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D.L.VO 626/94
AGENTI BIOLOGICI
DEFINIZIONE DI RISCHIO
BIOLOGICO
Nel D.Lvo 626/1994 il legislatore ha classificato i
diversi agenti biologici in base alla loro
pericolosità
↓
la pericolosità è stata valutata sia nei confronti
della salute dei lavoratori che della popolazione
generale
Tra le caratteristiche di pericolosità sono state
considerate:
Ô infettività: capacità di un microrganismo di
sopravvivere alle difese dell’ospite e di replicare
in esso
Ô patogenicità: capacità di produrre malattia a
seguito di infezione
Ô trasmissibilità: capacità di un microrganismo di
essere trasmesso da un soggetto portatore ad
un soggetto non infetto
Ô neutralizzabilità: disponibilità di efficaci misure
profilattiche per prevenire la malattia o
terapeutiche per la sua cura
In microbiologia la pericolosità di un
microrganismo viene spesso classificata in
base alla virulenza
↓
la virulenza viene intesa come l’insieme delle
caratteristiche di infettività e patogenicità
CLASSIFICAZIONE DEGLI AGENTI
BIOLOGICI
GRUPPO 1: agente che presenta poche
probabilita’ di causare malattie in
soggetti umani
GRUPPO 2 : agente che puo’ causare malattie -
e’ poco probabile che si propaghi
nella comunita’ - sono di norma
disponibili efficaci misure
profilattiche e terapeutiche
GRUPPO 3: agente che puo’ causare malattie gravi
- puo’ propagarsi nella comunita’, ma
di norma sono disponibili efficaci
misure profilattiche e terapeutiche
GRUPPO 4 : agente che puo’ provocare malattie
gravi e puo’ presentare un elevato
rischio di propagazione nella
comunita’ - non sono di norma
disponibili efficaci misure profilattiche
e terapeutiche
L’allegato IX riporta l’elenco degli
Agenti Biologici classificati nei
gruppi 2, 3 e 4
Il campo di applicazione del titolo VIII comprende
tutte le attività che possono comportare rischio di
esposizione ad agenti biologici
Si distinguono:
a) le attività con uso deliberato dei microrganismi
(costituiscono materia prima, reagente o prodotto
del processo lavorativo)→ laboratori diagnostici
b) le attività che possono comportare la presenza di
agenti biologici senza che venga fatto un vero e
proprio uso
Il datore di lavoro che intende esercitare le attività di
tipo a) che comportano l’uso di agenti biologici
dei gruppi 2, 3 e 4 deve comunicare all’Organo di
Vigilanza la valutazione del rischio
Epatite virale
Tubercolosi polmonare
Infezione da HIV (sindrome da immunodeficienza acquisita)
Stafilococcie (da staphylococcus aereus o pyogenes,
staphylococcus epidermis)
Legionellosi (oltre 30 specie, le più importanti legionella
pneumophila, legionella micdadei)
Epatite virale
Processo flogistico causato da virus preferenzialmente
epatotropi
Virus dell’epatite A
Virus dell’epatite B
Virus dell’epatite C
Virus dell’epatite D
IPERBILIRUBINEMIA,UROBILINURIA,COLURIA,A
UMENTO DELLE TRAMSAMINASI
Clinica e immunologia dell’epatite B
L’epatite B ha in genere evoluzione favorevole anche se
seguita da lunga convalescenza con astenia,
disappetenza, instabilità emotiva
La ripresa dell’appetito è un indizio di notevole valore per
una prognosi favorevole
Evoluzioni sfavorevoli
Atrofia gialla acuta con insufficienza epatica fino alla morte .
Epatite cronica persistente quando la malattia dura oltre un
anno. La persistenza dell’HbsAg indica trattasi di epatite
cronica attiva.
Epatite cronica aggressiva : necrosi degli epatociti con
AbsAg,HBeAg ed HbcAg elevati
Profilassi epatite B
CONTROIDICAZIONI
Gli effetti collaterali rilevanti sicuramente correlabili alla
vaccinazione sono estremamente rari
La sola controindicazione e’ rappresentata da ipersensibilita’
nota a componenti del vaccino, in particolare non devono
essere vaccinati soggetti con precedenti reazioni
anafilattiche al comune lievito di birra
Per segnalazioni di reazioni in associazione temporale con
la somministrazione di vaccini anti-epatite B l’OMS ha
affermato che non esistono dati scientifici che provino
l’esistenza di un rapporto causa –effetto tra la
somministrazione di vaccini anti-epatite B e casi di
sclerosi multipla o di altre malattie demielinizzanti
Sorveglianza sanitaria
☺ Visita preventiva
☺ Esami amatochimici (gamma gt, transaminasi, bilirubina)
☺ Markers epatite
↓
Se negativi viene eseguita vaccinoprofilassi
Misure di prevenzione
(norme di corretto comportamento)
• e’ fatto divieto di fumare mangiare al di fuori degli spazi
appositamente riservati
• e’ vietato toccare oggetti (telefono,porta,ecc ) con guanti
utilizzati per prestazioni sanitarie
• tutti gli operatori sanitari devono adottare le misure
necessarie a prevenire incidenti causati da aghi,bisturi ed
altri oggetti taglienti utilizzati
• gli aghi non debbono essere rincappucciati, o
volontariamente piegati o rotti, rimossi dalle siringhe o
altrimenti manipolati, al fine di prevenire punture
accidentali
• dopo l’uso gli aghi , le lame di bisturi e altri oggetti
taglienti debbono essere riposti ,per l’eliminazione , in
appositi contenitori sistemati in posizione vicina e comoda
rispetto al posto dove vengono usati
Procedure specifiche
6 settimane
3 mesi
6 mesi
1 anno
PROFILASSI
la legislazione prevede controlli accurati e norme di igiene
rigorose
LEGIONELLOSI
si conoscono diverse specie (otre 30) tra cui le piu’ importanti
sono la L.pneumophila e la L. micdadei
trasmissione
inquinamento di impianti di condizionamento (umidificatori)
in alberghi, ambienti residenziali, talora industrie
in forma sporadica può presentarsi per contagio ospedaliero
profilassi
disinfezione impianti di condizionamento dell’aria e di
distribuzione dell’acqua, specie in ambiente ospedaliero
profilassi vaccinica non ancora realizzata