virtù delle altre sedi nazionali[167]. Di rilevante interesse sono anche le
“Biblioteche settoriali”, custodi di testi e materiali attinenti a uno specifico argomento, e che spesso si trovano in istituzioni
specializzate. Fra queste ricordiamo la Biblioteca della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, quella dell'Istituto per la Scienza
[168] e del Museo del Risorgimento.
dell'Amministrazione Pubblica, la biblioteca dell'Istituto per gli Studi di Politica Internazionale

Di grande interesse per la storia della musica e del teatro sono la Biblioteca del Conservatorio Giuseppe Verdi, istituita nel 1807 da
Napoleone, che durante ilRegno Lombardo-Veneto divenne l'archivio musicale dello Stato con l'obbligo di conferirvi copia di tutte le
opere musicali pubblicate[169][170] e la Biblioteca teatrale “Livia Simoni”[158] annessa, con l'archivio diCasa Ricordi[N 24] al Museo
teatrale alla Scala[171].

Da segnalare infine, per la ricca documentazione sulle vicende e i costumi milanesi anche più recenti, le biblioteche di tre circoli
cittadini, ovvero l'Antica Credenza di Sant'Ambrogio, ilCircolo Filologico Milanesee la Famiglia Meneghina. Per quanto riguarda le
librerie, se ne contavano 201 nel 1991, salite a 216 nel 1999. La crisi economica di inizio secolo ne fece chiudere diverse decine,
mentre nel 2009 sono risalite a 198 con un forte incremento degli spazi per l'esposizione dei libri[172]. L'area commerciale di Milano
[173].
vende da sola il 20,1 per cento del "valore di copertina" (fatto cento quello nazionale), seguita da Roma con il 16,7

Università
Il sistema di istruzione superiore di Milano comprende 39 centri universitari (44
facoltà, 174 000 nuovi studenti l'anno, pari al 10% dell'intera popolazione
universitaria italiana), e ha il maggior numero di laureati e studenti post-laurea
(34 000 e più di 5000, rispettivamente) in Italia[174]. È la prima città in Italia per
offerta di facoltà[175]. Un consorzio tra gli atenei (escluse le Accademie e il
Conservatorio) ha dato luogo alla nascita di un "collegio di eccellenza" nel 2003: il
Collegio di Milano.

Il primo ateneo della città e dellaLombardia per dimensioni e numero di Ca' Granda, sede dell'Università
studenti, circa 70 000, è l'Università degli Studi di Milano[176][177], degli Studi di Milano.
fondata nel 1923 nella sede nel rinascimentale palazzo dellaCa'
Granda; ha 9 facoltà, 58 dipartimenti, 48 istituti e un corpo docente di
2500 professori. L'Università, detta "la Statale" si articola nelle facoltà
umanistiche, di medicina, di scienze sociali e delle scienze naturali.
Il Politecnico offre corsi di laurea in ingegneria, architettura e disegno industriale[178]. Fondato il 29 novembre 1863,
il Politecnico di Milano è la più antica università di Milano. rTa i suoi più eminenti professori vi sono il matematico
Francesco Brioschi (il suo primo direttore),Luigi Cremona, e Giulio Natta (premio Nobel per la Chimica nel 1963).
Oggi è organizzato in 16 dipartimenti e una rete di nove Scuole di Ingegneria, Architettura e Disegno Industriale, si
sviluppa su 7 campus in tutta la Lombardia. Il numero degli studenti iscritti in tutte le sedi è di circa 38 000, il che
rende il Politecnico di Milano la più grande università tecnica inItalia[179]. È stato definito da QS, tra le prime 50
università tecniche al mondo, tra le prime 10 università tecniche in Europa, e in assoluto la prima in Italia,
specialmente per quanto riguarda le facoltà di Ingegneria Meccanica, Ingegneria Matematica, Ingegneria Chimica,
[180].
Ingegneria Civile, Ingegneria Elettrica e Ingegneria Informatica

Di recente istituzione ma già ben avviata è Università


l' degli Studi di
Milano-Bicocca, il secondo ateneo pubblico milanese, più di 30 000
studenti; programmata e progettata attraverso la riconversione di una
grande area industriale, l'università Bicocca è stata realizzata agli inizi
degli anni novanta per decongestionare il polo universitario di Città Studi
oramai saturo[181].

Nel 1902 nasce l'Università


commerciale Luigi Bocconi,
ateneo privato ai vertici in
Italia[182] ,specializzato
nell'insegnamento delle facoltà Campus dell'Università di Milano-
di scienze economiche, Bicocca.
catalogata tra le 20 migliori
scuole di business del mondo
dal The Wall Street Journal,
prima nella classifica mondiale diForbes, e nel maggio 2008 il Financial
Times l'ha classificata quinta inEuropa e quindicesima al mondo tra le
Politecnico di Milano. migliori università di business[183].
L'Università Cattolica del Sacro Cuoreè considerata la più grande università
cattolica del mondo con 42 000 iscritti[184]. Con sede principale nel centro
della città adiacente allaBasilica di Sant'Ambrogio, è un ateneo specializzato nelle facoltà umanistiche, economiche
e di scienze sociali e naturali[185]. Ha ricevuto il voto massimo da QS, le cinque stelle, per quanto riguarda la qualità
dell'insegnamento didattico, le infrastrutture dell'ateneo, e il grado di occupazione post laurea dei suoi studenti[186].
Tra le grandi personalità frequentanti i suoi corsi si ricordano: Oscar Luigi Scalfaro, Romano Prodi, Ciriaco De Mita,
Amintore Fanfani ed Enrico Mattei.
L'Accademia di belle arti di Brera[187] è specializzata nell'alta formazione artistica e musicale, arte creativa (pittura,
scultura, grafica, foto, video), discipline storiche e culturali, è l'istituzione accademica con il più alto tasso di
internazionalizzazione in Italia con circa 3500 studenti tra cui oltre 850 stranieri provenienti da 49 nazioni.
[188] fondato nel 1931 dal beato card. A. I. Schuster
Il Pontificio Istituto Ambrosiano di Musica Sacra , arcivescovo di
Milano e canonicamente eretto dalla Sede Apostolica nel 1940, si configura attualmente - analogamente al Pontificio
istituto di musica sacra di Roma, al quale è consociato - come Istituto "ad instar facultatis" ed è abilitato a conferire
gradi accademici con valore canonico[189].
Il Conservatorio Giuseppe Verdi[190] è una scuola di musica istituita con regio decreto del 1807, quando la città era
la capitale del napoleonico Regno d'Italia. Ha aperto l'anno seguente con premesse nei chiostri della barocca chiesa
di Santa Maria della Passione. Ci sono stati inizialmente 18 convittori, tra cui studenti di ambo i sessi. Con più di
1700 studenti, oltre 240 insegnanti e 20 major, è la più grande università d'Italia dedicata alla musica [191].

La Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM , è un ateneo privato fondato nel1968, specializzatosi nella
ricerca per i servizi di consumo, comunicazione aziendale e ICT , turismo, moda, beni culturali e il loro uso, lingue
straniere finalizzate al commercio, economia, marketing e distribuzione, ha due sedi una a Milano e una a Feltre e
insieme raggiungono i quasi 10 000 studenti iscritti.

La più recente Università Vita-


Salute San Raffaele, università
privata specializzata in medicina
e ricerca medica, fondata da
Don Luigi Maria Verzé nel
1996[192], da dati analizzati dal
Sole 24 Ore risulta essere la
seconda università privata nel
Paese in termini di qualità[193].
L'Istituto Europeo di Design,
un'università privata
Università Cattolica del Sacro Cuore. specializzata in moda, design La Libera università di lingue e
industriale e d'interni, audio- comunicazione IULM.
visual design tra cui la
fotografia, pubblicità e marketing e comunicazione d'impresa, fondata
nel 1966 oggi conta più di 8000 studenti iscritti.
L'Istituto Marangoni, un istituto di moda con sedi a Milano,Londra e Parigi, fondata nel 1935, prepara professionisti
altamente specializzati per la moda e il design.
La Domus Academy (DA), un istituto privato post-laurea, of fre una serie di master professionale in vari campi del
design-oriented o di design-based come il design industriale, la gestione della moda, gestione urbana e di
architettura, design d'affari, interaction design. Fondata nel 1982 daGianfranco Ferré e Andrea Branzi, la DA attira
oggi studenti da tutto il mondo interessati all'interazione fra ricerca, progettazione e gestione.
Altre università presenti in città sono laFacoltà teologica dell'Italia settentrionaledi fine Ottocento, sita presso la
Basilica di San Simpliciano, la NABA - Nuova Accademia di Belle Artifondata nel 1980, specializzata nel campo
delle Arti Visive, Graphic Design, Design, Moda, Media Design e Design Teatro. L'Accademia di belle arti europea
dei media, la Fondazione Scuole Civiche di Milano di recente istituzione, la SAE International College - School of
Audio Engineering, l'Università degli Studi "Niccolò Cusano".
Milano si trova al 34º posto tra le migliori città universitarie al mondo, secondo la classifica QS Best Student Cities 2015[194], unica
italiana tra le prime cinquanta; la classifica tiene conto di diversi parametri: ranking delle istituzioni universitarie presenti,
[195].
popolazione studentesca, desiderabilità, economicità

Ben quattro atenei milanesi sono presenti nel QS World University Rankings, Università degli Studi di Milano Statale, Politecnico di
Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore e Università commerciale Luigi Bocconi, garantiscono un'eccellenza accademica
riconosciuta dai datori di lavoro in tutto il mondo[196]. Secondo un sondaggio del Comune di Milano effettuato nel 2012, Milano è
[197].
anche la meta del 40% dei laureati italiani all'estero che tornano in Italia

Istituzioni scientifiche
Fra le istituzioni scientifiche con sede a Milano si possono ricordare l'Istituto lombardo accademia di scienze e lettere, l'Osservatorio
astronomico di Brera e l'Orto botanico di Brera.

Scuole civiche
Per antica tradizione il comune di Milano ha sempre dato molta attenzione alle scuole civiche. Nel 1862 Carlo Tenca promosse
l'istituzione di un Istituto superiore femminile, divenuto poi Liceo Linguistico, l'Istituto civico Alessandro Manzoni. Altri settori sono
la scuola d'arte drammatica Paolo Grassi, la Civica Scuola di Musica, la Civica Scuola di Cinema "Luchino Visconti" e la Civica
Scuola Interpreti e Traduttori "Altiero Spinelli".

Musei
Milano possiede un notevole tesoro artistico ripartito in più collezioni; la città è un
centro estremamente vitale di mostre e attività culturali, con iniziative e centri
d'apprendimento legati alla storia e alla scienza.

La Pinacoteca di Brera è sicuramente la galleria d'arte più completa e celebre di


Milano: ospita al suo interno una collezione tra le più ricche al mondo[198],
contenendo opere dei più importanti artisti del panorama italiano e internazionale,
dal quattordicesimo al ventesimo secolo[199]. La più antica galleria d'arte milanese è
Cortile della Pinacoteca di Brera. invece la pinacoteca Ambrosiana, fondata nel seicento dal cardinale Federico
Borromeo assieme alla Biblioteca Ambrosiana, che espongono il Musico e il Codice
Atlantico Leonardo da Vinci, oltre alla celebre Canestra di Caravaggio.

La casa Bagatti Valsecchi, che ospita una collezione d'arte e di oggetti d'arredo rinascimentali tra le meglio conservate d'Europa[200],
fa parte del circuito delle case museo milanesi assieme al Poldi Pezzoli (arte dal rinascimento all'Ottocento), villa Necchi Campiglio,
edificata nel 1935 da Portaluppi, e casa Boschi di Stefano, con opere dal Razionalismo al dopoguerra[201]. Il Museo del Costume
Moda Immagine espone all'interno degli appartamenti settecenteschi di Palazzo Morando la collezione di moda e costume dei Musei
Civici e le vedute storiche di Milano.

