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In quest’ultimo periodo abbiamo e purtroppo stiamo ancora vivendo uno dei momenti più

difficili del XXI secolo a causa di un virus chiamato COVID – 19.

Tutto ha inizio nel mese di novembre - dicembre dello scorso anno, quando nella città di
Wuhan, in Cina, ha incominciato a diffondersi un virus abbastanza pericoloso per la salute
dell’uomo.

Sebbene le autorità cinesi siano intervenute tempestivamente per contenerlo invitando i


cittadini alla quarantena, il virus ha raggiunto l’Europa e così il nostro Paese, l’Italia.

Ho scelto questo argomento per la mia tesina vista la sua attuale importanza in quanto ha
colpito, nel bene o nel male, tutti noi esseri umani e non solo.

Sicuramente quest’evento lascerà un segno nella storia dell’uomo, segno ancora più
indelebile per tutti coloro che lo hanno dovuto affrontato in prima linea.

Come me, anche quasi tutto il resto del mondo ha dovuto cambiare in modo drastico le
proprie abitudini, abbiamo dovuto persino giustificare una semplice uscita con gli amici!
Tutto ciò ha influito sul nostro lato psicologico, sociale e purtroppo anche su quello
economico. Per fortuna, grazie anche agli sviluppi scientifici e tecnologici, stiamo
riuscendo a risollevarci, anche se la strada per uscire del tutto fuori pericolo è ancora in
salita. È chiaro quindi che ormai il nostro futuro sarà segnato dagli effetti del virus sulla
nostra vita quotidiana, sull’economia, sul turismo, sull’istruzione e sul lavoro.

Confido nel fatto che questo brutto episodio spinga noi esseri umani a diventare più
responsabili e rispettosi anche e soprattutto nei confronti dell’ambiente, con la speranza
che eventi così drastici non si verifichino mai più.

Che cos’è COVID-19?

COVID-19 è il nome della malattia da nuovo coronavirus: “CO” indica corona, “VI” virus,
“D” significa disease (malattia in inglese) e 19 si riferisce al 2019, l’anno della sua
comparsa.

Il nuovo Coronavirus SARS-CoV-2 è un virus respiratorio che appartiene alla grande


famiglia dei coronavirus (CoV); il nome Coronavirus deriva dalla presenza di punte a forma
di corona sulla superficie del virus.

I coronavirus possono rendersi responsabili di diverse patologie di entità variabile: dal


raffreddore a sindromi respiratorie più serie come la MERS (sindrome respiratoria
mediorientale, Middle East respiratory syndrome) e la SARS (sindrome respiratoria acuta
grave, Severe acute respiratory syndrome).

Quali sono le cause di COVID-19?

COVID-19 è dovuta all’infezione da Coronavirus SARS-CoV-2. Il nuovo coronavirus è


stato chiamato Coronavirus SARS-CoV-2 dal “Coronavirus study group” dell’International
Committee on Taxonomy of Viruses (la commissione deputata a classificare e a
denominare i virus) perché ritenuto “fratello” del virus responsabile della SARS (SARS-
CoV).

I coronavirus sono comuni in specie animali come i pipistrelli e i cammelli, ma possono


evolvere e infettare l’uomo; questa capacità dei virus presenti nel mondo animale di
diventare patogeni per l’uomo si chiama “salto di specie” o spillover. A oggi conosciamo
sette tipologie di coronavirus umani, i primi furono identificati a metà degli anni Settanta,
mentre gli ultimi sono più recenti (SARS-CoV, 2002; MERS-CoV, 2012), fino al nuovo
coronavirus SARS-CoV-2 del 2019.

Le goccioline del respiro sono la modalità di trasmissione principale del virus; queste
possono passare da una persona all’altra attraverso uno starnuto, un colpo di tosse e
contatti diretti personali, ma anche attraverso le mani che se non lavate possono essere
contaminate e trasmettere il virus ad altri tramite il semplice contatto (si pensi a una stretta
di mano: se il soggetto infetto ha le mani contaminate può trasferire il virus sulle mani
dell’altro che può a sua volta infettarsi portando una mano alla bocca, agli occhi o al naso).
Queste goccioline sono troppo pesanti per rimanere sospese nell'aria e dunque cadono
rapidamente, adagiandosi sul pavimento e sulle superfici.

