Ancor oggi in italia il settore industriale ha un peso significativo nel PIL,lo stesso
settore dei servizi cmq strettamente legato al settore industriale,tipica
situazione delle economie avanzate.Vedremo come in un economia sempre pi
globalizzata e permeata da intense forze di cambiamento,resiste chi meglio
reagisce e si evolve con esse.
Fenomeni di DIVISIONE DEL LAVORO,introdotti agli inizi del 900 hanno aumentato
la produzione,suddividendo la produzione in step trattati da singoli operai,fino ad
arrivare la prodotto finito.Tutto ci grazie a:
1)miglioramento abilit singolo operaio
2)risparmio di tempo per passaggio da una postazione di lavoro ad un altra
3)invenzione di macchine che facilitano il lavoro
Altro aspetto fondamentale fu la nascita della CATENA DI MONTAGGIO da parte di
Ford:
invertiva i movimenti di materiale,non erano pi i componenti da montare a
muoversi verso la scocca ,ma la scocca attraverso le dislocazioni dei diversi
magazzini d'ogni pezzo da montare
LA GLOBALIZZAZIONE:
Consiste nell'integraziobe di economie nazionali nell'economia internazionale
attraverso scambi commerciali,investimenti esteri,flussi di capitale a breve
termine,flussi di lavoratori,flussi di tecnologia.
Un origine gi avvene ai tempi di Colombo,ma oggi grazie alle nuove tecnologie
abbiamo abbattimenti di costi di trasporto e comunicazione fra diversi fornitori.
Diverse sono le barriere che possono interporsi nell'integrazione di mercati:
Logistiche.........costi e tempi di trasporto elevati per geografia
Alla comunicazioni.....sempre pi rare
Doganali.......Possibili dazi presenti
Culturale......abbattute grz ai media
Normativo....Norme unificate di produzione differenti fra stati
Dimensione impresa.....piccole imprese raramente possono affacciarsi al mercato
globale
L'aumento della globalizzazione si pu notare dal fatto che gli scambi
GRANDI SERIE:
Di norma hanno tempo di permanenza sui mercati molto lunghi,tanto da giustificare la
TA=C-I
di lavorazione
E' costituito da diverse aliquote:
Tempo di Attesa W=somma di tutti i tempi di attesa che la parte subisce prima di essere
accettata dalle risorse
Tempo di Trasporto TT=Somma di tutte le operazioni di trasferimento della parte fra le
risorse
Tempo Tecnologico T=somma di tutti i tempi di impegno di tutte le risorse delle fasi del
ciclo
Guardando ad una sola operazione tecnologica possiamo scindere T in due aliquote:
Tm=tempo di macchina in cui la macchina realmente lavora sul pezzo
Taux=somma di tutti i tempi morti dovuti a cambi utensile,montaggio,accostamento ecc
ecc...
Allora possiamo scrivere T=Tm+Taux
Tirando le somme definiamo il tempo di attraversamento come TA=W+TT+T
Naturalmente l'unica componente di TA in cui si crea valore la Tm,tale valore deve
IF=Tm/TA
PARTE II
Sistemi di produzione
Focalizzando la nostra attenzione sull'aspetto approviggionamento+lavorazione,al fine di
progettarli dobbiamo avere due imput:
1)cicli di fabbricazione del prodotto che specificano la sequenza delle fasi e loro ordine e
tempi
2)piani di produzioni che determinanon volumi e mix della produzione
Va detto subito che la complessita sei sistemi odierni obbliga le aziende ad ingenti
investimenti iniziali rispetto al passato,obbligandoli cosi a destinare maggiori risorse in
fase di progettazione,per quantificare la bonta delle nostre scelte vedremo delle misure di
prestazione.
INDICI DI PRESTAZIONE PRODUTTIVA
Abbiamo gi detto che la nostra analisi si baser sull'esame del FLUSSO DELLE
PARTI.Definiremo degli indici di prestzione in riferimento alle parti e alle risorse,vedendo
come definirli come calcolarli e vedere la loro relazione in base ai differenti problemi
progettuali dei sist di produzione.
Indichereremo i=1,2.....,M per identificare le risorse (con M il num di risorse nel sistema)
j=1,2....,H
le parti (H num parti diverse nel
sistema)
Gli indici di prestazioni che definiremo si dividono in quelli riferiti alle PARTI e quelli riferiti
alle RISORSE.
