INTRODUZIONE
I rolling stones hanno dato origine a una delle più durature organizzazioni. Nello specifico i Rolling Stone sono
riusciti a mantenere il loro successo per 40 anni.
Organizzazioni = Entità sociali guidate da obiettivi, deliberatamente coordinate e strutturate, interagenti con
gli ambienti esterni raccolgono risorse e le riportano trasformate (es. dall'esterno prendo zucchero e farina
e li riporto in forma di torta). Gli individui all'interno delle organizzazioni hanno compiti e relazioni precisi. Le
persone sono il nucleo fondamentale dell'organizzazione.
Le organizzazioni sono fenomeni sociali complessi e ambigui. Il pensiero metaforico rappresenta una utile
chiave di accesso per decifrarne le molteplici dinamiche che li caratterizzano: strutturali, culturali, politiche
e interpersonali.
“Chi pensa per metafore comprende la realtà organizzativa in modo più profondo e completo, sviluppa
un approccio gestionale flessibile e capace di adattarsi ai diversi contesti, è in definitiva un attore
organizzativo (manager) più efficace” (G. Morgan, 1986, Images of Organization)
MACCHINA: Questa metafora comunica che pensiamo che l'organizzazione sia un macchinario perfetto
e con una gerarchia piramidale. Si pensa anche che i lavoratori siano dei pezzi che possano essere
sostituiti quando si rompono.
L’analisi organizzativa è basata su: strutture e ruoli formali, mansionari e procedure codificati. Quando ci
accorgiamo che non funziona come una macchina perfetta ci innervosiamo.
Sin. Alveare, formicaio, piramide, orologio
ORGANISMO: L’organizzazione è un organismo vivente che nasce e si sviluppa adattandosi all'ambiente
esterno. Le persone, dotate di autonomia e discrezionalità, supportano i processi di adattamento
dell’organizzazione.
L’analisi organizzativa è basata su: rapporto tra organizzazione e ambiente, strategie di sopravvivenza,
processi di cambiamento. È la concezione migliore perché riesce a restare anche in ambienti difficili.
Sin. Corpo, pianta, squadra, orchestra
2 Organizzazione d’impresa e Risorse umane
TRIBÙ: L’organizzazione è una tribù di persone legate tra loro dal senso di appartenenza a un insieme di
valori condivisi (cultura organizzativa). Le persone cercano costantemente sicurezza e conferma della
propria identità conformandosi al modo di fare e di essere condivisi.
Analisi organizzativa studia come agiscono le persone nella tribù e si basa su tradizioni, linguaggi, miti,
rituali, cerimonie, storie, eroi.
Sin. Clan, famiglia, cultura
ARENA POLITICA: L’organizzazione è una arena politica caratterizzata da giochi politici e lotte di potere
tra singoli attori e opposte fazioni (cordate). Le persone mirano a massimizzare i propri interessi e
obiettivi personali, muovendosi spesso in una dimensione informale (dietro le quinte della
rappresentazione).
L’analisi organizzativa è basata su: sistemi di interessi, fonti formali e informali del potere, strategie
politiche, alleanze. È un luogo di incontro e scontro.
Sin. Guerra, scontro, conflitto
ICEBERG: L’organizzazione è il prodotto dell’interazione tra persone, che come iceberg hanno
comportamenti e atteggiamenti largamente imperscrutabili (per 9/10 sono sommersi!). Le persone
agiscono non solo sulla base delle prescrizioni di ruolo (job description), ma anche delle proprie emozioni,
aspettative, paure e ansie
L’analisi organizzativa è basata su: tratti di personalità individuali, dinamiche emotive e motivazionali,
rapporti interpersonali
Sin. “CUORE”, “PANCIA”, SFUMATURE E PASSIONI …
IL SISTEMA
Ci sono due sotto filoni:
Meccanico
Organico
Le idee portanti di questo sistema sono la razionalità oggettiva, ovvero esiste un modo migliore di
organizzare che ci permette di creare l'organizzazione perfetta che massimizza l'efficienza1 e l'efficacia2.
Efficacia ed efficienza si ottengono attraverso una semplice modalità: la divisione del lavoro. Il lavoro deve
essere diviso in unità più semplici ed elementari in modo che le persone si specializzano e si velocizzano. Un
esempio è la concezione tradizionale delle famiglia in cui l'uomo si specializza nel reperire le risorse per il
nucleo famigliare e la donna si specializza nella cura della prole. I temi fondamentali sono quindi
specializzazione e rigorosa divisione delle attività, dei tempi e dei modi Es. Chi è specializzato nella cottura
degli alimenti farà un minestrone migliore.
Coordinamento e controllo: si guarda come le persone interagiscono tra loro per svolgere un'attività. Più si
divide il lavoro più si ha poi necessità di avere una visione d'insieme che permetta di coordinarlo. Il controllo
può essere svolto da chi fa l'attività o da una persona diversa dotata di autorità di comando per assicurarsi
che le cose siano fatte nel modo corretto ruolo supervisore. Nel coordinamento una funzione
fondamentale è parlarsi.
Coinvolgimento: es. se le persone non sono motivate a fare il minestrone non succederà nulla. Il
coinvolgimento avviene con l'incentivo economico ed è ciò che muove l'organizzazione.
Il Taylorismo a volte viene chiamato anche Fordismo perché Ford è stata la fabbrica che più ha applicato
queste teorie (specializzazione, formalizzazione e divisione del lavoro). Ford ha quindi iniziato a produrre
automobili adottando una catena di montaggio in cui ognuno aveva un compito specializzato e ha costruito
un modello uguale per tutti per massimizzare l'efficienza.
1
Efficienza = Rapporto tra mezzi utilizzati e benefici ottenuti
2
Efficacia = Misura con cui l'organizzazione raggiunge i propri obiettivi.
4 Organizzazione d’impresa e Risorse umane
Studio scientifico del lavoro = necessità di individuare le attività che possono essere divise in compiti molto
semplici e come tali compiti possono essere svolti nel modo e nel tempo più rapidi per realizzare l'attività.
Per farlo bisogna selezionare e formare in modo scientifico la manodopera.
Collaborazione tra direzione e collaboratori: nelle organizzazioni moderne bisogna separare chi dirige, chi
coordina e controlla e chi fa le cose materialmente ristrutturazione delle responsabilità tra direzione e
lavoratori
L'invenzione di Taylor consente di dividere il lavoro in modo semplice, formare le persone e fargli imparare
velocemente in modo efficiente ed efficace cosa fare grazie alla specializzazione. Ogni organizzazione si ispira
in certa misura a questa teoria.
Critiche
Formula contingente: è una teoria che ha avuto successo perché formulata in un particolare momento
storico (si poneva il problema di inserire velocemente nella fabbrica la manodopera immigrata dalle
campagne). Ho una manodopera di massa ma poco specializzata.
Utopia tecnocratica: si vede l’uomo come ingranaggio che può essere sostituito e si pensa che egli interagisca
naturalmente con le macchine come se fosse un appendice della macchina (falso)
Strumento di sfruttamento (critica marxista): l'uomo trattato come macchina diventa alienato e prova
repulsione verso l'attività che deve svolgere.
La funzione del management consiste in alcune attività precise: prevedere, organizzare, coordinare,
controllare e comandare.
Si cerca di definire anche quali sono i principi di direzione a cui si devono attenere tutti i dirigenti:
Divisione del lavoro,
Unità di comando: ogni dipendente deve avere uno e un solo capo per non creare confusione,
Ambito di controllo: principio che afferma quanti dipendenti deve avere il capo per ottimizzare le proprie
attività. In realtà il buon senso ci dice che dipende da chi sono i dipendenti. Es. Se dirigo una catena di
montaggio avrò bisogno di più dipendenti piuttosto che se dirigo tecnici di laboratorio.
Distinzione tra line e staff come principio messo in atto dalla direzione amministrativa: line sono le persone
che si occupano di realizzare l'attività fondamentale dell'organizzazione (es. Esselunga: rifornitori scaffali e
casse) le staff invece sono chi svolge le attività complementari per garantire i corretti compiti della line (es.
chi si occupa di preparare gli stipendi).
Organizzazione d’impresa e Risorse umane 5
Burocrazia Weber
La burocrazia, che nell'accezione comune non è ben vista, viene invece percepita in modo positivo da Weber
in quanto egli la considera la modalità più efficiente per organizzarsi in una società moderna sia in contesti
economici che in contesti di pubblica utilità (uffici pubblici). Si basa su:
Regole e procedure standard che ci consentono di svolgere attività in modo prevedibile e ordinario.
Compiti specializzati e definiti mansionario = elenco dei compiti da svolgere. Le attività non segnate
posso non svolgerle
Gerarchia ben chiara ha un solo capo preciso a cui riferire i problemi
Competenza tecnica guida l'organizzazione in termini di assunzione e svolgimento dei compiti. Bisogna
prendere la persona più competente dal punto di vista tecnico
Separazione tra lavoro e persona: le attività sono strutturate seguendo il mansionario che spiega alle
persone cosa devono fare. Chi ha lo stesso mansionario fa la stessa cosa di un altro perciò le persone se
non vanno bene sono sostituibili
Archivi per custodire la memoria: c'è un sistema informativo in cui tutte le modalità sono esplicitate e si
può vedere per ogni attività come risolvere i problemi.
La burocrazia è quindi una forma di organizzazione superiore. I fattori su cui si basa questa affermazione
sono:
Precisione
Rapidità
Continuità
Sostituibilità
Coesione
Autorità precisa = meno contrasti tra le persone
In realtà questo approccio ha una serie di problemi e difetti, il principale è che prescinde dalle persone
considerandole solo come posizioni di lavoro ed esecutori di mansionario. Non considera i sentimenti ed è
una forma di organizzazione auto-referente, si acquista un'autorità superiore rispetto ai clienti in virtù di ciò
che dice il mansionario.
Tutte queste teorie si sono propagate dalla fabbrica a tutti i settori industriali e si sono espanse al mondo dei
servizi. Il taylorismo odierno sta nel mondo dei fast food come possiamo vedere nell'organizzazione di
McDonald o nell'organizzazione dei supermercati. Questa pratica ci permette di vivere in una società piena
di merci senza spendere una fortuna.
McDonald nasce nel 1940 come piccolo ristorante per automobilisti a San Bernardino
in California. Si propone di soddisfare due peculiarità dei clienti: la fretta e il fatto che
ci fossero pochi soldi. McDonald inizia ad essere conosciuto tramite il passaparola e
diventerà famoso grazie a Raymond Albert Kroc che svilupperà l’idea dei fratelli
McDonald. Fu proprio Kroc a proporre di diffondere la formula di McDonald in tutta
l’America con l’apertura di altri ristoranti in franchising. Come farlo? Kroc vuole applicare i principi
dell'organizzazione del lavoro a un ristorante pulito dove si mangia un piatto veloce a un prezzo modico
perciò inizia a definire le caratteristiche di questo modello che viene poi riprodotto in franchising in tutti gli
States.
6 Organizzazione d’impresa e Risorse umane
Ciò che differenzia l'organizzazione scientifica del lavoro di inizio ‘900 applicata a Ford e quella applicata
a McDonald consiste nella produzione di massa. In Ford tutto ciò che veniva prodotto veniva venduto,
non c'era differenziazione nella produzione. McDonald invece offre servizi quindi deve tener conto delle
diseconomie perciò non può produrre per la massa, ma per dei clienti non si può produrre
ininterrottamente.
Oggi le caratteristiche di McDonald possono provocare nelle persone demotivazione, basso morale e
basso turnover per questa ragione molti scelgono di cambiare lavoro. Per scongiurare questi
inconvenienti si preferisce il part-time per evitare che le persone si stanchino troppo, prevedono il sorriso
dei cassieri dopo aver battuto lo scontrino la risposta sta quindi nelle procedure stesse.
I franchiser e chi occupa il management sono persone molto motivate invece perché l'azienda investe su
di loro.
Bisogna considerare anche il tempo di formazione di tutti i livelli di lavoro e la sostituibilità delle risorse
umane è sempre il modello a fornirne le soluzioni.
Le organizzazioni pensate secondo l'organizzazione scientifica del lavoro sono ancora valide ma hanno
dei costi e dei risultati diversi a seconda dei contesti e delle situazioni a cui è applicata.
FILONE ORGANICO
L'organizzazione è un insieme di variabili collegate tra loro da elementi interdipendenti e in collegamento
con l'ambiente; si tratta di un sistema aperto ai cambiamenti che avvengono nell'ambiente se non ci
adattiamo all'ambiente, l'organismo muore.