Il Palazzo Reale, in sinergia con il Palazzo della Ragione e la rotonda della Besana, è la principale sede espositiva di mostre
temporanee.
Il castello Sforzesco è invece sede di musei permanenti[202], come il Museo d'arte
antica, con la Pietà Rondanini di Michelangelo e la Sala delle Asse di Leonardo, il
Museo degli strumenti musicali, il Museo del mobile, la collezione d'Arti applicate e
una pinacoteca che raccoglie oltre 200 dipinti della pittura italiana dal XIII al XVIII
secolo[203], con capolavori di Canaletto, Antonello da Messina, Mantegna, iTziano.

Dal 2010 gli spazi museali cittadini si sono arricchiti del Museo del Novecento,
posto nel palazzo dell'Arengario di piazza del Duomo, dopo una complessa
ristrutturazione a cura dell'architetto Italo Rota[204], e delle Gallerie di piazza Scala, Museo di Storia Naturale
ospitate all'interno di Palazzo Brentani e Palazzo Anguissola, con opere dedicate
all'Ottocento e al Novecento italiano appartenenti alla Fondazione Cariplo, che
costituiscono parte del progetto Gallerie d'Italia[205]. La Galleria d'Arte moderna ospitata nella Villa che fu la reggia di Napoleone e
dei Savoia, espone i maestri dell'Ottocento qualiHayez, Segantini, Pelizza da Volpedo, e i cosiddetti Scapigliati.

Milano non ha un museo di arte contemporanea; nella promozione e nel sostegno


alla produzione artistica più giovane ricoprono un ruolo fondamentale la Triennale,
che ospita mostre temporanee e il Museo del Design[100], i centri d'arte e le
istituzioni senza scopo di lucro, tra i quali Careof, Fondazione Prada, Fondazione
Trussardi, e le gallerie d'arte commerciali.

Il patrimonio archeologico dalla preistoria all'età romana è esposto principalmente al


Museo archeologico presso i resti dell'antico Circo, oltre che all'Antiquarium nel
parco dell'Anfiteatro, mentre alla storia della Milano Cristiana sono dedicati il
Museo diocesano e il Museo dell'Opera del Duomo.

Tra i musei a carattere scientifico si possono annoverare il museo Nazionale della


Scienza e della Tecnologia, celebre tra le altre cose per la mostra permanente su
Leonardo da Vinci e il sottomarino Enrico Toti, e il museo civico di Storia Naturale,
il più grande museo di storia naturale italiano e tra i più importanti musei
naturalistici d'Europa[206].

Nell'autunno del 2011 è stato inaugurato il nuovo Museo Interattivo del Cinema
Museo del Novecento
(MIC) che ha sostituito il precedente Museo del Cinema[207]. L'attuale nuova sede è
situata in viale Fulvio Testi e occupa parte dei locali della vecchia Manifattura
Tabacchi. Il museo oltre a contenere un'esposizione di storici dispositivi legati alle immagini in movimento si caratterizza per una
dotazione di postazioni interattive, presso i quali è possibile visionare parte dei materiali dell'archivio della Fondazione Cineteca
Italiana.

Il 27 gennaio del 2013 è stato inaugurato il Memoriale della Shoah, situato sotto il binario 21 della Stazione Centrale, dove centinaia
di ebrei venivano caricati su vagoni bestiame diretti ai campi di concentramento. Paragonabile ai pochi luoghi "reali" e ancora
esistenti in Europa delle atrocità naziste, i luoghi del Memoriale e l'adiacente binario 21 sono stati definiti "un grande reperto", una
sorta di "scavo archeologico"[208].

Media
Dal 1999 al 2005 si è passati da 80 000 chilometri di fibra ottica agli attuali 275 000 (+344%), pari al 4,6% della fibra installata in
Italia[209].

Televisione
Milano fu, insieme a Roma e Torino, uno dei centri principali per l'introduzione
della televisione in Italia[210]; nei primi anni trenta furono presentati nel capoluogo
lombardo i primi esperimenti televisivi di tutto il paese, mentre nel decennio
successivo cominciarono a essere distribuite trasmissioni sperimentali giornaliere.
Con l'inizio della programmazione regolare nel 1954 prenderà importanza il centro
di produzione Rai di Corso Sempione, mentre l'intera industria elettronica e
radiotelevisiva della nazione avrà come grande centro proprio marchi milanesi quali
Magneti Marelli, CGE, Allocchio-Bacchini e Mivar[210]. I primi anni della
televisione italiana videro quindi Milano come il centro più importante a livello
nazionale; il suo dominio fu intaccato solo a partire dalla seconda metà degli anni
settanta, con l'introduzione della televisione a colori[210]. Nonostante ciò proprio a
Milano si vennero a creare le tre più importanti emittenti private, Canale 5, Italia 1 e
Rete 4, che permisero alla città di mantenere una figura di rilievo come centro di
produzione ancora oggi presente. Attualmente Milano è la sede principale dei più
importanti gruppi televisivi e canali privati in Italia: Mediaset, Sky Italia e
Torre Mediaset di Cologno Monzese,
Discovery Italia.
periferia di Milano.
Le emittenti televisive localizzate nella regione milanese occupano il 25% degli
addetti nazionali del settore, record nazionale[211].

Editoria
Milano è la capitale editoriale d'Italia[212]; vasto è il settore dei quotidiani, così
come sono numerose le sedi di importanti periodici di ambito nazionale e
internazionale. Le imprese impegnate nel ciclo editoriale e di stampa censite nella
sola provincia di Milano sono 4754. Gli editori, in senso stretto, sono 700, pari al
21% del totale nazionale[211], record italiano. Milano è ad oggi sede dei principali
gruppi editoriali italiani: Arnoldo Mondadori Editore, Feltrinelli, Garzanti, Hoepli, Corso Sempione, in cui si trova il
Giuffrè Editore, Mursia, Rcs MediaGroup, Touring Club Italiano, Gruppo Editoriale centro di produzione Rai.
Mauri Spagnol (Gems), Alpha Test, Editoriale Domus, Edizioni San Paolo,
Longanesi. A Milano si pubblicano il 70% dei libri che gli italiani leggono, il 90%
dei bestseller d'Italia viene pubblicato da una casa editrice milanese, il 60% dei libri vengono distribuiti da una catena o
un'organizzazione con quartier generale a Milano[213]. Milano è la capitale italiana degli ebook, difatti, circa una casa editrice di e-
book su tre si trova in Lombardia, ben il 32,5% del totale nazionale[214]. Milano è la città italiana dove si legge di più, prima di
Trento e Trieste[215].

Stampa
Milano è sede di alcuni tra i più importanti quotidiani e periodici nazionali. Tra i
quotidiani: Corriere della Sera, il primo quotidiano di cronaca più venduto in Italia,
Il Sole 24 Ore, il quarto quotidiano più venduto ma il primo tra i quotidiani
economici, La Gazzetta dello Sport, il quotidiano sportivo, e giornale più venduto
nel Paese, City, il quotidiano free-press più letto in Italia, Il Giorno, Il Foglio, Il
Giornale, Libero, La Padania, Italia Oggi, Finanza e Mercati, Milano Finanza,
Secondamano, Mf Fashion, Metro, Lo Sportsman.

Via Solferino 28, sede delCorriere Tra le riviste settimanali: Panorama, il settimanale più venduto in Italia, Famiglia
della Sera.
Cristiana, Oggi, Donna Moderna, Chi, Gente, Tempo, Tu, TV Sorrisi e Canzoni,
Vanity Fair, Terra e Vita, SportWeek, Cronaca Vera, L'Europeo, il Musichiere.
Tra i mensili: alVolante, il mensile più letto in Italia, Bimbisani &belli, Cose di Casa, Max, Maxim, Cosmopolitan, Vogue, Rolling
Stone, Focus, Newton, For Men, Men's Health, Airone (periodico), Biblioteche Oggi, Boy4boy, Il Calendario del Popolo, Casabella,
Cellulare Magazine, La Cucina Italiana, Domus, Gardenia, Giardinaggio (rivista), GQ, L'Italia Scacchistica, Linux Magazine, Musica
e dischi, Musica Jazz, Pride, Prima Comunicazione, Scarp de' tenis, Sipario, ticonzero, Virtual.

Radio
Milano è la capitale della radiofonia privata e commerciale in Italia[211]. A Milano hanno sede molte importanti emittenti
radiofoniche nazionali, come:Radio 24, R101, Radio 105, Radio Deejay, Virgin Radio, Radio Italia, RTL 102.5, Radio Monte Carlo,
Radio Popolare, Radio RAI con gli studi radiofonici siti in Corso Sempione e la sede operativa di Radio Dimensione Suono. Sono
presenti anche gli studi di alcune emittenti locali/regionali tra cui: Discoradio (in via Crocefisso), Radio Lombardia (via Bellinzaghi),
Radio Reporter, Radio Milano, Radio Millennium,RMC 2.

Letteratura

Questa voce o sezione sull'argomento Milano non cita le fonti


necessarie o quelle presenti sono insufficienti.
Milano negli ultimi due secoli ha rivestito un ruolo di primaria importanza per
quanto riguarda le correnti letterarie, divenendo un importante centro su suolo
italiano di diversi movimenti culturali di cui molti di valenza internazionale ed altri
di origine o trasposizione italica: Illuminismo, Neoclassicismo, Romanticismo,
Verismo, Scapigliatura, Futurismo, Ermetismo, Neorealismo e Postmoderno. In città
hanno soggiornato e vissuto alcuni tra i più celebri scrittori e poeti della letteratura
mondiale: Alessandro Manzoni, Ugo Foscolo, Giacomo Leopardi, Vincenzo Monti,
Giuseppe Parini, Cesare Beccaria, Giovanni Verga, Francesco Petrarca, Federico De
Roberto, Luigi Capuana, Eugenio Montale, Salvatore Quasimodo, Italo Calvino,
Pietro Verri, Alessandro Verri, Filippo Tommaso Marinetti, Arrigo Boito, Carlo
Emilio Gadda, Umberto Eco, Stendhal, Giovannino Guareschi (1908-1968), Dino
Buzzati (1906-1972), Dario Fo (1926-2016), Carlo Bertolazzi (1870-1916).

Teatro
A Milano le sale sono numerose e
ogni anno vengono messi in scena
Monumento ad Alessandro Manzoni
circa 300 spettacoli. La città ha
in piazza San Fedele.
avuto il pregio di ospitare figure
teatrali di livello internazionale: il
regista Giorgio Strehler (al quale è intitolato il Teatro Strehler, la sala più grande del
Piccolo Teatro), l'attore-autore Dario Fo, Premio Nobel per la letteratura nel 1997 e
il regista e autore teatraleCarmelo Bene.

Teatro alla Scala.


I teatri milanesi sono sparsi per tutta la città. Brera, il quartiere notturno per
eccellenza, ne ospita tre, altre sale si trovano lungo corsi trafficati o vicoli nascosti,
piazze note e strade decentrate.

L'ente lirico di Milanoè il Teatro alla Scala, uno dei teatri più famosi al mondo e conosciuto per essere il "tempio della lirica". L'altra
sala adatta alla lirica è il nuovoTeatro degli Arcimboldi.

Fra i teatri di prosa il Piccolo Teatro di Milano, fondato nell'immediato dopoguerra da Paolo Grassi e Giorgio Strehler, è il più antico
treatro stabile. Altre sale importanti sono il Teatro Franco Parenti, fondato da Franco Parenti, il Teatro Carcano, diretto per molti
anni da Gabriele Lavia, il il Teatro Elfo Puccini, che ha lanciato Gabriele Salvatores.
Al teatro leggero sono dedicati ilTeatro Manzoni, il Teatro Nuovo e il Teatro San Babila.

Menzione particolare meritano anche la presenza di prestigiosi locali dicabaret come lo Zelig.

