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“L’uomo che sposta le montagne comincia portando via i sassi più piccoli…”
⤷ successo < idea innovativa e originale + “sassi più piccoli” → marketing (∩ fantasia)
Relazioni pubbliche = campagne atte a orientare i concetti dell’opinione pubblica nei confronti di categorie
di prodotti
Architettura logica di un’attività aziendale < studi di economia manageriale, microeconomia, scienze del
comportamento umano e organizzazione aziendale > struttura logico-metodologica multidisciplinare per
aiutare a risolvere i problemi di mercato
2008: crisi economica multipla → gigantesca redistribuzione di ricchezza nel pianeta, evidenziando i limiti
sociali ed economici della finanziarizzazione dell’economia → abbandono del consumismo assumere i
tratti di una più matura sobrietà < nuove qualità, sensibilità ambientali ed etiche, atteggiamenti improntati
all’understatement
⤷ Crisi della classe media < politica (assorbimento degli effetti del post-comunismo), economia
(redistribuzione del lavoro e del valore su scala planetaria) e demografiche (conflitti che si spostano
sul livello intergenerazionale)
Discontinuità Marketing Management < digitalizzazione → influisce sui modelli di comportamento
economico (acquisto, consumo, pagamento, fedeltà)
⤷ Marketing concept: principio che al centro del pensiero d’impresa sia il cliente e non il prodotto
Il marketing management sta mutando focus di pensiero: nato per la vendita di prodotti in mercati
progressivamente maturi (Marketing 1.0 → focus = prodotto), si esercita oggi sul terreno ben più sofisticato
della generazione di clienti (Marketing 2.0 → focus = cliente), sui valori (Marketing 3.0 → marketing
umanistico→ clienti = ex um a tutto tondo) e sulle relazioni connesse (Marketing 4.0 → comunicazione)
«now economy» = l’economia della «condivisione» < omnichannel + il content marketing + il social CRM e
molte altre realtà.
Marketing si deve adattare ai percorsi dei consumatori nell’economia digitale → ruolo del marketing =
accompagnare i clienti in ogni tappa del loro viaggio (awareness ↷ advocacy)
Superpotenze si stanno spostando verso il resto del modo (in particolare 🔀🔀 Asia)
Potere economico spartito equamente < profilo demografico popolazioni dei mercati emergenti (= giovani,
produttive, livelli di reddito in crescita) → stimolano la ↗ economica < forte domanda di prodotti e servizi
Esempio: Cina ha una forte influenza in Africa, grazie al suo sostegno alla governance e allo sviluppo
sostenibile
Business 🔀🔀 inclusività → tecnologia > automazione + miniaturizzazione → abbattono costi dei prodotti +
permettono alle aziende di seguire i nuovi mercati emergenti
⤷ poveri (prima: “non mercato”) possono acquistare prodotti più semplici ed economici → prodotti + servizi
un t esclusivi ora sono disponibili nei mercati di massa in tutto il mondo
Innovazione inversa: nuovi prodotti = sviluppati + introdotti nei mercati emergenti prima di essere venduti
altrove → frugalità + parsimonia = nuove fonti di differenziazione
Esempio: Mac 400 (GE) = macchina portatile a batteria x elettrocardiogramma → progettata per l’uso nelle
A + rurali dell’India ma commercializzata anche altrove con la portabilità come el chiave di differenziazione
Internet > trasparenza → imprenditori dei Paesi emergenti traggono ispirazione dai loro omologhi in quelli +
sviluppati, > aziende-clone → adattano modello di successo al contesto locale → clienti di quei Paesi possono
sfruttare i servizi senza dover aspettare che le aziende entrino direttamente nel loro mercato
Esempi: Flipkart.com (India) < Amazon, Disdus (Indonesia) < Groupon, Alipay (Cina) < Paypal, Grab (Malesia)
< Uber
Distinzioni tra i settori si stanno sfumando < tendenza alla convergenza + integrazione possono scegliere
se competere o entrare in sinergia per raggiungere gli stessi clienti → maggior parte: sinergia
Connettività > protezione + fiducia // molteplicità > distrazione → no focus, incapacità di scegliere
“saggezza della folla” diffidenza, tempo limitato
Sfida duplice: conquistare i clienti + convincerli → “fattore WOW!”