Quali sono i sintomi di COVID-19?

COVID-19 può manifestarsi con sintomi quali raffreddore, mal di gola, tosse e febbre, ma
anche con manifestazioni più serie come polmonite e difficoltà respiratorie. Alcuni soggetti
possono invece essere asintomatici.

Il periodo di incubazione, ovvero il tempo che passa tra il contagio e la manifestazione dei
sintomi, si stima duri dai 2 agli 11 giorni, fino a un massimo di 14 giorni.
In presenza di sintomi o dubbi occorre restare a casa e non recarsi in Pronto soccorso o
dal proprio medico. È bene poi chiamare il proprio medico di famiglia, il pediatra o la
guardia medica, oppure rivolgersi ai numeri verdi regionali consultabili qui. È inoltre stato
attivato il numero di pubblica utilità 1500 del Ministero della Salute.

Diagnosi

Per confermare la diagnosi di COVID-19 è necessario sottoporre il paziente a esami


specifici di laboratorio secondo i protocolli “Real Time PCR” per SARS-CoV-2 stabiliti
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Il paziente viene poi sottoposto a un tampone faringeo: un esame rapido, non invasivo e
indolore volto a prelevare un campione della secrezione a livello della gola (in particolare
sulla mucosa della faringe posteriore) attraverso un bastoncino cotonato che viene inserito
in bocca. L’analisi del campione permette poi di verificare la presenza del virus.

Con un ruolo complementare a quello del tampone, anche la TAC può fornire informazioni
molto importanti per individuare nelle fasi iniziali questi pazienti. Una TAC senza mezzo di
contrasto ed eseguita con tecnica tradizionale è in grado di cogliere i segni polmonari della
malattia in fase precoce e fornisce informazioni altamente specifiche per il coronavirus
perché i segni presenti in TAC sono ben identificabili.

Trattamenti
Non è ancora disponibile una terapia specifica per COVID-19. Il trattamento si basa sui
sintomi del paziente tenendo conto del quadro clinico complessivo.

Come si previene COVID-19?

La prevenzione di COVID-19 è possibile attraverso l’adozione di alcune norme:

- Starnutire e tossire in un fazzoletto o coprendo bocca e naso con l’incavo del


gomito.
- Buttare via i fazzoletti di carta utilizzati immediatamente dopo l’uso.
- Lavare le mani spesso e accuratamente con acqua e sapone per almeno 20
secondi (o con disinfettante per mani a base di alcol al 60%) e in ogni caso sempre
dopo aver starnutito, tossito o soffiato il naso.
- Evitare di toccare bocca, naso e occhi.
- Disinfettare le superfici e gli oggetti che si usano di frequente (smartphone,
computer, auricolari) con disinfettanti contenenti alcol (etanolo) al 75% o a base di
cloro all’1% (candeggina).
- Mantenere almeno un metro di distanza dalle altre persone, evitare strette di mano
e altri contatti ravvicinati ed evitare ogni forma di assembramento.
- Rimanere a casa e uscire solo per motivi di lavoro, salute o per fare la spesa.
- Usare la mascherina in presenza di sintomi o se si presta assistenza a persone
malate.

GEOGRAFIA
La pandemia da COVID -19, attualmente in corso, ha registrato i primi casi nella città di
Wuhan, nella Cina centrale, verso la fine di novembre dello scorso anno.

In seguito, nelle prime settimane di gennaio si è diffuso nelle altre province cinesi, forse
favorito dagli spostamenti della popolazione per via del capodanno cinese.

Wuhan è il capoluogo della provincia di Hubei ed è la settima città più grande della Cina,
con una popolazione di oltre 11 milioni di persone. È un importante snodo dei trasporti del
Paese, nota da tempo come "La via delle nove province".