Cinema
Dal 1996 a Milano è organizzato un Festival Cinematografico, il Milano Film Festival[216], cui sono invitati lungometraggi e
cortometraggi di provenienza internazionale. Il festival si tiene nel mese di settembre in varie sale e spazi aperti della città. Inoltre,
nel 2000 è stato fondato il MIFF, il Milano International Film Festival, che si tiene in maggio e che è dedicato ai film indipendenti di
respiro internazionale. Premia i vincitori dei MIFF Awards con il Cavallo di Leonardo[217]. A Milano si svolge anche, verso maggio,
il Festival MIX Milano, ossia una rassegna cinematografica a tematica omosessuale[218]. Ospite della città è anche il Festival del
cinema africano, d'Asia e America Latina di Milano. Il festival, originariamente dedicato solo al cinema africano nel tempo ha poi
aperto il concorso anche al cinema asiatico e dell'America Latina, si svolge in primavera ed è giunto ormai alla XXII edizione. Fra gli
altri festival si segnala anche quello organizzato dalla Cineteca Italiana di Milano, "Il cinema italiano visto da Milano", focalizzato
interamente sul cinema italiano e sui giovani autori emergenti nazionali. Il festival si svolge tradizionalmente a febbraio presso lo
Spazio Oberdan e il nuovo Museo Interattivo del Cinema (MIC) nella vecchia Manifattura abacchi
T [219].

Nella città di Milano sono stati girati interamente o parzialmente 113 film nel 2011, 130 nel 2012, 180 nel 2013, 210 nel 2014 e 230
nel 2015[220].

Musica
La tradizione operistica milanese, importata da Venezia e sempre sostenuta dalla
città, è incominciata a corte ai tempi del Salone Margherita, così chiamato in onore
di Margherita d'Austria-Stiria, ed esaltata dalla presenza prima del Regio Ducal
Teatro e successivamente dalla Scala[221], pone Milano ai vertici del circuito
musicale mondiale.

Milano è sede di alcune orchestre sinfoniche, fra cui la Filarmonica della Scala,
l'Orchestra sinfonica Giuseppe Verdi, che si esibisce nell'Auditorium di Milano, e
l'orchestra dei Pomeriggi Musicali, che ha sede nel Teatro Dal Verme. Giorgio Gaber ed Enzo Jannacci,
due dei più grandi interpreti della
Nel 2007 si è svolta la prima edizione del Milano Jazzin' Festival (MJF), un evento canzone italiana e milanese del
musicale estivo dedicato al jazz, con concerti di artisti di fama internazionale[222]. dopoguerra.
La manifestazione si svolge nell'Arena Civica ed è accompagnata da altri eventi
pubblici prevalentemente nella zona del Parco Sempione. Dal Global City Report
[223].
2012, Milano risulta essere la prima città in Europa per creatività musicale

Design
Nell'ultimo secolo Milano è diventata la capitale mondiale del design per eccellenza, ospita infatti annualmente il Salone
Internazionale del Mobile, il più importante punto di riferimento a livello mondiale per gli operatori del settore casa-arredo, e l'evento
artistico culturale correlato Fuori Salone. A Milano viene assegnato anche il Premio Compasso d'oro, premio istituito da Giò Ponti e
assegnato dall'Associazione per il Disegno Industriale (ADI), il premio di design più importante al mondo. Sono 523 le aziende di
design che operano nell'area urbana milanese, 11,46% dell'intero settore nazionale, 1191 quelle che operano in Lombardia. Milano ha
un guadagno sull'export del settore pari a 950 milioni di euro, 11,3% del totale nazionale. Nel 2005 le esportazioni del design
milanese hanno interessato principalmente l'Europa (67%) e gli Stati Uniti (15,3%). Nello stesso anno si è registrato anche un
aumento significativo delle esportazioni in Cina, cresciute del 45% rispetto all'anno 2004. Su 612 imprese eccellenti di design in
[224].
Italia selezionate dall'Associazione per il Disegno Industriale, 147 (24,1%) si trovano nella Provincia di Milano
A Milano lavorano e hanno lavorato designer noti a livello internazionale: Marco
Zanuso, Achille Castiglioni, Giò Ponti, Franco Albini, Alberto Rosselli, Marcello
Nizzoli, Vico Magistretti, Cini Boeri, Lica e Albe Steiner, Bruno Munari, Ernesto
Nathan Rogers, Antonia Campi, Bob Noorda, Lodovico Barbiano di Belgiojoso,
Giotto Stoppino. Al Salone Internazionale del Mobile si aggrega quella che viene
definita "settimana del design", con eventi e mostre a cielo aperto che si svolgono in
tutta la città in concomitanza del "Fuorisalone" nel periodo di aprile. Zone
particolarmente coinvolte sono l'area di Via Tortona, Brera, entrambi classicamente
definiti come quartieri del design, ma anche Lambrate, Bovisa, Porta Romana,
Torre Velasca, una delle opere più
Cimitero monumentale, Via Monte Napoleone, piazzetta della Croce Rossa, Via
significative dell'architettura italiana
del dopoguerra, realizzata dal gruppo Borgonuovo, Largo Treves, Via Ceresio, Via Bramante, dove si trova la sede
BBPR. dell'ADI, Via Alemagna, dove è situata la Triennale Design Museum, Via Palestro,
Corso Venezia, Via Manzoni, Via Mozart, Via Volta, oltre che buona parte del centro
storico come Piazza Duomo, Piazza San Fedele, Piazza Loggia dei Mercanti e
Piazza Palazzo Reale[225].

Milano ha sviluppato diversi progetti urbanistici a favore del settore come l'ampliamento dell'attuale Fiera di Milano di Rho/Pero, già
adesso il più grande d'Europa, la riqualificazione della vecchia Fieramilanocity nell'avveniristico quartiere CityLife che ospiterà
anche mostre di design, e la riqualificazione della sede dell'Associazione per il Disegno Industriale, nell'area ex-Enel nelle adiacenze
del Cimitero monumentale di Milano in zona Paolo Sarpi, la costruzione di due piazze pubbliche di tremila e seimila m² dove
verranno create anche i quartieri generali diDsquared² e Neil Barret[226].

Progetto CityLife. È possibile vedere le Torri Hisozaki (completa) e Hadid(quasi completa), alte
complessivamente 209 e 185 metri.(Foto scattata ad aprile 2017)

Moda
Milano è una delle quattro capitali mondiali della moda insieme a Londra, Parigi e
New York. Ospita la settimana della moda[93] curata dalla Camera Nazionale della
Moda Italiana con sede a Milano. Il settore conta su 12 000 aziende, 850 show-
room, 6000 punti vendita e un fatturato di quasi 4 miliardi e mezzo di euro di
esportazioni (pari al 9% del totale nazionale) con un saldo attivo pari a
662 273 068 €, 14 scuole di moda che attirano più di 6000 studenti soprattutto
Via Monte Napoleone, il negozio di stranieri[227]. Inoltre sono dedicate alla moda eventi e spettacoli che si susseguono
Gucci. in tutte le zone della città per quattro settimane l'anno[228], in corrispondenza delle
quattro sfilate internazionali della settimana della moda[93], Milano Moda Donna
autunno/inverno (febbraio, marzo), Milano Moda
Uomo autunno/inverno (gennaio), Milano Moda
Donna primavera/estate (settembre, ottobre),
Milano Moda Uomo primavera/estate
(giugno)[229]. A Milano hanno sede alcune delle
più importanti case di moda italiane, Versace,
Dolce & Gabbana, Trussardi, Armani, Valentino,
Prada, Krizia, Breil, Costume national, Missoni,
Via Manzoni, prestigiosa via del Moschino, Fratelli Rossetti, Ferrè, Zegna,
quadrilatero della moda. Luxottica, Etro, Moncler, Dsquared², Alviero
Martini, Miu Miu, Marni, Panerai, Frankie
Morello, Pomellato, Buccellati e vi si possono
Un momento della
trovare le più importanti straniere Maison Martin Margiela, Viktor & Rolf, Abercrombie & Fitch,
settimana della moda di
Church's, Cartier, Yves Saint Laurent, Jean-Paul Gaultier, Les Copains, Givenchy, Christian
Milano di febbraio 2010.
Lacroix, Dior, Calvin Klein. La maggior parte di questi negozi si concentra nel quartiere della
moda di Milano, il Quadrilatero della moda, dove vi sono le più prestigiose vie della
città, Via Monte Napoleone, Via Della Spiga, Via Sant'Andrea, Via Borgospesso, Via
Manzoni, Via Santo Spirito, Corso Venezia, Corso Matteotti, Via Bigli, Via Senato,
Via Bagutta. Altre zone dello shopping sono la Galleria Vittorio Emanuele II,
definita come "il più antico centro commerciale" al mondo, Corso Buenos Aires, tra
le più lunghe vie commerciali d'Europa, piazza Duomo, Via Torino, Corso di Porta
Ticinese, Via Vittorio Emanuele II, Piazza San Babila, Via Dante e Corso Vercelli,
Corso Genova[230]. Inoltre è previsto per il 2015 l'inaugurazione della Città della
moda, un'area di 110 485 m², che comprenderà 15 000 m² di strutture residenziali,
50 485 m² dedicati al settore terziario e 10 000 a quello invece commerciale (shops e Piazza San Babila, situata
store). A questi si aggiungono 15 000 m² di spazi ricettivi e 20 000 dedicati al all'incontro di prestigiose vie della
MOdAM, il museo della Moda, sorgerà nell'area Garibaldi-Repubblica progettato moda.
dall'architetto internazionale Cesar Pelli[231]. Milano, secondo un sondaggio del
2011 di TripAdvisor, il più grande sito di recensioni di viaggio al mondo, è stata
incoronata la città europea con gli abitanti dal look più trendy, piazzandosi al primo posto della classifica delle città più alla moda in
Europa, prima di Parigi arrivata seconda[232]. Milano è stata anche definita terza capitale dello shopping mondiale dopo New York e
Londra, e prima di Parigi, Dubai e Tokyo[233]. Nel 2009, Global Language Monitor ha dichiarato Milano capitale mondiale della
moda battendo New York, seconda in classifica, e Parigi, terza[234]. Dal Global City Report 2012, Milano risulta essere la capitale
europea della moda, indiscussa città leader nel settore sul continente. Nel 2013 si sono registrati 7 miliardi di interscambio (quasi 4
miliardi di esportazioni e 3,2 miliardi di importazioni). In crescita l'export milanese (+6,4%), soprattutto verso i paesi del Medio
Oriente (17,9%), dell'Asia Orientale (11,8%), dell'America centro-meridionale e dell'Asia Centrale (6,7%). Oltre la metà delle
esportazioni è diretta in Europa (il 31,4% nei paesi dell'Unione Europea e il 20,6% verso gli altri paesi europei) e oltre un quarto in
Asia orientale. Tra i paesi dell'Ue si esporta soprattutto verso Francia (37,4%), Germania (15,3%) e Regno Unito 1,5%).
(1 Tra gli altri
paesi europei si esporta soprattutto verso la Svizzera (48,4%) ed è di oltre 200 milioni di euro il valore delle esportazioni in Russia
(25,6%). In Asia orientale le principali mete di esportazione sono il Giappone (25%) e Hong Kong (23,1%) poi vi è un (10%) verso
l'America Settentrionale. Milano è al primo posto in Italia per numero di addetti (80 030) nel settore, seguita da Napoli (42 304) e
Firenze (37 605)[235].

Vita notturna
Milano è spesso citata dai media per la sua vivace vita notturna, tanto da
soprannominarla agli inizi degli anni ottantaMilano da bere.