Efficacia ed efficienza dipendono dalla capacità di integrarsi e adattarsi all'ambiente.
Un'altra differenza rispetto alle teorie meccaniche è che non c'è un solo modo ottimale di organizzarsi, ma
esistono diverse possibilità best fit, cioè ci sono varie possibilità per farci adattare meglio all'ambiente in
funzione delle sue caratteristiche.
Esperimenti di Hawthorne
Le HR nascono circa 100 anni fa quasi per caso all'interno delle teorie del management scientifico.
Nel 1924 la direzione degli stabilimenti della Western Electric Company di Hawthorne, presso Chicago, aveva
deciso di promuovere un programma di ricerche sperimentali sul grado di connessione esistente tra
illuminazione e rendimento. Si voleva determinare se ed in che misura l’aumento di luce nell’ambiente di
lavoro influenzasse l’ammontare del lavoro compiuto. Era una ricerca pienamente conforme allo spirito del
scientific management, con il ricorso alla scienza come strumento neutrale di conoscenza, la scelta di alcune
condizioni fisico-ambientali e l’assunzione degli operai come oggetti passivi di esperimento.
Se nonché i risultati dell’esperimento disorientarono i tecnici della Western Electric. L’aumento della luce
attuato in un reparto di operaie appositamente scelte per la prova determinò, come si prevedeva, un certo
aumento della produzione. Ma lo stesso fenomeno si verificò anche nel reparto di controllo dove
l’illuminazione era rimasta immutata. Lo sconcerto aumentò quando in un esperimento successivo si provò
a diminuire la luce e si constatò che la produzione continuava ad aumentare lievemente. Se ne dedusse che
le operaie avevano interpretato la diminuzione della luce come una sfida alle loro capacità e volevano
dimostrare che sapevano produrre anche in condizioni ambientali peggiorate. Questo comportamento venne
interpretato come l’indicazione che esisteva un “fattore umano” prima trascurato.
Gli studiosi hanno quindi scoperto che le persone non sono erogatori di forza lavoro, ma hanno
comportamenti legati a fattori psicologici e quindi non rispettano ciecamente le regole lavorative. Non
massimizzano il rendimento in funzione dello stipendio, ma potrebbero essere spinti a dare il meglio di sé in
base a fattori sociali come famiglia e gruppi di lavoro. La produttività deriva pertanto dalla soddisfazione delle
motivazioni degli individui.
Questa scelta di valorizzare l'individuo porta a concentrarsi su come gli aspetti informali portano ad un
aumento della produttività e dell'integrazione sociale.
Le persone non devono essere organizzate in modo individuale, ma in gruppo in modo tale da essere più
operativi.
I capi non devono ordinare ma ascoltare e supportare i gruppi di lavoratori.
C'è un rapporto diretto tra soddisfazione delle persone e produttività. Quest'ipotesi viene spesso
confutata dai critici che affermano che le persone possono essere soddisfatte prevalentemente dal fatto
di trovarsi bene in gruppo pur non essendo in linea con gli obiettivi organizzativi. Ciò legittima l'ipotesi
che le relazioni umane siano un lubrificante dell'organizzazione.
Organizzazione d’impresa e Risorse umane 9
Mc Gregor elabora due teorie che vedono un comportamento differente da parte dell’essere umano in
quanto egli si trova in due stadi differenti.
Teoria X = Gli individui in partenza non sanno organizzarsi e collaborare.
Teoria Y = se lasciati liberi di fare, gli individui sono capaci di essere responsabili.
Quindi il management deve cercare di progettare le organizzazioni per far passare le persone da una
teoria X a Y.
Likert si concentra invece sulla leadership; i gruppi di lavoro hanno bisogno di un capo partecipativo e in
grado di supportare il proprio team in quanto è il capo che permette alla persona di crescere
nell'organizzazione. È il capo che trasmette forza e motivazione nel gruppo di lavoro e così facendo riesce a
far produrre l'organizzazione.
Critica: queste teorie non considerano la tecnologia e si preoccupano di formare i ruoli più alti
dell'organizzazione senza considerare chi lavora nel basso (vedi teoria di Likert)
Organizzazione e tecnologia/dimensione
Gli studiosi di questo filone non concordano sul fatto che l'organismo deve dipendere dalla tecnologia come
afferma Taylor. Cercano di capire quali sono le tecnologie che meglio si sposano con le caratteristiche
organizzative.
WOODWARD (TECNOLOGIA)
Secondo l'azienda ci sono forme di organizzazione più “adatte” in rapporto a:
Tecnologie di piccola serie: artigianato
Tecnologie di grande serie: industria di massa (es. auto) strutture meccaniche
Tecnologie di processo: industrie in cui non si può scomporre il ciclo produttivo (es. industrie chimiche)
strutture organiche
Si trova quindi una relazione tra tipo di tecnologie e tipo di organizzazione. Es. si studia l'organizzazione del
lavoro in una miniera in cui c'è una tecnologia che consente un nuovo taglio della pietra. Tale macchina mette
in discussione tutti i ruoli lavorativi precedenti. Nonostante questa macchina prometta di raggiungere una
produttività più elevata non funziona in quanto gli operai la boicottano. Perciò si tenta di operare in ottica
joint ottimization cioè di trovare un punto di incontro tra i due.
Il cristallo al centro indica che ogni variabile è collegata con le altre, sono interdipendenti. Quando cambia
qualcosa in una variabile ci sono ripercussioni in tutto il sistema. Es. Con l'introduzione di un nuovo
macchinario (intervento sulla tecnologia per migliorare l'efficienza) possono cambiare i rapporti di potere, i
sistemi operativi ecc. bisogna quindi controllare gli effetti su tutte le altre variabili. Bisogna avere una logica
di best fit e non di ottimizzazione per evitare che il sistema perda equilibrio. Bisogna prevedere quali sono gli
effetti non sulla singola variabile ma sull'intero sistema.
Approccio: cercare un approccio che curi in modo organico tutto il corpo. Analizzare le variabili critiche,
vedere quali sono le aree di criticità e intervenire su tutte le variabili che hanno relazione con l'area critica.
Bisogna pensare delle serie di azioni per ripristinare la coerenza.
Efficacia ed efficienza sono funzioni della capacità di bilanciamento tra esigenze di differenziazione e di
integrazione, da una parte dobbiamo emergere dall'ambiente valorizzando i nostri valori (know how),
dall’altra dobbiamo riuscire a tenere insieme tutti i pezzi il coordinamento non è scontato e avviene tramite
cultura organizzativa, gruppi di lavoro (meccanismi operativi), relazioni interpersonali.
14 Organizzazione d’impresa e Risorse umane
DOMANDE:
o Individuare e descrivere le quattro variabili prima del '78
o Individuare e descrivere le quattro variabili dopo il '78
o Valutare le scelte di Rava (gli obiettivi che si pone, le scelte che compie, gli effetti che le sue scelte
provocano, quali altre strade avrebbe potuto seguire)
OBIETTIVI DI RAVA
Rava si trova davanti a un'organizzazione molto rigida che fatica ad adattarsi al mercato perciò dovrebbe
lavorare sulla flessibilità.
C'è un problema di integrazione inter funzionale in quanto i dipartimenti non riescono a collaborare tra
loro.
Il risultato economico deve sempre essere tenuto in considerazione
Costruire una nuova visione di lungo termine
Occuparsi dell'innovazione e di avere figure complete.
AZIONI DI RAVA
Rava assume una giovane donna come collaboratrice (Laura Volpi) che è generalista, è esterna e viene subito
inserita lateralmente al vertice questa scelta provoca scontento tra i colleghi più stretti di Rava che
aspiravano a far carriera. Inoltre, i capi officina iniziano a pensare che la regola di crescere verticalmente
svolgendo la propria funzione non valga più (quindi anche i gli operai vedono sfumare le possibilità di far
carriera). Il fatto che non abbia nemmeno fatto la gavetta fa provare fastidio, sconforto, senso di incertezza,
ECC.
MANCANZE
Rimangono i conflitti inter funzionali
Rava non prende in considerazione la dimensione culturale, il sistema premiante e il sistema gerarchico
(mette in discussione il potere).
Non considera gli aspetti di comunicazione
Fa una scelta priva di ragionamento sistemico che non considera tutte le variabili.
16 Organizzazione d’impresa e Risorse umane
Critiche contingency:
In base al cambiamento dell'ambiente si può mantenere la stessa struttura
L'organismo si adatta all'ambiente, il quale è cangiante. L'organismo però può modificarlo e non solo
subirlo.
La scelta della soluzione organizzativa può avvenire come selezione naturale
Le informazioni sull'ambiente sono ambigue perché l'ambiente è un processo di percezioni, è soggettivo
e rappresenta l'incontro di attori.
L’azione politica (volta a garantire le risorse indispensabili) conta di più di quella economica:
Partecipazioni incrociate, fusioni e acquisizioni
Cartelli (mettersi d'accordo per stabilire i prezzi)
Presenza in CdA
Lobby (influenzare i comportamenti degli altri attori con cui si è in competizione).
Organizzazione d’impresa e Risorse umane 17
Gli ambienti selezionano poche forme organizzative a cui le organizzazioni devono adattarsi = logica di
selezione naturale.
ORGANIZZAZIONE INTERNA (transazione basata sulla gerarchia) fiducia alle risorse interne: in caso di
attività prolungate (es. investimenti) uso l'organizzazione interna perché limita l’opportunismo e
favorisce il controllo. Serve per evadere la dipendenza dalle risorse.
MERCATO (transazione basata sul prezzo): uso l'organizzazione esterna in condizioni di maggiore
incertezza perché determina minori costi e maggiore flessibilità
Ci sono delle situazioni intermedie che comportano scelte sub-ottimali. Es. Se devo fare delle ricerche di
mercato creo un dipartimento in azienda o mi rivolgo a degli specialisti? questa logica secondo Williamson
risolve tutti i problemi.
Queste prescrizioni normative impongono soluzioni organizzative che non hanno nulla a che fare con
considerazioni razionali o di efficienza, ma si servono di imitazione sociale.
Le organizzazioni tendono ad assomigliarsi sempre più in virtù di processi di isomorfismo istituzionale
(cercare di adeguarsi a dei modelli di riferimento). Le spinte a questi processi sono dati da:
Coercitivo (leggi)
Mimetico (incertezza e benchmarking) trovare i comportamenti più virtuosi da copiare.
Normativo (professionalizzazione: università ordini professionali)
L'organizzazione diventa quindi una collezione di scelte che creano problemi, di soluzioni che cercano
domande a cui rispondere e di decisioni in cerca di lavoro. L'organizzazione viene creata dopo aver
immaginato l'ambiente, non ha molte regole, norme e strutture ma è simile ad un'anarchia organizzata
(qualcosa che creiamo andando a pescare nel contenitore di rifiuti delle soluzioni precedentemente adottare
che vengono ricombinate in modo creativo). Da ciò otteniamo delle nuove chiavi interpretative per leggere
l'ambiente in modo diverso.
Organizzare vuole dire dare senso ai flussi di esperienza 3e solo con un linguaggio
comune di possono unire delle azioni interdipendenti in azioni sensate.
Queste teorie non sono state codificate sui libri, ma sono state osservate nelle azioni degli innovatori (es.
Apple).
Al giorno d’oggi la contingency è viva e rivista, ma al contempo ci sono dei casi creativi che fanno nascere
aziende dal nulla e seguono un processo differente cercando di crearsi il proprio ambiente. L'organizzazione
segue le idee che ha sviluppato qualcuno. Si prendono spezzoni di idee già sviluppate che vengono aggregate
per creare un'innovazione.
3
Flussi di esperienza = pensieri accantonati che vengono poi rivalutati e combinati in modo creativo.
Organizzazione d’impresa e Risorse umane 19
TEORIE DELL’ATTORE
Secondo le teorie dell’attore bisogna fare attenzione a come gli individui si pongono nei confronti
dell'organizzazione. L'organizzazione è un costrutto soggettivo e non definibile a priori, una realtà umana che
esiste solo in base a come è percepita.
Il potere è la capacità di difendere i propri margini di libertà e di sottrarsi al controllo altrui (gioco politico): si
ha potere se si riesce a prevedere il comportamento altrui perciò non corrisponde al concetto di autorità. Se
si riesce a prevedere il comportamento si riesce anche a indirizzare le azioni degli altri. Per esercitare il potere
si usa la politica con lo scopo di avere margini di libertà rispetto ad altri.
