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GEOGRAFIA DELLE

SUPPLY CHAIN GLOBALI


Prof. Marco Mazzarino - mazzarin@iuav.it
a.a. 2021-2022
FONDAMENTI DI LOGISTICA

INTRODUZIONE
La logistica è diventato un settore vitale → Può essere Per far funzionare un sistema ho bisogno di un’in-
un prodotto molto sostenibile, ma se entra in un si- frastruttura (entra nella sfera pubblica, in quanto
stema inefficiente (fa riferimento al consumo di ri- tendono ad essere dei monopoli naturali che de-
sorse, ovvero controllare i costi riguardanti il sistema vono essere regolamentati da una rete pubblica -
logistico) ed inefficace (soddisfare l’obiettivo)... es. treni con RFI, autostrade con ANAS…)
Dietro ogni (grande) prodotto, c’è una (grande) Supply 3. Sostenibilità → Paradosso: se fai bene le cose (ot-
Chain-SC/logistica. timizzazione delle risorse) forward sei efficiente sia
operativamente che ambientalmente e social-
Oltre al prodotto bisogna ottimizzare i processi. La
mente, se ti preoccupi anche delle reverse ancora
logistica guarda ai processi, è fondamentale l’innova-
meglio…
zione di processo.
4. Perché? Perché altrimenti si blocca il mondo! → Se
La SC/logistica è quella che racconta la storia e la
l’IPhone non mi arriva a casa, il latte non è a scaf-
geografia del prodotto, in un periodo di crescente
fale, il panettone arriva a Pasqua… → E siamo in un
complessità:
periodo di “disruption” → Oggi far arrivare i prodotti
• Quando un sistema logistico diventa complesso sugli scaffali, nei negozi o a casa è diventato sem-
nella storia? In particolare, dal secondo dopo pre più complesso. Fonte di forti mal di testa per
guerra, nel momento di entrata nell’era di sofisti- le imprese – ed il SC manager un eroe con un ruolo
cazione dei gusti del consumatore (gestire sistemi sempre più cruciale, di tipo strategico…
che vedono aumentare esponenzialmente quello
5. Obiettivo → vogliamo capire (analisi) e progettare le
che è il numero di codici e referenze).
reti/il sistema che sono quelle che permettono al
• L’aspetto temporale dimostra la complessità del prodotto di arrivare a casa nostra – studio e pro-
sistema (moda e tessile → circa un anno dal design getto di rete/sistema.
allo scaffale), come anche l’aspetto geografico
6. Approccio → c’è una logistica “visibile”/fisica (ma-
(moda e tessile → produzione nei paesi quali Ban-
gazzini, camion…), ma l’elemento più importante e
gladesh, India…).
più interessante è progettare/disegnare le logiche,
- Questa complessità va gestita tramite un’in- i processi in base al tipo di prodotto.
novazione dei processi.
Secondo quali logiche posso pensare di progettare
• Prodotto stagionale → finestra temporale per ven- un sistema complesso?
dere un prodotto.
“La logistica è una scienza astratta”, non una cosa
- Full Filmed Center → Per esempio Amazon che “fisica” – focus sul “come”, nel modo più efficiente
vuole vendere tutto. ed efficace.

Parliamo di un sistema logistico parlando di un qual- La logistica è quel sistema complesso che “scarica
cosa con natura intrinsecamente geografica: di reti e a terra” quando acquisti un prodotto (anche on-
sistemi → Luoghi dove si fanno delle “cose” legati tra line!) – è la macchina organizzativa (da un ordine
loro da relazioni complesse, con risultato di sistemi fatto ieri, il prodotto arriva oggi).
complessi (spatial order → lo spazio è intrinseco nelle
→ Puoi avere la costumer experience, global brand,
SP) → oggi la SC è la (moderna) FABBRICA.
costumer-centric… Poi devi avere una “macchina”
È l’evoluzione storica del trasporto: non solo ciò che che scarica a terra (es. Moscot: ha solo un negozio
si muove, ma anche ciò che sta fermo. Lo fa pretta- virtuale, tutto il resto è fisico).
mente in termini integrati:
7. Execution → significa saper fare le cose (esempio
1. Come? Approccio multidisciplinare, ma centrato la logistica di Amazon ha una posizione di execu-
su aspetti tecnico-economici. tion che è strategic).

2. Per chi? Destinatari: attori privati ed anche pubblici Studiare logistica/SC non è “fare” (Execution - n°
(come elemento di competitività e sostenibilità). operazioni una in seguito all’altra - come funziona
un magazzino Amazon!), ma “ragionare su” → valu-
tare (diversi scenari), analizzare (dati e processi),
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progettare, per trovare “soluzioni” per il governo dei avere visibilità nella supply chain per vendere il pro-
flussi e degli stock (progettare/pianificare network prio prodotto. Questo vuol dire possedere dei dati.
complessi) - approccio problem-solving (prendere
Esempio: se il io flusso viene interrotto, devo avere
decisioni).
visibilità su quali sono i miei livelli di scorta.
È brain!
→ Le caratteristiche del prodotto influenzano la per-
Oggi tutto questo: “it’s not all about goods, it’s about formance logistica (diga vs latte vs lavatrice).
talent”.
→ Le informazioni giocano un ruolo fondamentale,
Esempio Luxottica: sempre più evoluzione verso il digital.

• Prima della UE, ogni paese aveva un proprio ma- Il valore di un prodotto è un altro valore fondamen-
gazzino (per via delle dogane), oggi si ragiona in ter- tale. “Il punto prezzo” è quanto pago per il prodotto
mini di ottimizzazione territoriale. che viene preso in considerazione

• Oggi il “cervello” è tutto a Belluno (torre di controllo Marginalità: ricavi - costi


unica): planning + unico DC.
Quale è stato il contributo di quella specifica funzione
Control Tower → chi lavora nel settore assume le vesti aziendale (supply chain) al profitto dell’impresa.
di una torre di controllo. Quindi le caratteristiche di punto prezzo sono fonda-
mentali. Se gestisco Gucci posso spendere un po’ di
Nel tempo è aumentata la COMPLESSITÀ:
più, se sono OVS devo essere super efficiente altri-
→ Complessità del prodotto = complessità geografica, menti si perde il margine di ricavo. Tantissime aziende
numero di attori coinvolti e coordinati/connessi, fino non offrono più prodotti ma soluzioni, non vendono
a casa nei canali online in crescita esponenziale, livelli più aerei ma ore di volo, non vendono più il motore
di servizio sempre più tight (ovvero in che modo voglio ma la potenza propulsiva
soddisfare il mio cliente finale, con quale livello di per-
Oggi la logistica/SC al centro di un ciclone → principali
formance logistica).
sfide: (post) COVID, capacity challenges, port conges-
FARE LOGISTICA OGGI È COMPLICATO! tion, shortage, delays, rising costs, labor shortage, in-
ventory challenges, ecc. – oggi più che mai hard to run
Problemi complessi che coinvolgono: flussi, tipologie the business.
di prodotto (ciclo di vita), costi, prezzi, localizzazioni
geografiche/spazi (fornitori, fabbriche, clienti), tempi, → Oggi quanto mai c’è il bisogno di provide solutions
distanze, livelli di servizio ai mercati, livelli di scorta, to navigate in turbulent times – «come rendere il pro-
packaging, strumenti, IT… Parola d’ordine è COM- dotto sempre disponibile in mezzo a tutte queste
PLESSITÀ (visione integrata di un Network Com- sfide (che sono di fatto vincoli)?» → Sicuramente op-
plesso): portunità occupazionali di lavorare su truly advanced
solutions and historical trends…ma non siete obbligati
Figuriamoci oggi, sempre più complessità crescente: a diventare moderatamente ricchi.
da pallet con bilici (B2B palletized truckload) a pac-
chi o singola SKU a casa (B2C)… Indice di Stockout → se alcuni dei codici che gestisco
sono la maggior parte in stock-out è un problema, si-
Oggi si ordina un pezzo e arriva! (non si fa più il picking gnifica che non c’è scorta. Questa situazione bisogna
al supermercato, in libreria o in negozio…) – B2C gestirla e pianificarla per gestire le scorte. Prima del
covid si stava a cinque giorni di scorta/giorni di coper-
Quindi → ci focalizzeremo non tanto sull’execution,
tura in media.
ma sugli aspetti strategici (logiche, processi, plan-
ning/design, governo dei flussi…) Le scorte sono aumentate di conseguenza diminuisce
la frequenza di servizio. Minore frequenza -> ordino di
Una cosa è aprire un sito e-commerce, un’altra è sa-
più.
per governare tutta la rete.
Le scorte sono investimenti fermi. Capital tied up →
Flusso teso → quando i tempi a disposizione per ri-
capitale imprigionato che non ha un ritorno.
fornire una determinata categoria sono estrema-
mente stretti (per esempio per i prodotti alimentari Se ci sono ritardi “bottle neck” viene meno la qualità
con un molto breve ciclo di vita). del servizio marittimo e intacca la frequenza del ser-
vizio.
La visibilità è un elemento fondamentale di questa
fase storica. Bisogna avere gli strumenti giusti per Stockpiling → aumento delle scorte.

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Possono mancare gli spazi di magazzino. Manca ca- dell’evoluzione della disciplina; al di là della distanza
pacity, la capacità di un sistema non la vari overnight. fisica: quanto mi costa superare tale distanza? Es.
Warehouse as a service (famose quelle in Utah e nel tempo si è concettualizzato il termine di costo
South Carolina), ci sono aziende che affittano spazi di generalizzato del trasporto: quando bisogna andare
magazzino anche per periodi brevi. da A e B bisogna tenere in conto anche dei costi? È
necessario prendere decisioni geograficamente. Es.
Un porto può avere funzione di:
grazie all’evoluzione tecnica, tecnologica, gestionale
• Gateway → per far avanzare il flusso di merci verso oggi, andare in Cina, utilizzando il trasporto marittimo,
il retroterra (servizio marittimo diretto). costa pochissimo. “Geografia economica” → è una
mappa molto differente, in quanto la Cina è parados-
• Hub Transhipment → interazione mare-mare da salmente più vicina della Germania.
una nave più grande a una più piccola che usa il
modello hub and spoke (H&S) (feeder). Tra i nodi, i luoghi, si generano relazioni complesse
(qui più dal punto di vista economico, Flussi di tipo
Geographical shift → cercare porti alternativi quando economico). La localizzazione di un’attività è un attri-
ci sono dei problemi di collo di bottiglia in un porto. buto geografico. Quali sono dunque gli obiettivi guar-
dando questi sistemi, costituiti da nodi e flussi che
Esempio: Un Boeing 747 può trasportare all’incirca
legano le attività? Di 2 tipologie:
€450.000, un aereo cargo costa €220.000 per spo-
stare ogni iPhone mi costa €2. • Positivo: Analitico: voglio capire com’è fatto, ana-
lizzare un sistema, rete. Dimensione di analisi
Se il mio prodotto ha un valore diverso non lo traspo-
sto per via aerea perché è costosa se le marginalità • Normativo: legato all’intervento; quando voglio in-
sono basse. tervenire sul sistema in base a indicatori; l’inter-
vento/i sono mirati a migliorare la situazione esi-
Il futuro del campo della logistica sarà quello di au-
stente (es. performance finanziaria, dimensione
mentare i servizi e gli strumenti digitali.
sociale…). Intervenire sulla configurazione della
I beni sono dispersi nello spazio (dove) e nel tempo rete, del sistema.
(quando), non sono sempre disponibili «dove» si ri-
Policy maker: quali politiche possiamo progettare
chiedono, né «quando».
per migliorare la situazione? Altro obiettivo norma-
→ Bisogna disporre un sistema - la logistica - in modo tivo, più sfera privatistica (progettazione di servizi,
che grazie a questo sistema i beni risultino disponibili nuove soluzioni): nuovo servizio di trasporto →
in the right place, in the right moment. nuovo modello di business.

