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La storia
“Antica Monterano” è una città abbandonata che sorge nell’alto Lazio, tra i Monti della Tolfa e il lago di
Bracciano.
Le rovine di questa città distano circa 2 km dalla città nuova, Canale Monterano, e circa 7 km dalle
Terme di Stigliano, nel cuore della Maremma Laziale.
Immersa nel verde dell’omonima Riserva Naturale, Monterano è una città ricca di storia e cultura,
tanto da esser stata sede di tanti popoli, e luogo scelto come set di tantissimi film.
Durante l’età del bronzo la roccia su cui sorse poi Monterano fu probabilmente sede di un piccolo
villaggio, ma la città vera e propria venne costruita su un’altura di tufo in epoca etrusca, e poco dopo,
già nel II secolo a. C., cadde sotto il dominio Romano. Durante la loro permanenza, entrambi i popoli
costruirono diverse opere e ampliarono la rete viaria, purtroppo però i resti di questo periodo sono
assai scarsi. Alla base del colle e lungo le colline circostanti sono visibili alcune rovine risalenti alle
antiche tombe etrusche, mentre alle porte della città è ancora intatto l’acquedotto romano.
Intorno al IV sec d.C Monterano venne travolta dalle invasioni e come molte altre città del territorio
cadde sotto il dominio longobardo, che lentamente la decimò.
Durante il Medioevo, però, la città conobbe un primo periodo di crescita grazie al vescovo cristiano e
agli abitanti della vicina Forum Clodii che stanchi delle scorribande decisero intorno al 500 di trasferirsi
nell’antica Monterano e di ricostruire la città in rovina e in particolare di erigere delle mura difensive.
Capoluogo episcopale di una vasta diocesi che da Bracciano si estendeva fino ai Monti della Tolfa, la
città divenne il centro di tutto il territorio circostante.
Nel 988 la città ospitò l’ultimo vescovo di cui si hanno notizie, iniziando poi un lento declino che durò
fino al 1300, in cui il borgo rimase abitato da pochissime persone come il signore del castello, gli
amministratori del feudo e pochi altri servitori.
Quando, però, intorno al 1300 Monterano divenne feudo degli Anguillara, iniziò per essa un lungo
periodo di ripresa, che le diede anche una certa notorietà. Ciò portò questo borgo ad essere acquistato
da importanti famiglie papali, quali gli Orsini prima (nel 1500), e gli Altieri poi.
In particolare con l’arrivo della famiglia Altieri nel 1600, Monterano conobbe il più splendido periodo di
fioritura di tutta la sua storia. Grazie, infatti, ad uno dei membri della famiglia, Emilio Bonaventura
Altieri, che nel 1670 diventò papa con il nome di Clemente X, il borgo si arricchì di importanti
monumenti.
Il papa commissionò ad uno dei più importanti artisti del tempo, Gian Lorenzo Bernini, la costruzione di
alcune grandiose opere come la chiesa ed il contento di San Bonaventura, la facciata del Palazzo
Ducale, la fontana del Leone (poi simbolo della città) e la fontana ottagonale.
Alla morte del pontefice, Monterano iniziò un lungo periodo di decadenza che portò poi al suo
completo abbandono.
Nel 1770, nella città si abbatté una violenta epidemia di malaria che decimò gran parte della
popolazione. Pochi anni dopo, nel 1798, passò dallo Stato Pontificio alla Repubblica Romana per circa
un anno, fino a finire nelle mani dello Stato Borbonico.
Con l’arrivo delle truppe francesi che distrussero e incendiarono il borgo, la popolazione rimasta fuggì
altrove e la città venne abbandonata per sempre.
Le rovine di questo borgo sono tra le più suggestive di tutto il territorio laziale. La città ha un valore
storico e culturale degno di nota, dal momento che ospitò diversi popoli con le loro culture, che
lasciarono testimonianze del loro passaggio.
Senza dubbio il fascino delle sue rovine ha impressionato molti registi, più o meno importanti, che
l’hanno scelta come set dei loro film, Ben-Hur (1939), Il vangelo secondo Matteo (1964) o Il marchese
del Grillo (1981) solo per citarne alcuni. Ma questo è dovuto anche alla sua vicinanza con Roma e
quindi con Cinecittà, e alla facilità per attori, macchinisti ed intera troupe di raggiungerla.