Gli individui attivano strategie volte perseguire i propri interessi personali o di coalizione (a scapito
dell’organizzazione: arena politica). Dei personaggi lottano con altri personaggi per raggiungere i propri fini
personali per raggiungere il potere. Il gioco nell'arena politica è quello di attivare delle strategie per portare
avanti i propri interessi personali individualmente o tramite alleanze.
Per capire un’organizzazione bisogna studiare non tanto l'organizzazione quanto le strategie degli attori,
individuali e collettivi, che sono adottate nei quotidiani rapporti reciproci dentro il quadro delle regole formali
dell’organizzazione.
La cultura incide su dimensioni organizzative cruciali: sulla motivazione che una persona ha,
sull'appartenenza, sulla coesione, ecc (oggetti di studio).
Si studia l'uomo dal punto di vista dei valori che porta nell'organizzazione e dei valori condivisi
nell'organizzazione stessa
20 Organizzazione d’impresa e Risorse umane
TEORIE DELL’AZIONE
Non sono teorie recenti; vedono l'organizzazione come flusso, come cambiamento e osservano come le
azioni delle persone si leghino ai fini. Se non ci sono confini per definire l'organizzazione si osservano i flussi
e come variano le organizzazioni nel tempo.
PRINCIPI CHIAVE:
Organigrammi e ruoli vs. Interpretazione e decisione: È sbagliato pensare l'organizzazione come un
organigramma (insieme di ruoli) ma bisogna partire dall'idea degli uomini come decisori. Si guarda il
processo decisionale svolto dalle persone nelle organizzazioni. L’organizzazione è quindi un flusso di
decisioni.
Organizzazione d’impresa e Risorse umane 21
Simon cerca di capire come le persone decidono e capire quali sono le premesse prima di decidere: giudizi
di fatto (dati oggettivi es. prendo solo persone bionde) o giudizi di valore (es. se una persona è simpatica
o antipatica). In realtà questi giudizi vengono mischiati perciò la loro razionalità è limitata. L’uomo non è
un soggetto perfettamente razionale
Quello che fa agire le persone nelle organizzazioni è equilibrio tra incentivi e contributi: incentivi
commensurati ai contributi dati dalle persone.
L’azione organizzativa risponde al principio della decisione soddisfacente e non di quella ottimale (una
ago nel pagliaio, non quello più aguzzo): es. prendiamo il primo ago che ci capita per cucire, non quello
più aguzzo allo stesso modo le organizzazioni si accontentano delle scelte possibili più disponibili e
soddisfacenti in quel momento.
L’azione organizzativa mira alla protezione del suo nucleo tecnico (tecnologia chiave). Alla razionalità tecnica
(perfetto rapporto di causa effetto tra input e output) tipica dei sistemi chiusi, si aggiunge quella
organizzativa, basata su 4 logiche:
Buffer: assorbire fluttuazioni esterne (stock)
Smooth: riduzione variazioni esterne (promozioni)
Anticipate and adapt: prevedere le fluttuazioni (assunzioni stagionali)
Rationing: razionamento risorse (clienti VIP)
Obiettivi ambigui e conoscenza mezzi incompleta (es. realizzare la pace nel mondo) si decide tramite
ispirazione basandoci su criteri sociali
razionalità razionalità
CHIARE tecnica strumentale
(calcolo) (guidizio)
Preferenze sugli
obiettivi
1. Analizzare i principali passaggi della storia di Apple mettendone in luce i tratti distintivi dal punto di vista
strategico e organizzativo.
Nel 1976 nasce Apple grazie a Steve Jobs e Steve Wozniak creando in un garage il primo calcolatore
pre-assemblato che diventa il primo Apple. Fanno ciò con l'obiettivo di raggiungere una certa quota
di guadagno tutto parte dalla spinta di questi due ragazzi. In 5 anni raggiungono 500 milioni di
dollari, risultato che va oltre le loro aspettative.
1981: programma loan to own che permette ai dipendenti di avere un computer Apple e, se entro
un anno avranno imparato a usarlo bene, diverrà loro. Questo programma è molto strategico perché
per esempio i commerciali per venderlo sapranno vendere un PC che usano in primis, i progettisti lo
conosceranno alla perfezione, ecc. Se il computer diventa del dipendente, egli ci instaura un certo
tipo di rapporto.
Tale programma consente quindi di elevare la qualità di tutti i processi organizzativi.
Altro aspetto importante è stato che il programma ha permesso di legare la retribuzione
all'apprendimento.
Sempre nel 1981 entra nel mercato IBM e Apple le dà il benvenuto sostenendo che questo ingresso
li stimolerà a fare ancora meglio. Fanno ciò perché l'idea di Apple rispetto al PC è che sia uno
strumento che sta diventando One to One, cioè qualcosa che può servire a tutti per sviluppare le
proprie idee cambio di paradigma (valore immenso del cambio del punto di vista). Tale passaggio
di prospettiva è la base del successo di Apple. Quest'impatto culturale è stato ciò che ha permesso
ad Apple di diventare una delle aziende con maggior fatturato al mondo oggi.
Organizzazione d’impresa e Risorse umane 23
1984: lancio di Macintosh viene visto come un frutto della fantasia ed è concepito come una
macchina che per funzionare ha bisogno solo di inserire una chiave per funzionare. Sono stati venduti
moltissimi pezzi in pochissimi giorni.
1985: anno di crisi in cui:
Sono stati licenziati 1200 dipendenti e ricollocati per il 90% ci si prende comunque cura del
dipendente.
Vengono raccolti 71mila dollari di donazioni l'azienda continua a tenere nonostante la crisi.
Vengono messe in palio delle borse di studio
Steve Jobs, leader dell'azienda, viene allontanato e lo seguono solo 5 persone.
1986: anno dei profitti, delle assunzioni, viene pubblicato So far ovvero un libro dedicato a coloro
che fanno parte della Comunità Apple contenente i capisaldi dell'idea di Apple e degli slogan (es. il
modo migliore per prevedere il futuro è inventarlo Apple ha plasmato il futuro in funzione della
sua idea). So far racchiude tutte le migliori idee operative dell'azienda.
2. Quali sono stati i fattori di critici di successo del progetto Macintosh (1983-84)?
Macintosh nasce da un progetto non ufficiale frutto di una sfida, non di un piano dell'azienda. Si
tratta inizialmente di un progetto accidentale.
Ufficialmente l'azienda pone il veto al progetto perché non le serve un nuovo PC, ma non interviene
per fermare le persone che volevano lavorare al progetto Apple ha continuato a lavorare al PC a
cui aveva pensato inizialmente senza impedire ai dipendenti di lavorare al loro progetto fuori
dall’orario lavorativo.
Il gruppo di Rinnegati si incontra fuori dall'orario di lavoro in un luogo esterno all'azienda. Lavorano
in un clima di divertimento e di grande impegno contesto informale. Non si organizzano in
gerarchia, ma come meglio credono (ogni idea va bene basta che funzioni) piena creatività e
libertà, ciò che conta è creare il PC che loro stessi avrebbero voluto. Jobs si infiamma poi di questo
progetto e gli dedica tutte le migliori aziendali.
La parte di analisi prima del lancio del prodotto non viene fatta. Hanno venduto un'idea. Tuttavia se
Macintosh fosse stato un fallimento, Apple non ne avrebbe risentito la creatività non è del tutto
separata dalle strategie e dai piani.
Per capire come sono distribuite le responsabilità, bisogna guardare lo scheletro dell'organizzazione Per
fare ciò si guarda l'organigramma, ovvero una rappresentazione della struttura. In base a come viene
strutturato il lavoro si hanno delle conseguenze diverse nel funzionamento del lavoro stesso.
Non esistono strutture migliori di altre, ma tutte hanno punti di forza e di debolezza e quindi diventano
funzionali in base al contesto, perciò nella scelta dobbiamo considerare:
Vantaggi
Svantaggi
Adattabilità al contesto
Un bravo manager quando sceglie la struttura sfrutta i vantaggi e cerca di contenere gli svantaggi.
In passato la struttura veniva cambiata in tempi lunghi, oggi invece essendo l'ambiente competitivo molto
dinamico dobbiamo continuamente modificare strategie e struttura organizzativa. È un lavoro di continuo
aggiustamento e rifinitura.
Organizzazione d’impresa e Risorse umane 25
STRUTTURA FUNZIONALE
direzione
generale
agenti
La struttura funzionale prevede una divisione del lavoro sulla base delle specializzazioni funzionali
(produzione, commerciale, amministrazione, personale, acquisti, ricerca e sviluppo, ecc.). Si divide il lavoro
in base all'area di competenza, per capire il DNA di un'azienda dobbiamo partire dall'alto (direttore generale
o CEO), sotto se troviamo funzioni è una struttura funzionale, se troviamo business unit sarà divisionale.
Contesto:
Ambiente stabile o con evoluzione prevedibile
Gamma di prodotti limitata e stabile
Lungo ciclo di vita dei prodotti
Mercato che premia la strategia di ricerca dell'efficienza.
Strategia di leadership di costo (volumi alti ed economia di scala)
Tasso di innovazione basso
STRUTTURA DIVISIONALE
La struttura divisionale prevede una divisione del lavoro sulla base del tipo di prodotto; tipo di mercato;
aree geografiche; tipo di tecnologia; ecc.
Esempio di divisione per prodotto:
direzione
generale
Servizio direzione
legale pianific.
servizio
legale
italia stabilimenti
servizi
export
produzione
Si divide per
es. FIAT produce auto, camion, veicoli
Linea di militari ogni divisione si concentra su
prodotto una linea perché i prodotti sono molto
diversi
Es. Italcementi si muove per aree
geografiche perché per fare il cemento
Area serve un cementificio e bisogna
geografica minimizzare la tratta di trasporto
Processo
Ogni business unit ha al suo interno le funzioni aziendali. La divisone è come se fosse un'azienda dentro
l'azienda soggetto con forte autonomia con a capo il manager di divisione o business manager (general
manager per uno specifico prodotto o mercato)
Vantaggi
Efficace coordinamento inter-funzionale
Favorisce la crescita tramite la diversificazione
La responsabilità di profitto è distribuita
Favorisce la formazione di quadri direttivi con capacità manageriali Se il direttore precedente va via
basta prendere un business manager purché abbia la visione complessiva dell'azienda
Consente elasticità operativa e tempestività di risposta agli stimoli ambientali (efficacia) efficacia:
raggiungere l'obiettivo costi quel che costi. Ogni divisione prende decisioni plenipotenziarie sul suo
prodotto e mercato, è flessibile e rapida per rispondere al mercato.
28 Organizzazione d’impresa e Risorse umane
Svantaggi
Con lo sviluppo dimensionale ogni divisione tende a presentare i problemi tipici della strutt. Funzionale
Se una divisione diventa molto grossa presenta i problemi della struttura funzionale perciò in quei casi
bisogna suddividerla ulteriormente per mantenere grip (rapidità di risposta verso il mercato).
Elevato costo a causa di duplicazioni funzionali Questa struttura ha costi più alti perché ha più
strutture commerciali o di marketing perciò aumentano i costi del personale e di struttura. È una
struttura pesante e ha necessità di elevata redditività per sostenersi
Aumentano i problemi di coordinamento
Possibile insorgenza di conflitti tra divisioni (circa: allocazione delle risorse; utilizzo staff centrali;
trasferimento di prodotti/servizi) Ognuno è orientato al proprio risultato quindi le divisioni possono
avere un elevato livello di competizione tra loro e ciò può anche avere effetti sui clienti (es. proporre due
volte lo stesso prodotto).
È necessario coordinare gli obiettivi divisionali con quelli globali
Contesto
Contesti con elevata instabilità in cui serve elevata reattività elevata instabilità ambientale (necessità
di reattività e decentramento)
Alta eterogeneità (prodotti, mercati, tecnologie, ecc.) Ampia gamma di prodotti
Essendo reattivi si può gestire bene un ciclo di vita più breve dei prodotti
Orientamento all’efficacia
Ci si sposta da un polo all'altro in base al ciclo di vita del mercato e si aggiusta la struttura in termini di efficacia
ed efficienza.
Il riporto gerarchico è quello che mi dice che cosa devo fare, il riporto funzionale invece indica come farlo
perciò si basa su linee guida. Es. il responsabile del reparto riceve dal business manager un ordine e il servizio
centrale ci indirizza su come fare le cose. In questo caso ho due capi.