ALLE PARTI:
Tasso di produzione e Tempo di attraversamento(guardando al flusso dei materiali
attraverso ol sist di prod)
Tasso di Produzione o THROUGHPUT:(variabile dinamica)
Definiamo il throughput relativo alla parte j il valore Xj definito,in un det periodo di
osservazione Toss,dal rapporto fra il numero di parti di tipo j uscite dal sistema bj durante
Toss e il tempo di osservazione stesso
Xj=bj/Toss
Consideriamo per esempio che nell'ultima stazione della linea,durante un turno lavorativo
risorsa
ws1
ws2
ws3
ws4
tempo attrezzaggio
tempo
180
300
0
200
2
0.75
3
4
supponiamo che l'impianto funzioni a ciclo continuo e che i tempi medi di attesa per ogni
risorsa siano
ws1 8h
ws2 10h
ws3 6h
ws4 6h
trascurando i tempi di trasporto si calcoli il LEAD TIME del lotto di produzione LT1.
TA1=(8*60)+180+(2*10009=2660 min
TA2=(10*60)+300+(0.75*100)=1650 min
TA3=(6*60)+0+(3*1000)=3360
TA4=(6*60)+200+(4*1000)=4560
andando a riportare i seguenti risultati su un diagramma
(TA=W+Tatt+Tm)
TECNICHE MODELLISTICHE:
Isoleremo il fenomeno che intendiamo studiare,semplificandolo il pi possibile per
cogliere gli aspetti essenziali
1)nel nostro caso isoleremo i fenomeni di interazioni parti (quindi non guarderemo a
come modellare il comportamento di una macchina utensile)
2)utilizzeremo modelle astratti logico mattematici
Ad ogni tecnica modellistica associeremo un costo di utilizzo ed una accuratezza nella
stima delle prestazioni.
le tecniche sono:
1) tecnica di allocazione statica dei carichi di lavoro
2) tecnica della Mean-value analysis
3) tecniche simulazione ad eventi discreti
le classifichiamo in base a due propriet:
1)capacit o meno di cogliere interazioni fra le risorse
2)capacit o meno di studiare la dinamica di funzionamento
INFORMAZIONI DI INPUT NECESSARIE:
Quelli fondamentali sono:
1)tempi di servizio delle risorse
tij della fase della parte j che si svolge sulla risorsa i,tempo che gia tiene conto dei
Tm+Taux (macchina+ausiliari)
risultati riassunti dlla matrice dei tempi di servizio:
P1
P2 P3
P4
Parte
WS1 t11 t12 t13 t14
Risorse WS2 t21 t22 t23 t24
WS3 t31 t32 t33 t34
2)sequenza visita delle risorse
E' determinato dell'ordine di esecuzione delle fasi previste dal ciclo,risultati riportati nelle
matrici di routine:
P1
WS1
WS3
WS2
P2
WS3
WS1
WS2
P3
P4
WS1 WS1
WS2 WS2
WS3 WS3
3)voumi di produzione
Ci riferiamo con il simbolo Vj,oppure possiamo guardare a i vari rapporti tra i valori di
troughput
altre informazioni sono audiliarie ma sempre utili (dim lotti data consegna ecc ecc)
PROBLEMI DI PROGETTAZIONE
1)la prima cosa fare la definizione del num di unit di servizio da assegnare ad ogni
risorsa,da questo dipender la capacit produttiva.Il dimensionamento dipende dalla
capacit richiesta e quindi dal carico di lavoro che ogni risorsa deve smaltire.
2)definiamo la configurazione del sistema di movimentazione dei materiali,che ci
pone davanti a 3 problemi
a)scelta lyout delle risorse e relativi collegamenti,da cui ricaviamo i tempi di trasporto
b)dislocazione e capacit magazzini,cosi da limitare fenomeni di starving e blocking
c)dimensionamento del parco pallett,da cui dipende WIP e quindi X e TA
TECNICHE MODELLESTICHE:
Allocazione statica dei carichi di lavoro
fornisce una visione quanto pi semplificata dei fenomeni,prende solamente in
considerazione
il carico di lavoro su ogni risorsa,cio il tempo di servizio richiesto ad ogni risorsa
consideando solamente i dati di tempo unitari tij nella matriche dei tempi e i vol di
produz Vj da realizzare,questi saranno i miei unici dati utili.