Sistemi limitati di movimento-stoccaggio → accen- La digitalizzazione dei PROCESSI (la logistica, fon-
tuano la «dispersione» → necessario vivere vicino alle damentalmente rientra nella sfera dei processi, at-
fonti produttive (vincolo spaziale) e consumare un ri- tività consecutive, in sequenza). Digitalizzazione
stretto insieme di beni (autosufficienza). non significa applica semplicemente uno stru-
mento a vecchi processi; sono le opportunità che
Man mano che i sistemi logistici migliorano il con-
determinati strumenti OFFRONO oggi sul mercato,
sumo e la produzione cominciano a separarsi geogra-
grazie ad essi si possono riprogettare i processi.
ficamente e temporalmente.
La liberalizzazione e le conseguenze:
→ La logistica permette di colmare il gap tra produ-
zione e mercato di consumo che sono separati spa- Un’altra dimensione caratterizzante è il fatto che i si-
zialmente e temporalmente. stemi senza infrastrutture non funzionano.

----------------------------------------------------- Non si può ad esempio far partire una nave se non c’è
un porto. Le politiche comunitarie, intorno al ’91,
La disciplina ha per definizione una connotazione spa-
hanno chiarito la differenza tra infrastruttura e servi-
ziale, fa parte dell’essenza delle supply chain. Studiare
zio: inizialmente nel settore ferroviario le due cose
queste reti è di per sé intrinsecamente geografico.
non erano distinte → non solo il grande monopolista,
Piattaforme produttive, porti, aeroporti… attività loca-
ma in più un monopolista pubblico (organizzazione di
lizzate e separate nello spazio.
tipo bellico).
Distanza economica:
La prima va gestita e regolamentata in un modo, la
Cos’è la distanza da superare? È fisica, in primo luogo; fornitura di servizi deve essere aperta alla concor-
tuttavia, trattando aspetti economici, è necessario in- renza → rivoluzione. Ogni politica di apertura incide su
tenderla anche in tali termini → fa parte
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interessi già consolidati; apertura alla concorrenza, si in questo modo si ridurrebbero il numero e bene-
scontra con un’altra categoria incumbent. ficiando l’ambiente.

La direttiva comunitaria ha detto: guarda che tu stai 2018, Unilever → ha individuato come strategia
facendo tante attività che sono in realtà diverse: oc- quello del miglioramento del coefficiente di riem-
cuparsi dell’infrastruttura (binari, stazioni...); per pimento dei camion
quanto riguarda i servizi ferroviari offerti sono a lunga
distanza, regionale, cargo merci. Sono chiaramente INCIDENTE CANALE DI SUEZ
cose differenti. La Comunità Europea voleva far sì che
nascessero soggetti imprenditoriali distinti (tra regio- Nel mercato del trasporto marittimo ci sono pochi
nale, merci, lunga distanza); di fatto più società, vole- grandi player.
vano una forma societaria. Andare via mare comporta dei rischi. Quali sono i
Cosa è successo? Si è creata la holding: controlla più danni emersi dall’incidente del Canale di Suez?
divisioni (attività). Nel canale di Suez la nave è stata coinvolta (nave,
L’infrastruttura è un monopolio naturale; sfera pub- merci e carico erano assicurati). Non c’è stato un
blica (1). Nascono problemi di accesso all’infrastrut- danno totale al carico.
tura, per esempio, ferroviaria; oggi per utilizzare i bi- 1. Danni diretti provocati all’authority (Suez Canal Au-
nari bisogna pagare un pedaggio. thority) che gestisce il canale di Suez: mancati introiti,
Ciò di cui si occupa il soggetto pubblico: detta politi- e danno reputazionale (d’immagine).
che sul funzionamento dei mercati (2). Vi è un’azione Un danno grosso è considerato quando prevede circa
pubblica che si occupa di come far funzionare al me- $ 100 billion (quella di Suez non rientra in questa fa-
glio i mercati. scia di perdita, era molto minore).
Il mercato del trasporto marittimo è di per sé globale. 2. Danni indiretti riguardanti le circa 400 navi rimaste
Come funziona? Tende sempre più alla concentra- bloccate, riguardanti i delay (ritardi). Per questi danni
zione di mercato: ci sono pochi e grandi operatori. Vi- esistono delle policy che riguardano i delay delivery,
viamo in un periodo di crescita esponenziale di Noli. che è a decisione dell’azienda se essere coperti o
Nolo: è la tariffa del trasporto. Ora è in forte aumento meno da questi rischi.
quello marittimo. Poco prima della pandemia Altre osservazioni e corollari:
3.000/3.500 costava il trasporto di un container da
Asia a Europa; ora fino a 20.000. • Nave giapponese, ma con carico-merci di differenti
nazionalità → problema di decisione a chi attribuire
Caricatore: categoria della supply chain, colui che ha il carico dei danni all’authority del canale.
il carico o Shipper (quelli che devono pagare 15.000
per container). • Negli ultimi dieci anni ci sono stati 25 incidenti del
genere → il canale di Suez è appunto un canale →
Vettori: compagnie marittime. Le varie scale di ana- il fatto che le navi si possano incagliare non è una
lisi: regionale, urbana (es. logistica dell’ultimo miglio). cosa rara, ma quest’ultima nave era particolar-
Quello marittimo è di scala globale. mente grande.
Authority: vigilano sul funzionamento di un settore. È • Probabilmente è stato un errore umano.
un soggetto pubblico, ha funzione di regolamenta-
zione. La portata massima di un container è di 30 tonnel-
late. Riempire un container è una questione di soste-
Oggi, governare questi processi dunque occuparsi di nibilità, è meglio saturare un container per rispar-
logistica è sempre più complesso. Progettare reti lo- miare. Un container è uno standard, ovvero una co-
gistiche ha come obiettivo farlo nel modo più efficace munità è d’accordo che quella è un’unità di carico.
ed efficiente possibile. Se esso viene raggiunto, il ri-
scontro positivo è sia dell’azienda che dell’ambiente. TEU (Twenty Feet Equivalent Unit) → unità di misura
del container → unità equivalente a 20’ (piedi), decisa
• L’autotrasporto è il settore dominante dall’organizzazione ISO. Un container da 40’ corri-
• È un settore altamente inefficiente: c’è un grande sponde a 2 TEU.
margine di recupero di efficienza. Ma da cosa de- Un altro standard a livello internazionale è stato il co-
riva? Tanti camion sono o vuoti, o mezzi vuoti. Ne dice a barre.
deriva che è sensato produrre sforzi per riempirli;

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Suez fa parte di un choke-point, ovvero un punto di Da questo coordinamento (ottimizzato) derivano i di-
strozzatura, ovvero un punto di una determinata rotta versi modelli logistici/configurazioni di rete adottate.
navale. Non sono solo rotte fisiche, ma anche econo-
La criticità è che tali processi tradizionalmente sono
miche, che collegano continenti (Suez è la più impor-
frammentati (tra attori lungo la catena, funzioni azien-
tante economicamente, in quanto collega Asia-Eu-
dali), gestiti in modo indipendente, sono dei silo.
ropa).
Tale «coordinamento» può essere formale/organizza-
tivo o in capo (mindset) alla responsabilità del logi-
stics/SC manager. Infatti, il ruolo e responsabilità è
quello di «legare»/coordinare le diverse attività, attori
della catena, funzioni aziendali per realizzare un
«coordinamento» ottimizzando i processi.

Il SC/logistics manager non «fa» qualcosa di «locale»,


ma la sua responsabilità/ruolo è garantire il coordi-
namento (vs la «mancanza» di coordinamento).

Mappa dei choke-point navali. Come si fa? Dando/assegnando «valore» di tempo e di


spazio al prodotto.
Panama è un altro punto critico in quanto non è un
canale piatto nella sabbia, ma è un punto più com- Definizione del CLM: “logistics is that part of SC that
plesso e critico, per esempio con delle paratie; infatti, plans, implements and controls the efficient, effective
i danni sarebbero molto più pericolosi. Attraverso Pa- flow and storage of goods, services and related infor-
nama sono sempre passate navi di medie dimensioni. mation from the point of origin to the point of con-
sumption in order to meet the customers’ require-
Il possibile allargamento del choke-point di Panama ments”:
sarebbe stato un fatto stoico, in quanto per motivi
strategici avrebbe permesso il passaggio di imbarca- • flussi fisici: partono dal fornitore e arrivano al
zioni molto più grandi. È nata così una gara al canale cliente finale
più grande, in quanto si potrebbero modificare le rotte • flussi informativi: partono dal cliente finale (ordine)
navali economiche. e risalgono a monte al fornitore (processi: placing
L’Europa rimane il mercato più grande al mondo, ha il order, trasmissione, entry (presa in carico nel si-
valore assoluto, se le navi passassero tramite Pa- stema), filling, status)
nama, arriverebbero anche in Europa; quindi, presso Reverse logistics: sempre più il sistema logistico ri-
quelle portualità anche già attrezzate a ricevere por- guarda i flussi fisici informativi (forward), sempre più
tate ingenti (i famosi porti del Nord Europa come Am- ingloba anche in maniera più o meno integrata la re-
burgo, Rotterdam…). verse (close loop).
DEFINIZIONE DI LOGISTICA PERCHE’ LA LOGISTICA È IMPORTANTE?
Le attività logistiche non sono un campo nuovo: da “Logistics is about creating VALUE”.
sempre l’economia ha gestito/pianificato sistemi di
move-store (transportation-inventory). Il valore creato dalla logistica è:

La novità sta nella gestione INTEGRATA di queste at- • Valore di tempo


tività che sono sempre state realizzate in modo sepa-
• Valore di spazio
rato (trade-off) – Dupuit.
I prodotti/servizi non hanno valore se non nelle mani
Scopo (missione) della logistica è quello del romance:
del cliente QUANDO (tempo) e DOVE (spazio) vengono
assicurare la giusta merce o servizio nel posto giusto,
richiesti.
al momento giusto e alle condizioni desiderate nel
modo più efficiente. In generale con un prodotto/servizio si creano 4 valori:
L’integrazione mette in rilievo l’essenza della logi- • di forma (dalla produzione che converte gli input in
stica/SC: «coordinare» i processi. output)
I processi (attività in sequenza/ciclo) devono essere • di tempo e spazio
coordinati in modo da risultare seamless, in termini di
tempi e poi di controllo dei costi. • di possesso (responsabilità del marketing, ecc.)

