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Lezione 12/3

Viviamo un’epoca di forti cambiamenti demografici, socio-culturali ed economici.

Tra i fattori demografici troviamo:

-L’invecchiamento della popolazione nelle economie avanzate, forte crescita delle classi medie nelle
economie avanzate

-Ingresso massiccio da parte della generazione Z

-Globalizzazione della forza lavoro e diversità culturali

Tra gli aspetti socio-culturali invece troviamo:

-Richiesta di bilanciamento vita-lavoro e sostenibilità sociale

-Cambiamenti dei valori e abilità dei consumatori nell’esprimere questi valori

Per quanto riguarda la sostenibilità ambientale:

-Low carbon economy

-Transizione verso un’economia sostenibile per l’ambiente

Focalizziamoci sulle imprese italiane, vediamo qual è il contesto.

Dopo la crisi economica 2008, viene evidenziata la forte interdipendenza delle economie mondiali ed una
forte relazione tra la crescita e il grado di apertura internazionale, intendendo per essa sia il ricorso alle
esportazioni, sia l’internazionalizzazione produttiva e sia il posizionamento nelle catene dei valori globali.

Ci sono quindi delle relazioni interessanti da analizzare:

-Correlazione tra internazionalizzazione e competitività-produttività

-Correlazione tra internazionalizzazione e innovazione

-Correlazione tra partecipazione medio-alta alle catene del valore globali e innovazione organizzativa

Le aziende manifatturiere italiane che hanno aumentato la propria capacità competitiva e il loro livello di
innovazione hanno avuto successo nonostante la crisi, esse hanno come strategia di base:

-Il possesso della tecnologia alla base del loro business

-Differenziazione del prodotto/servizio

-Network globale di produzione e di vendita (fornitori e clienti)

-Riorganizzazione interna (lean e word class manufacturing)

-Sostenibilità
Per quanto riguarda il cambiamento tecnologico le innovazioni rilevanti riguardano la digital transformation
(industria 4.0 -ecc), si parla di digital disruption quando con esse si realizza la modifica radicale del business
model dell’impresa e non solo della sua strategia, organizzazione e gestione.

Relazione Tecnologia – Organizzazione

Le piattaforme rientrano all’interno delle innovazioni digitali di rilievo. Esse sono infrastrutture digitali che
abilitano l’interazione tra due o più gruppi di attori, consentendo l’incontro tra chi offre e tra chi cerca bene
o servizio. Fondamentale in esse è l’effetto rete. Nella posizione di intermediazione in cui si trovano
possono stabilire regole degli scambi.

Abbiamo diverse tipologie, come:

-Social communication platforms (facebook, twitter ecc…)

-Digital Marketplace (Alibaba, ebay…)

-Intermediary Platforms

-Labor-based platform (Helpling, Foodora…)

-Capital based platform (Uber, Airbnb…)

E’interessante notare che per l’effetto rete, all’aumentare del numero di utilizzatori di una piattaforma
aumenta il valore dell’impresa, ma in maniera non lineare crescente.

Il terzo driver è l’evoluzione endogena delle teorie e dei modelli organizzativi, perché nascono all’interno
delle stesse strutture organizzative seguendo un percorso autonomo rispetto al contesto tecnologico.

L’innovazione organizzativa è una leva importante per fronteggiare le sfide del contesto e per il successo
dell’impresa.

TEORIE ORGANIZZATIVE

TEORIE MICRO

Origine delle teorie organizzative: L’organizzazione è la cooperazione di sforzi volta all’ottenimento di un


risultato, diventa una disciplina solo nel tardo periodo. Esistono degli esempi storici di sistemi organizzativi
come ad esempio l’arsenale di Venezia o la Banca Medici. Il pensiero organizzativo moderno nasce con la I
rivoluzione industriale, ma il salto vero e proprio avviene con la II rivoluzione industriale e la nascita delle
imprese moderne. Cresce infatti la dimensione delle imprese, con la necessità di introdurre diversi livelli di
figure manageriali. Si crea una contraddizione tra le potenzialità rese possibili dalle nuove tecnologie ed i
metodi di organizzazione e gestione. Nascono allora in risposta le teorie organizzative, da collocarsi verso la
fine dell’800, con due esigenze:
-Rendere efficienti le attività di stabilimento

-Gestire le imprese

PRODUTTIVITA’ DEL LAVORO

Cosa determina e influenza la produttività del lavoro? E come possiamo incrementarla?

In risposta a queste domande troviamo i criteri di organizzazione del lavoro, visto come oggetto di
progettazione, inoltre vengono definiti criteri di job design.

Partiremo dal paradigma classico, per poi spostandoci all’ampliamento delle variabili, dunque nuovo
paradigma e in fine le teorie organizzative oggi.

