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Gli agenti eziologici sono per lo più virali, spt. per vie aeree superiori. Viene
consigliato lo studio autonomo di [roba].
Meccanismi di difesa
(Rinofaringe) peli e turbinati, permettono l’adesione dei batteri alla mucosa e la loro
esposizione a IgA secretorie; (orofaringe) la flora batterica residente interferisce con
la moltiplicazione di batteri estranei; (trachea e bronchi) riflessi epiglottico (evita
inalazione di roba) e tracheale, e apparato mucociliare; e (alveoli) macrofagi
alveolari, che inescano una vera e propria risposta immunitaria.
Approccio al malato
Innanzitutto valutazione clinica, poi epidemiologia (fond. età), provenienza
geografica, cluster epidemici (es. Mycoplasma), fattori di rischio, stagionalità, HAP o
CAP.
POLMONITE PNEUMOCOCCICA
S. pneumoniae è un diplococco gram-positivo, dotato di una capsula polisaccaridica
che gli conferisce resistenza a molecole opsonizzanti (es. complemento), e quindi
alla fagocitosi. È anche in grado di produrre biofilm. Possiede l’abilità di cambiare le
proprie caratteristiche replicative in relazione all’ambiente in cui si trova (spt.
temperatura): in orofaringe ha una forma capsulata e a bassa replicazione, mentre
raggiunti gli alveoli (più caldi) perde (?) la capsula ed espone le molecole di
adesione acquisendo virulenza. Ha invasività relativamente bassa, ma succede che
batteriemia -> meningite. È la causa di circa un quarto delle CAP.
Trasmissione e patogenesi
Trasmissione unicamente interumana, per droplet. L’infezione è tipicamente
endogena, vale a dire che la conseguenza della trasmissione è la colonizzazione del
rinofaringe, di durata 4÷12 settimane, nel contesto della quale si ha risposta
anticorpale. Fattori predisponenti sono età infantile (bambini sono il più grande
serbatoio, così come adulti che vivono assieme), pregresse inf. virali (spiega la
stagionalità), sovraffollamento, fumo, e deficit immunitari.
Patogenesi
L’esposizione delle molecole di adesione in alveolo provoca una risposta
infiammatoria -> richiamo polimorfonucleati. Lo pneumococco produce la
pneumolisina, che lisa le cellule ematiche, tra cui i PMF -> liberazione di citochine e
ulteriore richiamo -> ingorgamento alveolo.
Profilassi attiva
Vaccino coniugato 13-valente o non coniugato 23-valente. Il primo ha alta e
prolungata immunogenicità verso i 13 ceppi più comuni, consigliato in bambini, >65
aa, splenectomizzati, e comorbidi (BPCO, HIV, DM, cardiopatici, cirrotici) per evitare
la forma disseminata; il secondo non si fa praticamente più, se non per estendere la
copertura del primo.
POLMONITE INTERSTIZIALE
Clinica da PMC1. PCR non si muove, bianchi nemmeno. Chicca: disaccoppiamento
polso-temperatura (gente con 40 gradi ed FC da riposo; Legionella, mycoplasma,
touleramia, clamidia, tifo addominale).
Mycoplasmosi
Mycoplasma pneumoniae è un procariota parassita intracellulare obbligato che
normalmente cauna un 1% delle polmoniti, ma ad ondate epidemiche arriva ad
essere 10%.
Sotto ai tre anni IAVR, tra i tre e i vent’anni bronchiti e polmoniti. Tipica l’epidemia
famigliare, spt. estate/autunno. Clinica e radiologia tipiche da p. interstiziale. M.
pneumoniae può, per mimetismo molecolare, innescare reazioni autoimmuni: emolisi,
affezioni dermatologiche (rash, eritemi, Raynaud), affezioni CV (aritmie che possono
esitare in disturbi di conduzione o SCC), cefalea, o meningite asettica.
Diagnosi Clinica in contesto epidemico/stagionale. Le agglutine a freddo (IgM
anti-eritrocitarie che causano emoagglutinazione a freddo) non sono più usate per
scarsa sensibilità. Attualmente si fa il dosaggio delle IgM, ovviamente c’è della
latenza. La sieroconversione (4x titolo IgG) è usata solo a fini epidemiologici, dal
momento che dipende dalla guarigione. La PCR su tampone nasale è poco sensibile
ma può essere usata in bambini; una metodica che usa estensivamente la PCR è il
multiplex respiratorio da espettorato o BAL.
Legionellosi
Legionella pneumophila è un piccolo bacillo gram-negativo, aerobio ed endocellolare
obbligato, termofilo (20÷42°C) che sopravvive in acqua e ambienti umidi: in acqua
stagnante sedimenta e crea un biofilm. Anche la presenza di amebe vitali facilita la
sopravvivenza del batterio, che colonizza le endocisti delle amebe.
TUBERCOLOSI
Mycobacterium tubercolosis complex. Si tratta di bacilli alcol-acido resistenti (col.
ziehl-neelsen), aerobi, immobili, e schizzinosi (terreni arrichiti). Possono essere
causa di TBC anche i fuorviantemente definiti miconatteri non tubercolari, o atipici.
Epidemiologia
La più comune causa di morte infettiva al mondo (sorpassata da COVID, dubito sia
ancora così). È una malattia legata alla povertà e alle grandi città. Coinfezione da
HIV è fattore predisponente, così come età avanzata. L’incienza è tipica della
malattia rara, ma solo nei paesi sviluppati. Stanno emergendo forme resistenti,
occhio ai paesi baltici.