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Dunque, la logistica contribuisce a creare 2 tipi di va- • Beni disponibili a prezzi contenuti (accessibilità di
lore su 4. prodotti a prezzi contenuti alla popolazione).

La logistica è diventata una funzione strategica, di li- In passato si stava peggio (aumento di ricchezza).
vello strategico, nel momento in cui senza quella fun-
Combattere la globalizzazione è cacciarsi nei pasticci,
zione tu non sei sul mercato. Se non ha qualcuno che
soprattutto per chi come l’Italia non ha grande potere
non si occupa di quel valore, tu non sei sul mercato.
contrattuale ed è facilmente esposto a retaliation.
È questa presa di coscienza che permette a chi se ne
occupa di stare sul mercato. Tuttavia, è vero che l’economia globale ha sempre
teso alla “regionalizzazione”, piuttosto che una vera e
Ragioni per cui oggi la logistica sta diventando sempre
propria globalizzazione. Sono flussi che di solito
più un processo creatore di valore aggiunto.
hanno una origine e una destinazione all’interno di una
1. I costi rilevanti. stessa macroarea.

2. Le catene di fornitura e distribuzione si “allungano”. E probabilmente vi potranno essere tendenze “politi-


3. La logistica è importante come leva strategica. che” (Cina, Russia) verso una “regional egemony” vs
“global integration”.
1. Costi rilevanti
Stime:

• 10-12% PIL mondiale

• Impresa: 4-30% fatturato

Dopo gli acquisti e prima del personale.

2. Catene “lunghe” – globalizzazione


Ottica: decido su un piano globale – produzione, for-
niture, mercati di sblocco. Una buona parte dei flussi globali sono flussi intra-
Ricerca di nuove localizzazioni (produttive, di forni- regionale, hanno l’origine e la destinazione all’interno
tura, ecc.) → diminuiscono costi di produzione, lavoro, dell’area territoriale. L’Europa commercia principal-
materie, ma aumentano i trasporti (epoca del “China mente all’interno di sé stessa.
price”).
I nodi della nostra regione inland sono a Padova e Ve-
Le decisioni si prendono curialmente valutando i rona, mentre Venezia fa porto.
trade-off tra i costi (quelli logistici aumentano, altri -
costo materia, manodopera - diminuiscono) e consi- La Cina è un paese export led, da cinque o sei anni il
derando i tempi. governo cinese ha cambiato modello, non più export
come priorità ma il consumo interno, produrre per
Si tratta di progettare i processi valutando i trade-off consumare in Cina.
di costi e tempi.

Fondamentalmente il sistema logistico (grossa inci- 3. Logistica come leva strategica


denza). Funzioni “competitive” della logistica → riduzioni di co-
Ruolo della containerizzazione: sto (e dunque di prezzo).

• Il gigantismo ha ridotto drasticamente i costi del


trasporto - altrimenti che andava in Cina? Oggi è la
più grande O-D mondiale.

• Focus: shipping, COVID e gestione della capacità.

Visione della globalizzazione (con “regole del gioco”):

• Mondo senza potenti → mondo libero, aperto, con-


nesso, ognuno fa quello che sa fare e ci si con-
Il negozio Kmart un tempo era molto più conosciuto
nette/cambia - vs mondo “chiuso”.
di Walmart.

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Leva strategica significa connesso alla competitività, A nessuno interessava il customer service: i clienti
sono o non sono sul mercato. Ciò che ti fa rimanere aspettavano, ricevevano prodotti diversi, diverse
sul mercato è sempre più connesso a fatti logistici, quantità, in ritardo.
l’80% delle variabili di ciò che fa rimanere sul mercato
Nessuno si occupava del livello di scorte: le scorte
è un fatto logistico.
erano alte (ed i magazzini pieni) perché ciò era visto
In che modo la logistica rende competitiva un’im- come un fatto “rassicurante”.
presa? Essere più efficiente (minori risorse per fare le
I trasporti → hai bisogno di trasportare i tuoi prodotti?
stesse cose) se riduco i costi riesco a trasferire il re-
Fai una chiamata e troverai tutti i trasportatori che
cupero di efficienza sul prezzo abbassando il prezzo
vuoi! L’offerta eccedeva la domanda, le tariffe erano
o il ricavo.
le stesse, la qualità standard, ecc. (i trasporti erano
Walmart ha vinto così: invece che puntare su marke- come le viti per i mobilieri: ne hai bisogno ma sono
ting (es. testimonials), ha investito in centri distributivi, tutte uguali) → i trasporti erano il parente povero.
flotta di veicoli, IT system, realizzando grosse effi-
I trasporti erano una routine che si risolveva in conflitti
cienze nei costi e trasferendole nei prezzi, in un set-
nel momento della negoziazione delle tariffe (il nostro
tore in cui si ritiene che i consumatori siano sensibili
trasportatore guadagna troppo?).
al «prezzo» (bassa marginalità).
→ Problemi quindi ce n’erano ma nessuno ci faceva
• Penetrazione di nuovi mercati (c.s = ricavi) → deci-
caso → importante era produrre e vendere.
dendo di dare un servizio migliore dei concorrenti
- tempi di consegna sempre più stretti (quick re- Lo scenario generale: margini soddisfacenti, limitata
sponse philposophy) e logistica non solo per ri- varietà di prodotto (gamma), clienti che aspettano pa-
durre i costi, ma generare anche ricavi. zienti.
(Es. di uso strategico: Benetton/Zara). Quando la logistica entra in gioco (USA: dal 1975) pro-
duce due brillanti risultati (paradosso):
Cosa significa avere il governo dei flussi? Oggi il set-
tore punta sempre più sulle piattaforme che danno 1. Riduzioni di costo: abbatte i costi:
visibility - modello dashboard grazie alle quali riesco a
governare meglio rispetto al passato i flussi (click eco- • Meno scorte → attraverso l’ottimizzazione dei li-
nomy). velli, la centralizzazione (prima: scorte = fatto ras-
sicurante, poi sono venuti i giapponesi…)
la logica è quella di avere dati (data driven) e trovare
dei pattern per decodificarli, sviluppare algoritmi an- • Maggiore efficienza dei magazzini – gestiti come un
che tramite AI o machine learning, algoritmi che auto- fatto produttivo: metodi di lavoro, automazione, IT
apprendono. Con l’obiettivo di fornire soluzioni che e tecnologie – in definitiva, maggiore produttività
permettono di governare i flussi meglio di quanto si (e, poi, minor numero) (come uno stabilimento
riusciva in passato. produttivo!)

Il problema è che non si riesce a fare bene, il nuovo • Concetto di costo totale logistico e trade-off con
oro nero è il dato. servizio: capire che se prendo una decisione su un
tavolo, può essere in conflitto con quella presa su
Questi sviluppi tecnologici portano a una forte-fortis- un altro tavolo
sima concentrazione di mercato.
2. Risultato: magazzini più efficienti, minori scorte,
LOGISTICS: «EVERYTHING ELSE MATTERS» trasporti meno cari.

Breve storia: 3. Evidenzia il fattore «servizio», come leva di compe-


titività (velocità, completezza (fulfillment), conse-
Le imprese erano concentrate su “produrre” e “ven- gne in tempo, ecc.) (es. con la progettazione delle
dere” le “cose” logistiche (trasporti, scorte, magazzini, reti distributive).
ecc.) erano gestite da non-logistici…e spesso male →
in azienda la logistica non c’era. • Si consegna più velocemente, più puntuali, senza
errori.
I magazzini non erano né una funzione commerciale
(direzione commerciale) né una produttiva (la produ- Si verifica un paradosso: migliori prestazioni del si-
zione «fabbricava» e basta) e spesso neanche dei bei stema (si consegna prima, in maniera completa, in
posti. Ricettacolo di lavoratori dequalificati, esclusi orario) e contemporaneamente si spende meno (ma-
dalla produzione e da altre più “importanti” funzioni, gazzini, trasporti, scorte)
ecc.
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Successo della logistica! Chi non premia colui che mi- attività, ai veicoli, ai mezzi, ecc. Questo è molto im-
gliora le prestazioni del sistema spendendo addirit- portante per ottimizzazione e risparmio.
tura meno?
L’evoluzione della logistica:
→ Conclusione: si devono mettere assolutamente
• Magazzini e trasporti (a «rete data»).
tutte queste variabili (inizialmente magazzini, scorte,
trasporti), che prima erano fuori controllo, sotto • Temi più complessi: reti distributive (corretto nu-
un’unica responsabilità! mero di magazzini e analisi dei flussi tra i magaz-
zini).
Ruolo dell’IT: senza un sistema informatico non si
può mettere assieme/integrare le attività della logi- • Scorte (passo breve: tanti più magazzini ho e pieni,
stica (scorte, magazzini, trasporti, ordini), sempre più meno efficiente è la gestione scorte).
concetto di «control tower» (SC dashboard).
• Le scorte dipendono in ultima analisi da due atti-
Fioccano convegni, libri, formazione, consulenti, il ter- vità: acquisti o produzione – dunque la logistica ini-
mine diventa anche una «moda»… ed io entro in ser- zia ad occuparsi della programmazione della pro-
vizio. duzione ed approvvigionamenti (business logi-
Nasce un nuovo ufficio: «Direzione Logistica». stics/Operations).

La logistica: • La logistica partecipa alla definizione della strate-


gia: customer service (leva di competitività).
• Mette mano ai magazzini come fatto produttivo
(efficienza, produttività, metodi di lavoro, tecnolo- Tiers: livelli di fornitura (first tier, second tier…).
gia, risorse umane). Nell’automotive posso non conoscere bene i miei for-
nitori. Attualmente alcune aziende note stanno fa-
• Mette mano alle scorte (livelli ottimi) cendo la mappatura dei fornitori.

• Mette in evidenza i trade-off (mezzo saturo ma …supply chain: «uscire» dall’impresa, «andare oltre»
cliente e responsabile commerciale scontento) (In- per recuperare efficienza e competitività:
ciso: è possibile saturare i mezzi e migliorare il ser-
vizio? Si! Esempio di strategie: terzismo (soluzione • Ci sono diversi soggetti/operatori lungo la catena
organizzativa) e tool tecnologici di ottimizzazione (produttori, fornitori, clienti, distributori, ecc.)
(soluzioni tech). • Ognuno nel tempo ha cercato di ottimizzare i pro-
Ragiona per «processi» e mette in evidenza i c.d. «costi pri processi.
per singola attività» lungo il canale/processi, «fa luce» • Cosa manca? Migliorare le attività di interfaccia! –
lungo la catena/SC– esempi: pianificare, disegnare, gestire l’intera catena come
• Costo di immagazzinamento con pallet di un collo se fosse un unico soggetto (cosa già fatta dalla lo-
(es. 1,5 €). gistica all’interno dell’impresa).