ESEMPI: Omnitel nasce nel 1995 perché in Italia si è verificata la deregolamentazione delle telecomunicazioni
(Telecom non è più monopolista). Omnitel come start up ha dei punti strategici molto chiari:
Hanno bisogno di clienti e per fare ciò promettono un servizio migliore (es. call centre) chiaro
posizionamento di mercato.
Altro aspetto è costruire l'infrastruttura di rete sul territorio.
Il mercato era in crescita e tutti vogliono chiamare con il cellulare. Adottiamo una struttura divisionale in
base alle aree geografiche.
Nei primi anni 2000 il mercato inizia a essere saturo, aumenta la concorrenza a seguito dell’ingresso di Wind
e 3 la quale proponeva promozioni interessanti per i clienti e rinunciando a una parte del 52% di margini per
ottenere maggiori quote di mercato. La struttura deve cambiare e passare a quella funzionale che diventa
ancora più necessaria in quanto la Omnitel stava diventando Vodafone.
Nel 2005-2006 si nota che i clienti non sono tutti uguali, perciò li dividono in mondo consumer e mondo
business. A quel punto si ritorna alla struttura divisionale ma per segmento di mercato.
Vodafone oggi è una struttura ibrida (forma più usata nel mercato che unisce efficienza ed efficacia).
STRUTTURA IBRIDA
Al vertice c'è il presidente e scendendo lungo
la linea di comando ci sono delle funzioni
centrali che servono a tutti (depotenzia le
divisioni, ma fa risparmiare e si ha un'azione
più coordinata). Sotto al presidente ci sono
anche delle business unit.
VANTAGGIO: posso accentuare un carattere
o l'altro (se il mercato è in crescita favorisco
le divisioni, se è saturo privilegio le funzioni
dipende dal cambiamento di scenario).
È struttura temporanea che si aggiunge a una struttura preesistente a seguito di una specifica esigenza.
Quando raggiungiamo l'obiettivo tale struttura scompare (es. lancio di prodotto). Solo in un settore le
imprese sono costituite a progetto: il mondo delle grandi opere (azienda coincide con il progetto. Es. Azienda
che deve costruire una centrale nucleare in Bielorussia). Ci sono due tipi di impostazione per questa struttura:
Struttura di progetto debole: le persone che lavorano sul progetto si dedicano al progetto in modo
part time. Es. Sono nel team di marketing ma sto lavorando a un progetto
Struttura di progetto forte (task force): le persone vengono provvisoriamente dislocate nel progetto
a tempo pieno.
Nel scegliere tra i due modelli bisogna valutare quanto è importante il progetto e se da quel progetto dipende
la sopravvivenza (situazione critica) o il vantaggio competitivo. Se il progetto è meno critico e può subire
30 Organizzazione d’impresa e Risorse umane
qualche ritardo si può scegliere la struttura debole. Esempio: millennium bug e passaggio all'euro hanno
comportato gravi problemi per le banche e le assicurazioni che hanno quindi costruito delle task force che
per un anno e mezzo ha lavorato solo a questo.
direzione
generale
direzione
servizio legale
pianific.
direzione direzione
direzione mkt
Progetto B produzione personale
Il project manager
tempi
Chi è a capo della struttura di progetto? Il project leader o coordinator è una
figura orizzontale che integra su un prodotto marca o cliente più funzioni aziendali. costi
Deve assicurarsi che le persone e il progetto affidati arrivino puntuali per la qualità
scadenza. Il project manager deve tenere ben in mente il triangolo project.
In base al tipo di progetto il project manager deve attuare dei comportamenti diversi:
Progetto debole: Il project manager non è il capo delle risorse che comanda, ha la responsabilità del
progetto ma non ha l'autorità formale perché quella rimane al business manager. Deve essere quindi una
persona con una buona leadership, molte competenze e ottime capacità negoziali (es. in casi di problemi
deve parlare con il business manager per ottenere una risorsa del progetto, in caso negativo deve
utilizzare la sponsorship cioè garantirsi che l'azienda nella sua massima autorità abbia sponsorizzato il
progetto in modo tale che il direttore generale possa intervenire e usare la gerarchia).
Nella forma di progetto debole il problema è il continuo lavoro di negoziazione con i capi delle persone
che lavorano part time al progetto.
Task force: Il project ha l'autorità sulle persone che lavorano al progetto ma si hanno problemi all'inizio
e alla fine. Il problema iniziale è la selezione delle persone e l'ottenimento delle migliori risorse. Il
problema finale è che la risorsa torna in ufficio e non trova più la sua scrivania in quanto nell'ufficio hanno
riorganizzato il personale problemi di reinserimento. Se il progetto è stato di successo, la risorsa
potrebbe avere aspettative più alte o essere notata da altri. Diventa anche molto importante capire dove
reinserire il project manager che ha realizzato un progetto di successo e a cui spesso vengono assegnati
sempre nuovi progetti.
Vantaggi
Consente una gestione “autonoma”
Efficace coordinamento inter-funzionale
Favorisce la formazione manageriale
Organizzazione d’impresa e Risorse umane 31
Svantaggi
Turbativa all’assetto gerarchico ordinario
Problemi relativi all’esistenza di leader “temporanei”
Difficoltà nella gestione del sistema premiante
Difficoltà di reinserimento degli appartenenti al gruppo di progetto nella struttura stabile
STRUTTURA A MATRICE
La struttura a matrice prevede la divisione del lavoro in base alla combinazione dei
due criteri (funzionale e divisionale)
Combina due criteri di divisione del lavoro (es. funzionale e divisionale, divisionale del prodotto e divisionale
geografica) e li applica contemporaneamente. L'idea nasce alla General Electric.
STRATEGIE :
Seguire prioritariamente quello che è più importante perciò puntare alla negoziazione riguardo
l'importanza di un compito piuttosto che l'altro
Far parlare i due capi sempre tramite la negoziazione
Vantaggio:
Specializzata e molto integrata
Riunisce gli effetti del modello funzionale e di quello divisionale
Efficace coordinamento inter-funzionale
Elevata tempestività di risposta agli stimoli ambientali
Sviluppo di capacità manageriali Crescita rapida e con doppie possibilità, sono strutture in cui si entra
e se non si è adatti si esce velocemente
32 Organizzazione d’impresa e Risorse umane
Svantaggi
Duplicità dell’autorità
Difficoltà a gestire le priorità
Difficoltà psicologiche per l’ambiguità della struttura
Costi di adattamento culturale delle persone
Elevato livello di conflittualità
Difficoltà a stabilire le responsabilità
Necessità di investimento in abilità negoziali
Contesto
Elevata instabilità ambientale incertezza e conflitto costanti
Alta eterogeneità interna ma con elevata interdipendenza
Combinazione del bisogno di reattività interna e del bisogno di assicurare prestazioni specialistiche
sofisticate
Necessità di alte abilità di negoziazione
È una struttura delicata e poco chiara ma che può dare eccellenti risultati.
Diffusa in ambiti specifici come quello della consulenza
STRUTTURA ORIZZONTALE
La struttura orizzontale ha come caratteristica fondamentale quella di essere costruita in modo specifico a
partire dalla esigenze dei clienti. Si creano dei team che devono portare valore al cliente, hanno una logica di
processo in cui tutte le attività sono correlate tra loro e tipicamente si costituiscono all'interno di alcuni
processi chiave dell'impresa.
Vantaggi
Promuove la flessibilità e la velocità di reazione ai cambiamenti nei bisogni dei clienti
Focalizza l’attenzione verso la creazione di valore per il cliente
Ogni dipendente ha una visione più ampia degli obiettivi organizzativi
Promuove il lavoro di gruppo e la collaborazione
Migliora la qualità della vita dei dipendenti offrendo loro opportunità per una condivisione delle
responsabilità, la presa di decisioni, e per farsi carico dei risultati
Svantaggi
La determinazione dei processi chiave è difficile e lunga
Richiede cambiamenti nella cultura, nella progettazione delle mansioni, nella filosofia di management e
nei sistemi informativi e di ricompensa
I manager tradizionali possono essere restii ad abbandonare potere e autorità
Organizzazione d’impresa e Risorse umane 33
Richiede una formazione significativa dei dipendenti per permettere loro di lavorare in maniera efficace
in ambienti di gruppo orizzontali
Può limitare lo sviluppo di competenze approfondite
Vantaggio
Consente anche alle organizzazioni di piccole dimensioni di operare su scala globale e attingere a risorse
internazionali Azienda piccola che può far cose grandi
Conferisce all’azienda un ampio raggio d’azione senza grandi investimenti in impianti, macchinari o
strutture di distribuzione
Consente all’organizzazione di essere altamente flessibile e di fornire una risposta rapida ai bisogni
mutevoli
Riduce i costi amministrativi
Svantaggio
Fragilità i network soprattutto nel tessuto industriale italiano hanno alla base rapporti di fiducia e
accordi informali che dipendono dalla leadership dell'azienda che sta al centro.
I manager non hanno il controllo su molte attività e molti dipendenti
Richiede una grande quantità di tempo per gestire le relazioni e i potenziali conflitti con i partner
Comporta il rischio di fallimento organizzativo se un partner non effettua le consegne o cessa l’attività
La fedeltà dei dipendenti e la cultura aziendale possono essere deboli perché i dipendenti hanno la
sensazione di poter essere sostituiti da servizi a contratto
Il caso mostra il passaggio da una struttura divisionale a una funzionale. Con il cambiare dell'ambiente,
cambiano sia la strategia sia la struttura. Il cambiamento non è univoco ma ci sono varie possibilità sia in
termini di costi sia di posizioni di potere.
1. Ricostruire le ragioni che in passato hanno portato Supercomfort ad adottare una struttura divisionale.
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di una struttura di questo tipo?
Il primo punto su cui si basa la struttura è la divisione del lavoro che poi deve essere ricomposto sia in
verticale che in orizzontale.
Caratteristiche di supercomfort:
Settore: piccoli elettrodomestici
Dimensioni: 1300 dipendenti, 200 miliardi di lire
Produzione: produce sia in serie, sia su commessa. Sia propria che per conto terzi
Canali: al dettagli e all'ingrosso
Dal ‘75 all'83 supercomfort si trova Figura 1 struttura organizzativa prima della riorganizzazione
in un mercato in crescita e con un
mercato instabile (in costante
evoluzione). L'azienda ha bisogno di
essere flessibile e punta sul design e
sulla qualità. I canali distributivi e la
sua struttura interna le permettono
di vendere i prodotti prima degli altri.
La struttura organizzativa è quindi
divisionale perché segue la divisione
del lavoro e la sua ricomposizione
sulla base della divisione per
prodotto.
La struttura è divisionale perché si segue la divisione per prodotto ma non per questo non ci sono delle
funzioni.
Vantaggi:
Adatta in condizioni di espansione del mercato e di instabilità ambientale ogni prodotto ha la sua
unità perciò in caso cambi qualcosa in un prodotto per la pulizia si modifica solo quell'area. È una
struttura decentrata e molto proiettata verso il mercato. Supercomfort ha depositi in tutto il
territorio per coprire ogni tipo di esigenza. Si possono cogliere i cambiamenti di livello rispondendo
a livello di divisione senza intervenire a livello centrale.
Elasticità operativa e tempestività di risposta e di stimoli
Il capo della divisione può prendere decisioni che comportano un certo rischio perché sono più a
contatto con il mercato. La persona in quella posizione deve avere anche un certo spirito
imprenditoriale, si prendono decisioni con un certo margine di rischio.
Crescita tramite diversificazione (es. mi serve una nuova categoria di prodotto si crea una nuova
divisione).
Svantaggio: costi alti perché ogni divisione ha un suo ufficio che si occupa della progettazione, degli
acquisti e hanno uno stabilimento. Quando ognuno è concentrato sulla sua parte si risponde bene al
mercato, ma con costi alti.
Organizzazione d’impresa e Risorse umane 35
2. Quali sono le ragioni che portano supercomfort a ritornare a una struttura funzionale? Quali sono i
vantaggi e gli svantaggi di una struttura di questo tipo?
Nel 1983 si verifica un calo del mercato (flessione del mercato) per cui il consumatore è più orientato al
minor prezzo. In questo periodo Supercomfort non fa utili perciò ha necessità di ridurre i costi e per far
ciò bisogna passare dall'efficacia all'efficienza (ammontare di risorse che sono necessarie per produrre
una singola unità di output).
CARATTERISTICHE STRUTTURA FUNZIONALE
Favorisce gli obiettivi di efficienza
Controllo centralizzato
Non favorisce l'innovazione.
