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Prof. Suitner
“Taylor […] esprime con cinismo brutale il fine della società americana: sviluppare nel lavoratore al massimo grado
gli atteggiamenti macchinali e automatici, spezzare il vecchio nesso psico-fisico del lavoro professionale qualificato che
domandava una certa partecipazione attiva dell’intelligenza, della fantasia, dell’iniziativa del lavoratore e ridurre le
operazioni produttive al solo aspetto fisico macchinale.” (Gramsci, 1934/1975, pp. 2165-2166)
• I primi studi delle differenze individuali rispetto ad un membro di una organizzazione vennero condotti da Hugo
Münsterberg ,agli inizi del 900, il quale viene definito il padre della psicologia industriale.
• Introduce la necessità di condurre ricerche sperimentali per determinare l’impatto di specifiche variabili della
personalità e ambientali sulle prestazioni lavorative
• Suggerisce per la prima volta come gli psicologi potevano contribuire a una migliore selezione del personale
• In particolare, suggerisce che era necessario:
o Sviluppare analisi precise dei requisiti di ogni lavoro e identificare le componenti psicologiche chiave
associate alla sua esecuzione efficace
o Misurare affidabilmente l’attitudine di una persona in campi rilevanti della vita organizzativa.
• Ruolo dei gruppi nelle organizzazioni
o Taylor riteneva che le associazionismo fosse un danno nell’organizzazione = distrazione
o Munserbeg = riconosceva un ruolo legato alla produttività in quanto la coscienza di solidarietà fra i lavoratori e
il senso di sicurezza potevano essere rilevanti per creare un clima di lavoro positivo
▪ Padre della psicologia industriale
• Münsterberg condusse studi con operatrici telefoniche della Bell Telephony Company nel New England
o Le caratteristiche psicologiche cruciali di un’operatrice efficace erano la memoria, l’attenzione ai
dettagli, la precisione, la velocità e l’intelligenza
o Le lavoratrici venivano esaminate per stabilire il loro grado di abilità in ciascun dominio attraverso
alcuni test specifici:
▪ Memorizzazione di numeri
▪ Individuazione di tutte le occorrenze di una particolare lettera in un articolo di giornale,
▪ Ordinare insiemi di carte,
▪ Memorizzare elenchi di coppie di parole
• IL CONTRIBUTO DEI GRUPPI
o Sostenne la necessità di condurre ricerche sperimentali per determinare l’impatto di specifiche variabili
della personalità e ambientali sulle prestazioni lavorative.
o L’autore, a differenza di Taylor, sostenne che i gruppi hanno un ruolo fondamentale nell’organizzazione
“rafforzando la coscienza di solidarietà fra i lavoratori e il loro senso di sicurezza”
o Si accorse che spesso era difficile ottenere informazioni dirette sulla personalità di un lavoratore, ma esse
potevano essere inferite dalla sua appartenenza di gruppo, poiché il gruppo contribuisce a plasmare
l’individualità
o Fu il primo ad iniziare ad individuare un ruolo dei gruppi nelle organizzazioni
o Associazionismo
▪ Ruolo legato alla produttività
▪ Coscienza di solidarietà elemento rilevante per avere un clima positivo
• Negli ultimi 80 anni circa la psicologia delle organizzazioni ha conservato e sviluppato l’approccio metodologico
proposto da Münsterberg che si basa sui i moderni test per la selezione del personale e la ricerca individualizzata dei
manager
• Sia il paradigma economico che quello delle differenze individuali mettono l’accento sull’individuo come unità di
interesse
• Nessun interesse viene dato alle relazioni che si instaurano fra le persone all’interno della organizzazione, anzi,
il Taylorismo nega l’importanza del gruppo a favore dell’individuo.
PARADIGMA COGNITIVO
• L’identificazione di processi mentali che possono spiegare particolari schemi di comportamento organizzativo
o Esempio le percezioni che una persona ha del proprio ambiente di lavoro
o Determinino la sua reazione a quell’ambiente
• Trasferire i principi generali della cognizione al dominio organizzativo
• Approccio in cui vengono sistematizzati i processi psicologici e psico-cognitivi nelle attività organizzative
o Trasversale a tutti gli approcci
▪ Le capacità cognitive di decision making sono comunque sempre alla base di tutti gli approcci
▪ Più li integriamo più ci rendiamo conto che sono definite da motivazioni, bias, appartenenze , valori
o Identifica i processi mentali che spiegano particolari schemi di comportamento organizzativo
▪ Esempio: la percezione che una persona ha del proprio ambiente di lavoro
o Queste determinano come la persona reagisce a queste stimolazioni ambientali
o Trasferiscono i principi generali della cognizione
▪ Memoria giudizio attenzione elaborazione delle info e comprensione applicato all’ambiente
organizzativo
• 3 modelli di base che vedono gli agenti sociali come:
1. Ricercatori di coerenza:
➢ Le persone mirano a gestire e a dare un senso ai loro atteggiamenti e alle loro convinzioni
rendendoli fra loro coerenti (Heider, 1958)
➢ Principio per cui tutti abbiamo bisogno di essere coerenti tra quello che facciamo e quello che pensiamo
➢ Cerchiamo coerenza tra i vari elementi di atteggiamento [principio di Higher
➢ Dare un senso al loro atteggiamenti e alle loro convinzioni rendendole coerenti fra loro
➢ Nell’ambito lavorativo quando si creano collaborazioni bisogna tener conto che le persone cercheranno una
coerenza nel loro sistema di atteggiamento
2. Scienziati ingenui
➢ Spiegare i comportamenti in termini di fattori interi o esterni tenendo conto anche dell’ ambiente e non solo
delle azioni dell'individuo
➢ Un manager potrebbe giustificare le dimissioni di un dipendente attraverso il fatto che le mansioni non
erano adatte a quel dipendente
➢ Interpretazione cambierà l’atteggiamento del manager nei confronti di questa dimissione
o Se il problema è il lavoro avrò grande turn over nell’azienda = devo rivedere le mansioni
o Problema del dipendente = troverò qualcuno più adatto
o Strategia di gestione delle dimissioni diversa a seconda dell’interpretazione cognitiva dell’evento
3. Economizzatori cognitivi
➢ Le attribuzioni operate dalle persone non sono sempre razionali
o Euristiche = scorciatoie di pensiero errore di attribuzione
o Le persone tendono a risparmiare la fatica
o La nostra cognizione tende a privilegiare la via veloce
➢ L'individuo non è solo un risparmiatore cognitivo ma anche un percettore tattico motivato
• Ogni approccio ha i suoi punti di forza e debolezza
• Nel fare attribuzioni, come nel prendere altre decisioni cognitive e nel formulare giudizi, le persone cercando di
conservare la loro preziosa e limitata capacità di elaborazione delle informazioni (Fiske e Taylor, 1984)
• Secondo questa concezione, gran parte del comportamento umano (e gran parte degli errori umani) può essere
spiegata con il fatto che le persone sono costrette a prendere decisioni rapide e facili (ma spesso errate) anziché
quelle che richiedono più tempo e sono più difficili (ma è più probabile siano giuste)
• Nuovo filone di studi
o Vie veloci non meno accurate
▪ Sono sempre state analizzate in condizioni complesse in cui un sistema veloce sarebbe necessariamente
stato meno accurato
▪ Ora si sta verificando la possibilità che nella massima complessità vi sia maggiore accuratezza
• Economizzatori o strateghi?
o Individuo non solo risparmiatore cognitivo ma un percettore tattico motivato
o Utilizziamo la nostra cognizione in modo accurato e strategico
RIASSUMENDO:
• Paradigma Economico si concentra sul contributo del lavoro e delle prestazioni complessive dell'organizzazione
• Paradigma delle differenze individuali l’individuo include una considerazione di fattori psicologici che invece in genere
manca nell'impostazione economica
• Approccio cognitivo spiega ai processi cognitivi alla base utilizzo tutti i bias a mio favore, manon riesce a spiegare
veramente tutta una serie di processi legati alla influenza sociale
Nello studio della psicologia organizzativa serve quindi un approccio che tenga conto sia di fattori individuali che
sociali e dinamiche di gruppo (integrato) fornisca un’analisi dei processi psicologici che spiega come l’appartenenza
a gruppi e le relazioni sociali contribuiscono alla vita delle organizzazioni.
APPROCCIO PSICOSOCIALE
• Risponde a quelle che sono le dinamiche iter-gruppi
• Analisi dei processi di comportamento di decisione, attenzione e cognitivi = regolati dal fatto di appartenere a dei gruppi
sociali
• I paradigmi per comprendere il comportamento organizzativo hanno generalmente assunto l’individuo come unità
primaria dell’analisi psicologica (paradigma economico, differenze individuali e relazioni umane)
o In quest’ottica i gruppi sono semplicemente uno dei contesti in cui il comportamento umano si presenta
• La Teoria dell’identità sociale deriva da una tradizione della psicologia sociale che è stata sviluppata da due
ricercatori europei: Henri Tajfel e John Turner
• Al centro di questo lavoro c’è il riconoscimento della realtà del gruppo
o Gruppo organizzato dotato di una finalità, che ha un impatto psicologico sui suoi membri
• PARADIGMI PRECEDENTI
o I paradigmi per comprendere il comportamento organizzativo hanno generalmente assunto l’individuo
come unità primaria dell’analisi psicologica (paradigma economico, differenze individuali e relazioni
umane)
o In quest’ottica i gruppi sono semplicemente uno dei contesti in cui il comportamento umano si presenta.
• LA PROSPETTIVA DELL’IDENTITA SOCIALE
o Per comprendere le dinamiche organizzative è necessario andare al di là di una psicologia dei singoli
attori in quanto singoli individui
o E’ necessario comprendere come l’interazione sociale sia legata alla definizione di sé in termini di
appartenenza a gruppi, ovvero alle identità sociali derivanti da queste appartenenze.
o Gruppo sociale diventa il contesto in cui il lavoratore si ritrova ad agire
• IDENTITA’ SOCIALE
o Partecipazione al gruppo e l’appartenenza ad un gruppo rappresentano uno status centrale
o L’appartenenza ad un gruppo modifica quelli che sono i comportamenti , gli atteggiamenti, le credenze degli
individui
o È necessario comprendere come l’interazione sociale sia legata alla definizione di sé in termini di
appartenenza a gruppi, ovvero alle identità sociali derivanti da queste appartenenze.
o Come già notato da Mayo (1949), i gruppi cambiano gli individui
▪ Le organizzazioni sono più che semplici aggregati dei loro contributi individuali.
DOMANDE DELLA TEORIA DELL’IDENTITA’ SOCIALE
MOTIVAZIONE E COMMITMENT
a. APPROCCIO ECONOMICO
▪ Indolenza e svogliatezza = stato naturale del lavoratore
▪ Motivazione al lavoro = guadagno finanziario personale
▪ Soluzione = pagare a cottimo altrimenti se pagato a ore lavorerà il meno possibile
▪ Limite = considerare solo la motivazione estrinseca senza considerare altri comportamenti
• E’ improbabile che qualcuno lavori molto più duramente se viene pagato tento
• Le persone spesso percepiscono la ricompensa finanziaria come un aspetto del loro impegno poco
importante
- Non si spiega come alcune persone lavorano molto di più pur avendo uno stipendio basso
- Ci sono cose che le persone non farebbero mai per quanto sono pagate
- Molte persone lavorano per nulla (volontariato)
- Non c’è proporzionalità tra stipendio e impegno
▪ In questo approccio mancano
• Sicurezza
• Soddisfazione
• Rispetto
• Autostima
LEADERSHIP
• Processo
o Modifica del comportamento altrui
o Potenzia il contribuito dell'altro per la realizzazione degli obiettivi
• Approcci
o A FATTORE SINGOLO
a. Approccio delle caratteristiche specifiche del leader
• Idea che il leader possieda caratteristiche personali adeguate e trasversali
• Leader è valutato con una batteria di test specifici
• Test = Leadership behaviour descriptio questionaire
• Caratteristiche comportamentali
1. Considerazione
- Attenzione al benessere, fiducia e rispetto dei followers
2. Interesse per la struttura
- Capacità di definire i ruoli per costruire una rete funzionale al
raggiungimento degli obiettivi
• Spesso è il ruolo attribuito alla persona a renderlo leader
• Diversi tipi di leader in base alle sue caratteristiche
o Democratica = coinvolge tutti i membri nei processi decisionali
o Autocratica = ordini e critiche ai membi
o Laissez-faire = autonomia del gruppo, nessun input se non è richiesto
. Approccio situazionistico
• Leader no è una persona, ma una situazione
• Si è leader in base alle caratteristiche del contesto
• L’efficacia della leadership è determinata dalla capacità di soddisfare le esigenze di un gruppo
in un determinato momento
o CONTINGENZA
▪ Contesto e qualità del leadership nella relazione
▪ La leadership efficace è un prodotto della corrispondenza delle caratteristiche della leadership e quelle della
situazione
▪ Questionario = Least preferred coworker LPC
o Stile di leadership definito in base alle caratteristiche del collaboratore meno preferito
o Prevede un’interazione tra le caratteristiche del leader e la situazione
1. Leadership orientati al compito
o Efficaci in situazioni estreme
o Sa guidare il gruppo verso gli obiettivi
o Capacità di visione degli obiettivi da raggiungere
o Capacità di definire i modo ottimale gli obiettivi
o Definisce i tempi di raggiungimento degli obiettivi e i mezzi per raggiungerli
2. Leadership orientati alla relazione
o Efficaci in situazioni intermedie
o Casi in cui le situazioni e gli obiettivi non sono ben definiti
o Attenzione agli aspetti interattivi tra i membri
o Attenzione alle idee che i membri del team hanno
o Capacità di delega e non accentramento
o Diversi stili di leadersip
a) Alto orientamento al compito e basso alle relazioni
b) Alto orientamento al compito e alto alle relazioni
c) Basso orientamento al compito e alto alle relazioni
d) Basso orientamento al compito e basso alle relazioni
➢ Stile che lascia fare
➢ Utile quando il gruppo deve creare la sua identità
o Importante valutare anche
➢ La percezione che i followers hanno del loro leader
➢ La flessibilità del leader a passare da uno stile all'altro in base alla situazione
o TRASFORMAZIONALI E TRANSAZIONALI
▪ Carisma
• Può essere frainteso con una caratteristica specifica del leader
• Capacità di trasformare il concetto di sé e l’autostima dei followers e di ridefinire le norme e gli
obiettivi del gruppo
• Caratteristica conferita dal gruppo al leader
➢ Aspetto che dipende ed è determinata dal gruppo
➢
▪ Modifica la definizione del sé dei membri del gruppo
• I membri hanno un'immagine di sé in base al leader
• Leader ridefinisce le caratteristiche e le norme del gruppo
• Circolo virtuoso che può essere molto positivo e polarizzante
➢ Follower da carisma al leader
➢ Il leader costruisce l'immagine del singolo
▪ La leadership è un processo idiosincratico
• Interdipendenza tra followers e leader
• Tutti i membri si influenzano a vicenda
▪ Capacità di coinvolgere efficacemente i followers
• Anche i followers hanno un compito importante nella leadership
➢ Possono accrescere le capacità del leader dandogli valore
• Buona dinamica tra leader e followers
▪ Teoria percorso-obiettivo
• Capacità di coinvolgere le volontà dei followers per conciliare obiettivi del gruppo e del singolo
• Può essere
➢ Top-down quando il leader rende interessanti determinati punti
➢ Bottom-up quando i follower richiedono l'approfondimento di determinati punti
• Molto efficaci entrambi, anche contemporaneamente
▪ Sostituzione e neutralizzatori della leadership
• Sostituti rendono la leadership non necessaria
➢ Gruppo è coeso
➢ Followers hanno un alto orientamento professionale
➢ Compito è intrinsecamente motivante
• Neutralizzatori minano l'efficacia della leadership
➢ Indifferenza organizzativa
➢ Scarso potere del leader
o CATEGORIZZAZIONE
▪ Focus sui followers
▪ Leadership è efficace se il leader riesce a rientrare nei caratteri stereotipici e prototipici che il gruppo
attribuisce al leader
• Gli stereotipi possono cambiare molto in base all'ambito
➢ Leader sportivo
➢ Leader di azienda
➢ Leader in un gruppo di amici
• Capacità del leader è quella di adattarsi e assumerne comunque il ruolo di leader
• Non è detto che un buon leader in un ambito sia altrettanto bravo in un altro ambito
o IDENTITÀ SOCIALE
▪ Sottolinea come la leadership esiste se esiste il gruppo
• Leadership è efficace se il leader incarna i valori del gruppo e sa quindi rappresentare il gruppo
• Molto più facile influenzare l’altro se l’altro ci considera parte del gruppo
• In questo caso i membri del gruppo possono identificarsi nella figura del leader
▪ Membro prototipico del gruppo può ridefinirsi nel gruppo
• Identifica nel gruppo
• Può proporre cambiamenti se questi non minano i valori dell'identità del gruppo
▪ Meta-contrasto
• Prototipicità è una caratteristica variabile a seconda della categorizzazione sociale
➢ In base alla categoria di contrasto si rende un aspetto del gruppo saliente
➢ A seconda del gruppo di riferimento i membri di uno stesso gruppo assumono
caratteristiche molto diverse
• Il leader nel definire le caratteristiche e i valori del gruppo determina differenze tra il gruppo e un altro
gruppo
➢ Innescano caratteristiche determinanti dell'ingroup
➢ I membri del gruppo si considerano parte del gruppo in base all’aspetto reso saliente dal
meta-contrasto
▪ Caratteristiche che il leader può mettere in atto per aumentare la motivazione del proprio gruppo
• Il leader può attivare determinate caratteristiche stereotipiche che differenziano il proprio gruppo da un
altro gruppo di modo da rafforzare la propria identità di gruppo e la propria autostima
▪ Prove empiriche dell'importanza della prototipicità
• Esperimenti in cui attribuiscono a un gruppo a un leader casualmente per verificare l'efficacia della
prototipicità
o Nomina del leader
• Casuale = scelto a caso
• Formale = scelto in base a un test
• Informale = scelto dai followers
o Leader formale o informale sono stati scelti dal gruppo
• Per una personalità particolare
• Di modo che rispecchi le caratteristiche del gruppo
o Leader casuale ha più risultati positivi
• È uno di loro
• Non è considerato come una personalità speciale
▪ Vision della leadership e il comportamento dei follower
• Membri del gruppo favoriscono i leader che sono corretti nella distribuzione delle risorse se il gruppo è
coeso e non si sono scatenati processi intergruppo
• Se si innescano fattori intergruppi si cerca un leader che favorisca il gruppo e non un leader fair giusto
• Dimostra come i processi intergruppo modifichi punti fermi e sempre considerati corretti
• Nell’agire il leader deve favorire l’ingroup per essere apprezzato e riconosciuto
▪ Differenza di retribuzione tra leader e followers
• Utile definire tetti massimi di retribuzione di modo da ridistribuire il più
• Più la differenza di retribuzione è alta più i followers percepiscono il leader come diverso
THE BENEFITS AND PITFALLS OF LANGUAGE CHANGE - THE CASE OF GENDER - FAIR
LANGUAGE USE
- Magdalena Formanowicz
• DISCRIMINATORY VERSUS NON-DISCRIMINATORY LANGUAGE
o Language and inequality
▪ Social inequalities are both expressed and established through language
▪ Exclusive language (maschile generico)
▪ Habitual reference frames (certe parole, come alcuni mestieri o qualità, sono normalmente associate a
una figura maschile = si pone questa come norma, ad esempio il leader è generalmente maschile quindi
quando il leader è donna si specifica il genere mentre nel caso dell'uomo è sottointeso)
• Si riferisce alla norma
• Non ci poniamo domande sulla norma e questo pone la norma come punto di riferimento e di
confronto con l'altro
• Ci si chiede quando uno ha capito di essere omosessuale e non quando uno ha capito
di essere eterosessuale
▪ Language asymmetries (alcune parole hanno un significato leggermente diverso quando si riferiscono a
uomini o donne, come segretario/a)
▪ Derogatory labels
▪ Grammatical stereotypicality
o Struggle for equality is also reflected in attempts to promote fairness in language
o Politically correct norms aim at preventive abuse or discriminatory language
o APA 2009
▪ Avoid offensive language
▪ Use inclusive language
▪ Avoid asymmetrical language
▪ Avoid essentializing language
• CASE AF GENEDER - FAIR VERSUS UNFAIR LANGUAGE
o Masculin generics
▪ Masculine forms not only designating men but also mixed-gender groups or referents whose gender is
unknown or unspecified
▪ Past research has shown that masculine generics evoke a male bias in cognitive representations and
make readers or listeners think more male exemplars of a person category
▪ This effect has been observed in English, French, German, Italian, Polish and Spanish
o Gender fair language (GFL) achieved
▪ By avoiding gendered expressions
• Neutralisation
• Chairperson insted of chairman
• Police officier insted of policeman
▪ By making female reference expicit
• Feminization
• GFL IN WORK CONTEXT
▪ Future employees
• Children from Germany and Belgium
• The occupations were either predented in a masculine generics or in a word pair form
• Children were presented with a list of occupations and ask
• How much would like to be…?