Le autorità sanitarie hanno riscontrato i primi casi in cittadini che avvertivano sintomi di
una malattia simile alla polmonite, di cui le sue patologie erano sconosciute.

All’inizio della pandemia, data la scarsa disponibilità d’indagine, gli scienziati hanno
ipotizzato che si trattasse di un virus trasmissibile dagli animali, ma in seguito smentito.

STORIA

Oggi siamo in piena emergenza sanitaria ed economia per via di una pandemia causata
dal virus Covid – 19, ma non è la prima volta che l’uomo è stato costretto ad affrontare una
minaccia di questo genere. Le malattie, infatti, nel corso degli anni, hanno rappresentato
parte integrante della storia dell’umanità.
Le pandemie hanno trasformato le società del tempo lasciando una traccia indelebile,
trasformando o modificando, a tratti in maniera invasiva, lo stile di vita e le abitudini di ogni
singolo cittadino.

Peste di Giustiniano

Se analizziamo, in dettaglio, le pandemie attestate nella storia, fu’ la peste di Giustiniano,


in pieno medioevo, che portò l’impero bizantino ad affrontare uno dei momenti più difficili,
oscurando il potere di Giustiniano. Si trattava della prima epidemia di peste di cui si è a
conoscenza. Questa malattia si diffuse a Costantinopoli e da lì in tutto l’Impero in maniera
repentina diffondendo paura e morti. Anche lo stesso Giustiniano fu vittima della peste, ma
riuscì a guarire. Alla fine dell'epidemia, la capitale imperiale aveva perso quasi il 40% della
sua popolazione, e in tutto l'impero avevano perso la vita 4 milioni di persone.

Le conseguenze economiche furono catastrofiche, perché ci furono momenti in cui il


numero di morti superava quello dei vivi. Molti storici vedono in questa fase di
indebolimento dell’Impero bizantino una linea di separazione fra il tramonto dell’Antichità e
la nascita del Medioevo.

Peste nera
Un’altra pandemia, fu’ la peste nera, forse la peggiore della storia dell’umanità, avvenuta
verso la metà del XIV secolo (tra il 1346 e il 1353). Secondo gli storici, la popolazione
europea passò da 80 a 30 milioni di persone.
Nel 1914 in Europa ci furono molte rivalità tra gli stati che contribuivano ad alimentare un
clima di tensioni. Era conosciuta per i suoi precedenti, ma le sue cause e il suo
trattamento erano completamente ignorati. Questo, insieme alla velocità di diffusione,
l'hanno resa una delle più grandi pandemie della storia. Solo cinque secoli più tardi venne
scoperta la sua origine animale, e il suo collegamento con i ratti, che durante il Medioevo
convivevano nelle grandi città con le persone e si spostavano addirittura con gli stessi
mezzi di trasporto, come le navi, per esempio, verso città lontane, portando il virus con sé.
I numeri che ha lasciato dietro di sé questa epidemia sono sconvolgenti.

Il vaiolo
Il cosiddetto virus del vaiolo, trae il suo nome alle piaghe che si formavano sulla pelle del
malato. Era una malattia grave ed estremamente contagiosa che decimò la popolazione
mondiale dalla sua comparsa, arrivando ad avere tassi di mortalità fino al 30%. Si espanse
nel Nuovo mondo quando i conquistatori iniziarono ad attraversare l'oceano, colpendo in
modo terribile una popolazione con difese molto basse contro nuove malattie, e in Europa
ebbe un periodo di drammatica espansione durante il XVIII secolo, infettando e sfigurando
milioni di persone. Fortunatamente, è una delle due uniche malattie che l'uomo è riuscito a
debellare con la vaccinazione. È stato proprio combattendo questa malattia che fu
scoperto il primo vaccino. Fu Lady Mari Montagu ad elaborare inizialmente alcune
osservazioni chiave in Turchia e, quasi 100 anni dopo, Edward Jenner ne dimostrò
scientificamente la loro efficacia. Nel 1977 è stato registrato l'ultimo caso di contagio del
virus, che da allora è considerato estinto.