3. Identificare le ragioni alla base delle diverse posizioni del dottor Bui e del dr. Cori circa la posizione
logistica e confrontare le buone ragioni dell'uno e dell'altro. Quali vi sentite di condividere e perché?
C'è un'unica grande organizzazione con tante funzioni, non ci sono più le divisioni. Prima ogni
divisione aveva una serie di uffici sotto di se, ora invece tutti gli stabilimenti sono sotto un'unica
funzione e la stessa cosa vale per la progettazione.
La direzione tecnica si occupa di tutta la progettazione: prima c'erano tre uffici differenti in base alla
categoria di prodotto, con questa riorganizzazione i progettisti sono tutti nello stesso ufficio e si
occupano della progettazione di tutti i prodotti aziendali. Si è meno specializzati e si cerca di produrre
dei prodotti che vadano bene per più categorie di prodotto.
Negli stabilimenti si cercano le parti del processo produttivo comuni a più prodotti per farle una sola
volta.
Al centro di questa proposta c'è la direzione logistica che racchiude: acquisti, programmazione,
magazzini centrali, depositi di filiale e assistenza tecnica. Prima gli acquisti erano in ogni divisione e
ciò vale per la programmazione, i magazzini centrali invece non esistevano perché prima erano
dislocati in tutto il territorio. L'assistenza tecnica prima era sotto il marketing, ora è sotto la logistica.
Creando questa struttura si cerca di ricreare tutte le leve della flessibilità unendole nella funzione logistica,
anche se di fatto risulta poi difficile rispondere tempestivamente alle richieste del mercato. Con
un'operazione di questo tipo i costi diminuiscono moltissimo.
36 Organizzazione d’impresa e Risorse umane
Caratteristiche:
Quest'ipotesi consente il massimo dell'efficienza ma si perde in flessibilità.
Equilibri: la direzione tecnica deve chiedere i materiali per produrre i prodotti a quella logistica. La
direzione commerciale per capire quando possono avere i prodotti deve rivolgersi alla direzione
logistica. Il potere è quindi concentrato nella direzione logistica perché decidono come fornire i
prodotti alle altre funzioni. Perciò le funzioni tecniche e commerciali hanno meno potere. Con una
tale discrepanza in termini di potere si creano automaticamente dei conflitti squilibrio di potere.
Per scegliere il direttore della logistica serve una persona che abbia elevate capacità di visione
d'insieme. Bisogna trovare una persona esterna che abbia tali competenze squilibrio di
aspettative.
Il direttore della logistica deve riportare direttamente alla direzione generale, fautore della risposta,
mirando ad accentrare il potere. Con questa divisione tutto viene accentrato e verticalizzato.
IMPLICAZIONI
È un'organizzazione che rimane più flessibile e allo stesso tempo di avere un certo risparmio di costi.
Inizialmente ogni divisione aveva l'ufficio acquisti e un proprio deposito. In questa proposta si vuole
centralizzare gli acquisti, ma mantenere i depositi sparsi.
Permette di effettuare un parziale recupero di costi perché non avere un unico magazzino comporta
dei costi.
Difetti:
Riduzione dei costi parziale
Più lento recupero dell'efficienza (se il mercato decresce in fretta si rischia di avere dei problemi)
Nella prima proposta c'è l'ottica del direttore generale che accentra su di se il potere, i costi sono più centrali
e il recupero di efficienza è più rapido perché la posizione è legata a costi e fatturato. Il direttore del personale
invece deve considerare anche il fattore umano. Tali proposte sono entrambe valide ma vengono da due
fonti molto diverse in base alle priorità date dal ruolo in azienda. Non sono proposte oggettive.
Realizzando la proposta di Bui hanno perso flessibilità e questo ha comportato la perdita della loro
competenza distintiva, perciò sono poi stati acquisiti da una multinazionale.
IL COORDINAMENTO ORGANIZZATIVO
Il coordinamento implica gestire l'organizzazione bilanciando due pedali:
interdipendenza e differenziazione.
L’interdipendenza è la relazione che lega due unità organizzative (al variare di un elemento ne varia anche
un altro)
Modalità di coordinamento:
Impersonali
•Regole, norme e procedure operative
sistema impersonale che •Sistemi di pianificazione e controllo
produce un documento a cui le
•Strutture di coordinamento verifica
persone devono attenersi
L'integrazione ha dei
costi e più ci si sposta
verso essa più
aumentano in modo
esponenziale i costi
INTERDIPENDENZA
L'interdipendenza è la relazione che lega due o più unità organizzative.
TIPOLOGIE:
TIPO GENERICA SEQUENZIALE RECIPROCA
Non c'è nessun legame La prestazione di Ciascuna unità
diretto tra le unità (es. ciascuna unità è dipende dalle altre
multi business come per l’esecuzione del
influenzata dalle unità
proprio compito
Virgin che fa radio e “a monte” e influenza le (es. equipe
vestiti, due elementi che unità “a valle” (es. se chirurgica: quando
si accomunano solo a dobbiamo scrivere un operano un dottore
livelli alti come quello libro uno cerca la guarda un
finanziario). bibliografia e l'altro parametro e lo
Il risultato globale è la scrive. Quello che comunica
all'altro i due
somma dei risultati delle scrive viene influenzato
dottori si
singole unità (es. se una da quello che fa la influenzano
multinazionale produce ricerca bibliografica ma reciprocamente)
sia sigarette che non il contrario). Il risultato globale è
formaggio il risultato Il risultato globale è conseguenza della
comune è il fatturato). conseguenza della qualità dello
scambio a due vie
qualità dello scambio a
tra le varie unità
una via tra le varie (es. non bisogna
unità (es. se quello che sbagliare a
fa la bibliografia è in scambiarsi gli
ritardo tutti gli altri strumenti quando
saranno in ritardo). si opera).
COORDINAMENTO Si basa su norme e regole Si basa sulla Mutuo
programmazione (es. la aggiustamento e
bibliografia va data entro feedback reciproci
un certo periodo e fatta in
un certo modo)
RESPONSABILITÀ È sui risultati di ogni unità Sui risultati alla uscita delle Sulle prestazioni
unità (tempi e qualità) globali del sistema
RAPPRESENTAZIONE
Organizzazione d’impresa e Risorse umane 39
direttore
divisione
direz. prodotti
direz. polimeri Imballaggi
petrolio
Edil.
Nel disegno sono presenti tutti i tipi i tipi di interdipendenza:
La divisione edilizia ha un’interdipendenza generica
Tra la divisione prodotti petroliferi e la divisione polimeri c’è un’interdipendenza sequenziale
La divisione polimeri ha anche un'interdipendenza reciproca perché le richieste delle altre due divisioni
(plastica e imballaggi) la influenzano in quanto deve rispondere ad entrambi i mercati.
Eredità
Compiti specializzati l'idea sottostante riguarda le economie di apprendimento (più si ripete una cosa,
più la di fa meglio). Le economie di apprendimento garantiscono l'efficienza.
Compiti formalizzati (es. manuali e procedure): aiutano a segnare in maniera pulita i confini tra le
posizioni organizzative. Se la cosa è ben definita ogni ingranaggio ha la sua mansione
Separazione delle funzioni decisionali da quelle esecutive Indica il bisogno di un supervisore. Tuttavia,
il supervisore è un costo di coordinamento.
Creazione di staff di tipo tecnico (metodisti) e devono studiare appunto i metodi e i tempi del lavoro per
far aderire tutti i dipendenti agli standard. Il metodista deve anche capire quanto concedere in termini
di tempo di pausa.
Studio degli strumenti di lavoro (ergonomia): capire come organizzare al meglio i processi per velocizzarli
e mettere la persona nelle migliori condizioni per svolgere il lavoro logica scientifica, studio, misuro,
definisco standard
2. Human Relations
Le caratteristiche
Scoperta dei fattori psicologici (motivazione): le persone motivate lavorano meglio perciò bisogna capire
su quali leve puntare per convincerle a eseguire i lavori. Al lavoro bisogna attribuire un significato
ulteriore.
Ambiente di lavoro (fisico e psicologico) deve essere un luogo in cui possiamo essere motivati (es.
Elettrolux veniva da una tradizione di catena di montaggio perciò hanno sostituito la catena di montaggio
pura con delle micro isole composte da piccoli gruppi di persone che così potevano avere un po' di
relazioni sociali. Questo ha prodotto un miglioramento per il compito rimane semplice ma ci si nutre di
altri aspetti psicologici).
Analisi della organizzazione informale (leadership, “collaborazione spontanea”)
42 Organizzazione d’impresa e Risorse umane
L’eredità
Psicologia individuale e di gruppo: il gruppo è superiore all'individuo, l'isolamento tendenzialmente è
alienante, invece la socialità è psicologicamente stimolante. Bisogna trovare delle modalità per trovare
delle dimensioni gruppali all'interno dell'organizzazione. Il knowledge management si compone di una
serie di strumenti come community, intranet, ECC.
Problemi di leadership e comunicazione
Attenzione al “clima”: L'attività lavorativa deve prevedere delle attività di svago. In passato invece tra
lavoro e tempo libero c'era una separazione netta. Perciò oggi i giovani si aspettano degli spazi anche di
libertà.
3. SISTEMI SOCIO-TECNICI
Ipotesi di base
L’azienda è un sistema aperto: per la sua sopravvivenza hanno importanza decisiva i rapporti con
l’ambiente rilevante.
L’organizzazione è composta da variabili hard (strutture, sistemi operativi, tecnologia) e soft (uomini,
rapporti interpersonali, potere) tra loro interdipendenti L'organizzazione è un insieme di variabili che
ha un'anima sociale (persone) e tecnica (strumentale). Queste due dimensioni devono equilibrarsi
sempre riferendosi all'ambiente.
L’efficacia e l’efficienza del sistema globale si ottiene con la “ottimizzazione congiunta delle variabili del
sistema tecnico e di quello sociale. Per arrivare alla progettazione micro del lavoro devo tenere conto
delle variabili soft del sistema sociale. Quando si progettano mansioni e processi lavorativi bisogna tener
contro di entrambi i sistemi.
L’eredità
Mansioni definite in termini di obiettivi, con ampia discrezionalità operativa
La tecnologia è modificabile
Approccio organico ai rapporti tra:
o Organizzazione e ambiente
o Elementi dell’organizzazione
o Individuo e organizzazione
SISTEMA SOCIALE SISTEMA TECNICO
- Comportamenti
Progettazione Tipo di tecnologia
individuali per l'ottimizzazione produttiva
e di gruppo congiunta: Livello di interdipendenza
- (generica, sequenziale,
Cultura organizzativa 1) mansioni,
e di gruppo reciproca)
compiti, flussi di • Contesto fisico di lavoro
- Prassi di gestione
lavoro • Complessità del processo
- Stile di leadership
- Grado di apertura 2) competenze, stili produttivo
e di comunicazione di lavoro, valori • Natura delle materie prime
- Bisogni e desideri • Tipologia di ICT
individuali
Bisogna capire come sono state organizzate le persone, capire le tecnologie di produzione e tener conto dei
contesti fisici, in quanto vincoli dal punto di vista della struttura degli ambienti.
Organizzazione d’impresa e Risorse umane 43
4. Job design
Si sviluppa negli anni 70-80.
Cerca di sfruttare al massimo le potenzialità di ogni lavoratore (es. professionalità, capacità di giudizio)
quando si organizza il lavoro.
Contenuto della mansione come leva per la motivazione: Il lavoro che svolgono è un elemento motivante,
non bastano il luogo e le persone con cui lo condividiamo.
L’eredità
Attenzione al contenuto della mansione
Riconoscimento delle conflittualità tra organizzazione formale e bisogni dei lavoratori
NUOVE FORME DI O.D.L. (JOB ENLARGEMENT , ENRICHMENT, ROTATION: GRUPPI DI LAVORO )
Job enlargement: aumento quantitativo del numero di compiti elementari affidati al singolo
lavoratore. Ciò comporta dare al dipendente un po' di varietà e cercare di saturare il suo potenziale
lavorativo. Il job enlargement aiuta l'azienda perché fa lavorare di più e contribuisce ad aumentare
la motivazione.
Job enrichment (arricchimento delle mansioni): variazione qualitativa dei compiti (preparazione,
manutenzione, controllo di qualità). Si guardano tutte le attività che stanno attorno alla mansione,
bisogna trovare il modo migliore per svolgerla, controllare che siano svolte tutte allo stesso modo e
riportare a chi mi controlla. C'è un decentramento verso il basso delle responsabilità che prima erano
del supervisore. Questo aumenta la motivazione perché le persone sperano di poter diventare a loro
volta supervisori in quanto fanno già una parte del lavoro del supervisore. È un vantaggio perché
permette di risparmiare sui supervisori, rendere più autonomi gli operativi, ma può anche creare
situazioni critiche perché si solleva un'aspettativa che se non viene assecondata comporta una
perdita di motivazione.