• Who can succeed in this occupation?
▪ Recruiting new employees
• Ostracism “To what extent do you feel that you would be ignored or excluded by your
colleagues?”
• Motivation “ How motivated do you think that you would be in this work environment?”
• Identification “How important would this job be to your self-concept?”
▪ Women perceived as less suitable for a leadership position than men when the job was advertised using
masculine job title
▪ No such difference found for a gender-fair job title
▪ Availability of feminine forms in language
• Dowload of 480 jobs advertisements in 4 countries
• Analysis of the job advertisements regarding the linguistic form of the job title
▪ Availibility of polices supporting GFL usage
▪ Social class
• More GFL job titles appear in the Middle Social Class rather than in the Working Class
• Same effect in the advertisement analysis fair language in a job advertisement was predicted
by the status of the job
▪ Timeline
• Studies of professional evaluation of a single women using either a masculine or a feminine
job title revealed that woman using a feminine form was evaluated as
• Having less competene
• Being less persuasive
• Having less status
• Unfavorable job applicant
• Negative effects observed where the forms were novel and possibly awkward
• When the forms were well-established the reverse effect was observed, so that women using
GL were evaluated more positively
• Similarity attitudes toward GFL in Swedish get more positive as a function of time
o Conclusions
▪ Avoid rush conclusions based on one language and one point in time
▪ GFL raises the availability of female exemplars, motivation to apply for a job, being perceived as a
possible candidate
▪ People are unaware of GFL effects and possibly irritated by it as it violates fluency of language use
▪ When language is novel individual women might by negatively evaluated when using GFL, however
not using GFL is detrimental for the women in general
▪ Policies and official support helps GFL
• No universal definition
o Any form of unwanted verbal, non-verbal or physical conduct of a sexual nature occurs, with the purpose or
effect of violating the dignity of a person, in particular when creating an intimidating, hostile, degrading,
humiliating or offensive environment
o European Union (amending Council Directive 76/207/EEC, Article 1.223.9.200222
• Unwelcome sexual advances, requests for sexual favors, and other verbal or physical conduct of a sexual nature
constitute sexual harassment when this conduct explicitly or implicitly affects an individual’s employment, unreasonably
interferes with an individual’s work performance, or creates an intimidating, hostile, or offensive work environment....
• US Equal Employment Opportunity Commission (EEOC, 2012),
• Lack of common DEFINITON → laws differ slightly
o Conduct is unwelcome
o It has detrimental effects on the victim (or bystander)
o Can be physical , verbal or non-verbal
o Can be on all genders
o Does not have to be from a hierarchical superior
Important for social sciences because it is « often a symptom and a cause of gender and other social inequalities »
INCIDENCE
o One out of every two women experience this form of harassment at some point in their working lives (Fitzgerald &
Cortina, 2018).
→ McDonald’s (2012) review : 13-31% of men and 40-75% of women
o statistics vary across professional settings, countries, and research methods
o Today: focus on Western countries where the phenomenon has been studied most systematically.
AN UNDERESTIMATED AND UNDEREPORTED PHENOMENON
o Most surveys define a specific time frame (e.g., ‘within the last two years’)
o Likely that cumulative probabilities across the entire lifespan exceed these estimates.
Research methods
o INCIDENCE : Assessment
▪ Cases
o Reluctance to report
o less than 25 % of women who experience sexual harassment actually file formal complaints
▪ Sexist behaviors (e.g., “put women down” or “dirty stories or jokes”) were often never formally reported.
▪ When women endured unwanted physical touching, few (8 %) formally reported.
▪ Sexually coercive behavior was reported by only 33 % of women who experienced it.
▪ Fear blame, disbelief, inaction, humiliation, ostracism, and damage to their careers and/or reputations (e.g., Cortina
2004 ; Fitzgerald et al. 1995b ; Gil and Febbraro 2013 ; Wasti and Cortina 2002 ).
▪ Cortina and Magley ( 2003 ) : two-thirds of employees who spoke out against sexual harassment experienced some
form of retaliation as a result
Representative surveys
PERPETRATION: behaviour
▪ Questionnaires
▪ Clinical vignettes
▪ Cognitive / implicit tasks
▪ Virtual reality
→ Women became more submissive and males more assertive and dominant.
▪ Organizational factors /personal factors can jointly contribute to the emergence of harassment outcomes
GENDER
Differential appraisals play an important moderating role in the experience of sexual harassment.
▪ Victims who are bothered by the harassment episode also tend to experience greater health problems
▪ This effect is more pronounced in cross-race sexual harassment
▪ Significant correlations between perpetrator power (or status) and victim perceptions that the harassment was severe,
upsetting, frightening, and threatening SOCIAL SUPPORT
▪ The presence or absence of work-related social support
▪ e.g., feeling valued at work and being able to count on one’s colleagues
▪ De Haas et al., 2009; meta-analysis :Cantisano, Dominguez, and Depolo (2008)
→ Perceived to be feminized, non-traditional, weak, gay, effeminate, or in some other way “not man enough”
▪ Suggest that there are two distinct types of women who ‘attract’ the harassing conduct of males:
o Weak and vulnerable women
o Strong and independent women
▪ Given these distinct profiles, it seems likely that different types of harassers are driven by different motivations given
that the former group of women is easily dominated whereas the latter probably poses a threat to male dominance.
For both groups (male and female victims) gender-role incongruence, and low status or power, seem to be key risk factors for
becoming victims of sexual harassment
PERSONALITY TRAITS
EXPERIMENTAL STUDY
▪ Social Dominance Orientation (SDO): the preference for hierarchical group relations.
▪ Maass et al (2003)
o Men with a high SDO were more likely than low-SDO men to actually harass a woman by sending
pornographic material to her by e-mail and reporting an intention to harass as measured by the LSH scale.
o High-SDO men also harassed a feminist interaction partner more than a traditional woman, presumably because
feminist women challenge the status advantage of males
SOCIAL LEVEL
- Inviato mail
- Telefonato ai clienti
- Riunione con i colleghi
- Discussione con i membri del team
- Consigli ai colleghi
- La maggior parte delle attività organizzative richiedono molto tempo nella gestione delle comunicazioni.
ALCUNI DATI
• Secondo un recente studio della Carleton University, oggi le persone trascorrono un terzo del loro tempo in ufficio - e la metà
del tempo che lavorano a casa - leggendo e rispondendo alle e-mail.
o 11,7 ore trascorse al lavoro per scrivere email
o 5,3 ore a casa per rispondere ad email ogni settimana
o Per un lavoro d’ufficio si spendono in media 2.5 ore al giorno per scrivere email e COMUNICARE.
COSA SIGNIFICA COMUNICARE?
• La comunicazione assume forme e modi molto differenti, per questo è difficile definire cosa sia la COMUNICAZIONE
(Krauss e Fussell, 1996).
• La maggior parte dei ricercatori concorda sul fatto che la comunicazione è caratterizzata da
o Trasferimento di informazioni da una parte all’altra
o Trasferimento di significati
▪ La comunicazione è il processo di condivisione di informazioni in un quadro interpretativo condiviso grazie
al quale quell’informazione può essere utile e dotata di significato.
• L’APPROCCIO STRUTTURALE
o Secondo il Tayolorismo le funzioni della direzione nelle organizzazioni devono essere concentrate nelle mani dei
manager
▪ I manager devono essere la fonte della maggior parte della comunicazione organizzativa.
o Questa impostazione prevede quindi che l’informazione abbia un senso discendente nell’organizzazione, da coloro
qualificati a istruire a coloro destinati a essere istruiti.
o L’approccio che segue questa impostazione VERTICALE è il cosidetto «approccio strutturale
o Si cerca di trovare l’UNICO modo ottimale in cui la comunicazione deve essere plasmata per ottimizzare i risultati
organizzativi.
o Come è naturale intuire la ricerca suggerisce che esistano MOLTI MODI DIVERSI in cui le informazioni possono
circolare in una organizzazione
o SMITH, 1956
▪ Per comprendere quale forma di
comunicazione fosse ottimale per una
organizzazione, Smith condusse un
esperimento rilevante.
▪ All’interno di un gruppo formato da 5
persone ha consegnato a ciascun membro una
scheda su cui erano riportati 6 simboli
differenti (alcuni simboli comuni a tutte le
schede, altri specifici)
▪ La consegna era di identificare i simboli comuni a tutte le 5 schede
▪ Le schede potevano essere passate agli altri membri del gruppo attraverso fessure nelle cabine sperimentali
▪ Le schede potevano essere passate agli altri membri secondo differenti schemi di comunicazione
▪ RISULTATI
• Quando lo schema di comunicazione era LINEARE le soluzioni al compito venivano raggiunte
con meno errori rispetto ad una comunicazione circolare
• Reti di comunicazioni circolari non erano efficienti per comunicazioni semplici come quelle
dell’esperimento
• Tuttavia, studi successivi, mostrarono che la soddisfazione generale dei partecipanti circa il
passaggio di informazioni fosse maggiore quando le reti erano decentrate
• La ragione è che nelle reti lineari, i ruoli di leadership tendono a concentrarsi nelle mani di una
persona che ha una certa posizione geografica nel grafico, mentre nelle reti decentrate viene
incoraggiata una leadership distribuita.
• Le reti decentrate sono perciò migliori quando la comunicazione coordina attività complesse
(Burgess, 1969; Shaw, 1964, 1978; Stohl e Redding, 1987)
o LA COMUNICAZIONE NON È FINE A SE STESSA
▪ E’ inutile cercare di identificare L’UNICO MODO OTTIMALE per strutturare la comunicazione
organizzativa. Questo perché le comunicazioni sono mai fine a se stesse
• La comunicazione è un processo cooperativo, quindi un approccio che giudichi l’efficacia
semplicemente in termini di trasferimento di informazioni incorre in problemi evidenti.
▪ Immaginate di rientrare il lunedì mattina al lavoro e salutare un collega dicendo »hai passato un buon
weekend»?
▪ Questa forma di comunicazione non influenza l’efficienza che avremo nello svolgere i nostri compiti quel
giorno, tuttavia, ritenete che tale comunicazione non abbia influenze sul funzionamento della
organizzazione?
▪ Immaginate un gruppo in cui la comunicazione sia orientata solo all’efficienza…
▪ Quindi, è meglio una rete verticale che genera pochi errori ma è associata a un morale basso o una rete
circolare con un morale elevato ma più errori?
• Manager con stili di comunicazione molto diretti possono riuscire a ottenere obiettivi organizzativi
definiti (fare in modo, per esempio, che tutti sappiano di una nuova direttiva di management) ma
non riuscire a ottenere altri risultati definiti meno chiaramente ma comunque cruciali (come far sì
che la nuova direttiva sia seguita con convinzione, per esempio).
• APPROCCIO DELLE RELAZIONI UMANE
o Le relazioni umane nella comunicazione
o Nel contesto teorico delle relazioni umane, è fondamentale tenere conto degli aspetti sociali perché la comunicazione
nelle organizzazioni sia utile o anche solo per poter dire che si sia verificata.
o L’approccio delle relazioni umane sostiene che la comunicazione organizzativa efficace è caratterizzata dal flusso
dell’informazione in senso sia discendente che ascendente
• LIMTI
o Sia l’approccio strutturale che quello delle relazioni umane tendono ad assumere che le caratteristiche delle reti di
comunicazione fossero interne all’organizzazione e immuni a influenze estern
▪ Questo è impensabile, dato che ogni individuo viene influenzato da fonti e relazioni esterne al gruppo di cui
fa parte
▪ Uno sviluppo che tende ad affrontare questo aspetto è la TEORIA DEI SISTEMI APERTI (Katz e Kahn,
1966)
• APPROCCIO DEI SISTEMI APERTI
o Katz e Kahn (1966, p. 227) suggeriscono che la chiave per comprendere la comunicazione stia nel valutare come
l’elaborazione delle informazioni sia vincolata da “categorie di codifica” che fungano da confini fra i diversi gruppi
di una organizzazione.
o I sistemi aperti, realizzano scambi di energie, di materiali, di persone e di informazioni con l’ambiente esterno e tali
scambi sono essenziali alla sopravvivenza del sistema stesso.
o Individui, gruppi, organizzazioni possono essere concepiti come sistemi aperti e come tali essi hanno dunque un
“interno” ed un “esterno”, divisi da un “confine”
o Infatti, i membri di una organizzazione:
▪ Sono influenzati dalla appartenenza al gruppo organizzazione (in contrasto con i membri di chi non
appartiene a questa organizzazione, outgroup)
o Quando un individuo valica il confine fra organizzazione e mondo esterno, assume il sistema di codifica
dell’organizzazione e ne accetta le sue norme e i suoi valori, accetta la subcultura dell’organizzazione
o Secondo l’approccio dei sistemi aperti è più importante comprendere l’organizzazione, il controllo e la struttura dei
rapporti tra fenomeni, piuttosto che descrivere questi ultimi come entità astratte e isolate. Una azienda ad esempio si
compone di diverse unità, che si relazionano all’intero sistema aziendale, stimolandolo ed essendone stimolati.
o Limiti dei sistemi aperti
▪ La teoria dei sistemi aperti condivide una serie di lacune con l’approccio strutturale;
▪ Non si presta a una verifica empirica concreta e non offre idee particolareggiate sui processi psicologici
coinvolti.
▪ Roberts et al. (1974) suggerivano che la teoria di Katz e Kahn “è costruita a un livello di astrazione tale che
è difficile ricondurre i suoi principi a ipotesi verificabili”
• L’APPROCCIO COGNITIVO
o La teoria dei sistemi aperti ha portato la ricerca a concentrarsi sui meccanismi cognitivi che stanno alla base della
comunicazione e come queste siano suscettibili di errori e incomprensioni (Campbell, 1985).
o In particolare, rispetto alle organizzazioni, tali errori sono riassumibili in:
▪ Omissione di informazioni chiave
▪ Errori nella trasmissione di informazioni
▪ Ritardi nella trasmissione di informazione
▪ Filtraggio
▪ Approssimazione del messaggio
▪ Utilizzo di più canali di informazione
▪ Fuga ed evitamento della comunicazione
o I ricercatori hanno cercato di identificare distorsioni cognitive associate con l’appartenenza a gruppi
o Tali distorsioni potrebbero fare risparmiare energia nell’elaborazione delle informazioni, ma introducono inevitabili
conseguenze di errore (Oakes e Turner, 1990; Spears e Haslam, 1997).
o L’individuo come economizzatore cognitivo
o Economizzatore cognitivo (ripresa)
▪ Nel fare attribuzioni, come nel prendere altre decisioni cognitive e nel formulare giudizi, le persone
cercando di conservare la loro preziosa e limitata capacità di elaborazione delle informazioni (Fiske e
Taylor, 1984)
▪ Secondo questa concezione, gran parte del comportamento umano (e gran parte degli errori umani) può
essere spiegata con il fatto che le persone sono costrette a prendere decisioni rapide e facili (ma spesso
errate) anziché quelle che richiedono più tempo e sono più difficili (ma è più probabile siano giuste).
o Gestione cognitiva delle informazioni
▪ Un corpus particolarmente ampio di lavori si è concentrato sui processi cognitivi associati alla gestione
delle informazioni (per una rassegna si veda Wittenbaum e Stasser, 1996).
o Comprendere come le persone mettono insieme le informazioni quando affrontano attività collettive e quali
processi possono portare fuori strada quel meccanismo di condivisione.
o Gestione collettiva
▪ Quando i gruppi gestiscono collettivamente le informazioni, hanno una forte preferenza per lo scambio di
materiale comune a tutti i membri del gruppo anziché di materiale a cui solo una minoranza dei membri ha
accesso.