Assunzioni:
a)l'assegnazione delle parti alle risorse indip dal tempo...allora non conta la matrice dei
routing
b)ogni tipo di parte sia fabbricata in un lotto unico di dimensione Vj
c)no starving no blocking
d)il vol di tutte le parti sia intermanete completato
Possiamo definire per ogni risorsa i,il carico di lavoro
CLi=sommatoria(j fra 1 e H) di tij*Vj [t]
vediamo come da esso ricavare alcuni indici di prestazione,in particolare indice rel alle
risorse,coeff di utilizz,indice rel alle parti,ed il troughput.....saranno tutti valori medi
1)Ui (coeff utilizz della rsorsa i)
Toss=CL*=max CLi
CL*=identifica la risorsa collo di bottiglia del sistema,la quale var un coeff di utilizz
risorsa 1
noto che sia Toss,procediamo:
Ui=CLi/CL*
con CL*=max CLi/si se le risorse haano un singola uit di servizio
2)Xj
noto sempre Toss possiamo scrivere Xj=Vj/CL*
Tale tecninca esposta consente solo il calcolo di X e U,nulla sappiamo sui tempi di attrav.
e sul grado di cong.Le stime sono ottimistiche infatti X sar pi bassi in realt avendo
trascurato le interazioni
vediamo allora perch usare questa tecnica:
diciamo innanzitutto che mette subito in risalto situazioni di non bilanciamento dei carichi
di lavoro tra le singole risorse,ma pi importante pu essere usato come
1)Strumento di verifica
nota che sia la matrice dei tempi,i volumi ed il num di unita di servizio per ogni
risorsa,calcolando CL* possiamo capire se il tempo di completamento stimato
accettabile
2)Strumento di Progetto
Dimensionamento di ogni risorsa,cio il calcolo delle unit si servizio da assegnare ad
ogni risorsa.
nota la matrice ed i volumi,il tempo di completamento del mix,cio D=disponibilit
impianto
calcoliamo il num di risorse da si=CLi/D (vista la natura ottimistica tali si potrebbero non
portare a compimento nel tempo D)
Modelli a reti di code
per una modellizzazione pi precisa ricorriamo alla teoria dei file di attesa,dove i nodi
sono le risorse,e le entit che fluiscono nella rete sono rappresentative delle parti stesse
Le RETI di file di attesa si dividono in
a) Aperte:modalit di arrivo delle parti sono indip dalle modalit di uscita
b)Chiuse:le due modalit devono coincidere
MVA
E' particolarmente utilile nella rapresentazione di sistemi FMS.Pur non essendo rispettate
nel sistema reale,le ipotesi su cui formulato il modello,i risultati sono sufficientemente
precisi.
Consente il calcolo di tutti gli idnici di prestazione di reti di file di attesa di tipo
chiuso,prevedendone i valori medi,quindi anche questa volta non possiamo dir nulla
sulla dinamica,ma a differenza della prima tecninca saremo in grado di prevedere:
X e TA per il flusso delle parti
U e Q per le risorse
Un primo vataggio che MVA permette di studiare sistemi di produzione mono o pluri
prodotto,ma quelli che vedremo noi,valgono per sistemi con una sola unit di servizio
per ogni risorsa.
Vedremo in ordine:
1)ipotesi e limiti di applicabilit
2)algoritimi risolutivi che prevedono due approcci differenti
Vediamo le ipotesi:
a)si assume che il sistema possa essere modellato attraverso un rete di file di attesa di
tipo chiuso,dove noto il WIP che stavolta indicheremo con N=num parti nel sistema
b)le transizioni fra le risorse sono di tipo probabilistico,noi forzeremo tale probabilit ad 1.
il modello non sensibile alla sequenza delle operaz tecn.
c)no blocking e starving,se in realt dovesero esserci il modello sottostimer il TA e
sovrastimer X
d)i tempi di servizio derivano da una distribuzione statistica di tipo esponenziale
e)la gestione dei file di attesa delle risorse segue una disciplina FIFO
Per studiare l'algoritmo studiamo un sist di prod monoprodotto composto da M risorse,e
sempre modellabile con rete di file di attesa di tipo chiuso.
siano inoltre noti i Tempi Di Servizio delle parti in ciascuna delle i risorse (i=1,2....M),e sia
noto il num di parti nel sistema,N (poich il sist chiuso WIP=cost)
L'algoritimo inizia con il calcolo del TA del singolo stadio i,cio dell'i-esima risorsa.
Sia Ri=TA dello stadio i esprimibile come somma di due tempi
Ri=ti+Wi
il primo termine noto,il secondo richiede il calcolo del num di parti che si trovano nella
postazione di attesa dello stadio i,una volta noto baster moltiplicarlo per ti per
conoscere Wi.