Il territorio
Le rovine di Monterano sono senza dubbio importanti per la loro storia, ma tutto il territorio
circostante è di particolare importanza e degno di essere conosciuto.
Il borgo si trova all’interno della Riserva Naturale Monterano, uno degli angoli più rappresentativi e
particolari della Tuscia.
La Riserva venne istituita nel 1988 e ampliata nel 1993; contando oggi poco più di 1000 ettari di
terreno, vanta una grandissima varietà di ambienti e biodiversità.
Il sito è attraversato dal fiume Mignone, ricco di flora e fauna come il martin pescatore o la biscia
d’acqua, che consente la vita di tutto l’ecosistema, e dalla particolare cascata della Diosilla, famosa per
le sue acque che sfumano dal blu, al verde al bianco, per la presenza dello zolfo.
La vegetazione che caratterizza il territorio è molto varia, con particolare presenza di salici, pioppi,
ontani, ma soprattutto con un’altissima concentrazione nei prati di orchidee, circa trenta specie
differenti.
La Riserva è inoltre abitata da tantissimi animali, dagli invertebrati agli anfibi, dai rapaci notturni al
rarissimo gatto selvatico.
Il territorio è di carattere vulcanico, ricco di minerali come lo zolfo, il manganese e l’uranio; la presenza
dello zolfo, in particolare, è una caratteristica, che rende tutta la zona ricca di impianti termali.
A pochi km da Monterano sorge un altro importante centro con le sue famosissime terme: i Bagni di
Stigliano.
Luogo già conosciuto ai tempi degli Etruschi e dei Romani con il nome di Aquae Apollinares Veteres, i
bagni furono importante luogo di sosta per questi popoli che andavano lì per riposarsi e purificarsi.
In particolare durante il periodo imperiale, Stigliano conobbe una particolare fioritura con la
costruzione di un Santuario e delle Terme in onore del dio Apollo, considerato guaritore delle malattie,
da cui l’antico nome del luogo.
Testimonianza della sua importanza è rintracciabile nelle pagine della Naturalis Historia di Plinio il
Vecchio, il quale sosteneva che era proibito alle legioni romane di ritorno dalle spedizioni in Egitto di
entrare a Roma senza essere passate prima a purificarsi nelle acque di queste terme.
Come allora anche oggi Stigliano è particolarmente conosciuta per i suoi impianti termali: infatti le sue
acque di natura salso iodico sulfurea sono particolarmente indicate per curare malattie della pelle e di
vari apparati come quello locomotore o respiratorio.
Anche questo luogo è ricco di vegetazione, in particolar modo di aceri, querce e lecci.
Monterano inoltre, durante il periodo etrusco, rientrava probabilmente nella zona d’influenza della più
grande città di Cerveteri, che si trova a circa 30 km di distanza, ed è una delle più importanti città
dell’alto Lazio, per la presenza di un grande complesso di necropoli, oggi Patrimonio UNESCO.
Alla luce di quanto detto sorge spontanea l’idea di progettare un “contenitore di informazioni storico-
artistico-paesaggistiche” che siano incentrate a valorizzare principalmente il borgo antico. La prima
cosa da fare, quindi, è la progettazione di un sito web ben strutturato, veicolo per la pubblicizzazione
di manifestazioni organizzate in loco e allo stesso tempo fulcro di una rete di eventi dislocati in tutto il
territorio dell’alto Lazio.
Il sito web dovrebbe contenere oltre alle informazioni essenziali come contatti, ubicazione, la scelta di
diverse lingue, e le icone degli altri social collegati, anche notizie più dettagliate riguardo eventi, news o
la possibilità di interagire con gli utenti che visitano la pagina tramite domande e altro.
Entrando nella Homepage di questo ipotetico sito web, l’utente si troverebbe davanti una pagina divisa
essenzialmente in due parti: quella superiore con una serie di foto caratteristiche del luogo che
scorrono orizzontalmente per dare una visione generale del posto, e una parte inferiore con tutte le
informazioni.