▪ Ad esempio, vediamo lo studio di Stasser e Titus (1985)
• STASSER E TITUS 1985
• Stasser e Titus hanno dato a studenti informazioni biografiche diverse su vari candidati a una
carica per un’organizzazione studentesca.
• Nell’eleggere una persona per
quella posizione, la decisione
degli studenti era influenzata
principalmente dalle informazioni
a cui tutti avevano accesso
• Tuttavia, quelle informazioni
condivise non rappresentavano
tutto il corpus di informazioni disponibili, quindi i gruppi non avevano votato il candidato migliore
in generale, ma quello con le migliori informazioni condivise.
• La figura rappresenta le informazioni su due candidati a un posto di lavoro, X e Y, che sono
disponibili a una commissione selezionatrice costituita da tre persone, A, B e C.
• Le caselle in grigio indicano informazioni negative, quelle bianche informazioni positive.
• Se i membri della commissione si concentrano sulle informazioni a cui tutti hanno accesso (X1,
X2, Y1, Y2), preferiranno il candidato Y al candidato X.
• In realtà, esistono più informazioni positive sul candidato X (X3, X4, X5) che sul candidato Y
(Y1, Y2).
• Risultati come questi sono stati replicati in molti contesti organizzativi, come la diagnosi di
pazienti da parte di medici (Larson et al., 1996) e le decisioni delle giurie (Tindale, Smith,
Thomas, Filkins e Sheffey, 1996).
o Quando tutti hanno accesso a sottoinsiemi rappresentativi di informazioni, la sovra-
presenza di informazioni condivise in un gruppo può generare fiducia e commitment.
o Quando ciò non succede, i risultati migliori sono occultati dai cosiddetti profili
d’informazione nascosti generando distorsione nell’informazione
▪ Nelle ricerche è stata dedicata particolare attenzione a strategie per evitare queste distorsioni, come:
• Favorire la leadership critica (Larson et al., 1996), assegnare ruoli esperti a membri del gruppo
(Stewart e Stasser, 1995)
• Far sapere a un gruppo quali membri hanno accesso a informazioni speciali (Stasser, Stewart e
Wittenbaum, 1995).
▪ Tuttavia le possibilità di evitare tali problemi sono spesso molto scarse poiché queste distorsioni sono
spesso presenti contemporaneamente nelle organizzazioni
o COME SUPERARE QUESTI LIMITI?
• APPROCCIO DELL’IDENTITA’ SOCIALE
o L’identità sociale condivisa è la base della comunicazione efficace
o Una delle domande principali a cui la psicologia sociale ha cercato di rispondere in merito alle organizzazioni è
▪ Perché le persone nelle organizzazioni comunicano?
▪ A cosa serve comunicare in una organizzazione?
▪ Quali bisogni soddisfa la comunicazione?
▪ Che funzioni ha la comunicazione?
o Possiamo individuare almeno 5 funzioni fondamentali della comunicazione organizzativa:
▪ Esercitare influenza su altre persone
▪ Ridurre l’incertezza da parte del comunicatore o del ricevente,
▪ Ottenere feedback pertinenti all’esecuzione di un’attività
▪ Coordinare le prestazioni del gruppo
▪ Risolvere bisogni affiliativi.
o Le motivazioni a comunicare associate con un’identità sociale condivisa comprendono tutte e 5 queste funzioni
o Queste 5 funzioni dipendono dalla categorizzazione del sé e dalle relative percezioni di appartenenza a una categoria
sociale condivisa (Turner, 1991).
o Infatti, le 5 funzioni sono possibili se:
▪ È possibile esercitare un’influenza positiva su altre persone solo nella misura in cui noi e loro agiamo in
termini di appartenenza a una categoria sociale comune (McGarty, Haslam, Hutchinson e Turner, 1994;
Ma- ckie, Worth e Asuncion, 1990; Wilder, 1977)
▪ Solo coloro con cui condividiamo l’appartenenza a una certa categoria sociale saranno considerati
qualificati a informarci su aspetti rilevanti della realtà sociale e, quindi, a ridurre la nostra incertezza
(McGarty, Turner, Oakes e Haslam, 1993),
▪ L’impatto che il feedback di un’altra persona ha sulle nostre percezioni e il nostro comportamento
dipenderà dalla natura della relazione categoriale che abbiamo con loro (Balaam e Haslam, 1998)
▪ Il comportamento coordinato dipende dalle percezioni di appartenenza condivisa a una categoria sociale
(Haslam, Turner, Oakes, McGarty et al., 1998)
▪ Il desiderio di affiliazione e una interazione positiva dipendono da una identità comune (Hogg e Turner,
1985).
o Per riassumere le 5 condizioni necessarie, possiamo dire che :
▪ L’identità sociale organizzativa dà alle persone le motivazioni per comunicare e una cornice cognitiva
condivisa per comprenderle e rendere quella comunicazione vantaggiosa (Postmes, 2003; Postmes, Haslam
e Swaab, 2005).
▪ Se gli individui non hanno la percezione di condividere l’appartenenza a una categoria sociale, avranno
meno ragioni per comunicare fra loro e le possibilità di cattiva comunicazione e di fraintendimenti saranno
molto maggiori.
o L’IDENTITÀ SOCIALE CREA I CONFINI DELLA COMUNICAZIONE
▪ La comunicazione non è solo un mezzo per lo scambio di informazioni, ma anche una proprietà che
definisce il gruppo stesso.
▪ Se le identità sociali diventano una parte stabile della definizione del sé, i gruppi a cui si riferiscono quelle
identità sviluppano forme di comunicazione condivise e distintive.
▪
La comunicazione non è solo un mezzo per lo scambio di informazioni, ma anche una proprietà che
definisce il gruppo stesso.
▪ Se le identità sociali diventano una parte stabile della definizione del sé, i gruppi a cui si riferiscono quelle
identità sviluppano forme di comunicazione condivise e distintive.
• Pensate ad una squadra di carpentieri edili e al loro gergo in ambito lavorativo, oppure alle
espressioni tipiche di un gruppo di avvocati…lo slang è molto diverso e contribuisce a creare
identità di gruppo, divenendone una proprieta saliente.
o Linguaggio comune e sue funzioni
▪ Quando chi comunica usa un linguaggio specifico del gruppo
• Dimostra la propria appartenenza a un particolare gruppo sociale
• Rende consapevoli i potenziali riceventi del loro status come membri dell’ingroup o dell’outgroup
del comunicatore
• Restringe potenzialmente l’accesso al significato della comunicazione agli altri membri
dell’ingroup
▪ ESEMPIO
• Se gli amministratori inviano ai membri di un’organizzazione delle email, invitandoli a fare
domanda per i “finanziamenti ASA”:
o Dimostrano la loro appartenenza a un gruppo che sa che cosa siano i finanziamenti ASA
(per esempio, le persone che hanno partecipato a una riunione pertinente)
o Rendono consapevoli di questo fatto le persone dell’organizzazione che non sono membri
di quel gruppo
o Limitano la possibilità che quelle persone riescano a dare un senso al messaggio.
• CONFINI DEL SIGNIFICATO
o La comunicazione determina i contorni di accesso al significato di un messaggio (Postmes et al., 1998).
o Quanti condividono l’identità sociale di un comunicatore avranno sempre più accesso al suo significato,
▪ Quell’accesso (e la probabilità di un’interazione che vada a beneficio di entrambi) tenderà a ridursi quando
la comunicazione attraversa una divisione di categoria sociale
o La comunicazione e i suoi effetti sono strutturati da confini di gruppo all’interno dell’organizzazione
• SCHEMI DI COMUNICAZIONE E CATEGORIZZAZIONE DEL SÉ
o Seguendo l’approccio della TIS e della SCT le comunicazioni e i codici di comunicazione dipendono da:
▪ Accessibilità di una particolare definizione del sé basata sul gruppo e da caratteristiche del contesto
comparativo (per esempio, chi è presente in un determinato momento)
▪ Contesto normativo (aspettative sui modi appropriati di definirsi, per esempio)
▪ Struttura sociale (per esempio le relazioni di status fra gruppi e la sicurezza di quelle relazioni).
o CATEGORIZZAZIONE DEL SÉ
▪ La teoria dell’identità sociale offre un’analisi poco sviluppata dei processi cognitivi associati all’importanza
dell’identità sociale.
▪ Quale è la relazione fra identità personale e sociale?
▪ Quali meccanismi spingono le persone a definirsi come membri di un gruppo?
▪ In che modo l’identità sociale permette azioni sociali coordinate?
▪ La teoria della categorizzazione del sé, rappresenta una estensione concettuale della TIS.
▪ Venne sviluppata da Turner (allievo di Tajfel) e colleghi (Turner, 1982, 1985; Turner et al., 1987; Turner,
Oakes, Haslam e McGarty, 1994) cerca di rispondere proprio queste domande
• La SCT cerca di comprendere e spiegare i processi attraverso i quali le persone formano
rappresentazioni cognitive di se stesse e degli altri in relazione ai diversi gruppi sociali. Descrive le
circostanze che portano le persone a descriversi come membri di un gruppo
• Turner (1982) voleva dare una spiegazione più completa dello spostamento degli individui lungo il
continuum interpersonale-intergruppi di Tajfel
• Turner suggerisce che il funzionamento del concetto di sé è il meccanismo cognitivo che sta alla
base del continuum comportamentale descritto da Tajfel (1978a)
• La TIS sosteneva che le persone non solo sviluppano un senso di identità personale (cioè
individualizzata) ma possiedono anche identità sociali multiple, basate sulla loro appartenenza a
gruppi sociali.
o Quando queste identità sociali sono rese salienti, gli individui tendono a favorire le
persone che condividono l'appartenenza al gruppo in questione (ad esempio, i membri del
gruppo) rispetto a quelle di altri gruppi sociali (ad esempio, i membri esterni al gruppo).
o DEPERSONALIZZAZIONE (RIPRESA)
o Uno dei principi fondamentali della teoria dell'autocategorizzazione è rappresentato dal concetto di
DEPERSONALIZZAZIONE
▪ Con la depersonalizzazione, Turner e colleghi si riferivano al processo con cui le persone categorizzano il
sé in termini di un particolare gruppo sociale (ad esempio, essere un membro di una data squadra sportiva)
piuttosto che come individuo.
▪Quando ciò accade, le persone si vedono meno in termini di caratteristiche uniche e più in termini di gruppi
sociali a cui credono di appartenere (questo comporta uno spostamento dall'"io" a "noi").
o CATEGORIZZAZIONE E INFORMAZIONI
▪ La qualità e l’efficacia della comunicazione fra due persone può variare enormemente in funzione di
come le persone si categorizzano in un dato momento
• Ad esempio uno psicologo clinico e uno psicologo sociale comunicano in maniera efficace quando
agiscono in termini di una identità condivisa come psicologi (ad es. discutono i meriti della
psicologia rispetto all’economia)
• Motivazioni e efficacia tenderanno a diminuire quando agiranno in termini di identità distinte (ad
esempio per parlare dei meriti relativi della psicologia clinica e di quella sociale)
• Nel primo caso ci sarà uno sforzo collaborativo maggiore
• COMUNICAZIONE E MEZZI DI COMUNICAZIONE
o Questi processi dipendono dal mezzo di comunicazione?
o I primi studi (Hilts e Turoff, 1992) sulla CMC (computer mediated communication, sosteneveno che il web e la
tecnologia contribuissero a creare un villaggio globale, una sorta di gruppo sovraordinato, che annullasse spazio,
tempo e ideologie.
o Questa ipotesi e stata confutata dagli studi di Spears e Lea sulla CMC.
o Comunicazioni anonime che avvengono attraverso il computer sembra rendano addirittura più forti le dinamiche
integruppi e intragruppo inducono una maggior conformità alle norme del gruppo
▪ Perché in questo medium l’identificazione sociale non è controbilanciata da informazioni relative alle
identità personali dei partecipanti.
o Categorizzazione del sé come base per la gestione delle informazioni
▪ Gli individui siano generalmente motivati a comunicare con altre persone che percepiscono appartenere a
una categoria sociale comune e saliente
▪ Quando questa comunicazione si verifica, essa risulta centrata su aspetti relativi a quell’identità
▪ Se il comportamento di due membri di un’organizzazione è strutturato da una definizione del sé condivisa
(per esempio, in quanto membri dello stesso reparto), saranno motivati a parlare fra loro di aspetti che sono
pertinenti a quell’identità comune (per esempio problemi del reparto).
o Un fattore di minaccia all’identità comune delle organizzazioni è rappresentato dalla SEGRETEZZA di alcune
informazioni
o Non sempre i colleghi parlano fra loro di questioni apparentemente essenziali e che l’esperienza di essere “lasciati
all’oscuro” è relativamente diffusa
o La segretezza rafforza la percezione dell’assenza di un’identità comune fra dipendenti, che spesso è incoraggiata da
particolari configurazioni della struttura sociale e dalle pratiche organizzative.
o Lo studio di Agama 1997
▪ Ai partecipanti veniva data la descrizione di un’organizzazione ipotetica e ciascuno era assegnato a uno fra
due team (A e B; paradigma gruppi minimali)
▪ Inoltre a metà dei partecipanti veniva detto che i
due team lavoravano in cooperazione (un team
sviluppava software, l’altro hardware), mentre a
meta dei partecipanti veniva detto che i due team
lavoravano in competizione (entrambi sviluppavano
software
▪ Ai partecipanti venivano dati 12 elementi di
informazione che riguardavano (a) l’organizzazione
nel suo complesso, (b) il loro team o (c) loro stessi
personalmente
▪ La consegna era indicare quanto sarebbero stati
inclini a passare informazioni ad altri lavoratori del
loro o dell’altro team.
▪ DISEGNO SPERIMENTALE 2 (proprio team vs.
altro team) X 2 (competizione vs. cooperazione) x 3 (tipo di informazione)
▪ 2 main effect:
• LIVELLO DI INFORMAZIONE: i dipendenti in generale erano molto più disponibili a diffondere
informazioni relative all’organizzazione nel suo complesso che non quelle relative al loro team, ma
più disponibili a passare informazioni relative al team che informazioni personali.
• TEAM DI APPARTENENZA: erano inoltre molto più inclini a passare informazioni a membri del
proprio team che a membri dell’altro team.
▪ Prima interazione significativa:
▪ TEAM di appartenenza X livello di informazioni
• Maggiore disponibilità a trasferire informazioni ai membri del proprio team caso di informazioni
relative al team stesso
• Quando l’informazione era rilevante per l’organizzazione nel suo complesso, i dipendenti erano
più disponibili a passarla ai membri dell’altro tea
• Quando era di natura personale erano molto meno disponibili a passarla perfino ai membri del loro
stesso team.
▪ Seconda interazione significativa:
• Cooperazione/competizione X livello di informazioni
• Nelle relazioni competitive aumento della riluttanza a comunicare con i membri del team opposto.
• Quando le relazioni fra i team erano competitive si manifestava una generale tendenza a
comunicare meno informazioni relative al team e all’organizzazione.
• I partecipanti rispondevano al conflitto non solo parlando meno con i membri dell’altro team ma
anche tendendo a chiudersi in se stessi.
• Interpretazione
• Nel caso di informazioni rilevanti per l’organizzazione, queste venivano comunicate ai membri
dell’altro team perché erano categorizzati come membri dell’ingroup a livello organizzativo,
• Mentre nel caso di informazioni personali queste non venivano comunicate ai membri dello stesso
team, perché erano categorizzati come individui diversi a un livello personale
o UNA SOLUZIONE: UN’IDENTITÀ COMUNE SOVRAORDINATA
▪ Come è possibile che due gruppi cooperino in maniera proficua, favorendo lo scambio di informazioni?
▪ Dovidio et al. (1997)
• Partecipanti erano prima assegnati a uno fra due gruppi poi erano informati che avrebbero
interagito con un membro del loro gruppo o con uno del gruppo opposto.
• Le caratteristiche strutturali del contesto, come la disposizione dei posti a sedere (separati o
integrati), le etichettature (ai gruppi venivano dati nomi distinti o comuni) e l’abbigliamento
(uniformi diverse o comuni), venivano manipolate in modo da mantenere una categorizzazione in
due gruppi o da suggerire un’identità comune sovraordinata.
• VD: il livello di apertura nella comunicazione dei singoli
• Risultati di Dovidio et al 1997
o Quando le condizioni strutturali favorivano la rappresentazione categoriale di un gruppo
unico, i partecipanti erano molto più disposti a rivelare fatti intimi ai membri dell’altro
gruppo di tre persone, rispetto a quando era rafforzata la categorizzazione in due gruppi
o Nella situazione dei due gruppi i partecipanti comunicavano più informazioni intime ai
membri dell’ingroup che a quelli dell’outgroup, nella situazione del gruppo unico il
risultato si ribaltava.
o Il ribaltamento era in gran parte attribuibile a un livello estremamente alto di apertura ai
membri dell’ex outgroup.
• REFRAMING DEL SE’ IN TERMINI DI INDENTITA SOVRAORDINATA
o Una ragione fondamentale per condividere informazioni con gli altri è scoprire di più sul sè
o Una definizione sociale del sè, fa si che in determinati contesti (come ad esempio quelli di una organizzazione) gli
altri membri del gruppo siano visti come categorialmente intercambiabili con noi (cioè quando “tu” e “io” sono
definiti da una percezione di un “noi” comune),
o La comunicazione con questi altri può risultare necessaria per definire e coordinare il contenuto e la forma di quel sé
socialmente categorizzato.
o La comunicazione e diventa un percorso essenziale verso la conoscenza sociale del sè e il comportamento collettivo
orientato al sé (Haslam, 1999)
o Una lettura in ottica della TIS
▪ La condivisione delle informazioni a cui hanno accesso tutti i membri del gruppo ha un impatto
motivazionale positivo, riducendo il senso di incertezza dei singoli membri del gruppo
▪ La condivisione delle informazioni è essenziale soprattutto agli inizi della formazione del gruppo
(organizzativo) perché crea un senso condiviso del sé.