Coinsideriamo due modelli identici,differenti solo per num di parti presenti nel
sistema,uno ne contiene N,l'altro N-1
Si dimostra che:
Il num di parti presenti nella postazione di attesa dello stadio i nella rete in cui circolano
N pezzi, uguale al num di pezzi che si trovano complessivamente nello stesso
stadio,quando nella rete circolano N-1 parti.
Definiamo tale valore Qi(N-1) (cio il grado di congestione della risorsa i)
quindi enl sistema in cui cisrcolano N parti possiamo calcolare il TA dello stadio
i,conoscendo il grado di congestione nello stesso stadio in cui circolano N-1 parti:
Ri(N)=ti+ti*Qi(N-1)
Da questa relazione possiamo procedere alla soluzione della rete.
Prendiamo per esempio una rete in circola una sola parte N=1,allora non avremo tempi
di attesa in nessun stadio,infatti sostituendo
Ri(1)=ti
noto il tempo di attrav dello stadio i,possiamo calcolare quello di tutto il sist:
TA(1)=sommatoria Ri(1)
Poich le ip vogliono il sist in equilib applichiamo la legge di Little per il calcolo del
torughput:
X(1)=1/TA(1)
essendo in equ. tale valore sar costante attraverso tutti gli M stadi.Possiamo allora
mettere in realzione il num di parti presenti nello stadio con X ed il TA dello stadio
Qi(1)=X(1)*Ri(1)
La conoscenza di Qi(1),per quello che abbiamo detto permette per iterazione di
conoscere e risolvere reti con N=2 ....fino ad arrivare alle generice N parti circolanti.
prestando attenzione che ad ogni iterazione deve sempre risultare che
Sommatoria Qi(n)=n (somma delle aprti presenti in ogni risorsa sia uguale al um di
aprti presenti in tutto il sist)
Arrivati alla rete in cui circolano N parti,possiamo calcolare per ogni risorsa il coeff di
utilizz
Ui(N)=X(N)*ti
ESERCIZIO:
1 pezzo meccanico su 1 pallet, 2 stazioni di lavorazione
t11=7 min (t1)
tij=
t12=4 min (t2)
Quanti pallet di devono inserire nel sistema con lo scopo di MAX(Xj)e Ui<=0.9?
Procediamo in modo iterativo:
Supponiamo N -> Ri(N) -> TA(N) -> Ri(N)=Toss -> Xj -> Qi(N)=X(N)*Ri(N) - >
Ui(N)=X(N)*ti
N=1
R(1)=t1+t1(Q1(0))=t1=7 min
R(2)=t2=4 min
R1(2)=t1+t1*(Q1(1))=7+7*0.63=11.41
R2(2)=t2+t2*(Q2(1))=4+4*0.36)5.44
TA(R)=R1(2)+R2(2)=16.85 min
X=bj/Toss=2/16.85=0.118 pezzi/min
U1(2)=t1*X=7*0.118=0.826 < 0.9
U2(2)=t2*X=4*0.118=0.472 < 0.9
OK
OK
R=3
R1(3)=t1+t1*Q1(2)=16.45
R2(3)=t2+t2*Q2(2)=6.56
TA(3)=sum R=23.01
X=bj/Toss=3/Toss=3/23.01=0.1303
U1(3)=t1*X=7*0.1303=0.9126 > 0.9 NO!!
Utilizzeremo allora N=2 pallet.
MVA MULTIPRODOTTO
E' possibile estendere l'algoritimo per reti multiclasse cio in cui vengon fabbricate H
parti diverse in un sistema di M risorse,sempre modellabile con una rete chiusa,vedremo
adesso come studiare un sistema costiutito da H catene.