L'influenza spagnola
Nel marzo del 1918, negli ultimi mesi della Prima Guerra Mondiale, fu registrato il primo
caso di influenza spagnola, in un ospedale degli Stati Uniti.

Fu battezzata così perché in Spagna le informazioni sulla pandemia circolavano


liberamente, a differenza degli altri paesi coinvolti nella lotta che cercavano di nascondere
i dati. Questo ceppo virulento del virus dell'influenza si diffuse tempestivamente in tutto il
mondo a causa degli spostamenti degli eserciti sui fronti europei. I sistemi sanitari
rischiarono il collasso e le camere mortuarie funebri non riuscivano a stare al passo con le
vittime. Studi recenti hanno rivelato dati più precisi. Si stima che il tasso di mortalità
globale fu tra il 10 e il 20% degli infetti, e in tutto il mondo morirono fra le 20 e le 50 milioni
di persone. C’è chi addirittura ipotizza che si raggiunsero le 100 milioni di vittime.

Prima guerra mondiale

Nei primi anni del ‘900, prima della pandemia, l’Europa venne investita da un’altra grave
situazione sociale ed economica, ovvero lo scoppio della prima guerra mondiale.
Una delle cause che portò allo scoppio, fu’ quando il 28 giugno del 1914, a Sarajevo uno
studente serbo uccise a colpi di pistola l’erede al trono e sua moglie. L’Austria accusò la
Serbia di avere organizzato l’attentato e per questo l’Austria dichiarò guerra alla Serbia e
mise in moto il sistema di alleanze. L’Italia inizialmente non partecipò alla guerra perché la
triplice alleanza prevedeva l’obbligo di entrare in guerra solo se uno degli stati membri
fosse stato attaccato. Questa guerra impegnò le nazioni di tutti i livelli. Si giocò sulla forza
delle armi e sulla capacità produttiva delle industrie. La guerra divenne mondiale quando
nel 1917 entrarono in guerra gli Stati Uniti. La Germania e l’Austria speravano di far
terminare la guerra attuando una guerra di movimento con attacchi improvvisi e massicci.
La Germania cercò di attaccare la Francia solo che i francesi riuscirono a bloccarli. Per
questo incontrando tanta resistenza il conflitto si trasformò in una guerra di posizione e si
combatteva nelle trincee però questi scontri causarono migliaia di morti. L'Italia non entrò
in guerra subito perché la Triplice Alleanza aveva carattere difensivo. In Italia ci furono due
schieramenti: neutralisti e interventisti i neutralisti erano contro la guerra invece gli
interventisti volevano entrare in guerra. Tra il 1914 e il 1915 le iniziative degli interventisti
si fecero sempre più aggressive. Il 26 Aprile 1915 il governo firmò un accordo segreto
chiamato il Patto di Londra con il quale si impegna ad entrare in guerra a fianco della
triplice intesa e in caso di Vittoria L'Italia ebbe ottenuto il Trentino Alto Adige Trieste, Istria
e la Costa dalmata. Il 24 maggio 1915 l'Italia dichiara guerra all'Impero austro-ungarico e
l'anno successivo anche alla Germania. In Italia la guerra fu combattuta a nord e l’esercito
italiano sostenne molte guerre che costarono migliaia di morti. La guerra cominciò a
combattersi anche su mare dove i britannici attaccarono i tedeschi che cominciarono ad
affondare navi militari passeggere e mercantili e verso la fine del 1916 gli europei capirono
che la guerra si sarebbe prolungata. Per l’Italia il prolungamento delle guerre ebbe
conseguenze disastrose e nel 1917 un’offensiva austro-tedesca determinò la peggiore
sconfitta dell’Italia: La sconfitta di Caporetto. Il 1917 fu l’anno più duro per tutti perché si
diffondeva il malcontento e tutti avevano il desiderio di ritorno alla normalità. A settembre
Bulgaria e Turchia si ritirarono dal conflitto e i tedeschi capirono che era inutile proseguire
la guerra e nel 1918 venne proclamata la repubblica.