▪ Senza questa comprensione condivisa del sé collettivo, nessun gruppo può essere una forza psicologica
organizzativa
▪ Ciò che costituisce informazione in qualsiasi contesto organizzativo è di fatto un esito di un processo
sociale, non semplicemente qualcosa di “dato”
o Accomodamento linguistico
▪ Il modo in cui due persone comunicano, lo stile linguistico e il linguaggio non verbale, dice molto della
relazione fra gruppi a cui essi appartengono o nei quali si categorizzano.
▪ Una serie di caratteristiche (terminologia, formalita, tono) veicolano informazioni sociali sull’identità del
comunicatore e sulla sua relazione con il ricevente
▪ ESEMPIO
• Hola, oggi vi parlo un po’ di come sarà l’esame di psicologia delle organizzazioni. Tranqui, non è
niente di cosi serio e anzi, lo passerete abbastanza facilmente… non viene mai stampato nessuno.
o Utilizzo di un linguaggio informale, piu vicino ad un linguaggio quotidiano (slang)
o Tentativo di abbattere la distanza studente – docente
o Minimizzazione della differenziazione fra la categoria docente – studente
o Minore salienza della categorizzazione gruppo docenti e gruppo studenti
• Buongiorno, affronteremo oggi le modalità d’esame di psicologia delle organizzazioni, SSD
MPSI05. Il corso prevede un test scritto e le statistiche degli anni precedenti suggeriscono che il
tasso di promozione è abbastanza elevato.
o Utilizzo di un linguaggio formale, con espressioni tecniche
o Tentativo di massimizzare la distanza studente – docente
o Massimizzazione della differenziazione fra la categoria docente – studente
o Maggiore salienza della categorizzazione gruppo docenti e gruppo studente
▪ Le dinamiche di questi processi sono state guidate dall’approccio all’idenità sociale
▪ Il linguaggio ricrea e rispecchia la struttura sociale (teoria dell’accomodamento linguistico; Giles,
Coupland e Copupland, 1991)
• Convergenza: tendenza a modificare la propria comunicazione (vocabolario, accento, tono) in
modo che i suoi tratti siano più simili a quelli percepti come caratteristici del ricevente
• Divergenza: tendenza a modificare la propria comunicazione (vocabolario, accento, tono) in modo
che i suoi tratti siano più diversi a quelli percepiti come caratteristici del ricevente
▪ L’accomodamento comunicativo (o linguistico) può essere inteso come una forma di auto-
stereotipizzazione linguistica (Giles et al., 1987, p. 29; Turner, 1982).
• Non si limita all’interazione verbale ma si rifletta anche nella comunicazione non verbale,
comprendendo, fra le altre cose, l’abbigliamento di chi comunica, il linguaggio del corpo e l’uso
dello spazio.
• La convergenza rispecchia l’esistenza di una categorizzazione sociale del sé condivisa (o il
desiderio che il ricevente sia
considerato all’interno di una tale
categorizzazione)
• La divergenza rispecchia un
desiderio di mantenere una
divisione fra le categorizzazioni
sociali del sé (Sachdev e Bourhis,
1990, p. 227; si veda anche
Willemyns, Gallois e Callan,
2003).
▪ In base agli assunti fondamentali della
teoria dell’identità sociale (Tajfel e Turner,
1979):
• I membri dei gruppi di status
inferiore tendono a mostrare mobilità individuale convergendo verso gli schemi di comunicazione
percepiti di un target proveniente da un gruppo di status elevato quando percepiscono permeabili i
confini fra i gruppi
• Le stesse persone dovrebbero tendere a divergere, per sfidare la posizione dello stesso target,
quando percepiscono impermeabili i confini e insicure le relazioni fra gruppi
o Gli operai della fabbrica potrebbero parlare il linguaggio dei loro capi se credono di avere
prospettive di promozione personale, ma parlare il linguaggio degli altri operai quando
stanno organizzando uno sciopero per miglio- rare collettivamente le loro condizioni di
lavoro
• Gli schemi di accomodamento di una persona forniscono indizi che permettono ad altri di trarre
inferenze sul suo orientamento psicologico verso di loro e verso altri.
• L’accomodamento comunicativo non soltanto rispecchia la realtà sociale percepita, ma può servire
a perseguire gli interessi personali e collettivi in rapporto a quella realtà
o Un amministratore delegato che scrive ai dipendenti informandoli che presto ci saranno
tagli al personale può generare una reazione particolarmente negativa se la lettera fa
appello a un senso di amicizia e di comprensione condivisa che dai destinatari viene
percepito come eminentemente falso.
PROCESSI DECISIONALI E DI GRUPPO
• GROUPTHINK
o “I membri di un piccolo gruppo coeso tendono a mantener una serie di illusioni condivise e di norme relative
che interferiscono con il pensiero critico e con la verifica della realtà” - Janis 1982
▪ Caratteristiche del groupthink
• Spirito di corpo
➢ Gruppo coeso grazie a una pressione interna e esterna
• Illusioni condivise
➢ Qualcosa che non si riesce a raggiungere
➢ Molto spesso è un processo fallace
➢ Gruppo mette in discussione le proprie idee
• Norme relative
o Tendenza a raggiungere l’unanimità
rispetto al valutare azioni alternative
o Tendenza a Polarizzare e a
Consensualizzare
o Processi razionali attivi in gruppi di
cui mettiamo in discussione le
decisioni.
o MODELLO DI JANIS 1982
▪ Comportamento di ricerca
della convergenza quando è
elevata una sensazione di
“noi” e di solidarietà
▪ Groupthink è caratterizzato
da quattro aspetti
1. Antecedenti
• Elevata coesione
• Confronto
2. Sintomi
• Sovrastima
• Credenza di avere
maggiore capacità
decisionale
• Chiusura mentale
• Sopravvalutazione
del potere e della
moralità di gruppo
• Pressioni
all’uniformità
3. Azioni messe in atto dal
gruppo per seguire le decisioni prese e conservare la sacralità della decisione
• Riducono le opzioni e gli obiettivi
➢ Quando una decisone è presa non può essere modificata
• Si concentrano su benefici e non sui rischi
➢ Molto spesso i rischi della decisone non sono presi inconsiderazione
- Baia dei Porci
• Riducono la ricerca di informazioni supplementari
➢ Per l’illusione di certezza del gruppo
➢ Le informazioni che si discostano dal gruppo non sono prese in esame
• Non considerano dei piani di riserva
➢ Non è considerata la possibilità di fallire
• Quando è più probabile che si verifichi un groupthink
➢ Pressione per un sostegno reciproco
- Pressione all’uniformità
- Pressioni interne di chi vuole sentirsi prototipico
- Pressioni esterne dall’outgroup
➢ Gruppo isolato rispetto all’esterno
- Non permette l’ingresso di informazioni
➢ Gruppo senza norme o protocolli per la presa di decisioni
- Non vi è una linea guida che mostri come è utile muoversi
➢ I membri del gruppo sono sotto stress
- Si rafforza l’uniformità
➢ I membri hanno una bassa stima di sé
- Ristruttura l’immagine del sé in base alle caratteristiche del gruppo che è
estremamente
➢ Leadership non imparziale
- Esprime le proprie preferenze e cerca di persuadere il gruppo in base a
queste
- Le ricerche mostrano che questo aspetto non giochi un ruolo imparziale e
necessario per la formazione del groupthink
4. Interventi correttivi
• Prevenzione del groupthink
➢ Incoraggiare i membri del gruppo ad agire autonomamente cambiando la norma del
gruppo
➢ Nominare gli esperti esterni ed esercitare una forte attenzione alle informazioni e alle
fonti dell’outgroup
- Presentandolo come esperto l’ingroup lo categorizza già come esperto e non
deve ritrovare nella figura l’affinità al gruppo stesso
➢ Modificare periodicamente l’appartenenza al gruppo e la divisione in sottogruppi
• Tecniche di rottura delle norme preesistenti
• Fenomeno
o Applicabile a gruppi diversi per numerosità
o Applicabile a diversi livelli culturali
• RICERCHE SULLA POLARIZZAZIONE DEI GRUPPI
o Esistono punti di contatto tra il groupthink e l’effetto che l’interazione di gruppo ha su atteggiamenti e
convinzioni dei singoli
o Quando un membro entra all’interno di un gruppo polarizza le sue caratteristiche verso la direzione
dell’atteggiamento
▪ Stoner, 1961 e Walloch 1964
• Se gli individui erano predisporti a prendere decisioni rischiose, le discussioni di gruppo
avevano l’effetto di aumentare la propensione al rischio
• Spostamento verso il rischio
• La convinzione generale che le decisioni di gruppo rispecchiassero semplicemente un media
delle risposte individuali, ma questo fenomeno mostra invece come vi sia una polarizzazione
del singolo e quindi un shift di tutto il gruppo verso la tendenza presa in esame
▪ Moscovici e Zavalloni, 1969
• Dopo una discussione di gruppo, le idee dei singoli sono più polarizzate (cioè più estreme)
nella direzione in cui già tendevano a muoversi
➢ Individuo, dopo la discussione del gruppo, polarizza la sua caratteristica di base
- Individuo cauto sarà ancora più cauto
- Individuo propenso al rischio lo sarà ancora di più
o Tale effetto venne spiegato dagli autori con l’ausilio di due teorie:
1. Teoria degli argomenti persuasivi (Myers e Lamn, 1976);
➢ La polarizzazione nasce dalla condivisione delle informazioni che espone gli individui a nuovi
argomenti persuasivi
➢ Gli argomenti trattati dagli altri membri del gruppo potrebbero rafforzare delle predisposizioni
iniziali degli individui
➢ Necessario che i membri conoscano la posizione degli altri membri
➢ Questa teoria non regge nel momento in cui vi è scambio di argomentazioni
2. Teoria del confronto sociale (Burnstein e Vinokur, 1973).
➢ La polarizzazione deriva da un desiderio dei membri del gruppo di competere fra loro per
l’opportunità di esprimere valori e convinzioni diffusi nella società
➢ Necessità dei singoli di essere visti come membri prototipici del gruppo
➢ Quando un membro entra nel gruppo convinto di avere le idee più convincenti e forti e si rende
conto che anche altri hanno la stessa pretesa tende a polarizzare la propria idea così da renderla
più forte e generalizzabile per renderla vincente
o Questa idea è possibile nel momento in cui si crede che nel gruppo ci sia
IGNORANZA PLURALISTICA
▪ Credenze di essere gli unici da avere idee forti da esprimere a cui gli altri si
adegueranno
▪ Quando ci si rende conto che questo non è reale si tende a rendere la propria
idea ancora più estrema di modo da rafforzarla e mostrarla come superiore
• DECISIONE E APPROCCI PRESCRITTIVI
o Decisioni di gruppo sono fondamentali nonostante il rischio di creare groupthink
▪ L’importanza delle decisioni di gruppo e la possibilità di discutere le idee (Lewin, 1960)
• Si chiede alle famiglie di somministrare ai figli succo d’arancia e olio di fegato di merluzzo
• La richiesta è fata in due modi diversi
a) Lezione frontale in cui si mostrano i benefici di questa dieta
b) Discussione dell’argomento tra i partecipanti
• Risultati
➢ Lezione frontale ha un tasso di engagement del 18%
➢ Discussione ha un tassi di engagement del 42%
• Nella discussione di gruppo si attua un processo di AUTOPERSUASIONE
➢ Individui tengono a convincere se stessi a livello non consapevole
➢ Tipo di persuasione più forte
▪ AUTOCOINVOLGIMENTO
• Maggiore disponibilità ad interiorizzare una decisione collettiva e seguirla (Katz e Kahn)
• Perché se parte del gruppo è d’accordo con l’assunzione del comportamento si tende ad
adeguarsi in quanto parte del gruppo stesso
▪ Se si vuole attuare una buna pratica è molto utile farla discutere a livello di gruppo perché in questo
modo i membri si coinvolgono e convincono autonomamente accrescendo la propria motivazione
▪ Equilibrio fra:
• Riconoscimento del contributo del gruppo a un’adesione rafforzata
• Consapevolezza che i
gruppi possono essere
più estremi di quel che
l’organizzazione
desidera o chiede
• MODELLO DI VROOM E YETTON
o Il modello normativo di Vroom e Yetton
delinea le opzioni di partecipazione per i
manager in funzione di 7 caratteristiche
inerenti alla presa di decisione all’interno
di un’organizzazione
▪ Necessità che vi sia una
soluzione di qualità elevata
▪ Manager deve avere adeguate
informazione per produrre la
soluzione di qualità
▪ Problema deve essere strutturato
o meno
▪ Accettazione da parte dei
subordinati, critica o meno
▪ Che i subordinati possano non
essere coinvolti
▪ Che i subordinati condividano gli
obiettivi con il manager e con
l’organizzazione
▪ Che i subordinati siano d’accordo
con la soluzione
o Solo in 3 casi l’opzione preferita è una
riunione di gruppo, con relativa decisione
▪ Quando non è necessaria una
soluzione di qualità elevata e
l’accettazione da parte dei
subordinati è critica
▪ Quando è richiesta una soluzione di qualità elevata, il problema è strutturato e l’accettazione dei
subordinati è critica
▪ Quando è necessaria una soluzione di qualità elevata, il problema è strutturato, il manager non ha le
informazioni per produrre una soluzione di qualità elevata e l’accettazione è critica
o Secondo il modello, le decisioni di gruppo sono essenziali solo quando un manager rischia un ammutinamento
su qualcosa di banale o se il coinvolgimento dei subordinati non può essere evitato
• TIPI PRINCIPALI DI PROCESSI DECISIONALI NEI GRUPPI CHE EVITANO IL GROUPTHINK
o Brainstorming
▪ Si generano idee indipendentemente dalla qualità
▪ Gli individui elaborano e arricchiscono le idee
▪ La valutazione avviene dopo che sono state generate tutte le idee
▪ Obiettivo è di generare nuove idee
o Comitato o commissione
▪ Riunioni regolari degli individui selezionati formalmente o autorizzati
▪ Il gruppo discute seguendo un ordine del giorno formale e conserva la documentazione della
discussione e di ogni decisione
▪ Obiettivo è lo scambio di informazioni e di idee e la valutazione di opzioni
o Delphi
▪ Individui rispondono privatamente a questionari
▪ Risposte sono raccolte e restituite ai singoli con un nuovo questionario al termine del quale si prende
una decisione
▪ Obiettivo è la generazione e la valutazione di opzioni
o Nominale
▪ Gli individui generano idee da soli
▪ Gli individui presentano le loro idee al gruppo
▪ Il gruppo discute le idee
▪ Individui votano privatamente sulle opzioni
▪ Obiettivo è generare e valutare opzioni
o Circolo della qualità
▪ Si tengono riunioni regolari, frequenti e volontarie di piccoli gruppi di dipendenti che lavorano in aree
simili ma con caratteristiche personali diverse
▪ I gruppi discutono problemi che influenzano da qualità del lavoro
▪ Il gruppo non ha il potere di mettere in pratica idee o decisioni
▪ Riunioni regolari di volontari e di gruppi che lavorano in ambiti simili
▪ Obiettivo è il controllo e il miglioramento della qualità e della produttività
• IDENTITA’ SOCIALE E DECISIONI DI GRUPPO
o È più probabile che un insieme di persone sia visto come un’entità categoriale nella misura in cui le differenze
fra quelle persone sono minori delle differenze fra loro e altri che sono salienti in un particolare contesto
▪ METACONTRASTO
o Qualsiasi membro può essere prototipico se la differenza media fra lui e altri membri dell’ingroup è minore
della differenza fra lui e i membri dell’outgroup
▪ Ingroup e outrgoup molto forti
▪ Membri dell’ingrup tendono a diventare prototipici dell’ingroup
o La posizione prototipica del gruppo si modificherà in funzione del contesto sociale di confronto (outgroup)
o Il prototipo di estremizzerà quando un ingroup si confronta con un outgroup che sostiene una posizione diversa
su un problema rilevante per la categorizzazione sociale del sé dell’ingroup.
