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LE NORME SOCIALI

Cap. 3 Speltini e Palmonari; Cap. 4 Pierro et al.

Cosa sono le norme sociali


 Le norme costituiscono aspettative
condivise rispetto al modo in cui
dovrebbero comportarsi i membri del
gruppo (Levine e Moreland, 1990).
 Riguardano un set di comportamenti e
opinioni cui ci si aspetta che i membri
si uniformino. Per questo si pretende
che tutti i membri le conoscano.
 Permettono di definire le coordinate
entro le quali sono accettate le
differenze comportamentali tra i
membri del gruppo

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Cosa sono le norme sociali
 Ogni gruppo produce sistemi di
norme specifiche che producono
valori e atteggiamenti di riferimento
diversi per ciascun gruppo. Questi
sistemi di norme caratterizzano
qualsiasi tipologia di gruppo, formale
o informale.
 L’interesse della ricerca in psicologia
si è focalizzato sui fattori coinvolti
nell’acquisizione, interiorizzazione e
sviluppo delle norme da parte di un
gruppo e di reazione alla devianza.

Le norme di gruppo

 Le norme possono essere...


- Esplicite, come nei gruppi
formali: regolamenti scritti che
sancisce ciò che è permesso e
ciò che è proibito
(fondamentali in gruppi
formali)
- Implicite, non espresse
direttamente, ma ugualmente
sanzionatorie (prevalenti in
gruppi informali)

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Le norme di gruppo

 Si possono distinguere...
- Norme centrali: si riferiscono a questioni che comportano conseguenze
per il gruppo; i casi di devianza sono duramente sanzionati (es.:
discipline di partito, disobbedienza negli ambienti militari e religiosi)  BSE
 Più il gruppo è coeso, più la reazione dei membri è unitaria in caso di devianza
di un membro
 Più gli individui sono identificati più forte la derogazione verso i devianti
- Norme periferiche: riguardano questioni considerate dal gruppo
come marginali al proprio schema di comportamento (es.: hobby privati
dei membri, comportarsi in modo educato tra amici)

Tipologia di norme sociali

 Opp (1982) distingue 3 tipi di norme, che sottintendono origini diverse....


- norme istituzionali: sono imposte da autorità esterne o dal leader
(quindi “calano dall’alto”)
- norme volontarie: nascono dalle negoziazioni tra i membri allo scopo di
risolvere i conflitti
- norme evolutive (descrittive): si producono quando i comportamenti che
soddisfano un membro vengono appresi anche dagli altri, che li diffondono
nel resto del gruppo, fino a diventare successivamente prescrizioni. (ad es.:
convivenza di studenti in un appartamento)

Evoluzione delle norme: le norme prima si trasmettono tra i membri del gruppo, poi
alcune di queste selezionate evolutivamente si stabilizzano e rimangono
cristallizzate nella cultura del gruppo
Gli script precisano i comportamenti adatti nelle varie situazioni (matrice cognitiva
delle norme)

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Variazioni e accettabilità delle norme

 Ogni norma ha una sua “ampiezza di accettazione” o (Sherif


e Sherif, 1969): la gamma di comportamenti “accettabili” può
essere più o meno ristretta a seconda della norma (+ o –
saliente per l’esistenza del gruppo) e della posizione del
membro all’interno del gruppo (+ o – status)
 Dunque, l’accettabilità dei comportamenti varia a seconda
dell’importanza delle questioni a cui le norme si riferiscono;
la tolleranza è inversamente proporzionale all’importanza.

Norme e status

 Le norme di un gruppo non hanno lo stesso carattere di


obbligatorietà per tutti i membri:
 le persone di status elevato sono più vincolate alle norme centrali
(prototipicità) e allo stesso tempo sono gli unici che sono autorizzati a
deviare dalle norme sociali
 I membri di status basso sono sanzionati con più frequenza rispetto ai
“superiori” se violano le norme periferiche

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Norme e status

 E’ importante anche la posizione che gli individui hanno nel


gruppo: solitamente, i membri di status superiore hanno la
possibilità di deviare in misura maggiore rispetto ai subordinati.
Questo, però, non vale per le attività fondamentali del gruppo e
nelle relazioni con l’outgroup (si deve essere membri “modello”)