Job rotation: più persone si alternano sulla stessa mansione extra funzionale= prendo delle
persone e le faccio lavorare su attività di diverse. La sua importanza risiede nel generare polivalenza,
ovvero tutti sanno fare tutto, genera flessibilità e varietà dei compiti che è sempre una leva che
genera motivazione in quanto si imparano mansioni diverse e comportano diverse crescite
professionali. La job rotation comporta il rischio di perdere efficienza perché le persone hanno
bisogno di tempo per imparare nuove mansioni, inoltre un altro problema è che le persone
potrebbero non essere contente di tornare al loro compito originario.
Queste tre soluzioni sono presenti normalmente in qualunque impresa.
Gruppi di lavoro
Esecuzione di più mansioni o procedure
Autonomia nella rotazione/assegnazione dei compiti
Toyota ospita i propri fornitori vicino al proprio stabilimento per risparmiare i costi di trasporto.
Il processo è la chiave di tutto.
o Il kanban è la carta d'identità di un lotto produttivo, è una scheda in cui costantemente vengono
aggiornati i prodotti in modo tale che il processo è sempre coordinato e si garantisce la qualità
dei prodotti.
Importanza del gruppo di lavoro che assorbe anche compiti di supervisione, manutenzione, innovazione
dei processi di lavoro. Circoli della qualità: gruppi di operai che si trovano al termine del turno di lavoro
per capire se la loro organizzazione del lavoro è efficace ed efficiente e in caso negativo propongono
soluzioni, senza aspettare il management. È una risorsa importantissima per l'azienda. Inoltre, gli operai
vengono stimolati sul fronte motivazionale.
Problemi: da un lato è ritenuto troppo responsabilizzante da alcuni lavoratori in quanto devono fare anche
l'enrichment quindi bisogna trovare le risorse umane adatte, dall'altro c'è un limite economico. Le isole di
montaggio per ovviare questo problema sono state dedicate alle macchine di alta gamma che possono
coprire i costi economici.
SMART WORKING
Lo smart working si basa sull'idea di rendere massimamente flessibile nello spazio e nel tempo il lavoro grazie
alle nuove tecnologie (es. lavorare da casa, andare in uno spazio di co-working in cui varie aziende hanno
diverse postazioni nello stesso luogo). Questa formula ha grandi vantaggi come risparmi di trasporti, lavorare
da casa permette di coniugare bene gli impegni di vita personale e si ha un vantaggio nella diminuzione
dell'inquinamento (interesse collettivo). Non c'è più l'associazione persona-ufficio-scrivania e si ripensano gli
ambienti lavorativi. Aumentano gli spazi comuni sia per i momenti informali sia per favorire momenti di
comunicazione interpersonali (spazi per momenti conviviali per far confrontare le persone). Un esempio è il
Vodafone village a Loreto che garantisce una serie di servizi per i dipendenti Vodafone ed è molto bello
architettonicamente. Una start up molto interessante è talent garden.
46 Organizzazione d’impresa e Risorse umane
CULTURA E VALORI
La cultura organizzativa è un tema recente che entra nella comunità manageriale nei primi anni 80. Nel 1982
viene pubblicato "alla ricerca del l'eccellenza", uno studio di due consulenti che si sono chiesti: "andando
indietro di 30 anni e analizzando le aziende di successo, quali sono i tratti che le accomunano?". La risposta
sta nella cultura organizzativa.
L'integrazione intera è l'effetto donato da una forte cultura organizzativa. Essa SI riferisce ai valori, principi,
modo di fare, mission e vision.
La cultura è un insieme di principi di fondo che vengono adottati quando l'organizzazione deve adattarsi
all'esterno e integrarsi all'interno. La culture organizzative hanno alla base esperienze di successo. Tali
principi sono talmente importanti che vengono insegnate subito alle risorse (e ciò è il modo migliore per
capire l'organizzazione). Attenzione a non confondere questi valori con quelli scritti sui siti aziendali perché
riguardano le PR.
Problema: quando ci sono dei cambiamenti nell'ambiente le azienda a cultura forte fanno fatica a stare al
passo. Le competenze distintive devono essere modificate, ma una volta che sono diventati valori idealizzati
non si riesce a metterli in discussione. In queste situazioni la cultura aziendale diventa un impedimento per
l'azienda. Il circolo virtuoso diventa circolo vizioso. Per generare un reale cambiamento occorre una forte
leadership, è una leva che consente alle persone di fidarsi di una persona anche se non vedono dove si sta
andando. Perché il cambio di valori vada in porto l'esperienza deve aver successo. Infatti, quando ci si trova
in queste situazioni viene consultato un management esterno. La cultura è una delle cose che più oppone
resistenza al cambiamento.
POTERE E LEADERSHIP
Il potere è la capacità di una persona o di un’unità organizzativa di influenzare altre
persone o unità organizzative per conseguire i propri obiettivi, facendo qualcosa che
altrimenti non avrebbero fatto
LEADERSHIP
Teorie di riferimento
Leadership carismatica: secondo Weber la leadership carismatica è basata su caratteristiche innate e
coincidenti con il carisma personale. Il limite di questa teoria è che si confina la leadership a dei casi ristretti
ed eccezionali.
Tutti abbiamo delle competenze di leadership da mettere in campo, alcuni hanno tratti di personalità
innegabili però tutti possono potenziarli.
Leadership transazionale: il leader costruisce la propria autorevolezza facendo traslazioni con i propri
collaboratori offrendo benefit. Si vuole trovare per ogni collaborazione la giusta merce per arrivare a un
accordo.
Leadership trasformazionale: la leadership consiste nell'estrarre e valorizzare al massimo le potenzialità
e capacità dei collaboratori. Si entra in una buona sintonia emotiva e tira fuori il meglio dai collaboratori
trasformando in meglio i loro contributi.
Leadership situazionale: bisogna adattare lo stile di leadership in base alla situazione specifica in cui ci
troviamo, quindi in base alla persona e al momento. Es. con un giovane nuovo assunto bisognerà
garantire rassicurazione, se ho un professionista dovrò dargli più margine di manovra.
Funzioni leadership
a. Culturale: dietro la cultura organizzativa ci sono persone con grandi capacità di visione, si costruiscono
significati e il senso delle azioni svolte dalle persone.
b. Affettiva e di rassicurazione (punto di vista emotivo)
c. Cognitiva: il leader parla al cuore e alla testa, spiega le direzioni prese dal business
d. Politica: il leader è colui che supera i contrasti e compone i conflitti nell'organizzazione.
La cultura organizzativa fa parte delle variabili soft delle organizzazioni riguarda i valori sia espliciti che
intrinsechi delle persone. Ognuno di noi porta in se dei valori che vengono dati per scontati finché non
incontriamo qualcuno che ha valori diversi. In quel momento si genera un conflitto. I valori derivano dalla
nostra visione del mondo e di alcune categorie fondamentali.
Nel caso Strassman le persone sono convinte che la loro visione delle cose è obbiettiva. Capire che cosa passa
nella mente delle persone può essere ciò che ci permette di salvare un'azienda. Se non capiamo il contesto
le nostre competenze girano a vuoto.
1. Identificare i valori della cultura organizzativa della Prime e le forme espressive attraverso le quali i valori
si manifestano e confrontateli con i valori della Electechs.
Aspetti caratterizzanti della cultura della Prime:
o Simbolo della cultura: logo
o Storie e slogan: "qui non abbiamo mai licenziato nessuno"
o Mito: "il modo di lavorare dei californiani è diverso" non è una cosa negoziabile, non è
qualcosa di scientifico ma inserito nella coscienza e nei modi di dire comuni
Riti: pellegrinaggio al ranch del capo (Staedsman)
Organizzazione d’impresa e Risorse umane 49
Togliere subito il logo della Prime: anziché togliere subito un simbolo così importante avrebbero
potuto aspettare e preparare il terreno.
Proporre iniziative di comunicazione (come degli eventi) per sfatare la coalizione e quindi Howell si
sarebbe ammorbidito.
Strassman parla sempre con Howell, ma non considera gli altri referenti dell'azienda.
Poteva legare i risultati Howell e di altri a tutti quelli della holding, non solo a quelli della Prime.
Avrebbe potuto incontrare i dipendenti e spiegargli quali sono i valori delle Electechs.
Da un lato abbiamo Strassman che si basa sul management razionale e sulla leadership personalizzata.
Dall'altro abbiamo Howell come interprete di una cultura è leader politico. Le indicazioni di Strassman erano
totalmente fuori dai suoi schemi di riferimento.
Manca una valutazione della compatibilità culturale, si è considerata solo la compatibilità in termini di
vantaggio economico. L'aspetto centrale è che ognuno pensa che il proprio modo di pensare sia oggettivo e
quindi non guardano le esigenze che si generano dalla situazione.
La direzione delle risorse umane deve negoziare con il sindacato (gestione delle relazioni industriali) per
fare in modo che la fabbrica non sia sempre ferma per sciopero attività di negoziazione.
Iniziativa manageriale e sviluppo (anni ‘80): a Torino nel 1980 avviene la marcia dei 40mila dipendenti
della Fiat che sfilano silenziosi per le strade di Torino. Erano impiegati e manager che chiedevano di poter
tornare a lavorare. In questi anni la conflittualità terroristica tende a scendere e l'economia riparte
permettendo di superare gli anni di piombo. Le RU iniziano a svilupparsi in tutte le loro forme: valutazione
prestazioni potenziale, formazione manageriale, possibilità di carriera non più direzioni del personale,
ma delle risorse umane; cambia l'eccezione diventando più come un aspetto da valorizzare che da
comandare.
Ristrutturazione e globalizzazione (anni ‘90): nei primi anni '90 c'è stata l'ultima grande crisi prima di
quella attuale. Le grandi aziende si trovano a competere in un ambiente globale e quindi hanno bisogno
di rapidità, flessibilità e leggerezza. Bisogna quindi effettuare processi di ristrutturazione (delayering), si
passa da aziende verticalizzate ad aziende più snelle togliendo degli strati. Di solito si tagliano gli strati
dei supervisori (middle manager). Le direzioni del personale devono gestire la riqualificazione,
ricollocazione, formazione e incentivo all'uscita. La globalizzazione è una parola che inizia a comparire
negli anni '90.
Sostenibilità, nuove tecnologie e crisi (anni 2000 e oltre): processi di Smart Office e Smart working. I due
elementi fondanti sono la crisi e la sostenibilità. Dovendo gestire aziende che si confrontano
costantemente con mercati in crisi, perciò devono gestire la motivazione e l'engagement delle persone.
Bisogna avere la creatività per tenere le persone motivate senza troppi incentivi. Allo stesso tempo, il
vantaggio competitivo durevole è legato paradossalmente alle persone. Ciò che fa la differenza in un
ambiente competitivo e incerto è l'intelligenza delle persone. Per essere inimitabili bisogna selezionare
persone speciali con un proprio stile. Non basta il macchinario industriale, ci vuole anche il know-how. È
quindi il contributo delle persone che fa stare in piedi le aziende nel lungo periodo.
Due scelte fondamentali nell’allocazione della responsabilità di gestione delle risorse umane sono:
Esternalizzare vs internalizzare (make or buy): ogni attività può essere svolta dentro o comprata fuori
in base alle necessità. Le attività di risorse umane sono interne se sono cruciali e se l'azienda ha
continuo bisogno di personale, altrimenti è meglio averle esterne.
Centralizzazione vs decentralizzazione (alla linea): distribuzione di responsabilità tra la direzione
risorse umane (centralizzazione) o decentramento alla linea (la responsabilità è dei capi che
gestiscono la linea come i capi dell'ufficio marketing). Bisogna capire come distribuire la
responsabilità. Con la centralizzazione si ha la certezza di avere una linea direttiva generale uguale
per tutti con una qualità medio alta in quanto esperti, con la decentrazione si possono avere delle
disparità dovute ai capi ma sono persone che sono più vicine al problema è che costruiscono risposte
personalizzate.
Le politiche delle risorse umane non vanno definite a prescindere ma dipendono dall'ambiente competitivo,
dalle strutture organizzative, dallo stile di leadership e dalla cultura organizzativa. Le RU vanno gestite in
coerenza con obiettivi strategici, modelli strutturale e caratteristiche delle persone. Il tipo di struttura
condiziona le politiche delle RU. Ambiente, strategia, struttura e cultura.