La tubercolosi fa parte dei big three, patogeni con alto tasso di motralità e senza
vaccino efficace, assieme ad HIV e malaria. Sono di fondamentale importanza il
fatto che abbia un rapporto sinergico con HIV (HIV dà immunosoppressione
favorendo la riattivazione della forma latente e peggiorando la prognosi dell’HIV), il
fatto che spesso colpisca i bambini, e l’esistenza di ceppi MDR (resistenti a
rifampicina ed isoniazide) o XDR (MDR+fluorochinolone+altro farmaco di seconda
linea). L’incidenza di MDR-TBC è in calo in italia ma in aumento nei paesi dell’est
europa (endemia più alta).
Popolazioni a rischio
Immigrati da paesi con alta endemia, conviventi di soggetti affetti, immunodepressi
(HIV, oncologici, corticosteroidi, immunosoppressori, farmaci biologici…),
gastrectomizzati/bypass digiuno.ileale, tossicodipendenti, alcolisti, carcerati,
malnutriti, anziani, malati cronici (diabetici, IRC, silicosi…)
Patogenesi
La trasmissione è interumana, per via aerea (aerosol, goccioline di Flügge e non
droplet). Il principale serbatoio sono gli infetti con TBC bacillifera, L’unico MTC
zoontico è il bovis. Altre vie di trasmissione, più rare, sono la gastrointestinale,
cutanea e transplacentare, nonché marginalmente anche tutte le vie di eliminazione
del batterio (tra cui latte crudo per M. bovis). La carica infettante è molto bassa.
Immuno-istologia
Il granuloma tubercolare si forma grazie all’azione dell’immunità cellulo-mediata:
CD8, CD4, e NK. Caratteristiche: necrosi caseosa centrale, cellule a palizzata,
sincizi macrofagici (cellule di Langherans), vallo linfocitario, e alone di fibrina e
plasmacellule.
Storia naturale
Nonostante la carica infettante sia bassa, solitamente l’esposizione non determina
infezione. Nel caso ci sia infezione: il 5% dei soggetti svilupperà TBC attiva entro
due anni, il 90% svilupperà un’infezione latente che non si riattiverà mai, ed il 5%
svilupperà un’infezione latente che prima o poi si riattiverà. La riattivazione può
avvenire o per riattivazione endogena (eventi intercorrenti che portano ad
immuosoppressione), o per reinfezione esogena (o per contatto con TBC aperta).
Nell’imunodepresso le difese immunitarie non riescono a confinare l’infezione al
complesso primario: fase setticemica con tubercolosi miliare.
- Clinicamente
- Acute Batteriche, virali, micotiche
- Subacute TBC, spirochete (sifilide), brucella, e criptococco
- In base al liquor
- Torbido Batteri, miceti, protozoi
- Limpido Tendenzialmente virus, ma importantissimo ricordarsi che
anche TBC, spirochete (Leptospira spp., Treponema spp., Borrelia spp.), Brucella spp., e
Lysteria spp. Tra i miceti Cryptococcus neoformans nell’HIV, nonché amebe,
trepanosomi, e ovviamente elminti.
MENINGITI BATTERICHE
Eziologia meningiti batteriche
Per quanto riguarda le forme comunitarie abbiamo meningococco (m. epidemica),
pneumococco (causa prevalente in adulti e anziani), H. influenzae (bambini), S.
agalactiae (perinatale, acquisito al parto), e Lysteria monocitogenes (bambi piccoli e
anziani). Le forme da immunodepresso sono E. coli, P. aeruginosa, e altri gam-
negativi in anzianop e post-neurochirurgia; TBC; spirochete; S. aureus post-
neurochirurgia; e Brucella spp..
La totalità delle meningiti presenta almeno una delle categorie, mentre i 2/3 le
presentano tutte.
Semeiotica da sbobina
Diagnosi
La diagnosi deve essere quanto più precoce possibile, il peggioramento può essere
velocissimo.
Fondamentale la rachicentesi, prima si fa una tac per vedere che non ci siano
controindicazioi (es. massa che può mimare una meningite). Dopo la puntura (1) si
osserva il liquor, se è torbido gia si sa che qualcosa non va; (2) chimico-fisico sul
liquor; (3) colorazione del liquor se batteri; (3) ricerca diretta di patogeni tramite
PCR; (4) colturali. Ovviamente non si aspetta e si parte con terapia empirica.
Procedura da sbob.
Diagnosi eziologica
Colorazione di Gram dal microbiologo. Il colturale ci mette dirca 48 ore, ed è positiva
nel 70÷80% dei pz. che non hanno subito terapia antibiotica. Il test immunologico
con agglutinazione al lattice è stato soppiantato dalla PCR: sensibile e specifica,
fottesega dell’antibiotico, e si può fare in multiplex; ustile spt. se la colorazione e il
colturale non tornano positivi.
Caso clinico
Neisseria meningitidis
Cocco gram-negativo, asporigeno, capsulato. 12 sierogruppi di cui 6 patogeni (A, B,
C, W-135, X, Y). L’uomo è l’unico serbatoio naturale. Esistono due aree di endemia: i
paesi a clima temperato sono propriamente endemici, con pochi casi sporadici in
tutto l’anno, magari con piccoli cluster epidemici, e la c.d. cintura della meningite
(africa subsahariana) con epidemie ricorrenti ogni 2÷3 anni rette da importazione di
nuovi ceppi e riduzine dell’immunità di gregge. La trasmissione avviene per droplet
e, analogamente allo pneumococco, si ha colonizzazione del rinofaringe: il periodo
più critico è quello subito successivo all’infezione, in quanto successivamente il
portatore sviluppa immunità scongiurando lo sviluppo di meningite. Il portatore può
rimanere tale a lungo (25%), transitoriamente (40%), o a intermittenza (35%) e la
profilassi è inutile. Fattori predisponenti la colonizzazione: clima arido e secco,
sovraffollamento, scarsa immunità di gregge. In italia l’incidenza è bassina.
