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PATTI LATERANENSI
Nel 1848 rimane la suddivisione dell’Italia in Stati e lo statuto viene concesso solo
allo Stato Sabaudo. Nel 1861 gli stati prima divisi,si uniscono e rimangono al di fuori
Roma,Veneto;Friuli e Trentino,quest’ultimo sotto l’impero Asburgico. La capitale fu
spostata a Firenze. Lo stato Pontificio che andava dalle Marche a Benevento e nascerà
così un conflitto tra Stato e Chiesa. Lo Stato emanò le guarentigie,legge con la quale
offriva al Papa gli stessi privilegi del re. La chiesa risponde con un’enciclica,Non
espedit,nella quale il Papa invita i cattolici a non partecipare alla vita politica. Nel
1891 Papa Leone XIII emana un’ulteriore enciclica e propone la cooperazione tra
imprenditori e classe operaia,perché si accorge che quest’ultima è in grande
difficoltà ;ma il partito socialista propone lo scontro tra le classi. Si arrivò così ai Patti
lateranensi,accordi stipulati l'11 febbraio 1929 per regolamentare le relazioni tra lo
Stato italiano e la Santa Sede e porre così fine alla “questione romana”, che si era
aperta nel 1870 con l'annessione dello Stato Pontificio al nuovo Regno d'Italia. Il
concordato riconosceva il cattolicesimo religione di stato in Italia, inserì
l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche,risarcì i tanti edifici
confiscati,diede un finanziamento alla chiesa Cattolica,esentò dal pagamento delle
tassa per i luoghi adibiti al culto ed infine ci fu il matrimonio concordatario,cioè
riconosciuto sia dallo Stato che dalla Chiesa.