III paradosso: passaparola positivo/negativo
Connettività > esprimere proprie opinioni + ascoltare quelle altrui → cambiamento di mentalità
Community = nuovi segmenti si formano spontaneamente entro i confini dei clienti stessi = immuni allo
spam e alle comunicazioni irrilevanti rifiutano ogni tentativo di un’azienda di entrare con forza nelle loro
reti di interazioni per coinvolgerle: permission marketing (= chiedere il consenso prima di trasmettere
messaggi di marketing)
Brand = imgs + customer experience (diventa piattaforma per la strategia di un’azienda) + 🔗🔗 posizionamento
(promessa coinvolgente con cui il marketing cerca di conquistare le menti + i cuori dei clienti <
differenziazione solida, concreta, operata mediante il marketing mix) trasparenza < social media
⤷ dinamico comportarsi nel modo giusto nelle ≠ situazioni immaginario esteriore flessibile (v. doodles)
Dalle 4 P alle 4 C
Marketing mix = strumento classico aiuta a decidere cosa offrire e come farlo basato sulle 4 P: prodotto
(sviluppo 🔗🔗 esigenze + desideri dei clienti < ricerche di mercato), prezzo (🔗🔗 combinazione di metodi basati
sui costi, concorrenza, valore per il cliente → v. consumer valued-based pricing), punto vendita, promozione
Ridefinizione attraverso le 4 C: co-creazione (coinvolgendo clienti fin dalle prime fasi aumentano le
probabilità di successo personalizzazione + commercializzazione trasparente), valuta (currency; prezzo
dinamico flessibile, in base alla domanda di mercato), comunità (accesso istantaneo a prodotti e servizi →
solo se i loro pari sono in vicinanza), conversazione (promozione a doppio senso → clienti rispondono ai
messaggi e li commentano tra di loro → social media, siti di recensioni)
Dal customer service al customer care collaborativo
Customer service: Prima dell'acquisto → clienti = target; Quando acquistano = sovrani
Customer care: Clienti = pari azienda prova di tenere a loro disponendosi all'ascolto, rispondendo alle
domande, aderendo a norme di comportamento decise con loro collaborazione clienti partecipano al
processo (self-service)
Le quattro A: aware (scoperta), attitude (opinione), act (azione), act again (azione ripetuta → = indicatore
fedeltà = essere disposti a consigliare il brand ad altre persone) percorso lineare a imbuto dei clienti
durante la valutazione di un brand interpretare il comportamento dei clienti dopo l'acquisto + misurare la
customer retention
⤷ cliente apprende l'esistenza di un brand (spot televisivi; ask-and-advocate), lo trova s/gradevole, decide se
acquistarlo (venditori), decide se il brand merita un riacquisto (centri assistenza)
Le cinque A: aware (scoperta clienti passivamente esposti a un'ampia gamma di brand esperienze
passate, pubblicità suggerimenti altrui), appeal (attrattiva → = confermata da altri stimolare il giusto livello
di curiosità troppo basso > a limitato; troppo alto = clienti costretti a fare troppe domande, d.h. messaggio
iniziale non era chiaro), ask (ricerca chiedere maggiori informazioni ad amici/paenti, sui media, al brand,
provare prodotti integrazione online-offline), act (azione), advocate (passaparola servizi post-vendita
lealtà
� retention, riacquisto, raccomandazione)
Viaggio del cliente = sociale
Advocacy = consiglio spontaneo di un brand da parte di un cliente ad altre persone, senza che il brand
gliel'abbia chiesto
Evangelist = cliente che racconta storie positive
No andamento lineare spirale saltare delle fasi (es. Cliente può non sentirsi attratto da un brand, ma
un consiglio lo spinge a comprarlo salta fase appeal; saltare fase ask e comprare direttamente sulla base
delle conoscenze iniziali; saltare fase act e passare direttamente all'advocate) o ritornare a fasi precedenti (>
circolo di feedback)
Esempi: beni di largo consumo aware + appeal quasi contemporanee scoperta spontanea; prodotti
costosi (automobili, immobili) clienti disposti a fare molte domande e a dedicare più tempo alla ricerca
prima dell'acquisto
Strumento flessibile che descrive in modo realistico il comportamento dei clienti istituire confronti tra
settori diversi, mettendo in luce le caratteristiche di ciascuno + > info sulla relazione di un'azienda con i clienti
rispetto ai competitors
Portare il cliente dall'awareness all'advocacy: la Zona O (O 3 )
Fonti principali di influenza: 1. propria (del cliente < esperienze + interazioni avute con vari brand, giudizio +
valutazione personale, analisi delle preferenze individuali verso i brand scelti; < interazione tra la esterna e
quella altrui); 2. altrui (passaparola in una ricerchia stretta di amici e familiari, comunità più ampia e
indipendente, community di recensioni; esito difficile da controllare condiziona effetti attraverso community
marketing facilitare discussione con l'aiuto di clienti già fidelizzati; stimolata dalla esterna); 3. esterna