• Costo del picking. • Problemi: ci sono attività inutili? Doppie? Che non
creano valore? – è il futuro!
• Costo del trasporto (es. 20-30 €).
• Domanda: un’attività che si occupa di flussi interni
• Costo dello scarico, fino alla messa a scaffale e di «relazioni tra imprese» à ancora «logistica»?
(merchandising). Quando la logistica che «mette la testa fuori»? No,
nasce il SCM.
• = costo totale.
L’idea della supply chain è portare il dialogo fuori
• Così possibile identificare: sprechi, attività doppie,
dall’azienda, andare oltre e collegare i fornitori e gli
inutili, gli operatori coinvolti.
attori in campo con gli strumenti della collaborazione,
• Presupposto: contabilità industriale. ottimizzazione, coordinamento…

Chi lavora in logistica lavora per processi, è molto im- Vado a modificare l’interfaccia tra i diversi attori e
portante per far emergere i costi relativi ai processi cerco di capire come fare per coordinarli meglio.
delle singole attività. Per le aziende già un lavoro di
analisi e mappatura dei processi permette di capire IL CONCETTO DI SUPPLY CHAIN
se e dove ci sono sprechi o attività doppie. Sistema di
La logistica ha lo scopo di gestire l’intero flusso dalla
contabilità industriale che ripartisce i costi in base alle
materia prima al prodotto finito. Spesso una singola
impresa non può farlo da sola.
9
“SC is about the coordination of flows across func- L’ACTIVITY MIX
tions and across companies to achieve competitive
advantage for the individual companies in the supply Le attività che devono essere gestite in un sistema
chain and the supply chain members collectively”. logistico/SC. Quali sono le «componenti» di un si-
stema logistico/SC? Sono tante:
Lo scopo è sempre quello di gestire i flussi nel modo
più efficiente ed efficace possibile. • Customer service

In ciò entra (SC) l’integrazione ed il coordinamento • Demand planning: previsioni del futuro
con altri membri dei canali, fornitori di servizi, ecc. dell’azienda, di come andranno i prodotti o servizi

Focus per far capire la strategicità della logistica • Inventory control and material handling
(competitività vs solo produrre, anche a livello macro-
• Order processing
nazionale): EX WORKS.
• Warehouse management
Con ex works («fuori dalla fabbrica»), perdo il controllo
del servizio (lead time, puntualità al cliente), con «resa • Location analysis (plant, warehouse, ecc.)
prepagato» no (es. De’Longhi).
• Transportation
Concetto: più roba «controllo» più punto sul servizio
(come elemento di competitività), meno controllo più • Purchasing
punto sul «prodotto» (e non mi interessa il servizio – • Packaging
è antistorico).
• Reverse logistics
Esempio: se devo rispettare un certo LT/tempo di
consegna imposto dal cliente. Il WMS software gestisce il magazzino.

Quali «elementi» posso/voglio controllare – esiste una Routing percorsi ottimizzati che faccio fare ai miei vei-
«ripartizione» tra venditore e compratore che è stata coli, devono tenere conto degli orari di consegna, bi-
codificata (INCOTERMS) (si tratta di diverse combina- sogna rispettare le time windows. Per l’area macro
zioni chi/cosa) – elementi di costo: trasporti il programma che gestisce i flussi e li utilizza
si chiama TMS (transport management system).
• costo del trasporto (nolo)
I RFID sono sensori di riconoscimento merci.
• assicurazione
Le «key activities» sono:
• sdoganamento
• Customer service
• scarico (a destino)
• Transportation
Alcuni esempi:
• Inventory mgt
• FOB → venditore si accolla fino all’imbarco sulla
nave (eventualmente anche sdoganamento), non • Warehouse
l’assicurazione.
• Sistemi informativi
• DAP (Delivery At Place) → Reso a destinazione: ven-
• Support activities: demand planning, etc.
ditore mette a disposizione la merce sul mezzo di
trasporto (non scarica) in un luogo concordato Le «activities» sono le aree che derivano dal corpo-
(terminal, magazzino, ecc.), pagando anche lo sdo- rate plan nell’ambito delle quali il logistics/SC ma-
ganamento. nagers deve prendere «decisioni».
• DAT (Delivery At Terminal) → come DAP, ma vendi-
tore provvede anche allo scarico al terminal con-
cordato.

• CIF (Cost, Insurance, Freight) → compratore si ac-


colla assicurazione, scarico, sdoganamento a de-
stino finale (venditore solo il trasporto fino al luogo
a destino concordato, non paga sdoganamento e
assicurazione).

10
Il fenomeno della containerizzazione ha cambiato il - Lavoro di P&G per saturare un mezzo di tra-
mondo, ridisegnando le reti globali (agendo sulla leva sporto combinando volume e peso, collabora-
del costo del trasporto). Il costo minore di trasporto zione con Tupperware che ha tanto volume e
ha aiutato la globalizzazione. poco peso per trasporto di acqua minerale
(P&G) che ha un peso elevato; ovviamente più
• Shangai 47 milioni teu,
sono grande e ho relazioni con altre aziende e
• Venezia 500 mila teu. più mi viene facile diversificare i prodotti.

• Trieste appena di più di Venezia. - Ridimensionamento e aumento di concentra-


zione dei detersivi, contento l’utente (meno
peso da portarsi in giro) e dell’azienda (più fla-
coni in un solo carico).

• La forma (shape) e il packaging incidono sul peso


e sul volume, ma anche sull’impilabilità. Packaging:
incide su peso e volume (ed è un costo).

• Altri problemi da analizzare sono la deperibilità (fi-


liera del fresco) e i rischi (infiammabilità...) con vin-
coli e costi aggiuntivi.

• Si analizza lo stadio del ciclo di vita del prodotto,


Tra questi porti 9 sui primi 10 sono asiatici, di cui 7 se è in crescita o in maturità. Quando un prodotto
cinesi. Ricordiamo che la Cina è: è maturo il logista deve pensare a garantire un’ele-
vatissima accessibilità.
• il maggior esportatore di merce containerizzata al
mondo; • 80/20 o classificazione ABC: divisione dei codici di
prodotto in tre categorie, A = genera la maggior
• il maggior produttore di container (8 su 10 contai- parte del fatturato, B = media, C = bassa.
ner prodotti);
- Esempio: se devo garantire degli spazi, preferirò
• leader nella costruzione di navi container. quelli A rispetto ai C (non possono mancare gli
spaghetti Barilla, ma magari le penne di una
marca sconosciuta si).

2. Il valore, quindi, incide sui livelli di scorta.

3. Nei Trade-offs:

• Se povero → minori costi di scorta, maggiore inci-


denza trasporti (il mio focus sarà sul controllo dei
costi di trasporto, leggi negoziazione delle tariffe
con i trasportatori).

TIPOLOGIE DI PRODOTTI • Se ricco → maggiori costi di scorta, minore stress


sui costi di trasporto (Ok aereo che evita scorta…;
1. Dimensioni/attributi/caratteristiche del prodotto il mio focus sarà sul controllo dei livelli di scorta,
rilevante per il design della SC: da minimizzare).
• Viene visto molto attentamente il rapporto peso
volume, in quanto incide sui costi di trasporto IL SERVIZIO AL CLIENTE
come anche il volume (che incide anche nei costi
La qualità del servizio è data dalla sua frequenza.
di stoccaggio). Nella progettazione dei magazzini la
valutazione è in m2 di spazio. Le tariffe di trasposto La CUSTOMER SERVICE è ciò che guida il sistema lo-
utilizzano infatti questi parametri (peso e volume). gistico (driver).

Esempi: Più livelli di servizio voglio dare al cliente più mi costa


in termini logistici.
- Trasporto colonna di granito, una sola per un
intero TIR visto il peso, vado a saturare la capa- È la parte di facciata, che più si approccia all’utente.
cità di trasporto in peso. Stabilisce la risposta del sistema alle sollecitazioni del
mercato e come il sistema risponde al cliente.
11
All’aumentare del lds aumentano i costi totali logistici. 5 settimane per una cucina, 6 settimane per una
Volvo o 2 mesi per un motore navale. Quanto ci vuole
Decisioni: quale customer service definire e quali po-
per una pizza? 15 min da aspettare, ma la realizza-
litiche di vendita ha l’azienda.
zione va sicuramente oltre la giornata, gli impasti e
Stockpiling: aumentare le scorte. tutti gli ingredienti sono pronti già prima dell’ordine.

Trasportare l’iPhone dalla Cina agli USA costa 50 cen-


tesimi.

Il c.s. totale è dato da un mix di elementi di «servizio»:

1. Temporali:

• Lead time di trasporto: tempo tra carico e conse-


gna, ovvero velocità:

- una volta che ho acquisito e confermato un or-


dine, quanto tempo sto.

- meno il cliente aspetta, più competitivo sono.

• Tempo del ciclo dell’ordine: tempo tra acquisizione


dell’ordine e consegna (order cycle time o OTD –
order to delivery);

• la puntualità delle consegne: lead time promesso;

• la regolarità della performance: affidabilità/varia-


bilità del ciclo dell’ordine;

• tener fede alle date di consegna: NO back orders,


ossia ordini in ritardo;

• La frequenza di spedizione.

2. Informative:

• informazioni sulla disponibilità di unità di prodotto


e di ricambi (v. omnichanel);

• comunicazione sullo stato dell’ordine/consegna e


di eventuali ritardi (tracking / tracing);

• la facilità di comunicazione.

3. Organizzative in senso lato:

• la capacità di risposta a situazioni di emergenza;

• i servizi di supporto e di assistenza post-vendita


(reclami, resi, manutenzione, ecc.);

• la capacità di fornire un prodotto/servizio con-


forme alle aspettative;

• la sicurezza del prodotto/servizio;

• accuratezza e completezza dell’ordine: indici di


«affidabilità»: delivery perfomance on time in full
(no ordini completi arrivati/partiti entro la data
concordata / No ordini totali a/p) ≠ delivery perfor-
mance on time.

Da tenere presente che Amazon stabilisce sempre


nuovi standard. I tempi sono diversi per altri prodotti;
12
IL FANTASTICO MONDO DI AMAZON... E DINTORNI

L’ULTIMO MIGLIO: COME SIAMO MESSI?