La città è ricca di eventi mondani che in maniera frequente vengono intrecciati a


manifestazioni internazionali che riguardano la Moda e il Design. A Milano sono
nati e sono stati importati da paesi esteri tanti riti tipici del tempo libero, che hanno
fatto della movida milanese una delle più conosciute ed emulate in Italia e non solo.
Il panorama della night-life milanese è frequentato da soggetti appartenenti al
Il Naviglio Grande di notte. mondo dello spettacolo, della televisione, dei media e dello sport, i cosiddetti VIP,
nonché da illustri personaggi del mondo politico ed economico. Oltre a loro un gran
numero di giovani, specialmente universitari, si riversano nelle zone della vita
notturna, a delle volte recando disagi agli abitanti di queste zone[236]. Per questo il
Comune ha emesso diverse ordinanze a favore della quiete pubblica per i residenti in
difficoltà, a ciò va aggiunto che alcuni locali sono stati chiusi e sequestrati con
ordinanza giudiziaria perché al loro interno si svolgevano attività illecite, ad esempio
lo spaccio e uso di droga[237]. Cosicché molte discoteche sono divenute popolari a
livello nazionale anche per via dei numerosi scandali che le hanno coinvolte sui
quali la magistratura meneghina ha aperto diverse inchieste su corruzione, tangenti e
Porta Garibaldi vista da Corso Como. sfruttamento della prostituzione, una tra le più famose è Vallettopoli[238]. Accanto a
questo però bisogna dire che molti locali milanesi si distinguono per l'originalità e
l'innovatività dei loro eventi oltre che per la loro numerosa, varia e diversa offerta
che propongono agli utenti che ben recepiscono ciò e li premiano con grande successo di pubblico e guadagni e tutto ciò contribuisce
a fare di Milano una delle capitali del divertimento mondiali. Le zone con la più alta concentrazioni di locali sono: Porta Garibaldi,
soprattutto Corso Como, Porta Ticinese, soprattutto le Colonne di San Lorenzo, Porta Sempione, specialmente nei pressi dell'Arco
della Pace, Porta Romana, soprattutto nelle vicinanze dell'Università commerciale Luigi Bocconi, Piazza della Repubblica nei pressi
della stazione di Milano Centrale, Porta Magenta, Porta Vittoria, il quadrilatero della moda, oltre ai due quartieri notturni per
eccellenza, i Navigli e Brera. Ultimamente anche altre zone stanno conoscendo una discreta vitalità notturna che sembra destinata a
crescere, sono aree più periferiche ma a delle volte confinanti con alcune delle aree precedenti, tra queste meritano menzione Isola,
che sta subendo un vero e proprio restyling dovuto soprattutto alla riqualificazione del quartiere per via dell'Expo 2015, oltre a
Bicocca, Città Studi, quartieri prettamente abitati da universitari, Lambrate e Quartiere Forlanini, nello specifico quest'ultimo si
vivacizza particolarmente nel periodo estivo dato che la maggior parte dei locali ubicati nella zona sono all'aperto, in vicinanza
dell'Idroscalo di Milano. Da una ricerca della società leader in prenotazioni di alberghi on line, Milano è risultata per gli italiani come
[239].
la città dalla migliore vita notturna e intrattenimento culturale, in Italia

Cucina
Re della cucina milanese è il risotto, giallo con lo zafferano o nelle sue numerose varianti, appena fatto o "al salto". Gianni Brera
racconta[240] di una cuoca in grado di prepararne ventiquattro tipi diversi.

Molto varia per gli apporti delle campagne circostanti, delle tradizioni del territorio che la circonda e anche per le diverse
dominazioni straniere succedutesi nei secoli, la cucina milanese oggi conserva alcuni piatti tradizionali, talvolta "rivisitati" per
[241].
ridurne la carica calorica, un tempo assai robusta. È, in generale, per cotture prolungate a fiamma leggera

Ricordiamo il minestrone, la busecca[242] (trippa in umido), le minestre di riso in brodo (col prezzemolo, le rape, le patate, gli
spinaci, le coste, la coratella), la cassoeula (maiale e verze), ceci e tempia di maiale, i cotelett (costolette) o el fidegh (fegato) a la
milanesa, gli ossi buchi, la frittura mista (cervella, animelle e rigaglie di pollo), involtini di vitello, el rostin negàa nodino di vitello
rosolato e poi annegati nel vino bianco, imondeghili (polpette) fritte o involtate nella
verza, il vitell tonné, i bolliti misti e il fritto di lesso, il manz in grass de rost. I
salumi della Brianza e della Bassa padana, i formaggi delle valli prealpine, e quelli
cremosi o "grana" della pianura circostante. L'abbondante uso di burro panna e
mascarpone in cucina non andava a genio al Foscolo che ribattezzò ironicamente
Milano come "Paneropoli", da pànera, "panna, crema" in milanese[243]. Tra i dolci,
oltre al panatton (panettone)[N 25][244], alcuni autunnali a base di castagne
(busechina) e quelli della tradizione lombarda.

A Milano le zone a più alta


concentrazione di ristoranti restano
il centro storico, Brera e i Navigli,
ma raffrontando le "mappe" delle
diverse guide gastronomiche, si
vede come la ristorazione di buona
qualità si sia diffusa sull'intero
Il Panettone, il classico dolce
territorio cittadino (quella
La cotoletta alla milanese, piatto natalizio milanese.
della tradizione gastronomica segnalata): il forte decentramento di
ambrosiana. uffici e università con il recupero
delle vecchie aree industriali dismesse ha creato prima le premesse quantitative della
"migrazione" e successivamente l'emergere della qualità. In generale, nel centro
storico e a Brera si trovano i ristoranti più sofisticati ed eleganti, ai Navigli quelli più rustici o apparentemente tali, come trattorie e
osterie, anche se negli ultimi anni in questa zona la tipologia dei locali è cambiata, con l'aprirsi di esercizi alla moda. Ottimo il pesce,
pur non essendo una città di mare, infatti il Mercato generale del Pesce di Milano è il più grande del Sud Europa, e vi transita ogni
mattina una grandissima quantità di pescato, poi rivenduto in tuttaItalia[245][246][247].

Il primo "3 Stelle" della Guida Michelin d'Italia fu il ristorante di Milano di Gualtiero Marchesi[248]; oggi nella città vi è un'elevata
concentrazione di ristoranti definiti di eccellenza dalle guide specializzate. Negli ultimi vent'anni sono stati aperti numerosi ristoranti
di cucine etniche e regionali che offrono un'alternativa alla cucina italiana tradizionale. Quelli con maggior successo sono i ristoranti
giapponesi, indiani, brasiliani, argentini, del Centro-Africa e del Sud-est asiatico, oltre agli immancabili ristoranti cinesi, presenti da
ormai più di 60 anni (diffusi in particolare nella zona di via Paolo Sarpi, la "Chinatown" milanese, che propongono la cucina tipica
della regione dello Zhejiang, terra di nascita della maggior parte dei cinesi milanesi[249]). Oggi, in città si contano più di 60 differenti
cucine estere o regionali tra i vari ristoranti presenti. Milano è la seconda città d'Europa, dopo Londra, per numero di ristoranti
etnici[250].

Geografia antropica
Benché lo statuto comunale non preveda località con lo status ufficiale di frazione, vi sono piccoli centri che mantengono la propria
fisionomia rurale: questi sono individuati dall'ISTAT, secondo cui il territorio comunale comprende le frazioni di Belgioioso, Cascina
Malandra, Chiaravalle, Chiesa Rossa, Figino e Ronchetto delle Rane, e le località di Cantalupa, Cascina Cascinetta, Cascina
Guascona, Cascina Selvanesco-Gaggiolo eVaiano Valle[251].

Urbanistica
La città romana inglobò il primitivo insediamento gallo-insubrico posto a Est-Sud-Est. Degli strati protourbani è rimasto poco per la
distruzione operata dalle ristrutturazioni romane del II-I secolo a.C. Per quanto riguarda il villaggio golasecchiano, localizzato nella
zona attorno a Piazza San Sepolcro, sono stati rinvenuti alcuni livelli di insediamento risalenti al V secolo a.C. Paradossalmente più
complesso il problema dell'oppidum celtico del IV-III secolo a.C., per il quale occorre affidarsi ai ritrovamenti di diversi materiali
bronzei e ceramici.
La struttura urbana romana, che
interessava un'area posta più a
Nord, si fondava sulla
centuriazione, strumento operativo
di partizione regolare dei terreni
disegnata dagli incroci dei cardi coi
decumani, una trama che
Largo Cairoli, in pieno centro. individuava al contempo i confini
di proprietà, la rete di strade
La Galleria Vittorio Emanuele II vista
principali e secondarie, i canali di
da Piazza del Duomo.
irrigazione. L'orientamento variava in base all'andamento del terreno, nella maggior
parte da Nord-Ovest a Sud-Est (cardi) e da Nord-Est a Sud-Ovest (decumani), ma
con qualche eccezione. La continuità tra struttura urbana e struttura del territorio la si può ritrovare, per esempio, dall'orientamento di
Porta Ticinensis, non già verso la via perTicinum (Pavia), ma lungo l'asse che raccordava la città al territorio centuriato.

L'ampliamento verso Nord-Est della città di Massimiano conferma i caratteri della centuriazione, adattando il reticolo urbano alle
pendenze del terreno e ai tracciati viari preesistenti. La struttura dell'urberepubblicana e di quella capitale, tuttora leggibili nel tessuto
urbano attuale, erano distinte chiaramente, ruotate di circa 30° l'una rispetto all'altra. In questa fase sorgono le prime basiliche
cristiane, il cui asse principale era (ed è tuttora) orientato esattamente Est-Ovest. Cominciò così a configurarsi una differenziazione
fra i centri del potere civile e i centri del potere religioso, diversità leggibile nella giacitura di tali edifici.

Nell'alto medioevo Milano perse questo ruolo di primo piano a favore di Pavia e di Monza. Ma già in piena età feudale la ricerca di
autonomia, il recupero di quanto restava delle opere idrauliche della centuriazione romana e i vasti lavori di bonifica intrapresi dalle
varie abbazie del circondario (Chiaravalle, Morimondo, Viboldone e Mirasole) posero le basi per la ripresa del controllo del territorio
da parte di Milano, che si apprestava a diventare il centro urbano più forte. Il passaggio dal regime vescovile al Comune è
caratterizzato dalla trasformazione di alcune strutture urbane: le magistrature civili, per esempio, ospitate nel Broletto Vecchio o
Arengo, il giardino del vescovo situato a meridione della cattedrale (giacitura Est-Ovest), si trasferirono nel Broletto Nuovo, posto
più a Nord-Ovest, allineato sul decumano. Negli anni successivi vennero edificati attorno a tale palazzo le sedi delle più importanti
istituzioni civili.

I fossati, esterni alle non più utili mura massimianee, ebbero inizialmente una
funzione difensiva. Le mura e il fossato descrivevano intorno alla città un perimetro
tendenzialmente circolare. Ma quello che le amministrazioni Comunali prima e
rinascimentali poi si prefissero e ottennero era collegare la città col proprio
territorio, col resto dell'Italia e con l'Europa. I castelli e i borghi extra moenia erano
serviti da un efficiente sistema di comunicazioni, strade e navigli, facente capo a
Milano. Alcuni tipi edilizi nati dall'incontro fra trasporto su acqua, struttura
produttiva e distribuzione commerciale, sono tipici di quest'epoca. Significativa
l'immagine (una pianta schematica con un abbozzo di prospettiva) di Leonardo
Gli Archi di Porta Nuova, illuminati di
contenuta nel Codice Atlantico di una città non più costretta entro la cerchia delle
notte.
mura medievali, ma aperta verso il territorio. Uno scritto indirizzato a Ludovico il
Moro spiega la necessità di un diradamento della città medievale, che presentava una
densità di popolazione molto elevata per l'epoca (drammaticamente evidenziata dal ripetersi delle pestilenze), ponendo l'accendo
appunto sui problemi igienici.

Al radicale mutamento dell'assetto della città antica partecipò anche lo sventramento del centro per la costruzione del Duomo (1386),
il trasferimento dei poteri dirigenziali al Castello (1370) e la costruzione dell'Ospedale Maggiore (1456). La città, che già presentava
la peculiarità di due giaciture diverse, quella latina e quella liturgica, ora assumeva un'altra caratteristica notevole, il multicentrismo:
Milano non aveva solo un unico centro di gravitazione, ma diversi: il Brolo Vecchio, il Brolo Nuovo, Piazza del Duomo, il Castello
Sforzesco e, più tardi,Palazzo Marino.
Con la caduta del Ducato, Milano divenne il capoluogo di una provincia lontana, ora francese, ora spagnola, ora austriaca. Gli
spagnoli iniziarono la costruzione di una cinta muraria nuova, più ampia di quella medievale, a carattere prevalentemente militare,
creando un frattura tra la città e il suo territorio. Notevole l'incarceramento del Castello, a segnare una profonda cesura tra il potere
centrale e la città stessa. Milano, da capitale di uno Stato piccolo ma potente, vedeva ridotti i propri abitanti (da 130 000 sotto
Ludovico a 80 000, nonostante l'ampliamento delle mura), non controllava più il proprio territorio e le strade era ridotte in numero,
mal tenute e insicure.