Nel 1919 a Parigi ci fu una conferenza di pace che avrebbe dovuto ristabilire a tutto il
mondo nuovi equilibri e Wilson scrisse delle line guida a riguardo solo che le sue
indicazioni furono realizzate solo in parte. Tra il 1919 e il 1920 furono firmati diversi trattati
ed uno dei più importanti è stato quello di Versailles che stabiliva le sanzioni alla Germania
per aver provocato la prima guerra mondiale. Con i trattati di pace l’Italia non aveva
ottenuto tutti i territori previsti e per questo Gabriele D’Annunzio organizzò la spedizione
per occupare Fiume, ma quest’azione provocò un incidente internazionale che poteva
sfociare in un altro conflitto, per questo il governo italiano dovette far sgomberare
D’Annunzio ed i suoi legionari. Numerosi stati insoddisfatti chiesero la revisione dei trattati.
La Turchia si trovava in una situazione instabile dove un movimento guidato da Mustafà
aveva abbattuto il sultano proclamando la repubblica e la Società delle Nazioni si rivelò
inadeguata. Insieme alle difficoltà politiche gli stati europei si trovarono anche in difficoltà
economiche soprattutto i paesi che sono stati vinti.

LA MADRE DI CECILIA

(Alessandro Manzoni, brano tratto da I promessi Sposi)

…madre di Cecilia Scendeva dalla soglia d’uno di quegli usci, e veniva verso il convoglio, una donna, il cui
aspetto annunciava una giovinezza avanzata, ma non trascorsa; e vi traspariva una bellezza velata e
offuscata, ma non guasta, da una gran passione, e da un languor mortale: quella bellezza molle a un tempo
e maestosa che brilla nel sangue lombardo. La sua andatura era affaticata, ma non cascante; gli occhi non
davan lacrime, ma portavan segno d’averne sparse tante; c’era in quel dolore un non so che di pacato e di
profondo, che attestava un’anima tutta consapevole e presente a sentirlo. Ma non era il solo suo aspetto
che, tra tante miserie, la indicasse così particolarmente alla pietà, e ravvivasse per lei quel sentimento ormai
stracco e ammortito ne cuori. Portava essa in collo una bambina di forse nov’anni, morta; ma tutta ben
accomodata, co’ capelli divisi sulla fronte, con un vestito bianchissimo, come se quelle mani l’avessero
adornata per una festa promessa da tanto tempo, e data per premio. Né la teneva a giacere, ma sorretta, a
sedere su un braccio, col petto appoggiato al petto, come se fosse stata viva; se non che una manina bianca
a guisa di cera spenzolava da una parte, con una certa inanimata gravezza, e il capo posava sull’omero
della madre, con un abbandono più forte del sonno: della madre, ché, se anche la somiglianza de’ volti non
n’avesse fatto fede, l’avrebbe detto chiaramente quello de’ due ch’esprimeva ancora un sentimento. Un
turpe monatto andò per levarle la bambina dalle braccia, con una specie però d’insolito rispetto, con
un’esitazione involontaria. Ma quella, tirandosi indietro, senza però mostrare sdegno né disprezzo, «no!»
disse: «non me la toccate per ora; devo metterla io su quel carro: prendete». Così dicendo, aprì una mano,
fece vedere una borsa, e la lasciò cadere in quella che il monatto le tese. Poi continuò: «promettetemi di non
levarle un filo dintorno, né di lasciar che altri ardisca di farlo e di metterla sotto terra così».Il monatto si mise
una mano al petto; e poi, tutto premuroso, e quasi ossequioso, più per il nuovo sentimento da cui era come
soggiogato, che per l’inaspettata ricompensa, s’affacendò a far un po di posto sul carro per la morticina. La
madre, dato a questa un bacio in fronte, la mise lì come su un letto, ce l’accomodò, le stese sopra un panno
bianco, e disse l’ultime parole: «addio, Cecilia! riposa in pace! Stasera verremo anche noi, per restar sempre
insieme. Prega intanto per noi; ch’ io pregherò per te e per gli altri». Poi, voltatasi di nuovo al monatto, «voi»,
disse, «passando di qui verso sera, salirete a prendere anche me, e non me sola». Così detto, rientrò in
casa, e, un momento dopo, s’affacciò alla finestra, tenendo in collo un’altra bambina più piccola, viva, ma coi
segni della morte in volto. Stette a contemplare quelle così indegne esequie della prima, finché il carro non si
mosse, finché lo poté vedere; poi disparve. E che altro poté fare, se non posar sul letto l’unica che le
rimaneva, e mettersele accanto per morire insieme? come il fiore già rigoglioso sullo stelo cade insieme col
fiorellino ancora in boccio, al passar della falce che pareggia tutte l’erbe del prato.

