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Lezione 12

TIFO E
PARATIFO
(o “febbre tifoide” e
“febbre paratifoide”)
19/4/2005 Tifo e paratifo 1

TIFO E PARATIFO
Il TIFO (febbre tifoide) è una malattia
infettiva e contagiosa caratterizzata da una
sintomatologia complessa, con febbre e
disturbi del sensorio, e con possibile
insorgenza di complicanze a volte letali.
Il PARATIFO (febbre paratifoide) presenta
una sintomatologia simile, anche se il
decorso è più benigno.

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AGENTE CAUSALE

Salmonella typhi per


la febbre tifoide.
Salmonella paratyphi
(tipi A, B e C) per la
febbre paratifoide.
Appartengono al
genere “Salmonella”,
costituito da batteri
di forma
bastoncellare.

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QUADRO CLINICO
Incubazione: 1-3 settimane.
La malattia non trattata decorreva in 4 settimane
(o “settenari”):
• I settenario: febbre “a gradini” (la sera sempre
piú alta, la mattina sempre meno bassa);
• II-III settenario: febbre alta, diarrea, stato
“stuporoso”, roseole sulla cute addominale,
rischio di emorragie intestinali (nel solo III
settenario);
• IV settenario: calo febbre e scomparsa
sintomi.
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EPIDEMIOLOGIA
Il tifo è una infezione endemica diffusa in tutto il
mondo: si manifesta con casi sporadici ed epidemie,
piccole nei paesi ad alto livello economico-sociale.
Il paratifo ha una diffusione molto inferiore. Il tipo A é
praticamente scomparso.
In ITALIA la malattia è ancora molto diffusa
soprattutto nelle regioni meridionali ed insulari.
La morbosità è maggiore tra adolescenti e giovani,
ed è più elevata in estate e autunno, in rapporto al
consumo di mitili ed alla presenza di mosche.

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TIFO IN ITALIA
(casi/100.000 abitanti per area geografica, 1980-1999)
20
18
16
14
12
1980
10
1990
8
1999
6
4
2
0
Nord Centro Sud Isole
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SORGENTE
La sorgente é data solo dall’uomo, sia malato
che portatore.

Il maggior pericolo è dato dal portatore,


cronico o sano.

Lo stato di portatore cronico è di più comune


riscontro nei pazienti di mezza età, specie se
con calcoli della colecisti.
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SERBATOIO
L’uomo ammalato elimina salmonelle durante il
decorso della malattia, attraverso urine, vomito e
soprattutto feci.
Nei portatori cronici il germe si localizza nella
colecisti e nelle vie biliari: la bile passa
nell’intestino e quindi i batteri finsicono nelle feci
in modo più o meno continuo.
La presenza di calcoli, quale “spina irritativa”,
favorisce la permanenza del germe.
Il contagio avviene in modo diretto o indiretto.
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VIA DIRETTA
Il contagio per trasmissione diretta si può verificare
presso coloro che assistono un malato o presso
coloro che vivono a contatto di un portatore.
Esso avviene attraverso mani sporche contaminate
da materiale fecale o da urine.
Con le mani sporche (via indiretta) il contagio
avviene anche a mezzo di impianti igienici di uso
collettivo.
Ancora una volta si dimostra come la semplice precauzione
di lavarsi le mani dopo aver usato il WC e di tenere il WC
pulito puó bastare da sola a prevenire questo tipo di malattie!
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VIA INDIRETTA: VEICOLI


il germe passa al veicolo, e poi il
soggetto sano viene a contatto con il
veicolo, infettandosi.
I principali veicoli sono: l’acqua, i frutti
di mare, le verdure crude, il latte ed i
latticini.

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VIA INDIRETTA: VETTORI


Tra i vettori il piú temibile é
la mosca.
Essa si posa sull’oggetto
contaminato, raccoglie
microscopiche particelle
(infette) e le rilascia su
quello integro perché
trascorre 1/3 del suo
tempo a pulirsi le zampe!
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PROFILASSI
anche solo
Denuncia Obbligatoria sospetto
diagnostico

Possibilmente ospedaliero
Isolamento Obbligatorio per tutta la durata del
periodo infettivo e FINO
ALLA GUARIGIONE
CLINICA

Guarigione clinica: almeno 3 coprocolture (esame


batteriologico delle feci) negative in tre giorni consecutivi
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DISINFEZIONE

Di tutti gli oggetti


Continua contaminati dal malato

Del locale ove


Terminale ha soggiornato
il paziente

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VACCINAZIONE
E’ obbligatoria per gli addetti
ai servizi di cucina,
disinfezione, lavanderia,
pulizia degli ospedali e case
di cura in genere, servizi di
approvvigionamento idrico,
raccolta e smercio del latte.
La vaccinazione antitifica e
combinata a quella
antitetanica è praticata nelle
reclute.
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TIPI DI VACCINI
In passato: vaccini a germi uccisi, per via
intramuscolo (nel pettorale!) con bassa efficienza
e durata.
Attualmente: vaccini a base di germi vivi attenuati
(NEO TIF) che si somministrano per via orale.
Il vaccino va dato dopo una pillola di bicarbonato
che, neutralizzando i succhi gastrici, permette la
non distruzione dei germi vaccinanti.
Essi, giunti nell’intestino, sono capaci di generare
una infezione controllata che induce l’immunitá.
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