In quest’ultima avremo dapprima un pannello orizzontale con le seguenti sezioni: quella dedicata alla
scelta della lingua, l’icona “Share” per condividere il sito o una specifica pagina di esso, le icone
collegate ai social nei quali Monterano è iscritto e il pannello di Ricerca all’interno del sito. Poi al di
sotto un’ulteriore barra orizzontale con il menù del sito: “Home” con informazioni come Chi siamo e
Dove siamo (una breve didascalia del luogo, una mappa e come arrivarci); “Storia” con informazioni
dettagliate e foto dell’Antica Monterano e del territorio circostante; “Eventi” dove vengono illustrati
tutti gli eventi in programma e passati; “La città nel cinema” con una breve didascalia riguardo
l’importanza di questo luogo come set di molti film e una lista di film che sono stati girati lì, e per finire
i “Servizi” con informazioni circa l’accessibilità e luoghi di ristorazione e pernottamento collegati nel
territorio circostante.
Nella sezione “Eventi” verranno illustrati gli eventi in programma, descritti in maniera più dettagliata
nel progetto di valorizzazione, come la Caccia al tesoro alla scoperta della storia di Monterano, Percorsi
storico-paesaggistici alla scoperta del territorio, e la città del cinema sotto le stelle, con proiezione di
film dedicati al luogo.
Al di sotto di queste barre orizzontali ci sarà la parte principale della homepage con le notizie “in
evidenza” come ad esempio gli eventi in programma.
Per finire, in fondo alla pagina, ci saranno i vari Contatti per avere informazioni sul luogo, le News con
le novità riguardo al sito, e una serie di sponsor e copyright.
Per quanto riguarda le pagine social, quella Instagram collegata a Monterano caricherà foto del luogo e
degli eventi, ma anche foto scattate dai visitatori che vincono i vari contest lanciati dalla pagina. Inoltre
sponsorizzerà gli eventi che si svolgeranno per avere un pubblico ancora più vasto di visitatori.
La pagina Facebook, invece, verrà utilizzata oltre che per dare informazioni in tempo reale, per
sponsorizzare gli eventi o pubblicare foto, video e notizie, e per dare la possibilità a chi la visita di
caricare foto o scrivere recensioni che aiuteranno a migliorarne la gestione.
- Schema del sito pensato per “Antica Monterano”
Progetto di valorizzazione “Alla scoperta della città perduta”
L’idea del progetto “Alla scoperta della città perduta” nasce per dare visibilità a questo luogo e far
conoscere la sua storia e i suoi resti artistici in modo nuovo e divertente. Poiché questa antica città ha
più punti d’interesse (la sua storia, i reperti artistici, il contesto paesaggistico dove sorge, il fascino e
quell’alone di mistero che tanto ha attratto i registi nel tempo), l’idea è stata quella di realizzare un
progetto più articolato, strutturato in quattro tematiche in modo da valorizzarlo nella sua interezza e
complessità.
I temi analizzati sono:
1. Caccia al tesoro e contest fotografico, per l’aspetto storico-artistico
2. Percorsi storici
3. Percorso naturalistico
4. La città del cinema
Di seguito un’analisi dei quattro punti, con particolare accento alla caccia al tesoro che ha come
obiettivo quello di valorizzarne il carattere storico-artistico.
Inizio gioco:
1° TAPPA
“È senza dubbio una delle civiltà più misteriose che di oscure costruzioni l’alto Lazio ha disseminato. Se
di loro vuoi sapere, le loro tracce dovrai trovare”.
2° TAPPA
“Un elemento fa pensar che questo popolo sia passato di qua. Grande era la loro fama e grande la
città, se le loro tracce vuoi scovar un’opera imponente dovrai cercar”.
3° TAPPA
“Alto nel cielo doveva svettare, quando nel VII secolo le chiese iniziò ad adornare. Se di lui vuoi sapere
un elemento verticale dovrai trovare”.
4° TAPPA
“L’origine del nome del casato va ricercata nell’omonima località del vicino lago. Tutta la zona è stata
un feudo loro e al passaggio hanno lasciato tracce pure qua. Se di loro vuoi sapere un elemento
semicircolare dovrai trovare”.
5° TAPPA
“Ha testa grossa e larga, arti slanciati e potenti, è considerato un re. Se del suo autore vorrai sapere in
alto dovrai guardare”.