o La decisione di gruppo varierà sulla base delle caratteristiche del prototipo in relazione al contesto saliente
▪ La prototipicità si estremizza in base a quanto salienti sono le caratteristiche messe in campo
• SALIENZA DELL’IDENTITA’ SOCIALE NELLA MINACCIA FRA I GRUPPI
o “Quando è saliente un’identità sociale condivisa, la discussione di gruppo dovrebbe generalmente condurre a
convergere verso una posizione prototipica dell’ingroup”
▪ In base al tema trattato la posizione del gruppo tende a centralizzarsi sulla visione prototipica del
gruppo stesso
▪ Tre tipi di risultati
• Decisioni consensuali e polarizzate
➢ Avviene con il confronto con un outgroup estremamente saliente e presente
nell’ambiente esterno
➢ Risutla essere una minaccia per i valori del gruppo
• Convergenza senza polarizzazione
➢ Quando il confronto è con altri gruppi più o meno estremi
➢ Se il confronto avviene con un gruppo più o meno estremo la condizione per essere il
più lontano possibile dal pensiero dell’outgroup è una convergenza media
• Divergenza senza polarizzazione
➢ Quando vi è un confronto tra membri dell’ingroup
➢ Le decisioni sono prese in funzione dei valori dei singoli e non rispetto a un membro
esterno
▪ NOI VS LORO
• Turner e Pratkanis (1994) mettono in luce il ruolo di minaccia di un outgroup, il quale può
determinare un aumento della pressione sull’ingroup
➢ Anche l’outgroup contribuisce alla creazione dell’uniformità nell’ingroup
• L’ingroup cercherà di mantenere un’immagine positiva del sé
• La minaccia verrà percepita con maggiore intensità quando la probabilità di fallire è elevata e
per gli individui che sono fortemente identificati con l’identità del gruppo
• VERIFICHE EMPIRICHE DELL’APPROCCIO DELL’IDENTITA’ SOCIALE
o Polarizzazione del gruppo come conformità a una norma estremizzata (Turner, Wetherell, Hogg)
▪ La polarizzazione ha alla base un atto di identificazione sociale da parte dei membri del gruppo e che
questa trasformazione del sé è responsabile delle caratteristiche peculiari delle decisioni di gruppo
▪ La polarizzazione è mostrata solo dai gruppi che pensano che il proprio stile decisionale fosse una
norma basata sul gruppo e non sul singolo
▪ In condizioni di competizione fra gruppi, le idee dei singoli si estremizzavano dopo una discussione di
gruppo in cui ci si concentrava sulla prestazione del gruppo, anziché sulle proprie prestazioni come
individui
▪ La polarizzazione nasce dal sostegno e dall’incoraggiamento reciproco
• Un gruppo non si lega per ostilità o inimicizia
▪ GESTALT
• Tutto è più della somma delle singole parti
o Il contributo dell’identità sociale condivisa alle decisioni consensuali del Gruppo = consensualizzazione
▪ Secondo Janis il groupthink è associato a concezioni molto stereotipate degli outgroup e a pressioni al
consenso (illusorio) in questi e altri giudizi
• Molto facile andare d’accordo sugli stereotipi che sono generalizzati e rappresentano
scorciatoie cognitive
• Gli stereotipi sono tali in quando sono condivisi
▪ “Gli stereotipi possono diventare sociali solo quando sono condivisi da un gran numero di persone
all’interno di gruppi” (Tajfel, 1981)
▪ Depersonalizzazione, salienza dell’identità sociale, rafforzamento delle percezioni dell’omogeneità
dell’ingroup e outgroup
• Si tralascia l’identità personale così da rendere saliente l’identità del gruppo
▪ L’essere ampiamente condivise rende queste idee così potenti e rilevanti fra i membri del gruppo
▪ Gli stereotipi sull’abbigliamento sul luogo di lavoro erano fondamentali nello sviluppo di una cultura
organizzativa consensuale (abbigliamento)
• Gli stereotipi permettono al gruppo di essere coeso e consensuale
▪ Il consenso sugli stereotipi non è illusorio, esso si presenterà quando le percezioni e l’interazione
sociale sono sfruttate da un’identità sociale condivisa
• Più forte è l’identità sociale più si avranno stereotipi forti
▪ Molti rimedi al groupthink identificati da Janis dipendono dalla loro capacità di ridurre la salienza
dell’identità sociale e spezzare questa identità
o Studio sul groupthink come forma di mantenimento dell’identità sociale
▪ Hogg e Hains, 1998
▪ Groupthink nelle condizioni in cui l’appartenenza era
• Basata sull’amicizia personale
• Basata sull’identificazione sociale condivisa
• Casuale
▪ Risultati
• L’identificazione sociale era più legata alla presenza del groupthink rispetto all’amicizia
personale
➢ Non è importante che il gruppo sia legato o meno
➢ È importante che l’identificazione sociale non sia saliente per evitare il groupthink
• La chiave per ridurre il fenomeno non era nello spezzare i legami ma nell’agire
sull’identificazione sociale
STRESS
• STRESS
o Strain imposto a una persona da agenti di stress nell'ambiente che da quella persona è percepito come una
minaccia per il sé e il proprio benessere
• STRAIN
o Stato psicologico e fisiologico di una persona nel rispondere alle richieste che le pone un ambiente
• Fattori critici per la salute e il benessere nel posto di lavoro
o XXI secolo l'ambiente è molto stressante
▪ Globalizzazione
▪ Ristrutturazione organizzativa data dalle nuove tecnologie
▪ Maggiore flessibilità di contatti e impieghi
▪ Maggiore insicurezza nei posti di lavoro
▪ Allungamenti degli orari di lavoro
▪ Riduzione dei livelli di controllo
▪ Stile manageriale più interventista
• Costo dello stress
o Sotto stress aumentano
▪ Assenteismo
▪ Inefficienza sul lavoro
▪ Richiesta di maggiori cure
o Questi costi valgono
▪ 1% del prodotto nazionale lordo
▪ 5-10% dei profitti delle aziende
o Lavoro degli psicologi per affrontare i problemi di stress da lavoro fa risparmiare cifre pari a cinque volte il suo
costo
• APPROCCI TEORICI RISPETTOALLO STRESS
1. Approccio fisiologico
❖ Stress come risposta a uno stimolo non tollerabile
❖ Sindrome generale di adattamento (GAS)
a. Fase di shock in cui il sintomo di manifesta
b. Eustress in cui lo stimolo permane e in parte supporta l'attività
c. Esaurimento delle energie se lo stress permane per molto
❖ Sindrome da burnout
o Forma più cronica di stress normalmente associata a professioni nel campo dei servizi alla persona
o 3 componenti
▪ Esaurimento
▪ Mancanza di realizzazione personale
▪ Insensibilità
o Depersonalizzazione e l'oggettivazione può aiutare a gestire lo stress o essere un grande rischio
• Es. studi Baldassarri
❖ Limiti
o Non spiega perché la stessa persona è in grado di far fronte
▪ Ad alcuni fattori stressanti e non a altri
▪ Agli stessi fattori in certi contesti o non in altri
❖ La teoria è
o Apsicologica
o Acontestuale
o Considera solo il comportamento e la risposta a questa = comportamentista
2. Approccio delle differenze individuali
❖ Cardiologi Friedman e Rosenman
o Pazienti con coronaropatite tendono a essere più ostili, aggressivi, esigenti e frettolosi
▪ Percezione più intensa dello stress
▪ Livelli più bassi di motivazione e performance sul lavoro
o Suggeriscono il TABP (Type A Behaviour Pattern)
❖ Mytek 2001 conduce una meta-analisi di 25 studi
o Relazione tra TABP e coronaropatite non era significativa (0,03)
o Relazione significativa tra TABP e l'ostilità era esistente ma spiega solo una piccola quantità di
dati tanto da non essere predittivi
o Non è chiaro se la personalità è una causa o un prodotto dello stress e della cattiva salute
❖ Approcci basati sulla personalità descrivono le reazioni di stress, ma non le spiegano
3. Approccio basato sullo stimolo
❖ Stress come prodotto delle caratteristiche specifiche dell'ambiente organizzativo
o Particolari eventi (incidenti)
▪ Lista di eventi stressanti
• Morte del coniuge, matrimonio, licenziamento, pensionamento, gravidanza,
mutuo, cambiamento di residenza, ferie, natale
o Particolari occupazioni (cuoco, chirurgo)
▪ Lista delle occupazioni stressanti
• Minatore, poliziotto, operatore edile, giornalista, pilota, dentista, attore, politico,
insegnate, assistente sociale, psicologo, banchiere, estetista, bibliotecario
❖ Queste liste sono molto legate al contesto
o Esiste tanta variabilità nella capacità di generare stress all'interno di particolari eventi e di
particolari occupazioni quanta ve ne è tra uno e l'altro
o Valore teorico è molto limitato al contesto in cui si sono raccolti i dati
❖ Categorie di stress al lavoro
o Fattori intrinseci al lavoro
▪ Contesto fisico di lavoro (rumore) che varia in base alla situazione
• Commessa in un negozietto o in un centro commerciale
▪ Carico di lavoro
▪ Orari di lavoro
▪ Tecnologie
▪ Pericoli e rischi
▪ Mancanza di controllo
o Ruoli organizzativi
• Ha a che fare con il controllo percepito
• Si sa cosa fare
• Si sa qual è il proprio ruolo
▪ Ambiguità
▪ Conflitto
▪ Sovraccarico
▪ Responsabilità
• Oggetti
• Persone
o È più stressante perché non si ha controllo sulla persona
o Relazioni di lavoro
▪ Con supervisori
▪ Con colleghi e subordinati
o Sviluppo della carriera
▪ Possibilità di poter o non poter crescere
▪ Insicurezza del posto di lavoro
▪ Promozioni impossibili o ingiuste
o Fattori organizzativi
▪ Cultura sessista, razzista, che non dà sostegno
• Leadership
▪ Politica
▪ Comunicazione
o Interfaccia tra lavoro e casa
▪ Risorse come mancanza di tempo, denaro, energie
▪ Conflitto comportamentale come l'incompatibilità tra ruoli e norme
▪ Interferenza emotiva come portare i problemi del lavoro a casa
❖ Una vasta schiera di stimoli organizzativi possono contribuire allo stress o meno
❖ Un fattore può essere unito ad un altro nel procurare stress
o Lo stesso fattore può essere stressante o meno
o L'esperienza dello stimolo dipende dalla percezione dello stimolo
o Lo stress è un valore soggettivo
4. Approccio transazionale
❖ Lo stress come sollecitazione imposta su una persona da fattori si stress nell’ambiente che da quella persona
è percepito in qualche modo come una minaccia per il suo benessere
❖ MODELLO DI LZARUS 1966
o L’esperienza dello stress dipende dalla valutazione dello stimolo
o Esperimento
▪ Mostrato un filmato di un incidente
▪ Manipolata la valutazione dicendo
1. Che le persone erano attori l’incidente simulato
2. Che il filmato coinvolgeva attori e finti incidenti perché pensato a promuovere la
sicurezza negli ambienti di lavoro
3. Controllo
o Nel valutare lo stimolo che crea stress è necessaria una valutazione dello stimolo stressante
▪ Se la situazione è gestibile lo stress è eustress e quindi permette una prestazione positiva
▪ Se la situazione non è gestibile lo stress è negativo e prende il sopravvento
o Strategie di coping
▪ Permettono di valutare lo stimolo stressante come positivo o negativo
▪ Negazione e evitamento
• Sul breve termine hanno un effetto positivo
• Sul lungo periodo possono aumentare lo stress
▪ Sostegno sociale
• Sostegno strumentale di risorsi materiali
• Sostegno emotivo come accettazione e valore personale
• Compagnia come affiliazione e contatto sociale con gli altri
• Sostegno informatico
❖ Limite
o Incorpora una concettualizzazione individualistica del se
o Processi cognitivi sono al centro del modello
o Si considera il valutatore come qualcuno che formula giudizi personali, sullo status dei fattori di
stress e sulla propria capacità di reagirvi
5. Approccio dell'identità sociale
❖ Visione di gruppo
❖ Lo stress può nascere o essere alleviato da
o Attività che devono essere svolte da particolari gruppi occupazionali
o Modo in cui i gruppi sono strutturati
o Modo in cui i gruppi sono trattati
o Relazioni di una persona con un gruppo
o Norme sviluppate all'interno del gruppo
o Interpretare particolari eventi e situazioni come stressanti o meno
o Il team può reinterpretare la stesa situazione come fonte di stress o come una richiesta normale
❖ Modello di stress basato sulla categorizzazione del sé
o Due fattori diversi
▪ Fattore che minaccia l'identità personale
▪ Fattore che minaccia l'identità sociale
o Queste minacce possono essere supportate dal sostegno sociale
o In base a questo supporto lo stress è valutato come eustress o come stress negativo
❖ Studio di Haslam e Jetten 2003
o Due classi di eventi
▪ Lavoro in un bar molto rumoroso
▪ Disinnescare una bomba
o Queste situazioni sono entrambe più stressanti per i baristi che per gli artificieri
o Lo stesso stimolo è considerato più o meno stressante in base alla propria esperienza personale
❖ La negatività del sessismo è percepito maggiormente dalle donne e quando le donne
o Si definiscono in termini di un'identità sociale basata sul genere
o Credono che il sessismo sia pervasivo e quindi inevitabilmente associato al loro genere
o Percepiscono come illegittimo il loro basso status nell’ambiente di lavoro
❖ Identità sociale condivisa può essere una base per il sostegno sociale e il coping
o Con un aumento di identità condivisa aumenta
▪ Disponibilità a fornire sostegno
▪ Probabilità di ricevere sostegno
▪ Probabilità che il sostegno sia interpretato nel modo inteso da chi lo riceve
❖ Levine 2005
o Partecipanti tifosi del Manchester United
o Domande sulla salienza della loro appartenenza alla tifoseria
o Collaboratore inciampava davanti al partecipante cadendo urlando per il dolore
o Varie condizioni
▪ Maglietta del Manchester
▪ Maglietta del Liverpool
▪ Maglietta neutra
o Persone aiutano immediatamente il collaboratore del Manchester
o La probabilità di ricevere o meno aiuto dall'altro dipende dal fatto di essere o meno percepiti come
rappresentanti di una categoria sociale condivisa
o Altrimenti la vittima
▪ Potrebbe essere diffidente
▪ Interpretare l'aiuto come un tentativo di umiliarlo
▪ Rifiutare l'offerta
o Tutte le forme di sostegno possono essere viste come prive di autenticità
❖ Circolo vizioso del supporto sociale
o Identificazione ha il potenziale di creare una spirale ascendente in cui l'identificazione aumenta il
sostegno sociale che a sua volta rafforza l'identificazione sociale
o La disponibilità a impegnarsi in una facilitazione emozionale è basata sull’identificazione sociale e
serve a rafforzarla
❖ Identità sociale rappresenta una base per la ridefinizione dei fattori di stress e eustress
o Gruppi reinquadrano positivamente o negativamente una situazione in funzione di fattori
▪ Strutturali
▪ Contestuali
▪ Ideologici
o Nelle fusioni i gruppi di status diversi sono esposti a fattori di stress in base ai cambiamenti che
ciascuno deve affrontare
o Se gli individui si identificano fortemente in un gruppo sono pronti ad accettare un livello di stress
molto alto per dimostrare di
▪ Essere all'altezza di norme salienti del gruppo
o Sopportato un livello di stress maggiore se l'attività è svolta
▪ A beneficio dell'ingroup
❖ Levine e Reicher 1996: Identità sociale e valutazione dei sintomi
o Interpretazione dei sintomi è strutturata dall'identità sociale saliente per la persona che la vive
o La salienza dell'identità varia con il contesto
o Identità sociale influenza
▪ Valutazione primaria
• Valutazione di una particolare situazione stimolo come minacciosa per il sé
• Studio sperimentale in cui sono coinvolti studenti di scienze motorie
• Reso saliente
o Genere
o Identità di essere studenti di scienze motorie
o Valutazione di scenari molto stressanti per un uno dei due gruppi
o Quando è saliente l'identità di studenti gli aspetti estetici non sono visti
come saliente e il contrario avviene nel caso in cui è reso saliente il
genere
▪ Valutazione secondaria
• Stima la propria abilità di affrontare una data minaccia
❖ L'identità sociale distingue anche i gruppi minoritari
o Quanto più lavoratori di gruppi minoritari si percepiscono vittime di discriminazione la loro salute
psicologica diminuisce
▪ Più bassi livelli di autostima collettiva
▪ Più conflitti con i supervisori
▪ Ricevere meno sostegno sociale
▪ Più problemi di salute
❖ Organizzazioni mainstream (Postmes e Branscombe)
o In questo caso il lavoratore ha un doppio rifiuto
▪ Dal nuovo ingroup perché sono differenti
▪ Dall'ingroup precedente perché sono disertori
❖ In organizzazioni pluralistiche, i membri del gruppo di minoranza possono mantenere la loro identità sociale
come membri della minoranza
o Danno spazio alla diversità
o Membri della minoranza mantengono il fattore protettivo della loro identità
❖ Modello del rifiuto-identificazione
o Essere vittima di pregiudizio è dannoso nel lavoro e nella società
o Ma
▪ Maggior riconoscimento della discriminazione
▪ Maggior identificazione con l’ingroup
▪ Maggior sostegno sociale
❖ Con l’aumento dell’identificazione con l’organizzazione minore è il rischio di burnout determinato dal
senso di mancata realizzazione
❖ Haslam e Reicher
o 15 partecipanti sono stati assegnati in modo casuale a due gruppi per 8 giorni
▪ Guardie
▪ Prigionieri
o All’inizio i confini tra i gruppi di status erano permeabili, ma divennero poi impermeabili
❖ Direttive di Drafke e Kossen 1998
o Stabilire un equilibrio fra lavoro e attività di tempo libero
o Imparare a rilassarsi e rallentare
o Imparare a dire no con tatto a nuove opportunità richieste
o Trovare del tempo per stare soli
o Imparare a godere dello stare con gli altri
o Sorridere
o Riposarsi
o Fare regolarmente vacanze
o Programmare una vacanza quando si è finito quella precedente
o Programmare dei fine settimana in famiglia
❖ Queste direttive non riconoscono il fatto che lo stress raramente è scelta personale
❖ Mancano di identificare la base casuale dello stress
o Nelle pressioni e richieste della vita
o Nelle organizzazioni
o Nelle pratiche manageriali sempre più diffuse che cercano attivamente di coltivare lo stress
stabilendo gruppi di lavoro autogestiti che debbono soddisfare obiettivi sempre più alti
POTERE
• Spesso il lavoro è organizzato intorno a asimmetrie di potere
• Punto di vista individualistico
o La persona cerca di acquisire potere per promuovere i propri interessi personali
o Si cerca di scalare la scala sociale per un benessere e un successo personale
▪ A vantaggio del se e a sfavore degli altri
▪ Il potere non esiste se non in relazione a qualcun altro
• Punto di vista collettivo
o Potere come caratteristica di un gruppo sociale
o Dare più potere al proprio gruppo di appartenenza con l'obiettivo di darsi uno status maggiore e un senso di
autostima
APPROCCI
1. APPROCCIO TASSONOMICO O CONTINGENTE
o Potere incorporato in una relazione sociale in cui una parte percepisce di avere le capacità di imporre le proprie
volontà su una controparte grazie alle risorse a sua disposizione
o Forme di potere
▪ Di ricompensa
➢ Possibilità di promuovere e concedere ricompense
➢ Riconosciuto per queste sue capacità
➢ Utilizzato sui subordinati
▪ Coercitivo
➢ Capacità di abbassare di livello un individuo
➢ Assegnare compiti non desiderabili
➢ Dare premi e punizioni
➢ Utilizzato sui subordinati
▪ Legittimo
➢ Responsabilità definita dal ruolo assunto nell'organizzazione
➢ Utilizzato sui subordinati
▪ Competenza
➢ Accesso a conoscenze particolari in un determinato ambito
➢ Potere legato alla risorsa
➢ Si dipende dall'individuo competente
➢ Utilizzato sui subordinati, sui pari e si superiori
▪ Informativo
➢ Capacità di influenzare l’altro attraverso argomentazioni persuasive e convincenti
➢ Si ha l'accesso a informazioni aggiuntive rispetto al gruppo
▪ Esempio
➢ Attirare la stima degli altri perché si è un buon modello
o Concetti di leadership e potere sono molto correlati
▪ Differenze sostanziali
▪ Chi ha potere può imporre il suo volere
▪ Chi subisce non può fare niente
▪ Il potente non può essere destituito
o Limiti
▪ Tassonomia classica
➢ Può essere utile per confrontare diversi tipi di potere
➢ Verificare su chi si può esercitare il potere
• Coercitivo = sui subordinati
• Legittimo = sui subordinati
• Competenza = subordinati, pari e supervisori
• Informativo e esempio = subordinati, pari e superiori (non ci sono molti dati a
riguardo)
➢ Cambia in base alla cultura e alla situazione
▪ Potere legittimo
➢ Essendo parte del gruppo si sostiene lo status quo e la legittimazione della società
o Riconoscimento del potere
▪ OUTGROUP
➢ Coercitivo
▪ INGROUP
➢ Riconosciuto e legittimizzato
• Effetto terza persona
▪ Si pensa di essere autoimmune dalle pressioni sociali
▪ Non ci si fa influenzare dall’altro a differenza dell’altro che invece è
influenzabile
• Agire in funzione del perché è giusto = INGROUP
▪ Non è riconosciuto il potere coercitivo
• Agire per ragioni strumentali = OUTGROUP
▪ Nell’outgroup è riconosciuto il potere coercitivo
➢ Potere sociale è usato per portare avanti gli interessi dell'ingroup
• Gruppi minimi di Tajfel
• Sachdev e Bourhis
▪ Gruppi minimi con variazione di alto o basso potere all'ingroup rispetto
all’outgroup
• Alto potere = massima differenza tra i gruppi e minimo al outgroup
• Funzione differenziale del potere per svantaggiare l'outgroup
▪ Si cerca di massimizzare le differenze tra ingroup e outgroup anche a costo
di non massimizzare il profitto dell'ingroup
o Processi metti in atto nell’uso strategico del potere
▪ Rafforzare la distintività positiva dell’ingroup
▪ Bisogno di conservare la differenza tra noi e loro mediante stereotipi
o Influenza dell’identità sociale condivisa ha un ruolo cruciale nell’esercizio del potere
▪ La ridistribuzione del potere deve essere correlato e consono all’identità del gruppo
➢ Ridistribuire il potere all’interno dell’ingroup perché questa ridistribuzione sia considerata
giusta e accettabile
▪ Condivisione del potere e empowerment reciproco
➢ Miglior modo per assumere più potere è condividerlo
o Evidenze empiriche
▪ Percezioni di potere sono fortemente strutturate dallo status ingroup – outgroup dell’identità valutata
➢ La categorizzazione sociale influenza le percezioni di potere se, sia il potere effettivo sia il
significato dei gruppo in questione, fossero controllati sperimentalmente
▪ Il potere dell’ingroup è percepito come una fonte di empowerment
➢ Essere valutati o supervisionati da un membro dell’ingoup crea una percezione di legittimità
del feedback e contrastabilità del potere (Dépret 1995)
o Il contesto organizzativo è determinante delle risposte all’uso del potere
▪ All’interno delle organizzazioni le richieste di un superiore potente percepite come legittime e accolte
con entusiasmo in un contesto intergruppo erano viste come irragionevoli in un contesto interpersonale
▪ La categorizzazione del sé sensibile al contesto ha la capacità di trasformare il potere dei supervisori in
influenza sociale e l’apatia distaccata dei subordinati in cittadinanza organizzativa
o Potere e stereotipizzazione
▪ Risparmio di risorse cognitive (Fiske)
▪ Strategie di aumento della distanza intergruppi (Fiske)
▪ Gli individui, compreso il sé, sono stereotipati come membri di gruppi sociali non per economia
cognitiva ma perché questa è una risposta alla realtà sociale
➢ Requisito per l’azione collettiva
• Quando inseriti in una organizzazione, i nuovi membri devo apprendere nuove competenze spesso molto complesse e
quindi ogni nuovo membro solitamente riceve una FORMAZIONE on the job
• E’ possibile ipotizzare che una formazione di gruppo, che renda saliente l’identità condivisa, facilita l’apprendimento
delle nuove competenze?