I dati necessari sono:
a)matrice tempi tij
b)num di pallet assegnato a ciascun tipo di parte Nj.il totale N=sum Nj
Definiamo inoltre:
a)tempo di attrav della risorsa i per la parte j,Rij
b)num di parti j presenti nella risorsa i,Qij
c)il coeff di utilizz della risorsa i per le parti j,Uij
d)tempo di attrav del sist della parte j,TAj
e)Xj
L'algoritmo consta dei seguenti passi:
1)per ciascuna catena ipottiziamo una distribuzione iniziale delle Nj parti fra le M
risorse,se si distribuiscono equanmente possiamo scrivere:
Qij = Nj/M i=1,2....M j=1,2....H
2)calcolare il tempo di attrav della risorsa i dalla parte j come:
Rij=tij+tij*((Nj-1)/Nj)*Qij+sum tir* Qir
3)calcoliamo TAj=sum Rij
4) Xj=Nj/TAj
5)noto Xj utilizziamo little allo stadio i per ottenere il nuovo valore del grado di
congestione
QNEWij=Xj*Rij
6)ricominciamo a partire dal punto 2)
diremo che l'algoritmo converge quando |QNEWij-Qij|< e
avremo a questo punto che Qi=sum Qij
Uij=Xj*tij
Ui=sum Uij
PARTE III
Ci occuperemo adesso di sue aspetti fino ad adesso trascurati:
A monte il sistema di approviggionamenti ,con il compito di alimentare
adeguatamente gli impianti di prod
A valle il mercato di sblocco determina i target di prod scaglionati nel tempo
Affronteremo adesso la sincronizzazione dei flussi interni a quelli esterni,a monte ed a
valle.
analizziamo intanto la gestione dei materiali.
LE INFORMAZIONI PER LA GESTIONE DELLA PRODUZIONE
per i vari livelli dicisionali che scinderemo esistono set di informazioni:
1)domanda.....basata su dati storici e ordini dalla rete di vendita
2)piano di produzione....adattamento della domanda alla capacit prod dell'impianto
3)piano dei fabbisogni di materiali politiche di approvvigionamento
4)distinte base del portafoglio prodotti
5)cicli di lavoraz
6)caratteristiche operative e disponibilit delle risorse
tutto inizia da un indagine di mercato che determina la domanda dei prodotti,che si
traducono in un piano di produzione,che determina i fabbisogni materiali,che insieme ai
cicli di lavoro determinano i carichi di lavoro sulle risrose di produzione.
LA GESTIONE DEI MATERALI
A questa gestione affidata la corretta alimentazione della filiera approvvigionamentoproduzione-distribuzione.Sia in caso di diversi fornitori mondiali che di mono fornitore ha
il compito fondamentale di disaccoppiare le fasi approvviggionamento-produz-distrib che
solitamente hanno ritmi diversi.
Per assicurare un funzionamento fluido della filiera bisogner gestire per bene le scorte
dei materiali
nella filiera acquisto-produz-distrib distinguiamo tra scorte di:
1)materie prime e semi-lavorati,disaccoppiano i processi di fornitura da quelli di produz
2)scorte di lavorazione,le troviamo distribuite nei magazzini,essa regola il flusso di
materiali fra le risorse di prod
3)rodotti finiti,magazzini a valle del ciclo e alimentano le richieste del mercato
4)materiali accessori (imballaggio ecc ecc)
Le scorte cmq rappresentano un riscio in quanto capitale immobilizzato e sono sottoposte
ad obsolescenza e deperimento fisico,occupano spazii ecc ecc
A fronte per esempio di riduzione dei tempi ecc ecc
regole generali sulla gestione dei materiali
standardizzazione e revisione periodica magazzino
il primo passo la standardizzazione,cos da eliminare ripetizioni di uno stesso articolo.
3
200
120
160
4
0
40
120
5
0
60
60
6
200
100
160
da cui i=82500\250000=33%
Per determinare la dimensione ottimale del lotto di ,tale da minimizzare i costi di gestione
dei materiali si usa un modello semplificato,il modello WILSON.
Si basa sulle seguenti ipotesi semplificative:
Tp*=sqrt((2D ca)\(K(K-D)pi))
Q*=sqrt((2 D ca)\((K-D)\K) pi))
Al crescere di ca,cresce la dim del lotto economico di produzione,cosa che sappiamo
aumenta il WIP ed i conseguenti tempi di attraversamento.
DETERMINAZIONE DEL QUANDO ORDINARE
Fino ad adesso abbiamo visto il quanto ordinare.Per stabilire listante in cui emettere ci si
affida a due modelli
1)modello a punto fisso di riordino
2)Ciclo fisso di riordino
1)prevede il riordino ogni volta che il livello della giacezna fisica a magazzino raggiunge
un certo livello,detto livello di riordino
Sia ta il tempo di approvvigionamento e D ladomanda di periodo,il livello di riodrino
dato da L= ta x D
Dove d=D\365 il tasso costante di domanda.
