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Bianco-Marini 3F 20-11-13

IL TEATRO DELLE ORIGINI


Per teatro, in letteratura e nella storia del teatro, si intende l'arte teatrale nel periodo classico. Le forme
teatrali che oggi conosciamo discendono da quelle che si praticavano e che vennero perfezionate
nella Atene del V secolo a.C.
I Greci consideravano il teatro non come una semplice occasione di divertimento e di evasione dalla
quotidianità, ma piuttosto come un luogo dove la polis (πόλις, la città) si riuniva per celebrare le antiche
storie del mito, patrimonio comune della cittadinanza, che lo spettatore greco conosceva, insieme a tutte le
informazioni specifiche sullo spettacolo dedotte dal proagòn. Ciò che non poteva sapere era come le vicende
del mito, codificate dalla tradizione, sarebbero state nuovamente interpretate e declinate dal drammaturgo.
Lo spettatore greco si recava a teatro per imparare precetti religiosi, per riflettere sul mistero dell'esistenza,
per rafforzare il senso della comunità civica.

In grecia esistevano due tipologie di spettacoli teatrali: la commedia e la tragedia


La tragedia rappresentava una vicenda umana, incentrata su un problema etico o religioso, con un epilogo
drammatico. In questo modo la rappresentazione suscitava nello spettatore pietà e terrore, liberava il cuore e
la mente del pubblico dalle passioni messe in scena. I protagonisti potevano essere dèi, re, eroi, ma anche
uomini comuni. La tradizione attribuisce a Tespi la prima rappresentazione tragica. Delle sue tragedie
sappiamo poco, se non che il coro era ancora formato da satiri e che fu certamente il primo a vincere un
concorso drammatico. I più importanti e riconosciuti autori di tragedie furono però, nell'Atene del V secolo
a.C., Eschilo, Sofocle ed Euripide.
Una commedia è oggi un componimento teatrale o un'opera cinematografica dalle tematiche leggere o atto a
suscitare il riso, perlopiù a lieto fine. Il termine ha assunto nei secoli varie sfumature di significato, spesso
allontanandosi di molto dal carattere della comicità. La commedia, nella sua forma scritta, ha origine in
Grecia nel VI secolo a.C. La parola indica come questa forma di drammaturgia sia lo sviluppo in una forma
compiuta delle antiche feste propiziatorie in onore delle divinità elleniche, con probabile riferimento ai culti
dionisiaci. Pure i primi ludi scenici romani furono istituiti, secondo Tito Livio, per scongiurare una
pestilenza invocando il favore degli dèi .La commedia greca veniva usata anche per fare ironia sulla politica
e sulla legge presente allora,la cosiddetta satira.
L'inizio dell'architettura teatrale non coincide con le prime manifestazioni teatrali di cui si abbia conoscenza.
Il teatro nella Grecia antica si evolve da semplice spiazzo per il pubblico, a spazio delimitato (circolare o
a trapezio) con panche di legno, infine ad opera architettonica vera e propria (V secolo - IV secolo a.C.).
Il teatro greco rimane sempre una costruzione a cielo aperto. Già nei più antichi teatri si ritrovano le tre parti
essenziali:

 la cavea (koilon), a pianta di settore circolare o ellittico (spesso eccedente la metà) nella quale sono
disposte le gradinate, suddivise in settori, con i sedili di legno; in genere la cavea è addossata ad una
collina per sfruttarne il pendio naturale;
 la scena (skené), costruzione a pianta allungata, disposta perpendicolarmente all'asse della cavea,
inizialmente semplice e in legno, era situata ad un livello più alto dell'orchestra con la quale comunicava
mediante scale; la sua funzione originaria era soltanto pratica, cioè forniva agli attori un luogo appartato
per prepararsi senza essere visti (in greco σχηνέ, skené, significa anche "tenda"), ma ben presto ci si rese
conto che offriva molte possibilità se utilizzata come sfondo scenico. Divenne quindi sempre più
complessa e abbellita da colonne, nicchie e frontoni. Dal 425 a.C. fu costruita in pietra e con maggiori
ornamenti;
 l'orchestra (orkhestra, viene dal verbo ὀρκέομαι, orkeomai, che significa ballare, infatti indicava il
luogo del teatro antico dove si danzava), circolare, collocata tra il piano inferiore della cavea e la scena,
è lo spazio centrale del teatro greco, quello riservato al coro. Al centro di essa era situato l'altare di
Dioniso (thymele).
Il Teatro Romano
Il teatro latino è una delle più grandi espressioni della cultura della Roma antica. Fortemente caratterizzato
nella direzione dell'intrattenimento, era spesso incluso nei giochi, accanto ai combattimenti dei gladiatori, ma
soprattutto, sin dalle origini è collegato alle feste religiose.
La provenienza di molti testi è di origine greca, in forma di traduzioni letterali o rielaborazioni (vertere),
mescolate ad alcuni elementi di tradizione etrusca.[1] Era anche d'uso la contaminatio, consistente nell'inserire
in un testo principale scene di altre opere, adattandole al contesto. Non di rado i testi erano censurati,
impedendo riferimenti diretti alla vita civile o politica, mentre era esaltato il gusto della gestualità e della
mimica. Il teatro era rivolto alla popolazione intera, e l'ingresso era gratuito.
Gli antichi Romani utilizzano il modello del teatro greco, apportandovi alcune modifiche essenziali. Il primo
e più antico teatro romano in muratura è quello costruito in età tardo repubblicana
a Bononia (attuale Bologna) verso l'88 a.C., con un emiciclo di circa 75 metri di diametro e gradinate in
laterizio. La novità architettonica di questo teatro era nell'avere una struttura totalmente autonoma e
autoportante, fondata su una fitta rete di murature radiali e concentriche. Fu successivamente ampliato e
abbellito con marmi pregiati in età imperiale da Nerone verso la metà del I sec. d.C. A Roma il primo teatro
ad essere costruito interamente in muratura è quello di Pompeo, del 55 a.C. Le gradinate semicircolari della
cavea poggiano ora su archi e volte in muratura, e sono collegate alla scena con loggiati laterali. Questo
permette all'edificio del teatro una collocazione autonoma e più flessibile e di dotarsi di una facciata esterna
ornata e monumentale. La facciata della scena viene innalzata a numerosi piani e decorata, fino a
diventare frons scenae, proscenio. L'uso della scena diventa più complesso per l'uso di macchinari teatrali.
Compare il sipario, che durante la rappresentazione si abbassa in un apposito incavo, mentre il velario, di
derivazione navale, viene utilizzato per riparare gli spettatori dal sole.

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