• Così come per le performance di gruppo/individuali, la letteratura è scarsa e risultati volte poco chiari.
• Tuttavia alcuni contributi possono darci delle indicazioni
o Memoria transitiva: le persone condividono i pezzi riconoscenza non in modo equo, funziona solo se vengono
messe insieme le informazioni che ciascuno possiede. Per sfruttare al meglio l’efficacia della memoria transitiva
la squadra dovrà avere: o specializzazione o fiducia nelle competenze di ciascuno o coordinamento dell’insieme
o Wegner ha ipotizzato che nel processo di formazione di gruppo, gli individui codifichino tramite la MEMORIA
TRANSATTIVA
▪ Forma di memoria interdipendente che combina il richiamo individuale con il richiamo sistematico di
gruppo
▪ In una prospettiva basta sull’identità sociale, i sistemi di memoria transitiva si sviluppano insieme ad
un senso comune di identità sociale
▪ Nel processo di formazione di gruppo gli individui codifichino, conservino e recuperino informazioni
in maniera collaborativa
▪ L’identificazione sociale comune fra membri del gruppo
➢ Favorisce una condivisione libera ed efficace della conoscenza
➢ Garantisce un miglio coordinamento degli sforzi dei singoli membri
➢ Rafforzare la fiducia reciproca
o Moreland 1996
▪ Obiettivo far si che i gruppi lavorassero insieme per completare un’attività complessa, il monitoraggio
di una radio in kit che conteneva un gran numero di componenti meccanici ed elettrici
▪ Variabile dipendente: capacità di mettere in atto un compito di montaggio, la velocità e gli errori
▪ Ciò che è emerso:
➢ No differenza in velocità
➢ Si differenza nella conoscenza e nel numero di errori
▪ Coloro che si erano addestrati in triplette avevano una conoscenza maggiore e facevano meno errori)
▪ Tramite videoregistrazione si è visto che chi era stato addestrato in gruppo usava il pronomi“noi” —>
senso di appartenenza del gruppo
▪ Critiche:
➢ I risultati possono essere stati influenzati dalla situazione di training di gruppo (sono meno in
imbarazzo se sono in gruppo piuttosto che individualmente)
▪ Per verificare ciò hanno fatto uno studio successivo: 3 condizioni
➢ Team: imparare in gruppo e il gruppo veniva mantenuto anche dopo
➢ Riassegnazione: formazione di gruppo e poi rassegnazione del gruppo nel task
➢ Individuale: imparare da soli e poi inseriti in gruppo e dare il proprio contributo
▪ Chi lavora in team ha un ricordo procedurale migliore rispetto ad altri! migliore memoria transitiva
▪ C’è facilitazione sociale quando c’è alta identificazione sociale—> tutti cercano di lavorare al meglio
delle proprie forze quando il gruppo non è specializzato
o James e Greenberg 1989
▪ Task: compito di soluzioni di anagrammi
▪ Al pps (studenti uni dell’Arizona) veniva detto che la loro performance sarebbe stata confrontata con
quella di alcuni studenti dell’uni di Washington o manipolazione: salienza dell’identità dell’uni
▪ Ipotesi: prestazioni migliori quando i colori della stanza avrebbero aumentato la salienzdell’identità di
ingroup
▪ Ipotesi confermata: facilitazione sociale
▪ Condussero un secondo studio per controllare i possibili confounds
▪ Risultati: quando l’identità sociale era saliente, si differenza tra la condizione di competizione (+
anagrammi risolti) e la condizione di non competizione quando l’identità sociale non è saliente, no
differenza tra le due condizioni
o Salienza dell’identità sociale —> Worchel 1988
▪ Condizione collettiva: simulava la struttura tipica dei gruppi in cui si osserva inerzia sociale.
➢ Partecipanti sono assegnati a un grupo senza ulteriori spiegazioni
▪ Condizione di interazione futura
➢ Partecipanti erano indotti a pensare che avrebbero lavorato di nuovo assieme nel medesimo
gruppo in altre parti dello studio
▪ Condizione di ricompensa di gruppo
➢ Ai partecipanti veniva detto che avrebbero avuto un premio di 20 dollari se avessero superato
come gruppo il livello medio di prestazione
▪ Condizione collettiva = osservata inerzia sociale
▪ Nelle altre due condizioni, l’emergere di una significativa identità di gruppo, ha ridotto l’inerzia
sociale.
➢ La prestazione nella condizione di ricompensa era superiore a quella nella condizione di
interazione futura
➢ Tuttavia, siamo sicuri che:
• Le prestazioni migliori sono da attribuire alla nascita di un senso di appartenenza
condivisa a un gruppo? ( e non magari ad una semplice interdipendneza percepita per
lo svolgimento del task e il raggiungimento della ricompensa economica?)
▪ Disegno sperimentale 2X2 (Worchel 1998)
➢ Salienza del gruppo (alta vs. bassa)
➢ Comeptizione intergruppi (presente vs. assente)
▪ Tipo di svolgimento: i partecipanti svolgevano il compito prima individualmente e poi in gruppo
➢ In condizioni di salienza elevata, i partecipanti erano assegnati a gruppi identificati per nome
(alfa o beta) e indossavano camici dello stesso colore. I gruppi nelle condizioni di bassa
salienza non avevano divise né nomi.
➢ I gruppi svolgevano il compito di costruzione di collane nella stessa stanza con un altro
gruppo mentre nella condizione di assenza di competizione non era presente un altro gruppo.
➢ VD: questionario post test di misura della salienza dell’id sociale
▪ La produttività di gruppo era massima quando l’appartenenza al gruppo era saliente e i partecipanti
erano in competizione con un altro gruppo.
▪ La produttività era minima quando l’appartenenza al gruppo era saliente e non esisteva competizione.
▪ Tuttavia, la possibilità di confrontare i risultati fra la fase individuale del task e la fase a gruppi
permette di interpretare meglio i risultati
o La ricerca di Worchel et al. (1998) indica dunque che la produttività dipende da corrispondenza fra la
categorizzazione del sé e le condizioni dell’attività.
• In condizioni di competizione intergruppi, i fattori che aumentano la salienza di un’identità sociale (come divise e
trattamento comuni) contribuiscono alla produttività del gruppo perché quell’identità può fungere da veicolo significativo
e finalizzato per l’espressione e il miglioramento del sé.
o La congruenza fra categorizzazione del sé e condizioni relative alla mansione è una precondizione essenziale
della produttività di gruppo.
o L’inerzia e la facilitazione sociale sono influenzate da:
▪ Motivazione → La motivazione può svolgere un ruolo importante nel determinare l’inerzia sociale. Le
persone che sono meno motivate da un compito hanno maggiori probabilità di incorrere nell’inerzia
sociale quando fanno parte di un gruppo
▪ Diffusione delle responsabilita:
➢ Quando sono in gruppo, le persone tendono a sentirsi meno responsabili a livello personale e
possono anche sentire che i loro sforzi individuali hanno uno scarso impatto sul risultato.
➢ È questa stessa diffusione della responsabilità che determina il bystander effect, o la tendenza
ad avere meno probabilità di aiutare una persona in difficoltà quando sono presenti altre
persone.
➢ Poiché le persone pensano che i loro sforzi non contano e che non sono personalmente
responsabili, pensano anche che sarà qualcun altro ad agire.
▪ Dimensioni del gruppo:
➢ La dimensione del gruppo ha anche un serio impatto sullo sforzo che le persone mettono in
gruppo.
➢ Nei piccoli gruppi, è più probabile che le persone sentano che i loro sforzi sono più importanti
e, quindi, contribuiranno di più.
▪ Aspettative
➢ Le aspettative sono importanti anche quando si tratta di performance di gruppo.
➢ Se vi aspettate che gli altri si rilassino, probabilmente lo farete anche voi, dato che non volete
rimanere bloccati a fare tutto il lavoro.
➢ D'altra parte, se vi trovate in un gruppo di persone di alto livello che sembrano avere il
controllo degli sforzi del gruppo, potreste anche essere più propensi a rilassarvi e lasciare che
si occupino di tutto il lavoro.
NETWORK AT WORK
• Esercitazione sul groupthink
• NETWORS
o “network, nodes, liks” = technology
o “graphs, vertices, edges” = mathematics
o “brain area, neurons, synapsis” = neuroscience
o “group, persons, relations” = psychology
• Facendo delle analisi dei network possiamo intervenire in maniera più mirata
o In psicologia è un’analisi del tutto ignorata, non conosciuta e non insegnata ai docenti
o Approccio che permetterebbe alla psicologia, nelle sue diverse branche, di osservare le relazioni
▪ Tra individui
▪ Tra caratteristiche personali di un individuo
- In terapia, togliendo un sintomo di può osservare se il network regge
- Osservare lo sviluppo del bambino ponendo l’attenzione sui nodi fondamentali così da saperli
potenziare nel modo giusto
• L’idea di base e che ci sia un’interconnessione tra le caratteristiche individuali e le caratteristiche di network di gruppo
che si influenzano a vicenda
• Caratteristiche principali dei network
o Dimensioni
▪ È data dal numero di nodi presenti nel network
o Densità
▪ Proporzione di legami diretti in una rete rispetto al numero totale possibile
▪ Nonostante il numero di nodi le connessioni possono essere maggiori o minori
- 7 nodi = 6 connessioni
- 4 nodi = 6 legami
o Connessione
▪ Numero di legami tra i nodi
- Densità = la proporzione di legami diretti
- Tipologia di connessione
▪ Homo-philia (o assortativity)
- I legami tra i nodi simili sono più probabili
o Ingroup bias
o Confirmatory bias
o Esposizione selettiva
▪ Vicinanza
- I legami tra i nodi strutturalmente vicini sono più probabili
- Mettere vicini i gruppi che si vogliono far collaborare
o Permette flusso di informazioni e cooperazione
o Distribuzione
▪ In che modo i nodi sono legati strutturalmente—> diverse tipologie:
1. Ponte
- Quei nodi che legano insieme strutture dei network che altrimenti sarebbero separate
o Non vuol dire necessariamente essere più connessi
- Individuo i cui legami deboli riempiono un buco strutturale fornendo l’unico legame tra
individui o gruppi
2. Centralità
- Gruppo di metriche che quantificano l’importanza o influenza, in varietà di sensi, di un
particolare nodo o gruppo all’interno di una rete
3. Fori strutturali
- L’assenza di legami tra due parti di una rete
- Hanno a che fare con il passaggio delle informazioni
4. Distanza
- Numero di legami minimo per arrivare da qualsiasi parte nella rete
- Reso popolare dall’esperimento mondiale di Stanley Milgram e dall’idea di “sei gradi di
separazione”
o Passaggi necessari da compiere per arrivare a chiunque nel mondo
o Molto spesso sono necessari più passaggi perché non si è a conoscenza dei
collegamenti tra persone
SIGNIFICATO SOCIALE DELLE STRUTTURE NETWORK
E
• Buchi strutturali di Burt 1992
o Trovare e sfruttare un buco strutturale può dare a un imprenditore vantaggi fondamentali
▪ Nel momento in cui si trova un buco strutturale e lo si colma si ha il vantaggio di
- Essere il primo ad essere a conoscenza delle informazioni
- Essere il ponte tra due reti
o 3 vantaggi principali
▪ Accesso unico, veloce e tempestivo alle info (vantaggio informativo)
- per questo motivo si lavora molto sulla TRASPARENZA
o Evita che ci siano buchi strutturali
o Diminuisce la possibilità che una sola persona faccia da tramite
o Molto importante in un’organizzazione
▪ Maggiore potere contrattuale e quindi controllo su risorse e risultati (vantaggio di potere)
▪ Maggiore visibilità e opportunità di carriera in tutto il sistema sociale (vantaggio di visibilità) per
massimizzare la ricchezza dell’informazione
o Massimizzare la ricchezza dell’informazione
▪ Per realizzare reti ricche di benefici informativi è necessario costruire reti di grandi dimensioni con
contatti non ridondanti e molti legami deboli con buchi strutturali
- Più contatti sono inclusi nella rete, il che implica che l’accesso a un volume magro di
informazioni
o Aumento le dimensioni
- Contatti non ridondanti permettono che le informazioni siano diverse e indipendenti
o Seguire i legami deboli per accedere a nuove informazioni
- Collegamento con l’attore principale in un cluster implica una connessione con il giocatore
centrale. Questo assicura tra le prime persone ad essere infirmate quando sono disponibili
nuove informazioni
o Rileva buchi strutturali
▪ Importante curare i legami deboli per
- Avere sempre informazioni nuove
- Individuare i buchi strutturali
• INTERCONNESSIONE
o Importante che i membri di un gruppo siano interconnessi tra di loro
o Valutando questa è possibile individuare
▪ Creatività
▪ Qualità delle idee
▪ Utopia
- Il pensiero di fondo del gruppo
- Diversità di pensieri all’interno del gruppo
o Determina la coesione del gruppo
▪ Più si ha coesione meno si hanno idee nel gruppo
▪ In un gruppo in cui i membri non condividono tanto e hanno pensieri e visioni diverse il numero di idee
è molto maggiore
• CREATIVITA’ DI PENSIERO
o Integrazione di
▪ Fenomeno della gestione delle informazioni
- Quando i gruppi gestiscono collettivamente le informazioni hanno una forte preferenza per lo
scambio di materiale comune a tutti i membri del gruppo anziché di materiale a cui solo una
minoranza dei membri ha accesso
▪ Inerzia sociale
- Tendenza alla diminuzione delle prestazioni dei singoli quando lavorano in gruppo
▪ Group think
- I membri di un piccolo gruppo coeso tendono a mantenere una serie di illusioni condivise e di
norme relative che interferiscono con il pensiero critico e con la verifica della realtà
• PERFORMANCE
o In senso di capitale sociale
▪ Quanto le persone aiutano e facilitano il raggiungimento degli obiettivi personali o del gruppo stesso
o Supporto sociale
▪ Quanto gli altri possono essere capitale per noi
o Approfondimento del concetto di facilitazione sociale
o Studi che si concentrano sui tratti di personalità
▪ Fattore centrale per le prestazioni è l’ambiente sociale in cui le persone sono incorporate
▪ Le relazioni con le persone che sono interessate e supportano l’avanzamento della propria carriera sono
fondamentali per lo sviluppo della carriera
▪ Estroversione
- Misura in cui le persone sono estroverse, attive, socievoli, assertive, energiche, entusiaste e
allegre nel loro approccio
- Fa parte dei BIG FIVE = cinque ambiti di valutazione della personalità
o Conscientiousness
o Agreeableness
o Emotional Stability
o Openness to Experience
o Extraversion
• THEORETICAL BACKGROUND
o Capitale sociale
▪ Posizioni centrali forniscono accesso a risorse, supporto e sponsorizzazione
o Persone con alti livelli di estroversione hanno performance migliori
▪ Posizioni più centrali e maggiore dimensione della rete
o Setting organizzativo la posizione nel network media la relazione tra personalità e performance sul lavoro e sulla
carriera
• Esperimento
o 47 partecipanti
o Compito di selezione di altri studenti da un elenco
o Scegliere in base a
▪ Con i quali sei amico
▪ Da cui chiedi consiglio
▪ Con i quali vorresti lavorare insieme
o La popolarità degli studenti nella loro rete di pari media la relazione tra la loro estroversione e le loro prestazioni
o Performance è correlata positivamente con l’estroversione perché chi è estroverso è
▪ Più sostenute da capitale sociale
▪ Più centrali nella rete sociale
AIRC
-Alessandra Origo
• 1965
• Associazione per la ricerca sul cancro
• Obiettivo
o Rendere il cancro sempre più curabile
▪ Finanzia la miglior ricerca oncologica in Italia
▪ Corretta informazione scientifica diffondendo una buona prevenzione
AIRC E CAMPUS
• Cerca di parlare agli studenti in modo pertinente alla disciplina dando comunque informazioni utili
• Possibilità di volontariato
o generazioneairc.it
• Mission
o Finanziare la ricerca scientifica
▪ Possibile attraverso la raccolta fondi
o Diffusione della cultura di prevenzione e consapevolezza
• In quanto organizzazione no profit si inserisce nel terzo settore
o Normativa definita dal terzo settore
▪ Complesso di enti privati costituiti di finalità civiche e solidaristiche senza scopo di lucro
• Caratteristiche delle organizzazione no profit
o Risorse umane
o Motivazione sociale