Il livello di riordino coincide con il consumo che si ferifica durante il tempo di
approvvigionmaneto se scegliamo come politica di lancio ordine quella che prevede
lazzeramento della giacenza quando arriver il nuovo ordine
Poich nella realta i valori di d e ta sono variabili,per evitare fenomeni di rottura di
scorta,si incrementa di un valore detto scorta di sicurezza,dipendente dal livello di
servizio che si vuole mantenere.
Il modello a punto fisso richiede una costante osservazione delle giacezne e pu essere
applicato solo ad articoli classificati come A o B
2)Il secodno modello effettua il controllo non sulla quantit in magazzino
ma,sullintervallo fra due ordini.
Ne esistono diverse varianti,una possibilit che gli ordini vengano ripetuti ad intervelli
di tempo prefissati,approvvigionandosi di una quantit pari alle previsioni di consumo
durante il tempo di approvvigionamento.
Il metodo si applica ad articoli di tipo B o C.
GESTIONE A SCORTA E GESTIONE A FABBISOGNO
La gestione a fabbisogno levoluzione pi moderna rispetto a quella a scorta.
Un ordine di acquisto o produzione viene formulato in base a due criteri:
1)Se viene calcolato che in un istante futuro ve en sar il fabbisogno,criteri di lookahead,ed questo che chiamiamo sistema a fabbisogno.(vedremo come gestirla con le
tecniche MRP)
2)un ordine viene effettuato poich la scorte diventata troppo piccola rispetto alle
prospettive di consumi futuri,criterio look-back,detto anche gestione a scorta.
CRITERI DI SCELTA FRA SCORTA E FABBISOGNO
Diciamo subito che la look-back pu essere sempre applicata,mentre quella del lookahead richiede alcune condizioni
Vediamo come scegliere di gestire un articolo:
a)articoli a domanda dipendente o indipendente
dipendente sono quelli la cui domanda dipende da quella degli articoli posti a livello
superiore enlla distinta base,nentre quelli a domanda indipendete sono articoli finiti la cui
domanda dipend semplicemente dal mercato,per questi utlitimi si usa quela a
scorta,quelli dipendenti possiamo anche a fabbisogno.
b)valore di impiego
Articoli di classe A e B,cio con pi alto valore di impiego siano gestisti a fabbisogno
c)regolarit consumi
se i consumi sono regolari allora conviene a scorta.se non sono regolari allora conviene a
fabbisogno per evitare inutili immobilizzazioni
d)Confronto fra tempo di programmazione e Lead Time
il tempo di programmazione T lintervallo fra quando ci accorgiamo che avremo
busogno di un articolo e la data in cui deve essere consegnato ,L (lead time) tempo fra
lancio di un ordinedi acquisto e la consegna
SE T>L allora possiamo utilizzare quella a fabbisogno
Altrimenti useremo quella a scorta.
Movimentazione fisica ricevimento-controllo-stoccaggio
Il Material Requirment Planning MRP
Sta per pianificazione del fabbisogno dei materiali.Ha il fine di razionalizzare luso delle
informazioni nellarea gestione materiali,utilizzando un approccio integrato per la
pianificazione dei fabbisogni di materiali e lanci di ordini di acquisto.
Nellapproccio a scorta di perde infatti il contenuto informativo delle relazioni esistenti fra
le diverse tipologi di materiali,che caratterizzano le basi del portafoglio prodotti.
Per evitare rallentamenti nel processo produttivo si cerca di innlazare il livello medio della
giacenze,causando effetti negativi finanziariamente e di sovradimensionamento
dellintero sistema.
A risolvere tutto ci ci pensa MRP adottando una visione sistemica nella gestione dei
materiali basata sullintegrazione delle informazioni
a)contenuta nella distinta base dei prodotti finiti da gestire
b)relative ai movimenti di magazzino
c)nel piano di produzione di pericolo
la corretta applicazione di MRP comporta:
a)riduzione negli immobilizzi finanziari a scorte
b)riduzione tempi di attraversamento nei reparti di produzione
c)miglioramento dei coefficiente di utilizzazione delle risorse
d)date di consegna miglior rispettate
La base della MRP sapere distinguere articoli a domanda dipendente da quelli
indipendente.
Con le tecniche tradizionalidi scorte si assumeva che i cicli di approviggionamento dei
singoli articoli potessero stabilirsi indipendentemente luno dallaltro,preoccupandosi solo
della disponibilit in mgazzino di tutti gli articoli.
