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INTRODUZIONE AI MODELLI DI BUSINESS CIRCOLARI

Applicare questo nuovo paradigma significa per le imprese adottare i principi di circolarità e implementare,
con un processo di transizione su diversi livelli, quelle che sono le strategie (le 10R).

1.1.Principi e sfide

Cause che hanno condotto i policy maker a realizzare grandi strategie congiunte anche a livello EU come
quella del New Green Deal

Il modello di produzione e consumo orientato alla massimizzazione del profitto non considera due
elementi, fondamentali per il funzionamento dei nostri ecosistemi:

- L’ambiente, ovvero il capitale naturale;


- L’uomo, le persone, ovvero il capitale umano e il suo valore sociale, comunitario.

Con questa consapevolezza, nel 2019 è stata varata la strategia del Green Deal, dove sono stati messi sul
tavolo 1 trilione di € per finanziare la transizione vs la circolarità. Questo pacchetto strategico prevede al
proprio interno un piano d’azione specifico per l’economia circolare.

Gli obiettivi del Green Deal  Macro-obiettivo: Essere in grado di agire senza compromettere i bisogni delle
generazioni future.

1. Neutralità climatica entro il 2050;


2. Disaccoppiare la crescita economica esponenziale rispetto agli effetti nefasti legati allo
sfruttamento delle risorse;
3. Fermare il superamento dei limiti planetari e riportarli nella zona safe;
4. Creare delle norme, delle regole standard che consentano comparabilità e attività di benchmarking
per definire se un prodotto è sostenibile;
5. Garantire l’impiegabilità trasferendo le competenze di quelli che saranno i futuri ruoli professionali.

I driver che hanno portato alla messa in campo di queste iniziative

- Popolazione che sta aumentando esponenzialmente (10.2 miliardi nel 2060);


- Aumento del benessere per la classe media (“pericolosi in ottica di aumento dei consumi di risorse
naturale”);
- Tasso di estrazione di materie prime vergini che sta aumentando esponenzialmente.

Nel 2015 la Ellen Macarthur Foundation aveva già iniziato a formulare tre importanti principi sull’economia
circolare

1. Design out of waste & pollution  Eliminare il concetto di spreco e scarto partendo dalla fase di
design/di progettazione dei componenti dei prodotti e dei materiali considerando l’intero ciclo di
vita di queste componenti/materiali fino al loro fine vita;
2. Mantenere il più a lungo possibile in uso i prodotti/materiali favorendo le attività che preservano
il valore sotto forma di energia, lavoro, materiali per scopi diversi. Ciò significa progettare sin dalla
creazione per la durata e non per l’obsolescenza per il riutilizzo, la rigenerazione, riciclo per
mantenere materiali e componenti in circolo (looping);
3. Preservare e rigenerazione il capitale naturale (Diagramma della farfalla: ciclo biologico e ciclo
tecnico; sono due cicli nei quali tutto ciò che è biologico deve tornare nella biosfera, tutto ciò che è
tecnico deve trovare una modalità attraverso delle strategie di riutilizzo, rigenerazione, di up cycling
ecc...).
ESIGENZA DI INNESTARE QUESTI PRINCIPI E STRATEGIE IN AZIENDE CHE FINO AD OGGI HHANO
ADOTTATO UN MODELLO DI BUSINESS LINEARE. COME? ATTRAVERSO NUOVI MODELLI DI BUSINESS O LA
MODIFICA DI MODELLI DI BUSINESS PREESISTENTI.

I processi di transizione vs la circolarità possono durare anni. L’obiettivo rimane quello di immaginare nuove
forme di valore.

3 definizioni sull’economia circolare

Le strategie delle R

Esistono tre categorie, a seconda della lunghezza del ciclo delle risorse necessarie per chiudere il cerchio. La
lunghezza del ciclo è inversamente proporzionale alla capacità del ciclo stesso di catturare il valore rimasto
del prodotto/materiale e rimetterlo in circolo. Più è largo il cerchio, meno valore viene catturato (e
vicerversa).

I cicli molto corti avvengono in prossimità del consumatore con il supporto di qualche refurbisher.

I cicli di media lunghezza prevedono la rielaborazione del prodotto attraverso il ripristino, il


ricondizionamento, il rimpiego. In questo caso troveremo soggetti che fanno manutenzione, riparano e
ricondizionano.

Nei cicli più lunghi troviamo forme di riciclo e recupero dei materiali ed energie.
Rehome = Up cycling di scarti.

Le implicazioni per il business

Contesto e scenario di riferimento = I mega trend. Le fonti di vantaggio competitivo che influenzano la
riconfigurazione delle strategie nel settore manifatturiero.

1. Sostenibilità;
2. Rivoluzione dei settori;
3. Regionalizzazione della produzione;
4. Trasformazione in individualizzazione di massa;
5. Populismo crescente;
6. Digitalizzazione.

La competitività passa dalla generazione di profitto ad una competitività che si basa sulle sfide appena viste.

Questi mega trend ci portano alla conclusione che il business as usual non è più un’opzione attivabile  Il
valore in gioco vs la transizione di modelli circolari è pari a 4.5 trilioni di dollari entro il 2030.

4 categorie di spreco

Le 4 categorie di spreco (risorse sprecate, sottoutilizzo della capacità produttiva, cicli di vita sprecati,
componenti di valore sprecati) rappresentano il punto di partenza per iniziare a pensare di innestare
un’estrazione di valore dalle stesse. Allungamento della catena del valore, con l’aggiunta di due funzioni:
Riciclo a fine utilizzo e la logistica inversa.