Il brano dal titolo “la madre di Cicilia” è presente nel cap. XXXIV e questa risulta essere la
protagonista di uno dei momenti più drammatici dell'intero romanzo, da commuovere il
lettore. La narrazione inizia quando il giovane Renzo, protagonista importate dei Promessi
Sposi, dirigendosi verso la casa di don Ferrante, in uno scenario insolito in cui si presenta
la città di Firenze colpita dalla peste del 1630, vede una donna, di “giovinezza avanzata”,
uscire dall'uscio di una casa e dirigersi verso il carro dei monatti. La donna porta in braccio
il cadavere di una bambina di circa nove anni, morta di peste, vestita con l’abito bianco e
lindo della domenica, tutto ricamato e ben pettinata. La madre le regge il capo come se
fosse ancora viva, per poi poggiarla con delicatezza sul carro, salutandola per l’ultima
volta. La donna, mostra "una bellezza velata e offuscata, ma non guasta, da una gran
passione, e da un languor mortale", poiché appare evidente che essa ha versato molte
lacrime per la perdita della sua amata bambina e sul suo volto sono abbastanza evidenti i
terribili segni del contagio della peste.

La scena si conclude quando un "turpe monatto" si avvicina con esitazione alla madre per
prendere il corpicino della figlia, un atteggiamento inusuale per quell’uomo, ma la donna
gli chiede di poter adagiare lei stessa la sua bambina sul carro, ricompensandolo con del
denaro e facendosi promettere che la fanciulla verrà sotterrata vestita, senza "levarle un
filo d'intorno". E’ l’ultimo addio della madre a Cecilia, augurandole di riposare in pace. La
donna si rivolge ancora una volta al monatto e gli ricorda che in serata dovrà ripassare da
quella casa a raccogliere lei e l'altra sua figlia, detto ciò, rientra in casa e, da lì, si affaccia
da una finestra tenendo in braccio un'altra bambina, "viva, ma coi segni della morte in
volto". Guardando il carro che si allontana e rientrando infine nell'abitazione (l'autore lascia
intendere che probabilmente si stenderà sul letto insieme alla figlia e attenderà la morte,
come un fiore già rigoglioso cade insieme al fiorellino non ancora sbocciato allorché la
falce taglia l'erba sul prato: la similitudine, di altissima intensità lirica, è ispirata all'Eneide
di Virgilio, IX, 435-38).

Renzo assiste alla scena toccante e trattiene a stento le lacrime, sopraffatto da


un'emozione straordinaria, e prima di proseguire il suo viaggio prega Dio di porre presto
fine alle sofferenze della donna e della figlia superstite. L'episodio è ispirato a un fatto
realmente accaduto e descritto dal cardinal Borromeo nel De pestilentia (VIII, De
miserandis casibus), lo scritto sulla peste del 1630.
FRANCESE

En décembre 2019, une maladie mystérieuse, le Covid-19, a fait son


apparition en Chine, dans la ville de Wuhan. Son symptômes sont une forte
fièvre et des difficultés en respirer. Le Covid-19 est donné par un coronavirus,
un virus très contagieux. En quelques mois, il a contaminé millions de
personnes à travers le monde, et causé la mort de plusieurs entre elles.

Les coronavirus est un virus avec des microbes invisibles à l'œil. Au


microscope, on dirait que ce virus est entouré d'une petite couronne.

Les virus est compose par des microbes, comme les bactéries.

Pour les observer, il faut voir avec un microscope 1 million de fois plus
puissant qu'une loupe.