A parte la parentesi napoleonica e austriaca, l'assetto urbanistico della città non fu


più guidato da un piano ad ampio respiro. Dopo la riunificazione dell'Italia, la città
viene forzatamente fatta centrare su Piazza del Duomo, stravolgendo il tessuto
urbano multicentrico. Il primo PRG, del 1884, noto come Piano Beruto, consacrò
l'incoerenza dello sviluppo urbanistico "a cipolla", creando un'ulteriore
circonvallazione, oggi nota come circonvallazione esterna, basandosi sull'ideale di
una città "rotonda", piuttosto che rispondere a precise istanze sociali sancendo le
realtà esistenti. Scriveva ilBeruto: Via Vittor Pisani, importante via
legata al settore terziario.
« La pianta della nostra città presenta molta somiglianza con la
sezione di un albero: vi si notano assai bene i prolungamenti e gli
strati concentrici: è una pianta assai razionale che ha esempio
nella natura »

(Beruto, in G. De Finetti, 1969, p 197. )


Neppure i piani regolatori che a questo succedettero hanno saputo svincolarsi da quest'ottica monocentrica per affrontare,
anticipandoli, i problemi dello sviluppo demografico, economico, industriale, di una città che è diventata trainante nell'economia
nazionale ed europea[252].

Area metropolitana
Per le caratteristiche del territorio in
cui è insediata, per le vicende
storiche e politiche che ne hanno
accompagnato gli oltre duemila
anni di esistenza, Milano è il centro
di una vasta zona, dai limiti non
ben definiti, che offre molteplici
caratteristiche di continuità coi

Via Dante, collega il Duomo con il centri e le città limitrofe: tale zona Viale Monza, confine tra Milano e
Castello Sforzesco. viene lessicalmente definita area Sesto San Giovanni.
metropolitana.

In altri paesi, simili realtà hanno determinato interventi legislativi e amministrativi che ne hanno normato le funzioni e gli ambiti
territoriali, costituendo delle vere e proprie autorità di governo locale[253]. In Italia, l'iter legislativo, e addirittura il dibattito che lo
informa, è incompleto e non consente ancora né l'una né l'altra cosa[254][255]. Questa regione conta più di sette milioni di
abitanti[256], distribuiti su una superficie di circa 12 000 km², con un'elevata densità abitativa (1939 abitanti per km²). Milano è
naturalmente ricompresa nell'elenco delle città metropolitane previste dalla legge, con limiti territoriali coincidenti con quelli della
sua provincia, e ciò la colloca al secondo posto della "classifica demografica", subito dopo Roma.

Nella realtà, i limiti metropolitani milanesi sono più estesi, a cominciare da quelli che comprendono la conurbazione sviluppatasi dal
dopoguerra nei quadranti nord della città e che coinvolge anche ampie porzioni della provincia di Monza e Brianza. Esistono poi
affinità storico-culturali, sociali, naturalistico-ambientali ed economiche che ne costituiscono, da secoli, un sistema strettamente
interconnesso, anche se articolato. Alla luce di queste considerazioni e a seconda del "valore" che si attribuisce ai singoli parametri
ricordati, i "confini" si allargherebbero[256] a parte dalle provincie di Varese, Como e Lecco coinvolgendo addirittura una parte di
quella di Novara. In questa direzione, almeno in parte, si è indirizzato nei suoi studi anche l'Istat. Alcuni metodi ampliano ancora di
più questa regione metropolitana: usando come termini di definizione quelli utilizzati negli Stati Uniti d'America e in Francia, si
otterrebbe una regione di circa 9,5 milioni di abitanti[256]. In ogni caso, gli stessi studi pongono Milano anche ai vertici delle
graduatorie europee, assieme a Londra, la maggiore in assoluto, e Parigi.

La "Lista delle più grandi città europee", pubblicate da Eurostat, l'Ufficio Statistico Europeo e comprendente anche Russia e Turchia,
situa Milano all'undicesimo posto. I dati di quest'ultima ricerca, come della maggior parte delle altre ricordate, oltre alla
disomogeneità delle metodologie, denotano spesso una non freschezza dei dati che risalgono in gran parte al 2006: si tratta però di
grandi numeri e di trend che non registrano, nei tempi in esame, modificazioni tali da mettere in discussione la validità degli impianti
previsionali.

Sul piano locale, la situazione appare in stallo in attesa dell'emanazione dei provvedimenti attuativi per la riforma: la Regione
Lombardia, nel programma di legislatura del 2007 non ha inserito, neppure con successiva modifica, gli adempimenti di sua
competenza. Fa invece sapere, acquisendo gli studi in merito affidati alla sua agenzia del territorio[257], di non ritenere il
provvedimento stesso indispensabile: la regione ha già disposto o attuato provvedimenti di carattere metropolitano promuovendo o
usando[N 26] organismi di scopo, collaborandovi se già esistenti, dimensionati non su una delimitazione standard ma sul bacino di
intervento specifico. Ritiene perciò superflua la sovrapposizione di un nuovo ente territoriale. Di parere completamente opposto la
provincia che tenderebbe a trasformare se stessa inComune metropolitano.

Milano in futuro
Dal primo decennio degli anni duemila la città vive un profondo rinnovamento dal
punto di vista architettonico e urbano, con la realizzazione di numerosi progetti che
puntano da un lato a riqualificare intere zone e grandi quartieri (come il Progetto
Bicocca), e dall'altro a proiettare la sua immagine in Europa e nel mondo (nuova
Fiera di Milano, Teatro alla Scala, fiera urbana e Progetto CityLife che comprende
tre grattacieli, di 202[258], 170[259] e 150[260] metri, Biblioteca Europea, quartiere
Santa Giulia, Garibaldi-Repubblica e Città della Moda), grazie anche a importanti
concorsi internazionali cui hanno partecipato architetti quali Renzo Piano, Norman
Panorama di Milano
Foster, Cesar Pelli, Massimiliano Fuksas, Arata Isozaki, Daniel Libeskind, Zaha
Hadid e Ieoh Ming Pei. Tutti questi progetti modificheranno e ridisegneranno nel
corso di alcuni anni la planimetria e il profilo all'orizzonte della metropoli lombarda, che non sarà più esclusivamente marcato dalle
guglie del duomo, della Torre Velasca e dal Pirellone, ma anche da nuovi e più altigrattacieli.

Lunedì 31 marzo 2008 a Parigi le viene assegnata l'organizzazione dell'Expo 2015 dai delegati del BIE. Nella votazione finale batte
l'altra città candidata, la turca Smirne, per 86 voti a 65, dopo che in una prima votazione guastata da problemi tecnici sembrava aver
prevalso Smirne.

Nel 2012 è stata completata la Torre Unicredit che con i suoi 231 m alla punta della guglia è l'edificio abitabile più alto d'Italia.

Suddivisioni amministrative
La città è suddivisa in novemunicipi[261]. Non esiste una suddivisione ufficiale in quartieri.

Municipio 1: Centro storico


Municipio 2: Stazione Centrale, Gorla, Turro, Precotto, Greco, Crescenzago
Municipio 3: Città Studi, Lambrate, Venezia
Municipio 4: Vittoria, Forlanini
Municipio 5: Vigentino, Chiaravalle, Gratosoglio
Municipio 6: Barona, Lorenteggio
Municipio 7: Baggio, De Angeli, San Siro
Municipio 8: Fiera, Gallaratese, Certosa, Quarto Oggiaro
Municipio 9: Stazione Garibaldi, Niguarda
Fino al 1999 la città era suddivisa in 20 zone, ovviamente di dimensioni minori.
Queste zone sono poi state ridotte a 9 fino al 2016 quando sono state soppiantate dai
municipi sul modello del comune di Roma.

Borghi e cascine
Oggi sono sopravvissute un centinaio di cascine[262], cinquantanove delle quali
fanno parte del demanio comunale, come, per esempio, Cascina Torchiera o Cascina
Monterobbio. Gli altri proprietari sono l'Ospedale Maggiore, l'Aler (ex Istituto case La divisione di Milano in Municipi
popolari), la curia o grandi immobiliari: diciotto sono diroccate, le altre hanno
trovato utilizzo come biblioteche, aree di svago, centri di accoglienza (per anziani,
disabili o tossicodipendenti) o centri residenziali. Tredici, però, in piena area urbana,
sono ancora condotte da fittavoli, secondo l'uso milanese, come aziende agricole in
attività. Tra queste citiamo: la Cascina Campi, a Trenno, la Cascina Paradiso a
Muggiano (cavalli e foraggio), la cascina Gaggioli in via Selvanesco, il Mulino della
Pace Barona la cascina Battivacco alla Barona (riso) come la cascina Basmetto (50
ha a riso), la cascina Campazzo (120 capi da latte) e la cascina Nosedo (latte e
derivati). Sempre a sud della Barona, le secentesche cascine San Marco e San
Marchetto. Tema dell'Expo è l'alimentazione e alimentazione è agricoltura e questa
curiosa particolarità di Milano ha già attirato l'attenzione degli Milano, Parco Teramo nel quartiere
organizzatori[263][264]. Barona

Economia
Durante la sua storia, Milano ha
spesso anticipato le linee di
tendenza dell'economia della
penisola: una robusta agricoltura e
un diffuso artigianato con scambi
commerciali intensi fin dal
Medioevo e nel Rinascimento, Business district di Porta Nuova.
sfruttamento delle risorse idriche e
Palazzo Mezzanotte, sede della
sviluppo delle comunicazioni nel
Borsa di Milano.
periodo protoindustriale e diffusione spinta delle attività manifatturiere, anche le più
pesanti, durante l'industrializzazione, con una particolare attenzione, però, alle
attività bancarie e finanziarie. Dalla seconda metà del secolo scorso ha anticipato il processo di terziarizzazione dell'economia
nazionale puntando sul prevalere sempre più marcato di un terziario avanzato in diverse direzioni, dalle tradizionali alle innovative:
finanza, commerci nazionali e internazionali, direzioni aziendali, editoria, design industriale, pubblicità, intrattenimento, ricerca
scientifica, biotecnologia, informatica, attività universitarie, società di marketing e media televisivi.

Milano, sede della Borsa valori italiana, quinta in Europa e nona al mondo, è il principale centro finanziario e il più importante polo
economico del Paese vantando ilreddito pro capite più alto d'Italia: 46 200,00 €[265].

Con 367 miliardi di dollari, l'area metropolitana di Milano è la prima area in Italia e undicesima al mondo per prodotto interno
lordo[266], inoltre, è il principale polo per gli investimenti stranieri in Italia, sesto in Europa, dopo Londra, Parigi, Dublino, Madrid e
Monaco di Baviera. A Milano hanno sede circa 2000 multinazionali estere, pari al 45% di quelle presenti in Italia. La regione urbana
contribuisce al 10,3% del PIL nazionale, è sede di oltre il 45% di tutte le imprese presenti in Lombardia, oltre 8% presenti in tutta
Italia[267].
Milano fa parte del cosiddetto "Pentagono Industriale" europeo, con altre quattro città, Londra, Parigi, Amburgo e Monaco di
Baviera, inoltre è il vertice meridionale della Banana blu, l'area che delimita la zona più ricca e densamente popolata d'Europa che ha
come vertice settentrionale Londra e comprende al suo interno la regione del Reno e Stati nazionali come Svizzera e Lussemburgo.
Milano è anche il vertice settentrionale di un'altra fascia economica, la Sunbelt, che racchiude il fulcro dell'economia mediterranea,
che avrebbe come suo estremo meridionale Valencia, e comprende al suo interno città come Marsiglia e Barcellona. Nel campo
dell'informatica c'è da rilevare che molte delle società Internet più importanti al mondo come Banzai, Google, Lycos, Virgilio, Yahoo,
Samsung, Microsoft hanno scelto Milano come loro sede in Italia. Milano è la sede principale di alcune delle più importanti banche
italiane, tra cui spiccanoUnicredit, Mediobanca e BPM.