Un modo diverso di vedere le 4 categorie di spreco è quello di rappresentare una catena lineare dove si
ripercorrono le funzioni aziendali. A ciò che abbiamo visto prima si aggiunge un ulteriore spreco che è
trasversale…

 Unexploited customer engagements  La parte di marketing/vendite deve essere in grado di


capire quali sono le esigenze effettive del consumatore, che diventa sempre più centrale nelle
strategie. Il consumatore dà sempre più importanza all’esperienza che un prodotto è in grado di
offrirgli.
3 elementi che abilitano il cambiamento vs la circolarità

Esempio  Rolls Royce: motori per navi e aerei. Cambio di paradigma. Dalla vendita del motore alla
soluzione (vendita di un servizio di navigazione – canone di utilizzo sulla base dell’utilizzo).

Vantaggio competitivo

La tecnologia fa la differenza, è fattore abilitante. Senza tecnologia diventerebbe difficile tracciare i flussi di
materiali/prodotti/dati/informazioni. Tecnologie = digitali, fisiche e biologiche.

1.2.Approcci/soluzioni operative/prassi aziendali adottabili

Che cos’è un modello di business circolare

Meccanismo logico applicato da un’azienda (o da un ecosistema più ampio di aziende) per creare,
distribuire, catturare valore implementando strategie che vengono chiamate slowing (rallentamento),
closing (chiusura), narrowing (ridefinizione dei flussi di risorse e di dati) e rigenerazione degli ecosistemi
(capitale naturale e capitale umano).

Quindi un modello di business è un insieme di decisioni strategiche che stabiliscono come un’azienda vuole
creare, trasferire e acquisire valore, in relazione alle attività interna e alle relazioni.

Il business model canvas  9 blocchi divisi in 3 macro blocchi/aree (la parte centrale è la proposta di valore
che si fa al cliente, a destra troviamo il valore che viene trasferito al cliente, a sinistra come vengono create
le attività che mettiamo in campo).
Le grandi 4 strategie

Cycling = Looping = chiusura dei cicli.

La transizione vs la circolarità può avvenire in modalità diverse; un’azienda può avvicinarsi alla circolarità
attraverso un’innovazione, ma con modalità diverse.

Le 4 forme di innovazione nel modello di business


1. Trasformazione interna che cambia il modo di
essere (CBM transformation).
2. Avvicinarsi a processi di circolarità attraverso
la creazione di un’entità esterna che
normalmente è una start up. Il cambiamento
viene sperimentato attraverso l’utilizzo di una
start up.
3. Diversificazione  L’attuale modello di
business rimane business as usual, con un
aggiunta complementare di strategie di
circolarità che sono parziali (ad esempio
utilizzo energia pulita ma continuo ad
utilizzare materie vergini).
4. Acquisizione ed integrazione di una realtà
esterna che queste strategie le ha già
applicate.
Questi modelli di business circolari rientrano in un processo di cambiamento di innovazione, ma che in
termini di tempo, di investimento e di coinvolgimento di soggetti interni ed esterni e di impatto, può essere
incrementale o radicale. Se parziale l’impatto ambientale sarà maggiore. Un cambiamento radicale, che
implica un cambiamento strutturale anche dell’ecosistema, richiederà più tempo e risorse ma avrà minor
impatto ambientale.

I modelli di business

L’adozione dei cinque modelli di business circolari è stata disomogenea fra le diverse aree geografiche,
settori, tipologie di prodotto e imprese di dimensioni con strutture differenti.

Questi modelli sono complementari. Generano il massimo impatto quando operano in concerto. Tre
modelli sono più focalizzati sulla produzione (Input circolari, estensione dell’uso del prodotto e recupero
delle risorse) mentre gli altri due (piattaforma di condivisione e prodotto come servizio) si occupano del
consumo e del rapporto fra prodotto e consumatore. I modelli ricoprono l’intera catena del valore della
circolarità.

Input circolari

Prevede l’impiego di input rinnovabili, riciclati o altamente riciclabili nel processo di produzione, il che
consente l’eliminazione parziale o totale di spreco e inquinamento.

Rientrano in questa categoria le risorse rinnovabili (energia rinnovabili), i materiali rinnovabili bio-based
(bioplastiche), i materiali rinnovabili creati dall’uomo.

Estensione dell’uso del prodotto

L’utilizzo viene esteso volutamente attraverso accorgimenti progettuali, riparazioni, ricondizionamento di


componenti, upgrade e rivendita sui mercati dell’usato.
Prodotto come servizio

L’impresa mantiene la proprietà del prodotto e ne vende i benefici in base a un modello di servizio,
mantenendo la responsabilità della manutenzione del prodotto e del suo trattamento a fine utilizzo.

Piattaforme di condivisione

I tassi di utilizzo di prodotti e asset vengono ottimizzati dalla condivisione di proprietà, accesso e utilizzo,
abilitata in genere dalle tecnologie digitali. Mette i proprietari in condizione di massimizzare l’utilizzo degli
asset; fa nascere una community e consente ai clienti di accedere a determinati prodotti e servizi. Modello
che si è focalizzato su categorie ad alto valore, come veicoli e alloggi. Condivisione sia BtoB che BtoC.

Recupero delle risorse

Il valore dei materiali o dell’energia incorporati in beni agricoli e industriali viene estratto attraverso la
raccolta, l’aggregazione e la lavorazione alla fine dell’utilizzo del prodotto, tramite infrastrutture e pratiche
di riciclo, upcycling o downcycling.

Il nuovo modello di business canvas

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