(fonti non legate al cliente pubblicità + comunicazioni di marketing dei brand, forza vendita, personale
customer service brand possono controllarla + gestirla pianificare messaggi, loro frequenza + media di
apparizione; spesso prima a raggiungere i clienti)
Strumento per ottimizzare il lavoro del marketing decidere su quali attività focalizzarsi (influenza esterna
più importante → concentrarsi sulle attività di comunicazione; altrui → fare affidamento sulle attività di
marketing verso una community; propria → enfasi sulla costruzione della customer experience post-vendita)
Rappresentazione visiva (tassi di conversione nell’arco delle cinque A): modello 🔗🔗 preciso archetipo di
settore → 🔗🔗 specifico modello di comportamento del cliente e a una serie di difficoltà peculiari
Modello 1: il pomello
il più diffuso; Elevato impegno nonostante il basso livello di curiosità
Esempio: beni di largo consumo (consumer packaged goods, CPG) → clienti non dedicano molto tempo alla
ricerca e alla valutazione delle alternative prezzi = bassi → non serve raccogliere maggiori informazioni
sulla concorrenza)
Acquisti = frequenti + abituali → aspettative + preferenze < esperienze passate
= istantanei + impulsivi < prezzi bassi + promozioni
Categoria frammentata → molti brand si contendono l’attenzione dei clienti
Guerre tra brand: brand concorrenti spendono moltissimo per attirare i clienti con interessanti comunicazioni
di marketing
Fattore decisivo: disponibilità sul punto vendita
Scarsa affinità: molti clienti non sono disposti a consigliare il brand rischi limitati (< dei prezzi bassi), brand
promuovono aggressivamente i loro prodotti → frequente cambio marca → costruire customer engagement
e fidelizzare il cliente
Esempio: Coca-Cola → varato il programma My Coke Rewards, in cui gli iscritti accumulano punti acquistando
una bottiglia di Coca-Cola e svolgendo varie attività, come giochi e conversazioni sui social media, accedendo
ai livelli bronzo, argento e oro, che danno diritto a ulteriori vantaggi
Modello 2: il pesce
Elevato livello di curiosità (ask > appeal)
Contesti business-to-business (B2B)
clienti prendono in considerazione molti fattori prima di scegliere un brand → fanno domande, chiedono
consiglio a soggetti esterni, hanno ≠ interazioni con brand concorrenti
molte aziende tendono a offrire pacchetti di soluzioni simili tra loro → clienti dedicano più t alla valutazione
delle alternative per trovare l’offerta migliore → processo lungo + coinvolgimento di molti stakeholder che
hanno interessi ≠
maggior parte dei casi: acquirenti gestiscono una complessa organizzazione di acquisto sostenuta da team
con una grande conoscenza del prodotto + elevate capacità di approvvigionamento
venditori + acquirenti = molto specializzati → piccolo n° di venditori per una cerchia ristretta di acquirenti
processi di ricerca + valutazione (fase ask) = approfonditi → risultati brand concorrenti = molto simili
fattore decisivo: intimità con il cliente
rari casi nei mercati business-to-consumer, v. settori ad alto coinvolgimento (prezzi alti) ma con offerte molto
indifferenziate → confronto dei vantaggi, dei costi → riflette liv elevato dell’ask
Esempio: pianificazione viaggi per famiglie 🔗🔗 gruppo di stakeholder (genitori + figli) → processo lungo
Modello 3: la tromba
Categorie di lifestyle (es. auto di lusso, orologi costosi, borse firmate)
Carattere distintivo: livello elevato di affinità → persone tendono a fidarsi del brand → disposte a consigliarlo,
anche se non li comprano/usano in prima persona
N° sostenitori > n° compratori effettivi → advocate > act
Clienti profondamente coinvolti nelle decisioni di acquisto
Processo di valutazione = semplice → maggior parte dei brand ha già sviluppato una specifica reputazione di
qualità, costruita nel lungo periodo attraverso il passaparola
Persone attratte da determinati brand tendono a riunirsi in comunità → influenzano spesso i potenziali
acquirenti, spingendoli a informarsi sulla qualità del prodotto/servizio
Prezzi molto elevati → ammiratori che aspirano ad acquistare da questi brand, ma non possono permetterseli
→ felici di consigliarli; anche se in seguito riusciranno a permetterseli, non è detto che riescano a procurarseli
→ brand di nicchia → scarsità incrementa l’attrattiva del brand
Esempio: farmaci da banco → non acquirenti disposti a consigliare brand di fiducia anche se ora non li usano
Modello 4: l’imbuto
Tradizionale
maggior parte degli acquisti è ben pianificata
clienti = molto coinvolti nelle decisioni d’acquisto
unico modello, in cui i clienti attraversano tutte le fasi del viaggio che conduce all’acquisto e al passaparola
fanno domande, comprano quando sono colpiti, consigliano solo se hanno fatto esperienza in prima persona