Secondo uno studio del 2010 dell'Economist Intelligence Unit, Milano risulta essere la dodicesima città più cara al mondo[268].
Secondo dati del 2011, Milano ha anche il primato nazionale di imprese attive presenti sul suo territorio ben 284 846, inoltre Milano
ha anche il primato nazionale occupazionale, tasso di disoccupazione al 3,9% secondo dati ISTAT del 2007. Gli occupati di Milano
rappresentano il 7,6% degli occupati italiani, il 41% di quelli lombardi. Il settore che ne registra maggiormente è il terziario, il
72,49%, seguito da quello industriale con il 27%, ultimo quello agricolo con lo 0,51%. Altro primato è rappresentato dal settore
export pari al 10% dell'export nazionale (circa 33 000 milioni di Euro). La Borsa di Milano, fra le prime cinque piazze finanziarie in
Europa, rappresenta l'unica porta dell'Italia sul mercato dei capitali internazionali, ha 332 società quotate, scambi medi giornalieri
pari a 3 miliardi di euro e una capitalizzazione complessiva delle società quotate di 425 miliardi di euro nel 2010, pari a oltre il 27%
del Pil italiano[269].

Al sistema bancario si affianca un cospicuo numero di finanziarie tra cui 120 società
di leasing, 17 di factoring, 52 società per la gestione del risparmio, 120 intermediari
di investimenti mobiliare, 14 finanziarie specializzate nel credito al consumo, alcune
centinaia di finanziarie impegnate nell'erogazione di mutui, e ospita la sede di ben
17 Camere di Commercio straniere[270]. A Milano vi sono le sede italiane delle
principali agenzie di rating mondiale, Standard and Poor's, Moody's e Fitch
Ratings[271].

Sede storica di Unicredit in Piazza A Milano è in forte sviluppo il


Cordusio.
settore delle biotecnologie,
specialmente per quanto riguarda
antibiotici e farmaci oncologici; la città ospita circa il 50% delle 200 industrie
biotecnologiche presenti inItalia[272].

A Milano è in fase di approvazione anche il progetto di “Stephenson Business


District”, contenuto nel PGT del 2030, ovvero un quartiere finanziario situato al
nord della città, in Via Stephenson, sul modello di Canary Wharf a Londra o La
Défense a Parigi, che prevede la costruzione di 50 grattacieli alti come il Pirellone,
su una superficie di 450 000 m², con una stima di 6miliardi di investimento, la
creazione di 66 000 nuovi posti di lavoro[273].

Milano è anche la capitale italiana del non profit, con diecimila istituzioni attive al
riguardo, con una percentuali del 5% degli occupati fra tutti gli occupati milanesi, in
confronto a una media nazionale del 3%, mentre l'incidenza delle or
ganizzazioni non
Il grattacielo Pirelli, uno dei primi
profit con dipendenti risulta nettamente superiore nell'area milanese 39%, contro il
simboli economici di Milano.
28% della Lombardia e il 22% dell'Italia[274].

Milano è anche la capitale italiana degli stage, nel solo Comune si sono svolti nel
2010 almeno tredicimila stage, e contando anche l'area metropolitana il numero sale a 16 000. Dei 23 600 stage censiti poco più di
21 000 sono promossi dalle università e circa un terzo (pari ad almeno settemila persone) riguarda "fuorisede", provenienti da altre
province o regioni. La maggior parte degli stage si svolge nelle imprese private (83%), seguono gli enti pubblici (12%), le
associazioni non profit (3%) e infine un 2% ha luogo all'interno delle stesse università. In Lombardia solo nelle imprese private
[275].
hanno luogo ogni anno oltre 65 000 stage, un sesto degli stage di tutta Italia
Milano è la capitale italiana delle invenzioni, con oltre il 22% di depositi di idee di tutto il paese con oltre quindicimila domande di
brevetto depositate nel solo 2011, 640 sono modelli di utilità e design, 2423 invenzioni, il 25,5% di quelle italiane, e 12451 marchi, il
22,4% di quelli italiani[276]. Milano è anche la capitale dei brevetti energetici: si calcola infatti che dal 1980 al 2012 il 40% delle
domande di brevetto in Italia siano state depositate a Milano, infatti, un quinto delle imprese nazionali attive nell'energia sono in
[277].
Lombardia, solo a Milano ne risiedono oltre un nono dell'intero valore nazionale, record italiano

Milano è la città italiana con il più alto caro-affitti con una media di 15,6 € al metro quadro, precedendo Roma ferma ai 15,4 € a
metro quadro[278].

In base a dati provenienti da statistiche internazionali del 2011 Milano risulta esser la città italiana migliore per investimenti e
business, la più conveniente, difatti Milano è la diciannovesima città al mondo per costo di viaggio d'affari di livello internazionale,
nona città in Europa, con 512 € al giorno, guadagnando in competitività ben quattro posizioni se si prende in considerazione l'anno
[279].
precedente e ben nove posizioni se si considera l'anno 2009

Altra eccellenza milanese è l'agricoltura, con 2900 ettari coltivati su 18 000 di superficie totale, Milano è il secondo comune agricolo
d'Italia, ma il primo per produttività[280].

Milano è anche la capitale italiana dell'hi-tech, dell'informatica e dell'innovazione[281]. In particolare nel settore del Web e di
Internet, la città si mostra leader indiscussa sul piano nazionale, a Milano ha infatti sede più di un'impresa su otto, circa il 12,9% sul
totale nazionale, ovvero 73 sedi di impresa, tra quelle attive in Italia come portali Web o fornitori di servizi di hosting, un numero in
costante crescita, +102,8% tra 2009 e 2010. Tra le società attive nel capoluogo lombardo spiccano le sedi legali dei social network e
dei motori di ricerca più famosi al mondo, ma anche di portali dedicati a consigli turistici e gastronomici. Milano con ben 167 000
lavoratori impiegati nel digitale e ben 23 000 imprese attive nell'Information and Communication Technology (ICT): dai servizi
informatici alle attività di design, grafica e web, dalla produzione televisiva, cinematografica e musicale all'edizione di software,
dalla pubblicità e ricerche di mercato alla direzione aziendale e consulenza gestionale, è la città leader in Italia nel digitale ospita oltre
la metà delle imprese digitali lombarde (il 55,4%) e quasi una su 7 (il 13,4%) di quelle italiane. Anche sotto il profilo
dell'occupazione, i dati evidenziano il primato di Milano nel digitale, con il 73,7% degli addetti rispetto alla Lombardia e il 21%
rispetto all'Italia[282]. Tra le piccole imprese del settore, in oltre due casi su tre, circa il 68%, il titolare ha meno di 40 anni e in un
caso su cinque è donna[283].

Milano è prima in Italia per business center con oltre 300 attività che gestiscono uffici 'a tempo', di cui ben 270 a Milano città. È
quanto emerge da un'elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati registro imprese al II trimestre 2013 e 2012. La
Lombardia è la regione leader in Italia sia per numero di uffici temporanei (738, +2,1% rispetto al 2012), sia per imprese che, più in
generale, offrono servizi a supporto delle attività di uffici e di temporary shop, quasi mille, un quarto del totale nazionale, con una
[284].
crescita del 4,1% in un anno, contro il +2,6% italiano

Milano è la città che ospita il maggior numero di imprese in Italia, infatti una società su 12 in Italia si concentra a Milano (8,5%),
dato che sale per quelle di capitali (11%) e in particolare per le Spa (19%)[285].

Da uno studio mondiale emerge che Milano è al 18º posto su scala mondiale per città che offre più opportunità, unica città italiana tra
le prime trenta[286]. Il capoluogo lombardo risulta primo nella classifica mondiale sui posti di lavoro nel settore finanziario rispetto
alla forza lavoro occupata in altri settori, nonché sesto nella graduatoria mondiale dedicata ai servizi in banda larga, davanti a città
come New York, Tokyo, Madrid e Parigi[287].

Turismo
Nelle classifiche delle città più visitate del mondo nel 2016 Milano si conferma ai primi posti. Secondo una lista per numero di
visitatori, turisti e lavoratori, Milano si attesta a 7,7 milioni di presenze, come 15ª città più visitata, 7ª d'Europa e 2ª d'Italia, subito
dopo Roma[288]. Secondo una classifica che si basa sugli international tourist arrivals[289], Milano alla posizione 24 segue Roma
alla 14. La sua attrattiva è data dal suo essere un importante centro economico, dell'editoria, della ricerca, della moda e del design e
dal suo patrimonio artistico che si mescola alla modernità: monumenti, chiese, palazzi storici, grattacieli, shopping, moda ed eventi di
vario genere contribuiscono alla vocazione internazionale della metropoli. Milano è inoltre posizionata a circa 50 km dai grandi laghi
(Lago di Como, Lago Maggiore, Lugano), la cui bellezza paesaggistica gode di
rinomanza mondiale. Storicamente, i grandi nomi della musica e della letteratura
romantica italiana (tra cui Rossini, Bellini, Parini, Manzoni, Verdi, ecc.) erano soliti
soggiornare sui laghi durante la loro permanenza a Milano, spesso ospiti nelle ville
dei nobili milanesi, contribuendo così allo sviluppo di un turismo culturale che a
partire dal '700 legò la grande città alle vicine bellezze naturali.

Infrastrutture e trasporti
Piazza del Duomo, tipica meta
turistica.
Strade
Milano è un importantissimo nodo stradale e autostradale, punto di congiunzione
della grande trasversale padana est-ovest (la A4, Torino - Trieste) con la dorsale
nord-sud (la A1, per Bologna, Firenze, Roma e Napoli). Altre arterie autostradali che
raggiungono la città sono la A35 Brebemi per Brescia, A7 per Genova, e le
autostrade dei Laghi cioè A8 per Varese e A9 per Como. La città è lambita dagli
itinerari europei E35, E62 ed E64.

Le autostrade sono collegate fra loro dal sistema delle tre tangenziali, la Ovest
(A50), la Est (A51) e la Nord (A52), con una lunghezza complessiva di 74,4 km.
Sommando alle tre tangenziali il tratto urbano dell'autostrada A4, si ottiene un
sistema di autostrade urbane di oltre 100 km di lunghezza, che circonda totalmente
la città.
Mappa delle tangenziali di Milano.
Milano è raggiunta da quattro strade statali (la 9 Via Emilia, la 33 del Sempione, la
36 del Lago di Como e dello Spluga e la 494 Vigevanese) e da numerose strade
provinciali. Molte di esse nelle tratte suburbane assumono caratteristiche di
superstrada.

Le arterie stradali e autostradali sono spesso congestionate, a causa degli alti tassi di
pendolarismo e di motorizzazione privata dell'area milanese. Sono così in
costruzione due nuove autostrade: la Tangenziale Est Esterna e la Pedemontana,
oltre a interventi di potenziamento e velocizzazione delle strade ordinarie.

Le strade urbane entro il territorio comunale comprendono 3910 vie[290] che


sviluppano una lunghezza complessiva di 1494 km e coprono un'area di 23 km², di
cui 15 di carreggiate e 8 di marciapiedi[290]. Nel 2013, Milano scende dal podio
delle città più trafficate d'Italia, dal terzo passa al quarto posto in classifica, dopo
Palermo e Roma e scavalcata da Napoli: i milanesi, durante il 2013, hanno passato in
coda quattro ore in meno dell'anno precedente[291].