Ma vennero fatte diverse critiche a questa visione semplicistica:
1)le scorte di lavorazione(non dei prodotti finiti) non possono essere composte da articoli
indipendenti fra loro
2)definito il piano di produzione non ha pi senso fare stime di previsione sui consumi
futuri
3)le tecniche a scorta considerano una andamento della domanda uniforme,cosa che non
nella realt
4)luso di tecniche informatiche pu elebaroare diversi dati per programmare i lanci di
produzione
MRP fornisce dati sia sui prodotti interni sia di quelli da dover acquistare esternamente.
INFORMAZIONI PER lMRP:
1)la distinta base dei prodotti finiti da fabbricare,cio tutte le composizioni e
componenti a partire dal livello zero=prodotto finito arrivando fino ai componenti primari.
Ne definisce la complessit e permette di calcolare il fabbisogno degli articoli ai diversi
livelli
MRP di applica soli ai prodotti a base dipendente.
Servono:
a)codice e descrizione del componente
b)coefficiente duso dogni componente
c)lead time di ogni componente
d)distinguere componenti fatti o comprati
utilizzare la distinta base per analizzare la composizione di un prodotto si chiama
esplosione,se la utilizziamo oer analizzare tutti gli impieghi allora implosione.
2)MPS=piano principale di produzione
Derivato dalle previsioni di vendita,la matrice che lo rappresenta ha come righe i prodotti
finiti e come colonne i periodi in cui si discretizzato lorizzoonte di pianificazione
T041
T070
T090
1
100
0
30
2
0
0
30
3
0
300
50
4
200
150
70
5
0
0
0
6
150
75
80
7
80
80
30
8
80
90
20
9
120
100
20
10
200
100
20
3)
Articolo per articolo lo stato dei valori di magazzino allinizio della programmazione e le
quantit ordinate ma non ancora pervenute
In definitiva MRP si propone di te pificare i fabbisogni e determinare le azioni gestionali e
gli ordini.
Per far ci dobbiamo dividere lorizzonte di tempo in blocchi detti bakets.
Le matrici mps si rferiscono ai singoli bukets.
ESEMPIO MRP
Facciamo riferimento alla pianificazione dei fabbisogni relativi a due elementi di un MPS
relativo allo stesso prodotto.Consideriamo come orizzonte un anno e come buckets una
settimana ed in particolare,dobbiamo consegnare 50 tavoli T041 nella settimana 24,e 75
nella settimana 28.(fine settimana)
Per completare un T041 ci vogliono 2 settimane,a partire dalla disponibilit dei
Quindi la 21 settiama diventa la data di consegna per ST004 S37 M43.Calcoliamo ancora
una volta quantit dei fabbisogni di ognuno:
ST004 100*1=100
S37 100*1=100
M43 100*1=100
Conoscendo il lead time di ogni componente determiniamo il periodo di lancio di acquisto
o produzione:
sett 19 100 ST004
sett17 100 S37
sett17 100 M43
Possiamo adesso riportare la tempificazione dei fabbisogni,calcolati dalla richiesta dei 50
netto
Proposta di
lanci nuovi
ordini
Comp Kfiglio di Y
Lead time 2
Coeff uso 5
Fabbisogno
lordo
Programma
ricezione
quantit
ordinate
Quantit in 7000
casa
Fabbisogno
netto
Proposta di
lancio nuovi
ordini
580
100
800
4000
1000
5000
4000
1000
5000
4000
2900
500
3000
3000
100
-400
400
4400
6000
Data la mole di dati da gestire oggi giorni si utilizzano sistemi entrprise re source
planning
Un'altra difficolt dovuta alla natura aleatoria di alcune grandezze:
ordini cancellati,agginuta nuovi prodotti,tempi di approviggionamento pi lunghi,modifice
delle distinte basi.
Motivo per cui di norma i dati vengono aggiornati ogni fine buckets.
Il vero limite di questa tecnica che presuppone una risposta del sist produttivo
indipendente dai vincoli di capacit produttiva,per esempio non abbiamo considerato i
clicli di lavorazione delle parti Make.
Vedremo come implementarlo negli MRP di 2 generazione.
Manifacturing resource planning (MRPII)
Mrp I circoscritta allarea materiali,vediamo come mrpII implenti anche altre risorse di
pianificazione della produzione,come manodopera ed impianti.