Norme e status

 I leader sono ancora più obbligati degli altri a seguire le norme


centrali (in quanto da esse dipende la sopravvivenza del gruppo
e del loro potere al suo interno), mentre sono più liberi di non
aderire o addirittura cambiare le norme periferiche (ciò spesso
non è concesso agli altri membri (es.: puntualità agli appuntamenti)
  Ma i crediti del leader non sono infiniti…

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Funzioni delle norme a livello di gruppo

La costruzione delle norme di gruppo assolve ad almeno


4 funzioni (Cartwright e Zander, 1968):

 Avanzamento del gruppo: le norme sono necessarie affinché il


gruppo raggiunga i suoi obiettivi.
 Mantenimento del gruppo: le norme preservano il gruppo
dall’estinzione (identificano la natura del gruppo).
 Costruzione della realtà sociale: sviluppo di una concezione
comune della realtà che serve come riferimento, soprattutto
nell’interpretazione di situazioni ambigue (Shared Reality)
 Definizione delle relazioni con l’ambiente sociale: consenso sulle
relazioni con gli altri gruppi che costituiscono l’ambiente esterno

Funzioni delle norme a livello individuale

Quali possono essere le funzioni che svolgono le norme a livello


individuale?

 Sono strutture di riferimento tramite le quali è possibile


interpretare il mondo
 Sono una serie di costrutti a cui sono associati valori che
servono per dare ordine e prevedibilità a quello che ci
circonda.
 Permettono, quindi, di capire come possiamo comportarci in
una situazione nuova o ambigua

Esempio: l’esperimento di Sherif (1936) sull’effetto autocinetico: dalla “norma


individuale” alla “norma di gruppo”

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Acquisizione e sviluppo delle norme

Studi condotti in college americani sul modo in cui le norme vengono


acquisite dai nuovi membri:
 Newcomb (1961): in un college dalle norme
“progressiste” che accoglie studenti di famiglie
“conservatrici”, gli studenti agli ultimi anni
preferiscono il candidato (alla presidenza USA)
progressista in misura significativamente maggiore
dei studenti dei primi anni
 Siegel e Siegel, 1975:
Modalità della VI: Confronto tra una casa dello studente gestita in maniera
progressista ed una più tradizionale
Disegno longitudinale (pre, post) - 2 rilevazioni: ad inizio anno, ossia
all’entrata nell’alloggio (pre); e a fine anno (post)
Misura entro i soggetti (= VD): grado di autoritarismo
Risultato: diminuzione significativa del grado di autoritarismo tra il pre e il
post, ma solo negli studenti inquilini dell’alloggio “progressista”, mentre gli
altri restano invariati

Trasmissione delle norme


 Norme evolutive vitali per esistenza e mantenimento del
gruppo.
 Vengono trasmesse anche quelle arbitrarie (Jacobs &
Campbell, 1961) Partecipanti

1 (c) 2 (c) 3 4 5 6 7 8 9 10

1 A B C

2 A B C

3 A B C

4 A B C

5 A B C

6 A B C

7 A B C

8 A B C

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Trasmissione delle norme e Chiusura
Cognitiva
 Aspetti cognitivi coinvolti nella trasmissione delle norme:
il ruolo del Bisogno di Chiusura Cognitiva (BCC) Livi et
al., 2015) (Cap. 4 Pierro et al.)
 Bisogno di Chiusura Cognitiva: “Desiderio da parte
dell'individuo di una risposta definitiva e certa ad un
quesito/problema e all'avversione per l'ambiguità”
(Kruglanski e Webster, 1991).
 Può essere una disposizione stabile (scala BCC)
 Oppure attivato da fattori esteri: ad es. pressione
temporale, fatica mentale, rumore (vs. situazioni di
accountability)

Trasmissione delle norme


28

 ETA’
26

Low NFCC
High NFCC
24

22
1 2 3 4 5 6 7 8

4000
 REDDITO 3500

3000
Low NFCC
2500 High NFCC

2000

1500
1 2 3 4 5 6 7 8

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