Ferrovie
Milano di notte, fotografia dallo
Milano è un importante nodo per il traffico ferroviario passeggeri e merci. La città è spazio.
raggiunta da alcune delle principali linee ferroviarie d'Italia: la Torino-Milano, la
Milano-Venezia, la Milano-Genova e la Milano-Bologna; costituisce il punto di
partenza delle due linee alpine del Sempione e del Gottardo; è destinazione di un intenso traffico vicinale di tipo pendolare. Milano è
anche servita da tre linee adalta velocità, la Torino-Milano, la Milano-Bologna e la Milano-Brescia.
La stazione Centrale è la principale della città e, con un traffico giornaliero di
320 000 passeggeri[292], la seconda in Italia dopo Roma Termini; Milano Centrale è
capolinea di treni a lunga percorrenza (Intercity, EuroCity e ad alta velocità
Frecciarossa, Frecciabianca e Italo), anche di alcuni servizi regionali. Progettata da
Ulisse Stacchini a partire dal 1911, a causa della prima guerra mondiale e della
successiva crisi economica, i lavori di costruzione iniziarono solo nel 1924 e furono
terminati nel 1931. È un imponente e scenografico edificio in stile liberty con
tendenze deco, ricco di fregi, statue e decorazioni, realizzate con pietre e marmi
nobili nelle parti più basse e negli interni e con materiali da costruzione, cemento e
Stazione di Porta Garibaldi
gesso in quelle più distanti dalla vista immediata[293]. È stata oggetto di un radicale
restyling negli anni tra il 2005 e il 2010 con risultati molto
controversi[294][295][296][297].

Altre importanti stazioni cittadine sono Porta Garibaldi, Lambrate e Rogoredo, dedicate soprattutto al trasporto regionale. Milano è
centro della rete delleFerrovie Nord Milano, a carattere regionale, che hanno capolinea allastazione di piazzale Cadorna.

La città è servita da un servizio ferroviario suburbano ("linee S"), che garantisce collegamenti frequenti in un'area di circa 40 km di
raggio; fulcro del servizio è il passante ferroviario, una galleria di 9 km che attraversa la città da nord-ovest a sud-est, offrendo
numerosi punti d'interscambio con lametropolitana e i trasporti urbani.

Punto di scambio fra i servizi suburbani e quelli regionali sono le "stazioni porta" di Rogoredo, Rho Fiera e Pioltello-Limito. Altre
stazioni di interscambio con i regionali sono Lambrate e Villapizzone (da cui parte qualche treno in orari di punta nei giorni feriali in
direzione Bergamo, Arquata Scrivia e Piacenza).

La hall dei treni alla Stazione Centrale di Milano (2012)

Aeroporti
Nei dintorni di Milano vi sono tre aeroporti dedicati al normale traffico civile (Malpensa e Linate, gestiti dalla SEA, Orio al Serio
dalla SACBO); inoltre, inglobato entro l'area urbana della periferia nord, vi è il piccoloaeroporto turistico di Bresso[298].

Complessivamente il sistema aeroportuale milanese gestisce ogni anno un traffico di oltre 44 milioni di passeggeri e di circa 600 000
tonnellate di merci trattate ed è il secondo in Italia per volume di passeggeri. Secondo Assaeroporti[299], il dato sommato dei tre
aeroporti riguardo ai passeggeri trasportati nel 2017 è infatti di 44 187 568, quello dei due aeroporti romani è di 46 857 693.}</ref> e
il primo per il volume complessivo di merci[300].

Il maggiore è l'Aeroporto "Città di Milano" di Milano-Malpensa(MXP), situato in provincia di Varese, al confine col
Piemonte, e immerso nel Parco del Ticino. Dista 45 km da Milano (centro). È collegato direttamente al centro della
città tramite la navetta ferroviariaMalpensa Express (29-40 minuti di tragitto), che parte dallastazione di Milano
Cadorna o dalla stazione di Milano Centralecon fermata in quella di
Cadorna o dalla stazione di Milano Centralecon fermata in quella di
Porta Garibaldi e Nord Bovisa, e con diverse linee di bus da
Centrale[301]. Con 22 169 167 passeggeri l'anno è il secondo aeroporto
passeggeri in Italia, con una crescita stimata nel 2017 del 14,2%, e il
primo aeroporto cargo, trasporto merci, del Paese con un aumento del
4,2% sul 2010[302], quinto in Europa con 440 250 tonnellate di merci
trasportate[303]. È stato recentemente inaugurato il terzo satellite nel
Terminal 1, che con una superficie complessiva di 35 000 m², 3000 dei
quali dedicati alle Vip lounge, porterà la capacità del Terminal ad
aumentare del 50% il numero di passeggeri serviti, fino quindi a 30
milioni di viaggiatori[304].
Il più vicino è l'Aeroporto "Enrico Forlanini" di Linate(LIN), ospita Aeroporto di Milano-Malpensa.
esclusivamente il traffico nazionale, europeoe low-cost, si trova nella
zona est della città, alla quale è collegato dalle lineeATM 73 (da Piazza
San Babila percorre, con numerose fermate, il lungo rettilineo che parte
da Corso di Porta Vittoria passando per Piazza Cinque Giornate, Corso
XXII Marzo, Viale Corsica e Viale Forlanini) e X73 (daPiazza San
Babila e con unica fermata in Piazza Tricolore)[305]. Con 9 682 264 di
passeggeri, è il terzo aeroporto della città, con una crescita del +9,2%
rispetto al 2010.
L'aeroporto "Michelangelo Merisi" (detto "il Caravaggio"),Aeroporto di
Milano-Bergamo (BGY), situato in provincia di Bergamo, quarto in Italia
per numero di passeggeri a partire dagli ultimi mesi del 2009, si trova
nel comune di Orio al Serio, (BG), a 5 km di distanza da Bergamo e 45
da Milano (centro). È il secondo scalo aereo per af fluenza all'interno del
sistema aeroportuale milanese-lombardo[306] e il maggiore in Italia per i Aeroporto di Milano-Linate.
voli low cost, è collegata a Milano da un autobus che parte dastazione
di Milano Centrale. Con 12 336 137 utenti è il terzo aeroporto
passeggeri in Italia, con una crescita del + 9,7% rispetto al 2010.
A Bresso, immediatamente a nord della città, è situato, tra il Parco Nord
e l'abitato, l'aeroporto turistico, abilitato ai soli aerei a elica: vi operano
tra i molti privati l'Aero Club Milano[307] con la sua scuola di volo e un
centro privato per la formazione di elicotteristi. Fino al termine della
seconda guerra mondiale era il campo collaudi della Breda aeronautica
di cui, per il decentramento bellico, ospitò alcuni reparti; poi, fino
all'inizio degli anni sessanta, fu sede del III R.A.L (Raggruppamento
Aviazione Leggera dell'Esercito)[308].

Mobilità urbana Aeroporto di Milano-Bergamo,


insieme con Malpensa e Linate
Il trasporto pubblico urbano è
forma il sistema aeroportuale di
gestito dall'Azienda Trasporti Milano.
Milanesi, e serve capillarmente la
città e buona parte della provincia.
La rete poggia su quattro linee di
metropolitana, alle quali, entro il
2022, se ne aggiungerà
un'altra[309]. La metropolitana
Tram in servizio sulla linea 4
conta 113 stazioni e si estende per
97 km, 75 in territorio urbano, 22
nei comuni limitrofi dell'hinterland, ai quali si aggiunge il passante ferroviario. La Mappa della metropolitana
rete metropolitana di Milano è la prima in Italia per estensione. Le linee di trasporto
pubblico di superficie sono composte da 18 linee tramviarie (delle quali 2
extraurbane, il 15 (Rozzano) e il 31 (Cinisello Balsamo), 1 linea tram interurbana, 4 linee filoviarie, di cui 2 di circonvallazione e
numerose linee automobilistiche. Inoltre esiste un people mover che collega la stazione di Cascina Gobba con l'ospedale San
Raffaele.
Particolare rilievo storico riveste nella città il tram: a fianco dei più moderni Sirio ed
Eurotram convivono vetture più datate che hanno fatto la storia della rete tramviaria
di Milano. Tra queste vanno ricordate le notissime Ventotto (o Carrelli), vetture
tramviarie prodotte fra il 1928 e il 1930: in servizio ininterrottamente per oltre
[310][N 27][311].
ottant'anni sono ormai diventate un simbolo per Milano

Dal 1893, l'anno


dell'elettrificazione tranviaria, le
livree dei mezzi pubblici sono
Filobus in servizio sulla linea 90. cambiate più volte: attualmente,
oltre alle vetture sponsorizzate che
portano i colori dello sponsor, la
livrea ufficiale è il bicolore giallo crema/bianco per le serie storiche, il verde e
l'arancio per i jumbotram e i Sirio[312] riprendono le tinte dal 1917, anno della
municipalizzazione, al 1970. Sono ancora in servizio tram storici a carrello fisso Autobus urbano in servizio sulla linea
(carrello singolo) usati per la manutenzione dei binari o per il traino, ma soprattutto 61.
a fini turistico-ricreativo. Diverse vetture della serie 1 500, alcune delle quali
riportate agli allestimenti originali[N 28], sono impiegate per attività promozionali
(scuola in tram, tram turistici, tram ristoranti[N 29] e bar, per noleggio a privati, feste,conventions, eccetera).

È attiva anche una rete notturna di mezzi pubblici composta da quindici linee di superficie (autobus e filobus), funzionanti durante i
week-end, le festività o i grandi eventi[313].

Le piste ciclabili hanno uno sviluppo relativamente modesto[314], mentre la città è prima in Italia e quinta in Europa, dopo Parigi,
Londra, Barcellona e Lione, e ottava al mondo, per il servizio di bike sharing[315][316] con duecento stazioni e 3 650 biciclette a
disposizione degli utenti a fine 2012[317]. Milano è la prima città in Italia e in Europa per car sharing, in rapporto alla popolazione,
[318].
con 60 000 abbonati e quasi 1 500 vetture gestite da quattro società private che in futuro saliranno a sei

I taxi della città di Milano (di colore bianco, con possibili aggiunte pubblicitarie) sono 5 000, ma la regione ha regolamentato una
zona composta da 37 comuni, in pratica il bacino dei tre aeroporti, nel quale le autopubbliche prestano servizio senza limiti
territoriali, con le stesse tariffe e il medesimo regolamento.

Amministrazione

Consolati
Alla data 11 maggio 2011 sono presenti a Milano 106consolati esteri[319] e gli uffici
commerciali delle ambasciate in Italia di Belgio, Portogallo e Israele[320]. Milano è
la seconda città al mondo, dopo New York, per numero di consolati[250]. Sempre a
Milano si trova, nel Palazzo delle Stelline, una delle due sedi della rappresentanza in
Italia della Commissione europea[321] e uno dei due uffici di informazione per
l'Italia del Parlamento europeo[322]. Palazzo Marino, municipio di Milano.

Gemellaggi
Milano è gemellata con 16 città del mondo[323]:

San Paolo, dal 1961;


Lione, dal 1967;
Francoforte sul Meno, dal 1969;
Chicago, dal 1973;
Birmingham, dal 1974;
Dakar, dal 1974;
Shanghai, dal 1979;
Osaka, dal 1981;
Tientsin, dal 1985;
Tel Aviv, dal 1997;
Betlemme, dal 2000;
Cracovia, dal 2003;
Toronto, dal 2003;
Melbourne, dal 2004; Palazzo delle Stelline, sede della
Taegu, dal 2015; rappresentanza italiana della
Commissione europea e ufficio del
Alessio (Albania).
Parlamento europeo
Il gemellaggio con la città di San Pietroburgo, Russia, avvenuto nel 1967, è stato
sospeso nel 2012 dalla città di Milano, in seguito al divieto del governo russo di fare
"propaganda omosessuale"[324].