La coerenza di politiche e sistemi di HRM con la tipologia di business, gli obiettivi strategici e le strutture
organizzative, le caratteristiche delle risorse umane.
La coerenza tra le diverse fasi del ciclo di gestione delle risorse umane (reclutamento, valutazione,
formazione, retribuzione, carriera). Il ciclo delle risorse umane mette insieme tutte le attività della direzione
delle RU. Indica tutte le attività che accadono alle persone da quando entrano nell'organizzazione a quando
escono. Es. Vogliamo ampliare l'internazionalizzazione della IULM e per farlo dobbiamo offrire più lezioni in
lingua inglese. Bisogna mettere in atto aspetti di reclutamento e formazione. Le diverse fasi devono essere
coerenti (la formazione deve essere coerente con la selezione e con la retribuzione).
Job description: capire che lavoro fa una persona e quali competenze usa. Capire di che cosa si ha bisogno
e capire come cercarlo rientra nella fase di .
Con l'arrivo dei candidati inizia la .
: informazione e formazione per diventare operativo e ottenere gli strumenti
professionali. Dopo l'inserimento la risorsa inizia a lavorare.
Dopo un anno bisogna valutare la della risorsa, in base al l'esito della prestazione si decide
il suo futuro:
Se la persona ha lavorato
male non le si dà nulla.
Potrebbe aver lavorato
male perché non aveva
sufficiente conoscenza dei
processi lavorativi.
Se ha lavorato molto
meglio di quella che c'era
prima potrà ricevere un
bonus come motivazione a
lavorare ancora meglio (chi
Organizzazione d’impresa e Risorse umane 53
invece ha lavorato male è motivato a fare meglio). Se il buon lavoro è continuativo per due/tre anni
si ha l'aumento. Vengono formati per fare ancora meglio.
La spinge a migliorare la prestazione. Bisogna anche valutare il potenziale della risorsa per
capire se ha le qualità per fare un lavoro che sta più in alto e quindi guadagnarsi la promozione. Es. Scelgo
il miglio venditore come top manager errore perché metto una persona a fare un lavoro che non è il
suo, errore perché si valuta solo la prestazione e non il potenziale. È un caso di reclutamento interno
È giusto il reclutamento interno o è meglio quello esterno? Il reclutamento interno ha il vantaggio di
trasmettere alle persone l'idea di crescita. A volte va bene prendere dall'esterno per modificare un'area
che lavora con discontinuità.
: Per sviluppo si intende avanzamento di carriera. Es. Un'azienda assume solo i migliori laureati,
li forma ma non gli offre rapidi incentivi di carriera, tali risorse vanno via perché trovano facilmente lavori
dove possono realizzare le proprie aspirazioni e così facendo avevano delle perdite economiche. Il
problema era la mentalità politica del posto (giovani con rapide possibilità direzionali erano un pericolo
per il management che volevano tutelarsi) e politica culturale (l'anzianità come valore per la
promozione).
La gestione delle risorse umane si basa sull'idea che ci sia coerenza tra le fasi del ciclo di risorse umane e tra
la strategia organizzativa.
Con riferimento alle varie fasi di sviluppo dell'azienda individuare quali sono le principali logiche di azione
della direzione del personale e i cardini delle politiche di gestione delle risorse umane da essa sviluppate.
ANNI ‘60 ANNI ‘70 ANNI ‘80
Strategia Poca concorrenza, strategia Aumento della concorrenza e Disintermediazione delle banche (si fa
aziendale aziendale stabile e orientata diventa direttore Bensi. Il focus altro oltre a custodire i soldi).
all'espansione. diventano le piccole e medie La necessità è segmentare la domanda.
imprese, si vuole essere più Non c'è più il signore che fa solo i
attivi, fornire soluzioni ai clienti versamenti, ma ci sono bisogni diversi
in tempi rapidi. che devono essere soddisfatti
Lancio di nuovi servizi necessità di ristrutturazione in
termini di efficacia ed efficienza.
Obiettivi Il sig. Chiti (direttore del Sviluppare un più deciso Accompagnare il cambiamento
direzione personale) si occupava solo della orientamento al mercato attraverso tutte le leve
personale parte amministrazione dell'organizzazione e in particolare
(distribuire buste paghe) cosa usando la formazione.
comune in quel periodo GESTIONE DEL CAMBIAMENTO
Centro Il direttore generale si avvale di o Direzione organizzazione Si crea un comitato di direzione
decisionale due collaboratori, Zuffi e Mariti, o Direzione personale
delle RU anche detti i carabinieri in o Manuale organizzativo
quanto si occupavano di fare Il centro decisionale è la
delle visite ispettive (analisi del direzione del personale che
lavoro delle persone agli assume un ruolo gestionale e
sportelli). I dati rilevati da mariti non più solo amministrativo.
venivano riportati a Dettori che
poi decideva come assegnare le
note di merito.
Selezione Viene fatta dal direttore Bisogna trovare delle persone o Responsabilizzazione dei capi
generale che vuole una persona che siano giovani e reattivi. Si (coinvolgimento del capo nella
seria, puntuale e precisa cercano persone con buon scelta dei dipendenti)
potenziale e una forte capacità o Definizione dei profili di
di orientarsi al cliente. competenze (decidere cosa si vuole
dal dipendente)
Valutazione Si basa sul rispetto delle Probabilmente i criteri restano Fatta in base alle prestazioni e al
procedure (valutati da Mariti e invariati potenziale
Dettori)
54 Organizzazione d’impresa e Risorse umane
Il reclutamento serve all'azienda quando deve lavorare sul dimensionamento organico e ha la finalità di
garantire l’acquisizione di nuove risorse per incrementare, sostituire o rinnovare l’organico aziendale
mediante fasi e attività specifiche (es. se un responsabile va via quella posizione deve essere ricoperta). Si
tratta di un processo che ha un forte collegamento con la politica di comunicazione aziendale sia all’interno
che all’esterno (employer branding)
La comunicazione interna implica selezionare una persona che già lavora all'interno dell’organizzazione
e farle far carriera, in questo modo si comunica commitment e si incrementa la motivazione.
Per quanto riguarda la comunicazione esterna parliamo di employer branding comportarsi verso il
mercato del lavoro come ci si comporta verso i clienti usufruendo delle tecniche di marketing. Oggi è
molto importante per le aziende presentarsi come datori di lavoro interessanti. Es. l'azienda non può fare
un colloquio breve e trattar male un candidato, in quanto questo potrebbe danneggiare la sua immagine.
Organizzazione d’impresa e Risorse umane 55
La prima azione da fare è interrogarsi su cosa si ha bisogno e stendere la job description. Essa indica la
posizione lavorativa4. Nella job description di solito si inseriscono i seguenti aspetti:
Definizione della posizione (“titolo”) es. direttore commerciale
Scopo della posizione (perché esiste quella posizione, qual è la sua mission): es. assicurare il rispetto di un
budget di vendita secondo gli indirizzi strategici aziendali. Comunica la ragion d'essere di quella casella
aziendale
Collocazione organizzativa (sistema di riporti, in che punto si colloca la casella nell'organizzazione) es.
riporto generale alla direzione generale e un riporto funzionale al direttore marketing. Si vede il sistema
di riporti che sta intorno alla casella e la complessità relativa alla posizione.
Principali responsabilità/attività: scopo della posizione nelle attività (es. concordare con il marketing la
quantità di vendita
Risorse gestite (umane, tecniche, finanziarie). Es. Risorse umane cercare qualcuno con competenze di
leadership, finanziarie cercare qualcuno con laurea in economia
Relazioni (quantità e qualità): è necessario capire se la risorsa dovrà fronteggiare un elevato numero di
relazioni, poiché in tal caso servono determinate competenze per stare in quella specifica casella
dell’organigramma.
Una volta definita la job description ci si concentra sulle caratteristiche personali e professionali richieste al
candidato Person specification.
4
La posizione lavorativa indica la casella ricoperta dalla risorsa nell’organigramma, il ruolo lavorativo invece è il modo
in cui si interpreta la posizione.
56 Organizzazione d’impresa e Risorse umane
•INSERZIONI SU GIORNALI (nazionali, locali, di settore): sono •TAVOLA DEI RIMPIAZZI (inserire vicino alle caselle
interessanti o per contesti locali (es. piccole aziende) o per dell'organigramma un rimpiazzo in modo tale che quando si
le riviste di settore che guarderanno solo gli speciali libera la posizione c'è già pronto il candidato)
•SCUOLE, UNIVERSITÀ (per neolaureati) •JOB POSTING (bacheca virtuale nella intranet aziendale in
•SOCIETÀ DI RICERCA/HEADHUNTERS (consulenti specializzati cui si vedono gli annunci di candidatura da mostrare ai
nella ricerca pagando una fee, sono specializzati sulle figure dipendenti dell'azienda stessa. Favorisce iniziativa e presa di
di direzione in quanto cercando persone giovani è più posizione personale per far carriera. Il rischio è che si
semplice, se bisogna convincere una persona con una buona candidino persone lontane dal profilo)
posizione è più difficile) •SEGNALAZIONE DEI DIPENDENTI (funziona nelle aziende
•ASSOCIAZIONI PROFESSIONALI piccole in cui la fiducia e le conoscenze contano molto)
•E-RECRUITING E SOCIAL NETWORK (es. monster, lavora con •STAGE quando si inizia uno stage si diventa interni. È
noi sul sito aziendale, linkedin - canale di mobilità lavorativa- un'occasione per capire se l'azienda ci piace e per metterci
Facebook ha importanza minore ma sta costruendo delle in gioco. Vedere la repubblica degli stagisti che da una
modalità per avvicinarsi a linkedin) pagella alle aziende sulla qualità degli stage.
•DOMANDE DIRETTE •ARCHIVIO (database CV)
Le procedure di selezione che vengono sempre eseguite sono quelle di analisi dei curricola e il colloquio
individuale. Le restanti tecniche dell’iter vengono utilizzate in base al tipo di profilo da selezionare e al budget
disponibile.
Nel COLLOQUIO individuale si cerca la motivazione, il perché ci si candida e l'interesse per il lavoro e per
l'azienda. Il colloquio si svolge in un luogo isolato e confortevole e dura in media 45-60 minuti, se dura di
meno vuol dire che l'azienda non è molto seria o siamo noi ad aver fatto degli sbagli. Si compone di:
1. Apertura per mettere il candidato a suo agio o sotto stress
2. Fase del selezionatore in cui il selezionatore cerca di capire tutto del candidato per essere certo che la
persona sia idonea (fase in cui ci fanno le domande),
3. Fase del candidato (il candidato fa le domande, può chiedere il trattamento economico anche).
4. Chiusura: se l'azienda non dice quando o non vi farò sapere bisogna guardarla con sospetto, le aziende
serie danno sempre tempi definiti o se non vai bene lo dicono subito.
Accoglimento: si spiega in che luogo è finito il candidato, è una bussola per sopravvivere nel nuovo ambiente.
L’accoglimento è il complesso di iniziative e azioni programmate per fornire al nuovo assunto le informazioni
utili per conoscere meglio l’ambiente in cui è entrato, l’unità e le mansioni a cui è destinato, le persone con
cui dovrà collaborare, i regolamenti e le procedure, i suoi “diritti” e “doveri”.
Employer branding: si basa sul trattenere i collaboratori così come si fa con i clienti in usando le tecniche di
marketing. Si fa sia per i dipendenti interni che per i possibili canditati. Si ha una value proposition per il
recruiting.
L’idea di fondo dell’employer branding è che ogni organizzazione deve impegnarsi ad
acquisire e trattenere i propri collaboratori potenziali e attuali così come fa con i propri
clienti stabilendo un posizionamento sul mercato del lavoro, definendo una value
proposition e cercando di stabilire un’immagine distintiva rispetto ai concorrenti
La valutazione delle prestazioni è considerata la principale fonte di informazioni per tutte le altre fasi del
ciclo:
Retribuzione: determina l’attribuzione di “premi di risultato” e costituisce il presupposto per la dinamica
del fisso
Formazione: consente di condividere con il valutato eventuali fabbisogni formativi relativi alla posizione
ricoperta
Sviluppo di carriera: consente di rilevare la motivazione e le competenze del valutato rispetto a ipotesi
di mobilità immediata o futura (da integrare con la valutazione del potenziale). Per fare una promozione
bisogna valutare sempre il potenziale per evitare di mettere una persona in una posizione per cui non è
preparata.