S. pneumoniae
Molto diffuso in bambini piccoli ed anziani. Lo pneumococco causa oto-sinusiti che
possono diffondere in caso sussistano condizioni favorenti quali età avanzata,
immunocompromissione, asplenia, e patologie croniche (BPCO, IRC, CLD…).
H. influenzae
Un tempo la principale causa di meningite infantile, oggi grazie al vaccino
drasticamente meno comune. È un batterio capsulato che — udite udite — colonizza
il rinofaringe. Esistono numerosi sierotipi ma solo il B causa meningite. L’efficacia
della vaccinazione (peraltro obbligatoria) cala col tempo, quindi magari negli anziani
si sospetta.
Caso clinico
MENINGITI VIRALI
In realtà si usano i termini encefalite, meningite, e meningoencefalite
indiscriminatamente dal momento che i quadri tendono ad esserepiù diffusi.
Agenti eziologici
Clinica
Identica a quella delle m. batteriche, solo che gli interessamenti focali sono di più
comune riscontro. In corso di diagnosi è bene considerare stagionalità,
coinvolgimento extra-SNC (es. vescicole), comportamenti a rischio, ed eventuali
epidemie familiari di virosi respiratorie/GI.
Herpesvirus
Andamento sporadico (per lo più sono riacutizzazioni) con distribuzione bimodale
(30% sottto i 20aa, 50% sopra i cinquanta). Due aspetti tipici: (1) interessamento
focale del lobo temporale visibile in RM (DDX con cerebrite, però meningite ha
andamento più acuto) e con tipiche alterazioni da interessamento frontotemporale e
(2) paralisi di Bell, quindi completa di NC VII. In ogni caso l’obiettivo neurologico è
normale solo nel 5% dei pzz.
Diagnosi tramite alterazioni liquorali, RM, alterazioni EEG sensibili ma non specifiche
e PCR per DNA herpesvirus. Sierologia inutile, non è un patogeno raro e non è
patognomonico. Importante x’ cura: se meningite a liquor limpido si fa subito
aciclovir, poi si smette se PCR negativa.
Enterovirus
Echovirus e coxackie, responsabili di altre patologie oltre alla meningite. Causa più
comune di meningiti virali ma sottodiagnosticata. Stagionalità estate-autunno,
spesso casi in cluster epidemici non di meningite. Manifestazioni associate: ulcere
del palato molle, malattia mani-piedi-bocca nel bambino, rino-/faringiti, esantema,
pleurodinia/mialgia epidemica, pericarditi e sindrome gastroenterica. Il riscontro di
almeno una manifestazione associata orienta verso l’eziologia. I quadri clinici
possono essere di nevrassite (paralisi flaccida arti inf con restitutio ad integrum)
oppure di meningite, che nel neonato assomigia ad una brutta batterica (mortalità
altissima, sindrome settica e coinvolgimento multiorgano), e dopo le due settimane
di vita si fa estremamente sfumata.
Nell’ottanta percento dei casi l’infezione è asintomatica, e in poco meno del 20%
decorre come febbre del Nilo (dopo una settimanetta d’incubazione (o due per
immunodep) sindrome similinfluenzale, nel 50% dei casi accompagnato da rash
maculopapulare con risparmio plantare). In meno dell’1% dei casi la malattia è
neuroinvasiva, tipicamente per gli anziani: si sviluppa una settimana dopo i prodromi
con rifervescenza e quadro neurologico che può essere meningite, encefalite o
paralisi flaccida asimmetrica per danno delle corna posteriori. Diagnosi sempre da
considerare se zona endemica e stagione calda. Ricerca con PCR (liquor poco
sensibile) o IgM.
LEZIONE 4 - ENDOCARDITI
Magari riprenditi PMC1 che l’avevi fatta bene. Infezione dell’endotelio cardiaco,
tendenzialmente subacuta e dell’anziano, conseguente a procedure. 30 aa. fa era
più tipica della febbre reumatica nel giovane e su valvole tendenzialmente native.
Sono fattori predisponenti lesioni degenerative, protesi valvolari e uso di ∂®öœghę
EV; attecchimento sostenuto da batteriemia. L’incidenza è attorno ai 5/100K, tripla
sopra i 65 aa. e M:F 2:1.
Eziologia
Batteri in grado di (1) generare batteriemia e (2) colonizzare le valvole,
tendenzialmente stafilococchi e streptococchi, ma in generale: streptococchi del
cavo orale (viridans, sanguis…; pyogenes e pneumoniae in grado ma rari) per [motivi],
stafilococchi da lesioni cutanee o caneteri (aureus talmente bastardo che fa danni
anche senza lesioni preesistenti), enterococchi da IVU, gram- meno importanti in
quanto privi dei fattori di virulenza necessari (in ogni caso HACEK) e miceti nelle
carrette. Se batteriemia da S. aureus o C. albicans ecocardio subito.
Antibioticoresistenze
Andamento temporale carino da sbob. MRSA è circa il 35% di tutti gli aureus; se si
parla di enterococchi Enterococcus faecium ha un tasso di resistenza alla vanco di
circa il 20%. Gli streptococchi sono invece ancora sensibili alla penicillina.