In questa lezione parla dell’ultimo miglio, segmento L’obiettivo è quello di un nuovo equilibrio costi-servi-
sempre più importante. zio in un contesto sensibile. Oggi sussiste un netto di-
sequilibrio a favore del servizio.
Ragionamenti sempre tra efficienza ed efficacia.
Quali soluzioni? Quale «piano»?
L’ultimo miglio, sotto il lato efficienza, è un segmento
di rete logistica estremamente inefficiente e molto Una delle proposte che si sta consolidando è quella
costoso. dei locker, ovvero delle micro-hub che vengono loca-
lizzate dentro il tessuto urbano, non più in periferia
L’azienda Amazon ha una cattiva logistica, visti i costi,
come gli altri hub, e migliorano l’efficienza del si-
in quanto all’anno incassa da Prime circa $ 6-8 mi-
stema. I locker diventano dei nodi logistici nel mo-
liardi, ma questo ultimo miglio gli costa $ 16 miliardi,
mento in cui la merce viene depositata lì, assomi-
creando un buco finanziario.
gliando così a veri e propri negozi.
Amazon è definito e-tailer, ovvero colui che vende
Il comune di Trieste si sta adoperando per la gestione
beni e servizi tramite internet, anche se il suo guada-
dei flussi delle merci nella città, i locker gialli identifi-
gno non va in logistica.
cherebbero quelli privati di Amazon, ma un possibile
Se volete utilizzare l’ultimo miglio, la soluzione sta altro colore permetterebbe di avere dei locker pub-
nella figura del corriere, che ha un suo prezzo (alto). blici al servizio di tutti.
Se sei un piccolo dettagliante e vedi che il mondo sta
Esempio → A Parigi presenti degli spazi di condivisione
andando verso l’online, ti ritrovi a fare i conti con i
tra garage dei bus pubblici e degli hub Amazon.
prezzi dei corrieri, i quali sono molto elevati. Quindi
per affrontare le spese elevate succede che questi Anche nella questione dei droni ci sono dei segnali da
venditori singoli si riuniscano per riuscire ad abbas- parte delle norme e leggi. Per esempio, come gestire
sare i prezzi. il pacco, la gestione del flusso e della delivery quando
l’utente non è presente nel luogo di ritiro.
La strategia di Amazon è quella del dumping, ovvero
far credere al cliente di vendergli dei servizi a “gratis”, Si stanno valutando nuove vie, per esempio le passate
con lo scopo di raggiungere il monopolio. miniere (nel sottoterra di Heathrow) e le vecchie linee
ferroviarie sotterranee (Linea della Royal Mail sotto
Nel caso di eccesso monopolistico, avviene un’azione
Londra).
pubblica, cioè spacchettano l’azienda.
L’unico modo, si è capito, è quello di ridisegnare il
Antitrust → Norma, provvedimento (o anche istitu-
network con l’inserimento di nuovi nodi interni alla
zione) diretti a tutelare la libera concorrenza e ad im-
città.
pedire pratiche monopolistiche.

Amazon ha poi esteso questa modalità su tutto:


posso avere domani un candelabro come un pacco di
semi per il prato. Ormai se qualcosa non può essere
ricevuto velocemente non ha valore, il valore è quindi
connesso alla velocità del sistema logistico.

Fa ridere che nell’era della massima velocità alla fine


il consumatore è fermo (davanti al PC).

Padova ha creato un City Porto, ovvero uno spazio per


la distribuzione urbana con lo scopo di regolamentare
quest’ultima, facendo passare ogni merce su una
piattaforma logistica dove vengono razionalizzate ed
in seguito raggiungono la città.

C’è un forte sbilanciamento riguardo ai servizi, il pro-


blema su cui bisogna lavorare non è quello dell’effi-
cacia ma dell’efficienza, il servizio è molto stringente
ma non sappiamo gestire il lato dei costi.
I DATI E LE INFORMAZIONI

ELENCO DEI DATI


Il processo richiede notevoli database con dati da di- 2. Reports → per identificare voci di costo.
verse fonti.
3. Ricerche → es. curve vendite-lds.
Esempi:
4. Informazioni ufficiali (riviste, ecc.) → costi, trend
• elenco dei prodotti (codici) settoriali, innovazioni, previsioni, ecc.

• localizzazione dei clienti, degli stocking points e 5. Giudizi → dirigenti, consulenti, staff di vendita, per-
delle fonti di rifornimento sonale operativo, fornitori.

• livello di domanda per ogni prodotto per ogni loca- CODIFICAZIONE


lizzazione dei clienti (aree di mercato)
La codificazione è una tecnica che permette di tra-
• costi unitari (rate) dei trasporti sformare i dati dei prodotti in codici (es. bar-code).
• transit times, tempo di trasmissione dell’ordine, La geografica dei dati di vendita georeferenziati facili-
tempo di evasione dell’ordine tano il network planning, in questo modo si possono
prendere decisioni migliori (location, trasporti, ecc.).
• costi dei magazzini
Esempio di codificazione geografica: griglia con latitu-
• costi di produzione e di acquisto
dine e longitudine e assegnazione dei clienti alle celle.
• dimensione di spedizione per tipo di prodotto In ogni cella sarà presente: codice, numero di clienti
assegnati, volume totale di vendite, quantità totali, di-
• livelli di scorte per localizzazione, per prodotto,
mensione media dell’ordine e livello di servizio.
metodi di controllo delle scorte
Un’altra codificazione geografica è quella dei codici
• caratteristiche degli ordini in termini di frequenza, postali (es. UPS, FedEx).
dimensione, stagionalità e contenuto

• order-processing costs CONVERSIONE DEI DATI IN INFORMAZIONI

• capital cost I dati sono fatti senza un particolare scopo. Una volta
raccolti, essi devono essere organizzati, riassunti, rag-
• obiettivi di customer service gruppati, aggregati, ecc., in modo che siano utili per il
processo di pianificazione. Quando ciò è fatto, i dati
• disponibilità di attrezzature e facilities e loro capa-
diventano informazioni per il processo decisionale
cità (vincoli)
Elementi chiave delle informazioni e come possono
Le fonti dei dati:
essere generati:
1. Documenti operativi → Ordini di vendita:
1. Unità di analisi → Per il processo di pianificazione
• localizzazioni clienti bisogna decidere quali grandezze utilizzare, quindi,
quale unità di misura verrà utilizzata per esprimere
• andamento temporale vendite
i dati (es. peso, valore, unità fisiche, volume). Una
• aree di mercato volta che l’unità di analisi (o le unità) sono decise,
tutte le voci rilevanti per l’analisi (costi) devono es-
• termini di vendita sere espresse in riferimento ad esse.
• dimensione di spedizione 2. Raggruppamento dei prodotti → Le imprese pos-
sono gestire anche migliaia di prodotti (items). Ri-
• obiettivo di customer service
ferire il processo pianificatorio a tutti questi codici
Altri: polizza di carico, bolla di accompagnamento, è di fatto impossibile, bisogna aggregarli in un nu-
ecc.: distribuzione di frequenza delle dimensioni di mero ragionevole di gruppi di prodotti.
spedizione.
Si tratta di sfruttare le similitudini (es. distributive:
In generale: documenti operativi sono infiniti (non è codici spediti in LTC ed in FCL) per raggruppare i
possibile elencarli tutti) ma costituiscono una fonte prodotti ed escludere quelli che non hanno tali
ricchissima di dati e informazioni per la pianificazione.
14
similitudini. Di solito è utile avere non più di 20 incentivo a tenere scorte in magazzino, se non per
gruppi di prodotto per una network analysis. motivi di sicurezza. Al contrario: se i clienti richie-
dono ordini di ridotta dimensione vi è la necessità
3. Stima del costo del trasporto → Problema com-
di avere magazzini di scorte (consolidamento).
plesso per l’alto numero di costi del trasporto che
si devono stimare in una rete logistica. Less than track load: combinare ordini di piccola
e media dimensione per riempire il camion ha un
Esempio: 2 gruppi di prodotto, 5 tipi di spedizioni
costo maggiore perché ha più incognite e bisogna
(per peso), 200 clienti, 5 magazzini e 2 stabilimenti
organizzarla, inoltre ha più operazioni di picking
produttivi. In totale sono: 2x5x200x5x2=20.000 co-
quindi più strada.
sti del trasporto per rappresentare tutte le combi-
nazioni di flussi di prodotto. Conoscere le caratteristiche degli ordini/spedizioni
è importante anche per il costo del trasporto: data
Esistono due casi:
una distanza (coppia O-D) vi possono essere diffe-
• Trasporto in c/proprio (dati richiesti): costi opera- renti costi del trasporto a seconda del peso/di-
tivi e percorsi. Tipiche voci di costo: salario dell’au- mensione della spedizione. Quindi esiste una curva
tista (euro/ora), costo del carburante (euro/litro), distanza-costo del trasporto per ogni dimensione
ammortamento del veicolo (euro/settimana), co- di spedizione. Si può allora pensare di ottenere una
sto di manutenzione (euro/settimana), assicura- sola curva distanza-costo del trasporto in cui il co-
zioni (euro/settimana), pedaggi, vitto e alloggio sto del trasporto è una media pesata dove i pesi
(euro/viaggio) e imprevisti (euro/viaggio). sono le percentuali di spedizioni di una certa di-
mensione.
Conoscendo le ore settimanali di lavoro, il tasso di
consumo di carburante (litri/km), la percorrenza 5. Aggregazione delle vendite → Per la pianificazione
settimanale (km), il n. di viaggi a settimana si può non è necessario trattare ogni cliente separata-
stimare il costo totale settimanale. mente. Le vendite che migliaia di clienti generano
possono essere spesso raggruppate geografica-
Dividendolo per la percorrenza totale settimanale mente in un limitato di cluster geografici senza
si trova il costo medio/km che serve per stimare i perdita di accuratezza. Il clustering delle vendite
diversi costi O-D (il cui costo effettivo è difficile da può influenzare l’accuratezza della stima dei costi
stimare). di trasporto verso i clienti.
• Trasporto terziarizzato: in generale le tariffe dei Esistono delle tabelle che indicano il numero otti-
terzisti sono quasi proporzionali alla distanza, ciò male di cluster utilizzabile in base a: percentuale
ci permette di stimare una curva (lineare) costo- di errore nella stima dei costi del trasporto, nu-
distanza (interpolazione) del tipo: Costo = a + b Di- mero di nodi della rete logistica e dimensione mas-
stanza. sima dei cluster (in rapporto alla domanda totale
di mercato).
Ciò significa fare un campionamento cross-section
delle tariffe (rispetto a diverse distanze da un Una volta che si è calcolato il numero di cluster
punto di origine). utilizzabili si tratta di aggregare i dati dei clienti in
questi cluster. Dato che i clienti sono classificati in
Operativamente: prendo un numero casuale di 30-
base al CAP, è naturale aggregare i clienti (vendite)
50 punti (dall’origine) a distanze variabili, trovo la
per CAP. Si può costruire una tabella del tipo: nu-
tariffa pubblicata dall’origine a quel punto e stimo
mero (progressivo) del cluster, longitudine, latitu-
(regressione) la retta dalle coppie di punti (distanza
dine, centro del cluster (es. nome della città – es.
dall’origine – tariffa). In questo modo per ogni di-
Trieste), CAP del centro del cluster (es. 34100) e
stanza che mi interessa (es. TSP) posso calcolarmi
tutti i CAP assegnati al cluster (es. da 34010 a
il costo del trasporto.
34121).
Talvolta la stima del costo non è accurata perché
6. Stima delle distanze → La natura geografica di
ad esempio il costo del trasporto è quotato.
gran parte dei compiti di pianificazione della rete
4. Caratteristiche degli ordini e delle spedizioni → logistica richiede l’ottenimento di distanze. Le di-
Il network design può essere molto sensibile alle stanze sono necessarie per ottenere i costi del tra-
dimensioni degli ordini e dunque delle relative spe- sporto tra due punti e sono spesso prese come
dizioni. sostitute dei tempi.