beni di consumo durevoli e nei settori dei servizi
customer experience = importante → non saltano nessuna fase e in qualsiasi momento del viaggio possono
eliminare un brand dalla lista di quelli che prendono in considerazione
act = particolarmente importante → clienti desiderano immergersi nell’esperienza di acquisto e uso
posizionamento = radicato nell’esperienza effettiva
gestire una molteplicità di touchpoints: pubblicità (aware, appeal), siti web + call centers (ask), canali di
vendita (act), servizi postvendita (advocate)
passaggio da un brand all’altro = raro, ma un calo progressivo della qualità della customer experience può
spingere i clienti a considerare altri brand o a passare a brand più costosi → clienti si aspettano che la
customer experience migliori nel t → categoria vulnerabile alle innovazioni dirompenti → disruption si
verifica con più forza quando aspettative legate alla customer experience = elevate (es. beni durevoli, servizi)
→ necessario concentrarsi sui miglioramenti progressivi + sulle innovazioni nella customer experience
Un quinto modello: il papillon
< combinazione dei punti di forza dei quattro modelli principali → modello ideale del viaggio del cliente
ipotetico brand perfetto → chiunque conosca il brand è disposto a consigliarlo ad altri, grazie alla sua ottima
reputazione → punteggio BAR perfetto = 1 (aware = advocate); attrattiva è così marcata che chiunque si
senta attratto dal brand finisce per comprarlo (appeal = act); non tutti coloro che sono attratti dal brand
avvertono l’esigenza di informarsi meglio, il che riflette un posizionamento chiaro e il giusto livello di curiosità
brand dovrebbero puntare a questo modello perfetto
possibile evidenziare lacune e opportunità di miglioramento dei diversi modelli: pomello → incrementare il
livello di affinità varando programmi di engagement post-vendita; tromba → incrementare il livello di
impegno migliorando l’accessibilità economica e di canale senza diluire l’attrattiva; imbuto → migliorare sia
il livello di impegno che l’affinità, trovare un equilibrio tra vendite e assistenza post-vendita; pesce →
incrementare i livelli di impegno e affinità + ottimizzare il livello di curiosità
Quattro best practice del marketing
BAR rappresenta la predisposizione di un cliente a consigliare un brand:
- Basso → clienti poco inclini a consigliare i brand concorrenti
convergenza tecnologica + innovazione abbattono i muri che separavano i settori → gruppi ≠ statici
Narrazioni coese:
� arco narrativo generale carattere episodico (brevi archi narrativi che sostengono la
storyline complessiva)
Passo 4: creazione dei contenuti
Impegno gravoso in termini di t e budget contenuti di alta qualità, originali, ricchi
Contenuti = creati autonomamente da un brand / può rappresentare un business autonomo / si possono
sponsorizzare contenuti prodotti da terze parti / curatela di contenuti generati dagli utenti
Operatori di marketing devono agire come editori, ricorrendo a bravi autori e a editor capaci
Produttori di contenuti interni all'azienda devono rispettare gli standard più elevati del giornalismo e i principi
dell'integrità editoriale, non devono nutrire pregiudizi verso il brand per cui lavorano
Processo continuo che richiede coerenza
Passo 5: distribuzione dei contenuti
Vanno diffusi nel modo giusto, affinché raggiungano il target
Eventi organizzati nel mondo reale = approccio più efficace al content marketing > interazioni umane più
significative
Classificazione canali:
1. Di proprietà: tutte le pubblicazioni dell'impresa, gli eventi aziendali, i siti, i blog, comunità online
gestite dall'azienda, newsletter via e-mail, account sui social media, notifiche sulle app che
appartengono al brand; altamente mirati, tendono a limitarsi a chi è già cliente dell'azienda;
pubblicazione gratuita, ma costruzione e gestione richiede investimento di cospicue risorse interne
2. A pagamento: canali su cui il brand paga per distribuire i suoi contenuti radio, tv, stampa, affissioni,
banner, reti di affiliati, annunci sui motori di ricerca, interazioni a pagamento sui social media,
pubblicità sui dispositivi mobili; brand paga sulla base di impressions (n° di visualizzazioni) o del n°
delle azioni (quante volte un utente fa azioni, come cliccare, iscriversi, acquistare); raggiungere e
conquistare nuovi clienti per promuovere la brand awareness e attirare traffico sui canali di proprietà
3. Earned: = visibilità + esposizione < passaparola/advocacy quando qualità dei contenuti è molto
alta, utenti sono spinti a renderli virali tramite social media e comunità passaparola organico; può
< anche da un forte impegno per le relazioni pubbliche e le media relations (> passaparola
amplificato); fanno affidamento sugli altri due