Diagnosi certa
- Riscontro patologico (rimozione vavola, vegetazioni/ascessi con
conferma istologica)
- 2 criteri maggiori
- 5 criteri minori
- 1+3
Diagnosi possibile
- 3 criteri minori
- 1+1
Criteri maggiori
- Microbiologici: riscontro da almeno due colture di Viridans streptococci, S.
aureus, S. gallolyticus, S. bovis, Staphylococcus aureus, enterococchi o HACEK, oppure
anche una sola coltura positiva per Coxiella bruneii
- Imaging: perforazione valvolare, deiscenza protesi, vegetazione visibile,
ascessi o pseudoaneurismi perivalvolari
-TAC/PET con leucociti marcati
-cardioTC
Criteri minori
- Qualsiasi patologia valvolare
- Pz. tossicodipendente
- Evidenza all’imaging di trombi o lesioni di Janeway
- Evidenza di fenomeni da immunocomplessi: GN, noduli di Osler, macchie di
Roth o FR+
- Emocolture + per patogeni non da criterio maggiore
Terapia e prognosi
Oxacillina o Vancomicina se MR. 2÷4 settimane su valvola nativa e 4÷6 su protesica,
anche se in quest’ultimo caso è più frequente l’intervento. L’intervento in urgenza si
fa se scompenso grave o fistole intracardiache. Si tende ad essere conservativi. Se
non tratata è sempre fatale; fattore prognostico negativo più rilevante è
interessamento SNC. Profilassi da sbob.
Ciclo vitale: contaminazione di acqua con feci/urina umane con uova -> schiusura
uova e liberazione di miracidi -> miracidi migrano in lumache (presenti solo in acqua
dolce) formando sporocisti -> maturazione e liberazione delle cercacee da sporocisti
rotte -> infezione uomo per via transcutanea -> perdono la coda diventando
schistosomuli, che si annidano nei plessi venosi emorroidari/vescicali o menenterici
per accoppiarsi e deporre uova -> liberazione uova dopo circa 3 mesi. Vivono circa
5aa, i vermi adulti sono praticamente invisibili. Le uova al microscopio hanno tipo un
pungiglione.
Diagnosi banale una volta che c’è il sospetto (ident. su campione o sierologia). Tp
con praziquantel per ammazzare gli adulti.
Febbre gialla
Arbovirosi causata da un Flavivirus (ssDNA). Ciclo silvestre e ciclo urbano: frequenti
epidemie tra tra scimmie in Africa o Sudamerica; se una zanzara punge una persona
dopo aver punto una scimmia infetta, una volta tornata a casa la persona dà vita ad
un ciclo urbano. I casi sono circa 100K/anno, di cui un centinaio in Sudamerica.
Controintuitivamente è assente in Asia (per il fiume giallo, non per la pelle gialla; la
malizia è negli occhi di chi legge).
Chikungunya
In Swahili significa «ciò che contorce». Arbovirosi (Aedes aegypti+zanzara tigre!) con
cicli urbano e silvano presente anche in Italia. Dopo incubazione di 2÷12 gg porta a
mialgia e poliartralgia estremamente debilitanti che si autorisolvono nel giro di due
settimane. Solo paracetamolo, no FANS x’ rischio sanguinamento. Morte rara, ma
esistono rare complicanze anche importanti (es. miocardite, Guillan-barre e IRA).
Non c’è vaccino.
Dengue
Arbovirosi (possibile anche trasmissione verticale) con ampia diffusione e mortalità
del 2,5% tra i sintomatici. Spt. sud-est asiatico ma anche praticamente in tutti i
paradisi tropicali: se febbre dopo due settimane dal rientro, Dengue e malaria sono i
principali sospetti. Ne esistono quattro sierotipi; l’anticorpo dona immunità a vita nei
confronti dello stesso sierotipo, tuttavia facilitano l’ingresso in cellula degli altri tre
sierotipi.
Ciclo biologico
Eritrocitario Il merozoita entra del globulo rosso e qui matura in trofozoita (la forma
immatura è quella che permette la diagnosi). Il trofozoita matura poi ancora in
schizonte -> emolisi -> più merozoiti che perpetuano il ciclo. Alcuni trofozoiti
maturano in gametociti (M e F).
Fisiopatologia
Gli eritrociti infetti sono caratterizzati da aumentata aggregazione (rosette con quelli
sani) ed adesione all’endotelio -> turbe reologiche: i microtrombi e le zone
microscopiche di ischemia sono la causa di malaria cerebrale (mima stati
psichiatrici) e l’acidosi metabolica. I problemi reologici confluiscono con l’anemia
emolitica a dare ARDS e shock, fino ad eventuale exitus.
Clinica
Delle incubazioni me ne sbatto il cazzo, comunque tutte attorno alle due settimane se non per
P. malariae che arriva anche a qualche anno.
Febbri terzana e quartana sono artefatti della tratta degli schiavi, grazie a Dio oggi
non si vedono più ma sono una nota storica di rilievo.
Diagnosi
Striscio sottile per determinare la specie (importante x terapia, se ci sono ipnozoiti o
se c’è falciparum che da malattia grave), goccia spessa per quantificare la
parassitemia e test rapido se sei povero.
Terapia
Se malaria non complicata Eurarestin (diidroartemisina/piperachina), combinato x’
derivati dell’artemisina hanno emivita brevissima. Per gli ipnozoiti si va avanti a
somministrare anche piperachina.
URETRITI
Secrezioni ricche di polimorfonucleati, bruciore alla minzione e prurito dell’uretra
distale. Possono essere gonococciche o non gonococciche (Trychomonas vaginalis,
Ureaplasma urealyticum, Chlamydia trachomatis, Mycoplasma genitalis e virus).
Gonococco
Intracellulare obbligato, antibioticoresistente e spesso accompagnato da Chlamydia
trachomatis. Circa 20 casi su 100.000, spesso decorso asintomatico. Distribuzione
poco chiara, ma in teoria dovrebbe essere femmine 15÷19aa (poi si equalizza) e
MSM (quasi metà dei casi!). La secrezione densa e lattscente è patognomonica e
permette di fare diagnosi clinica.