Caso estremo: se tutti i clienti richiedessero degli Ad esempio, si può richiedere che tutti i clienti si
ordini da spedire in quantità FTL non vi sarebbe trovino entro 300 km da un magazzino, il che

15
significa che un livello di servizio di un giorno per • Utilizzare le curve transport-rate anche per le
la consegna è quello che possiamo garantire con nuove facilities o possono essere fatti dei nuovi
quella distanza. campionamenti in riferimento a questi nuovi punti
di origine.
7. I costi delle facilities → I costi relativi agli impianti
possono essere rappresentati in termini di: costi • Utilizzare le curve stimate inventory-throughput.
fissi (tasse sull’immobile, affitto, supervisione, am-
mortamento, ecc.), costi di stoccaggio (servizi, ca- • Reperire dati fuori dall’impresa (es. costi del lavoro,
pitale immobilizzato nelle scorte, assicurazioni sul tariffe di leasing, costi di costruzione, ecc.), ad es.
valore delle merci, ecc.) e costi di handling (lavoro, presso documenti pubblici ufficiali (documenti re-
attrezzature, ecc.). gionali, CCIAA, ecc.).

8. Le capacità → Limitazioni nella capacità di stabili- • Reperire i costi del trasporto dai siti di diverse
menti, magazzini, ecc. possono avere un forte im- compagnie di trasporto che pubblicano le loro ta-
patto sulla configurazione di rete. riffe tra numerosi punti di O-D.

9. Relazioni inventory-throughput → Quando nella • Reperire dati dai magazzini pubblici che visualiz-
pianificazione si devono localizzare i magazzini è zano i loro costi.
necessario calcolare come i livelli di scorte nella
rete variano al variare delle dimensioni dei magaz-
zini. Dato che il problema di location consiste
nell’assegnare la domanda ai diversi magazzini, noi
dovremmo essere in grado di determinare il livello
di scorte in un magazzino partendo dalla domanda
assegnata ad esso (inventory-throughput relation-
ship).

Un modo è quello di partire dalla politica delle


scorte decisa dall’impresa (es. avere un tasso di
rotazione – vendite/scorta – di 8), Un modo mi-
gliore per determinare la relazione è osservare
come il management controlla i livelli di scorta: re-
port mensili sui livelli di scorta e le spedizioni per
ogni magazzino della rete, ottengo un punto (in-
ventory levels, shipments), faccio il ragionamento
per tutti i magazzini e trovo una curva.

10. La stima della domanda futura → Non ha molto


senso pianificare la rete sulla base dei valori pas-
sati o presenti della domanda di mercato. Vengono
allora usati metodi di previsione.

11. Altri fattori che impattano sul network design pos-


sono essere: limitazioni finanziarie (es. per inve-
stire), vincoli politici e legali (es. certi siti potenziali
vanno evitati), vincoli sulla manodopera (quantità e
qualità del personale disponibile), facilities che de-
vono essere mantenute in operatività e condizioni
contrattuali.

INFORMAZIONI MANCANTI
Spesso non tutte le informazioni necessarie al pro-
cesso di pianificazione risultano disponibili.

Allora si possono:

• Reperire da casi simili (impianti con caratteristiche


simili).

16
THE NETWORK PLANNING PROCESS

THE PROBLEM
Any process that the logistician manager uses to con- • From-to matrix (flows mapping): mapping markets
figure the network of facilities and define the product (customers/suppliers), mapping logistics nodes
flow through it requires a process of analysis that (warehouses, log. platforms, DCs, etc.) - type and
leads to a good network design, data and tools. annual flows through each node, mapping arcs
(O/Ds – flows among nodes.
One needs to have data availability and analysis ca-
pability (tools and processes). • Logistics costs/service level assessment

We now examine: 2. Flows should be expressed in terms of logistics


units (eg, ton/year or pallet/year, etc.)
• An overall methodology (decision-making model -
DSS) for conducting the network design analysis. 3. One can design a very simple and “attractive” col-
our picture (GIS..) – balls and arrows:
• Data requirements for planning.
• different colours for different types of nodes (pro-
Designing/configuring your SC/logistics system is a duction, procurement, distribution etc. platforms,
STRATEGIC decision (our focus), then you have tacti- customers/market areas)
cal and operational decisions.
• arrows with different directions and thickness
Il problema: specificare la struttura attraverso la
quale i prodotti fluiscono dai loro punti di origine al • “tags” with cost values (see next slide)
cliente finale.

Il processo di pianificazione della rete logistica è fon-


damentale per la competitività:

• Un buon lavoro di riconfigurazione, di pianifica-


zione e design di reti, può generare risparmi di costi
di logistica dal 5 al 15% all’anno.

Esempio: Grandi aziende come Whirlpool possono


spendere annualmente circa 1,5 miliardi di euro in
logistica, quindi, un risparmio del 10% significa 150
milioni di euro!

THE OVERALL METHODOLOGY


Pianificare una rete logistica: abbiamo bisogno di un
quadro metodologico che mostri quali "elementi" Mappa dei nodi
dobbiamo conoscere per prendere decisioni appro-
priate (un piano):

• definizione degli obiettivi generali.

• mappatura della situazione "as is" (stato dell’arte).

• identificare criticità (colli di bottiglia) /opportunità.

• progettare gli scenari “to be”.

L’obiettivo è quello di migliorare l’efficienza e l’ef-


ficacia della logistica.

THE “AS IS” SCENARIO


Steps:
Mappa dei flussi
1. Mapping the state-of-the-art stock-flows network:

17
Total logistics costs (efficiency): • output (tons)

• total transportation costs • (Plant capacities)

• total inventory costs • Result: total production cost (unit cost * quanti-
ties)
• total warehouse costs
5. ORDER PROCESSING:
• total production costs
• unit cost of order-processing (euro/order)
• total order processing costs
• satisfied demand from warehouse (throughput /
Customer service (effectiveness):
totals tons)
• current profile
• average order size (replenishment + final market)
→ In summary: (tons)

1. TRANSPORTATION (inbound + outbound): • Result: order processing cost (unit cost *


throughput/average size, e.g., units cost * number
• unit transport costs (eg, €/ton o €/m3) of orders)
• shipped quantities (tons or m3) 6. Customer service profile:
• Result: total transport cost (unit cost * quantities) • Market data (…begin with customers and sale
points and then analyse processes backward...)
2. INVENTORY:
• Proxies: transport lead time, delivery performance,
• average inventory levels (at each node) (quantities,
order cycle time (order to delivery)
eg, tons)
→ TOTAL LOGISTICS COST = total transportation
• unit inventory cost (opportunity cost) (%)
costs + total inventory costs + total warehouse
• unit value of stocked goods (€/tons) costs + total order processing costs + total produc-
tion costs.
• Result: total inventory cost (unit goods value *
stocked quantities * opp. cost) → CUSTOMER SERVICE (proxy of revenues).

3. WAREHOUSE → Operational costs: → CURRENT SCENARIO (state-of-the-art): total lo-


gistics cost/customer service profile.
→ Space occupation (storage) (includig fixed costs):
Caveat: to get the total cost, you must rely upon ac-
• unit cost of space occupation (storage rate) (eg,
counting models…
euro/ton or m3 /month)
Different levels of data accuracy depending on the
• average inventory level in each warehouse (tons or decision levels - strategic = big numbers, operational
m3) = single item
• Result: storage costs (storage rate * average level)
CRITICAL ISSUES
→ Movemement (handling):
We need to identify critical issues generating ineffi-
• unit cost of movement (handling rate) (euro/ton ciencies (too high logistics costs) and/or low effec-
moved) tiveness (too low costumer service level) among the
• warehouse throughput (number of shipments or “logistics” areas: location (e.g., wrong location
choices), transportation (wrong transportation plan-
tons)
ning), inventory (wrong inventory policies), ware-
• Result: handling costs (handling rate * through- houses, customer service (wrong costumer service
put) level setting).

→ Total warehouse cost: storage costs + handling


THE ”TO BE” SCENARIO
costs
Goal: to re-engineer/re-design the system
4. PRODUCTION:
Caveat: very often in reality, analysis (“as is”) and re-
• unit production cost (CM) (eg, euro/ton)
engineering (“to be”) the system is done “by issues”

18
(e.g., flows to specific markets) and not necessarily by 6. Allocazione e gestione della scorta presso l’hub
considering the whole networks (“decomposition” ap- (con eventuali riallocazioni dinamiche):
proach)
• di solito si prioritizza l’online in termini di stock (se
We first build a benchmarking – in order to create a manca stock per l’e-commerce, si «ruba» stock al
reference point – and then one or more scenarios co- negozio) – quando canale e-commerce e store
herently expressed in terms of: total logistics sono separati
costs/costumer service profile, to be “matched”
• passo successivo: integrare tutto lo stock (omni-
against benchmarking.
channel) – avere un «magazzino unico» che com-
Il numero e la tipologia dei «processi» dà l’idea della prende sia e-commerce che negozio, sia fisico o
«complessità» (tempi, geografia, ecc.) – sono processi virtuale
«complessi».
• il prodotto rimane a scorta lo stretto necessario
Il tipo di prodotto è fondamentale: alto/basso valore, (ricorda: componenti specialistiche = JIT)
piccolo o grande, peso/volume, danni.
7. Trasporto di distribuzione ai mercati finali (ne-
gozi, consumatori finali, ecc.):
I PROCESSI OGGETTO DELLA PROGETTAZIONE
• ottimizzazione del network (visione integrata di
1. R&D/design e sviluppo prodotti (prototipi)
network) – flussi O-D, nodi e tariffe
2. (data-driven) demand planning (si parte dal cliente)
– quanto/cosa venderò (tutti i canali, compreso on- VALUTAZIONE DEL PROGETTO ED IL MIGLIORE
line) – previsioni (come organizzare una cena a casa):
Valuto scenari alternativi di configurazione di rete
• decentrato (l’online è visto come un «negozio») («struttura» dei nodi ed i flussi che la attraversano),
ogni scenario implica:
• HQ (business intelligence)
1) stima/valutazione dei tempi (che vuole dire spazio)
3. Piano Commerciale: trasformo le previsioni in bud-
get commerciale (potenziale di vendita): 2) stima/valutazione dei costi

• quantità, tipologia prodotto, valore, data commer- Criterio fondamentale di progettazione: indice di pro-
ciale (quando il prodotto arriverà al cliente finale) grammazione:

4. Lancio in produzione (MPS) - industrializzazione • tempo «concesso» vs. tempo «necessario»


del prodotto (lancio le previsioni, non gli ordini di ven-
dita – a meno che non faccio PTO): pianificazione e • tempo necessario: tutti i processi visti (tempo to-
produzione effettiva: tale di attraversamento)

Se la ratio è minore di uno, DEVO far scorta! Variabile


• esplosione distinta base (componenti, PF)
binaria come criterio per determinare il decoupling
• pianificazione capacità produttiva (macchinari, la- point → se il mio cliente vuole essere servito in 24h ed
voratori – lotto di produzione) io non ce la faccio, DEVO prevedere un nodo di scorta
da qualche parte.
• BUY: lancio ai fornitori (a seconda: PF, componenti,
ecc.) – procurement/sourcing (ufficio acquisti), se- E se non sono più veloce del mio cliente, sono co-
lezione/valutazione fornitori (prezzo, tempi di con- stretto ad «indovinare» – e di solito indovinare signi-
segna), dalla distinta costruisco una matrice O-D fica sbagliare….
dei flussi (componenti/PF): quantità, tipologie ordi-
Più si accorcia il tempo concesso, più mi devo assu-
nate
mere rischi (scorte) (dal pull al push).
• MAKE: fase produttiva (PF, assemblaggio)