Pour nous protéger du Covid-19, les chercheurs du monde entier essaient


de créer un vaccine.
INGLESE

When this famous disease was born in Wuhan was called "pneumonia epidemic", but
then because of the limited data available and the uncertain presence of asymptomatic
subjects, we preferred to speak about a "flu-similar syndrome". Today we know that we
are in front of an acute respiratory disease. The virus derived from a bat-typical
coronavirus strain that was first isolated in China and it was classified 2019-nCov. The
genome was published in a public database last January and we certified the jump from
animal-human transmission to human-human transmission.

Reported for the first time by the World Health Organization on December 31, 2019, it
emerged in all its danger with the pneumonia epidemic in Wuhan, in the province of Hubei.
Today the city’s fish market is considered the origin of the outbreak. At the beginning the
cases were officially 198, with five cases in the capital, 14 in the province of Guangdong
and one in Shanghai. On January 30 there were 169 deaths in China and over seven
thousand infections all over the world.

Finally, the WHO defined Covid-19 as the disease which could remember Sars, but it is
not the same disease and we can’t minimize it as a form of flu. Coronavirus was isolated in
the other countries to study its phylogeny from China to the derived strains. It was called
SARS-CoV2, distinguishing it from SARS SARS-CoV1.

Le strutture rimovibili
Che cosa si intende esattamente per prefabbricato? Può essere considerata realmente
un'abitazione oppure è solo una struttura fragile, debole, scarsamente resistente al tempo,
non stabile e di scarsa qualità? Vediamo insieme i dettagli e le tipologie di prefabbricati in
commercio.

Non tutti ancora sanno che un prefabbricato è una vera e propria struttura abitativa, di
elevate prestazioni di durevolezza, resistenza al tempo e agli agenti atmosferici, stabile,
comoda e in grado di resistere anche agli agenti sismici: le strutture prefabbricate in legno,
oggigiorno sempre più studiate per soddisfare le sempre maggiori esigenze di avere
un'abitazione stabile e preparata ad ogni evenienza, porta questa tipologia di casa ad
avere un ruolo funzionale e particolarmente importante nell'ambito delle costruzioni.

Per questo scegliere un prefabbricato in legno, in cemento o in muratura significa


garantirsi un'abitazione di alta qualità e stabilità, una struttura solida e personalizzabile
con costi notevolmente inferiori rispetto alle costruzioni tradizionali. Questo perché, le case
prefabbricate sono costruite pezzo per pezzo e assemblate successivamente nel luogo in
cui si decide di far sorgere la propria casa, in tempi celeri e con interventi di installazione
sicuri e efficaci nel garantire delle elevate prestazioni meccaniche e di resistenza alle
sollecitazioni.

Nella città di Wuhan, per fronteggiare l’epidemia coronavirus sono stati avviati il 24
gennaio 2020 i lavori per la costruzione dell’Huoshenshan Hospital, con 1.000 posti letto e
possibile assistenza per 10.000 pazienti, il tutto in soli dieci giorni. L’ospedale dei record
sicuramente rimarrà alla storia come una delle costruzioni più rapide ed efficienti mai
realizzate. Il segreto dell’ospedale di Wuhan sta nella tecnica costruttiva, che sfrutta
moduli prefabbricati realizzati in officina e assemblati in sito. Spesso chiamati container,
essi risultano una soluzione semplice ed efficace specialmente nei casi di calamità. Non a
caso vengono utilizzati anche come strutture temporanee di emergenza. I moduli
prefabbricati permettono di abbattere notevolmente i tempi di realizzazione e installazione,
grazie alla loro modularità e semplicità costruttiva. La struttura è composta da due piani di
container appoggiati su una platea in cemento armato gettata in tempi record. Ogni unità è
grande circa 10 metri quadri ed è dotata di due letti. Ogni stanza è depressurizzata per
impedire al virus di disperdersi nell’aria e di diffondersi fuori dall’ospedale. I container
possiedono sistemi di ventilazione specializzati e sono equipaggiati con armadi a doppia
faccia.

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