Chlamydia trachomatis
Intracellulare obbligato, patogeno STI più diffuso. 146 casi su 100.000,
probabilmente sottostimati x’ crescita un po’ difficile in coltura. Venerea da eterozzi:
30% maschi etero e 51% donne etero, tipicamente 20÷24aa. È la più comune causa
di uretrite non gonococcica e la più comune coinfezione in caso di gonococcica,
tant’è che la terapia è combinata.
Mycoplasma genitalium
Il genere Mycoplasma in realtà identifica dei commensali della vagina, è solo M.
genitalium che aumenta il rischio nel portatore di cerviciti, PID, parto
pretermine/aborto spontaneo ed infertilità. La trasmissione può essere anche
verticale ma con scarsi effetti patogeni sul neonato.
Diagnosi
Tampone uretrale o cervicale, microscopia con gram e poi conferma con colturale; la
biologia molecolare è possibile ma non necessaria. Tira in ballo un algoritmo a livelli.
Ovviamente l’uretra distale ha una flora residente, tipicamente S. epidermidis ed E.
coli.
SIFILIDE
Treponema pallidum è mun microorganismo microaerofilo labile unicamente umano
che muore in breve tempo una volta abbandonato l’ospite. Ricca DDX. Grazie al
sifiloma primario il riconoscimento è precoce e quindi l’incidenza è più bassa che per
malattie come la clamidia, più subdola. Preferenza M:F di 9:1, spt MSM.
Storia naturale
Trasmissione anche verticale -> sifilide congenita. Lo spirochete penetra le mucose
genitali e dà luogo al sifiloma primario circa tre settimane dopo l’infezione. Se non
guarisce spontaneamente diffonde per via linfatica a dare sifilide secondaria. Segue
un lungo periodo di latenza e poi la sifilide terziaria, con lesioni mucocutanee,
nervose ed infine cardiovascolari.
Sifilide primaria
Nodulo che ulcera precocemente; quando ulcera ha degli aspetti caratteristici: fondo
deterso (le ulcere di solto fanno un po’ schifo), bordi scuri e solitamente non sono
dolenti. È presente linfadenopatia satellite e solitamente la lesione è unica e ha
localizzazione che riflette la via di trasmissione. Rara la sintomatologia generale.
Sifilide latente
La precoce è entro i due anni dall’infezione, positiva a tutti i test ma completamente
asintomatica, magari con qualche recidiva di fase secondaria. La tardiva è talvolta
negativa ai non treponemici.
INFEZIONI HERPETICHE
STRUTTURA HERPESVIRUS DA SBOBINA.
Herpes simplex 1
Trasmissione per contatto diretto. Prima replicazione in epiteliocita, intervento
dell’immunità innata che ne abbassa la carica, migrazione per via assonale
retrograda ai gangli sensoriali e latentizzazione, per la quale esiste una
predisposizione genetica. Le manifestazioni cliniche le sai, sbobina.
Herpes simplex 2
Circa l’80% delle manifestazioni in zona genitale; picco epidemiologico in giovane
età adulta e prevalenza entro i 40aa del 10% circa. La prima infezione si manifesta
con lesioni ulcerate più o meno ampie al sito di penetrazione (ihih) (DDX con tutte le
altre STD) e talvolta, specie se età avanzata, sintomi sistemici. La riattivazione è in
genere meno estesa, tipicamente una ogni tre mesi se non nessuna.
Complicanze di HSV1 e 2
Cheratocongiuntivite (rara ma pericolosa per la vista), eczema herpetico (emergenza
pediatrica, estensione di herpes ad altra malattia cutanea), disseminazione (in
immunodefedato herpes cronico o subacuto -> epatiti e polmoniti herpetiche),
meningo-/encefalite ed herpes neonatale (sbobina). Diagnosi da sbobina.
Varicella zoster
L’epidemiologia è in cambiamento grazie alla nuova vaccinazione obbligatoria.
Tendenzialmente picco in primavera e 90% dei casi entro i 20 anni. I casi ad età
avanzate sono tendenzialmente molto più gravi.
L’infezione è per lo più trasmessa per via aerea (r0 ≈ 10), anche se in forma zoster
succede anche che si trasmetta per contatto. L’infezione ha una fase di replicazione
locale in faringe, segue una prima disseminazione reticoloendoteliale e poi una
cutanea, con la comparsa del tipico esantema. Periodo di latenza 2gg.
Virus di Epstein-Barr
Mononucleosi infettiva. Infezione di LyB causando risposta policlonale e talvolta
sierologie fuorvianti. Si presenta con febbre ghiandolare: febbre, faringodinia e
linfoadenopatia diffusa. Due picchi epidemiologici: bambini e giovani adulti. Spesso
l’infezione è asintomatica, ma ci può essere shedding virale fino a sei mesi da essa,
nonché fasi di riattivazione caratterizzate da solo shedding. La sieroprevalenza a
20aa è del 95%.
Patogenesi Uguale agli altri, se non per il fatto che dopo la prima replicazione si
sposta nel MALT associato alla faringe.
Citomegalovirus
Bersaglia i monociti, in realtà è responsabile di una vastissima gamma di
manifestazioni cliniche. Vie i trasmissione: perinatale, contatto stretto,
occupazionale, trapianto/trasfusione. Il virus è ubiquitario con sieropositività quasi
totale (inversamente correlato a ISEE). Anche se solitamente è asintomatica è la
prima causa di sindrome mononucleosica non-EBV, nella quale tendono a prevalere
i sintomi sistemici. La diagnosi è sierologica, in dubbio o gravidanza si può ricercare
l’avidità anticorpale (Ig diventano più specifici con il perdurare dell’infezione) oppure
si possono fare robe strane come la ricerca del DNA.
CMV in gravidanza
Infezione virale congenita più frequente, con incidenza attorno all’1% dei nati.