Gli attori coinvolti nella valutazione delle prestazioni sono il capo e il valutato. Chi sta sopra la gerarchia (cil
capo del capo) può anche valutare che le valutazioni siano svolte in modo equo.
Oggi nelle aziende a matrice o percorse da progetti o
comunque molto complesse, tante persone non
capo
lavorano solo con il proprio capo ma anche con altri diretto
dipendenti, con colleghi, ECC. Queste persone
interagiscono con molti interlocutori e quindi si
predilige una valutazione a 360 gradi, ovvero si
interpelleranno tutte le persone che sono entrate a clienti
colleghi valutato
contatto con la risorsa per avere una valutazione int/est
Ci sono vari segmenti di popolazione che possono essere interessati dalla valutazione delle prestazioni, la
fascia più colpita è quella fascia centrale.
Più si scende dalla gerarchia si passa da una valutazione di risultati (cosa viene fatto, obiettivi di risultato) a
una valutazione del modo in cui le cose sono fatte (comportamenti). In mezzo c'è un mix.
DOMANDE
1. Descrivere il processo di rifocalizzazione strategica e commerciale di Menton Bank
Menton bank si è sempre focalizzata sul corporate banking. Nel mercato il retail è in crescita e fa perdere
quote di mercato all'azienda pertanto l'ambiente esterno è l'elemento principale che cambia lo scenario di
Menton bank. La concorrenza è aggressiva e impone due cose:
Essere più efficienti (le persone oggi hanno poco tempo quindi chi lavora in banca deve svolgere tutte
le operazioni in tempi brevi)
Elevata competitività sulla gestione dei servizi e sull'innovazione (se una banca offre un servizio in più
a parità di credibilità, il cliente si sposta).
Com'è fatta la domanda? Com'è il cliente odierno della banca? Il cliente arriva in banca molto informato (es.
qualcuno arriva in banca avendo già letto le quotazioni in borsa) ed esperto nell'IT è un cliente esigente.
60 Organizzazione d’impresa e Risorse umane
Questo comporta una profonda differenza con i clienti del passato. La domanda che il cliente pone alla banca
è avere servizi rapidi, efficaci, efficienti e innovativi.
Quindi i fattori critici di successo nel mercato del retail su cui Menton Bank deve rifocalizzarsi sono:
Qualità che genera soddisfazione
(quando avviene vuol dire che il
cliente ha usufruito del miglior
prodotto/servizio a disposizione) OPPORTUNITÀ MINACCE
Rapidità - si va in banca solo quando - Mancanza di competitività
Innovazione questo comporta un valore nell'immagine e nei servizi
aggiunto➡️il cliente deve - Mancanza di innovazione
Semplicità percepire che la banca gli genera
un valore in più.
Valida attività di consulenza
- Per mantenere il cliente è
Assistenza post vendita sempre attiva necessario fidelizzarlo nel lungo
Multicanalità (es. sportello, internet, periodo
Menton Bank sta attuando una strategia di differenziazione (ci si occupa di due servizi diversi, il corporate e
il retail in questo caso). I punti chiave di questa strategia saranno:
Ricerca di efficienza, efficacia e innovazione
Qualità del servizio
Aspetto consulenziale
Pro attività (essere propositivi andando verso il mercato)
Il nuovo posizionamento prevede lo sviluppo di una nuova quota di mercato attraverso la piena soddisfazione
del cliente retail grazie al customer service. Per farlo bisogna rivedere le competenze richieste ai dipendenti
e vengono considerate due categorie: i CSR (sportello) e i CAR (back office)
2. Quali impatti si sono determinati a livello di competenze del personale di customer service? Come valutate
le iniziative intraprese dall'azienda in termini di politiche di gestione delle risorse umane?
Il compito dei CSR in passato era accogliere il cliente e svolgere con efficienza e cortesia la mansione che egli
richiedeva. A seguito dei cambiamenti effettuati, invece, il principale scopo quando una persona arriva allo
sportello è agganciarla per indirizzarla verso la consulenza nel back office. Poiché gli scopi sono diversi lo
sono anche le competenze richieste:
Da impiegati che sbrigavano velocemente le pratiche, le persone allo sportello devono entrare in relazione
con il cliente, capire cosa vuole, persuaderlo, ECC. Questa nuova richiesta è estremamente complessa e per
attuarla richiede un ampio intervento di formazione (due sessioni di 2 ore l'una per il CSR, 15 ore per i CAR).
Vengono cambiati i sistemi di valutazione da precisione e velocità (sempre per i CSR) a quantità di clienti
segnalati all'ufficio. Si interviene anche sulla retribuzione, la quale viene legata al numero di clienti segnalati
(aggancio del cliente e indirizzamento verso la consulenza).
3. Quale dei tre candidati scegliereste per la posizione di capo CSR? Perché?
KAREN WARSHAWSKY RICHTER
PUNTI DI Molto interessata a quella È una persona molto Ha ottenuto valutazioni
FORZA posizione, aveva ricevuto il solare, ottiene eccellenti nel lavoro, è una
punteggio più alto di tutti gli punteggi molto alti persona conosciuta per essere
addetti del CSR per quattro anni in quanto è ottima tenace e che lavora molto. Il
consecutivi con i clienti, è molto suo ruolo è capo di un gruppo
collaborativa con i di CSR in una piccola filiale
neo assunti tradizionale in cui si svolgono
lavori diversi e senza
automazione. Poiché non c'è
l'ufficio CAR, Richter si occupa
anche di consulenze.
PUNTI DI Con il cambiamento delle Il suo difetto è Il suo difetto è la mancata
DEBOLEZZA mansioni ha avuto un notevole l'imprecisione in conoscenza dell'automazione
calo delle prestazioni. Con quanto è un tratto che però è una competenza
l'incontro di Reeves e Di Costanzo, personale e difficile che si può imparare.
i selezionatori, non accetta il loro da cambiare
feedback rifiutandosi di adeguarsi
ai cambiamenti. Il suo principale
difetto è che non si ristruttura, è
rigida e non cambia il proprio
schema comportamentale. Ha un
atteggiamento ostile.
La scelta ricade su Richter in quanto è già capo e ha della capacità in tale senso, è una persona giovane,
tenace e con la voglia di imparare.
IN SINTESI:
La rifocalizzazione richiede l’individuazione di nuove competenze che si adattino meglio alle strategie.
Le leve mal utilizzate sono la formazione e la valutazione si creano come conseguenza dei problemi tra
i dipendenti.
Selezione interna: esclusione di una persona che non si allinea con i cambiamenti attuati, la scelta ricade
su due persone una con caratteristiche modificabili, l'altra no.
62 Organizzazione d’impresa e Risorse umane
La sezione integrativa
In questa sezione sono contenuti gli elementi che integrano la valutazione vera e propria, come ad esempio:
Esigenze formative (su cosa si è andati bene e su cosa no, con suggerimenti per come migliorare),
Piano di sviluppo (punti di forza e di debolezza, nelle aziende migliori i capi prevedono delle azioni
concrete di miglioramento della performance, ovvero delle azioni che rendano effettivamente le persone
capaci di svolgere determinate azioni).
Disponibilità alla mobilità (funzionale, nazionale, internazionale). Es. Sarebbe disponibile a trasferirsi?
Sarebbe disponibile a fare una job rotation a Torino?
Commenti del valutato
Firme (valutato, valutatore, capo del valutatore)
La valutazione delle prestazioni si concentra su cosa hai fatto, quella del potenziale su cosa farai.
64 Organizzazione d’impresa e Risorse umane
La valutazione è di tipo qualitativo orientata al futuro e mette a confronto le caratteristiche individuali con il
sistema di caratteristiche richieste da una specifica posizione in uno specifico contesto.
Dopo aver svolto la valutazione, si costruisce un piano di sviluppo per mettere la risorsa in grado di svolgere
la sua futura mansione.
La valutazione del potenziale non è sistematica come quella delle prestazioni quindi non è annuale, ma si fa
ogni 4-5 anni oppure in occasione di processi di cambiamento significativi.
4. Sviluppo di carriera
Il concetto tradizionale di carriera come ladder climbing, far carriera in senso verticale, cede il passo al
concetto di carriera come acquisizione di competenze e professionalità per essere più spendibile nel mercato
del lavoro. Questo cambiamento di paradigma è dovuto all'ambiente competitivo che comporta che le
organizzazioni si stanno appiattendo, le aziende hanno meno livelli e meno soldi per fare meno politiche
retributive.
Lo scenario di riferimento attuale
La trasformazione delle organizzazioni: verso la “boundaryless organization” (caduta dei confini
orizzontali e verticali): oggi le aziende sono molto più selettive perché non possono permettersi di far
salire i gradini a tutti.
Una nuova concezione del lavoro: verso l’employability (centralità della responsabilità individuale)
oggi non si resta sempre nella stessa divisione, ma i movimenti sono sempre più orizzontali (es. dal
marketing vado a risorse umane perché c'è una maggiore mobilità interna)
66 Organizzazione d’impresa e Risorse umane
La carriera è imparare a fare più cose e avere una visione più ampia.
In passato il modello di carriera era lineare e basato sul ladder climbing, ovvero la carriera era interna a una
azienda e basata sul concetto di gerarchia.
PRESUPPOSTI
Il modello tradizionale di carriera si basava sul contratto psicologico relazionale (sono le aspettative che
vanno oltre le formalità, entreremo in azienda aspettandoci che ci dia delle cose e anche l'azienda si aspetterà
determinate cose da noi). Queste aspettative vengono comunicate nell'employer branding e nella selezione.
In passato il contratto psicologico comprendeva impiego a tempo indeterminato
e impegno e dedizione del dipendente (modello a lungo termine). La carriera
interna è basata sul l'acquisizione di autorità gerarchica.
Il contratto psicologico relazionale implicava “impiego a vita vs impegno e
fedeltà”
Prospettiva di lungo termine
Responsabilità organizzativa (cooptazione verticale)
Conoscenze/competenze per la posizione
Questo modello non funziona più e cede il passo al modello basato sul contratto psicologico transazionale.
In un mondo sempre più competitivo e variabile bisognerebbe poter scegliere ogni giorno di chi si ha bisogno
al fine di flessibilizzare gli organici.
Sono modelli di carriera orizzontali fondati sul concetto di revolving door ovvero sto un po' in azienda, poi
esco, poi rientro) la carriera è intera/esterna all'azienda. Oggi far carriera vuole dire sviluppare competenze
e capacità carriera proteiforme (cambia in base alla nostra crescita)
PRESUPPOSTI
Il contratto psicologico transazionale:
Prospettiva di breve termine Questa prospettiva vale sia per le
aziende sia per i giovani in quanto le persone vogliono imparare
sempre nuove cose.
Responsabilità individuale (il concetto di employability job
posting): prima era l'azienda che scandiva il percorso della carriera,
oggi invece la carriera dipende dalle persone che sono responsabili di
tenere alto il proprio valore nel mercato del lavoro. Oggi è molto più facile perdere il lavoro perciò se
sono employable mi sarà più semplice trovarne uno nuovo. L'unico elemento di continuità nella carriera
siamo noi stessi. La carriera è
Apprendimento continuo
MODELLI DI CARRIERA
Lineare e professionale sono quelli classici, spirale e transitoria sono modelli nuovi
Carriera Lineare: movimento verso l'alto, driver chiave potere e successo. È tipicamente una carriera
manageriale
Organizzazione d’impresa e Risorse umane 67
Carriera Professionale: la fanno gli esperti che lavorano nelle aziende (es. ricercatore chimico in R&S). È
una carriera con poco movimento in cui si resta a vita (vale spesso per professioni tecniche come
ricercatore chimico). Da professionalità e sicurezza, la crescita professionale è data soprattutto
all'anzianità.
Carriera a spirale: si basa sul
movimento obliquo (mi muovo di lato
verso l'alto, vado verso una funzione
limitrofa). Es. Dal mkt vado alle
vendite, poi vado al product
management. Si ha una continuità
parziale di contenuti, è volta alla
crescita personale e improntata sulla
creatività.
Carriera Transitoria: è laterale ma non si fanno cose complementari ma totalmente diverse, i driver sono
varietà e indipendenza.
Alto potenziale = persona che potrebbe salire di due livelle. Le persone ad alto potenziale sono coinvolte in
programmi specifici che fanno un percorso parallelo rispetto agli altri in azienda. Queste risorse ad alto
potenziale vanno curate altrimenti abbandonano l'azienda.