5. Trasporto:

• definizione del LT logistico (tempi) (es. «presso il


porto di Mumbai il giorno…»)

• trasporto agli hub logistici per mercato (sia canale


PdV che online) (qui possono entrare elementi sto-
castici/incertezza: delays, ecc.)
Logica generale
19
Macro-steps di progettazione (elaborazione/valuta- • Quindi: dato il numeratore, ragiono in termini di di-
zione di scenari): versi scenari al denominatore (configurazioni di
rete) – tempi/costi/prezzi.
1. parto dal cliente (numeratore)

2. ragiono in termini di «tempi» (denominatore) TIPOLOGIE DI PROCESSI PRODUTTIVI


3. ragiono in termini di «costi» (denominatore) Purchase to Order (PTO)

Un modo matematico di esprimere il processo di pro- Su commessa (dighe, centrali, ecc.) (NO
gettazione (costruzione di scenari alternativi rispetto previsioni, scorte).
al SOTA):
Es. struttura di prodotto «a cono» (motori
min CT log aerei, motori navali, ecc.) – «LEGO».

s.v. lds Make to Order (MTO)

Scenari alternativi (what-if analysis): in base al nume- Macchinari (presse) – scorte di tons di ac-
ratore, costruisco/ipotizzo diverse opzioni (scenari) di ciaio, bulloneria (o pneumatici per auto
processi logistico-produttivi al denominatore (confi- sportive).
gurazione di rete – tra le «categorie» possibili), che va-
FF – scorte di tessuti (a terra).
luto in base a tempi e costi complessivi.
Es. struttura del prodotto a «cono rove-
A partire dal numeratore (cosa il cliente vuole) agi-
sciato» (raffinerie, cartiere, acciaierie).
sco/ragiono sul denominatore per determinare la mia
configurazione ottimale di rete logistico-produttiva (1- Assembly to Order (ATO)
tempi, 2-costi), disaccoppiando (salvo il caso estremo
PTO) i processi (push/pull – luce/buio) da qualche Prodotto complesso, standardizzazione
parte: componenti (scompongo il PF in «cubetti»).

• «Tempi» al denominatore = somma dei tempi di Automotive, electronics, bianco (e la pizza).


tutti i processi. Scorte di componenti/sottoassiemi (previ-
• Il punto di disaccoppiamento non è una costante, sioni) – standardizzo per ridurre al mas-
ma dipende dalla configurazione di rete che scelgo simo il rischio.
– ogni scenario derivante dalla scelta di una «cate- I sottoassiemi si muovono (durante la produzione) in
goria» di processi logistico-produttivi al denomina- parallelo, e si danno appuntamento.
tore implica una valutazione tempi + costi, e dun-
que un decoupling point – posso avere diversi de- È una strategia molto efficace per ridurre conti-
coupling point a seconda della configurazione che nuamente la complessità: «spezzetto» i processi
mi do: decido io «dove» collocare le scorte. (creando sottoinsiemi) i cui tempi vanno in paral-
lelo – arrivo a zero???
• Il valore al numeratore può essere negoziato con il
cliente, incidendo in questo modo sulla scelta al Si presta ad una struttura del prodotto «a clessidra»
denominatore dei processi (es. ti faccio DTO con (design del prodotto/industrializzazione).
LT di 24-48 ore o MTO con LT 5 settimane – v.
Make to Stock (MTS)
Electrolux).
Prodotto massivamente standardizzato (es. maglietta,
• Ragiono prima in termini di tempi: quanto veloce
alimentari), valore basso. Domanda prevedibile.
posso/voglio essere (ipotesi: considero dato il nu-
meratore)? Il LT è stressato, ma il rischio di sbagliare è basso.

• Più veloce sono, più sposto a monte il punto di di- Scelte make or buy: all’estremo
saccoppiamento (es. da MTS a ATO) – i tempi de- posso anche non produrre nulla
terminano DOVE posiziono il decoupling point così (es. freni), ma solo assemblo –
riduco i rischi (scorta a monte). faccio ordini (tesi!) ai fornitori (ri-
cevo e combino), che a loro
• Poi: valuto l’impatto in termini di costo totale e raf-
volta…
fronto con il prezzo
In questo modo, passo da una
struttura a clessidra ad una «a
fungo».
20
Caveat: nei «tempi» al denominatore entra tutto • Più accorcio la catena/SC, più riesco a fare «alla
quanto mi può servire per essere più veloce: trasporti luce» (pull), non ho problemi di previsioni, di solito
rapidi, automazione di magazzino, digitalizzazione costa di più (costo totale).
della produzione, ecc.
• Per fare pull: ampia capacità deployed, trasporti
Obiettivo: dato un lds (rispetto dei tempi), minimiz- veloci, logistica (magazzini) veloci.
zare il costo logistico totale, il tutto in funzione/te-
nendo conto del prezzo. • Più allungo, maggiore è l’efficienza («China price»).

Principio: considero i trade-off (principio del costo • Ruolo del prezzo.


«totale»). Altri criteri di scelta degli scenari/configurazioni:
Valuto diversi scenari (configurazioni di rete logistico- • Il push comporta rischi (scorte, se le previsioni
produttiva - denominatore), considerando tempi e co- sono sbagliate), tanto maggiori quanto più ampia è
sti (trade-off) – «a fisarmonica»: decido il punto di di- la gamma («castelli») – più faccio push, più rischio
saccoppiamento. di trovarmi con scorte. Certo, cerco di tutelarmi
In sostanza: devo decidere la mia configurazione di comprando lotti grandi (economie di scala, costi),
rete (il denominatore!) di un certo tipo di prodotto, lontano (Asia)…ma sempre rischi sono…
considerando tempi e costi in funzione del punto • Più a valle sposto le scorte (valore), peggio è – me-
prezzo. glio andare più possibile «alla luce» (pull) (ordini ef-
Ulteriori variabili (che si possono combinare) da cui fettivi, non previsioni) – ma è possibile? Spesso
dipende la decisione/scelta sulla configurazione/dise- «non c’è tempo» (soprattutto quando appare il
gno di rete logistico-produttiva: lds..) – allora devo «portarmi avanti con il lavoro…»
(push): più piccolo è il numeratore, più devo fare
• Prevedibilità della domanda: push.

Rischio di scorte nel push consiste nel rischio di • Se ho prodotti stagionali, la time-window è così
sbagliare, ma se la domanda è prevedibile…mi ba- stretta (più «cicli di vita») che di fatto non posso
stano le serie storiche, vado in push alla grande fare pull (non ho tempo di leggere i dati di ven-
(massima efficienza – lotti lunghi e pedalare, com- dita…): a meno che non abbia prodotto di moda
prando in Cina ovviamente) e magari allungo (bac- (margine) che mi permette quella reattività/velo-
kward) i tempi. cità (es. lanci ripetuti Zara/flash collection) stando
vicino ai mercati finali – configurazione di rete «ve-
Se la domanda è «regolare», progettare un sistema
locissima» (dato che l’intervallo di tempo è stretto);
di SC è un esercizio molto più agevole.
per i continuativi posso pensare di fare una parte
• Valore del prodotto (il margine): pull (lettura dei dati di vendita).

Se di valore, può sopportare alti costi di trasporto • Focus: come posso allora «azzeccare» le previsioni
(catena corta/veloce) e non è il caso di tenere PF a nella moda? Non le faccio proprio, «faccio» la
scorta… moda (trend-setter), creo aspettativa/scarsità

Se povero, devo stare/guardare molto all’efficienza Questo fa capire come per ogni tipologia di prodotto
nei trasporti. vi è una specifica SC (segmentazione della SC).

Di solito esiste un legame: prodotto di valore = in- CONCLUDING REMARKS


novativo, alto margine – bassa prevedibilità della
domanda; prodotto non di valore = maturo, basso Every scenario is expressed in terms of total logistics
margine, mercati competitivi – alta prevedibilità costs / costumer service profile in order to be matched
della domanda. against the “as is” situation.

• Ciclo di vita e deperibilità: Comparison outputs: benefits, e.g., cost reduction (ef-
ficiency) and/or better customer service (effective-
Breve, lungo: se è breve (es. stagionali), non ho pro-
ness/revenues)
prio tempo («tutto in un week-end»)… Devo fare
MTS. Approach is hierarchical and recursive (feedbacks and
loops).
Se deperibile: per definizione non posso avere
tempi lunghi di attraversamento della catena (e Ma: cosa sta succedendo oggi?
questo incide sul «dove»).

21
Materia prima aumenta, costi del trasporto aumen-
tano – quanto conviene rimanere in Cina? Anche
quindi per prodotti non di valore!

Ma il driver della riprogettazione di rete è il time-to-


market (ci sono troppi delays dall’Asia, che significano
mancate vendite!).

I risparmi di costo vengono di fatto dalla rinuncia alla


necessità di fare aereo (per stare nel time-to-market).

Oggi si stanno riprogettando le reti avendo come fo-


cus il MOL.

22
INTERVENTO MOSCOT: THE RESHORING CHALLENGE

INTRODUZIONE LA RICERCA DI NUOVE FONTI: 2009-2019


L’evoluzione del sistema economico e più in partico- A causa dell'aumento dei salari, numerose aziende
lare quello delle imprese appare oggi più che mai gui- occidentali e cinesi hanno iniziato a trasferirsi in paesi
dato e spinto da forze diverse, se non spesso antite- del Sud-Est asiatico. Il fenomeno ha riguardato, Viet-
tiche. nam, Indonesia e Malesia, e poi anche Cambogia e Tai-
landia.
Per offshoring (o delocalizzazione) si intende l'orga-
nizzazione della produzione dislocata in Regioni o Tutto ciò accade perché il costo del lavoro in Cina è
Stati diversi. Per reshoring (o rilocalizzazione) si in- aumentato con trend del 15-20% annui, nel 2015 in
tende in sostanza il fenomeno opposto Vietnam un lavoratore percepiva meno della metà. è
quanto le multinazionali pagavano un dipendente ci-
l’offshoring ed il conseguente, anche se parziale e an-
nese 10 anni prima, agli albori della delocalizza-
cora acerbo, reshoring necessitano di essere inseriti in
zione. Anche in Cambogia i salari sono attualmente
un contesto macroeconomico e sociale molto più
inferiori del 75% rispetto a quelli pagati in Cina.
esteso. Alla base della delocalizzazione delle imprese
e della destrutturazione produttiva vi è infatti uno dei Un'agenzia americana di consulenza finanziaria, rivela
fenomeni più importanti di questo ultimo secolo: la che il 40% delle principali compagnie ha già in atto
globalizzazione piano di trasferimento dalla Cina verso paesi ritenuti
più convenienti come Vietnam, Filippine, Pakistan,
Globalizzazione: “un processo attraverso il quale mer-
Bangladesh.
cati e produzione nei diversi Paesi diventano sempre
più interdipendenti, in virtù dello scambio di beni e In alcuni settori appare qua e là invece la tendenza ad
servizi e del movimento di capitale e tecnologia”. affiancare ai tradizionali insediamenti produttivi in
Cina, che rimangono la destinazione principale, im-
LA DELOCALIZZAZIONE: VANTAGGI E SVANTAGGI pianti paralleli in altri paesi, in modo da ridurre i pos-
sibili rischi relativi a qualche possibile incidente eco-
I vantaggi derivanti dallo sfruttamento della manodo-
nomico o politico. Si può citare il caso della Apple e
pera a basso costo, dalla legislazione più permissiva
della Foxconn, che hanno avviato produzioni parallele
in materia di tutela ambientale oppure infine dal trat-
in India
tamento fiscale agevolato verso gli investimenti stra-
nieri. Pur «raffreddando» in qualche modo il problema
dell’incremento salariale cinese, le aziende si sono
Gli svantaggi: pericoli di perdita del controllo di infor-
trovate di fronte a problemi noti, già incontrati ai
mazioni critiche per la competitività, e quelli dell’aggi-
tempi della prima delocalizzazione (tempi, cultura,
ramento dei brevetti posti a tutela della proprietà in-
qualità…) ma soprattutto rimangono irrisolti quelli
tellettuale. Un altro aspetto critico dell’offshore è co-
della catena logistica, che ancora ripropone lo stesso
stituito dalla distanza geografica e culturale tra il
paradigma. Ma quali sono in dettaglio tali costi?
Paese di origine e quello estero di destinazione. può
poi richiedere interventi di formazione e di assistenza.
LA DELOCALIZZAZIONE: I COSTI NASCOSTI DELLA
difficoltà di monitorare e controllare il mantenimento
dei livelli qualitativi della produzione esternalizzata. SUPPLY CHAIN