L’organizzazione scientifica del lavoro: ha avuto un’ampia diffusione ed ha marcato l’organizzazione


aziendale fino agli anni 60, anche se in alcuni settori la troviamo ancora.

Autori di riferimento: Taylor, Gilbreth e Ford.

Forte ripetitività, specializzazione e predominanza della macchina sull’uomo, nonostante ciò ha posto il
problema della conoscenza dell’organizzazione, dunque la necessità di studiarla e progettarne la struttura.

Grazie ad essa abbiamo fatto un salto a livello di produttività e di progresso.

Si sviluppa all’interno del settore delle lavorazioni meccaniche, in precedenza c’è un livello dirigenziale che
si occupa della gestione economica e dei rapporti con la proprietà, ma c’è anche un livello manageriale che
si occupa della gestione operativa. Viene utilizzato il metodo degli appalti interni, dunque c’è autonomia
nella gestione del lavoro, e il modo di operare viene definito dagli addetti in base alla loro esperienza
(Approccio Empirico).

Si sviluppano delle teorie e nuovi metodi di retribuzione, come ad esempio a cottimo e cottimo differenziale
e si pone alta attenzione ad i sistemi contabili.

Con Taylor avviene una rivoluzione: Si concentra l’attenzione su come aumentare l’entità del surplus,
piuttosto che su come dividerlo; Necessità di accentrare e razionalizzare la gestione dell’impresa e applicare
criteri scientifici nell’organizzazione e nella gestione.

 Definizione della One Best Way

Raccogliamo il suo approccio in quattro punti (OSL):

1- Studio scientifico dei metodi di lavorazione: scomposizione di un lavoro al minimo definendo le


attrezzature necessarie, definizione dei metodi e dei tempi, delle quantità realizzate, definizione
dello standard (miglior modo per realizzare una attività). Viene proposta la paga del cottimo
differenziale: se rispetto lo standard ho una determinata paga a prodotto, se non lo rispetto essa è
inferiore.
2- Selezione ed addestramento scientifico della manodopera
3- Instaurare rapporti di stima e di collaborazione
4- Riorganizzazione della direzione aziendale (8 capi)

IL METODO MTM

Misurazione del tempo di lavoro in funzione del metodo adottato, è il frutto dei lavori di Taylor e
collaboratori e dei coniugi Gilbreth. E’ uno strumento di analisi e di progettazione del lavoro che viene
applicato ancora oggi in diversi settori (Esempio dei bricklayer). Ha senso quando abbiamo grandi volumi ed
elevata ripetitività delle mansioni.

I passi del metodo:

1- Analisi del lavoro e ricerca del metodo più economico per eseguirlo
2- Normalizzazione e descrizione del procedimento da seguire
3- Determinazione del tempo di esecuzione standard (Fondamentale per determinare costi e
retribuzioni)
4- Addestramento degli operatori
5- Estensione e manutenzione

Il tempo standard è formato da due componenti: Tempo normale + Tempo delle maggiorazioni

Il tempo normale è il tempo tecnicamente necessario per svolgere un determinato lavoro secondo il
metodo definito. Viene misurato attraverso il cronometro, viene fatta una valutazione statistica e di ritmo
attraverso la valutazione dell’andatura del lavoratore. Si possono usare anche delle tabelle dei tempi
predeterminati, in cui troviamo le tempistiche di tantissimi tipi di movimenti e lavorazioni.

Tempo delle maggiorazioni sono ad esempio guasti o derivanti da bisogni fisiologici del lavoratore.

Parametri importanti: significatività statistica, variazione dell’andatura e competenza dell’operatore.

Esempio di calcolo del tempo standard (Montaggio della leva su puleggia):

Cronometraggio di due operai esperti, valutazione dell’andatura (passo)

Operaio A impiega 0,50 minuti a passo 120 rispetto a 100 normale

Operaio B impiega 0,60 minuti a passo 110 rispetto a 100 normale.

Calcolo del tempo normale (x:T= Passo: Passo normale)

A: 0,50*120/100 = 0,60 minuti

B: 0,60*110/100 = 0,66 minuti

Il tempo normale è uguale alla media delle rilevazioni effettuate quindi 0,63 minuti. Considerando delle
maggiorazioni stimate del 10% avremo un tempo standard pari a 0,693 minuti.
Caso COROC:

Commentare i dati rilevati e fornire un’interpretazione plausibile del loro andamento nel tempo.

Non dobbiamo considerare la rilevazione preliminare.