▪ Senso di appartenenza e di aderenza
• Organizzazione di AIRC
o Presidente
o Direttore scientifico
o Direttore generale
▪ Gestione e controllo
o Sostenitori
• Necessarie nuove politiche e gestioni delle risorse umane perché il mercato sta cambiando
• Governo dei gruppi di lavoro
o Leader e non boss
o Guidare il gruppo verso l'obiettivo
o Tutti devono credere e sentirsi supportati
o Anche il leader deve muoversi verso l'obiettivo
• Evoluzione dello stile di leadership
o Da autoritario
▪ Boss
▪ Utilizza stereotipi
o A partecipativo
▪ Leader
▪ Condivide con i lavoratori le scelte
▪ Importanti i feedback
▪ Risorse devono allinearsi alla mission dell'organizzazione
• Nel reclutare dipendenti è misurata
o Creatività
o Motivazione
• Ambiente organizzativo
o Importante il ruolo della persona
o Importante il senso di appartenenza
o Importanza del feedback
▪ Positivi
• Incoraggiare la persona
▪ Negativi
• Riorientare la persona
o Importante il team building per lavorare sulle motivazioni
▪ Aumenta le connessioni e le relazioni
▪ Stretta relazione tra corpo e emozioni
▪ Per lavorare bene è necessario
• Gestire bene le proprie emozioni
• Avere un buon ambiente lavorativo
o Attenzione al welfare aziendale
MERITOCRAZIA
• “Is a social system in which merit or talent is the basis for sorting people into positions and distributing rewards, such
that the positions of highest authority are occupated by those of greatest merit” (Scully)
• Anni ‘50
o Capacità intellettive + sforzo
o Valore positivo nelle società occidentali = American Dream
• Si è evoluta negli anni
o Abilità cognitive
o Talenti
o Personal skils
o Buon livello di leadership
o Senso civile
• Ciò che non rientra in queste caratteristiche non dovrebbe avere a che fare con il merito
o Disabilità
o Genere
o Situazione sociale
• In realtà anche le scuole, soprattutto americane, selezionano gli studenti su base meritocratica
o Si rifà a caratteristiche strutturali che portano a selezionare solo un’élite
▪ Tasse molto alte
▪ Test d’ingresso
o Sono richieste capacità che solo chi ha avuto un ambiente molto stimolante ha sviluppato
o Il frequentare questi college porta a costruire le vere e proprie differenze sociali
▪ Chi ha frequentato il college aumenta il proprio reddito del 168% rispetto agli altri
• Studi della Georgetown
o 1965 nelle università
▪ 94% bianchi
▪ 61% maschi
o Oggi il problema sembra essere risolto
▪ 56% bianchi
▪ 42% maschi
Problema è risolto solo in superficie
▪ Scuole più selettive e finanziate
• 75% bianchi
▪ Scuole meno selettive e meno finanziate
• 43% bianchi
• Focus sul reddito
o 1960
▪ Differenza di reddito tra chi va al college e chi no non è così alta
o 1980
▪ Classe media si sta svuotando
▪ Nasce il sistema meritocratico
▪ Tough
• Umanizza il processo di scolarizzazione
• Le persone sono diverse, hanno aspirazioni diverse. Ci sono persone che non vogliono di più e
persone che vorrebbero di più, ma non possono. Però una persona che non riesce ad entrare ad
Harvard dovrebbe avere una vita florida lo stesso
• Sistema scolastico che inizia a creare il divario
o Test molto difficili superabili solo da chi ha i soldi per prendere ripetizioni
• Markovits
o Sostiene che la meritocrazie rende tutti più felici perché è una costruzione per razionalizzare una distribuzione
ingiusta del vantaggio collettivo
o Élite trucca il sistema per il proprio beneficio a discapito della classe media
o Meritocrazia è stata creata con una buona intenzione, ma ne siamo tutti vittima
▪ Chi strutta è vittima della meritocrazia
▪ Chi è sfruttato è vittima di meritocrazia
• Per risolvere questi problemi tutti dovrebbero focalizzarsi sulla PURPOSE
o Personale
o Collettiva
STUDIO
• Utilizzo delle Matrici di Raven
• Registrata la risposta al compito
• Manipolato il feedback dato in seguito al compito
o Incentivo meritocratico
o Incentivo per bisogno
• Valutata la performance
• Risultati hanno portato a una differenza nulla nelle performance
• Si trae che
o La meritocrazia non esiste, è un falso mito
o Lo studio non è stato costruito bene
AZIONE COLLETTIVA
• Nasce in un contesto organizzativo
• Dissenso di massa dei lavoratori
o Nasce perché si vuole ottenere qualche cambiamento organizzativo
• Quando il comportamento di una persona è strutturato dall’appartenenza a un determinato gruppo, agendo in linea con gli
altri membri del gruppo
• Si studia nell'ambito di attività dei sindacati perché
o Aumento dei salari
o Miglioramenti delle condizioni di lavoro
o Maggiore sicurezza
o Più rispetto
VERIFICHE EMPIRICHE
• IDENTITA' SOCIALE
o Condizioni necessarie all'azione collettiva
▪ Ingiustizia interiorizzata
▪ Percezione di condivisione di ingiustizia
• STUDI
o TOUGAS E VEILLEUX studio sulle risposte di donne canadesi a programmi di azione positiva sul lavoro
▪ Condizioni
• 1 gruppo si dice che a parità di competenze sarebbero preferite le donne
• 1 gruppo di dice che l'obiettivo è quello di portare più donne al vertice
▪ Risultati
• Identificazione con altre donne e l'esperienza soggettiva dell'ingiustizia collettiva predice il
sostegno di un'azione positiva per ridurre le discriminazioni
• Effetto della manipolazione per cui un maggiore sostegno all’azione positiva quando era
descritta in termini di procedure per eliminare la discriminazione e un minor sostegno quando
era descritta in termini di procedure che potevano essere a loro volta discriminatorie
▪ Limite
• Studio correlazionale
o SMITH risolve il limite dello studio precedente
▪ Studenti di psicologia che devono partecipare a uno studio
▪ Solo metà dei partecipanti allo studio sarebbe stata pagata
▪ 3 studenti di psicologia su 11
▪ 3 studenti di economia su 11
▪ Altre condizioni
• Alta salienza dell'appartenenza del gruppo
• Bassa salienza in base al gruppo
▪ Studenti non pagati hanno un grande senso di deprivazione e insoddisfazione
▪ Quando vi è
• Alta salienza e condivisione della situazione con l'ingroup
• Massimo senso di deprivazione
▪ Alta salienza e impossibilità di confronto on l'ingroup perché sono i pochi a essere pagati
• Massima soddisfazione
• Si sentono meglio degli altri membri dell'ingroup
• Non si preoccupano della situazione del proprio gruppo
• Tendono a mettere in atto azioni di mobilità individuale
o KELLY E KELLY studio sui predittori significativi
▪ Risultati
• Identificazione con il sindacato
• Concezioni stereotipiche del management
L'IDENTITA' SOCIALE NON BASTA, E' NECESSARIO PRENDERE IN CONSIDERAZIONE ANCHE L'AMBIENTE
• Chi si identifica nel gruppo lo vede come più omogeneo
o Propensione all'azione collettiva
o Volontà di affrontare le minacce
• Chi si identifica poco con il gruppo
o Evidenzia eterogeneità del gruppo e dimostra indifferenza
o Reazione alle minacce con strategie individualistiche
• VEENSTRA E HASLAM Verifica sperimentale
o Esaminano la disponibilità di 300 membri del sindacato a prendere parte a forme facili e difficili di attività
sindacale
o 3 condizioni sindacali
▪ Controllo
• No riferimenti al contesto
▪ Conflitto
• Riferimento a cambiamenti di legislazione
▪ Conflitto e minaccia
• Focus sulla minaccia
• Risultati
o Importanza di identificarsi con l'ingroup
o Maggiore diponibilità ad appoggiare azioni collettive
o Chi si identifica molto con l'ingroup han una maggiore propensione a partecipare alle azioni promosse
dall'ingroup
▪ Chi di identifica poco con l'ingroup non è propenso a partecipare alle azioni sindacali
NOIA E SATURAZIONE
• Causa della fatica
• Situazione simile alla fatica mentale
• Caratterizzata dalla percezione di stare in un contesto cupo, tedioso, povero di stimoli, con attività ripetitive e con cicli
temporanei di lavori brevi che si susseguono senza sosta
• Conseguenze
o Stato affettivo insoddisfacente, di bassa attivazione priscofisica, tristezza, vissuti di solitudine e facile
distraibilità
o Percezione di sforzo superiore al ricavo di soddisfazione e benessere
o Lavorare poco, ritirarsi dagli impegni, calo nella prestazione
o Attenzione molto bassa
▪ Probabile commettere errori
▪ Probabili infortuni
• Può essere per compiti
o Semplici
o Ripetitivi
o Poco stimolanti
Dipende da caratteristiche individuali o da differenze di percezione
• Conseguenza a lungo termine
o Cimentarsi in comportamenti poco produttivi o controproducenti per l'azienda
o Porta a comportamenti di ritirata dal compito
o Ritardo
o Non presentarsi
o Uscire prima
• Saturazione
o Perdita di valore e attrattività del lavoro che si svolge
o Tipica conseguenza di lavori ripetitivi, monotoni, con scarsa valenza affettiva
o Si traduce in apatia, irritabilità, avversione verso i compiti
o Sazietà e nausea per il proprio lavoro
• Per ovviare queste problematiche = RIPROGETTARE IL LAVORO
o Design dei compiti e della struttura dei compiti
o Migliore compatibilità richiesta e capacità cognitiva
o Necessaria una compatibilità tra le competenze e il lavoro
▪ Adattare il lavoro alla persona
▪ Creare maggiore legame tra individuo e mansione
▪ Migliore coordinamento dell'attività
o Migliore distribuzione delle pause di modo che possano favorire il recupero
o Programmi per migliorare il rilassamento
▪ Attività ludiche all'interno dell'organizzazione stessa
▪ Consentono la pausa fisica, la stimolazione motoria
▪ Crea team e senso di appartenenza
ENGAGEMENT
• Coinvolgimento, attaccamento emotivo del lavoratore nei confronti del suo lavoro e della sua azienda, che scaturisce da
specifiche esperienze vissute nel corso dell’interazione con l’organizzazione e con altri lavoratori
• Permette di monitorare maggiormente la fatica e la noia
• Sorta di motivazione cronica
o Non è la motivazione al singolo compito
o Motivazione, attaccamento emotivo nei confronti del lavoro o dell'azienda in generale
o Il lavoratore lavora per la purpuse dell'azienda
o Scaturisce da specifiche esperienze vissute nell'azienda con l'organizzazione e con gli atri
▪ Set motivazioni collegate alle altre risorse personali
• Resilienza
• Ottimismo
• Fiducia
▪ Stato psicologico durevole, strettamente connesso con l'esperienza di emozioni positive che favorisce
comportamenti esplorativi
▪ Positivo e appagante stato di benessere che si esprime attraverso il lavoro
• Opposto al BURNOUT
o Engagement permette di ricavare dal legame con il ruolo lavorativo ENERGIE per la costruzione del sé e per la
gestione dello stress
• Caratteristiche
o La persona si esprime e si identifica con il suo lavoro
o Esprime una piena «presenza psicologica» nel lavoro
o Dimensioni principali: energia e identificazione
• Diversi livelli
o Legato alle caratteristiche di personalità
▪ Personalità proattiva
▪ Si appassionano di quello che fanno
o Legato a aspetti circostanziali
▪ Crea clima aziendale
o Legato al comportamento
▪ Si crea l'organizzazione per portare a termine il lavoro
• Lavoratori engaged
o Alti livelli di energia
o Entusiasmo
o Immersione del lavoro
o Legati al lavoro anche emotivamente
o Considerano il lavoro impegnativo, ma non faticoso
• ANTECEDENTI DELL'ENGAGEMENT
o Opportunità legate al contesto organizzativo
o Risorse messe a disposizione dall'azienda
▪ Sostegno sociale
• Feedback
▪ Supporto sociale
▪ Supervisione
▪ Varietà di compiti
▪ Coinvolgimento funzionale del lavoratore nel raggiungere obiettivi lavorativi
▪ Stimoli della crescita personale e professionale
o Fattori di contesto che producono motivazione intrinseca
o Caratteristiche personali
▪ Alto senso di autoefficacia
▪ Stima di sé
▪ Resilienza, coping attivo Ottimismo
▪ Congruenza tra self e ambito lavorativo
• CONSEGEUNZE DELL'ENGAGEMENT
o Esiti positivi individuali
▪ Emozioni positive
• Felicità
• Entusiasmo
• Ottimismo
• Sicurezza di sé
▪ Maggiore salute fisica
▪ Creazione di risorse personali
• Spirale positiva di engagement
▪ Migliori prestazioni
• Creative
• Problem solving
• Innovazione
o Trasferimento agli altri
▪ Clima lavorativo migliore in cui tutti i lavoratori sono interessati e coordinati
▪ Migliori prestazioni collettive
▪ Aumento dell'autoefficacia affettiva
WORKAHOLISM
• Definizioni
o Oates
▪ Persone che nutrono un così forte bisogno di lavorare da provocare conseguenze negative per la propria
salute e per le proprie relazioni
o McMillan
▪ Ha individuato 5 dimensioni
• Riluttanza a distaccarsi dal proprio lavoro;
• Il piacere nel lavorare;
• La presenza di una spinta interiore a lavorare;
• Il pensare al proprio lavoro continuamente;
• Lavorare in ogni occasione e in ogni dove
o Mosier
▪ Unico criterio conteggio delle ore lavorate
o Spence e Robbins
▪ Workaholism come un tratto stabile di personalità che si manifesta come una grande devozione al
proprio lavoro, una grande quantità di tempo immessa in attività lavorative
o Schaufeli
▪ Tendenza a lavorare eccessivamente in modo compulsivo
• Caratteristiche comuni
o Grande quantità di TEMPO spesa nelle attività lavorative
o Lavorano andando oltre le richieste dell'organizzazione
o Pensare al lavoro anche quando si stanno svolgendo altre attività
▪ L'assenza di porpuse è riempita con il lavoro
• Approcci teorici
o PERSONALITA'
▪ Tratto di personalità per cui è stabile nel tempo
▪ Influenza i comportamenti degli individui
▪ McMillan
• Workaholism è stabile in differenti contesti lavorativi
• Esacerbato da stimoli ambientali come lo stress
▪ Limite
• Non ci sono studi longitudinali rivolti a rilevare il workaholism nel corso del tempo
o DIPENDENZA
▪ Griffiths
• Unica possibilità di comparare la dipendenza da lavoro ad altre forme di dipendenza sia quella
di utilizzare i medesimi criteri di valutazione
o Salienza
▪ Lavoro domina il pensiero e il comportamento
o Trasformazione
▪ Lavoro è associato a stati di umore estremamente variabili
o Assuefazione
▪ Aumentare progressivamente la quantità del lavoro
o Astinenza
▪ Lavoratore subisce a livello fisico e psicologico le situazioni in cui non può
lavorare
▪ Conflitti nelle relazioni interpersonali
▪ Ricadute
▪ Limite
• Non ci sono dati empirici
• Non rientra nei criteri diagnostici del DSM-VI
o APPROCCIO COGNITIVISTA
▪ Credenze, assunzioni erronee e pensieri automatici circa le proprie capacità lavorative come
antecedenti del Workaholism in quando assimilate nel tempo attraverso un'attenzione selettiva nel
corso dello sviluppo
o APPRENDIMENTO
▪ Esposizione a modelli sociali importanti che sostegno e rinforzano questo tipo di comportamento
▪ Limite
• Mancanza di dati empirici
• Si cercano di indagare gli ambienti sociali significativi come
o Famiglia
o Organizzazione
o Gerarchia
o Cultura
o Sistema retributivo
o Ambiente lavorativo
▪ L'engagement può diventare workaholic in seconda generazione
o SISTEMI SOCIALI
▪ La famiglia di origine risulta essere un importante fattore per l’insorgenza del Workaholism. Il
Workaholism viene spiegato come risultato di alcune dinamiche famigliari disfunzionali
▪ Le organizzazioni lavorative possono giocare un ruolo importante nella nascita o esacerbazione di
comportamenti tipici dei Workaholic
• Gerarchia
• Cultura
• Sistema retributivo
Possono favorire la messa in atto di comportamenti di lavoro eccessivo
o BIOPSICOSOCIALE
▪ Mc Millan e O'Driscoll
▪ Sistemi sociali sono interdipendenti, integrati e correlati tra loro
• Risposte biologiche
• Comportamenti
• Aspetti cognitivi
• Emozioni
▪ Ore lavorate di media
• Germania ha il minor ore di lavoro
• Italia è nella media
• Grecia, Russia, Costa Rica, Messico hanno il maggior numero di ore lavorate
▪ Le ore di lavoro non sono in linea con il workaholism
• Non è questione di quante ore si lavorano, ma la qualità delle ore
• Le leggi determinano la quantità di ore massime da lavorare (48 ore settimanali)
▪ Molte aziende prima di assumere personale si assicurano che le persone abbiano anche altri interessi e
altre attività di modo da evitare il workaholism
• DIVERTIMENTO DEL WORKAHOLISM
o Considerare il Work Enjoyment come dimensione del Workaholism può risultare problematico.