Adesso considereremo funzioni quale:
a)caricamento delle risorse di produzione per il confronto tra la capacit produttiva
richiesta e quella disponibile
b)pianificazione delluso delle risorse di produzione durante lorizzonte di pianificazione
Con MRP1 poteva accadere che i fabbisogni pianificati non vengano soddisfatti perch la
capacit produttiva richiesta eccede quella disponibile.MRPII ha questa fuzione di
controllo(conosciut anche come closed loop)
Verifica capacit produttiva nellMRP II
In un primo momento si effettua una verifica di massima sulla disponibilit delle risorse
necessarie per soddisfare il piano di produzione,esaminando il fabbisogno di risorse di
ogni prodotto da fabbricare.
Vediamo per esempio una tabella che riporta il fabbisogno di risorse espresso in
ore,necessarie a fabbricare un telaio TL001,ricavate direttamente dal ciclo di lavorazione:
part number
Fase
Risorsa
Tempo unitario in h
TL001
10
Taglio
0.5
Descrizione
20
Saldatura
0.2
Telaio
30
Verniciatura
0.8
fabbisogni lordi.
E possibile cosi fare un confronto fra queste curce e le curve di disponibilit delle risorse,
le curve di carico devono stare sotto le curve di disponibilit.
Se ci accade allora il piano da noi scelto affidabile.
Se affidabile allora passiamo alla temporizzazione delle attivit.Altrimenti proviamo i
seguenti rimedi:
a)rivedere gli obiettivi del piano di produzione,spostando date di consegna
b)aumentare in alcuni periodi di sovraccarico la disponibilit dele risorse,attraverso orari
di lavoro straordinari o assunzione personale
c)affidamento a terzi parte della produzione
Temporizzazzione attivit
Posizionamento temporale delle fasi di produzione di tutti i lotti di produzione.Seguiamo i
seguenti passi:
a)fissare delle regole di assegnazione dei i carichi di lavoro
b)conoscere i lead time di produzione
Carichi di lavoro:
possiamo seguire due procedure:
a)caricamento in avanti:assegna il carico partendo dalla data di inizio al pi presto.se
non superiamo il lead time allor a ok.altirmenti avremo rirtardi nella consegna
b)caricamento allindietro:assegna il carico di lavoro a ritroso partendo dalla data di
consegna,da cui poi basta sottrarre il valore del lead time.
Determinazione lead time di produzione:
Dobbiamo conoscere:
a)dimensione lotto
b)ciclo di lavoro (tempi risorse e sequenza fasi)
c)per ogni risorsa la disponibilit di periodo ed il tempo medio di attesa.
Esempio posizionamento carichi lavoro:
supponiamo di dover fabbricare 25 tavoli T041 da consegnare entro 18
settimane,utilizzando la regola del caricamento allindietro
analizziamo il ciclo di lavoro delle fasi finali di assemblaggio che pu avere inizio quando
sno disponibili il telaio
TL001 il pianale P005 e due cassetti C0074
Il ciclo si compone delle seguenti tre fasi:
fase 10-assemblaggio dei tre componenti in T041
Tempo di attrezzaggio
1h
tampo di lavoraz uinitario
0.5h
Tempo di trasporto
Centro di lavoro
Fase seguente
1h
Reparto assemblaggio
20
0.5h
2h
Tempo di trasporto
Centro di lavoro
Fase seguente
Fase 30-controllo qualit T041
Tempo di attrezzaggio
Tempo lav unit
Tempo trapsorto
Centro lavoraz
Fase seguente
0.5h
Reparto verniciatura
30
0h
0.2h
0.5h
Reparto ispezione
Fine ciclo
8h
1h
25*0.5=12.5h
1h
22.5h
Verniciatura T041
Tempo di attesa
Tempo attrezzaggio
Tempo lavoraz lotto
Tempo trapsorto
lead time fase 20
12h
0.5h
25*2=50h
1h
63.5h
8h
0h
25*0.2=5h
0.5h
13.5h
non dimentichiamo i vantaggi sulla qualit_una dimensione minore del lotto consente una
pi rapida individuazione di un difetto.Effetto che si ripercuote pure sul lavoratore che si
pria della bonta del proprio lavoro.
Controllo di produzione-sistema KANBAN
Utilizzato per implementare la tecninca jit del meccanisco di traino dalle fasi finali verso
quelle iniziali.
E in sostanza un sistema di cartellini dove sono annotate alcune informazioni.
Ne esistono di due tipologie:
1)kanban produzione
Serve il centro di lavoro F dove viene fabbricato il parti number
2)kanban trasporto
Serve il centro di lavoro U dove verr utilizzato il part number