Ma ciò che nel complesso si tende a tralasciare nelle Gli avvenimenti degli ultimi due anni hanno ulterior-
decisioni di offshoring, accecati da tutti gli altri tipi di mente stressato e messo in allarme il coordinamento
riduzione di costi, è l’incredibile aumento dei costi lo- della supply chain.
gistici, spesso compensabili solo per altissimi livelli di
• Covid: per la politica degli «zero casi» cinese, av-
produzione.
vengono blocchi repentini e senza avviso di intere
Deloitte: “Global Manufacturing Benchmarking Sur- regioni della Cina. Questo significa blocchi di pro-
vey”: viene messo in relazione il grado di complessità duzione e anche dei trasporti.
generale della tendenza alla globalizzazione con il li-
• Power shortage: con l’incremento di domanda e
vello di capacità di gestione della stessa, si scopre che
quindi di produzione in Cina, sono iniziati i problemi
soltanto il 7% delle aziende americane ed europee
di mancanza di energia. La richiesta è superiore
dell'abbigliamento e del lusso, che hanno raccolto
alla disponibilità: chiusura di stabilimenti a mac-
questa sfida, hanno ottenuto risultati soddisfacenti.
chia di leopardo, senza preavviso.

23
• Gli effetti possono colpire l’azienda interessata Un sondaggio della Boston Consulting Group sui
ma anche tutta la sua catena di approvvigiona- grandi produttori americani ha messo in luce che ben
mento due quinti di questi stavano valutando di “riportare la
produzione a casa” dalla Cina.
Il porto di Shanghai
ADESSO: 800 navi in attesa Si torna in Italia, come in altri Paesi, per controllare
di essere processate. meglio il processo produttivo che, quando le fabbri-
che si trovano a migliaia di chilometri, rischia di diven-
Circa 3 milioni di container in
tare sfilacciato, slabbrato e poco gestibile. Portare
attesa di carico e scarico.
lontano la produzione significa creare una supply
Circa 300 miliardi di Pil mon-
chain o «catena di fornitura» difficile da controllare:
diale di fila. Circa il 5/7%
fornitori di materia prima, produttori, fornitori di ser-
delle esportazioni cinesi si è
vizi, vettori trasportatori dei prodotti creati e consu-
concentrato nello stesso
matori finali possono trovarsi a migliaia di chilometri
luogo alla stessa ora di seguito. Quello che il russo
di distanza, interconnessi in una catena dalle maglie
non ha potuto fare, l'ha fatto un piccolo virus cinese.
troppo allentate. Basta un piccolo intoppo perché
Prepariamoci a una massiccia turbolenza dei prezzi ea
tutto salti.
un'interruzione ancora maggiore nella disponibilità
delle merci. Come reinventare il fare impresa con Ci sono due motivi principali per la rilocalizzazione:
queste dinamiche? Nel primo caso si tratta di decisioni manageriali sba-
gliate e quindi il back-shoring può essere inquadrato
1. Coordinamento della Supply Chain
come un semplice meccanismo di correzione; nel se-
• Lead time di produzione mediamente più lungo condo caso, invece, il reshoring si concretizza a partire
che in patria, senza flessibilità dai graduali cambiamenti nel contesto politico, eco-
nomico e sociale delle destinazioni di offshore (e non
• Forecasting e Demand Planning molto più critiche solo), i quali possono erodere i vantaggi comparati ini-
ziali.
• Difficoltà di comunicazione, sia per le distanze che
per barriere culturali Si tratta di uno scenario eterogeneo ed intricato in cui
moltissimi elementi si incrociano e si fondono tra loro.
• MOQ critico per aziende medio piccole

• Pagamenti in anticipo IL RESHORING E IL NEAR SHORING: CAUSE


2. Trasporto 1. Costi operativi: trasporto, coordinamento e logi-
stica.
• Incremento del costo del petrolio e derivati
• In particolare, quello del trasporto (costo del pe-
• incremento della tariffa di trasporto, derivante sia
trolio, incremento polizze per assicurazione spedi-
da volumi crescenti che dalla politica di cartello
zioni ecc.) e i generali costi di coordinamento,
delle compagnie di navigazione
stanno iniziando a diventare sempre più critici. Un
• Incremento del lead time di trasporto, compresi imprenditore su quattro indica come motivazione i
carico e scarico nei porti, imprevisti costi della logistica.

• incremento polizze per assicurazione spedizioni • Questi ultimi non riguardano solo il trasporto fisico
delle merci ma anche quelli dello stoccaggio e
3. Logistica dell’anticipazione dei tempi di invio dell’ordine.
Molti fornitori, in Cina, si fanno pagare in anticipo e
• Stoccaggio crescente di materiali a destino
per quanto riguarda le dimensioni dell’ordine
• Gestione sempre più critica del back order e del (MOQ) si pongono problemi soprattutto per le me-
rapporto col cliente die e piccole imprese:

2. La riduzione in atto del gap tra i salari


IL RESHORING E IL NEAR SHORING
3. Qualità del prodotto.
Per back-reshoring e near-shoring si intendono so-
stanzialmente tutte quelle decisioni manageriali che • Soprattutto nei mercati di fascia alta i vantaggi trai-
prevedono il rientro, nel Paese di origine dell’azienda bili dall’effetto «Made in» sono sempre più signifi-
o in paesi molto vicini, di attività di produzione prece- cativi. Il premium price in particolare del “Made in
dentemente delocalizzate in paesi esteri lontani. Italy” è sollecitato dagli acquirenti. I consumatori
hanno sempre maggior bisogno di certificazione.
24
4. Elementi sociali e socio-culturali. global buyers, while US-based buyers' volumes even
dropped -5.2% YoY.
• La globalizzazione, tra i suoi vari effetti, ha infatti
reso molto più consapevoli e più attenti i consu- A look at the sourcing portfolios of US-based and EU-
matori occidentali riguardo il luogo di produzione based brands shows China's relative share dropping
dei prodotti e le condizioni di lavoro ivi praticate. E to a three-year low in Q1 2022.
adesso sia aggiunge l’aspetto della sostenibilità.
The near-shoring trends of EU-based buyers ob-
served in 2021 continued throughout Q1 2022, QIMA
IL RESHORING E IL NEAR SHORING: L’ITALIA
data shows, with inspection and audit demand in the
l’Italia risulta al secondo posto tra i Paesi che hanno Middle East and North Africa up +9.5% YoY.
deciso di attuare la strategia rilocalizzativa, e al primo
the share of the Mediterranean region in EU sourcing
in assoluto se si considera solo il contesto europeo.
during Q1 2022 was comparable to that of India or
Dati gli scarsi incentivi a livello nazionale, l’Italia deve
Bangladesh.
questo primato alla sua perla più splendente: il Made
in Italy. L’ effetto «Made in» risulta determinante in
quanto l’area geografica in cui il prodotto viene realiz-
zato ne influenza in modo rilevante le caratteristiche
(reali o semplicemente percepite).

Il fatto che tali attività siano svolte in un contesto geo-


grafico che vanta elevata tradizione e reputazione po-
sitiva a riguardo, costituisce un elemento di differen-
ziazione del prodotto che può avere grande valore. Il
controesodo riguarda perciò soprattutto aziende di
qualità. Aziende che producono per clienti sofisticati
e che hanno scoperto come fosse addirittura dannosa CONCLUSIONI
la delocalizzazione.
Le notizie sulla fine della globalizzazione e in partico-
Stanno aumentando nei Paesi emergenti i consuma- lare sull’avanzare dei processi di decoupling sono
tori sofisticati, quelli che cercano un prodotto perché certamente esagerate, anche se qualcosa si sta muo-
è italiano. vendo.

Al cinese ricco e raffinato che acquista un bene di Certo, la pandemia e le politiche America First stanno
lusso non fa piacere scoprire che è stato prodotto vi- portando a qualche mutamento che ha però limiti im-
cino a casa sua. In quel prodotto lui vuole sentire il portanti. Le imprese di tutto il mondo cercano di es-
profumo dell’artigianato italiano. sere sempre più presenti in Cina, che è ormai la piazza
economica più importante al mondo e anche sempre
L’aumento del potere d’acquisto delle upper class
più una fonte preziosa di innovazione. Anche da noi le
asiatiche premia il Made in Italy come garanzia di qua-
cronache economiche sono piene ogni giorno di noti-
lità.
zie di imprese piccole e grandi che affidano una parte
Gli investimenti esteri in Cina: molto importante delle loro speranze di crescita al
paese asiatico.
• Nel 2020 la Cina è diventato il primo paese del
mondo per quanto riguarda l’ammontare degli in- La stessa Cina, di fronte alla crescente ostilità occi-
vestimenti diretti nell’anno essendo aumentati di dentale, sembra tentata dall’obiettivo di raggiungere
circa il 5% fino alla cifra di 144,3 miliardi di dollari, una crescente autonomia strategica rispetto almeno
mentre quelli complessivi a livello mondiale crol- ai paesi occidentali.
lavano nello stesso anno del 38% (Xinhua, 2021). Così si stanno creando delle fessure con l’Occidente
• Nel primo trimestre del 2021 essi si sono ancora in alcuni settori (internet, Swift, tecnologie avanzate,
incrementati del 40% rispetto allo stesso periodo in particolare semiconduttori, moneta elettronica).
dell’anno precedente. Su tutta la questione aleggia uno stato di grande in-
certezza e di grande confusione. Può reggere, e sino a
Q2 2022 BAROMETER: GLOBAL SOURCING IN 2022: quale punto, la contraddizione tra crescente integra-
UNCERTAINTY THE NEW NORM zione sul piano economico e ostilità altrettanto cre-
scente a livello politico con i paesi occidentali?
China wrapped up the first quarter with virtually no
YoY growth for inspections and audits demand from
25

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