▪ Si può sovrapporre ad altri costrutti (e.g. Work Engagement)
▪ Considera il Workaholism anche come costrutto positivo
▪ A livello metrico è di difficile misurazione
• ORE DI LAVORO
Ore di lavoro dipendono anche dal tipo di lavoro
o Necessario considerare le motivazioni che spingono i lavoratori a queste forme di lavoro eccessivo
▪ Carattere culturale
• Giappone si promuove il lavorare tante ore di lavoro
▪ Carattere economico
▪ Passione verso il proprio lavoro
• COMBINAZIONE TRA LAVORO ECCESSIVO E COMPULSIVO
o Work Engagement
▪ Contrapposizione al burnout
▪ Uno stato mentale, positivo e appagante, connesso alla propria attività lavorativa e caratterizzato da
• Vigore
• Dedizione
• Essere assorti dal proprio lavoro
o Quantità di ore
o Compulsività del lavoro
o In altre parole:
▪ Energia
▪ Coinvolgimento
▪ Concentrazione senza accorgersi del passare del tempo
o Schaufeli, Taris e Bakker hanno analizzato se Workaholism e Work Engagement fossero due costrutti distinti
▪ Risultati
• Due costrutti correlati in senso opposto a differenti indicatori di malessere organizzativo
• Dimensioni del Vigore e dell’Essere Assorti siano correlati con il lavoro eccessivo
• Diversi costrutti di Workaholism
o Per identificare un Woraholic sono necessari vari fattori rispetto alle dimensioni di lavoro eccessivo e
compulsivo
o Profili individuati
▪ HARD WORKER
• Alto lavoro eccessivo
• Basso livello di lavoro compulsivo
▪ WORKAHOLIC
• Altro livello eccessivo
• Alto livello di lavoro compulsivo
▪ NON WORKAHOLIC
• Basso livello eccessivo
• Basso livello di lavoro compulsivo
▪ COMPULSIVE WORKER
• Basso livello di lavoro eccessivo
• Alto livello di lavoro compulsivo
o Conseguenze
o Umore negativo
o Ansia
o Depressione
o Auto-somministrazione di molto lavoro
o Alti livelli di perfezionismo
o Relazione tra vita privata e lavorativa è a rischio a discapito della vita privata
o Maggiori livelli di burnout
o Particolare attenzione è posta al legame con le performance lavorative
o Pochi dati empirici presenti individuano una mancanza di relazione tra le due variabili
o La correlazione è positiva se si osserva solo il lavoro extra
o Combattere il workaholism
o Difficile
▪ È accettato socialmente e in particolar modo dall’azienda
▪ Non è illecito
▪ È considerata una dipendenza virtuosa al contrario del gambling o dell’abuso di sostanze
▪ È difficile instaurare un rapporto di trattamento o di consulenza per persone che non fanno altro che
lavorare
o Preventivo e trattamento proposti dall'organizzazione
▪ Attraverso rinforzi comportamentali: premiare comportamenti appropriati piuttosto che non appropriati.
▪ Intervenire sulle credenze non adattive
▪ Intervenire non solo sul Workaholic ma anche sull’ambiente (per esempio quello familiare)
▪ Seguire l’esperienza dei Workaholic Anonymous
o Esempi a livello organizzativo
▪ Non mettere in pratica promozioni, premi, sviluppo di carriere che possono far sentire speciali i workaholic
▪ Favorire il bilanciamento tra vita lavorativa e vita privata
▪ Cambiare la cultura organizzativa partendo dall'alto
PERFEZIONISMO
• Aziende per raggiungere obiettivi è necessario usare al meglio le risorse
o Identificare i punti di forza di tutti
o Parametri precursori di comportamenti lavorativi intensi
▪ Perfezionismo
▪ Woraholism
▪ Job engagement
• PERFEZIONISMO
o Tendenza compulsiva a raggiungere la perfezione
o Suddiviso in adattivo e disadattivo
▪ Disadattivi
• Comportamenti con esiti negativi
• Sentimenti di disagio
• Bisogno feedback positivi
• Proiettano i loro standard sugli altri
o Può essere acquisito
▪ Critiche dei genitori
▪ Genitori perfezionisti
▪ Risultato di relazioni padre-figlio ostili
• WORKAHOLISM
o Non c’è accordo sulla definizione, ma la maggior parte di queste include:
▪ Lavorare fino ad ignorare qualunque altra cosa
▪ Pensieri ossessivi
▪ Fare oltre le esigenze lavorative
o Deriva da bisogno interno
o Effetti a lungo termine
▪ Riduzione del funzionamento
▪ Turnover
▪ Infortuni sul lavoro
• JOB ENGAGEMENT
o Coinvolgimento nel lavoro con un alto livello di investimento personale in attività legato ad esso
o I dipendenti coinvolti
▪ Credono in se stessi
▪ Sono attivi
▪ Hanno meno probabilità di lasciare l’organizzazione
• Studio esamina le differenze tra maniaco del lavoro e impegno lavorativo
o Debole correlazione negativa tra di loro
o 139 dipendenti
o 7 ipotesi
▪ Il potenziale motivazionale si associa negativamente al maniaco del lavoro. → non confermata
▪ Uno stile di attaccamento non sicuro si collega positivamente con il workaholism. → confermata
▪ Il potenziale motivazionale si associa positivamente con l’impegno lavorativo. → confermata
▪ Il potenziale motivazionale si associa negativamente al maniaco del lavoro. → correlazione negativa
▪ Esiste una relazione negativa tra impegno lavorativo e maniaco del lavoro. → correlazione positiva
▪ Il perfezionismo adattivo modera la relazione tra attaccamento sicuro e impegno lavorativo. → non
confermato
▪ Il perfezionismo disadattivo modera la relazione tra attaccamento non sicuro e maniaco del lavoro. →
perfezionismo non influenza
MOBBING
• AGGRESSIVITA’ LAVORATIVA
o Comportamento di individui, dentro e fuori da un’organizzazione, che è diretto a danneggiare uno o più
lavoratori e che si svolge in ambito lavorativo
o Si stima un 5% di popolazione lavorativa che subisce episodi di violenza fisica sul luogo di lavoro
o AGGRESSIVITA’
▪ Concetto generale che non include necessariamente condotte violente
o VIOLENZA
▪ Tipo specifico di aggressività tesa a ledere (o a minacciare di ledere) fisicamente
• Caratteristiche
o Depersonalizzazione
o Demansionamento
o Spostamento continuo
o Lavoro in un ambiente stressante
• Studio di questi fenomeni in ambito organizzativo
o Peggioramento qualità contesti lavorativi, sempre meno luogo di apprendimento sociale
o Aumento competitività e diminuzione lavori cooperativi/di gruppo.
o Comportamenti di violenza diffusi «dalla strada al luogo di lavoro» CONDOTTE INCIVILI
• Insieme eterogeneo di manifestazioni negative in contesti di lavoro caratterizzati da
o Insulti
o Critiche decostruttive
o Offese verbali e fisiche
o Angherie
o Abusi
o Prevaricazioni nella vita quotidiana
• Comprende
o Azioni di attacco, offesa, esclusione
o Interazione conflittuale protratta nel tempo con intervalli regolari
o Asimmetria di posizione
• Condotta di mobbing affini al concetto di bullismo (Leyman)
o Reputazione della vittima
o Comunicazione con i colleghi
o Relazioni sociali
o Qualità delle mansioni
o Salute e benessere
• Tre tipologie
o Verticale
▪ Capo e dipendente
o Orizzontale
▪ Tra colleghi
o Strategico
▪ Invita il dipendente a firmare una lettera di dimissioni
• Antecedenti
o Leadership che favorisce il mobbing orizzontale
o Relazioni intra-gruppo mal gestite
o Ridotte competenze sociali, emotive, lavorative
• Conseguenze
o Deterioramento del benessere e disadattamento
o Ambiente lavorativo negativo
o Elevato costo lavorativo
• Comportamenti negativi che la persona mobbizzata inizia a metter in atto
o RITARDI
▪ Condotta contro-producente e costosa in termini economici
▪ Effetti diretti
• Prestazione peggiore
• Condotta irrispettosa
• È sanzionabile
▪ Effetti indiretti
• Ha effetto si colleghi
• Maggior carico di lavori per gli altri
▪ Tipologie di ritardo
• Ritardo cronico
o Crescente in frequenza e durata
• Ritardo stabile periodico
o Stabile in frequenza e durata
• Ritardo casuale
o Senza uno specifico pattern di durata e frequenza
o Antecedenti e soluzioni
▪ Espressioni di insoddisfazione lavorativa di scarsa motivazione
▪ Percezione negativa del lavoro o dell'organizzazione
▪ Modello a due percorsi di Koslowky
o Percorso 1
▪ Ritardo → assenteismo
o Percorso 2
▪ Antecedenti in fattori specifici del ritardo
• Caratteristiche di personalità
• Percezione del tempo
• Contesto culturale
• Pendolarismo
• Equilibri lavoro-famiglia
o Assenteismo
▪ Protesta individuale verso l'organizzazione
▪ Violazione delle regole per vantaggi personali
▪ Atto di danneggiamento per l'organizzazione
o Presenteismo
▪ Antitesi dell'assenteismo
▪ Le persone vano a lavoro anche quando non dovrebbero
▪ Cause
o Rischio di contagio
o Burnout
o Esaurimento
o Perdita di produttività
▪ Aumenta con
o Insicurezza lavorativa
o Precarietà
o Facilità con cui si è rimpiazzati
o Workaholism
o Turnover
▪ Cambiamento del personale
▪ Uscita volontaria dal lavoro
▪ Cause
o Sintomo del malessere lavorativo
o Connesso all'assenteismo
▪ Elementi macro-strutturali che lo rendono più probabile
o Contesto socioeconomico
▪ Tasso di disoccupazione
o Percezione e valutazione delle qualità di contesto
o Sistema di norme interne
▪ Conseguenze
o Riduzione dell’efficacia produttiva e della reputazione aziendale
o Peggioramento delle relazioni e del clima lavorativo
o Effetti sulle modalità di partecipazione e confronto sociale
o Elevato costo per l’organizzazione
o Condotte contro la proprietà
▪ Rischi interni
o Clima lassista
o Politica di condono
o Scarsa chiarezza delle regole
o Insufficiente socializzazione dei valori etici
▪ Comportamenti
o Appropriazione indebita
o Vandalismo
o Sabotaggio
Conseguenze
o Perdita finanziaria per l'organizzazione
o Perdita di reputazione dell’organizzazione
o Incrinatura del clima di fiducia nei confronti dello staff
o Aumento percezione della minaccia
• INTERVENTI
o Prevenzione
▪ Migliorare i processi di socializzazione
▪ Selezionare il personale e socializzazione organizzativa
o Progettazione
▪ Incentivare
▪ Ridurre gli impedimenti
▪ Verificare sovraccarico
▪ Verificare il rispetto delle norme
▪ Verificare la cultura organizzativa
COUNCELING
• Le tecniche di orientamento professionale devono essere riformulate per adattarsi all’economia postmoderna per superare
o Le ipotesi di stabilità delle caratteristiche personali e posti di lavoro sicuri in organizzazioni limitate
o Il concepimento delle carriere come sequenza fissa di fasi
• Azione di counceling aiuta la persona a individuare le sue traiettorie di vita
o Aiutano a rispondere alla domanda "cosa vuoi fare nella vita?"
o Uniscono
▪ Sviluppo di carriera
▪ Orientamento professionale
• 5 assunti
o Da tratti e stati a CONTESTI
▪ Identità professionali mutevoli
▪ Modelli mutevoli derivate dalle storie dei clienti
▪ Identità professionale è modellata dall'auto-organizzazione delle molteplici esperienze della vita
quotidiana
o Da prescrizioni a PROCESSI
▪ I consulenti continuano a prescrivere carriere mentre i clienti cambiavano continuamente lavoro
▪ Da singola scelta professionale a compiti di costruzione della carriera e formazione continua
dell'identità
▪ Focus su strategie per la sopravvivenza e le dinamiche del coping piuttosto che nuove informazioni o
contenuti
▪ La carriera non è più lineare
o Da causalità lineare a DINAMICA NON LINEARE
▪ Co-costruzione e accompagnamento di un design della vita più olistico
▪ Consulenza seria richiede
• Identificazione delle dinamiche del complesso ecosistema
• Formulazione di ipotesi di lavoro
• Test e valutazione
• Processo interattivo
o Da fatti scientifici e REALTA' NARRATIVA
▪ Comprendere le realtà soggettive attraverso l'analisi narrativa
• Rimanere vicini alla loro lingua
• Comprendere la solo situazione reale
• Radici
▪ Far emergere i riferimenti significativi del cliente
▪ Agevolazione di
• Empowerment personale
• Promuovere un adattamento sensibile alle aspettative
• Ricostruzione del proprio ecosistema
o Dalla descrizione al MODELLAMETNO
▪ Valutazione dei risultati e garanzia di qualità
• Concentrarsi sulla modellizzazione dei modelli frazionabili sforzandosi di prevedere
configurazioni stabili di variabili emergenti piuttosto che qualsiasi singola variabile di
risultato
• Framework
o 4 punti
▪ Life-long
• Aiutare le persone ad acquisire competenze per affrontare i cambiamenti attuali e le questioni
di sviluppo
o Come = metodo necessario
o Chi = persona e specialista che può fornire il supporto
o Dove = ambiente in cui dovrebbe avere luogo
o Quando = momento migliore per l'intervento
▪ Holistic
• Considerare simultaneamente tutti i ruoli di vista salienti mentre si impegnano nella
costruzione della carriera
▪ Contextual
• Incorporare gli ambienti del passato e del presente
• Interazione della persona con questi ambienti
• Modo in cui gli ambienti sono stati osservati e interpretati dall’individuo
▪ Preventive
• Interessarsi del futuro delle persone molto prima di quando devono affrontare le difficoltà
delle transizioni in modo che le loro reali opportunità di scelta possano essere aumentate con
un’attenzione speciale dedicata alle situazioni a rischio
o Il quadro di progettazione è complesso quindi la consulenza mira ad aumentare
▪ Adattabilità
• Gestione del cambiamento
▪ Narrativa
• Continuità e fedeltà del sé
▪ Attività
• Azioni significative
o Intervento
▪ Definizione del problema e del contesto
• Incoraggiare il cliente a descrivere attraverso storie i problemi da affrontare
• Promuovere una riflessione sui temi e i significati della storia
▪ Esplorazione dell'attuale sistema di attività soggettive
• Cliente e il consulente studiano come il cliente vede sé stesso oggi e come il cliente organizza
il sé e in suo ruolo/dominio saliente
• Il consulente aiuta il cliente a plasmare la storia facendo articolare
o Esperiente e aspettative
o Azioni e interazioni
o Relazioni con gli altri
o Aspettative future
▪ Apertura nuove prospettive
• Raccontare le storie trasforma ciò che era implicito in esplicito rendendolo più oggettivo e
ovvio
• Oggettivazione delle storie dà loro maggiore sostanza e realtà e, a sua volta, consente al
cliente di studiare le storie a distanza
• Il consulente chiede al cliente se ci sono state opzioni abbandonate
• Attraverso la scoperta e il re-authoring comuni, le storie possono essere riorganizzate, riviste e
rivitalizzate
▪ Posizionare il problema nella narrazione
• Rianalizzando nuove anticipazioni e articolando un possibile io che prima dell’intervento era
stato solo vagamente percepito si crea una sintesi di vecchio e nuovo selezionando e
impegnandosi in un nuovo ruolo e una nuova identità
▪ Attività specifiche per sperimentare la nuova identità: purposeful action
• Lista di azioni e di strategie per affrontare le barriere attuali o potenziali barriere
• Narrazione delle azioni a un pubblico importante (genitori, partner, amici e chiunque altro
possa servire da buon pubblico per rendere la storia più chiara e coerente)
• Riepilogo scritto del piano insieme a una dichiarazione di identità che cristallizzi i punti di
forza sostenibili e una strategia di successo
▪ Follow up
• Short-term e long-term valutazione degli effetti dell’intervento
• Eventuale consulenza aggiunta