1° settimana

Xa=> X:75’ = 120:100 X=75*120/100 = 90’

Xb=> 90’

2a settimana

Xa=> 78’*115/100 = 89,70’

Xb=>90’

Tempo normale (Calcolato solo con i dati della seconda settimana) = (90 +89,70)=89,85’

Pause

10’ ogni 120’

Perdite di Efficienza

20’ ogni 480’

Quale metodo viene adottato nel caso illustrato per la rilevazione e il calcolo dei tempi? Il metodo del
cronometraggio, corretto dalla stima dell’andatura. Per farlo viene utilizzato un operaio addestrato

Cosa si intende per tempo normale e tempo standard e come vengono calcolati?

Calcolate tempo normale e tempo standard assegnato per l’assemblaggio della pompa NX23

Tn= 90’

Considerando le pause che sono 10’ ogni 120’, significa 10/120 =8,33%

In termini di tempo sarebbe 90’:X = 120’:10’ X=7,5’

Perdite di efficienza sono 20’ ogni 480’, significa 20/480=4,16%

In termini di tempo sarebbe come prima con una proporzione X=3,75’


Ts=90’ + 7,5’+3,75’=101,25’ oppure Ts= 90’*(1+8,33%+4,16%)=101,25’

Principali contributi del MTM

Nuovi criteri di progettazione del lavoro, con l’obiettivo di migliorarne l’efficienza operativa, attraverso la
definizione di:

-Movimenti

-Attrezzature

-Posto di lavoro

I metodi MTM sono utilizzati ancora oggi soprattutto nella produzione in serie di prodotti molto
standardizzati. Nella produzione a lotti troviamo UAS (Universal Analyzing System), ovvero il sistema MTM
utilizzato per la progettazione e misurazione del lavoro per sistemi produttivi a lotti, i cui esiste una certa
variabilità di metodo nell’esecuzione dei compiti lavorativi assegnati. Esso assegna i tempi sulla base di un
rendimento normativo medio, conosciuto nel mondo come rendimento 100 MTM.

Abbiamo una modalità per calcolare le maggiorazioni dovute al recupero della fatica conseguente al carico
biomeccanico. La EAWS (European Assembly Work-Sheet) comprende 4 sezioni:

1- Posture generali del corpo


2- Azioni di forza
3- Movimentazione manuale carichi
4- Movimenti ad alta frequenza e basso carico degli arti superiori

L’indice di rischio misura la probabilità che avvenga un danno e la valutazione sulla gravità di esso.
(Probabilità * Gravità)

Il metodo ERGO-UAS: si va ad analizzare il tempo base con MTM, dunque si analizza il carico biomeccanico
(Cb) con EAWS e tramite la tabella sistema ERGO-MTM si trasforma l’indice di rischio del carico
biomeccanico in tempo per la maggiorazione (Fattore di maggiorazione).

Tstd = Tbase* (1+ Fmagg)

Applicazione in FCA:

Il tempo standard totale della postazione è calcolato sommando:

- Tempo base totale della postazione: sommatoria dei tempi delle operazioni assegnate
- Fattore di maggiorazione (Fmagg) somma di: Fattore ergonomico, fattore tecnico organizzativo
La maggiorazione dipende dalla posizione, mentre nel metodo utilizzato in precedenza si definiva una
maggiorazione media valida per un numero ampio di posizioni. Vengono eliminate le posizioni più a rischio
(area rossa e arancio della tabella), per quelle in area gialla è prevista la rotazione.

Per alcune posizioni (area verde) si ha una riduzione della maggiorazione rispetto a prima, con aumento
della saturazione, cioè del rapporto tra il tempo standard assegnato alla singola posizione e il tempo di ciclo
(cadenza) della linea.

Henry Ford e il fordismo

Uno dei simboli dell’OSL, assieme al MTM, fu per lungo tempo la catena di montaggio, introdotta nel 1913
da Ford.

Il primo a introdurre la catena di montaggio fu un certo Olds presso la Olds Motor Vehicle, che fu poi
assorbita dalla General Motors.

Nel 1913 Ford introduce la catena di montaggio con nastro trasportatore meccanizzato. Si riduce il costo
del modello T, il tempo di produzione, allo stesso tempo Ford alza i salari dei suoi impiegati.

Nuovo modello industriale della produzione di massa:

-Prodotti standardizzati ed affidabili, a basso costo unitario e da vendere in volumi elevati

-meccanizzazione del lavoro e della movimentazione

-standardizzazione del lavoro

-Sfruttamento intensivo di manodopera di basso livello, anche a costo di un elevato turnover

-salari elevati

-conseguente creazione del mercato

Ford Vs Sloan (GM):

la prima voleva un’automobile per la massa, che qualsiasi lavoratore avrebbe potuto permettersi

La seconda aveva come slogan: “un auto per ogni scopo e per ogni portafoglio”.

Sloan entra in GM negli anni ’20, ogni divisione era specializzata su un singolo segmento di mercato.

La strategia della differenziazione si rivelò vincente e permise alla GM di guadagnare una grossa fetta del
mercato.

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