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1. Che differenza c’è tra value chain e supply chain?

La supply chain è una porzione della catena del valore riferita principalmente al flusso
fisico di beni e materiali e dell’interconnesso flusso d’informazioni che attraversa le fasi
di approvvigionamento, produzione e distribuzione di un prodotto o servizio. La value
chain, invece, comprende anche tutti i servizi pre e post-produzione volti a creare e
consegnare al cliente un insieme di benefici.

2. Che cosa s’intende con supply chain management?


Per supply chain management s’intende la globalità di quanto avviene nel produrre e
rendere disponibile un prodotto finito o un servizio, lungo un asse ideale che va dai
fornitori dei fornitori ai clienti dei clienti.

3. Che cosa s’intende con effetto bullwhip o Forrester?


Il termine effetto Forrester si riferisce a quelle amplificazioni con effetti distorsivi lungo la
supply chain di piccole variazioni realizzate nella fase a valle della stessa. Tale fenomeno
si realizza quando ogni singolo anello di una catena di fornitura assume decisioni in
funzione solo delle informazioni che a lui pervengono dall’anello direttamente a valle,
senza un utilizzo condiviso delle informazioni lungo tutta la catena.

4. Che cosa s’intende con produzione per progetto?


Si tratta di uno dei sistemi produttivi. Sono definiti progetti i processi che producono
prodotti con alta varietà di output e bassi volumi. Di norma sono usati per realizzare un
solo prodotto secondo le specifiche del cliente come nella realizzazione delle grandi
opere d’ingegneria civile e d’industria navale.

5. Che cosa è la matrice di Kraljic?


La matrice di Kraljic o di portafoglio è uno strumento utile per differenziare tra diverse
tipologie di acquisto. Secondo questo modello i diversi beni acquistati da un’impresa
rientrano in quattro possibili tipologie distinte tra loro per importanza strategica del
bene acquistato, valutata in base al suo impatto sulla qualità o sul costo del prodotto
finale e al suo rischio di approvvigionamento, misurato dal livello di reperibilità del bene
oggetto d’acquisto sul mercato.
I beni possono essere classificati come materiali:
• non critici (poco importanti e facilmente reperibili);
• con effetto leva (importanti, ma di facile reperibilità);
• colli di bottiglia (poco importanti, ma con elevato rischio di approvvigionamento);
• strategici (importanti e difficili da reperire).

6. Che cosa s’intende con architettura modulare?


Il prodotto progettato secondo un’architettura modulare è un sistema composto da
parti, dette moduli, cui sono assegnate specifiche funzioni e che possono essere fabbricati
singolarmente anche da imprese diverse e poi unificati attraverso interfacce opportune
in un unico prodotto.
Con la modularità di prodotto quest’ultimo viene scomposto appunto in moduli

Economia e organizzazione aziendale ­ Introduzione al governo delle imprese 2/ed


Fabio Antoldi
© 2012, The McGraw‐Hill Companies srl
standard che poi possono essere facilmente combinati in modi diversi, ottenendo un
numero elevato di prodotti tra loro differenti. Ciò permette all’impresa di organizzare le
sue scorte sui singoli moduli anziché su prodotti finiti, guadagnando in flessibilità e senza
pregiudicare più di tanto la capacità e i tempi di risposta alla domanda.

7. Che cosa s’intende con postponement?


Se un prodotto è progettato per moduli è possibile che, in attesa dell’ordine definitivo
del cliente, si cominci a fabbricarne i moduli componenti, rinviando a un momento
successivo la definizione finale della forma di prodotto. Quest’ultima attività è chiamata
posticipo (postponement).

8. Come si misura tradizionalmente il livello di servizio di un sistema


logistico?
Tradizionalmente, il livello di servizio offerto da un sistema logistico si misura in termini
di tempestività, disponibilità, affidabilità e flessibilità. Da qualche tempo, però, queste
misure non sono ritenute più sufficienti a identificare un corretto concetto di livello di
servizio che, collocato nell’attuale dimensione storica d’impresa, sempre meno indica
qualcosa che i clienti si aspettano e sempre più qualcosa d’inatteso che fa loro piacere,
come la volontà del fornitore di gestire le scorte del cliente o la modalità di invio delle
merci che tenga conto anche dei successivi trasferimenti che il cliente dovrà fare per
arrivare al suo punto di vendita.

9. Che cosa è la densità di valore di un bene?


La densità di valore è il valore intrinseco del prodotto rapportato alle sue dimensioni:
per esempio i farmaci sono beni ad alta intensità di valore, mentre l’acqua minerale in
bottiglie è un prodotto a bassa densità di valore.

10. Quali sono i driver delle scelte di centralizzazione o


decentralizzazione di una rete logistica?
Le variabili nella scelta tra centralizzazione o decentralizzazione di una rete logistica
sono principalmente: la densità di valore del bene; il suo volume di produzione; la
presenza di economie di scala; l’incidenza del costo di trasporto; la frequenza
dell’approvvigionamento e l’incertezza della domanda.

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