Sintomatica nel 10% dei casi, è severa e pericolosa per la vita; se asintomatica è
associata a ritardo del neurosviluppo, tipicamente sordità. Il rischio maggiore è
legato all’infezione primaria della madre, se riattivazione il rischio non è
quantificabile ma comunque molto basso. 6.3.1 e 6.3.1.1 sbob.
CMV congenito
Prematurità e basso peso alla nascita. Alterazioni cutanee (con ittero,
trombocitopenia e porpora) ed epatosplenomegalia nonché manifestazioni primitive
SNC quali epilessia, calcificazioni cerebrali, letargie, microcefalia e la comunissima
ipoacusia. Il coinvolgimento sistemico con pseudo-sepsi o MOF è invece rarissimo.
Si pensa di introdurre lo screening universale in quanto esistono farmaci in grado di
impedire la trasmissione transplacentare. Resto CMV da sbobina
TOXOPLASMA
Toxoplasma gondii è un protozoo ubiquitario con tre sierotipi; il più diffuso in Italia è il
II, che nella maggior parte dei casi decorre asintomaticamente.
Sempre in Italia le cause principali di infezione sono il consumo di carne cruda e il
consumo di alimenti contaminati, es. orto, mentre il gatto non è più un grande
problema. Il simpatoco protozoo ha la sua fase sessuata nell’intestino del gatto, e da
qui può essere trasmesso orizzontalmente, a piccole prede che poi reinfettano un
altro gatto, o può contaminare l’ambiente (es. caprini e ovini brucano erba
contaminata); le lettiere vengono pulite abbastanza di frequente perché le oocisti
non siano un problema (hanno bisogno di qualche giorno per diventare infettive).
Clinica Se c’è una sindrome si tratta di febbre per 2÷3gg (più lunga in CMV ed EBV),
linfadenopatia reattiva cervicale. Forme gravi sono praticamente appannaggio unico
dell’immunocompromesso, con manifestazioni d’organo (da sbobina).
Diagnosi eziologica e balle varie come qualsiasi altro virus (ELISA). Linfomonocitosi
modesta e rispetto ad altri virus più comune rialzo PCR. Se gravidanza test di
avidità. Ricerca PCR di DNA è da fare solo nell’immunodepresso perché la
parassitemia è fugace.
Resto da sbobina
Impetigine
Infezione esclusivamente epidermica, tipica dei bambini. Si manifesta solitamente
sulla faccia, e può essere bollosa (grosse bolle anche centimetriche, dovute alla
rottura della giunzione dermoepidermica da parte di tossine batteriche) o non
(piccole vescicole che si uniscono a formare una crosta). Non è indicato l’antibiotico
se non per contesti epidemici o se numerose lesioni.
Ectima
Infezione con possibile interessamento dermico, il suo «campanello anamnestico» è
la puntura d’insetto. Vescicola -> rottura -> ulcera con margini eritematosi e crosta
centrale -> esito cicatriziale. L’importanza è dovuta al fatto che, in pz.
immunocompromesso, può essere prodromico ad una sepsi da Pseudomonas: al
diabetico do l’augmentin, al neutropenico o all’immunodepresso faccio un bolo EV di
[sa il cazzo cosa, ceftriaxone? meropenem?piperacillina?].
Erisipela e cellulite
L’erisipela è un’infiammazione del derma superficiale, mentre la cellulite è del derma
profondo; la differernza tra le due è il segno dello scalino. Solitamente si presentano
con sintomi sistemici e segni di infiamazione.
Oltre ai soliti sospetti ci sono anche enterobatteriacee tra cui pseudomonas e, negli
immunodepressi, gram negativi veramente strani e micobatteri (sempre da mettere
in terapia empirica). La diagnosi è clinica, mentre la ricerca eziologica (coltura da
campione subcutaneo) è da riservarsi agli immunodepressi.
Infezioni necrotizzanti
Infezioni del sottocutaneo non purulente, che si diffondono lungo le fasce. Quadro
clinico quasi sempre con sintomi sistemici, es. tachipnea, tachicardia e febbre
(assomiglia a SIRS). Mortalità attorno al 30%. DDX con gangrene, infezioni del
muscolare striato.
Fascite streptococcica
C’è una variante con porta d’ingresso (anche lesioni banali, es. estetista, in TC bolle
e obiettività varie) ed una senza (batteriemia, magari da faringite -> trauma profondo
-> insediamento del batterio). Nell’ultimo tipo l’interessamento cutaneo è tardivo e le
manifestazioni anche solo della fascia arrivano nell’arco di qualche giorno, ma il pz.
è comunque critico (fai TC).
Gangrena gassosa
Mionecrosi dovuta tendenzialmente ad agenti penetranti (chiusura piani superficiali -
> ambiente perfetto per anaerobi, tipicamente C. perfringes), altrimenti interventi a
intestino o vie biliari, condizioni ginecologiche o neutropenia. Esiste una forma
spontanea causata da batteriemia.
La clinica è quella della fascite: interessamento dapprima profondo, con crepitii alla
palpazione, seguito da interessamento cutaneo apprezzabile. Elementi di supporto
alla DDX: AST e CPK (duh), RX indicatva solo tardivamente e TC, che però
sottostima. In fase avanzata la distruzione delle fibre può portare ad anestesia.
Infezioni di protesi
Si infettano il 2% delle protesi, il 70% delle quali nei primi due anni. Fattori di rischio:
diabete, obesità, tossicodipendenza, alcolismo, tabagismo, immunosoppressione,
colonizzazione nasale da S. aureus ed elevata necessità trasfusionale intraoperatoria.
I patogeni sono batteri della pelle.
