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Ci sono 2 gradi di conoscenza: una che riguarda il come sono fatte (conoscenza modulare) oppure
una che riguarda i legamenti (conoscenza architetturale, ne conosco il legame).
Mettendo queste 2 variabili sull’asse cartesiani abbiamo che sui due estremi (Basso impatto
conoscenza modulare e Basso impatto conoscenza architetturale)abbiamo l’innovazione
incrementale.
All’opposto, in alto a dx (quando la tecnologia ha un alto impatto sulla conoscenza dei componenti
ed un alto impatto sulla conoscenza architetturaleavremo l’innovazione radicale.
L’innovazione architetturale(dove i componenti sono gli stessi ma cambia il modo in cui questi si
legano) e la modulare (quando c’è un grosso impatto sulla conoscenza modulare, ma resta uguale
il modo in cui questi componenti sono legati tra loro) quindi per alto impatto si intende
ragionare in un clima di alta incertezza.
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Per superare la dicotomia incrementale vs radicale, Henderson&Clarke hanno realizzato un
modello, utilizzando due gruppi di visione (2 componenti):
Conoscenza Modulareconoscenza dei componenti di un certo prodotto;
Conoscenza Architetturaleconoscenza dei legami dei componenti di un certo prodotto.
Soffermandoci su questi due tipi di variabili riusciamo ad individuare non più due, ma 4 tipologie di
innovazione e, per rappresentarle Henderson&Clarke hanno creato un grafico dove sugli assi non
hanno messo conoscenza modulare e architetturale, ma l’impatto che una certa innovazione ha su
queste due tipologie di conoscenza. Questo significa che:
•Quando l’impatto è basso su entrambe le conoscenze vuol dire che c’è un’innovazione poco
significativaInnovazione Incrementale;
•Quando l’impatto è alto su entrambe le conoscenze abbiamo un’innovazione che sconvolge
tantissimo Innovazione Radicale;
•Quando c’è un impatto alto sulla conoscenza modulare si parla di Innovazione Modulare, in
questo caso io non riesco più a capire i componenti che vengono utilizzati, ma resta uguale il modo
in cui questi componenti sono legati tra loro (Basso impatto architetturale). Quindi questo tipo di
innovazione si manifesta quando c’è un grande impatto sulla conoscenza dei componenti ma un
basso impatto sui legami degli stessi;
•Quando c’è un impatto alto sulla conoscenza architetturale si parla di Innovazione Architetturale,
in questo caso i componenti rimangono sempre gli stessi (Basso impatto della conoscenza
modulare), ma cambia il modo in cui puoi collegare questi componenti.
(es. innovazione architetturale- i componenti di un apple watch non sono molto differenti da quelli
di un orologio normale(mostrano entrambi l’ora), ma cambia il modo in cui questi componenti
sono legati tra di loro; es. innovazione radicale- l’hard disk cambia totalmente i componenti
utilizzati rispetto al moderno ssd).
Fino ad ora ci siamo soffermati solo su quelle che sono le caratteristiche tecniche del prodotto, ma
bisogna considerare anche ciò che quel prodotto rappresenta (es. espressione di un certo status).
In questo modo andiamo a considerare un’altra classificazione (ancora più profonda).
Da un lato mettiamo le prestazioni, le caratteristiche tecniche e le funzioni di un certo prodotto,
mentre dall’altro mettiamo i significati attribuiti a questo prodotto (non necessariamente legati
alle caratteristiche tecniche, ma che prescindono da esse).
Focalizzandoci su queste due dimensioni possiamo individuare 3 tipi di innovazione:
1) Market pull innovazione “tirata dal mercato”, ovvero il mercato cerca di far
comprendere all’azienda ciò di cui i consumatori hanno bisogno. Quindi essendo che i
consumatori non hanno una grande visione delle nuove tecnologie che si possono creare
nel lungo termine, ma hanno una visione di breve termine, questo tipo di innovazione è
molto piccole e sono spesso incrementali dal punto di vista delle prestazioni e molto
spesso non fa altro che rafforzare i messaggi che già sono attribuiti a quel dato prodotto.
(es. quando le persone hanno iniziato a lamentarsi della presenza di olio di palma le
aziende hanno iniziato a produrre senza di esso)
2) Tecnology push innovazione che è “spinta nel mercato”. In questo tipo di innovazione
l’impatto sulle prestazioni è maggiore, mentre in termini di significato non c’è una grande
differenza(proprio perché questo tipo di innovazione è dettata da un aumento della
tecnologia, delle prestazioni che dalla ricerca di nuovi significati socio-culturali(es. lg che
decide che il led non va + bene, inventa l’oled e lo spinge nel mercato, oppure iphone);
3) Design driven innovazione che si caratterizza per il fatto che le imprese quando hanno
raggiunto la maturità delle tecnologie che stanno adottando, e vogliono fare un vero e
proprio salto, vanno a cercare quelli che sono i bisogni latenti, ovvero un bisogno che non
si è ancora manifestato e che il consumatore non sa di averne bisogno, ma che esiste (es.
ipad che non è l’evoluzione di qualcosa e quando la Apple lo ha creato ha soddisfatto un
bisogno latente del consumatore, oppure la wii)
Analizzando la curva del ciclo di vita del prodotto possiamo arrivare che la tecnologia nuova entra
in gioco (andando a sostituire la vecchia) quando le vendite del tecnologia precedente hanno
raggiunto la maturità (durante di essa sono nella fase in cui sto utilizzando al massimo la mia
tecnologia-quando mi rendo conto che la maturità sta per finire lancio quella nuova, dando vita ad
una nuova curva del ciclo di vita del prodotto) se pero la tecnologia non è troppo vecchia non
c’è proprio uno stimolo a passare a quella successiva.
Una cosa che si genera nel passaggio dalla vecchia alla nuova tecnologia sono gli switching cost,
ovvero quei costi (non necessariamente monetari) che l’azienda affronta quando cambia fornitore,
in questo caso sono i costi che il cliente affronta nel passare alla nuova tecnologia (per es. il costo
di fare una colonnina per ricaricare la macchina nel mio garage).
L’adozione della nuova tecnologia può essere ritardata anche dal fatto che se lo lancio troppo
presto i consumatori non la capirebbero bene.