6° TAPPA
“Qual di loro fosse papa
io non so bene:
ché il primo ebbe il potere e l'altro il nome…”
Di lui scrisse anche Pasquino, da una importante famiglia proveniva, fuori dai resti del borgo volle far
costruire un complesso dedicato ad un francescano. Se le vicende del committente e dell’autore vuoi
sapere, questo luogo dovrai trovare.
L’iniziativa “Sulle tracce di..” dovrà essere sponsorizzata attraverso la rete, per coinvolgere il maggior
numero di persone possibile. Non solo attraverso il sito web di Monterano, che metterà in primo piano
la presenza di questo gioco con relative informazioni e contatti per parteciparvi, ma anche attraverso i
social.
Per i visitatori che utilizzano abitualmente Instagram sarà attivato un contest fotografico, dove
pubblicare post o stories delle varie tappe dell’indovinello, con gli hashtag del luogo e taggando nelle
foto la pagina Instagram di Monterano. Verrà poi, alla fine del percorso, votata la migliore foto di ogni
luogo presente nel gioco e pubblicata sulle pagine Instagram e Facebook ufficiali del sito.
2. Percorsi Storici
Posto sulla sommità pianeggiante di un piccolo altopiano tufaceo, il complesso monumentale si
presenta “stratificato”, proprio in virtù della stratificazione presente in questo complesso antico sono
stati ideati 5 percorsi storici che condurranno il visitatore sulle tracce dei resti artistici dell’epoca
analizzata nel territorio dell’alto Lazio.
Questi percorsi sono pensati come sovrapposizione di “reti storico-artistiche” che hanno come punto
di partenza l’antica città di Monterano per poi ramificarsi su tutto il territorio circostante, un modo per
ricostruire una storia connessa dei luoghi. Questa mappa storico-artistica avrà come obiettivo
l’intensificazione di un turismo interessato alle interconnessioni tra i luoghi e alla conoscenza della loro
storia. Perché ogni luogo ha la sua storia e spesso le storie dei luoghi sono connesse.
Saranno degli appuntamenti con una cadenza mensile, probabilmente ogni seconda domenica del
mese, e in ognuno di essi verrà analizzato un determinato periodo storico. Non limitandosi solo
all’analisi storico-artistica dell’Antica Monterano, ma seguendo le tracce del periodo in esame in tutto il
territorio limitrofo, questi eventi prevedranno una quota di partecipazione per l’affitto di un pulmino
che consentirà ai partecipanti di raggiungere facilmente le diverse tappe del percorso. Sarà un excursus
storico artistico sulle tracce di...
Si parte dalla antica città per poi dirigersi nei percorsi predefiniti che sono stati cosi suddivisi in base
alla stratificazione della stessa Monterano:
3. Percorso naturalistico
Oltre alla valorizzazione della città antica, è interessante dare la possibilità di conoscere il territorio
circostante, dal momento che è un luogo molto caratteristico, in particolare per l’enorme presenza di
zolfo che lo rende pieno di stazioni termali e per l’altrettanto grande presenza di flora e fauna
differente.
Da ciò parte l’idea di creare un percorso naturalistico, per gli amanti del trekking, da svolgere l’ultima
domenica del mese, in base al tempo, alla scoperta della Riserva Naturale Monterano.
L’appuntamento sarà anche qui in mattinata, al Parcheggio della Diosilla, per andare alla scoperta
dell’omonima cascata. Da lì si proseguirà all’interno della Riserva lungo un sentiero che costeggia il
fiume Mignone fino alla Zolfatara, per terminare la camminata ai Bagni di Stigliano, altro luogo
termale.
Anche questo, come la caccia al tesoro, sarà sponsorizzato attraverso il web, nell’homepage del sito o
nelle pagine Facebook e Instagram.
Fonti:
https://www.comune.canalemonterano.rm.it/
https://www.lazionascosto.it/citta-fantasma-borghi-abbandonati-del-lazio/monterano/
http://www.monteranoriserva.com/wp/?page_id=3
https://civitavecchia.portmobility.it/en/ancient-ruins-monterano
https://it.wikipedia.org/wiki/Monterano
https://canalemonterano.online/antica-monterano-palazzo-altieri-fontana-leone/