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Quarta Parte
Adriano DE SANTIS
Dipartimento di Medicina Clinica
Anno Accademico 2003 - 2004
Le malattie del fegato
Le funzioni del fegato
Epatite A (HAV)
L’Epatite A è causata da un virus ad RNA virus appartenente alla famiglia
degli enterovirus.
La modalità di infezione è fecale-orale, di solito attraverso l’ingestione di cibi o
liquidi contaminati dal virus.
– E’ prevalente nelle zone sottosviluppate o in condizioni di scarsa igiene
sanitaria.
– La persona infetta che maneggia cibo può diffondere la malattia e
possono contrarlo persone consumando acqua o molluschi provenienti da
acque contaminate.
– E’ frequente la trasmissione attarverso il contatto diretto, raramente
attraverso il sangue.
L’incubazione è da 3 a 5 settimane, in media 4 settimane.
E’ presente in tutto il mondo, più frequente nei bambini e nei giovani adulti.
La mortalità va dallo 0 % all’1% mentre la regola è la guarigione.
Malattie del fegato: epatite B
Epatite B (HBV)
L’epatite B è causata da un virus a DNA con doppio involucro. La particella è
composta come segue:
– HBcAg - antigene core dell’HBV (materiale antigenico all’interno del
nucleo).
– HBsAg - antigene di superficie dell’HBV (materiale antigenico di
rivestimento).
– HBeAg - proteina indipendente circolante nel sangue necessaria per la
replicazione del virus.
Ciascun antigene stimola la produzione di anticorpi specifici:
– Anti-HBc IgM: presente durante la fase acuta di malattia
– Anti-HBc IgG: indica la pregressa infezione
– Anti-HBs: prodotto tardi durante la convalescenza; solitamente indica
guarigione e sviluppo dell’immunità.
– Anti-Hbe: di solito significa riduzione dell’infezione ma può essere presente
in caso di cronicizzazione da parte di un virus mutato (Hbe Ag minus).
Malattie del fegato: epatite B
Epatite C (HCV)
Denominata anche epatite non-A, non-B, è causata da un virus ad RNA.
Esistono almeno 6 genotipi principali
La trasmissione in molti casi avviene attraverso il sangue o attraverso
trasfusioni, solitamente da donatori di sangue a pagamento.
Frequente fra tossicodipendenti e pazienti in dialisi renale e nel personale
addetto.
Può essere trasmessa attraverso i rapporti sessuali.
Può essere trasmessa mediante piercing e tatuaggi.
Il periodo di incubazione varia da 1 settimana a tre mesi.
E’ presente in tutte le classi di età.
Molto comune è la forma di epatite post trasfusionale.
Può essere riscontrata sporadicamente o in proporzioni epidemiche.
Malattie del fegato: epatite Delta
Epatite E (HEV)
Recentemente identificata come un virus a RNA a
singola elica.
La modalità di trasmissione è fecale-orale.
Incubazione è la stessa dell’HAV.
E’ presente soprattutto in India, Africa, Asia e Centro-
America, ma può essere trovato in coloro che hanno
viaggiato di recente in queste aree e può essere più
comune nei giovani adulti e più severo in donne in
gravidanza.
Manifestazioni Cliniche delle epatiti
Valutazione infermieristica
– ittero e/o di segni di grattamento
– idratazione
– segni di coagulopatia
– alterazioni del comportamento e della ideazione in relazione alla comparsa di
encefalopatia epatica.
– Verifica e registrazione delle evacuazioni e della diuresi (soprattutto nei pazienti
itterici)
Interventi infermieristici
– Mantenere uno stato di nutrizione adeguato
– Assumere pasti piccoli e frequenti ad alto contenuto calorico ed una dieta a basso
contenuto di grassi. Evitare grandi quantità di proteine durante la fase acuta di
malattia.
– Somministrare o insegnare automedicazione di antiemetici come prescritto. Evitare
i fenotiazinici, come la clorpromazina, che hanno un effetto colestatico e possono
causare o peggiorare l’ittero.
Il ruolo dell’infermiere nella epatite virale