Terapia Nella maggior parte dei casi tolgo la protesi, antibiotico per sei
settimane, sospendo l’antibiotico per due e in caso dopo due settimane l’infezione
sia ancora spenta reimpianto la protesi. Per alcune protesi, es. femore, si può
mettere uno spaziatore antibiotato (leggi protesi provvisoria). Alternative un po’ da
macellaio sono il reimpianto nella stessa seduta e il debridement chirurgico
(sbobina). Nei grandi anziani purtroppo non si può sempre fare il reimpianto e si crea
un’artrodesi. Alla peggio si amputa.
OSTEOMIELITI
Infezione di qualsiasi parte di qualsiasi osso. Acute o croniche, ematogene o non.
Patogenesi
Tipicamente per contiguità da focolai vicini, nel diabetico il motivo è l’insufficienza
vascolare (in realtà è [il diabete]). Le infezioni ematogene sono più comunemente
nelle metafisi delle ossa lunghe nei bambini. Il danno è largamente immunomediato,
al punto che le citochine proinfiammatorie attivano gli osteoclasti causando
osteoporosi locale.
Eziologia
Tipicamente batteri della cute, Enterobatteriacee in infezioni nosocomiali, aspergilli,
candida o micobatteri in immunodepressi. Sono caratteristici Coxiella e Brucella.
Clinica
Difficilmente eclatante, raramente sintomi sistemici o eritema. Sempre dolore con
limitazione funzionale, talvolta comparsa di tratto fistoloso.
Diagnosi
Fondamentale la biopsia: escludo NPL e preparo coltura (può dare falsi negativi in
quanto non è un metodo di raccolta omogeneo). Gli indici di flogosi possono non
essere alterati, così come i leucociti. La RX è utile nelle fasi iniziali x’ evidenzia
eventuali focolai contigui, la TC è l’esame di scelta e permette di vedere i sequestri
ossei e la RM è il gold standard, essendo in grado di evidenziare il patognomonico
(e sensibile sin da subito ) edema midollare. Se nulla è decisivo PET o scintigrafia.
Terapia
Antibiotico per 4÷6 settimane, poi al controllo radiologico si vede come proseguire.
Ascessi, sequestri e raccolte vanno trattati chirurgicamente con bonifica ed
eventualmente innesti. Quelle da disseminazione raramente necessitano di
chirurgia.
SPONDILODISCITI
Infezione di disco e vertebre adiacenti (in quest’ordine), sono più comuni di quanto
possa sembrare.
Diagnosi
Anamnesi: importantissime sepsi in APR, ENDOCARDITE (40% dei casi!!!) e recenti
eventi infettivi. Il gold standard è la RM, nei casi estremi PET. Subito dopo biopsia ed
emocolture, sierologia per TBC e brucella nel caso fosse necessario e infine
istologico.
Terapia
Antibiotico per almeno 6 settimane, poi risonanza a 12. Busto e immobilizzazione
per rischio di cedimento vertebrale. Ecocardio per endocardite (cfr. prima). Chirurgia
solo e soltanto se ci sono ascessi. Brucellosi e Pott da sbobina, così come per il
caso clinico.
Clinica
Tipicamente linfadenopatia locoregionale autorisolvente nel corso di qualche mese,
dolente e francamente infiammatoria, con vescicola o papula al sito d’inoculo che
rimane apprezzabile per qualche settimana. Raramente la linfadenopatia dura anche
uno÷due anni, in quel caso per i bambini DDX con leucemia o linfoma ma vbb. Altre
forme cliniche, DDX e diagnosi da sbobina, ma in generale DDX con altre forme
batteriche e diagnosi con IgG > 1:256.
Epidemiologia
Tipicamente Paesi sub-/tropicali, patologia da viaggiatore o da migrante. Sbobina
per foto.
Clinica
Sindrome prodromica similinfluenzale con diarrea; l’infezione in sé causa cefalea,
dolore addominale, costipazione e sintomi neurologici tipo stupor (dai quali il nome
tifo, per qualche motivo). In Pakistan esistono forme producenti betalattamasi ad alto
spettro. Complicanze: perforazione intestinale ed enterroragia causate da seconda
proliferazione a livello intestinale. Più rare BPN, miocardite e focolai metastatici; in
generale sono ricordi dell’era preantibiotica. Il decorso è in quattro settenari
(=settimane).
Patogenesi
HGrazie a meccanismi adattativi il batterio è in grado di evadere l’uccisione da parte
dei macrofagi e riesce ad invadere il sistema reticoloendoteliale (reticoloendotelie)
dopo essere passato dal MALT. L’entità patologica principale è il granuloma, talvolta
riscontrato “incidentalmente” alla biopsia epatica effettuata per sospetto di epatite
virale.
Clinica
«Se volessi fissare il carattere distintivo di questo processo morboso, per me il prevalente su
tutti sarebbe quello di non averne alcuno»
Incubazione di 2÷4 settimane, simile a tifo. Febbre ricorrente e insidiosa, a carattere
ondulatorio con periodi di apiressia interposti, sudorazione notturna (urine di topo),
artromialgie ed infezioni croniche. Possono essere presenti segni di interessamento
linfatico quali epato-/splenomegalia e linfadenopatie diffuse; agli EE linfocitosi
relativa, lieve anemia, modesta piastrinopenia e ipertransaminasemia. DDX con tifo
(sierologia sempre fatta assieme).
Complicanze
In ordine decrescente di incidenza.
Polmonare
Diagnosi
da sbobina x’ non me ne frega un po’ un cazzo
Diagnosi differenziale
sbobina, questo invece è interessante ma abbastanza aneddotico.
DIARREE INFETTIVE
Definizione di diarrea, sulla quale non bisogna essere rigida: almeno una tra alterata
consistenza, aumento di frequenza ed aumentata quantità; possono essere presenti
anche tenesmo, crampi, urgenza defecatoria e incontinenza.