Altre informazioni amministrative


Al momento della sua fondazione Milanoprobabilmente aveva
un'estensione di 12 ettari, diventati 80 ettari (0,8 km²) nel periodo di
maggiore splendore in epocaceltica[325].
Nel periodo longobardo la città superò i 200 ettari (2 km²)[326].
Per tutto il Medioevo, gran parte città restò racchiusa entro laCerchia
dei Navigli, dove si ergevano le antiche mura del1156, con una
estensione di 2,97 km². All'epoca il circondario della città era di 8,32
km²[327].
Quarto Oggiaro, periferia ovest della
Dal 1560 al 1873 il comune di Milano coincideva con l'area interna alla
Cerchia dei Bastioni (l'area delle mura spagnole). Ilcomune aveva così città.
una superficie di 9,67 km².
Con l'annessione del Comune dei Corpi Santinel 1873[328], Milano
aumentò di 66,35 km², raggiungendo così l'estensione di 76,02km²[329].
Con i comuni e relative frazioni annessi tra il 1918 (T urro) e il 1923, Milano aumentò di altri 105,75km²,
raggiungendo così la superficie attuale di 181,76km²[330]
Ai tempi della dominazione iberica, sul territorio dell'odierna città di Milano insistevano 48 comunità: si trattava di
autorità formatesi per consuetudine generalmente accettata, con confini geografici e giurisdizionali non sempre ben
definitivi, e non rare sovrapposizioni di competenze. Fu l'imperatriceMaria Teresa d'Asburgo a mettere ordine in
materia nel 1757: nacquero 41 comuni poi definiti "censuari", sottoposti a uniforme normativa fiscale e di
conseguenza a una legislazione scritta che ne stabilì univocamente i poteri. Nel 1841 l'imperatore Ferdinando
d'Asburgo, valutando insoddisfacente il gettito erariale di alcuni piccoli comuni della provincia di Milano, li accorpò a
più ampie località vicine, scendendo così a 32 comuni. Con l'unità d'Italia venne poi emanata la legge Lanza,
finalizzata a un'ulteriore razionalizzazione del territorio delegata al governo: intorno al
1869 nacquero quindi 14
comuni poi definiti "amministrativi", normati dalla legislazione italiana e non più ereditati dagli Stati pre-unitari. Fu
infine il fascismo nel 1923, con minori interventi di poco precedenti e successivi, a dare al capoluogo meneghino
l'attuale configurazione.
Comunità Comuni Riforma Comuni Comune
storiche censuari del 1841 amministrativi attuale
Affori Affori Affori Milano
Bruzzano Bruzzano Bruzzano Affori
Dergano Dergano Dergano
Baggio Baggio Baggio
Assiano
Cassina Malandra Assiano
Muggiano Baggio
Cassina Moirano
Muggiano Muggiano
Sellanuova Sellanuova Sellanuova
Ronchetto Ronchetto Ronchetto -
Chiaravalle Chiaravalle Chiaravalle
Chiaravalle
Nosedo Nosedo Nosedo
Lorenteggio Lorenteggio -
Cimiano
Crescenzago Crescenzago Crescenzago
Crescenzago
Gorla Gorla Gorla Gorla
Pratocentenaro Pratocentenaro
Greco Segnano Greco
Segnano
Segnano
Casanova Casanova
Cavriano
Lambrate
Lambrate Lambrate Lambrate

San Gregorio San Gregorio


Vecchio Vecchio
Morsenchio Morsenchio Morsenchio -
Corpi Santi Corpi Santi
Milano Milano
Milano Milano
Boldinasco Boldinasco Boldinasco
Garegnano Garegnano Garegnano
Musocco
Musocco
Quarto Oggiaro Musocco
Musocco
Vialba Vialba
Roserio Roserio Roserio
Cassina Triulza Cassina Triulza Cassina Triulza
Villapizzone Villapizzone Villapizzone
Bicocca Bicocca
Niguarda Niguarda
Niguarda Niguarda
Precotto Precotto Precotto Precotto
Figino Figino Figino Trenno
Quarto Cagnino Quarto Cagnino Quarto Cagnino
Quinto Romano Quinto Romano Quinto Romano
Lampugnano Lampugnano
Cassina San
Trenno
Leonardo Trenno
Trenno
Turro Turro Turro Turro
Macconago Macconago
Selvanesco Quintosole
Quintosole
Quintosole Vigentino
Vaiano Vaiano Vaiano
Vigentino Vigentino Vigentino

Già sotto il Regno d'Italia di Napoleone venne emanata una riforma amministrativa di largo respiro che, anticipando i
tempi di oltre un secolo, aveva espanso Milano su una superficie comparabile a quella attuale.ale T esperimento, poi
abrogato al ritorno degli austriaci, coinvolse 36 comuni "censuari". Rispetto alla Milano odierna, quella napoleonica
era più espansa a sud-est e meno a nord-ovest [N 30]. Le 4 ulteriori località coinvolte nel progetto furono:

Comuni Comune
censuari attuale
Grancino Buccinasco
Linate Peschiera Borromeo
Poasco San Donato Milanese
Redecesio Segrate

Sport

Panoramica di San Siro.

Milano ha alle sue spalle una forte tradizione sportiva, che si esprime in differenti discipline nelle quali i club meneghini, soprattutto
negli sport a squadre, hanno saputo conquistare numerose vittorie: 36 scudetti nel calcio maschile e 5 in quello femminile, 18 nel
rugby[331], 27 nel basket maschile e 10 in quello femminile, 3 nella pallanuoto, 29 nell'hockey su ghiaccio, 8 nel football americano e
8 nel baseball. Tutto ciò pone la città al vertice tra le grandi europee oltre che nazionali. Le strutture per la pratica dello sport
(palestre, campi di gioco e allenamento, centri sportivi polivalenti) sono distribuiti capillarmente nell'intera città, con una naturale
limitazione nel centro storico[332]. Le squadre di calcio più conosciute sono il Milan e l'Inter, e sono le uniche 2 squadre europee
della stessa città ad aver vinto la Champions League. Di questa ultima competizione Milano ha ospitato quattro volte la finale (negli
anni 1965, 1970, 2001, 2016).
Il Mediolanum Forum di Assago.

Note

Esplicative
1. ^ L'unica eccezione è costituita dalNaviglio Grande, ma il traffico merci, fino al 1960 fiorente pertrasporto di inerti
per l'edilizia, è ora del tutto cessato e quello passeggeri ha una valenza esclusivamente turistica
2. ^ Per quanto, relativamente allo specifico milanese, nell'area ove si sviluppa la città non siano oggi osservabili alture
di sorta e neppure alture siano menzionate in testi antichi o la loro esistenza possa essere desunta da toponimi
locali.
3. ^ Mario Aventicense, anno 568, in Chronica.: «Hoc anno Narses ex praeposito et patricio post tantos prostratos
tyrannos, [...] Mediolanum vel reliquas civitates, quas Goti destruxerant, laudabiliter reparatas, de ipsa Italia a supra
scripto Augusto remotus est.» («In quest'anno Narsete ex proposito e patrizio, dopo aver abbattuto tanti tiranni [...] e
ricostruite lodevolmente Milano e le città rimaste, che i Goti avevano distrutto, fu destituito dal governo dell'Italia dal
suddetto Augusto [Giustino II].»)
4. ^ Un suo antenato, Luigi di Turenna, aveva sposato nel 1389 Valentina, figlia del primo duca di Milano, Gian
Galeazzo Visconti.
5. ^ Prenderà possesso della carica nel1566, dopo aver giurato fedeltà nelle mani dello zio,Federico I d'Asburgo,
imperatore dopo l'abdicazione diCarlo V.
6. ^ Si tratta delle Nuove Costituzioni, cui avevano messo manoLudovico e Francesco II Sforza.
7. ^ Che sarà completato nel1560.
8. ^ Furono fatti costruire dal governatoreFerrante I Gonzaga nel 1549, furono completati in soli undici anni e il loro
disegno continuò l'espansione monocentrica della città.
9. ^ Entrambi di Francesco Maria Richini(1584-1658). Il collegio Elvetico è l'attuale sede dell'Archivio di Stato.
10. ^ Nel 1848 si svolse a Milano uno dei più significativi eventi delRisorgimento italiano, le Cinque giornate
11. ^ Questo epiteto oggi è in disuso o utilizzato per lo più a scopoironico; in particolare, gli accenni alla "moralità" sono
particolarmente bersagliati dall'ironia in seguito ad alcuni scandali, come quello della Duomo connection o quello di
Tangentopoli. Si veda ad esempio Colaprico, 1991 Ma già alla fine dell'Ottocento l'epiteto era contestato, ad esempio
in Barilli, 1888
12. ^ A Londra ne era stata inaugurata una l'anno prima, per illuminare l'Holborn iaduct,V ma era priva di rete di
distribuzione.
13. ^ Acquistata a Parigi, dall'ingegnerGiuseppe Colombo, all'Esposizione industriale dov'era stata portata daThomas
A. Edison a scopo dimostrativo, mentre ne costruiva una operativa aNew York
14. ^ Divenne PNF a Roma, nel novembre1921 al congresso che sancì la fusione con il Partito nazionalista italiano
15. ^ Una tradizione risalente aGalvano Fiamma (XIV secolo), vuole che tale stemma provenga dall'immagine
raffigurata sull'elmo e sullo scudo di un saracino abbattuto da un Ottone Visconti durante la prima crociata. Si tratta
però di un racconto inverosimile, al pari delle altre notizie di questo storico sulla partecipazione lombarda alla prima
crociata (Giancarlo Andenna,Deus non voluit: i Lombardi alla prima crociata (1100-1101). Dal mito alla ricostruzione
della realtà. Atti del Convegno Milano, 11-11 dicembre 1999 , Milano, Vita e Pensiero, 2003, ISBN 88-343-0799-2, in
partic. pp. 233-234). Un altro mito attribuisce l'origine del simbolo ad un analogo scontro tra Eriprando Visconti e un
cavaliere tedesco nel 1034. La prima attestazione sicura del simbolo è il1226, quando venne raffigurato sul
pastorale, "ornato con vipere d'avorio", di Ardengo V isconti, abate del monastero di Sant'Ambrogio(Romussi 1927,
vol. II, p. 245). Un'altra storia, inverosimile per anacronismo, è riferita dalPetrarca: il simbolo sarebbe stato adottato
da Azzone Visconti, cui una vipera sarebbe entrata nell'elmo mentre riposava, ma ne sarebbe uscita, all'atto
dell'indossarlo, a fauci spalancate, senza però morderlo. Andennacit.) ( ritiene verosimile l'origine da simboli vescovili
raffiguranti un mostro marino che inghiotteGiona, simbolo della resurrezione.
16. ^ L'aggiunta della corona d'oro venne concessa nel1336 a Bruzio Visconti dai duchi d'Austria (Romussi, loc. cit.).
17. ^ In molte fasi storiche, la sede del potere politico era invece ilCastello Sforzesco, difeso da imponenti bastioni e
fortemente separato dalla città.
18. ^ Emblematica l'apertura delle vie Fratelli Gabba, dei Giardini, Mozart.
19. ^ Più noto come Parco Solari.
20. ^ Più noto come Largo Marinai d'Italia.
21. ^ Interessa anche i comuni diBresso, Cusano Milanino, Cormano, Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni.
22. ^ Le competenze in materia sono suddivise tra comune, provincia e regione
23. ^ Fu aperta però nel 1786.
24. ^ Nel 1825, Giovanni Ricordi aveva acquistato, salvandoli, gli archivi musicali dellaScala.
25. ^ Diventato, assieme al "Pandoro" di Verona, nella versione industriale, il dolce natalizio nazionale
26. ^ L'esempio portato è quello dell'Aipo per il bacino del Po, di caratteristica addirittura sovraregionale.
27. ^ La più antica vettura tranviaria di Milano, antecedente il1918, si trova al Museo delle comunicazioni diCormano.
28. ^ Tram e tramvie a Milano, ATM
29. ^ Trattasi di due vetture ristorante chiamate ATMosfera, chiaro riferimento all'azienda di trasporti municipale
30. ^ Non ne facevano parte 9 comuni "censuari":Bruzzano, Baggio, Assiano, Muggiano, Vialba, Roserio, Cassina
Triulza, Figino e Quinto Romano.

Bibliografiche
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23. ^ Regio Decreto 2 settembre 1923, n. 1912, art. 1
(archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014).
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Milan and the vicarius urbis Romae see Diehl, op. cit. grande occasione è stata proprio generata dal
p161. ». Ravegnani, I Bizantini in Italia, p. 62 contesto storico di Mani Pulite: a Milano poteva
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Sito del Comune, su comune.milano.it.
Portale di Infomobilità, su muoversi.milano.it.
Area metropolitana di Milano(PDF ), su areeurbane.apat.it.
MIlano, in Dizionario storico della Svizzera.
Milano sul wiki di Comuni-Italiani.it.
Storia di Milano, su bibliotecastorica.org.
Statuta Mediolani, 1480. In Università degli studi di Firenze. Impronte digitali. Ultima consultazione 11 dicembre 2017
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