Eziologia
Meccanismi: aumento della motilità intestinale, aumento delle secrezioni e riduzione
dell’assorbimento di acqua. Non è unicamente infettivo, cause: diarrea osmotica (es.
intolleranza a lattosio), ipermotilità (es. tierotossicosi), MICI, intolleranze alimentari,
NPL e infine infezioni. Quelli che muoiono di più sono grandi anziani defedati e
bambini sotto ai 5aa (non autosufficienti). La terapia cardine è la reidratazione.
Classificazione fisiopatologica
Gastroenteriti virali
Noro- e rotavirus. Rotavirus dà luogo a microepidemie e casi sporadici con gravità
inversamente proporzionale all’età per i bambini e direttamente per gli anziani. La
trasmissione è per via alimentare e per contatto, resiste bene fuori dall’ospite.
L’immunità è perenne ma esistono diversi sottotipi; lka memoria immunitaria
protegge l’adulto da forme gravi.
VIBRIO CHOLERAE
Batterio gram negativo, flagellato e con antigene H e O come ogni cazzo di
enterobatteriacea. I sierotipi che causano epidemie nell’uomo sono O1 (biotiopi
classico ed El Tor) e O139
Tossina colerica
Tossina dimerica termolabile (max 56°C): subunità B (Breach) permette l’ingresso in
cellula e subunità A (AMP) è un’adenilato ciclasi -> attivazione pompe ioniche verso
il lume -> caghetta. In tre quarti dei casi è asintomatica, ma in caso contrario nel giro
di meno di una settimana compaiono diarrea copiosa (50÷100 scariche/die) ad
acqua di riso, vomito per disidratazione, algidismo, addome a barca e facies
ippocratica (disidratazione), eventualmente oligo-anuria che può evolvere in IRA ed
exitus in seconda o terza giornata. DIagnosi clinica, su esame delle feci a fresco si
vedono i vibrioni mobili.
Terapia
Si predilige la reidratazione orale con elettroliti, se la situazione è disperata giù di
flaconi di ringer.
SALMONELLOSI MINORI
Ubiquitarie e zoontiche, picco di trasmissione in estate. Solite età, soliti vettori e
veicoli. Lista alimenti e fattori di rischio da sbobina.
Clinica
La forma più lieve è diarrea autolimitante, altrimenti più raramente con febbre,
vomito, addominalgia, ematochezia e tenesmo. Soggetti fragili: batteriemia e
localizzazioni metastatiche.
SHIGHELLA
Gram negativo aerobio, produce la tossina Shiga, termolabile e con effetto
enterocitopatico e forse anche neurotossico. Uomo us, mosche vettore; diffusa in
aree sub-/tropicali. L’inoculo necessario a sviluppare infezione è ridicolo ed è
pericolosa spt. in preima e seconda infanzia.
Patogenesi
Penetrazione in sotto-/mucosa ileocolica con ascessi, necrosi e ulcere -> dissenteria
(=diarrea specificamente mucoematica) con crampi addominali e tenesmo, e
ovviamente reperti visibili in endoscopia. La diagnosi di dissenteria batterica si fa su
esame delle feci a fresco, mentre quella di shighella con colturale.
Terapia
Antibiotico e correzione idroelettrica.
E. COLI
Commensale che può acquisite fattori genetici che lo rendono patogeno o in senso
secretorio (ETEC, EPEC (enteropatogeno), EAggEC (enteroaggregativo) o DAEC
(diffusamente aggressivo)), o in senso invasivo (EIEC, EHEC (enteroemorragico)).
ETEC
Diarrea del viaggiatore, la più diffusa. Produzione di una tossina termolabile,
antigenica, analoga a quella colerica e di una termostabile, poco antigenica e meno
potente, che funziona come guanilato ciclasi. Può dare luogo ad una sindrome
similcolerica abbastanza grave. Incubazione dalle 6 ore a qualche giorno, dà diarrea
acquosa con 4÷8 scariche quotidiane, dolori addominali crampiformi e vomito.
EHEC
Produce la tossina shiga-like; il serbatoio principale è il bestiame (enterite degli
hamburger). Causa una sindrome con diarrea emorragica, crampi addominali e
possibile evoluzione (6%) in seindrome uremicoemolitica. Caratteristiche: anemia
emolitica microangiopatica dovuta alla tossina, piastrinopenia, IRA e talvolta
manifestazioni neurologiche (sbobina). Ubiquitaria, ma la maggior parte dei casi
sono in europa e nord america. Vettori con regola FFF: Food, Flies, Fingers.
CHLOSTRIDIOIDES DIFFICILE
Gram positivo, anaerobio, sporigeno e tossigenico (talora); è la prima causa di
diarrea assistenziale. La contaminazione avviene per ingestione di spore (orofecale;
ai fini della domando NO cibo, penso nel senso che non è una tossinfezione).
Epidemiologia in aumento, ormai ubiquitaria anche la resistenza a fluorochinoloni.
Lista di antibiotici da sbobina. Catena di eventi: terapia antibiotica (80% dei casi),
colonizzazione e produzione di tossine non neutralizzate dal sistema immunitario. I
sintomi possono comparire prima o dopo il termine della terapia antibiotica. In circa
un terzo dei casi il batterio non è tossigenico ed il pz. rimane asintomatico; se è
tossigenico la risposta dipende dallo stato mucosale del pz.
Patogenesi
Distruzione del normale microbiota -> colonizzazione e proliferazione CDI ->
produzione di due tossine: A (citopatica e favorente la penetrazione di B) e B (ancora
più citopatica, causa richiamo di cellule infiammetorie che, assieme ai detriti cellulari
si depositano sopra la mucosa a formare una pseudomembrana -> colite
pseudomembranosa, patognomonica di infezione da clostridium). Fattori di rischio
da sbobina.
Clinica - sbobina
Diagnosi e prevenzione